Pegasonews ottobre 2014

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ottobre 2014 newsletter numero 02

EDITORIALE

Comunicare per costruire insieme il nostro futuro A dicembre 2013 è stato deliberato il piano di comunicazione del Fondo: in questo numero parliamo dei primi 4 passaggi! Nel precedente editoriale si è concentrata l’attenzione sul cuore pulsante del fondo pensione, la gestione finanziaria, che permette di realizzare l’obiettivo di investire i risparmi previdenziali degli iscritti. Tale aspetto è fondamentale per la vitalità della nostra realtà, tuttavia vi sono altri aspetti essenziali affinchè il fondo pensione prosperi e si sviluppi, come ad esempio la comunicazione. Il termine “comunicare” può essere anche ricondotto in modo suggestivo al concetto di “costruire insieme, fortificare insieme”, evidenziando come le basi di un’associazione quale è il fondo pensione debbano essere ricercate nella condivisione dei punti di riferimento, anche in un ambito non intuitivo e familiare come quello della pianificazione del proprio futuro previdenziale. A dicembre 2013, utilizzando il supporto tecnico di Mefop, il CdA del fondo pensione Pegaso ha ritenuto strategico definire e deliberare il proprio piano di comunicazione strategico, al fine di impegnarsi su tale fronte in modo analogo a quanto già si fa sul versante finanziario e organizzativo. Il piano è stato strutturato in sette passaggi che comportano una rivisitazione periodica di tutte le attività. Il primo passo è stato compiuto, analizzando lo scenario di riferimento, al fine di comprendere il contesto generale della previdenza complementare in Italia e in particolare le caratteristiche dell’area di riferimento di Pegaso. Attraverso l’utilizzo delle ultime analisi campionarie svolte sulla previdenza complementare italiana (Censis 2012 e Mefop 2013), si è analizzata la composizione di iscritti e potenziali iscritti al Fondo e poi si è analizzato il questionario di soddisfazione somministrato agli iscritti di Pegaso ad aprile 2013 attraverso il sito del Fondo. Dall’indagine compiuta dal Censis per la Covip nel 2012 è emerso che “… la previdenza complementare sconta oggi difficoltà legate sia a fattori di contesto, come i redditi lenti, il basso

di Andrea Mariani Direttore del fondo pensione Pegaso

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Nota informativa e lo Statuto.

In questo numero: Dedichiamo questa Pegasonews alla comunicazione. Profondamente convinti infatti che la comunicazione costituisca uno dei tre pilastri, insieme alla gestione finanziaria e all’organizzazione dei processi, su cui si basa un’iniziativa di successo nell’ambito della previdenza complementare, il Fondo Pegaso ha approvato per la prima volta nel 2013 il Piano Strategico di Comunicazione. Tante le novità che coinvolgono noi e tutti i nostri iscritti. Il rilancio della Pegasonews, la presenza sui social network, l’edugame sui rendimenti e tante altre le operazioni che ci vedranno protagonisti insieme. Ad integrare e fornire supporto scientifico alla nostra comunicazione, l’attività costante di monitoraggio e analisi del Laboratorio di Previdenza Complementare. Conosceremo, con questo numero, le aziende partner che rendono questo progetto possibile. Vi auguriamo una buona lettura e vi invitiamo a condividere le vostre opinioni sulla nostra pagina Facebook!

»» Editoriale:

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»» Questo mese un contributo di…

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»» A tu per tu con il fondo

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Comunicare per costruire il nostro futuro Pegaso sui social network per “parlare con” Trasferimento alle forme individuali pensionistiche: quali rischi per gli iscritti?

»» Laboratorio di previdenza comportamentale Pag. 9 - 15 Percezione del risparmiatore e previdenza complementare. Conosciamo i nostri partner.


1. ANALISI DELLO SCENARIO

2. Identificazione del pubblico obiettivo e determinazione degli obiettivi del piano di comunicazione

7. Misurazione dei risultati della comunicazione

3. Elaborazione del messaggio

6. Definizione del mix comunicazionale

5. Definizione dello stanziamento comunicazionale totale

Pegaso “soluzioni“ concrete per il tuo futuro via Savoia, 82 00198 Roma Tel.06.85357425 Fax 06.85302540 info@fondopegaso.it www.fondopegaso.it Vice Presidente: Paolo Bicicchi Direttore: Andrea Mariani Struttura: Patrizia Medelina Cristina Olivieri Crizia Paterniani Alessandro Ferretti

4. Scelta dei canali di comunicazione

risparmio possibile e la paura di perdere il lavoro, sia fattori specifici che la rendono meno attraente agli occhi dei lavoratori rispetto a forme alternative di collocazione delle proprie risorse per una vecchiaia serena. Tra i fattori specifici di difficoltà per la previdenza complementare a contare sono il suo costo percepito (inteso come il peso che la quota da destinare ad essa ha sul proprio reddito) e la ridotta fiducia di cui beneficia; pesano poi come un macigno le vere e proprie voragini informative su essa; i lavoratori infatti mostrano di saperne poco e, spesso, quel che sanno è inesatto. Agli occhi dei lavoratori oggi la previdenza complementare è ancora una nebulosa informe. […] Sul piano delle cose da fare, va detto che la difficoltà oggettiva di intervenire sui fattori di contesto che vincolano la previdenza complementare e che sono legati alla dinamica della crisi e al suo impatto su reddito e aspettative dei lavoratori, non rende meno prioritario l’intervento sui fattori specifici, a cominciare dalla attivazione di campagne informative efficaci modulate sulle differenti tipologie di lavoratori, con il coinvolgimento degli interlocutori che hanno la loro fiducia, e finalizzate a riempire le evidenti voragini informative; campagne informative in grado di veicolare conoscenza sulla previdenza complementare e in parallelo di promuovere fiducia nell’efficacia dello strumento e nella capacità dei soggetti che ne sono protagonisti di svolgere compiutamente la propria mission” (Indagine Censis per Covip 2012). Appare quindi evidente che le problematiche generali che possono ostacolare lo sviluppo di un fondo pensione, non possono costituire l’alibi per non assumersi la responsabilità di attivare una strategia di comunicazione efficace, rivolta ai propri iscritti effettivi e potenziali.

Progetto creativo: tango360.it FondO PENSIONE (CdA, struttura)

AZIENDE PEGASO

ASSEMBLEA DELEGATI PEGASO

POTENZIALI ADERENTI

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ADERENTI

ORGANIZZAZIONI SINDACALI PEGASO


Il secondo passaggio è stato individuare gli interlocutori della strategia di comunicazione e gli obiettivi da conseguire: se appare intuitivo che i destinatari finali debbano essere i soci e i potenziali aderenti, senza i quali il fondo pensione rischia di non essere vitale nella sua capacità di rinnovarsi, è fondamentale coinvolgere e condividere il piano strategico e le campagne informative con le aziende e le organizzazioni sindacali che hanno dato vita a Pegaso, affidando in particolare un ruolo chiave all’assemblea dei delegati che costituisce una sintesi del nostro sistema di funzionamento. Gli obiettivi individuati associati ai diversi interlocutori sono stati i seguenti: »» Aderenti – Obiettivo: incremento soddisfazione (esplicita e implicita) »» Potenziali aderenti – Obiettivo: incremento numero iscritti »» Delegati di assemblea – Obiettivo: maggiore coinvolgimento nelle attività del fondo pensione »» Referenti sindacali e aziendali – Obiettivo: individuazione dei referenti e costruzione comunicazione stabile Il terzo passaggio, che ha visto coinvolti il CdA, la struttura e l’assemblea dei delegati è stato elaborare i messaggi chiave che costituiscono il sistema valoriale di riferimento di ogni campagna informativa: missione, visione, valori, competenze distintive e intenti strategici. Missione Pegaso è un’associazione senza scopo di lucro che si impegna a offrire il migliore strumento possibile per i lavoratori del settore nella costruzione del proprio futuro pensionistico. Visione Essere il punto di riferimento per tutti i lavoratori del settore nell’ambito della tutela previdenziale affrontando insieme tutte le sfide che si presenteranno. Valori • Noi crediamo che l’associato e le sue necessità siano il centro del nostro agire quotidiano. • Noi crediamo che l’interesse del fondo pensione coincida con quello degli iscritti. • Noi crediamo che il miglioramento continuo della qualità del servizio si raggiunga attraverso il monitoraggio costante dei processi e della soddisfazione dell’associato. • Noi crediamo nell’importanza di rendere conto del nostro agire agli associati in ogni ambito. • Noi crediamo che nell’investimento dei risparmi di lavoratori debbano essere sempre più integrate considerazioni di natura ambientale, sociale e di governance, in modo coerente alla missione del fondo pensione. Competenze distintive • Sappiamo ascoltare i nostri associati, interpretarne le esigenze e offrire soluzioni concrete. • Sappiamo migliorare costantemente la nostra attività sulla base delle indicazioni ricevute dai nostri interlocutori. • Sappiamo guidare il nostro associato nella costruzione della propria tutela previdenziale. • Conosciamo il settore e siamo in grado di fornire ai nostri associati risposte e servizi adatti alle loro esigenze. • Sappiamo essere tempestivi nelle risposte e nella risoluzione delle richieste da parte dei nostri interlocutori. Intenti strategici • Ascoltare • Interpretare • Offrire soluzioni concrete

Il quarto passo è quello di individuare i canali di comunicazione, fra i quali si è deciso di rafforzare quelli esistenti (sito web, email, telefono) e introdurre nuovi canali (social network, newsletter, incontri diretti,…), verificandone l’efficacia in termini di soddisfazione e costi per il fondo pensione.

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Questo mese un contributo di... Pamela De Meo Project Manager Tango

Marketing & Comunicazione

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Pegaso sui social network per “parlare con”

Da sempre un associato del Fondo Pensione Pegaso è al centro di tutto con i suoi bisogni, desideri, richieste e priorità.

In questo settore, l’informazione e la comunicazione sono due elementi chiave per dimostrare che questa centralità non è semplicemente dichiarata ma effettivamente realizzata.

Alcuni di questi strumenti sono già da tempo utilizzati dal Fondo Pegaso (il sito internet, la newsletter periodica, etc.) altri invece sono stati avviati da pochi mesi e Pegaso sta compiendo uno sforzo per farli conoscere e sviluppare sempre più. Sono tutti quei canali che possiamo classificare sotto il nome di “social network”.

Il Fondo Pegaso in tal senso, ha compiuto in questi anni un buon lavoro, riconosciuto anche dagli stessi iscritti in una recente indagine nella quale è emerso che, ancor più che i risultati della gestione finanziaria, ciò che li rende maggiormente

Così da maggio 2014, il Fondo ha attivato i suoi profili ufficiali su questi social: Facebook, Twitter, Google Plus, Linkedin e Issuu.

soddisfatti è la comunicazione costante e trasparente che Pegaso offre.

Oggi la tecnologia, internet, i sistemi di gestione dei dati e tutto quanto ha realizzato la “rivoluzione digitale” in atto, ci offre la possibilità di disporre di molti strumenti per poter informare e comunicare con gli

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associati in modo diretto, veloce, semplice e sempre accessibile.

Questa scelta di Pegaso, importante in termini di impegno, nasce dalla convinzione che ad un sito internet e ad altri strumenti che sono utilizzati maggiormente con scopi “informativi” e che permettono di “parlare a” tutti gli iscritti, era necessario affiancare anche degli strumenti che potessero di “parlare

con” tutti gli iscritti.


Così è stato! in linea anche con le indicazioni emerse dalle ultime indagini del Censis che segnalano come proprio attraverso la comunicazione sia possibile ridurre

tra loro, l’insieme dei social network è in grado di raggiungere trasversalmente tutte le fasce di età.

lo scetticismo e la distanza con i Per tutti questi motivi, insieme alla possibilità di approfondire temi e proprio iscritti e potenziali tali. contenuti in modo trasparente, di I social network sono un’ottima arma da permettere il confronto anche tra utilizzare al fine di diffondere la conoscenza, gli iscritti stessi, di poter utilizzare facendola diventare in alcuni casi virale. un linguaggio user friendly, i social Infatti, grazie alla loro diffusione riescono a network sono entrati a far parte penetrare in ogni strato della popolazione. in modo stabile dei molteplici Dato che per ricordare qualcosa e per attrarre strumenti di comunicazione l’attenzione del pubblico è necessario che utilizzati dal Fondo Pegaso. lo stesso si senta emotivamente coinvolto in quello che legge, è più facile farlo tramite un social network che stimola la dimensione associativa e la discussione e non un semplice passaggio di informazioni univoco dal Fondo all’iscritto.

L’obiettivo è quello di riempire il gap comunicazionale fra il Fondo e l’iscritto e, anche tramite la rete di contatti di quest’ultimo, aprirsi a tutti e raggiungere potenziali nuovi iscritti.

Inoltre, per raggiungere i giovani, su cui la previdenza complementare non riesce ancora a fare molta presa, il canale dei social network è di primaria importanza. Anche se oggi, pur con le dovute differenze

L’invito quindi è quello di seguire il Fondo Pegaso anche sui social network. Per informarsi e partecipare consapevolmente alla costruzione del proprio futuro! Pagina 5


A tu per tu con il Fondo Crizia Paterniani Area prestazioni e controlli Fondo Pegaso

Trasferimento alle forme individuali pensionistiche: quali rischi per gli iscritti? La normativa di legge che regola la previdenza complementare prevede la c.d. “portabilità della posizione individuale” ossia la possibilità di trasferire la propria posizione maturata presso un fondo, in un’altra forma pensionistica. L’istituto del trasferimento da un fondo pensione negoziale (come Pegaso) ha però dei limiti. Può avvenire infatti: »» In caso di perdita dei requisiti di partecipazione (cessazione del rapporto di lavoro/cambio del contratto collettivo di riferimento/passaggio alla qualifica di dirigente); »» In costanza di rapporto di lavoro, solo decorsi 2 anni dall’iscrizione. Nel primo caso il trasferimento si rivela essenziale al fine di tutelare il proprio futuro pensionistico, consentendo di proseguire l’accumulazione delle risorse senza soluzione di continuità (garantendo così anche la fruizione dei vantaggi connessi alla maturazione di una maggiore anzianità nel sistema). Nel secondo, seppure si tratti di una forma di tutela per l’iscritto che si ritenga insoddisfatto dell’operato del proprio fondo pensione, si rischia di travisare l’istituto perdendo di vista quali siano gli svantaggi connessi. Anzi, spesso, la scelta di destinare il proprio TFR ad una forma pensionistica alternativa a quella contrattuale è dovuta, più che ad un’attenta analisi costi/benefici, all’opera di persuasione operata da reti di

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agenti assicurativi e di promotori finanziari piuttosto aggressive, che promettono (e a volte millantano) risultati migliori. L’impatto su Pegaso è stato trascurabile. Complessivamente nel quinquennio 20082012 si sono verificati più trasferimenti in entrata che in uscita; se ci si limita ai trasferimenti da e verso le forme individuali il saldo è negativo per 74 unità e per circa un milione di euro, anche se negli ultimi due anni il saldo è positivo per 6 unità. Sebbene, quindi, potremmo trascurare il fenomeno, dal momento che in diversi casi chi esce successivamente ritorna, riteniamo opportuno ricordare ai nostri iscritti alcuni aspetti che potrebbero consentire loro di non perdere tempo (e denaro!). Il trasferimento da un fondo negoziale ad una forma individuale comporta infatti 2 conseguenze, che ogni iscritto dovrebbe tenere presenti e di cui, spesso, gli agenti e i promotori non danno notizia: 1. Mancanza del diritto al contributo del datore di lavoro (salvo accordi diversi al livello aziendale) Ricordiamo infatti che solo nei fondi pensione negoziali l’apporto di una contribuzione aggiuntiva al TFR da parte dell’iscritto, almeno nella misura minima prevista dal contratto collettivo, da diritto ad un contributo aziendale che costituisce, a tutti gli effetti, un’ ulteriore retribuzione (anche se non immediatamente disponibile).


2. Perdita del diritto al riscatto previsto dall’art. 14 co. 5 del D. Lgs. 252/05 Cosa significa? Che in caso di perdita o variazione dell’attività lavorativa, non venendo a cessare i requisiti di partecipazione alla forma pensionistica non si può richiedere la liquidazione della propria posizione. Svantaggio questo da non sottovalutare, tenendo presente che, seppure lo scopo principe del fondo pensione sia quello di garantire livelli adeguati di copertura previdenziale al momento della pensione, in tempi di difficoltà economica, come quelli susseguenti ad una cessazione del rapporto di lavoro (a buon bisogno imprevista) la possibilità di attingere ai propri risparmi

costituisca un importante strumento a sostegno del reddito. Diffidate inoltre di chi vi promette rendimenti superiori a costi inferiori. Infatti, le forme individuali sono solitamente più care rispetto a quelle contrattuali. Lo strumento che voi iscritti avete a disposizione per valutare la convenienza (attenendosi solo al profilo dei costi) di una forma pensionistica è l’ISC o Indicatore Sintetico dei Costi, di cui il nostro ente di vigilanza, la Covip, impone la pubblicazione in nota informativa da parte di ogni fondo pensione. Analizzando l’offerta di mercato, la conclusione che si trae è che i piani individuali pensionistici risultino significativamente più onerosi, come evidenziato nella seguente tabella:

ISC (%) PERMANENZA 2 ANNI

5 ANNI

10 ANNI

35 ANNI

PEGASO GARANTITO

0,80

0,50

0,38

0,28

PEGASO BILANCIATO

0,72

0,42

0,30

0,20

PEGASO DINAMICO

0,76

0,46

0,34

0,24

ISC Massimo Pip

5,99

4,33

3,57

3,23

ISC Media Pip

3,51

2,39

1,96

1,61

ISC Minimo Pip

0,89

0,82

0,57

0,38

Ad esempio, depurando i rendimenti dai costi applicati, se si considera una permanenza di 10 anni, i Pip in media riducono un ipotetico rendimento del 4% dell’1,96% così che il rendimento effettivo annuo sarebbe di 2,04%, mentre nel caso del Bilanciato di Pegaso si ridurrebbe solo dello 0,30% così che il rendimento sarebbe di 3,70% all’anno. Dopo 10 anni la differenza del rendimento percepito sarebbe del 21,43%, per cui la scelta sarebbe conveniente se il Pip battesse Pegaso del 21,43% in 10 anni. Anche sotto questo profilo è necessario evidenziare che i rendimenti di Pegaso sono tutt’altro che inferiori a quelli dei Pip: nel periodo 2007-2011 la media del rendimento dei Pip è stata pari a 0,22%

(dati Covip) rispetto all’1,79% annuo conseguito dal nostro comparto Bilanciato. Quindi, ricapitolando: »» Costi maggiori »» Privazione del contributo aziendale »» Assenza diritto al riscatto per perdita requisiti »» Rendimenti in molti casi inferiori Quattro buone ragioni per non trasferire la posizione a un Pip o per tornare a Pegaso, laddove si sia fatta una simile scelta. Fortunatamente per iscriversi di nuovo a Pegaso non bisogna aspettare due anni e così si può tornare sin da subito ad avere il versamento da parte dell’azienda, mentre bisognerà attendere due anni per poter trasferire di nuovo la posizione!

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Cogli una facile occasione Paga meno tasse e risparmia di pi첫, tutto in un solo colpo!

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Questo mese un contributo di... Silvio Felicetti Responsabile area comunicazione e marketing Mefop

Percezione del risparmiatore e previdenza complementare Il comportamento del risparmiatore in generale, e di quello italiano in particolare, è molto distante dall’idealtypus dell’homo economicus. In una celebre definizione di Luigi Einaudi lo si etichettava come “Cuore di coniglio, gambe da lepre e memoria di elefante”. Le scelte assunte non sono quasi mai basate su assunti razionali ma influenzate dall’emotività e dalla “percezione” soggettiva degli eventi. In materia previdenziale il “peso” del comportamento diventa probabilmente ancora più rilevante in considerazione della complessità della tematica e di una conoscenza superficiale dei temi da parte della generalità della platea potenzialmente interessata.

È per questa serie di motivi che il Fondo Pegaso, il Fondo Pensione Complementare per i dipendenti delle imprese di servizi di pubblica utilità e per i dipendenti di Federutility, ha creato con Mefop uno specifico Laboratorio di Previdenza Comportamentale. Ogni giorno, più volte al giorno, ci troviamo di fronte a una serie di scelte, da quelle più banali a quelle più complesse. Dobbiamo decidere se fare o meno colazione, e in caso affermativo scegliere come farla. In altri momenti affrontiamo la scelta di come investire i nostri risparmi o come pianificare la propria vita quando non si lavorerà più. Come ha spiegato in modo efficace lo psicologo israeliano e premio Nobel per l’Economia Daniel Kahneman nella sua recente opera rivolta ai non specialisti del settore “Pensieri lenti e pensieri veloci” (2012), è

possibile rappresentare il nostro modo di pensare come l’interazione di due modalità alternative, il sistema 1 e il sistema 2. Pensiero veloce (o sistema 1) e pensiero lento (o sistema 2) sottostanno ai processi cognitivi. Il primo è intuitivo, impulsivo, associativo (adora saltare alle conclusioni), automatico, inconscio (non sa perché fa quello che fa), veloce, ecologico ed economico (spreca letteralmente poca energia, cioè glucosio), mentre il secondo è consapevole, deliberativo, lento, se non addirittura pigro, faticoso da avviare, riflessivo, educabile ed educato, costoso in termine di consumo energetico. La necessità di studiare il comportamento delle persone diventa essenziale nel contesto delle decisioni pensionistiche, dove il sistema 2 dovrebbe essere fondamentale, ma a causa delle sue ridotte capacità di elaborare soluzioni complesse, lascia strada aperta al sistema 1 che nel contesto della previdenza complementare italiana non dispone di soluzioni facili e intuitive e quindi preferisce soluzioni basate sull’inerzia, del tipo “mi tengo il Tfr”, “sono giovane ed ho tempo per pensarci”, “verso il minimo”, “rimango nel comparto dove mi sono iscritto”, … Proprio basandosi sulla convinzione che solo una comunicazione integrata tra i due sistemi possa dare risultati in campo previdenziale, il Fondo Pegaso e Mefop hanno intrapreso lo studio sul processo decisionale dei potenziali aderenti e aderenti al fondo pensione. I risultati attesi offriranno delle chiavi necessarie a intraprendere azioni di comunicazione più efficaci in quanto volte a essere centrate sui bisogni del cliente e non sul prodotto. Una ricerca

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Alcuni dati sul primo esperimento

COSA

Abbiamo inviato circa 9.000 e-mail riguardante la possibilità di effettuare un versamento una tantum al fondo pensione ottenendo successivamente delle agevolazioni fiscali.

CHI

3 gruppi omogenei di iscritti distinti secondo 4 variabili: età (classi: 0-17, 18-35, 36-54, 54+), sesso, adesione dal 2007 in poi (Sì/No), comparto di iscrizione.

QUANDO

14/10/2013, 11/11/2013 03/12/2013

PERCHÉ

Verificare quale fosse la modalità di pensiero più utilizzata dagli aderenti ad un fondo per effettuare una scelta di tipo economico.

Risultato:

Il Fondo Pegaso, al 31/3/2014 aveva ricevuto 117 moduli di versamento una tantum così suddivisi: 72 moduli provenivano da persone che avevano ricevuto la mail; 31 da persone che non avevano ricevuto la mail; 4 da persone che avevano inviato il modulo prima del 14/10/2013.

continua, quindi, che vada ad osservare le necessità e le motivazioni che spingono le persone a effettuare delle scelte piuttosto che altre, che analizzi come interagiscono sistema 1 e sistema 2 quando si parla genericamente di previdenza, quando si aderisce a un fondo, quando si sceglie un comparto o una prestazione. Le nostre decisioni, infatti, sono normalmente influenzate dai meccanismi automatici del sistema 1, regole create da migliaia di anni di evoluzione e che hanno una utilità pratica nel prendere le decisioni comuni. Ma incapaci di prendere decisioni obiettive nel lungo periodo.

Il Laboratorio è operativo da circa un anno ed è stato appena concluso il primo esperimento, focalizzato sul tema dei versamenti volontari al fondo pensione. Si sono adottate modalità di comunicazione finalizzate a stimolare maggiormente o il sistema 1 o il sistema 2, per verificare quali avrebbero attirato di più l’attenzione degli iscritti e quali avrebbero attivato maggiormente un comportamento pro-attivo. L’elaborazione dei risultati di tale studio

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ha previsto una raccolta analitica dei dati, a partire dalla composizione del gruppo di studio e dall’analisi dei comportamenti registrati fino alla somministrazione di un questionario a coloro che hanno manifestato un comportamento attivo. Le evidenze di questo primo “esperimento” saranno oggetto di una pubblicazione di Mefop che vedrà il coordinamento scientifico della Prof.ssa Barbara Alemanni dell’Università Statale di Milano e del Prof. Enrico Cervellati dell’Università Luiss di Roma. In termini strettamente scientifici è prematuro dire in che misura i due diversi approcci di comunicazione basati su sistema 1 e sistema 2 abbiano dato risultati differenti. Sicuramente gli iscritti al Fondo hanno reagito diversamente; il gruppo che ha ricevuto la mail più razionale ha effettivamente deciso di sfruttare maggiormente l’opportunità della deducibilità dei contributi e chi ha ricevuto la mail più emotiva ha davvero cliccato di più per approfondire il tema. E senza dubbio la maggiore esposizione a un messaggio diretto a un determinato diritto degli iscritti ha prodotto un incremento percentualmente molto significativo di attenzione verso tale diritto (sebbene in termini assoluti prevalga ancora un elevato disinteresse o forse più correttamente un’evidente inerzia degli iscritti).


Responsabili scientifici

Barbara Alemanni

Barbara Alemanni è Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’università di Genova, Docente senior in SDA Bocconi e Research fellow presso CAREFIN-Bocconi. Da molti anni si occupa di regolamentazione e al funzionamento dei mercati finanziari e di economia e finanza comportamentale. Ha pubblicato numerosi contributi di ricerca in riviste domestiche e internazionali ed è stata relatore di numerosi convegni domestici e internazionali. Ha collaborato con diverse istituzioni pubbliche e private, tra cui Borsa Italiana, Commissione Europea e Mefop

Il fondo pensione Pegaso è profondamente convinto che la comunicazione costituisca uno dei tre pilastri, insieme alla gestione finanziaria e all’organizzazione dei processi, su cui si basa un’iniziativa di successo nell’ambito della previdenza complementare. In ragione di ciò ha approvato per la prima volta nel 2013 il Piano Strategico di Comunicazione del fondo che prevede tra le altre iniziative quella del Laboratorio come attività che integra e fornisce supporto scientifico alla comunicazione. Il Laboratorio sarà utilizzato soprattutto per parlare ai più giovani. Dall’indagine sulla soddisfazione che abbiamo condotto nel 2013 e 2014 è emerso che questa parte della platea tende a essere maggiormente critica nei confronti del fondo pensione e, quindi, senza dubbio bisognosa di una comunicazione più mirata. A fronte di una situazione più complessa da gestire, è necessaria una strategia più articolata, che possa fondarsi su messaggi mirati, canali di comunicazione dedicati e iniziative che permettano di attirare maggiormente l’attenzione dei lavoratori più giovani.

Pegaso ritiene che fra i nuovi canali da utilizzare, i social network possano costituire un’occasione di interazione maggiormente apprezzata rispetto a quelle già in essere.

Enrico Maria Cervellati

Professore Aggregato di Finanza Aziendale presso l’Università di Bologna e la LUISS Guido Carli, Roma. È docente di numerosi corsi di laurea e post-laurea, ed è stato titolare del corso di Corporate Finance alla Johns Hopkins University di Bologna, Visiting Scholar presso la Haas Business School della University of California a Berkeley nel 2004 e Visiting Professor alla Santa Clara University nel 2009 2010. È tra gli esperti italiani di behavioral finance (finanza comportamentale), di cui si occupa dal settembre 2002 e che insegna al Master in Retail in the Banking and Financial Industry di Alma Graduate School a Bologna. Prolifica la sua attività pubblicistica, che lo ha visto collaborare, tra gli altri, con Anima S.g.r., Borsa Italiana e Mefop.

In ragione di ciò dal mese di marzo ha attivato i profili ufficiali su tutti i principali social network (Facebook, Twitter, Google Plus, Linkedin). Per quanto riguarda la prossima iniziativa nell’ambito dei laboratori, sarà rivolta un’attenzione specifica ai temi della gestione finanziaria, dal momento che nell’indagine di soddisfazione del 2013 è emersa una scarsa consapevolezza dell’effettiva redditività del fondo pensione. Basti pensare che una piccola parte degli iscritti è convinta di avere una posizione inferiore ai contributi versati (8,7% degli iscritti) e che una parte degli iscritti ritiene che la scelta del fondo pensione sia stata meno conveniente rispetto a mantenere il Tfr in azienda (11,7% degli iscritti), a fronte di evidenze numeriche molto più favorevoli agli iscritti. È infatti di questi giorni il lancio di un semplice edugame a cui, iscritti e non iscritti, possono iscriversi e giocare sulla percezione del rendimento Tutti i comportamenti durante il gioco saranno tracciati in un database e costituiranno oggetto di analisi. In fondo i laboratori non sono altro che un modo diverso di guardare alle attività di comunicazione, sempre meno lasciate all’impulso e alla buona volontà dei fondi e sempre più organizzate, progettate e realizzate con metodi scientifici.

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Conosciamo i partner del Laboratorio di Previdenza Comportamentale intervista a Vladimiro Stamegna - CEO di Protection Trade Compliance.

Perché dovrei sapere cos’è la Compliance e come la gestisce il mio fondo pensione?

Protection Trade, i primi ad essere “Complianti” Protection Trade Compliance è un’azienda leader in Italia nel campo dei servizi e delle consulenze professionali in materia di 231/01, Sicurezza sul lavoro, Ambiente, Privacy, Qualità e Sistemi di Gestione. Un team di professionisti altamente qualificati lavora in sinergia per fornire un supporto completo e specializzato nella gestione della Compliance attraverso soluzioni costruite su misura ed integrabili con i sistemi già esistenti. Per incontrare le diverse esigenze e semplificare i processi di lavoro, Protection Trade Compliance propone un approccio integrato ed un supporto completo durante tutte le fasi del processo. Siamo certificati Abbiamo certificato ISO 9001 la progettazione e l’erogazione dei nostri servizi di consulenza e di formazione. Siamo assicurati Abbiamo stipulato con i Lloyd’s di Londra una polizza di responsabilità civile professionale a copertura di tutti i servizi offerti.

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Sarebbe lecito per un iscritto al Fondo Pensione Pegaso porsi questa domanda, percependo la gestione delle normative come qualcosa di lontano, poco tangibile e soprattutto come un aspetto che riguardi il solo Consiglio di Amministrazione del Fondo. Nulla di più errato. Infatti, una gestione corretta, univoca ed uniforme delle normative, obbligatorie e facoltative, su Privacy, 231, Sicurezza, Ambiente e Qualità, rappresenta un’ulteriore garanzia di trasparenza, serietà ed affidabilità verso i propri iscritti. L’adozione di Modelli Organizzativi ed il controllo degli stessi da parte di un Organismo di Vigilanza esterno, garantisce la conformità normativa tutelando il fondo da eventuali responsabilità civili, penali ed amministrative, perdite finanziarie e danni di reputazione. Inoltre, attraverso la razionalizzazione e l’organizzazione dei processi interni di gestione e di controllo, le attività operative raggiungono risultati migliori, sono più veloci e vantaggiose. Perché affidare le attività di Compliance ad una società specializzata? Il Fondo Pegaso ha scelto Protection Trade per la gestione delle attività di Compliance sulla base di due considerazioni: 1. Gestire e garantire autonomamente la conformità normativa richiederebbe al Fondo Pensione un grande sforzo

organizzativo con la necessità di impiegare risorse economiche importanti. 2. Affidarsi a strutture che si avvalgono di legali ed ingegneri esperti di organizzazione, consente di avere un interlocutore unico che, avvalendosi di professionisti specializzati nelle diverse discipline che l’attività richiede, garantisce il cliente in tutte le fasi del processo di gestione. Cosa fate per Pegaso e perché è importante per un Fondo Pensione adottare un Modello di Gestione degli aspetti normativi? Essere in grado, oggi, di garantire la legalità e l’affidabilità ai propri stakeholders (iscritti, dipendenti, clienti, fornitori, ecc.), rappresenta una condizione fondamentale per incrementare il successo di un’impresa, per accrescere e consolidare la propria immagine e per essere competitivi sul mercato. Nel caso specifico di un Fondo Pensione la gestione della Compliance garantisce: »» la tutela del Fondo da eventuali responsabilità civili, penali ed amministrative; »» l’opportunità di razionalizzare ed organizzare i processi interni di gestione e di controllo; »» il rafforzamento dell’immagine di trasparenza e qualità, valori necessari ad un Fondo Pensione.


www.fondopegaso.it

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Nella sezione “Controlli” trovi sempre aggiornati i seguenti documenti: - Certificazione ISO 9001: 2008 e Politica della qualità - Modello D.Lgs. 231/01 e Codice etico - Privacy & Cookies Policy

Perchè al centro resta l’associato, le sue esigenze e la sua soddisfazione!

La nostra azienda garantisce da anni la Compliance del Fondo Pensione Pegaso, attraverso la gestione del Modello Organizzativo 231/01, della Privacy, della Sicurezza sul Lavoro e della Qualità. Inoltre, presiediamo l’Organismo di Vigilanza del Fondo. Cos’è un Organismo di Vigilanza e come opera? La natura dei Fondi Pensione ha spinto il legislatore a prevedere che essi siano dotati di una serie di momenti di controllo, interni ed esterni, volti ad assicurare la natura previdenziale dell’investimento degli aderenti. In tale ambito va inserita la figura dell’Organismo di Vigilanza (OdV) che coadiuva ed integra l’operato delle altre funzioni di controllo: il collegio sindacale, la società di revisione ed il controllo interno. L’art. 6 del D.Lgs. n. 231/01 prevede che l’ente possa essere esonerato dalla responsabilità conseguente alla commissione dei reati presupposti, se l’organo dirigente ha, fra l’altro, “affidato il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello Organizzativo e di curarne l’aggiornamento ad un organismo dell’ente, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo”. Come ampiamente descritto nel Quaderni Mefop, alla cui stesura abbiamo dato anche il nostro contributo, l’affidamento dei suddetti compiti all’OdV, ed ovviamente il corretto ed efficace svolgimento degli

stessi, sono il presupposto indispensabile per l’esonero dalla responsabilità, sia che il reato sia stato commesso dai soggetti “apicali” che dai soggetti sottoposti all’altrui direzione. Qual è l’esperienza di Protection Trade Compliance nei fondi pensione? Protection Trade Compliance si avvale di un team di professionisti altamente qualificati in campo legale, ingegneristico, informatico ed organizzativo. Nel tempo abbiamo maturato un’esperienza significativa in diversi contesti multinazionali e pubblici, in piccole, medie e grandi imprese, sviluppando competenze e conoscenza in diversi settori merceologici: Farmaceutico, Assicurativo, Terziario Avanzato, Ambiente, Alimentare ed altri ancora. Lavoriamo però da diversi anni anche con molti Fondi Pensione e possiamo affermare di aver sviluppato una qualificata specializzazione in questo settore che ci permette di offrire una corretta gestione della Compliance in materia di Privacy, Responsabilità Amministrativa (D.Lgs. 231/01), Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, Ambiente e Sistemi di Gestione.

Siamo etici Da sempre abbiamo seguito ed applicato valori morali e principi etici positivi nelle nostre scelte lavorative che ci hanno portato all’adozione di un Codice Etico, all’attuazione di una Politica per la Qualità, l’Ambiente e la Sicurezza e all’ottenimento delle seguenti certificazioni: > ISO 14001 Ambiente > OHSAS 18001 Sicurezza sul lavoro > CRIBIS D&B Gruppo CRIF Rating 1 Abbiamo anche aderito al Codice Italiano Pagamenti Responsabili, impegnandoci pubblicamente a rispettare i tempi e le modalità di pagamento pattuiti con i fornitori e, più in generale, a diffondere pratiche di pagamento efficienti, puntuali e rapide.

Il nostro supporto completo è finalizzato allo sviluppo di strategie personalizzate per prevenire e gestire i rischi e raggiungere la piena conformità alle norme.

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Conosciamo i partner del Laboratorio di Previdenza Comportamentale intervista a Dario Martino - CEO di Servizi Previdenziali

Dinamismo, competenza e flessibilità nel servizio di gestione amministrativa e contabile del tuo Fondo Chi è? Dario Martino CEO di Servizi Previdenziali Attualmente lavora presso la Sovigest S.p.A. con qualifica di dirigente, Responsabile dell’Ufficio Marketing e Commerciale e delle Risorse Umane. In particolare cura la ricerca e lo studio di nuove iniziative nei settori della gestione di patrimoni immobiliari pubblici e privati, dell’assistenza a programmi di dismissioni immobiliari e dello sviluppo di iniziative edilizie. Dal 2011 collabora allo sviluppo commerciale della Servizi Previdenziali, che opera nel campo della prestazione di servizi amministrativo-contabili e consulenziali per i Fondi Pensione, con la qualifica Consigliere di Amministrazione con delega in ordine al coordinamento delle attività connesse allo sviluppo dell’attività sociale sia attraverso la partecipazione a gare, sia attraverso rapporti diretti con potenziali clienti. E’ inoltre Consigliere di Amministrazione della Primus Partners S.r.l.

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Chi è Servizi Previdenziali? La società è stata costituita alla fine del 1998, recependo le strutture predisposte nell’ambito del Gruppo SANPAOLO IMI. Fin dalla sua costituzione, opera nel mercato dei servizi amministrativi, contabili e finanziari per i Fondi Pensione Complementari, offrendo una gamma di servizi, con la “modularizzazione” dei tradizionali servizi in outsourcing Tra i principali clienti ricordiamo Pegaso, Telemaco, Fiprem, Fondaereo, nato dalla fusione dei Fondi Previvolo e Fondav, BCC, alcuni Fondi dei Gruppi Unicredit (3 Fondi) ed Intesa San Paolo (4 Fondi). Nel 2013, Servizi Previdenziali si è aggiudicata la gestione del Fondo Complementare obbligatorio FONDISS, promosso dall’Istituto della Sicurezza Sociale di San Marino. Che servizi offre Servizi Previdenziali? Offriamo una gamma di servizi, costruendo un’offerta attorno alle effettive esigenze del cliente, con la “modularizzazione” dei tradizionali servizi amministrativi in outsourcing, con particolare riferimento alle soluzioni tecnologiche specificatamente dedicate al business della previdenza complementare (principalmente software e sicurezza dei dati trattati) e al consulting (compliance, controllo interno, consulenza organizzativa). Servizi Previdenziali, quindi, si presenta al mercato dei Fondi Pensione offrendo i servizi amministrativi e contabili tipici, potendo contemporaneamente offrire servizi innovativi, schematizzabili secondo le seguenti macro attività:

»» gestione amm.va, attiva e passiva, posizioni individuali (aziende ed iscritti); »» amm.ne titoli; »» analisi finanziaria; »» gestione contabile; »» assistenza e consulenza normativa e fiscale; »» servizi web (Area Riservata iscritti, aziende e struttura del Fondo); »» Nuovo Servizio di invio delle segnalazioni Statistiche e di Vigilanza alla COVIP; »» Protocollo informatico; »» Business Intelligence.

Quali sono i fattori essenziali e distintivi per un service amministrativo? La consolidata esperienza maturata nel settore, unita all’attività di studio della normativa e ad una sensibilità speciale per la formazione e l’aggiornamento del personale dedicato, permette di offrire un qualificato servizio di consulenza ai Fondi Pensione su tutti gli aspetti legali, amministrativi, contabili, fiscali e finanziari e di assistenza alla funzione di Direzione/Presidenza del Fondo. Grazie a questo background, unito all’assistenza day by day alle strutture operative e Direzionali del Fondo ed alla condivisione delle innovazioni per migliorare costantemente l’informazione agli Iscritti ed il miglioramento dei processi gestionali, oggi Servizi Previdenziali si colloca tra le prime società specializzate nella prestazione di servizi ai Fondi Pensione.


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Sei iscritto a Pegaso? Controlla la tua posizione individuale quando vuoi, da casa tua! In ogni momento è possibile consultare la propria posizione in tempo reale accedendo all’area riservata del sito internet. Questa opportunità rappresenta un elemento che contribuisce in modo essenziale alla trasparenza della gestione, infatti, non solo consente a te e all’Azienda di verificare la corretta presa in carico da parte di Pegaso della contribuzione versata e del tuo TFR, ma ti consente anche di conoscere in modo tempestivo ed aggiornato il tuo capitale, comprensivo delle contribuzioni e dei risultati derivanti dalla gestione finanziaria.

Quali sviluppi ritiene che caratterizzeranno l’attività del service amministrativo e dei fondi pensione? Per gli associati dei fondi pensione è importante valutare bene la linea di investimento più adatta a soddisfare le proprie esigenze. I prodotti della previdenza complementare investono infatti il capitale su diversi mercati (azionario, obbligazionario e quant’altro) e quindi la scelta degli aderenti tiene conto di variabili come età e propensione al rischio, ed anche da una certa conoscenza degli strumenti finanziari. Coloro che sono poco informati di mercati e prodotti finanziari e che non seguono attivamente il proprio risparmio previdenziale, possono ricorrere al Fondo che potrebbe aiutarli anche a capire il funzionamento del programma di investimento automatico Lifecycle, il quale adatta le caratteristiche previdenziali del lavoratore alle scelte di investimento del fondo pensione, in base agli anni di anzianità lavorativa ed all’età di pensionamento. Si tratta di un “pilota automatico” che guida l’investimento di chi aderisce durante la sua vita previdenziale fino alla pensione (ciclo della vita). Il programma di investimento Lifecycle prevede il passaggio automatico da un comparto all’altro in relazione agli anni che restano per arrivare alla pensione. Per esempio, per un giovane aderente i versamenti destinati al fondo pensione andranno nel comparto azionario e, successivamente, i fondi verranno “sposta-

ti” in comparti bilanciati e in genere più “tranquilli”, a scadenze predeterminate (ad esempio ogni tre anni), in relazione agli anni mancanti alla data di pensionamento. La gestione diventerà tutta monetaria negli ultimi anni prima della pensione. Quindi azionario per il lungo termine e spostamento graduale nell’obbligazionario e monetario per il breve termine, fino alla pensione. Il tutto in modo automatico. Possiamo dunque definire il Lifecycle come l’adeguamento periodico automatico del grado di rischio presente nel portafoglio previdenziale. Questo metodo toglie soprattutto l’ansia e l’emotività all’associato del fondo pensione privo di conoscenze finanziarie, il quale, a volte, è portato, in relazione all’andamento dei mercati finanziari, a spostarsi da un comparto azionario ad uno obbligazionario o viceversa, rischiando di causare al suo portafoglio delle perdite anche consistenti. Come detto sopra con il programma di investimento automatico Lifecycle il rischio è senz’altro limitato. Servizi Previdenziali, service del fondo pensione Pegaso, utilizzando tutto il proprio Know-how sui prodotti finanziari, sta sviluppando un sistema automatico molto potente per eliminare tutti i problemi agli associati, garantendo loro un ottimale sviluppo del proprio portafoglio. Tale sistema, completamente affidabile e soprattutto sicuro in tutte le sue componenti, sarà operativo nel secondo trimeste del 2015.

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Per te, sempre disponibili! Per ogni tua esigenza, comunicare con il Fondo Pegaso è facile e veloce. Scrivici a: info@fondopegaso.it Chiamaci al numero 06 85357425 Inoltre, potrai scoprire le novitĂ relative al sistema pensionistico, gli eetti sulla tua pensione, i vantaggi riservati a chi sceglie una pensione complementare con il Fondo Pegaso sul nostro sito www.fondopegaso.it e iscrivendoti alla nostra newsletter. Contattaci ora, sapremo darti tutte le risposte che cerchi.

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