Takaoka: Il giardino degli dei

Page 1

Norio T akaoka Takaoka Il giardino degli dei

Galleria Schubert 2 0 1 2 2 m i l a n o v. f o n t a n a 11 t e l e f o n o +39 02 54 10 16 33



Norio T akaoka Takaoka Il giardino degli dei

Galleria Schubert giugno 2006



Norio Takaoka IL GIARDINO DEGLI DEI Saggio critico di Lorenzo Bonini

Questa manciata di isole dalla civiltà ben diversa da ogni altra, fu un tempo denominata: "L'impero alla fine del mondo…. Il Paese dove sorge il sole ". Pur legata alla cultura indo-asiatica del buddhismo, l'arte del Giappone trasformò tutto ciò che giunse da occidente e si sublimò in forme assolute di decantata semplicità. Fu all'origine dell'arte moderna del mondo intero, influenzò notevolmente sull'impressionismo, sul post-impressionismo, sul modernismo o liberty, art nouveau, floreale o Jugendstil che dir si voglia. Per secoli, il Giappone tentò di sottrarsi al lento evolvere del resto del mondo, rifiutando ammodernamenti che comportavono ineluttabilmente degradazioni e compromessi, dovette cedere solo alla forza delle navi statunitensi del Commodoro Perry nel 1853 1998


per allinearsi all'europeismo, consapevole di dovere "cedere alle barbarie al materialismo, all'egoismo abbietto e deleterio". Espresse nelle proprie arti soprattutto valori etici: il 2000 concetto del bushidò, l'adesione incondizionata alla Natura che tutto regola e alla quale tutto ritorna. Ora, si può affermare che la vera arte del Giappone sia costituita dai suoi paesaggi e l'adesione al paesaggio, la sua contemplazione è sempre stata il modulo sul quale si è basata l'arte del sole Levante (Yamato). Il monte Fuji o una sua visione dipinta, l'isola Itsuku o una riproduzione xilografica hanno eguale significato per un giapponese "come opera d'arte", non vi è jato tra Natura e la sua raffigurazione. Tuttavia per arrivare a comprendere que- 2000 st'arte, occorre tenere presente un'altra serie d'eguaglianze alla quale, per esempio, si ricollega il gusto particolare d'architetture che assolutamente non entrano in contrasto con la natura in cui sono calate.


Coesistono il piacere materiale e il misticismo più puro; il distacco delle regole religiose e una profonda religiosità si equivalgono, come si equivalgono tutte le religioni. Il mitologico e naturale shintoismo, con i templi di Izumo e di Ise, s'apparentano all'astrazione contemplativa del buddismo zen e ai suoi templi di Eihei. Entrambi venerano incondizionatamente la natura. Così il Giappone par quasi dar vita a un paradosso religioso che ha influito notevolmente sulla qualità delle sue arti, sublimandole quale concetto d'un bello assoluto, a differenza delle arti europee classiche, che per lo più sono illustrazioni tecnicamente accurate del potere religioso e temporale. Norio Takaoka vive intimamente questo sentimento e nutrendolo di devozione ce lo mostra con estremo rigore attraverso le sue sculture: fiori, semi giganti fuori misura; un fuori misura cercato, voluto per esaltare la religiosa sacralità della natura, nella sua continua eterna elevata grandiosità. Indubbiamente nello stesso modo attrae per la sua disin-


volta inventiva e l'evidente 2003 ammiccamento propositivo che vi si offre; in disponibilitĂ quasi ludica, il lavoro di Norio Takaoka, appare anzitutto sfuggire ad un'agevole ravvisabile tipologia. Le sue sculture sono realizzate con una particolare attenzione formale nella purezza plastica, nella deferenza dei materiali trattati con intima perizia e amore legato alla simbologia. Opere che vanno lette insomma quali costruzioni plastiche, assistite in modo tutt'altro che secondario dall'intenzionalitĂ affettiva delle proporzioni, adombrando nel proprio insieme interrogativi che hanno cominciato a manifestarsi e ad articolarsi in modo consistente gia nei pri1999 mi anni Ottanta, attraverso una serie di grandi monumenti, poi acquistati dalle istituzioni pubbliche giapponesi e prestigiosi Musei, tra cui: Museo della Scultura di Ashikawa, il Museo d'Arte Moderna di Saitama e di Niigata; significativi per la mole quelli della prefettura


di Tokyo alta quasi dieci metri e quello a More. L'intenzionalità è sottilmente spiazzante, induce ad una riflessione su probabilità di farsi una convinzione di convenzionalità concernente l'immagine metaforica delle cose che ci toccano, come consapevolezze del quotidiano. 2000

Segni rappresentativi del nostro tempo quindi, come lo era per esempio nel passato l'architettura civile, lo stile shôin - zukuri, oppure il teatro Nô, ad opera di Yuzaki, o l'arcaica cerimonia del tè (cha-no yu) e l'arte antica della disposizione dei fiori (ikebana), che Takaoka, nel suo iter artistico contemporaneo, ci suggerisce e ci mostra pubblicamente in questa personale dal titolo emblematico "Il Giardino degli Dei" dove, dalla straordinaria semplicità delle forme, colpisce nel segno della narrazione con estrosità religiosa della sua arte, sublimandola al concetto del bello; anche una lama di spada (katana) è elaborata secondo un complesso rituale religioso, con un autentico coinvolgimento emotivo è considerata opera d'arte. Anche per Takaoka fare scultura è evocazione epica di un evento, che si recita fra oscure divinazioni e lucida ragione, lasciandone alcune parti alluse ed inde-


cifrabili, come avviene nello 1993 sviluppo progressivo del sapere, dall'intuizione al rivelare logico, tra il mito e la parola. Materia, idea, memoria, si fondano unitamente nell'interpretazione armonica di sensazione, come realtà e sogno, nel quale oggi è persino doveroso sognare. Sognare i limiti sovrani della scultura per sottrarne con forza un brandello alla storia appartenuta e poterlo richiamare in vita pindaricamente, con macerato tormento fra piacere e perdizione, fra le poetiche dell'esistenza con la consapevolezza e il disincanto d'essere solo profondamente uomo che, dallo sfondo acquea crosta assurga il Sole.


Opere in esposizione


Eva sorride 53x24x15 Marmo statuario, marmo grigio



Vorrei voare 16,5x34x13 Marmo statuario, marmo rosa del portogallo, marmo grigio



Vorrei volare 32x98x25 marmo statuario, marmo rosa del portogallo, marmo grigio, marmo nero



Un cosmo 18x24x17 Marmo statuario, marmo grigio



Un cosmo 34x48x32 Marmo statuario, marmo bianco carrara, marmo grigio



Una culla 44x80x52 Marmo statuario, marmo rosa del pportogalo



Fiore 23,5x16x12,5 Marmo statuario



Un linguaggio perduto 21,5x59x36 Marmo bianco carrara



Il respiro 15x29x27 Marmo statuario, marmo nero



Andiamo 43x16x18 Marmo statuario, marmo rosa del portogallo, marmo nero



Esposizioni Personali 2006 Galleria Schubert (Milano Italy) 2006 Gallery Hitsuji (Niigata Japan) 2005 Gallery Olimu (Ginza Tokyo Japan) 2003 Gallery Sakuramori (Saitama Japan) 1999 Gallery (Osaka Japan) 1997 Gallery Schubert (Milan Italy) 1996 Gallery SEIHOU (Ginza Tokyo Japan) Gallery YANAGISAWA (Urawa Saitama Japan) 1995 Gallery ARUKUSU (Ginza Tokyo Japan) 1992 Gallery EXPOSITVM (Mexico-city Mexico) Gallery YANAGISAWA + The Museum of Modern Art of Saitama (Urawa Saitama) 1990 Gallery Love Collection (Nagoya Japan) 1987 Gallery NATUKA (Ginza Tokyo Japan) Gallery MUA (Nara Japan) 1986 Gallery YAMAGUCHI (Ginza Tokyo Japan) 1985 Gallery AI (Ginza Tokyo Japan)

Esposizioni Collettive 2002 "7th ASWAN INTRENATIONAL SCULPTURE SYMPOSIUM" (Aswan Egypt) "The 3rd INTRENATIONAL SCULPTUR SYMPOSIUM VIETNAM" (Hue Vietnam) 2001 "DOMANI TOMORROW" Sculpture Exhibition of Dispatch as overseas research artists YASUDAKASAI Museum (The Agency for Cultural Affairs, Tokyo Japan) The 19th Contemporary Sculpture Exhibition, Awarded The National Modern Museum of Tokyo Prize (Ube-City Yamaguchi Japan) The International Contemporary Exhibition "XXVIII PREMIO SULMONA 2001" Awarded 2nd prize.


2000 International Sculpture Symposium "A village of Stone works" (Aji-town Kagawa Japan) 1999 "BRUNIVO BUTTARELLI & NORIO TAKAOKA" Two sculptors show.(G.Plaza Tokyo) 1998 "The 3ed KINOUCHI YOSHI GRAND PRIZE EXIBITION" Awarded Tokai Village Special Villagers Prize.(Tokai-village Ibaragi Japan) The International Sculpture Symposium (Velpke Germany) 1997 International Sculpture Symposium "MEXICO -JAPAN" (Chiapas Mexico) 1996 International Symposium "VALLE ROVETO" (Morino Italy) "COLONNATA - ESTATE" (Italy) 1995 THE 10th HACHIOUJI Sculpture Symposium (Tokyo Japan) 1994 "NIIGATA - CITY OPEN AIR SCULPTURE COMPETITION" Awarded Superior prize. (Niigata City Museum) 1993 The International Symposium "KRASTAL St.PAUL" (Austria) The International Symposium (Memorial park of Syowa Tokyo) 1992 "The 2nd KAJIMA Sculpture Contest" Awarded Encouragement prize.(Tokyo Japan) Two Sculptors Exhibition. Gallery Kinokuniya (Shinjyuku Tokyo) 1991 The 2nd International Stone Symposium (Mure-town Kagawa) 1990 Gallery WARD-NASSE (New York U.S.A) "The International ABC Competition of Art" Awarded Silver Medal. Osaka EXPO ’90 (Osaka Japan) 1989 "NCAF Nagoya Contemporary Art Fair" (Nagoya Japan) "City & City Art Fiesta" Awarded The Grand Prix. (Ichihara Chiba Japan) 1988 "The 1st Competition ,A village of Stone works" Awarded Mure Governor’s Prize (Mure-town Kagawa Japan) "The 1st MINOKAMO Symposium" (Minokamo Gifu Japan) 1987 "HAKUBA ’87 Open Air Sculpture Symposium" (Hakubavillage Nagano Japan) 1984 "OMIYA Sculpture Symposium 1984" (Omiya Saitama Japan) ~88 "OMIYA Open Air Sculpture Exhibition"(Omiya Saitama Japan)


Collezioni pubbliche Asahikawa Sculpture City Museum Niigata City Museum The Museum of Modern Art Saitama Tokai-Village Hakuba- Village Aji-town Mure-town Omiya-city Hachiouji-city Minokamo-city Mie-Prefecture Saitama-Prefecture Morino (Abruzzo Italy ) Asociacion Mexico Japonesa,A.C.(Mexico city Mexico) The Museum of Sulmona (Italy) Aswan (Egypt) Hue (Vietnam)

1998


Note biografiche Nato nel 1950 a Tokyo, si laurea nel 1976 all'universitĂ di Kanazawa. Nel 1989 il suo primo viaggio in Europa, nel 1990 in Messico e Stati Uniti. Nel 1992 viene inviato dall'Agenzia per gli Affari Culturali in Italia come Artista Ricercatore. Nel 1994 viene insignito con Nakahara Teijirou Memorial Superior Prize.

THE ASAHI SHIMBUN FOUNDATION



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.