Toto Parrocchia Domenica 1 Novembre

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Ed.5 n°1412 ≈ Parrocchia San Pio X ≈ Loano ≈ Domenica 1° Novembre 2020 TUTTI I SANTI “RALLEGRATEVI ED ESULTATE, PERCHÉ GRANDE È LA VOSTRA RICOMPENSA NEI CIELI”

L’Apocalisse ci presenta: “Una moltitudine immensa… di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”, che Papa Francesco chiama: “Il volto bello della Chiesa!”. Chi sono questa moltitudine? Quelli che “Hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello” dice ancora l’Apocalisse. Loro mantengono con noi legami d’amore e di comunione, perché nessuno si salva da solo: “tutti apparteniamo al popolo dei Santi”, ricorda ancora Papa Francesco. Un popolo fatto di gente semplice e normale: uomini, donne, malati… i Santi della porta accanto! La santità non appartiene solo alla Chiesa Cattolica, ma abita anche fuori in ambiti differenti. La radice della santità è Dio stesso, nel Levitico ci dice: “Siate Santi perché io sono Santo!”. Tutti sono chiamati alla santità, ognuno per la sua via, facendo emergere a ciascuno il meglio di sé, lì dove ci troviamo anche nella debolezza, vivendo il momento presente colmandolo di amore in unione alla morte e risurrezione di Cristo! Cosa si attende Cristo dalla mia vita? Mi chiede che io sia la Parola di Dio che Lui vuole dire al mondo per mezzo di me! A volte siamo ricolmi di amore e di zelo, ci sentiamo missionari, costruttori di fraternità e di pace, a volte ci sentiamo vuoti e quasi inutili, ma non dobbiamo sederci, né tanto meno arrenderci: la santità non è l’occasione di un momento, tutta intera la nostra vita esprime la santità. È la santità l’incontro della nostra debolezza con la forza della grazia. La pagina delle Beatitudini che abbiamo ascoltato nel Vangelo ci invita ad andare “controcorrente” rispetto allo stile del mondo: essere poveri nel cuore, reagire con umile mitezza, saper piangere con gli altri, cercare la giustizia come fame e sete, guardare e agire con misericordia, mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca l’amore, seminare pace intorno a noi, accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi, questo è santità, dice Papa Francesco. Ma al di sopra di tutto sta la misericordia: il cuore pulsante del Vangelo! Misericordia che penetra in noi attraverso la preghiera, e si esprime nelle opere: le opere di misericordia. La festa di tutti i Santi è un grande Vangelo, non frantumato in mille rivoli, ma unito dalla stessa carità che muove il cuore, le labbra e le mani di tutti! Tanti nostri fratelli che sono già arrivati alla gioia del Paradiso, tanti fratelli e sorelle che oggi, come noi, combattono l’indifferenza, per dare un volto di amore alla vita di tutti! Buona Domenica www.sanpiodecimoloano.it

Don Luciano

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Parrocchia San Pio X Loano


Oggi è la solennità di Tutti i Santi, fratelli di una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare. Ci scambiamo gli auguri anche tra di noi, perché anche a noi è rivolta la Parola di Dio: “Siate Santi perché io sono Santo”. Lunedì 2 novembre:

Commemorazione dei Fedeli Defunti. Quest’anno non celebreremo le SS. Messe nel cimitero per via del COVID. Ma la Chiesa ci viene incontro donandoci la possibilità di lucrare l’indulgenza per i defunti, con una visita al Sepolcro o a una chiesa, e le solite condizioni, praticamente tutto il mese novembre.

Le SS. Messe in parrocchia saranno alle 8.30 – 17.30 – 18.30 (quella delle 18.30 vuole dare una possibilità di partecipare a coloro che lavorano). Mercoledì 4 novembre: Festa di S. Carlo Borromeo ore 16.30: incontro degli adulti Venerdì 6 novembre: primo venerdì del mese alle 16.30: Adorazione Eucaristica Questo mese non porteremo le comunioni nelle famiglie (salvo richieste particolari) per rispettare l’invito a limitare i contatti. Le porteremo a tutti a dicembre in preparazione del S. Natale. Domenica 8 novembre: 32° del Tempo Ordinario Se qualcuno vuole portare alimenti per i più bisognosi, è di nuovo aumentata la richiesta. Grazie. Tutte le sere, dal 1 al 8 novembre, ottavario per tutti i defunti della Parrocchia _____________________________________________________________________________ Perché si dice: «AVERE LE BRACCINE CORTE» L’espressione “Avere le braccine corte” si usa moltissimo per indicare una persona tirchia, avara, spilorcia, una persona che risparmia su tutto, “stitica”. Ma cosa c’entrano le braccia corte con la spilorceria, chiederete voi? Che tutti i tirchioni sono dei brevilinei, tarchiati e tracagnotti? Ebbe no, possono essere anche longilinei, atletici, alti e snelli. E allora? Eccovi qua la spiegazione. L’espressione nasce in “illo tempore” da una vecchia usanza dei commercianti di tessuti: in effetti, una volta le stoffe venivano vendute “a braccia”, e cioè la lunghezza delle braccia serviva da unità di misura per stabilire il prezzo. Tanto per fare un esempio, se oggigiorno volessimo comprare una tela lunga come due braccia, e il prezzo fissato “a braccio” fosse di 30 euro, noi dovremmo pagare 60 euro. Molti mercanti, però, per guadagnare di più vendendo meno stoffa, si accorciavano volontariamente il braccio non aprendolo completamente, in modo che il pollo di turno, altrimenti detto malcapitato, ne comprasse di meno spendendo la stessa cifra. A dire il vero sembra più disonestà che tirchieria, ma si sa, i detti nascono sempre da qualcosa e poi cambiano di significato con il tempo. Anche se l’ipotesi appena riportata è la più accreditata, ci sarebbe una seconda plausibile spiegazione: avere le braccine corte significherebbe non riuscire a raggiungere il portafoglio che l’uomo, usualmente, porta nella tasca posteriore dei pantaloni… ottima scusa per non pagare, per risparmiare o per non fare un regalo a qualcuno! _____________________________________________________________________________


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I Santi: SANTA SILVIA - 3 novembre Silvia nacque a Roma intorno al 520 in una famiglia di modeste condizioni, terza di tre figlie tra cui Emiliana e Tarsilla, anch'esse sante. Nel 538 sposò il senatore Gordiano appartenente ad una nobile famiglia romana. La coppia andò ad abitare nella villa degli Anici sul colle Celio al Clivo di Scauro, dove oggi si trova la chiesa di San Gregorio al Celio. Ebbe due figli, il primogenito fu Gregorio, poi eletto al soglio pontificio nel 590. Rimasta vedova intorno al 573, si ritirò in una casa sull'Aventino chiamata Cella Nova, seguendo la regola benedettina e dedicando il resto della sua vita alla preghiera, alla meditazione e all'aiuto dei malati e dei più bisognosi. Il figlio Gregorio continuò invece ad abitare nella villa paterna, che trasformò in monastero e dove eresse una chiesa dedicata a sant'Andrea (l'attuale oratorio di Sant'Andrea al Celio). In questo periodo sua madre si preoccupava di fargli recapitare ogni giorno un pasto caldo, temendo che l'austerità della vita eremitica compromettesse ulteriormente la salute già cagionevole di Gregorio. Silvia morì nel 592; papa Gregorio la fece seppellire nel monastero di Sant'Andrea, nel sepolcro dove già si trovavano le sorelle Tarsilla ed Emiliana, e vi fece dipingere la sua immagine con la croce nella destra e un libro nella sinistra recante la scritta: «Vivit anima mea et laudabit te, et iudicia tua adiuvabunt me» ("Vive la mia anima e ti loderà, e i tuoi giudizi mi aiuteranno"). Pace e gioia! Accolito Lucio Telese ___________________________________________________________________________ CHI VOLESSE RICEVERE TUTTE LE SETTIMANE SULLA PROPRIA EMAIL IL TOTO A COLORI, MANDI L’INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA A: epu2000@alice.it


LAVORI CHIESA Con le ultime piogge, più di una volta, la chiesa si è allagata anche nella parte centrale. Un grazie sentito ai volontari che con Don Antonello hanno provveduto a contenere l’emergenza. Certo non è stato un lavoro facile, per questo chiediamo a tutti, in caso di piogge persistenti, di arrivare in rinforzo. Nonostante il contributo del 70% della CEI per i lavori strutturali, alla parrocchia ne rimangono da pagare poco più di 200.000 € che comprendono il 30% dei lavori strutturali, e in toto i lavori di arredo (vetrate, altare, tabernacolo…) La descrizione dei lavori è molto semplice: il rifacimento totale del tetto (che comincerà nel mese di ottobre), la nuova sistemazione del presbiterio, e le vetrate dietro all'altare con la storia della Creazione, altare e tabernacolo. È possibile a tutti dare una mano facendosi carico di una parte dei lavori lottizzata secondo lo schema che trovate qui sotto. Il contributo può essere anonimo, o nominativo, anche dedicato in memoria di una persona cara. Al termine dei lavori provvederemo a fare un riquadro con tutte le somme elargite. -

1 mq di copertura 1 mq di presbiterio 1 mq di pareti perimetrali 1 tassello da 10 cmq di vetrata 1 corpo illuminante Allarme Altare Tabernacolo

60 € 100 € 50 € 13 € 60 € 650 € 4000 € 4000 €

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