



MICOL BELTRAMINI





50 storie di gente che ha cambiato il mondo ma poi qualcosa è andato storto
ILLUSTRAZIONI DI GIANCARLO ASCARI
“Alcuni tra i personaggi che avevo più a cuore – scrittori, attori e via dicendo – avevano avuto una vita così delirante che la mia al confronto somigliava ai prati verdi di Heidi. Più pensavo che sfiga , più volevo loro bene; in parte c’entrava l’immedesimazione, in parte una specie di comic relief , ma credo che più di tutto si trattasse di affetto: avevo voglia di abbracciarli”
Micol Beltramini
Che sfiga! illustrazioni di Giancarlo Ascari
Publisher
Balthazar Pagani – BesideBooks
Graphic design
Studio Dispari – Milano
ISBN 979-12-221-1036-3
Nuova edizione agosto 2025 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
anno 2029 2028 2027 2026 2025 © 2025 Carlo Gallucci editore srl - Roma
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Il mio primo personaggio preferito è stato Paolino Paperino. Le storie di Topolino non le leggevo neanche: passavo dritta a quelle del papero sfigato, perché al papero sfigato volevo bene, a Topolino no. Poco più avanti ho iniziato a leggere i Peanuts: stesso discorso, Schroeder poteva pure starmi simpatico, ma il mio affetto andava tutto a Charlie Brown (e a Snoopy scrittore, ma quella è un’altra storia).
Nel tempo, grazie soprattutto a internet, ho scoperto che alcuni tra i personaggi che avevo più a cuore – scrittori, attori e via dicendo – avevano avuto una vita così delirante che la mia al confronto somigliava ai prati verdi di Heidi. Più pensavo che sfiga , più volevo loro bene; in
parte c’entrava l’immedesimazione, in parte una specie di comic relief, ma credo che più di tutto si trattasse di affetto: avevo voglia di abbracciarli.
I razionalisti dicono che la sfiga non esiste: gli eventi negativi sono autoprovocati o dovuti al caso, e quella che noi chiamiamo sfortuna è solo la nostra percezione di tali eventi. Be’, magari sarà anche vero, ma è un po’ come dire che l’amore è solo chimica e conservazione della specie. Né sfiga né amore guardano in faccia nessuno, tra l’altro: ’ndo cojono, cojono – e hanno il potere di renderci in qualche modo eroici.
Uno dei protagonisti di questo libro, Albert Camus, ha dedicato al concetto di sfiga una riflessione meravigliosa. Ha paragonato la vita umana al supplizio di Sisifo: il poveretto deve di continuo spingere un macigno in cima a una montagna; appena raggiunta la vetta il macigno rotola indietro e deve ricominciare da capo.
Lo sforzo di Sisifo, sulla carta, è senza senso. Suicidarsi sarebbe la scelta più ovvia, ma Camus propone un’altra soluzione, investita di un senso più epico:
Lascio Sisifo ai piedi della montagna!
Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la fedeltà superiore, che nega gli dei e solleva i macigni. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare né sterile né futile.
Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo.
La chiosa è tra le frasi più belle che mi sia mai capitato di leggere. La lascio qui come dedica a tutti, chi più chi meno Sisifo, ma soprattutto a quelli a cui sono toccati in sorte i macigni più pesanti:
Bisogna immaginare Sisifo felice.
Meno male che siamo al mondo, eroi.
MICOL BELTRAMINI è scrittrice bestseller di saggi, romanzi e racconti. È anche autrice di fumetti per adulti e ragazzi, tradotti e pubblicati in Europa e in America. Insegna storytelling e traduce per Fantagraphics.
GIANCARLO ASCARI è illustratore e autore di fumetti con lo pseudonimo di “Elfo” da oltre trent’anni. Ha collaborato con “Linus”, “Corriere dei Piccoli”, “il manifesto”, “Diario”, “la Repubblica”, “Corriere della Sera”, e pubblicato molti graphic novel a tematica storica e sociale.
Art Director: Stefano Rossetti
Graphic Designer: Eleonora Tallarico / PEPE nymi
Ce lo vedete Attila, il re degli Unni, perdere così tanto sangue dal naso durante la sua prima notte di nozze da morirne? Sapevate che Tennessee Williams è soffocato per aver ingoiato il tappo del collirio che si stava mettendo? E che Bob Marley ha preferito soccombere a un cancro rarissimo a trentasei anni piuttosto che farsi amputare l’alluce? E chissà cos’altro non vi aspettavate di scoprire su Pitagora, Frida Kahlo, Oscar Wilde e James Gandolfini! Eroismo, coraggio e talento non sempre pagano in termini di fortuna: ce lo dimostrano queste 50 biografi e raccontate dal punto di vista della sfiga, irriverenti e a volte un po’ crudeli, raccolte in un divertente e curioso catalogo che riesce in qualche modo a farci sentire meno soli.