L’ultimo gioiello di Bernardo Vittone, la chiesa di San Michele Arcangelo a Borgo d’Ale di Gabriele Cherubin
La chiesa di San Michele Arcangelo è l’opera postuma dell’architetto torinese Bernardo Antonio Vittone, allievo di Filippo Juvarra, realizzata fra il 1771 e il 1778 sulla preesistente chiesa cinquecentesca. A Borgo d’Ale lasciò il suo ultimo gioiello, dove la plasticità delle forme e i flussi di luce destano agli occhi dei visitatori, ancor’oggi, un’esperienza unica.
A
l centro di Borgo d’Ale, piccolo comune piemontese nella provincia di Vercelli, immerso fra l’Anfiteatro morenico di Ivrea e la Pianura Padana, spicca un piccolo gioiello tardo barocco, dall’inestimabile bellezza e frutto del genio dell’architetto torinese Bernardo Vittone: è la chiesa di San Michele Arcangelo. Reduce da un lavoro imponente di restauro, che l’ha riportata al suo originario splendore, la chiesa è senza ombra di dubbio uno dei
simboli del borgo, in cui gli abitanti si riconoscono e della quale sono gelosi detentori. È l’ultima opera che Bernardo Vittone ideò, sebbene sia stata realizzata dopo la sua morte, avvenuta nel 1770. La prima chiesa Nel corso degli anni, la chiesa ha subito varie trasformazioni. La prima fabbrica è probabile che prese avvio in concomitanza alla fondazione del “borgo franco” di Borgo d’Ale, datata 1270, un piccolo centro di circa 2.000 abitanti, 1
provenienti dai quattro villaggi che sorgevano nelle vicinanze: Erbario, Meoglio, Areglio e Clivolo1. Infatti, si tramanda che i lavori iniziarono già nel 1250, sotto la guida della famiglia Bondonni2, e la chiesa ven-
Le vicende legate alla realizzazione di Borgo d’Ale, dall’unione dei quattro villaggi, vengono ripercorse in Avv. L. Drebertelli (a cura di), Sulle origini del comune di Borgo d’Ale, Torino: Tipografia Legale, 1902. 2 Cfr. M. Consalvi, «La chiesa di S. Michele Arcangelo», in L. Bosi (a cura di), Racconto di un restauro, Borgo d’Ale: Fondazione Piero Bongianino Onlus, 2014, p. 39. 1