Capacity SUD. Linea A.2 PROGETTARE. Il racconto di un'esperienza

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L’APPROCCIO PARTECIPATIVO ALLA PROGETTAZIONE EUROPEA E AL MIGLIORAMENTO ORGANIZZATIVO

Il racconto di un’esperienza gennaio 2012 - maggio 2015



Il report finale della linea PROGETTARE

Proponiamo qui un report che cerca di dare conto, almeno nelle linee essenziali, delle tante e ricche attività della linea PROGETTARE di Capacity SUD, progetto realizzato da Formez PA all’interno del Programma Operativo Nazionale “Governance e Azioni di Sistema” (PON GAS Asse E – Capacità Istituzionale – Obiettivo specifico 5.1) del Dipartimento della Funzione Pubblica, finalizzato ad accrescere la capacità amministrativa e istituzionale della pubblica amministrazione. Capacità amministrativa relativa alle competenze di progettazione delle politiche pubbliche e del miglioramento organizzativo nelle quattro Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).


INDICE

Il report finale della linea PROGETTARE

6

1. La linea PROGETTARE di Capacity SUD

7

1.1 Gli obiettivi

9

1.2 L’articolazione della linea e ambiti di intervento

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1.3 L’approccio

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1.4 Le modalità di lavoro

15 17

21 23

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2.3.1 Laboratorio MOByPuglia - Una valutazione partecipata delle politiche aeroportuali in Puglia

2. Progettare le politiche: gli ambiti tematici dei percorsi laboratoriali 2.1 L’esperienza di Monasterace: un Comune in difesa del paesaggio, del territorio e della legalità

37

40

2.3 Mobilità e Territorio

2.4 Politiche inclusive

41

2.4.1 Laboratorio Qualificazione dei servizi semiresidenziali e integrazione con l’Assistenza Domiciliare Integrata in Calabria

44

2.4.2 Laboratorio I servizi di cura per l’infanzia in Calabria

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2.4.3 Laboratorio Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro - Un modello integrato e partecipato per la progettazione delle

2.2 Innovazione 2.2.1 Laboratorio Smartpuglia - Verso la strategia di specializzazione intelligente 2014-2020

2.3.2 Laboratorio Europa 2020: strategia, metodi e strumenti - Le Politiche della Regione Puglia, fra mobilità e territorio


politiche della Regione Calabria

50 51

58

62

70

74

2.5 Sviluppo locale 2.5.1 Laboratorio Governance e organizzazione di un Sistema Territoriale di Sviluppo in Campania 2.5.2 Laboratorio Europa 2020: strategie e opportunità per l’Area Vasta Brindisina 2.5.3 Laboratorio Piano di Sviluppo Rurale della Regione Siciliana: valutare, programmare e definire la governance in modo collaborativo 2.5.4 Laboratorio GAL Terra dei Messapi: Territori Attivi in Puglia – Opportunità e strategie verso Europa 2020 2.5.5 Laboratorio Programmazione Europea

2014-2020: una cassetta di attrezzi per il Comune di Casamassima in Puglia

78

82

2.5.6 Laboratorio Territori attivi: valutare e programmare in modo collaborativo lo sviluppo del Sistema Cilento in Campania 2.6 Politiche per il lavoro 2.6.1 Laboratorio Piani Locali per il Lavoro della Regione Calabria - Condivisione e confronto di esperienze

86 88

3. Progettare le organizzazioni: i percorsi di sviluppo organizzativo 3.1 L’individuazione degli ambiti di intervento e il coinvolgimento delle amministrazioni

91

3.2 Laboratorio PROGETTARE in Comune - Molfetta

100

3.3 Laboratorio PROGETTARE in Comune - Portici

106

3.4 Laboratorio PROGETTARE in Comune - Turi

109

3.5 Laboratorio Formazione condivisa per lo sviluppo organizzativo della Regione Sicilia

115

3.6 Laboratorio Biblioteche innovative in rete per il sistema pugliese

119

4. Progettazione Europea

120

4.1 Laboratori Project Cycle Management (PCM)

126

4.2 Laboratori di Progettazione esecutiva

129

5. Il gruppo di lavoro

131

6. I consulenti

135

7. I testimoni

138

8. I credits


CAPACITY SUD

Capacity SUD come programma generale si è sviluppato a partire da gennaio 2012 fino a maggio 2015 e si è articolato in due ambiti e quattro linee progettuali. Il report della linea PROGETTARE vuole informare sulle attività realizzate ma soprattutto intende offrire un percorso di lettura e comunicare il valore di un’esperienza che ha conseguito importanti risultati quantitativi, in termini di numero di attività (laboratori, workshop, focus group di progettazione, affiancamento, condivisione), e - speriamo significativi - risultati qualitativi, per il senso di appartenenza generato, per la rete di relazioni attivate, per le modalità di lavoro realizzate e per le lezioni apprese.

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Il report è strutturato in modo da spiegare brevemen-

canza di integrazione. Ambiti di intervento che marciano

te la sostanza del progetto Capacity SUD e della linea

separati, assessorati che non comunicano, persone che

PROGETTARE, la sua articolazione, gli obiettivi e le

non si parlano..... Le politiche o sono integrate o non

modalità di lavoro utilizzate per poi proseguire con il

vanno da nessuna parte, le organizzazioni o sono inte-

racconto dei differenti percorsi laboratoriali realizzati. Al

grate o diventano luoghi dove si applicano procedure e

termine di ciascun paragrafo e in alcuni casi di ciascun

basta; le persone o lavorano sapendo cosa fanno le al-

sottoparagrafo, sono stati riportati i link al portale di

tre e a quali obiettivi tendono o si sentono monadi inutili

progetto “Capacità Istituzionale” dove sono archiviati i

e soffrono. Riteniamo necessario favorire il raccordo

report delle attività realizzate.

fra tutti i “pezzi” che disegnano l’amministrazione come

Abbiamo proposto un approccio alla formazione come

organismo vitale e far diventare l’accompagnamento

sviluppo di capacità amministrative che produce inno-

formativo uno strumento formidabile: una formazione

vazione nell’organizzazione perché interviene sulle sue

che apra al mondo, che non generi frustrazione, ma che

criticità e valorizza i suoi elementi di forza. Abbiamo

generi valore, per le singole persone, per la collettività

lavorato intensamente su quella che a nostro parere é

professionale e per le comunità.

il maggiore ostacolo all’efficacia delle politiche: la man-

La responsabile di linea ringrazia tutto il gruppo di lavo-

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ro e insieme, tutti quanti, dedichiamo i risultati del progetto a Rosa Carlone, della Task force Puglia, che ci ha lasciati nel mese di novembre 2014.

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1. LA LINEA PROGETTARE DI CAPACITY SUD

In raccordo con l’obiettivo generale del PON GAS e con gli orientamenti del Dipartimento della Funzione Pubblica, la linea PROGETTARE si è posta nel solco della riflessione sulla capacità istituzionale che ha caratterizzato la conclusione della vecchia programmazione e segnato fortemente la definizione della programmazione 2014-2020. I tre anni trascorsi affianco alle amministrazioni ci hanno convinto che la capacità istituzionale si sviluppa lavorando in modo puntuale ma anche creativo, ascoltandole, ma “correggendole”, crescendo noi stessi nel rapporto di reciprocità e di scambio.

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1.1 Gli obiettivi

La linea ha perseguito i seguenti obiettivi: - lo sviluppo delle competenze e della qualitĂ della progettazione relative agli interventi di politiche pubbliche; - lo sviluppo di competenze per il miglioramento organizzativo e gestionale; - la diffusione di modalitĂ di apprendimento collaborativo.

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I LUOGHI DOVE SIAMO ANDATI

I NUMERI DI CAPACITY SUD

CALABRIA CATANZARO COSENZA CROTONE LAMEZIA TERME (CATANZARO) REGGIO CALABRIA VIBO VALENTIA

3.300 212 149

partecipanti complessivi

63/79 gg 43/47 gg 43/86 gg

attività sulla progettazione delle politiche

CAMPANIA ARCO FELICE DI POZZUOLI (NAPOLI) AVELLINO BACOLI (NAPOLI) BENEVENTO CASERTA CASTELNUOVO CILENTO (SALERNO) NAPOLI PADULA (SALERNO) PORTICI (NAPOLI) SALERNO SANT’ARSENIO (SALERNO) VALLO DELLA LUCANIA (SALERNO)

PUGLIA BARI BARLETTA BRINDISI CASAMASSIMA (BARI) FOGGIA LECCE MESAGNE (BRINDISI) MODUGNO (BARI) MOLFETTA (BARI) TARANTO TRANI TURI (BARI) VALENZANO (BARI) SICILIA AGRIGENTO CALTANISSETTA CATANIA ENNA MESSINA PALERMO RAGUSA SIRACUSA TRAPANI

attività complessive giornate complessive

attività sullo sviluppo organizzativo attività sulle metodologie di progettazione europea

Potrete comprendere dai dati finora esposti la numerosità delle realtà territoriali toccate dal progetto e delle persone che hanno partecipato: la peculiarità della linea è stata il protagonismo dei partecipanti, che hanno in gran parte co-progettato i percorsi con noi, a partire dalla individuazione delle priorità programmatiche da affrontare, fino alla definizione di aree progettuali. Fare capacità istituzionale, come abbiamo detto, ha voluto dire questo: vivere fianco a fianco alle amministrazioni per quasi tre anni, ascoltandole, focalizzandone gli obiettivi, valutando criticità della vecchia programmazione e opportunità della nuova, ridisegnando un’organizzazione più efficace degli assetti interni e dei sistemi di competenze.

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1.2 L’articolazione della linea e ambiti di intervento

La linea si è articolata in due azioni, per certi versi distinte, ma concettualmente molto legate: il filo rosso che ha segnato l’intero progetto è che non esistono politiche efficaci se non si hanno organizzazioni in grado di realizzarle e persone sufficientemente consapevoli e motivate per portarle avanti. Quindi, in sintesi, riportiamo qui sotto l’articolazione delle linee, sottolineando che il progetto è stato un unicum di attività, risultati, energie vitali che si sono impegnate.

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1. Progettare le politiche - Sviluppo della cultura del

2. Progettare le organizzazioni - Azioni di sviluppo inte-

Project Cycle Management (PCM) e di altre metodologie

grato di policy e organizzazione articolati in:

Europee articolata in quattro differenti attività: Workshop per l’individuazione di priorità, strategie Tavoli di lavoro per l’individuazione di priorità di po-

d’intervento e ambiti di progettazione.

litiche pubbliche e di ambiti di progettazione.

Azioni per il coinvolgimento attivo delle pubbliche

Workshop regionali sulla programmazione 2014-

amministrazioni nella definizione di percorsi di

2020, metodologie e strumenti di policy design, pro-

sviluppo integrato di policy e organizzazione.

gettazione e valutazione.

Laboratori territoriali di progettazione e azioni di

Laboratori tematici di policy design, progettazione e

sviluppo organizzativo.

valutazione partecipata.

Workshop, seminari e affiancamento consulenziale

Accompagnamento online di supporto ai laboratori

a distanza.

tematici.

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Le due linee di azione hanno dato origine a 20 percorsi multi-attoriali realizzati con un mix di metodologie e strumenti: - 18 percorsi laboratoriali complessi, che hanno riguardato questi temi: innovazione, mobilitĂ e trasporti, politiche inclusive, sviluppo locale, politiche del lavoro, sviluppo organizzativo e che sono stati articolati in vari momenti: incontri di lavoro e co-decisione, focus group, workshop e seminari; - 2 percorsi laboratoriali, riguardanti le tematiche e le metodologie di progettazione europea, articolati in quattro cicli.

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1.3 L’approccio

Le attività della linea sono state

goli ma sono collettivi e nascono

strettamente connesse alle speci-

dall’interazione fra i diversi sog-

ficità delle amministrazioni desti-

getti - e del work in progress, per

natarie e alle caratteristiche del

cui i cambiamenti in corso d’opera

contesto in cui esse operano. Le

venivano contemplati e talvolta

metodologie proposte sono state

stimolati, i risultati erano sempre

quindi di volta in volta calibrate e

“una sorpresa”.

decise in base alla domanda della committenza, condivise e, quando è stato necessario, rimodulate in corso d’opera, sulla base delle nuove esigenze che andavano emergendo: l’approccio è stato quello collaborativo - i processi di apprendimento non sono sin-

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1.4 Le modalità di lavoro

Numerose sono state le modalità di lavoro utilizzate: Analisi degli stakeholder: realizzata attraverso analisi desk e focus group, avviata preliminarmente alle altre attività che ha favorito l’individuazione degli attori maggiormente significativi del territorio da coinvolgere a seconda delle tematiche affrontate. Laboratori e workshop “Progettare le politiche”: rivolti al top management pubblico e ai principali stakeholder con l’intento di individuare criticità, opportunità dei territori e ambiti di politiche sui quali sviluppare progettazione. Diverse le metodologie partecipative utilizzate: Goal Oriented Project Planning (GOPP) e Metaplan®, analisi European Awareness Scenario Workshop (EASW) e Strenghts, Weakness, Opportunity and Treaths (SWOT)

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partecipate.

esperti, che si sono avvalse di strumenti quali piattafor-

Laboratori e workshop “Progettare le organizzazioni�:

me online e forum.

progettazione e realizzazione di percorsi di sviluppo in-

Analisi desk: interviste, ricerche, analisi di casi, con-

tegrato di policy e organizzazione delle amministrazioni

sulenza organizzativa a distanza.

pubbliche, a partire dal ridisegno delle politiche e dalla individuazione di nuove e diverse esigenze organizzative interne. Laboratori sulle metodologie di progettazione: sviluppati partendo dalle indicazioni emerse delle azioni precedenti, hanno favorito la redazione di bandi e progetti secondo il Quadro Logico e l’approccio del Project Cycle Management (PCM) in forma partecipata da gruppi di lavoro assistiti da esperti e staff di progetto. Accompagnamento online: azioni di accompagnamento e di assistenza guidata dallo staff di progetto e da

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2. Progettare le politiche: gli ambiti tematici dei percorsi laboratoriali

Abbiamo già detto che la riflessione su cui si è basata la linea è stata la correlazione fra politiche pubbliche e sviluppo organizzativo. Una nuova generazione di politiche - nuove perchè definite da Europa 2020, nuove perchè stabilite da una amministrazione di recente insediamento, nuove perchè in grado di recepire la complessità sociale in evoluzione - non può non trovare rappresentazione in un disegno organizzativo coerente. Un filone della linea - che descriviamo in questo capitolo - ha approfondito le competenze di programmazione degli interventi pubblici, nei più svariati ambiti di politiche. Abbiamo ascoltato le amministrazioni, raccolto le esigenze, individuato le emergenze - come quella del Comune di Monasterace, che apre questo capitolo - valorizzato le sperimentazioni.

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Tutto fa ben sperare in una nuova stagione di programmazione europea, pi첫 asciutta e consapevole, soprattutto con meno sprechi e pi첫 obiettivi precisi e perseguibili.

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2.1 L’esperienza di Monasterace: un Comune in difesa del paesaggio, del territorio e della legalità

Nell’ambito dei laboratori e workshop “Progettare le politiche”, in collaborazione con l’Università di Roma Tre - Dipartimento di Architettura, si è dato continuità alle azioni già avviate nel 2012 nell’ambito del progetto ETICA Pubblica per il SUD nel comune di Monasterace (Provincia di Reggio Calabria), azioni fortemente volute dall’allora Sindaca Maria Carmela Lanzetta finalizzate all’elaborazione di strumenti di indirizzo per il governo del territorio: tema cruciale delle politiche meridionali con riferimento alle coste e al centro storico, per la criticità di alcune situazioni del nostro Mezzogiorno. In particolare, per le attività relative alla tutela e valorizzazione del centro storico, l’intento è stato quello di redigere delle linee guida per l’attuazione del Piano

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Regolatore Generale vigente in cui indicare indirizzi e

del laboratorio realizzato il 1 dicembre 2014.

comportamenti condivisi utili per migliorare la qualità delle operazioni edilizie.

Con riferimento alle coste è stato offerto al Comune di Monasterace il sostegno tecnico per l’elaborazione dei

L’attività ha visto una prima fase in cui l’Università di

materiali relativi al nuovo Piano Comunale di Spiaggia,

Roma Tre, con la collaborazione dell’amministrazio-

al fine di garantire trasparenza e legalità nelle politiche

ne comunale, ha realizzato una serie di sopralluoghi e

di sviluppo, coesione e gestione pianificata del territo-

ricerche specifiche con la produzione di materiale istrut-

rio. Il lavoro è stato indirizzato ad accompagnare l’am-

torio (raccolta fotografica, classificazioni tipologiche

ministrazione nelle azioni di redazione del Piano quale

ecc). Le informazioni provenienti da tale quadro cono-

strumento di Governo del litorale (Monasterace ha circa

scitivo sono state quindi sistematizzate in proposte di

5 Km di spiaggia). L’obiettivo era quello di redigere delle

intervento per la conservazione dell’edilizia storica e

linee guida per l’attuazione del Piano Regolatore Ge-

per la messa in sicurezza sismica. I materiali prodotti,

nerale vigente in cui indicare indirizzi e comportamenti

consistenti in specifiche tavole cognitive-propositive e

condivisi utili per migliorare la qualità delle operazioni

specifiche linee guida, sono stati presentati nel corso

edilizie. L’attività di assistenza che ha visto il supporto

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dell’Università di Roma Tre, ha portato alla redazione della documentazione e degli elaborati tecnici. Con delibera n. 3 del maggio 2014, l’amministrazione di Monasterace ha adottato il nuovo PCS aprendo una consultazione pubblica. Il laboratorio, realizzato il 2 dicembre 2014 ha permesso all’amministrazione di recepire delle osservazioni e la conseguente revisione degli elaborati tecnici. Gli obiettivi del progetto Monasterace sono stati: - ridare al Comune un ruolo centrale nell’attività di pianificazione e regolazione delle trasformazioni territoriali; migliorare la governance interistituzionale multilivello e la cooperazione tra Comuni;

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- rafforzare la capacitĂ amministrativa del Comune; - fare emergere e rafforzare i processi di collaborazione e sviluppo integrato del territorio; - limitare, e in prospettiva evitare, fenomeni di abusivismo; - avviare i processi di sviluppo locale a partire dal risanamento e dalla riqualificazione territoriale; - promuovere processi di sviluppo locale integrato in chiave di sostenibilitĂ ; - identificare possibili azioni in linea con la nuova programmazione dei Fondi Europei 2014-2020.

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2.2 innovazione

Le politiche per l’innovazione sono centrali nella nuova programmazione: innovazione intesa in diverse accezioni, che superano quella usuale legata alla ricerca e che si estende a diversi ambiti di politiche. Abbiamo sperimentato che innovazione è la politica pubblica che maggiormente si presta all’integrazione degli ambiti di intervento ed è quella multi-attoriale per eccellenza.

21


22


PUGLIA

2.2.1 Laboratorio Smartpuglia - Verso la strategia di specializzazione intelligente 2014-2020

L’esperienza pugliese ha caratterizzato l’intero percorso della linea PROGETTARE e ha coinvolto molte istituzioni e stakeholder di particolare rilevanza strategica. Il laboratorio ha goduto di un forte sostegno, sin dall’inizio del top management regionale, che ha fatto rete con le Agenzie e con le amministrazioni locali. Smartpuglia si è articolato in: Focus group: 25 ottobre 2012 - Bari; 21 marzo 2013 - Bari; 24 settembre 2013 - Bari; 21 gennaio 2015 Bari; 18 febbraio 2015 - Bari. Workshop: 6 dicembre 2012 - Valenzano (Bari); 22 gennaio 2013 - Valenzano (Bari); 19 febbraio 2013 - Valenzano (Bari); 9-10 aprile 2013 - Valenzano (Bari); 23 maggio 2013 - Bari; 23 luglio 2013 - Bari; 15 novembre 2013 - Lecce; 6 dicembre 2013 - Bari; 7 aprile 2014 - Valenzano (Bari); 13 giugno 2014 Bari; 25 marzo 2015 - Brindisi; 6 maggio 2015 - Bari.

23


Il laboratorio ha realizzato - a partire da un primo mo-

OBIETTIVO

mento di condivisione del concetto stesso di “innova-

Promuovere un approccio partecipato alla Smart Specia-

zione” - un processo di autovalutazione e progettazione

lization per consolidare una nuova generazione di po-

sulle politiche della Regione Puglia attraverso una serie

litiche pubbliche per la ricerca e l’innovazione, connessa

di incontri di progettazione partecipata e di confronto

al nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, in grado

fra esperienze di sviluppo della comunità di pratica degli

di realizzare un uso integrato e coerente dei fondi strut-

innovatori. Il percorso, che ha coinvolto tutti gli attori del

turali e di altre risorse finanziarie.

mondo dell’innovazione in Puglia, ha offerto indicazioni e prospettive alla strategia regionale della Smart Specialization. Il documento S3_Smart Specialization Strategy è stato approvato in via definitiva dalla Giunta Regionale il

AZIONI

1 agosto 2014 (DGR n. 1732) a seguito della consulta-

Lo scenario di riferimento del laboratorio è stato quello

zione pubblica e del percorso partecipativo. La strategia

delle politiche regionali di innovazione realizzate nella

definita con la partecipazione del partenariato, degli

programmazione 2007-2013, la prospettiva è stata

attori istituzionali e dei portatori di interesse, si è avval-

la nuova programmazione 2014-2020. Il laboratorio

sa sia degli esiti di ciascuno dei momenti del percorso

si proponeva quindi di arrivare a disegnare la Puglia

condiviso, sia del processo di apprendimento di meto-

nell’anno 2020, ovverosia “la Puglia che vogliamo”. La

dologie partecipative.

“Specializzazione Intelligente” è la strategia richiesta dagli obiettivi posti da Europa 2020 al fine di raggiun-

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gere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva: la

identificandone gli attori e le reti da coinvolgere. Il

Regione Puglia ha voluto quindi accompagnare il pro-

cuore del laboratorio è stato come co-progettare e

cesso per la definizione della propria “strategia regio-

fare empowerment, attraverso metodi e strumenti

nale di ricerca e innovazione, attraverso un percorso

partecipativi. L’attività è stata attuata in sessioni

condiviso con istituzioni pubbliche e private, sistema

co-creative, con tecniche di visualizzazione: il Mo-

delle imprese e mondo della ricerca e della creatività.

saico Digitale (MODÍ) e altre metodologie, basate

Il laboratorio ha costruito il suo percorso con gli stessi

sul lavoro di gruppo, da cui sono emersi spunti,

partecipanti, realizzando nel suo sviluppo diverse fasi:

idee, proposte ed è nata la comunità di Smartpu-

momenti di co-progettazione allargata, focus group,

glia.

workshop e laboratori.

Workshop “Strategia Europa 2020: un approccio discontinuo e concreto per programmare i nuovi fondi

Le diverse tappe sono state:

strutturali” - Valenzano (Bari), 22 gennaio 2013,

Focus group - Bari, 25 ottobre 2012, nel quale è

in cui è stata presentata la mappa cognitiva della

nato il laboratorio Smartpuglia, in risposta all’esi-

nuova programmazione con i suoi meccanismi e

genza di costruire in modo condiviso idee per la

novità, evidenziandone la struttura e le relazioni

Smart Specialization Strategy.

tra le parti.

Workshop “Lo Smart Regional Innovation Meeting” Per approfondire i risultati di questa giornata consultare il documento di sintesi della prima fase di Smartpuglia nella sezione “approfondimenti”.

- Valenzano (Bari), 6 dicembre 2012, nel quale è stata costruita un’idea condivisa di “innovazione”,

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Workshop “Autovalutazione Smart Regional Inno-

Workshop “La cittadinanza digitale attiva: questioni

vation Meeting” - Valenzano (Bari), 19 febbraio

aperte, opportunità, prospettive” – Valenzano (Bari),

2013, ha favorito un confronto tra gli attori chiave

9-10 aprile 2013, ha delineato un quadro di in-

dell’innovazione in Puglia, per individuare criti-

terventi, sul tema dell’Agenda Digitale per la cre-

cità, azioni e priorità. Il Mosaico Digitale (MODÍ) è

scita della Cittadinanza Digitale Attiva, interagente

stato utilizzato per l’autovalutazione sui 10 punti

con la PA e con il sistema economico, codesigner

del programma Innovation Union: una delle sette

della comunità sociale. E’ stata realizzata anche

iniziative FARO della Commissione Europea nella

una preliminare condivisione dei principi del Project

strategia Europa 2020. Dall’autovalutazione Inno-

Cycle Management (PCM) per una progettazione di

vation Union la comunità di Smartpuglia si è allar-

qualità.

gata e potenziata. Workshop “Quali aree di specializzazione per la Puglia Focus group - Bari, 21 marzo 2013, finalizzato a

2020: le proposte dei Distretti Tecnologicici Puglie-

identificare tematiche specifiche per la progetta-

si” – Festival dell’innovazione - Bari, 23 maggio

zione partecipata. Sono state focalizzate 5 aree di

2013, in cui i Distretti Tecnologici, leve della Smart

lavoro: 1) agenda digitale regionale 2) partnership

Specialization Strategy in Puglia, hanno raccontato

pubblico-privato 3) capitale umano 4) investimenti

le loro specializzazioni, i loro di riferimento e le loro

in Ricerca e Sviluppo 5) indicatori, esiti e impatto

mission, per alimentare un dibattito con la comu-

della strategia.

nità di Smartpuglia e con il pubblico del Festival.

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Workshop “Quali tecnologie abilitanti per la Puglia?”

soggetti attivi, le reti umane multiattoriali a tecno-

- Bari, 23 luglio 2013, ha approfondito, discusso

logia digitale).

e condiviso le opzioni strategiche della Regione Puglia sul tema delle KETs (Key Enabling Techno-

Workshop “Living Lab Smart Cities” – Fiera dell’in-

logies), le tecnologie abilitanti individuate dalla

novazione - Lecce, 15 novembre 2013, in cui c’è

Commissione Europea. A partire dal documento

stato un confronto sui bisogni prioritari dei terri-

dell’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale

tori, sulle specificità regionali e sulla traduzione

(AIRI), che indaga l’esaustività delle KETs, è stato

dell’idea condivisa di “Smart Cities e Communities”,

analizzato il possibile impatto delle tecnologie abi-

per definire azioni concrete ed elementi cantiera-

litanti sulla Puglia e disegnata l’ipotesi di una loro

bili.

applicazione. Workshop “I Territori e l’Economia Creativa e Digitale” Focus group - Bari, 24 settembre 2013, nel quale

– Bari, 6 dicembre 2013, in cui è stato dato spazio

è stato definito il piano delle attività prioritarie del

all’Industria Creativa e Digitale, al fine di rinforza-

laboratorio Smartpuglia per raggiungere gli obiet-

re un’idea condivisa di “comunità intelligente” e

tivi delineati in Puglia Digitale 2020 e le relative

di orientare il documento S3_Smart Specialization

azioni da realizzare (un cronoprogramma di 10

Strategy verso il settore della creatività.

azioni, i principali attori da coinvolgere, gli approcci e le metodologie trasversali: open lab, gli utenti

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Workshop “Quale Agenda Regionale per la Respon-

la consultazione pubblica e le riflessioni politiche,

sabilità Sociale d’Impresa nella nuova Programmazio-

proponendolo a una più larga platea di stakeholder,

ne” – Valenzano (Bari), 7 aprile 2014, in cui è stato

di partenariati e di rappresentanze regionali. A val-

trattato il tema della Responsabilità Sociale d’Im-

le degli interventi introduttivi tematici i lavori della

presa (RSI), con l’obiettivo di contribuire all’Agenda

giornata sono stati caratterizzati dal confronto

Regionale, in vista della definizione del Piano di

aperto, sia sulle linee di indirizzo della S3_Smart

Azione sulla RSI. Partendo dalle attività già avviate

Specialization Strategy illustrate con l’ausilio di

dalla Regione e da testimonianze guida, sono stati

una mappa mentale, sia sui contributi ricevuti dal

trattati su otto tavoli: gli ambiti prioritari, gli stru-

documento strategico in sede di consultazione

menti per attuare la RSI e i suoi risultati, le ricadu-

pubblica.

te sul territorio, la diffusione della cultura e delle Workshop “Open Data in Open Space - Laboratorio

pratiche di RSI.

partecipativo per la costruzione di comunità di praWorkshop “Smartpuglia 2020: il documento per la

tiche sugli Open Data” – Brindisi, 25 marzo 2015;

Smart Specialization e il percorso partecipato” – Bari,

Bari, 6 maggio 2015, ha rappresentato una nuova

13 giugno 2014, durante il quale è stato presen-

tappa del percorso partecipato sulle politiche per

tato Il documento “Smart Specialization Strategy

la Smart Specialization, successiva all’approvazione

Regione Puglia Smartpuglia 2020” agli attori della

della versione definitiva del documento strategi-

S3_Smart Specialization Strategy, aggiornato dopo

co regionale “Smart Puglia 2020” e dell’“Agenda

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Digitale Puglia 2020. A fronte dell’esigenza di innescare un modello collaborativo continuativo con il territorio su temi dell’Agenda digitale e con la finalità di lancio di “comunità di pratiche” è stata avviata una prima esperienza pilota con il comune di Brindisi impegnato nella realizzazione del progetto “Brindisi Smart Lab: Attori, Idee e Progetti per Brindisi 2020”, finanziato con l’intervento regionale “Patti per le Città”. Il secondo incontro è stato realizzato con la Regione, il Comune di Bari e le esperienze di alcune start up che utilizzano gli Open Data per generare soluzioni e servizi innovativi nella prospettiva di sviluppare un modello collaborativo sul tema.

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A CHI SI E’ RIVOLTO

- Università e il sistema regionale della Ricerca;

L’integrazione tra gli attori delle politiche e le strutture

- Anci e Upi;

organizzative che le realizzano, idea forza dell’intero la-

- Paternariato socio-economico: il sistema impren-

boratorio, ha portato al coinvolgimento di diverse strut-

ditoriale e dell’associazionismo, le organizzazioni

ture regionali, delle amministrazioni locali, di tutti gli

sindacali, le associazioni datoriali e di categoria;

stakeholder strategici dell’innovazione e dello sviluppo,

- Comunità “Bollenti Spiriti” e “Principi attivi”;

sia pubblici che privati. I partecipanti sono stati selezio-

- Partecipanti ai Living Labs regionali.

nati tenendo conto dell’integrazione fra ambiti diversi di innovazione: - Dirigenti e referenti istituzionali relativi a: Area Politiche per lo Sviluppo economico, Area Lavoro e l’Innovazione, Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, Servizio Politiche di Inclusione Sociale, Sevizio Mobilità e Territorio, Servizio Ambiente; - Autorità di gestione; - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione (ARTI) e le Società in house (InnovaPuglia, PugliaSviluppo); - Aree Vaste e Distretti produttivi e tecnologici;

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METODOLOGIE

Il Mosaico Digitale (MODÍ)

L’applicazione di metodi e tecniche partecipative du-

Il Mosaico Digitale (MODÍ) di IDEAI FUTOUR - ideata e utilizzata all’interno del nostrro percorso dal consulente Paolo Remo Martinez - viene utilizzato per raccogliere le idee, facilitare la discussione e dare degli spunti di riflessione al gruppo. Si alternano quattro differenti fasi di lavoro: l’informazione e l’approfondimento; la discussione per piccoli gruppi; la riflessione sugli esiti dei lavori di gruppo; il sondaggio d’opinione. Uno dei vantaggi nell’utilizzo di tale metodologia durante i workshop e gli interventi facilitati è la possibilità, in tempi molto stretti, di ottenere risultati condivisi con la collaborazione di tutti i soggetti presenti in sala. L’utilizzo del Mosaico Digitale, pur lasciando esprimere liberamente i partecipanti, assecondandone il flusso delle idee, consente di promuovere una discussione di tipo strutturato, seguendo una traccia precisa e trasparente raccolta poi nel rapporto finale.

rante i workshop e gli eventi di ascolto allargati, anche col supporto di modalità innovative (Mosaico Digitale), ha favorito la discussione e lo scambio di esperienze. Ciascun partecipante insieme ai consulenti di processo e agli esperti di innovazione, ha potuto contribuire, partendo da un’idea condivisa di “innovazione”, a costruire una visione strategica della politica regionale e delle azioni di sostegno da attivare. Il combinato disposto delle metodologie e dei contenuti strategici di ciascun segmento del laboratorio sono serviti a “mettere insieme” le voci dei vari attori: non solo quelle dell’amministrazione, ma anche quelle degli stakeholder, portatori di competenze e rappresentanti del sistema dell’innovazione diffuso nei territori.

31


RISULTATI

Inoltre, il laboratorio ha contribuito a:

Attraverso una così ampia gamma di interventi è

- la costituzione di una “comunità dell’innovazione”

stato realizzato un piccolo passo rispetto all’obiettivo

regionale;

di sviluppare capacità istituzionale e “fare sistema”

- l’individuazione delle traiettorie dei distretti

nell’ampio e articolato mondo dell’innovazione, nelle

tecnologici e produttivi per traguardare gli obiettivi

sue diverse accezioni.

per una regione “Smart”;

Nel realizzare tutto ciò, uno dei contributi qualificanti

- un confronto sulla sperimentazione di soluzioni

che il progetto Capacity SUD ha dato al percorso di

innovative per le sfide dell’economia creativa e

specializzazione intelligente della Regione Puglia, è

digitale;

stato l’apprendimento dei metodi di progettazione e

- la focalizzazione di soluzioni innovative a servizio

la capacità di valorizzazione del risultato raggiunto

dell’industria creativa;

attraverso una capillare azione di comunicazione

- la raccolta condivisa di elementi sul tema della

istituzionale e coinvolgimento di target differenziati.

Responsabilità Sociale d’Impresa;

Il processo partecipato ha fatto emergere proposte

- il lancio dei “Patti per le Città” e della comunità di

concrete e utilizzabili dagli attori locali, valorizzando le

pratica in ambito di Agenda Digitale, a partire dagli

eccellenze e accompagnando tutte le specializzazioni

Open Data.

produttive verso il ciclo di programmazione 2014-2020. APPROFONDIMENTI

32


2.3 Mobilità e trasporti

2.3.1 Laboratorio MOByPuglia Una valutazione partecipata delle politiche aeroportuali in Puglia

Il laboratorio ha visto in una prima fase una forte integrazione fra due Assessorati: “Infrastrutture e mobilità” e “Territorio” all’interno dell’Area Politiche per la mobilità e qualità urbana della Regione Puglia; si è poi concentrato sulle politiche aeroportuali, ma sempre sottolineando il valore della tutela del territorio e quelle dello sviluppo. Dal punto di viste dell’approccio complessivo questo è stato il percorso più centrato su interviste e analisi desk, che hanno coinvolto dirigenti e funzionari della Regione, che hanno accompagnato la realizzazione delle diverse azioni.

33


34


PUGLIA

nel nuovo ciclo di programmazione comunitaria 2014-

Il laboratorio si è articolato in:

2020.

Focus group: 26 ottobre 2012 - Bari. AZIONI

Workshop: 14 marzo 2013 - Bari.

Il laboratorio ha preso avvio da un primo focus group di Il laboratorio si è caratterizzato per la condivisione e la

co-progettazione del percorso che è proseguito con la

costruzione collettiva di un percorso di valutazione delle

realizzazione di una ricerca quantitativa e qualitativa

politiche di potenziamento aeroportuale della Regione

sulle politiche aeroportuali regionali degli ultimi dieci

Puglia. A seguito di una prima specifica ricerca, di natura

anni. Partendo da questo scenario è stato realizzato un

quantitativa e qualitativa, si è arrivati a definire un

workshop di valutazione partecipata e condivisione dei

quadro condiviso di valutazione delle politiche del siste-

risultati. E’ stata infine avviata la definizione dei possibili

ma aeroportuale perseguite nell’ultimo decennio dalla

scenari delle nuove politiche aeroportuali.

Regione Puglia. Alla fine del percorso sono stati delineA CHI SI E’ RIVOLTO

ati i possibili sviluppi delle nuove politiche aeroportuali della Regione Puglia, anche in riferimento al nuovo ciclo

- Servizio Reti e Infrastrutture per la Mobilità e Area

di programmazione comunitaria 2014-2020.

Politiche per la Mobilità della Regione; - Agenzie Regionali e Task force Area Vasta Regione

OBIETTIVO

Puglia;

Delineare le politiche aeroportuali della Regione Puglia

- GAL;

35


- Comune di Bari;

RISULTATI

- Confindustria, CCIAA Bari e Confcommercio;

Il laboratorio ha permesso la ricostruzione di un quadro

- Aeroporti di Puglia;

delle politiche aeroportuali e dei processi di cambia-

- Fiera del Levante;

mento attuati fino ad oggi dalla Regione Puglia. I dati

- Stakeholder delle politiche regionali (Promozione

raccolti hanno consentito la costruzione di una mappa

del Territorio, Promozione della Salute, delle Persone

concettuale delle politiche attuate dalla Regione Puglia

e delle Pari Opportunità, Servizio Agricoltura, Inter-

e hanno favorito l’identificazione di un primo sistema di

nazionalizzazione, Ricerca Industriale e Innovazione,

indirizzi per le nuove politiche aeroportuali.

Reti e Infrastrutture per la Mobilità, Qualità Urbana); APPROFONDIMENTI

Università. METODOLOGIE I lavori sono stati realizzati con diversi strumenti e metodologie che hanno permesso di individuare e condividere con diversi attori il percorso da realizzare. L’ascolto di grandi stakeholder attraverso interviste a testimoni privilegiati ha consentito inoltre, la raccolta di informazioni a supporto di una approfondita ricerca qualitativa e quantitativa.

36


2.3.2 Laboratorio Europa 2020: strategia, metodi e strumenti - Le Politiche della Regione Puglia, fra mobilitĂ e territorio

37


PUGLIA

OBIETTIVO

Il laboratorio ha realizzato, a monte di un percorso

Avviare una riflessione sulla dimensione territoriale

variamente articolato nell’ambito del laboratorio MOBy

dello sviluppo per la realizzazione di progetti specifici

Puglia, un evento in presenza:

come quelli aeroportuali, condividendo con i partecipanti gli strumenti per una progettazione di qualità.

Workshop: 15-16 novembre 2012 - Modugno (Bari). L’Unione Europea ha delineato un nuovo scenario e

AZIONI

nuove regole per la programmazione 2014-2020 che

Durante il laboratorio è stato presentato il nuovo sce-

sottolineano l’importanza della territorializzazione delle

nario della programmazione 2014–2020, in relazione

politiche di coesione e sviluppo. A partire da questo

ai percorsi regionali d’integrazione delle politiche per la

contesto, l’Area Politiche per la mobilità e qualità urbana

mobilità e per il territorio.

della Regione Puglia ha inteso rafforzare le competenze proprie e degli attori locali, nell’ambito della program-

A CHI SI E’ RIVOLTO

mazione e progettazione dei futuri interventi. Il labora-

Assessorato regionale alla Qualità del Territorio;

torio ha originato l’avvio di un progetto specifico che ha

Dirigenti e Funzionari regionali dei seguenti settori: Mo-

riguardato il miglioramento e lo sviluppo dell’aeroporto

bilità e Trasporti e Assetto del territorio;

di Grottaglie attraverso il coinvolgimento di differenti

Consulenti, collaboratori e dipendenti dell’Agenzia Re-

attori.

gionale per la Mobilità.

38


METODOLOGIE

le politiche di coesione e sviluppo territoriale. E’ stato

Il percorso realizzato si è caratterizzato per una forte

inoltre, possibile raggiungere una maggiore integrazio-

condivisione della strategia Europa 2020 sulle politiche

ne tra i settori mobilità e territorio dell’amministrazione

di coesione, in riferimento ai temi della mobilità, at-

pugliese, grazie a un confronto concreto sullo stesso

traverso l’utilizzo di differenti strumenti tra cui:

piano operativo di differenti competenze tecniche e

- approccio del Project Cycle Management e il metodo

amministrative. E’ stata sperimentata infine la metodo-

Goal Oriented Project Planning (PCM-GOPP) per le at-

logia di progettazione partecipata.

tività specifiche che hanno interessato “Lo sviluppo APPROFONDIMENTI

dell’aeroporto di Grottaglie”; - narrazione accompagnata da mappe dinamiche e visuali specifiche su piattaforma Prezi; - action writing per una restituzione visuale di quanto emerso dai lavori, mediante la composizione di un muro nomade. RISULTATI Il laboratorio ha permesso ai partecipanti di incrementare le loro conoscenze sugli aspetti fondamentali delle nuove strategie di programmazione europea riguardanti

39


2.4 Politiche inclusive

CALABRIA

di programmazione, che dava

La Regione Calabria è stata

ampio risalto alle metodologie

terreno fertile di sperimentazione

partecipative. Politiche per gli

per le politiche inclusive,

anziani, politiche di conciliazione

anch’esse, come quelle per

dei tempi di vita e di lavoro,

l’innovazione, fortemente

politiche attive per sviluppare

caratterizzate da una pluralità di

l’imprenditoria e l’occupazione

ambiti strategici e di potenziale

giovanile sono stati gli ambiti di

integrazione di attori. La fase

intervento affrontati, forieri di

iniziale si è svolta tutta all’interno

ulteriori attività, da individuare

delle politiche di coesione

e definire con la nuova Giunta

programmate dall’allora Ministro

Regionale.

Fabrizio Barca, e dentro una temperie culturale caratterizzata dal suo documento sui metodi

40


2.4.1 Laboratorio Qualificazione dei servizi semiresidenziali e integrazione con l’Assistenza Domiciliare Integrata in Calabria

41


OBIETTIVO

Il laboratorio si è articolato in: Workshop: 29-30 ottobre 2012 - Catanzaro; 30-31

Migliorare la strategia regionale delle politiche per

ottobre 2012 - Cosenza; 4-5 dicembre 2012 - Vibo

l’inclusione sociale degli anziani.

Valentia; 17-18 dicembre 2012 - Crotone; 5-6 febAZIONI

braio 2013 - Reggio Calabria.

Il percorso laboratoriale, articolato in cinque workshop I servizi di cura per gli anziani hanno rappresentato una

di progettazione partecipata, uno per ogni provincia, ha

priorità della riprogrammazione dei fondi strutturali eu-

dato origine ad altrettanti progetti pilota finalizzati alla

ropei 2007-2013 per il Mezzogiorno e per la program-

creazione di un centro diurno per anziani, inteso come

mazione regionale calabrese. In questo contesto, insie-

una struttura semiresidenziale specializzata che integri

me al Dipartimento 10 - Lavoro, politiche della famiglia,

servizi sanitari e assistenziali.

formazione professionale, cooperazione e volontariato A CHI SI E’ RIVOLTO

della Regione Calabria, è nato un percorso che ha coinvolto enti pubblici e rappresentanti del privato-sociale

- Dipartimento 10 - Lavoro, politiche della famiglia,

per lo sviluppo di competenze sulla pianificazione e pro-

formazione professionale, cooperazione e volonta-

gettazione di servizi per l’inclusione sociale degli anziani

riato della Regione Calabria;

nelle cinque province calabresi.

- Assessorati alle Politiche Sociali delle cinque province; - Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) delle cinque

42


province;

RISULTATI

- Aziende Ospedaliere;

Il lavoro condiviso con gli attori locali ha contribuito a

- FIELD (Ente in house della Regione Calabria);

definire un modello ideale di centro diurno che ha tenu-

- Associazione diritti degli anziani (ADA), l’AUSER,

to conto delle esigenze prioritarie delle cinque province

Centro Servizi al Volontariato;

e delle problematiche specifiche dei diversi contesti

- Patronato ACLI, Associazioni varie operanti sul

territoriali coinvolti. Si è giunti quindi, a definire idee

territorio.

progettuali concrete e alcune ipotesi di intervento per la valorizzazione del ruolo dell’anziano in Calabria.

METODOLOGIE APPROFONDIMENTI

E’ stato utilizzato l’approccio del Project Cycle Management ed il metodo Goal Oriented Project Planning (PCM-GOPP) che ha previsto un’alternanza di sessioni plenarie e lavori di gruppo. Ciò ha permesso di visualizzare e organizzare i contributi dei partecipanti in uno schema chiaro e condiviso (Quadro Logico), ottenendo alla fine di ogni sessione “prodotti” utili per il lavoro di gruppo (obiettivi e servizio del centro, caratteristiche operative, iniziative per attivarlo, ecc...).

43


2.4.2 Laboratorio I servizi di cura per l’infanzia in Calabria

44


CALABRIA

Regione, previsti dal Piano di Azione e Coesione (PAC).

Il laboratorio si è articolato in: Workshop: 11 giugno 2013 - Reggio Calabria; 12 giu-

AZIONI

gno 2013 - Lamezia Terme (Catanzaro).

Nell’ambito dei due workshop realizzati sono state analizzate linee strategiche Nazionali e Regionali in

Il laboratorio, realizzato con il Dipartimento 10 - Lavo-

riferimento alle politiche di cura per l’infanzia, indivi-

ro, politiche della famiglia, formazione professionale,

duando le criticità e le possibili strategie da adottare

cooperazione e volontariato della Regione Calabria, ha

per il miglioramento dei servizi. Attraverso un percorso

affiancato gli enti pubblici e i rappresentanti del priva-

partecipato, sono state quindi individuate alcune azioni

to-sociale per lo sviluppo di competenze sulla pianifi-

concrete per superare tali criticità e pianificati alcuni in-

cazione e progettazione di servizi di cura per l’infanzia.

terventi innovativi da implementare nei diversi distretti

L’intento è stato l’identificazione di un sistema integrato

della Regione.

di servizi di cura per l’infanzia e il miglioramento dell’ofA CHI SI E’ RIVOLTO

ferta anche in riferimento agli obiettivi di servizio previ-

- Dipartimento 10 - Lavoro, politiche della famiglia,

sti a livello europeo.

formazione professionale, cooperazione e volontaOBIETTIVO

riato della Regione Calabria;

Promuovere interventi innovativi finalizzati alla qualifi-

- Amministrazioni comunali;

cazione dell’offerta dei servizi di cura per l’infanzia della

- Distretti socio sanitari;

45


- Associazioni di cooperazione e volontariato e

mento dell’offerta dei servizi all’infanzia (individu-

Cooperative.

azione degli obiettivi, della tempistica, della scelta del target degli attori chiave);

METODOLOGIE

- la definizione delle possibili soluzioni da adottare

La metodologia di lavoro è stata quella della progetta-

nei diversi distretti della Regione;

zione partecipata attraverso l’utilizzo del Project Cycle

- l’individuazione di proposte operative congiunte di

Management e Goal Oriented Project Planning

riqualificazione dei servizi di cura per l’infanzia.

(PCM-GOPP) che tramite l’analisi delle criticità, ha perAPPROFONDIMENTI

messo l’individuazione delle possibili soluzioni da adottare nei contesti distrettuali di riferimento, arrivando a risultati efficaci e a prodotti utili alle attività di programmazione e progettazione. RISULTATI Al termine del laboratorio l’approfondimento delle conoscenze sulle tematiche riguardanti i minori e la fattibilità della politica PAC ha consentito: - lo sviluppo di una idea progettuale per il migliora-

46


2.4.3 Laboratorio Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro - Un modello integrato e partecipato per la progettazione delle politiche della Regione Calabria

47


CALABRIA

OBIETTIVO

Il laboratorio si è articolato in:

Migliorare l’offerta di servizi e interventi a favore della

Focus group: 17 settembre 2013 - Catanzaro.

conciliazione tra tempi di vita e di lavoro per le donne e

Workshop: 10 ottobre 2013 - Lamezia Terme (Catan-

per tutti i cittadini, rendendoli maggiormente accessibili,

zaro).

flessibili e modulabili, in risposta alle crescenti e sempre più articolate esigenze di conciliazione previste dall’Intesa.

Il laboratorio ha affrontato insieme al Dipartimento 10 Lavoro, politiche della famiglia, formazione professionale, cooperazione e volontariato della Regione Calabria, il

AZIONI

tema del miglioramento dei servizi a favore della con-

A partire da un primo focus di co-progettazione, è stata

ciliazione tra tempi di vita e di lavoro per le donne e per

avviata una sperimentazione con alcuni ambiti territo-

tutti i cittadini. Partendo dall’idea che per raggiungere

riali calabresi. Durante il workshop sono stati illustrati

obiettivi di inclusione è necessario un sistema inte-

i temi della programmazione regionale 2007-2013 in

grato degli attori locali interessati alla governance delle

materia di conciliazione; presentate le finalità e le arti-

politiche sociali, è stata analizzata l’Intesa del Diparti-

colazioni operative dell’Intesa 2012; e individuati, in-

mento delle Pari Opportunità per il 2012, cui i Comuni

sieme agli attori presenti, target, criticità e ambiti su cui

beneficiari dovevano attenersi e sono stati individuati

poter progettare interventi integrati di conciliazione.

alcuni ambiti su cui progettare interventi integrati di conciliazione.

48


A CHI SI E’ RIVOLTO

RISULTATI

- Dipartimento 10 - Lavoro, politiche della famiglia,

Partendo dall’analisi partecipata delle finalità e delle

formazione professionale, cooperazione e volonta-

articolazioni operative dell’Intesa 2012 si è riusciti a

riato della Regione Calabria;

individuare:

- Dipartimento 8 Urbanistica e governo del territorio;

- i target dei soggetti beneficiari;

- Dipartimento 13 Tutela della salute e politiche sa-

- le criticità incontrate dagli ambiti distrettuali

nitarie;

nell’iter di attuazione dell’Intesa;

- Fondazione Calabria Etica;

- gli ambiti su cui progettare interventi integrati di

- Comuni di: Montalto Uffugo, Serra San Bruno,

conciliazione.

Lamezia Terme, Caulonia, Castrovillari; APPROFONDIMENTI

- Consorzio Servizi Sociali Del Pollino (Cosspo). METODOLOGIE Il laboratorio, articolato in sessioni plenarie e sessioni di lavoro di gruppo, ha previsto l’utilizzo di metodologie partecipative. I partecipanti coinvolti hanno pertanto potuto fornire i loro contributi durante la fase di individuazione dei diversi punti di attuazione dell’Intesa.

49


2.5 Sviluppo locale

Il tema dello sviluppo locale è stato centrale nella linea PROGETTARE, in diverse regioni e con diversi approcci, alcuni più legati alle politiche regionali e agli aspetti di pianificazione e sviluppo del territorio, altri centrati sulla rete di piccoli Comuni che fanno Sistema, altri ancora sul ruolo dei GAL e di altri attori, in vista della nuova programmazione. Nuova programmazione che sostiene - anzi impone l’uso di strumenti partecipativi per progettare lo sviluppo, aspetto questo che speriamo si realizzi in modo non adempitivo (un pezzo della procedura da rispettare), ma vitale per il protagonismo reale dei territori e per una diversa capacità di ripensare lo sviluppo e utilizzare le tante opportunità che offre la programmazione europea.

50


2.5.1 Laboratorio Governance e organizzazione di un Sistema Territoriale di Sviluppo in Campania

51


CAMPANIA

Piano Territoriale Regionale (PTR) e disegnare una loro

Il laboratorio si è articolato in:

possibile organizzazione amministrativa attraverso un

Workshop di co-progettazione: 8 febbraio 2013 -

approccio che valorizzasse il raccordo coi territori e con

Napoli; 12 febbraio 2013 - Napoli; 1 marzo 2013 -

gli attori locali.

Padula (Salerno); 14 marzo 2013 - Napoli. Workshop: 14-15 novembre 2012 - Napoli; 20

OBIETTIVO

marzo 2013 - Padula (Salerno); 28 marzo 2013 -

Individuare un modello organizzativo efficace e

Bacoli (Napoli); 16 aprile 2013 - Sant’Arsenio (Saler-

coerente con la nuova programmazione europea 2014-

no); 7 maggio 2013 - Arco Felice di Pozzuoli (Napoli);

2020, coinvolgendo i comuni ricadenti nei STS “Area

14 maggio 2013 - Bacoli (Napoli); 28-29 maggio

Flegrea” e “Vallo di Diano”, considerati i più maturi per

2013 - Bacoli (Napoli); 27-28 giugno 2013 - Padula

intraprendere un percorso pilota.

(Salerno). AZIONI Il laboratorio è nato all’interno della Regione Campania,

Il laboratorio, articolato in due distinti percorsi labora-

che ha dato un forte sostegno con l’Assessore degli Enti

toriali (uno per ciascun STS) e alcuni momenti comuni,

Locali e il Servizio Promozione delle politiche istituzio-

si è sviluppato attraverso dodici workshop, favorendo il

nali e attività di comunicazione a favore degli enti locali

confronto e la discussione sul disegno

con l’intento di avviare un processo di riconoscimen-

organizzativo dei due STS coinvolti. E’ stata realizzata

to dei Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS) previsti dal

l’analisi sul loro stato di attuazione con uno sguardo

52


attento agli orientamenti e alle prospettive offerte dalla

febbraio 2013, durante il quale è stata avviata la

nuova programmazione 2014-2020; è stata verificata

pianificazione del laboratorio e del primo workshop

l’utilità e l’opportunità dell’evoluzione dei due STS in for-

individuando i partecipanti e l’organizzazione

me più avanzate di cooperazione tra i Comuni; è stata

interna per la realizzazione delle attività.

sviluppata una progettazione dello “sviluppo orientato Workshop di co-progettazione e condivisione degli

ai luoghi”.

obiettivi del percorso - Area Flegrea – Napoli, 12 Le diverse tappe sono state:

febbraio 2012, in cui è stato pianificato il laboratorio e il primo workshop, individuando i partecipanti

Workshop “Europa 2020: strategia, organizzazione,

e l’organizzazione interna per la realizzazione delle

metodi e strumenti - Le Politiche “per i luoghi” del-

attività.

la Regione Campania” - Napoli, 14-15 novembre 2012, è stato il primo passo del percorso labora-

Workshop di co-progettazione e condivisione degli

toriale in cui si è presentato lo scenario della

obiettivi del percorso e dei partecipanti - Vallo

nuova programmazione con particolare riferimen-

di Diano - Padula (Salerno), 1 marzo 2013, dove

to al tema della territorializzazione delle politiche.

sono stati condivisi gli obiettivi del percorso laboratoriale e una valutazione delle azioni già avviate

Workshop di co-progettazione e condivisione degli

per arrivare a definire le azioni successive e la pub-

obiettivi del percorso - Vallo di Diano – Napoli, 8

blicazione della notizia sui siti istituzionali.

53


Workshop di co-progettazione e condivisione degli

zione del Sistema Territoriale di Sviluppo dell’Area

obiettivi del percorso e dei partecipanti - Area

Flegrea attraverso l’analisi strategica partecipata

Flegrea - Napoli, 14 marzo 2013, durante il quale

sullo stato dell’arte.

è stata effettuata una condivisone degli obiettivi del percorso laboratoriale e una valutazione delle

Workshop “STS Vallo di Diano” - Sant’Arsenio (Sa-

azioni già avviate e pianificate le azioni successive

lerno), 16 aprile 2013, è stato il secondo evento

per l’avvio del percorso.

aperto a tutti gli attori del territorio Vallo di Diano che ha affrontato i temi della programmazione eu-

Workshop “STS Vallo di Diano” - Padula (Salerno),

ropea e le implicazioni organizzative per i Sistemi

20 marzo 2013, è stato il primo evento aperto a

Territoriali di Sviluppo (STS).

tutti gli attori del territorio in cui è stata realizzata una valutazione dell’organizzazione del Sistema

Workshop “STS Area Flegrea” - Arco Felice di

Territoriale di Sviluppo Vallo di Diano, attraverso

Pozzuoli (Napoli), 7 maggio 2013, secondo evento

l’analisi strategica partecipata sullo stato dell’arte.

aperto a tutti gli attori del territorio dell’Area Flegrea in cui sono stati affrontati i temi della programmazione europea e le implicazioni organizza-

Workshop “STS Area Flegrea” – Bacoli (Napoli), 28

tive per i Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS).

marzo 2013, primo evento aperto a tutti gli attori del territorio in cui è stata valutata l’organizza-

54


Workshop “STS comune Area Flegrea e Vallo di Dia-

(PCM), una metodologia europea per migliorare le

no” – Bacoli (Napoli), 14 maggio 2013, in cui è

capacità di progettazione delle amministrazioni pub-

stato avviato il confronto dei risultati delle analisi

bliche” in vista della nuova programmazione eu-

realizzate con i STS “Vallo di Diano” e “Area Fle-

ropea 2014-2020.

grea” e individuato un modello organizzativo che A CHI SI E’ RIVOLTO

valorizzi l’istituzione e le possibili azioni di intervento.

- Funzionari e Dirigenti della Regione Campania; - STS “Area Flegrea” e “Vallo di Diano”;

Workshop “STS Area Flegrea” – Bacoli (Napoli),

- Comuni;

28-29 maggio 2013, in cui è stata realizzata una

- Comunità Montane e Parchi regionali;

attività formativa sul “Project Cycle Management

- Università;

(PCM), una metodologia europea per migliorare le

- Associazioni locali tra cui Legautonomie;

capacità di progettazione delle amministrazioni

- Soprintendenza ai Beni culturali;

pubbliche” in vista della nuova programmazione

- Altri Stakeholder.

europea 2014-2020. Workshop “Vallo di Diano” - Padula (Salerno), 27-28 giugno 2013, che ha visto la realizzazione di una attività formativa sul “Project Cycle Management

55


METODOLOGIE

L’approccio e la metodologia Metaplan®

Le tecniche di progettazione partecipata hanno per-

Metaplan® è una metodologia di facilitazione della discussione di gruppo, basata sulla visualizzazione, sviluppata negli anni ‘70 in Germania, e da allora utilizzata con successo in infinite realtà organizzative di ogni tipo e dimensione, per affrontare e risolvere, in forma condivisa, specifici problemi. Essa consente, infatti, di gestire una discussione di gruppo e raccogliere, selezionare e omogeneizzare i diversi contenuti espressi dai partecipanti (esperienze, opinioni, soluzioni, domande, risposte). L’obiettivo della metodologia è evidenziare i punti di vista di un gruppo di individui su un determinato tema, per arrivare ad un’analisi che consideri le affermazioni di tutti e mantenga la ricchezza delle proposte individuali, portando il gruppo verso un risultato operativo. Il metodo fornisce una versione sinergica e collettiva determinata dal processo di gruppo. Permette con efficacia di analizzare un problema, mettendone in luce tutti gli aspetti; trovare la sintesi tra posizioni diverse; pianificare le azioni conseguenti, coinvolgendo le persone e definendone i ruoli. Il Metaplan® è una tecnica per la facilitazione di qualsiasi tipo di processo, basato su pochi semplici concetti: pianificare il contenuto delle discussioni, per concentrare lo sforzo su obiettivi ben configurati e noti in anticipo; visualizzare lo svolgimento delle discussioni, per far sì che ciò che via via viene acquisito sia fissato, e il discorso possa procedere verso gli altri punti in esame; sviluppare il report durante la discussione, in modo aperto e collaborativo, affinchè ciascuno dei partecipanti all’incontro abbia piena comprensione e condivisione su quanto discusso, e possa quindi essere responsabile dell’attuazione delle decisioni prese. Nonostante i principi siano estremamente semplici, la loro mancata applicazione è alla base dell’insuccesso di qualsiasi processo, dalla più semplice riunione alla più complessa attività di progettazione o analisi: tornare più e più volte sullo stesso punto; rimettere continuamente in discussione quanto pareva acquisito; procedere senza ordine, generando la sensazione che nessun punto possa essere trattato a sé; discutere a braccio, senza un disegno che guidi il passaggio da un punto a un altro; creare consenso falso o superficiale, compromettendo l’efficacia delle azioni conseguenti; non formalizzare quanto discusso, confidando nella memoria e scrupolosità di ciascuno. La gestione dei workshop con questa metodologia permette la definizione di report dei lavori, che tengano traccia delle diverse fasi del percorso, restituendo la ricchezza delle discussioni intervenute durante gli incontri e mantenendo la ricchezza delle proposte individuali degli attori del processo.

messo ai partecipanti di discutere dei problemi e degli obiettivi legati ai loro territori per poi definire in maniera condivisa un quadro logico delle azioni da realizzare. In particolare, la metodologia Metaplan® ha favorito un processo di condivisione e integrazione delle tematiche individuate dai soggetti istituzionali coinvolti, e ha permesso di visualizzare e clusterizzare le idee espresse da tutti i presenti. Per l’analisi strategica partecipata sullo stato dell’arte dell’organizzazione del STS, è stata utilizzata una matrice SWOT (Strenghts, Weakness, Opportunity and Treaths) che ha individuato punti di forza, debolezza, opportunità e minacce relative ai territori “Area Flegrea” e “Vallo di Diano”.

56


RISULTATI Il percorso laboratoriale ha posto le basi per avviare un processo di riconoscimento dei STS quali unità minima di programmazione. Contestualmente ha permesso di individuare nuove prospettive e soluzioni operative per i STS coerenti con la nuova programmazione comunitaria 2014 -2020. Nello specifico grazie al laboratorio è stato individuato un modello di gestione del STS da attuare nei due ambiti territoriali “Area Flegrea” e “Vallo di Diano” per conferire loro caratteri di maggiore efficienza, efficacia, ed economicità.

57


2.5.2 Laboratorio Europa 2020: strategie e opportunità per l’Area Vasta Brindisina

58


PUGLIA

alla presentazione delle opportunità offerte dalla nuova

Il laboratorio si è articolato in:

programmazione 2014-2020, il secondo finalizzato ad

Workshop: 16 maggio 2013 - Brindisi; 11 febbraio

analizzare le iniziative già realizzate sul territorio, le pro-

2014 - Brindisi.

blematiche esistenti e a individuare le azioni prioritarie per il miglioramento dell’Area Vasta Brindisina.

Il laboratorio ha analizzato e approfondito i problemi e le azioni necessarie per lo sviluppo del territorio Area

A CHI SI E’ RIVOLTO

Vasta Brindisina, alla luce dello scenario della nuova

Amministratori (Vicesindaci e Assessori) e tecnici dei

programmazione europea 2014-2020. Nello specifico,

Comuni dell’Area Vasta Brindisina, attori locali.

sono state focalizzate le questioni più urgenti relative all’individuazione delle linee strategiche e delle oppor-

METODOLOGIE

tunità sulle quali costruire progetti di qualità.

I lavori sono stati realizzati con metodologie partecipate, che hanno favorito una riflessione condivisa con gli

OBIETTIVO

attori locali della nuova strategia di Europa 2020, delle

Migliorare la qualità degli interventi per lo sviluppo del

tematiche prioritarie per il territorio, degli attori strate-

territorio Area Vasta Brindisina.

gici da coinvolgere, delle politiche e dei possibili interventi da attuare per lo sviluppo dell’Area

AZIONI

Vasta Brindisina. In particolare, l’utilizzo di tecniche di

Sono stati realizzati due workshop: il primo dedicato

visualizzazione, ha permesso di evidenziare i punti di

59


vista del gruppo rispetto alle tematiche prevalenti. A

Un muro nomade per un paesaggio sensibile: un action writing come flusso di consapevolezza dei discorsi

supporto è stata utilizzata la tecnica del “muro noma-

Il muro nomade consiste nella generazione di una mappa comune che trasforma i discorsi di tutti i presenti in un paesaggio unificato su una parete collettiva, mentre le parole fluiscono. È un meccanismo per il racconto in tempo reale dei ragionamenti, che una comunità rilascia in un luogo. Il muro è la tela delle persone narranti, che sgorga come flusso consapevole di contenuti, per il desiderio collettivo d’ascolto. L’action writing, la scrittura d’azione, genera il muro, accanto ad altre tecniche più classiche di visualizzazione. I portatori di singoli interessi e competenze, di varia grandezza, perdono l’esclusività di una posizione dominante, affidando le proprie idee alla contaminazione collettiva. Dentro l’accadimento di questa scena, unico e non replicabile, questioni e posizioni divergenti accettano relazioni istantanee di vicinanza: un presente comune, pronto per lo sguardo, si afferma come destino contingente di una comunità nomade di autori.

de”, utile alla ricostruzione delle sequenze discorsive delle diverse fasi di lavoro.

60 32


RISULTATI Maggiore conoscenza dei temi della nuova programmazione e delle iniziative già realizzate, in corso di realizzazione e da realizzare sul territorio, rispetto anche allo scenario del Piano Strategico dell’Area Vasta Brindisina e degli ambiti prioritari sui quali intervenire nella futura fase di progettazione (rigenerazione urbana e gestione dei rifiuti). APPROFONDIMENTI

61


2.5.3 Laboratorio Piano di Sviluppo Rurale della Regione Siciliana: valutare, programmare e definire la governance in modo collaborativo

62


SICILIA

Il laboratorio ha affrontato il tema delle politiche per lo

L’Autorità di Gestione FEASR della Regione Siciliana, con

sviluppo rurale nella Regione Siciliana, approfondendo

la struttura Assessoriale dell’Agricoltura, dello Sviluppo

due sottotemi:

Rurale e della Pesca Mediterranea, Dipartimento Regio-

1. Il processo di definizione del Piano di Sviluppo

nale dell’Agricoltura, sono stati preziosi committenti di

Rurale (PSR) 2014-2020.

uno dei percorsi laboratoriali di PROGETTARE più inte-

Durante questi incontri, è stata realizzata in manie-

ressanti ed efficaci quanto a indicazioni emerse e attori

ra condivisa e partecipata un’analisi strategica dei

coinvolti. Il laboratorio Piano di Sviluppo Rurale (PSR) è

documenti riguardanti la vecchia programmazione

stato un campo di sperimentazione di tematiche speci-

e la definizione dei nuovi fabbisogni legati ad alcu-

fiche e di tematiche strategiche molto soddisfacente dal

ne priorità tematiche della nuova programmazione

punto di vista dei contenuti e delle metodologie adotta-

(Ambiente e Innovazione), propedeutici alla definizio-

te.

ne del nuovo Programma. 2. Il tema della governance interna ed esterna e dello sviluppo locale.

Il laboratorio si è articolato in: Focus group: 15 ottobre 2013 - Palermo.

In questo caso, le attività realizzate si sono confi-

Workshop: 19-20 novembre 2013 - Palermo; 27

gurate come due momenti tra loro strettamente

novembre 2013 - Palermo; 26 marzo 2014 -

collegati: uno più interno, volto a definire nuovi pro-

Palermo; 20 giugno 2014 - Palermo; 19 novembre

cessi per un migliore presidio delle attività in capo al

2014 - Palermo; 15 aprile 2015 - Palermo.

Dipartimento Agricoltura, compreso il disegno di una

63


struttura interna in grado di realizzarle; l’altro più

tematiche della nuova programmazione e

allargato, per condividere e integrare i fabbisogni dei

propedeutici alla definizione del Programma di Svilup-

territori, individuando azioni concrete da intrapren-

po Rurale 2014-2020, contribuendo concretamente a

dere in riferimento alla misura 19 LEADER.

orientare alcune scelte e a ipotizzare nuove soluzioni. Gli incontri realizzati, dedicati ai temi “AMBIENTE” e

OBIETTIVO

“INNOVAZIONE”, si sono articolati in diversi momenti e

Migliorare la programmazione strategica rispetto ai

hanno riguardato:

temi dell’Ambiente e dell’Innovazione nel settore agri-

- Gestione delle risorse idriche in agricoltura.

colo, forestale e rurale, coinvolgendo le amministrazioni

- Approvvigionamento e uso dell’energia in agricol-

locali, i portatori di interesse e i centri di competenza

tura.

attivi sul territorio. Migliorare la governance interna ed

- Attività agricola e salvaguardia della biodiversità,

esterna relativamente al tema dello sviluppo locale per

degli habitat e del paesaggio rurale.

la definizione del PSR 2014-2020 anche attraverso

- Innovazione e trasferimento delle conoscenze nel

l’organizzazione di una struttura interna all’amministra-

settore agricolo e forestale e nelle zone rurali.

zione. A seguire, sono stati organizzati quattro workshop di AZIONI

respiro più generale, che hanno affrontato il tema della

I workshop hanno dapprima approfondito l’analisi stra-

governance e dell’organizzazione per la definizione del

tegica e la definizione dei fabbisogni legati alle priorità

PSR 2014-2020. Nello specifico, nel primo incontro

64


sulla governance interna, sono state individuate soluzio-

suggerimenti su disposizioni attuative e semplificazione

ni organizzative attraverso un lavoro di riesame critico

procedurale.

realizzato con gli attori delle strutture di governance

Nell’ultimo incontro è stato affrontata l’impostazione

coinvolte e in riferimento all’esperienza condotta nello

del “Community-led local development (CLLD)”, strumento

scorso periodo di programmazione. Una particolare at-

previsto dai regolamenti comunitari per perseguire fi-

tenzione è stata data ai temi: efficienza amministrativa,

nalità di sviluppo locale integrato su scala sub-regionale

risorse umane, formazione, sistemi informatici, defini-

con il contributo prioritario delle forze locali.

zione dei criteri di selezione, procedure e strumenti di monitoraggio e di valutazione. Nei successivi due incontri riguardanti il processo di governance dello sviluppo locale si è arrivati all’individuazione di una proposta di sviluppo integrato di organizzazione attraverso la condivisione dell’approccio LEADER e la definizione del ruolo dei GAL. Grazie alle esperienze vissute durante la vecchia programmazione si è arrivati a identificare i contenuti salienti per orientare la stesura della bozza del nuovo PSR 2014-2020, raccogliendo molteplici informazioni sull’organizzazione del territorio (Governance e Piani di Sviluppo) oltre a

65


66


A CHI SI E’ RIVOLTO

METODOLOGIE

- Amministrazione regionale: attori regionali dei

Tutti gli incontri hanno visto un coinvolgimento diretto

diversi Dipartimenti dell’Assessorato dell’Agricoltura

dei partecipanti che, attraverso un’analisi strategica

della Regione Siciliana e uffici interni e periferici dello

SWOT (Strenghts, Weakness, Opportunity and Treaths)

stesso;

partecipata e l’analisi dei fabbisogni del territorio,

- Dipartimento Pesca, Dipartimento Programmazio-

hanno consentito di raccogliere le opinioni e organizza-

ne e Dipartimento Territorio/Ambiente e loro Uffici e

re i contributi emersi in blocchi logici ottenendo così

Agenzie;

informazioni utili al lavoro di definizione del documen-

- GAL Siciliani;

to PSR. Inoltre, il laboratorio si è caratterizzato per un

- Stakeholders pubblici e privati;

coinvolgimento attivo dei partecipanti, efficace rispetto

- Distretti Produttivi e Parchi tecnologici;

al raggiungimento dei risultati raggiunti. Durante gli

- Agenzie di sviluppo;

incontri sono stati utilizzati sistemi di visualizzazione

- Organismi e Associazioni di categoria;

per organizzare i contributi in modo efficace rispetto

- Centri di Ricerca e Università;

alla redazione del nuovo documento PSR. Tra le altre è

- Realtà imprenditoriali private (specialmente legate

stata utilizzata anche la metodologia Metaplan® che si è

al tema dell’Ambiente e dell’Innovazione).

rivelata strategica rispetto alla possibilità di far emergere proposte concrete.

67


RISULTATI

Da oltre due decenni, l’approccio partecipativo è alla base delle politiche di sviluppo rurale finanziate dall’Unione Europea. Nelle Regioni, gli stakeholders nei territori sono oramai soliti prendere parte all’impostazione e all’attuazione delle strategie di sviluppo. Ciononostante, ben poco di questo approccio si è trasferito sul livello istituzionale: la gran parte delle attività legate alla programmazione di livello regionale continua a essere gestita in logica prevalentemente centralistica, e questo è all’origine di seri problemi organizzativi, che anche nel 2007-2013 hanno minato l’efficacia delle strategie oltre che della spesa. L’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca della Regione Siciliana ha scelto, attraverso il progetto Capacity SUD, di adottare un approccio partecipativo proprio sugli ambiti in cui più complessa è l’attività di analisi e di presa di decisioni. Attraverso una lunga serie di workshop partecipativi si è aperto un canale di comunicazione di inedita efficacia tra istituzione e territori, nonché tra parti diverse dell’istituzione. E si è così riusciti a superare problematicità importanti e concrete, affrontando passo per passo le scelte che, partendo dal riesame di quanto successo nel 2007-2013, hanno portato a definire dapprima il rinnovato fabbisogno dei territori, e poi, via via, la logica di funzionamento delle amministrazioni stesse, a gettare le basi per una più efficace gestione del 2014-2020.

Il percorso di co-progettazione con l’amministrazione regionale ha definito le filiere di policy, i territori destinatari con le loro eventuali aggregazioni e gli attori da coinvolgere nelle attività. Sono state, inoltre, individuate le azioni efficaci e coerenti con le priorità tematiche della nuova programmazione, in grado di rispondere ai bisogni delle comunità e alle esigenze di sviluppo rurale. Nello specifico, il percorso laboratoriale ha contribuito: - al miglioramento dei processi decisionali, sviluppando le conoscenze e le competenze degli attori coinvolti; - all’innalzamento dell’efficacia degli interventi nel territorio, migliorando la qualità delle azioni di programmazione/progettazione; - a incrementare l’integrazione delle policy.

68


APPROFONDIMENTI

Il percorso sulla governance ha poi portato gli attori del territorio, istituzionali e non, alla condivisione di azioni efficaci da realizzare e rappresentative dei bisogni delle comunità; al miglioramento dei processi organizzativi e decisionali grazie ai percorsi di analisi e valutazione condivisa attivati; all’accrescimento delle competenze e delle azioni di programmazione/progettazione. È stata infine precisata e condivisa la logica da seguire

Intervista al dott. Gaetano Cimò, Dirigente Assessora-

nella integrazione pluri-fondo FEASR-FESR che guiderà

to Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana

l’applicazione dell’approccio CLLD nel 2014-2020.

(Dipartimento degli Interventi Strutturali per l’Agricoltura Area 4 – Programmazione interventi nel settore delle attività produttive)

69


2.5.4 Laboratorio GAL Terra dei Messapi: Territori Attivi in Puglia - OpportunitĂ e strategie verso Europa 2020

70


PUGLIA

OBIETTIVO

Il laboratorio si è articolato in:

Sviluppare le competenze e le capacità di progettazione

Workshop: 27 novembre 2013 - Mesagne (Brindisi);

delle persone impegnate nelle amministrazioni e sul

7 marzo 2014 - Mesagne (Brindisi); 10-11 aprile

territorio, al fine di promuovere iniziative di sviluppo che

2014 - Mesagne (Brindisi); 30 maggio 2014 - Mesa-

vedano i GAL diventare sempre più importanti e strate-

gne (Brindisi).

gici attori del territorio pugliese, tenendo conto di quanto realizzato nel passato ciclo di programmazione e della prospettiva del nuovo ciclo 2014-2020.

Il laboratorio intendeva favorire il rafforzamento del ruolo dei Gruppi di Azione Locale (GAL) come soggetti singoli e autonomi, ma ha finito col rafforzare il ruolo

AZIONI

della rete dei GAL come soggetto collettivo che per

Il percorso laboratoriale è stato avviato con una rifles-

operare al meglio necessita del raccordo con gli attori

sione sul ruolo dei GAL, utile a focalizzarne le priorità di

strategici della programmazione territoriale. Le attività

azione, cui ha fatto seguito la presentazione del nuovo

hanno proposto strumenti di progettazione tali da per-

scenario di Europa 2020 finalizzata a illustrare il quadro

mettere ai GAL di realizzare progetti di qualità, anche in

di riferimento generale delle politiche e delle strategie

vista della nuova programmazione comunitaria 2014-

di Europa 2020 e del contesto rurale. Alla luce dello

2020.

scenario delineato, il confronto tra i partecipanti ha permesso di definire alcune priorità di intervento. Infine, è stata attuata l’identificazione partecipata delle pos-

71


sibili iniziative progettuali di sviluppo locale integrato

Management (PCM). In particolare, è stato sperimentato

e presentata la ricerca “Cooperazione intercomunale per

il Goal Oriented Project Planning (GOPP), una metodolo-

lo sviluppo. I GAL pugliesi nel periodo di programmazione

gia di lavoro che ha permesso di analizzare gli elementi

2007-2013”, dedicata al ruolo che i GAL hanno avuto

chiave alla base della strategia di intervento (indivi-

nella precedente programmazione e alle attività poste

duazione degli stakeholder, analisi dei problemi e degli

in essere, evidenziandone criticità e punti di forza.

obiettivi, sviluppo di logiche di progetto).

A CHI SI E’ RIVOLTO

RISULTATI

- Dipendenti e collaboratori dei GAL presenti nel

Il laboratorio ha rappresentato un’opportunità per mi-

territorio del Sud della Puglia (Province di Brindisi,

gliorare la capacità di progettazione, favorire un più

Taranto e Lecce);

agevole accesso ai finanziamenti europei e promuovere

- Referenti Istituzionali Comuni aderenti ai GAL;

la costruzione di reti interne ed esterne al territorio.

- Stakeholder del territorio. Nello specifico, sono stati conseguiti i seguenti risultati: METODOLOGIE

- conoscenza degli elementi principali della nuova

Il percorso laboratoriale, condotto con metodologie

programmazione;

partecipative, ha favorito l’emergere di riflessioni condi-

- consapevolezza del ruolo dei GAL come soggetti

vise sulle problematiche emergenti a livello locale. Sono

della nuova programmazione;

stati utilizzati principi e strumenti propri del Project Cycle

- rafforzamento delle relazioni con gli attori del terri-

72


torio (istituzioni e stakeholder); - sviluppo di una visione progettuale piÚ ampia rispetto ai Piani di Sviluppo Locale per l’individuazione di bandi specifici appropriati per il territorio; - sviluppo delle competenze di progettazione europea e fund raising. APPROFONDIMENTI

73


2.5.5 Laboratorio Programmazione Europea 2014-2020: una cassetta di attrezzi per il Comune di Casamassima in Puglia

74


PUGLIA

po degli Enti Locali del territorio.

Il laboratorio si è articolato in: Workshop: 12 marzo 2014 - Casamassima (Bari); 26

AZIONI

maggio 2014 - Casamassima (Bari); 10-11 giugno

Durante i primi due workshop è stata realizzata un’ana-

2014 - Casamassima (Bari).

lisi condivisa delle principali criticità e problematiche esistenti sui territori per poi presentare il nuovo sce-

Il laboratorio ha attivato una riflessione condivisa su

nario di Europa 2020, con specifico riferimento allo

problematiche comuni a differenti amministrazioni

sviluppo locale, nell’ottica integrata dei metodi e degli

locali contigue a Casamassima - Noicattaro, Triggiano,

strumenti di programmazione per lo sviluppo territo-

Rutigliano, Gioia del Colle, Capurso, Sammichele - favo-

riale partecipato. E’ stato, infine, realizzato un workshop

rendo l’individuazione di linee strategiche e opportunità

sull’applicazione della metodologia europea di progetta-

sulle quali lavorare insieme per costruire concretamente

zione partecipata Goal Oriented Project Planning (GOPP)

interventi e progetti di qualità sulla base della nuova

e dell’approccio Project Cycle Management (PCM), con

programmazione europea 2014-2020.

l’intento di trasferire competenze per una progettazione di qualità e rafforzare le capacità di progettazione degli attori chiave del territorio.

OBIETTIVO Migliorare le conoscenze sulla nuova programmazione

A CHI SI E’ RIVOLTO

europea 2014-2020 e sul ciclo di progetto per

- Amministrazione comunale di Casamassima;

individuare linee strategiche e opportunità per lo svilup-

75


- Rappresentanti dei seguenti Comuni: Noicattaro,

che si configura più come di progettazione, sono state

Triggiano, Rutigliano, Gioia del Colle, Capurso, Sam-

sperimentate il PCM e il metodo GOPP mirate al mi-

michele;

glioramento dei processi decisionali di programmazione

- Sistema Scolastico;

e progettazione e all’innalzamento della qualità degli

- Gruppi di Azione Locale (GAL);

interventi da realizzare.

- Associazioni culturali; RISULTATI

- Consulenti delle amministrazioni coinvolte.

Il percorso ha permesso: METODOLOGIE

- l’attivazione di una riflessione condivisa su proble-

In una prima fase sono stati realizzati momenti di

matiche comuni e individuazione di linee strategiche

co-progettazione del percorso che, a partire dal con-

e opportunità sulle quali costruire realmente in-

testo di riferimento e dalle modalità di organizzazione

terventi di qualità;

e gestione delle relazioni tra i vari Enti Locali, potesse

- il rafforzamento delle conoscenze e competenze

consentire di scegliere e circoscrivere le problematiche

sulla nuova programmazione europea 2014-2020 e

più urgenti e i temi di maggiore interesse su cui svilup-

sul ciclo di progetto, con riflessi anche sul migliora-

pare le azioni successive. Durante la fase di analisi

mento organizzativo delle amministrazioni coinvolte;

delle problematiche più rilevanti del territorio, è stata

- la condivisione di “una cassetta di attrezzi” per

utilizzata la visualizzazione e la clusterizzazione par-

favorire nelle amministrazioni modi di agire condivisi;

tecipata delle idee espresse. In una fase successiva,

- la creazione di veri e propri “cantieri”, ovvero

76


gruppi di lavoro con l’obiettivo di sviluppare dei progetti specifici; - il miglioramento delle relazioni istituzionali tra gli Enti Locali coinvolti. APPROFONDIMENTI

77


2.5.6 Laboratorio Territori attivi: valutare e programmare in modo collaborativo lo sviluppo del Sistema Cilento in Campania

78


CAMPANIA

te con gli obiettivi e i metodi della programmazione di

Il laboratorio si è articolato in:

Europa 2020.

Focus group: 6 novembre 2013 - Vallo della Lucania (Salerno).

OBIETTIVO

Workshop: 22 gennaio 2014 - Vallo della Lucania

Promuovere lo sviluppo dell’area del Cilento attraverso

(Salerno); 25-26 marzo 2014 - Vallo della Lucania

l’individuazione di interventi integrati e coerenti con la

(Salerno); 20 novembre 2014 - Castelnuovo Cilento

programmazione Europa 2020.

(Salerno). AZIONI Il laboratorio ha affrontato il tema delle politiche per lo

Il percorso è stato avviato con un’analisi dei problemi

sviluppo del Cilento con l’intento di rafforzare le com-

presenti sul territorio e con una valutazione dei progetti

petenze e le conoscenze degli attori locali coinvolti. La

già realizzati in modo tale da individuare meglio esi-

condivisione e la valutazione partecipata dei

genze specifiche e definire la strategia di sviluppo con

risultati relativi allo scorso ciclo di programmazione

particolare riferimento al tema del turismo ambientale e

hanno permesso il disegno di nuove prospettive e so-

culturale dell’area del Cilento.

luzioni operative riguardanti differenti tematiche. In

Il secondo incontro è stato finalizzato a ideare, con la

alcuni territori sono stati avviati, in forma sperimentale,

partecipazione attiva degli attori pubblici e privati pre-

alcuni interventi strategici e azioni di sviluppo locale da

senti sul territorio, un intervento integrato di sviluppo

realizzare in riferimento alle policy disegnate e declina-

turistico, ambientale e culturale, dell’area del Cilento at-

79


traverso l’approccio del Project Cycle Management (PCM).

- Associazioni e imprenditori.

Infine, nonostante il percorso fosse terminato, è stato

METODOLOGIE

realizzato un ulteriore incontro accogliendo l’esigenza

E’ stata realizzata un’analisi partecipata dei problemi

del Sistema Cilento di approfondire alcuni temi riguar-

del territorio e individuati gli ambiti strategici su cui

danti: la programmazione 2014-2020 e le scelte stra-

avviare la progettazione con il Metaplan®, una tecnica di

tegiche della Regione Campania, la Strategia Nazionale

visualizzazione e clusterizzazione delle idee espresse in

delle Aree interne e le politiche di sviluppo rurale, non-

maniera partecipata da tutti i presenti.

ché avviare una riflessione su quanto realizzato nella

Successivamente, si è proceduto con la progettazione di

precedente programmazione e sulle nuove opportunità

un intervento integrato di sviluppo attraverso l’approc-

da realizzare nella programmazione 2014-2020.

cio del Project Cycle Management (PCM) e l’utilizzo della matrice del Quadro Logico (Logical Framework), stru-

A CHI SI E’ RIVOLTO

mento centrale della metodologia, finalizzata ad ideare

- Comuni;

interventi integrati di sviluppo territoriale di qualità.

- Provincia; - Parco Regionale;

RISULTATI

- GAL;

Il percorso ha condotto all’ideazione di una strategia di

- Ordini professionali;

intervento da implementare nell’area del Cilento per lo

- Università;

sviluppo turistico, ambientale e culturale. Contestual-

80


mente, questo risultato ha consentito di: - sviluppare la capacitĂ di progettazione degli attori locali impegnati nelle amministrazioni; - innalzare la qualitĂ degli interventi nel territorio; - rafforzare il rapporto fiduciario fra amministrazioni e territorio. APPROFONDIMENTI

81


2.6 Politiche per il lavoro

2.6.1 Laboratorio Piani Locali per il Lavoro della Regione Calabria - Condivisione e confronto di esperienze

82


CALABRIA

percorso di progettazione partecipata finalizzato a dare

In forte raccordo coi temi affrontati nei laboratori sulle

valore alla cultura della cooperazione per un’efficace

politiche inclusive, l’intervento sui Piani Locali per il

realizzazione delle politiche regionali finalizzate

Lavoro è stato soltanto avviato ma è foriero di sviluppi

all’attuazione dei Piani Locali per il Lavoro (PLL).

alla luce delle nuove politiche regionali e di una più generale riflessione sui temi di welfare, innovazione,

OBIETTIVO

competitività dei territori e sviluppo occupazionale.

Migliorare il raccordo fra Regione e attori del territorio

Il laboratorio si è articolato in:

e promuovere la partecipazione consapevole nelle

Focus group: 17 settembre 2013 - Catanzaro

diverse fasi di progettazione e di realizzazione dei PLL

Workshop: 14 marzo 2014 - Lamezia Terme

dei diversi attori coinvolti, al fine di rispondere ai nuovi

(Catanzaro).

fabbisogni dei sistemi produttivi locali e creare “buona occupabilità”.

Un aspetto centrale della programmazione comunitaria 2014-2020 è far coesistere e dialogare, in chiave di

AZIONI

sviluppo locale, le politiche attive per l’occupazione

E’ stata realizzata un’intensa attività di progettazione

e quelle per la competitività dei sistemi produttivi. In

che ha indirizzato la Regione Calabria nella

tale contesto, il Dipartimento 10 - Lavoro, politiche

individuazione di percorsi finalizzati a facilitare processi

della famiglia, formazione professionale, cooperazione

efficienti di incontro tra “domanda” e “offerta” di lavoro.

e volontariato della Regione Calabria ha attivato un

Durante il laboratorio si è lavorato per condividere

83


il contesto in cui operano i PLL, focalizzando le

referenti di progetto da loro individuati;

opportunità di sviluppo dei contesti produttivi (reti di

- Altri attori istituzionali e non istituzionali rilevanti

imprese) e individuando le modalità di coinvolgimento

per la realizzazione delle politiche.

dei profili professionali (giovani) attraverso azioni capaci di intercettare il loro interesse.

METODOLOGIE

Le attività a seguito del laboratorio hanno portato

I tavoli di discussione realizzati hanno consentito lo

all’identificazione di un’azione pilota da attuare su due

scambio di esperienze e competenze fra attori del

dei quattordici PLL approvati e finalizzata a consentire

territorio, testimoni privilegiati, dirigenti e/o funzionari

la realizzazione di azioni di matching domanda-offerta

del Dipartimento 10 e di altri settori strategici per le

per l’attuazione dell’intervento prioritario riferito ai

politiche per il lavoro.

voucher per la buona occupabilità. RISULTATI A CHI SI E’ RIVOLTO

Attraverso le attività di progettazione si è pervenuti

- Dirigenti e responsabili di politiche strategiche

all’individuazione di azioni fondamentali e strategiche

per la realizzazione dei PLL del Dipartimento

per l’efficace riuscita dei Piani, delle opportunità per lo

10 - Lavoro, politiche della famiglia, formazione

sviluppo di ogni PLL e più in generale per innovare gli

professionale, cooperazione e volontariato della

strumenti di politica per l’occupazione, tali da rendere

Regione Calabria;

gli interventi/azioni sostenibili ed efficaci negli effetti

- Comuni capofila dei Piani Locali per il Lavoro e

prodotti sul territorio muovendosi in una logica di

84


integrazione e condivisione. APPROFONDIMENTI

85


3. Progettare le organizzazioni: i percorsi di sviluppo organizzativo

Citiamo dal capitolo precedente: “La riflessione su cui si è basata la linea è stata la correlazione fra politiche pubbliche e sviluppo organizzativo. Una nuova generazione di politiche, nuove perchè definite da Europa 2020, nuove perchè stabilite da un’amministrazione di recente insediamento, nuove perchè in grado di recepire la complessità sociale in evoluzione, non può non trovare rappresentazione in un disegno organizzativo coerente”. Se un obiettivo era quindi, quello di “migliorare le politiche”, l’altro è stato quello di “migliorare le organizzazioni”. Questa correlazione è la conseguente visione dell’organizzazione non come una “macchina” (termine che da tempo abbiamo abolito dal nostro vocabolario), ma come organismo vitale, fatto di sistemi di relazioni fra persone che mirano a un obiettivo comune: il buon governo. É il passaggio cruciale di qualsiasi azione di politica pubblica, quello che decide la concretizzazione o meno delle migliori intenzioni.

86


Alla base del miglioramento organizzativo ci deve esse-

metodologie, immettendosi operativamente nel flusso

re un patto fra dirigenza politica e corpo vivo dell’ammi-

dei processi operativi. Proponendo soluzioni, correg-

nistrazione, in cui - in una leale e trasparente reciprocità

gendo in itinere, diventando protagonisti anche della

- gli amministratori si impegnino a dare alle persone gli

propria formazione.

strumenti per lavorare bene e le persone si impegnino

In questo senso abbiamo inteso nella linea PROGET-

a dare il meglio della loro intelligenza e della loro pro-

TARE sottolineare l’esigenza di un’amministrazione che

fessionalità. Regole chiare e condivise, coinvolgimento

dia “centralità delle persone”: vogliamo che la forma-

intelligente e responsabile nelle decisioni, valutazione

zione sia un pezzo (non il solo) della Capacity Building.

e autovalutazione, costruzione condivisa degli obietti-

Costruire la capacità istituzionale sta a significare che

vi, valorizzazione – coraggiosa - delle competenze. Su

l’approccio è complesso, strettamente interrelato alle

queste regole e sulla fiducia reciproca si fonda il patto

politiche, apertissimo a ciò che si muove nella società:

di responsabilità che determina il buon funzionamento

una formazione che dia strumenti per leggere la realtà,

delle organizzazioni pubbliche.

che supporti l’attuazione dei programmi, che serva a

La FORMAZIONE come uno degli strumenti perché

valutarne risultati, effetti, impatto.

questa responsabilità sia dispiegata al meglio: formazione come apprendimento collettivo, da realizzare su interventi concreti: si impara facendo, sperimentando diverse modalità di lavoro, utilizzando una pluralità di

87


3.1 L’individuazione degli ambiti di intervento e il coinvolgimento delle amministrazioni

Preliminare ai percorsi di sviluppo organizzativo è stato significativo il ruolo svolto da Cittalia - Fondazione Anci Ricerche, struttura dell’Anci dedicata agli studi e alle ricerche, nel supporto all’individuazione degli ambiti di intervento sui quali sviluppare i percorsi di sviluppo organizzativo integrato con le policy e nelle attività di comunicazione e promozione. L’attività ha preso avvio da un’analisi di scenario sugli assetti istituzionali e organizzativi in fase di evoluzione nelle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza. Nello specifico l’indagine ha riguardato i processi di innovazione, integrazione e networking attivati nell’ambito di alcuni programmi selezionati tra quelli più rilevanti nelle quattro regioni: Piani Integrati Territoriali in Calabria, Programma Integrato Urbano (PIU) Europa in Campania, Piano urbano della mobilità in Puglia, Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU) in Sicilia, ecc. Le modalità di lavoro utilizzate sono state la ricerca desk e l’analisi sul campo con interviste ad esperti e attori istituzionali

88


che più direttamente hanno seguito i processi di

rafforzare le capacità istituzionali.

innovazione. La ricerca ha prodotto una riflessione

L’attività di Cittalia ha consentito infine di formulare

complessiva relativa alle dinamiche sviluppate dai

quattro ambiti di intervento - e relative schede progetto

territori in occasione della realizzazione di programmi

- con la descrizione di possibili percorsi da realizzare per

infraistituzionali e multi-policy.

lo sviluppo delle capacità amministrative da rinforzare

Per quanto riguarda le attività di comunicazione

nel nuovo quadro istituzionale.

per il coinvolgimento delle amministrazioni, Cittalia ha progettato e realizzato quattro incontri (uno per

Gli ambiti di intervento individuati sono stati:

regione), per identificare i nessi tra organizzazione

- Conoscenza e disponibilità di dati per

amministrativa e politiche pubbliche nel quadro di un

programmare, monitorare, valutare le politiche

processo istituzionale di riforma in atto e giungere alla

pubbliche.

definizione di azioni progettuali da poter realizzare per

- Razionalizzazione degli ambiti territoriali di intervento e ridefinizione dei confini delle politiche pubbliche. - Accessibilità dei territori. - Sviluppo economico e incremento dell’efficienza delle PA nelle relative politiche.

89


90


3.2 Laboratorio PROGETTARE in Comune - Molfetta

91


92


PUGLIA

febbraio 2015 - Molfetta (Bari); 24 febbraio 2015

Il laboratorio si è articolato in:

- Molfetta (Bari); 3 marzo 2015 - Molfetta (Bari); 12

Focus group: 23 settembre 2013 - Molfetta (Bari); 15

marzo 2015 Molfetta (Bari); 18 marzo 2015 - Mol-

aprile 2014 - Molfetta (Bari).

fetta (Bari); 26 marzo 2015 - Molfetta (Bari).

Workshop di pianificazione strategica: 29 ottobre 2013 - Molfetta (Bari); 14 novembre 2013 - Molfet-

Il laboratorio nasce a seguito delle esigenze espresse

ta (Bari); 30 gennaio 2014 - Molfetta (Bari).

dall’amministrazione comunale di Molfetta di aumenta-

Workshop di consulenza organizzativa: 13 febbraio

re l’efficacia dell’azione di governo della città, attraverso

2014 - Molfetta (Bari); 27 febbraio 2014 - Molfetta

la definizione di una più chiara strategia, una migliore

(Bari); 6 marzo 2014 - Molfetta (Bari); 13 maggio

organizzazione e una più intensa partecipazione. Nello

2014 - Molfetta (Bari); 24 giugno 2014 - Molfetta

specifico, il laboratorio ha portato alla realizzazione

(Bari).

dell’Action Plan dell’amministrazione ed ha supportato

Workshop di coprogettazione di consulenza orga-

l’organo politico e la dirigenza nell’analisi e revisione

nizzativa: 20 dicembre 2013 - Molfetta (Bari).

dell’assetto organizzativo.

Workshop: 4 aprile 2014 - Molfetta (Bari); 3-4 luglio 2014 - Molfetta (Bari).

OBIETTIVO

Seminari: 3 giugno 2014 - Molfetta (Bari);18 set-

Migliorare la qualità dell’organizzazione attraverso un

tembre 2014 - Molfetta (Bari); 28 ottobre 2014 -

nuovo disegno organizzativo, coerente con gli obietti-

Molfetta (Bari); 5 febbraio 2015 - Molfetta (Bari); 18

vi di governo, lo sviluppo del sistema di competenze e

93


un processo di inclusione del personale nei momenti di

pletare il Piano di Azione attraverso la realizzazione di

impostazione e condivisione strategica, per accrescere

ulteriori interviste rivolte ad assessori e dirigenti.

l’appartenenza organizzativa.

Nella seconda fase, l’organo politico e la dirigenza sono stati supportati nell’analisi e revisione dell’attuale as-

AZIONI

setto organizzativo per arrivare alla definizione di un

Il percorso è stato articolato in due fasi: la Pianifica-

organigramma basato sulle competenze professionali

zione strategica e la Consulenza organizzativa. Nella

dell’organizzazione e ottimizzato sulla base dei processi

prima fase sono state realizzate numerose interviste

di lavoro. Nello specifico, è stato realizzato un workshop

rivolte a dirigenti e personale per raccogliere materiali

di restituzione a cui hanno partecipato, oltre al perso-

e informazioni sulla struttura organizzativa che han-

nale, anche la Giunta ed il Capo di Gabinetto e in cui è

no permesso di aggiornare e modificare i documenti

emersa la richiesta di aggiornare il Piano di Azione e

riguardanti l’organico. Sono stati realizzati inoltre, tre

organizzare un ulteriore incontro con i dirigenti.

workshop che, partendo dal programma di governo ed

Nel corso del progetto sono state realizzate due spe-

identificando obiettivi, azioni, attori e tempi, priorità e

cifiche sessioni dedicate alla nuova programmazione

sequenzialità delle strategie, hanno permesso di co-

2014-2020 e alla presentazione della metodologia

struire in modo partecipato l’Action Plan, arrivando a

GOPP-PCM con la sperimentazione su reali ambiti di

definire un documento dettagliato su obiettivi e azioni

intervento.

dell’amministrazione durante il mandato. A seguito

Sono stati realizzati dieci seminari dedicati al rafforza-

dell’ultimo workshop si è proceduto ad integrare e com-

mento del ruolo dei Responsabili Unici di Procedimento

94


(RUP), cinque generali e cinque per settori con i relativi

METODOLOGIE

dirigenti. Gli incontri hanno permesso di migliorare la

Per la realizzazione delle attività sono state utilizzate

messa a fuoco degli obiettivi prefissati, di rafforzare il

diverse metodologie e strumenti tra cui: analisi desk

middle management, di potenziare la comunicazione tra

per la raccolta di materiali sulla struttura organizza-

RUP e dirigenti, di chiarire funzioni e responsabilità di

tiva; interviste che hanno permesso di avere ulteriori

ciascuno, di analizzare le criticità presenti nella gestione

informazioni per aggiornare i documenti sull’organico;

dei procedimenti amministrativi e di trovare soluzioni

Metaplan® che ha favorito un processo di condivisione

alle stesse.

e integrazione delle tematiche individuate dai soggetti istituzionali coinvolti ed ha permesso di visualizzare e

A CHI SI E’ RIVOLTO

clusterizzare le idee espresse da tutti i presenti; Goal

Amministrazione comunale: Sindaca, Assessori, Segre-

Oriented Project Planning (GOPP) che ha permesso di

tario Comunale, Dirigenti, Alte Professionalità, Posizioni

analizzare gli elementi chiave alla base della strategia

Organizzative, RUP, dipendenti comunali raggruppati

di intervento (individuazione degli stakeholder, analisi

per settori (Affari Generali, Programmazione Economico

dei problemi e degli obiettivi, sviluppo di logiche di pro-

Finanziaria e Fiscalità,Territorio, Lavori Pubblici, Welfare

getto); Project Cycle Management (PCM), con l’intento di

Cittadino, Corpo Polizia Municipale).

trasferire competenze per una progettazione di qualità e rafforzare le capacità di progettazione degli attori chiave del territorio. Le metodologie utilizzate durante gli incontri sono state un mix di modalità di partecipa-

95


zione e di facilitazione guidate per l’individuazione di

te senso di appartenenza all’organizzazione. Inoltre, il

soluzioni concrete alle criticità identificate.

percorso ha messo a disposizione di amministratori e dirigenti – e, indirettamente, del personale e della comunità intera – uno strumento concreto e pratico per

Tornare agli obiettivi

fissare e gestire l’avanzamento dell’azione amministra-

Nonostante un crescente interesse per gli approcci partecipativi, spesso l’applicazione di questi approcci nelle pubbliche amministrazioni genera derive tecnicistiche. Le migliori intenzioni si infrangono su processi e documenti la cui comprensione e interpretazione è preclusa ai più. Non è questo il caso di Molfetta, in cui una Sindaca giovane e con un rilevante background nella comunicazione ha saputo montare e guidare un processo in cui si è fatta la cosa più semplice e importante: riprendere gli obiettivi – quelli stessi rispetto ai quali gli amministratori avevano ottenuto il consenso dagli elettori – e dargli ordine, spessore, analiticità e verificabilità. Il Piano di Azione che ne è risultato è però il frutto del contributo congiunto non solo di chi quegli obiettivi aveva elaborato, ma anche di chi è chiamato a declinarli ed attuarli: i dirigenti e il personale tutto. E poiché l’attuazione è cosa complessa, il processo ha previsto anche una revisione organizzativa armonica rispetto alle strategie definite. Insomma, un processo completo, che possiamo già considerare un metodo di riferimento a livello nazionale.

tiva in coerenza con gli obiettivi rispetto ai quali i cittadini hanno eletto l’attuale amministrazione. Al termine del laboratorio sono stati raggiunti i seguenti risultati: - la creazione di una forte motivazione ed il conseguente coinvolgimento dei dipendenti; - la redazione del Piano di Azione delle Politiche Comunali; - il disegno del nuovo organigramma; - l’incremento delle competenze dell’amministrazio-

RISULTATI

ne in riferimento ai temi riguardanti la nuova pro-

Il percorso ha favorito momenti di progettazione con-

grammazione;

divisa di politiche integrate e l’acquisizione di una più

- una maggiore integrazione tra RUP, dirigenti e se-

esaustiva conoscenza della complessità dei processi

gretario comunale, e tra dirigenti stessi.

attuati quotidianamente nel Comune ed un più for-

96


L’attività di pianificazione strategica è stata strutturata

Consulenza strategica

come definito nello schema che segue ed è stata posta

Obiettivi

Supportare l’organo politico nell’affinamento delle strategie già elaborate in modo partecipativo in fase di campagna elettorale e poi nei primi 100 giorni di governo, attribuire priorità e sequenzialità alle strategie, formalizzare la pianificazione strategica in un Action Plan (AP) che orienti i tempi dell’azione di governo, supportare l’organo politico nel controllo strategico

Azioni

Analisi documentale desk sui materiali messi a disposizione dall’amministrazione

all’avvio del percorso progettuale. Sono stati realizzati workshop partecipativi, facilitati con la metodologia Metaplan® che hanno portato alla stesura dell’Action Plan.

Workshop di pianificazione strategica con amministratori e dirigenti, per l’attribuzione di priorità e tempificazione dell’attività di governo della città Impostazione dell’Action Plan attraverso la formalizzazione dei risultati e il confronto con i risultati dell’analisi documentale Condivisione dell’AP col personale nell’ambito di un incontro Workshop di controllo strategico facilitati, con amministratori, per il monitoraggio dell’azione di governo

97

Output previsti

Report intermedi di pianificazione strategica, Action Plan e di controllo strategico

Attori coinvolti

Sindaco, Assessori, Dirigenti, testimoni chiave, tutto il personale


L’Attività di consulenza organizzativa, strutturata come

dei workshop partecipativi facilitati con la metodologia

definito nello schema che segue, è stata realizzata

Metaplan®.

attraverso incontri di approfondimento tematico, nei quali sono state svolte delle analisi, delle interviste e

Consulenza organizzativa Obiettivi

Supportare l’organo politico e la dirigenza nell’analisi e revisione dell’attuale assetto organizzativo, realizzare un organigramma di fatto, migliorare metodi e modelli per la distribuzione delle competenze professionali nelle diverse unità organizzative, introdurre logiche di gestione per processi nei principali servizi all’utenza erogati, realizzare un organigramma ottimizzato sulla base dell’analisi e del lavoro di progettazione organizzativa partecipativo condotto

Azioni

Analisi documentale e interviste al personale sui materiali messi a disposizione dall’amministrazione tese a ricostruire l’organigramma di fatto dell’amministrazione Workshop di analisi organizzativa facilitato, per completare la ricostruzione dell’organigramma di fatto dell’amministrazione Interviste al personale per a ricostruire il sistema delle competenze e la mappa delle professionalità esistenti nell’amministrazione Analisi dei macroprocessi principali attraverso workshop facilitati che coinvolgano nel complesso tutto il personale, suddiviso per aree organizzative ad esempio in questi gruppi: a) cultura e istruzione, b) servizi alla persona, c) lavori pubblici, viabilità, gestione del verde, d) servizi demografici, vigilanza, elettorale, e) ragioneria e bilancio, economato, tributi locali Workshop di gestione delle competenze facilitato, per riprogettare i sistemi di base per la gestione delle risorse umane su base professionale nell’amministrazione Workshop di progettazione organizzativa facilitato, per ridefinire, sulla base delle risultanze dei workshop precedenti, il nuovo organigramma (e gli altri aspetti dell’amministrazione)

Output previsti

Report intermedi, workshop di analisi organizzativa, organigramma di fatto, mappa delle aree di competenza del personale dell’amministrazione, workshop di analisi dei macroprocessi dell’amministrazione, workshop di riprogettazione del sistema di gestione delle competenze, mappa dei talenti, workshop di progettazione organizzativa, nuovo organigramma

Attori coinvolti

Sindaco, Assessori, Dirigenti, testimoni chiave, tutto il personale (ripartito per aree organizzative)

98


Per quanto riguarda il percorso laboratoriale realizzato con il Comune di Molfetta non sono stati pubblicati i report perchè contenenti dati interni relativi al processo di riorganizzazione in atto.

Intervista a Paola Natalicchio Sindaco, del Comune di Molfetta

99


3.3 Laboratorio PROGETTARE in Comune - Portici

100


CAMPANIA

OBIETTIVO

Il laboratorio si è articolato in:

Aumentare l’efficacia dell’azione di governo della cit-

Workshop di co-progettazione: 9 gennaio 2014 -

tà attraverso la definizione di una più chiara strategia

Portici (Napoli).

a partire dalle linee programmatiche del mandato, un

Workshop di pianificazione strategica: 14 febbraio

nuovo disegno organizzativo coerente con gli obiettivi di

2014- Portici (Napoli); 14 marzo 2014 - Portici (Na-

governo, uno sviluppo del sistema di competenze e un

poli).

accrescimento del benessere organizzativo.

Workshop: 17 aprile 2014 - Portici (Napoli). Workshop di controllo strategico: 22 maggio 2014 -

AZIONI

Portici (Napoli).

Il percorso si è articolato in due fasi: la Pianificazione strategica e la Consulenza organizzativa. Nella prima

Il laboratorio nasce dalla volontà dell’amministrazio-

fase sono stati realizzati quattro workshop in cui sono

ne comunale di Portici di individuare un modo efficace

state individuate le principali aree strategiche d’in-

di programmare e progettare le azioni strategiche di

tervento, stabiliti con chiarezza gli obiettivi e pianificate

governo verificando la coerenza tra la struttura orga-

le azioni utili che hanno portato a costruire in modo

nizzativa attuale e quella necessaria per realizzare il

partecipato l’Action Plan. Nella seconda fase, concepita

programma di mandato.

come supporto all’organo politico e dirigenza nell’analisi dell’assetto organizzativo, sono state realizzate: analisi desk dei documenti organizzativi, due serie di interviste

101


semi-strutturate rivolte ai dirigenti ed alle posizioni

METODOLOGIE

organizzative.

E’ stata utilizzata la metodologia Metaplan® utile a co-

Nell’ambito del laboratorio è stato realizzato inoltre,

struire in modo partecipato l’Action Plan e un approccio

un workshop sulla programmazione 2014-2020 che ha

flessibile che si è avvalso di un mix vario di strumenti e

coinvolto l’amministrazione comunale e gli attori del

metodologie pur dentro una cornice di processo ben de-

territorio interessati al tema. Dopo la prima sessione,

finito che ha consentito di rispondere con tempestività

di presentazione della strategia, degli obiettivi tematici,

alle criticità via via presentate. Tutte le azioni previste si

dell’approccio e delle metodologie della nuova program-

sono basate sull’ascolto governato e strutturato delle

mazione, si è giunti a disegnare con un gruppo ristret-

persone impegnate nell’amministrazione.

to di funzionari e stakeholder strategici e con modalità partecipative il progetto di servizio informativo Eurodesk del Comune. A CHI SI E’ RIVOLTO Amministrazione comunale: Sindaco, Segretario Comunale, Assessori, Consiglieri, Nucleo di Valutazione, Dirigenti, Responsabili di Posizioni Organizzative.

102


103


104


RISULTATI

Per quanto riguarda il percorso laboratoriale realizzato con il Comune di Portici non sono stati pubblicati i report perchè contenenti dati interni relativi al processo di riorganizzazione in atto.

Gli esiti del lavoro sono stati sintetizzati in due documenti consegnati al Comune di Portici: l’Action Plan e il report di Consulenza organizzativa. L’Action Plan è il risultato del processo di pianificazione e controllo strategico e declina nel tempo il Programma di mandato dell’amministrazione comunale. È un documento che definisce con chiarezza obiettivi, azioni, attori e tempi per ognuno dei cinque punti strategici del Programma di mandato 2013-2018. Il report di Consulenza organizzativa, esito della seconda fase, ha fornito all’amministrazione le indicazioni per una più efficace implementazione del nuovo modello organizzativo individuato, formulate a partire dalla rilevazione delle posizioni di responsabilità presenti nella struttura. Ha definito inoltre, le priorità e la sequenza delle azioni da realizzare.

105


3.4 Laboratorio PROGETTARE in Comune - Turi

106


PUGLIA

OBIETTIVO

Il laboratorio si è articolato in:

Migliorare la capacità istituzionale del Comune,

Workshop di consulenza strategica: 18 novembre

attraverso il supporto nella programmazione di

2014 - Turi (Bari).

interventi mirati a indirizzare specifiche esigenze

Workshop di consulenza organizzativa: 16 dicembre

“urgenti” e prioritarie per gli amministratori.

2014 - Turi (Bari); 5 marzo 2015 - Turi (Bari). AZIONI Il progetto muove dalla volontà del neo-insediato

Il laboratorio si è articolato in tre workshop durante

organo politico di aumentare l’efficacia dell’azione di

i quali l’amministrazione è stata affiancata in un

governo della città, tramite una efficace traduzione della

processo di traduzione delle strategie (desunte dal

strategia nei corrispondenti obiettivi, che possano poi

programma di mandato, dalla relazione previsionale

essere raggiunti tramite una adeguata organizzazione.

e programmatica, ecc.) in obiettivi, secondo logica

L’intento è stato avviare un processo di cambiamento

coerente con il D.Lgs. 150/2009 e propedeutico alla

trasparente ed inclusivo dove ognuno potesse

predisposizione del Piano degli Obiettivi 2015 ed in

comprendere e ricoprire il proprio ruolo con chiarezza e

coerenza con il Sistema di Valutazione dell’Ente.

motivazione.

E’ stata inoltre, affiancata nell’analisi delle criticità organizzative riscontrate dai responsabili di posizione organizzativa nella gestione dei settori di competenza, per arrivare ad individuare le soluzioni operative da

107


RISULTATI

implementare prioritariamente.

Il laboratorio attraverso un’analisi partecipata delle A CHI SI E’ RIVOLTO

criticità concretamente riscontrate nelle prassi

Amministrazione comunale: Sindaco, Vice Sindaco,

lavorative quotidiane, ai diversi livelli organizzativi,

Segretario comunale, Assessori, Consiglieri,

ha permesso di individuare soluzioni operative

Responsabili di Posizioni Organizzative.

immediatamente cantierabili. In questo modo si è dato un contributo al miglioramento dell’azione di governo

METODOLOGIE

della città, grazie ad una efficace traduzione della

Il laboratorio, interamente co-progettato con gli

strategia nei corrispondenti obiettivi, ad oggi condivisi e

amministratori si è caratterizzato per un forte

più chiari grazie alle attività realizzate.

coinvolgimento attivo dei partecipanti. Tra le altre è stata utilizzata anche la metodologia Metaplan® che si

Per quanto riguarda il percorso laboratoriale realizzato con il Comune di Turi non sono stati pubblicati i report perchè contenenti dati interni relativi al processo di riorganizzazione in atto.

è rivelata strategica rispetto al raggiungimento degli obiettivi ma soprattutto rispetto alla possibilità di far emergere nuove proposte concrete in risposta alle criticità evidenziate. Completano il quadro sessioni di formazione tecnico-giuridica e sul tema della leadership e della managerialità.

108


3.5 Laboratorio Formazione condivisa per lo sviluppo organizzativo della Regione Siciliana

109


La metafora utilizzata da Gianni Agnesa che per il Formez PA ha coordinato le attività è metafora ciclistica molto efficace: un percorso in salita - perché fare bilanci di competenze, formazione e miglioramento organizzativo sono cose molto faticose per un’amministrazione complessa - ma poi tutto diventa più facile, una volta implementati i processi di cambiamento e messe le persone giuste

LINEA A.2 - PROGETTARE

LABORATORIO FORMAZIONE CONDIVISA maggiori informazioni su www.capacitaistituzionale.formez.it

al posto giusto.

110


SICILIA

OBIETTIVO

Il laboratorio si è articolato in:

Migliorare le competenze professionali necessarie

Focus group: 25 marzo 2014 - Palermo; 10 giugno

all’amministrazione regionale per la gestione efficace

2014 - Palermo.

del nuovo ciclo di programmazione.

Workshop: 11 dicembre 2013 - Palermo; 21 gennaio 2014 - Palermo; 11 febbraio 2014 - Palermo; 24

AZIONI

marzo 2014 - Palermo; 29 aprile 2014 - Palermo;

Il laboratorio, articolato in otto incontri, ha preso avvio

15 ottobre 2014 - Palermo.

da una accurata analisi dei fabbisogni formativi dell’amministrazione siciliana attraverso l’utilizzo di differenti

Il laboratorio ha tracciato un percorso di sviluppo e mi-

strumenti (analisi documentale, interviste, questionari

glioramento organizzativo che ha coinvolto in via speri-

e focus group con stakeholder). Questa prima fase ha

mentale tre dipartimenti dell’amministrazione siciliana

permesso di delineare le competenze presenti nell’am-

(Funzione Pubblica, Urbanistica, ex Interventi Strutturali

ministrazione e le competenze da implementare anche

dell’Agricoltura) per la definizione di un “Piano di Mi-

in riferimento alla nuova programmazione europea.

glioramento”: un documento finalizzato ad individuare

Successivamente, partendo dal concetto di formazione

e proporre percorsi di crescita rispetto alle competenze

come modo per sviluppare un complesso di competen-

professionali del personale regionale, in vista del nuovo

ze definite e specifiche per le diverse persone oltre che

ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020.

un potente “motore di cambiamento”, si è passati alla definizione del Piano di Formazione ovvero all’individu-

111


azione dei possibili moduli formativi per ciascuna area di

- Stakeholder interni: Direttori e Dirigenti di altri Di-

competenza da migliorare.

partimenti;

In ultimo si è arrivati a definire un documento, il “Piano

- Stakeholder esterni: Comuni, Enti, Università, As-

di Formazione per la nuova programmazione” corredato

sociazioni, Imprese.

da una serie di indicazioni e raccomandazioni di miglioramento organizzativo.

METODOLOGIE

Partendo da tali presupposti, sono state realizzate,

Il laboratorio è stato caratterizzato dall’applicazione di

come illustrato in precedenza, analisi mirate (Docu-

metodologie partecipative. Nello specifico, per la re-

mentali, Interviste e Questionari) attraverso le quali è

alizzazione dell’analisi dei fabbisogni formativi dell’am-

stato possibile delineare un quadro di riferimento sulle

ministrazione, è stato scelto l’Appreciative Inquiry: un

necessità dell’amministrazione Siciliana che ha orienta-

metodo di progettazione efficace e rapido con un forte

to la successiva fase di individuazione di azioni formati-

“focus sul positivo”, utile per facilitare il cambiamento

ve e azioni di miglioramento più generali.

organizzativo, sviluppando capacità creative e migliorando le relazioni tra le persone.

A CHI SI E’ RIVOLTO - Dirigenti e Funzionari di tre Dipartimenti della Re-

RISULTATI

gione siciliana: Funzione Pubblica - Settore forma-

Principale risultato del laboratorio è stato l’elaborazio-

zione del personale, ex Interventi Strutturali dell’As-

ne del Piano di Miglioramento, un accurato dossier sugli

sessorato Agricoltura, Urbanistica;

aspetti di miglioramento e sulle possibili modalità di

112


attuazione nel quale le informazioni raccolte hanno por-

Brani tratti dal report finale del laboratorio

tato alla creazione di un quadro analitico delle esigenze

“Il Piano di Miglioramento ha inteso la formazione nel suo senso più ampio:

dei dipartimenti coinvolti molto ricco, multisettoriale,

“un’azione che produce apprendimento”, cioè sviluppo di competenze e valore

accuratamente sistematizzato, elaborato, integrato e

aggiunto prodotto dalle persone come soggetti organizzativi. Affianco allo

verificato anche dagli stakeholder. Il lavoro svolto è stato

sviluppo di competenze, e dunque al trasferimento sul lavoro di nuovi saperi

di riferimento per la Regione nella redazione del nuovo

e nuove capacità, sono stati individuati un’ampia gamma di “comportamenti”

PRA (Piano di Rafforzamento Amministrativo) nel luglio

organizzativi su cui lavorare attraverso percorsi formativi.

2014.

L’ampia gamma di azioni a supporto del cambiamento in chiave di miglioramento organizzativo, che proponiamo come Piano di Formazione Condivisa,

APPROFONDIMENTI

non esaurisce le potenzialità di innovazione che l’analisi condotta può e deve produrre.

Infatti, il coinvolgimento delle persone nella definizione delle competenze da sviluppare (per sé e per gli altri) - utilizzato come approccio complessivo di progetto - consente una revisione più ampia degli interventidell’amministrazione; il coinvolgimento degli stakeholder in questo processo di empowerment, arricchisce ulteriormente il sistema di “indicazioni e suggerimenti” che forniscono a loro volta importanti piste di lavoro per il miglioramento in diversi ambiti (es. quello organizzativo, tecnologico e procedurale), pur esulando in parte dalla formazione”.

113


L’integrazione con le politiche del personale

L’integrazione con le politiche di innovazione organizzativa

Il Piano dei Corsi che abbiamo presentato, costituisce – se esaminato nel suo insieme – un repertorio delle competenze necessarie a ricoprire ruoli di responsabilità (in primo luogo) ovvero ruoli organizzativi anche operativi. In questo senso può essere utilizzato per progettare percorsi di crescita e rafforzamento delle competenze professionali per i singoli dipendenti regionali.

L’attivazione del Piano di Formazione avverrà, in linea di massima, nel medesimo periodo in cui si apre la nuova stagione 2014-2020 di programmazione dei fondi comunitari, che prevedono tra l’altro azioni di Capacity Building – l’Obiettivo Tematico (OT)11 “Potenziamento della capacità istituzionale” - ed a breve termine l’attuazione di un Programma di Rafforzamento Amministrativo (PRA).

Può cioè essere assunto come riferimento per la valutazione delle competenze da parte dei dirigenti responsabili di risorse umane, per individuare gli ambiti di necessario sviluppo delle competenze dei propri collaboratori e disegnare, insieme ad essi e con l’assistenza della funzione Formazione del Personale, percorsi di rafforzamento delle competenze a breve e a medio termine. Al tempo stesso, la partecipazione da parte dei dipendenti ai percorsi di rafforzamento delle proprie competenze, definiti di concerto con i propri dirigenti e con la funzione Formazione del Personale, può costituire elemento da considerare nell’ambito della valutazione delle performance individuali.

In entrambi i casi, l’amministrazione regionale è chiamata a definire percorsi di innovazione organizzativa, che, per avere successo, sollecitano un avanzamento nel sistema delle competenze professionali dei dipendenti regionali. Al tempo stesso, gran parte degli obiettivi formativi proposti dal Piano di Formazione, per potersi compiutamente realizzare, nel senso di attivare un sistema di competenze spendibili nell’organizzazione, hanno bisogno di profonde innovazioni organizzative e gestionali. Il Piano di Formazione può in questo senso divenire uno strumento delle politiche di Capacity Building, a patto di creare le opportune connessioni tra: - politiche generali di innovazione amministrativa; - progetti di innovazione organizzativa definiti e realizzati all’interno di singole Direzioni/Servizi regionali; - progetti di formazione per i dipendenti coinvolti in cui quei progetti di innovazione organizzativa, costruiti utilizzando le previsioni del Piano di Formazione. Tali connessioni “logiche” per essere implementate, richiedono tuttavia la costruzione di relazioni organizzative e di modalità di coordinamento, tra: - i responsabili delle politiche di innovazione amministrativa (OT 11 e PRA); - la dirigenza regionale, a livello di responsabili di Dipartimenti in primo luogo e poi di Servizi; - i responsabili del Piano di Formazione. Potrebbe quindi essere di qualche utilità immaginare forme di coordinamento – sul modello delle cabine di regia – che associno queste figure nell’impostazione e gestione dei percorsi di innovazione amministrativa. Sotto il profilo della gestione del Piano di Formazione, potrebbe essere utile prevedere una “riserva” di ore-formazione – pari almeno al 30 % del monte ore complessivo finanziato - da dedicare ai percorsi formativi individuati all’interno delle politiche di innovazione amministrativa. Il budget della formazione potrebbe così avere una doppia modalità di attivazione: - a domanda individuale, laddove singoli dipendenti decidano di iscriversi a percorsi formativi sulla base delle proprie inclinazioni e progetti di crescita professionale; - a domanda organizzativa – per una quota significativa – laddove i percorsi siano attivati a sostegno di più complessivi progetti di innovazione e la stessa scelta dei partecipanti avvenga non sulla base di inclinazioni personali, ma di scelte organizzative.

114


3.6 Laboratorio Biblioteche innovative in rete per il sistema pugliese

115


PUGLIA

OBIETTIVO

La Regione Puglia è stata uno dei partner di progetto più

Sviluppare e innovare il Sistema bibliotecario pugliese

attivo e propositivo. Nella complessità della sua pro-

a fronte del riordino normativo in corso da parte della

grammazione in ambito culturale, ci siamo soffermati

Regione.

sulla specificità delle biblioteche. Il laboratorio è stato promosso dall’Area Politiche per la Promozione del Ter-

AZIONI

ritorio dei Saperi e dei Talenti e il Servizio Beni Culturali

Il laboratorio, articolato in quattro workshop, ha ana-

della Regione Puglia, con l’intento di migliorare la defini-

lizzato e valutato i servizi erogati dalle biblioteche di

zione e l’attuazione delle politiche orientate al Sistema

pubblica lettura nella regione pugliese, attraverso l’uti-

delle Biblioteche Pugliesi. Attraverso un percorso di pro-

lizzo ed il confronto con i principali indicatori IFLA (Inter-

gettazione sono stati coinvolti Enti locali, Poli bibliote-

national Federation of Library Associations) /AIB (Associa-

cari, Biblioteche pubbliche. Il laboratorio si è concentra-

zione Italiana Biblioteche).

to sulla strategia regionale in corso di definizione e sulle possibili criticità e opportunità che ne potranno derivare

Il primo incontro ha avuto lo scopo di compiere un primo

per le singole realtà locali.

confronto sullo stato dell’arte del sistema bibliotecario in Puglia al fine di individuare delle possibili aree di miglioramento lavorando su tre aspetti funzionali: mana-

Il laboratorio si è articolato in: Workshop: 15 luglio 2014 - Bari; 11 novembre 2014

gement avanzato, fidelizzazione dell’utenza, approccio

- Bari; 4 dicembre 2014 - Bari; 5 marzo 2015 - Bari.

welfaristico.

116


Successivamente, il lavoro si è focalizzato su un con-

blioteche);

fronto ed analisi dei principali dati nazionali e di alcune

- Rappresentanti di Fondazioni, Associazioni, Coope-

Regioni Italiane relativi alle linee guida e agli indicatori

rative operanti nel settore.

standard (IFLA/AIB) per arrivare alla definizione di un sistema di indicatori standard specifico per le biblioteche

METODOLOGIE

della Regione Puglia, da inserire all’interno del Regola-

I lavori si sono avvalsi della metodologia Metaplan®,

mento regionale e che costituisse parte integrante della

che ha permesso ai partecipanti di avviare un confronto

nuova strategia di sviluppo del sistema bibliotecario.

partecipativo e di far emergere non solo le aspettative di sviluppo del sistema bibliotecario regionale, ma

A CHI SI E’ RIVOLTO

anche le attuali criticità da affrontare sia a livello strut-

- Dirigenti e Funzionari dell’Assessorato Cultura della

turale (interno al territorio regionale) sia in vista della

Regione Puglia;

riforma Delrio e dei cambiamenti che la stessa compor-

- Referenti dei sei Poli Bibliotecari Provinciali e delle

terà in termini di gestione e finanziamento del sistema

principali Biblioteche, sia quelle civiche che quelle

stesso.

più specialistiche quali quelle universitarie, di settore (Mediateca Regionale), ecclesiastiche; - Referenti di Biblioteche di pubblica lettura di livello regionale, provinciale e comunale; - Rappresentanti dell’AIB (Associazione Italiana Bi-

117


Linee guida per lo sviluppo del servizio bibliotecario pubblico

lizzare i problemi e ricercare soluzioni condivise tra

L’IFLA (International Federation of Library Associations)/Unesco, già dal 2000, ha pubblicato delle linee guida per lo sviluppo del servizio bibliotecario pubblico. Tali indirizzi sono stati recepiti da tutti i paesi e anche dall’Italia attraverso l’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), soprattutto per i grandi cambiamenti introdotti nel settore dell’informazione e della comunicazione dalle recenti innovazioni tecnologiche e da internet, che hanno mutato profondamente anche il contesto in cui le biblioteche operano. Tali indirizzi consentono infatti di seguire una metodologia che, attraverso la misurazione e valutazione dei servizi bibliotecari, con l’utilizzo di indicatori, ne consente un monitoraggio continuo, volto al miglioramento del funzionamento e dei servizi offerti. La stessa metodologia consente anche di procedere a comparazioni e confronti con le misurazioni rilevabili in altre biblioteche di pubblica lettura al fine di costruire dati di livello territoriale a differente scala.

gli attori rilevanti del sistema bibliotecario regionale; - individuazione di aree di miglioramento sulle quali investire nei prossimi anni e delle principali strategie da perseguire per portare ad un miglioramento generale del sistema bibliotecario regionale; Infine, il confronto fra le singole Biblioteche coinvolte, ha permesso l’acquisizione, all’interno del Regolamento regionale e dei relativi standard, di un sistema premiale legato proprio al concetto di reti territoriali di luoghi di

RISULTATI

cultura.

Il processo collaborativo e partecipativo che ha contraddistinto l’intero percorso laboratoriale ha contribuito al:

APPROFONDIMENTI

- rafforzamento della consapevolezza del ruolo della biblioteca nel territorio, soprattutto in virtù di un sistema culturale che vede oggi grosse forme di evoluzione e che non può più essere considerato locale in senso stretto; - miglioramento della capacità di fare rete, di ana118


4. Progettazione Europea

Uno degli obiettivi del PON GAS Capacity SUD, nelle sue diverse articolazioni, era quello di migliorare la capacità di progettazione dei fondi comunitari, che come si sa è una delle criticità che ha provocato scarsa spesa e inefficacia degli interventi. All’avvio del proprio percorso la linea PROGETTARE ha deciso di pianificare una serie di laboratori “standard” di progettazione europea che dessero gli elementi fondamentali della metodologia indicata come buona pratica dalla Commissione stessa. Iniziati in sordina, i laboratori hanno riscosso un enorme successo e sollecitato una forte domanda: abbiamo dovuto triplicarne le edizioni e progettare moduli di approfondimento. Il percorso alla fine è stato articolato in due tipologie di laboratori, Project Cycle Management (PCM) e Progettazione esecutiva, non legati ad una committenza specifica ma promossi attraverso una attività di comunicazione dedicata. Pensiamo che questo sia un filone da sviluppare, perchè scrivere progetti correttamente, a partire dall’analisi di contesto fino all’individuazione degli indicatori di risultato non è facile: è un lavoro che richiede molta sperimentazione e un affiancamento di qualità.

119


4.1 Laboratori Project Cycle Management (PCM)

120


CALABRIA: 14-15 maggio 2013 - Lamezia Terme (Ca-

- Trapani; 8-9 aprile 2014 Caltanissetta; 22-23 maggio

tanzaro); 21-22 maggio 2013 Reggio Calabria; 13-14

2014 - Enna; 6-7 novembre 2014 - Palermo; 27-28

giugno 2013 - Cosenza; 11-12 luglio 2013 Cosenza;

gennaio 2015 - Catania; 21-22 aprile 2015 - Messina.

30-31 gennaio 2014 - Crotone; 4-5 marzo 2014 - Vibo Valentia; 11-12 dicembre 2014 - Catanzaro.

In vista della nuova programmazione europea 2014-

CAMPANIA: 26-27 marzo 2013 - Benevento; 18-19

2020 sono stati organizzati dei laboratori didattici su

aprile 2013 - Arco Felice di Pozzuoli (Napoli); 28-29

“Una metodologia europea per migliorare le capacità di

maggio 2013 - Salerno; 20-21 febbraio 2014 - Caserta;

progettazione delle amministrazioni pubbliche”, dedicati

6-7 maggio 2014 - Avellino; 25-26 novembre 2014 -

all’approccio del Project Cycle Management (PCM) e al

Arco Felice di Pozzuoli (Napoli).

metodo Goal Oriented Project Planning (GOPP), promossi

PUGLIA: 11-12 aprile 2013 - Bari; 16-17 aprile 2013

dalla Commissione Europea per la definizione di proget-

- Bari; 7-8 maggio 2013 - Foggia; 4-5 giugno 2013

ti di qualità.

- Bari; 2-3 luglio 2013 - Lecce; 16-17 ottobre 2014 Taranto; 4-5 febbraio 2015 - Trani; 30-31 marzo 2015

OBIETTIVO

- Barletta.

Migliorare le competenze di programmazione e pro-

SICILIA: 7-8 maggio 2013 - Agrigento; 16-17 maggio

gettazione delle pubbliche amministrazioni e degli altri

2013 - Catania; 18-19 giugno 2013 - Palermo; 12-13

attori locali attraverso l’approccio del PCM.

dicembre 2013 - Messina; 14-15 gennaio 2014 - Siracusa; 4-5 febbraio 2014 - Ragusa; 20-21 marzo 2014

121


AZIONI

bientali e Onlus).

Sono stati organizzati complessivamente 33 laboratori della durata di una giornata e mezza, durante i quali è

METODOLOGIE

stato presentato l’approccio al PCM con i suoi principi e

L’attività svolta nei laboratori si è basata su casi reali e

strumenti. Successivamente, è stato analizzato il ciclo

con un’alternanza di sessioni plenarie e lavori di gruppo

di vita di un progetto e si è proceduto con l’illustrazione

in cui si è sperimentato l’approccio del PCM. Tale ap-

della metodologia GOPP e delle sue fasi (analisi e pro-

proccio, si fonda sul presupposto che una progettazione

gettazione).

efficace tenga conto, sin dall’inizio, dalle reali esigenze dei destinatari il cui coinvolgimento è strategico per

A CHI SI E’ RIVOLTO

la realizzazione di proposte di qualità. Il PCM utilizza il

Le attività hanno coinvolto 1408 partecipanti nei diversi

metodo GOPP, standard nell’ambito della progettazione

capoluoghi di provincia delle quattro regioni interessate,

comunitaria. Il GOPP prevede una fase iniziale di ana-

in particolare:

lisi partecipativa del contesto territoriale e/o tematico

- Dirigenti, Funzionari, tecnici di amministrazioni

nel quale si intende intervenire, cui segue una fase di

pubbliche locali;

progettazione dell’intervento attraverso l’utilizzo del-

- Altri attori pubblici o pubblico/privati (ASL, Univer-

la matrice di progettazione del Quadro Logico (Logical

sità, GAL, Agenzie locali di sviluppo, etc.);

Framework).

- Attori socio economici dei territori interessati (associazioni di categoria, associazioni culturali e am-

122


L’orientamento al beneficiario: la progettazione partecipata per obiettivi

L’approccio del Project Cycle Management (PCM) e a metodologia di progettazione partecipata Goal Oriented Project Planning (GOPP)

La metodologia di progettazione partecipata utilizzata nell’ambito dell’approccio PCM è il GOPP, Goal Oriented Project Planning, un metodo di facilitazione di gruppi di lavoro, basato su una procedura strutturata di progettazione per obiettivi, che si avvale di tecniche di visualizzazione e di discussione di gruppo. Il metodo GOPP prevede la realizzazione di workshop partecipativi con gli attori locali, da realizzarsi nelle diverse fasi del ciclo di vita di un progetto, e prioritariamente nelle fasi di analisi/identificazione e di formulazione/progettazione. I workshop sono gestiti da un facilitatore, un consulente di processo esperto del metodo, che non porta soluzioni bensì agisce una consulenza di tipo bottom up, affiancando gli attori locali, facendo emergere il loro know how, attivando le risorse presenti, gestendo il percorso metodologico per definire il progetto. La prima fase di lavoro prevede una corretta definizione dell’entità/tema su cui attivare il percorso di progettazione partecipata, e una approfondita mappatura e analisi degli attori-chiave. Le fasi di lavoro di un workshop di analisi e identificazione sono:

L’approccio integrato del Project Cycle Management viene promosso dall’Unione Europea negli anni ‘90, con l’obiettivo di incrementare l’efficacia dei progetti, elevando la qualità e migliorando il processo decisionale di programmazione e progettazione. Uno degli elementi fondamentali che caratterizza l’approccio del PCM è che i progetti sono identificati con l’apporto degli attori chiave, gli stakeholder, compresi i beneficiari finali degli interventi, di un determinato ambito tematico in un contesto territoriale definito. Ciò per garantire l’identificazione di progetti che includano le vere esigenze (i problemi) dei destinatari degli interventi e che siano dunque soluzioni concrete a problemi reali dei beneficiari e che sin dall’inizio siano condivisi dagli attori locali. Il PCM si compone di diversi strumenti, quali la struttura logica del progetto o Logical Framework e la metodologia di progettazione partecipata GOPP e si basa su alcuni fondamentali principi chiave, quali il ciclo di vita del progetto, l’orientamento al beneficiario, la verifica dei fattori di sostenibilità dei progetti, una struttura sistematica per il monitoraggio e la valutazione.

- analisi dei problemi (costruzione dell’Albero dei problemi); - definizione degli obiettivi (costruzione dell’Albero degli obiettivi); - individuazione dei possibili ambiti di intervento (clustering). Il ciclo di vita del progetto

Le fasi di lavoro di un workshop di progettazione sono:

Il PCM distingue chiaramente sei fasi del ciclo di vita di un progetto che sono: - programmazione; - analisi del contesto e identificazione delle possibili strategie; - formulazione degli interventi; - pianificazione e progettazione esecutiva; - finanziamento; - attuazione delle attività del progetto; - valutazione.

- scelta degli ambiti di intervento (scoping); - definizione della logica di intervento con la matrice del Quadro Logico (obiettivi generali, obiettivi specifici, risultati, attività); - analisi del rischio; - definizione di indicatori oggettivamente verificabili; - programmazione temporale delle attività.

123


La struttura logica del progetto Un altro strumento di grande rilevanza dell’approccio PCM è la Struttura Logica del progetto definita in una matrice detta Logical Framework o Quadro Logico, e discende in stretta coerenza dall’Albero degli obiettivi e presenta una progettazione per obiettivi contrapposta alla più tradizionale e meno efficace programmazione per attività. La matrice del Quadro Logico viene definita nella fase di formulazione del progetto durante il workshop partecipativo di progettazione. Il grande vantaggio dato dalla struttura logica di progetto è l’elevata coerenza interna che viene garantita in quanto la definizione degli obiettivi avviene a partire dall’individuazione dei problemi che si intendono affrontare e risolvere con il progetto.

124


RISULTATI I laboratori hanno consentito di: - approfondire le tematiche della nuova programmazione 2014-2020; - migliorare le capacità di progettazione per un più agevole accesso ai finanziamenti europei; - rafforzare il coinvolgimento degli attori locali e la loro capacità di interagire in vista di una migliore efficacia dei processi di progettazione. APPROFONDIMENTI

125


4.2 Laboratori di Progettazione esecutiva

126


CALABRIA: 3-4 febbraio 2015 - Lamezia Terme (Catan-

OBIETTIVO

zaro);

Promuovere le capacità di programmazione e progetta-

CAMPANIA: 13-14 gennaio 2015 - Arco Felice di Po-

zione delle pubbliche amministrazioni e degli altri attori

zzuoli (Napoli); 24-25 febbraio 2015 - Arco Felice di

locali, in particolare in vista della nuova programmazio-

Pozzuoli (Napoli);

ne europea 2014-2020, per un più agevole accesso ai

PUGLIA: 4-5 dicembre 2014 - Taranto; 25-26 febbraio

finanziamenti europei.

2015 - Trani; 3-4 marzo 2015 - Bari; 14-15 aprile 2015 - Barletta;

AZIONI

SICILIA: 20-21 gennaio 2015 - Palermo; 14-15 aprile -

Sono stati realizzati 10 laboratori della durata di una

Catania; 5-6 maggio - Messina.

giornata e mezza, durante i quali è stata presentata la logica ed il funzionamento dei programmi a gestione

In vista della nuova programmazione europea 2014-

diretta e indiretta promossi dall’Unione Europea e ana-

2020 sono stati organizzati laboratori formativi su “Le

lizzati alcuni bandi e i relativi formulari al fine di poter

opportunità di finanziamento per le amministrazioni

ricavare gli elementi essenziali per una progettazione

pubbliche nella nuova programmazione 2014-2020”,

coerente con i requisiti richiesti. Sulla base di questa

dedicati alla progettazione esecutiva su fondi comuni-

analisi, sono state sviluppate proposte progettali basa-

tari diretti e indiretti attraverso l’utilizzo del Project Cycle

te su casi reali, con l’utilizzo del PCM-GOPP.

Management (PCM) e del Goal Oriented Project Planning (GOPP) per la definizione di progetti di qualità.

127


A CHI SI E’ RIVOLTO

ste progettuali concrete.

Le attività hanno coinvolto 216 partecipanti nei diversi capoluoghi di provincia delle quattro regioni coinvolte, in

RISULTATI

particolare:

I laboratori hanno consentito di:

- Dirigenti, Funzionari, tecnici di amministrazioni

- rafforzare le capacità di progettazione e appro-

pubbliche locali;

fondire le tematiche della nuova programmazione

- Altri attori pubblici o pubblico/privati (ASL, Univer-

2014-2020 attraverso l’approfondimento di nuovi

sità, GAL, Agenzie locali di sviluppo, etc.);

bandi a gestione diretta tra cui “Cosme” ed

- Attori socio economici dei territori interessati (as-

“Erasmus”;

sociazioni di categoria, associazioni culturali e am-

- sperimentare operativamente le modalità di scrit-

bientali e Onlus).

tura di un progetto ed incrementare le conoscenze rispetto alla realizzazione di progetti efficaci.

METODOLOGIE APPROFONDIMENTI

La metodologia didattica è stata di tipo partecipativo, con esercitazioni e simulazioni basate su casi reali e con un’alternanza di sessioni plenarie e lavori di gruppo in cui grazie all’utilizzo della metodologia GOPP-PCM è stato possibile sviluppare gli elementi operativi della progettazione esecutiva, arrivando a sviluppare propo-

128


5. Il gruppo di lavoro

Non indichiamo i ruoli specifici delle persone che hanno costituito le Task force, centrale e territoriali. Sono stati ruoli molto diversi, alcuni di assistenza al coordinamento, altri molto specifici; alcuni svolti per tutta la durata del progetto, altri per periodi brevi. Tutti hanno contribuito alla realizzazione della linea PROGETTARE e quindi tutti sono stati preziosi.

129


Maria Francesca Piano

Task force territoriale Puglia

Donatella Spiga

Renata Brandimarte

Alberto Valtellino

Rosa Carlone Angela Ornella Cirilli

Responsabile di linea Elena Tropeano

Fedele Congedo

Annarita Le Piane

Andrea Gelao

Monica Grazia Maraziti

Conny Lattarulo

Lorella Vivona

Marilena Martino Germana Pignatelli

Task force territoriale Campania

Task force centrale Gianni Agnesa Fabiana Cocco

Task force territoriale Calabria

Emanuela Collini

Nicola Recchia

Daria Corbo Annapina Cuccurullo

Task force territoriale Sicilia

Fabia Francesconi

Angela Clemente

Ilaria Lembo

Valeria D’Angelo Giovanna Di Gangi

Cristina Defalchi

Giuseppe Glaviano

Alice Fanni Emma Maxia Patrizia Murru

130


6. I consulenti

Anche per i consulenti vale il discorso fatto per le Task force: alcuni hanno seguito l’intero percorso, altri brevi parti. Tutti hanno lavorato con lo staff in modo coeso e finalizzato ai medesimi obiettivi di qualità .

131


CONSULENTI DI METODI E PROCESSI NOME

COGNOME

AMBITO DI COMPETENZA

Matteo

Baronti

Metodologia partecipativa EASW (European Awareness Scenario Workshop)

Federico

Bussi

Metodologie di progettazione, processi e strumenti partecipativi

Laura

Carta

Facilitazione dei processi partecipativi

Barbara

Chiavarino

Progettazione partecipata di bandi europei

Andrea

Lorenti

Analisi e Progettazione partecipata per lo sviluppo organizzativo

Paolo Mario Remo

Martinez

Metodologie partecipative, con specifico riferimento al Mosaico Digitale e a EASW (European Awareness Scenario Workshop)

Luca

Melis

Progettazione partecipata delle politiche e dello sviluppo organizzativo

Alessandra

Modi

Metodologia partecipativa EASW (European Awareness Scenario Workshop)

Marina

Orefice

Analisi e progettazione partecipata per lo sviluppo organizzativo

Serenella

Paci

Progettazione partecipata delle politiche e dello sviluppo organizzativo

Monica

Puel

Metodologie di progettazione, processi e strumenti partecipativi

Augusto

Vino

Politiche pubbliche, sviluppo organizzativo e formazione

132


CONSULENTI TEMATICI NOME

COGNOME

AMBITO DI COMPETENZA

Annaflavia

Bianchi

Agenda digitale

Osvaldo

Cammarota

Sviluppo locale

Lorenzo

Campioni

Servizi di cura per l’infanzia

Salvatore

Capezzuto

Aspetti giuridici dei Sistemi Territoriali di Sviluppo

Barbara

Chiavarino

Progettazione europea e programmazione 2014-2020

Raffaele

Colaizzo

Programmazione 2014-2020, processi e strumenti per lo sviluppo locale

Marco

Ruffino

Mappe concettuali per la programmazione 2014-2020

Laura

Pisu

Servizi bibliotecari innovativi

Antonella

Saracino

Metodologie di censimento nelle biblioteche

Renato

Scordamaglia

Politiche inclusive e welfare sociale

CONSULENTI TECNICI Massimiliano

Cosi

Grafica

Maurizio

Difronzo

Riprese video

Marco

Piccolo

Comunicazione web

Ubaldo

Proto

Riprese video

133


GRUPPO DI LAVORO DELL’UNIVERSITÀ ROMA TRE - DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

GRUPPO DI LAVORO DI CITTALIA

Massimo

Allulli

Docente di Urbanistica

Analisi e valutazione politiche pubbliche e gestione processi partecipativi

Simone

D’Antonio

Comunicazione esterna e comunicazione integrata

Geremia

Docente di Restauro

Angela

Gallo

Ricerca e comunicazione

Michele

Zampilli

Docente di Restauro

Annalisa

Gramigna

Ricerca e gestione processi partecipativi

Pierfrancesco

Ungari

Consigliere di Stato, Docente di Legislazione dei beni culturali

Massimo

La Nave

Ricerca e gestione progetti complessi

Andrea

Filpa

Docente di Urbanistica

Simone

Ombuen

Francesca

Un ringraziamento agli studenti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre.

Un ringraziamento particolare a Paolo Testa per il suo qualificato supporto.

134


7. I testimoni

135


NOME

COGNOME

ORGANIZZAZIONE DI APPARTENENZA

IN QUALE ATTIVITÀ SONO INTERVENUTI

Luigi

Ambrosio

Dipartimento Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali - Consiglio Nazionale delle Ricerche

Smartpuglia, 23 luglio 2013 - L’importanza delle tecnologie abilitanti per uno sviluppo integrato e sostenibile

Dario

Cacace

Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA)

Sistema Cilento, 20 novembre 2014 - Europa 2020 e le politiche di sviluppo rurale - Il Leader

Paolo

Castelnovi

Fondazione Fitzcarraldo

Smartpuglia, 6 dicembre 2013 - Management, economia, politiche della cultura, delle arti e dei media

Umberto

Costamagna

Call&Call

Smartpuglia, 7 aprile 2014 - Responsabilità sociale di impresa

Gabriel

Crean

Commissariato all’ Energia Atomica e alle Energie Alternative (CEA)

Smartpuglia, 23 luglio 2013 - Key Enabling Technologies for competitive Italy and Europe

Gianni

Dominici

Forum PA

Smartpuglia, 15 novembre 2013 - Smart cities and communities

Annamaria

Ferretti

Giornalista

Smartpuglia, 15 novembre 2013 e 6 dicembre 2013 - Esperienze di innovazione in Puglia

Carlo

Infante

performingmedia.org

Smartpuglia, 6 dicembre 2013 - Creatività sociale delle reti

Domenico

Liotto

Gabinetto presidente regione Campania

Sistema Cilento, 20 novembre 2014 - Strategia Nazionale delle Aree interne: lo stato dell’arte nella programmazione della Regione Campania

Marta

Mainieri

collaboriamo.org

Smartpuglia, 6 dicembre 2013 - Consumo collaborativo, sharing economy, servizi collaborativi digitali

Antonio

Massari

Learning Cities - Puglia

Area Vasta Brindisina 16 maggio 2013 - Orientamenti e priorità area vasta brindisina sulle politiche della nuova programmazione

136


NOME

COGNOME

ORGANIZZAZIONE DI APPARTENENZA

IN QUALE ATTIVITÀ SONO INTERVENUTI

Pierpaolo

Pallara

Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA)

Gal Messapi, 7 marzo 2014 - Sviluppo rurale nella programmazione 2014-2020

Valentina

Piersanti

Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci)

Smartpuglia, 15 novembre 2013 - Smart cities and communities

Marco

Ruffino

Università di Bologna - Koinè S.r.l.

Smartpuglia, 22 gennaio 2013 - Mappe cognitive della programmazione 2014-2020

Sesto

Viticoli

Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI)

Smartpuglia, 23 luglio 2013 - Le KETs e le tecnologie prioritarie dell’industria Italiana

137


8. I credits

Le persone cui la linea PROGETTARE deve la propria realizzazione e che ringraziamo tutte sono indicate coi ruoli che avevano al momento dell’avvio delle attività: ruoli che talvolta sono cambiati. Noi le citiamo “così come erano”.

138


CALABRIA

Adele Scarano (Assessore al Turismo, ai Beni Culturali

Regione Calabria: Bruno Calvetta (Direttore Generale

e allo Sviluppo), Clotilde De Giovanni (Segretaria Asses-

Dipartimento 10 - Lavoro, politiche della famiglia, for-

sorato al Personale e alla Municipalità), tutta la Giunta

mazione professionale, cooperazione e volontariato e

Comunale.

AdG FSE), Alessandra Celi (Dirigente), Cosimo Cuomo

Sistema Cilento: Aniello Onorati (Presidente), Daniela

(Dirigente), Giuseppe Campisi (Funzionario).

Baldi (Responsabile amministrativo).

Comune di Monasterace: Maria Carmela Lanzetta (Sindaco); Cesare Deleo (Sindaco), Caterina De Nisi (Respon-

PUGLIA

sabile ufficio tecnico), Giuseppe Carnuccio (Responsabile

Regione Puglia: Angela Barbanente (Vice Presidente e

area tecnica), Francesco Coluccio (Tecnico comunale).

Assessore al Territorio), Loredana Capone (Assessore allo Sviluppo economico), Guglielmo Minervini (Asses-

CAMPANIA

sore alla Mobilità e Infrsatrutture), Antonella Bisceglia

Regione Campania: Pasquale Sommese (Assessore agli

(Direttore d’Area Politiche per lo sviluppo economico,

Enti Locali), Paola Canneva (Funzionario), Maria Caristo

lavoro e innovazione), Adriana Agrimi (Dirigente),

(Dirigente), Francesco Escalona (Funzionario).

Claudia Germano (Funzionario); Roberto Carlo Giannì

Comunità Montana Vallo di Diano: Raffaele Accetta

(Direttore d’Area Politiche per la mobilità e qualità urba-

(Presidente), Michele Rienzo (Direttore tecnico).

na), Enrico Campanile (Dirigente), Carmela Iadaresta (Di-

Comune di Portici: Nicola Marrone (Sindaco), Antonio

rigente); Francesco Palumbo (Direttore d’Area Politiche

Martucci (Assessore al Personale e alla Municipalità),

per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti),

139


Silvia Pellegrini (Dirigente), Massimiliano Colonna (Diri-

Area Vasta Brindisina: Candida Bitetto (Consulente).

gente), Mariella Anselmi (Funzionario).

Un ringraziamento particolare a Maria Sasso, dal 2007

InnovaPuglia Spa: Francesco Surico (Direttore Generale).

ispiratrice e compagna di viaggio di tanti progetti regio-

ARTI-Agenzia Regionale per la Tecnologia e Innovazione

nali e territoriali.

della Regione Puglia: Eva Milella (Presidente). Comune Casamassima: Margherita Diana (Funzionario).

SICILIA

Comune Molfetta: Paola Natalicchio (Sindaco),

Regione Sicilia: Rosaria Barresi (AdG FEASR e Dirigente

Francesco Bellifemine (Assessore allo Sviluppo Econo-

Generale Dipartimento Interventi Strutturali per l’Agri-

mico, Lavoro, Innovazione), Carlo Casalino (Segretario

coltura), Gaetano Cimò (Dirigente), Annamaria Pileri

Generale), Corrado La Forgia (Capo di Gabinetto),

(Dirigente), Anna Greco (Dirigente); Luciana Giammanco

Gianluca De Bari (Funzionario), Enzo La Forgia (Funzio-

(Dirigente Generale Dipartimento Funzione Pubblica),

nario), Rosa Losito (Funzionario), Teresa Morgese (Fun-

Antonino Cangemi (Dirigente).

zionario), Ottavia Paola Antonucci (Funzionario), tutta la Giunta Comunale e tutti i Dirigenti.

FORMEZ PA

Comune di Turi: Domenico Coppi (Sindaco),

Anna Gammaldi: Dirigente Politiche di sviluppo e fondi

Lavinia Orlando (Vice Sindaco), Francesco Mancini (Se-

strutturali - Responsabile del progetto di Capacity SUD.

gretario Generale).

Valeria Spagnuolo: Dirigente supervisore Area Sviluppo

Gal Messapi: Cristiano Legittimo (Responsabile anima-

capacità istituzionale, qualità dei servizi, competitività

zione territoriale).

territoriale e pianificazione strategica.

140


RINGRAZIAMENTI Un ringraziamento particolare è rivolto a tutte le amministrazioni regionali, provinciali e comunali che ci hanno offerto le proprie sedi istituzionali per la realizzazione delle attività . Ringraziamo le altre organizzazioni (Acquedotti di Puglia, Istituto Nazionale di Urbanistica di Catania, Hotel Terme Stufe di Nerone di Bacoli, Hotel La Villa dei Gourmets di Foggia, Tecnopolis - Parco Scientifico Tecnoclogico di Valenzano, The HUB - Fiera del Levante di Bari, ecc.) che ci hanno ospitato nelle loro strutture mettendoci a disposizione spazi di lavoro, personale e strumentazione.

141



Realizzato con il cofinanziamento dell’unione europea e con il contributo di PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA Asse E - capacità istituzionale - Obiettivo specifico 5.1

capacity SUD Linea A.2 - PROGETTARE capatiySUD_progettare@formez.it t/070 67956246; f/070 666287

capacitaistituzionale.formez.it


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