Stefano Ciol - Sguardi di luce

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Stefano Ciol

Sguardi di luce




con il contributo di

Lenardon Luciano termoidraulica

Unione Artigiani Pordenone

coordinamento grafico

Stefano Ciol translation

Irene Ciol Copyright Stefano Ciol Š


Stefano Ciol

Sguardi di luce Gazes of light

testo di Guido

Cecere


Ossigeno per gli occhi

Ci capita, a volte, di dire “mi manca l’aria” quando siamo in debito d’ossigeno o in una sgradevole sensazione di chiuso non salutare. Beh, credo che un bravo fotografo potrebbe allo stesso modo dire “mi manca la luce” se vede una scena che potrebbe essere interessante come foto, ma non raggiunge quel quid di “bella luce” che gli fa decidere che valga la pena scattare. Sarà che ho una certa età, ma faccio parte di quella generazione di fotografi che non scattano “a raffica” perché “tanto poi le sistemo”, ma piuttosto guardo, osservo, penso, decido, e solo alla fine scatto, solo se c’è una “bella luce”. Sì perché è la luce che potenzia (a volte addirittura inventa) una bella scena, una bella fotografia! Credo di poter tranquillamente affermare che anche Stefano Ciol opera con la stessa filosofia di visione, e non a caso questo lavoro, che qui ci presenta, lo ha intitolato “Sguardi di luce”. La luce è la materia prima di cui è costituita la Fotografia, lo è anche etimologicamente e quindi è naturale che le foto “che funzionano” (eccezion fatta per il fotoreportage che è tutta un’altra storia) abbiano sempre una valida luce come elemento primario. Stefano questa sensibilità e attenzione le ha senza dubbio respirate e assorbite in casa, le ha fatte sue e le ha a sua volta ancor di più raffinate, soprattutto nel linguaggio del bianco/nero, avendo avuto la fortuna (fortuna è un modo di dire, ma si tratta in realtà di vita vissuta) di venire da una approfondita esperienza di Fotografia chimica e di sviluppo e stampa in camera oscura, esperienza che gli ha consentito poi di “capire” molto meglio anche le potenzialità della Fotografia digitale e delle possibilità offerte dalla post-produzione e della stampa Fine-art. Tutto questo si traduce poi sulla carta in immagini mozzafiato, un inno alla bellezza della natura, abbellita dalla cosmesi della luce.

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La sua passione è rivolta al paesaggio, realtà nella quale ama letteralmente immergersi e isolarsi, quasi per ascoltarne l’armonia silenziosa e poter poi, attraverso la Fotografia, restituirci la sua magia, magia fatta di volumi, di grafismi, di vuoti, di prospettive, di profondità, di bilanciamenti, di rimandi, di sfumature, di contrasti e, soprattutto, di luce. La sua è una slow photography, fatta anche col treppiedi, un vero e proprio “esercizio di contemplazione” che richiede abilità, esperienza, sensibilità, non certo un click al volo magari con lo smartphone, che è sì anche quella Fotografia, ma di sapore completamente diverso, per palati diversi. Spesso Stefano alza l’inquadratura verso il cielo, perché lo affascinano le nuvole, le masse cumuliformi che dialogano proprio con la luce, si lasciano illuminare o attraversare, mentre a volte creano una barriera dietro la quale s’irradiano raggi a ventaglio o si creano varchi effimeri che danno luogo a effetti d’illuminazione di sapore scenografico: tutto assume quasi un magico aspetto teatrale, ma attenzione, in realtà l’autore non sta fotografando campi, neve, rami, nuvole; sta fotografando una sensazione, un’estasi visiva che lo ha preso e che vuole fermare sulla carta. Una bellezza sorprendente perché ci rivela quello che è sotto gli occhi di tutti, tutti i giorni, ma che quasi tutti noi non riusciamo a vedere perché troppo frettolosi o superficiali, o perché non sappiamo cercarla e trovarla. In definitiva, quindi, il suo lavoro, oltre che un grande regalo per i nostri occhi, è un invito a rallentare per “vedere meglio”. Alla fine scopriremo, con la sua Fotografia, nella sua Fotografia, qualcosa di nascosto nella natura: il segreto per riuscire a “sentire” più che a vedere. Guido Cecere

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Oxygen for the eyes

It happens, sometimes, to say “I miss the air” when we are in debt of oxygen or in an unpleasing sensation of an unhealthy closed space. Well, I think that a good photographer could say at the same time “I lack of light” if he sees a scene that could be interesting as a photo, but can not reach that quid of “good light” which makes him decide that is worth shooting. Maybe it is because I have a certain age, but I am part of that generation of photographer who does not shot “non-stop” because “I will fix it later”, but I rather see, observe, think, decide, and only at the end I shoot, only if there is a good light. Yes because it is the light that empowers (and sometimes even invents) a good scene, a good photography! I think I can easily affirm that Stefano Ciol operates with the same philosophy of vision, and not without a reason this work, here presented, has been titled “gazes of light”. The light is the raw material of what Photography is made, also etymologically, so it is natural that the photos “work” (with the exception of photo reportage which is a different thing) we always have a valid light as primary element. Stefano has breathed and absorbed these sensibility and attention without any doubt at home, he made them part of himself and in turn refined, above all in the language of black and white, and he had had the fortune (fortune in a manner of speaking, but it is in reality a lived life) of coming from a deepened experience of chemical photography and of development and printing in the darkroom, experience that has let him understand way much better the potentialities of digital photography and the possibilities offered by post- production and Fine-art printing. All of this is later translated on paper in breath taking pictures, a hymn to beauty of nature, adorned by the cosmetic of light.

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His passion is pointed towards landscape, a reality where he literally loves immerse himself in and isolate, almost to listen to a silent harmony so that then he can, through photography, give us back its magic, magic made of volumes, of its appearance, of empty spaces, of perspectives, of depth, of balance, of references, of shades, of contrasts and above all of light. His is a slow photography, usually made using tripods, a genuine “exercise of contemplation” which requires ability, experience, sensibility, and not just a simple and quick click perhaps with a smartphone, which is also photography, but it has a completely different flavour for different palates. Stefano often lift the shot towards the sky, because he is charmed by clouds, cumulus masses that dialogue through the light, they let it light themselves up or get it across, while sometimes they create a barrier behind which sun rays radiate in a fan-shape and create ephemeral gates which give place to scenic illumination effects: everything takes almost a magical and theatrical effect, but be careful, in reality the author is not photographing fields, snow, branches, clouds; he is photographing a sensation, a visual ecstasy which caught him and which he wants to capture on paper. A beauty that surprise us because it reveals us what is in front of everyone, everyday, but which almost none of us can see because we are too hasty or superficial, or because we don’t know how to search or find it. All in all his work ,more than just a great gift for our eyes, it is an invitation to slow down so that we can “see better”. In the end we will discover, thanks to his photography, in his photography, something hidden in nature: the secret to manage to “feel” more than to see. Guido Cecere

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v “Ombre di luce” - Festà 2007 “Evanescenze-A“ - Civita di Bagnoregio 2015

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“Evanescenze-B“ - Civita di Bagnoregio 2015

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“Inverno a Barcis“ - Barcis 2017

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“Inverno a Barcis“ - Barcis 2017

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“Inverno a Barcis“ - Barcis 2017 w trittico “Inverno a Barcis“ - Barcis 2017

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Fusine laghi 2017

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“Lunc li Meriscis cun la neif“ - Casarsa 2010

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Genazzano 2015

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Genazzano 2015

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Marzabotto 2013

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Marzabotto 2013

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v Olevano Romano 2015 r Val di Non 2017 w Marzabotto 2013

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Marzabotto 2013

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Gran Sasso 2016

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Genazzano 2015

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v Genazzano 2015 w Vivaro 2017

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Respiccio 2002

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Respiccio 2002 Respiccio 2002 w

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“I morars su la beorcia di Sant Antoni dal pursit� Versutta - Casarsa 2013

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“Il casel nella vigna” - Versutta - Casarsa 2017

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Casarsa 2017

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v Usago 2013 w Tarcento 2013

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tittico “Grafismi di luce” - Atri 2011

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trittico “Grafismi di luce” - Atri 2011

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trittico “Grafismi di luce” - Pianella 2016

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v trittico “Grafismi di luce” - San Quirico d’Orcia 2016 w Respiccio 2002

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v Campagna friulana 1999 v Vivaro 1999 r Val di Non 2017 w Val Cellina 2017 s “Sguardi di luce� - Cimolais 2011

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Exhibitions: “Ciol - Quando l’arte diventa preghiera” - Motta di Livenza (Treviso), 2010 “Prospettive” - Museo Civico Palazzo Ricchieri, calendario 2011 “Ombre di luce” - Motta di Livenza - 5° Simposio Fotografico “Vedere Oltre” 2011 “Con gli occhi degli apostoli” - Meeting di Rimini 2011 “Stefano Ciol ripercorre i luoghi del film Gli Ultimi” di David Maria Turoldo - Arti delle Terre dell’Uomo 2012, Coderno di Sedegliano “CIOL & CIOL - dialoghi visivi tra due generazioni” al 3° Festival della Fotografia Italiano - Busto Arsizio (VA), 2012 “Orizzonti del sacro” (opere di Ivan Theimer a Foligno), -Arti delle Terre dell’Uomo 2012, Casarsa Della Delizia presso Casa P.P.Pasolini “Turoldo, Gli Ultimi, 50 anni dopo nelle fotografie di Elio e Stefano Ciol“ a Trieste presso il Palazzo del Consiglio Regionale 2012/13 e a Pordenone, CinemaZero 2013 “La natura ama nascondersi” - Palazzo Morpurgo, Udine 2013 “INCROCI. Rassegna di Arte Contemporanea” Galleria comunale d’arte contemporanea - Portogruaro 2014 “Nutrire gli occhi guardando alla terra” – nelle sale della fotografia d’autore a Palazzo Leone da Perego, Legnano (MI) 2015 “Art Factory Fair” – nelle sale della Fondazione Puglisi Cosentino - Catania 2015 “Paysages et Détours” - La Maison de l’Image, le Mois de la Photo nelle sale dell’antica biblioteca di Ancien Musée de Peinture - Grenoble 2016 “Grafismi di luce” - Galleria Librearia Boragno - Busto Arsizio (VA) Aprile 2017 “The ARTBOX.PROJECT New York 1.0” - at the Stricoff Gallery, 564 W. 25th Street, New York “Sembra un quadro Sembra una foto” - Galleria Sagittaria Pordenone 2018 “Memory of Place” a SE Center for Photography - Greenville - USA 2018 Awards: 2015 Prix de la Photographie Paris (Px3) > 5 Honorable Mentions 2015 Prix de la Photographie Paris (Px3) White Competition > Honorable Mentions 2016 One Eyeland Photography Awards > Finalist in “Nature-aerial” category 2017 3th Fine Art Photography Awards (FAPA) > 5 Nominee 2017 International Photography Awards (IPA) > Honorable Mentions with “Pasolini places” series 2017 Monovisions Photography Awards > 2nd Place Awards in Fine Art Category e 8 Honorable Mentions 2017 Monochrome Photography Awards > 5 Honorable Mentions 2017 International Photographer of the Year (IPOTY) > 2nd Prize Winner in Fine Art: Landscapes Category 2017 International Photographer of the Year (IPOTY) > 6 Honorable Mentions in Fine Art: Landscapes Category 2018 The ARTBOX.PROJECT New York 1.0 > semi-finalist 2018 Shoot the Frame > Finalist in Landscape category 2018 One Eyeland - World’s Top 10 Black & White Photo Contest 2018> Finalist 2018 6th Zebra Awards > 1st Place in Professional Fine Art category 2018 Monovision Awards > 3st Place in Professional Landscape Series category

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Stefano Ciol

Stefano Ciol, erede di una dinastia di fotografi, affianca al lavoro professionale la ricerca personale. La sensibilità per le luci e per le ombre che svelano e connotano la realtà lo ha portato a un’opera continua di aggiornamento tecnologico, a incrociare le tecniche tradizionali con quelle più recenti e avanzate allo scopo di perfezionare la corrispondenza tra la propria visione e l’immagine finale. Questo processo trova piena evidenza nel controllo delle tonalità della sua fotografia di paesaggio in bianco e nero, rilettura in chiave contemporanea di un genere che affonda le proprie radici nella storia stessa della fotografia. Vive e lavora a Casarsa della Delizia.

Stefano Ciol, the heir of a photography dynasty, combines personal research with his professional work. He undertakes continual technological updating which leads him to crosspollinate traditional methods with the most recent and advanced ones for the purpose of perfecting correspondence between his own vision and the final image. This process is fully evident in the control of shades in his black and white photographs of landscapes, a revisitation in contemporary key of a genre that has its roots in the history of photography. He lives and works at Casarsa della Delizia in the province of Pordenone, Italy.

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Stefano Ciol - Sguardi di luce

Gazes of light


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