Il vento del Brenta - Maggio 2017

Il ento del Brenta periodico della pro loco di campolongo sul brenta

N° 1 MAGGIO 2017 anno XXXV

Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale N. 1 - Campolongo sul Brenta (VI) C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale - Taxe percue - Tassa riscossa Ufficio Postale - PT VICENZA - PARAVION - ART. 2 COMMA 20/CL L. 662/96

IL VENTO DEL BRENTA

Periodico di informazione e di cultura edito dalla Pro Loco di Campolongo sul Brenta

Presidente della Pro Loco: Renato Mocellin • Direttore responsabile: Giandomenico Cortese Comitato di redazione: Ruggero Rossi, Fiorenzo Vialetto Indirizzo: Casella Postale n.1, Campolongo sul Brenta • Autorizzazione: Tribunale di Bassano del Grappa n.1/83 Hanno collaborato: Valerio Bonato, Alessandro Parolin, Renato Vialetto, Daniele Bonato, Domenico Tolio, Valentina Belletti.

Questo numero è stato inviato a 1.033 famiglie (318 a Campolongo, 638 nel resto d’Italia, 77 all’estero) Stampa: Grafiche Fantinato In copertina: la Chiesa Parrocchiale vista dal Brenta

NOTIZIE

pasqua

2017

statistica anno

2016

comune di campolongo sul brenta

Su nel cielo fa la luna le sue fasi avvicendare e del tempo le stagioni può così determinare.

Dopo il gelo dell’inverno, giunge allora Primavera, quando il sol, col suo tepore, ci accompagna fino a sera.

Ed un soffio d’aria nuova dà vigore al nostro cuore, con l’annuncio sempre vivo della Pasqua del Signore.

Quando in terra d’Israele il suo popolo incontrava, questa regola di vita, ai discepoli insegnava: “Il miraggio del denaro non vi deve soggiogare, guadagnate il vostro pane con sereno lavorare.

Pur gli uccelli, che tra i rami voi sentite cinguettare, trovan cibo per la vita senza nulla seminare.

E la veste che dei fiori vi fermate ad ammirare neanche il grande Salomone si poteva procurare.

Se per l’erba che dissecca così il Padre mio provvede molto più farà per voi, sol se avrete un po’ di fede.”

Oggi ancora al nostro tempo, dalla frenesia segnato, il messaggio del Vangelo questo invito ha consegnato: se il denaro certo ha una propria utilità, non per esso va svilita l’importanza della vita, che su tutto sempre avrà la dovuta priorità.

Residenti al 01.01.2016 Nati Morti Immigrati Emigrati Residenti al 31.12.2016 differenza Famiglie al 01.01.2016 Famiglie al 31.12.2016

MASCHI 415 4 3 10 14 412 -3

FEMMINE 403 1 1 6 6 403 0

TOTALE 818 5 4 16 20 815 -3 324 323

Matrimoni: 6 religiosi (3 in parrocchia e 3 altra parrocchia) Cittadinanza: 3 nuove cittadinanze italiane (2 ex cittadine marocchine, 1 ex cittadino senegalese) cittadini stranieri residenti al 31.12.2016, divisi per nazionalità MASCHI 1 0 3 1 1 2 0 0 2 2 0 3 0 0 15 19 -4

FEMMINE 1 1 7 1 0 2 3 1 4 1 1 3 1 1 27 27 0

TOTALE 2 1 10 2 1 4 3 1 6 3 1 6 1 1 42 46 -4

Nella Pasqua del Signore, sia la gioia d’ogni cuore.

Regno Unito Spagna Romania Albania Macedonia Serbia Moldavia Russia Marocco Senegal Brasile Cina Cuba Ucraina Residenti al 31.12.2016 Residenti al 01.01.2016 Differenza

Domenico Tolio

Cento anni fa (anno 1916): i nati furono 26, i morti 20 ed 1 matrimonio.

Un

nuovo libro È stato da poco pubblicato il nuovo libro di Fiorenzo Vialetto. Per chi fosse interessato Il romanzo è disponibile a Campolongo sul Brenta presso “Alimentari Vialetto” e il “Caffè in piazza”, a Bassano del Grappa, in via Jacopo da Ponte, presso le librerie Bassanese e Palazzo Roberti. Per ulteriori informazioni la mail dell’autore è la seguente: fiorenzovialetto@libero.it.

La vicenda ha come sfondo un piccolo paese della Valbrenta, Campolongo sul Brenta (VI). L’arco temporale del romanzo abbraccia un lasso di tempo che va dagli anni che precedono il secondo conflitto mondiale concludendosi con l’uscita di scena del principale protagonista. Il canovaccio del romanzo si svolge all’interno di una cornice generale che delinea fatti storici accaduti in quel periodo, con particolari riferimenti alle vicende accadute nel Bassanese. I personaggi si muovono nel solco del contesto sociale che, allora, si viveva. I sentimenti manifestati dai protagonisti, positivi e negativi, che traspaiono da queste pagine vogliono raffigurare una plastica rappresentazione di un certo stile di vita, tra entusiasmi e delusioni. Si possono anche osservare delle fotografie che aspirano ad essere interpretate come un fermo immagine di come si conduceva la vita e si sognava in un periodo in cui tutto sembrava possibile: bastava credere a quanto proclamava il Duce. Poi una generazione ha dovuto fare conti amari, sulla propria pelle, con una realtà ben diversa da quella dipinta e osannata. E di tutto questo anche i posteri, volenti o nolenti, continueranno a subirne le conseguenze.

2

La Pro Loco

ha un nuovo presidente il nuovo direttivo la Pro Loco continuerà a svolgere le funzioni per cui è nata, e questo è l’aspetto più importante.

Nel nuovo Consiglio poco cambia e tutti mantengono i loro ruoli: abbiamo un nuovo presidente, Renato Mocellin, il suo vice, Simone Vigo, mentre rimane confermato segretario Gianni Vialetto, così come la redazione del Vento del Brenta.

A Renato auguro di vivere questa esperienza con serenità, sapendo che a fianco avrà persone in gamba e ben collaudate, con le quali sarà un piacere lavorare e anche divertirsi.

A tutti buon lavoro.

Quando ho accettato di dare il mio contributo alla Pro Loco di Campolongo quale suo Presidente mai avrei pensato che questa carica sarebbe durata 25 anni.

A ripensarci ora mi accorgo che la fiducia che, mandato dopo mandato, il Consiglio mi ha dato, assieme alla continua e amichevole collaborazione, sono stati alla base di un lavoro sereno all’interno del gruppo e utile anche all’intera comunità.

Quello che più mi gratifica non è tanto il resoconto delle cose fatte dalla Pro Loco ma la consapevolezza che, con molteplici iniziative, tante persone manifestano la voglia e la capacità nel collaborare con la Pro Loco per rendere viva questa nostra comunità e raggiungere obiettivi condivisi.

Ripensando a tutte le persone che ho avuto l’opportunità di conoscere grazie alla Pro Loco e alle tante esperienze che ho condiviso all’interno di questa Associazione non posso che manifestare la mia gratitudine.

Dopo tutto questo tempo non posso nascondere che questa Associazione la sentivo un po’ mia…. altresì credo che con

Carissimi lettori del Vento del Brenta, in queste settimane mi appresto ad iniziare il mio mandato da Presidente della Pro Loco di Campolongo.

Per me è un grande onore rivestire questo ruolo così importante e allo stesso tempo un motivo di orgoglio per tutto ciò che questa associazione rappresenta e svolge nella realtà paesana e non solo.

Voglio innanzitutto ringraziare Ruggero Rossi, il Presidente uscente, e tutto il direttivo che in questi anni si è distinto per le tante iniziative proposte.

E’ un ruolo senza dubbio importante e carico di responsabilità ma ho deciso di affrontare questo impegno perché so che nel nostro paese posso e potrò sempre fare affidamento su tante persone disponibili e pronte a dare una mano in qualsiasi circostanza. Con l’aiuto delle Istituzioni civili e religiose di Campolongo e con il supporto di tutti i volontari riusciremo a mantenere e rispettare il più possibile i nostri tradizionali eventi ma cercheremo anche di proporre nuovi momenti di condivisione e di incontro, per far conoscere sempre di più il nostro bel paese.

Chi mi conosce sa che non sono una persona di molte parole e che preferisco far parlare i fatti, per cui non mi dilungo oltre e vi aspetto ai prossimi appuntamenti a Campolongo!

Renato Mocellin

La nostra Associazione

Ruggero Rossi

3

Momenti di vita

Il

nel

Paradiso!

Caro Vento del Brenta,

“Come stai Milio?” - Gli chiesi.

in ordine ai funerali, si va quando si è: - piccoli, per didattica; - in servizio, per eccezione; - in pensione, per esercizio.

“I papaveri son alti, alti, alti, e tu sei piccolina e tu sei piccolina, che cosa ci vuoi far?”* - mi rispose.

Questo fu l’insegnamento che il mio professore Lazzarotto mi ha impartito, oggi pomeriggio, nell’andare ai Suoi funerali.

Vi sono andato in bicicletta, seguendo la stessa strada che, cinquanta anni e più, facevo per andare a scuola.

Si era al 2’ anno di Istituto Tecnico.

Di lunedì mattina, le seconde due ore, si aveva Officina Meccanica e si lavorava di lima.

Il Professore Lazzarotto che - allora aveva 30 anni, gli occhi celesti, parlava in italiano - ci inquadrava subito con lo sguardo, facendoci indossare la tuta blu da lavoro.

E allineati tutti davanti alla propria morsa, all’impiedi, noi si aspettava che passasse Lui a darci parallelepido di ferro grezzo da: - sgrezzare; - squadrare; - tirare a fino; lucente per essere poi - da Lui - verificato ne: - le misure; - i livelli; - le ortogonalità.

Povero me!

Veniva dal mio stesso Paese quel Professore, ma abitava a Bassano.

E mi vedeva con grande affetto.

Ed io Lui con grande soggezione.

E apprezzava la mia buona volontà.

Ma, d’un subito, ho imparato che: - limare per limare, non serve; - sgrezzare per sgrezzare, nemmeno; - le facce del parallelelepido si parlano. pena trovarsi con un volume sbilenco in mano.

Ricordo ancora lo sguardo del Professore al vedere il mio parallelepipedo che, di volta in volta, Gli portavo sempre più sottile.

Avvenne persino che - fissandolo alla morsa - si fosse piegato.

Il parallelepipedo.

Talmente, a furia di limare, si era assottigliato.

E il Professore - sempre paziente e divertito insieme - a darmi un nuovo parallelepipedo da lavorare, in modo da riportarlo nuovamente in pari.

Ed io, imparare con lui.

E, stasera, il mio Professore - a distanza di cinquanta anni e più, nel mentre che il Suo Novissimo Parallelipedo si inoltrava lentamente nella terra - mi impartì l’insegnamento novissimo di premessa.

A didattica.

Racconta Valerio Bonato Bassano del Grappa, lì, 7 febbraio 2017

4

Su

parallelepipedo

L’ultima volta che Lo vidi, vedendolo pensieroso, Gli parlai degli Alpini!

Gli raccontai di quella notte in cui pioveva a dirotto, e che tirava un forte vento.

E gli parlammo del grande tormento di quell’Alpino che, sotto la tenda, stava a vegliar.

E, cantammo quella Canta.

Eravamo in cinque in tutto a cantare di questo Alpino, che, sotto la tenda, sentiva l’acqua giù per le spalle, i sassi giù per la valle, e sognava la sua bella che Lo aspettava al casolar.

Lui era, invece, di sentinella a fare la guardia allo stranier.* E, all’andare della Canta, si illuminò il Suo sguardo!

Gli parlò quella Canzone!

E - lì! - vide che i papaveri son alti, alti, alti!

Ed io son piccolino, io son piccolino, che cosa ci vuoi far, se non andare su dal Dio del Cielo, dal Signore delle Cime, da Nostra Signora della Neve.

Sì!

Su nel Paradiso!

Per le Tue montagne!* Signore!

Ciao, Milio! E salutami mio papà.

Valerio -----* canzone di quando ero bambino. * libera trasduzione della Canta Alpina: “Era una notte che pioveva”. * da:”Dio del Cielo, Signore delle Cime”.

Anno 1940. Fronte greco-albanese. Emilio Vialetto assieme ad Antonio e Lino Bonato.

al Vento

Caro Vento del Brenta, lo scorso 8 febbraio si spegneva mio padre, Emilio Vialetto “dei Becari”. Con i suoi 96 anni era la persona più anziana del paese… e ne era orgoglioso. La sua vita è stata tribolata sin da bambino con la perdita della mamma quando aveva sei anni. Poi il servizio militare, la seconda guerra mondiale dal Monte Bianco, all’Albania, alla Croazia alla Russia per finire poi prigioniero in Germania, ai confini con la Polonia. Per noi figli, con il sostegno essenziale di mia madre e dei miei zii specie nel corso della malattia superata nei primi anni Sessanta, ci ha guidati attraverso le varie fasi della vita impartendoci sani principi, e, anche, ad impegnarci nella comunità paesana con spirito di servizio.

Lui aveva la passione del canto e della musica e, con il suo fido bombardino, ha suonato finché ha potuto sia nella Banda paesana che in quella alpina di Bassano del Grappa. Dopo il terremoto che ha sconvolto l’Irpinia nell’anno 1980, assieme a Narciso Bonato, nel 1982, ha partecipato al cantiere di lavoro per la ricostruzione a Pescopagano, in provincia di Potenza. La sua vita è stata lunga e, a volte specie nell’ultimo periodo, sofferta. Il giorno dei suoi funerali, sono certo, sarà rimasto contento. Ha visto una grande partecipazione di persone sia del paese che di fuori. Ha visto i suoi amici alpini che lo hanno sorretto verso l’ultimo viaggio. Ha sentito l’ispirata e commovente predica pronunciata da don Massimo. Ha potuto apprezzare il nostro coro che ha intonato “Il Signore delle cime” con toni bassi e penetranti. Ecco in quel momento mio padre non mi pareva più rinchiuso nel feretro. Lo vedevo assieme ai cantori mentre intonava le struggenti strofe musicate da Bepi De Marzi e, soffusamente, riuscivo a scorgere, assieme ai coristi, anche “Angin dei Coroni” e “Bin Fuma”, da lui tantissime volte rievocati. Lo vedevo sugli attenti, in cimitero, mentre il trombettista modulava le struggenti note del “Silenzio fuori ordinanza”, nel momento in cui dal suo viso scendeva una lacrima nel ricordo degli amici lasciati nella steppa russa.

Da queste pagine sento il desiderio, profondo e impellente, di ringraziare anche a nome di mia sorella Antonella e della mia famiglia il Gruppo alpini, Donatori di sangue e di organi di Campolongo sul Brenta e le Sezioni di Bassano del Grappa e dei comuni limitrofi , il coro di Campolongo che ha accompagnato con il canto la celebrazione e per, non rischiare di dimenticare qualcuno, tutti coloro, gruppi e associazioni e pubbliche autorità, che hanno partecipato e collaborato alla cerimonia e che hanno manifestato segni di affettuoso cordoglio verso di noi.

Momenti di vita

Lettera

Anno 1940. Emilio Vialetto, giovane alpino.

Un antico detto afferma che una persona defunta viene dimenticata solo quando non viene più ricordata. Noi figli e famigliari cercheremo che ciò non avvenga e che la sua figura rimanga sempre impressa nei nostri cuori assieme ai sani ammonimenti che ci ha impartito.

Di nuovo grazie a tutti, in particolare alle persone che, con discrezione e pazienza, hanno aiutato mio padre nei momenti di difficoltà.

Campolongo sul Brenta, 11 febbraio 2017 Fiorenzo Vialetto

Bassano del Grappa, anno 2008. Emilio Vialetto durante l’adunata degli Alpini.

5

Cose di casa nostra

La “Bottega”. Storie di famiglie e di persone

6

Campolongo, non passa a salutare “zio Giovanni” e, apLasciava la sua vita terrena la signora Maria “dei Marti” poggiandosi presso altra famiglia, lo avverte che il fabbriquand’era titolare e gestiva un modesto negozio in vicicato tutto della “Bottega” era vendibile all’asta. Prendere nanza della piazza di Campolongo. Correva l’anno 1938! o lasciare era l’imperativo!

Maria dei Marti non aveva figli. Dopo la perdita del marito I Vialetto tentarono un incontro per una trattativa. Inutile! conviveva con i nipoti Rosina, Dolfina e Narciso che collaAll’ora e presso l’abitazione cui si appoggiava l’ufficiale boravano nell’attività di tirare avanti la rivendita di sale, tadell’esercito, dove dovevasi trovare ogni interessato all’agbacchi e quant’altro il modesto paese necessitava. Di fronte giudicazione dell’immobile. Ai Vialetto sarebbe stato suffial tabacchino c’era la bottega di “Bernardo Gallio”. Anche ciente la possibilità di rateizzare il versamento dell’importo questa vendeva qualche caramella con qualche rotolino di minimo richiesto. Inutile richiesta, fu la risposta. striscia di liquirizia. Davanti ancora c’era un “Bar” gestito Il nuovo proprietario venne a visitare i locali informando da Rodolfo e Liberata Secco. L’attività esiste ancora oggi. che l’allora casetta, adibita a magazzino, l’avrebbe traNon ci sono più le scale che, costeggiando la valle, portasformata in una stalla per le mucche, l’orticello sarebbe vano ad una modesta abitazione di Albino. Poi la bottega di stato ideale per il letamaio, il portone, in legno, d’ingresBernardo Gallio venne acquisita alla canonica e trasformaso sarebbe stato ottimo per il ta in sala teatro e la casetta di Alpassaggio degli animali che, bino (tolte le scale) divenne tutto percorrendo via Conti, si abun solo corpo con l’attuale Bar. beverassero nel fiume BrenMa veniamo all’antico negozio ta…e via così! del tabacchino. Erede dell’imRassegnati i Vialetto tentamobile fu nominata la nipote Rorono di chiedere al Parroco sina che successivamente andò l’affitto del locale della casposa di Antonio Secco (“Tonin nonica già adibito a negozio dea Norina”), allora, ufficiale in dalla famiglia di Michele carriera nell’esercito.

Volpe ma, liberi per trasferiLa licenza del tabacchino dovemento. Don Francesco Rossi va essere titolata ad una vivente. rispose no. Tentarono, i ViaFu allora che il Capitano Secletto, l’acquisto dell’ex casa co propose a Giovanni Vialetto del fascio, in liquidazione.

(Becari) di trasferire il suo negoSi oppose l’Amministrazione zietto dalla Contrà Vialetti alla Anni Sessanta. Raffaele Vialetto al lavoro nella “Bottega”. comunale che ebbe la priorità Piazza, unitamente all’intera sua nell’acquisto. Altri tentativi famiglia. Si concordò la somma andarono a vuoto. d’affitto del fabbricato ed avIl nuovo proprietario iniziò, venne il trasloco dai Vialetti alla allora, azione legale di sfratPiazza! to. I Vialetto, nell’intera conNon ci permettiamo descrivere sapevolezza che non erano i il trauma psicologico e fisico“padroni”, accolsero il suggeambientale dei cinque fratelli e rimento del loro legale (l’avforse anche dei genitori. vocato Azzalin di Bassano del Lasciare amici di gioco, di vita, Grappa) a non far eseguire di abitudini, di scuola, di ricordi lo sfratto, essendo, allora, in e quanto si viveva formando il vigore una legge nazionale carattere non fu, per loro cinque, chiamata “Antisfratto”. Ogni semplice cosa. Intanto la “Bottegiovedì il Vialetto frequentaga” prendeva sempre più forma e va il mercato di Bassano per incrementava l’attività. le necessità merceologiche La licenza del tabacchino si do- Anni Sessanta. Leila, moglie di Raffaele, al banco. della “Bottega”. vette, insieme alle altre, intestaMa, in contemporanea, doveva salire i lunghi gradini della re alla moglie di Giovanni Vialetto. Perché? Semplice: pretura per sentirsi confermare che la legge lo lasciava anall’antifascista non poteva essere nulla concesso di attività cora nella casa a gestire la sua “Bottega”. pubbliche e, men che meno di Stato, come poteva essere Nella famiglia Vialetto esisteva aria di “angoscia” in attesa una rivendita di “Sali e Tabacchi”. del verdetto della “giustizia”!

Alla vigilia della guerra 1940/45 venne adottata la politica Era il primo giorno di novembre. Nel paese si allestivano le dell’autarchia e l’introduzione, della spesa per i viveri deltombe dei defunti e don Francesco Rossi, parroco, dava inile famiglie, con il rilascio di una “Tessera” limitante i conzio alla celebrazione vespertina della commemorazione dei sumi del pane e di tutti gli alimentari di prima necessità. defunti, Già le campane suonavano a morto. Il paese intero Ma alla “Bottega” dei Vialetto non fu rilasciata autorizzapartecipò alla processione nel Cimitero. In testa a questa zione ad acquistare i prodotti indicati nella “tessera” stesc’era sempre uno stendardo nero con i segni del lutto morsa! Così impose la dittatura dell’epoca. Ma ugualmente tuario, puntualmente portato dal “Agostino dei Tenti”. E si nella vecchia “Bottega” si poteva acquistare ogni più utile pregava cantando, in latino, il “Dies Irae”. Tutti al cimitero, oggetto: dall’ago al grembiule, dal pettine alla bistecca, poi ognuno a pregare presso la tomba di un famigliare, di dalla farina sciolta per la polenta alla sigaretta e così via. un amico, di un vicino di casa. Tutti quanti i giovani, ragazIn breve la “Bottega” era, già di suo, diventata storica. Inzi, anziani, adulti. Nessuno del paese mancava. tanto, è ben che si sappia, tutti i ragazzi discendenti veniPoi la popolazione, una volta uscita dal cimitero, usciva per vano mandati a scuola. Nell’educazione e nel sapere stava rientrare nella propria casa in mesto e cordoglioso silenzio. il loro futuro!

Accadde che uno dei figli Vialetto si fermò brevemente ai Ecco che avvenne l’impensabile. Antonio Secco arriva a

Piazza dei Signori a Vicenza, proponendo al segretario del Conte Marzotto di Valdagno Castelvecchio, l’acquisto del fabbricato attiguo alla “Bottega”. A Vicenza nello stesso ufficio, immediatamente, si stipulò l’atto preliminare e successivamente, sempre il più giovane dei Vialetto, provvide ad ampliare l’attività commerciale.

Anni Cinquanta. Foto di gruppo all’ingresso del negozio di alimentari “Vialetto”.

Si possono riconoscere Alfredo, Maria, Raffaele, Renato e Giovanni.

Ora non è più quel tempo! Ci sono i supermercati! Ma la “Storica Bottega” di Vialetto resiste. D’altra parte, è da tener conto che la famiglia che ora gestisce l’avviamento, rimodernandola, ha pure tenuto conto che la “Bottega” è necessaria anche per essere un “servizio” per la Comunità.

Così com’è l’Ufficio Postale, la farmacia e quant’altro potrebbe, improvvisamente, a qualsiasi residente necessitare, seppure auto munito.

Cose di casa nostra

piedi delle scale di Albino, di fianco al bar della “Liberata” unitamente all’amico (faccio il nome) Ettore Bonato che risiedeva in via Conti. Transitava, dopo la processione, anche il nuovo proprietario della “Bottega” Vialetto che notando la presenza del giovane iniziò inveire contro esso e la famiglia del medesimo con ingiurie, offese e quanto di peggio si possa dire ad un giovane che, anziché reagire, si lasciò insultare con quanto di peggio ed ingiusto un uomo più anziano poteva esprimere. Tutto ciò per entrare in possesso della sua proprietà che, indicandola a braccia tese, stava di fronte. La gente, di fine cerimonia funebre, transitava esterrefatta per la strada e tornando nella propria abitazione in composto silenzio. Molte furono le attestazioni di conforto e solidarietà che pervennero dai passanti al giovane Vialetto. Il fatto non si fermò qui. Partì una dettagliata querela giudiziaria con indicazione di nomi e cognomi dei testimoni e di tutte le offese ed epiteti espressi contro il giovane Vialetto che, durante la lunga sceneggiata, non profferì parola od atteggiamento di reazione.

Ma, tornando alla storia della Bottega, la liberalizzazione del commercio apportò anche al piccolo paese la possibilità di allargare il mercato, seppure nella modesta possibilità economica cui le famiglie disponevano.

Avvenne un fatto importante per la Bottega dei Vialetto.

A Bassano decedeva Bernardino Vialetto detto “Ciochel” chiamando l’intera famiglia di Francesco Lazzarotto a proseguire l’attività commerciale di legnami, carboni e carburanti liquidi in genere. Venne convocato, in forma strettamente privata, il giovane Vialetto e la motivazione era: “Noi Lazzarotto ci trasferiremo tutti a Bassano ed i Vialetto potranno acquistare l’immobile della “Bottega” perché l’attuale proprietario tutto lascerà ed acquisterà la nostra residenza e patrimonio venendo qui ad abitare”.

Corse immediatamente ad avvisare i genitori ed i fratelli.

Dopo qualche giorno si fissò un incontro presso la trattoria “Al Cavallino” che esisteva a Bassano nella via che dal Ponte Vecchio porta a Piazza degli zoccoli e si stipulò l’atto preliminare. Immediatamente tutti salirono i lunghi gradini della Pretura. Uno ritirò la richiesta di sfratto, l’altro ritirò la querela. Il Pretore che aveva letto il testo della querela, fece stringere la mano ai due contendenti, non prima di aver bonariamente redarguito, con parole abbastanza pesanti, il più anziano dei due.

La “Bottega Vialetto” si sviluppò così velocemente che si manifestò l’esigenza di ampliarla. Così fu affidato l’incarico ad una impresa di Valstagna per eseguire i lavori dell’attuale negozio. Si ricorda che durante la messa in opera del tetto giunsero, da non si sa dove, tre personaggi che vollero visitare il vecchio-antico fabbricato, prendendo alcune misure ed intimando di non manomettere i “marmi” esterni ed il poggiolo perché vincolati dalle “Belle Arti”.

Nel frattempo nel piccolo paese sorsero altre attività commerciali che, man mano passava il tempo, chiudevano per sempre.

Giovanni Vialetto cessava la sua vita terrena nel febbraio del 1955. La bottega si rafforzò con le iniziative della vedova Maria e con la storica, indefessa, infaticabile tenacia del più giovane dei fratelli Vialetto. Basterebbe osservare che talmente alto era il suo impegno al lavoro che veramente mai si godette un solo giorno di vacanza. Quel giorno che accettò di partecipare, con la moglie, ad una cerimonia di nozze nel veneziano, lungo le rive dell’amato fiume Brenta, fu colpito da un grave malore e morì.

Tanti altri avvenimenti si potrebbero narrare: ognuno dei quali potrebbe sviluppare il trattato di un articolo.

Ad esempio: quando l’architetto Bortolo Volpe, allora eletto Consigliere Provinciale, si presentò nell’ufficio di

Marta e Diego Vialetto nel nuovo negozio rimodernato.

Da diversi anni il negozio è gestito da Diego, figlio di Raffaele che, assieme alla sua fidanzata Marta, ha ricevuto il testimone dalla mamma Leila che aveva continuato, dopo la morte del marito, a gestire la “Bottega”.

Recentemente i locali sono stati rinnovati e ammodernati con l’obiettivo di continuare, nel solco dei “corsi e ricorsi storici”, evocati dal filosofo Giambattista Vico, la gestione della “Bottega” iniziata dal nonno Giovanni Vialetto “dei Becari” ma sensibile ai cambiamenti nel segno dei tempi che ora viviamo.

Renato Vialetto

7

Rubrica

per i genitori

Il mondo dei bambini

La motricità fine racchiude in sé molte abilità che interessano la mano, le dita, il polso e la vista ed è colei che ci permette di compiere movimenti molto precisi. Sappiamo che quando si parla di sviluppo, che sia esso linguistico, relazionale o come in questo caso motorio, esso avviene attraverso la conquista di tappe, parliamo quindi del raggiungimento di ognuna di esse attraverso l’acquisizione di determinate capacità. Nei primi mesi di vita il bambino riuscirà semplicemente ad aprire e a chiudere le manine, a stringere il dito della mamma, poi riuscirà ad afferrare gli oggetti senza farli cadere, passarli da una mano all’altra, avvitare e svitare, ruotare, impugnare una matita e così via.

Come tutte le abilità anche questa va allenata e possiamo aiutare i nostri bambini strutturando per loro delle semplici attività. Quante volte avete comprato loro del pongo, kit per costruire gioiellini o colori a cera? In questo modo, senza neanche accorgervene, avete offerto ai vostri bambini delle grandi possibilità per stimolare ed allenare la loro motricità fine.

8

punta fina e con quelli dalla punta grossa, con i colori a cera o con quelli a dita.

Una semplice attività che potete ideare e proporre al vostro bambino è quella del “Vermicello nella mela” da realizzare con pochissimi materiali e tempo. Stampate su un normale foglio A4 una mela o qualsiasi altro frutto e coloratelo insieme al vostro bambino. Se potete plastificate il foglio e solo successivamente ritagliate la mela, se questo non vi è possibile, ritagliatela prima, incollatela con della colla vinilica su un cartoncino e tagliate poi anche quest’ultimo. Con una bucatrice praticate poi dei buchi lungo tutto

il bordo. Procuratevi dei lacci da scarpe marroni o neri ed il gioco è pronto! Il bambino si divertirà impegnandosi a far passare il vermicello da un buchetto all’altro della mela creando ogni volta intrecci originali. Buon lavoro e buon divertimento!

Dott.ssa Valentina Belletti

Sono moltissime le attività che potete proporre ai vostri bambini, facendo attenzione ovviamente all’età e alle competenze precedentemente acquisite di ognuno di loro.

Eccone un piccolo elenco: - creare delle collane, utilizzando della pasta corta come penne o mezzepenne e dello spago; - travasare liquidi colorati o materiali di diversa consistenza come sabbia, farina, riso o cereali, da un recipiente all’altro, scegliendo contenitori di diversa misura, dalle tazze agli stampini del ghiaccio; - divertirsi con il “gioco dei travestimenti”, vestendo e svestendo bambole, Barbie e anche se stessi. Si possono mettere a disposizione del bambino degli indumenti e degli accessori stravaganti ed insoliti, così da farli sorridere e divertire di più e spingendoli allo stesso tempo a compiere delle azioni un pochino più difficili (pensiamo ai bottoni agli automatici o alle zip); - manipolare del pongo (nel blog trovate una semplice ricetta per farlo in casa: http://unbimbosottoilcavolo.altervista.org/pongo-fatto-in-casa/), acqua e farina, pasta di sale o potete farvi aiutare in cucina quando preparate un qualsiasi impasto; - giocare con delle scarpine da neonato (del fratellino o del bambolotto), così che possano infilarle e sfilare i lacci nei buchi e addirittura imparare a fare il fiocco; - semplicemente disegnare e colorare mettendo però a disposizione del bambino una varietà di materiale tra cui possa scegliere. Possiamo provare con i pennarelli dalla

Strasse, ossi, fero vecio e pee de cunicio…

La sua voce stridula e inconfondibile non passava inosservata. Veniva da Semonzo di Borso del Grappa e arrivava, circa una volta al mese, per raccogliere in paese tutte le cose da buttare che esistevano nelle nostre case negli anni Cinquanta, Sessanta. Lui si chiamava Arnaldo Governini, per noi era semplicemente “el strassaro”. Giungeva a bordo di un Ape Piaggio, aveva lo sguardo vivido, i capelli nerissimi e zoppicava vistosamente; a me sembrava alto di statura. Per noi ragazzi era un’occasione irripetibile per guadagnarci venti lire o, nei migliori dei casi, cinquanta o cento lire.

Mio padre, quando uccideva un coniglio,appendeva la pelle ad un chiodo, al sole, perché si asciugasse e mi ricordava che quella era la sua mancia: stava a me venderla al miglior prezzo possibile.

Arnaldo aveva, come ferro

Grazie

carta, quanto pattuito. Poi deponeva il tutto sul suo mezzo di trasporto che, alla partenza, faceva levare una nuvola di polvere dalla strada non ancora asfaltata. Qualche volta il suo mezzo non voleva saperne di mettersi in moto. Allora si improvvisava meccanico e dopo aver trafficato per un po’ di tempo , in mezzo al fumo che usciva abbondante dal cofano, il motore ripartiva. Poi sorrideva soddisfatto. Credo che suo padre sia stato un soldato della Grande Guerra stabilitosi in quel di Semonzo dopo aver terminato il servizio militare, sposando una ragazza del posto.

In quegli anni non esisteva il problema dei rifiuti e della raccolta differenziata. Tutto veniva utilizzato nel modo migliore.

Fiorenzo Vialetto

presidente!

Quando il 10 dicembre 1991 il professor Ruggero Rossi è stato eletto presidente della Pro Loco di Campolongo sul Brenta l’associazione stava cercando di consolidare le basi in paese a 10 anni dalla sua fondazione. Il giovane presidente era pieno di buoni propositi con la volontà di incrementare e valorizzare le varie attività. Occorreva acquisire nuove attrezzature per non essere sempre obbligati a chiedere in prestito, per allestire i vari appuntamenti, quanto occorreva alle associazioni dei paesi vicini. Era necessario incrementare varie iniziative, anche culturali e paesaggistiche. Le manifestazioni, sotto il suo impulso e del consiglio direttivo, si ampliarono sempre di più e con i proventi scaturiti si acquistarono varie attrezzature per la cucina, un capannone e molto altro ancora. All’interno del consiglio si formarono gruppi di lavoro nei quali l’amicizia e l’affiatamento reciproco contribuirono a svolgere determinati compiti con entusiasmo e spirito di sacrificio.

Sotto l’oculata e rigorosa gestione economica del segretario, ragionier Gianni Vialetto, si è arrivati, in tutti questi anni, ad accumulare un patrimonio logistico di rispettabili dimensioni riuscendo anche ad acquistare un lotto di terreno, in prossimità del fiume Brenta, utile per meglio organizzare l’annuale “Festa in Brenta”. La Pro Loco, peraltro, non si è mai tirata indietro quando si è trattato di offrire un sostegno alle varie attività promosse dalle associazioni e enti del paese, in primis la scuola materna e l’amministrazione comunale. Ma il pallino fisso del presidente Ruggero è sempre stato quello di cercare di rendere partecipi i vari enti e associazioni, rispettando di ciascuno la propria economia, in modo da coinvolgerli con l’unico scopo di meglio operare per il bene della nostra comunità paesana. E dobbiamo riconoscere che questo obiettivo, perseguito con tenacia, specie negli ultimi anni, sembra essere stato raggiunto in modo soddisfacente. Anche “il Vento del Brenta”, sempre diretto dal nostro direttore Giandomenico Cortese, si è avvalso, in prima persona, della sua opera con interventi diretti e nella costante ricerca di ampliare il numero dei collaboratori per la

stesura di articoli sugli argomenti più disparati. Sono state svariate anche le iniziative culturali svoltesi in paese con spettacoli e manifestazioni di diverso tenore. È stata portata a termine, fra l’altro, in collaborazione con la Squadra antincendi, anche la redazione di una carta dei sentieri della nostra montagna che è stata molto apprezzata dagli appassionati della natura, non solo di Campolongo sul Brenta. Ora Ruggero, ha ritenuto di dover passare il testimone.

In tutti questi anni, oltre alla soddisfazione di aver compiuto un buon lavoro, ha avuto anche qualche amarezza. Ma questo fa parte della vita quando ci si impegna a favore della comunità! Ora, dopo aver festeggiato le nozze d’argento con la Pro Loco, ha ritenuto di dover compiere una scelta. Quando è stato eletto al timone dell’Associazione era un giovane entusiasta, poi, riconferma dopo riconferma, ha esercitato le sue funzioni fino ai nostri giorni ed ha ritenuto sia arrivato il momento di fare un passo indietro.

Rimarrà, comunque, all’interno del Consiglio. Sicuramente sarà di supporto al nuovo presidente continuando a dare suggerimenti che saranno utili. Grazie presidente Ruggero per il l’impegno e per il tempo che hai dedicato a favore della nostra comunità: la tua opera non è stata vana!

Lettere al Vento

del mestiere, una bilancia con i pesi e con quella, abilmente, a volte lasciando il dubbio che barasse sul peso, pesava quanto gli veniva consegnato per pagare il dovuto. Cercava di acquistare rame, piombo e qualunque altro materiale da poter recuperare in quegli anni immediatamente successivi al dopoguerra. Mi sono rimasti impressi il suo fare scherzoso e gioviale, sempre pronto alla battuta. Non l’ho mai visto arrabbiato anche quando si prendeva l’epiteto di “ladro” cui lui rispondeva con un ineffabile sorriso. Girava per le contrade con un sacco di iuta che riempiva con tutto quello che riusciva a raccattare. Estraeva dalla tasca posteriore dei pantaloni il suo portafoglio a fisarmonica e con un gesto plateale. che voleva apparire solenne, estraeva dallo scomparto gonfio di voluminose banconote di

F.V.

9

Condoglianze

Confetti

Il 27 dicembre scorso è deceduto Marco (Gino) Pellizzari di anni 82. Alla moglie, alle figlie e ai parenti giungano le nostre più vive condoglianze.

Debora Vialetto, figlia di Gianluigi e Maria Grazia Gervasoni, si è laureata in medicina e chirurgia presso l’università degli studi di Bologna con il prestigioso punteggio di 110 e lode il 18 ottobre scorso. Mentre ci complimentiamo con la neo dottoressa che conferma l’impegno e il valore degli studenti le cui radici sono originarie da Campolongo sul Brenta, le auguriamo un soddisfacente avvenire nel campo professionale e personale. Debora è nipote dei nonni Mina, Nino e Gemma.

NOTIZIE FLASH

E’ venuto meno, il 2 gennaio scorso, Ezio Scramoncin di anni 93. Da molti anni risiedeva a Cagliari, in Sardegna, dove ha lavorato nel corpo forestale, senza mai dimenticare il suo paese natio. Alla moglie e ai figli pervengano i sensi del nostro più vivo cordoglio.

Maria Lazzarotto vedova Volpe, di anni 84, è mancata il 19 gennaio scorso. Alle figlie, ai nipoti e ai parenti giungano le nostre più sincere condoglianze.

Il giorno 4 febbraio scorso è mancato anche Belfiore Lazzarotto “Carantan”, fratello di Maria, di anni 81. Da anni abitava a Bassano del Grappa e aveva svolto l’attività di insegnante. Alla moglie, ai figli e ai parenti vada il nostro cordoglio.

Il 6 febbraio scorso è venuta meno Ennia Colpo vedova Billato, di anni 80. Da molti anni risiedeva a Castelfranco Veneto (TV). Alle figlie e ai parenti giungano le nostre più vive condoglianze.

Il giorno 8 febbraio è venuto meno il cav. Emilio Vialetto di anni 96, già capogruppo degli Alpini e dell’Associazione Combattenti e Reduci. Ai figli ed ai famigliari vadano le nostre più sincere condoglianze.

Ottavio Illesi di anni 79, è deceduto il 21 marzo scorso.

Alla moglie, ai figli e ai parenti vadano i sensi del nostro cordoglio.

Nadia Peruzzo, di anni 66, moglie di Giandomenico Cortese, è mancata il 9 aprile scorso. A Giandomenico e ai figli giunga l’abbraccio di tutta la Redazione del Vento del Brenta e dell’intera Associazione della Pro Loco.

Giuseppe Bonato “Bortoina” di anni 73 è improvvisamente mancato il 27 aprile scorso. Alle sorelle ed ai parenti giungano le nostre più vive condoglianze.

Fiori d’arancio Il 14 maggio si sono sposati Valentina Orlando e Andrey Vallotto. Alla giovane coppia che risiederà in paese vadano le nostre più vive congratulazioni per un futuro felice e ricco di soddisfazioni.

10

rossi

Nozze d’oro Domenica 26 marzo scorso i coniugi Anna Orlando e Arnaldo Serradura hanno celebrato il loro cinquantesimo anno di vita assieme. Circondati dai figli, dai nipoti, da mamma Antonietta e dai parenti hanno partecipato alla messa di ringraziamento celebrata da don Massimo e poi, tutti in compagnia, hanno festeggiato l’anniversario delle nozze avvenute il 27 marzo 1967. Ai due sposi ancora lunga e serena vita insieme…e arrivederci alle nozze di diamante!

Studenti

premiati

Nel corso del consiglio comunale, svoltosi il 6 febbraio scorso, Il sindaco Mauro Illesi ha consegnato agli studenti del nostro paese la borsa di studio per i più meritevoli per l’anno scolastico 2015/2016. Sono stati premiati: Aurora Vialetto, Paolo Vialetto, Luca Vialetto, Serena Tosin, Giorgia Cerantola e Samuele Bonato.

Fiocchi

azzurri

Il 3 maggio scorso è nato Alex Zannini, figlio di Mirco e Genni Vialetto. Auguriamo al neonato ed ai suoi genitori un futuro sereno e felice.

E’ nato, il 4 maggio scorso, Ulisse Liberati, di Pierfrancesco e Beatrice Vialetto. Da parte nostra giungano i migliori auguri al bambino ed ai genitori.

Una

nuova mostra Si è svolta, dal primo al 18 aprile a Marostica, al Castello Inferiore , una nuova mostra delle opere realizzate da Girolamo (Antonio) Tessarolo, artista originario di Campolongo.

NOTIZIE FLASH

Il 6 maggio scorso Salvatore Temperato e Cristina Colpo hanno festeggiato le loro nozze d’oro. Il nostro parroco don Massimo ha celebrato la messa di ringraziamento, Gli sposi, attorniati da figli, nipoti e parenti, hanno poi festeggiato questo importante avvenimento. A Salvatore, che tra l’altro è stato uno dei soci fondatori della Pro Loco, e a Cristina vadano i nostri migliori auguri per un futuro sereno.

Il sindaco Mauro Illesi e alcuni amministratori comunali assieme ai ragazzi premiati con la borsa di studio.

11

Come eravamo

Fine anni Quaranta: Ezio Scramoncin assieme ad alcuni amici in gita presso il sacrario del Monte Grappa

Non è la prima volta che Daniele Bonato collabora con la nostra rivista mettendo a disposizione del materiale che parla della storia del nostro paese. Il ritaglio di giornale che ci ha gentilmente concesso risale agli inizi dello scorso secolo e pubblicizza un prodotto che noi, oggi, definiremmo “ricostituente”. Interessante è il fatto che “testimonial” del prodotto sono Mocellin Giovanni e la figlia Lidia, (madre del nostro Direttore Responsabile Giandomenico Cortese).

Non era cosa di tutti i giorni, un secolo fa, vedere la propria foto su di un giornale!

Anni Quaranta. Ezio Scramoncin assieme al fratello Plinio.

Anni Trenta. La famiglia di Antonio Scramoncin assieme alla moglie Carmina e ai figli Plinio, Ezio, Nica e Giovanna.

12

Nella foto alcuni dei volontari taglialegna che anche quest’anno hanno dato il loro contributo per il sostegno alla scuola Materna.

Sentieri

Continua il lavoro per completare la tabellazione e migliorare la percorribilità dei sentieri della nostra montagna.

Le nostre attività

Taglialegna

Oltre alla tradizionale Befana per i bambini della Scuola Materna quest’anno la Pro Loco ha voluto fare un dono anche alla Comunità: nelle mani del sindaco Mauro Illesi il presidente della Pro Loco Ruggero Rossi ha consegnato un defibrillatore che poi è stato collocato nell’atrio della palestra.

13

Il 27 settembre del 1970 è stata consegnata ai superstiti dei combattenti della Grande Guerra, con un certo ritardo, la medaglia di Vittorio Veneto. Grazie alle foto appartenute Guido Fostari, a quel tempo comandante della Stazione dei Carabinieri di Solagna, e alle foto riferite allo stesso avvenimento facenti parte dell’Archivio di Dolores Bonato, abbiamo potuto documentare alcuni momenti di quella celebrazione.

COME ERAVAMO

Nella foto, scattata in municipio prima del giugno 1970, quando è stato eletto Sindaco Gilberto Bonato, il Presidente della locale sezione Combattenti e Reduci Giovanni Zannoni consegna l’onorificenza a Giuseppe Bonato (Bepin);

Giovanni Zannoni appunta il simbolo del Cavalierato sul petto di Giuseppe Bianco; si riconoscono il sindaco Antonio Giusto, l’assessore Ragionier Cesare Secco e il Consigliere Bortolo Bonato. Si notano anche Umberto Bonato assieme alla moglie.

Nella foto di gruppo si possono riconoscere le seguenti persone, partendo da sinistra: Giuseppe Bianchin, Giovanni Giusto (Nani Gnara), Giuseppe Illesi, Antonio Cavallin….Umberto Bonato (papà di Dolores), ….Giovanni Giusto (Ducato), Giuseppe Bianco, il Maresciallo Rocco Zannoni, l’Assessore Natalino Vialetto, Umberto Bonato (dei Coroni), Giovanni Mocellin (nonno di Giandomenico Cortese), l’Assessore Bortolo Bonato e Pietro Zannoni; con la bandiera si riconosce anche Bruno Zannini (allora capogruppo degli Alpini).

14

originario di

Repertorio cronologico del clero originario di Campolongo, 1623-1945 Don Nicolò Bonato Cappellano a Campolongo dove era nato il 23 novembre 1871.

Don Giuseppe Bonato “Andoetin” Nato il 7 novembre 1886, ordinato dal Vescovo Pellizzo nel 1909, è cappellano ad Abano e ad Anguillara Veneta. Dal 1915 presta servizio militare; quindi ritorna cappellano ad Anguillara Veneta e nel 1920 viene nominato parroco di questa Parrocchia, nella quale rimane fino alla morte, avvenuta il 7 febbraio 1959.

E’ sepolto ad Anguillara Veneta.

Don Pietro Bonato “Scarparotto” Nato il 21 ottobre 1889, ordinato dal Vescovo Pellizzo nel 1913, è cappellano a Brusegna dal 1916 al 1919. Presta servizio militare. Nel 1919 è nominato cappellano a Perlena, nel 1920 economo spirituale a Mure e nel 1922 economo a Cogollo. Alla fine dello stesso anno è nominato cooperatore a Thiene, dove rimane fino alla morte avvenuta il 18 maggio 1960.

Campolongo

di Granze di Camin per 10 anni. Dal 1987 è penitenziere a Villa del Conte per passare poi come ospite all’Opsa di Sarmeola. Muore l’8 novembre 1999. E’ sepolto a Mejaniga.

Don Ernesto Vialetto “Farinati” Nato il 9 giugno 1912, ordinato il 7 luglio 1935 dal Vescovo Carlo Agostini, assieme al compaesano don Valentino.

Dapprima cappellano a San Siro di Bagnoli e Voltabarozzo, nel 1943 viene nominato parroco di Treschè Conca, nel 1950 parroco di Borgoforte, nel 1959 parroco di Polverara, nel 1964 parroco di San Pietro di Strà. Rinuncia all’incarico nel 1987 e si ritira a Saletto di Vigodarzere nella casa per sacerdoti “San Gregorio Barbarigo”. Muore il 14 gennaio 1993. E’ sepolto a Campolongo.

Don Angelo Vialetto “Ciori” Nato il 26 agosto 1924, è ordinato il 4 luglio 1948 dal Vescovo Girolamo Bortignon. È cappellano a Cristo Re, Vicario adiutore a Olmo. Nel 1955 è nominato parroco a Rivadolmo, nel 1961 parroco a Rivale di Pianiga, nel 1974 parroco di Segusino, nel 1986 parroco di Ca’ Oddo, nel 1990 parroco di Rocca d’Arsiè. Muore il 16 ottobre 1992.

E’ sepolto a Campolongo.

Don Orlando (Orlandino) Bonato de Mario dea Maestra” Nato il 2 febbraio 1930, ordinato il 10 luglio 1955 dal Vescovo Girolamo Bortignon, è cappellano a Selvazzano e a Saonara. Muore a Campolongo a soli ventinove anni l’11 settembre 1959. E’ sepolto nella cappella del cimitero di Campolongo.

Don Andrea (Andreino) Stevanin“Augusto” Nato il 7 giugno 1939, ordinato nel 1962 dal Vescovo Girolamo Bortignon. Nominato Vice Rettore del Collegio Barbarigo di Padova, vi rimane per 5 anni. E’ cooperatore nella parrocchia cittadina di Ognissanti dal 1967 al 1969.

Dal 1969 parroco di Covalo e cooperatore di Lusiana. Dal 1973 al 1986 Arciprete di Campese e quindi parroco di Conca di Thiene dal 1986 al 2007. Dal 2007 al 2014 Arciprete, parroco-moderatore dell’Unità Pastorale di Enego.

Ora risiede nella casa di famiglia a Campolongo.

Don Pietro il primo a destra ritratto in servizio militare alla refezione del rancio

Don Pietro, anni ‘50 all’inaugurazione del patronato

Mons. Girolamo Vialetto “Patona” Nato il 25 giugno 1907, ordinato dal Vescovo Elia Dalla Costa il 12 luglio 1931; Dapprima cappellano ad Asiago poi nel 1934 cappellano ad Arre, parrocchia della quale viene nominato Parroco nel 1940. Nominato Arciprete di Enego nel 1945 vi rimane fino al 1972 quando vi rinuncia per motivi di salute. Muore il 18 aprile 1981.

Mons. Valentino Vialetto “Becari” Nato l’11 ottobre 1910, nel 1925 entra nel seminario di Thiene e viene ordinato nel 1935 dal Vescovo Carlo Agostini. Dopo essere stato cappellano nelle parrocchie di Cristo Re (1935-37), Cogollo del Cengio (1937-38), Albignasego (1938-39), Santa Margherita d’Adige (1939-45), nel 1945 è incaricato di far nascere la parrocchia a Rio di Ponte San Nicolò. Vi rimane fino al 1951, quando è nominato parroco a Mejaniga. Nel 1977 passa alla parrocchia

Preti di Campolongo “regolari” e incardinati in altre diocesi Mons. Nazzareno Mocellin dei “Mana” e “Bernardone” di San Nazario Nato a Campolongo, in contrada Contarini, figlio di Marco e di Pizzato Angela, il 15 maggio del 1909. La famiglia in

Cronache Parrocchiali

Clero

Primi anni ’80, Mons. Mocellin presiede una celebrazione

15

seguito si stabilisce a San Nazario. Ordinato sacerdote nel 1936 a Nancy (Francia), celebra la prima messa il giorno di Natale 1936 a Fontoy (Moselle). E’ missionario tra gli emigranti in Francia 1931-1941; Ritornato in Italia è cappellano militare in Albania e Slovenia. Parroco a Cortoghiana (Diocesi di Carbonia-Iglesias in Sardegna) dal 1958 al 1968 e dal 1971 al 1978. Nel 1973 pubblica sul settimanale diocesano “La Difesa del Popolo”, dal 2 settembre al 28 ottobre, un “racconto dal vero” a puntate dal titolo “Gente della Valbrenta” in cui descrive il dramma del taglialegna Giaco per aprirsi poi a quello dell’intera vallata, con riferimenti alla coltivazione del tabacco e ai contrabbandieri. Nel 1981 pubblica il libro “E… si fece buio – Tempo dell’odio, quando gli italiani si azzannavano a vicenda”, Pan Arte Edizioni – FI”. Muore il 23 agosto 1991.

Cermenate (Como). E’ ordinato il 24 giugno 1952 dal vescovo di Piacenza, Mons. Malchiodi e celebra la sua prima messa a Campolongo il 29 giugno.

Direttore della Missione Cattolica Italiana di Marsiglia dal 1952 al 1957, dopo un anno di aggiornamento a Roma (1958) è nominato dapprima vicario e in seguito direttore della Missione Cattolica Italiana in Parigi dal 1959 al 1964.

Dal 1964 al 1970 è tra gli emigranti ad Hayange (Moselle) e dal 1970 al 1977 a Strasburgo. E’ in seguito per 15 anni direttore della Missione Cattolica Italiana a Mulhouse dal 1977 al 1992. Nominato a Seremange (1992) e Logelbach (1993) l’anno successivo è incardinato nella diocesi di Strasburgo e nominato parroco di Lutzelhouse e Muhlbach fino al 1997. Dal 1997 al 2000 il suo ultimo incarico come cooperatore nella parrocchia di Colmar. Muore il 10 settembre del 2000. E’ sepolto nel cimitero di Campolongo.

Don Giovanni Vettorazzo “Taco” Nato il 15 febbraio del 1920, ordinato a Rieti il 23 settembre 1945, diocesi in cui è incardinato dal 1960. Nel giugno 1960 risulta parroco a Ponte S. Angelo presso l’Aquila. Nel 1968 appare mansionario in una chiesa di Roma. Escardinato da Rieti e accolto nella diocesi di Padova (ma mai incardinato) nel 1987 appare assistente spirituale presso la “Casa Immacolata” a Thiene. Ritornato a Campolongo, vi muore il primo aprile 2006. E’ sepolto nel nostro cimitero.

Padre Francesco Zannini “dei Bianchi” Nato il 22 agosto del 1911, Salesiano, ordinato sacerdote il 23 maggio del 1937 nel Collegio Salesiano (tutt’ora esistente - ndr) di Sonada nella regione del Bengala in India.

Dal 1955 è parroco della missione latina di Abadan nella regione del Khuzistan in Iran. Muore il 30 maggio 1977 ad Abadan.

Alessandro Parolin (continua)

Don Bruno Zannini “Brenton” Nato il 14 luglio 1926, terzo di sei figli, entra nel Collegio degli Scalabriniani, allora “San Giuseppe” di Bassano il 12 ottobre del 1939. Emette professione il 4 settembre 1948 a

Proseguiamo la pubblicazione dei nomi di coloro che con il loro indispensabile aiuto economico concorrono, concretamente, alle spese di stampa e spedizione del giornale.

Versamenti registrati a tutto il 12/05/2017.

Ultimi Versamenti dell’ Anno 2016 159 Mirco Bonato – Campolongo S.B. 160) Bortolo Bonato – Campolongo S.B Anno 2017 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) 22) 23) 24)

Ruggero Zannoni - Campolongo S.B. Teresa Carmela Bonato – Verona Valerio Illesi – Campolongo S.B. Domenico Vialetto – Campolongo S.B. Prima Crestani – Campolongo S.B. Giorgio Zannini – Campolongo S.B. Luciano Bonato – Campolongo S.B. Anna Cavallin – Campolongo S.B. Mauro Costa – Campolongo S.B. Primo Costa – Campolongo S.B. Alfio Mocellin – Campolongo S.B. Carmen Orlando – Vicenza Domenico Zannoni – Pove D.G. Daniele Gabrielli – Campolongo S.B. Pierino Bastita – Campolongo S.B. Sebastiano Pellizzari – San Mauro Torinese (TO) Edda Vialetto – Campolongo S.B. Gabriella Orlando – Lainate (MI) Livio e Anna Secco – Solagna (VI) Giovanna Scremin Cian Seren – Campolongo S.B. Ida Zannoni – Vicenza Anna Maria Vialetto – Tezze S.B. (VI) Severina Orlando – Milano Giuseppina Bonato – San Nazario (VI)

25) 26) 27) 28) 29) 30) 31) 32) 33) 34) 35) 36) 37) 38) 39) 40) 41) 42) 43) 44) 45) 46) 47) 48) 49) 50) 51) 52) 53) 54) 55)

Maria Grazia Bonato – Romano d’Ezzelino (VI) Pietro Zannini – Campolongo S.B. Giacomina Bonato – Valstagna (VI) Mara Cappellaro – San Giacomo di Romano (VI) Fabiola Zannini – Campolongo S.B. Natascia Zannini – San Nazario (VI) Pasqualina Bonato – Campolongo S.B. Eddy Bonato – Pove D.G. (VI) Cenzio Bonato – Trebaseleghe (PD) Ugo Giusto – Bassano D.G. Enzo Giusto – Romano d’Ezzelino (VI) Milena Ceccon Negrello – Campolongo S.B. Piera Zanolla Bonato – Campolongo S.B. Caterina Bonato – Campolongo S.B. Barbara e Mariella Vialetto – Campolongo S.B. Adelino Vialetto – Cassola (VI) Teresa Lazzarotto – Tezze S.B. (VI) Rina Lazzarotto – Campolongo S.B. Natalino Zannini – Lainate (MI) Giuseppe Secco – Bassano D.G. Ezio Scramoncin – Cagliari Fernanda Vialetto – Bassano D.G. Margherita Bonato – Pinerolo (TO) Anna Maria Bordin Massignan – Solagna (VI) Antonio Temperato – Campese di Bassano D.G. Bruna Bonato – Romano d’Ezzelino (VI) Sebastiano Zannini – Milano Maddalena Bonato – Villafranca (VR) Giovanna Conte – Campolongo S.B. Ivana Zannoni Chemin – Campese di Bassano D.G. Angela Lazzarotto – Milano

56) 57) 58) 59) 60) 61) 62) 63) 64) 65) 66) 67) 68) 69) 70) 71) 72) 73) 74) 75) 76) 77) 78) 79) 80) 81) 82) 83) 84) 85) 86)

Alvise Zannini – San Nazario (VI) Clara Zannini – Mestre (VE) Valerio Bonato –Bassano D.G. Mario Costa – Campolongo S.B. Cesare Secco – Bassano D.G. Giannina Orlando – Lainate (MI) Maria Rita Vialetto – Mestre (VE) Roberto Lazzarotto – Mussolente (VI) Giangiuseppe Bonato – Valstagna (VI) Rosanna Vialetto Ganassin – Rosà (VI) Caterina Rovere Donazzan – Pove D.G. Remigio Orlando – Vicenza Valentino Bonato – Asiago (VI) Pierfrancesco Volpe – St. Cristophe (AO) Paola Zannoni Carraro – Solagna (VI) Leopoldina Bonato – Marostica (VI) Alda Orlando Pastorio – Vicenza Vanna Sacchi – Milano Claudia Bonato Carusi – Roma Roberto Orlando – Lainate (MI) Gianfranco Vialetto – Fara Vicentino (VI) Gianna Dalla Palma – Enego (VI) Gianfranco Cavallin – Bassano D.G. Luigi Bonato – Campolongo S.B. Natalino Orlando – Origgio (VA) Antonella Vialetto – Romano d’Ezzelino (VI) Claudia Conte – Borso D.G. (TV) Andrea Zannini – Campolongo S.B. Mariano Orlando – Campolongo S.B. Antonia Vialetto Orlando – Campolongo S.B. Marisa Volpe – Campolongo S.B.

87) 88) 89) 90) 91) 92) 93) 94) 95) 96) 97) 98) 99) 100) 101) 102) 103) 104) 105) 106) 107) 108) 109) 110) 111) 112) 113) 114) 115) 116) 117)

Graziella Secco Fietta – Bassano D.G. Ernesta Secco – Campolongo S.B. Angelina Vialetto Pozzi – Milano Cristina Bonato – Lainate (VI) Egidio Costa – Valstagna (VI) Nica Zannoni – Rosà (VI) Ildebrando Scremin – Campolongo S.B. Marina Zannini – Treviglio (BG) Lorenzo Orlando – Firenze Elisa Vialetto Rossi – Clusone (BG) Savina Negrello – Falconara Marittima (AN) Nerio Zannini – Campolongo S.B. Marco Pellizzari – Campolongo S.B. Alba Todesco – Solagna (VI) Pietro Pellizzari – Campolongo S.B. Gregoriana Vialetto – Bassano D.G. Arnaldo Serradura – Campolongo S.B. Sergio Mezzalira – Valrovina di Bassano D.G. Nicolina Mocellin – Carpanè San Nazario (VI) Efren Zannini – Feltre (BL) Flavia Scotton Stringa – Venezia Rita Zannoni – Mortegliano (UD) Renato Vialetto – Vicenza Elisabetta Tessarolo – Lusiana (VI) Italo Vialetto – Campolongo S.B. Romano Vialetto – Campolongo S.B. Luciana Zannoni Conte – Bassano D.G. Domenico Tolio – Bassano D.G. Famiglia Dino Lazzarotto – Bassano D.G. Caterina Zannoni ved. Mocellin – Campolongo S.B. Carmela Zannoni ved. Conte – Campolongo S.B.