Diabolik compie 55 anni!

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A 55 anni dalla prima avventura dell’eroe in calzamaglia creato da Angela e Luciana Giussani arriva in libreria un volume da collezione firmato dai migliori disegnatori di fumetti: da Milo Manara a Daniele Brolli, da Tito Faraci a Licia Ferraresi

Tutti i grandi maestri per un genio del male IL MITO

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cchi magnetici, sangue freddo e grande fascino. In una parola: Diabolik. L’eroe italiano del fumetto noir nato nel novembre 1962, creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, compie quest’anno cinquantacinque anni e viene celebrato da un volume da collezione, Diabolik fuori dagli schemi (in uscita domani 31 ottobre, edito da Astorina e Oscar INK, 192 pp. 19 euro) a cura di Daniele Brolli e Mario Gomboli, composto da quattordici brevi storie disegnate da alcuni fra i più importanti maestri del fumetto italiano. Per omaggiare il re del terrore (così si intitola il suo primo albo) è sceso in campo il gotha del mondo dei fumetti e fra i disegnatori citiamo Giancarlo Alessandrini (Martin Mystère), Giacomo Bevilacqua (A Panda Piace), Giuseppe Camuncoli (Spider-Man), Massimo Carnevale (Dylan Dog), Claudio Castellini (Nathan Never), Giorgio Cavazzano (Topolino), Luca Enoch (Drago Nero), Corrado Mastantuono (Tex Willer), Lorenzo Mattotti (Fuochi), Claudio Villa (Tex Willer), Sergio Zaniboni (Diabolik) e Silvia Ziche (Topolino). Le storie - griffate da autori noti come Daniele Brolli, Tito Faraci, Mario Gomboli e Licia Ferraresi – assai diverse l’una dall’altra, raccontano un Diabolik originale, persino umoristico o favolistico ma sempre avvincente, misterioso, inafferrabile. In una parola? Letale. Un volume celebrativo mol-

IL CRIMINALE «SEDUCENTE E IMPAVIDO» ESPLODE IN PIENO ‘68 DALL’ESORDIO A OGGI 850 STORIE OGNI MESE, SENZA INTERRUZIONE

to atteso tanto che verrà presentato agli appassionati a Lucca Comics, giovedì 2 novembre nell’evento “Lunga vita a Diabolik!” (Auditorium San Girolamo, h17) con Mario Gomboli, direttore editoriale di Astorina.

soprattutto per ingannare l’acerrimo ma stimato rivale, l’ispettore Ginko – con Eva Kant forma un temibile duo, rapinando ricche famiglie e svuotando caveau con imprese al limite dell’impossibile e inseguimenti funambolici, da cui si trae in salvo con passaggi segreti, botole, esplosivi o manovre evasive.

LA PREFAZIONE Il maestro Milo Manara ne firma la prefazione e la copertina (donando ad Eva Kant, la compagna di vita e delitto di Diabolik, il fascino delle sue eroine cartacee), ricordando come Diabolik prima di tutti, abbia avuto il merito di traghettare i lettori dai fumetti per ragazzi verso quelli per adulti, con una ricetta semplice: due vignette per pagina, suspense e belle donne. Sembra facile ma allora fu una rivoluzione. Del resto, Diabolik è stato anche un simbolo di cambiamento sociale, non a caso l’esplosione del suo successo avviene in pieno ’68, cogliendo la mutazione dello sguardo socio-politico della società, con un criminale nel ruolo dell’eroe «seducente e impavido».

ORIGINI IGNOTE

IL FORMATO Anno dopo anno quest’eroe-antieroe in calzamaglia vende cara la sua pellaccia, basti pensare che sin dal primo numero è stato presente in edicola mensilmente senza alcuna interruzione – ha appena toccato quota 850 -, pubblicato dalla casa editrice milanese Astorina, in quel formato tascabile (11,5x16,9 cm) ideale per le letture frettolose dei pendolari - a strisce in bianco e nero con la cover posteriore a colori, dedicata ad una femme fatale - che l’ha reso riconoscibile, tradotto in tutto il mondo persino in esperanto. Le origini di questo genio del male sono da ricercare nella tradizione d’appendice Oltral-

A sinistra la copertina di Milo Manara. Qui sopra, Eva Kant secondo Claudio Castellini In alto, il Diabolik di Massimo Carnevale

pe, omaggio delle sorelle Giussani all’imprendibile Fantômas, ladro e assassino mentre i suoi tratti richiamano l’attore Robert Taylor e quelli della sua bella metà, Eva Kant, sono ispirati alla bella e sfortunata Principessa di Monaco, Grace Kelly. Assassino spietato, ladro senza scrupoli e grande esperto di travestimenti – frequentemente ricorre alle maschere,

Ma perché lo fa? Diabolik non deruba per compiere giustizia o punire lestofanti ma, semplicemente, per godersi la vita con la sua bella Eva. Le sue origini sono ignote, è l’unico sopravvissuto di un naufragio e ha una propria etica di cui va fiero: non usa armi da fuoco ma soltanto pugnali, ha una grande esperienza nell’uso di veleni come nelle arti marziali e guida sempre la sua amata Jaguar E-Type. Un’icona, proprio come lui. Come tutti i fenomeni, dalle sue gesta sono nate parodie – il fumetto Cattivik, creato da Bonvi nel 1965 – merchandising, giochi da tavolo e solo una trasposizione cinematografica che vale la pena ricordare, nel lontano 1958, diretta da Mario Bava. Cinquantacinque anni portati benissimo e visto che da tempo, in tema di eroi e affini, Hollywood pecca di originalità, non sarebbe il caso di dedicare un film d’avventura anche a questo eroe in calzamaglia dal fascino maligno, rigorosamente made in Italy? Auguri Diabolik! Francesco Musolino © RIPRODUZIONE RISERVATA

A ISPIRARE LE AUTRICI FANTÔMAS E L’ATTORE ROBERT TAYLOR MENTRE EVA KANT DEVE LA SUA BELLEZZA A GRACE KELLY

-TRX IL:29/10/17 21:23-NOTE:


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