BIlancio Sociale Cestas 2008-2009

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IDENTITÀ ASSOCIATIVA E GOVERNANCE

1.5 RESPONSABILITà ETICA E SOCIALE

1.5.1 CODICE ETICO E BILANCIO SOCIALE

1.5.2 L’ISTITUTO ITALIANO DONAZIONE A proposito di trasparenza è stato assegnato a CESTAS il 18 settembre 2009 il marchio“Donare con fiducia”, l’attestato che l’Istituto italiano della donazione (www.istitutoitalianodonazione.it), rilascia alle associazioni non-profit che si segnalano per eccellenza gestionale nei fondi e che garantisce trasparenza e correttezza delle attività di raccolta e utilizzo dei fondi. È un riconoscimento per i trent’anni di cooperazione internazionale, ma è soprattutto una garanzia per i sostenitori, privati e istituzionali, e per i beneficiari finali. Il marchio garantisce non solo che i fondi siano raccolti da CESTAS in maniera corretta e trasparente, ma che siano gestiti e utilizzati secondo principi di efficacia, efficienza ed equità in tutte le attività, dalla sensibilizzazione alla formazione, ai progetti di cooperazione nel campo della sanità, dello sviluppo sostenibile e delle politiche di genere. Il marchio, insieme alla qualifica di socio aderente dell’Istituto italiano della donazione, è stato infatti rilasciato solo dopo un’attenta verifica di bilanci, contabilità, gestione finanziaria e del personale, qualità sociale e ambientale, effettuata da certificatori indipendenti. A ulteriore tutela di imprese, istituzioni, enti e cittadini donatori, CESTAS si impegna inoltre a rispettare i principi e le regole di comportamento sanciti dalla “Carta delle donazioni”, il primo codice italiano di autoregolamentazione (è stato pubblicato nel 1999) per la raccolta e l’utilizzo dei fondi nel settore non-profit. Tale garanzia è verificata nel tempo anche attraverso monitoraggi periodici affinché le migliori prassi internazionali condivise siano perseguite in modo continuativo. Quest’ultimo aspetto, in particolare, è rafforzato dall’adesione da parte dell’Istituto della Donazione all’I.C.F.O., In-

2002

CESTAS ha rinnovato il suo percorso di approfondimento e ricerca di identità in qualità di associazione e impresa sociale. Negli ultimi anni i problemi ambientali, le incertezze in ambito economico e sociale, hanno avuto riflessi importanti sulla fiducia che la società ripone nei confronti delle associazioni del Terzo Settore impegnate a vario titolo con progetti sul territorio, generando una maggiore domanda di accountability e trasparenza da parte sia degli attori portatori di interesse nelle organizzazioni e associazioni che da parte di donatori privati. Vista la peculiarità delle azioni delle organizzazioni non profit del Terzo Settore, tale domanda non risulta essere più circoscritta ai risultati economici, ma estesa ai modi e alle risorse impiegati per conseguirli. È nata quindi l’esigenza di maggiore trasparenza verso la società, per rendere conto anche dei valori sociali realizzati e non solo - secondo quanto prescritto dalle leggi in materia di bilancio e scritture contabili - di quelli economici, che trova una risposta nell’utilizzo di strumenti interni di adozione volontaria (quali il codice etico e la rendicontazione sociale) per“render conto”dei propri obiettivi, della propria attività e dei risultati conseguiti. Gli strumenti interni di responsabilità sociale che CESTAS ha adottato per gestire, controllare e comunicare all’esterno la propria strategia e i risultati ottenuti sono principalmente due: 1 il codice etico, che individua l’elenco dei diritti, doveri e responsabilità dell’impresa verso i diversi stakeholder o attori sociali con i quali entra in contatto nello svolgimento delle proprie attività. Questo traduce la carta dei valori in norme di comportamento alle quali si devono attenere tutti i soggetti che operano nella associazione, o in nome di essa nei rapporti con i dipendenti, i collaboratori, i clienti, i fornitori, le istituzioni pubbliche ed i gruppi di interesse. Il codice etico CESTAS è stato formulato anche sulla base dei Codici Etici espressi dalla AOI (Associazione delle Ong Italiane - www.ongitaliane.it) e il COCIS (Coordinamento delle Organizzazioni non Governative per la Cooperazione Internazionale allo sviluppo - www.cocis.it) di cui entrambe CESTAS è socio, coerenti alle linee guida e agli impegni sottoscritti. La versione integrale è pubblicata sul sito CESTAS; 2 il bilancio sociale, che rappresenta risorse difficilmente traducibili in termini finanziari, quali la cultura organizzativa, la qualificazione del personale, la capacità innovativa dell’impresa, la valutazione di indicatori rilevanti come i costi di gestione sulle donazioni ricevute.

CESTAS si impegna così nel rendere visibili gli sforzi ed i risultati ottenuti nello svolgimento della sua attività rispetto ai temi dell’etica, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

potenzialità della Convenzione di Lomé e della necessità di strumenti normativi sovranazionali per relazioni più eque tra il Nord e il Sud del mondo:“Lomé 2000, dall’accordo tra governi al partenariato tra società”, promossa dal COCIS,

finanziata MAE. Dott. Uber A. Alberti Lopez viene eletto Presidente dell’associazione. Nasce il Dipartimento Formazione. CESTAS apre a Jesi (Ancona) e inizia il processo di decentralizzazione.

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2002 Inizio collaborazione accademica con L’Università degli Studi di Bologna. I edizione del Master Universitario in Politiche Sociali e Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio, co-finanziato dal

MAE. Accordo di cooperazione tecnica e scientifica con L’Azienda Sanitaria di Bologna e lancio del progetto“Professionisti del Sistema Regionale e Azioni di Cooperazione Sanitaria nei Paesi Terzi”.

L’America Centrale (Guatemala e Nicaragua) e la Regione Andina (Perù, Bolivia ed Ecuador) si consolidano come Aree d’intervento.


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