L'arte di vedere di Paolo Fanucchi

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“Quello che si può dire è che le cose vanno nella nostra vita come se noi vi entrassimo con obblighi contratti in un’esistenza anteriore; non c’è ragione, nelle nostre condizioni di vita su questa terra, perchè ci si senta obligati a fare il bene, a essere delicati, e persino educati, né c’é ragione alcuna perchè un artista si senta obbligato a ricominciare cento volte un pezzo di quadro, che se sarà ammirato avrà poca importanza per il suo corpo mangiato dai vermi. Tuti questi obblighi che non hanno sanzioni

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nella vita presente sembrano appartenere a un mondo diverso, fondato sulla bontà, sullo scrupolo, sul sacrificio, un mondo completamente differente da questo, e da cui siamo usciti per nascere su questa terra prima di farvi forse ritorno, un mondo comandato da quelle leggi sconosciute a cui tuttavia abbiamo obbedito perché ne portavamo in noi l’insegnamento, senza sapere chi le avesse scritte, e che solo agli sciocchi- e non solo a loro!- restano invisibili.” Marcel Proust


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