settembre

Page 14

educazione

/ aGoSto 2012

la mistica degli animali interventi di anna cariSSoni

L

a presenza sempre più diffusa di “grandi predatori”, sull’arco alpino e prealpino - l’orso in Trentino e in Lombardia, il lupo in Piemonte, “presenze” forzate, perché volute e sostenute dai fautori dell’ambientalismo e dell’animalismo - penalizza, ancora una volta, la gente e l’economia della montagna, provocando, come inevitabile reazione, la nascita di schieramenti di opposizione, non solo i Comitati spontanei anti- orso e anti-lupo, ma anche associazioni di amministratori locali, provinciali e regionali, che cominciano ad interpellare le istituzioni con proteste e petizioni. Sono tante le domande che questo fenomeno pone. Per esempio: su quanto sia costata la presenza di questi animali, finora, alle tasche dei contribuenti, dal momento che i progetti di reintroduzione di questi selvatici fruiscono di abbondanti fondi pubblici; che senso abbia chiedere agli allevatori di dotarsi di cani più feroci e di recinti elettrificati alti almeno due metri, impresa ovviamente impossibile nelle zone impervie d’alpeggio; quale ragione determini la pretesa di risolvere tutto con i cosiddetti risarcimenti che non “risarciscono” affatto né i danni concreti, né tantomeno quelli psicologici e morali alle persone… Forse, si dovrebbe riflettere un poco, anche, sull’atteggiamento mentale e culturale di tanti fautori dell’animalismo, quella sorta di “mistica degli animali” affermatasi in questi ultimi trent’anni. A mio parere, il nostro rapporto con gli animali si è stravolto da quando, soprattutto in città, ma anche in tanti paesi, la gente non sviluppa più alcun rapporto reale con gli animali stessi. Conosce solo quelli di Walt Disney, l’orso Yoghi, le caprette di Heidi che fanno ciao e via dicendo e, in questo modo li antropomorfizza, cioè attribuisce loro caratteristiche umane, dimenticando che essi sono mossi dall’istinto in una dimensione di necessità, mentre gli esseri umani agiscono in una dimensione di libertà, quella della scelta responsabile e del libero arbitrio. Voglio dire che gli uomini possono anche, in nome di una scelta etica, rifiutarsi di uccidere un orso, ma l’orso non arriverà mai a decidere, altrettanto eticamente, di comportarsi come una persona beneducata e rispettosa della vita e delle proprietà altrui… Insomma, ingannati dall’edulcorato modello disneyano, non sappiamo più cos’è in realtà la natura. Come dice il filosofo Fernando Sava-

14

bocciatura = peccato? Un parroco veneto è stato molto criticato per aver affisso alla porta della Chiesa un cartello che bolla la bocciatura come peccato e invita i bocciati,

ter, l’atteggiamento predominante degli animalisti è caratterizzato dal sentimentalismo “in cui l’umanitarismo sta sostituendo l’umanismo, perché chi è umanitario si preoccupa del benessere degli altri ma non della loro umanità, che risiede in desideri, aspirazioni, progetti, ecc… Con gli animali si può essere umanitari, non umanisti”. A chi vorrebbe orsi e lupi lontani dalle zone fittamente antropizzate come le nostre valli, gli animalisti danno del troglodita e del barbaro. Ma, come conclude Savater, “i veri barbari sono coloro che non distinguono uomini e animali”.

appunto, a pentirsi e a riflettere. Molte persone, invece, hanno condiviso l’idea del parroco e la polemica dura, tuttora, amplificata dai giornali e dalla TV. Forse, però, come sempre la verità sta nel mezzo: è vero che ci sono bocciature dovute a scelte di scuola sbagliate magari dei genitori! - ed a limiti intellettuali oggettivi, ma è anche vero che ci sono ragazzi pigri e indisciplinati, che rifuggono dall’impegno e dalla responsabilità che la scuola comporta. E la pigrizia e l’ignavia sono peccati. O no?

studentessa-modello in CarCere

M

se il parlamento Ci prende in giro

A

volte sembra che il nostro Parlamento e, soprattutto i rappresentanti di Pdl e Lega siano lì solo per prenderci in giro. Quando la commissione del Senato, a fine giugno, ha affrontato il tema del taglio del numero dei senatori, PdL e Lega hanno, infatti, proposto di ridurli da 315 a 250 (ricordiamo, tanto per fare un confronto, che gli Stati Uniti ne hanno solo 100). Ai 250, però, bisogna aggiungerne altri 41 eletti dai Consigli regionali. E siamo a 291. Più i 20 presidenti delle Regioni e i due presidenti delle Province di Trento e Bolzano, si arriva a 313. Il “taglio” consisterebbe dunque, alla fine, nell’ abolizione di un paio di posti! Insomma, tanto chiasso per eliminare due - solo due! - poltrone. Non è una presa in giro dei cittadini?

entre in ogni altro Paese del mondo verrebbe premiata, Diane Tran, 17 anni, in Texas è finita in prigione per le troppe assenze fatte a scuola. Il fatto è che Diane è una studentessa molto brava, ma, avendo tanti fratellini abbandonati dai genitori, deve lavorare per mantenerli, per cui, spesso, la mattina è tanto stanca da non andare a scuola, anche se il suo rendimento scolastico non ne risente. Ora, la gente si sta interessando al suo caso e chiede, con marce e petizioni, di cambiare l’iniqua legge texana, fatta per i ragazzi che finiscono per strada a rubare o a drogarsi, mentre Diane vive solo di studio e di lavoro. È nato anche un sito che raccoglie fondi in modo da permettere a Diane di realizzare i suoi sogni di studentessa.

genitori

troppo permissivi?

I

n Italia, solo il 30% dei ragazzi cerca di “arrotondare”, durante l’Università, svolgendo piccoli lavori (baby-sitter, pony-express, camerieri, ecc…). Tutti gli altri, il 67%, studiano e basta, con la benedizione dei genitori che passano loro una paghetta mensile che va dai 150 ai 400 euro. Soldi che servono agli studenti per le piccole spese, perché a quelle più consistenti pensano, comunque e sempre mamma e papà. Secondo lo psicoterapeuta Antonio Piotti, “l’atteggiamento dei genitori è troppo protettivo e rende i ragazzi fragili e meno pronti a cavarsela da soli, perché fa passare l’idea che i figli possano sempre disporre del denaro di casa”. Certo, è fondamentale laurearsi nei tempi giusti, ma è altrettanto importante l’esperienza concreta della vita.

Ascoltare i racconti degli anziani è sempre fonte di riflessione e di saggezza

i vecchi, risorsa umana sprecata

V

isitare i vecchi che troppo spesso intristiscono nel silenzio e nella solitudine delle Case di Riposo non è solo un’opera di misericordia che, come dice la Bibbia, ci verrà calcolata a scomputo dei nostri peccati. Parlare con loro, ascoltarli, approfondire i loro racconti di vita e le loro riflessioni costituisce una grande fonte di ricchezza umana, una sorgente inesauribile di meditazione e

di saggezza. Come ciò che mi ha detto Antonio, 94 anni, ripercorrendo nel ricordo la sua vita da contadino in un piccolo villaggio dell’Appennino: “Vivevamo tutti una vita naturale, mentre, oggi, le persone hanno dimenticato che in realtà fanno anche loro parte della natura. E così distruggono la natura, che è ciò da cui dipende la vita stessa. Tutti pensano sempre di potere

fare qualcosa di meglio, e lo pensano, soprattutto gli scienziati. Certo, loro sono intelligenti, ma quasi nessuno di loro capisce il cuore della natura. Fieri delle loro invenzioni, inventano cose che, alla fine, rendono la gente infelice. E il peggio è che gran parte delle persone sono infelici, ma adorano queste invenzioni come fossero miracoli. E così, anche se

non lo sanno, stanno perdendo la natura e non capiscono che, in questo modo, finiranno per morire. Per gli esseri umani le due cose più importanti sono l’aria e l’acqua pulita, e gli alberi e l’erba che producono. Invece, tutto viene sporcato e inquinato. E quando l’aria e l’acqua sono sporche, sporcano anche il cuore degli uomini”.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.