RICUCIRE LA RETE DEI MERCATI COPERTI: Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

RICUCIRE LA RETE DEI MERCATI COPERTI Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Gianmarco Capezzuto Elena Caramia

Scuola di Architettura, Urbanistica, Ingegneria delle Costruzioni Corso di laurea triennale in Progettazione dell’Architettura Anno accademico 2020/2021

RICUCIRE LA RETE DEI MERCATI COPERTI

Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Prof. Luca Tamini

Tesi di laurea di: Gianmarco Capezzuto Matr. 921652 Elena Caramia Matr. 921639

Ricucire la rete dei mercati coperti

indice Abstract in italiano

16

Abstract in inglese

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SONO I MERCATI COPERTI 1 COSA 1.1 Mercati coperti nella storia 1.1.1 Origine dei mercati 1.1.2 Mercati moderni

21 23 24 28

1.2 Mercati coperti milanesi

35

1.2.1 I mercati di Milano

37

1.3 Il progetto Mercato Centrale

43

1.3.1 Mercato Centrale 1.3.2 I protagonisti del mercato: Umberto Montano

44 46

4

Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

2 MERCATI IBRIDI: CASI STUDIO Criteri e scelte

2.1 Europa e USA 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.1.4 2.1.5

57 58 62 64 66

69

Introduzione Santa Caterina, Barcellona Mercat del Ninot, Barcellona Mercat de Sant Antoni, Barcellona San Miguel, Madrid

71 72 76 78 80

2.3 Italia 2.3.1 2.3.2 2.3.3 2.3.4 2.3.5

83

Introduzione Mercato Centrale, Firenze Mercato Centrale, Torino Mercato di Mezzo, Bologna Mercato Testaccio, Roma

85 86 90 92 94

2.4 Milano 2.4.1 2.4.2 2.4.3 2.4.4 2.4.5 2.4.6

53

55

Introduzione Markthal, Rotterdam Old Spitalfields, Londra Les Halles, Parigi The Arcade, Providence

2.2 Spagna 2.2.1 2.2.2 2.2.3 2.2.4 2.2.5

51

97

Introduzione MLO Lorenteggio Darsena - XXIV Maggio S. Maria del Suffragio Ex QT8 (CASVA) M.C.C. Crespi

99 100 104 106 108 110

5

Ricucire la rete dei mercati coperti

3 STRATEGIE E LINEE GUIDA Introduzione

3.1 Riorganizzare il mix funzionale

113 115

117

3.1.1 Il mercato ibrido

118

3.2 Rinnovare l’aspetto architettonico 3.2.1 Il mercato rinnovato

121 122

3.3 Introdurre nuovi servizi per il quartiere 3.3.1 Il mercato sociale

125 126

3.4 Dislocare e rinnovare gli spazi per la logistica 3.4.1 Il mercato efficiente

129 130

3.5 Rendere il mercato sostenibile

133

3.5.1 Il mercato sostenibile

134

3.6 Promuovere il mercato con soluzioni smart 3.6.1 Il mercato smart

137 138

3.7 Rendere il mercato facilmente raggiungibile ed accessibile

141

3.7.1 Il mercato accessibile

142

3.8 Sintesi delle strategie

145

3.8.1 Il mercato del futuro

146

6

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LA RETE DEI MERCATI MILANESI: 4 M.C.C. SAN LEONARDO 4.1 La storia del Mercato S. Leonardo 4.1.1 Il mercato del Gallaratese

149 151 152

4.2 Il nuovo mercato: schema di progetto 4.2.1 S. Leonardo riformato

155 156

4.3 Ricucire Milano con i mercati riformati 4.3.1 Milano ricucita 4.3.2 Mappa mercati ricuciti

159 161 162

5 GLOSSARIO E ABBREVIAZIONI

166

Bibliografia

168

Pubblicazioni e articoli

172

Sitografia

174

Riferimenti normativi

180

Tesi

181

7

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INDICE DELLE FIGURE Fig. 1 Telemaco Signorini, Mercato Vecchio a Firenze, 1881-83, olio su tela (wikipedia.org)

24

Fig. 2 Macellum Magnum (romanoimpero.com)

25

Fig. 3 Pieter Aertsen, Scena di mercato, 1550, olio su tela (wahooart.com)

26

Fig. 4 Interno del Nagycsarnok, il mercato centrale di Budapest (alamy.com)

28

Fig. 5 La grande facciata vetrata del Markthal di Rotterdam (holland.com)

29

Fig. 6 Fish Market, Bergen (archdaily.com)

30

Fig. 7 Mercato de La Boqueria, Barcellona (Thingstodoinbarcelona, wikipedia.org)

31

Fig. 8 Mercato Wagner, Milano (mercatocomunalewagner.com)

37

Fig. 9 Progetto riqualificazione Darsena (blog.urbanfile.org)

39

Fig. 10 Mercato Comunale Coperto Crespi, Viale Monza, Milano (tripadvisor.it)

40

Fig. 11 Il Mercato Centrale Milano (rilievo personale)

44

Fig. 12 Il Mercato Centrale Torino e le bancarelle di Porta Palazzo (larepubblica.it)

45

Fig. 13 “Il cibo è un’opinione” Mercato Centrale Milano (rilievo personale)

46

Fig. 14 Interno del Mercato Centrale Milano (rilievo personale)

49

Fig. 15 Il Mercato di Santa Caterina, Barcellona (barcelonacheckin.com)

53

Fig. 16 Vista del Markthal e del fiume (Ossip van Duivenbode, artribune.com)

58

Fig. 17 Inquadramento urbano, Markthal, Rotterdam

59

Fig. 18 T.P.L. Markthal, Rotterdam

59

Fig. 19 Vista renderizzata dell’interno degli appartamenti, Markthal, Rotterdam (designstack.co)

60

Fig. 20 Sezione, Markthal, Rotterdam (domusweb.it)

60

Fig. 21 Vista del piano terra, Markthal, Rotterdam (dezeen.com)

60

Fig. 22 Vista della piazza mercato adiacente, Markthal, Rotterdam (alamy.com)

61

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Fig. 23 Vista dall’alto, Old Spitalfields, Londra (tenbishopssquare.com)

62

Fig. 24 Inquadramento urbano, Old Spitalfields, Londra

63

Fig. 25 T.P.L. Old Spitalfields, Londra

63

Fig. 26 Vista interna, Les Halles, Parigi (123rf.com)

64

Fig. 27 Inquadramento urbano, Les Halles, Parigi

65

Fig. 28 T.P.L. Les Halles, Parigi

65

Fig. 29 Vista dell’ingresso, The Arcade, Providence (archdaily.com)

66

Fig. 30 Inquadramento urbano, The Arcade, Providence

67

Fig. 31 T.P.L. The Arcade, Providence

67

Fig. 32 Vista della copertura, Mercato di Santa Caterina, Barcellona (Mr. View)

72

Fig. 33 Inquadramento urbano, Mercato di Santa Caterina, Barcellona

73

Fig. 34 T.P.L. Mercato di Santa Caterina, Barcellona

73

Fig. 35 Il mercato di Santa Caterina prima dell’intervento (EMBT)

74

Fig. 36 Cantiere del mercato di Santa Caterina (EMBT)

74

Fig. 37 Vista dell’interno del mercato, Santa Caterina (arquitecturaviva.com)

74

Fig. 38 Vista del progetto concluso, Santa Caterina, Barcellona (EMBT)

75

Fig. 39 Vista degli shop esterni, Mercat del Ninot, Barcellona (archiportale.com)

76

Fig. 40 Inquadramento urbano, Mercat del Ninot, Barcellona

77

Fig. 41 T.P.L. Mercat del Ninot, Barcellona

77

Fig. 42 Vista esterna, Mercat de Sant Antoni, Barcellona (arquitecturaviva.com)

78

Fig. 43 Inquadramento urbano, Mercat de Sant Antoni, Barcellona

79

Fig. 44 T.P.L. Mercat de Sant Antoni, Barcellona

79

Fig. 45 Vista esterna, San Miguel, Madrid (mywowo.net)

80

Fig. 46 Inquadramento urbano, San Miguel, Madrid

81

Fig. 47 T.P.L. San Miguel, Madrid

81

Fig. 48 Vista dell’ingresso principale, Mercato Centrale Firenze (wikipedia.org)

86

9

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Fig. 49 Inquadramento urbano, Mercato Centrale Firenze

87

Fig. 50 T.P.L. Mercato Centrale Firenze

87

Fig. 51 Foto storica del mercato di San Lorenzo (mercatocentralefirenze.wordpress.com)

88

Fig. 52 Vista dalla piastra del Mercato Centrale (mercatocentralefirenze.it)

88

Fig. 53 Vista del piano terra, Mercato Centrale Firenze (scattidigusto.it)

88

Fig. 54 Il Mercato Centrale di Firenze e le bancarelle di San Lorenzo (firenzepost.it)

89

Fig. 55 Vista del Palafuksas in Porta Palazzo, Torino (quotidianopiemontese.it)

90

Fig. 56 Inquadramento urbano, Mercato Centrale Torino

91

Fig. 57 T.P.L. Mercato Centrale Torino

91

Fig. 58 Vista della via del mercato (facciamoungiroincentro.blogspot.com)

92

Fig. 59 Inquadramento urbano, Mercato di Mezzo, Bologna

93

Fig. 60 T.P.L. Mercato di Mezzo, Bologna

93

Fig. 61 Vista esterna, Mercato Testaccio, Roma (le-strade.com)

94

Fig. 62 Inquadramento urbano, Mercato Testaccio, Roma

95

Fig. 63 T.P.L. Mercato Testaccio, Roma

95

Fig. 64 Vista del cortile, M.C.C. Lorenteggio, Milano (dynamoscopio.it)

100

Fig. 65 Inquadramento urbano, MLO Lorenteggio, Milano

101

Fig. 66 T.P.L. MLO Lorenteggio, Milano

101

Fig. 67 Il mercato prima dell’intervento (blog.urbanfile.org)

102

Fig. 68 Particolare della biblioteca condivisa (lucarota.com)

102

Fig. 69 Vista interna, M.C.C. Lorenteggio, Milano (blog.urbanfile.com)

102

Fig. 70 Vista esterna, M.C.C. Lorenteggio, Milano (blog.ilgiornale.it)

103

Fig. 71 Vista della via mercantile, M.C.C. XXIV Maggio, Milano (edoardoguazzoni.com)

104

Fig. 72 Inquadramento urbano, Darsena - XXIV Maggio, Milano

105

Fig. 73 T.P.L. Darsena - XXIV Maggio, Milano

105

Fig. 74 Vista dell’ingresso, M.C.C. S. Maria del Suffragio, Milano (milanotoday.it)

106

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 75 Inquadramento urbano, S. Maria del Suffragio, Milano

107

Fig. 76 T.P.L. S. Maria del Suffragio, Milano

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Fig. 77 Vista esterna, ex M.C.C. QT8, Milano (finestresullarte.info)

108

Fig. 78 Inquadramento urbano, ex QT8 (CASVA), Milano

109

Fig. 79 T.P.L. ex QT8 (CASVA), Milano

109

Fig. 80 Vista dell’ingresso, M.C.C. Crespi, Milano (blog.urbanfile.org)

110

Fig. 81 Inquadramento urbano, M.C.C. Crespi, Milano

111

Fig. 82 T.P.L. M.C.C. Crespi, Milano

111

Fig. 83 URBACT Markets Local Action Plan, B (ajuntament.barcelona.cat)

115

Fig. 84 Vista del mercato dagli appartamenti, Markthal, Rotterdam, MVRDV (mvrdv.nl)

119

Fig. 85 Vista sugli appartamenti, Mercato Santa Caterina, Barcellona, EMBT (archidiap.com)

119

Fig. 86 Rinnovamento del Mercato di Sant Antoni, Barcellona (ajuntament.barcelona.cat)

123

Fig. 87 Interno dello Schrannenhalle, ex mercato del grano del XIX sec., Monaco (afar.com)

123

Fig. 88 Associazione culturale Mercato Lorenteggio - dynamoscopio (blog.urbanfile.org)

127

Fig. 89 Spesa a domicilio, Mercato Santa Caterina, Barcellona (ajuntament.barcelona.cat)

127

Fig. 90 Particolare sezione parcheggi e logistica Markthal, Rotterdam (domusweb.it)

131

Fig. 91 Schema Mercato Sant Antoni, Barcellona (pinterest.com)

131

Fig. 92 WASCOFFEE, materiale ricavato da fondi di caffè, brevetto Autogrill (autogrill.com)

135

Fig. 93 Orto sul tetto di un supermercato IGA, Montreal (nextcity.org)

135

Fig. 94 Applicazione del Mercato de La Boqueria, Barcellona (ajuntament.barcelona.cat)

139

Fig. 95 La campagna anti-spreco dell’app Too Good To Go (toogoodtogo.it)

139

Fig. 96 Il Mercato Centrale Milano in Stazione Centrale, Milano (blog.urbanfile.org)

143

Fig. 97 Gli accessi esterni dei locali del Markthal, Rotterdam (living.corriere.it)

143

Fig. 98 Vista aerea M.C.C. San Leonardo (blog.urbanfile.org)

152

Fig. 99 Vista della passeggiata centrale M.C.C. San Leonardo (blog.urbanfile.org)

153

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Ricucire la rete dei mercati coperti

INDICE DELLE TABELLE Tab. 1.a Schede dei Mercati Comunali Coperti (M.C.C.) di Milano

38

Tab. 1.b Schede dei Mercati Comunali Coperti (M.C.C.) di Milano

40

Tab. 2 Dati Markthal, Rotterdam

59

Tab. 3 Dati Old Spitalfields, Londra

63

Tab. 4 Dati Les Halles, Parigi

65

Tab. 5 Dati The Arcade, Providence

67

Tab. 6 Dati Santa Caterina, Barcellona

73

Tab. 7 Dati Mercat del Ninot, Barcellona

77

Tab. 8 Dati Mercat de Sant Antoni, Barcellona

79

Tab. 9 Dati San Miguel, Madrid

81

Tab. 10 Dati Mercato Centrale Firenze

87

Tab. 11 Dati Mercato Centrale Torino

91

Tab. 12 Dati Mercato di Mezzo, Bologna

93

Tab. 13 Dati Mercato di Testaccio, Roma

95

Tab. 14 Dati MLO Lorenteggio

101

Tab. 15 Dati Darsena - XXIV Maggio

105

Tab. 16 Dati S. Maria del Suffragio

107

Tab. 17 Dati ex QT8 (CASVA)

109

Tab. 18 Dati M.C.C. Crespi

111

Tab. 19.a Fasce d’età - quartiere Gallaratese

153

Tab. 19.b Popolazione - quartiere Gallaratese

153

Tab. 19.c Destinazioni d’uso - quartiere Gallaratese

153

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

INDICE DELLE TAVOLE Tav. 1 Mappa dei Mercati Comunali Coperti (M.C.C.) di Milano

36

Tav. 2 Mappa dei casi studio

52

Tav. 3 Sintesi linee guida e strategie

147

Tav. 4 Schema di progetto Mercato San Leonardo

157

Tav. 5 Mappa copertura mercati “Milano Ricucita”

162

Tav. 6 Confronto analisi S.W.O.T. “Milano Ricucita”

163

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

DA SPAZI COMMERCIALI A LUOGHI DI AGGREGAZIONE SOCIALE Possono i mercati cambiare il modo di vivere la città?

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

RICUCIRE abstract

I mercati comunali sono stati un punto di riferimento di tutte le città del mondo per anni. Ciascuno di essi rappresentava un ricco mosaico di prodotti e culture: persone disponibili e appassionate, prodotti eccezionali e personaggi caratteristici. Tutto ciò è stato possibile sino all’avvento della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) che ha messo in crisi questo formato commerciale. Le difficoltà sono derivate maggiormente dall’impossibilità di competere con i prezzi delle grandi catene e dalla frenesia che caratterizza ancor oggi le nostre vite. Non si ha il tempo di contrattare, di viaggiare, di esplorare, di attraversare i confini dei sensi, non si ha la voglia di perdersi in una realtà un po’ in decadenza, a volte caratteristica, ma sicuramente resiliente. I mercati comunali coperti di Milano sono in totale 23, dai più storici ai più innovativi, coprono quasi tutti i quartieri di Milano e sono facilmente

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raggiungibili. Da alcuni anni il Comune ha avviato una politica di rinnovamento e manutenzione di questi storici spazi commerciali: la strada intrapresa è lunga ed in salita, ma promette un sostegno concreto per creare la possibilità di una rinascita della rete di mercati milanese.

Non più solo luoghi dove fare la spesa ma ristoranti, attività di aggregazione e spazi polifunzionali. Mercati ibridi.

Mercati che esistono nel resto d’Europa, che si pongono come grandi landmark turistici in grado di valorizzare la cultura e creare nuovi poli sociali. Milano gode della possibilità di sfruttare una diffusa rete di mercati, al contrario del classico formato “singolo” delle capitali Europee.

Una rete di connessioni, collaborazioni e strategie per garantire il rilancio del commercio artigianale e di vicinato della città meneghina.

Ricucire la rete dei mercati coperti

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RICUCIRE abstract

Municipal markets have been a landmark of all cities in the world for years. Each of them represented a rich mosaic of products and cultures: willing and passionate people, exceptional products and characteristic characters.

All this was possible until the advent of the large-scale retail trade which put this commercial format in crisis. The difficulties stemmed mostly from the inability to compete with the prices of the big chains and the frenzy that still characterizes our lives today. You don’t have the time to bargain, to travel, to explore, to cross the boundaries of the senses, you don’t have the desire to get lost in a somewhat decaying, sometimes characteristic, but certainly resilient reality. There are a total of 23 covered municipal markets in Milan, from the most historic to the most innovative, covering almost all the districts of Milan and are easily accessible. For some years the Municipality has started a policy of renewal and maintenance

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of these historic commercial spaces: the road taken is long and uphill, but it promises concrete support to create the possibility of a rebirth of the Milanese network of markets. No longer just places to shop but restaurants, aggregation activities and multifunctional spaces. Hybrid markets. Markets that exist in the rest of Europe, which stand as great tourist landmarks capable of enhancing culture and creating new social poles. Milan enjoys the possibility of exploiting a widespread network of markets, as opposed to the classic “single” format of European capitals. A network of connections, collaborations and strategies to ensure the relaunch of the artisanal and neighborhood trade of the Milan.

Ricucire la rete dei mercati coperti

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Cosa sono i

Mercati coperti

1 21

Ricucire la rete dei mercati coperti

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Mercati coperti

Nella storia

1.1 23

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ORIGINE dei mercati

Sin dal sorgere delle prime società, il commercio e il tema dei mercati è sempre stato fondamentale nello sviluppo delle città ricoprendo un ruolo di carattere economico centrale per la crescita delle Polis e creando percorsi che dirigevano i flussi e la circolazione commerciale distribuendola in maniera ordinata.

La nascita del commercio in particolare ha avuto origine dalla presenza simultanea di due fattori: una produttività locale abbastanza notevole da permettere la vendita di prodotti in eccesso e una popolazione urbana sufficientemente cospicua. La compresenza di tali fattori ha dato vita ad un’organizzazione commerciale e a determinate dinamiche che hanno portato all’individuazione degli itinerari dei primi mercanti, diventati in seguito strade, e successivamente ai mercati agli incroci di questi ultimi. Risulta essere pressoché impossibile parlare di luoghi di mercato senza inquadrarli in un contesto urbano di riferimento proprio perché è grazie a questi punti nevralgici che c’è stato il progressivo ampliamento prima di villaggi e successivamente di città.

Inizialmente i mercati erano luoghi centrali, vicini alle abitazioni, situati in grotte naturali o artificiali, caratterizzati dalla facilità di accesso ed avevano lo scopo primario di scambiare prodotti e soddisfare i propri bisogni. Al tempo dei Fenici, ad esempio, i mercati coperti erano stabiliti all’interno del Tempio del Sole ed erano quindi strettamente connessi anche alla dimensione sacra, con gli Etruschi erano posizionati nelle piazze fra i templi e i portici delle case, i Greci li perfezionarono dal punto

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 2 Macellum Magnum (romanoimpero.com)

di vista della magnificenza e della bellezza artistica allestendoli nell’agorà, mentre i Romani li realizzarono di dimensioni maggiori e li collocarono nel forum. I primi mercati coperti a Roma furono denominati “macella” proprio perché erano particolari luoghi in cui venivano convogliate le merci destinate alla vendita ed erano specializzati nella vendita al dettaglio di carne e pesce. I romani furono i primi che pensarono ad un luogo chiuso, un’architettura che fosse ben altro rispetto alla piazza e che escludeva lo spazio aperto del foro dimostrando come, anche un edificio dalla funzione tutt’altro che aulica, poteva raggiungere un elevato valore architettonico.

Più flessibili nel contaminare la visione quotidiana della città con l’attività del mercato furono invece le società medievali e Fig. 1 Telemaco Signorini, Mercato Vecchio a Firenze, 1881-83, olio su tela (wikipedia.org)

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rinascimentali che, ignorando nuovamente l’idea di mercato coperto e del mercato concepito come peculiare organismo edilizio, riproposero il modello greco di doppia piazza.

Nel Medioevo il mercato infatti era originariamente situato nei vecchi fori, poi le botteghe si moltiplicarono sparse per la città e il mercato si tenne all’aperto senza uno spazio predisposto a questo scopo.

Nel corso degli anni invece, i mercati coperti si svilupparono là dove ne era sentito maggiormente bisogno, a causa dell’instabilità climatica, e dove erano garantiti i fondi necessari per l’edificazione grazie alla magnificenza del Principe o all’agiatezza della popolazione.

L’edificazione dei mercati coperti fu quindi la risposta al bisogno di evitare sprechi, inizialmente in ambito alimentare per poi estendersi, esaminati gli innumerevoli vantaggi, anche agli altri settori.

Fig. 3 Pieter Aertsen, Scena di mercato, 1550, olio su tela (wahooart.com)

successivi mercati coperti.

Prima ancora della struttura fisica che li accoglie però, il senso di “fare mercato” non sfuggì al cambiamento e da semplice “contenitore” di necessità diventò, con il mutato processo di produzione, quello che Adam Smith inquadrò nella scienza nuova del XIX secolo, l’economia, uno strumento di condizionamento sociale.

All’inizio del XIX secolo susseguirono molti avvenimenti che portarono alla costruzione dei mercati coperti e i primi paesi ad avvertire l’esigenza di coprire piazze dedicandole ai mercati furono, prima dell’Italia, l’Inghilterra, la Germania, l’Olanda e la Francia che fu la prima a dare i segnali del progresso. La proclamazione della libertà definitiva del commercio, l’impianto del telegrafo magneto-elettrico, lo sviluppo industriale, l’applicazione della forza vapore ai trasporti sia marittimi che terrestri e il progresso dei sistemi di illuminazione furono il punto di partenza per l’adozione di nuove pratiche costruttive utilizzate per l’edificazione dei

In quest’ottica di rinnovamento quindi, e con l’avvento del fenomeno dell’inurbamento, tornò a verificarsi il bisogno di regolamentare l’attività commerciale, diventata ormai troppo complessa per essere amministrata in luoghi aperti, in strutture e luoghi predefiniti. Per la prima volta si progettò una manualistica di riferimento e il mercato, da luogo aperto, assunse la forma

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

di pari passo con lo sviluppo industriale e commerciale e che ha visto, grazie all’impiego di diverse pratiche costruttive e materiali innovativi, la costruzione di punti di riferimento urbani funzionali. Nella seconda metà del XIX secolo infatti, il mercato rappresenta un tassello importante nell’organizzazione dei servizi e diventa uno strumento simbolo di modernità di un sistema di distribuzione commerciale oltre che a punto di riferimento sociale e luogo di incontro di assemblee collettive.

di luogo prevalentemente chiuso e che non abbandonava del tutto il concetto di piazza anzi, lo reinventava. La dimensione delle piccole botteghe riunite attorno ad una corte centrale venne quindi sostituita da spazi ampi, ambienti assimilabili a grandi piazze e strutturati in modo tale da essere protetti e coperti dagli agenti atmosferici ma che non variavano il senso dello spazio originale così concepito come nella piazza-mercato classica.

In linea di massima, il mercato rimase il punto centrale della città storica e in quelle principali si assistette alla nascita dei mercati rionali per soddisfare il bisogno di una distribuzione uniforme dei luoghi di scambio.

Con la fine del XX secolo i mercati sono però andati incontro ad un progressivo abbandono.

Quello che un tempo era considerato il luogo del commercio, della convivialità, il simbolo di un quartiere, si è trovato a dover far fronte ad un continuo confronto con la più moderna e articolata G.D.O.: supermercati, ipermercati, centri commerciali si sono radicati nelle città e nella periferia lasciando i mercati in balia di un destino incerto.

Nel dopoguerra italiano il rapporto spaziale e concettuale tra città e mercato rimase fondamentalmente invariato almeno fino all’affermarsi dei malls nord americani e all’ultima parte del XX secolo con la rivoluzione consumistica.

Fu nello stesso momento in cui il commercio decise di scindersi dalle differenti funzioni urbane che il servizio commerciale fu sempre più spinto verso le periferie e permise di ritrovare il rapporto tra commerciò e città fino all’ibridazione con altre funzioni residenziali o sociali.

Nonostante la crisi commerciale subita però, i mercati coperti oggi svolgono la stessa funzione per la quale sono originariamente nati e così come il foro romano era il vero centro nevralgico della città dove i cittadini si recavano per partecipare agli affari di comunità, sono un luogo di ritrovo per intere città.

Oggi è quindi difficile parlare di mercato come struttura a se stante anzi, ciò che lo caratterizza spesso risulta essere un mix funzionale che unisce esigenze di vario tipo in un unico luogo spesso di particolarmente suggestivo.

L’architettura dei mercati coperti ha storicamente vissuto un successivo progresso che è andato

Il mercato coperto quindi non può più essere inteso come ambiente sterile o standard bensì come luogo che porta con se il concetto di piazza intesa non solo come luogo di scambio ma anche di incontro e dello stare in comunità unito alla condivisione di culture talvolta differenti.

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Ricucire la rete dei mercati coperti

MERCATI moderni

La crisi del commercio di prossimità e le dismissioni che hanno interessato i mercati coperti hanno portato amministrazione e progettisti a rivedere i termini nei quali interpretare il ruolo del mercato. I recenti sviluppi hanno infatti messo in luce come i mercati siano tornati ad essere, oltre che luoghi di commercio, punti d’incontro, riferimenti sociali per la comunità e per il quartiere. L’aspetto economico oggi si fonde con quello alimentare, e non solo: la nuova tendenza è quella del mix funzionale. Le strutture non si limitano più alla sola vendita o somministrazione, ma integrano servizi di quartiere, culturali e funzioni del tutto diverse da quelle classiche.

Il mercato assume così un significato sociale ancor più forte di quello che ha sempre avuto: da sempre luogo di incontro e di scambio, oggi diventa un’occasione di rilancio e di rigenerazione urbana e sociale.

Nasce così il concetto di mercato ibrido. Ibrido sia funzionalmente che culturalmente, il mercato non rappresenta più solamente un’espressione del commercio di prossimità ma spesso assume il ruolo di landmark di un quartiere, di una città e soprattutto di una cultura. Esso diventa così attrazione turistica, punto d’incontro per i cittadini, anche per quelli non facenti parte del bacino di utenza di prossimità, sede di eventi culturali.

A Rotterdam, il progetto del Markthal dello studio MVRDV esprime al meglio questa idea. In seguito ad una legge che vietava la vendita pubblica di alimentari all’aperto, è stato progettato un edificio che racchiude

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 5 La grande facciata vetrata del Markthal di Rotterdam (holland.com)

in un mercato comunale coperto abitazioni, sia di social housing che a libero mercato, un supermercato, ristoranti e stalli alimentari.

Il tutto in una struttura ben riconoscibile e altamente permeabile che permette il rapporto tra la piazza coperta adibita al mercato, anche attraverso negozi accessibili sia dall’interno che dall’esterno, e l’area urbana circostante: parco, area pedonale e piazza adibita a mercato settimanale.

Il concetto chiave alla base della riqualificazione dei mercati è quindi quello del rapporto con la città, un rapporto di fiducia e stretta relazione, insito nella natura stessa del mercato, ma che ad oggi non basta. I mercati devono far fronte alla schiacciante concorrenza, la G.D.O., fornendo servizi Fig. 4 Interno del Nagycsarnok, il mercato centrale di Budapest (alamy.com)

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innovativi, tecnologia e esperienze che rendano la spesa, così come una semplice passeggiata, un piacere per il cittadino. Il mercato coperto non deve essere un ripiego occasionale ma la scelta più conveniente, economicamente e non, per la vita dei suoi utenti.

Uno dei casi più emblematici per quanto riguarda il rapporto con il quartiere tramite la fornitura di servizi sociali è il mercato di Santa Caterina a Barcellona, progettato dallo studio EMBT. Situato in un contesto urbano a forte vocazione sociale, il mercato si inserisce come una grande piazza coperta che integra funzione sociale, commerciale e culturale. Il mercato offre un servizio di spesa a domicilio per gli anziani del quartiere ed integra nella struttura anche una residenza speciale per quest’ultimi.

Un altro aspetto fondamentale del progetto di un mercato moderno è quello dell’accessibilità e della permeabilità. Il mercato, anche coperto, come nel caso di Santa Caterina, si configura come una piazza, rappresenta un pezzo di città, e come tale deve essere facilmente raggiungibile, e poi accessibile, attraversabile; o come nel caso del Fish market di Bergen, in Norvegia, progettato dallo studio Eder Biesel Arkitekter, dove il piano terra, completamente vetrato e permeabile è occupato dai soli stalli alimentari di vendita del pesce, garantendo la stessa permeabilità di un mercato scoperto.

Analogamente lo Schrannenhalle di Monaco, progettato dallo studio Oliv Architekten Ingenieure, presenta un piano terra completamente vetrato, grazie anche alla struttura storica in ferro e vetro che lo ospita e permette così di vedere il mercato interno dalla strada come incorniciato in tante

Fig. 6 Fish Market, Bergen (archdaily.com)

vetrine che espongono tanto la merce quanto l’utenza, attirando i cittadini ad avventurarsi tra le botteghe.

In questi termini si può iniziare ad analizzare dal punto di vista urbanistico l’incidenza che un mercato moderno ha sul contesto. Molte riqualificazioni di strutture commerciali prevedono sin dalla fase progettuale una rivisitazione della rete di trasporto pubblico che interessa la zona oggetto dell’intervento. Un mercato, un fulcro sociale, influisce sul suo intorno, definendo una nuova centralità urbana che si ramifica nel tessuto cittadino, creando nuove occasioni e riformando percorsi tenuti in secondo piano fino a quel momento.

Così un mercato non cambia solo il volto della

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fondati sul concetto di prossimità e integrazione con il contesto cittadino, i mercati si fanno portatori di un commercio sostenibile, influenzando le abitudini dei consumatori e non solo, incidendo sulle percentuali di utilizzo di veicoli privati piuttosto che della rete di trasporto pubblico; si fanno garanti della fornitura di prodotti a km 0, freschi e biologici.

città o il modo di fare la spesa, ma diventa parte dell’organismo città e ne ridefinisce l’impianto.

Al progetto di un nuovo mercato seguono infatti, perché previsti, o perché li si considera necessari una volta visto l’impatto che l’intervento ha avuto sulla città, progetti di riqualificazione e integrazione dei sistemi di trasporto pubblico, del sistema del verde urbano, nonché della divisione tra strade carrabili e aree pedonali, sempre più diffuse in prossimità di mercati che espandono la loro “piazza” radicandosi nel tessuto e creando spazi di aggregazione, cultura, svago, commercio che non sono più eventi puntuali in una città frenetica, ma elementi di una rete in continua espansione che definisce nuovi spazi e spesso denota nuovi quartieri innovativi a cavallo di quelli storici.

Questo tema porta ad un’altra riflessione: i mercati devono rivedere in ogni suo dettaglio il sistema logistico. Un caso emblematico di sistema logistico rivisitato ed efficiente sotto tutti i punti di vista è ancora una volta quello del Markthal di Rotterdam dove i parcheggi e le aree di carico e scarico merci sono situati al piano interrato permettendo così la completa permeabilità dei box commerciali su entrambi i fronti e non intralciando il rapporto tra edificio, parco e città, lasciati liberi di interagire senza che le attività commerciali e di logistica vengano svolte in potenziali luoghi di aggregazione in prossimità del mercato.

Tutto ciò incentiva il bacino di utenza a vivere il proprio quartiere diversamente da quanto si sia sempre fatto. Un mercato può velocemente trasformare un quartiere residenziale o perlopiù occupato da edifici dedicati al settore terziario, in un nuovo polo commerciale e sociale, dove la comunità si incontra per strada e nelle piazze, rendendo il quartiere vivo e incentivando la nascita di nuove attività, nuovi servizi, in molti casi assenti o distanti precedentemente all’intervento.

Proprio per questo motivo, spesso i progetti dei mercati fanno parte di un insieme di politiche

Fig. 7 Mercato de La Boqueria, Barcellona (thingstodoinbarcelona, wikipedia.org)

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riguardanti un grande cambiamento urbano.

In particolare, il caso della città di Barcellona è significativo per quanto riguarda un piano strategico di interventi redatto nel 2015 che ha definito le linee guida per adeguarsi alle nuove richieste dei commercianti nonché alle preferenze dei consumatori entro il 2025. La rete di mercati di Barcellona si configura come un insieme di nuove centralità, che da un lato si pongono come obiettivo quello di soddisfare i bisogni della comunità, mentre dall’altro puntano a riqualificare il quartiere nel quale si collocano, attraverso l’impulso che uno spazio commerciale moderno può dare all’economia e alla socialità.

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Mercati coperti

Milanesi

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Tav. 1 Mappa dei Mercati Comunali Coperti (M.C.C.) di Milano

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I MERCATI

La tradizione dei mercati coperti milanesi risale alla fine del XIX secolo, quando strutture liberty in ferro e vetro dominavano la scena architettonica e creavano scenari urbani che hanno caratterizzato le strutture pubbliche ed espositive a lungo nella storia delle città europee.

Uno degli esempi emblematici di primi mercati coperti è quello di Piazza Wagner, costruito nel 1929 e ancor oggi in servizio.

Risale al 1930 invece un altro mercato caratterizzante la città di Milano, il Mercato Comunale Coperto Crespi, situato lungo viale Monza, all’angolo con l’omonima via. Famoso per la sua forma voltata storicamente visibile sia internamente che esternamente, rappresenta oggi la chiara espressione della difficile situazione dei mercati meneghini.

Stando ai dati forniti dal Comune di Milano, i Mercati Comunali Coperti (M.C.C.) sono 21,

di Milano

MCC (21 ubicazioni) 1.

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18.

19.

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21.

Ca’ granda Chiarelli Ferrara Fusina Giambellino Gratosoglio Lorenteggio Montegani Monza Morsenchio Ponte Lambro Prealpi Quarto Oggiaro Rombon S. Ambrogio Selinunte S. Leonardo S.M. Del Suffragio Ticinese Wagner Zara

MCC - FIORI (2 ubicazioni) 22. Cimitero Lambrate 23. Cimitero Maggiore

PERIMETRO MUNICIPI Fig. 8 Mercato Wagner, Milano (mercatocomunalewagner.com)

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omogeneamente distribuiti su tutto il territorio cittadino, dal centro sino alla periferia. A discapito della capillare diffusione e del valore storico, sociale e architettonico, nel corso del secolo scorso e ancora recentemente, negli anni 2000, molti di essi sono andati incontro ad un progressivo abbandono a causa della schiacciante concorrenza della G.D.O. che in tutto il mondo ha portato alla dismissione dei mercati comunali, a vantaggio dei grandi centri commerciali e dei supermercati.

Dal 2017, grazie ad una Delibera Comunale (del 29/12/2017) sono state approvate le linee guida per il miglioramento e il rilancio dei M.C.C. Il Comune ha riconosciuto il valore di questa realtà, ormai destinata ad un progressivo declino, e ha deciso di intervenire, investendo sulla riqualificazione delle strutture mercatali ormai degradate e dimenticate. L’intenzione principale dell’Amministrazione è quella di adeguarsi al modello di mercato moderno analizzato attraverso i casi studio europei, applicandolo a strutture storiche la quale unica funzione ad oggi è quella commerciale, non più sufficiente per reggere il confronto con la G.D.O. Ad oggi molti progetti sono stati portati a termine, altri sono in fase di sviluppo e sono molteplici quelli previsti allo scopo di “promuovere la “trasformazione evolutiva” del concetto di mercato, facendo sì che i Mercati Comunali Coperti (MCC) possano diventare punto di scambio non solo di merci, ma anche di idee e di relazioni, attraverso forme di ibridazione tra attività commerciali classiche – comunque prevalenti – e attività con finalità sociali,

Tab 1.a Schede dei Mercati Comunali Coperti (M.C.C.) di Milano

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culturali, aggregative e ricreative, anche di tipo occasionale o temporaneo, che possano favorire, inoltre, lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e dell’occupazione.”

Ad oggi è chiaro che anche Milano, sin dal PGT 2017, come tutte le più grandi capitali della cultura europee ha avviato un processo di rigenerazione dell’ottica dell’ibridazione all’intero delle strutture mercatali tra commercio e servizi per la comunità.

Tra i protagonisti dei primi interventi vi sono il M.C.C. di Piazza XXIV Maggio, oggetto di una profonda rigenerazione grazie al programma di valorizzazione della Darsena nell’ambito dell’EXPO 2015, e quello di Santa Maria del Suffragio in Corso XXII Marzo, entrambi riformati ed attrezzati per offrire la massima esperienza culinaria, abbinata alla possibilità di sfruttare la struttura come luogo di aggregazione culturale e sociale.

Fig. 9 Progetto riqualificazione Darsena (blog.urbanfile.org)

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Fig. 10 Mercato Comunale Coperto Crespi, Viale Monza, Milano (tripadvisor.it)

Inoltre, il mercato di Lorenteggio si è fatto portatore dei valori di questa rivoluzione urbana e commerciale, presentandosi come sede culturale delle associazioni di quartiere nonché degli eventi dedicati al rilancio dei mercati coperti. Tutto ciò è stato possibile grazie all’intervento dell’architetto Renzo Piano che, legatissimo al quartiere, ha deciso di investire in prima persona sul rilancio di quest’ultimo proprio attraverso la riqualificazione del M.C.C. Nel 2017, inoltre, Milano ha partecipato al bando “Reinventing Cities” che ha come obiettivo quello di valorizzare cinque siti in disuso con progetti di rigenerazione ambientale e urbana, tra cui il M.C.C. Gorla e il M.C.C. Crespi.

L’Amministrazione non sembra mostrare cenni di rallentamento nei confronti di questo capillare processo di rigenerazione e nel

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2021 è previsto l’inizio dei lavori per la riqualificazione del nuovo M.C.C. Rombon e per la trasformazione dell’ex M.C.C. del QT8 in sede della C.A.S.V.A., nonché l’apertura del riformato M.C.C. Zara in piazzale Lagosta all’Isola, con spazi, sia interni che esterni, per svolgere in maniera permanente attività culturali, formative ed informative sui temi del cibo, della cultura alimentare e della salute, finalizzate all’aggregazione sociale e al coinvolgimento dei residenti e di tutti i cittadini.

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Il progetto

Mercato Centrale

1.3 43

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MERCATO Centrale

Nel 2014, grazie alla spinta delle esperienze europee, nasce Mercato Centrale, da un’idea di Umberto Montano, imprenditore della ristorazione. Il progetto ha come obiettivo quello di rivedere l’idea classica di mercato e adeguarla alle tendenze moderne che vedono l’ibridazione e la socialità come temi trainanti i progetti degli ultimi anni.

Il cibo diventa così il pretesto per esprimere una cultura, quella italiana. L’arte culinaria italiana si fonde con il design e con la storia, dando vita a nuovi landmark per la valorizzazione e il rilancio delle più importanti città italiane della cultura.

Il binomio cibo-cultura è alla base del progetto Mercato Centrale che punta a creare “uno spazio aperto, sentito e vissuto, un contenitore d’arte e di relazioni, di conoscenza e di cibo, che restituisce centralità agli artigiani del gusto e propone un’esperienza sempre nuova, buona, elementare.”

In questo modo, ogni mercato è diverso dall’altro, ogni spazio, ogni dettaglio, nasce da

Fig. 11 Il Mercato Centrale Milano (rilievo personale)

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un’esperienza, dal vissuto della comunità. Così il mercato è frutto dell’attività stessa della città, che attraverso gli stimoli degli utenti, crea essa stessa i presupposti per una rigenerazione e una valorizzazione urbana.

Spinto dalla volontà di rilanciare la rete dei mercati coperti italiani, Montano, insieme al gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, leader in Italia nel settore del turismo all’aria aperta, rileva il Mercato Centrale di Firenze e nel 2014 inaugura la prima struttura a Firenze, al primo piano dello storico mercato coperto di San Lorenzo, uno dei luoghi più significativi della città.

Il progetto aveva come obiettivo quello di rilanciare uno spazio a lungo abbandonato e porlo come punto di riferimento turistico e culturale della città. L’imprenditore riesce a realizzare la sua idea di piazza coperta come luogo di aggregazione e il successo è immediato.

Nel 2016 segue il Mercato Centrale Roma, presso la Cappa Mazzoniana della Stazione Termini; anche in questo caso il mercato riesce a dare l’impulso per il rilancio del quartiere.

L’ultimo dei progetti conclusi di Montano è il Mercato Centrale Torino, 4.500 metri quadrati di botteghe e spazi polifunzionali nel Centro Palatino a Porta Palazzo. Il mercato si colloca in un edificio dall’elevata valenza architettonica, progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas, e lo rilancia attraverso un format ormai collaudato: agli stalli alimentari sono affiancati una scuola di cucina, una

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Fig. 12 Il Mercato Centrale Torino e le bancarelle di Porta Palazzo (larepubblica.it)

torrefazione didattica ed un grande spazio dedicato agli eventi.

Il 2 settembre 2021 è stato inaugurato il Mercato Centrale Milano, con sede negli spazi della Stazione Centrale, per rilanciare, con un progetto di rigenerazione urbana, un quartiere storico della città meneghina.

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I PROTAGONISTI del mercato

Umberto Montano

Imprenditore, ristoratore e ideatore del format Mercato Centrale

Fig. 13 “Il cibo è un’opinione” Mercato Centrale Milano (rilievo personale)

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decretano il successo. Uno degli aspetti più importanti è quello di creare spazi gratificanti, e per gratificanti s’intendono spazi dove c’è diversità, bellezza, dimensione. Funzionare vuol dire raccontare cose nuove e dare una condizione ideale di permanenza.

Intervista svolta in data 15 giugno 2021 Presso il Mercato Centrale Milano

Diversamente dai due casi sopracitati, a Firenze il Mercato Centrale si è inserito in un contesto consolidato come mercato storico, accostando i nuovi spazi alle botteghe già presenti. I commercianti già presenti, seppur in evidente difficoltà economica, prima dell’apertura, si sono mostrati contrariati e spaventati dall’ingresso del Mercato in quella realtà. Come si è evoluta la situazione dopo l’apertura?

Durante l’evento di Urbanpromo “Territorio, cibo e città” ha affermato di ricercare spazi con un certo valore, e spesso trova questi valori in edifici ormai dismessi. Oltre alla scelta della struttura, un altro importante fattore è la scelta dell’area urbana all’interno della quale collocarsi: come decide dove aprire un nuovo mercato?

Nel caso di Mercato Centrale credo che certe scelte non possano essere prese secondo manuale. Se è vero che bisogna inserire un prodotto industriale sul mercato e quindi studiare e fare indagini, nel nostro caso si aspetta l’occasione giusta, attraverso l’esperienza.

A Milano, la scelta è ricaduta sulla Stazione Centrale grazie all’interessamento di Grandi Stazioni, dei quali siamo già inquilini presso Roma Termini.

Le perplessità erano dovute ad una vecchia mentalità secondo la quale la concorrenza è nemica del business. Gli artigiani al piano terra hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo la possibilità di un aggravamento della già difficile situazione economica delle proprie botteghe a seguito di un flusso di clienti unicamente indirizzato verso i nuovi spazi del Mercato. Noi abbiamo scoperto che, invece, in tempi moderni, la varietà e la complessità di offerta favoriscono il business.

Vede un certo potenziale nelle stazioni e nei luoghi di transito? La scelta di aprire in due luoghi di scalo ferroviario è voluta e studiata secondo questo criterio?

Crede che questo effetto si applichi anche a scala maggiore? Quali conseguenze porta, nello spazio urbano circostante, l’inserimento del suo progetto?

No, secondo me il Mercato è un grande centro di aggregazione, perciò ovunque si colloca genera nuovi flussi; l’importante è che rappresenti alcuni aspetti fondamentali che ne

Provate a pensare questo luogo com’era e come ancora è. Abbandonato, degradato. Provate

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Mercato Centrale rappresenta ormai una rete nazionale. Vede delle potenzialità nell’apertura di una seconda sede in una città ove è già presente?

a pensare invece un luogo dove entrano tante persone per fare la spesa, per consumare, per curiosità, per incontrare amici. Cambierà la fisionomia del territorio circostante a questo luogo. Ecco quello che fa Mercato Centrale: insito del progetto, che è un grande luogo di aggregazione, è anche lo scopo di incidere profondamente sulla condizione del territorio; e questo effetto è tanto più forte in positivo quanto più quel territorio è degradato.

A Firenze, dopo la nostra apertura i costi degli affitti sono aumentati esponenzialmente.

Quindi cosa farà il mercato centrale a questo territorio? Lo dico sulla base dell’esperienza e se poi non accadrà non lo so. Laddove Mercato entra, soprattutto nei territori degradati, porta un pezzo di vita che ha una fortissima incidenza sulla condizione sociale e sull’economia di quel territorio.

No, non farei una seconda sede. Sarebbe diminutivo.

Quali sono i piani di Mercato Centrale? Si pensa ad un’espansione all’estero? Come si svilupperebbe il format in questo caso?

Si valorizzerebbe il prodotto estero o si esporterebbe il made in Italy?

Farei una fusione tra le caratteristiche salienti del made in Italy ma non trascurerei il contesto in cui mi andrei ad inserire.

Nel Mercato è presente uno spazio specifico per gli eventi? Questo rappresenta un confine definito per le diverse funzioni o il mercato funziona diffusamente in tutte le sue parti?

Oltre alla varietà d’offerta, fondamentale per il corretto funzionamento, in tutti i sensi, del Mercato, quanto conta la varietà funzionale?

Gli eventi ci sono sempre, sono dappertutto.

A volte ci sono ragazzi che suonano il jazz utilizzando tutti i piani di appoggio possibili.

La varietà di funzioni è per me poi strettamente legata alla qualità. Devono essere varie e di altissima qualità altrimenti non ti serve fare il mercato, fai la fiera.

Nel mercato è presente una cucina completamente vetrata visibile dal piano terra del mercato: è un palcoscenico dove mettiamo in mostra i grandi protagonisti del mondo del cibo.

In un qualsiasi ristorante avremmo visto i tavoli per i clienti, nel Mercato si vedono le botteghe ed un laboratorio radiofonico dove produciamo e trasmettiamo programmi. Il Mercato è per la prima volta il suo stesso laboratorio.

Vendita e somministrazione. Quali percentuali prevede il progetto del Mercato? Sono rispettate?

50/50. Questo è il concept di Mercato Centrale. Si è trasformato in 90/10 perché i venditori preferiscono il guadagno della somministrazione a quello della vendita e spesso non valorizzano l’esposizione. L’impegno per far sì che le due cose siano sempre più equilibrate

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è costante e alcuni dettagli del progetto, come il banco del pesce separato dalla cucina, ne sono una testimonianza.

Ha assunto dei modelli come riferimento per la creazione del Mercato?

Questo è. Ognuno si sente esclusivista del proprio modello. La verità è che nessuno ha inventato nulla, perché il mercato esiste da sempre. Il mercato come luogo di incontro, di intreccio di tutti gli interessi possibili, di cultura popolare, sin dai tempi più antichi. Quindi perché oggi non attualizzare il mercato alle funzioni che la società contemporanea chiede?

La connessione ad internet, la varietà, la qualità, la cucina tracciabile, il km 0, la sostenibilità.

Abbiamo messo insieme tutto ciò e funziona.

La progettazione di funzioni pubbliche si dirige sempre più verso un modello green e sostenibile. Farinetti ha investito nel progetto Green Pea a Torino, una declinazione green di Eataly. Mercato Centrale segue già delle linee guida elaborate nell’ottica di questo nuovo modo di progettare?

Mercato è già un progetto attuale perché sostenibile, rispettoso dell’ambiente, perché valorizza gli artigiani e li mette al centro di un progetto che prima invece li escludeva, è finalizzato alla qualità, a far stare bene le persone, cos’altro può offrire un luogo di incontro? E tutto quello che è rispetto dell’ambiente, del rapporto con gli altri, condivisione sociale, è nel DNA del mercato.

Si ringraziano per la disponibilità il presidente Umberto Montano e le collaboratrici Valentina Fioravanti e Francesca Martire.

Fig. 14 Interno del Mercato Centrale Milano (rilievo personale)

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Mercati ibridi

Casi studio

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Tav. 2 Mappa dei casi studio

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criteri e scelte I casi studio selezionati rappresentano in gran parte esempi emblematici di mercati moderni che hanno saputo conciliare la funzione del mercato con la necessità di adattarsi ad una fase trasformativa caratterizzata dalla presenza della GDO e e-commerce in posizione dominante sul mercato.

In altri casi, la selezione ha riguardato strutture storiche che hanno modificato o ridimensionato la funzione commerciale per adeguarsi alle nuove necessità del quartiere.

I mercati europei, ad esempio, incarnano maggiormente il format del mercato caratterizzato dal mix funzionale: gli stalli alimentari sono affiancati da funzione residenziale, uffici, spazi commerciali e/o culturali.

Al contrario, il panorama italiano, nonché milanese, è caratterizzato da mercati che spesso svolgono la sola funzione di mercato alimentare, integrandola con servizi di quartiere e laboratori.

Infine, i casi presenti in Spagna, seppur analizzati separatamente rispetto a quelli europei, non sempre si discostano da quel modello, come nel caso del Mercato di Santa Caterina di Barcellona, dove è lasciato spazio a servizi di quartiere, residenza speciale e funzione museale; in altri casi, gli stalli alimentari occupano l’intera superficie, adeguandosi ad un modello più “italiano”.

Tutti gli esempi sono analizzati nell’ottica della “15-minutes city” ed in rapporto con il quartiere, analizzando il tessuto urbano in cui sono inseriti e la rete di trasporti che ne permettono una più agevole fruizione da parte degli utenti.

I mercati sono suddivisi in quattro gruppi: mercati europei, con l’aggiunta di un mercato statunitense; mercati spagnoli; mercati italiani e mercati milanesi.

Le scelta di operare questa categorizzazione è nata in seguito all’analisi delle diverse tipologi di cui è stata riscontrata la presenza nelle diverse aree.

Ad ogni area, inoltre, corrisponde un caso studio emblematico, analizzato più approfonditamente, che esprime al meglio le caratteristiche del modello insediativo e funzionale prevalente in quel contesto.

Fig. 15 Il Mercato di Santa Caterina, Barcellona (barcelonacheckin.com)

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Mercati ibridi

Europa

e USA

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introduzione Contenitore di culture estremamente eterogenee, l’Europa rappresenta il primo continente ad aver accolto tutti quei processi di rinnovamento dei mercati che li hanno fatti diventare da soli “vuoti urbani”, punti di riferimento, luoghi di incontro di funzioni, oggetti architettonici posti al servizio delle città e del loro ruolo commerciale.

di Providence non di minore rilevanza anzi, specialmente esemplare anche su scala mondiale grazie alla nuova idea di abitare che è riuscito a portare all’interno di quello che risultava essere un normalissismo centro commerciale.

Il Markthal di Rotterdam, un’autentica opera d’arte, invece, è l’esempio di come un grande isolato sia riuscito ad ospitare il primo mercato coperto d’Olanda seppur in epoca recente ridefinendo l’idea di un intero quartiere.

Un viaggio tra colori, sapori e odori quello che offrono i mercati europei, quasi un’avventura urbana che permette di immergersi nella vivacità del luogo e di scoprire e assaporare tradizioni e sapori anche lontani dalle proprie coordinate geografiche.

Dal Mercato della Boqueria e di Santa Caterina a Barcellona al Les Halles di Parigi, dal melting pot londinese fino a giungere alla porta d’oriente di Istanbul con il Bazar delle Spezie, l’Europa è teatro di grandi piazze, grandi spazi aperti che rispecchiano l’anima delle città e che riuniscono, come tasselli di un grande mosaico, mercanzia proveniente da tutto il mondo.

Oltre che luoghi di incontri multietnici però, i mercati risultano essere talvolta veri gioielli di architettura, il prodotto dell’unione di grandi architetti e di esperienze molto spesso distinte.

Perlopiù edifici in ferro e ghisa di epoca ottocentesca e con grandi vetrate che illuminano la scena di caratteristiche botteghe tradizioni, i mercati europei continuano ad essere una delle più grandi attrazioni attuali e punti sociali nevralgici.

I casi analizzati, in particolare, mostrano come varietà, sostenibilità e autenticità siano le parole chiave dei diversi mercati coperti, facendo riferimento anche al caso americano

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MARKTHAL Rotterdam

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Ristorazione Supermercato Residenza Parcheggio interrato

Fig. 16 Vista del Markathal e del fiume (Ossip Van Duivenbode, artribune.com)

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Fig. 17 Inquadramento urbano, Markthal, Rotterdam

Fig. 18 T.P.L. Markthal, Rotterdam

INQUADRAMENTO

Tab. 2 Dati Markthal, Rotterdam

CONTESTO Il Markthal di Rotterdam, progettato dallo studio MVRDV e commissionato dal Comune, incarna la perfetta definizione di progetto finalizzato a creare una nuova centralità urbana e un punto di riferimento per l’intera città, profondamente trasformata a seguito della seconda guerra mondiale e bisognosa di un nuovo impulso per il commercio e l’ibridazione di quest’ultimo con la socialità. Sin dalla sua inaugurazione, esso ha infatti dimostrato la capacità dei progettisti di integrare perfettamente tra loro le funzioni presenti all’interno e integrare, a loro volta, quest’ultime con il quartiere.

Il Markthal è stato costruito sul sedime di un’antica diga che controllava il fiume; si trova nella grande piazza che ospita anche il più grande mercato scoperto della città, collegata tramite un sistema di vie pedonali e piste ciclabili con i quartieri circostanti.

SUPERFICIE Residenza 42.000 m2 Parcheggio 37.000 m2 Ristorazione 7.000 m2 Stalli alimentari 4.200 m2 Supermercato 1.800 m2 PROGETTISTA MVRDV CRONOLOGIA 2004 (progetto) 2014 (realizzazione) COSTI 175.000.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Nuova costruzione ITER DECISIONALE Concorso indetto dal Comune

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Ricucire la rete dei mercati coperti

Fig. 19 Vista render dell’interno degli appartamenti, Markthal, Rotterdam (designstack.co)

Fig. 20 Sezione, Markthal, Rotterdam (domusweb.it)

STRUTTURA E FUNZIONI Il Markthal, o Koopboog, è un grande arco abitabile alto 40 metri. Articolato su 16 livelli, esso ospita numerose funzioni e servizi utili alla città, della quale è diventato landmark grazie alla sua iconica forma e alla sua originalità nei più piccoli particolari.

che, oltre a servire ristoranti e bar, permettono l’accesso al supermercato al livello -1.

Al di sopra della zona commerciale sono presenti i piani residenziali. In totale vi sono 228 appartamenti di vario taglio. Essi sono, a loro volta, suddivisi in una parte di social housing ed una parte a libero mercato.

I primi due piani, che affacciano sul parco esterno e nella grande piazza coperta adibita a mercato, sono interamente occupati da punti di ristoro di vario tipo, accessibili sia dall’interno che dall’esterno della struttura.

Ciò è possibile grazie ad un articolato sistema di rifornimento merci che svela l’altrettanto studiato sistema di parcheggi e percorsi interrati

La struttura così composta inquadra la bellissima piazza coperta al pian terreno, cuore pulsante del Markthal. Durante il giorno la piazza coperta dialoga con lo spazio del mercato scoperto antistante e vive del continuo traffico di clienti dei numerosi stalli. La sera è animata da residenti e clienti dei ristoranti.

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Fig. 22 Vista della piazza mercato adiacente, Marktahl, Rotterdam (alamy.com)

TRASFORMAZIONE URBANA L’area occupata dall’edificio si trova in una zona centrale e storica della città. Il Markthal sorge infatti a pochi passi dal fiume Rotte e occupa lo spazio che un tempo ospitava una diga di quest’ultimo. Il fiume fu deviato nel corso del XIX secolo in favore di un viadotto che portava alla sponda sud del fiume Maas. Negli anni ‘90 questa traiettoria fu ricostruita come tunnel sotterraneo, generando lo spazio oggi riconosciuto come grande piazza del Markthal e del mercato all’aperto. Questa struttura significa molto per la città di Rotterdam, ora forte di un nuovo polo attrattivo che induce i cittadini a spostarsi tra i diversi quartieri, alimentando l’economia dell’area.

Fig. 21 Vista del piano terra, Markthal, Rotterdam (dezeen.com)

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OLD SPITALFIELDS Londra

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari e commercio Fig. 23 Vista dall’alto, Old Spitalfields, Londra (tenbishopssquare.com)

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Fig. 24 Inquadramento urbano, Old Spitalfields, Londra

Fig. 25 T.P.L. Old Spitalfields, Londra

INQUADRAMENTO

Tab. 3 Dati Old Spitalfields, Londra

SUPERFICIE Commercio 3.000 m2

L’Old Spitalfields Market è uno dei più antichi mercati dell’East London e ha rappresentato negli ultimi anni un polo turistico di rilievo per la città. L’intervento di Foster all’interno della struttura vittoriana costruita da Horner nel 1875 aveva come fulcro il rinnovamento degli stalli presenti e l’accrescimento della qualità dei servizi. Il mercato offre, oggi come allora, stand di ogni genere, dall’abbigliamento agli oggetti vintage, dall’arredamento al cibo. A seguito del rinnovamento tutti i banchi possono essere orientati e combinati per i diversi tipi di allestimenti, grazie a strutture e oggetti modulari.

PROGETTISTA Foster + Partners CRONOLOGIA 1875 (prima costruzione) 1926 (estensione ovest) 2017 (ristrutturazione) COSTI 175.000.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione ITER DECISIONALE Progetto di riqualificazione indetto dala City of London Corporation

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LES HALLES Parigi

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Fig. 26 Vista interna, Les Halles, Parigi (123rf.com)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 27 Inquadramento urbano, Les Halles, Parigi

Fig. 28 T.P.L. Les Halles, Parigi

INQUADRAMENTO

Tab. 4 Dati Les Halles, Parigi

SUPERFICIE Commercio 40.000 m2

Les Halles de Paris è stato per secoli un grande mercato nel primo arrondissement di Parigi, cuore della capitale francese. I padiglioni progettati dall’architetto Victor Baltard a metà del XIX secolo che ospitarono il mercato furono sostituiti nell’ambito di un vasto processo di ristrutturazione del quartiere dal Forum des Halles, un centro commerciale sotterraneo. Una combinazione tra parco, centro commerciale sotterraneo e un’enorme stazione metropolitana, il forum venne successivamente riqualificato grazie agli architetti Patrick Berger e Jacques Anziutti che con il progetto della Canopéè racchiudono un mix funzionale in un unico grande edificio di ispirazione vegetale.

PROGETTISTA Foster + Partners CRONOLOGIA 2004 (concorso) 2007 (concorso tettoia) COSTI 802.000.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione ITER DECISIONALE Concorso indetto dal Comune

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THE ARCADE Providence

MIX FUNZIONALE Residenza Commercio Fig. 29 Vista dell’ingresso, The Arcade, Providence (archdaily.com)

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Fig. 30 Inquadramento urbano, The Arcade, Providence

Fig. 31 T.P.L. The Arcade, Providence

INQUADRAMENTO

Tab. 5 Dati The Arcade, Providence

SUPERFICIE Commercio 3.000 m2 Residenza 9.000 m2

Arcade Providence, unico superstite degli arcade in stile revival realizzati negli Stati Uniti durante la prima metà del XIX secolo, fu disegnato da Russel Warren e James Buchlin nel 1828 nel quartiere commerciale di Rhode Island. Il mall più famoso d’America da qualche anno è diventato un elegante centro residenziale per far fronte alle esigenze abitative e sono stati progettati 48 micro appartamenti che soddisfano ogni tipo di necessità e godono di un’atmosfera originale e altamente suggestiva.

PROGETTISTA Northest Collaborative Architects CRONOLOGIA 1828 (prima costruzione) 2008 (ristrutturazione) 2013 (riapertura) COSTI 10.000.000$ TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione ITER DECISIONALE Riqualificazione a spese di privati

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Mercati ibridi

Spagna

2.2 69

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introduzione La Spagna, ad oggi, rappresenta uno dei territori maggiormente caratterizzati dalla presenza di mercati coperti di vario tipo e di rilevanza internazionale.

Il mix tra cultura, arte e divertimento, rendono infatti le principali città dello stato spagnolo le perfette incubatrici per progetti di rilancio e riqualificazione di spazi commerciali dismessi e dal grande potenziale urbanistico.

Analogamente, altri mercati storici, come il Mercat del Ninot, sono stati oggetto di ristrutturazioni nell’ottica del rilancio del commercio di prossimità della città.

Il gran numero di interventi analizzati e confrontati permette inoltre di riscontrare le diverse tipologie di insediamento dei mercati nel tessuto urbano consolidato della città.

Le forme dinamiche del mercato di Santa Caterina nella città storica si confrontano con il mercato di Sant Antoni, perfettamente collocato all’interno dell’isolato tipico dell’impianto a scacchiera del Plan Cerdá.

Tra queste, spicca Barcellona, città ricca di fermento e tradizioni popolari.

Oltre a quelli analizzati all’interno di questo capitolo, la capitale della Catalogna infatti vanta un numero elevatissimo di mercati coperti che si innestano nelle diverse trame del tessuto urbano e caratterizzano interi quartieri, piazze o strade.

Molti di questi mercati hanno alle spalle oltre 200 anni di storia e trasformazioni, che li hanno portati ad essere mercati moderni capaci di valorizzare ancor oggi il patrimonio culturale della regione, sfidando le più moderne strutture e i più rivoluzionari o popolari format commerciali tipici del XXI secolo.

Il mercato di Santa Caterina, ad esempio, rappresenta un caso emblematico di riqualificazione di un mercato storico degradato, che ha rilanciato l’intero quartiere sotto ogni aspetto, cambiando volto ad un pezzo della Ciutat Vella.

Nel resto della nazione le tendenze sono analoghe: mercati storici o moderni, rivisitati per valorizzare tanto il singolo quartiere quanto le tradizioni e il patrimonio culturale dell’intera città.

A Madrid il mercato di San Miguel incarna la perfetta sintesi tra storia, tradizione e rilancio urbanistico e commerciale.

Diversamente, nel quartiere San Antón, nel 2001 il mercato storico è stato demolito e al suo posto è stato costruito un edificio che dal 2011 punta tutto sulla sostenibilità: un rivoluzionario mercato coperto che si sviluppa su più piani e garantisce servizi e qualità per gli abitanti del quartiere ed i turisti.

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SANTA CATERINA Barcellona

+

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Museo Servizi di quartiere Residenza Fig. 32 Vista della copertura, Mercato di Santa Caterina, Barcellona (Mr. View)

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Fig. 33 Inquadramento urbano, Mercato di Santa Caterina, Barcellona

Fig. 34 T.P.L. Mercato di Santa Caterina, Barcellona

INQUADRAMENTO

Tab. 6 Dati Santa Caterina, Barcellona

CONTESTO Il mercato di Santa Caterina, progettato dallo studio EMBT, rappresenta una delle icone più popolari della città di Barcellona.

La riqualificazione del mercato ha dato vita ad un intervento di rigenerazione urbana che va oltre il semplice progetto di un mercato. L’iter progettuale rivela infatti come questo intervento sia parte di un più complesso e strategico piano urbanistico volto alla rigenerazione urbana e paesaggistica di tutto il Barrio.

L’elemento caratterizzante il mercato è la variopinta e complessa copertura. Essa, estendendosi oltre i confini dello spazio interno del mercato proietta il commercio lungo le strade e configura uno spazio urbano non fine a se stesso, che assolve in realtà numerose funzioni sociali e ricreative, oltre al commercio. Le numerose aperture configurano inoltre la struttura come luogo di passaggio, come fosse un pezzo di città.

SUPERFICIE Parcheggio 4.800 m2 Residenza 4.000 m2 Stalli alimentari 1.600 m2 Museo 900 m2 PROGETTISTA EMBT CRONOLOGIA 1844 (prima costruzione) 1997 (concorso) 2005 (ristrutturazione) COSTI 18.000.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione ITER DECISIONALE Concorso indetto da Foment de Ciutat Vella

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Fig. 35 Il mercato di Santa Caterina prima dell’intervento (EMBT)

Fig. 36 Cantiere del mercato di Santa Caterina (EMBT)

STRUTTURA E FUNZIONI Inaugurato nel 2005, il mercato di Santa Caterina è il risultato di un processo di riqualificazione del mercato storico già presente, del quale conserva tre muri perimetrali. La forma regolare del sedime del precedente mercato viene stravolto dalle geometrie stravaganti della copertura e di tutti gli elementi architettonici della struttura.

statica, permette future modifiche al layout del mercato.

Proprio la copertura è l’elemento che lega passato, presente e futuro. La filosofia alla base del progetto è infatti quella della stratificazione e sovrapposizione dei diversi periodi storici. Essa infatti espande i confini del mercato storico e allo stesso tempo, grazie alla sua indipendenza

Quest’ultimo appare oggi come uno spazio di vita sociale che ha ricucito un pezzo di quartiere. Il mercato non irrompe più in un vuoto urbano come spazio commerciale chiuso alla città ma è a tutti gli effetti una grande piazza che si lascia percorre dagli utenti così come dai passanti. Esso offre non solo stalli commerciali, ma servizi di quartiere, uffici, spazi polifunzionali per eventi culturali e un’area museale per i ritrovamenti archeologici.

A completare l’ibridazione, una residenza per anziani perfettamente integrata con il mercato è posta a sud-ovest.

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Fig. 38 Vista del progetto concluso, Santa Caterina, Barcellona (EMBT)

TRASFORMAZIONE URBANA Il progetto di Miralles-Tagliabue ha significato molto per il quartiere Ciutat Vella e per la città di Barcellona, in quanto ha dato nuova vita ad un polo commerciale in pieno centro urbano.

La riqualificazione del vecchio mercato rionale, progettato nel 1848 sui resti del quattrocentesco convento di Santa Caterina, non si è limitato alla struttura oggetto dell’intervento, ma, su proposta degli stessi progettisti, si è estesa fino a comprendere la riqualificazione dell’intero barrio.

Il progetto era volto a sottolineare la qualità di vita di Barcellona e a donare agli abitanti del quartiere storico un luogo di aggregazione, cultura, nonché attrazione turistica e sede di molti servizi.

Fig. 37 Vista dell’interno del mercato, Santa Caterina, Barcellona (arquitecturaviva.com)

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MERCAT DEL NINOT Barcellona

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari

Fig. 39 Vista degli shop esterni, Mercat del Ninot, Barcellona (archiportale.com)

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Fig. 40 Inquadramento urbano, Mercat del Ninot, Barcellona

Fig. 41 T.P.L. Mercat del Ninot, Barcellona

INQUADRAMENTO

Tab. 7 Dati Mercat del Ninot, Barcellona

SUPERFICIE Stalli alimentari 2.800 m2 Parcheggio 2.500 m2 Area self-service 1.500 m2 Banchina di carico 1.000 m2

Costruito nel 1894 per volere del Governo spagnolo, ed inizialmente concepito come mercato scoperto, il Ninot è diventato in poco tempo un punto di riferimento per la spesa quotidiana del quartiere e non solo. Nel 1933 viene costruita la struttura che ancora oggi lo copre e alla quale fa riferimento il progetto di Mateo Arquitectura. La caratteristica principale del mercato, che si articola internamente su due livelli, è quella di relazionarsi con l’esterno.

Come affermato dallo stesso Josep Lluis Mateo, il mercato comunica il suo uso ed è capace di creare luoghi di scambio e non più semplici luoghi di passaggio.

PROGETTISTA Mateo Arquitectura CRONOLOGIA 1894 (prima costruzione) 1933 (ristrutturazione) 2008 (concorso) 2010-2015 (ristrutturazione) COSTI 3.600.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione ITER DECISIONALE Concorso pubblico

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MERCAT DE SANT ANTONI Barcellona

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Fig. 42 Vista esterna, Mercat de Sant Antoni, Barcellona (arquitecturaviva.com)

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Fig. 43 Inquadramento urbano, Mercat de Sant Antoni, Barcellona

Fig. 44 T.P.L. Mercat de Sant Antoni, Barcellona

INQUADRAMENTO

Tab. 8 Dati Mercat de Sant Antoni, Barcellona

SUPERFICIE Stalli alimentari 15.000 m2

Inaugurato nel 1882, il Mercat de Sant Antoni di Barcellona è uno dei migliori esempi dell’architettura del ferro della seconda metà del XIX secolo. Ciò che rende questo mercato così speciale è il fatto che si possono trovare bancarelle di vestiti, borse, giocattoli, artigianato e altre ricchezze tipiche oltre ai dettagli delle sue peculiari costruzioni. Persiane in legno, ringhiere ornate in ghisa, piastrelle finemente smaltate, finestre a mezza luna e un fine utilizzo dei colori rosso, giallo e bianco, rendono questo storico mercato un monumento significativo per la città e un progetto originale e caratteristico.

PROGETTISTA Pere Joan Ravetllat, Carme Ribas e Olga Schmid CRONOLOGIA 1879 (progetto) 1929 (intervento) 2007 (ristrutturazione integrale) 2009 (chiusura al pubblico) 2018 (riapertura del mercato) COSTI 12.900.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione ITER DECISIONALE concorso indetto da Ajuntament de Barcelona e Institut Municipal de Mercats

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SAN MIGUEL Madrid

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Fig. 45 Vista esterna, San Miguel, Madrid (mywowo.net)

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Fig. 46 Inquadramento urbano, San Miguel, Madrid

Fig. 47 T.P.L. San Miguel, Madrid

INQUADRAMENTO

Tab. 9 Dati San Miguel, Madrid

SUPERFICIE Stalli alimentari 1.764 m2

Uno dei mercati tradizionali più emblematici e affascinanti di Madrid, il Mercado de San Miguel, è un luogo dove fare compere ma anche mangiare o godersi uno spettacolo. Oltre infatti a mantenere la sua originaria vocazione, offrendo oggi come cento anni fa il classico assortimento di generi alimentari e prodotti di prima necessità, negli ultimi anni il Mercado è riuscito a reinventarsi e a trasformarsi in un vero e proprio centro di cultura gastronomica come una specie di piazza cittadina sulla quale si affacciano bar e ristoranti in modo da permettere soste e degustazioni. Grazie alla posizione centralissima e all’ampliamento dell’offerta, il progetto è riuscito a raggiungere l’ambizioso obiettivo di renderlo anche un punto di incontro imprescindibile della vita sociale della città.

PROGETTISTA Alfonso Dubé y Díez CRONOLOGIA 1916 (prima costruzione) 2009 (ristrutturazione) COSTI 70.000.000€ (proprietà) TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione ITER DECISIONALE Investimento di società private

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Mercati ibridi

Italia

2.3 83

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introduzione La storia dei mercati coperti italiani affonda le sue radici nelle tradizioni gastronomiche e artistico-architettoniche che sin dall’antichità caratterizzano la penisola e rendono l’Italia un riferimento d’importanza globale.

Tra i numerosi casi studio presenti su tutto il territorio, quelli selezionati e analizzati maggiormente nel dettaglio in questo capitolo rappresentano esempi emblematici di diversi approcci alla riqualificazione e all’insediamento dal punto di vista urbanistico.

a Milano.

Il Mercato Centrale, sin dal 2014 riesce nell’intento di rilanciare zone importanti e storiche di grandi città attraverso la rivisitazione o la creazione di spazi dedicati alla vendita e somministrazione di alimenti.

Ogni sede rappresenta un riferimento per la comunità del quartiere, un polo sociale capace di avere un incredibile impatto sulle attività circostanti e su tutti gli aspetti urbanistici ed economici dell’area in cui si insedia.

Non è insolito, in Italia, addentrarsi in un edificio di notevole valenza architettonica o storica per effettuare acquisti quotidiani.

Antichi o moderni che siano, i mercati coperti presenti sul nostro territorio vantano spesso spazi progettati da grandi architetti o ingegneri italiani che hanno dedicato le loro capacità alla realizzazione di ambienti capaci di valorizzare tanto la storia della città e della tradizione quanto il prodotto destinato alla vendita.

Tutti i mercati presenti in Italia rispecchiano inoltre, perfettamente, la realtà popolare del paese stesso; essi rappresentano un punto di riferimento, di raccolta, ma anche di espressione, di un’identità sociale forte e concentrata.

Ciò che rende ogni mercato italiano unico è la risonanza che quest’ultimo ha sulla realtà di quartiere. L’impatto dei mercati non si limita alla presenza di un nuovo polo commerciale, ma crea i presupposti per la riqualificazione di un’area periferica degradata o di un quartiere centrale bisognosi di energia e nuove opportunità.

Spesso la riqualificazione o la creazione di un mercato coincide, fortunatamente, con l’opportunità di rilanciare uno spazio architettonico-urbano dall’altissimo potenziale; ne sono un esempio le varie sedi del Mercato Centrale: il mercato storico di San Lorenzo a Firenze, il Palafuksas in Porta Palazzo a Torino, la Stazione Termini a Roma e la Stazione Centrale

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MERCATO CENTRALE Firenze

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari e ristorazione Aule e laboratori

Fig. 48 Vista dell’ingresso principale, Mercato Centrale Firenze (wikipedia.org)

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Fig. 49 Inquadramento urbano, Mercato Centrale Firenze

Fig. 50 T.P.L. Mercato Centrale Firenze

INQUADRAMENTO

Tab. 10 Dati Mercato Centrale Firenze

SUPERFICIE

CONTESTO Il Mercato Centrale di Firenze rappresenta il primo esempio del format Mercato Centrale, un concept italiano nato dalla fusione di tradizione ed evoluzione.

L’intervento ha luogo nello storico Mercato Centrale di San Lorenzo, una struttura progettata da Giuseppe Mengoni ed inaugurata nel 1875 a pochi passi dalla Basilica di San Lorenzo.

Oggi l’area è nota per il mercato scoperto d’artigianato di San Lorenzo antistante la struttura del nuovo mercato.

L’obiettivo del progetto era quello di creare un’ideale piazza del gusto in pieno centro e negli anni si è rivelato vincente: la vicinanza al Duomo e alla stazione Santa Maria Novella, la fitta rete di autobus del centro e la fama del mercato di San Lorenzo hanno sicuramente contribuito a rendere il Mercato Centrale un landmark.

Stalli alimentari 2.600 m2 Scuola di cucina e laboratori 400 m2

PROGETTISTA

Archea Associati Mercato Centrale

CRONOLOGIA

1881 (prima costruzione) 2014 (ristrutturazione) COSTI 5.000.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione ITER DECISIONALE Pirma sede Mercato Centrale

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Fig. 51 Foto storica del mercato di San Lorenzo (mercatocentralefirenze.wordpress.com)

Fig. 52 Vista dalla piastra del Mercato Centrale (mercatocentralefirenze.it)

STRUTTURA E FUNZIONI “3000 mq di superficie, 500 posti a sedere, 12 botteghe, ristorante, pizzeria, birreria, caffetteria, scuola di cucina, enoscuola, libreria, sportello bancario virtuale, Fioretina store e tanto altro”, così viene presentato il Mercato Centrale Firenze nel comunicato che ne annuncia l’apertura nel 2014.

classico e spazi culturali e interattivi: scuola di cucina, enoscuola, spazi ricreativi, libreria.

L’intervento principale che rende il nuovo mercato completamente differente dal precedente è la riqualificazione della piastra al primo piano costruita nel 1979. La Piastra accoglie tutte le nuove funzioni pensate da Umberto Montano, ideatore del format Mercato Centrale. Qui avviene l’ibridazione tra mercato

Al piano terra la struttura accoglie ancor oggi gli stalli commerciali e i posti a sedere.

Il progetto degli interni, interamente curato dallo studio Archea Associati, aveva come obiettivo quello di creare una nuova piazza urbana coperta e creare un luogo d’incontro contemporaneo. Ciò avviene grazie a spazi commerciali aperti come fossero affacciati lungo una via del centro e aree destinate ai servizi che configurano spazi di sosta e d’incontro che non siano obbligatoriamente gli stessi dove avviene la consumazione del cibo.

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 54 Il Mercato Centrale di Firenze e le bancarelle di San Lorenzo (firenzepost.it)

TRASFORMAZIONE URBANA Il Mercato Centrale di Firenze nacque in seguito alla necessità di nuovi spazi coperti del commercio per la città di Firenze dopo la distruzione del Mercato Vecchio.

Sin dal primo progetto del Mengoni, ispirato alle Halles parigine, la struttura, oltre a rappresentare un polo commerciale nel centro storico della città, ambiva ad essere parte della città.

L’edificio permette infatti l’ingresso di molta luce ed è posto a ridosso di uno spazio mercatale d’importanza storica che ancora oggi evidenzia la continuità del mercato coperto con le vie del centro. Firenze, dal 2014 può vantare un nuovo polo commerciale che unisce cultura, cibo e storia, nel centro della “città del bello”.

Fig. 53 Vista del piano terra, Mercato Centrale Firenze (scattidigusto.it)

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MERCATO CENTRALE Torino

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Aule e laboratori Fig. 55 Vista del Palafuksas in Porta Palazzo, Torino (quotidianopiemontese.it)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 56 Inquadramento urbano, Mercato Centrale Torino

Fig. 57 T.P.L. Mercato Centrale Torino

INQUADRAMENTO

Tab. 11 Dati Mercato Centrale Torino

SUPERFICIE

Precedentemente chiamato Mercato Coperto dell’Abbigliamento, oggi il Centro Palatino/ Palafuksas accoglie il Mercato Centrale, all’interno del grande complesso mercatale di Porta Palazzo, che mette a disposizione dei cittadini botteghe di ogni genere, divise tra spazi coperti e scoperti. L’edificio, progettato dopo la demolizione degli anni ‘90 e realizzato nel 2011, è caduto in disuso dopo la sua innaugurazione sino alle rilevazione da parte della catena Mercato Centrale. Oggi il Centro accoglie oltre 30 botteghe, aule e laboratori, e rappresenta un caso esemplare di integrazione tra M.C.C. e M.C.S.

Stalli alimentari 37.000 m2 Aule didattiche e laboratori 3.300 m2 Spazio eventi 1.800 m2

PROGETTISTA

Massimiliano Fuksas (fabbricato) Mercato Centrale

CRONOLOGIA

1998 (progetto) 2011 (realizzazione)

COSTI 6.000.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione ITER DECISIONALE Rilevamento struttura da Mercato Centrale

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MERCATO DI MEZZO Bologna

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Laboratori Fig. 58 Vista della via del mercato (facciamoungiroincentro.blogspot.com)

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Fig. 59 Inquadramento urbano, Mercato di Mezzo, Bologna

Fig. 60 T.P.L. Mercato di Mezzo, Bologna

INQUADRAMENTO

Tab. 12 Dati Mercato di Mezzo, Bologna

SUPERFICIE

Il Mercato di Mezzo è uno dei luoghi più storici e rappresentativi della cultura del cibo bolognese. Fin dal Medioevo l’intera zona ha rappresentato un polo di sapori, commercio e tradizione, fino a rinascere come primo mercato coperto della città, oggetto, nel 2014, di un importante progetto di riqualificazione.

Il mercato si sviluppa su 3 piani: quello di accesso è dedicato ai chioschi alimentari ed alla consumazione; al primo piano si trova la pizzeria di Eataly “Rosso Pomodoro”; infine, al -1 vi è una brreria artigianale con ristorante annesso, all’interno di uno scenario storico e suggestivo.

Stalli alimentari 370 m2 Eataly 180 m2 Birrificio 190 m2

PROGETTISTA

Studio Scagliarini

CRONOLOGIA

2014 (ristrutturazione) COSTI 5.600.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione ITER DECISIONALE Piano di Valorizzazione del Comune e investimento Eataly

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MERCATO TESTACCIO Roma

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Museo Fig. 61 Vista esterna, Mercato Testaccio, Roma (le-strade.com)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 62 Inquadramento urbano, Mercato Testaccio, Roma

Fig. 63 T.P.L. Mercato Testaccio, Roma

INQUADRAMENTO

Tab. 13 Dati Mercato di Testaccio, Roma

SUPERFICIE

Il Testaccio è secondo molti il quartiere più verace di Roma e il Mercato richiama al suo interno il carattere genuino e popolare della zona, creando un ambiente luminoso, colorato, vivo e aperto a tutti. L’architettura porta la firma di Marco Rietti, che ha voluto racchiudere il complesso mondo del mercato romano in una struttura geometrica e contemporanea, che richiama per luminosità e apertura i mercati scoperti delle piazze della Capitale. Oltre alle botteghe il Testaccio offre anche la possibilità di visitare il museo archeologico del mercato antico, arricchito da un’area ludico-didattica per i più giovani.

Scavo archeologico 7.000 m2 Parcheggio 6.000 m2 Stalli alimentari 5.120 m2

PROGETTISTA

Marco Rietti

CRONOLOGIA

2003-2012 (realizzazione) COSTI 17.500.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Nuova costruzione ITER DECISIONALE Piano di assetto dei Mercati Romani 1988/1999, Risorse per Roma Project-financing Testaccio 2003

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Mercati ibridi

Milano

2.4 97

Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

introduzione Attualmente Milano risulta essere una delle metropoli maggiormente concentrate sul tema dei mercati coperti che sono pian piano diventati punti di riferimento della città, dei rispettivi quartieri e delle circostanti periferie.

quella che si sta effettuando sul territorio milanese e che sta tenendo in considerazione vari aspetti che spaziano dalle politiche legate al cibo e alla sostenibilità urbana a quelle di supporto al commercio, alla tutela territoriale e alle opere infrastrutturali. Tutto ciò in un’ottica di rilancio qualitativo del mercato pubblico e di innovazione sociale favorita dal mix funzionale che caratterizza il nuovo aspetto del “fare mercato”.

Con la Delibera Comunale del 29/12/2017 sono state approvate le Linee indirizzo per il miglioramento dei Mercati Comunali Coperti atte a promuovere una “trasformazione evolutiva” di quello che risulta essere il concetto di mercato attuale facendo sì che i Mercati Comunali Coperti potessero diventare punto di scambio di relazioni e idee e non solo di merci.

Progetti di ibridazione tra attività commerciali classiche e attività con finalità sociali, culturali, ricreative e aggregative hanno contribuito alla riqualificazione dei punti nevralgici della città.

Nell’idea di valorizzazione dei mercati milanesi inoltre, l’intervento di diversi enti esterni ha favorito in modo più celere lo sviluppo e le rispettive approvazioni di progetti di riqualificazione precedentemente avviati. È il caso di Reinventing Cities, dove si affronta la riqualificazione del piccolo mercato di Gorla lungo Viale Monza o il caso del mercato comunale del quartiere QT8 che accoglierà la nuova sede del CASVA. Una vera e propria rivoluzione a scala urbana

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MLO LORENTEGGIO Milano

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Servizi di quartiere Fig. 64 Vista del cortile, M.C.C. Lorenteggio, Milano (dynamoscopio.it)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 65 Inquadramento urbano, MLO Lorenteggio, Milano

Fig. 66 T.P.L. MLO Lorenteggio, Milano

INQUADRAMENTO

Tab. 14 Dati MLO Lorenteggio

SUPERFICIE

Stalli alimentari 719 m2 Servizi di quartiere 36 m2

PROGETTISTA

G124

CRONOLOGIA

1954 (prima costruzione) 2016 (ristrutturazione) COSTI 156.000€ (riqualificazione Giambellino) TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione

CONTESTO Il M.C.C. Lorenteggio si trova in zona Giambellino, un quartiere della periferia milanese caratterizzato da anni da degrado e povertà.

Il progetto di riqualificazione della struttura fa parte di un programma di recupero della zona nato grazie a Renzo Piano, che lo ha finanziato ed usato come laboratorio per quattro giovani architetti. Il mercato rionale rappresenta il punto di partenza del processo perché rappresenta un punto di ritrovo per i cittadini, che hanno infatti trovato nel mercato riqualificato un vero polo culturale e funzionale a servizio del quartiere.

ITER DECISIONALE Progetto d’innovazione culturare promosso da Renzo Piano

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Ricucire la rete dei mercati coperti

Fig. 67 Il mercato prima dell’intervento (blog.urbanfile.org)

Fig. 68 Particolare della biblioteca condivisa (lucarota.com)

STRUTTURA E FUNZIONI Mercato Lorenteggio nasce come progetto di innovazione culturale e proprio per questo si configura come uno spazio pubblico adibito non solo alla vendita di generi alimentari, ma va oltre il classico concetto di mercato.

Alla base del progetto vi è infatti l’intenzione di ricucire un pezzo di città, restituire dignità ad un quartiere attraverso piccoli interventi puntuali di riqualificazione.

A partire dal 2013, Consorzio Commercianti, assieme ad altre associazioni culturali, ha avviato un processo di rilancio della struttura grazie ai fondi stanziati da Renzo Piano e dal Comune di Milano.

Oggi MLO può essere definito un mercato moderno e offre, oltre alle classiche botteghe, spazi per eventi interni ed esterni, servizi di quartiere e spazi aperti attrezzati per i cittadini.

Il mercato coperto rionale di Lorenteggio nasce nel 1954 grazie alla rete di mercati di Milano, ma incontra, con l’avvento della G.D.O. un declino che lo porta sino quasi alla completa dismissione.

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 70 Vista esterna, M.C.C. Lorenteggio, Milano (blog.ilgiornale.it)

TRASFORMAZIONE URBANA Mercato Lorenteggio è stato la “scintilla” per il progetto Giambellino del gruppo G124 finanziato da Renzo Piano.

Nel quartiere sono presenti da sempre molte associazioni culturali, abitanti e operatori dei servizi particolarmente attivi nel prendersi cura di spazi e luoghi di aggregazione, ma fino alla realizzazione di MLO questi soggetti non avevano un punto di riferimento per la socialità, la collaborazione e il dibattito.

Il nuovo mercato ha generato una nuova centralità urbana e sociale, una piazza coperta cuore pulsante di un quartiere ancor oggi oggetto di un profondo processo di riqualificazione.

Fig. 69 Vista interna, M.C.C. Lorenteggio, Milano (blog.urbanfile.org)

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Ricucire la rete dei mercati coperti

DARSENA - XXIV MAGGIO Milano

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Commercio Fig. 71 Vista della via mercantile, M.C.C. XXIV Maggio, Milano (edoardoguazzoni.com)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 72 Inquadramento urbano, Darsena - XXIV Maggio, Milano

Fig. 73 T.P.L. Darsena - XXIV Maggio, Milano

INQUADRAMENTO

Tab. 15 Dati Darsena - XXIV Maggio

SUPERFICIE

Stalli alimentari 855 m2 Altro commercio 200 m2

PROGETTISTA

Bodin e Associati, Sandro Rossi, Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto

CRONOLOGIA

2004 (progetto) 2016 (ristrutturazione)

COSTI 17.000.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione

Sin dal 1574 Piazza XXIV maggio ha ospitato mercati all’aperto di vario tipo e dal dopoguerra anche un mercato coperto ed un parcheggio.

Questi non solo però non hanno mai contribuito a donare lustro all’area ma hanno anzi contribuito al suo degrado, pur rappresentando un importante polo commerciale della città.

Nel 2014, nell’ambito del concorso per Expo 2015, nasce il progetto di riqualificazione della Darsena, che prevede un mercato più grande del precedente e l’ampliamento ed il miglioramento delle banchine e degli argini. La riedificazione della struttura ha posto le basi per la rinascita della piazza.

ITER DECISIONALE Programma EXPO 2015 per la Valorizzazione della Darsena

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Ricucire la rete dei mercati coperti

S. MARIA DEL SUFFRAGIO Milano

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Aula polifunzionale Fig. 74 Vista dell’ingresso, M.C.C. S. Maria del Suffragio, Milano (milanotoday.it)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 75 Inquadramento urbano, S. Maria del Suffragio, Milano

Fig. 76 T.P.L. S. Maria del Suffragio, Milano

INQUADRAMENTO

Tab. 16 Dati S. Maria del Suffragio

SUPERFICIE

Stalli alimentari 500 m2 Aula polifunzionale 250 m2

PROGETTISTA

Caravatti Associati

CRONOLOGIA 2013

COSTI 100.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione

Il M.C.C. presente in Piazza Santa Maria del Suffragio, su corso XXII Marzo, è stato, di recente, oggetto di una riqualificazione che si colloca all’interno del programma di rilancio dei mercati milanesi. Piccolo ma ben fornito e facilmente accessibile, il Mercato del Suffragio, rappresenta la declinazione ai minimi termini del concept gourmet e dall’animo sociale che sta invadendo i mercati coperti di tutto il mondo.

Il mercato coniuga funzioni di vendita dei prodotti alimentari e spazi dedicati allo scambio culturale, un laboratorio plurifunzionale per corsi di formazione, teatro e incontri, aperto alla cittadinanza.

ITER DECISIONALE Programma di rilancio dei mercati coperti del Comune di Milano

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EX QT8 (CASVA) Milano

MIX FUNZIONALE Servizi culturali Fig. 77 Vista esterna, ex M.C.C. QT8, Milano (finestresullarte.info)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 78 Inquadramento urbano, ex QT8 (CASVA), Milano

Fig. 79 T.P.L. ex QT8 (CASVA), Milano

INQUADRAMENTO

Tab. 17 Dati ex QT8 (CASVA)

SUPERFICIE

Spazio CASVA 1.200 m2

PROGETTISTA

Piero Bottoni (fabbricato)

CRONOLOGIA

1947 (prima costruzione) 2021 (ristrutturazione) COSTI 7.350.000€ TIPOLOGIA INTERVENTO Riuso struttura mercato per trasformazione

Il M.C.C. del quartiere QT8, rappresenta in parte il fallimento di un mercato, ma si pone anche come alternativa al rilancio classico dei mercati milanesi. La struttura dell’ex mercato progettato da Bottoni nel 1947 accoglierà infatti la nuova sede del CASVA (Centro alti studi per le arti visive). Dopo oltre 10 anni di abbandono, l’edificio è pronto ad accogliere una funzione del tutto nuova per la zona, diventata nei pirmi anni 2000, ostile alla presenza di un mercato di cui non sentiva la necessità. Il progetto definitivo, che prevede uffici e spazi collettivi, è stato approvato nel 2020, e i lavori inizieranno nell’estate 2021.

ITER DECISIONALE Programma di rilancio dei mercati coperti del Comune di Milano

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MCC CRESPI Milano

MIX FUNZIONALE Stalli alimentari Laboratori e spazio eventi Fig. 80 Vista dell’ingresso, M.C.C. Crespi, Milano (blog.urbanfile.org)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Fig. 81 Inquadramento urbano, M.C.C. Crespi, Milano

Fig. 82 T.P.L. M.C.C. Crespi, Milano

INQUADRAMENTO

Tab. 18 Dati M.C.C. Crespi

SUPERFICIE

Stalli alimentari 777 m2 Ristorazione 593 m2 Spazio eventi e corsi 365 m2

PROGETTISTA

Luigi Lorenzo Secchi, Luigi Massari

CRONOLOGIA

1933 (prima costruzione) 1960 (ristrutturazione) 2020 (bando Reinventing Cities) COSTI 7.500.000€

Il progetto di riqualificazione del Mercato Crespi di NoLo si colloca nell’ambito del bando Reinventing Cities, attraverso il quale il Comune sta cercando di rilanciare alcuni edifici caduti in degrado o quasi. Attualmente la struttura si trova in una condizione di sotto utilizzo e gran parte degli spazi sono inutilizzati. Inoltre, l’intera volta è stata tamponata con una controsoffittatura che impedisce agli utenti di godere della vista dell’imponente struttura del mercato. Tra le numerose strategie proposte vi è infatti quella di articolare il nuovo mix funzionale su 4 livelli sfalsati e scomposti, che generino un particolare effetto ottico.

TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione ITER DECISIONALE Bando Reinventing Cities per riqualificazione periferia milanese

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Strategie e

Linee guida

3 113

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

introduzione L’elaborazione di strategie e linee guida per riformare i mercati coperti è il frutto dell’approfondita analisi dei casi studio precedentemente citati.

Il processo che ha portato alla stesura di questo decalogo è principalmente composto da una fase di confronto ed una di generalizzazione di buone norme e soluzioni adottate nei diversi esempi. Uno dei presupposti è infatti quello che ogni mercato trova la sua filosofia e la sua formula vincente in relazione allo scenario urbano all’interno del quale si colloca e così ogni mercato analizzato presenta diversi aspetti, alle volte contrastanti, dai quali è stato necessario estrapolare il concept alla base e successivamente capire il processo che ha portato all’adozione di una determinata soluzione.

Capire le gerarchie e le priorità del progetto di un mercato è il primo passo per interpretare le scelte fatte dai progettisti e dalla comunità e leggere coerentemente ogni aspetto del risultato finale.

Uno degli aspetti fondamentali riscontrati nell’analisi dei progetti scelti è la presenza di alcune parole chiave che guidano il modo di concepire il mercato dall’aspetto architettonico sino a quello logistico ed economico.

Queste parole sono ricorrenti e assumono più o meno importanza in base ai diversi casi studio, ma raramente cambiano: comunità e socialità sono le prime; impatto, radicamento e

rinnovamento urbano chiudono il quadro.

Questi concetti esprimono perfettamente non solo i progetti dei mercati ibridi analizzati, ma rappresentano l’essenza di quello che dev’essere oggi un mercato moderno, attuale, efficace, efficiente.

E proprio efficacia ed efficienza sono i risultati a cui si aspira nella progettazione di questi nuovi landmark urbani che fanno del food la loro arma.

Risultati raggiungibili solo grazie ad un funzionamento organico del sistema mercato.

Abbiamo così scomposto gli elementi del progetto di rinnovamento e li abbiamo trasformati in linee guida applicabili, con le dovute declinazioni, universalmente.

Il mercato dovrà essere: ibrido, rinnovato, sociale, produttivo, sostenibile, smart e accessibile.

Fig. 83 URBACT Markets Local Action Plan, B (ajuntament.barcelona.cat)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Riorganizzare il

Mix funzionale

3.1 117

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il mercato ibrido

Se nello scorso secolo la separazione tra funzioni era assunta come un originale principio di organizzazione della città, oggi sembra emergere un interesse crescente per i progetti in cui lo spazio della città è uno spazio multifunzione e composito, un luogo in cui accadono contemporaneamente cose diverse. È in quest’ottica che la nuova idea di mercato sembra farsi spazio, un luogo ibrido, in continua evoluzione che vede affiancarsi ad un mix funzionale, un aspetto commerciale in linea ad un processo di modernizzazione senza sosta. L’inclusione di un supermercato all’interno del mercato stesso, ad esempio, è ciò che rappresenta al meglio questo concetto ed è per questo che oggi è importante raggiungere all’interno dei mercati un’ampia offerta di prodotti di ogni tipo in modo tale da risultare efficienti, pratici e soprattutto garantire competitività e diversificazione.

Far coesistere quindi prodotti freschi del mercato e merci confezionate del supermercato è infatti un’iniziativa che vede in un unico luogo diverse opportunità commerciali insolite e ricercate. La posizione favorevole dei mercati, solitamente situati ai centri delle città, risulta essere un’ottima opportunità per le catene di distribuzione che, interessate a stabilirsi nei punti cardine della città, vedono nei mercati importanti vantaggi.

Allo stesso modo, l’aggiunta di nuovi servizi alimentali e ristoranti o l’estensione degli orari di apertura del mercato contribuiscono alla formazione di un ambiente ricco e coeso che mette in contatto ogni tipo di necessità e ne

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

assicura al tempo stesso la propria autonomia.

Il mercato quindi diventa a tutti gli effetti un luogo da vivere, un luogo che oggi sembra poter racchiudere in sé una diversa gamma di funzioni che toccano aspetti commerciali, economici ma soprattutto sociali, basti pensare al mercato di Rotterdam, il Markthal, che vede al suo interno la coesistenza di una vera e propria parte residenziale con numerosi appartamenti ai piani superiori. Far convivere quindi mercato, residenza, uffici e perché no, un vero e proprio museo, oggi non sembra più essere un’impresa irrealizzabile anzi, sembra essere ciò che il mercato vuole diventare: un vero e proprio simbolo architettonico di inclusione e diversità.

Fig. 84 Vista del mercato dagli appartamenti, Markthal, Rotterdam, MVRDV (mvrdv.nl)

Fig. 85 Vista sugli appartamenti, Mercato Santa Caterina, Barcellona, EMBT (archidiap.com)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Rinnovare l’aspetto

Architettonico

3.2 121

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il mercato rinnovato

Nell’ambito della trasformazione di un mercato coperto, oltre all’aspetto commerciale, assume molta importanza anche l’aspetto fisico del luogo. La trasformazione architettonica della struttura è un’elemento chiave per attrarre i cityusers e generare i flussi auspicati, affinché il mercato abbia un notevole impatto sulla città.

All’interno, le aree di vendita devono trasformarsi in spazi accoglienti e appaganti: l’esperienza dell’utente deve essere la priorità assoluta. Ciò è possibile solo grazie al rinnovamento e alla creazione di un’ambiente piacevole alla vista, stimolante, sicuro ed invitante. Architetti e designer devono quindi collaborare nella scelta di materiali, strutture, colori e percorsi, al fine di trasformare il mercato in un labirinto urbano all’interno della città, ricco di landmark, immagini e scorci che possano impressionare chi lo attraversa.

Allo stesso modo, le norme da rispettare esternamente sono simili a quelle rivolte allo spazio interno, con la differenza che esistono due casi possibili, che generano altrettanti metodi operativi per il rinnovamento architettonico: il primo è quello di un mercato di nuova costruzione a seguito, ad esempio, di una demolizione; il secondo, più complesso e stimolante, è quello del riuso di edifici commerciali (e non) in disuso o prossimi alla dismissione.

In particolar modo nel secondo caso, il lavoro di trasformazione deve essere studiato nei minimi dettagli per potersi adeguare alla preesistenza, ma gli obiettivi sono universali.

L’aspetto architettonico del mercato deve valorizzare la cultura e lo spazio urbano; la presenza di un edificio di alto valore

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

architettonico è il principale motore per lo sviluppo di un rinnovamento diffuso di tutto lo spazio circostante: edifici, strade e piazze adiacenti subiscono positivamente l’influenza di un progetto ben riuscito.

Contrariamente a quanto si è abituati a pensare dati i processi di rinnovamento architettonico di mercati esistenti, un caso particolare di rapporto architettura-mercato è quello in cui è un nuovo mercato a restituire dignità ad un’edificio dal grande valore storico e architettonico, come nel caso del Mercato Centrale Torino e del Mercato Centrale Firenze, due episodi rilevanti in cui l’intervento del format di Umberto Montano ha permesso al Palafuksas di Torino, progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas, e al Mercato Centrale di San Lorenzo, risalente al XIX secolo, di riassumere dignità e importanza, dopo essere stati a lungo trascurati a causa della loro scarsa riuscita commerciale.

Quello tra aspetto architettonico e commerciale è un rapporto di dare e avere continuo, che sfocia positivamente in un punto di partenza per la rinascita di una comunità, di un quartiere, della città.

Fig. 86 Rinnovamento del Mercato di Sant Antoni, Barcellona (ajuntament.barcelona.cat)

Fig. 87 Interno dello Schrannenhalle, ex mercato del grano del XIX sec., Monaco (afar.com)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Introdurre nuovi

Servizi per il quartiere

3.3 125

Ricucire la rete dei mercati coperti

il mercato sociale

Grazie alla loro posizione spesso centrale rispetto ai quartieri, oltre ad essere poli attrattivi per turisti, i mercati sviluppano forti legami con i residenti locali a tal punto da divenire veri e propri luoghi di incontro. È proprio attraverso questo rapporto che viene a svilupparsi che i mercati aiutano a creare spesso un senso di appartenenza ad un determinato quartiere e tendono ad adattarsi alle richieste dei clienti locali cercando di fornire nuovi servizi a disposizione di ogni cittadino.

Sono luoghi di incontro che si aprono ai giovani, agli adulti, agli anziani e soprattutto accolgono persone a rischio esclusione sociale fornendo loro un riparo, un luogo in cui poter iniziare a far parte della società. Il progetto di zone ristoro apposite, di associazioni o di piccole comunità di volontariato potrebbe essere uno dei punti di partenza che porterebbe veramente i mercati a servizio di ogni singolo.

Negli ultimi anni inoltre, si è pensato di unire alle originarie funzioni del mercato anche un aspetto poco considerato ovvero quello della formazione all’interno dei mercati stessi.

Collaborazioni con le scuole, corsi e laboratori per bambini sembrano essere parte integrante dell’idea moderna di mercato e sono volti a sensibilizzare il rapporto tra commerciante e acquirente molte volte non valorizzato.

Mercato Centrale a Milano ha dato dimostrazione di ciò: all’interno del mercato oltre alle botteghe e ai ristoranti sono organizzati eventi con temi diversificati e presenta al suo interno una scuola di cucina, un modo per far vivere aspiranti chef a contatto con una realtà professionale vera e propria.

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Oltre l’aspetto sociale di quartiere però, sarebbe anche interessante far convivere all’interno di questi spazi grandi aule atte ad ospitare convegni politici in modo tale da essere un punto di riferimento per eventi di maggiore rilevanza e magari poter offrire nuova vita a quartieri che hanno difficoltà ad emergere rivoluzionando il pensiero di mercato inteso come solo luogo commerciale.

Fig. 88 Associazione culturale Mercato Lorenteggio - dynamoscopio (blog.urbanfile.org)

Fig. 89 Spesa a domicilio, Mercato Santa Caterina, Barcellona (ajuntament.barcelona.cat)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Dislocare e rinnovare gli

Spazi per la logistica

3.4 129

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il mercato efficiente

La logistica di un mercato, ed in generale di una qualsiasi attività commerciale, rappresenta spesso una delle maggiori spese e dei maggiori ostacoli alla corretta e piacevole fruizione dello spazio; diventa così necessario, al fine di rinnovare i mercati, procedere all’adozione di un concept logistico che sia più efficace e meno impattante.

Uno degli aspetti più importanti di un mercato è il modo in cui esso comunica e si rapporta con la città, il modo attraverso il quale gli utenti entrano nel mondo del mercato. A tal proposito avere un’ingresso sempre libero, ben visibile ed esclusivamente dedicato agli utenti è un’aspetto fondamentale al fine di avere il giusto impatto sullo spazio urbano e sulla comunità. Ciò non è sempre possibile in quanto i mercati sono caratterizzati da un costante flusso di carico e scarico merci, che, se non ottimizzato e dislocato, rischia di danneggiare l’immagine del mercato e l’esperienza dei cittadini.

Nel caso del Markthal, a Rotterdam, lo studio MVRDV ha provveduto all’eliminazione di questo problema tramite un’ampia rete di passaggi e stalli sotterranei direttamente comunicanti con i locali situati al livello della strada. Ciò ha permesso a tutte le attività commerciali di avere non solo un’ingresso libero, ma ben due, permettendo così l’accesso sia dall’interno del grande tunnel che dallo strada. Allo stesso modo, assieme agli spazi adibiti alla logistica dei ristoranti, sono stati progettati anche i parcheggi interrati del mercato: 1200 posti auto a disposizione dell’utenza, che non occupano il prezioso spazio in superficie, lasciato libero al parco e alla piazza adibita a mercato settimanale.

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Questo caso emblematico stabilisce il perfetto punto di partenza per la rivisitazione dei metodi di approvvigionamento e scambio di merci nei mercati coperti, applicabile in maniera meno radicale anche laddove non vi sia possibilità di effettuare uno scavo, attraverso l’adozione di flussi separati tra utenza e merci, privilegiando, rispettivamente, l’esperienza di una e cercando la maggior efficacia per la gestione dell’altra.

Fig. 90 Particolare sezione parcheggi e logistica Markthal, Rotterdam (domusweb.it)

Fig. 91 Schema Mercato Sant Antoni, Barcellona (pinterest.com)

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Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Rendere il mercato

Sostenibile

3.5 133

Ricucire la rete dei mercati coperti

il mercato sostenibile

In una società che sta diventando sempre più sensibile al tema della sostenibilità e consapevole dei vantaggi che piccoli cambiamenti dello stile di vita possono apportare, i mercati diventano sempre più spazi in una posizione privilegiata in cui poter mettere in pratica soluzioni favorevoli.

Una dieta sana e il conseguente il consumo di cibo bio e a chilometro zero sono due degli aspetti che caratterizzano l’aspetto sostenibile dei mercati e che vedono protagonisti i produttori locali a disposizione di questi ultimi.

Se oggi dovessimo parlare di sostenibilità dei mercati quindi parleremmo sicuramente, oltre che ad una produzione locale, all’aspetto energetico che potrebbe caratterizzarli.

L’installazione di pannelli solari che sfruttano l’energia del sole utilizzata per riscaldare l’acqua sarebbe un ottimo punto di partenza così come l’illuminazione interna a LED all’interno o l’energia geotermica per il riscaldamento o il raffrescamento degli edifici.

A contribuire a questi fattori è sicuramente anche il trasporto elettrico, sia a disposizione dei cittadini che dei rifiuti, che limiterebbe la quantità di inquinamento nell’aria. A proposito di questo inoltre, i mercati sono volti a ridurre la quantità di rifiuti da loro prodotti e soprattutto a separare i rifiuti in materiali organici e inorganici promuovendo il riciclaggio.

Un’idea ecologica potrebbe essere infatti la distribuzione di borse riutilizzabili ai clienti con l’obiettivo di ridurre l’uso della plastica a favore di materiali principalmente compostabili.

A proposito di ciò è inoltre inevitabile non pensare come l’idea di spazi verdi nelle vicinanze dei mercati sia da tenere

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

in considerazione e come sicuramente contribuirebbe al disegno urbano della città, della piazza e dell’architettura che molto spesso, nel caso dei mercati, tende ad essere autonoma.

Fig. 92 WASCOFFEE, materiale ricavato da fondi di caffè, brevetto Autogrill (autogrill.com)

Fig. 93 Orto sul tetto di un supermercato IGA, Montreal (nextcity.org)

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Promuovere il mercato con

Soluzioni smart

3.6 137

Ricucire la rete dei mercati coperti

il mercato smart

Riformare i mercati coperti si traduce in un processo di rinnovamento continuo, che ha come obiettivo quello di trasformare quello che in passato era solo un edificio commerciale in un elemento urbano e sociale che mantiene il legame con la tradizione, pur proiettandosi giorno dopo giorno verso un futuro fatto di ibridazione, tecnologia e interazione.

Gli anni 2000 hanno rappresentato il periodo d’oro dello sviluppo tecnologico e i mercati nati in questi ultimi decenni hanno saputo spesso adeguarsi a questa realtà adottando soluzioni smart per rendere l’esperienza d’acquisto più semplice, efficace ed utile per tutti i protagonisti dello sviluppo urbano.

Molte di queste soluzioni rappresentano ormai la quotidianità per la maggior parte dei cittadini ma spesso non fanno parte della realtà dei mercati storici, che trarrebbero invece grande giovamento dall’integrazione di questi sistemi all’interno del loro ambiente ricco di tradizioni e qualità artigiane.

Tra tutte, il food delivery rappresenta uno degli strumenti più efficaci per permettere al mercato di radicarsi nella città, pubblicizzare i propri servizi e i propri prodotti, così da attrarre nuovi utenti anche al di fuori del raggio precedentemente coperto. Allo stesso modo, applicazioni per smartphone dedicate ai mercati sono uno strumento efficace ed immediato per stabilire un contatto diretto tra consumatori e commercianti, facendo conoscere il mercato attraverso un linguaggio ormai a tutti familiare.

L’adozione di strumenti tecnologici e interazioni online permette inoltre di trarre numerosi benefici sotto diversi aspetti. La sostenibilità

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

ricopre un ruolo importantissimo tra questi: l’adozione di menu digitali, ordini tramite app, pagamenti e ricevute digitali sono solo alcuni delle soluzioni che permettono ad un mercato di investire nella sostenibilità e quindi nel futuro della città. Inoltre, alcuni dei precedenti metodi di rinnovamento dello shopping garantiscono una maggiore sicurezza e privacy del consumatore.

Infine, a trarre benefici da questa trasformazione è anche l’intera città: il monitoraggio di flussi e dati dei mercati pone le basi per un costante adeguamento e miglioramento dei servizi offerti al cittadino.

Fig. 94 Applicazione del Mercato de La Boqueria, Barcellona (ajuntament.barcelona.cat)

Fig. 95 La campagna anti-spreco dell’app Too Good To Go (toogoodtogo.it)

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Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Rendere il mercato facilmente

Raggiungibile ed accessibile

3.7 141

Ricucire la rete dei mercati coperti

il mercato accessibile

Uno degli aspetti fondamentali che contribuisce al successo di un luogo molto spesso è l’accessibilità. I mercati, come luoghi di incontro, sono spazi che devono garantire accessi da diversi punti della città e soprattutto partecipare alla creazione di una rete di trasporti favorevole. È importante quindi tenere in considerazione il fatto che i mercati siano dei punti di riferimento importanti per la città e che, come tali, offrano maggiore rilevanza a zone poco riconosciute per ricordare come un sistema efficiente, comodo e sicuro sia uno degli aspetti da cui partire per garantire un ottimo funzionamento del mercato stesso. Uno spazio fornito infatti è sinonimo di vita, di persone che facilmente possono accedere ai servizi posti a loro disposizione.

Oggi perciò, la progettazione di questi spazi prevede un attento focus su questo aspetto che vede in primo piano la programmazione di percorsi ciclabili e zone pedonali o ZTL che limitano l’utilizzo di veicoli in determinate aree della città. Nel caso dei mercati questo contribuisce sicuramente anche alla salubrità dell’aria nei pressi di ristoranti o di botteghe culinarie e un minor affollamento di zone che restano vere e proprie piazze a servizio dei cittadini.

Oltre all’accessibilità intesa nel luogo più comune, è interessante pensare a questi luoghi come luoghi permeabili, luoghi che già esternamente invogliano i passanti a vivere le sensazioni provate all’interno. È il caso del mercato Schrannhalle a Monaco di Baviera, un luogo suggestivo che mediante ampie vetrate, materiali e colori sobri che enfatizzano la

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

naturalezza, offre un quadro generale di forme e linee chiare e continue che determinano gli spazi.

Differente è invece il caso del Markthal a Rotterdam: il mercato è sviluppato su diversi piani e permette l’accessibilità alla clientela da tutti i suoi fronti grazie alla distribuzione interna dei prodotti che avviene dai piani sotterranei non infierendo quindi sui flussi interni.

Fig. 96 Il Mercato Centrale Milano in Stazione Centrale, Milano (blog.urbanlife.org)

Fig. 97 Gli accessi esterni dei locali del Markthal, Rotterdam (living.corriere.it)

143

Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Sintesi delle

Strategie

3.8 145

Ricucire la rete dei mercati coperti

il mercato del futuro

Un mercato riformato è, in conclusione, il risultato di molti fattori collaboranti, che contribuiscono a creare un polo urbano capace di generare un effetto su ogni aspetto dello spazio che lo circonda: architettura, urbanistica, socialità, economia.

Trasformare e riformare un mercato vuol dire trasformare e riformare un quartiere, trasformare più mercati vuol dire trasformare una città.

Grazie a queste strategie il mercato coperto riformato risulta più efficiente come attività commerciale e allo stesso tempo più efficace come scintilla per il rinnovamento urbano e sociale. Esso porta diverse figure a collaborare al fine di rendere la città un luogo più adatto ad ogni esigenza del cittadino, che attraverso il mercato diventa parte di un quadro comunitario che influisce positivamente sullo sviluppo del proprio quartiere.

Affinché il mercato funzioni al 100% la trasformazione deve essere completa e soprattutto adeguata allo scenario all’interno del quale si trova. Queste strategie sono frutto di un’analisi di numerosi casi studio e altrettante sono le innumerevoli declinazioni locali che possono assumere per funzionare adeguatamente, ma ciò deriva esclusivamente dalla comunità stessa che cura, anche inconsapevolemente, il progetto, fino alla fine.

La maggior potenzialità del mercato è quella di radicarsi nel territorio e attrarre a sé utenti che a loro volta contribuiscono al radicamento nel tessuto urbano, che ha, nella migliore delle ipotesi, come risultato, l’influenza su un altro mercato. Se ciò accade si costituisce una rete sempre più diffusa di landmark sociali efficaci nel processo di rigenerazione urbana.

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Soluzioni smart

Rinnovamento architettonico

Energia e iniziative sostenibili

Mixitè funzionale

Accessibilità

Iniziative sociali

Spazi per la logistica ottimizzati

Tav. 3 Sintesi linee guida

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Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Ricucire la rete dei mercati milanesi

M.C.C. San Leonardo

4 149

Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

La storia del

Mercato S. Leonardo

4.1 151

Ricucire la rete dei mercati coperti

il mercato del Gallaratese

Il mercato di San Leonardo è un piccolo complesso di negozi situato nel quartiere del Gallaratese, nella zona nord-ovest di Milano.

Si trova in via Alex Visconti a pochi passi dalla fermata della metropolitana M1 San Leonardo.

Costruito nel 1970, ha funzionato regolarmente sino all’apertura del centro commerciale Bonola nel 1988. Da quel momento la sua clientela è andata riducendosi sempre più sino al 2015, anno in cui con alcune iniziative sociali si è cercato di recuperare la zona del mercato, cambiando le destinazioni d’uso dei box ed assegnandoli ad associazioni.

Nonostante ciò, ancora oggi il mercato coperto di San Leonardo è vittima del degrado che lo ha pian piano consumato negli ultimi 30 anni.

Il mercato si articola con una passeggiata pedonale centrale e i box indipendenti attrezzati con le pensiline sono posti ai lati.

All’interno dell’area è presente un discount, che, seppur aperto, mantiene le serrande chiuse, e sono poche le botteghe che rimangono ancora oggi in attività: un bar, una lavanderia, la farmacia e il panettiere.

Fig. 98 Vista aerea M.C.C. San Leonardo (blog.urbanfile.org)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Gli spazi aperti, che dovrebbero essere quelli di maggior lustro del mercato, versano in condizioni pessime. Le piastrelle del pavimento sono rotte e le aiuole rialzate che dovrebbero fungere da sedute e rendere il mercato un luogo piacevole per passare del tempo all’aperto, sono incolte e rovinate. La maggior parte dei negozi chiusi, di cui alcuni murati, e il discount non contribuiscono a rendere migliore l’aspetto della zona.

La stessa sorte del mercato è toccata infatti a molte delle attività in zona, la percentuale di dismissione è oltre il 20%, principalmente a causa del centro commerciale Bonola che incanala al suo interno i flussi commerciali della zona.

Nei pressi del mercato sorge, inoltre, la residenza universitaria del Politecnico di Milano “Isaac Newton”. Questo rappresenta da sempre una potenzialità per l’area, che, se correttamente organizzata, potrebbe ritrovare vita grazie alla frequentazione dei giovani, sino a riguadagnare una sua dignità.

Oltre alla presenza di giovani grazie all’università, un altro punto di forza del mercato è sicuramente la vicinanza alla metropolitana che lo collegherebbe velocemente al centro città, rendendolo una meta facilmente raggiungibile dagli abitanti di Milano.

Un nuovo mercato al Gallaratese sarebbe un punto di svolta per la città di Milano che si riapproprierebbe di un quartiere caratterizzato da alcuni landmark come il complesso Monte Amiata, progettato da Aldo Rossi e Carlo Aymonino, o le tipiche case a torre che caratterizzano lo skyline, ma, allo stesso tempo, vittima del degrado

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Fig. 99 Vista della passeggiata centrale M.C.C. San Leonardo (blog.urbanfile.org)

dovuto alla decentralizzazione dei servizi e all’annullamento totale di una vita di quartiere vissuta da una comunità unita che possa valorizzare e prendersi cura degli spazi del mercato e delle aree circostanti.

66+

0 -12

Italiani

13 - 25

Stranieri

26 - 65

Tab. 19.a Fasce d’età - quart. Gallaratese

Tab. 19.b Popolazione - quart. Gallaratese

Residenziale Altri servizi Commerciale Produttivo Direzionale terziario Tab. 19.c Destinazioni d’uso - quart. Gallaratese

Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Il nuovo mercato

Schema di progetto

4.2 155

Ricucire la rete dei mercati coperti

S. Leonardo riformato

Lo schema di progetto per il mercato di San Leonardo al Gallaratese tiene conto di diversi fattori caratterizzanti lo scenario all’interno del quale si inserisce.

L’obiettivo del mercato non è quello di sostituirsi al centro commerciale Bonola, nettamente superiore in quanto a metratura e varietà.

Il nuovo mercato di San Leonardo deve rispecchiare la comunità varia che occupa il quartiere del Gallaratese e restituire dignità ad una struttura storica, nonché agli spazi aperti messi a disposizione dei residenti.

La percentuale di adulti e ragazzi, rispetto a quella degli anziani, contribuisce alla buona riuscita di un progetto che ha bisogno di energia, vitalità ed interazioni per fungere da chiave di volta di una più vasta catena di rinnovamenti in tutto il quartiere.

La mixité culturale assicura, inoltre, un’altrettanto varia offerta, che trae vantaggio dalle influenze straniere, oggi più che mai apprezzate in ambito culinario.

Sviluppare un senso di appartenenza è la priorità assoluta di un mercato coperto di quartiere, così il San Leonardo riformato deve essere ricco di occasioni di incontro e scambio; deve essere il fulcro di innovativi servizi di quartiere a supporto di tutti i cittadini.

Infine, oltre al concept funzionale, l’aspetto architettonico gioca un ruolo fondamentale in uno spazio con queste potenzialità: le pensiline, le aiuole, le sedute e gli spazi verdi rappresentano un punto di forza difficilmente individuabile in altri casi, sul fare quindi forza per creare ambienti stimolanti per utenti di ogni tipo.

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Rinnovamento spazi aperti con aree verdi e restauro della pensilina

Gestione della logistica nella rotatoria adiacente al mercato

Servizio di delivery e take away con botteghe su via Alex Visconti

Rinnovamento del supermercato già presente all’interno del mercato

Creazione di una biblioteca di quartiere con book sharing

Riorganizzazione

della

raccolta e della logistica dei rifiuti

Vicinanza alla fermata della metropolitana M1 San Leonardo già presente Tav. 4 Schema di progetto Mercato San Leonardo

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Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Ricucire Milano con

I mercati riformati

4.3 159

Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

MILANO ricucita

L’idea di “Milano Ricucita” nasce dall’ipotesi di realizzare una rete unita e organica di mercati riformati che possano, se posti strategicamente, ricoprire l’intera area del Comune secondo un criterio studiato in relazione al commercio di prossimità e alla 15-minutes city.

Lo stesso sviluppo della rete di mercati è pensato nell’ottica dell’intreccio tra le aree di influenza dei singoli.

Come già approfondito nella sintesi delle linee guida, il più grande potenziale dei mercati riformati deve essere quello di sapersi “ricucire”: ogni mercato riformato radicatosi nel territorio può espandere il suo effetto sino a raggiungere l’area di pertinenza di un altro mercato, che a sua volta verrà influenzato e si rinnoverà, agendo analogamente sullo spazio urbano ad esso circostante.

Così facendo i Mercati Coperti Comunali saranno un sistema organico e collaborante di poli commerciali e sociali in continua evoluzione, che scambiano dati, problemi e soluzioni al fine di migliorare l’insieme dei quartieri meneghini.

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Ricucire la rete dei mercati coperti

mappa

Mercati ricuciti

Tav. 5 Mappa copertura mercati “Milano Ricucita”

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

I MERCATI

oggi

rete diffusa e sviluppata importanza storico-architettonica alcuni mercati già rinnovati

condizioni degradate e dimssioni rete non organica ideologia e concezione obsoleta

S W O

sfruttamento patrimonio storico e architettonico sviluppo e diffusione T.P.L. iniziative e fondi del Comune

T

rete organica e diffusa nei quartieri valorizzazione del patrimonio prodotti di qualità

progressivo abbandono a causa della G.D.O.

rete di mercati già consolidata poco modificabile geograficamente

S W rigenerazione urbana sviluppo di un senso civico e di appartenenza

O

T

flussi eccessivi per strutture esistenti cambio radicale della vita nei quartieri

I MERCATI

ricuciti

Tav. 6 Confronto analisi S.W.O.T. “Milano Ricucita”

163

Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Non esiste un mercato uguale all’altro, ma ciascuno si sviluppa per dare risalto alle caratteristiche dello spazio che occupa ed alle tradizioni del territorio con cui dialoga.

Umberto Montano il Mercato Centrale

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Ricucire la rete dei mercati coperti

M.C.C./M.C.S.

G.D.O.

Mercati domunali coperti e mercati co-

Grande

munali scoperti del Comune di Milano:

moderno sistema di vendita al dettaglio

pubblici stabilimenti dotati di posteggi

attraverso una rete di intermediari di

per la vendita al dettaglio.

diversa natura.

P.G.T.

N.I.L.

Piano di governo del territorio (in Lom-

Nuclei di identità locale: strumento di

bardia): strumento di pianificazione

verifica e consultazione per la pro-

urbanistica a livello comunale con lo

grammazione dei servizi, di conoscen-

scopo di definire l’assetto dell’intero

za dei quartieri che compongono le

territorio comunale.

diverse realtà locali.

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distribuzione

organizzata:

Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

GLOSSARIO e abbreviazioni

CITTÀ IN 15 MINUTI

SUPERFICIE DI VENDITA

Modello di sviluppo urbanistico che de-

Insieme delle aree destinate alla vendi-

linea uno scenario in cui ognuno possa

ta o adibite all’esposizione delle merci

avere tutti i servizi alla distanza massi-

e all’accoglienza dei clienti e collegate

ma di 15 minuti a piedi o in bici.

direttamente all’esercizio di vendita.

ADAPTIVE REUSE

S.W.O.T.

Strategia di demalling che prevede

Matrice di analisi critica definita con-

il riuso della struttura con opportuni

frontando punti di forza, di debolezza,

adattamenti attraverso processi invasivi

opportunità e minacce nel contesto di

o non invasivi.

studio.

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Ricucire la rete dei mercati coperti

BIBLIOGRAFIA Aymonino C. (1975), Il significato delle città, Bari, Tascabili Laterza Allegri A. (2016), La dimensione urbana degli spazi commerciali, Il caso di Lisbona 1970-2010, Milano, Maggioli Editore Baliani B. (2006), Una motodologia di analisi degli spazi urbani, Roma, Aracne Bauman Z. (2006), Modernità liquida, Bari-Roma, Editori Laterza Boatti A. (2007), Urbanistica a Milano, Novara, Città Studi Edizioni Boeri S. (2011), L’anticittà, Bari, Editori Laterza Bottini F. (2005), I nuovi territori del commercio, Firenze, Alinea Editrice Broto C. (2013), Urban spaces:design and innovation, Barcellona, Links Bruzzese A., Tamini L. (2014), Servizi commmerciali e produzioni creative. Sei itinerari nella Milano che cambia, Milano, Bruno Mondadori Calabi D. (2006), La città del primo rinascimento, Milano, Editori Laterza Campagnoli G. (2014), Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start-up culturali e sociali, Gruppo 24 ore Cavoto G.(2014), Demalling. Una risposta alla dismissione commmerciale. A Response to the demise of a retal buildings, Rimini, Maggioli

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Ricucire la rete dei mercati coperti

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16 del Consiglio Comunale del 22 maggio 2012 (approvazione definitiva sul BURL Serie Avvisi e concorsi n. 47 del 21/11/2012) Comune di Milano (2019) Piano di Governo del Territorio (PGT), approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 14 ottobre 2019 (approvazione definitiva sul BURL Serie Avvisi e concorsi n. 6 del 05/02/2020) Comune di Milano (2002) “Regolamento mercati comunali coperti per la vendita al pubblico” approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 23 febbraio 1959 e successive modificazioni ed integrazioni (modificato con delibera del C.C. n. 20 del 26/03/2002 P.G. 00171 450 2002)

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

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Ricucire la rete dei mercati coperti

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Linee guida e strategie per riformare i mercati milanesi

Al nostro relatore, il prof. Luca Tamini, per averci affiancato in questo percorso e per averci permesso, sin dal primo anno, di osservare luoghi già conosciuti con occhi diversi.

Al presidente Umberto Montano per averci offerto la sua disponibilità e fatto conoscere più da vicino la realtà del suo format.

Alle nostre famiglie per averci sostenuto nella realizzazione di tutto questo ed averci supportato in ogni nostra decisione.

A noi che dal primo giorno crediamo in questo progetto e siamo l’uno la spalla più grande dell’altro.

GRAZIE.

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