Città di fuoco cassandra clare anteprima

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citt à d el f u oco celeste

STILLI COME PIOGGIA

biblioteca, ma era da questa che il signor Blackthorn gestiva l’Istituto. La scrivania di mogano ospitava due telefoni: uno bianco, l’altro nero. Il ricevitore di quest’ultimo era staccato e Julian stringeva la cornetta, gridando nel microfono: — Dovete tenere aperto il Portale! Non siamo ancora al sicuro! Vi supplico… La porta dietro Emma tuonò quando gli Ottenebrati vi si scagliarono contro. Julian alzò lo sguardo, allarmato, e appena vide la ragazza si lasciò sfuggire di mano la cornetta. Emma ricambiò lo sguardo e poi si accorse che l’intera parete a est stava brillando. Al centro c’era un Portale, un’apertura di forma rettangolare attraverso la quale vedeva sagome d’argento vorticanti, un caos di nuvole e di vento. Barcollò per raggiungere Julian, e lui la prese per le spalle. La strinse forte con le dita, come se non credesse che fosse davvero lì, o che fosse reale. — Emma — sussurrò piano, poi la sua voce riprese un tono normale. — Ehm, dov’è Mark? Dov’è mio padre? Lei scosse la testa. — Non possono… Non sono riuscita a… — Deglutì. — È Sebastian Morgenstern — annunciò, trasalendo quando la porta tremò di nuovo sotto l’impeto di un altro assalto. — Dobbiamo tornare da loro… — proseguì, voltandosi, ma la mano di Julian era già attorno al suo polso. — Il Portale! — gridò lui sopra al suono del vento e i colpi alla porta. — Conduce a Idris! L’ha aperto il Conclave. Emma… resterà aperto solo per pochi secondi! — Ma… Mark! — protestò lei, pur non avendo la minima idea di come agire, di come farsi strada attraverso la folla di Ottenebrati, né di come sconfiggere Sebastian Morgenstern, più forte di qualsiasi altro comune Shadowhunter. — Noi dobbiamo… — Emma! — gridò Julian, poi la porta dell’ufficio si

spalancò e la feroce orda si riversò nella stanza. La ragazza udì la donna dai capelli castani che, tentando di catturarla, farneticava qualcosa a proposito del fatto che tutti i Nephilim sarebbero stati bruciati, consumati dalle fiamme di Edom, uccisi e distrutti… Julian saettò verso il Portale, trascinando Emma per mano; lanciato un ultimo sguardo dietro di sé, lei non oppose resistenza. Si abbassò quando una freccia sibilò vicinissimo a loro e mandò in frantumi una finestra alla sua destra. Julian la agguantò, frenetico, e le strinse entrambe le braccia intorno al corpo; lei sentì le dita dell’amico intrecciarlesi dietro la schiena, mentre insieme cadevano dentro il Portale, risucchiati dalla tempesta.

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