4 minute read

Campionati europei U20: Nicola Fumagalli

Campionati Europei U20 Tallinn 2021

di Nicola Fumagalli

Advertisement

Meilen, martedì 29 maggio, il cronometro si ferma ancora una volta sopra i 14.25, segna 14.27, limite sfiorato ancora una volta di un soffio, questa volta di soli due centesimi. Con l’amaro in bocca, subito mi accorgo di aver mancato il limite ancora una volta a causa della brutta partenza. Tutto l’amaro e il rammarico però passa pochi istanti dopo, quando sul tabellone comprare il tempo corretto: 14.24. Finalmente ce l’ho fatta, quel limite cercato tutto l’inizio di stagione era stato abbattuto. Si arriva così al 13 di luglio, data stabilita per la partenza in direzione dei campionati Europei di Tallinn (Estonia). Il volo parte da Zurigo, insieme a me una delegazione di giovani svizzeri mai stata così numerosa, 39 atleti con la voglia di fare una bella prestazione. Il ritrovo era fissato per le ore 9.00, giusto il tempo per fornirci le informazioni inerenti al viaggio e fare le classiche foto di rito della squadra, e si parte in direzione Tallinn. Il viaggio ha la durata di circa due 4 ore con scalo a Francoforte. Ore 18.30, arriviamo in quel di Tallinn, la temperatura è molto calda e umida, purtroppo per un disguido tecnico, il pullman, che doveva portarci dall’aeroporto all’hotel, è in ritardo di circa 1 ora e 30 minuti. Durante questa attesa ho il tempo di conoscere un po' meglio i miei compagni di squadra. Finalmente dopo quasi due ore di attesa, il pullman arriva all’aeroporto. Giusto il tempo di conoscere il mio compagno di stanza (Camilo Irarragorri) e fare cena, che subito siamo chiamati alla prima riunione con i vari allenatori della nazionale. Il giorno seguente si va finalmente allo stadio. Il primo allenamento all’interno dello stadio è stato fantastico soprattutto perché ero circondato da ragazzi che come me stavano vivendo la prima esperienza Europea. Le sensazioni dopo le prime partenze su 3 ostacoli sono ottime, le gambe girano molto bene e le partenze sono veloci, inoltre la pista mi dà la sensazione di essere molto veloce. La mattina del secondo giorno la passo a guardare ed incitare i miei compagni di squadra. Il pomeriggio invece, lo trascorro a riposare e cercare di abbassare la tensione in vista della gara di domani.

Venerdì 16 luglio. Ore 7:00 la sveglia suona, è il giorno della mia prima gara internazionale, dopo aver fatto una bella colazione, io e gli altri due ragazzi svizzeri che con me correranno i 110mH ci inviamo verso il Kadriorg Stadium. Arrivati allo stadio, la tensione e la voglia di fare una bella gara cominciavano a salire. Parto per il riscaldamento, le gambe le sento molto bene, passo i miei soliti ostacoli con 5 e 3 passi e tutto va alla grande. Venti minuti prima della gara era fissata la Call Room, arrivato a quest’ultima la pressione inizia a calare, a differenza delle gare su territorio svizzero, avevo semplicemente voglia di godermi la gara e fare tutto quello che la mia allenatrice Monica mi ha sempre insegnato. Entro nello stadio e subito noto i tempi delle batterie precedenti, sono tempi alla mia portata, quindi, devo solo stare sciolto e fare ritmo tra gli ostacoli senza guardare gli avversari da parte a me, soprattutto Sascha Zohya alla mia destra (detentore del record del mondo U20). Preparo i blocchi di partenza e faccio 3 ostacoli, mi sento molto bene e tranquillo. Arriva il silenzio e successivamente lo sparo dello speaker, la prima partenza viene subito interrotta a causa di una falsa partenza, fortunatamente non sono io. Di nuovo ci mettiamo sui blocchi, ancora una volta lo speaker ci fa alzare, sempre il ragazzo alla mia sinistra della falsa partenza di prima, sposta un blocchetto di partenza. Per la terza volta lo speaker ci mette sui pronti. Arriva lo sparo, questa volta la partenza è valida, come al mio solito, la partenza non è una delle migliori, tocco i primi 3 ostacoli, mi accorgo di essere basso di anche e provo a rimediare, i successivi 3 ostacoli non li tocco e recupero leggermente sul ragazzo portoghese a sinistra, sfortunatamente però commetto un errore a scendere dall’ottavo ostacolo quando stavo rientrando sul portoghese, l’errore mi porta a centrare il nono ostacolo e fare il decimo molto lentamente. Quell’errore mi è costato la qualificazione per la semifinale europea che sicuramente era alla mia portata. Al traguardo mi rendo conto di aver buttato via la mia gara, sicuramente la frustrazione e delusione in quel momento erano molto alte, ma purtroppo non può andare sempre tutto liscio. I giorni seguenti li ho passati a fare il tifo per i miei compagni, a fare conoscenza e a girare la città di Tallinn. Sicuramente se guardo la mia prima esperienza internazionale con la federazione Svizzera di atletica dal lato del risultato si può considerare come una delusione, ma spesso si sa che dalle brutte esperienze e in questo caso gare si ha solo che da imparare; infatti, i successivi risultati della stagione si sono sempre migliorati. Ci tengo a ringraziare il GAB e soprattutto i miei allenatori Monica e Michele che mi hanno permesso di raggiungere questo bellissimo risultato e per avermi trasmesso la voglia e forza per arrivarci e sperando che questa sia la prima di tante esperienze con la maglia Svizzera per quanto riguarda le gare.

This article is from: