Il Sole 24 Ore_10.11.2020

Page 1

Quotidiano

Sole`Id01S

Data Pagina Foglio

10-11-2020 44 1

Il valore della ricerca sanitaria

Gli investimenti in salute hanno un ritorno dei 10% Francesca Cerati ovid imporrà un reset delle nostre priorità? «Potrebbe farlo - risponde Giovanni Fattore,professore di Economia sanitaria dell'Università Bocconi- La reazione a una crisi potrebbe essere quella di avvicinarsi di più allo stoicismo, cioè imparare a vivere una vita più sobria, ma anche una risposta epicurea.In questa fase,i macroeconomisti sono per una logica espansiva,per sostenere l'economia.Ma anche una volta che la situazione d'emergenza sarà finita, sarà difficile rallentare le spese.In ambito sanitario si stanno accumulando deficit,costi inattesi che si possono riassumere in tre categorie. La prima categoria di costi è quella connessa all'introduzione di una serie dì meccanismi di procedure e di dispositivi per proteggere la popolazione e gli operatori sanitari. Difficile da quantificare, ma stiamo parlando dell'ordine di varie centinaia di milioni,per non dire un miliardo di euro. Una seconda categoria di costi importante sono i ricoveri per Covid. È complesso per le Regioni definirne il drg(raggruppamento omogeneo di diagnosi), essendo una patologia nuova è molto variabile il costo del ricovero:si va dai pochi giorni del caso poco sintomatico fino al paziente che sta decine di giorni in terapia intensiva(mille euro al giorno),arrivando a costare fino a 2o-3omila euro.E poi c'è tutta la partita,ancora più complicata e preoccupante,che riguarda i malati non Covid. La resistenza da parte dei pazienti di chiedere assistenza sanitaria con un calo delle attività di routine sitradurrà in minore salute e più inefficien-

za,nel senso che cisono strutture in cui l'offerta non è saturata perché mancala domanda».E in termini di risorse? «Le aziende sanitarie stanno spendendo di più di quello che è il loro budgetstorico - continua Fattore - L'azienda media ha aumentato i costi del 10%,che a conti fatti saranno 10-20 miliardi in più di spesa sanitaria che è già stata spesa, che verranno sicuramente finanziati perché c'è la disponibilità e la volontà.Allo stesso tempo,però,questo processo non può andare avanti per i prossimi 3-5 anni. Serviranno manovre di rientro che potrebbero essere particolarmente GIOVANNI FATTORE professore di Economia sanitaria dell'Università Bocconi

costose. Per contro,l'Italia spendeva meno degli altri paesi europei e questa crisi ci permetterà di allinearci,cioè di spendere di più per la sanità e un po' meno per altri settori.Il che equivale a rivedere gli investimenti e le priorità». Nello studio realizzato per Fondazione Umberto Veronesi, che sarà presentato in esclusiva sabato nella XII edizione della Conferenza Mondiale Science for Peace and Health,Giovanni Fattore spiega anche perché investire in ricerca scientifica conviene a tutti. In mancanza di studi e dati specifici del contesto italiano l'economista ha analizzato la letteratura inglese,la più avanzata in questo campo,per ottenere dei punti di riferimento al fine di valorizzare eco-

nomicamente gli investimenti in ricerca della Fondazione Umberto Veronesi.Un esempio che può essere traslato alla ricerca sanitaria in generale. Le due simulazioni propongono due approcci diversi e per certi aspetti complementari. Il primo valuta l'effetto di breve periodo degli investimenti in ricerca su reddito e occupazione,il secondo valorizza "monetariamente"il guadagno disalute attribuibile alla ricerca sanitaria.«Entrambe le simulazioni permettono di avere un ordine di grandezza delritorno dell'investimento in ricerca - spiega fattore - Questo si attesta sopra il 4o% se vengono considerati gli effetti sul reddito e a circa illo% se vengono considerati soltanto gli effetti di ordine sanitario. Si tratta di rendimenti importanti che confermano il valore economico della ricerca, soprattutto in un Paese che investe appena 1'1,43% del Pil (la media europea è del 2,18%) a fronte di una raccomandazione di investimenti in ricerca pari a13% del Pil avanzata dall'Unione europea.Va inoltre ricordato che la ricerca proietta gli investimenti verso bisogni prioritari per lo sviluppo umano,un tema molto attuale in questo contesto economico che vede nell'impatto sul benessere sociale un fattore premiante». In particolare,lo studio mette in luce come i 33,5 milioni di euro investiti dalla Fondazione in ricerca sanitaria durante il periodo 2013-2018 abbiano prodotto circa 15,4 milioni di euro di effetti indiretti sul reddito mentre,in termini occupazionali,l'effetto sarebbe di circa 67 unità per anno(in aggiunta alle 1.109 borse di ricerca erogate).

069666

D

RIPRODJZIONE RISERVATA

. Ritaglio

stampa

Fondazione Umberto Veronesi

ad

uso

esclusivo

del

destinatario,

non

riproducibile.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.