Sette_01.10.2021

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Settimanale

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SOCIETÀ

SALUTE

PAOLO VERONESI

«TUMORE AL SENO IN ETÀ SEMPRE PIÙ PRECOCE È IL MOMENTO DI RIPARTIRE CON LA PREVENZIONE» Il presidente della Fondazione Veronesi presenta i dati delle diagnosi mancate a causa del lockdown e fa il punto sulla ricerca. Che non si è mai fermata e offre terapie personalizzate

R

DI ADRIANA BAZZI

s stituto Europeo di Oncologia (Ieo) «che potrebbero á avere meno probabilità di guarigione. Si sa, infatti, § che se un tumore viene scoperto all'inizio può essere curato al meglio e guarire». Stiamo parlando, qui, di prevenzione secondaria o, meglio, di diagnosi precoce: la possibilità, ribadiamo, di intercettare un tumore appena nato grazie alla mammografia o altre p tecniche diagnostiche. «Gli screening offerti gratuitamente dal sistema sanitario pubblico, che prevedono una mammografia ogni due anni, riguardano una fascia di età che PAOLO VERONESI va dai 5o ai 69 anni» continua Paolo Veronesi. «Ma CINQUANTANOVE NNI,E anche donne più giovani dovrebbero sottoporsi a ADELLA PRESIDENTEFONDAZIONE controlli». Anche perché,come dimostrano le staUMBERTO VERONESI, INTESTATA AL tistiche, l'età di comparsa del tumore al seno si PADRE, E DIRETTORE DELLA DIVISIONE sta abbassando negli ultimi anni. .<

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DI SENOLOGIA CHIRURGICA DELL'ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA

PREVENZIONE "PERSONALIZZATA" Per capire come fare al meglio prevenzione, a tutte le età,la Fondazione Veronesi ha dato vita allo studio P.I.N.K(Prevention,Imaging, Network, Knowledge), avviato nel 2018 con il coinvolgimento di 15 centri in Italia: la ricerca ha l'obiettivo di reclutare 5o mila donne in Italia in cinque anni, per valutare quali tecniche diagnostiche, fra cui la mammografia, l'ecografia e la tomosintesi(un esame che permette la ricostruzione in tre dimensioni della mammella),

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Fondazione Umberto Veronesi

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ecuperare il tempo perduto. Nel 2020, complice il Covid, sono mancate all'appello 3.300 donne che avrebbero scoperto di avere un tumore al seno, se si fossero sottoposte a una mammografia di routine. Ma i programmi di sereening sono stati sospesi, almeno fino alla prima metà del 2021, perché il sistema sanitario era troppo assorbito dalle cure per i pazienti colpiti dal coronavirus. Non solo: molte donne, anche dove era possibile ricorrere a questi esami, hanno disertato le strutture sanitarie per paura del contagio. Secondo alcune stime, in tutta Europa le diagnosi mancate di tumore ammontano a un milione,dall'inizio della pandemia. È il momento adesso di rassicurare il pubblico femminile e di ricominciare. È questo il messaggio che vuole lanciare la Fondazione Veronesi in questo mese di ottobre, dedicato alla prevenzione del turnore al seno, con l'invito, per le donne, a sottoporsi di nuovo agli esami di screening. «Questo lockdown della prevenzione potrà comportare un aumento delle diagnosi di casi di malattia in fase più avanzata» commenta Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi e direitore della Divisione di Senologia chirurgica dell'I-


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