Francesca Ferrara - Bodoni Font

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K V Ì Z X YS C V E D GIAMBATTISTAS QFDBODONIHK Giambattista Bodoni (1740–1813) fu uno dei più prolifici disegnatori di caratteri, che ci ha lasciato 142 serie di caratteri tondi, 34 greci e 21 cirillici, cui vanno sommati le serie di caratteri corsivi e quelli non latini. Con Didot, Bodoni può dirsi l’inventore del carattere “romano moderno” (neoclassico), le cui caratteristiche sono le grazie, ad angolo e sottilissime, le terminazioni a goccia, l’asse verticale, le aperture strette, il forte contrasto e una marcata modulazione dei tratti. Esistono vari revival digitali del carattere Bodoni, derivati dalla versione realizzata nel 1924 dalla fonderia Bauer o da quella della fonderia Berthold prodotta nel 1930. Tra le versioni digitali, vanno inoltre ricordati l’ITC Bodoni, realizzato da Sumner Stone, e il Parmigiano Typographic System, un progetto di Riccardo Olocco e Jonathan Pierini, per un’estesa famiglia di caratteri ispirati al genio creativo del tipografo saluzzese.

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RegolaritàSDJCJZ SUFGNitidezzaVC XKCBSLCBJBuonG Giambattista fu stampatore, tipografo e direttore della Tipografia Reale di Parma. Nel 1788 venne pubblicata la sua opera più importante, il Manuale Tipografico, dove erano elencate le 4 caratteristiche di un buon font: regolarità, nitidezza (leggibilità), buon gusto (sobrietà) e bellezza. Un carattere destinato a rivoluzionare la comunità tipografica a causa del suo evidente contrasto tra le linee spesse e sottili, differenziandosi nettamente dai cosiddetti tipi “oldstyle” o rinascimentali. Questo font ancora oggi riesce a risultare moderno per le sue caratteristiche uniche; le sue stampe e i suoi disegni sono considerati, ancora oggi, tra i più raffinati ed eleganti mai realizzati. Del font Bodoni sono presenti moltissime varianti, che fanno di esso un carattere dalla definizione non rigida, e che, a seconda delle proporzioni, degli spessori e del contrasto più o meno forte tra aste verticali ed orizzontali, vengono utilizzate in diversi prodotti. Numerosi sono i brand che hanno fondato su questo carattere la loro brand identity: Vogue, Lancia, Valentino, Calvin Klein…

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NIRVANA LANCIA VALENTINO


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O

I caratteri classici creati da Giambattista Bodoni in Italia dal 1789, da Françoise-Ambroise Didot e suo figlio Firmin in Francia nel 1783 e da Erich Justus Walbaum in Germania nel 1810.Essi disegnarono i più bei caratteri che siano mai stati ideati e che sono, ancora oggi, molto utlizzati. Il primo esempio di questo stile è attribuito al francese Firmin Didot che incise misure diverse dei caratteri inventati dal padre, i «Didot», ispirandosi a quelli di Louis Luce e ne creò il corsivo, e lo utilizzò in stampa per la prima volta nel 1784.

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BOLD ITALIC

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Successivamente anche Giambattista Bodoni, fu influenzato dal Romains du Roi, con le sue grazie piatte, e dai contrasti d’asta dei caratteri del Baskerville per il quale aveva sempre provato grande ammirazione. Il carattere Bodoniano, dai francesi chiamato Didones, è molto elegante, armonioso, risultando però di difficile lettura per la composizione di lunghi testi, e in corpi piccoli, a causa della rigidità neoclassica del disegno e dall’occhio piccolo della lettera nella maggior parte dei casi degli alfabeti di questa famiglia; sono invece molto decorativi nei corpi medi e grandi dove trovano il miglior utilizzo nella stampa di qualità come titolazioni e frontespizi di libri, pubblicità (in Italia l’uso del «Bodoni» è attualmente molto legato al design della moda e al “made in Italy” in generale).Le forme di uno dei tantissimi Bodoni originale, in quanto Giambattista Bodoni disegnava e produceva punzoni diversi per ogni grandezza. Alcuni con notevoli cambiamenti nelle forme.


Nonostante i rapporti di costruzione lo tendano ad uno slancio verso l’alto, il “Bodoniano” in genere, ma soprattutto il «Bodoni» mantengono tuttavia la rotondità tipica del romano, espressione fedele del neoclassico.

L

e lettere presentano le grazia ridotte a un filetto completamente piatto e orizzontale; il raccordo con l’asta verticale è appena accentuato in alcune lettere, altrimenti assente nella globalità; le aperture sono molto ridotte; è molto evidente il rapporto tra grosso e fine tra le aste (contrasto d’asta), le barre e le curvature con un contrasto accentuato e struttura verticale ben inquadrata rispetto ai Transizionali; la (C), la (G) e la (S) hanno i rostri molto pronunciati.

REGULAR

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CONDENSED BOLD ITALIC BOLD

14/16 pt

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CONDENSED ITALIC

CONDENSED BOLD

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I Bodoniani hanno bisogno di molto spazio (spazio bianco e interlineatura), in modo dar loro molto risalto. Ma veniamo ora ad analizzare tutti i caratteri recanti il nome Bodoni che generalmente dovrebbero avere una cosa in comune, cioè, che essi si basano e sono una vera e propria interpretazione degli originali di Giambattista Bodoni. In realtà non è così. Nella produzione moderna delle varie fonderie solo la “Valdonega” di Verona ha le forme originali dei caratteri di Bodoni; mentre le altre sono solo imitazioni, parodie e interpretazioni assai discutibili. Durante l’epoca della composizione a piombo, ogni casa produttrice di font aveva la propria versione (adattata) del Bodoni.


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Anche oggi il Bodoni non è un font definito, ma una famiglia di versioni leggermente differenti l’una dall’altra, ciascuna con le proprie particolarità. Tutte le versioni moderne del Bodoni soffrono di un problema di leggibilità nei corpi piccoli detto dazzle (abbagliamento), dovuto alla continua alternanza di linee spesse e sottili nella riga.

BOLD

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POSTER COMPRESSED

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Baskerville Bodoni

Nel nono secolo, la Sicilia è stata divisa in due prefetture dai Bizantini. Le due prefetture si sono fatti la guerra, ed Euphimius, il vincitore, sognato di riunificare l’impero romano. Tuttavia, difettava di un esercito, ha chiesto aiuto ai righelli arabi di Aglabid del nord dell’Africa, all’epoca della loro dominazione nel Mediterraneo. Gli arabi arivano a Palermo in 827, quando Euphimius muori in strano modo, e hanno declinato di partire.

Nel nono secolo, la Sicilia è stata divisa in due prefetture dai Bizantini. Le due prefetture si sono fatti la guerra, ed Euphimius, il vincitore, sognato di riunificare l’impero romano. Tuttavia, difettava di un esercito, ha chiesto aiuto ai righelli arabi di Aglabid del nord dell’Africa, all’epoca della loro dominazione nel Mediterraneo. Gli arabi arivano a Palermo in 827, quando Euphimius muori in strano modo, e hanno declinato di partire.

Bodoni 10/12pt

Baskerville 10/12

Nel nono secolo, la Sicilia è stata divisa in due prefetture dai Bizantini. Le due prefetture si sono fatti la guerra, ed Euphimius, il vincitore, sognato di riunificare l’impero romano. Tuttavia, difettava di un esercito, ha chiesto aiuto ai righelli arabi di Aglabid del nord dell’Africa, all’epoca della loro dominazione nel Mediterraneo. Gli arabi arivano a Palermo in 827, quando Euphimius muori in strano modo, e hanno declinato di partire.

Nel nono secolo, la Sicilia è stata divisa in due prefetture dai Bizantini. Le due prefetture si sono fatti la guerra, ed Euphimius, il vincitore, sognato di riunificare l’impero romano. Tuttavia, difettava di un esercito, ha chiesto aiuto ai righelli arabi di Aglabid del nord dell’Africa, all’epoca della loro dominazione nel Mediterraneo. Gli arabi arivano a Palermo in 827, quando Euphimius muori in strano modo, e hanno declinato di partire.

Baskerville 12/14 pt Bodoni 12/14pt

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Nel nono secolo, la Sicilia è stata divisa in due prefetture dai Bizantini. Le due prefetture si sono fatti la guerra, ed Euphimius, il vincitore, sognato di riunificare l’impero romano. Tuttavia, difettava di un esercito, ha chiesto aiuto ai righelli arabi di Aglabid del nord dell’Africa, all’epoca della loro dominazione nel Mediterraneo. Gli arabi arivano a Palermo in 827, quando Euphimius muori in strano modo, e hanno declinato di partire.

Nel nono secolo, la Sicilia è stata divisa in due prefetture dai Bizantini. Le due prefetture si sono fatti la guerra, ed Euphimius, il vincitore, sognato di riunificare l’impero romano. Tuttavia, difettava di un esercito, ha chiesto aiuto ai righelli arabi di Aglabid del nord dell’Africa, all’epoca della loro dominazione nel Mediterraneo. Gli arabi arivano a Palermo in 827, quando Euphimius muori in strano modo, e hanno declinato di partire.

Bodoni 16/18 pt

Baskerville 16/18 pt

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ELEMENTI DI GRAFICA EDITORIALE

Ferrara Francesca


Graphic Design / Comunicazione Visiva Francesca Ferrara Accademia di Belle Arti di Palermo A.A. 2018/19


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