Che sfiga!

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MICOL BELTRAMINI

SFIGA! CHE

50 storie di gente che ha cambiato il mondo ma poi qualcosa è andato storto

ILLUSTRAZIONI DI GIANCARLO ASCARI

“Alcuni tra i personaggi che avevo più a cuore – scrittori, attori e via dicendo – avevano avuto una vita così delirante che la mia al confronto somigliava ai prati verdi di Heidi. Più pensavo che sfiga , più volevo loro bene; in parte c’entrava l’immedesimazione, in parte una specie di comic relief , ma credo che più di tutto si trattasse di affetto: avevo voglia di abbracciarli”

Micol Beltramini

Che sfiga! illustrazioni di Giancarlo Ascari

Publisher

Balthazar Pagani – BesideBooks

Graphic design

Studio Dispari – Milano

ISBN 979-12-221-1036-3

Nuova edizione agosto 2025 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2029 2028 2027 2026 2025 © 2025 Carlo Gallucci editore srl - Roma

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MICOL BELTRAMINI

50 STORIE DI GENTE CHE HA CAMBIATO IL MONDO MA POI QUALCOSA È ANDATO STORTO

Illustrazioni di Giancarlo Ascari

SOMMARIO

PITAGORA

Professione

Data di nascita

Data di morte

filosofo

580/560 a.c.

495 a.c.

Benché gli vengano attribuiti diversi notevoli colpi di genio, tra cui l’elaborazione del noto teorema geometrico e l’invenzione del termine “filosofia”, la figura storica di Pitagora rimane avvolta nel mistero. Pare non abbia nemmeno mai scritto niente di suo, e si fa molta fatica a capire quanta parte della sua biografia sia vera e quanta invece scantoni nella leggenda. Tutta colpa dei neopitagorici e della loro fascinazione per maghi e sciamani, dicono gli scettici, l’hanno reso un mix tra geniale personalità filosofico-scientifica e “mio cuggino”. Bisogna però riconoscere che anche i precetti del pitagorismo, la dottrina religiosa da lui predicata, rientrano nell’ordine del poco sondabile. Il trentasettesimo, per esempio, vieta ai suoi adepti di mangiare o toccare fave: «O perché sono simili a pudenda, o perché assomigliano alle porte dell’Ade, o perché è la sola pianta senza articolazioni, o perché è nociva, o perché è simile alla natura dell’universo, o perché ha significato oligarchico, e infatti con le fave si designano i magistrati», argomenta Aristotele. Chiarissimo. Una delle teorie sulla morte di Pitagora (ce ne sono almeno cinque) fa appunto riferimento a questo bizzarro divieto. In fuga dagli sgherri di Cilone, suo acerrimo nemico – o dai Siracusani, secondo un’altra campana – all’improvviso Pitagora si trovò di fronte un campo di fave, e lì rimase come un coniglietto coi fari negli occhi: preferì farsi uccidere piuttosto che camminarci sopra. Tutto bene, eh, coerenza da manuale: ma se mai vi capitasse di fondare una religione magari andateci piano, con i precetti troppo folcloristici.

EDGAR ALLAN POE

Professione

Data di nascita

Data di morte scrittore

19 gennaio 1809

7 ottobre 1849

Uno dice: certo che ne scriveva, Poe, di cose tetre. Ma non se la faceva mai una risata? Poi legge la sua biografia e comincia a capire. Edgar Poe nasce a Boston da una coppia di attori; il padre abbandona la famiglia l’anno dopo la sua nascita e la madre muore di tubercolosi quello dopo ancora. Il pupo viene messo in casa di un tale John Allan, che traffica svariate merci tra cui schiavi. A Londra studia in un collegio accanto al cimitero, e il primo giorno di scuola a ogni alunno viene data una piccola pala con cui scavare la fossa alle persone morte nel periodo scolastico. Negli anni dell’accademia si invaghisce della madre di un compagno, che muore precocemente di lì a breve; a diciott’anni si arruola nell’esercito e pubblica il primo libro di poesie, in cinquanta copie: non riceve alcuna attenzione. Rinnegato dal padre adottivo, che non lo avvisa nemmeno quando muore la madre adottiva, lascia l’esercito e parte per New York, dove cerca di mantenersi con il lavoro di scrittore. È un periodo difficile per gli editori, che spesso non pagano o pagano con estremo ritardo: tutto come oggi insomma, solo che all’epoca non ci erano ancora abituati. A ventisei anni sposa in segreto la cugina Virginia, che di anni ne ha tredici; sette anni dopo, mentre la giovanissima moglie canta e suona il piano, comincia a perdere sangue dalla bocca; altri cinque anni e morirà di tubercolosi, in condizioni di povertà così estreme che, come sudario, useranno le lenzuola del suo corredo. Edgar Allan, dal canto suo, sta messo sempre peggio, eppure è proprio in questo periodo che produce le opere di maggior successo: Il corvo e altre poesie, per esempio, per cui viene pagato la bellezza di 15 dollari. Il 3 ottobre 1849 viene trovato in strada, delirante e con addosso abiti non suoi: lo portano in ospedale e quattro giorni dopo muore, non si sa bene di cosa perché tutti i referti medici scompaiono. Il giorno del funerale un necrologio che lo definisce pazzo, alcolizzato, drogato e depravato finisce di distruggere la sua reputazione; si scoprirà in seguito che a scriverlo è stato uno dei suoi avversari, adducendo per lo più prove false – ma sul momento è l’unica biografia disponibile, e la si tiene buona.

JAMES DEAN

Professione

Data di nascita

Data di morte attore

8 febbraio 1931

30 settembre 1955

Povero Jimmy Dean: ogni anno ne viene fuori una nuova. Sappiamo così poco di lui che è facilissimo insinuare, se non addirittura certificare, che la sua vita sia andata in un modo o nell’altro. C’è chi sostiene, per esempio, che fosse miope come una talpa (vero), che avesse due denti finti (vero anche questo), e che si divertisse a farli cadere nei bicchieri per scioccare la gente (chi lo sa, però che schifo!). Una recente biografia si è spinta fino a ipotizzare una love story sadomaso con Marlon Brando, che pare si divertisse a sodomizzarlo per ore e a spegnergli mozziconi addosso. Gossip a parte, il piccolo Jimmy perde la mamma a nove anni e il padre lo manda a crescere con gli zii quaccheri nell’Indiana. Lì conosce un pastore metodista di cui si infatua (che abusa di lui? con cui ha una relazione?) e che lo inizia a due (tre?) delle sue grandi passioni: il teatro e le corse automobilistiche. Nel giro di pochi anni diventa un attore di Hollywood, e dopo qualche ruolo non accreditato fa il grande salto con La valle dell’Eden (sarà l’unico suo film di cui riuscirà a vedere la première). La casa di produzione gli proibisce di correre durante le riprese, così, giorni dopo aver finito di girare Il gigante, parte in direzione Salinas per partecipare a una gara automobilistica. A bordo della Little Bastard – la sua leggendaria Porsche Spyder – c’è anche il suo meccanico; sulla Route 466 uno studente svolta bruscamente a sinistra, e il resto è storia (leggenda vuole che le sue ultime parole siano state: «Quel ragazzo dovrà pur fermarsi… Ci vedrà!»). L’intera faccenda, infine, ha almeno due risvolti inquietanti. Il primo: James Dean aveva da poco girato uno spot sulla sicurezza stradale in cui invitava a guidare con prudenza in autostrada, cambiando di sua iniziativa l’ultima battuta da «La vita che salvate potrebbe essere la vostra» a «La vita che salvate potrebbe essere la mia». Il secondo: esattamente una settimana prima dell’incidente l’attore Alec Guinness gli aveva detto che secondo lui la Little Bastard era piuttosto sinistra. «Se continui a guidarla, settimana prossima ti ci troveranno dentro morto», aveva aggiunto forse scherzando. Forse scherzando?! Aiuto.

AMELIA EARHART

Professione

Data di nascita

Data di morte

Aviatrice

24 luglio 1897

2 luglio 1937

Avete presente la citazione «Mai interrompere qualcuno che sta facendo quello che avevate detto che non si poteva fare»? Ecco, è di Amelia Earhart. Difficile che il nome non vi dica proprio niente: la stampa la ritira fuori almeno una volta l’anno. Uh, che espressione infelice, la ritira fuori. Il problema in effetti sembra essere che nessuno è mai riuscito a ritirarla fuori, Amelia. Ma andiamo con ordine, atteniamoci ai fatti. Nata alla fine dell’Ottocento, infermiera in Canada durante la Prima Guerra Mondiale, a ventitré anni salì per caso su un aereo e decise che non voleva scenderne mai più. Fu la sedicesima donna negli Stati Uniti a prendere un brevetto di volo e la prima a sorvolare entrambi gli oceani in solitaria. Divenne un mito per tutti, uomini e donne. Nel 1936 iniziò a pianificare il passo successivo: il giro del mondo passando per la via più lunga, l’equatore. Il suo primo tentativo finì in un testacoda, e questo avrebbe dovuto forse suggerirle qualcosa ma niente, ormai era troppo lanciata. Il secondo tentativo finì nel mezzo dell’oceano, e a tutt’oggi nessuno è riuscito a stabilire cosa sia successo. Era il 2 luglio 1937: Amelia, il suo copilota e l’aereo su cui viaggiavano sono stati cercati ovunque e mai ritrovati. Hanno finito il carburante e sono caduti, è il verdetto ufficiale. Tante grazie: è come dire morte per arresto cardiaco. C’è chi dice che siano riusciti ad atterrare su un atollo e poi siano morti di fame, ma i resti allora dove sono? L’ultima teoria, basata su una foto poco chiara, è che li abbiano fatti fuori i giapponesi per questioni di spionaggio. Comunque, tornando alla frase di Amelia, quando vedete qualcuno fare quello che avevate detto che non si poteva fare non dico di interromperlo, però un avvertimentino magari dateglielo.

Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Grafički Zavod Hrvatske, Zagabria (Croazia), nel mese di giugno 2025

MICOL BELTRAMINI è scrittrice bestseller di saggi, romanzi e racconti. È anche autrice di fumetti per adulti e ragazzi, tradotti e pubblicati in Europa e in America. Insegna storytelling e traduce per Fantagraphics.

GIANCARLO ASCARI è illustratore e autore di fumetti con lo pseudonimo di “Elfo” da oltre trent’anni. Ha collaborato con “Linus”, “Corriere dei Piccoli”, “il manifesto”, “Diario”, “la Repubblica”, “Corriere della Sera”, e pubblicato molti graphic novel a tematica storica e sociale.

Art Director: Stefano Rossetti

Graphic Designer: Eleonora Tallarico / PEPE nymi

I RAZIONALISTI DICONO CHE LA SFIGA

NON ESISTE: SARÀ ANCHE VERO,

MA È UN PO’ COME DIRE CHE

L’AMORE È SOLO CHIMICA

E CONSERVAZIONE DELLA SPECIE.

“ ”

Ce lo vedete Attila, il re degli Unni, perdere così tanto sangue dal naso durante la sua prima notte di nozze da morirne? Sapevate che Tennessee Williams è soffocato per aver ingoiato il tappo del collirio che si stava mettendo? E che Bob Marley ha preferito soccombere a un cancro rarissimo a trentasei anni piuttosto che farsi amputare l’alluce? E chissà cos’altro non vi aspettavate di scoprire su Pitagora, Frida Kahlo, Oscar Wilde e James Gandolfini! Eroismo, coraggio e talento non sempre pagano in termini di fortuna: ce lo dimostrano queste 50 biografi e raccontate dal punto di vista della sfiga, irriverenti e a volte un po’ crudeli, raccolte in un divertente e curioso catalogo che riesce in qualche modo a farci sentire meno soli.

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