LIGHT & SOUND

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ARTE_ART

Uomo di scienza e di fato, di matematica e di estro, Brian Eno è oltre trent’anni che spende il suo talento sottile al servizio di un’opera da incantatore, nel segno delle metamorfosi: una sorta di romanzo, fitto di pagine e di capitoli, tutti da sfogliare, da annusare, quasi una saga elettronica, fortunatamente senza fine. Una storia, quella di Brian, che parte a tavoletta, dalle file dei Roxy Music, che ritroveremo su cd, ricchi anche di un suo contributo, una vita dopo: erano i primi anni settanta e la fuga da quelle che considerava convenzioni lo conduce subito a un debutto solista (Here come the warm jets, 1973), primo anello di una catena virtuosa, con decine di episodi fatti di canzoni, di interventi ora corposi, ora diafani, qui cullati da una vocalità delicata, indi tutti e soltanto nutriti da una bava elettronica traslucida e fosforescente, tecnologia politicamente corretta. Musa delle avanguardie, accolto in musei e gallerie di alto profilo, incensato dalla crème intellettuale, ma applaudito anche da chi si è sinceramente commosso con


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