CENTRO ISTRUZIONE E FORMAZIONE
ANNUARIO
2023/2024

150 ANNI DI ECCELLENZA, TRADIZIONE E INNOVAZIONE: UN VIAGGIO TRA STORIA, FORMAZIONE E FUTURO

CENTRO ISTRUZIONE E FORMAZIONE
ANNUARIO
2023/2024
150 ANNI DI ECCELLENZA, TRADIZIONE E INNOVAZIONE: UN VIAGGIO TRA STORIA, FORMAZIONE E FUTURO
CENTRO ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Annuario n. 15
Fondazione Edmund Mach
T. 0461 615213 - www.cif.fmach.it - Email amministrazione.cif@pec.iasma.it
CURA DEL PROGETTO
Roberta Bernardi
TESTI
Ivano Artuso, Grazia Barberi, Roberta Bernardi, Raffaele Bertè, Francesca Busarello, Barbara Centis, Silvia Ceschini, Giulia Condini, Luca Costa, Maria D’Ambrosio, Roberto Ducati, Emanuele Eccel, Damiano Emer, Salvatore Ghirardini, Floriana Marin, Pietro Odorizzi, Andrea Panichi, Anna Paoli, Cinzia Roat, Andrea Segnana, Marco Stefanini, Anna Tonon, Drahorad Wolfgang, Lucia Zadra, Arianna Zomer
REVISIONE TESTI
Roberta Bernardi
FOTOGRAFIE
In copertina: G. Falchetti, Veduta dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, 1888-1889, olio su tela, inv. PAT 383533 (particolare). Gardaphoto, 2016 - © Castello del Buonconsiglio, Trento (divieto assoluto di ulteriore ristampa o duplicazione con qualsiasi mezzo).
Archivio fotografico Biblioteca CIF
Archivio fotografico CIF-FEM
Archivi personali: Ivano Artuso, Raffele Bertè, Chiara Beber, Francesca Busarello, Mauro Bragagna, Barbara Centis, Francesco Conforti, Luca Costa, Denises Cristan, Ferruccio Dalpiaz, Mara Decristan, Roberto Ducati, Stefano Eccel, Damiano Emer, Salvatore Ghirardini, Gabriel Giuriato, Beatrice Miccoli, Andrea Panichi, Martina Piotto, Manuela Schgraffer, Giorgio Silvestri, Cinzia Roat, Enrico Salvetti, Anna Tonon, Luigino Widmann, Drahorad Wolfgang
Shutterstock (pag. 90, 106, 108)
PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE ESECUTIVA
IDESIA - www.idesia.it
STAMPA
Pixartprinting S.p.A. stabilimento di Lavis
ISSN 20-38-551X
© 2025, Fondazione Edmund Mach, via E. Mach 1, 38098 San Michele all’Adige (TN), Italia È vietata la riproduzione in qualsiasi forma
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, dedicandovi tempo, risorse, professionalità e cuore, ed in particolare: Ivano Artuso, Grazia Barberi, Linda Bernardi, Raffaele Bertè, Francesca Busarello, Barbara Centis, Silvia Ceschini, Luca Costa, Giulia Condini, Denises Cristan, Maria D’Ambrosio, Ferruccio Dalpiaz, Mara Decristan, Simonetta Dellantonio, Roberto Ducati, Emanuele Eccel, Stefano Eccel, Damiano Emer, Salvatore Ghirardini, Elisabetta Lombardo, Floriana Marin, Beatrice Miccoli, Sabrina Nicolini, Pietro Odorizzi, Andrea Panichi, Anna Paoli, Martina Piotto, Cinzia Roat, Roberto Rosa, Michele Sandri, Andrea Segnana, Marco Stefanini, Veronica Tait, Anna Tomasi, Anna Tonon, Simone Valorz, Luigino Widmann, Drahorad Wolfgang, Gianluca Zadra, Lucia Zadra, Arianna Zomer
Ringraziamo il dott. Francesco Conforti per le bellissime foto introduttive alle Sezioni Uno sguardo sul mondo, L’angolo UDIAS, Oltre la scuola
Un ringraziamento speciale al signor Mauro Bragagna per la sua generosità e professionalità grazie alle quali godiamo, in questo Annuario, di una gran parte delle immagini.
Biblioteca scolastica, comunità di lettura e comunità di ricerca:
A Edmund Mach, fondatore e visionario, che 150 anni fa ha seminato il sogno di questa scuola
PRESENTAZIONE
La celebrazione del 150° anniversario dall’attivazione dell’Ist
San Michele all’Adige, dal 2008 Fondazione Edmund Mach, ha offer tunità di rammentare quanto l’Ente, istituito dalla Dieta Tirol nel 1874, ha realizzato nel corso degli anni a tangibile benefic nità che lo ospita.
Tra tutte le iniziative promosse nell’ambito celebrativo, una i fornito testimonianza tangibile “del fare” dell’Istituto: il do re il sapere, seminare il futuro” nel quale emerge la viva voce scelti tra ex studenti della “Scuola”, come è ancor oggi abitua nato l’Ente, che hanno ricordato gli anni della loro esperienza didattica. Ne è emersa una fotografia, che rende un’immagine molto ben defin FEM. Una rappresentazione sintetica di un operato che, pur attraverso gli anni, gli adeguamenti operativi, l’ampliamento delle competenze e delle specialità oltre che degli spazi, che sembrano a prima vista ampi, ma che sono ristretti rispetto alle attuali necessità, preserva nell’odierno agire le finalità originali espresse nello statuto.

Finalità di istruzione, formazione, trasferimento tecnologico, da non confondere con quello normalmente inteso per la ricerca, ma finalizzato ad un pedissequo scambio di conoscenza tra l’apporto teorico e quello pratico, indispensabile in campagna, ma anche nella vita.
Da questi stimoli continui, dagli spunti di riflessione e approfondimento che essi consentono, scaturisce una ricerca che crea progetti di studio perfettamente attinenti alle necessità del territorio e quindi alle aspettative di chi vi opera.
Va da sé che questa attività virtuosa offre molti argomenti di contatto con altre realtà scientifiche operanti in ambito nazionale ed internazionale, ponendo la Fondazione Mach nella condizione d’essere conosciuta e apprezzata nella comunità scientifica, come peraltro attestato dalle valutazioni Anvur alle quali l’Ente sottopone volontariamente i propri studi, con risultati ricorrentemente di ottimo livello, a garanzia del proprio operato, nell’interesse di chi di esso si avvale.
San Michele all’Adige, febbraio 2024
PREFAZIONE
Questo Annuario è, per così dire, un’edizione speciale in quanto celebra un traguardo importante per la FEM e per la nostra Scuola. Come ben rappresentato dagli studenti delle classi seconde della Formazione Professionale, nella loro rappresentazione teatrale, l’11 novembre 1874 fu inaugurata la prima classe dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Ho voluto richiamare il lavoro dei nostri ragazzi perché nelle innumerevoli attività organizzate per il 150° uno degli obiettivi è stato quello del coinvolgimento degli studenti perché far conoscere la storia, l’importanza che San Michele ha avuto nello sviluppo dell’agricoltura trentina e l’eredità che questa scuola porta con sé nell’alimentare l’identità e l’appartenenza che accomuna gli studenti e che alimenta la forza dei rapporti territoriali dell’Istituto.
Le diverse tappe del percorso che hanno celebrato il 150°anniversario della FEM hanno valorizzato molteplici aspetti del lavoro portato avanti nella lunga storia dell’Ente ed in particolare, rispetto alla scuola, hanno posto in evidenza due aspetti che ritengo estremamente importanti e di valore.
Il primo di questi è, come già accennato, l’importanza della Storia e di tutte le vicende che hanno concorso a costruire l’Istituto di oggi; in altri termini, conoscere il passato permette di comprendere il presente e di progettare consapevolmente il futuro all’interno del solco della tradizione, tenendo conto delle attuali sfide e dello slancio innovativo che da sempre contraddistingue la nostra Fondazione.
Il secondo aspetto che ho molto apprezzato è quanto emerge dal docufilm dal titolo L’istituto di San Michele. Coltivare il sapere, seminare il futuro. Tale documentario offre uno sguardo approfondito sulla comunità scolastica, catturando le esperienze, le sfide e i successi che hanno plasmato le vite e le relazioni di quanti nel corso del tempo hanno popolato le aule di San Michele. È un tributo al nostro passato, presente e futuro che pone l’accento sul ruolo fondamentale della scuola ma che, al contempo, rende inequivocabile l’importanza del ruolo del docente.
Ogni intervistato ha fatto propri i principi di impegno, onestà, concretezza, attenzione al territorio veicolati in modo diverso dai singoli docenti. Citando Arrigo Pisoni, studente diplomato nel 1949 e storico imprenditore agricolo trentino, la nostra scuola è una “...filosofia di vita, una forma mentale …quasi una vocazione…”: penso che ciò riassuma chiaramente il concetto sopraccitato. Ritengo, infine, che la visione di quel filmato debba far riflettere il corpo insegnante sull’importanza del rapporto con lo studente, sull’impatto che la modalità stessa con la quale ci si relaziona con il discente possa avere nella vita di quest’ultimo.
Consci di ciò è mio auspicio che simili momenti di festeggiamento e confronto possano essere stati l’occasione per una riflessione costruttiva che abbia reso ognuno di noi maggiormente consapevole del contesto all’interno del quale lavoriamo e dell’importanza del ruolo che ricopriamo.

MANUEL PENASA
Dirigente Centro Istruzione e Formazione
LA BOTTIGLIA STORICA DEL 1959
Un dono simbolico per 150 anni di eccellenza: la bottiglia storica del 1959
Al Centro Istruzione e Formazione della FEM, a 150 anni dalla fondazione dell’Istituto dono questa bottiglia storica del 1959 (anno che corrisponde a quello della mia nascita e pertanto con uno specifico valore simbolico).
La bottiglia contiene vino Merlot prodotto nella Cantina dell’allora Istituto Agrario Provinciale e mi era stata consegnata, tanti anni fa, dalla famiglia dell’ex studente dell’ITA Bonvicini Federico di Mezzolombardo (credo che il nonno fosse Tait Luigi).
In questo lungo periodo l’Istituto ha saputo affrontare le sfide di un’agricoltura in continua evoluzione ed ha accompagnato e sostenuto lo sviluppo socio-economico del Trentino. Da sempre è riconosciuto come Ente di eccellenza, nazionale ed internazionale, attraverso un serio e impegnativo lavoro delle Persone, dei Centri (Scuola, Ricerca, Sperimentazione e Assistenza Tecnica) e dell’Azienda agricola - Cantina - Distilleria. Sono onorato e grato di aver potuto lavorare, dal 1 ottobre 1986 al 31 agosto 2021, in questo prestigioso Ente, con vari ruoli (insegnante-ricercatore, docente, coordinatore di dipartimenti, dirigente scolastico). In particolare, la Scuola è stata una grande palestra di vita e di crescita professionale.
Buona Scuola
San Michele all’Adige, 12 gennaio 2024






DA STUDENTE A STUDENTE
Tra zootecnia e inchiostro: la scoperta di un’anima da scrittrice

ARIANNA ZOMER
Studentessa della 4A IT, Articolazione
Produzioni e Trasformazioni

Prima ancora di presentarmi mi piacerebbe cominciare questo mio breve articolo con una citazione di Max Frish che recita: “Scrivere non è comunicare con il lettore, non è neppure comunicare con se stessi, ma comunicare con l’inesprimibile.”
Ho concluso la stesura del mio libro quasi un anno fa, fra scene tagliate, punteggiatura corretta e revisionata, tanta speranza. Non sono mai stata sicura di molte cose nella mia vita, come ogni normale adolescente credo, ma forse di una cosa ero e sono certa: scrivere per me è tutto. Con tale certezza, che mi porto dietro da quando ho iniziato a scribacchiare storielle senza senso su quaderni malridotti, mi sono comunque iscritta all’Istituto Agrario di San Michele. Probabilmente ci si chiederà quale sia il nesso fra le due cose. In tanti mi hanno domandato come mai non avessi scelto il liceo classico, o come mai non avessi frequentato comunque un altro tipo di scuola. La mia risposta è sempre stata la stessa: “Amo scrivere, così come mi piace studiare la zootecnica, il diritto, il genio rurale, le produzioni vegetali, l’inglese…” quindi perché dovermi per forza focalizzare su un singolo percorso quando, con una sola scuola, posso avere comunque tutto?
Si sa che all’Agrario non è particolarmente usuale che una studentessa ami la letteratura. Dopotutto siamo partiti nel 1874 con un corso biennale al quale potevano accedere i giovani, maschi, che avevano ottenuto buoni voti alle scuole popolari. La frequenza era quindi appannaggio dei ragazzi e le materie che venivano maggiormente trattate erano, come ovvio, la zoologia, la matematica, le scienze naturali, la botanica, la frutticoltura… le lezioni erano spesso in campo e la focalizzazione sulla letteratura non era prevalente. Forse anche per questo è stata una grande sorpresa per i miei insegnanti la scoperta del fatto
che avessi scritto un libro. Una cosa inaspettata, alla quale non sono abituato. Diciamo che ho lasciato un po’ tutti stupiti.
Mi sono state fatte molte domande alle quali sono stata più che felice di rispondere: da dove è partita questa idea, oppure: quando hai trovato il tempo, o ancora: ma quanta fantasia ci vuole... Tutte domande validissime, che però mi hanno lasciata un po’ spiazzata.
L’idea.
La grande idea che ha dato origine al tutto quando ha avuto inizio nella mia testa? Non lo ricordo. Un pomeriggio, proprio dopo essere tornata da scuola probabilmente.
Quando ho trovato il tempo?
Ogni sera circa.
Quanta fantasia ci vuole? Non lo so. Sono cose che ho fatto con talmente tanta passione e tanta gioia che non mi sono mai soffermata a pensarci.
Le parole si scrivevano da sole, i personaggi si descrivevano autonomamente, io mi sono fatta solamente messaggero della storia che loro stessi volevano comunicare, come dice Frish: comunicare con l’inesprimibile. Insomma, possiamo dire che, ad oggi, l’Istituto agrario di San Michele all’Adige ha una studentessa che ha scritto un libro. La prima donna che è entrata nell’Istituto risale al 1914, quindi quasi dopo quarant’anni dall’avvio della scuola stessa. E, centodieci anni dopo, una studentessa ha pubblicato un suo romanzo.
Non c’è dubbio quindi che l’Istituto sia molto più di una semplice scuola agraria, cosa non per molti scontata. Tutt’altro.
Da queste mura sono usciti veterinari, periti agrari, nell’ultimo decennio anche macellai… ma pure medici, avvocati, scienziati e anche scrittori. San Michele ha toccato tutti i fronti possibili e inimmaginabili, non costringendo alcuno ad una scelta forzata in termini di lavoro futuro, ma dando
la possibilità a chiunque di guardarsi intorno e capire cosa fosse più nelle proprie corde. Credo che questo sia il più bel gesto d’amore che una scuola ti possa donare. Darti la capacità di capire, di ragionare, di pensare con la tua testa ed arrivare a scoprire il vero
te stesso, il tuo vero io. Poi le idee possono cambiare, si può crescere, si può maturare, ma intanto la scuola si è presa un pezzettino di te, che porterà dentro per sempre, tenendola da parte, sai mai che un giorno vorrai tornare a riprendertela!

DRAHORAD WOLFGANG
Ex studente e poi agronomo, Terlano (BZ)
I miei ricordi: cinque anni di studio
all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (1959-64)
Il 30 settembre 1959, provenienti da Merano, arrivammo nel tardo pomeriggio al convento di San Michele. Mio padre Giuseppe, mediatore di frutta, guidava la macchina, e mia mamma Elisabetta ci accompagnava.
Dal tempo in cui durante l’estate soggiornavamo come ogni anno sul fresco altopiano del Renon (sopra Bolzano) presso una famiglia di contadini, il mio desiderio professionale era quello di studiare agronomia. Poiché a quei tempi non esisteva una scuola professionale di agraria in Alto Adige, mio padre mi iscrisse al noto - anche oltre i confini del TrentinoIstituto Tecnico Agrario di San Michele all’Adige.
Il primo contatto personale avvenne nello studio di Don Luigi Curzel posto in uno dei punti più belli del convento. „Mi sembra un bravo ragazzo - disse ai miei genitori - e ha l’occhio intelligente“. Questo primo approccio positivo fu per me rassicurante dato che ero molto ansioso.
alla quale, tuttavia, non vi era obbligo di partecipazione.
Il tempo dopo la Messa era dedicato allo studio e finalmente alle ore 7.30 potevamo fare colazione. Una scodella di latte leggermente macchiato con un surrogato di caffè molto noto ai tempi e che molti ricorderanno come la famosa „miscela Leone“. Burro e marmellata mancavano ed il pane era, se non proprio raffermo, comunque non fresco di forno! Tuttavia il pane, una volta immerso nella tazza di caffellatte, diventava gustoso e non ci dispiaceva. Ne mangiavamo una sostanziosa porzione dato che doveva nutrirci fino alla fine delle lezioni fissata alle ore 13.
A sinistra: La pagella di 66 anni fa!
A destra: Correva l’anno 1959 e i voti erano così a fine I quadrimestre…

Il mio rapporto con Don Luigi fu da allora caratterizzato da grande rispetto e comprensione reciproca. Volentieri assolvevo il servizio di chierichetto dopo la levataccia alle ore 6. Mezz’ora dopo cominciava la Messa
Nel pomeriggio si facevano le esercitazioni pratiche in campagna. Nel periodo autunnale ed invernale ci veniva insegnato come potare correttamente le piante da frutto e la vite, ci venivano spiegate le tecniche di concimazione e la cura del terreno. Alla fine dell’inverno venivamo istruiti in merito ad uno dei lavori che io amavo maggiormente e che ormai è quasi dimenticato: la legatura dei tralci della vite con i vimini del salice.
La primavera poi veniva dedicata alle tecniche di difesa delle piante da frut-


to e della vite dagli insetti e dai funghi e batteri nocivi.
Fra le molte ore di lezione e lo studio rimaneva poco tempo libero per lo sport e il gioco. Per lo sport peraltro mancavano pure le strutture!
Non esisteva allora un campo di calcio o di pallavolo. La sala di ginnastica nell’edificio della scuola era di modeste proporzioni e non era dotata di attrezzi adeguati. Nei primi anni di studio a San Michele non avevamo neppure offerte culturali di alcun genere. Giornali o settimanali da leggere liberamente non erano disponibili, la televisione era ancora alle sue origini e noi potevamo vedere solo un programma settimanale al giovedì sera: Il Musichiere di Mario Riva, personaggio allora estremamente popolare e che, pochi anni dopo, morì in un tragico fatale incidente all’Arena di Verona. Mancava allora perfino la possibilità di recarci in gita nei paesi limitrofi a San Michele. Non avevamo neppure l’opportunità di conoscere la parte storica della città di Trento. Il famoso castello del Buonconsiglio, con la arcinota torre Aquila che descriveva il lavoro duro dei contadini in contrapposizione alla nobiltà feudale che pensava solo ai divertimenti, non fu mai oggetto di visite scolastiche. Anche escursioni di tipo tecnico-didattiche, volte a conoscere diverse realtà aziendali o istituzioni di tipo agricolo,
furono purtroppo molto rare. La mia classe, formata da circa 30 studenti, era quindi assai numerosa. Eravamo tutti di sesso maschile, le ragazze era come se non esistessero. Nonostante suddetta numerosità, lo svolgimento delle lezioni non era mai appesantito perché vigeva un forte senso di disciplina. L’atmosfera era improntata a una certa collegialità e il lavoro intellettuale era proficuo. In definitiva, eravamo assetati di sapere per affrontare la vita nel modo migliore. Del gruppo etnico tedesco dell’Alto Adige eravamo 3-4 per classe, provenienti soprattutto dall’area cittadina di Bolzano e Merano.
Per noi sudtirolesi specialmente il primo anno fu un vero e proprio „Kulturschock“: dovevamo affrontare allo stesso tempo il distacco della famiglia d´origine e un’altra lingua, in più l’inserimento in un diverso contesto sociale. Fummo accolti - devo dire - benevolmente dai professori; venivamo appoggiati e aiutati ad inserirci anche dai nostri compagni di scuola. Ben raramente sentivamo il termine „crucco“, il cui significato esatto era allora per noi sconosciuto, seppur ne avvertivamo il significato „dispregiativo“. Le lezioni in lingua tedesca svolte dal Professor Cattoni erano chiare e per noi di lingua tedesca evidentemente molto facili. Ci rendevamo conto che, per i colleghi di lingua italiana, non solo il

A sinistra: Ma alla fine dell’anno...EUREKA! A destra: L’agognato – e sudato – diploma!
A sinistra: Inizio anni ‘60. Ex Monastero, vigneti, stalle
A destra: Laboratorio di scienze
tedesco era difficile da comprendere e da studiare, ma non vi era neppure grande voglia di impararlo.
Un particolare shock per me era rappresentato dalla matematica. Il professore era un laureato da poco in fisica nucleare. Io non riuscivo a comprendere le sue lezioni e peraltro lui non aveva nessuna pratica didattica. La pagella del primo trimestre rispecchiava la situazione che era veramente drammatica: matematica scritta voto 2, orale 5. Peggio di così… Il professore fortunatamente venne sostituito da un’altra insegnante nel trimestre successivo e solo così riuscii ad essere promosso.
Certamente per le autorità scolastiche non era facile in quei tempi dell’immediato dopoguerra reperire personale docente specializzato. Visto con gli occhi di adesso quella difformità nella preparazione poteva sembrare strana, ma allora era normale avere a che fare con professori variamente preparati e più o meno adatti all’impegnativo lavoro della formazione. Per alcuni di loro conservo comunque ancora oggi una grande stima e deferenza:
Don Mario Folletto, professore di lingua e lettere italiane, era anche professore al liceo Arcivescovile di Trento. Egli amava la sua materia e pure noi studenti: per questo noi ci sforzavamo di studiare bene e di farlo contento.
Dante Alighieri, i poeti romantici, Pascoli, Leopardi, Manzoni ed altri in-

tellettuali italiani erano anche i miei preferiti. Una volta scrissi, secondo la valutazione del professore, un ottimo compito. „Avrei dovuto darti un otto per quel compito“ mi sussurrò sottovoce. Però non te lo do affinché tu non ti monti la testa e riduca il tuo impegno scolastico”. Questa frase valeva per me più di un dieci in pagella. Il Professor Francesco era il nostro insegnante di chimica al primo anno. Come direttore del laboratorio dell’Istituto era tecnicamente preparato. Lo ricordo come una persona di carattere aperto e didatticamente ben predisposto verso noi studenti. Ci dispiacemmo molto del suo trasferimento verso altri impegni professionali in quel di Trento avvenuto successivamente.
Helmuth Gebert di Brunico, diplomato all’Istituto Tecnico Agrario di Conegliano, insegnava Tecnica agraria, in parte anche in lingua tedesca. Aveva inoltre il compito di organizzare il soggiorno pratico estivo di noi studenti in Germania presso aziende agricole. Il primo anno fui accolto presso un’azienda di allevamento bovino nell’Allgäu, in Baviera. Qui ricevetti molti insegnamenti su come si produce il foraggio e il latte. Nell’estate del secondo anno fummo invece trasferiti nel Württemberg presso un’azienda che produceva colture arative come frumento, bietola da zucchero, colza e ravizzone. Il prof. H. Gebert ci scriveva delle lettere per sapere come andava il tiro-


cinio e veniva anche a visitarci nelle aziende ospitanti, organizzando pure escursioni tecnico-turistiche nei dintorni dei nostri luoghi di lavoro. Conservo un vivo ricordo di lui perché ci ha offerto la possibilità di intraprendere quell’ottima esperienze di vita. Il professor Pietro Nervi insegnava Economia agraria ed Estimo. Era un severo professore con una preparazione tecnico-didattica eccezionale. Noi studenti gli portavamo un grande rispetto e da lui abbiamo imparato tanto. Durante il mio percorso all’Università di Bologna ebbi come insegnante il famoso economista
Prof. Enzo di Cocco. Lì ricevetti un ampliamento delle conoscenze di Economia agraria, ovviamente... ma le solide fondamenta su cui tale ampliamento si basava, erano decisamente quelle ricevute a San Michele dal Prof. Pietro Nervi.
La comunicazione con il prof. Sergio Ferrari era per me invece difficile e viziata da malintesi. Una mattina, all’inizio di una lezione, mi ingiunse, senza alcun apparente motivo, di lasciare l’aula per punizione. Dopo approfondite riflessioni, decisi di rivolgermi al preside Giovanni Manzoni il quale mi accolse ad udienza. Egli seguiva tacitamente la mia blanda protesta concernente, a mio modo di vedere, il trattamento disciplinare ingiusto. Dopo alcuni giorni, il preside si presentò nella mia classe durante un’ora di lezione e mi fece, di fronte a tutta la classe, una critica personale forte ed

emotivamente impattante, senza citare il fatto ed il contesto cui essa si riferiva. Il tono suonava così: tu, Drahorad, chi credi di essere... Non mi diede occasione di rispondere, né di addurre le mie ragioni. Rimasi completamente costernato, questo sì, ma appresi una ulteriore e triste lezione di vita: rivolgersi alle autorità non porta sempre alla soluzione di un problema!
Per l’Esame di “maturità”, come era chiamato un tempo l’attuale Esame di Stato, a fine giugno 1964 eravamo, comunque sia, ben preparati. Io e quasi tutti i miei colleghi fummo promossi da una commissione esterna tutto sommato non molto severa. A malincuore, devo aggiungere che la dirigenza dell’Istituto fu socialmente poco attiva, nel senso che non fu organizzata una festa finale o d’addio agli studenti. Motivo per cui non possiedo neanche una foto ricordo del gruppo dei miei cari colleghi! Una mancanza che oggi rimpiango assai.
Però nella mia vita professionale da agronomo ed esperto in frutticoltura del Centro di Consulenza dell’Alto Adige sono passato moltissime volte in auto o in treno a San Michele, magari diretto per lavoro e studio verso altre parti del mondo. E alla visione del convento e della chiesa avverto nell’animo quel senso languido di felice e comunque spensierata gioventù... Un po` di cuore – e non solo quello –è rimasto attaccato lì, a San Michele e alla sua scuola.

A sinistra: Vecchio laboratorio di scienze
A destra: Anni ‘50. Vecchio laboratorio scolastico
Sotto: Fine anni 50. Lezioni di potatura


LA STORIA

Un percorso tra passato e futuro –due classi prime alla mostra Dalla terra al futuro. 150 anni della Fondazione Edmund Mach

LUCA COSTA
Docente di Materie letterarie
Le classi 1C ITA e 1D ITA il 25 ottobre 2024 hanno vissuto una giornata speciale, all’insegna della storia, della cultura e del territorio. Erano accompagnate dai professori Manuela Schgraffer, Pietro Mastroianni e Luca Costa e, attraverso la guida della dott.ssa Lucia Zadra dalla Biblioteca dell’Istituto, hanno partecipato ad un’uscita didattica che li ha portati a scoprire le radici della loro scuola e della città di Trento, vivendo momenti significativi che hanno consolidato i legami con il proprio territorio.
Un tuffo nelle origini dell’Istituto Agrario
La giornata è cominciata con una visita al Museo Archeologico Sotterraneo Sas, dove gli studenti hanno esplorato la mostra “Dalla terra al futuro.
Viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach”. Organizzata in occasione del 150° anniversario dell’Istituto Agrario, la mostra racconta la relazione tra il paesaggio agrario della Provincia e l’Istituto, a partire dalla sua fondazione nel 1874. Le fotografie in esposizione provengono da due importantissimi Archivi, quello della Fondazione Edmund Mach e quello della Provincia Autonoma di Trento, e illustrano non solo l’evoluzione dell’Istituto, ma anche la trasformazione del paesaggio agricolo trentino. Tra le istantanee più significative e ricercate abbiamo quelle che ritraggono i primi studenti dell’Istituto Agrario, esclusivamente maschili. Sono particolarmente evocative perché risalenti al periodo 1874-1912 e testimoniano la vita quotidiana di allora,
LA MOSTRA SUI 150 ANNI DELLA FONDAZIONE MACH
Per celebrare l’importante traguardo dei 150 anni, la Fondazione Edmund Mach ha ideato e allestito nello Spazio archeologico sotterraneo del Sas a Trento la mostra intitolata “Dalla terra il futuro. Viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach” che è stata inaugurata il 12 gennaio 2024, nel giorno del suo 150° compleanno, e visitata fino al 27 ottobre da 25.710 persone (fonte Soprintendenza per i beni e le attività culturali). L’esposizione ha dato forma visiva alla lunga storia dell’ente, attraverso pubblicazioni, manufatti storici e, soprattutto, un centinaio di fotografie selezionate nell’archivio fotografico della FEM e tra i fondi dell’Archivio fotografico storico provinciale.
La mostra realizzata in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento - UMST soprintendenza per i beni e le attività culturali e con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, è stata patrocinata dall’Euregio con la partecipazione del METS, della Fondazione Museo storico del Trentino e del Castello del Buonconsiglio - Monumenti e collezioni provinciali.
Curata da Marta Villa e Katia Malatesta con la collaborazione di Silvia Ceschini, Erica Candioli e Lucia Zadra, la mostra rilegge la genesi e l’evoluzione dell’ente mettendo a fuoco le sue molteplici attività. Ripercorrendo le fasi di un dialogo sempre fertile tra tradizione e innovazione, il percorso, con il progetto espositivo dell’architetto Manuela Baldracchi, si intreccia con uno sguardo generale agli sviluppi del contesto agrario trentino, interpretati attraverso la soggettività di cinque dei più importanti fotografi e atelier fotografici attivi sul territorio tra la fine del XIX secolo e il terzo millennio.
Per volontà della Presidenza della Fondazione la mostra oggi rivive nell’edificio scolastico, per consentire agli studenti di vedere e rivivere nelle fotografie i grandi eventi e personaggi che hanno caratterizzato la vita di questa importante istituzione.
Silvia Ceschini
scandita da ritmi rigorosi: gli alunni si alzavano alle cinque del mattino, partecipando alla Santa Messa prima di cominciare le lezioni pratiche e teoriche, in uno stretto binomio che prosegue tuttora.
Un altro momento importante della visita è stato quello di approfondimento sulla figura del fondatore dell’Istituto, Edmund Mach. Nato nel 1846 a Bergamo, è stato un uomo dalle vaste conoscenze in chimica, enologia e agricoltura. Il suo contributo maggiore alla viticoltura trentina è stato il miglioramento delle tecniche di coltivazione e la lotta contro le malattie della vite. Tra le immagini
esposte, gli studenti hanno potuto ammirare la foto ufficiale di Mach, altera e superba, che riflette la sua posizione di prestigio e il suo ruolo fondamentale nella creazione e crescita dell’Istituto.
Il paesaggio agrario trentino nelle foto di Unterveger e Pedrotti Lo studio della fotografia, infatti, è stato una parte interessante della mostra che è stata dedicata alle fotografie storiche che raccontano l’evoluzione del paesaggio agrario trentino. Giovanni Battista Unterveger, fotografo e intellettuale, è stato uno dei pionieri in questo campo, docu-
A sinistra: Alunni dell’Istituto che osservano reperti archeologici all’interno dello Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas.
A destra: Alunni dell’Istituto durante la mostra guidata alla scoperta di Tridentum, nello Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas.

mentando con il suo obiettivo, dal 1854, il paesaggio agricolo trentino. Le sue immagini evidenziano un paesaggio molto diverso da quello che conosciamo oggi, con terre fortemente parcellizzate e una biodiversità marcata. Le fotografie di Unterveger, che documentano le condizioni delle terre agricole e la differenza tra il paesaggio trentino e quello tirolese, sono una testimonianza importante della storia agricola locale.
Le foto di Giovanni Pedrotti, altro fotografo e intellettuale, arricchiscono ulteriormente il racconto visivo del Trentino agricolo, rivelando non solo i paesaggi, ma anche le persone che vivevano e lavoravano nei campi. Le

sue immagini, alcune virate al verde per effetto chimico, raccontano la fatica quotidiana dei contadini e delle donne impegnate nei lavori agricoli. Le fotografie mostrano anche le condizioni di povertà delle persone che abitavano le valli, in contrasto con l’idea di un paesaggio “da cartolina” che spesso emerge nei ricordi più romantici del territorio.
Trento romana: uno sguardo al passato
Alunni della classe 1C ITA in Piazza Dante a Trento, di ritorno dall’uscita alla mostra “Dalla terra il futuro. Viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach”.

Oltre all’aspetto agricolo, l’uscita didattica ha permesso agli studenti di immergersi nella Trento romana. Una proiezione video ha introdotto gli studenti all’antica Tridentum, con le sue strade regolari, le mura fortificate, le ville e l’anfiteatro. La visita si è poi spostata nel cuore della città sotterranea, dove sono stati osservati mosaici, pilastri e resti di antiche strutture che gli studenti hanno potuto apprezzare, toccando con mano la storia, camminando sopra i resti di una civiltà che ha segnato profondamente la città.
Oltre la cultura, l’unione del gruppo
Tuttavia, la giornata non è stata solo una lezione di storia e cultura. Per molti, l’esperienza ha rappresentato un’occasione per rafforzare i legami di amicizia e creare nuovi legami tra
i compagni. Dopo la visita al museo, gli studenti hanno trascorso del tempo libero passeggiando per le vie di Trento, scoprendo librerie o semplicemente godendosi un pranzo insieme.
“Questa esperienza mi ha permesso di conoscere meglio i miei compagni e di legare ancora di più con loro”, ha raccontato una studentessa. Il viaggio non ha solo arricchito il loro bagaglio di conoscenze, ma ha anche alimentato il profondo senso di appartenenza alla scuola e al milieu della Fondazione Edmund Mach.
Un’esperienza da ricordare Concludendo la giornata con il rientro a casa direttamente dalla città di
Trento, gli studenti hanno portato con sé molto più di un resoconto storico perché la visita, così come tutte le occasioni di celebrazione per i 150 anni della Fondazione, ha rappresentato un’opportunità per riflettere sul percorso della loro scuola che è parte integrante della storia trentina. È stata quindi una giornata che ha unito passato e presente, conoscenza e amicizia, lasciando negli studenti una consapevolezza più profonda delle proprie radici e del valore del viaggio condiviso. Gli stessi sentimenti provati da chi ha visitato l’Istituto durante le Porte aperte del 1 dicembre 2024, un vero e proprio successo!
Un viaggio nel tempo per celebrare i nostri 150 anni!

FRANCESCA BUSARELLO
Docente di Materie letterarie
Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Giorgia ed Anna della 2A AGRI alle prese con il primo atto Fra nazionalità di confine: fondazione.
I ragazzi della 2A agri riuniti alla dieta di Innsbruck.
I ragazzi della 2A agri in fase di votazione alla dieta di Innsbruck.
Le studentesse della 2 ALI ad interpretare le suore che gestivano il convitto.
Gli studenti della 2 ALI alle prese con il secondo atto Scuola di vite.
Gli studenti della 2C agri alle prese con il terzo atto Ricercare, innovare, divulgare!
Come ormai da tradizione decennale, anche l’anno scolastico 2023/2024 ha visto le ragazze e i ragazzi delle seconde AGRI e ALI provare a ricoprire le vesti inconsuete di giovani attori teatrali. Il progetto, sotto la guida dell’educatore Michele Torresani, è iniziato nel primo quadrimestre con un laboratorio all’interno del quale gli studenti si sono avvicinati al mondo del teatro con esercizi teorici e pratici di recitazione. Gli apprendimenti acquisiti si sono concretizzati poi nel secondo quadrimestre, quando i nostri aspiranti attori hanno dovuto cimentarsi nella messa in scena di un vero e proprio spettacolo.
Questo percorso permette di raggiungere molteplici obiettivi, quali stimolare la creatività, il lavoro di squadra, nonché la comunicazione efficace e l’autostima di ogni singolo partecipante. Quest’anno, su proposta della dirigenza, è stato chiesto di aggiungere un ulteriore importante obiettivo al progetto: ripercorrere la storia della fondazione dell’istituto, in vista del 150esimo anniversario della sua creazione.
Così, in occasione di questa rilevante ricorrenza, oltre alla consueta veste di regista, il nostro Torresani ha ricoperto quella di drammaturgo e ha redatto uno spettacolo inedito a tema storico, con il preziosissimo supporto del professor Attilio Scienza e del professor Andrea Segnana per la ricostruzione cronologica dei fatti. Si sono in tal modo prodotti quattro atti unici che ripercorrono la storia dell’istituto dalla fondazione nel 1874 (Fra nazionalità di confine: fondazione) ai primi anni di vita della scuola (Scuola di vite e Ricercare, innovare, divulgare!), fino agli albori del Ventesimo secolo con le complesse vicende storiche e i mutamenti sociali trentini (Cooperazione e migrazione).
Dopo un anno di lavoro e impegno, finalmente siamo arrivati alla messa in scena degli spettacoli il 17 maggio
presso il teatro San Marco di Trento e il 24 maggio presso la sala teatrale del comune di San Michele all’Adige. Il palcoscenico si è trasformato in una macchina del tempo, catapultando il pubblico nel Trentino di fine Ottocento. Costumi d’epoca, musiche suggestive e linguaggio tecnico, ma forbito, hanno contribuito a creare la giusta atmosfera. Pertanto, dopo mesi di impegno e prove, i nostri giovani attori sono perfettamente riusciti a calarsi nella parte e a mettere in scena al meglio i propri personaggi. Impegnato a ridere delle ironiche battute dialettali dei contadini, di certo il pubblico non dimenticherà gli studenti della IIA AGRI che lo hanno trasportato nella storica dieta di Innsbruck, grazie anche a un accento tedesco capace di catapultare all’interno dell’assemblea nella seduta che diede il via alla nascita dell’istituto. Come, sono certa, non scorderà neppure i grandi baffi di Marco Fiamozzi della II ALI nelle vesti di Edmund Mach, nonché la mole infinita di battute che con grande bravura ha recitato durante il secondo atto. In fondo la scuola è fatta prima di tutto dagli studenti, come ci hanno ricordato Federico Maines e Christian Furlan che, in occasione dell’inaugurazione della scuola, hanno ironizzato con battute sagaci sulle regole dell’istituto, allora così rigide da sembrarci oggi irreali. Interessante anche la ricostruzione, proposta dalla 2C AGRI, delle lezioni itineranti sul territorio offerte dagli studenti-ricercatori della scuola, nelle quali questi ultimi cercavano di spiegare ai contadini come combattere la fillossera. Rimarranno impressi, infine, anche i divertenti canti popolari dell’ultimo atto interpretati dagli studenti della IIB AGRI e il nostro Giacomo Anderlini, nelle vesti di don Guetti, che ha mostrato una grande capacità scenica, destreggiandosi tra memoria e molta improvvisazione.
Questo viaggio nel tempo, reso possibile dal grande lavoro del nostro regista Michele Torresani e dall’impegno dei nostri studenti, ha permesso di ripercorrere le tappe fondamentali della nascita e dello sviluppo del nostro istituto. Un’esperienza che ha arricchito non solo gli attori, ma tutti

coloro che hanno preso parte a uno spettacolo che ha contribuito a ricordare l’importanza della nostra scuola all’interno del nostro territorio. Due entità profondamente intrecciate, tanto nel passato quanto in un presente che ha uno sguardo sempre più rivolto al futuro.







LA REALTÀ

EMANUELE ECCEL
Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne
Fondazione Edmund Mach
Nel 150° anniversario una distilleria pensata anche per gli studenti
Perché una nuova distilleria
La cantina della Fondazione Mach, che fa capo a all’azienda agricola sperimentale, completa la già ricca offerta di vini con una linea di distillati, producendo circa 5000 bottiglie all’anno dalle vinacce e dal vino prodotti dall’azienda stessa. Le lavorazioni sono state fino allo scorso anno svolte in locali annessi alla cantina, piuttosto limitati nello spazio. È stato quindi identificato un edificio esistente, costruito negli anni Novanta per accogliere il depuratore pilota a servizio della cantina, come luogo idoneo a trasferire le attività di distillazione. Significativamente, questo avviene nell’anno della ricorrenza del 150° dall’inizio delle attività dell’Istituto Agrario, ora Fondazione Mach. Non è stato perciò necessario destinare superfici coltivate a questa nuova realizzazione, potendo recuperare un edificio esistente. Intorno all’edificio, tuttavia, un largo scavo ha dato spazio ai locali di immagazzinamento delle vinacce e dei prodotti da invecchiamento.
Alla base della scelta di questa nuova sede per la distilleria c’è più di un motivo. In primis, la sede della distilleria fino a ieri presentava spazi ristretti, con limitazioni per una corretta fruizione didattica degli spazi; si tratta di una funzione rilevante, considerando anche la recente attenzione e gli approfondimenti curricolari dedicati dall’Alta Formazione alla distillazione. Anche la conservazione e la movimentazione delle vinacce subivano restrizioni, a cui si è data risposta nella nuova sede, come già anticipato. In secondo luogo, con lo spostamento dell’impianto verso la nuova sede, la cantina vera e propria si avvantaggerà degli spazi lasciati liberi dai macchiari per la distillazione e lo stoccaggio del materiale. Infine, l’operazione ha consentito di valorizzare un volume esistente, senza intervenire sulle sue caratteristiche tipologiche, che
sono state ritenute idonee anche per le attività di distillazione, e migliorative nei confronti degli standard di sicurezza e antincendio.
I distillati di San Michele, una tradizione ormai antica
Le prime produzioni di distillati risalgono ad oltre cinquant’anni fa, e furono promosse dal direttore, prof. Franco De Francesco, alla fine degli anni Sessanta, per proseguire sotto la guida del dott. Giulio Margheri nel decennio seguente e favorite poi ancora del dott. Giuseppe Versini. A quell’epoca, la fine degli anni Ottanta, l’impianto di S. Michele poteva considerarsi uno dei migliori in Trentino, vantando una buona progettazione e organizzazione degli spazi, secondo una razionale separazione tra la materia prima, il distillato e gli scarti; qualche miglioria era comunque auspicabile nei confronti della superficie a disposizione.
Un nuovo impulso si deve poi, durante la direzione del prof. Attilio Scienza, quando iniziò la produzione di una nuova linea di prodotti: i distillati di frutta e vino; a tale scopo, i tecnici si avvantaggiarono di un periodo di formazione nelle migliori distillerie francesi.
Va ancora ricordato il ruolo di Giuseppe Versini che pensò di avvalersi della presenza di un centro di ricerca all’interno della stessa istituzione, che poteva allargare sempre più i suoi orizzonti includendo anche attività di sperimentazione – come le tecniche sottovuoto – da condurre presso gli impianti di S. Michele, a favore delle distillerie trentine. L’ultimo adeguamento dell’impianto risale al 2006, per migliorare la sua versatilità tecnica nelle operazioni di distillazione.
Una nuova casa per la distilleria Si è detto che il nuovo impianto ha trovato spazio in un edificio esistente; esso sorge a ridosso della centrale
termica, nella parte più settentrionale del campus, al margine del vigneto denominato “Pozza”, in posizione elevata rispetto a tutti gli altri edifici e rivolto verso i vigneti che si stendono a sud. Dal punto di vista realizzativo, il volume si presenta come un’unica aula. La superficie interna è di circa 110 mq e il suo volume di circa 350 mc. Il tetto è a padiglione, a quattro falde; i prospetti sono lineari, movimentati sui quattro angoli da contrafforti. Due grandi portoni si aprono sui lati nord e sud.
L’edificio ha ospitato per alcuni anni un depuratore pilota, realizzato e messo in funzione nel 1997 dalla PAT - Servizio opere igienico sanitarie. Anche quest’impianto era stato concepito e progettato con finalità di sperimentazione, nello specifico per il trattamento dei reflui della cantina aziendale. I risultati del periodo di prova erano stati tuttavia insoddisfacenti, a causa del funzionamento
discontinuo della cantina e quindi della produzione del refluo; ciò portò quindi la Provincia a decidere per una sua dismissione.
L’edificio è stato ufficialmente inaugurato in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario, il 28 settembre 2024. Grazie alle nuove funzionalità previste per il nuovo impianto, l’edificio si prepara dal prossimo anno, quando riprenderà la produzione, ad una seconda vita, ospitando le attività di preparazione, distillazione, imbottigliamento e – dentro gli spazi interrati realizzati ex novo sotto il volume esistente – invecchiamento delle acquaviti grezze. Preme evidenziare che la novità importante, rispetto alla situazione precedente, è la progettazione ottimizzata in funzione dello svolgimento di attività formative e didattiche, aggiungendo così una nuova potenzialità alla già ricca dotazione curricolare degli studenti di San Michele.


L’inaugurazione della nuova distilleria: interno
Le autorità al taglio del nastro: da sinistra verso destra, il senatore Pietro Patton, il Presidente del Consiglio Provinciale Claudio Soini, la sindaca di S. Michele all’Adige Clelia Sandri, il Presidente della Provincia Autonoma Maurizio Fugatti, l’On. Herbert Dorfmann, l’Assessora Giulia Zanotelli, il Presidente FEM Mirco Maria Franco Cattani, il Capo ufficio stampa della Provincia di Trento Giampaolo Pedrotti, uno studente
LUCIA ZADRA
GRAZIA BARBERI
MARIA D’AMBROSIO
La Biblioteca scolastica, comunità di lettura e comunità di ricerca: percorsi e attività
“E’ meglio una testa ben fatta che una testa ben piena” per prepararsi a “rispondere alle formidabili sfide della globalità e della complessità nella vita quotidiana, sociale, politica, nazionale e mondiale.”
Edgar Morin (2000)
Le attività dell’anno scolastico hanno visto una progettazione e forte condivisione tra il personale della Biblioteca con l’obiettivo di arrivare con una proposta strutturata al primo incontro formale con il Collegio docenti dei primi di settembre: le nostre proposte possono essere ricondotte sostanzialmente a due grandi obiettivi, la lettura e la competenza informativa.
Le attività per la promozione della lettura
La Biblioteca scolastica è parte integrante del processo educativo ma anche un luogo di incontro, di esplorazione e di emozioni.
Tra i suoi obiettivi principali c’è soprattutto quello di far germogliare nei giovani lettori il piacere della lettura per farla diventare un’abitudine quotidiana e una passione che possa durare tutta la vita.
Per questo motivo sono molteplici le attività volte a promuovere la lettu-

ra, l’uso della Biblioteca e delle sue risorse.
Una delle proposte più apprezzate dalla comunità scolastica degli studenti e dei docenti è quella ormai “storica” della settimana della promozione della lettura, durante la quale ci incontriamo in Aula Magna con tutte le classi condividendo suggerimenti e proposte.
Intorno a questi incontri e ai libri proposti si sviluppano attività in Biblioteca o in aula, incontri con gli autori e, dall’anno scolastico 2024/2025, gruppi di lettura che coinvolgono intere classi.
Legate alla promozione della lettura sono anche le iniziative messe in campo all’inizio di ogni anno scolastico affinché tutti gli studenti possano conoscere le attività e i servizi offerti e abbiano la tessera del Sistema Bibliotecario trentino, gratuita ed utilizzabile in tutte le biblioteche della provincia, che costituisce una vera e propria chiave di accesso a tutti i nostri servizi di prestito, prestito interbibliotecario, richiesta di articoli, accesso alla Biblioteca digitale e tanto altro.
L’offerta è arricchita dalle proposte di lettura ad alta voce in Biblioteca: particolare successo ha avuto quella dedicata al centenario della nascita di Italo Calvino o quella relativa alla giornata internazionale delle donne. Molte iniziative sono legate a particolari ricorrenze come quella del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne o del 27 gennaio, Giorno della Memoria, con letture accompagnate da mostre e proposte bibliografiche di approfondimento.
Una novità che speriamo possa consolidarsi nei prossimi anni è stata anche la partecipazione della nostra Biblioteca e di alcune classi dell’Istituto alla prima edizione di Sceglilibro+, coordinata dal Sistema

Bibliotecario Trentino. Il concorso è dedicato alle ragazze e ai ragazzi di prima e seconda superiore, con l’adesione di varie Biblioteche Scolastiche della provincia.
Le classi coinvolte hanno avuto la possibilità di leggere cinque libri appositamente selezionati, di dialogare con gli autori, di scrivere commenti ai testi e di partecipare alla festa finale con premiazione del libro più votato e delle migliori recensioni scritte dai ragazzi. Il nostro Istituto si è distinto in questa prima edizione con ben due premi, uno per la migliore recensione positiva e l’altro per la migliore recensione critica.
Abbiamo partecipato con un nostro laboratorio al festival dell’educazione EDUCA di Rovereto, iniziativa che con dialoghi, incontri, spettacoli, concerti, laboratori e attività per tutti rimette al centro dell’attenzione collettiva l’educazione. Il laboratorio è stato tenuto dai nostri docenti esperti Martina Piotto e Luca Russo.
La Biblioteca ha promosso la lettura e le sue collezioni con numerose vetrine a tema, esposizioni di libri e bibliografie, che hanno accompagnato gli studenti anche nei mesi estivi. Tra le vetrine più apprezzate sicuramente quella che ha unito libri&cioccolata per un dolce S. Valentino 2024 (di lettura!). Queste sono solo alcune delle nostre iniziative: il diario sempre aggiornato è disponibile sulla pagina La Biblioteca scolastica - Invito alla lettura raggiungibile dal portale della Fondazione Mach.
Le attività per la competenza informativa
La Biblioteca scolastica pone come missione fondamentale quello di affiancare la scuola per formare studentesse e studenti con capacità di apprendere autonomamente, cooperare, localizzare e raccogliere informazioni, ma anche selezionarle e valutarle con spirito critico e ri-utilizzarle consapevolmente.

Presentazione in Aula Magna sulla competenza informativa e sul progetto Debate

I nostri riferimenti sono stati il Digicomp 2.1. e aggiornamento 2.2, riferimenti europei per le competenze digitali dei cittadini per la vita e per il lavoro e gli standard internazionali e nazionali per i servizi delle Biblioteche scolastiche e l’Information Literacy. La Biblioteca scolastica, grazie alla prossimità con la scuola e alla disponibilità di una ricca dotazione di documenti aggiornati, cartacei e digitali, a supporto della ricerca, può diventare davvero quel “terzo spazio” dove ognuno trova occasioni per informarsi, leggere, progettare e realizzare i propri interessi sia nelle attività più strutturate e formali, sia nei momenti informali e liberi grazie anche all’attenzione che abbiamo riservato alla disposizione degli spazi.
Sono state modulate proposte per le classi iniziali partendo dalla didattica della biblioteca, presentando gli spazi e le varie risorse a stampa presenti sugli scaffali della biblioteca, percorsi sulla focalizzazione della domanda e primo orientamento nella ricerca, presentando soprattutto il

Discovery FEM e la ricerca in rete. Per le classi del triennio, laboratori di ricerca di informazioni sono stati modulati con i docenti e secondo le specifiche esigenze didattiche fornendo supporto su specifici temi, per i progetti di articolazione e per i lavori di fine percorso scolastico, trasferendo le competenze informative in contesti vicini agli obiettivi e agli interessi di ricerca delle studentesse e degli studenti. È stata l’occasione per presentare risorse informative specialistiche proprie per i vari indirizzi di studio e migliorare la consapevolezza e l’utilizzo responsabile delle informazioni, anche digitali, per la vita di cittadino e di professionista, nell’ottica della formazione permanente.
L’obiettivo che la biblioteca si è posta è offrire trasversalmente alle classi le proposte e di graduare verticalmente i contenuti in base alle competenze acquisite e al percorso scolastico. I laboratori su Fake news e disordini informativi sono stati l’occasione per spiegare, con l’utilizzo di esempi concreti, quanto il mondo dell’informazione, e in particolare dei social media, sia complesso e richieda competenze sempre più specifiche nella comprensione e nella valutazione di quanto viene proposto in rete. Per ogni attività la Biblioteca ha predisposto materiali condivisi con i docenti e la classe, anche in considerazione del fatto che alcuni progetti proseguono per più anni scolastici. Il Diario degli incontri è consultabile sulla pagina La Biblioteca scolastica raggiungibile dal portale della Fondazione Mach.

Questo anno scolastico ha segnato la conclusione del progetto Passaporto dei giusti che ha visto i ragazzi impegnati nella ricerca di documentazione relativa ai Giusti tra le Nazioni e nella produzione di una scheda informativa. A novembre è stata installata una targa e messo a dimora un gelso nei pressi dell’orto didattico: azione concreta e realizzazione di un segno visibile per tutta la comunità del Campus FEM.
Gli spazi della Biblioteca
Gli spazi della sala sono stati occupati regolarmente per le attività di molte classi e in particolare della 5 CAPES che ha apprezzato l’organizzazione e volentieri ha terminato il lavoro di stesura del progetto di fine percorso di studi. Non è mancato il supporto anche individuale alla ricerca anche specialistica per tutti gli studenti e gli utenti della biblioteca.
Le sedute informali hanno ospitato studenti impegnati sia nello studio individuale che nella socializzazione.
La possibilità di adibire uno degli
uffici a piccola sala studio è stata vincente: la lavagna e la possibilità di studiare a piccoli gruppi soprattutto nel ripasso negli ultimi mesi dell’anno scolastico e in vista della maturità.
In collaborazione con la professoressa Gasperi e le colleghe Sonia Stenico e Monica Paoli, è stato organizzato un percorso di didattica della Biblioteca anche per le studentesse e gli studenti del 1° anno del Corso di viticoltura ed enologia presso l’Università di Trento sede di Mesiano.
Presentazioni specifiche delle banche dati e delle risorse specialistiche di indirizzo sono state organizzate per le studentesse e gli studenti del 6 anno del Corso Enotecnici e del 2° anno del corso di Viticoltura ed Enologia, molti dei quali provenienti da fuori regione, con lo scopo di presentare anche la realtà delle biblioteche trentine.
La collaborazione nella programmazione e realizzazione di tutte le iniziative tra Biblioteca, docenti e personale della scuola si è dimostrata, a nostro avviso, molto efficace e

ha influito positivamente sia sulle proposte educative sia sulla crescita personale.
Mostra del 150° Anniversario della Fondazione
La Biblioteca ha avuto modo di promuovere attività anche fuori dai suoi spazi: le Bibliotecarie hanno curato diverse visite guidate delle classi alla mostra “Dalla terra il futuro. Viaggio nei 150 anni Fondazione Edmund Mach” presso lo spazio archeologico del SASS di Trento, dopo una attività di formazione tenuta delle curatrici
Marta Villa dell’Università di Trento e Katia Malatesta dell’Archivio fotografico storico provinciale, Umst Soprintendenza per i beni e le attività culturali e, per la parte moderna della mostra, da Emanuele Eccel dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne FEM, struttura che ha coordinato la mostra e la sua organizzazione. Lo scopo era quello di illustrare l’importanza dell’Istituto agrario nel corso della storia, raccontare come la Biblioteca venga da lontano e valorizzare il patrimonio antico sia nello spazio espositivo sia con vetrine specifiche in Biblioteca.
Nelle vetrine collocate all’inizio del percorso al SASS sono stati collocati alcuni libri appartenenti al Fondo storico della Biblioteca: libri con illustrazioni fotomeccaniche, rilegatura originale in tela o mezza pelle, spesso con note manoscritte sia sul frontespizio che sulle pagine interne.

Questi testi, di viticoltura, di enologia, di frutticoltura, pubblicati tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900, appartengono al fondo originale della Biblioteca dell’istituto, costituita assieme alla scuola agraria e al Consiglio provinciale d’agricoltura, e sono stati scelti a testimonianza dell’attività di studio e ricerca svolta in Istituto, fin dalla sua fondazione. Accanto alle vetrine è stata collocata una teca con il Goldenes Buch, un prezioso volume, rilegato in pelle con fregi in metallo dorato, dono dei colleghi al primo direttore, Edmund Mach, per i suoi primi 20 anni di attività presso l’Istituto
L’esperienza è stata molto positiva, i ragazzi hanno compreso l’importante ruolo svolto dall’Istituto e la sua evoluzione che è andata di pari passo con l’evoluzione del paesaggio trentino.
La Biblioteca ha collaborato con il Comitato organizzatore anche per la redazione del Catalogo della mostra e della pubblicazione Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach, e per l’organizzazione dell’evento celebrativo finale.
La Biblioteca e il mondo della ricerca
La nostra Biblioteca, oltre che scolastica, è anche Biblioteca scientifica, da sempre attiva nel supportare e fornire al mondo della ricerca strumenti e servizi.
Tra le nostre principali competenze c’è la gestione dell’archivio istituzionale IRIS-Open Pub, strumento ufficiale e di riferimento per Abilitazione Scientifica Nazionale e progressioni verticali. Una delle principali novità del 2024 è l’attivazione dell’abbonamento al software antiplagio Turnitin, strumento utile per il CRI e il CTT, che può essere impiegato anche nella didattica per le classi.
Anche in questo caso si conferma la natura della Biblioteca come servizio trasversale per tutti i centri della Fondazione Mach. Abbiamo due anime diverse, scolastica e scientifica, ma un unico obiettivo: promuovere la crescita personale e la conoscenza per tutti.

Autonomia trentina: storia, sfide e prospettive per il futuro
Il 28 febbraio 2024 gli studenti delle classi quinte hanno partecipato a un incontro sull’autonomia nell’ambito delle attività di Educazione Civica e alla Cittadinanza. Le linee guida provinciali del 2020, infatti, in linea con la previsione già inserita nella L.P. 5 del 2006 della scuola trentina, che riporta tra le sue finalità la “promozione della consapevolezza della specialità trentina”, hanno indicato tra i nuclei tematici da affrontare anche quello dell’autonomia del Trentino e dell’Alto Adige/Südtirol, con riferimento alla conoscenza delle istituzioni autonomistiche, delle caratteristiche principali del territorio (simboli, minoranze linguistiche, ambiente, ecc,) e delle relazioni con l’Europa.
La nostra scuola per cercare di affrontare la tematica ha predisposto un curriculum verticale che permetta agli studenti di conoscere le istituzioni dell’autonomia e dell’Europa,
programmando varie attività che si sostanziano in quinta nello studio degli eventi storici che hanno portato all’approvazione del primo Statuto di Autonomia, a partire dall’annessione del Trentino all’Italia.
Per approfondire questo aspetto sono stati chiamati a parlarne due importanti e competenti relatori, che hanno potuto dialogare con gli studenti rispondendo alle loro domande, ai loro dubbi e ai loro timori sul futuro dell’autonomia trentina.
La prima parte dell’incontro ha visto il direttore del Museo storico del Trentino, il prof. Giuseppe Ferrandi, raccontare gli eventi principali della nostra storia dell’autonomia, a partire dalle rivendicazioni relative ancora al periodo tirolese, fino ad arrivare agli eventi che hanno poi portato alla revisione del primo Statuto e all’approvazione del Secondo nel 1972. Nella seconda parte è intervenuto il

Da sinistra: il dott. Giuseppe Ferrandi, la prof.ssa Claudia Bisognin Coordinatrice del Dipartimento IeFP del CIF, il dott. Lorenzo Dellai e il prof. Andrea Segnana che ha introdotto i relatori


dott. Lorenzo Dellai, che dell’autonomia è stato protagonista come Presidente della Giunta provinciale dal 1998 al 2013, ed ha ricoperto anche altri ruoli di rilievo nelle istituzioni trentine prima come Sindaco di Trento (1998-2003) e poi come Deputato alla Camera (2013-2018). Dellai aveva da poco pubblicato un volume, intitolato “Essere comunità autonoma.
Il Trentino, dalle radici alle nuove vie dell’Autonomia”, in cui ha raccolto le sue riflessioni sul sentirsi autonomi, a partire dalla propria esperienza personale fino ad arrivare a indicare le sfide che nel futuro ci stanno davanti per poter mantenere vivo il senso dell’identità e della nostra specialità, in un momento in cui tutto sta cambiando nel mondo, per cui è necessario tornare ad essere ambiziosi, pensando a progettare e realizzare “cose nuove”.
Il suo ragionamento è iniziato con il chiedersi quale potrebbe essere la “piattaforma identitaria” della nostra
comunità autonoma, che la rende diversa dalle altre, partendo dall’assunto che l’autonomia non è una costruzione giuridica ma un “vestito istituzionale” di un corpo sociale e civile che le preesiste e che deve continuamente chiedersi se nel suo percorso si riconosce ancora autonomo, visto che nella storia i mutamenti possono portare a un superamento delle questioni che avevano consentito di percepirsi in tal modo. Percezione che ha dato vita a una “costituzione materiale” che, però, evolve in rapporto agli sviluppi culturali, sociali e antropologici della comunità e del mondo che la circonda.
Dopo aver individuato i punti di forza che ancora contraddistinguono la comunità trentina (ad esempio l’esistenza dei beni comuni, delle minoranze linguistiche, l’essere terra alpina, la cooperazione e il volontariato), si è soffermato sulle sfide che secondo lui il Trentino deve affrontare: recuperare il “senso” dell’Autonomia, rico-
struire un nuovo “spirito” di Comunità e rigenerare il “valore” della democrazia locale. E come fare? Immaginando il Trentino come un insieme di “comunità di progetto”, cioè di reti di comunità e di corpi intermedi che si ritrovano assieme a condividere idee di futuro, facendo del territorio una serie di “federazione” che valorizza e organizza esperienze, sogni, idee e contenuti, per evitare il rischio di limitarsi alla rivendicazione astratta dell’identità trentina.
Insomma, Dellai non è entrato nel merito delle questioni politiche ed economiche, per cercare di comunicare agli studenti un’idea “alta” di autonomia, per trasmettere un messaggio di speranza nel futuro, ma soprattutto cercando di renderli consapevoli che questo comporta da parte di ciascuno di loro l’assunzione della responsabilità civile, attraverso
l’impegno e la partecipazione, senza i quali si rischia una deriva autoreferenziale che indebolirebbe la nostra identità.
Al termine del suo intervento, gli studenti hanno approfittato per esporre le loro considerazioni sull’attualità e sul loro sentirsi o meno autonomi, dimostrando coinvolgimento e un certo timore che le radici possano appassire se non debitamente annaffiate con una nuova progettualità. Hanno toccato anche il tema, sollevato dallo stesso Dellai, della crisi delle ideologie e di quella della stessa democrazia basata sui diritti collettivi, con l’emergere prepotente dell’individualismo e dei populismi.
Un’esperienza che studenti e docenti delle classi quinte hanno valutato positivamente, tanto che si è subito deciso di riproporla anche nell’anno scolastico 2024-2025.


VII Concorso Valorizzazione Vini e Territorio 16 e 17 maggio 2024

ANDREA PANICHI
Docente di Enologia
Coordinatore Dipartimento Istruzione
Post Secondaria
Da sinistra a destra:
Il Presidente di Assoenologi Goffredo Pasolli durante la premiazione.
Il prof. Panichi, Responsabile dell’evento, apre la Premiazione del VII Concorso. Il prof. Panichi illustra le modalità del Concorso.

150 vini per i 150 anni della storia dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, una simpatica coincidenza o un destino che si doveva compiere. 150 è il numero che ha caratterizzato la settima edizione del Concorso Vini e Territorio. Un numero importante, che sarebbe stato impossibile da gestire in un giorno e mezzo di assaggi senza l’ausilio della scheda di valutazione digitalizzata. Ed è questa la bella novità della nuova edizione. Molti i complimenti rivolti dai tecnici, degustatori, assaggiatori ed enologici che hanno formato la commissione di valutazione, ma uno in particolare racchiude l’essenza di quanto sia stata importante questa novità. Riporto qui le parole di uno dei più grandi enologi italiani diplomato Enotecnico a San Michele, Casimiro Maule: Non sono quasi in grado di accendere il computer ma riesco a usare il Vostro sistema e mi agevola tantissimo. Questa frase, se pur detta con autoironia (Casimiro conosce perfettamente l’uso del pc), racchiude l’essenza dell’importanza di aver reso digitale il sistema di valutazione. Di fatto, compilare manualmente la scheda sottrae non solo tempo (calcoli, controlli, aggiustamenti dopo aver degustato tutta la batteria, nuovi calcoli, …), ma soprattutto la dovuta concentrazione all’aspetto più importante, ovvero la valutazione dei vini. Se a questo aggiungiamo che i commissari a turno sono anche chiamati ad interagire con gli studenti per guidarli nelle de-

gustazioni, comprendiamo bene che l’ausilio informatico non è un vezzo, ma una necessità.
Partendo proprio dalla fiducia posta nel sistema, circa sei mesi prima della manifestazione, certi che il sistema avrebbe funzionato, abbiamo deciso con il gruppo tecnico di aumentare le categorie in competizione portandole a 13 invece delle consuete 8–10. Per la settima edizione sono state scelte e autorizzate successivamente dal MASAF:
• Trentino DOP Chardonnay
• Trentino DOP Sauvignon blanc
• Trentino DOP Traminer aromatico
• Trentino DOP Kerner
• Trentino DOP e IGT Schiava
• Trentino DOP Merlot
• Teroldego Rotaliano DOP vendemmia 2021
• Alto Adige – Südtirol DOP Chardonnay
• Alto Adige – Südtirol DOP Sauvignon blanc
• Alto Adige – Südtirol DOP Traminer aromatico
• Alto Adige – Südtirol DOP Kerner
• Alto Adige – Südtirol DOP e IGT con sottozone
• Alto Adige – Südtirol DOP Merlot
Al Teroldego rotaliano, che fin dalla prima edizione è sempre stato in gara, sono state aggiunte espressioni locali di grandi vitigni internazionali e alcune varietà che, anche se non sono propriamente autoctone del luogo, ormai si possono considerare


tali poiché in questo contesto esprimo al meglio le loro caratteristiche peculiari, come il kerner.
Attraverso il supporto dei tre comuni della Piana Rotaliana: San Michele all’Adige, Mezzocorona e Mezzolombardo e con la disponibilità del Museo Etnografico Trentino, del Consorzio turistico piana Rotaliana Königsberg e della pro loco di Mezzocorona, è stata organizzata l’ospitalità dei trenta commissari selezionati aventi i requisiti e le competenze per la valutazione dei vini.
A tal proposito è doveroso ricordare e ringraziare le due sezioni di Assoenologi del Trentino e dell’Alto Adige che hanno fornito una parte significativa dei commissari incaricati di valutare i vini, aggiuntisi a coloro che provenivano da fuori regione come: Sara Missaglia, Francesca Granelli, Simona Geri, Monia Zanette, Giacomo Mauro Bertolli, Mario Falcetti, Umberto Rosanelli, Chiara Giorleo, Serena Leo, Eleonora Marconi, Gabriele Pazzaglia, Casimiro Maule, Claudio Zecchin e Matteo Bello. Tutti, guidati dall’impeccabile Luciano Groff, hanno svolto con solerzia il loro compito arrivando a decretare i vincitori e i diplomi di menzione per ogni categoria, attraverso le degustazioni effettuate nelle giornate del 16 e 17 maggio. Il concorso si è aperto con i saluti del Direttore generale Mario Del Grosso Destreri e con quelli del Dirigente Scolastico prof. Penasa, che ringrazio, unitamente al
Presidente FEM Mirco Maria Franco
Cattani, per l’opportunità e la fiducia accordatami nell’organizzazione dell’evento.
Durante i saluti iniziali è stato conferito allo studente della scorsa edizione Daniele Bandera il premio alla memoria del prof. Sergio Ferrari per le competenze mostrate nell’apprendimento delle materie caratterizzanti il percorso formativo.
Per quanto concerne i lavori della commissione, tutto si è svolto con regolarità nei tempi stabiliti anche grazie agli studenti e alla loro professionalità nelle operazioni logistiche, parte integrante del loro apprendimento.
La premiazione si è svolta il 6 giugno nell’Aula Magna della Fondazione Edmund Mach dove i partecipanti (studenti di indirizzo Viticolo enologico, aziende e produttori) hanno potuto assistere prima del ritiro dei premi, poi ad un seminario sul ruolo del tecnico (enologo e enotecnico) per la valorizzazione del territorio che ha visto gli interventi di: Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi nazionale, Paolo Brogioni, diretto di Assoenologi Italia e Goffredo Pasolli presidente Assoenologi sezione Trentino. Durante la cerimonia sono stati anche conferiti i diplomi di Enotecnico agli studenti che lo scorso anno hanno terminato con successo il percorso formativo.
Giunto alla fine di questo breve resoconto, che non fa giustizia all’importante evento vissuto, mi preme
Le Aziende premiate
ringraziare alcuni collaboratori, anche cari amici, che hanno permesso lo svolgimento dell’attività. Luciano Groff e Marco Larentis, per il supporto alla formazione degli studenti e per la competenza sempre manifestata durante lo svolgimento della rassegna; Francesco Conforti per la creazione del sistema informatico di valutazione dei vini e per la gestione puntuale dei dati; Daniele Bellini e Rino Minutolo per la professionalità durante tutte le attività di lavoro della commissione e per aver guidato gli studenti; Siria Bassetti per il lungo compito di gestire la documentazione dei partecipanti, lavoro spesso poco conosciuto ma fondamentale, così come fondamentale è stato il supporto di archiviazione dei campioni da parte di Sergio Valgoi. Ringrazio inoltre il notaio Luigi Rivieccio per il consueto supporto all’attività, così come ringrazio Mauro Bragagna per le foto scattate nelle due giornate. Infine, anche se non più presente
all’evento, ringrazio Fernado Maines che, fino alla scorsa edizione, ha fornito un contributo fondamentale nella gestione delle valutazioni. Senza di lui non saremmo arrivati alla settimana edizione e alla digitalizzazione, pertanto ritengo doveroso ringraziarlo come è giusto ringraziare gli studenti del Corso Enotecnico che si sono resi disponibili non solo nell’apprendimento, ma anche in attività di tale genere che nascono proprio per loro, ma che senza di loro non avrebbe senso organizzare. Auguro loro di poter partecipare come commissari o come produttori alle prossime edizioni: trasmettere agli studenti la voglia di fare e arrivare ai traguardi prefissati è una vittoria che noi docenti inseguiamo di anno in anno (personalmente spero di non raggiungerla mai, così da poter sempre migliorarmi!). Appuntamento dunque alla prossima edizione con l’augurio a tutti noi che possa essere un’edizione ancor migliore.


RISULTATI DEL CONCORSO
1 - Trentino DOP Chardonnay
1. Cantina Rotaliana di Mezzolombardo - Chardonnay Cortuta DOC Trentino 2017
2. Az agri Sandri Arcangelo - Trentino DOC chardonnay 2022
3. Az agri Endrizzi Elio e flli - Trentino DOP chardonnay 2022 Menzioni
• Az agri Grigoletti Bruno Vincenzo - Trentino chardonnay l’Opera 2023
• Agraria Riva del Garda - Loré 2022
• Cavit Trentino DOC riserva chardonnay Maso Toresella 2022
2 - Trentino DOP Sauvignon blanc
1. Cantina di La-vis e valle di Cembra- Sauvignon Classici 2023
2. Maso Grener - Vigna tratta sauvignon Trentino DOC 2021
3. Maso Cantanghel - sauvignon blanc 2023
Menzioni
• Cavit - Trentino DOC sauvignon blanc Bottega Vinai 2023
• Cantina d’Isera Sauvignon - Trentino DOC linea classica 2023
3 - Trentino DOP Traminer aromatico
1. Cantina Roveré della Luna Trentino DOC traminer aromatico Vigna Winchel 2021
2. Maso Poli - Trentino DOC traminer aromatico 2023
3. Agraria Riva del Garda Gewürztraminer la Préa 2021 Menzioni
• Cantina Rotaliana di Mezzolombardo - Gewürztraminer DOC Trentino 2023
• Klinger di Pilati Umberto - Gewürztraminer 2021
• Cavit - Trentino DOC gewürztraminer Bottega Vinai 2023
• Mezzacorona - Trentino DOC Traminer 2018
• Cantina di La-vis e valle di Cembra - Gewürztraminer 2023
• Madonna delle Vittorie - Capoalago gewürztraminer 2023
• Pojer e Sandri - Traminer aromatico Monogramma 2020
4 - Trentino DOP Kerner
Menzioni
• Cantina Micheli – Kerner Soladio 2023
5 - Trentino DOP Schiava
1. Klinger di Pilati Umberto - Schiava 2022
2. Az agri Casimiro - Schiava gentile IGT VdD 2023
3. Cantina Zehnhof di Rossi Giacomo - Schiava Trentino DOC 2023
Menzioni
• Az agri Villa Persani di Clementi Silvano - IGP VdD schiava BIO 2021

RISULTATI DEL CONCORSO

6 - Trentino DOP Merlot
1. Gaierhof - Trentino DOC merlot riserva 2021
2. Agraria Riva del Garda - Créa 2020 2020
3. Mezzacorona - Trentino DOP merlot 2022 Menzioni
• Menzione Cavit - Trentino DOC merlot Bottega Vinai 2021
• Menzione Az agri Maso Salengo - Trentino DOC merlot 2022
7 - Teroldego Rotaliano DOP vendemmia 2021
1. De Vescovi Ulzbach - Teroldego Rotaliano Vigilius 2021
2. Mezzacorona - Teroldego Rotaliano DOC - 2021
3. Cavit -Teroldego Rotaliano superiore DOC riserva Maso Cervara 2021 Menzioni
• De Vescovi Ulzbach - Teroldego Rotaliano Le Fron - 2021
• Az agri Fedrizzi Cipriano - Teroldego Rotaliano Teroldigo 2021
• Az vin f.lli Dorigati - Luigi teroldego Rotaliano riserva 2021
• Az agri Donati Marco - Teroldego Rotaliano superiore riserva DOC Sangue Drago 2021
• Cantina Rotaliana di Mezzolombardo - Clesurae DOC teroldego Rotaliano 2021
8 - Alto Adige – Südtirol DOP Chardonnay
1. Happacherhof dell’ITA di Ora - Alto Adige chardonnay riserva 2021
2. Kettmeir - Chardonnay Alto Adige DOC 2023
3. Cantina Girlan Flora chardonnay 2022 Menzioni
• Cantina Colterenzio Alto Adige chardonnay DOC Since 83 2023
• Seeperle Arthur Rainer chardonnay 2022
• Peter Zemmer Alto Adige chardonnay DOC Buchholz 2022
9 - Alto Adige – Südtirol DOP Sauvignon blanc
1. Josef Brigl - Alto Adige sauvignon vigna Rielerhof 2023
2. Seeperle - Arthur Rainer Alto Adige sauvignon blanc 2022
3. Cantina Girlan - Flora sauvignon 2022 Menzioni
• Seeperle - Echt Geil Alto Adige sauvignon blanc DOC 2023
• Cantina Kurtatsch - Alto Adige sauvignon DOC KOFL 2022
• Cantina Tramin - Alto Adige sauvignon DOC PEPI 2022
• Cantina Produttori san Paolo - Gfill sauvignon 2023
• Cantina produttori san Michele Appiano - Alto Adige DOC sauvignon Fallwind 2023
10 - Alto Adige – Südtirol DOP Traminer aromatico
1. Cantina Tramin - Alto Adige gewürztraminer DOC Nussbaumer 2022
2. Cantina Girlan - Flora gewürztraminer 2022
3. Cantina Laimburg - Alto Adige gewürztraminer riserva Elyönd 2021 Menzioni
• Cantina Colterenzio - Alto Adige gewürztraminer DOC Perelise 2023
• Mezzacorona - Alto Adige traminer aromatico 2023
• Cantina Bozen - Alto Adige DOC gewürztraminer Ceslar 2023
11 - Alto Adige – Südtirol DOP Kerner
1. Abazia di Novacella - Alto Adige Valle Isarco kerner Praepositus 2022
2. Weingut Niklas - Südtirol DOP kerner Luxs 2023
3. Cantina Bozen - Alto Adige DOC kerner Puntscheint 2023
12 - Alto Adige – Südtirol DOP Schiava
1. Seeperle - Kalterersee Scheinheilig 2023
2. Cantina Kurtatsch - Alto Adige schiava DOC Sonnentaler Alte Reben 2022
3. Pfannenstielhof - Alto Adige St Magdalena classico DOC 2023 Menzioni
• Cantina Bozen - Alto Adige DOC St Magdalena classico Huck am Bach 2023
• Seeperle - Kalterersee Arthur Rainer 2022
• Cantina Laimburg - Alto Adige Vernacius solemnis 2022
• Cantina Tramin - Alto Adige schiava DOC Hexenbichler 2023
13 - Alto Adige – Südtirol DOP Schiava
1. Cantina Bozen - Alto Adige DOC merlot riserva Siebeneich 2020
2. Cantina Colterenzio - Alto Adige merlot riserva DOC Siebeneich 2021
3. Cantina Laimburg - Alto Adige merlot riserva 2021 Menzioni
• Happacherhof dell’ITA di Ora - Alto Adige merlot 2022
• CORA Weingut - Merlot riserva 2019
La partecipazione alla Rassegna PIWI, un’esperienza di formazione ed educazione

MARCO STEFANINI
Unità di Genetica e Miglioramento
Genetico della Vite
Centro di Ricerca e Innovazione
A sinistra: Il Presidente della Fondazione
Edmund Mach dott. Mirco Maria Franco Cattani.
A destra: Il Prof. Panichi Co-Responsabile della Rassegna con i vini in degustazione.

Presso la FEM dal 2021 (prima edizione) si svolge la rassegna annuale dei vini ottenuti da uve di varietà resistenti alle principali malattie fungine. Tale iniziativa ha previsto la fase di degustazione dei vini suddivisi in sette categorie: vini bianchi, vini rossi, vini frizzanti, vini con rifermentazione classica, vini con rifermentazione in autoclave con il metodo Martinotti, vini di varietà bianca con macerazione prolungata e i vini con residui zuccherini superiori a 5 g/l ottenuti o da sovra maturazione o da appassimento. I numeri di questi anni hanno visto diverse decine di vini valutati da un panel di degustatori ripartiti tra le diverse tipologie di specialisti, tecnici, comunicatori, assaggiatori, produttori di vino. In aula degustazione i degustatori siedono accanto a studenti del corso Viticoltura ed Enologia e del Corso Superiore per la Specializzazione di Enotecnico, i quali possono confrontarsi con gli specialisti sul giudizio dato in fase di degustazione e apprendere anche i modi per svolgere al meglio una valutazione sul vino. Tale possibilità spesso viene riconosciuta utile sia da parte degli specialisti, che sono costretti a “dare ragione” del proprio giudizio, sia dallo studente che apprende così le modalità di valutazione di un vino.
Tutti impariamo guardando come altri fanno, e questo porta all’evoluzione. Il contributo alla formazione degli studenti riguarda anche la modalità di organizzazione di una rassegna, la preparazione dei campioni, l’attenzione a servire secondo l’ordine deciso con gli insegnati coinvolti, la raccolta delle schede e loro immissione, anche se per la prossima rassegna sarà utilizzato un sistema di scheda su supporto informatico, messo a punto dal docente di informatica.
Per un degustatore dover dare ragione di quanto si pensa, si dice e si fa, aiuta a mantenere un equilibrio nella valutazione, oltre a trovare quella soddisfazione nel poter trasmettere ad altri le proprie conoscenze. Inoltre, gli studenti che hanno partecipato alla realizzazione della fase di degustazione partecipano anche alla fase di aggiornamento previsto prima della premiazione su diversi aspetti della coltivazione e della vinificazione delle varietà resistenti; in questi anni sono stati presenti numerosi ricercatori del mondo viticolo ed enologico coinvolti sia in Francia che in Germania e in Italia in progetti di selezione e valorizzazione delle varietà resistenti. Al termine della premiazione gli studenti permettono a tutti i partecipanti di degustare i vini presenti in rassegna, presentandoli e acquisendo

informazioni sulla provenienza del prodotto, tra cui la varietà e la vinificazione.
Una rassegna di vini provenienti da viti di varietà PIWI, resistenti alle malattie fungine, come quella che si svolge ormai da alcuni anni presso la FEM ha un valore che coinvolge tutti i settori che animano i diversi Centri della Fondazione.
Il tema di tale rassegna riguarda i ricercatori che nell’Unità Genetica e Miglioramento genetico della Vite sono impegnati a mettere a disposizione ai viticoltori varietà resistenti alle principali malattie fungine e di fatto anche selezionate in base ai cambiamenti climatici registrati in questi decenni in quanto le performance produttive e qualitative, nonché la fenologia, sono rilevate sì in diversi ambienti, ma con il clima attuale.
I colleghi che svolgono la loro attività supportando in diverse forme i viticoltori possono apprendere le diverse interpretazioni date dagli enologi, o la gestione più appropriata dei vigneti

realizzati proprio con quelle varietà resistenti.
Gli studenti che imparano e i docenti che insegnano nel corso enotecnico apprendono poi in maniera diretta come partecipare ad una rassegna, valutare il vino potendosi confrontare con i numerosi partecipanti al panel di degustatori dalla formazione anche variegata. Per costoro, a cui dobbiamo indicare come si può rinnovare la tradizione, poter conoscere bene le tipologie di prodotti presenti alla rassegna credo sia un’occasione unica... Chi può degustare così tanti vini insieme (110 l’ultima edizione) di una tipologia futura di vino?
Questo ultimo aspetto credo sia effettivamente la marcia in più che offre il Centro di Istruzione e Formazione della FEM: innovazione a portata di mano sin dalla giovane età!
Così gli studenti vengono educati ed avvicinati a nuove prospettive anche in viticoltura, tra le coltivazioni agrarie forse quella più refrattaria ad introdurre l’innovazione stessa.


Nell’ordine, dall’alto verso il basso:
Il Dottor Marco Stefanini CRIFEM ricercatore e Presidente PIWI internacional IT.
Il Dottot Riccardo Velasco Direttore CREA Viticoltura ed Enologia.
L’avvocato Arturo Pironti membro CdA CIVIT.
Studenti del Corso Enotecnico impegnati nel servizio dei vini iscritti alla Rassegna.



Vinitaly 2024: gli studenti dell’Istituto Agrario protagonisti nella valorizzazione delle eccellenze enologiche

ANDREA PANICHI
Docente di Enologia
Coordinatore Dipartimento Istruzione
Post Secondaria
Nel contesto della 56esima edizione del Vinitaly, il Centro Istruzione e Formazione è stato chiamato dal Ministero dell‘Istruzione e del Merito (MIM) a ricoprire il ruolo di responsabile organizzativo delle attività di degustazione, divulgazione e presentazione dei vini prodotti dalle scuole, all‘interno dello stand Ministeriale del MASAF. Il nostro impegno ha incluso anche l’allestimento delle degustazioni e la presentazione delle attività didattiche previste durante l‘evento.
Tale incarico ci è stato conferito grazie al nostro ruolo di capofila delle scuole enologiche italiane e alla consolidata collaborazione con la rete RENISA.
L’attività ha richiesto il coinvolgimento e il coordinamento delle scuole
enologiche e agrarie, con l’obiettivo di promuovere i vini da esse prodotti a un pubblico selezionato, costituito dai visitatori dello stand e dagli stessi Ministri.
Le giornate si sono rivelate intense e sfidanti, ma la sinergia tra tutte le parti coinvolte ha consentito di mettere in luce l‘importanza e la qualità della formazione tecnica in ambito agrario, sottolineando al contempo le competenze prodotte sia nel settore produttivo che in quello divulgativo. Uno dei nostri studenti, iscritto al corso di Viticoltura e Enologia dell‘Istituto Tecnico, Federico Varotto, ha avuto l‘onore e l‘opportunità di presentare al Ministro dell‘Istruzione, Onorevole Valditara, uno dei prodotti di eccellenza della Fondazione, ricevendo i suoi complimenti per la

preparazione e la capacità comunicativa dimostrata. Il Ministro ha poi ribadito l‘importanza della formazione agraria e il ruolo degli studenti come ambasciatori del loro territorio, dei suoi prodotti e delle tradizioni ad esso legate.
Si è trattato di un‘opportunità di grande valore per i nostri studenti, opportunità che, pur essendo un’esperienza impegnativa, ha saputo valorizzare il loro impegno e consentire loro di applicare concretamente quanto appreso in aula.

A sinistra: Lo studente Federico Varotto con il Ministro Valditara.
A destra: Docenti e studenti coinvolti nell’attività assieme al Ministro (per il Centro Istruzione e Formazione, i proff. Andrea Panichi e Roberto Marchi).


I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA
Dallo studio alla pratica: un
viaggio di crescita
a Bologna ...to be continued
A CURA DELLE CLASSI SECONDE IeFP2A 2B 2C AGRI 2 ALI (a.s. 2022-23)
Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Azienda agricola Gruber Genetti. Visita in campo (Azienda agricola Gruber Genetti).
Caseificio 4 Madonne Caseificio dell’Emilia. Museo del salumificio Villani.
La Fondazione Edmund Mach ha da sempre saputo unire tradizione e innovazione nel campo della formazione; e il progetto delle classi seconde IeFP, di seguito raccontato, rappresenta un esempio concreto di come le nuove generazioni possano continuare a crescere e arricchirsi attraverso esperienze didattiche uniche. Il viaggio d’istruzione a Bologna, che ha visto coinvolti gli studenti dei corsi di formazione professionale dell’indirizzo AGRI e ALI, si inserisce perfettamente nel percorso educativo che la Fondazione porta avanti da oltre un secolo e mezzo, mirando a offrire agli studenti un’educazione pratica e multidisciplinare. Le visite a realtà aziendali di prestigio, unite a un’attività di orienteering che ha stimolato il lavoro di squadra e la cooperazione tra compagni, sono testimonianza di come la scuola, anche nei suoi aspetti più esperienziali, sappia valorizzare il capitale umano, preparandolo ad af-


frontare le sfide future con consapevolezza e spirito di iniziativa. Questo progetto, dunque, rappresenta una piccola ma significativa parte del percorso educativo che la Fondazione ha intrapreso nel corso dei suoi 150 anni, con l’obiettivo di formare i professionisti di domani, radicati nel territorio e aperti a una visione globale.
Presentazione
Il progetto nasce per volontà dei Coordinatori delle classi seconde della Formazione Professionale che hanno deciso di sperimentare qualcosa di esclusivo e di cimentarsi in un’ardua impresa: realizzare un’uscita didattica di due giorni con le tre seconde dell’indirizzo AGRI e la seconda ALI. Ambizioso nel suo genere sia per la proposta di due giorni, sia per i contenuti dello stesso, il viaggio d’istruzione si è in particolare distinto per il fatto di essere dedicato agli studenti meritevoli che hanno dimostrato un




atteggiamento positivo durante tutto l’anno scolastico.
Nel corso dei due giorni sono state fatte delle visite ad importanti aziende impegnate in vari settori: l’azienda agricola Gruber Genetti, un vivaio sinonimo di eccellenza nel comparto dei meli e dei mirtilli; il Caseificio 4 Madonne Caseificio dell’Emilia, specializzato nella produzione di Parmigiano Reggiano; l’azienda Villani SPA, che produce salumi di alta qualità dal 1886; l’azienda Aceto Balsamico del Duca di Adriano Grosoli SRL; la Società Agricola Gandy di Giancarlo Gandolfi, dove si allevano vacche di razza frisona e l’orticoltura Guidolini, che si dedica alla coltivazione di rucola, valeriana e lattughino.
Un altro aspetto importante che ha caratterizzato l’uscita didattica è lo spirito interdisciplinare con cui è stata organizzata, che si è concretizzato nell’attività di orienteering serale nel centro di Bologna. Le classi, suddivise in tre gruppi ciascuna, sono state coinvolte in una prova che prevedeva il raggiungimento di dieci mete all’interno del centro storico della città e la risposta a una serie di quesiti predisposti dagli insegnanti delle varie materie. L’obiettivo finale per ogni classe era quello di ritrovarsi alla fine del percorso nel luogo prestabilito con le risposte corrette e comporre un puzzle formato dalle tes-

sere recuperate lungo il percorso dai diversi gruppi. Il tutto senza l’utilizzo di alcun dispositivo elettronico. All’attività di orienteering è seguita la notte trascorsa in un ostello poco lontano dal centro, esperienza positiva che i ragazzi sicuramente ricorderanno. La buona riuscita di questo particolare progetto è stata possibile grazie al supporto organizzativo della coordinatrice di dipartimento IeFP prof.ssa Claudia Bisognin, del Dirigente prof. Manuel Penasa, dei molti colleghi che hanno contribuito a preparare i ragazzi prima di partire e che hanno poi creato delle domande per l’attività interdisciplinare e, infine, degli insegnanti accompagnatori, che si sono presi l’onere e l’onore di fare un viaggio di istruzione con quattro classi.
Lasciamo la parola agli studenti… “A parere nostro quest’uscita di due giorni è stata molto bella, interessante e soprattutto educativa, in quanto siamo riusciti a conoscere delle realtà aziendali diverse da quelle che siamo abituati a vedere in Trentino. Secondo noi quest’esperienza è da riproporre negli anni futuri agli studenti delle prossime seconde, sempre se ci sarà la possibilità; perché facendo uscite didattiche di questo tipo gli studenti si riescono ad arricchire molto, visitando delle realtà diverse dalla
In alto a sinistra: Azienda Aceto Balsamico del Duca di Adriano Grosoli SRL. In basso a sinistra: Orticoltura Guidolini. A destra: Società Agricola Gandy di Giancarlo Gandolfi.

A sinistra: Attività serale interdisciplinare di Orienteering.
A destra: Foto di gruppo in Santa Maria Maggiore di Bologna.

loro e che magari non vedranno mai più nella loro vita.”
“Quest’uscita formativa a Bologna ci ha dato la possibilità di conoscerci meglio come gruppo classe, con i compagni delle altre seconde e con gli insegnanti accompagnatori: abbiamo condiviso due giornate ricche di impegni con visite ad aziende di settori diversi, una gara di orienteering, il pranzo al sacco, la pizza e le piacevoli e divertenti chiacchiere notturne.”
“Un consiglio ai futuri studenti: approfittate delle numerose uscite didattico-formative, in quanto solidificano le conoscenze già acquisite a scuola e aprono nuovi orizzonti per il futuro da imprenditori. Non fatevele sfuggire!”
“Le visite alle diverse aziende del settore zootecnico, ortofrutticolo, vivaistico e di trasformazione, sono state molto interessanti e ci hanno fatto capire che, per creare un futuro lavorativo ricco di risultati e di soddisfazioni, c’è sempre dietro dello studio, fondamentale per rimanere aggiornati e all’avanguardia, e poter stare sul mercato; in una parola, un duro lavoro e soprattutto molto impegno.”
“La proposta del percorso di orienteering nelle vie di Bologna è stata divertente e formativa.
Ci siamo scambiati idee, abbiamo cercato e condiviso soluzioni. È sta-
to un buon lavoro di squadra che ci ha portato a concludere il percorso e alla vittoria della 2B AGRI.”
“Siamo stati due giorni a Bologna con tutte le classi del Professionale, abbiamo conosciuto gente nuova, fatto amicizia, conosciuto alcuni aspetti dei compagni che non conoscevamo, ci siamo divertiti, abbiamo cantato, scherzato e riso. Abbiamo condiviso attimi significativi della nostra vita con i nostri compagni e amici. Abbiamo conosciuto realtà diverse dalle nostre, visto aziende enormi sognando ad occhi aperti. Un’esperienza che consigliamo.”
“Abbiamo visitato Bologna diversamente da come si è abituati, aiutandoci con la mappa e senza la possibilità di utilizzare dispositivi elettronici. Ci siamo divertiti molto e abbiamo condiviso dei momenti fantastici tra correre, inciamparci e sbagliare i posti in cui dirigerci. Spero che il prossimo anno ci sia ancora un’esperienza simile a questa, insieme ad altre classi.”
Si ringraziano i docenti Giulia Condini, Federica Dallagiacoma, Ferruccio Dalpiaz, Alessandro Faraguna, Salvatore Ghirardini, Anna Tonon, Gianluca Zadra che hanno collaborato attivamente alla buona riuscita del progetto.
Uscita interdisciplinare a Trento: un’avventura di apprendimento per le classi prime IeFP
Martedì 14 maggio 2024 le quattro classi prime del corso di Formazione Professionale hanno partecipato a un’intensa e stimolante uscita interdisciplinare nella città di Trento. La giornata è stata progettata per coniugare momenti di apprendimento e scoperta culturale con attività di socializzazione e gioco, con l’obiettivo di consolidare le competenze e favorire l’interazione tra gli studenti.
La mattinata è iniziata con un’esplorazione guidata di Trento, organizzata in tre gruppi eterogenei composti da alunni provenienti da tutte le classi, ciascuno accompagnato da un docente di Italiano e uno di Matematica. Ogni gruppo ha intrapreso un percorso differente per evitare sovrapposizioni, seguendo però un tragitto comune che prevedeva attività interattive. Tra queste, gli studenti si sono cimentati nello stimare la superficie di una piazza o la capacità di una fontana utilizzando semplici oggetti come una bottiglietta d’acqua, unendo conoscenze culturali e abilità pratiche in matematica. La competizione amichevole tra le classi ha reso il tutto più coinvolgente, incoraggiando gli studenti a collaborare e applicare quanto appreso in aula.
A fine mattinata, la seconda parte della giornata è iniziata con una passeggiata dalla Chiesa di Sant’A-
pollinare fino al Doss Trento. Dopo un pranzo al sacco immersi nella natura, gli studenti hanno visitato il Museo Nazionale Storico degli Alpini. La visita è stata guidata dal Tenente Colonnello Giulio Lepore che ha saputo catturare l’attenzione degli studenti grazie a racconti e approfondimenti sulla storia degli Alpini e sul loro legame con il territorio. È stata un’opportunità preziosa per conoscere più da vicino le tradizioni e i valori di questo corpo militare attraverso le parole di una guida esperta e coinvolgente.
Nel pomeriggio si sono tenuti i giochi a squadre, con una versione educativa del celebre gioco del fazzoletto: le domande, infatti, riguardavano Trento ed erano poste in lingua inglese, offrendo agli studenti una sfida che coinvolgeva anche le loro competenze linguistiche. Successivamente, durante una caccia al tesoro, i ragazzi hanno potuto approfondire le loro conoscenze storiche e culturali rispondendo a domande predisposte dai docenti di Italiano e Storia. La caccia ha incluso anche attività di orientamento, in cui gli studenti hanno consultato una mappa di orienteering del Doss Trento per raggiungere le varie tappe, mettendo in pratica abilità di lettura delle mappe e orientamento in un ambiente nuovo.

A CURA DEI COORDINATORI
DELLE CLASSI PRIME IeFP
A sinistra: Le classi Prime IeFP - a.s. 2023/2024.
A destra: Caccia al tesoro lungo le vie del centro storico di Trento...

Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Scoprendo la fontana del Nettuno a Trento.
Un po’ di storia al Castello del Buonconsiglio a Trento.
Gli studenti della classe 2 ALI vincitori dei giochi interdisciplinari.



Questa uscita a Trento si è rivelata un’esperienza formativa di grande valore, dove apprendimento e divertimento, scoperta e collaborazione si sono combinati efficacemente. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di vivere la città in modo attivo, mettendo in pratica le loro conoscenze
e imparando a lavorare insieme, per un’esperienza che ha favorito non solo la crescita scolastica, ma anche quella personale.
Un sentito ringraziamento va a tutti i docenti e agli studenti, per l’entusiasmo e l’impegno che hanno reso speciale questa giornata!
Sport a scuola: crescita, benessere e divertimento
Durante l’anno scolastico 2023-2024 i nostri studenti hanno avuto l’opportunità di cimentarsi in diverse discipline sportive: attività individuali, di squadra, sia indoor che outdoor. In particolare, va sottolineata la grande partecipazione alle gare d’Istituto di Corsa Campestre e Orienteering che hanno visto coinvolti 150 alunni, offrendo un bellissimo esempio di sport e comunità. Tra questi, alcuni studenti si sono distinti partecipando anche ai Campionati Provinciali Studenteschi. Il gruppo sportivo rappresenta non solo un percorso di avviamento alla pratica sportiva, ma anche un’occasione di crescita psicofisica e un momento di aggregazione e inclusione. Abbiamo ottenuto risultati importanti nei Campionati Studenteschi Provinciali di Corsa Campestre, Arrampicata Sportiva e Orienteering.
Un altro evento significativo per la nostra scuola è stata la partecipazione al “Wintersporttag”, la giornata degli sport invernali tenutasi in Val Venosta a Malles, che rientra nel programma delle attività di collaborazione della rete delle scuole agrarie professionali del Tirolo, di cui San
Michele fa parte da anni. La nostra scuola, per il secondo anno consecutivo, è salita sul podio conquistando la medaglia di bronzo su 11 istituti partecipanti.
All’interno delle celebrazioni per il 150° anniversario della Fondazione si sono svolte anche le premiazioni per meriti sportivi: 11 studenti sono stati medagliati per essersi distinti nelle competizioni a cui hanno partecipato durante l’anno scolastico. In questa occasione sono stati inoltre organizzati tornei di calcio per il biennio, presso il campo sportivo, e per il triennio, al palazzetto comunale. Due momenti sportivi significativi si sono svolti a fine anno scolastico: il penultimo giorno si è tenuto un torneo di calcio e basket per le quattro classi prime della Formazione Professionale presso il campo esterno di Grumo, mentre l’ultimo giorno, presso la palestra della scuola, è stato dedicato alla pallavolo con partite tra studenti e docenti.
Un sentito ringraziamento va a tutti i ragazzi e ai docenti che hanno partecipato e collaborato per realizzare questi importanti momenti della nostra Comunità Scolastica!

A CURA DELLE DOCENTI DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
Fasi interne campestre






Nell’ordine, dall’alto verso il basso:
Fase provinciale Arrampicata.
Fase provinciale Orienteering.
Wintersporttag 2024.
Fase provinciale Campestre.
Wintersporttag Malles 2024.
Torneo di calcio classi Triennio 150° FEM.

15(0) Gennaio Festa di San Romedio
Molte classi del nostro Istituto Agrario sono passate dal magnifico Santuario di San Romedio (situato su uno sperone di roccia nella Val di Non, nei pressi di Sanzeno, ma nel territorio comunale di Predaia), talmente tante che è difficile stimare il numero esatto e ancora maggiore risulta il numero di studenti e professori che si sono recati in pellegrinaggio, tra un’attività e l’altra, nel corso di questi 150 anni della scuola.
Solo nell’anno scolastico e formativo 2023-2024 abbiamo avuto 9 classi che hanno salito i 130 scalini: la terza A OTA, le terze ALI e TIA, le classi quarte e quinte dell’indirizzo GAT.
Ma perché così tanti agricoltori e forestali sono interessati a visitare questo luogo?
Arrivati a San Zeno si viene accolti dalla Basilica dei Santi Martiri Anauni e dalle antiche prigioni romane che, anche da sole, meriterebbero più di una giornata di lezione. Passato il paese, salendo per il sentiero incastonato nella roccia oppure nella strada sottostante, ci si imbatte in immagini, scritte e preghiere talvolta di qualche insegnante o ex-allievo. Il panorama mozzafiato e la devozione si fondono ben prima di arrivare alla cima e aiutano il viandante a vivere un’esperienza unica e affascinante tra storia e devozione popolare.
Arrivati al Santuario, prima di entrare, sopra al portico centrale, si trova una statua di San Romedio che accoglie le

persone e invita al raccoglimento. Romedio è un Santo agricoltore ed eremita vissuto nell’XI secolo, originario di Thaur.
Erede di centinaia di ettari di campagna dalla sua famiglia, quando rimase orfano partì per un discernimento spirituale verso Roma. Durante il pellegrinaggio incontrò il vescovo di Trento di allora e maturò l’idea di diventare eremita. Di ritorno dal viaggio, probabilmente affascinato dalla vita dei Santi missionari Alessandro, Martirio e Sisinio, uccisi come martiri nel 397, chiese a uno dei successori di San Vigilio un luogo dove poter ritirarsi in preghiera vicino alla loro Basilica insieme ad altri due eremiti Davide e Abramo. Si stabilirono quindi su una roccia immersa nel bosco e la grotta del Santo è visibile nella Chiesa dei Dodici Apostoli. L’eremita solitamente è raffigurato con un orso perché un giorno, racconta una delle memorie sulla sua vita, disse a Davide di sellarlo al posto del suo cavallo, dato che la bestia aveva mangiato poco prima.
Divenne poi conosciuto per le grazie e i miracoli ottenuti con la sua intercessione, fatto questo che continua fino a noi. Infatti, anche nella modernità l’attuale custode francescano Padre Giorgio riceve centinaia di ex-voto e di lettere di ringraziamento ogni anno. Un particolare ringraziamento va dunque anche a lui che sempre ci accoglie e accompagna a visitare questa


RAFFAELE BERTÈ Docente di IRC
A sinistra: Entrata e veduta del Santuario di San Romedio - foto gentilmente concessa da padre Giorgio Silvestri, custode del Santuario.
A destra: Ivi. Appena entrati, il pellegrino è invitato al silenzio e alla preghiera.

A sinistra: Padre Giorgio Silvestri illustra la vita straordinaria dei Santi Martiri Alessandro, Sisinio e Martirio nel luogo dove sono stati uccisi. Nella foto è visibile la cassa marmorea contenente una parte delle reliquie che si trova all’interno della Basilica dei Santi Martiri a San Zeno. La Basilica ha una notevole importanza storica e devozionale per la diffusione della Chiesa Cristiana in Trentino. Per questo motivo, in quest’anno giubilare, una delle sue porte è stata scelta e elevata a porta giubilare.
A destra: Ivi. La classe 3 ALI ascolta e riflette nel cuore della Basilica dei Santi Martiri.

meravigliosa realtà che è vicina alla nostra Fondazione.
Le classi che hanno partecipato all’uscita didattica raccontano di essersi sentite libere di camminare, parlare e incontrare una realtà diversa dal solito, dove tradizione trentina, storia e spiritualità si incontrano e riescono a convivere nella bellezza del silenzio. Nelle cinque Chiese presenti i ragazzi rimangono sempre stupiti dall’intreccio degli stili artistici e architettonici, dal precipizio sulla valle nonché dalle testimonianze dei molti contadini che, con scritte e quadretti, ringraziano di una guarigione e di poter
tornare in questa oasi di serenità. Oltre a questo, per gli appassionati c’è anche Bruno, un orso ormai anziano che ricorda a suo modo l’immagine classica di Romedio. Un bel momento di riflessione per le classi che si apprestano all’esame finale e in ricerca della propria strada!
Un grazie sentito a tutti i docenti, ai Coordinatori di classe e al Dirigente scolastico che sempre hanno dimostrato attenzione e sensibilità alle nostre uscite didattiche.
Che San Romedio ci accompagni con la sua preghiera!
Pace e bene.
Bibliografia essenziale:
Micheli Pietro, San Romedio: nobile di Thaur, studio monografico, ed. Artigianelli, 1981, Trento.
Emanuele Curzel, Gian Maria Varanini, San Romedio, in Santuari d’Italia, Trentino Alto Adige, ed. De Luca, 2012, pag. 214-217, Roma.
Pierluigi Svaldi, San Romedio, un Santuario sulla Rupe, ed. Genovese & Curci, 2013, Trento.
Autori Vari, San Romedio, guida illustrata, ed. curata dei frati custodi del Santuario.
Zamboni Fabio, Il Santuario di San Romedio, ed. Presel,1979, Bolzano. Gerola Giuseppe, San Romedio anacoreta, in: Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, Venezia, estratto degli atti, 1926, ed. Della Rocca, Roma. Fiorenzo Degasperi, San Romedio. Una via Sacra attraverso il Tirolo storico. Ed. Curcu & Genovese Ass., 2015, Trento.
Gianni Faustini-Iginio Rogger, Il più bel Santuario delle alpi San Romedio, ed Valentina Trentini Editore, 2002, Trento. Christian Giacomozzi, L’Agiografia di Abramo e Davide, compagni di Romedio, in Studi trentini. Storia, 95\2, 2016, PP. 607-621, Trento, vers.dig., Fbk, lic. Creative Commons.

Un incontro che segna il percorso dei giovani lettori: le classi del Triennio a colloquio con Beatrice Salvioni e la sua “Malnata”
Le classi del Triennio dell’Istituto
Agrario di san Michele all’Adige hanno avuto il privilegio di incontrare Beatrice Salvioni il 19 gennaio 2024 (proprio all’inizio dei festeggiamenti per il 150° dalla fondazione della Scuola!), giovane e acclamata scrittrice che ha presentato il suo esordio letterario La Malnata. Un incontro pensato, organizzato e fortemente voluto dalla professoressa Daniela Zanetti, docente di Materie letterarie e veterana di questo tipo di iniziative, che non solo ha arricchito i ragazzi dal punto di vista culturale, ma ha anche offerto loro l’opportunità unica di confrontarsi con l’autrice dietro le pagine di un libro che sta conquistando il panorama letterario internazionale.
L’evento ha avuto un valore speciale
poiché ha permesso agli studenti di vedere da vicino il volto di un’autrice che, con il suo stile fresco e innovativo, sta facendo parlare di sé in Italia e all’estero. Il fatto che dietro ogni libro ci sia una persona in carne ed ossa, con le sue emozioni, storie e vissuti, è un aspetto fondamentale per comprendere l’arte della scrittura. In un’epoca in cui i giovani si trovano spesso a consumare contenuti digitali senza una connessione diretta con gli autori, questo incontro ha rappresentato un’opportunità per avvicinarsi alla realtà di chi crea, rendendo la lettura un’esperienza più personale e coinvolgente. Beatrice Salvioni ha raccontato con passione la genesi de La Malnata, un romanzo che affronta temi universali come la ribellione, la discriminazio-

ROBERTA BERNARDI
Docente di Materiale letterarie e Responsabile del Dipartimento Comunicazione, Sviluppo e Orientamento
La giovane scrittrice Betarice Salvioni tra la professoressa Daniela Zantetti (a sinistra, organizzatrice dell’evento) e Roberta Bernardi, docente di Materie letterarie in alcune delle classi partecipanti

A sinistra: Beatrice Salvioni e la professoressa Daniela Zanetti. A destra: Beatrice Salvioni mentre autografa il suo libro “La Malnata”.

ne di genere e la ricerca di identità, ambientato nell’Italia fascista. La scrittrice ha sottolineato come il suo desiderio fosse quello di raccontare una storia di ragazze che sfidano le imposizioni di un mondo che cerca di silenziarle, e come le esperienze di Maddalena e Francesca, le protagoniste, possano risuonare anche con i giovani lettori di oggi, alle prese con le proprie sfide personali e sociali. Per gli studenti, l’incontro con Beatrice Salvioni è stato un momento di riflessione profonda sulla potenza della letteratura e sull’importanza di far sentire la propria voce, anche quando il contesto sembra ostile.
Il romanzo, già tradotto in 32 lingue e in procinto di diventare una serie TV, si conferma come una rivelazione che va oltre la mera lettura, stimolando un confronto con il presente e la storia. In definitiva, questo incontro non è stato solo un’opportunità per scoprire un’autrice di grande talento, ma anche un’occasione per i ragazzi di esplorare il mondo della scrittura e della lettura in modo nuovo, consapevoli che dietro ogni parola c’è una persona pronta a condividere la propria visione del mondo. Un’esperienza che, senza dubbio, lascerà un segno duraturo nel loro percorso di crescita culturale.
La “nostra” Malnata: il punto di vista degli studenti
A fine marzo 2023 è stato pubblicato il romanzo La Malnata di Beatrice Salvioni che in breve tempo ha conquistato l’attenzione del pubblico ed è diventato il caso letterario dell’anno. Anche la nostra scuola, l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, ha ritenuto che questo romanzo fosse adatto agli studenti, proponendolo come lettura. All’inizio, noi alunni della classe Terza VE non abbiamo mostrato particolare entusiasmo, come se pensassimo: “Ecco l’ennesimo libro che dobbiamo leggere”. Eppure, dopo averlo letto, abbiamo capito che si trattava di qualcosa di completamente diverso. La Malnata racconta la storia di due ragazze, Francesca e Maddalena, che subiscono le crudeltà del Fascismo in molti dei suoi aspetti più dolorosi. Le due si ritrovano oppresse dalla società, che a sua volta è oppressa dalla politica. Crescono a Monza, in un’epoca fascista, e tutta la città sembra ostile nei loro confronti, tranne un ragazzo, Noè, che le sostiene e le protegge. Francesca proviene da una famiglia che sembra perfetta, in cui regnano il pudore, l’eleganza e il conformismo sociale, mentre Maddalena cresce in una realtà completamente diversa, dalla quale impartirà a Francesca lezioni di vita e di amicizia. Insieme, le due ragazze si sosterranno a vicenda, costruendo una corazza che le difenderà da tutto.
Dopo aver terminato la lettura, abbiamo partecipato a un incontro con l’autrice, Beatrice Salvioni, nell’Aula Magna dell’Istituto. Rispetto ad altri incontri con autori, quello con la Salvioni è stato speciale. Classe 1995, Beatrice ha subito mostrato una forte personalità, temperata da una grande immaginazione. Si percepiva chiaramente, mentre le parlavamo, che ogni nostra parola sembrava ispirarla per il suo prossimo romanzo. Molti studenti hanno avuto l’opportunità di chiarire con lei i dubbi che erano emersi durante la lettura o
a libro concluso. La sua disponibilità ad ascoltarci e rispondere in modo così diretto e genuino ha creato subito un clima di confronto, quasi come tra amici. Questo ha permesso a ciascuno di noi di esprimere i propri pensieri e sentirsi davvero coinvolto. Tutti gli studenti hanno apprezzato il tempo trascorso con l’autrice. Anche nelle ore successive di lezione, ho notato come i miei compagni continuassero a riflettere sulle tematiche trattate nel libro, segno che l’incontro ci aveva davvero toccato e stimolato.
Discutendo in classe, sono emerse considerazioni profonde. Molti di noi, ad esempio, non avevano mai pensato che il Fascismo avesse avuto così tante ripercussioni sociali, limitandosi spesso a concentrarsi solo sugli eventi storici legati al regime. La Malnata mostra in modo evidente la crudeltà di un totalitarismo, facendolo con grande stile e proponendo implicitamente una riflessione sulle questioni attuali. Credo che attività come queste svolgano un ruolo fondamentale, anche per noi studenti di materie tecnico-scientifiche, nel farci entrare in contatto con il mondo della Letteratura. Le persone consapevoli devono avere l’opportunità di riflettere su temi storici e contemporanei, per acquisire una visione il più possibile realistica del mondo e imparare a guardare ogni fatto con uno spirito critico. Sono convinto che molti studenti dell’Istituto apprezzerebbero la possibilità di partecipare a più incontri di questo tipo, confrontandosi con esperti di vari settori. Cosa rende speciale un romanzo? È una domanda che spesso ci poniamo. Io credo che un romanzo diventi speciale quando riesce a rimanere attuale nel tempo, offrendo spunti di riflessione e permettendo di interpretare il mondo di oggi anche attraverso l’indagine del passato. In questo senso, ritengo che La Malnata sia un’opera davvero completa e arricchente.
PIETRO ODORIZZI
Studente della classe IV VE


SALVATORE GHIRARDINI*
ROBERTO DUCATI**
* Insegnante tecnico-pratico di Lavorazione delle carni
** Docente di Lavorazioni lattiero-casearie
Il Corso Agroalimentare protagonista nel 150° della Fondazione Edmund Mach
Il 2024 ha segnato un anno indimenticabile per la Fondazione Edmund Mach che ha celebrato i suoi 150 anni di storia con numerosi eventi di grande rilievo. Tra i protagonisti di queste celebrazioni, il Corso Agroalimentare si è distinto per il suo contributo entusiasta e professionale, organizzando momenti di aggregazione, degustazione e divulgazione.
Le celebrazioni sono iniziate il 22 febbraio con la visita del Console canadese. In questa occasione, gli studenti del Corso Agroalimentare hanno preparato uno stand espositivo con formaggi, salumi e confetture, dimostrando il valore della formazione pratico-teorica del percorso. Nella stessa giornata, presso Palazzo Roccabruna, il corso ha partecipato a un evento della rete delle scuole enologiche, presentando abbinamenti culinari studiati per esaltare i vini della scuola.
Con l’arrivo della primavera, il corso ha poi preso parte alla Festa di Primavera presso la Federazione Provinciale Allevatori di Trento e alla Fiera del 1° Maggio a Cles, portando avan-
ti la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari.
Un momento di rilievo si è svolto il 10 maggio allorquando gli studenti hanno allestito un piatto speciale per i rappresentanti delle istituzioni provinciali presso la mensa scolastica, destando un’impressione positiva grazie alla cura dei dettagli e alla professionalità dimostrata.
In autunno, il Corso Agroalimentare ha partecipato al Festival del Trentodoc: il 20 e 21 settembre, nel monastero della Fondazione, ha presentato abbinamenti culinari pensati per valorizzare gli spumanti della cantina FEM. A seguire, ha preso parte a eventi di promozione territoriale come Pomaria, il 12 e 13 ottobre a Livo, e Formai da Mont, il 19 ottobre a Rallo, rafforzando il legame con la tradizione locale.
Il momento clou dell’anno è stato l’11 novembre, con la cerimonia ufficiale per i 150 anni della Fondazione. Durante tale celebrazione solenne gli studenti hanno preparato un buffet, offrendo ai dipendenti della Fonda-



zione un’esperienza conviviale che ha confermato l’eccellenza del percorso Agroalimentare.
Infine, il 1° dicembre, in occasione della giornata di Porte Aperte, gli studenti hanno accolto numerosi visitatori nei laboratori di trasformazione, mostrando le tecniche di produzione e organizzando una degustazione coi loro prodotti. Il 5 dicembre il corso ha chiuso l’anno con un momento conviviale al termine della premiazione del

Concorso PIWI, dedicato ai vini da varietà resistenti, evento che ha valorizzato ancora una volta le competenze e la passione degli studenti.
L’anno del 150° anniversario ha evidenziato dunque quanto il Corso Agroalimentare rappresenti un autentico fiore all’occhiello della Fondazione Edmund Mach, combinando tradizione e innovazione in un percorso che guarda al futuro con determinazione e orgoglio.




In alto: Il corso ALI alla fiera del 1° maggio a Cles: sempre presenti sul territorio! Sotto: Un buon appetito alla Giunta provinciale!

Sotto:


Buffet allestito per i festeggiamenti del 150° per i dipendenti FEM




Concorso Fotografico Studenti
150 anni di storia dell’Istituto Agrario di San Michele: la nostra visione attraverso l’obiettivo
















IL MONDO DEL LAVORO

ROBERTA BERNARDI
Responsabile Dipartimento Comunicazione, Sviluppo e Orientamento
Il mondo del lavoro e
i tirocini:
un ponte tra formazione e futuro nel settore agricolo
L’Istituto Agrario di San Michele celebra quest’anno i suoi 150 anni di eccellenza, tradizione e innovazione, traguardo che si riflette non solo nella storia, ma anche nell’impegno costante nel preparare le nuove generazioni a un mondo del lavoro in continua evoluzione. In questo contesto, i tirocini rappresentano una delle esperienze formative più significative per gli studenti, poiché offrono loro l’opportunità di entrare in contatto diretto con le realtà aziendali e di acquisire competenze pratiche che integrano la preparazione teorica ricevuta in aula.
Nel panorama attuale, caratterizzato da un calo demografico e da un cambiamento nelle dinamiche del mercato del lavoro, il settore agricolo si sta trasformando. Se da un lato è vero che il numero di aziende sul territorio tende a diminuire, dall’altro quelle stesse aziende sono chiamate a essere più qualificate, innovative e competitive. È qui che entra in gioco la preparazione degli studenti dell’Istituto Agrario di San Michele: formare i futuri professionisti che guideranno quelle aziende di qualità, in un contesto che richiede una crescente attenzione alla sostenibilità, all’innovazione tecnologica e alla gestione efficiente delle risorse naturali. Il programma di tirocini per l’anno
scolastico 2023-2024 si è articolato in vari settori, offrendo agli studenti una preparazione pratica e multidisciplinare, mirata a rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. I tirocini, suddivisi tra zootecnia, produzioni vegetali, ortoflorovivaismo, enotecnica, lavorazioni agroalimentari e gestione ambientale hanno offerto un’opportunità concreta per l’acquisizione di competenze specialistiche, trasversali e innovative. I ragazzi, infatti, apprendono i fondamenti teorici delle discipline di settore sui banchi, e poi li mettono in pratica direttamente sul campo, lavorando in contesti reali, accanto a professionisti certificati. Questo approccio permette loro di sviluppare una visione concreta e aggiornata delle sfide quotidiane delle aziende di settore.
Nel dettaglio, i diversi tirocini in cui è coinvolta la scuola di San Michele: • Tirocini nelle Lavorazioni Zootecniche: gli studenti delle classi 4^B TIA e 3^A TIA, indirizzo “Lavorazioni zootecniche”, hanno l’opportunità di collaborare con aziende che si occupano della gestione di animali da reddito (bovini, caprini, ovini, equini, suini) e della produzione di loro derivati. Questi tirocini, della durata di 10 e 4 settima-
Progettazione ed osservazione delle fasi di esbosco



ne rispettivamente, prevedono una formazione pratica durante la quale gli studenti si occupano della gestione degli animali. Le aziende agricole che gentilmente si sono rese disponibili nel tempo per questo progetto formativo spaziano da: Parma a Bolzano, Udine, Torino, Sondrio e Belluno. Ciò consente di proporre soluzioni imprenditoriali in differenti contesti territoriali: dal piccolo maso di montagna all’azienda di pianura. Sono tutte esperienze pratico-formative personalizzate per ciascun studente che permettono di acquisire competenze operative e gestionali in un’ottica di sicurezza verso i consumatori, tutela dei lavoratori, benessere animale e sostenibilità ambientale.
• Tirocini nelle Produzioni Vegetali: le classi 4^A TIA e 3^A TIA, indirizzo “Produzioni vegetali”, sono impegnate in un tiroci-

nio che le porta a lavorare con aziende agricole che si occupano di frutticoltura, viti-enologia, piccoli frutti. Durante il tirocinio, della durata di 10 settimane per la 4^A TIA e di 4 settimane per la 3^A TIA, gli studenti acquisiscono competenze in diverse operazioni agronomiche, dal riconoscimento delle patologie vegetali, all’impiantistica, alle tecniche di raccolta, fino all’organizzazione del personale.
• Tirocini nel settore dell’Ortoflorovivaismo e Verde: gli studenti di 3^A TIA, 3^A OTA e 4^TIA dell'Istruzione e Formazione Professionale indirizzo Ortoflorovivaismo e Verde sono impegnati in diversi periodi di tirocinio: 3 settimane in terza e 10 settimane in quarta (5 settimane in autunno e 5 in primavera). Gli studenti hanno la possibilità di immergersi nel settore orticolo, floricolo, vivaistico e del
Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Raccolta e selezione delle mele. Test di maturazione delle mele: confronto colorimetrico per determinare il grado di idrolisi dell’amido.
Gestione dell’erba nel sottofila.
Nell’ordine, dall’alto verso il basso:
Rottura della cagliata.
Analisi e controllo dell’acidità del latte. Lavorazione della carni e produzione insaccati.


verde, acquisendo competenze tecniche di gestione dell’azienda e sociali nei rapporti con le persone adulte, nonché abilità pratiche e di manualità fine. Specialmente negli ultimi anni il settore dell’ortoflorovivaismo è alla ricerca continua di nuove figure professionali e di operatori tecnici preparati (capo serra, giardiniere, esperto potatore di alberi ed arbusti ornamentali, fiorista...), considerata anche la sempre maggiore richiesta da parte di enti pubblici e privati di lavori dal livello qualitativo elevato e con un occhio sempre attento alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
• Tirocini nelle Lavorazioni agroalimentari: le classi 3^ ALI e 4^ ALI, indirizzo “Lavorazioni

carne, latte e bevande”, sono stati impegnate in tirocini della durata rispettivamente di 3 e di 9 settimane, durante i quali gli studenti hanno acquisito competenze nelle aziende che si occupano della trasformazione dei prodotti animali e vegetali, come carne, latte, vino e birra, oltre che della trasformazione di frutta. Gli studenti imparano così a lavorare nelle linee di produzione, affrontando tematiche relative alla qualità alimentare, alla tracciabilità dei prodotti e alle normative sanitarie. Un aspetto innovativo di questi tirocini è quello di permettere agli alunni di mettersi in gioco a 360 gradi, misurandosi con il datore di lavoro, la lavorazione da svolgere, i colleghi con i quali interfacciarsi
e il rispetto delle procedure specifiche di ogni singola azienda che la scuola non può conoscere ed affrontare. Altro aspetto fondamentale che i ragazzi sono “loro malgrado” costretti ad affrontare e che li forma come persone, oltre che come operatori, è legato al fatto che almeno uno dei tre periodi di tirocinio viene svolto fuori regione e ciò li mette per la prima volta, nella maggior parte dei casi, nella condizione di dover essere responsabili di loro stessi anche nell’organizzazione della giornata (pasti, sveglie, bucato...). Le aziende sono scelte in modo accurato dai docenti referenti per assicurare che ciascuno studente possa essere seguito e possa formarsi in un ambiente ed in situazioni a lui

particolarmente congeniali. Un occhio alla crescita personale ed umana ed uno alla crescita professionale: questi gli obiettivi di fondo del tirocinio pratico.
• Tirocini Enotecnici: un’altra importante esperienza formativa è quella legata al corso Viticoltura ed Enologia, in cui gli studenti sono coinvolti in tirocini di 8 settimane, da fine agosto a metà ottobre, che si concentrano sul mondo della viticoltura e della vinificazione. Gli studenti imparano a gestire tutte le fasi della produzione del vino, dalla raccolta dell’uva, alla fermentazione, fino all’affinamento e alla commercializzazione. Questi tirocini sono realizzati in aziende vitivinicole importanti e con cui FEM ha legami storici significa-


Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Allestimento del verde urbano. Vinificazione in rosso: la svinatura. Vendemmia manuale in terreni di forte pendenza.
Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Tirocinio in stalla a Maso Plaz, Brez: l’alimentazione della mandria. Cura del cavallo in maneggio. Controlli pre-parto.
tivi, grazie al confronto con le quali la preparazione dei ragazzi si struttura e affina. Pertanto, la loro formazione pratica è decisamente rilevante data la fase di grande crescita che il mondo del vino sta vivendo e in cui anche l’innovazione tecnologica sta rivoluzionando la qualità e la sostenibilità delle produzioni.
• Tirocini nel settore Produzioni e Trasformazioni (articolazione PT): gli studenti del 4^anno dell’Istruzione Tecnica (articolazione Produzioni e Trasformazioni) sono impegnati in un tirocinio di 4 settimane (generalmente nel



mese di giugno) presso aziende agricole e strutture di trasformazione alimentare. Durante questo periodo gli studenti acquisiscono competenze nelle tecniche di coltivazione delle colture principali, nell’allevamento, oltre alla trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli. I tirocini si svolgono in aziende frutticole e viticole, cantine, aziende zootecniche e caseifici, centri di ricerca e di consulenza tecnica alle imprese. Viene data particolare attenzione alla qualità, alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità. I ragazzi imparano anche come le piccole e medie imprese locali valorizzano i prodotti tipici attraverso la trasformazione e la vendita e come queste filiere possano essere rese innovative, mantenendo un forte legame con il territorio e le tradizioni.
• Tirocini nel Settore Gestione Ambiente e Territorio: gli studenti del settore Gestione Ambiente e Territorio partecipano a tirocini di 3 settimane (generalmente in estate) che li coinvolgono in progetti di gestione e tutela dell’ambiente. Tali tirocini si svolgono presso realtà che si occupano della salvaguardia del territorio, del recupero ambientale e della gestione delle risorse naturali presso stazioni forestali (in affiancamento sia ad agenti che custodi forestali!), aziende di promozione turistica, centri museali, come ad esempio il Muse di Trento, veterinari, e comunque in ambiti legati alla protezione, alla conservazione e alla promozione del territorio. L’esperienza pratica li prepara dunque a diventare professionisti in grado di affrontare le sfide legate alla conservazione dell’ambiente e alla gestione delle risorse naturali.
Il punto di forza di tutti i sopraccitati tirocini è dunque la possibilità per gli studenti di entrare in aziende che rappresentano il futuro del settore: realtà dinamiche e all’avanguardia,

dove la tradizione si unisce all’innovazione tecnologica. In tali aziende i ragazzi imparano ad interfacciarsi e ad operare in contesti che consentono loro di acquisire competenze fondamentali per il loro futuro professionale, poiché si troveranno a lavorare in un campo che, sebbene in evoluzione, rimane uno dei pilastri della nostra economia: quello del settore primario.
Il tirocinio, dunque, non è solo un momento di apprendimento pratico, ma rappresenta una vetrina per il talento e la passione che i giovani agricoltori e tecnici agricoli portano con sé. È attraverso questi percorsi formativi che gli studenti dell’Istituto Agrario di San Michele si preparano a diventare i leader delle aziende del

futuro, in grado di affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, alla sostenibilità ambientale e all’innovazione nel settore eno-agroalimentare. In conclusione, i tirocini dell’anno scolastico 2023-2024 sono una dimostrazione tangibile dell’impegno dell’Istituto Agrario di San Michele nel coniugare passato e futuro, formando giovani professionisti pronti a rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione. Festeggiando i 150 anni di vita dell’Istituto, guardiamo con fiducia al futuro, consapevoli che i ragazzi che oggi svolgono il loro tirocinio sono i protagonisti di un domani in cui eccellenza, tradizione e innovazione continueranno a essere il nostro marchio distintivo.

A sinistra: Impollinazione manuale del kiwi a Terres.
A destra: Trapianto specie orticole.
A sinistra: Censimento della fauna alpina. A destra: Azienda agricola biologicaAgriturismo Valentini (Follonica, Massa Marittima): una delle tante aziende convenzionate con FEM per il tirocinio degli studenti.

Coltiviamo innovazione

DAMIANO EMER
Docente di Viticoltura
A sinistra: L’albero dei desideri al centro dell’installazione al MUSE.
A destra: Gli studenti della terza dell’Articolazione Viticoltura ed Enologia in visita alla inaugurazione della mostra accompagnati dalla professoressa Roberta Valentini.

Durante l’anno scolastico 2023/2024 gli studenti della classe terza dell’Articolazione Viticoltura ed Enologia dell’Istituto Tecnico di san Michele all’Adige, supportati degli insegnanti Roberta Valentini e Damiano Emer, sono stati coinvolti nel progetto Cap4AgroInnovation, co-finanziato dall’Unione Europea, nato per veicolare l’innovazione in ambito agricolo.
L’obiettivo è stato quello di stimolare negli studenti, attraverso un approccio partecipativo, un dialogo tra la società civile, i ricercatori e gli studenti stessi: attori che parteciperanno al processo di produzione agricola nel prossimo futuro.
Il percorso si è svolto attraverso webinar, progettazione in presenza ed inaugurazione di una mostra tematica al Muse di Trento. Esperti ricercatori di Ismea – Rete rurale nazionale, Arpa Piemonte, CREA - Politiche e Bioeconomia, CREAAgricoltura e Ambiente, moderati da Gabrile Mongardi di Imageline, hanno condiviso ciò che si sta facendo oggi in Italia per preservare il paesaggio rurale, gestire il cambiamento climatico e le opportunità di innovazione che ci sono a disposizione per rendere sostenibile l’agricoltura del futuro. Durante i 3 webinar, ai quali gli studenti hanno partecipato assieme ad altri studenti di Istituti Tecnici Agrari del nord e centro Italia, sono state affrontate diverse tematiche.
Agricoltura e paesaggio: le colline verdi, i filari di viti, i meleti in fiore sono tutti elementi che caratterizzano il nostro paesaggio; capire meglio le profonde connessioni che l’agricoltura ha con ciò che ci circonda.
Agricoltura e sviluppo rurale: le aree rurali in Italia occupano circa il 90% della superficie nazionale. La PAC contribuisce al tessuto economico di queste aree, sostenendo l’agricoltura e anche altre attività; approfondire il tema dell’innovazione e dello sviluppo rurale.
Agricoltura e lotta al cambiamento climatico: le conseguenze del cambiamento climatico stanno iniziando ad essere più evidenti anche alle nostre latitudini. L’agricoltura è responsabile del 25% delle emissioni di gas serra, ma ha anche grandi possibilità di sequestro della CO2; scoprire insieme come l’agricoltura può contribuire alla lotta ed all’adattamento ai cambiamenti climatici.
I ragazzi hanno così potuto interagire attraverso delle piattaforme web condividendo le conoscenze sulla PAC e su come poter utilizzare queste risorse in modo virtuoso.
Gli studenti hanno partecipato con interesse e si sono poi messi in gioco nell’incontro in presenza dove, suddivisi in piccoli gruppi, hanno collaborato per creare delle immagini che raccontavano la loro visione del domani dell’agricoltura. Per fare questo hanno


utilizzato le loro abilità e lo strumento dell’intelligenza artificiale che ha proposto, partendo dalle loro indicazioni tratte da famosi film, immagini di possibili scenari del mondo che verrà. Il tutto si è poi concretizzato con l’inaugurazione di una esposizione: dall’11 maggio al 30 giugno 2024 è stata allestita presso gli spazi dell’Agorà del Muse di Trento la mostra “Coltiviamo Innovazione”, un percorso interattivo per capire come è cambiata e come si sta sviluppando l’agricoltura.
E’ stato importante e gratificante per i 13 studenti veder esposto il frutto del loro pensiero.
Il luogo prescelto è stato la “sezione Agorà” del Muse, un’arena nella qua-
le, partendo dagli spunti dei pannelli espositivi rielaborati nell’ambito del progetto, sono stati poi organizzati talk ed eventi di dibattito a cui hanno partecipato con interesse ricercatori, studenti e cittadini.
Era anche possibile appendere dei biglietti da parte di chiunque volesse esprimere la propria visione sul futuro dell’agricoltura “all’Albero dei Desideri”, una pianta di ulivo posta al centro dell’installazione, che raccoglie i pensieri sul futuro dell’agricoltura di chi visita la mostra.
Tali pensieri, una volta chiusa l’esposizione, sono stati inviati al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella per condividere, in maniera simbolica, il punto di vista dei cittadini.

In alto: Una rielaborazione fatta dalla classe esposta nella mostra al MUSE.
Sotto: Mettiti in gioco e scrivi anche tu un pensiero per l’agricoltura del domani...


Il valore dell’istruzione agraria e i legami storici tra Trentino, Tirolo e Croazia

FLORIANA MARIN
Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne
Fondazione Edmund Mach
Da sinistra a destra:
Maria Luise Schnegg, Responsabile delle scuole agrarie del tirolo, alla cerimonia per il 150° anniversario di FEM.
Reinhard Eder, Direttore dell’Istituto per la Viticoltura e la Frutticoltura di Klosterneuburg.
Igor Lukić, Vicedirettore per la scienza dell’istituto di agricoltura e Turismo di Parenzo, alla cerimonia per il 150° anniversario di FEM.

Durante la celebrazione dei 150 anni della Fondazione Edmund Mach, avvenuta presso l’Aula Magna FEM lo scorso 28 settembre, tre ospiti illustri hanno evidenziato l’importanza dell’istruzione agraria e delle collaborazioni internazionali che legano San Michele alle sue scuole sorelle in Europa.
La Prof.ssa Maria Luise Schnegg, responsabile delle scuole agrarie del Tirolo, ha ricordato le radici comuni che uniscono San Michele e Rotholz, due istituzioni nate nel 1874 con l’obiettivo condiviso di sostenere l’agricoltura nelle rispettive regioni. Schnegg ha sottolineato come questa alleanza educativa sia cresciuta nel tempo, culminando nel “Ring delle scuole agricole del Tirolo”, una rete istituita nel 1984 che continua a favorire lo scambio di esperienze e collaborazioni tra studenti e docenti. Il Prof. Reinhard Eder, Direttore dell’Istituto per la Viticoltura e la Frutticoltura di Klosterneuburg, ha ripercorso il contributo di Edmund Mach, che iniziò la sua carriera proprio a Klosterneuburg prima di trasferirsi a San Michele, dove diede avvio a un percorso di eccellenza per la formazione agraria. Eder ha ricordato la lunga tradizione di cooperazione tra i due istituti, arricchita da numerosi progetti condivisi, e ha

raccontato un aneddoto personale di Mach: il matrimonio con la figlia del suo superiore, Freiherr August Wilhelm von Babo, che consolidò ulteriormente i legami tra le due realtà. Infine, il Dr. Igor Lukić, Vicedirettore per la scienza dell’Istituto di Agricoltura e Turismo di Parenzo, ha messo in risalto il ruolo della Fondazione Mach come punto di riferimento per la comunità scientifica croata, in particolare nel campo della viticoltura. Lukić ha elogiato il contributo dei ricercatori FEM all’enologia croata, citando figure di spicco che hanno avuto un impatto significativo nel settore. Ha concluso esprimendo l’auspicio di intensificare le collaborazioni tra Parenzo e San Michele, unendo forze e competenze per affrontare insieme le sfide dell’agricoltura sostenibile a livello globale.
Le testimonianze portate nel corso di questa giornata speciale hanno ribadito quanto siano preziosi questi legami per arricchire non solo la ricerca e l’innovazione, ma anche la formazione delle nuove generazioni. Consolidare queste collaborazioni sarà fondamentale per costruire un futuro in cui il sapere condiviso diventi la chiave per affrontare le sfide globali e promuovere una crescita sostenibile e consapevole.

Tirocini pratico-linguistici estivi in Germania: esperienze e tradizioni
Il soggiorno in Baviera
Gli studenti dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige anche quest’anno hanno partecipato al tradizionale tirocinio linguistico-pratico, giunto ormai alla sessantacinquesima edizione. L’adesione di ben 28 studenti ha fatto sì che che siano stati sistemati nei due centri affiliati: Forchheim e Kaufbeuren.
Gli insegnanti Laura Bindelli, Luca Costa, Roberto Ducati, Davide Gabardi, Michele Ianes e Daniele Trapin, guidati dalla referente Mariele Giori, hanno coadiuvato la comunicazione tra gli alunni in difficoltà, sostenuto le famiglie nel continuo rapporto di crescita dei nostri studenti e accompagnato questi ultimi in diverse aziende e in visite culturali nei bei borghi medievali della Franconia.
Sono state numerose sia le famiglie storiche che hanno accolto i nostri ragazzi come loro figli, sia quelle nuove che hanno spalancato con affetto le porte delle loro case, delle loro stalle e dei loro frutteti, per ricercare sempre nuove esperienze e contatti, per aggiornarsi grazie alle competenze sul lavoro dei nostri ragazzi, elogiate dai lavoratori dell’Oberfranken e dell’Allgäu. Infatti, durante le quattro settimane di tirocinio, gli studenti hanno lavorato e aiutato le famiglie ospitanti, alternandosi in momenti di lavori ma-
nuali e di condivisione. Ma non solo. Si sono inoltre recati a scuola dove, sotto l’egida degli insegnanti locali Remigius Kirchmaier, Erna Körber e Angela Binn, hanno ampliato le loro conoscenze e le competenze linguistiche. Non sono mancati anche i momenti di svago con le uscite didattiche a tema agricolo, come presso la storica fabbrica di Fendt a Marktoberdorf.
Durante un fine settimana il Coro Parrocchiale S. Maria Assunta di Tassullo ha cantato con il coro della chiesa di Stöttwang all’interno del monastero dell’abbazia di Kaufbeuren. I due cori hanno allietato i numerosi ascoltatori con i canti tipici di entrambe le regioni per celebrare l’anniversario del loro gemellaggio storico. Come sappiamo, il 2024 è stato però un anno importante anche per l’Istituto Agrario, con le celebrazioni dei suoi 150 anni di vita. In questa sede, è importante dunque ribadire la nostra capacità di formare persone e lavoratori, come è stato sottolineato tante volte dai nostri ospiti. I legami che si sono creati attraverso il lavoro degli anni passati dell’insegnante tecnico-pratico Pierluigi Fauri e che continuano a formarsi attraverso le esperienze dei tirocini linguistico-pratici, hanno radici importanti che si estendono anche in terra di Baviera e che preparano, anche lì, il nostro futuro.


Nell’ordine:
Trattore Fendt 1050 Vario, Marktoberdorf. Trattori Fendt, Sede principale di Marktoberdorf.
Trattore Fendt F 18, 1937, Marktoberdorf.


Nell’ordine, dall’alto verso il basso:
Stalla di vacche, Familie Weber, Ruderatshofen.
Robot di mungitura GEA, Kaufbeuren.
Stalla di pecore, stalla di Kaufbeuren.
Sala di mungitura, stalla di Kaufbeuren.
John Deere, Familie Stöckle, Unterthingau.

Intervista con Thomas Nardin, 2A ITA, 15 anni, di Faver, Gabriele Pedrolli, 2E ITA, di Povo, Annalisa Biasi, 2E ITA, di Smarano e Damiano Paternoster, 3A PT, studenti in tirocinio in Germania, a
Forchheim e a Kaufbeuren
Perché avete deciso di partecipare ai tirocini organizzati dalla scuola?
Gabriele: Quest’anno ho deciso di partecipare al tirocinio linguistico-pratico in Germania per mettermi alla prova in un’esperienza di autonomia e responsabilità.
Annalisa: Ho partecipato al tirocinio in Germania per mettermi in gioco con la lingua tedesca e per conoscere nuove realtà imprenditoriali.
Come vi siete trovati con la famiglia ospitante? Che tipo di azienda gestisce?
Thomas: Mi sono trovato molto bene. Mi ha ospitato la famiglia Haußer, che è stata molto cordiale e paziente, e mi ha fatto sentire parte della famiglia fin da subito. Possiedono un’azienda zootecnica con una cinquantina di vacche da latte, gestita autonomamente.
Gabriele: Anche io mi sono trovato molto bene con la famiglia Ellenrieder, che si occupa principalmente dell’allevamento di vacche da latte. Sono stati molto gentili e mi hanno coinvolto in tutte le attività quotidiane.
Annalisa: La famiglia Erlwein, che ha ospitato me e Nicol Marisa, è stata molto accogliente e ci ha coinvolto attivamente nelle varie attività della loro azienda. Si




occupano di agricoltura, in particolare ciliegie e prugne, anche se l’anno scorso la produzione è stata scarsa a causa delle piogge. Hanno anche una distilleria dove abbiamo imbottigliato distillati e spumanti, etichettato bottiglie e aiutato nella sala degustazioni, chiamata “Probierstube”. Inoltre, producono whisky, liquori e confetture e, una volta al mese, fanno il pane, un’attività che attira molti visitatori.
Damiano: Mi sono trovato bene con la famiglia Singer, è stata molto accogliente e mi ha fatto sentire come se fossi a casa mia. La loro azienda è di tipo frutticolo, soprattutto ciliegie, e poi mele, pere e piccoli frutti. In inverno si occupano della distillazione e della trasformazione della frutta, messa da parte. Quali attività avete svolto in una giornata tipica?
Thomas: Mi alzavo presto e iniziavo la giornata in stalla, rimuovendo il letame e dando da mangiare ai vitelli. Dopo colazione, se necessario, aiutavo in altre mansioni, come la pulizia della stalla e la manutenzione del fienile. Di sera, invece, mi dedicavo alla mungitura.
Gabriele: Anche io iniziavo la giornata lavorando in stalla, pulendo le mangiatoie e controllando che le manze stessero bene. Durante il giorno, mi occupavo di rastrellare il fieno e di lavorare nell’orto. Di sera, poi, passavo un po’ di tempo con la famiglia ospitante.
Annalisa: Le giornate erano molto varie. La sveglia era alle 6:50, poi facevamo colazione insieme e cominciavamo a lavorare nella “Probierstube”, imbottigliando i distillati. A metà mattina preparavo il pranzo con Nicol, e dopo pranzo imbottigliavamo o etichettavamo. Di sera avevamo di solito un po’ di tempo libero dopo cena.
Damiano: In azienda mi sono occupato della raccolta delle ciliegie e dell’etichettatura/imballaggio dei contenitori di confetture e distillati. Le giornate erano molto dinamiche e variavano a seconda delle necessità dell’azienda. Cosa avete imparato a livello linguistico?
Thomas: La vita con la famiglia Haußer mi ha spinto a memorizzare nuovi termini utili per la vita quotidiana e lavorativa. Sto diventando più fluido nel parlare e abile nel comprendere la lingua, come si è notato anche al mio ritorno a scuola.
Gabriele: Ho migliorato sicuramente il vocabolario e l’esposizione orale: le conversazioni quotidiane e le lezioni di tedesco a scuola hanno favorito molto l’apprendimento di nuove parole, anche quelle del dialetto locale, che sono diventate per me naturali da utilizzare.
Annalisa: Durante il tirocinio ho imparato a farmi capire in situazioni nuove e a usare termini specifici grazie all’aiuto della famiglia ospitante, che spesso mi “interrogava” per essere sicura che avessi capito. Questo mi ha aiutato a superare le difficoltà iniziali con la lingua.
Damiano: Nel periodo trascorso in Germania sono riuscito a imparare bene il tedesco, abituandomi al ritmo veloce delle conversazioni. Ho anche incrementato il mio vocabolario grazie alle lezioni della mia insegnante, Frau Korber.

Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Lago dell’Algovia.
Panorama della città di Kaufbeuren. Stadtpfarrkirche St. Martin al crepuscolo, Kaufbeuren.



Panorama dell’Algovia
In che modo quest’esperienza vi ha permesso di crescere?
Thomas: Mentre ero lontano da casa, ho dovuto imparare a organizzarmi da solo e a superare la diffidenza verso chi non conosco, imparando a dare fiducia in chi mi accoglie.
Gabriele: Ho imparato a superare le difficoltà iniziali di adattamento e a diventare più autonomo e responsabile, affrontando le sfide con determinazione.
Annalisa: Questa esperienza mi ha insegnato a mettermi in gioco, a superare le mie paure e a cogliere nuove opportunità. Ho conosciuto persone con cui sono ancora in contatto e ho condiviso momenti indimenticabili.
Damiano: Oltre alla lingua, quest’esperienza mi ha permesso di rapportarmi con persone che non conoscevo e di adattarmi a una situazione nuova, sviluppando maggiore autonomia e responsabilità.
Consigliereste questa esperienza ai vostri compagni?
Thomas: Assolutamente sì. Si vivono momenti indimenticabili, si stringono nuove amicizie e si visitano luoghi interessanti, come per esempio la Fendt a Marktoberdorf oppure i laghi dell’Algovia, dov’è situata Kaufbeuren.
Gabriele: La consiglio vivamente, perché aiuta a crescere e offre l’opportunità di migliorare il tedesco e conoscere nuovi settori lavorativi.
Annalisa: Consiglio il tirocinio a chiunque voglia mettersi in gioco, imparare una lingua e vivere una dimensione pratica del lavoro. È un’opportunità unica per crescere sia professionalmente che personalmente.
Damiano: Consiglio vivamente a tutti di cogliere quest’opportunità, soprattutto a chi è indeciso. Ti permette, infatti, di metterti alla prova, di sviluppare autonomia e di crescere.
Che percorso lavorativo pensate di intraprendere?
Thomas: Mi piacerebbe aprire una mia azienda agricola con una parte zootecnica e una viticola, diversificando la produzione.
Gabriele: Voglio specializzarmi nel settore viticolo ed enologico, che è anche l’indirizzo dell’azienda di famiglia. Quest’esperienza mi ha confermato l’importanza di seguire le proprie passioni, esplorando comunque nuovi settori. Annalisa: Al momento penso di scegliere l’articolazione Produzioni e Trasformazioni, che mi preparerà per il settore in cui voglio lavorare. In futuro mi piacerebbe diventare un’imprenditrice agricola e avere un’azienda tutta mia.
Damiano: Nel mio futuro, le lingue saranno uno strumento importante per sviluppare idee e relazioni. Sono deciso a proseguire con la frutticoltura e aprire un laboratorio di trasformazione.
Quest’anno ricorre il 150° anniversario della Fondazione Edmund Mach. Quale legame sentite tra questa esperienza e l’importanza della vostra scuola?
Thomas: Durante il tirocinio mi sono reso conto di quanto sia apprezzata la nostra formazione, anche all’estero. È un grande esempio di come la Fondazione Mach abbia sempre puntato sull’innovazione e la preparazione pratica coniugata allo studio teorico.
Gabriele: Quest’esperienza in Germania mi ha permesso di applicare in un contesto internazionale quanto appreso, facendomi sentire parte di una tradizione importante.
Annalisa: L’Istituto Agrario rappresenta una realtà solida e innovativa. Questo tirocinio mi ha permesso di mettere in pratica quanto appreso e mi ha fatto capire l’importanza della formazione che riceviamo a scuola.
Damiano: La Fondazione Mach è un punto di riferimento per l’agricoltura trentina. Grazie alla preparazione ricevuta, ho potuto affrontare questi momenti con sicurezza.

Learning from Smart Valley Poschiavo: where Innovation meets Sustainable Development,
passing by Territorial Branding
At the end of April 2024, on a three day trip, the Third Year classes of the Articolazione Gestione Ambiente e Territorio (3A e 3B GAT) had the chance to start their three-year land management project, in the heart of the Swiss Alps, the Valposchiavo (Poschiavo Valley). They were accompanied by Mrs. Zandonai S., Roat C. and Centis B. The area is nested in the Alpine mountains and it has emerged as a remarkable example of how remote mountain regions can embrace digital transformation while preserving their cultural heritage and natural environment. The Smart Valley Poschiavo initiative, launched in the early 2020s, represents a pioneering approach to sustainable mountain development through smart technology integration. The initiative has a recognizable logo
which sets the very first European territorial branding.
The Poschiavo Valley, located in the canton of Graubünden, Switzerland, stretches from the Bernina Pass to the Italian border. This historic valley, with its Italian-speaking population of approximately 4,500 residents, has traditionally been known for its agriculture, hydroelectric power generation, and tourism. The valley’s main town, Poschiavo, serves as the cultural and administrative center of the region. The Smart Valley Poschiavo project emerged from a desire to address common challenges faced by alpine regions: demographic decline, limited economic opportunities, and the need to maintain essential services in remote areas. The initiative Smart Valley Poschiavo, aims to

BARBARA CENTIS Science CLIL teacher
Le due classi terze Gestione Ambiente e Territorio ascoltano il proprietario dell’azienda agricola “Coltiviamo i sogni” di Campascio”


transform the valley into a living laboratory for smart alpine development, combining traditional mountain life with cutting-edge digital solutions and therefore represents a model study that can act as an example for the valleys and lands of Trentino. No better fitting example could be found to unravel the threads and knots of the complicated mechanisms of land management.
As our host, Dr. Cassiano Luminati, Head of Polo Poschiavo explained, the path to the establishment of the 100% Poschiavo territorial brand was not an easy one. Numerous challenges could have hampered the success of the initiative so the very first step was focused at prioritizing the following commodities:
1- Digital Infrastructure
The valley has invested significantly in high-speed fiber-optic networks and 5G connectivity, ensuring that even the most remote farms and settlements have reliable internet access. This digital backbone supports various smart applications and enables remote work opportunities for residents.
2- Smart Agriculture
Traditional mountain agriculture has been enhanced through precision farming technologies. Sensors
monitor soil conditions, weather patterns, and crop health, while automated irrigation systems optimize water usage. Local farmers can now access real-time data and market their products directly to consumers through digital platforms like one of our hosts, from the Azienda Agricola “Coltiviamo i sogni” explained.
3-
Energy Management
The valley leverages its existing hydroelectric infrastructure with smart grid technology. Solar panels and energy storage solutions complement the hydropower system, while smart meters help residents monitor and optimize their energy consumption. The valley aims to achieve energy self-sufficiency through these integrated solutions.
4- Tourism 4.0
Digital innovation has transformed the tourist experience in Valposchiavo. A unified digital platform provides real-time information about accommodations, activities, and local products. Augmented reality applications allow visitors to explore the valley’s cultural heritage and natural attractions in interactive ways.
5-
Remote Services
Telemedicine services ensure access to healthcare despite the valley’s
remote location. Digital education platforms connect local schools with international resources, while administrative services are increasingly available online, reducing the need for physical travel.
5- Participations of the locals
The success of Smart Valley Poschiavo relies heavily on community participation. Local residents, particularly young people, have been actively involved and engaged in shaping and implementing digital solutions. Training programs help develop digital skills across all age groups, ensuring no one is left behind in the digital transformation. This, along with all the other considerations, was particularly touching as younger generations, as reported by our hosts, are the first (and not the finishing) touch to make sure that such an ambitious process could succeed. The message surely is one to share.
All the efforts towards Territorial Branding, as from the example of 100% Poschiavo, have been beneficial for the territory. The initiative has attracted new residents, particularly digital nomads and remote workers drawn to the combination of alpine lifestyle and modern connectivity. Local businesses have expanded their reach through e-commerce platforms, while new digital enterprises have emerged, diversifying the valley’s economic base.
Every successful story, though, embeds new challenges and, after the three wonderful days spent in Poschiavo, the classes have meditated upon the possible points of development of such an ambitious project. What follows, is the result of the inferences and observations of the students upon the Territorial Brand 100% Poschiavo and how they have been processed:
Digital Divide and Social Inclusion
Despite widespread digital infrastructure, certain demographic groups, particularly elderly residents and those from traditional farming
backgrounds, sometimes struggle to adapt to new technologies. The valley has implemented targeted programs to address this:
• Intergenerational mentoring schemes where young residents help older community members
• Regular digital literacy workshops in multiple languages
• Simplified interfaces for essential digital services
• Mobile support units that visit remote farms to provide technical assistance
Cultural Identity Preservation
As digital transformation accelerates, there’s a growing concern about preserving the valley’s unique cultural heritage:
• Traditional crafts and practices need digital documentation and preservation
• Local dialect and customs must be integrated into digital platforms
• Agricultural modernization should respect historical farming methods
• Tourism development must avoid over-commercialization of local traditions
Infrastructure Resilience
The harsh alpine environment poses unique challenges for digital infrastructure:
• Extreme weather conditions can damage equipment and disrupt services
• Backup systems need regular updating to ensure continuous connectivity
• Natural hazards like avalanches and landslides threaten physical infrastructure
• Seasonal temperature variations affect equipment performance
Cybersecurity Concerns
As the valley becomes more connected, cybersecurity becomes increasingly critical:
• Protection of sensitive agricultural and energy management data
• Securing personal information

in healthcare and administrative systems
• Defending against potential attacks on critical infrastructure
• Ensuring privacy in tourism and commercial platforms
Environmental Impact
The environmental footprint of digital transformation requires careful management:
• Energy consumption of data centers and network infrastructure
• Electronic waste disposal in an environmentally sensitive area
• Impact of infrastructure construction on alpine ecosystems
• Balance between technological advancement and wilderness preservation
Looking ahead, Smart Valley Poschiavo is exploring several promising directions:
Innovation Hub Development
• Creating an Alpine Digital Innovation Center
• Attracting technology startups focused on mountain region solutions
• Developing partnerships with universities and research institutions
• Establishing testing facilities for alpine-specific technologies
Sustainable Tourism Evolution
• Implementing virtual and aug-
mented reality experiences
• Developing sustainable tourism certification programs
• Creating digital platforms for authentic local experiences
• Balancing tourism growth with environmental protection
Agricultural Innovation
• Expanding precision farming techniques
• Developing climate-resilient farming methods
• Creating blockchain-based product traceability
• Establishing digital marketplaces for local products
Community Engagement
• Expanding participatory planning platforms
• Developing local digital currency initiatives
• Creating community-owned data platforms
• Strengthening cross-border digital cooperation
Environmental Monitoring and Protection
• Implementing Artificial Intelligence-driven wildlife monitoring
• Developing predictive models for natural hazards
• Creating citizen science programs
• Expanding renewable energy systems
The success of Smart Valley Poschi -
avo in addressing these challenges while capitalizing on future opportunities will likely determine its longterm viability as a model for other alpine regions. The initiative’s ability to maintain a balance between innovation and tradition, while ensuring inclusive development, will be crucial for its continued success. Smart Valley Poschiavo has become a model for other alpine regions seeking
to embrace digital transformation while maintaining their traditional character. The initiative demonstrates how smart technology can address the challenges of mountain communities while creating new opportunities for sustainable development. It surely was a nice dip in the complicated ocean of land management: an essential skill for a GAT student!



ANNA PAOLI Presidente UDIAS
UDIAS: ex-allievi erranti tra curiosità e valori
Sempre più spesso si sente parlare tra gli ex-studenti della Unione Diplomati di San Michele (UDIAS): la storica Associazione dei Diplomati il cui scopo principale è quello di facilitare i contatti tra vecchi compagni e amici di scuola e potersi confrontare tra generazioni, il tutto grazie ad uscite tecniche e conviviali organizzate sul territorio trentino e non solo.
Anche in questo articolo vogliamo presentare le attività svolte nell’ultimo anno scolastico, pubblicando le locandine che vengono create ad hoc per ogni incontro. Illustrando in ordine temporale le attività proposte, cominciamo con la tradizionale castagnata in periodo autunnale, novembre 2023, per la quale è stata scelta una meta fuori provincia. Abbiamo avuto l’opportunità di visitare l'oleificio dei piccoli produttori del Garda e poi ci siamo spostati sul panoramico monte che ospita l’eremo di San Giorgio, ove abbiamo potuto mangiare in compagnia e poi arrostire le castagne del socio Antonio Girardelli.

In aprile 2024 siamo stati ospiti del nostro socio Paolo Malfer alla cantina Revì per una meravigliosa degustazione dei suoi spumanti, il tutto accompagnato da un’esposizione dell’ex-dirigente dell’Istituto Scolastico di San Michele, prof. Francesco Spagnolli. Quest’anno nell’ambito dei festeggiamenti per il 150°, il 7 giugno 2024, grazie ai professori messi a disposizione dal Centro Scolastico, abbiamo avuto la possibilità di fare una visita alla mostra fotografica sulla storia della FEM appositamente allestita per le celebrazioni presso lo Spazio Archeologico S.A.S.S. L’incontro è poi proseguito all’Enoteca provinciale, presso il Palazzo Roccabruna, per una interessante degustazione guidata di Spumanti Trentodoc. Per concludere in bellezza, come ormai da diversi anni, l’associazione ha organizzato la tradizionale gita in malga. Quest’anno abbiamo visitato Malga Preghena di sotto, nella meravigliosa valle sopra l’abitato di Bresimo, dove abbiamo conosciuto Daniele Datres che ha mostrato con passione tutti i segreti per la produ-


zione di un’eccellenza trentina, il formaggio di malga. Ogni volta che ci spostiamo per andare a conoscere le realtà che ci circondano, abbiamo l’occasione di confrontarci con ex studenti che hanno avuto successo nelle loro attività e che fieramente ricordano i loro anni passati all’Istituto. Per noi è sempre motivo di

orgoglio poter dire di essere in qualche modo “colleghi” ed è sempre interessante riscoprire questo senso di appartenenza che scatena anche passione per il nostro territorio, le nostre tradizioni e i nostri mestieri. Chiunque voglia partecipare è sempre il benvenuto! Vi aspettiamo per partecipare ai prossimi eventi insieme.
Le immagini fanno riferimento alle diverse iniziative proposte da UDIAS


OLTRE LA SCUOLA

SILVIA CESCHINI
Responsabile Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne della Fondazione Mach
Celebrati i 150 anni della Fondazione Mach
Il percorso degli eventi tra la mostra sui 150 anni e le Porte Aperte Ricco e articolato il percorso delle iniziative organizzate per celebrare i 150 anni della FEM, durante il quale l’ente ha inteso valorizzare il suo legame con il territorio, la sua storia, e tracciare la rotta per il futuro. Il primo evento si è svolto il 20 aprile 2023 con il convegno dedicato alla lotta biologica, patrocinato da MASAF, CREA e PAT, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Nazionale, preceduto da un tavolo di lavoro tecnico. Il 22 settembre 2023 è stata la volta di “Storie intrecciate di ricerca e innovazione”, nell’ambito del Trentodoc Festival, che ha messo in luce il ruolo della ricerca scientifica a supporto dei produttori di spumante.
Il Presidente della FEM dott. Mirco Maria
Franco Cattani durante il suo intervento alla cerimonia del 150° della Fondazione

A seguire, il 12 gennaio 2024, nel giorno del suo 150esimo compleanno, la FEM ha inaugurato a Trento la mostra “Dalla terra il futuro”, presso lo Spazio archeologico del Sas, con la collaborazione della Soprintendenza per i beni e le attività culturali e con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, patrocinata dell’Euregio con la partecipazione del Museo Etnografico Trentino, della Fondazione Museo storico del Trentino e del Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali. Una mostra, aperta fino al 27 ottobre, visitata anche da tutte le classi dell’Istituto Agrario e che oggi rivive nell’atrio dell’edificio scolastico per dare modo a tutti gli allievi di conoscere i grandi eventi e i grandi personaggi che hanno caratterizzato la vita di questa importante istituzione. A corredo della mostra, è stato anche prodotto un libro di 260 pagine edito dalla Fondazione Mach dedicato ai suoi 150 anni.
Il 22 e 23 febbraio si è svolta l’assemblea della rete delle scuole enologiche, mentre l’11 marzo è stata la volta del convegno sulla zootecnia di montagna in collaborazione con la Federazione provinciale allevatori e il
Consorzio Concast Trentingrana. Ancora, in ambito alimentazione, si è svolto il 6 aprile scorso il convegno patrocinato dall’Apss di Trento con luminari della ricerca medica in Italia sul tema salute, dieta e stili di vita. Sono seguiti, quindi, due eventi nell’ambito del Trento Film Festival: il 3 maggio scorso a Palazzo Roccabruna, “Montagne d’acqua”, tavola rotonda sugli ambienti acquatici e glaciali del Trentino, e il 4 maggio la proiezione del documentario dedicato a tutti gli ex studenti e docenti dell’Istituto Agrario “L’Istituto di San Michele. Coltivare il sapere, seminare il futuro”. Il 24 maggio, una giornata di festa per gli alunni, articolata in un intreccio di attività didattiche, sportive e ricreative. L’appuntamento con la storia è stato affidato all’inedita pièce teatrale in 4 atti rappresentata dagli studenti del secondo anno.
L’11 giugno si è svolto l’incontro “Il futuro del vino tra innovazione in campo e nuove tendenze di consumo”, con il patrocinio del Consorzio Vini e del Consorzio Vignaioli del Trentino. Accanto al libro sui 150 anni, un’altra pubblicazione prodotta per le celebrazioni, edita sempre dalla FEM intitolata “Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach. Il progresso vitienologico” di Attilio Scienza e Giacomo Eccheli. Infine, la cerimonia celebrativa del 28 settembre con l’inaugurazione della distilleria didattica e della botte 150.
Il primo dicembre il grande pubblico ha avuto l’opportunità di entrare nel campus e conoscere le tante attività svolte, grazie all’evento “Porte Aperte”: 250 persone tra ricercatori, tecnici, docenti e studenti della FEM ha accolto il pubblico con visite guidate, stand, incontri scientifici, uno spazio dedicato alle attività per famiglie e un’area espositiva di animali, ristorazione con specialità trentine e punti gastronomici curati dagli studenti. Sul sito www.fmach.it è attiva un’area tutta dedicata al 150° FEM.

La cerimonia celebrativa
La cerimonia rappresenta l’evento centrale di questo percorso di eventi. Si è svolta il 28 settembre, in un’aula magna gremita. Si è aperta con la santa messa nella chiesa di San Michele Arcangelo con don Mieczyslaw Lubomirski, don Daniele Armani, assistente spirituale del convitto e don Renato Scoz, per poi proseguire in aula magna, alla presenza delle autorità politiche e dei rappresentanti della società civile, con gli interventi del prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato organizzatore delle celebrazioni, dei rappresentanti degli istituti per la ricerca e la didattica in agricoltura fondati a fine Ottocento: Rotholz, Parenzo e Klosterneuburg, e del presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. L’evento si è spostato poi alla nuova distilleria didattica, che è stata inaugurata assieme alla botte celebrativa dei 150 anni.
A moderare l’evento, patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento, Euregio e Commissione Europea, è stato Giampaolo Pedrotti, responsabile Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento, che ha letto il messaggio di saluto del Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, e del commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski.
Perché la Dieta di Innsbruck dopo molte discussioni decide, il 12 gennaio 1874, di fondare a San Michele l’Istituto agrario? Domanda alla quale ha risposto il prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato delle celebra-

zioni del 150° FEM che ha presentato la pubblicazione “Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach: il progresso vitienologico”, seconda pubblicazione prodotta nell’ambito delle celebrazioni, edita da FEM.
L’evento, trasmesso in diretta streaming sul canale Facebook PAT e FEM, ha visto intervenire il Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il sindaco di San Michele all’Adige, Clelia Sandri, l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, il vice prefetto vicario di Trento, Massimo Di Donato, l’onorevole Herbert Dorfmann, il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, già studente dell’Istituto, ha ricordato la storia della scuola, fortemente legata a quella del Trentino ma aperta al mondo sin dalla fondazione. “Una storia con le radici ben salde in Trentino, ma che da sempre ha saputo essere internazionale, grazie all’intuizione di affiancare alla scuola una azienda agricola e la stazione sperimentale, e quindi la ricerca. Tre anime che nel tempo si sono consolidate, caratterizzando l’offerta di questo luogo, diventato tra i più autorevoli in campo agrario e capace di legarsi e radicarsi al mondo contadino locale, di parlare agli agricoltori, interpretandone le esigenze e fornendo risposte. Scelte che si sono dimostrate vincenti, e che testimoniano che la strada intrapresa è quella giusta”, le parole del presidente, che ha poi anche ri-
A sinistra: Un momento di condivisione musicale durante la cerimonia con il Quartetto Pregreffi.
A destra: Il Presidente Maurizio Fugatti alla celebrazione del 150esimo, accanto alle autorità che hanno partecipato alla cerimonia.
I Dirigenti scolastici partecipanti all’assemblea della Rete delle Scuole enologiche, svoltasi a San Michele nel febbraio 2024
cordato l’importante ruolo svolto dall’ente durante la fase più delicata della pandemia Covid-19 sottolineando come nei momenti del bisogno l’importanza di fare sistema è ancora più strategica.
L’Istituto di San Michele è stato fondato sul modello dell’Istituto di Klosterneuburg (realizzato nel 1860), e affiancato dalle scuole di Rotholz e Parenzo. Insieme rappresentavano i tre grandi centri per la didattica e la ricerca in agricoltura dell’impero austro-ungarico.
Per le scuole “sorelle” sono intervenuti la prof.ssa Maria Luise Schnegg, responsabile Provinciale Qualità delle scuole Agrarie in Tirolo, Reinhard Eder, direttore dell’Istituto di Klosterneuburg, Igor Lukić, vicedirettore per la scienza, Istituto di Agricoltura e Turismo Parenzo.
Ha concluso la parte di interventi in aula magna il Presidente FEM Mirco Maria Franco Cattani che ha evidenziato come FEM rappresenti, con la sua esperienza, quella tradizione che incarna la personalità delle genti che abitano questo territorio. La laboriosità, ricordavo poc’anzi, la capacità di sacrificio, la perseveranza e l’umiltà. L’umiltà è elemento irrinunciabile per ogni uomo di scienza in particolare, perché la conoscenza disvela sempre nuove frontiere, apre la via a ulteriori approfondimenti. “Rivolgendo lo sguardo verso le nuove generazioni - ha sottolineato nella parte finale del suo intervento -, che saranno le custodi e gli amministratori di questa terra, appare evidente quanto il futuro di FEM dipenda in gran parte dai
valori e dai principi che caratterizzano e caratterizzeranno le nostre Istituzioni. Il fondamento dell’avvenire non potrà dunque che risiedere precipuamente nella loro essenza, che costituisce la declinazione dell’Idea e della Forza progettuale che sottende all’autonomia del Trentino”.
Eventi e iniziative del 150° dedicati al mondo della scuola
L’assemblea della Rete delle Scuole enologiche
Il 22 e 23 febbraio si è svolta a San Michele l’assemblea della rete delle scuole enologiche italiane coordinata dalla Fondazione Mach, un evento che ha assunto un particolare significato in quanto inserito nel percorso delle celebrazioni per i 150 anni. L’incontro ha coinvolto 11 dirigenti scolastici delle scuole enologiche italiane e si è concretizzato in alcuni momenti di carattere istituzionale e in approfondimenti tecnici, incluso un confronto costruttivo sul futuro del corso post diploma per enotecnico. “Alla luce dell’importante ruolo di coordinamento delle scuole enologiche italiane assegnato alla FEM - spiega il presidente Mirco Maria Franco Cattani - auspichiamo che venga portato avanti con convinzione a livello nazionale dagli organi competenti un progetto concreto per valorizzare l’insegnamento viticolo-enologico, un percorso che riveste una notevole importanza per il nostro Istituto, in quanto risulta fortemente legato alla sua storia e alle sue origini”.
La due giorni è iniziata con la visita

alla mostra dedicata ai 150 anni FEM, a Trento presso lo Spazio Archeologico del Sas, introdotta dai saluti del direttore generale Mario Del Grosso Destreri e del preside prof. Manuel Penasa, per proseguire a Palazzo Roccabruna con la lectio magistralis del prof. Attilio Scienza sul panorama europeo delle nuove frontiere viticolo-enologiche, la storia del Trentodoc nella presentazione curata dal prof. Francesco Spagnolli e la visita ad un cantina del territorio.
La seduta dell’assemblea, tenutasi a San Michele, ha visto i dirigenti delle scuole partecipanti impegnati nell’analisi dello stato attuale del corso di enotecnico e nella discussione delle proposte per nuove modalità di conseguimento del titolo da inserire negli scenari futuri di riforma degli Istituti Tecnici.
La rete delle scuole enologiche italiane è nata nel 2009 e coinvolge gli istituti scolastici agrari con speciale ordinamento in Viticoltura ed Enologia allo scopo di favorire il confronto e lo scambio su tematiche di natura didattica, tecnica e programmatica
e di salvaguardia della specificità del percorso formativo riservato ai futuri esperti di settore, ponendosi come importante interlocutore con i ministeri di riferimento.
La festa degli studenti
Festa per oltre 700 studenti il 24 maggio scorso nel campus della Fondazione Mach. Un evento che si inserisce nel percorso di iniziative per celebrare i 150 anni dell’ente.
L’iniziativa, che ha coinvolto anche docenti e genitori, si è articolata in un intreccio di attività didattiche, sportive e ricreative. Dopo i tornei a squadre e il dibattito con atleti ed ex studenti di San Michele sui valori dello sport, è stato dedicato ampio spazio alla premiazione dei concorsi indetti per celebrare i 150 anni.
Lo spettacolo di Mario Cagol ha portato in scena gag divertenti mentre l’appuntamento con la storia è stato affidato all’inedita pièce teatrale in 4 atti eseguita dalle classi seconde dell’Istruzione e Formazione Professionale. “Che questa giornata di celebrazioni sia un momento di orgoglio e di ispi-


Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Studenti durante l’apertura della festa loro dedicata presso il Palazzetto dello Sport di San Michele.
“Tutto pronto per le premiazioni” dice il Dirigente scolastico, prof. Manuel Penasa, a studenti e docenti riuniti presso il Palazzetto.
Il Direttore generale di FEM, ing. Mario Del Grosso Destrieri, all’inaugurazione della festa degli studenti.


Due momenti dello spettacolo teatrale rappresentato dagli studenti sulla nascita dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige

razione per tutti noi” ha evidenziato il direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri in apertura dell’evento al Palazzetto dello Sport di San Michele, rivolgendosi agli studenti -. Siete la linfa vitale di questo istituto e sono certo che con il vostro impegno e la vostra passione continuerete a rendere grande la nostra scuola e questa istituzione”.
Il Dirigente Scolastico, prof. Manuel Penasa, ha sottolineato la duplice valenza dell’iniziativa: “Da una parte accrescere il senso di appartenenza ad una grande scuola, condividendo una celebrazione che non è solo rievocativa ma che guarda anche al presente, ai giovani che oggi frequentano queste aule e ai quali dobbiamo trasmettere il valore di fare comunità. Allo stesso tempo questo anniversario ci ha permesso di proporre una serie di attività didattiche, di natura strettamente tecnica, sotto forma di giochi e concorsi ai quali i nostri studenti hanno partecipato con grande entusiasmo”.
Lo spettacolo teatrale
Il testo, scritto dal regista Michele Torresani con la collaborazione dei docenti dell’area umanistica e la supervisione del prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato delle celebrazioni per i 150 anni della FEM, descrive con rigore e dovizia di particolari il contesto, gli obiettivi e le persone che portarono alla nascita della scuola Agraria. Un vero e proprio documento storico, reso ancora più efficace dall’interpretazione degli alunni che per un giorno si sono scoperti attori e, soprattutto, si sono sentiti protago-
nisti della storia della loro scuola. Alunni e famiglie hanno potuto anche conoscere più da vicino luoghi e attività della Fondazione attraverso brevi visite guidate organizzate per l’occasione.
Concorsi e giochi di agraria, i premiati
Le classi dell’Istituto Agrario si sono cimentate nei mesi scorsi nella realizzazione di prodotti di varia natura che rappresentassero l’identità della Scuola di San Michele.
La valutazione della giuria popolare e delle giurie tecniche ha portato ad assegnare i seguenti riconoscimenti: miglior prodotto agroalimentare, categoria salato: “Mielata di mirtilli” della classe 2A Istruzione e Formazione Professionale, indirizzo Produzioni Agroalimentari; miglior prodotto agroalimentare, categoria dolce: “I fiori di Mach” - muffins di grano saraceno con confettura di frutti di bosco - della classe 2C Istruzione e Formazione Professionale, indirizzo Allevamento, Coltivazioni e Gestione del Verde.
Per entrambi i prodotti questa la motivazione: aver valorizzato le eccellenze alimentari locali, a testimonianza del profondo legame con il territorio, ed aver trovato per il prodotto un nome che esprime in modo semplice ma efficace il tratto identitario. Miglior slogan: “150 anni: studiando campi, coltivando menti”, della classe 1D Istruzione Tecnica per aver colto il duplice compito della Scuola di formare tecnici e cittadini consapevoli e aver espresso il messaggio con piena efficacia comunicativa; miglior logo: “Futuro, esperienza, manualità” di
Linda Bernardi, classe 3A Istruzione e Formazione Professionale, indirizzo Produzioni Agroalimentari; miglior fotografia secondo la giuria popolare, categoria in bianco e nero: “ Riflesso della sostenibilità” di Chiara Beber, classe 5A Istruzione Tecnica Viticoltura ed Enologia; miglior fotografia secondo la giuria popolare, categoria a colori: “La cantina storica” di Enrico Salvetti, classe 1C Istruzione e Formazione Professionale, indirizzo Allevamento, Coltivazioni e Gestione del Verde ; miglior fotografia secondo la giuria tecnica, categoria in bianco e nero: “Tra i vigneti spogli, il giovane si muove silenzioso, avvolto nell’abbraccio della terra dormiente, in attesa del risveglio primaverile” di Gabriel Giuriato, classe 5A Istruzione Tecnica, Gestione Ambiente e Territorio; miglior fotografia secondo la giuria tecnica, categoria a colori: “Le diverse figure professionali in FEM”, classe 1A Istruzione e Formazione Professionale, indirizzo Produzioni Agroalimentari.
E’ stato infine conferito il premio per il miglior erbario a Daniele Campagna, classe 3B Istruzione Tecnica, Produzioni e Trasformazioni, per la cura nell’essiccazione e la correttezza scientifica
nella raccolta e nella classificazione delle specie vegetali, sia arboree che erbacee del territorio trentino. Durante la mattinata di festeggiamenti sono stati premiati anche i vincitori dei “Giochi di Agraria”, competizione interna che ha visto tutte le classi quarte e quinte sfidarsi in una serie di prove specifiche di svariati ambiti professionali: dalle perizie economiche alle valutazioni morfologiche dei bovini alle esercitazioni di chimica ma anche prove di agronomia, botanica, meccanica agraria.
Veri compiti di realtà, da svolgere individualmente o in team, per misurare le capacità di problem solving e avvicinare la scuola ai contesti operativi reali.
L’emozionante documentario dedicato all’Istituto di San Michele Presentato il 4 maggio nell’ambito del Trento Film Festival il documentario che si snoda attraverso una raccolta di “interviste” ad ex alunni “L’Istituto di San Michele. Coltivare il sapere, seminare il futuro” è il titolo del documentario dedicato agli ex studenti e ai docenti della Fondazione Mach e presentato il 4 maggio scor-


Nell’ordine, dall’alto verso il basso: Mario Cagol durante la sua performance al Palazzetto che ha coinvolto studenti e docenti in gag esilaranti. Un momento della partita di calcetto indoor.
L’importante presenza femminile nella scuola della FEM durante la partita di calcio a squadre miste.
Un momento della premiazione dei vari concorsi correlati al 150°



In alto: Foto di gruppo dei partecipanti al documentario dedicato all’Istituto Agrario di San Michele presso il cinema Vittoria e all’interno della rassegna Trento Film Festival.
A fianco: Il giornalista Walter Nicoletti, a destra, durante l’intervista a Don Renato Scoz, ex docente di IRC e assistente spirituale del convitto, nonché figura storica per studenti e docenti tutti della Scuola di San Michele.

so al Cinema Vittoria, nell’ambito del Trento Film Festival. All’appuntamento, organizzato nell’ambito delle celebrazioni per il 150 anni, sono intervenuti circa 150 ex studenti.
Per il pubblico è stato un vero e proprio viaggio nelle emozioni e nei ricordi, ma anche un’occasione di ritrovo. L’evento, che ha visto la presenza della vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Francesca Gerosa, è stato presentato dal giornalista Walter Nicoletti e si è concluso con l’intervento di don Renato Scoz, ex docente di religione e assistente spirituale del convitto, figura storica e importante riferimento ancora oggi per studenti, docenti e l’intera comunità FEM. Dando voce a 29 alunni che hanno frequentato le aule dell’Istituto di
San Michele nel corso di tre generazioni e dedicato a tutti gli studenti e i docenti che in un secolo e mezzo di storia hanno frequentato le aule, i laboratori e i campi dell’Istituto di San Michele, il documentario ne racconta la storia attraverso i vissuti personali e le testimonianze. Il filmato ha anche un’importante valenza didattica: gli studenti della Fondazione Mach hanno avuto, infatti, l’opportunità di seguire in prima persona le interviste durante le registrazioni dei mesi scorsi e approfondire così gli aspetti di vita e i ricordi di scuola degli intervistati: una preziosa occasione di confronto per condividere insieme il senso di appartenenza e di comunità che la scuola FEM ha sempre trasmesso e trasmette tuttora.
LE PORTE APERTE CHIUDONO IL PERCORSO “150°FEM”
Grande affluenza il primo dicembre scorso, alla Fondazione Edmund Mach, per la manifestazione “Porte Aperte” che ha concluso il ricco percorso di eventi e iniziative per celebrare i 150 anni della Fondazione Mach. 250 persone tra ricercatori, tecnici, docenti e studenti della FEM ha accolto il pubblico con visite guidate, stand, incontri scientifici, uno spazio dedicato alle attività per famiglie e un’area espositiva di animali in collaborazione con la Federazione provinciale allevatori, ristorazione con specialità trentine e punti gastronomici curati dagli studenti. In particolare, presso la scuola studenti e docenti hanno condiviso con grande entusiasmo i loro progetti: come le tecniche di coltivazione e cura delle piante o la filiera viticola ed enologica, con degustazioni e dimostrazioni pratiche inclusa la produzione di spumante. Nei diversi percorsi tecnici, gli studenti hanno raccontato come gestire l’ambiente forestale e la biodiversità, esplorando le produzioni animali e le malattie delle piante, con osservazioni al microscopio. All’inaugurazione sono intervenuti il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il sindaco di San Michele Clelia Sandri, il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. Il Sindaco di San Michele all’Adige, Clelia Sandri, ha evidenziato come la FEM rappresenti un faro per il territorio, congratulandosi per l’iniziativa, segnale di grande apertura verso
il mondo dei cittadini, in particolare delle famiglie e dei bambini. Presentato da Silvia Ceschini, responsabile dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne, il momento inaugurale è stata l’occasione per introdurre la borsa di studio per dottorandi in memoria del dott. Giuseppe Versini, ricercatore che ha lasciato un segno importante nel mondo della ricerca e non solo.
Dal canto suo il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha ricordato come il percorso legato ai 150 anni di storia dell’Istituto di San Michele sia stato caratterizzato da una pluralità di eventi dalla valenza storica, scientifica, culturale ed istituzionale. “Bene ha fatto il consiglio di amministrazione nell’aver deciso di concludere questo percorso aprendo le porte a tutta la comunità trentina. E parlo di tutto il Trentino perché in un modo o nell’altro a San Michele è sempre stato un punto di riferimento per il settore agricolo e non solo, richiamando qui studenti da tutta la provincia e anche oltre. Lo vediamo anche oggi con una bella partecipazione di studenti di ieri e di oggi, del corpo docente e del mondo associativo e agricolo trentino.”
Gli appassionati dei video hanno potuto apprezzare, tra gli altri, il documentario con le interviste agli ex studenti. Aperto gratuitamente anche il vicino Museo etnografico trentino San Michele.
Sopra: Il Presidente Maurizio Fugatti della Provincia autonoma di Trento all’inaugurazione delle Porte Aperte del 1° dicembre 2024.
Sotto: Studenti coinvolti in una delle tante attività proposte dalla scuola durante l’evento.



Experiential Learning/ Learning by Doing: Environmental Consciousness Through Creative Collaboration

In an era where environmental awareness is crucial and an imperative duty for a meaningful education, innovative educational approaches are transforming how students engage with ecological issues. Experiential learning represents a powerful educational approach that places direct experience and reflection at the heart of the learning process. This pedagogical method, rooted in the theories of educational philosophers like John Dewey and David Kolb, transforms traditional classroom dynamics by engaging students in hands-on activities that connect theory with practice. At its core, experiential learning operates on the principle that people learn best by doing. Unlike conventional lecture-based instruction, where students passively receive information, experi -
ential learning involves active participation in concrete experiences, followed by reflection and conceptualization. This process creates deeper understanding and more lasting knowledge retention. The experiential learning cycle typically consists of four key stages. First, learners engage in a concrete experience - whether that’s conducting a scientific experiment, participating in a community service project, or solving a real-world problem. Second, they reflect on this experience through observation and analysis. Third, they form abstract concepts and generalizations based on their observations. Finally, they actively experiment with these new concepts in different situations, leading to new experiences and continuing the cycle.
The benefits of experiential learn -
3A GAT “PROGETTO HYDROCOMICS AND PODCAST”
A remarkable example of experiential learning has emerged through an inter-school collaboration project focused on water conservation, where students have taken the lead in creating comics and podcasts to share environmental knowledge. The project, proposed by the Association Econtrovertia, has actually involved 60 students from the area of Piana Rotaliana as it engaged three local schools: along with Fondazione Mach in fact, also the Middle School institution of Mezzocorona and Istituto Martino are part of the project. It has been funded by the Piano Giovani della Piana Rotaliana and the Fondazione Caritro. This project was aimed at increasing the consciousness of the importance of a sustainable management of the hydrological resources and through it, students have stepped into the roles of researchers, storytellers and digital content creators. By developing comics and podcasts about water resources, they’ve not only mastered environmental concepts but also developed crucial 21st-century skills in digital literacy and creative communication. Class 3AGAT has focused on the future of the Piana Rotaliana (while the other two school institutions have worked on the past and present timescales) working on this highlight “Year 2030: no snow in Trentino and the Rotaliana area is completely dry”. The collaborative nature of the project, involving multiple schools, has added another dimension to the learning experience. Students have had to coordinate across institutions, share ideas, and work together
toward common goals – mirroring the kind of cooperation needed to address real-world environmental challenges.
Students enjoyed the presence of a climatologist from APPA (Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente) that introduced the topic and its emergencies so that the students could work on best ways to increase consciousness as a typical environmental education process is supposed to. Several meetings with technical profiles have followed so students started developing their story plot to illustrate their concept which gave rise to three comic stories (visible on https://greenmarked.it/it/ ecocomics/pianarotaliana/). One of them is short listed at the youth prize contest “The Water we want” which is an UNESCO initiative aimed at engaging young people as narrators of the multifaceted water heritage (https:// thewaterwewant.watermuseums.net/ contest/exhibition-year-2024/all-other-media/#gallery-30). Students have then had the chance to enjoy some training about public speaking and dialectics in order to create podcasts from their stories that can be listened on the above link.
Beyond the immediate educational benefits, this project has created a lasting impact. Students have developed a personal connection to environmental issues, making them more likely to become environmentally conscious citizens. The created materials – comics and podcasts – serve as educational resources for future students, extending the project’s influence.
Le competenze soft sono sempre più utili per sensibilizzare al valore intrinseco delle risorse ambientali
3B GAT “PIANA ROTALIANA A COLORI”
Another successful example of an experiential learning project, is the one carried out in collaboration with the Consorzio Turistico Piana Rotaliana.
The institution stands as a vital tourism consortium dedicated to promoting and developing tourism in the Piana Rotaliana region of Trentino, Italy. This unique area, nestled in the heart of the Italian Alps, is renowned for its distinctive wine production and rich cultural heritage.
The organization is prioritising the natural capital value of this challenging location and for this reason, numerous initiatives have been aimed at increasing the consciousness and the awareness, in particular to the younger stakeholders.
The project “PRK a Colori” was aimed at the valorisation of the agricultural technique of green manuring. Its dual purpose, in fact, is beneficial for the efficacy of agricultural management and for the aesthetic value of the environment in terms of inspiration and welfare.
The project has involved numerous farmers along with technicians of the Technical Center of Fondazione E. Mach and a landscape architect of the Università degli Studi Statale of Milan as well as the students of the class 3BGAT that have collaborated for the creation of a Manual (Manuale dei Sovesci). The precious manuscript is supposed to offer a meaningful and propositive asset for the viticultural realities of the Piana Rotaliana that, along with the benefits on the agronomic side, could contribute to the value of the landscape and, in particular, of such a multifaceted reality like the one of Piana Rotaliana. Beyond the immediate educational benefits, this type of project creates lasting impact. Students develop a personal connection to environmental issues, making them more likely to become environmentally conscious citizens. The created materials – comics and podcasts – serve as educational resources for future students, extending the project’s influence.

ing are numerous and well-documented. Students develop critical thinking skills as they analyze real situations and solve authentic problems. They build confidence through practical achievement and learn to take responsibility for their learning outcomes. Perhaps most importantly, they discover how theoretical knowledge applies to real-world scenarios, making their education more meaningful and relevant. At the specialization course of Gestione Ambiente e Territorio, this approach has long been prioritized as the impact of experiential learning extends beyond academic achievement. Students develop essential life skills such as problem-solving, teamwork, and adaptability. They learn to handle uncertainty and complexity, qualities increasingly valuable in today’s rapidly changing world. Moreover, the emotional engagement inherent in hands-on learning often leads to increased
motivation and better retention of knowledge. In addition, it serves as a bridge between the school environment and the local organizations, associations and boards offering opportunities for contamination of the young minds. This year, we had the chance to onboard two such projects, one for each of the two Junior (Third Year) classes. In conclusion, experiential learning represents a powerful educational methodology that aligns with how people naturally learn and develop. By engaging students in active, hands-on experiences, this approach creates deeper understanding, builds practical skills, and prepares learners for real-world challenges. As education continues to evolve, experiential learning will remain a vital tool for creating meaningful and effective learning experiences that prepare students for success in an increasingly complex world.


CINZIA ROAT
Docente di Biologia ed Ecologia, Biotecnologie agrarie, Gestione Ecosistemi montani
Progetto di articolazione Gestione Ambiente e Territorio Le zone Barucchelli e Pizè: tra tutela e valorizzazione. Proposte per un piano di gestione
Alla Fondazione Edmund Mach, fra i corsi di studio che fanno capo al Centro Istruzione e Formazione, c’è quello indirizzato alla gestione dell’ambiente e del territorio. In questo percorso GAT (Gestione Ambiente e Territorio), per dare concretezza a quanto si studia in aula e per dar modo di acquisire competenze specifiche e generali, si fanno progetti in ambito ambientale e territoriale. L'esperienza di studio di progetti ambientali ha lo scopo didattico di consolidare competenze specifiche della figura professionale del diplomato ITA-GAT, in particolare "saper organizzare lo studio e l'analisi del territorio" e "collaborare alla realizzazione di interventi di rinaturalizzazione, ripristino e sistemazione ambientale".
Inoltre, acquisire competenze trasversali quali saper risolvere situazioni, lavorare in gruppo, rapportarsi con vari soggetti. E ancora, acquisire o affinare abilità in situazioni concrete: fare rilievi, descrivere la situazione, trovare le fonti, approntare la cartografia, rapportarsi con aspetti normativi. Con le classi quinte A e B (a partire dal loro terzo anno - triennio 2022-2024) dell’articolazione Gestione Ambiente e Territorio, si è scelto di lavorare su una zona che interessa più comuni e che presenta particolarità naturali interessanti, ma anche altre valenze: ecologiche, turistiche ed economiche. La zona oggetto di studio, con le aree Barucchelli e Pizè, si trova in Valsugana, nei pressi del lago di Levico, sul territorio amministrativo dei Comuni


di Pergine, Levico e Tenna. Come ogni progetto ambientale, anche lo studio “Le zone Barucchelli e Pizè: tra tutela e valorizzazione - Proposte per un piano di gestione” ha seguito metodologie di lavoro diversificate e un’impostazione a carattere interdisciplinare. In questo tipo di progetti, infatti, molti sono i soggetti interessati, così come le professionalità di riferimento, le discipline coinvolte e le modalità di studio. Il lavoro si è svolto con diverse modalità e in diverse fasi. L’impostazione ha innanzitutto individuato la zona e l’area oggetto di studio, con il contesto territoriale, e poi definito gli obiettivi del progetto, dapprima in aula e poi con successivi sopralluoghi, indagini di tipo conoscitivo e rilievi specifici.
Il progetto ha visto approfondimenti generali e di tipo specialistico, svolti sia come lezioni, sia con lavori di gruppo e individuali. Per gli approfon-
dimenti è stata importante la biblioteca della Fondazione E. Mach. Incontri e confronti con esperti, soggetti istituzionali e portatori di interesse hanno permesso di perfezionare il progetto. Il lavoro è stato costantemente seguito dagli insegnanti Cinzia Roat, Stefano Eccel, Tommaso Comper e dagli esperti Maurizio Odasso e Franco Frisanco.
Il lavoro ha prodotto una proposta di piano di gestione della zona con relative schede operative.
I ragazzi hanno presentato il lavoro ad un pubblico vasto e diversificato: ai rappresentanti delle amministrazioni dei Comuni interessati Levico, Pergine e Tenna, della Comunità di Valle Alta Valsugana, della Rete Riserve Fiume Brenta; ai rappresentanti dell’APT Valsugana, dell’Associazione Albergatori di Levico, dell’Associazione Pescatori; delle Istituzioni Scientifiche del Muse e della FEM e del


Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione ambientale della Provincia Autonoma di Trento. L’incontro ha visto un momento di saluto del Dirigente prof. Manuel Penasa e poi, dopo una breve introduzione della prof.ssa Roat, si sono avvicendati i ragazzi dei vari gruppi di lavoro che hanno descritto la zona e le sue peculiarità, evidenziando anche le criticità e le possibili strategie

finalizzate alla conservazione attiva dell’area, prendendo spunto dalle schede operative che sono parte integrante della relazione del progetto. Gli amministratori hanno evidenziato grande interesse, mettendo in luce l'importanza e il valore di un lavoro attento sul territorio, confermando la volontà di prendere spunto dal progetto per la realizzazione di interventi migliorativi nell’area oggetto di studio.




Presentazione agli amministratori


ALBUM FOTOGRAFICO
Istruzione Tecnica, biennio orientativo
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Agostini Giulio, Paoli Marco, Luchi Gioele, Tronca Matteo, Nardin Thomas, Pellegrini Francesco, Erlicher Cristiano, Gottardi Martin, Da Col Tiziano
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Martini Cristiano, Corn Melissa, Depaoli Sara, Pisoni Chiara, Bernardi Daniela, Tomasoni Letizia, Fracchetti Ludovica, Bonapace Sofia, Gius Diego, Carluccio Ethan, Biasi Lorenzo

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Vellere Davide, Canestrini Andrea, Decarli Matteo, Nardelli Matteo, Bertol Giacomo, Gennara Francesco, Baitella Mattia
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Gasperini Siria, Weber Greta, Angeli Giulia, Martello Angelo, Delaiti Ilja, Paoli Andrea
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Formolo Arianna, Mattè Marica, Bonetti Annalisa, Segatta Emma, Fedrizzi Lorena, Ranzi Teresa, Pisetta Marta

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Grandi Andrea, Pelz Martino, Zeni Nicolò, Pisoni Giacomo, Holler Gianluca, Riccadonna Alex, Zucchi Paolo
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Dalcolmo Roberto, Zenobi Siro, Anselmi Francesco, Lorenzi Simone, Rizzi Lorenzo, Ghirardini Guido
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Ricci Cristian, Asprinio Alessio, Campolongo Gianluca, Bendetti Silvia, Roncador Giulia, Morelli Camilla, Malench Caterina Rosa Maria




1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Mattè Nicolò, Rigotti Martin, Postai Hiroshi Filippo, Sardagna Mirko, Margoni Beniamino, Bort Gabriele, Folladori Elia, Pegoretti Samuel, Ferrari Federico
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Pedrotti Alex, Serafin Nicolò, Penner Isabel, Dalla Costa Desirè, Calliari Maddalena, Siorpaes Gaia, Osler Francesca, Sala Alyssa Marta, Giordano Martina, Casagranda Nikita
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Eccel Leonardo, Carrara Davide, Dolzan Luca, Sommadossi Emanuele, Pedrolli Gabriele, Stroppa Riccardo, Favrin Pietro, Pintarelli Giovanni, Giuliani Gabriele, Carli Mario
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Tamè Sabrina, Pisoni Margherita, Fellin Sabine, Battaglia Alice, Granello Linda, Gius Miriam, Biasi Annalisa, Cristoforetti Alice, Zini Elsa, Mazzoleni Fabian
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Bettini Matteo, Zoanetti Paolo, Rizzi Filippo, Pace Riccardo, Loner Jacopo Valentino, Vitti Giulio, Manini Carlo
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Angheben Giacomo, Pedot Pietro, Ferrari Nicholas, Sartori Raffaele, Pallanch Nicholas, Facinelli Pietro, Genovese Martino
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Martinelli Diego, Righi Alessandro, Grandi Tania, Antolini Martina, Dal Bagno Emili, Springhetti Veronica, Valenti Vittoria
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Pancher Francesco, Bertoldi Thomas, Mengon Davide, Zanotti Marco, Chini Teodoro, Zanardi Michele, Rorato Damiano
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Loner Adam, Giovanazzi Daniele, Marcolla Federico, Brugnara Diego, Degasperi Francesco, Caneppele Tommaso, Paternoster Damiano
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Zucal Costanza, Della Putta Nicole, Toffoli Marta, Bruni Caterina, Paternoster Sofia, Alberti Martina
ASSENTE
Viola Federico

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Faes Federico, Turri Ireneo, Leonardi Martino, Archetti Gianluca, D’Alessio Tommaso, Benedetti Nicola, Giovanelli Alessio, Maturi Francesco
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Micheli Iacopo, Chiettini Claudia, Cappelletti Aurora, Broch Noemi, Lucchi Azzurra, Potrich Rachele, Zanetti Isabel, Parisi Sofia, Luzzani Giacomo

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Cerguta Cristian, De Franceschi Leonardo Cleofe, Martini Samuele, Bertolini Michele, Dellantonio Nicola, Pilzer Lorenzo, Bugna Fabiano Lorenzo
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Verber Gabriele, Zambelli Valentina, Viliotti Matilda, Giovannini Sofia, Odorizzi Noemi, Crosina Linda, Dell’Eva Deborah
ASSENTE
Giovanelli Mattia



1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Pedergnana Francesco, Zeni Giovanni, Valentinotti Iacopo, Mattei Emiliano, Rizzi Tiziano Maria, Fracchetti Sebastiano, Molinari Martino, Galli Filippo
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Giuliani Francesco, Cattani Franca, Casassa Asia, Pizzini Asya, Dolzan Sara, Gabardi Noemi, Vicentini Davide, Gius Simone
ASSENTE
Debiasi Mattia
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Scarpari Alberto, Recupero Francesco, Valler Simone, Maffei Christian, Gasperi Emiliano
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Damaggio Paolo, Tait Riccardo, Bebber Mattia, Libera Davide, Franzoi Enrico, Coser Mattia
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Simoncelli Agnese, Bresciani Era Alberta, Zucal Nadia, Busarello Arianna, Sartori Anna, Gomberti Silvia, Tavonatti Alison, Ciola Giada
ASSENTE
Castelletti Davide
Istruzione Tecnica, articolazione Gestione Ambiente e Territorio
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Goller Stefano, Barbi Davide, Brusco Alessandro, Scalet Andreas, Ambrosi Elia, Rosa Tommaso
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Dallaporta Elisa, Girardi Letizia, Stenico Camilla, Luciani Ines, Debertolis Anna

DA SINISTRA
Martini Sebastiano, Nicolini Mirco, Daniele Iuliano, Ianes Mayra, Capuano Nicolò, Stablum Emma, Pedrini Mattia, Boghetto Enrica, Vicentini Valentina, Zini Gabriele, Gilli Stefano
ASSENTI
Alessandrini Mattia, Cofler Santiago, Marchi Allyson, Ricci Mattia, Saccardo Gabriele Maria, Visintainer Nikita Alessandro

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Zampedri Nicola, Poggiali Martin, Torresani Matteo, Torresani Daniele, Antoniolli Pietro Simone, Giovannini Francesco
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Giuriato Gabriel, Salvetti Emily, Polla Serena, Fronza Vittoria, Furlani Giorgia, Mase’ Valentina, Stanchina Simone




1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Vialardi Filippo, Pisetta Samuele, Robusti Gabriel, Tondini Sebastiano, Vuerich Ruben, Coter Thomas, Vicentini Isacco, Patton Riccardo
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Ottaviani Sophie, Diener Jennifer, Dalmaso Sabrina, Micheli Martina, Martinelli Anna, Gerola Martina, Chini Giovanni Michele
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Passerini Yuri, Bailoni Simone, Corbo Sebastiano
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Fruner Ivan, Menapace Corrado, Lupatini Edoardo, Pellizzari Francesco, Righi Brian Andres, Depaoli Gabriele, Battisti Federico
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Santoni Lucia, Caserotti Emma, Micheli Martina, Luise Angelica, Faoro Aurora, Galante Elena
ASSENTE
Pisetta Mattia
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Cipriani Pietro, Bazzoli Gabriel, Decarli Gabriele, Malnech Lorenzo, Sebastiani Daniele, Vanzo Greta, Peterlongo Caterina
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Magrin Moreno, Baita Valeria, Poda Emma, Pallanch Alex, Malfatti Chiara, Eccel Sofia, Oss Vanessa
Istruzione Tecnica, articolazione Produzioni e Trasformazioni
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Chistè Giacomo, Battisti Nathan, Paissan Samuele, Moser Andrea, Dandrea Guido
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Eccel Alex, Montibeller Simone, Rosso Matteo, Rubes Nicola, Holzer Fausto, Ropelato Davide
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Carli Luigi, Fortarel Emma, Zomer Arianna, Lorenzi Noemi, Tomaselli Manuela, Conti Beatrice

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Andreatta Matteo, Torresani Paolo, Pasolli Riccardo, Castellani Adriano, Mattivi Lorenzo, Varetti Alessandro, Tamè Matteo, Scrinzi Massimiliano
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Ropelato Roberta, Bordati Ambra, Beber Emma, Rossi Emma, Ganterer Judith, Piazzera Anna Angela, Dellantonio Mattia, Demichei Mattia

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Pilati Alessandro, Tavonatti Damiano, Dalpiaz Fabiano, Valenti Gianmarco Prospero, Bottamedi Francesco, Baldessari Ivan
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Casari Marco, Zandonai Cristiano, Gasperini Sebastian, Bortolotti Gabriele, Meggio Francesco, Bressanini Mattia, Groff Domenico
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Piazzi Norman, Brentari Fabiana, Gabrielli Anna, Zadra Giulia, Ambrosi Elena, Cerana Anna, Tenni Arianna




1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Mazzucchi Filippo, Garzetti Alessandra, Scalet Viola, Chini Maddalena, Beltrami Martina, Schoensberg Federico, Erlicher Tommaso, Piffer Loris
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Campagna Daniele, Zucal Alessandro, Mascotti Mattia, Menghini Gabriele, Loss Mattia, Sandri Matteo, Uliana Nicolò, Pancher Giacomo, Corradini Antonio
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Cristiano Elia Ruben Alberto, Stroppa Matteo, Froner Kevin, Poletti Nicola, Reversi Carlo, Profaizer Gabriele, Zanoni Damiano, Lorenzi Filippo
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Odorizzi Erik, Copertino Elettra, Rosi Anisia, Wolf Fabiola, Bertolini Sara, Tolotti Alessia, Ferrari Alessandro
ASSENTE
Onorato Sebastiano
DA SINISTRA
Antonioni Gianluca, Cirolini Simone, Pezzi Thomas, Rizzi Simone, Menghini Oskar, Rizzi Luca, Anselmi Giuseppe, Passalacqua Luigi, Zadra Daniele, Rigoni Alessia, Weber Nicola, Flori Fabiana, Brugnara Marco, Gottardi Aurora, Verber Tiziano, Campostrini Esther, Gottardi Lorenzo
Istruzione Tecnica, articolazione Viticoltura ed Enologia
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Odorizzi Pietro, Corradini Mattia, Bllama Loris, Cazzanelli Sebastiano, Barbieri Mattia, Weber Damiano
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Toneguzzo Samuele, Cova Alex, De Carli Giacomo, Casari Gabriele, Mandolfi Beatrice, Andreis Elena, Rossi Aline

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Demozzi Matteo, Andreatti Ettore, Moiola Nicolò, Paoli Federico, Iachemet Alessandro, Pedrotti Alessio, Cont Gabriele
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Brugnara Mattia, Sommadossi Maddalena, Cipriani Greta, Stenico Anna, Filippi Nadia, Sartori Alessandro

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Miclet Giona, Damaggio Federico, Nichelatti Matteo, Bedin Cristiano, Varotto Federico
2^ IN BASSO DA SINISTRA
Pisetta Giulia, Beber Chiara, Dolzani Chiara

Corso di formazione per il conseguimento del titolo di Enotecnico

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA Leoni Stefano, Sartori Pietro, Schmidt Jonas, Petretti Matteo
2^ FILA DA SINISTRA Manfredini Leonardo, Brunelli Simone, Coati Alessandro, De beni Francesco, Filz Alessandro
3^ FILA DA SINISTRA Paoli Marco, Verdiani Alessandro, Marchiori Marco
4^ FILA IN BASSO DA SINISTRA Paoleschi Tommaso, Barsottini Mercuzio Brando, Cirri Gaia, Dalprà Luca, Marchioro Giovanni
Istruzione e Formazione Professionale, biennio Allevamento, Coltivazioni e Gestione del Verde
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Prosser Nicola, Anselmi Damiano, Bisoffa Nicola, Decarli Riccardo, Togni Gabriele, Bertolli Denis, Anesini Luca, Valentinotti Davide, Facci Massimo
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Zara Noè, Tara Belli Gabriel, Farina Thomas, Pedrotti Alberto, Battisti Enrica, Penasa Giorgia, Farina Martin, Mayregger Anthony, Simonetti Davide

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Tretter Lorenzo, Gilli Martino, Coser Andrea, Parolin Nicolò, Cattoi Sebastiano, Battisti Michele, Pallaver Loris, Mazzola Elia
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Moltrer Giacomo, Toniolii Giacomo, Betta Alessandro, Secchi Viviana Paola, Scalvini Emily, Tonetta Marta, Bonadonna Giuseppe, Navarro Yanez Matias, Frizzera Matteo, Morandini Marco

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Salvetti Enrico, Tosi Giordano, Gentilini Antonio, Travaglia Alessandro, Brena Mathias, Richermi Alessio
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Simonini Daniele, Pellegrini Tullio, Cavada Matteo, Negri Erika, Pellegrini Sheila, Berloffa Sara, Zocchi Francesca




1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Aldrighetti Federico, Tasin Riccardo, Bonadiman Jacopo, Aceto Alessio, Zanetti Mattia, Maffei Federico, Marzadro Riccardo, Pompemaier Devid, Cappelletti David
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Comai Simone, Viola Filippo, Casna Nicholas, Lorenzi Mirco, Detomas Anna, Mazzonnelli Giorgia, Posser Elena, Baldessarri Iris
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Collini Federico, Eccheli Mattia, Candioli Nicolò, Depaoli Gabriel, Festi Davide
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Tomasi Bryan, Pichler Patrick, Endrizzi Marcello, Debiasi Mattia, Matte’ Samuel, Pellegrini Marco, Anderlini Giacomo, Carli Federico, Conci Giulia, Trentin Eliana
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Piazzera Daniele, Pangrazzi Matteo, Lenzi Nicola, Colla Nicholas, Davide Paoli, Bellegante Diego
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Angeli Mark Thomas, Alessandro Faro, Perghem Angela, Elisa Gumina, Penasa Sofia, Faustini Nicola
Istruzione e Formazione Professionale, Operatore Agricolo
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Callovi Andrea, Bais leonardo, Magnani Mattia, Azzolini Marco, Laghi Emanuele, Campostrini Lorenzo
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Zanotelli Pieraugusto, Veronesi Paolo, Perini Francesco, Masera Mattia
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Marisa Mattia, Agosti Daniel, Trainotti Silvia, Prati Valentina, Baldo Denis, Michelon Yuri, Girardelli Francesco

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Piazzola Federico, Zambotti Jonathan, Maier Patrick, Marotto Dennis, Morandini Andreas, Egger Jordan
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Favretto Lisa, Braus Natalia, Vadagnini Alessia, Fantini Elena, Tomasi Angelica, Rigotti Martina

DA SINISTRA:
Piffer Cristian, Savinelli Christian, Casagranda Davide, Zeni Ilenia, Preghenella Christian, Giordani Nicola, Straffellini Federico, Zomer Michele

Istruzione e Formazione Professionale, Tecnico Imprenditore Agricolo



1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Antonelli Elisa, Turra Maria, Scalet Celeste, Albertini Emma, Penner Elia, Gabbi Rocco, Dallatorre Nicolò, Pancheri Andrea, Torbol Giovanni, Pomella Nicola, Profaizer Samuele
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Cordeschi Mattia, Tellatin Davide, Tovazzi Leonardo, Leonardi Matteo, Chistè Baceda Massimiliano, Zendri Alessio, Decarli Simone, Coser Giovanni, Facchinelli Luca, Celeghin Erik
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Paternoster Matteo, Casagrande Mattia, Chistè Andrea, Nardon Matteo, Graifenberg Daniele
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Giuliani Giovanni, Bonadiman Sebastiano, Graziola Pietro, Zendri Daniele, Stablum Michele, Fiamozzi Giulio, Corradini Gianluca
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Zadra Daniele, Sighele Leonardo, Ugolini Diego, Gelmini Alice, Pellizzari Matteo, Salvetti Nicola, Richermo Mattia
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Versini Tiziano, Pallaver Manuel, Gionta Alex, Dorich Daniele, Beretta Federico, Pellegrini Lorenzo, Daprà Marco, Emanuelli Thomas, Zanon Lara
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Zambiasi Veronica, Brunel Giada, Casagrande Melania, Slanzi Isabel, Erlicher Serena, Vescovi Mesilla
Istruzione e Formazione Professionale, Produzioni Agroalimentari
1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Truma Manuel, Stenico Cristofer, Bertoldi Davide, Dipre’ Maicol, Andrighettoni Tommaso, Longo Pier, Martini Mirco
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Festi Claudio, Nardelli Riccardo, Marisa Nicol, Pintarelli Marika, Trainotti Vittoria, Stenico Angelica, Torquati Yuri, Valenti Aron

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Casotti Thomas, Caldonazzi Francesco Giovanni, Maines Federico, Furlan Christian, Slomp Samuele, Zeni Gabriel Thomas, Fiamozzi Marco, Piffer Alessandro
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Nave Simone, Eccher Thomas, Micheli Simone, Serafini Michael, Magnoni Gianluca, Dallavalle Daniele, Cavallari Fausto
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Pintarelli Michele, Troian Elisa, Pret Eleonora, Moser Alice, Fronza Beatrice, Reti Klara Francesca, Vitti Leonardo, Penasa Mattia

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Dagostin Alessandro, Simion Marco, Munoz Castiglioni Massimo, Candioli Nicolas, Dallavalle Lorenzo, Dalbon Fabiano
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Pedrotti Enrico, Pisoni Marco, Eccel Simone, Zadra Camilla, Bernardi Linda, Tondin Eric, Schelfi Elisa


1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Cavallar Giovanni, Libardi Francesco, Libera Edoardo, Manfredi Alessio, Scalet Giacomo, Bertoluzza Letizia
2^ FILA IN CENTRO DA SINISTRA
Calliari Patrick, Ferrarol Francesco, Bertini Mattia, De Ricci Evelyn
3^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Bosetti Diego, Piffer Lucky One, Pincelli Anna, Defrancesco Denise
Corso annuale per l’Esame di Stato di Istruzione Professionale

1^ FILA IN ALTO DA SINISTRA
Bugna Filippo, Fruet Elia, Zeni Martin, Mosna Leonardo, Barcatta Samuele, Marchel Matteo, Polla Daniele, Salvaterra Luigi, Martinelli Diego, Ferraro Giorgio, Nardon Kevin
2^ FILA IN BASSO DA SINISTRA
Ciccolini Emily, Pret Arianna, Baroni Elena, Gozzo Matilde, Campagna Alessia, Gabrielli Ilenia



IL PERSONALE DEL CIF
Direzione
Penasa Manuel Dirigente scolastico
Coordinatori di dipartimento
Bisognin Claudia, Budano Luana, Facchinelli Martina, Panichi Andrea
Convitto
Luppi Anna Maria Direttrice Convitto Antonazzo Chiara, Arginelli Silvana, Bacia Anna, Candotti Michele, Cont Chiara, Degasperi Paolo, Ferrari Laura
Insegnanti
Il gruppo degli informatici: a partire da sinistra, il prof. Fernando Maines, il prof. Carmine Pace, la dott.ssa Chiara Mezzena, il dott. Francesco Conforti ed il prof. Roberto Osti
Bandinelli Elena, Bernardi Roberta, Bertè Raffaele, Bettini Serena, Bianchi Adriana, Biasiotto Diego, Bindelli Laura, Bordin Cristina, Brentari Franco, Bridi Paola, Brun Flavia, Busarello Francesca, Cappelletti Maria Beatrice, Celestini Francesca, Centis Barbara, Cetto Elena, Coltri Paolo, Comper Tommaso, Condini Giulia, Cova Giovanna, Covi Michele, Crespi Maria, Cristan Denises, Cristellon Michele, Dalpiaz Ferruccio, Dalpiaz Giorgio, De Nisco Piero, Decristan Mara, Dellantonio Simonetta, Di Martino Alessandro, Ducati Roberto, Eccel Stefano, Emer Damiano, Facchini Maria Luisa, Faraguna Alessandro, Fuchs Gerti, Gabardi Davide, Ghirardini Salvatore, Gianotti Sara,
Gilli Marialuisa, Gottardi Chiara, Grassi Marta, Ianes Michele, Infanti Riccardo, Iob Cinzia, Komjanc Matteo, Leali Francesca, Leonardelli Flora, Liuzzi Flavia, Maffei Eva Lavinia, Maines Fernando, Manfrini Tommaso, Maragnoli Stefano, Marchi Roberto, Martinelli Vittoria, Mastroianni Russo Pietro, Matuella Paola, Menapace Romina, Minutolo Rino, Osti Roberto, Pace Carmine, Paoli Federica, Paris Alessandro, Penasa Alessandro, Perghem Franca, Piotto Martina, Piva Cristina, Rampello Stefania, Recla Alessia, Roat Cinzia, Rosa Roberto, Russo Luca, Sandri Michele, Sandri Rossano, Sansone Anna, Schgraffer Manuela, Segnana Andrea, Sicher Elisa, Sicher Martina, Tait Veronica, Taller Marco, Tamanini Davide, Tarter Luigi, Tavonatti Nicola, Tomasi Anna, Tonidandel Mario, Tonon Anna, Torresani Filippo, Trapin Daniele, Valentini Roberta, Valorz Simone, Visconti Giada, Vitagliano Ausilia, Widmann Luigino, Zadra Gianluca, Zandonai Sara, Zanetti Daniela, Zott Andrea
Tecnici e personale di supporto alla didattica
Andreaus Paolo, Angeli Romina, Banetta Alessia, Bassetti Siria, Bellini Daniele, Bellistri Elisa, Bergamo Nicola, Berti Paolo, Bonomi Cristina, Conforti Francesco, Dalla Valle Paolo, Giori Mariele, Miccoli Beatrice, Salvetti Costanza, Stringari Paola
Personale ausiliario
Bragagna Mauro Referente personale ausiliario
Barchetti Nicoletta, Bertò Roberta, Bertolini Emanuele, Bottamedi Carlo, Calliari Carmen, Campitelli Marina, Cattani Emilio, Eccher Maurizio, Fronza Corrado, Loner Alessio, Martello Antonino, Papalovi Alessandro, Pedrotti Sonia, Pegoretti Luciano, Ravelli Christian, Redolfi Flavio, Sighel Daniele, Slanzi Urbano, Valgoi Sergio
Personale amministrativo
Clementi Elisa, Garofalo Giuliana, Lombardo Elisabetta, Lorandini Stefania, Moscon Milena, Scaramuzza Claudio, Tait Laura, Vulcan Elena
Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Trentino
Zanon Ettore Responsabile dell’Accademia
Menapace Stefano
Biblioteca
Zadra Lucia Coordinatrice della Biblioteca
Barberi Grazia, D’Ambrosio Maria, Nicolini Sabrina

Nell’immagine, il lancio del cappellino per i diplomati dell’anno scolastico-formativo 2022-23, durante la cerimonia di consegna dei diplomi. Per l’occasione, come da tradizione, viene presentato il nuovo Annuario… Quindi, neodiplomati 2023-24, in alto il calice e pronti al lancio: adesso tocca a voi!
Finito di stampare nel mese di febbraio 2025 da Pixartprinting S.p.A. stabilimento di Lavis