28° Gruppo "Tucano" AVES

28° Gruppo Squadroni “TUCANO”

40° ANNIVERSARIO

La genesi dei “Tucano” Il “Tucano” dell’Urbe Il “Tucano” a Viterbo I bimotori del 28° Gruppo oggi Hangar e manutenzioni Equipaggi di volo e non solo Missioni all’estero

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Cari amici e colleghi, quarant’anni possono sembrare pochi se paragonati alle glorie e alle tradizioni di molti reparti del nostro Esercito, ma se penso a quante cose sono successe proprio in questi quarant’anni, a come si sono susseguiti freneticamente avvenimenti storici come gli anni di piombo, la guerra fredda, la caduta del muro di Berlino, le missioni in Somalia e nei Balcani, l’undici settembre, le missioni in Iraq e Afghanistan, le primavere arabe… allora questi quarant’anni sembrano secoli ed ecco che la storia del nostro 28° Gruppo Squadroni assume improvvisamente un altro aspetto. Sveglie all’alba, notti insonni, servizi, missioni sul tamburo e soprattutto tanto volo; queste attività si sono intrecciate con la Storia, ma anche con le nostre vite.

Il 28° Gruppo Squadroni “Tucano” oggi é il reparto che vola più ore di qualsiasi altra unità dell’Aviazione dell’Esercito e dispone del mezzo più moderno e avveniristico, l’aereo pilotaggio remoto, che sta proiettando la Specialità nel XXI secolo e oltre.

In questa giornata di meritata festa ai “vecchi”, ai veterani dico: “Ben fatto!”; ai giovani dico: “Zaini affardellati, borsa di volo pronta, cieli sempre più blu!”.

Il Comandante di Gruppo Ten. Col. Andrea Lopreiato

La genesi dei “Tucano”

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Il 28° Gruppo Squadroni “Tucano” è stato creato il 1° aprile 1976 sull’aeroporto di Roma Urbe dalla trasformazione del Raggruppamento Aerei Leggeri (RAL) “Granatieri di Sardegna”. In quell’anno l’Esercito Italiano effettuò una vasta riorganizzazione; vennero create le Brigate basate su vari Battaglioni, eliminando nella maggior parte dei casi il livello ordinativo corrispondente al Reggimento. L’allora Aviazione Leggera dell’Esercito (ALE) venne riorganizzata secondo un criterio che prevedeva l’accentramento dei reparti di volo e renderli autonomi, sancendo di fatto una maggiore indipendenza della Specialità.

Lo stesso anno fu, infatti, introdotto il fregio

sul basco azzurro, che fino a quel momento era adornato dai fregi delle Specialità di provenienza, lo stesso dicasi per le mostrine. Il 1° settembre 1976 veniva anche approvato dal parlamento un emendamento al Decreto legge 220 del 1937, consentendo così all’Esercito di immatricolare aeroplani, precedentemente registrati con marche civili. Ai nuovi Reggimenti ALE vennero dati nomi di stelle, mentre ai gruppi di volo furono attribuiti nomi di costellazioni, ed ecco spiegato il perché del nome “Tucano”; trattasi, infatti, non di un volatile esotico ma di una costellazione, visibile però solo dall’emisfero australe e quindi meno nota di altre.

Il “Tucano” dell’Urbe

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Il neo costituito 28° Gruppo Squadroni ALE “Tucano” viene organizzato su uno Squadrone aerei leggeri da collegamento (AL), il 281°, uno Squadrone elicotteri da ricognizione (ERI), il 428° e uno Squadrone Comando; l’ente sovraordinato a cui viene fornito il supporto è l’8^ Regione Militare, ente centrale dell’aerea afferente la capitale.

I mezzi in dotazione sono gli aerei L-19 e SIAI 1019, mentre gli L-18 ed L-21 sono ormai in dismissione; gli elicotteri sono gli Agusta Bell-206.

I compiti affidati al reparto sono: osservazione del tiro d’artiglieria, guida colonne, trasporto personale e materiali, traino ma-

nica bersagli e mantenimento al volo del personale in forza agli organi centrali come SME ed SMD; data la vicinanza con questi comandi, il “Tucano” viene arricchito di uno Squadrone di elicotteri A-109, denominati elicotteri da osservazione avanzata EOA-1, di moderna concezione e distribuiti all’ALE a partire dal 1988. Lo scopo è quello di fornire un mezzo moderno, veloce e capiente in grado di traspostare delle delegazioni numerose, cosa che gli aerei leggeri o gli elicotteri da ricognizione non riuscirebbero a portare.

Come noto nel 1993 la Specialità, in seguito all’entrata in servizio dei Dornier-228, dal peso al decollo di 6.400 Kg, diviene

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Aviazione Esercito perdendo l’aggettivo leggero; occorre sottolineare che erano già in servizio i potenti CH-47, ma la famosa “legge aeronautica” trattava solo di

velivoli e non di aeromobili, una sfumatura semantica determinante; se la legge avesse citato la parola “aeromobili” l’Esercito non avrebbe potuto far volare alcun elicottero che pesasse più di 1.500 Kg. Il reparto ha operato sull’aeroporto di Roma Urbe sino al 1999, anno in cui è stato trasferito sul comprensorio di Viterbo e in particolare all’interno dell’aeroporto militare “Tommaso Fabbri”, già storica sede del 9° Stormo da bombardamento terrestre durante la seconda guerra mondiale, poi base alleata durante la campagna d’Italia e infine base dell’Aviazione dell’Esercito dal 1955 quando vi si insediò la Sezione Aerei Leggeri (SAL) dell’8° Reggimento artiglieria pesante campale. Lo spostamento del” Tucano” avviene in seguito ad un’ulteriore riorganizzazione dell’Esercito, che prevede una riduzione di varie unità tra le quali anche quelle dell’AVES; queste vengono accorpate su alcune basi principali eliminando altri aeroporti minori.

Occorre sottolineare che il “Tucano” viene sciolto nel 1999 sull’aeroporto dell’Urbe ma ricostituito solo nel 2001.

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Il “Tucano� a Viterbo

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Il reparto viene pertanto spostato sulla grande base di Viterbo e configurato su uno Squadrone ACTL (Aereo da Trasporto e Collegamento Logistico) dotato di 3 bimotori tedeschi Dornier DO- 228/212, uno Squadrone ACTR (Aereo da Trasporto e Collegamento Regionale) dotato di altrettanti bimotori Piaggio P-180, uno Squadrone AL-2 dotato di monorotori SM-1019 e uno squadrone comando e supporto logistico; nel 2002 sono stati dimessi e versati gli ultimi AL-2 e il reparto si contrae su tre squadroni.

Di fatto il trasferimento viene effettuato solo da un ristretto numero di effettivi, in quanto i Dornier con relativi equipaggi sono giĂ

operativi dal 1991 come uno Squadrone del 1° Reggimento “Antares” prima e come Squadrone aerei del CAAE successivamente, al pari dei P-180 che volano con i colori dell’AVES dal 1996. Purtroppo le dimensioni della pista dell’epoca e le limitazioni tecniche dell’aeroporto, provvisto di una pista lunga ma in erba e di una in asfalto insufficiente, hanno fatto sì che i P-180 siano stati rischierati sulla base AMI di Pratica di Mare sino al 2012, allorquando venne inaugurata la nuova pista in asfalto lunga 1500 metri.

Nel giugno del 2013, il 28° Gruppo cessa di essere un reparto autonomo e viene inquadrato all’interno del 1° Reggimento “Antares”.

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I bimotori del 28° gruppo oggi

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Il 28° “Tucano” attualmente è l’unico reparto dell’AVES dotato di aerei e per questo i suoi compiti sono sostanzialmente differenti da quelli dei reparti dotati di elicotteri. Il Gruppo opera con dipendenza operativa diretta da SME per ciò che riguarda le missioni operative di trasporto VIP e alle dipendenze del COMFOTER per ciò che riguarda l’addestramento dei reparti dipendenti da questo comando.

Lo Squadrone ACTL data la rusticità e versatilità del DO-228/212 è preferenzialmente impiegato per supportare i reparti operativi dell’area COMFOTER, mentre il P-180 effettua esclusivamente dei trasporti di K-personnel e alti comandi.

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Tra le missioni assegnate al DO-228/212 spicca il lancio paracadutisti, in questa veste l’aereo effettua migliaia di lanci ogni anno in favore del personale della Brigata “Folgore”, degli alpini paracadutisti, del COMFOSE (Comando Forze Speciali Esercito) e del CSE (Centro Sportivo Esercito) ovvero la squadra na-

zionale di paracadutismo; oltre ai lanci di personale effettuati con paracadute tondo e con paracadute a profilo alare, vengono effettuati anche aviorifornimenti di materiali a pattuglie in addestramento all’interdizione d’area.

Anche il trasporto materiali vede come principale protagonista il DO-228/212;

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i collegamenti vengono svolti in favore delle basi AVES sparse sul territorio nazionale, nel teatro balcanico e in Libano; tra i materiali trasportati figurano dalle normali casse di materiale alle pale di elicottero, dalle chaff/flares al cannone del Mangusta, senza porre limite alla fantasia.

Il P-180, macchina dalle prestazioni portentose di un jet, ma dai consumi tipici di un aereo ad elica, ben si presta all’esigenza dell’Esercito soprattutto per il trasporto di

piccole delegazioni all’interno del territorio europeo. Il Piaggio è un aereo molto diffuso all’interno delle Forze Armate ma anche nel mondo dell’aviazione generale tra cui spicca il velivolo della scuderia Ferrari.

Nel settore del trasporto passeggeri entrambe le linee di velivoli del 28° “Tucano” toccano sovente numerose località europee, del bacino Mediterraneo, dell’Est europeo e del medio oriente; tra le località più interessanti toccate durante gli scali: Bardufoss,

ultimo aeroporto all’estremo nord della Norvegia, Tripoli, Amman, Il Cairo, Kiev, Tallil in Iraq, Rovanieni,Tallinn in Estonia raggiunta con 7 ore di volo senza scalo. Tra i passeggeri più illustri figurano ministri, sottosegretari, capo di SMD, capo di SME, comandante delle FOTER e altre alte cariche militari; gli aerei sono inoltre impiegati per fornire assi-

stenza negli spostamenti ai militari feriti in servizio, fuori servizio e ai loro familiari, un atto concreto di solidarietà che l’istituzione svolge nei confronti di chi è stato meno fortunato. L’ultimo mezzo in dotazione al Gruppo è l’aereo a pilotaggio remoto (APR) Shadow200 denominato TUAV ovvero Tactical Unmanned Aerial Vehicle, un sofisticato sistema

d’arma volto a incrementare la capacità di sorveglianza, intelligence e ricognizione dell’intera Forza Armata. Il mondo degli APR rappresenta una sfida che l’AVES non poteva ignorare, pertanto il 28° Gruppo è il punto di riferimento e di coordinamento tutte le risorse della Specialità coinvolte in questo delicato progetto.

Attualmente sono in servizio 4 sistemi per un totale di 16 aerei basati sull’aeroporto di Viterbo e di imminente impiego nel Teatro operativo afgano.

Può apparire paradossale che il 28° Gruppo, il reparto che vola di più di tutta l’AVES, schieri in Teatro operativo uno Squadrone di aerei…senza pilota!

Hangar e manutenzioni

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Il 28° ”Tucano” è basato in un modernissimo hangar situato all’interno della base militare di Viterbo nelle vicinanze della pista dell’aeroporto “Fabbri”, da qui i DO-228/212 decollano impiegando la pista principale di 1500 metri o in alternativa una striscia tattica di appena 600 metri, questo a evidenziare le capacità STOL del velivolo.

L’hangar del 28° Gruppo è una delle strutture più moderne della base di Viterbo e sovente è il luogo dove si svolgono cerimonie, saluti, presentazioni di nuovi mezzi,

funzioni religiose e adunate in occasione della visita di superiori autorità.

Attualmente la logistica del 28° “Tucano” è affidata a ditte esterne che sono la RUAG, ditta svizzera che ha acquisito gli stabilimenti tedeschi della Dornier di Oberpfaffenhofen, e la Piaggio Aero di Genova; entrambe le ditte lavorano con contratti detti “chiavi in mano” che consentono agli utilizzatori dei tassi di efficienza elevatissimi; mentre i TUAV beneficiano del supporto della ditta Textron che distacca presso il reparto un Field Service Representative.

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Equipaggi di volo e non solo Il 28° Gruppo presenta una tipologia di equipaggi unica nella Specialità, molti piloti sono brevettati Piloti Militari avendo frequentato scuole di volo negli Stati Uniti presso le basi USA, NAS Pensacola, NAS Whiting Field e NAS Corpus Christi o addirittura la prestigiosa scuola jet di Lecce-Galatina, terminando l’operatività presso il CAAE di Viterbo; la maggior

parte dei piloti è bivalente cioè operativa su Dornier-228 e P-180, se non addirittura trivalente. Ciò non significa semplicemente aver effettuato il passaggio macchina, ma mantenere la piena capacità operativa sia per il volo a vista che soprattutto per il volo strumentale, anche quest’ultima una caratteristica tipica dei piloti del Tucano. Pertanto il personale aeronavigante

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del Gruppo è composto da ufficiali piloti in possesso della qualifica di piloti osservatori dall’aeroplano (POA) provenienti dalle linee L-19 e SIAI-1019, altri come enunciato, sono brevettati piloti militari. Complementano i piloti quali membri di equipaggio gli ufficiali tecnici e i tecnici meccanici d’aeromobile e gli elettromeccanici di bordo, anch’essi impiegati contemporaneamente sulle due linee ad ala fissa conven-

zionali ma molti addirittura operativi anche sui nuovi TUAV. In particolare nell’impiego di questo nuovo sistema d’arma i tecnici fanno la differenza essendo questo un coacervo di tecnologia aeronautica di non facile gestione. Infine, gli ufficiali tecnici hanno il delicato compito di vegliare sull’efficienza delle linee di volo trattando con i meccanici tedeschi, italiani e americani delle ditte di manutenzione.

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Missioni all’estero Al momento il 28° Gruppo non è mai stato impiegato come unità organica in missioni al di fuori del territorio nazionale, ciononostante molti suoi effettivi hanno servito come augmentees in numerose missioni estere: Mozambico, Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Iraq, Libano, tanto per citare le principali. Una singolare tradizione è quella del

personale del Gruppo che ha prestato servizio nella missione in Antartide, un’esperienza indimenticabile all’interno della spedizione scientifica dell’ENEA. A oggi lo squadrone TUAV del 28° Gruppo Squadroni è in approntamento per essere immesso nel Teatro Operativo afgano, sarà la prima unità organica del Gruppo a essere schierata.