DETTANO LE REGOLE
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Annie Barrows + disegni di Sophie Blackall traduzione di Paola Mazzarelli
Ad Athena, Satya e Nike, future eroine della Storia
A. B.
A Millie e Bella S. B.
Annie Barrows
Ely + Bea dettano le regole disegni di Sophie Blackall
traduzione dall’inglese di Paola Mazzarelli
ISBN 979-12-221-0079-1
Prima edizione italiana settembre 2015
Seconda edizione ottobre 2020
Nuova edizione luglio 2023
ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
anno 2027 2026 2025 2024 2023
© 2015 Carlo Gallucci editore srl - Roma
Ivy + Bean make the rules testo © 2012 Annie Barrows illustrazioni © 2012 Sophie Blackall
Pubblicato per la prima volta in lingua inglese da Chronicle Books LLC, San Francisco, California
Gallucci e il logo sono marchi registrati
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INDICE
ESTATE RAGAZZE MAI! 5
UNA (NON) CASETTA SULL’ALBERO 16
CAMPO FRECCIA INCENDIARIA 27
LABORATORIO CREATIVO 37
TUTTI CONTENTI 50
IL PARCO DELLA SCIMMIA SI SCATENA 61
TIPPETETAPPETETAP! 80
ZOMBI AL PARCO DELLA SCIMMIA 91
IL PATTUME DELLA REGINA 100
ESTATE RAGAZZE X SEMPRE 116
ESTATE RAGAZZE MAI!
«Siamo forti! Siamo ardite! Mille cose sappiam fare!» cantava Nancy a squarciagola, saltellando per la cucina. «Siamo anche un poco pazze!» Batté il piede a terra e alzò un braccio in aria. «Noi del campo ESTATE RAGAZZE!»
«Piantala di cantare ’sta roba» fece Bea immusonita. Succhiò tutto il latte dal cucchiaio. Poi lentamente succhiò anche i cereali rimasti.
N a n c y s i e r a f e r m a t a a g u a r d a r l a . « C h e modo di mangiare! Mai visto nessuno che ci mette tanto a far colazione»
« L o s o » d i s s e B e a , l e c c a n d o i l c u c c h i a i o .
«Lo fac c i o appos ta. Cos ì i c er eal i dur ano di più»
«Beh, datti una mossa» disse Nancy. «Ho fretta. Oggi comincia Estate Ragazze!»
Come se Bea non lo sapesse già. Estate Ragazze. Estate Ragazze.
S e m p r e E s t a t e R a g a z z e . E r a n o settimane che Nancy non parlava d’altro. Ce l’aveva anche scritto a lettere cubitali sulla maglietta: “Estate Ragazze x sempre!” Bea era troppo piccola per andare al campo di Estate Ragazze. Dovevi avere minimo 11 anni. Se ne avevi sette, come capitava a qualcuno, l’unica attività a cui potevi iscriverti era la Settimana della marionetta! E per nulla, proprio per nulla al mondo Bea era disposta ad andare alla Settimana della marionetta!
Nancy posò lo zainetto sul tavolo e aprì una delle sue mille tasche. Era un elegante zainetto a righe bianche e nere, tipo zebra. C’era anche un minuscolo troll attaccato a una delle
c e r n i e r e . L o z a i n e t t o d i B e a e r a arancione e tutto macchiato. Bea
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aveva cercato di disegnarci sopra un’aquila, ma non le era venuta molto bene. Sembrava un lumacone con le ali.
N a n c y t i r ò f u o r i l a s u a s p e c i a l e s p a z z o l a pieghevole e si dette un paio di spazzolate ai capelli già spazzolatissimi. Senza nemmeno guardarsi allo specchio, si fece la coda di cavallo e la fermò con un elastico coi brillantini. «Ti vuoi sbrigare!» disse a Bea. «Smettila di leccare il cucchiaio e mangia».
B e a d e t t e u n a l u n g a , l e n t i s s i m a l e c c a t a . «Perché mi devo sbrigare? Non sono mica io che vado a Estate Ragazze»
«Ci andrai anche tu, quando avrai 11 anni» disse Nancy.
Bea fece una faccia disgustata. «Non ci penso nemmeno! A Estate Ragazze, io? No, non fa proprio per me». Scosse la testa. «Ho un sacco di altre cose da fare».
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Nancy fece un sorrisetto. «Tipo?»
Bea scosse di nuovo la testa, come se avesse tanto da fare da non poter neppure cominciare a parlarne.
Nancy le dette un pacca compassionevole sulla spalla. «Finisci i cereali, dài. Devi venire ad accompagnarmi al Centro con la mamma»
«Piantala di compatirmi» urlò Bea. Ma Nancy se n’era già andata, sventolando la coda, tutta allegra al pensiero del segreto, misterioso divertimento da bambina grande che l’aspettava quella settimana e che a Bea era precluso. Bea spinse indietro la sedia e scattò in piedi.
«Non sono mica una bambina piccola!» urlò.
Un milione di ragazzine festanti in maglietta rosa con su scritto “Estate Ragazze x sempre!”, affollava lo spiazzo davanti al Centro Giovanile, in attesa che si aprissero le porte. Per ognuna
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che arrivava erano baci e abbracci e strilli di gioia. Confrontavano i cellulari. Cantavano.
Saltavano e ballavano. Si raccontavano le novità e ridevano. Erano tutte allegre e pimpanti.
Bea era rimasta accanto alla mamma. Non rideva. Non saltava. Non faceva niente. Guar-
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amica Didi. Si erano abbracciate strillando di gioia, poi avevano fatto a turno a portarsi l’un l’altra sulla schiena. Poi si erano scambiate gli elastici per capelli e avevano ricominciato a ridere e a strillare. Alla fine si sentì un fischietto da qualche parte e il milione di ragazzine sciamò dentro il padiglione del Centro Giovanile.
«Ciao Mamma!» gridò Nancy, gettandosi lo zainetto sulla schiena. «Ciao! Beolina!» Beolina!? Bah! Bea voltò le spalle al Centro Giovanile e si avviò verso casa con la mamma, pestando i piedi con tutte le sue forze. Per fortuna non doveva pes tar l i a l ungo. Il Centr o Giovanile era un grande padiglione che sorgeva a un’estremità del Parco della scimmia, a un paio di isolati da casa sua.
«Cosa si fa a Estate Ragazze?» chiese. Non che le importasse.
10 d a v a N a n c y c h e e r a c o r s a i n c o n t r o a l l a s u a
La mamma si fermò a frugare nella borsa.
«Devo avere un volantino da qualche parte» disse. «Ah, eccolo qui». Tirò fuori un foglio di carta rosa con disegni di margherite.
C’era scritto:
La mamma le sorrise. «Vorresti andare anche tu a Estate Ragazze, vero?»
Bea cominciava a non poterne più di essere compatita. «Niente affatto!» Ed era vero. Quasi vero. «C’è ancora tempo per iscriverti alla Settimana della marionetta» disse la mamma.
«No!» urlò Bea. «Non ho tempo. Abbiamo un mucchio di cose importanti da fare, io ed Ely, questa settimana».
L a m a m m a s i f e r m ò e s i a c c o v a c c i ò p e r guardarla negli occhi. «D’accordo. Del resto, forse non hai più l’età per la Settimana della marionetta. Ormai sei una bambina grande».
Bea annuì. Appunto. «Abbastanza grande per fare qualcosa di diverso»
«Mi compri una moto da cross!?» esclamò
Bea.
La mamma scoppiò a ridere. «No. A dire il vero non pensavo a una moto da cross. Pensavo
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c he s ei abbas tanz a gr ande per poter venire al Parco della scimmia da sola, se c’è anche Ely e se Katrine è d’accordo». Katrine era la mamma di Ely. Sbuffando dentro di sé, Bea si voltò a guard a r e i l P a r c o d e l l a s c i m m i a . I n r e a l t à s i chiamava Parco della rimembranza alla memoria di Madame Taylor Hopper, ma tutti lo chiamavano Parco della scimmia perché al centro c’era una fontana con una scimmia che rideva. La scimmia era vestita di azzurro e teneva in mano un grande vassoio luccicante pieno di arance e di grappoli d’uva. Lo spruzzo della fontana le usciva dalla cima del berretto. Oltre alla fontana, nel Parco della
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scimmia c’erano un grande prato pianeggiante, un altro prato non molto pianeggiante e un’area giochi piena di bambini piccoli. C’erano anche alberi e cespugli e alcune aiuole fiorite.
I ragazzini del vicinato andavano al Parco della scimmia a giocare a calcio. Le famigliole ci andavano a fare il picnic. E i giochi erano sempre intasati di bambinetti urlanti. Era un posto dove non succedeva mai niente di interessante. Andare al Parco della scimmia era il contrario che andare a Estate Ragazze. Ma
B e a c a p ì c h e l a m a m m a v o l e v a c o n s o l a r l a . Perciò disse: «Ok».
Arrivarono a casa. Sui gradini d’ingresso la mamma disse: «Se non sai cosa fare, puoi dar m i una m ano a l avar e i pi atti . I bam bi ni grandi aiutano in casa»
«No» disse Bea. «Io ho solo sette anni».
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Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Rotomail Italia spa (Vignate, MI) nel mese di giugno 2023
«Un tocco lieve e ironico […] Le protagoniste hanno quell’aria sbarazzina che le rende subito amabili, mai zuccherose»
* Grazia Gotti Zazienews
«Perno della trama sono le due fanciullette, il loro rapporto, la loro curiosità, la capacità di combinare guai, colpa di un’immaginazione assai fervida»
* Alessandra Rota la Repubblica
«Libri scalpitanti di invenzioni e avventure finemente architettate […] Il successo della saga si deve allo stile asciutto e incalzante del racconto e al tocco di perfidia del disegno»
* Giuseppe Lisciani Libero
«Ely + Bea: due ragazzine opposte ma amicissime, oltre 1,5 milioni di copie negli Stati Uniti, serie best-seller nella classifica del “New York Times”»
* Panorama
«Impossibile non amare queste due piccole pesti, sempre ironiche e avventurose»
* Il Tempo
«La delizia è nei dettagli, nella leggerezza e precisione del tratto con cui sono raffigurate le due bambine»
* Booklist