
















Se pensiamo alle api, subito ci viene in mente un tratto tipico di questi insetti: l’operosità. Le api sono infatti lavoratrici instancabili e faticano senza sosta fino all’ultimo giorno di vita. Al mondo ne esistono oltre 20mila specie diverse, che si possono incontrare in ogni angolo del pianeta, a eccezione dei ghiacci antartici.
Le api sono insetti impollinatori utilissimi. Basti pensare che una sola colonia è in grado di impollinare fino a 300 milioni di fiori al giorno! L’abbondanza delle colture si deve in gran parte alla loro opera di impollinazione.
Data la loro spiccata sensibilità alle sostanze nocive presenti nell’ambiente, le api sono un ottimo indicatore per capire se un luogo è inquinato o meno.
Le api offrono prodotti nutrienti come il miele e utili come la cera. Sono prodotti che l’uomo conosce ormai da tempi lontanissimi: non c’è quindi da stupirsi se l’apicoltura viene praticata da circa 4000 anni.
Le api sono insetti imenotteri, imparentati con vespe e formiche, e popolano il nostro pianeta da ben 120 milioni di anni. Come facciamo a saperlo? Esiste qualche prova che lo confermi? Certo che sì: i resti delle antenate delle api moderne, rinvenuti in blocchi di ambra preistorica. Tanto tempo fa le api non erano impollinatori pacifici, bensì predatori che davano la caccia a piccoli insetti, proprio come le odierne vespe.
Le api sono, per la maggior parte, insetti sociali: sentono il bisogno di vivere in colonie popolose, piccoli regni governati da una regina che sovrintende con attenzione a decine di migliaia di sudditi. La regina madre ha una funzione fondamentale, perché è l’unica a poter deporre le uova nei favi e solo lei, quindi, può mandare avanti la specie.
Chissà, forse cacciando i moscerini che si nutrivano del dolce nettare floreale ne apprezzarono anche loro la squisitezza e con il passare del tempo diventarono vegetariane… Tuttavia questa transizione rimane ancora oggi avvolta nel mistero.
Tutto comincia da un minuscolo uovo all’interno di una celletta. Quando dall’uovo emerge la larva, le api operaie provvedono ad alimentarla prima con pappa reale e poi con polline misto a un po’ d’acqua e miele. Quando la larva raggiunge una certa grandezza, le operaie sigillano la cella per consentirle di passare allo stadio di “prepupa” e poi a quello di “pupa”. Trascorsi 21 giorni dalla deposizione dell’uovo, dalla cella esce un’ape adulta, già impaziente di mettersi al lavoro.
Durante il loro ciclo di vita, le operaie svolgono diversi mestieri. Gli esemplari appena usciti dall’uovo si occupano di pulire le celle dei favi.
Il dodicesimo giorno le nutrici vengono arruolate come costruttrici, perché il loro corpo comincia a produrre cera, un importante materiale da costruzione.
Il quinto o sesto giorno, queste api casalinghe passano alla nutrizione delle larve affamate e della regina.
L’ultima mansione, svolta dagli esemplari più anziani, è quella di andare a raccogliere il polline fuori dall’alveare. Queste operaie vengono dette “foraggere” o “bottinatrici”.
Il diciottesimo giorno alcune operaie vengono promosse a guardie, con l’incarico di appostarsi all’ingresso dell’alveare per difenderlo dagli intrusi. Un mestiere pieno di pericoli!
L’alveare ospita anche api assai meno industriose. Questi esemplari ben pasciuti ogni tanto volano all’esterno (naturalmente a pancia piena) e non per fare scorta di polline e nettare. Eppure qualcosa raccolgono: informazioni preziose su ciò che accade fuori dall’alveare.
Occhio, a me non sfugge niente!
La regina ha il solo compito di deporre le uova… Ma che faticaccia! Bisogna infatti sapere che una singola regina può deporre fino a 2000 uova al giorno.
Laviamo le zampe di Sua Altezza e il nostro lavoro qui è finito!
Le infermiere rimangono quasi sempre al fianco della regina, per nutrirla e tenerla pulita con grande pazienza e dedizione… Dopotutto una regina è degna delle migliori cure!
Gli esemplari maschi, detti “fuchi”, nascono da uova non fecondate e raggiungono la maturità dopo 24 giorni. Il fuco fa capolino dalla cella ed esce dall’alveare solo per fecondare la regina. Una volta assolta questa funzione, muore.
La parola “ape” ti fa venire in mente miele, fiori e alveari brulicanti di vita? Sappi però che il mondo di questi utilissimi insetti impollinatori è ancora più vasto. Non è raro infatti incontrare api solitarie, anzi, sono molto diffuse e incredibilmente varie.
Alcune le puoi riconoscere dalle zampe posteriori ricoperte di una peluria arancione, come se indossassero un paio di pantaloni alla moda, altre hanno un ventre scintillante, colori metallizzati o dimensioni sbalorditive.
E poi ci sono i bombi, le vespe e i calabroni. Vuoi saperne di più? Entra in queste pagine e scopri da vicino la vita, l’organizzazione e i comportamenti delle nostre amiche alate.
Bzzz… Buon divertimento!
Consigliato dai 6 ai 99 anni