Scabia, Giuliano. Morte della geometrìa

Page 1

GIULIANO SCABIA

MORTE DELLA GEOMETRIA

EDIZIONI IL PONTE FIRENZE


GIULIANO SCABIA

MORTE DELLA GEOMETRIA

EDIZIONI IL PONTE FIRENZE


Il poema qui pubblicato è stato scritto da Giuliano Scabia nel 1972, dopo la morte di Paolo Scheggi avvenuta l’anno precedente e fu a lui dedicato riflettendo sulle sue azioni interdisciplinari Marcia funebre o della geometria, processione secondo Palo Scheggi (1969) e La tomba della geometria (1970). Fu poi messo in scena da Pier ’Alli con la compagnia Ouroboros, a Firenze, nel 1975. Fu pubblicato nel n. 43 (1982) della rivista “Alfabeta” (diretta d Antonio Porta). Una versione leggermente diversa fu pubblicata sul n. 7 (1987) della rivista “Lengua” (diretta da Gianni D’Elia).

© 2007 EDIZIONI IL PONTE FIRENZE 50121 Firenze - Via di Mezzo, 42/b tel/fax +39 055240617 website: www.galleriailponte.com e-mail: info@galleriailponte.com

a Paolo Scheggi


CAVERNA DEGLI ALFABETI

A - Dove vai? B - Ho perduto la mappa (è perduta) per entrare. La grotta davanti improvvisa appare davanti alla prua A - Dove vai? B - È entrata, la mia barca (fresca e verde) (che ha ben navigato). A - Dove sei entrato? B - La caverna è vasta scura forse ampia. A - Da dove vieni? B - Gli alfabeti! È piena di alfabeti! Ahi! Ho visto. Ora ho visto. Allora è qui il punto d’approdo di tutti i linguaggi umani. A - Per dove passi? Dove entri ora? Anche tu qui deponi il tuo linguaggio.

7


CORRIDOIO DEI MORTI

GIARDINO DEI CANTI

Nel cunicolo ora la barca è stretta, racchiusa:

B - Gli alberi eterni! Il Paradiso.

nel corpo nel collo nelle spalle:

A - Qui è la luna in attesa di partire:

la barca non passa (il corridoio è stretto) passa soltanto la prua. A - Qui lasci tutto?

qui ammucchiate vedi le costellazioni. B - Uscendo dal corridoio dei morti sono entrato nel giardino dei canti. A - Hai solo il volto. La parte anteriore del volto.

B - Porterò con me solo gli occhi la parte anteriore del volto.

Galleggia sopra l’erba. Sopra le costellazioni. B - Senti? Senti? Chi canta? Dove cantano?

A - Qui cosa lasci? B - Del mio corpo, tutto.

“Alfabeti, lingue della terra,

A - E la prua? E il volto? E la parte anteriore del volto?

ritornate alla luce.

B - Di me, solo la prua (esce) (sbuca) (approda) (emerge)

Alfabeti e lingue della notte

solo la parte anteriore del volto.

Preparatevi a bruciare. La terra è satura forse anche di apparati sonori”. B - Dov’è la prua? Dov’è finita la prua? La parte anteriore del mio volto.

8

9


SOFFI DEI VENTI COSMICI

La prua è rimasta nel giardino

MORTE DELLA GEOMETRIA

B - È l’ora del ritorno – ritorno al tutto:

(è luminosa) nel giardino dei canti

lo sguardo è entrato nei venti cosmici.

(è luminosa) è infitta al tronco del grande albero

La geometria da ognuno costruita

(l’albero che tiene insieme tutti gli alberi).

dopo lentamente rovinerà.

B - (La mia prua: la parte anteriore del mio volto).

Necropoli bianca abbagliante calcinata

A - E ora cosa sei? Cosa fai?

ai bordi ininterrottamente vibrata:

B - Attraverso il corpo del grande vento:

la città di tutte le geometrie umane

tutto è alle spalle del mio sguardo:

ora come rovina ora come guerriglia

sono lo sguardo interno del movimento.

si stende al margine basso dei venti.

A - Non tornerai: non hai più barca: sei dentro il vento che non cade mai:

A - Una barca! Verde. Sopra la necropoli. La porta un guerrigliero, sguscia via.

il frutto stabilito l’hai raccolto.

10

11


Questo volume a cura di Andrea Alibrandi è stato stampato dalla Tipografia Bandecchi & Vivaldi di Pontedera, per i tipi delle Edizioni “Il Ponte” Firenze Finito di stampare a Firenze nel dicembre duemilasette


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.