Dal conflitto all'accordo

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significato della comunicazione sta nella risposta che si riceve dall’interlocutore. Non ha quindi alcuna importanza ciò che si pensa di aver comunicato perché esiste un solo significato nella nostra comunicazione, ed è quello che il nostro interlocutore ha ricevuto (feedback). In questi casi è utile modificare il proprio messaggio affinché si ottenga il feedback corretto: noi siamo i responsabili di ciò che l’altro percepisce. Collegato a questo concetto c’è la tecnica dell’ascolto attivo, ossia mettersi nei panni degli altri, capire le cose dal loro punto di vista, parafrasare ciò che si è capito. Questa caratteristica è molto difficile da trovare nelle persone perché è la capacità di riconoscere ed ascoltare il modo di sentire dell’altro adottando il suo punto di vista sia in termini razionali che emotivi. Il mediatore deve possedere questa caratteristica e lavorare molto per sensibilizzare al massimo il proprio sistema di ascolto. L’ascolto attivo del mediatore ha l’obiettivo di aiutare le parti a parlare e formulare il loro problema. Il buon comunicatore sa suscitare interesse e anche stimolare un ascolto attivo da parte del suo interlocutore. All’interno di ogni processo comunicativo, come suggerito da Watzlawick, le interazioni si svolgono

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