PORTFOLIO ARCHITETTURA - TODESCHINI F.

Page 1

Architettura

Il seguente lavoro nasce dalla volontà di approfondire un tema architettonico trasversale ad alcuni corsi svolti all’interno del mio percorso accademico in progettazione dell’architettura.

Il tema selezionato indaga il rapporto tra il contesto e l’architettura, soffermandosi in particolar modo sulle diverse modalità di approccio e di interpretazione delle caratteristiche che compongono il paesaggio, individuabili all’interno del processo del fare Architettura. Che si tratti di un progetto per una nuova costruzione, di un ampliamento o di un intervento di recupero di un manufatto già esistente, il contesto svolge un ruolo fondamentale all’interno del percorso di progettazione.

All’interno di queste pagine sarà possibile indagare le diverse sfumature del concetto di contesto rispetto ad alcuni progetti sviluppati sia durante il corso di laurea triennale sia durante il percorso di laurea magistrale.

Portfolio Portfolio
Federica Todeschini 2023
Architettura

Federica Todeschini

Mi chiamo Federica Todeschini, ho 24 anni. Sono nata e cresciuta in Valpolicella, una zona collinare nella periferia di Verona. A settembre 2021 mi sono laureata in Progettazione dell’Architettura presso Politecnico di Milano, con una tesi sull’architettura del paesaggio. Attualmente sono studentessa all’ultimo anno di specialistica in Architettura e Disegno Urbano presso il Politecnico di Milano con laurea prevista a dicembre 2023.

Principio fondamentale del fare architettura per me è l’adattamento al territorio. Il progetto architettonico che si innesta all’interno di differenti tessuti deve risultare una cerniera, un elemento di collegamento tra le parti. Per fare ciò occorre abilità e sensibilità conoscitiva, con approccio creativo e riflessivo.

Mi piacerebbe molto specializzarmi sempre più sulla progettazione fisico-spaziale del territorio, combinando aspetti della progettazione dello spazio a scala urbana con gli aspetti più processuali della progettazione.

Via Monumento, 23 - Negrar di Valpolicella, 37024 (VR) federica.todeschini@mail.polimi.it federicatodeschini0598@gmail.com +39 340 2762706 5 novembre 1998 - Negrar di Valpolicella
Italia AutoCad Photoshop Illustrator InDesign Archicad Revit Microsoft excel Qgis OTTIMA COMUNICAZIONE E LAVORARE IN GRUPPO CAPACITÀ DI PRENDERE DECISIONI CAPACITÀ ORGANIZZATIVE CREATIVITÀ E PENSIERO CRITICO Madre lingua B2
(VR),

Stravolgere il contesto

Il contesto, per essere definito tale, è composto necessariamente da molteplici fattori che, nella loro pluralità, definiscono e caratterizzano in maniera irriproducibile il sito in cui l’architettura prenderà vita. Giustamente, sembra essere abbastanza evidente che il contesto, a prescindere dalla modalità in cui viene interpretato, influenza il progetto d’architettura. Non sempre però può essere utilizzato come chiave di lettura primaria. Esso può risultare poco efficace, per questo risulta essere utile alterarlo. Trasformare il luogo determina un’alterazione di coloro che vi abitano. Questo risulta essere il caso del progetto sviluppato allo Scalo di Porta Romana, situato nel settore urbano sud di Milano.

Lo scalo ha storicamente svolto il ruolo di barriera, rafforzando la distanza tra due parti di città ben distinte: la città storica a nord e la città contemporanea a sud, interessata da recenti programmi di rigenerazione diffusa ma discontinua come il complesso di Fondazione Prada, il progetto di Symbiosis e il nuovo Campus Bocconi, che hanno parzialmente modificato la realtà del quadrante Sud-Est milanese.

Lo Scalo di Porta Romana, prima un grande vuoto urbano, con le recenti riqualificazioni ha la possibilità di diventare un nuovo nodo di interscambio per la città in grado di reintegrare il sedime storico degli isolati e dei quartieri con nuovi progetti di rigenerazione urbana, con l’obiettivo ultimo di ricucire queste discontinuità e realizzare un progetto senza soluzione di continuità.

Il bosco in città

2021/2022

1.
Docenti: Acuto Federico, Mejetta Mirco, Fregoni Luigi Corso di laurea magistrale Laboratorio di urbanistica

L’intervento nell’area di progetto è stato pensato per integrare questo vuoto urbano nel contesto della città attraverso un progetto che è attento alle funzioni, alla morfologia, agli spazi aperti e a quelli pavimentati.

Mette in evidenza i punti di riferimento presenti nel lotto, quali Fondazione Prada e la futura torre A2A, grazie alle nuove volumetrie previste dal progetto. Si crea così un insieme omogeneo ed uniforme che cerca di gestire anche la problematica del tracciato ferroviario, il quale è stato integrato nel progetto.

Un altro criterio generale dell’impianto riguarda la riconnessione tra il lotto e quartieri limitrofi, in modo di dar loro nuova vita e anche la connessione tra il lotto e parchi presenti nell’area. In linea con queste idee di fondo sono state fatte determinate scelte tipologiche in relazione alla distribuzione planimetrica.

Tra le ragioni del progetto rientra un’analisi svolta sulle vie in prossimità del lotto e quindi sull’assetto viabilistico, tutto in funzione di migliorare l’accessibilità al lotto.

Un ruolo importante lo assumono le infrastrutture e i trasporti, dal momento che il sito di progetto risulta essere ben servito dai mezzi pubblici, come bus, metropolitana e tram.

Accessibilità, connessioni e flussi Fronti stradali, ricucire lungo bordi

Il concept di progetto vede la creazione di un nuovo parco urbano accessibile e aperto a tutti. Lo spazio pubblico infatti è centrale e per tale motivo viene gerarchizzato nel disegno in relazione agli edifici, alle strade limitrofe e al tracciato ferroviario.

Per il posizionamento degli edifici è stato preso un semicerchio a nord che diventa l’elemento generatore degli edifici, infatti essi seguono i suoi raggi. Questi semicerchi servono per ricucire la zona a nord con quella a sud e per creare un continuum di spazi.

Ad ovest, invece, è stata seguita una griglia ortogonale molto schematica che si contrappone alla geometria dell’altra parte del lotto. A dividere queste due tipologie di geometrie è presente l’auditorium culturale.

I principali spazi pubblici pavimentati sono la piazza su corso Lodi, quella su via Brembo, la zona delle social housing, la piazza che collega Fondazione Prada alla Torre A2A, la piazza su via Ripamonti e le piazze che intervallano gli edifici degli uffici. L’idea di fondo della gerarchizzazione degli spazi parte proprio dall’idea di riconnessione del lotto con i quartieri limitrofi all’area, infatti sono stati pensati dei semicerchi che concludono visivamente i quartieri, collegando le strade che li delimitano.

Per quanto riguarda gli spazi verdi e adibiti a parco, invece, è stato seguito un procedimento di svuotamento dei pieni, si è proceduto per negativi. Il parco è stato creato da riempimenti e successivi svuotamenti che vanno a delimitare percorsi. Gli alberi seguono i raggi del cerchio più grande a nord, come il posizionamento degli edifici

stessi. Il parco pubblico diventa disegno progettuale. Altri alberi sono stati posizionati anche lungo viali perché così facendo si fa capire che il progetto continua e si espande verso il resto della città riuscendo a coinvolgere flussi esterni. Gli alberi circondano anche le piazze pavimentate per proteggerle rispetto all’esterno. Tra le aree verdi si trovano altre aree verdi che separano gli uffici e si alternano alle piazze pavimentate.

A partire dal sito nel quale si inserisce la costruzione dell’architettura, uno dei metodi di approccio al contesto è sicuramente quello del rispetto: accogliendo e inserendo all’interno del progetto le linee principali che connotano le caratteristiche del contesto, si decide consapevolmente di privilegiarlo rispetto all’architettura stessa. Il luogo può dunque superare il concetto di supporto, svolgendo esso stesso la funzione di architettura e dettando regole compositive che necessariamente influenzano il progetto e creano un legame profondo tra architettura e contesto.

si d’acqua e boschi. Attraverso la meticolosa analisi del contesto, condotta specialmente dal punto di vista storico, si è stati in grado di definire quali sarebbero state le zone in cui gli interventi avrebbero colpito maggiormente.

2021/2022

Corso di laurea magistrale Laboratorio di restauro

’incontrotravecchioenuovo

Il caso studio qui descritto, tratta il recupero, volto al riutilizzo, di una vecchia cascina versante in stato di avanzato decadimento. Il Mulino del Maglio si inserisce in un panorama agricolo più ampio, connotato da numerosi cor -

Laddove si è notata una mancanza di elementi rilevanti e connotativi dell’edificio, si è deciso di restituire al contesto naturale il proprio mulino. Così facendo, pur modificando la struttura, si è stati in grado di creare un legame profondo con il luogo, riuscendo a restituire lo spazio che era stato sottratto negli anni precedenti. Il processo è stato interamente svolto con una particolare attenzione nei confronti del luogo, qui inteso più spesso nell’accezione di paesaggio, mantenendo un atteggiamento di grande rispetto e attenzione, rendendo dunque il contesto parte principale e integrante del progetto.

Rispettare il contesto Il Mulino del Maglio 2.

L
Docenti: Fregonese Luigi, Pracchi Valeria Natalina

Il progetto di riuso di tale struttura si concentra sulla creazione di un Asilo Intergenerazionale che punta ad un modello educativo in cui si cerca di far convivere nella stessa struttura bambini ed anziani, creando occasioni di incontro e di ricchezza reciproca, in un sovrapporsi di età.

Il Centro è stato progettato per ospitare dodici bambini accompagnati da tre anziani e tre educatori, in cui si propongono attività ludiche e creative per aiutare a far riscoprire il mondo.

Il Mulino si presenta come un centro di piccole dimensioni accompagnato da uno spazio per la coltivazione, una stalla per animali e con annessa la stanza della mungitura; al primo piano della stalla si trova anche un negozio di vendita di latticini e gelati. Nel complesso le funzioni della nuova struttura hanno saputo rispettare caratteri più significativi del luogo.

L’intervento di progetto è stato effettuato con la consapevolezza che qualsiasi lavoro su un edificio storico significhi scrivere un nuovo processo, un nuovo capitolo della sua storia, a tal fine è stato essenziale comprendere la sua identità e il contesto in cui è inserito. L’intero progetto è stato basato su approfondite ricerche storiche, al fine di poter riconoscere segni, le tracce, i processi. Tutto ciò ha permesso di lavorare in modo accurato, rispettando la storia e l’estetica delle strutture. L’obiettivo principale dell’intervento è stata la tutela e la conservazione dei due edifici, in particolare volto al recupero dell’identità del manufatto e alla trasmissione di quest’ultimo alle generazioni future. L’intervento è stato effettuato tramite un approccio conservativo, consolidando le parti esistenti e realizzando le parti mancanti con tecniche innovative, il meno invasive possibile, più precisamente a secco. L’insieme delle azioni assicurano la fruibilità degli spazi, senza calpestare e alterare, ponendo attenzione al livello strutturale, materico ed estetico.

MENSA
SERVIZI IGIENICI ZONA INGRESSO zona accoglienza per educatori e anziani SERVIZI IGIENICI per alunni ZONA RIPOSO per bambini SOTTOTETTO utilizzo come deposito LABORATORI aule per attività didattiche ASCENSORE sistema meccanico di risalita ZONA RELAX area destinata alla pausa di educatori e anziani
FORNO CONDIVISO forno esterno per la produzione di pane e lievitati
ASCENSORE sistema meccanico di risalita
TT
CUCINA
11

Il progetto si compone di una serie di azioni volte all’esecuzione di rinforzi strutturali, là dove questi risultino necessari, alla rimozione di depositi superficiali, alla pulizia, alla ricucitura e alla ripresa. Si tratta di un progetto che ha puntato sull’integrità materica e sul riconoscimento dei segni del tempo, senza cancellare le sue tracce e le sue crepe simbolo del nostro passato.

LOCALE MUNGITURA spazio predisposto per mungitura capre LABORATORIO trasformazione del latte in formaggio gelato ZONA RISALITA vano scala e ascensore MAGAZZINO deposito per attrezzature STALLA ricovero capre per fattoria didattica FIENILE deposito fieno NEGOZIO zona di vendita e degustazione prodotti SERVIZI IGIENICI per clientela e impiegati TT 11

Rivalutare il contesto 3.

Docenti: Agosti Chiara, Facchinetti Massimo, Pastore Massimo

Corso di laurea triennale

Laboratorio di costruzione dell’architettura

L’ambiente circostante è la somma di più caratteristiche distintive. Spesso queste caratteristiche sono le prime ad influenzare le decisioni progettuali, occorre però capire se queste sono positive o negative per il progetto stesso. Non sempre, infatti, risultano vantaggiose, o comunque il contesto non risulta essere adatto all’architettura stessa, sta alla sensibilità del progettista valutare quali elementi rivestono un ruolo essenziale all’interno del progetto. L’analisi del contesto risulta quindi essere un processo fondamentale del fare Architettura.

In quest’ottica, il progetto sviluppato si inserisce all’interno di un contesto periferico, il cui obiettivo è la rivalutazione del quartiere rispetto ad una visione globale e al contempo la valorizzazione del sito.

2019/2020

All’interno di una zona residenziale nel quartiere Ponte Rosso di Mantova, è stata progettata una serie di nuovi edifici ad uso residenziale destinati a social housing. Il punto di partenza per la progettazione è stata l’analisi del tessuto edilizio già presente all’interno del quartiere: tra diversi aspetti che si sono evidenziati grazie allo studio critico, sono emerse le plurime difficoltà dovute all’evidente stato di abbandono e degrado del sito di progetto. Per tale motivo si è deciso di adottare una progettazione che si distaccasse volutamente dalla tipologia costruttiva già presente, andando a rivalutare gli aspetti positivi esistenti nella zona.

L’identità degli edifici nasce dall’incontro di diversi fattori posti alla base del progetto quali: la lettura del luogo nel quale sarà ubicato e le diverse funzioni che essi dovranno ospitare. Gli edifici sono disposti secondo la direttrice Nord-Sud e Est-Ovest, come sintesi di diverse esigenze, in particolare

il posizionamento degli edifici di maggior lunghezza è stato pensato appositamente per schermare i rumori della ferrovia e della strada principale e tale disposizione consente la creazione di un ampio spazio centrale adibito a piazza. Quest’ultimo elemento rappresenta il fulcro del progetto, si tratta sostanzialmente di uno spazio libero e protetto, con un’ampia piazza centrale in marmo bianco che si dirama trasformandosi in aiuole, con presenza di orti botanici. Per permettere l’accessibilità e lo spostamento lungo l’intero perimetro della corte centrale, vi sono differenti percorsi ciclo-pedonali fiancheggiati da siepi e arbusti.

Sociability Enclave Share Connections
Analisi del contesto - edificato
Analisi del contesto - spazi verdi
A A’
Analisi del contesto - rapporto edificato e spazi verdi
1.500 2.300 1.000 1.500 1.000 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 1.000 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 1.500 2.300 1.600 0.900 0.900 2.300 0.900 2.300 0.900 0.900 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 1.500 2.300 1.800 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 0.900 2.300 1.000 1.500 1.000 2.300 1.000 1.500 1.500 1.500 2.300 2.420 2.000 2.300 3.300 2.300 2.000 2.300 2.200 2.300 2.000 1.500 AREA 25,20 mq SOGGIORNO 2.70 BAGNO AREA 3.70 mq 2.70 AREA 3.00 mq DISIMPEGNO 2.70 BAGNO AREA 4.30 mq RAI 0.130 AREA 16,45 mq CAMERA RAI 0.127 AREA 13,60 mq CAMERA 2.70 RAI 0.146 2.300 AREA 5.00 mq BAGNO RAI 0.21 AREA 25.00 mq CUCINA SOGGIORNO 2.70 AREA 14,50 mq CAMERA RAI 0.165 CUCINA AREA 9,20 2.70 RAI 0.163 RIPOSTIGLIO AREA 3.00 mq AREA 5.70 mq BAGNO 2.70 RAI 0.286 AREA 26.25 mq CUCINA SOGGIORNO 2.70 AREA 3.40 mq RIPOSTIGLIO AREA 3,60 mq BAGNO AREA 25.00 mq SOGGIORNO AREA 8.00 mq CUCINA 2.70 RAI 0.206 RAI 0.206 CAMERA AREA 9.00 mq 2.70 RAI 0.166 AREA 5.80 mq BAGNO 2.000 1.800 2.000 1.800 CAMERA AREA 13.40 mq 2.70 RAI 0.2 2.300 CAMERA AREA 15.00 mq H 2.70 RAI 0.140 Quadrilocale Monolocale
Quadrilocale
Bilocale Trilocale
Comerciale
Sezione ambientale A-A’ Bilocale Trilocale Monolocale

Nella costruzione dell’architettura il contesto assume un valore importante. Il territorio diventa parte fondante del progetto, in quanto luogo unico per le sue caratteristiche intrinseche, non semplice locazione nella quale vengono inserite composizioni di forme. L’analisi critica preliminare da la possibilità di scoprire il territorio nelle sue diverse parti, la sua identità e le connessioni. Il progetto architettonico si fonda su queste conoscenze, cercando di innestarsi e completare o ricucire il quadro territoriale.

Ricucire il contesto 4. Intersezione

Tramite il progetto qui proposto si può studiare e analizzare il principio del “ricucire il contesto”. Infatti, esso cerca da una parte di adattarsi al territorio e dall’altra ricerca un dialogo con il paesaggio che lo circonda. Il progetto risponde ad un’idea di città aperta, in cui società e istruzione (funzione principale dell’edificio) si fondono senza soluzione di continuità, innescando un importante processo di trasformazione urbana. Si fonda sull’idea che i luoghi dell’istruzione, per poter essere vissuti nella contemporaneità del luogo, debbano trovarsi in stretta relazione con il tessuto urbano che li circonda. Il progetto intende agire come una vera a propria infrastruttura urbana, permeabile, flessibile e sostenibile.

2022/2023

Docenti: Acuto Federico, Bonfante Francesca, Simoncelli Marco

Corso di laurea magistrale

Laboratorio tematico

INTER EZIONI

L’area che accoglie la nuova scuola si trova al confine tra Novate Milanese e Quarto Oggiaro, a margine di tessuti urbani differenti tra di loro: a Sud troviamo il quartiere residenziale di Quarto Oggiaro, sul versante Ovest si trova un ulteriore tessuto residenziale del quartiere di Vialba, il confine Est è caratterizzato dalla presenza della ferrovia e a Nord, attualmente, è presente un’area in parte coltivata e in parte occupata da diversi manufatti, è previsto però un progetto di riqualificazione con la realizzazione di un parco urbano, housing sociale e un campus universitario.

1. Bar 2. Auditorium 3. Reception 4. Laboratori 5. Palestra 1. Aule didattiche 2. Auditorium 3. Spazi formali 4. Laboratori 5. Palestra 1. Aule didattiche 2. Tetto giardino 3. Spazi formali 4. Laboratori 5. Spazi informali 6. Logge 7. Tetto attrezzato 1. Aule didattiche 2. Spazi formali 3. Spazi informali 4. Logge 1 2
T
3 T 1 2 3 11

2 2

Si compone di un’asse centrale a cui si agganciano tre blocchi, due di forma rettangolare e uno di forma organica che si protrae verso la città. La stecca centrale contiene le aule per gli studenti della scuola superiore. Il blocco rettangolare a sud contiene due palestre. A nord troviamo l’auditorium ad uso sia scolastico che pubblico. Al centro di questi due, vi è il terzo elemento che contiene laboratori, i quali, per via della forma organica, sono caratterizzati da ambienti irregolari e informali. 1 1

Ridisegnare il contesto Riscoprire le mura storiche

Il contesto nella pratica progettuale può diventare un elemento utile allo sviluppo del progetto, ma al contempo non deve imporsi come unico principio fondante su cui basare il disegno di forme e volumi.

Attraverso il processo di analisi critica è possibile individuare gli elementi significativi e caratterizzanti del tessuto territoriale, in modo tale da poterli tradurre, reinterpretandoli ed inserendoli nel progetto. Il luogo diventa il supporto sul quale far nascere l’architettura, un supporto che consente la connessione tra passato

e presente, un elemento invalicabile, che diventa ispirazione.

Il progetto proposto si innesta in uno spazio percepito dall’esterno in maniera sbagliata, in cui non si da importanza all’aspetto storico, ma più a quello di passaggio. Un luogo ricco di storia, protagonista di grandi cambiamenti, uno spazio strategico di immaginabile bellezza. Il ridisegno del contesto non è da poco, occorre aver coraggio nell’affrontare questa decisione. Ridisegnare non significa distruggere per ricostruire, ma si tratta di elaborare in modo

Ci troviamo a Verona, città caratterizzata da due importanti segni: il fiume Adige e il vecchio sistema difensivo, la Cinta Muraria. La zona di San Giorgio in Braida assieme a Porta Trento rappresenta il primo accesso alla città. Il progetto si concentra sul valorizzare l’identità dell’architettura esistente, delle rive del fiume e dell’uso delle sue sponde. Cerca di raccontare e riportare in vita elementi perduti o non più visibili attraverso la realizzazione di un museo all’interno di Porta Trento.

nuovo.
5.
Docenti: Bricolo Filippo, Kogan Marcio Corso di laurea triennale
3 2020/2021
Laboratorio di progettazione architettonica

Valorizzazione delle rive incentivate dall’uso delle sponde

1. MUSEO SAN GIORGIO

Il museo nasce dall’idea di far ri-scoprire la storia di San Giorgio. Esso è situato dove è presente oggi la polisportiva CSI-ASCI Verona, in prossimità del Parco Lombroso. Il museo è posizionato al posto del terrapieno, affiancandosi alle preesistenze mura storiche e permette l’occasione di conoscere e passare dentro le mura di San Giorgio. L’ingresso del museo è schermato da un grande muro in cemento che simboleggia la continuità dell’intervento stesso.

2. PASSEGGIATA SULL’ADIGE

Il progetto prevede la riqualificazione del lungo Adige di San Giorgio attraverso la realizzazione di una passerella, rivestita in legno, a pelo sull’acqua larga. Essa si collega al percorso sull’Adige già presente e termina in prossimità dell’ingresso del Vallone, costituendo così il punto iniziale del lungo percorso che porterà fino al Parco delle Mura.

Valorizzare l’identità dell’architettura

3. PORTA SAN GIORGIO

La Piazza di Porta Trento ha l’obiettivo di mitigare la breccia per valorizzare la porta. Il limite tra piazza e strada della breccia diventerà estremamente evanescente anche grazie ad una passerella in pietra che collega la porta alla rondella.

L’idea del ponte è stata ripresa anche nella piazza retrostante alla Porta, che collega direttamente alla parte superiore del museo. Così facendo la copertura calpestabile del museo diventerà un belvedere che affaccia sull’Adige.

61m 62m 63m 64m 60m 61m +57.68m +61.47m +61.47m +63.34m +65.47m
1. 2. 3.
Riporta in vita elementi perduti
SEZIONE 1-1 -4.00 4.00 9.00 0.00 3.00 +57.68m +61.47m +62.00m +61.47m +61.47m +63.34m +57.68m +57.68m +61.47m 1 1 Museo San Giorgio TT
+61.47m Passeggiata sull’Adige

Porta San Giorgio

61m
+61.47m

Da sempre, all’interno del processo architettonico, il contesto riveste un ruolo importante. Le caratteristiche e le peculiarità che lo contraddistinguono un determinato luogo modificano ed influenzano inevitabilmente l’approccio intrapreso nel progetto in risposta agli elementi presenti. Il contesto risulta essere qualcosa che va oltre la mera localizzazione, possiamo parlare di “luogo” o di “spazio” solamente se si tiene conto della loro dimensione più astratta e intangibile. Ogni spazio si caratterizza in maniera differente in base agli elementi che lo compongono. Alla

grazie.

stessa maniera, esistono differenti metodi di approccio al contesto che l’architetto può assumere all’interno del processo di progettazione.

Come ogni luogo differisce da un altro, anche l’architettura necessita di soluzioni differenti, pensate e progettate unicamente per la stessa, e di conseguenza strettamente connesse con lo spazio in cui si inserisce.

Individuare e conoscere i caratteri che si manifestano all’interno di un contesto deve quindi essere il primo passo che l’architetto intraprende nel

processo di progettazione. I caratteri del luogo devono essere riconosciuti, siano essi di natura positiva o negativa, per poter operare in maniera corretta. Fermo restando che il contesto partecipa quindi attivamente al processo di progettazione, la sua capacità di indirizzare e determinare scelte progettuali rispetto ad altre, dipende soprattutto dalla sensibilità di cui è dotato l’architetto e del suo approccio nei confronti del luogo.

Federica
Todeschini

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.