Portfolio - Francesco Palopoli

portfolio

Francesco Palopoli architettura d’interni

LAMPE 2021

RESIDENZA GOVERNATIVA 2019

INTO THE WINE

GREINA

2020

2017

NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO

CAFFÈ LETTERARIO CASAGRANDE

2020

2016 Ricostruzione come analisi

POLTRONA 2016

KUBRICK PARTY 2016

B-SOURCE 2016

STRUMENTI

LAMPE 2021 LAMPE è stato un progetto eseguito durante l’anno di stage presso lo studio d’architettura Bauburö In Situ di Zurigo. La richiesta era di illuminare la nuova hall dello stabile A dell’officine FFS di Altstetten. Lo studio si sarebbe dovuto occupare sia della progettazione che della realizzazione. A definire il progetto è stata la richiesta di utilizzare materiali di recupero e questa “filosofia” ha inciso l’intero processo dal momento che era difficile tracciare una linea netta tra fase progettuale e fase costruttiva, data l’incertezza del tipo di materiali che avremmo trovato. Progettazione e realizzazione proseguivano di pari passo anche grazie alla dimensione del progetto che ci ha permesso di lavorare direttamente con un prototipo in scala reale.

collaborazione: Alissa Luks

INTO THE WINE 2020 INTO THE WINE è stato il progetto proposto al concorso internazionale “Monte d’Oiro Wine Tasting Room”. Il mandato chiedeva la progettazione di una sala di degustazione nella proprietà dell’azienda vinicola “Quinta do Monte d’Oiro” situata nella campagna della regione di Alenquer in Portogallo. La posizione privilegiata dell’aria d’intervento, con un affaccio panoramico sui vigneti e i forti elementi caratteristici del contesto, come la plasticità delle costruzioni esistenti e la matericità delle campagne ci hanno portato a sviluppare un progetto basato su due aspetti fondamentali. Primo, la sala si sarebbe presentata come una terrazza panoramica che avrebbe accolto il percorso che doveva collegare l’insieme degli edifici al vigneto sottostante. Secondo, visto la composizione argillosa del terreno e la fattibilità dell’autoproduzione con il sistema costruttivo pisé si era deciso di lavorare con la terra cruda come materiale primario.

collaborazione: Valeria Gemetti e Gabriele Siani

tavola 1

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NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO 2020 L’allestimento di un negozio di abbigliamento è stato il primo incarico a cui ho lavorato terminati gli studi. Il mandato richiedeva di trasferire l’attività commerciale esistente in un altro spazio. Il progetto è stato personalmente alquanto particolare e interessante data la dinamica intrecciata, molto diversa da quella accademica, tra progettazione e realizzazione, a cui ho potuto partecipare in prima persona. Questo approccio pragmatico è stato discusso, valutato e optato come necessario e ottimale dati i due limiti del progetto. Il primo erano i mezzi economici molto ristretti che limitavano l’acquisto di materiali nuovi, di conseguenza sapevamo che avremmo dovuto lavorare principalmente con quello che possedevamo già o che saremmo riusciti a recuperare. Il secondo limite era dovuto alla tempistica molto corta che se non fosse stata rispettata avrebbe gravato economicamente sull’attività. Ciò, però, non ha significato un processo privo di intenzioni, al contrario prima di cominciare i lavori ci siamo posti delle domande le quali sarebbero state fondamentali al fine del progetto. “Cosa vendiamo?”, “Che tipo di vendita sarebbe ottimale fare?”, “Che immagine diamo?”... Le risposte sono state il punto di riferimento nelle nostre scelte. C’è stata un unico desiderio a priori per cui cercare una soluzione, lo spazio doveva avere il più apporto di luce naturale possibile.

RESIDENZA GOVERNATIVA 2019 Residenza Governativa, stabile amministrativo cantonale che si situa a Bellinzona, è stato il soggetto su cui ho svolto il lavoro per la tesi di bachelor. Dopo una prima ricerca sul tema uffici, il cui risultato è un dossier che analizza una parte degli aspetti più incisivi negli spazi di lavoro, è seguita una ricerca sull’edifico in esame. La progettazione non richiedeva un cambio d’uso dello stabile ma di riorganizzare l’assetto lavorativo trovando il compromesso tra le dinamiche del lavoro di oggigiorno e un edificio che presenta un archetipo non più funzionale al nuovo modello operativo. Oltre agli aspetti compositivi e strutturali dello spazio c’è stata una particolare attenzione per trovare un equilibrio tra l’identità esistente di un edificio simbolo del movimento moderno ticinese e un carattere formale, a rappresentare l’importanza che questo edificio svolge nella società. L’atteggiamento che si è cercato di avere è stato di trovare delle risposte partendo dalle caratteristiche e dai limiti dell’edificio stesso.

UFFICI

architettura d’interni Y630 preparazione alla tesi di bachelor 2018 - 2019 docenti: Claudia Carpinelli Peter Brack studente: Francesco Palopoli

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1 pianta piano tipo 2 sezioni longitudinale 3 sezione trasversale 4 pianta piano tipo - intervento

5 sezione trasversale - intervento 6 fotomontaggio 7 pianta atrio 8, 9 sezioni atrio

10, 11 foto atrio esistente 12 foto modello 13 pianta uffici 14 sezione uffici

15 sezione corridoio 16 render

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GREINA 2017 Il passo della Greina è stato il tema per il progetto di allestimento che doveva aveva luogo nelle sale dell’ultimo piano del museo etnografico di Lottigna, Valle di Blenio. Una volta ricevuta la curatela, suddivisa nelle diverse tematiche e analizzata, si è cercato di capire le caratteristiche dell’edificio che doveva ospitare la mostra, per fare in modo che si potesse iniziare a progettare un racconto nello spazio. La narrazione aveva l’obbiettivo di trasmettere, formando relazioni tra di loro, i differenti punti di vista delle persone che avevano conosciuto, vissuto e osservato il passo della Greina.

Per esempio, la ricerca scientifica di un geologo dei giorni nostri, messa a confronto con il diario di un viaggiatore del 1800, che osservando le stesse rocce, descrivono ambienti ed emozioni differenti. La volontà era quella di avere approcci diversi allo stesso tema in modo da approfondire la conoscenza.

Brian C. Thurston, Piz Canal over Plaun la Greina, 1975

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1 pianta 2, 3, 4 sezioni sala A 5, 6, 7 sezione sala C 8 collage 9 foto modello

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CAFFÈ LETTERARIO CASAGRANDE 2016 CAFFÈ LETTERARIO CASAGRANDE è stato un progetto di riuso architettonico commissionato dal medesimo proprietario. La richiesta era di riportare in vita gli spazi interni dei due stabili, che si estendono tra Viale Stazione e Via Codeborgo a Bellinzona, per accogliere nuovamente una libreria/ caffè, in modo da combinare le due attività e dare nuovi modi di vivere una libreria. Dopo uno studio del tema, che ha incluso anche un esercizio che spiegherò successivamente, e l’analisi del luogo e del soggetto in discussione, si è cercato di trovare il migliore equilibrio tra tema e contesto, in modo da formare degli spazi dignitosi. Uno dei punti cruciali del progetto e argomento di approfondimento, è stato la ricerca di una soluzione per mettere in comunicazione verticalmente i vari livelli, visto le diverse quote tra i due stabili.

Ricostruzione come analisi Come primo approccio al tema ci è stato richiesto di svolgere un’analisi di una libreria esistente, per venire a conoscenza degli aspetti sia dimensionali, sia funzionali, degli elementi che caratterizzano e identificano uno spazio come libreria. Per arrivare a tale scopo ho eseguito una ricostruzione in scala 1:20 della libreria (scenografia) in cui venne girato il lungometraggio del 1957, Cenerentola a Parigi. Non avendo i disegni tecnici della scenografia, la ricostruzione è avvenuta attraverso le immagini delle scene. Per mezzo del disegno delle prospettive ho calcolato e compreso lo spazio.

foto modello

CASAGRANDE

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1 collage 2 pianta piano interrato 3 pianta piano terreno 3

4 sezione trasversale 5 sezione longitudinale 6 pianta piano interrato - intervento

7 pianta piano terreno - intervento 8 sezione trasversale - intervento 9 sezione longitudinale - intervento

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10 pianta piano interrato scala 11 pianta piano terreno scala 12, 13, 14 sezioni scala 15 sezione prospettica 16, 17, 18, 19 foto modello

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POLTRONA 2016 POLTRONA è stato un esercizio accademico di metodologia progettuale. Lo scopo era la progettazione e la realizzazione del prototipo di una poltrona come apprendimento di un metodo di progettazione che basa i propri fondamenti su un sistema di ricerca e analisi composto da 5 fattori: strumenti, valori, materiali, esigenze e forme.

L’esercizio si articolava nell’assegnazione a ogni studente di un materiale e di una tecnica di assemblaggio, rispettivamente nel mio caso multistrato di betulla e colla. La richiesta era di concentrasi non tanto sulla forma ma sulla messa in pratica del sistema progettuale per cercare la massima espressione del materiale e della tecnica assegnatoci.

KUBRICK PARTY 2016 KUBRICK PARTY è stato il progetto luce ideato per l’evento dedicato al noto regista, realizzato negli spazi del cinema LUX di Massagno. Il mandato era di produrre un allestimento luci che caratterizzasse l’atmosfera dell’evento, evocando le stesse atmosfere che il regista creava nelle sue pellicole. Ciò ha richiesto l’osservazione dei diversi lungometraggi dell’autore e allo stesso tempo l’analisi dell’area allestitiva assegnatomi. Essendo che lo spazio da progettare è stato diviso tra i diversi studenti, il lavoro ha richiesto una continua collaborazione con i compagni, per relazionare le diverse idee, in modo che fossero in sintonia formando un unico carattere.

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1 manifesto evento 2 pianta 3 sezione trasversale 4 sezione longitudinale 5 foto allestimento

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B-SOURCE 2016 L’azienda B-Source, oggi Avaloq, che si occupa di tutto ciò che è l’informatica dei sistemi bancari, ha chiesto al corso di laurea di architettura d’interni di progettare i diversi spazi del nuovo stabile aziendale, che era in fase di progettazione e che si sarebbe collegato con quello già esistente. L’atelier di progettazione è stato impostato inizialmente cercando di capire quale fosse l’identità dell’azienda e di conseguenza il carattere degli spazi, prendendo come dato la composizione spaziale, anche se un certo margine di modifica è stato comunque concesso. Dopo la visita al luogo e gli incontri con i dirigenti e i dipendenti dell’azienda, è avvenuta la suddivisione delle diverse aree da sviluppare tra gli studenti, a me è stata assegnata la mensa. L’ambiente che ho voluto progettare racconta di una realtà “riservata”, “astratta” e “immateriale” in cui la tecnologia ne è fattore determinante. Ciò mi ha portato a sviluppare un’idea che rispecchiasse queste caratteristiche e che in seguito ho cercato di tradurre in un’immagine spaziale che si è definita con un’atmosfera quasi “fantascientifica”.

Cesare Colombo, Uffici nel grattacelo Galfa, Milano, 1968

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1 pianta 2 sezione trasversale 3 sezione longitudinale 4 foto modello

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STRUMENTI STRUMENTI è una raccolta di elaborati realizzati con varie tecniche: collage, fotografia, disegno a mano e CAD. A partire dai primi rilievi, passando alla progettazione fino alla realizzazione di un’opera l’utilizzo di alcuni strumenti è essenziale non solo a livello comunicativo ma soprattutto come mezzi di ricerca e verifica.

collage, 2021

collage, 2021

rilievo CAD / matite colorate, 2015

Lugano, 2016

Preonzo, 2016

Brighton, 2018