La vendemmia

ALLA FATTORIA “LA FAGGIOLA” Mercoledì 19 Settembre 2012 noi bambini della 2 B con quelli della 2 C abbiamo fatto la nostra prima uscita didattica e siamo andati alla fattoria “La Faggiola” sulle colline di Oliveto, nei pressi di Monteveglio, con le nostre maestre.

Ci hanno accolto Claudio, il proprietario, e sua moglie Paola.

Ci siamo seduti in cerchio e abbiamo ascoltato con attenzione quello che Claudio aveva da raccontarci, infatti, la prima cosa che ci ha raccontato è perché la fattoria si chiama così: tanti anni fa un contadino volle venire in questo posto ad allevare maiali, allora piantò molti faggi i cui frutti si chiamano faggiole, con le quali poteva nutrire questi animali.

Il nome Oliveto, invece, deriva dal fatto che una volta c’erano delle piantagioni di olivi, ma nel 1780 venne un periodo di grande gelo e gli ulivi morirono tutti, insieme a tanti animali e persone.

Alla fattoria abbiamo visto la VIGNA, cioè l’insieme delle VITI, pianta sulla quale cresce l’uva, disposta ordinatamente in FILARI. Questa disposizione da quella caratteristica forma quadrata o rettangolare al VIGNETO e lo rende facilmente distinguibile.

Claudio ha vari tipi d’uva, con i quali si producono diversi vini, tra i quali il Pignoletto, un vino bianco tipico delle nostre zone.

Avremmo dovuto VENDEMMIARE(cioè raccogliere l’uva), ma questo anno l’uva era matura prima del tempo, così si è raccolta alla fine di Agosto invece che in Settembre, ma per dimostrarci come si fa, Claudio ha lasciato sulle viti qualche grappolo e ci ha spiegato come si deve tagliare senza farsi male.

Ci ha fatto osservare il GRASPO, il chicco o ACINO, la POLPA e i semini o VINACCIOLI e ci ha fatto vedere due tipi di uva: quella chiara che viene chiamata “BIANCA” e quella scura che viene chiamata “ROSSA”, dall’uva chiara verrà il vino bianco, dall’uva scura verrà il vino rosso, ma osservando la polpa abbiamo notato che è sempre chiara anche nell’uva rossa e quindi abbiamo dedotto che è la buccia a dare il colore rosso al vino.

Abbiamo proseguito la nostra attività con la PIGIATURA, è stata un’ esperienza bellissima, siamo entrati in gruppi di quattro dentro al BIGONCIO e abbiamo pigiato l’uva con i piedi, come si faceva una volta, tenendoci abbracciati, girando in tondo e cantando; una volta, infatti, la vendemmia era un momento a cui partecipava tutta la famiglia e alla fine della raccolta si faceva una grande festa.

Oggi non si pigia più con i piedi ma si usa un macchinario PIGIATRICE che velocizza tutto il procedimento.

In seguito Claudio ha versato l’uva pigiata nel TORCHIO, per separare i graspi e le bucce dal succo che si chiama MOSTO.

Col mosto appena fatto si possono preparare i SUGHI, si può fare la SABA oppure si può tenere in frigo il SUCCO D’UVA che dura 7/8 giorni.

Per ottenere il vino bisogna lasciare il mosto, contenuto in grandi TINI, al buio e al fresco in modo che avvenga la FERMENTAZIONE dove entrano in azione i SACCAROMICETI, microrganismi presenti sulla buccia dell’uva, che appena vengono svegliati dal succo d’uva incominciano a mangiare lo zucchero presente in essa(FRUTTOSIO), poi fanno tante bollicine di ANIDRIDE CARBONICA e ALCOL. Successivamente Claudio ci ha dato una bottiglia di mosto per fare il vino a scuola e ci ha dato delle indicazioni da seguire alla lettera.

Dato che, durante il processo di fermentazione, sul fondo si depositano le parti solide, le FECCE e il liquido diventa limpido, bisogna TRAVASARLO in una maniera un po’ particolare, infatti, con una tubicino di gomma, fruttando la teoria dei vasi comunicanti, si fa passare il liquido da un contenitore all’altro stando attenti a non far passare anche le fecce.

L’11 Novembre il giorno di San Martino si fa il primo travaso, poi si lascia ancora riposare e per Natale, tenendo conto della fase lunare giusta (quella calante) si può travasare per la seconda volta e tappare. A Pasqua il vino è pronto.

Quando è arrivato il pulmino con molto dispiacere siamo dovuti andar via, abbiamo salutato Claudio che è stato bravissimo, simpatico e molto paziente.

Questa visita alla fattoria è stata molto divertente e interessante perchè ci ha permesso di imparare tante cose che non sapevamo.