Attacchino

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Bruno Tognolini

No, no, no… Non possono continuare a dirgli di no a tutto! Il ragazzino, avvilito dalle rinunce, scappa di casa. E ora è lì, perduto chissà dove nella grande città. Il padre non si dà pace, guarda dalla finestra nella notte.

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ISBN 978-88-6145-612-9

€ 22,00

disegni di Gianni De Conno

Consigliato dai ai anni

© Manuela Abis

Gianni De Conno (Milano, 1957) ha studiato al liceo artistico, ma anche al conservatorio, per poi diventare scenografo, pittore e musicista. Come illustratore fa uso di tutte le tecniche: dall’olio fino al digitale. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’Andersen, il Communication Arts Award of Excellence e la medaglia d’oro della Society of Illustrators di New York, che ha vinto due volte. Ma non aveva mai lavorato con Bruno Tognolini: l’attacchino è riuscito a riunire anche loro.

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GIANNI DE CONNO

ATTACCHINO

nel 1951. Da bambino gli piaceva leggere e costruirsi i giocattoli con legnetti, chiodini e spago. Ha cominciato a scrivere quando ha capito, da lettore, che le storie erano come quei giocattoli: poteva costruirsele da sé. Ha scritto libri, canzoni, testi per il teatro e per programmi televisivi come “L’Albero Azzurro” e “La Melevisione”. Ha vinto due Premi Andersen. Con Gallucci ha già pubblicato Le filastrocche della Melevisione e Nidi di note.

A T T A C C H I N O D I S E G N I

“Come posso trovarti? Dove sei?” Trovarlo forse non può, ma può cospargere la città di tracce, frecce segrete per orientare i suoi passi verso casa, briciole di Pollicino. E che briciole saranno, se il padre è un attacchino?

Bruno Tognolini è nato a Cagliari

BRUNO TOGNOLINI



risguardi



BRUNO TO GNOLINI

AT TAC CHINO d i s e gni

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G I A N N I DE C O N N O


Bruno Tognolini Attacchino disegni di Gianni De Conno ISBN 978-88-6145-612-9 Prima edizione novembre 2013 ristampa 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2017 2016 2015 2014 2013 © 2013 Carlo Gallucci editore srl - Roma © Copyright per i testi: Bruno Tognolini 2013 Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl da Longo spa (Bolzano) nel mese di ottobre 2013

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Scopa e colla, colla e scopa, su e giù per quella scala.

Occhi e bocche di giganti, pomodori mongolfiere, pezzi di cielo, parti di macchine, quarti di donne: ma cos’è questo mondo a pezzettoni? È ciò che vede l’attacchino Piero, che con la scopa e con la colla attacca al muro, per tutta la città, i grandi poster della pubblicità. Suo mestiere è rimetterlo intero, questo mondo di carta esagerato, nei grandi manifesti sei per tre. Si porta appresso le grandi figure divise in pezzi. Il pezzo giusto, inzuppato nella colla, viene issato a cavallo della scopa e splat!, schiaffato sul muro accanto all’altro, lisciando e spianando su e giù. E proprio lì occorre il tocco da maestro, tappezziere e pittore d’affreschi: le parti devono collimare a perfezione, o i visi saranno strani, le macchine rotte, i paesaggi faranno venire il mal di testa.


Ma il mal di testa Piero Colla l’attacchino quel mattino ce l’aveva proprio lui. Proprio a lui i visi della gente imbambolata suonavano strani, a lui il paesaggio non ritornava giusto. E mentre le mani al lavoro si muovevano sole, la mente accigliata pensava: “Ma perché se n’è andato, porco mondo? C’era bisogno, io dico, esagerato! Per due piccioni, due piccioni pidocchiosi!” Ma non erano solo i piccioni, e lui lo sapeva. Il figlio adorato Giovanni, di undici anni, se n’era andato di casa la mattina. Aveva lasciato un biglietto che diceva solo una cosa: “basta”. E lui sapeva cos’era quel “basta”, poteva farla da solo quella lista che il suo bambino gli aveva risparmiato: basta ore di solitudine al balcone, basta scuola fino alle cinque tutti i giorni, basta domeniche pomeriggio alla Tv, basta grandi immusoniti e silenziosi, basta compiti poi cartoni poi cena poi fumetti e pigiama.




«Basta: io voglio due piccioni da allevare. Ho letto di un bambino che li aveva. Ho visto come si fa la colombaia, la metto nel balcone, non disturba. Penso io al becchime, pulisco io la cacca, non te ne accorgi nemmeno, mamma! Dài!» «Ma benedetto, due piccioni, ma perché! Portano pulci, brutte malattie, e poi son stupidi, ma li hai guardati bene?» Insomma, nulla da fare: pareva che i desideri, i sogni, le aspettative del futuro da quel giorno stessero tutti sotto le ali di questi piccioni. O loro o niente. «Un pesce rosso, un criceto?» «O loro o niente!» E allora niente! E a letto senza Tv, filare e zitti! E invece l’indomani, biglietto e addio.





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