L'ELETTROCHEMIOTERAPIA ha un futuro (e un presente) anche in Veterinaria

Attualità Terapie: giornata di studio a Tolentino (Mc)

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L’ELETTROCHEMIOTERAPIA ha un futuro (e un presente) anche in Veterinaria

In Veterinaria oggi, l’elettrochemioterapia viene utilizzata con successo in diverse situazioni: in particolare sui tumori solidi e localizzati, soprattutto quelli a carico della cute e del sottocute, più facilmente accessibili.

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LA SETTIMANA VETERINARIA | N° 1039 | 28 febbraio 2018

Attualità

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aumento dell’aspettativa di vita media degli animali domestici, ma anche l’ormai accertata predisposizione di diverse razze verso alcune forme neoplastiche, sono alcune delle ragioni per le quali in Veterinaria la comparsa di patologie di natura oncologica mostri un trend in aumento. La moderna oncologia veterinaria ha oggi a disposizione numerosi strumenti sempre più selettivi ed efficaci, che si accompagnano alla più classica chirurgia e chemioterapia, anch’esse sempre più raffinate.

Tra queste l’elettrochemioterapia, un’innovativa tecnica che ha iniziato a svilupparsi in Medicina umana all’inizio degli anni ’90, è oggi una realtà

anche in Veterinaria, sebbene ancora se ne parli poco nonostante l’ingente numero di pubblicazioni e la grande quantità di dati prodotti negli ultimi due decenni.

La Clinica Veterinaria Futuravet (Tolentino, Mc), struttura all’avanguardia, in collaborazione con Oncovet, il Gruppo di studio di oncologia di Aivpa e con il patrocinio dell’Izs di Umbria e Marche, ha organizzato un evento di approfondimento su questo tema, per illustrare le potenzialità e le basi di questa nuova strategia terapeutica. I relatori invitati per l’occasione erano alcuni tra i nomi di maggior rilievo nel settore dell’oncologia veterinaria: i colleghi Fabio Valentini e Michele Sampaolo (Oncovet), che hanno illustrato i principi su cui si basa l’elettrochemioterapia; Raimondo Tornago, Carmen Grande e Michela Campigli, che hanno portato la loro lunga esperienza pratica nel settore mostrando applicazioni pratiche e diversi casi clinici, hanno animato un ampio dibattito volto all’approfondimento, al confronto e alla crescita professionale.

I PRINCIPI GENERALI DELL’ELETTROCHEMIOTERAPIA

L’elettrochemioterapia è un’innovativa tecnica, sviluppata in Medicina umana all’inizio degli anni ’90, che è oggi una realtà anche in Veterinaria, per la quale sono disponibili pubblicazioni e dati prodotti negli ultimi due decenni, ma di cui ancora poco si sa nella pratica quotidiana. Una giornata di studio a Tolentino1 ha offerto la possibilità di approfondire questa tematica.

l’applicazione dell’elettricità al tessuto vivente è l’effetto antiangiogenetico che determina: in pratica si ottiene un’alterazione delle cellule endoteliali, cui consegue vasocostrizione a livello delle arteriole afferenti con un rallentamento del flusso sanguigno che, oltre a determinare un ridotto wash out del chemioterapico in situ, riduce la circolazione all’interno della massa tumorale contrastandone il trofismo. Grazie anche all’edema tardivo che si verifica - in grado di comprimere ulteriormente la massa e i suoi vasi sanguigni e all’apoptosi delle cellule endoteliali, si ottiene così una generale riduzione dell’apporto di sangue a discapito della massa.

PER QUALI TUMORI È ADATTA Sono molteplici le possibilità di impiego dell’elettrochemioterapia, e se in Medicina umana questa tecnica trova ancor molte più possibilità di applicazione rispetto alla realtà attuale della Veterinaria, a oggi, nel nostro settore, questa tecnica viene utilizzata con successo in diverse situazioni: in particolare sui tumori solidi e localizzati, soprattutto quelli a carico della cute e del sottocute, più facilmente accessibili.

Quello dell’elettrochemioterapia è un argomento nuovo e interessante per l’oncologia veterinaria, in quanto rappresenta una possibilità di trattamento alternativo o coadiuvante le più classiche terapie mediche e chirurgiche.

Fabio Valentini e Michele Sampaolo hanno chiarito i principi base su cui si fonda la tecnica dell’elettrochemioterapia. Il meccanismo è semplice: si tratta di applicare impulsi elettrici alla massa tumorale al fine di agevolare la penetrazione del chemioterapico. Molti principi attivi, a causa delle caratteristiche chimico-fisiche delle rispettive molecole, diffondono con una certa difficoltà all’interno della cellula cancerosa, venendo quindi limitati nel loro effetto terapeutico che richiede proprio l’ingresso attraverso la membrana ci- I relatori della giornata dedicata all’elettrochemioterapia, da sinistra: Raitoplasmatica per poter colpire i bersa- mondo Tornago, Carmen Grande, Michela Campigli, Michele Sampaolo, gli molecolari, in particolare la doppia Daniele Spaziante (Clinica veterinaria Futuravet), Fabio Valentini, Barbara Castellucci (Clinica veterinaria Futuravet). elica del DNA. Gli impulsi elettrici, intensi ma di breve durata, favoriscono alterazioni strutturali della Inoltre, trova un interessante impiego anche per membrana plasmatica (elettroporazione), deter- quel che riguarda i tumori metastatici, agendo in minando un allineamento delle code dei fosfoli- particolare su quelle metastasi che possono arpidi del doppio strato: le conseguenze sono la recare maggiore fastidio e danno all’animale, coformazione di micropori, l’aumento della per- me terapia palliativa volta a ridurre il disagio e meabilità di membrana e quindi un più agevole prolungare la vita dell’animale, ma può essere il flusso del farmaco verso l’interno della cellula. impiegata anche in sede operatoria, completando Quando il campo elettrico si esaurisce, i pori si cosi il lavoro del chirurgo. chiudono e il chemioterapico, ormai penetrato Altre applicazioni importanti trovano spazio priall’interno della cellula cancerosa, vi permane ma e dopo la chirurgia: nel primo caso quando per un tempo più lungo, aumentando così la sua si desideri ottenere una riduzione della massa per efficacia ed esplicando una maggiore citotossicità: poter intervenire con maggiore efficacia in sala pertanto l’elettrochemioterapia lavora sulla si- operatoria, oppure successivamente quando non nergia tra fisica (effetti dell’elettricità) e chimica sia stato possibile realizzare dei margini “puliti”, per ridurre le possibilità di recidiva. (azione del chemioterapico).

Un altro meccanismo d’azione che caratterizza In sintesi, l’elettrochemioterapia può essere uti-

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Elettrodi per l’applicazione del trattamento elettrochemioterapico.

lizzata per due scopi: quello curativo, quando si tratti di masse non metastatiche (anche se altamente invasive!), o a scopo palliativo, nel caso di metastasi cancerose particolarmente problematiche.

Attualmente esiste un’ampia gamma di tumori che possono essere trattati con successo grazie a questa tecnica innovativa, dal melanoma all’epitelioma, dai sarcomi ai mastocitomi fino ai carcinomi squamosi, poiché si tratta di una metodica estremamente versatile.

LA SCELTA DEL CHEMIOTERAPICO La letteratura e l’esperienza pratica ormai lo confermano: l’elettrochemioterapia potenzia l’attività del singolo chemioterapico!

Sebbene la combinazione tra effetto fisico e chimico dia un maggiore risultato dal punto di vista terapeutico indipendentemente dall’istotipo tumorale, purtroppo non tutte le molecole a nostra disposizione risultano adatte a questo tipo di metodica: i chemioterapici maggiormente utilizzati in corso di elettrochemioterapia sono il cisplatino e la bleomicina. Attraverso l’elettroporazione l’effetto del primo viene potenziato di circa l’80%, NON SOLO IN ONCOLOGIA Il meccanismo sul quale si basa l’elettrochemioterapia, ovvero l’elettroporazione della membrana cellulare che è in grado di favorire la penetrazione del chemioterapico all’interno della cellula cancerosa, è un principio che non si applica solamente in oncologia. Difatti questa aumentata permeabilità di membrana può essere sfruttata anche per agevolare il flusso trans-membranario di numerose altre molecole, in particolare ioni, proteine e, addirittura, plasmidi. Proprio quest’ultima possibilità, grazie alla realizzazione di plasmidi ingegnerizzati, rende l’impiego terapeutico dell’elettricità molto interessante in quella che viene comunemente denominata terapia genica (G-therapy).

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valore che sale fino a quasi il 100% per la bleo- metastatici, ma considerando che molto spesso, micina, entrambi principi attivi caratterizzati da anche in questo ultimo caso, il problema delle bassa tossicità e scarsa istolesività, che possono metastasi diventa di tipo “locale” (ovvero una essere somministrati sia per via endovenosa che singola metastasi può essere in grado di comprosottocutanea, ma anche all’interno della massa mettere la qualità di vita del paziente, soprattutto quando provoca dolore o sanguinamento) ecco tumorale stessa.

La bleomicina ha, sulla cellula cancerosa, un’at- che lo svantaggio diventa un vantaggio, ovvero tività necrotizzante mentre il cisplatino un effetto l’elettroporazione può essere utilizzata per il tratpro-apoptotico. Ovviamente c’è una logica e una tamento e la riduzione della metastasi “probletemporalità precisa da rispettare quando si inietta matica”, aumentando così l’aspettativa di vita del il farmaco, infatti dopo l’infusione bisogna aspet- paziente e riducendo le probabilità di dover ritare un lasso di tempo adeguato prima di appli- correre all’eutanasia. care l’elettricità, per dare modo al farmaco di rag- Un altro svantaggio risiede nel fatto che si tratta giungere la sede della lesione.

Prima di intervenire con le sedute di chemioterapia, è comunque necessario avere effettuato una corretta stadiazione della neoplasia da trattare e, quando possibile, avere a disposizione esami effettuati con una diagnostica per immagini appropriata (ad es. una TC) per verificare bene i margini e l’invasività del tumore che si andrà a trattare. È sempre buona norma, prima di procedere all’intervento, avere a disposizione anche altri dati, quali un esame emato-bio- Un momento di una sessione di elettrochemioterapia in un gatto. chimico completo, con particolare attenzione alla situazione dei reni, e un pro- di una procedura decisamente dolorosa, la quale filo coagulativo. Il proprietario deve sempre essere richiede l’anestesia generale del paziente e alcune correttamente informato su ciò che si andrà ad accortezze, quali ad esempio proteggere la lingua eseguire e una documentazione fotografica, utile che potrebbe essere lesa in maniera anche grave per monitorare la progressione della lesione e gli come conseguenza di un contrazione “violenta” effetti della terapia, è sempre consigliata. dei muscoli masticatori.

Per eseguire un intervento di elettrochemioterapia servono strumentazioni apposite, in commercio I PRO E I CONTRO esistono diversi tipi di apparecchiature, ma soDELL’ELETTROCHEMIOTERAPIA Come per tutte le procedure, anche per l’elettro- prattutto è importante scegliere bene il tipo di chemioterapia esistono vantaggi e svantaggi per elettrodo, ad ago o a placca, in funzione dell’equel che riguarda il suo utilizzo. Tra i vantaggi stensione e della profondità della massa tumorale. sicuramente vanno ricordati il controllo locale a Lo staff in appoggio dell’oncologo (anestesista e lungo termine della neoplasia e la possibilità di personale di sala) deve essere debitamente forripetere più volte, ma con le debite precauzioni, mato in funzione della procedura e rispettare le la terapia. Il beneficio di questo tipo di tratta- norme di chemioprotezione. Poiché vengono utimento “locale” risiede anche nella scarsa inva- lizzati comunque dei chemioterapici, la cui escresività dei tessuti circostanti, essendo molto più zione avviene per via fecale e urinaria, il promirata e selettiva, ad esempio, della radioterapia, prietario deve essere correttamente informato suldalla quale differisce anche per i minori effetti la gestione post-intervento del paziente. collaterali, la gestione più semplice, e un buon In conclusione, hanno ricordato i relatori, l’eletrapporto costo-benefici; la radioterapia, invece, trochemioterapia, vista la sua grande versatilità, viste le numerose complicazioni e “criticità” che è una metodica che dovrebbe sempre essere tenuta in considerazione, soprattutto come coadiucomporta, fa spesso desistere il proprietario.

Un ulteriore vantaggio, come già accennato in vante o come alternativa nel caso di patologie precedenza, è la possibilità di utilizzare l’elet- neoplastiche altrimenti di difficile risoluzione. ❙ trochemioterapia sia in sede chirurgica, per intervenire direttamente sulla massa interna o sui Cristiano Papeschi, Linda Sartini suoi margini, sia per la preparazione alla chirurgia, per ridurre la stessa in previsione dell’intervento.

1. Tolentino (Mc), 26/11/2017: “Giornata di elettrochemioterapia”, orLo svantaggio principale risiede proprio nel fatto ganizzato dalla Clinica Veterinaria Futuravet, in collaborazione con Onche l’elettrochemioterapia è un trattamento di covet, Gruppo di studio di oncologia Aivpa e con il patrocinio dell’Iztipo “locale”, e quindi non è indicato per tumori sUM.

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