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Nick Eisinger (Vanguard

Investire nel futuro è una scelta naturale

C’è la possibilità che la crescita dei mercati emergenti raggiunga quella dei mercati sviluppati. Questo aspetto è ancora in bilico e dipenderà in gran parte da come il mercato tratterà le prossime mosse della Fed e del mercato dei Treasury americani, oltre che dall’andamento del dollaro e dell’infl azione americana. È questa l’idea di Nick Eisinger circa il futuro sviluppo dei mercati emergenti che si muovono ormai in un’ottica globale e condivisa e tornano a generare interesse.

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CO-HEAD EMERGING MARKETS ACTIVE FI, VANGUARD

Investire nel futuro è una scelta naturale

CREDITO EMERGENTE

“Il credito dei mercati emergenti mostra ancora un certo valore rispetto ad altri asset del reddito fi sso come investment grade USA e UE”

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mercati emergenti tornano a generare interesse dopo l’estate. La loro crescita potrebbe essere simile a quella dei mercati sviluppati e questo costituisce senz’altro una buona notizia. In questa fase si guarda ad alcuni fattori che potrebbero fare la differenza nella crescita appena citata: le mosse della Fed, l’andamento del mercato dei Treasury americani, il dollaro americano e, naturalmente, l’in azione americana.

Per quanto concerne le mosse della Banca centrale americana va sottolineato che: “gli asset dei mercati emergenti (EM) hanno già reagito in parte a una stretta della Fed (prima di altri asset a reddito  sso, per esempio), mentre la normalizzazione della Fed è stata ben segnalata, quindi, a meno che non ci siano grandi shock in azionistici, non ci aspettiamo che il mercato venga colto alla sprovvista. Inoltre, gran parte dell’EM ha visto un graduale irrigidimento monetario prima della Fed (storicamente questo è avvenuto dopo) e stiamo vedendo alcuni sforzi per consolidare le  nanze pubbliche, mentre questi fattori possono essere negativi per la crescita, suggeriscono sforzi per sostenere gli squilibri macro e quindi costruire la resilienza agli shock” a dirlo è Nick Eisinger, co-head Emerging Markets Active Fixed Income di Vanguard.

Inoltre, se si suppone un graduale aumento dei rendimenti dei Treasury USA, “riteniamo che il quadro più ampio di un rimbalzo dell’EM sia valido: ci sono ancora venti contrari al tema della ripresa, a cominciare dal livello relativamente basso di vaccinazione in gran parte dei Paesi emergenti e un livello abbastanza alto di casi di COVID: nei Paesi che faranno progressi in termini di immunizzazione, ci sarà la possibilità di un rimbalzo economico” spiega Eisinger. Altri due aspetti importanti che potrebbero indirizzare la ripresa da una parte o dall’altra sono la stretta monetaria intrapresa da molti Paesi emergenti, come ad esempio la Russia o il Brasile, e un’eventuale stretta  scale poiché i mercati emergenti, in genere, non hanno il vantaggio di poter ritardare le pressioni  scali: alcuni Paesi che stanno già inasprendo la politica  scale mentre altri intendono farlo, il che potrebbe avere un impatto negativo sulla crescita.

Secondo il gestore, alla luce di questo quadro di riferimento, le maggiori opportunità possono essere riscontrate nel “Forex dei mercati emergenti, con Paesi come la Russia e parti dell’Europa centro-orientale (CEE) che ora presentano un migliore carry grazie all’aumento dei tassi da parte delle Banche centrali. Altre opportunità esistono nelle valute emergenti con rendimenti più bassi, ossia dove la normalizzazione delle politiche monetarie è ancora in corso (è il caso del  orino ungherese, corona ceca, zloty polacco) o dove le valutazioni sono convenienti (è il caso del won coreano)”.

LE OPPORTUNITÀ NEL CREDITO

Per il mercato del credito invece Vanguard si dice piuttosto cauto a causa di un valore globale ancora limitato: “Continuiamo a vedere molto valore relativo e opportunità di selezione attraverso diversi Paesi e diverse parti della curva di credito, e siamo anche preparati per un’ondata di nuove emissioni in autunno, che pensiamo fornirà buoni livelli di ingresso in alcuni Paesi”. E prosegue spiegando che: “Il credito EM mostra ancora un certo valore rispetto ad altri asset del reddito  sso come gli investment grade USA ed europei, o persino gli high yield USA. Rimaniamo cauti sui tassi, dato che molte Banche centrali devono ancora iniziare il processo di inasprimento, ma ce ne sono alcune, come

MANTENERE UN BETA NATURALE VISTI I FATTORI DI RISCHIO MACRO A LIVELLO GLOBALE, COME L’INFLAZIONE

la Russia e forse alcune parti dell’Europa centro orientale, insieme alle obbligazioni in valuta locale con duration più lunga del Sudafrica o in alcuni mercati di frontiera come l’Ucraina, dove vediamo valore”.

Lo stesso tipo di cautela viene inoltre applicata per i tassi di interesse “sebbene ci siano alcuni Paesi dove il ciclo dell’inasprimento monetario è prossimo alla  ne, come la Russia, che ora presentano punti di entrata interessanti, o dove c’è un buon premio di rischio sull’estremità lunga delle curve dei tassi come in Sudafrica o Indonesia” spiega il gestore. Dopo un anno e mezzo di pandemia permangono dei rischi macroeconomici che dovranno essere monitorati da vicino per capire quale strada imboccare per sviluppare al meglio la ripresa: “La nostra strategia consiste nel mantenere un beta neutrale, dati i diversi fattori di rischio macro a livello globale in gioco, come i timori di in azione negli Stati Uniti (e a livello globale), un dollaro USA più forte, la preoccupazione per il tapering della Fed e la continua diffusione di casi di COVID nei Paesi emergenti e un bilancio eterogeneo sulle vaccinazioni” commenta. “Dati questi fattori”, conclude “posizionare un fondo attivo in scommesse molto direzionali o macro è una strategia rischiosa secondo il nostro punto di vista, soprattutto perché le valutazioni non sono state particolarmente convincenti. Siamo invece rimasti molto attivi nelle strategie di valore relativo”. Rimaniamo, come sempre, concentrati nell’evitare fattori di rischio concentrati e correlati per costruire i nostri portafogli” conclude Nick Eisinger.