Firenze - Anno IV - N. 5
Direzione Redazione e Amministrazione:
Via Carlo Binl, 44 - Telefono 41345
Numero di sei pagine L. 40 — Abbonamenti annuo L. 400 semestrale L. 220
A CHE PUNTO SIAMO ?
Con lo stesso sistema con cui la classe dominante ha ,lavorato durante la campagna elettorale per rafforzare il suo potere politico ed insediarsi al Governo, escludendone a forza i rappresentanti dei lavoratori, oggi si cerca di far credere al Paese che la sinistra ha avuto una sconfitta irreparabile, che essa è uscita dalle elezioni totalmente disfatta e senza avvenire. Gli 8 milioni di cittadini italiani che hanno votato per le sinistre non possono considerare perduta la causa del progresso sociale unicamente perché la parte più arretrata ed ignorante del popolo si è lasciata impaurire da Madonne che muovono gli occhi, oscillano, lacrimano e sudano, ed ha veramente creduto che l'America, nel caso di una vittoria D. C., fosse disposta a portare un po' di benessere nelle loro case. Noi proprio perché non crediamo facilmente ai miracoli, sappiamo che la nostra vittoria non può venire dal Cielo miracolosamente ; che il progresso si fa strada solo attraverso il lavoro lungo, intenso e faticoso di coloro che ci credono fermamente e che sono disposti 'a sacrificarsi perché le sorti dell'umanità migliorino.
Nei riguardi del progresso sociale, tutto sommato, le ultime elezioni sono ancora un passo avanti: infatti anche se il numero dei seggi parlamentari occupati dagli uomini di sinistra è presso a poco quello delle elezioni di due anni fa, va notato che allora la propaganda D. C: non era stata condotta con tanti mezzi, nè dalla Chiesa erano state lanciate così Unificanti scomuniche, nè la D. C. aveva potuto minacciare di fame la Nazione nel caso che le elezioni non le fossero favorevoli ; in particolare, l'espediente dei miracoli non era stato escogitato e la Polizia, sotto il controllo di Ministri socialisti, non. aveva avuto la funzione di intimidire il popolo con azioni allarmistiche e spudorate esibizioni di carri armati. Ora, che ci siano stati 8 milioni di cittadini che, ciò nonostante, hanno votato per il progresso sociale, dimostra che già una buona parte del popolo ha acquistato una notevolissima maturazione politica, ha aperto gli occhi alla verità e è quindi solamente questione di tempo, ma verrà il giorno in cui tutto il popolo vedrà chiaramente quali sono i suoi veri interessi, per non lasciarsi più sfruttare.
In questo senso, dicevamo, abbiamo avuto ancora un successo che ha. sorpreso gli stessi avversari dei partiti dei lavoratori e che sarà gravido di conseguenze insospettate per coloro che si illudevano di averci defin itivamente battuti.
Per comprendere meglio il risultato delle elezioni si tenga ancora presente che la classe dominante, ed in particolare la D. C. che la rappresenta al Governo, ha avuto nelle mani, prima e durante il periodo elettorale, gli organi direttivi dello Stato, che ha sfruttato al massimo senza scrupoli per favorire il suo successo elettorale ; essa ha fatto propaganda oscurantista nello Chiese nelle scuole, ha potuto disporre della stampa, della radio, del cinematografo ; per di più, oltre ai larghi mezzi finanziari che ai lavoratori mancavano, essa aveva davanti a sè un compito estremamente più facile deìle sinistre : il programma del Fronte Popolare di portare alla Di-
rezione del Paese la classe lavoratrice era una cosa nuova per la Nazione, ed è molto più difficile convincere uno di una cosa nuova, anche con ragioni fondate, che non convincerlo di una cosa, magari contraria ai suoi stessi interessi, ma che egli ha sempre conosciuto e la cui verità e giustizia gli è stata constantemente inculcata fin dalla nascita. Per la classe dominante si trattava cioè di mantenere la sua. secolare posizione privilegiata, mentre per i lavoratori di conquistare posizioni che nella storia italiana non erano mai loro appartenute.
Per tutte queste ragioni hanno votato per i partiti della classe dominante non soltanto quelli che 'credevano nella verità dei loro principi che avevano interesse a seguirli (gli uni e gli altri sarebbero stati estremamente pochi) ma tutti gli indifferenti che stanno dalla parte della consuetudine, della tradizione, perchè questa non richiede nessun sforzo ad essere seguita e capita (ci si trovavano in mezzo e ci sono rimasti) ; i pavidi hanno votato per loro per paura di novità e gli scettici che non credono
a nulla e a nesseno e quindi neanche alla possibilità di una vera giustizia sociale; i disonesti che hanno esperimentato che laéocietà attuale offre scappatoie alle Itero disonestà e sanfio che la futura società socialista proibisce all'uomo' di' danneggiare il suo simile.
Pertanto possiamo concludere che, se alla influenza dell' oscurantismo sono già sfuggiti 8 milioni di cittadini, non è poco, e bisogna• pensare che sono 8 milioni di cittadini convinti, dinamici, con una chiara coscienza politica, con idee nette su quello che bisogna raggiungere, capaci di fare un po' alla volta aprire gli occhi ai fratelli che gli tengono ancora chiusi per paura, ma che alla scuola dei fatti cominceranno a vedere anch'essi dov'è la verità. Quelli che hanno votato D. C. per terrore della fame e della disoccupazione, cominceranno a vedere che proprio per i tanto decantati aiuti americani la fame e la disoccupazione diventano in Italia di giorno in giorno un pericolo sempre più crescente. Finché si rimane nell'ambito delle promesse si può imbrogliare il prossimo (non dico tutto, ma una buona parte di esso), ma quando si passa ai fatti l'inganno non viene più facilmente bevuto. La lezione dei fatti darà purtroppo ragione alle previsioni delle sinistre.
V. C.
CHI SONO I DIFENSORI della civiltà occidentale ?
Non so per quale ragione Churchill parla male del defunto Mussolini, visto che anche il duce propugnava la difesa della « cultura cristiana dell'occidente ». La salita al potere di Mussolini non inorridì affatto i conservatori inglesi, e le vecchie zitelle, presenti alla conferenza, ricordano, probabilmente, che Churchill mandava i soldati inglesi, non a Napoli, ma ad Arcangelo, e che un « cordone sanitario » non venne stabilito sulle Alpi; ma nei pressi di Pietrogrado e di Minsk.
Mentre le orde dei fascisti italiani uccidevano le donne e gli adolescenti di Malaga, i conservatori inglesi difendevano tenacemente nel «Comitato per il non intervento » il diritto delle camicie nere di compiere i loro misfatti. Il tentativo di Churchill, di spacciare i suoi sentimenti per De Gasperi come il primo amore, presuppone cattiva memoria che viene ingiustamente attribuita al sesso femminile: Churchill e i suoi seguaci hanno avuto altri amori italiani....
Se, parlando di «cultura cristiana», Churchill vuol mettere in rilievo il ruolo storico del cristianesimo, ciò riguarda in egual misura l'Inghilterra la Russia, poichè, come è noto, le origini della cultura russa non sono legate nè all'Islam nè al buddismo.
Probabilmente durante il suo soggiorno a Mosca, Churchill, malgrado tutto quel che aveva da fare, ha osservato i monumenti architettonici del Cremlino; forse ha sentito perfino parlare del geniale pittore Andrea Rubliov, del vetusto codice « Verità russa », delle vette stilistiche raggiunte dall'arciprete Avvakum. Se Churchill attribuisce l'epiteto « cristiano » alla natura del moderno Occidente borghese, non possiamo fare altro che sorridere. È poco probabile che il linciaggio e il jazz, la politica coloniale della Gran Bretagna e la fine di Hiroscima, l'Intelligence Service e la protezione alla Turchia siano legati proprio all'essenza « cristiana» degli imperialisti anglo-sassoni.
Mi è toccato più volte rilevare l'artificiosità e l'insipienza del termine
«cultura occidentale». Ciò è partioblarmente evidente se si - riflette: in compagnia di chi difende Chuichill la « cultura occidentale », inventata da lui e dai suoi seguaci: con chi e contro chi.
Churchill difende la e cultura occidentale » con Starens che si erge contro Marlowe; con Rankin e Thomas che bramano il rogo dei libri e il divieto del darwinismo; con gli schiavisti della Carolina del Sud che recentemente hanno condannato alla reclusione una compatriota di Churchill perché ha osato innamorarsi di un negro; con i selvaggi che hanno braccato il grande attore Charlie Chaplin (anche lui compatriota di Churchill); con i poliziotti che hanno messo in gattabuia un grande scienziato, la francese Irene Jolliot-Curie.
Churchill difende la « cultura occidentale « con il generale Franco, che ha fucilato il poeta Garoia Lorca; con Tsaldaris che ha cacciato nei campi di 'concentramento professori e studenti; con gli hitleriani che nella Bizona tracciano già i piani di una nuova Ravensbruk e di una Osvent»im perfezionata; con i turchi che vogliono far retrocedere l'Oriente fino ai foschi tempi dei sultani e che della « cultura occidentale » riconoscono Poitanto i dollari americani e i provocatori inglesi.
Va da sè che nel parlare di difesa della «cultura occidentale», Churchill presenti l'Unione Sovietica come una minaccia terribile. D' accordo con Starens Churchill propone di salvaguardare la «cultura occidentale.» dal paese in cui gli studenti delle facoltà letterarie studiano le opere di Marlowe; insieme con i mercanti di bestiame di Chigago, gli schiavisti degli Stati Meridionali, con la banda Takker, con i membri del Ku-KluxKlan Churchill ha intenzione di difendere la «cultura occidentale» dalla patria di Tolstoi e Ciaikovskii, di Cekov e Lobacevskii, di Gorki e Pavlov ; insieme con i dirigenti della «IQ » e gli infanticidi della legione « Kondor », Churchill brama di proteggere la « cultura occidentale » da-
io 1 94 $"
PuFjblicazione me ile eseguita a curo 312IA d la " Fondazione Lavoratori Officine
VD ilieortkJb c gliovnal viene distribuito grodo cime" soc della Fondazione.
ASTRAZIONI E MENZOGNE della "terza forza„
( articolo del Ferof. Luigi R..tsso )
Un po' tutti abbiamo parlato della terza forza, o per approvarla o per favorirne la formazione; ma una mattina mi sono svegliato male, e mi sono domandato: a Ma esiste, può esistere veramente questa Terza Forza? ». Poi, sorseggiato il caffè esclamai, parlando con me stesso nella solitudine del mio cubicolo: « Ma certamente che esiste questa terza forza. Ma questa terza forza è soltanto la Storia con la S maiuscola». Precisamente così: gli avvenimenti procedono per invocazioni e desideri e sforzi unilaterali, e gli uomini, creatori di storia, stanno o decisamente a destra o decisamente a sinistra. Le due forze si urtano, si limano, si compenetrano, si annullano e si risolvono in una componente mediana, che è la Storia. Nell'altra guerra europea, gli ideologi alla Borgese discussero tanto di guerra delle idee, e si prognosticò che vinceva l'idea latina contro l'idea germanica.
La guerra delle idee si è ripresentata anche nei nostri tempi: da una parte l'idea marxista, dall'altra l'idea puramente liberale o, come ora si chiama, per le contaminazioni bastarde della storia dell' ultimo secolo, democratico-cristiana. Per questo, incorreggibili intellettuali come tutti siamo, ci siamo affannati a costruire I' equivoco partito d' azione; in quel partito io vi ho conosciuto molti uomini d' ingegno e di assai elevato sentire democratico, ma per crooiana diffidenza mi astenni sempre di parlare di liberalsocialismo, anzi mi divertii a parlare di liberalconfusionismo. Però non capii mai bene, speculativamente, dove stava il difetto di quel partito: ora lo vedo chiaramente, come di due proposizioni avverse si avverte quale è la vera. Ecco tutto: noi volevamo comporre la storia, prima di farla. La storia che è sempre giustiziera provocò fatalmente lo scioglimento di quel partito. Ma 1' ideale della terza via o della terza forza (e si tratta di due cose differenti) è tornato a pullulare nelle nostre menti; gli eroi di Stalingrado, che hanno salvato la civiltà, la libertà e la pace. Churchill parla non solo della «potenza» degli Stati Uniti ma anche della loro « autorità». Il leone britannico si è addomesticato nella gabbia americana. Rammento come all'epoca del « piano Stevenson » Churchill difendeva l'Impero Britannico dagli appetiti di Hoower ; allora alcuni giornali americani davano a Churchill del «bolscevico ». Quei tempi sono lontani. Ora Churchill si contenta di gioie modeste: è felice che le monache italiane abbiano lavorato bene per i negozianti di bestiame, usurai e piantatori del Nuovo Mondo. Noi serbiamo amorevolmente le reliquie del passato, esse sono per noi una fonte di ispirazione. Sappia. mo inoltre che la cultura, se non viene continuata e ravvivata, è morta; la cultura non la difendiamo con i discorsi battaglieri ma con l'opera quotidiana, la creazione della nuova società, lo sviluppo spirituale dello uomo. I nostri meccanici e i nostri agronomi, i nostri scrittori e i nostri scienziati lavorano per il nostro popolo e per i popoli di tutto il mondo; lavorano per la cultura - non « orientale » e non « occidentale »per la cultura dell'umanità. Se, combattendo sul Volga, la nostra gente ha 'aiutato gli inglesi a salvare la vecchia Londra, lavorando - sul Volga, sul Nipro, sull'Irtysc - noi aiutiamo gli uomini dei paesi lontani a creare una nuova Londra, Una nuova Parigi, una nuova New York.
Ilya Ehrenburg
ohi scrive queste righe ha parlato di un partito degli iloti, lontano dalla teocrazia marxista e insieme dalla teocrazia cattolica, dal Kremlino e dal Vaticano. Ed ebbe 1' approvazione caldissima di tutti i neo platonici d' Italia, ma quel che lo turbò fu l' approvazione e le lodi di qualche giornale cattolico. Ah per becco! Timeo Danaos et dona ferente». Se i clericali neri mi approvano e mi dicono parole di lusinghe, io devo aver fatto il loro giuoco. Ho capito: noi siamo iloti, e resteremo sempre iloti, ma noi dobbiamo schierarci dalla parte del fronte di minoranza. Fronte garibaldino e fronte borbonico-asburgico: la scelta per me non può essere incerta. il fronte garibaldino è di recente formazione storica, conta tutto al più cento anni di vita; il fronte borbonico-asburgico esiste da secoli, se non da millenni, e la sua cupa immanenza ha incatramato tutte le nostre ossa- e il sangue delle nostre vene. Ermo, bruno, sinistro àvvi un castello: quel castello è la. Democrazia Cristiana. L' uno è il fronte del progresso, e l'altro il fronte del regresso; io non posso diventare marxista perché ho un cervello assai lento e mi occorrono almeno trenta anni di studio, ma, da liberale, io devo appoggiare le forze nuove e progressive, che soro sempre in imnoranza, e oppormi alle forze decrepite, che sono sempre le più oapziose e narcotizzanti in forza del loro stesso quietismo e della loro decrepitezza. Se domani scoppiasse un conflitto religioso nel mio paese (ezemplum fictum, soltanto fictum purtroppo!) tra cattolicesimo e protestantesimo, io che non sono cattolico e nemmeno protestante, anzi sono piuttosto (continua a pag. 6)
L'ambasciatore Jugoslavo
Ire visita alle O. G.
Di ritorno a Roma così ambasciatore Jugoslavo scriveva •I Dott. Museo. Roma, 24 Maggio 1948
Egregio Signor Direttore, Tornato a Roma dal mio viaggio durante il quale ho avuto l'occasione di visitare anche officina Cedile° , ricordo con piacere V amichevole accoglimento da parte Sua, dei suoi collaboratori e delle maestranze della fabbrica. Ringrazio anche nuovamente per il bel regalo che mi hanno offerto. Sono convinto che i contatti personali di questo getter • approfondiranno sempre più la comprensione mutua degl' interessati per una più stretta collaborazione economica dei due nostri paesi.
La prego, Signor Direttore, di voler immettere miei cordiali saluti ai signori ingegneri Martino:, Santoni ed altri che ho avuto il piacere di conoscere e particolarmente ai lavoratori della fabbrica. Gradisca, Signor Direttore, i sentimenti della più alta stima. Dr. Alladen Jvekovic
r
A FEDERAZIONE coma s TA STAYPA 3 PROPAGANDA i
DELLE
.2qt 't
•
GIORNALE DI
OFFICIN AB 99
z
w a 4;
Celi apprenaisti an Francia VI(NEDELIAGAL1113
L' Ing. Martinez difende anche in questo numero la bontà, del sistema per cui nella Francia d'anteguerra gli apprendisti, per ben 7 semestri (3 anni e mezzo), ricevevano dall' 8 al 24°1 0 della paga di un operaio qualificato.
Ecco la lettera che l' Ing. Martinez ci scrive :
Redazione della "VOUE DEI LAVORATORI„
Ai commenti redazionali sulla nota "Ap- prendisti in I. rancia„ osservo I giovani che fanno lo stesso lavoro degli adulti non sono la stessa cosa dei giovani che sanno fare poco rispetto agli anziani. h a questi ultimi io soltanto accennavo. Gli anziani capaci non sono certamente soddisfatti vedendo giovani incapaci che non fan- no, ne possono fare, lo stesso loro lavoro guadagnare sproporzionatamente rispetto a loro. Ed io di solo rapporto di salari parlavo. e non di entità assoluta dei salari stessi.
Mentre è giusto che chi sa fare un certo lavoro abbia, riguardo al lavoro, la stessa rimunerazione indipendentemente dell' età, non è giusto alle chi ha ancora da imparare debba stare quasi al pari di chi possiede ormai tutta 1' arte ed ha prestato già lungo servizio.
Ed ín quanto alla famiglia da formare non sembra che gli apprendisti di cui mi occupavo possano seriamente pensare a fai si una famiglia prima di avere raggiunta 1' età maggiore.
Pertanto prego gli anonimi redattori delle osservazioni alla mia nota di leggere più attentamente quanto precedentemente avevo scritto.
Ing. O. Martinez
Noi rispondiamo: niente di quello che appare sul nostro giornale è anonimo. Quello che non porta una firma s' intende sotto-. scritto dalla redazione, la quale non poteva, net caso del trattamento economico degli apprendisti francesi illustrato dall' Ing. Martinez, non prendere posizione, perchè pubblicarlo sfilza commento significava approvarlo. E noi non troviamo ammissibile dare a un giovane lavoratore 2240 lire il mese, solo perché non ha le capacità tecniche di un operaio qualificato. Anche se l' apprendista rende meno di un operaio qualificato, padrone non ci rimette niente a dargli la paga che gli dà. ,
È giusto che un giovane senza qualifica prenda meno di un operaio qualificato. La sproporzione tra i due salari è innegabile, e l'unico rimedio onesto è di rivalutare i salari degli operai qualificati. Quanto alla necessità di essere maggiorenne per poter pensare seriamente a formarsiuna famiglia; i' ingegnere non ha mai osservato che gli operai hanno la ten- , denza a sposarsi molto presto (anChe a 18-19 anni) se, appena appena, le condizioni economiche lo consentono?
Del resto, anche in Francia, il progresso sociale ha fatto mutare, e in meglio, le' condizioni economiche ,degli apprendisti.
1l contratto nazionale dei metallurgici francesi fissa per l'apprendista, rispetto
all' optraio qualificato una paga inferiore del 50°1 0 da 14 a 15 anni del 40 010 da 15 a 16 anni del 30°1 0 da 16 a 17 anni del 20°, 0 da 17 a 18 anni.
Quando invece i giovani lavorano a cottimo nelle stesse condizioni degli operai adulti la loro paga deve essere calcolata unicamente in base al loro rendimento.
Ma rimane il problema della formazione tecnica dei giovani lavoratori.
Le poche scuole aziendali che esistono in Italia non risolvono il problema.
1 nostri giovani dovrebbero potere acquistare una specializzazione lavorando per vari mesi sotto la guida di specialisti provetti, chaci di insegnare oltre che di fare.
E durante questi mesi dovrebbero essere pagati, anche se invece di rendere costano all'azienda, in vista del loro rendimento futuro.
Questo si fa in FranCia, ed è queSto uno degli aspetti (Pena Francia che ci piacerebbe veder imitato in Italia.
Oltre che ai lavoratori sarebbe utile anche ai datori di lavoro.
L'articolo che riportiamo è, infatti, di uno di questi e riguarda soprattutto l' edi lizia, ma crediamo che possa interessare anche i nostri lettori perchè il problema dell' istruzione tecnica degli operai è pressoché uguale anche nel campo metallurgico.
DA RICOSTRUZIONE IN FRANCIA
[a
formazione professionale accellerata e I' A. F. P. M. O.
F.P.A. e A.F.P.1VI.0.1 che cosa siglai, ficano queste sigl i ormai d' uso comune nel campo dell'edilizia, sia presso i datori di la ;oro che presso gli operai?
" Le prime, F.P.A., indicano un nuovo metodo di formazione el' operai
Per l'edilizia e i lavori pubblici ; le seconde, A.F.P.M.O. l'associazione che sovrintende a questa formaziune..
La formazione professionale accellerata
F.P.A. è la formazione protesi°. nale accellerata, un metodo di istru• zione che riesce a formare rapidamente, in scuole, sotto la guida di maestri, operai per tutte le specializzazioni delle diverse professioni e seguendo i bisogni di ciascuna di esse.
Questo metodo presenta un carattere nuovo, un' arditezza e larghezza di vedute che ci piace segnalare all'attenzione di coloro che aspirano a risollevare l'economia, e l'attività nazionale.
Il problema della formazione dei quadri, quello d -lla creazione dei corsi e dei programmi, il come costruire e far funzionare i centri. di istruzione, il reclutamento degli apprendisti avrebbero scoraggiato qualche anno fa anche i più volenterosi.
Ma l'urgenza d'avere la mano d'opera specializzata per rice-trui , e la Fr ncia ha suscitato le energie neo e a..i
Il Mini-t ro c'el lavoro, al ci n ro e nei dipartimenti, ha fatto appi llo alle org inizzazioni professionali : padronali e operai e e da queste è venuta la più eritusias`ica collaborazione.
Dopo il '45 abbiamo visto : reclutare e formare gli insegnanti necessari.
creare commissioni paritetiche in ogni dipartimento, col compito di fondare i centri della F.P.A. creare la commissione nazionale paritetica.
Nel Marzo del '47 quasi cento centri erano installati o in via di formazione.
Fu allora che il ministro del lavoro affidò alle organizzazioni professionali, dietro loro richiesta, la cara di dirigere la F.P.A., sotto il suo controllo.
L'A.F.P.M.O.
L' Associazione professionale per la formazione della mano d'opera dell' Edilizia e dei lavori pubblici è composta di impresari e operai delle commissioni dipartimentali. È diretta da un Consiglio d' amministrazione composto pariteticamente di 10.20 membri. imptesari e operai, Consiglio a cui partecipa il rappresentante del ministro del lavoro
Lo statuto dichiara che lo scopo dell' associazione è quello di promuovere e aiutare la formazione professionale della mano d' opera dell' edilizia e dei lavori pubblici.
I suoi mezzi sono :
— La gestione, l'amministrazione e la direzione d'organismi creati o da creare, in vista del reclutamento e della formazione professionale della mano d'opera dell' edilizia e dei lavori pubblici.
La pubblicazione di tutti i documenti concernenti 1' attività dell' associazione.
Organi dell' A.F.P.M.O.
L' A.F.P.M.O. dispone : a) di un ufficio ce ntrale che amministra i fondi, li distribuisce, dirige
il personale e prende ogni decisione concernente 1' andamento della F.P.A. con 1' aiuto di un servizio statistica e di un corpo.di delegati che visitano i c'entri.
b) delle commissioni dipartimentali di cui 6 mernly i, impr seri o operai. sono aderenti all' A.F.P.M.O.
Queste commissioni hanno, a loro disposizione, un segretario permanente, incaricato dt11' esecuzione delle loro decisioni. Sono queste commissioni che costituiscono 1' elemento motore nello sviluppo dipartimentale della F.P.A. : creazione di centri, reclutamento di apprendisti.
Centri
Centri della F CP.A. sono, aperti in quasi tutti i dipartimenti e in maggior numero dove sono più grandi le distruzioni: nelle regioni dell'Ovest, del Nord e dell' Est.
Q lesti centri hanno un rendimento ottimo quando il nume ro degli apprendisti rargiunie i 150 presenti. Il centro comprende un convitto, un cantiere e le aule. Sotto il comando di un direttore assistito dal personale amministrativo necessario,
Facilitazioni apprezzabili sono ecco , date agli apprendisti : una paga oraria- di 43 franchi per la sezione di Parigi (dove un manovale guadagna circa .60 franchi 1' ora e 1' operaio con la più alta qualifica 100), queista paga varia, come quella di lutti i I 'vor itori, da r• gione a r gione 1' apprendista ha poi alloggio gratuito e vitto sano e abbon•lante alla mensa del centro, alle migliori condizioni.
Alla fine del corso, un esame sanziona il valore acquisito dall' apprendista, esame in cui la parte pratica ha un' importaiiza primordiale e viene accompagnata da una prova di disegno e di tecnologia, L' apprendista che ha superato I' esame riceve un diploma ed entra nella profeSsione come operaio qualifiorito, 10 scaglione, 4s categoria. È notevole che la proporzione degli apprendisti che superano 1' esame finale è del 90 0/ a I maestri volontari vengono reclutati tra il personale delle imprese.
E' l' Istituto Nazionale Formazione quadri p ofessionali I.N.F.C.P. • che forma questi maestri peda grgicamente in 8 settimane nei centri di Dareau,
X lemetri, mise da parte gli apparecchi di precisione.
Tra le macchine elettriche di pic• cole dimensioni conviene rammentare due magneto elettriche (cioè dinamo nel campo magnetico dato da calamite permanenti) che venivano usate per la nichelatura ed erano azionate a mano. Una era la riproduzione esatta della macchina Grammo con magnete lamellare J amici ; 1' altra una riproduzione di un tipo Siemens. Onorati servigi prestarono a lungo queste macchinette manovrate dal vecchio portiere Borgioli, al quale era affidata. la nichelatura. E devesi riconoscere che nonostante la precarietà dei mezzi adoperati e la - dilò con cruda parola - indecenza del locale adibito, si avevano dei risultati bellissimi. Un orologio astronomico nichelato anteriormente al 1896 trovasi ancor oggi in perfette condizioni di pulimento nella totalità dei suoi pezzi, e 1' autore di queste note si domanda talvolta se questo ottimo risultato era da attribuire al locale sudicio, alla corrente elettrica insufficiente, variabile con la stanchezza dell' operatore, all' ignoraAza crassa di questi o ai bagni preparati in officina, a lume di naso e non acquistati da specialisti!
Non meno di una diecina di modelli vari di dinamo, anche di di-
screte dimensioni per il tempo, fu rono progettate dal Golfarelli e molto accuratamente eseguite.
Nell' Esposizione di Elettricità di Parigi del 1881 le costruzioni della Galileo ebbero un alto ri:onoscimento nella relazione fatta niente di mi no che da Galileo Ferraris. Ma il Golfaretti non si teneva al corrente dello sviluppo elettrotecnico. Le idee del Sapp, ci.11o Hopkinson e del Thompson si diffondevano altrove. Tommaso Edison abbandonava le elettrocalamite con altissimo nucleo pussando a forme più razionali.
Ci si può domandare quale sarebbe stata la sorte dell' Officina Galileo se avesse seguito la stessa via. Ma Coi inutile formulare d'Ile ipotesi senza base. La Galileo dandosi tutta alle costruzioni di meccanica fine, con la costruzione dei telemetri ebbe anni di grande prosperità. Gli utili conseguiti furono passati all'Istituto Agrario Vegni che, dopo la morte del Vegni, era diventato il padrone dell' officina. Dovendosi sviluppare l' Istituto Agrario non fu provveduto ad incrementare 1' azienda meccanica, la quale al termine dei lavori militari si trovò in difficilissime condizioni per la quasi totale mancanza di clientela civile.
Altre costruzioni del tempo furono apparecchi bel 'grafici e fra questi gli apparecchi rapidi automatici, costruiti secondo le idee di un certo Ostrogovich, col quale poi si ebbe un lunghissimo processo per divergenza sul costo degli apparecchi.
i maestri danno • agli apprendisti, divisi in gruppi di 12, l'insegnamento pratico di olmi specializzazione, per 48 ore la settimana, di cui 40 sono di esercitazioni pratiche e il resto viene occupato dà lezioni di' disegno e tecnologia. L' apprendistato ha una durata media di 5 mesi.
Meaux, Pré - Saint - Gervais, affinché questi maestri, divenuti istruttori, sappiano insegnare ai principianti la loro particolare specializzazione.
Programma
La F.P.A. darà 260.000 nuovi operai all' edilizia e ai lavori pubblici. L' installazione dei centri è quasi
La Galileo acquistava una dinamo Magnete Grammo Edison del le tipo con un corredo - -
di 16 lampade a incandescenza allora allora realizzate dall' Edison e i primi esperimenti di luce elettrica a Firenze furono fatti dalla Galileo, non so se usando la dinamo propria dell' Edisun o una dinaMo Galileo. Anche regolatori di lampade ad arco furono costruiti dalla Galileo. E si narra che una volta fu fatto un impianto provvisorio in occasione di non so quale festa. Sul più bello la luce si spegne - accidente al quale oggi siamo avvezzi, ma che allora sembrò deplorevole. Al tornare della luce si vide che era stato improvvisato un gran cartello : "Luce elettrica perfezionata dal Prof. Goffa' elli„ tanto era diffusa la voce a Firenze che alla Galileo si volesse sempre rinnovare e perfezionare le cose fatte dagli altri, malattia che a dire il vero ci è rimasta inoculata nel sangue!
Il Teenomisio d Milano, nato qnaei contempo aneamente alla Ga-
Nel citalo libro di note ed appunti si trovano poi notizie sporadiche su costruzioni di vario genere che non ebbero certamente grandissima importanza.
In mezzo a queste notizie di ogni specie Si trova menzione del tatto che parecchi degli strumenti topografici allora costruiti, anziché essere verniciati, venivano bronzati, diventando di un colore verde scuro, largamente marezzati Vi si trova la ricetta' usata nel 1884 sulla quale poi è sovrapposta un' annotazione aggiunta del 1895 sempre di pugno del Gol(arelli, deve si dice che "occorrendomi verniciare via bicicletta fatta da me con l'aiuto di Cussini, sulla quale le pipe o congiunzioni sono fatte di bronzo da cannoni, decido di adoperare la bronzatura usata in passato„.
aftpar
lileo, dopo aver t att ito strumenti • di precisione pure, si era avvi alle dinamo, ma anzichè mett re da parte le dinamo come fece la Galileo per le moltiplicate costruzioni di teterminata e dota 1' A.F.P.M.O. di 141 f j ' centri fino ad oggi. Il numero dei posti disponibili è di 12.000.
Quando le installazioni in corso, già autorizzate e sovvenzionate, saranno ., • realizzate, 1' A.F.P.M.O. .avi à al principio del '48, un totale di 18.000 p arti nei suoi differenti centri.
Con dei corsi dell .i durata di 5 mesi
la F.P.A. lancerà sui cantieri 36.000
nuovi operai l' anno, senza dover creare nuovi centri.
Questo numero dice da sè la grandezza dello sforzo fatto e come la meta sia stata toccata.
In Conclusione
I risultati conosciuti ci permettono d' apprezzare la qualità dei nuovi operai. lyluestI ri sultat i «anno pienasoaaisfazione agli impresari e ai lavoratori.
Lontana da noi 1' idea di sostenere che in 6 mesi la F.P.A. fa, d' un qualunque manovale, un operaio finito.
Ma possiamo affermare che con questo sistema gli apprendisti acquistano una conoscenza chiara della pratica della loro specializzazione, e una competenza tecnica prima sconosciuta, in modo da poter r giungere, qualche mese dopo, un rendimento uguale a quello degli operai esperti, con una esecuzione di qualità spesso superiore.
E questo è lo scopo che si voleva raggiungere.
Marcel Gas, impresario. Presidente del Consiglio d'Amministrazione dell' A.f.P.M.O.
Magnetico Siemens Ricorda il Comm. Cussini di aver costruito anche una bicicletta quando ancora le biciclette erano una novità ?
E tra altre notizie anche curiose si trova una ricetta per carta incombustibile che -si trascrive senza responsabilità : acqua 100 grammi solfato di ammonio 8 „ acido borico . . 3 „ borace 2 Bagnare la carta nella soluzione calda a 500 e lasciare asciugare. Vi si trovano poi notizie che sembrano preistoriche, ossia che le travi del Casentino costavano 60 lire al metro cubo e quelle di Vallombrosa 48. E si ha anche una ricetta di pillole per ammazzare i topi, che torse abbondavano nella vecchia Officina delle Cure, non meno (dicesi) di qui a Rifredi !
(Continua) Ing. Giulio Martinez
'rate 1,r t w La Francia ricostruisce 2 La Voce dei Lavoratori
4 1
Il telescopio di Monte Palomar CRISTOFORO COLOMBO di fronte alla scienza
La costruzione del telescopio gigante destinato all' osservatorio di Monte Palomar, nella California meridionale, e del relativo specchio del diametro di circa cinque metri, era stata sospesa all' inizio della seconda guerra mondiale. Ma ora gli scienziati hanno ripreso i loro posti, ed i tecnici il paziente ed abile la voro di rifinitura del gigantesco specchio; nella corrente estate il mastodontico telescopio comincerà il suo lavoro di esplorazione, alla ricerca di una risposta che soddisfi finalmente la secolare domanda : c Di che cosa è formato 1' Universo ?... E quali sono le leggi che ne regolano il moto ?
Tanto il telescopio di Monte Palomar come quello di Monte Wilson (di circa metri 2,50 di diametro e finora il più grande del mondo) furono ideati dal defunto dr. George Ellery Hals. Non appena, nel 1917, fu portato a compimento quello di Monte Wilson, il dr. Hals cominciò a pensare alla costruzione di un mezzo di ricerca ancora più potente. Studiò, compilò progetti, tracciò disegni, scrisse articoli sulle riviste sciedtifiche, comunicando a tutti la febbre che lo aveva preso, e parlando in ogni occasione di quel che sarebbe stato capace di ottenere con uno strumento dotato di uno specchio di cinque metri. Il suo entusiasmo suscitò l'interesse del Rockefeller General Education Boarda che nel 1929 anticipò i milioni di dollari necessari per la costruzione del nuovo grande telescopio.
Ma questo non significava che il telescopio che Hals aveva sognato potesse per altro essere realizzato. Il nocciolo del problema era costituito dallo specchio, cuore e anima di tutto il complesso progetto. Infatti, sarebbe stato possibile fondere un gioiello di vetro di tali dimensioni, trasportarlo in California, tagliarlo e molarlo con I' accuratezza che il particolare impiego richiedeva, issarlo sulla sommità di una montagna solitaria ed infine montarlo senza che subisse la minima alterazione?
Il quarzo puro, che contiene silice al cento per cento, era indubbiamente il materiale più adatto per la costruzione del nuovo specchio. La pressione atmosferica ed i cambiamenti di temperatura non sarebbero stati in grado di alterarlo. Numerosi esperimenti furono compiuti con il quarzo puro opportunamente fuso in forma di dischi, ma durante la lavorazione quelli di superficie maggiore si spaccarono tutti.
La realizzazione del grandioso pro. getto parve per un certo tempo definitivamente compromessa, senonchè, nel 1932, epoca in cui la lavorazione era ormai giunta ad un punto morto, degli esperti della Corning Glass Company si offrirono di fondere una lente di pyros », materiale che contiene una percentuale di silice molto elevata ma non corrispondente a quella del quarzo puro.
I cristalli precedentemente costruiti erano stati preparati in forma di grande disco sottile. Gli esperti della Corning decisero di adottare un sistema di lavorazione completamente diverso da quel° abituale Pensarono pertanto di fabbricare delle forme speciali che avrebbero dato al disco una superficie superiore piatta ma una superficie posteriore a coste, dello spessore massimo di centimetri 12 5. Questo avrebbe consentito, una riduzione di peso, il rapido adattamento alle temperature e la installazione di un complesso sistema di sostegni.
L' idea si dimostrò buona. Il vetro fuso al calor bianco venne colato nella fo ma e si raffreddò consolidandosi senza incidenti. L' enorme disco venne rimosso con le maggiori cautele, imballato e caricato su di un carro piatto che per compiere il percorso da Corning, nello stato di New York, a Pasadena, in California, fu costretto ad un lunghissimo giro onde evitare i ponti troppo bassi e le gallerie.
Le aumentate dimensioni dello specchio hanno creato però un enorme numero di .problemi tecnici. La superficie dello specchio è quattro volte maggiore ed il suo volume otto volte superiore a quelli dello specchio del telescopio installato sul M. Wilson; il tubo del telescopio, costruito appositamente per
Era Colombo ignorante d' astronomia e
di nautica?
La traversata dell' Oceano fu, per esprimerci col linguaggio moderno, scientificamente preparata I Tale questione implica un giudizio sulla perizia nautica di Colombo.
sorreggere saldamente questo gigantesco specchio del peso di 14 tonnellate e mezzo, pesa 500 tonnellate. 11 lavoro per dare allo specchio la concavità necessaria ebbe inizio 12 anni or sono quando I' enorme disco giunse all'Istituto di T;cnologia della California. Con opera lenta e paziente i tecnici hanno continuato la loro fatica per dare al vetro la forma parabolica necessaria. Accuratissimi esperimenti sono stati compiuti ogni giorno per controllare se la curva era perfetta. Non appena il lavoro sarà giunto a termine, lo specchio sarà ricoperto di uno strato di alluminio e trasportato alla sua definitiva destinazione, sulla sommità della montagna.
Il M. Palomar — picco alto circa 1.700 metri, le cui falde sono ricoperte da una fascia di boschi e di foltissima vegetazione lunga una cinquantina di chilometri e profonda circa quindici — fu ritenuto la località più adatta per la creazione di questa specola monumentale. Esso sorge in una regione scarsamente popolata, che resterà probabilmente libera dalle luci e dal fumo di future città, i quali ostacolerebbero il lavoro di esplorazione astronomica, diminuendo la visibilità e la chiarezza del cielo.
Quando, nell' estate del 1947, questo grande occhio scientifico sarà in grado di funzionare, esso potrà finalmente esplorare una parte del firmamento molto maggiore di quella finora conosciuta. Esso sarà 1 milione di volte più potente dell'occhio umano e potrà esplorare lo spazio celeste ad una profondità pari ad un miliardo di anniluce o a 9.600.000.000.000.000.000.000 di chilometri.
Gli astronomi però non si attendono risultati immediati dal nuovo telescopio gigante. Molti e faticosi anni di lavoro fotografico e di analisi saranno neces sari prima di poter formulare delle nuove teorie. Gli astronomi dell'osservatorio di Monte Palomar non dovranno posare il loro occhio sul nuovo strumento, perché tutto il lavoro di esplorazione sarà compiuto per mezzo di fotografie.
La maggior parte dei grandi telescopi moderni funziona come una gigantesca macchina fotografica e viene solo raramente impiegata per l'esplorazione visiva. Le ragioni di questo procedimento sono molte e evidenti: anzitutto, una lastra fotografica abbraccia una zona celeste più ampia di quella abbracciata dall'occhio umano; in secondo luogo, una lastra fotografica offre una visione duratura, che può essere ripetutamente studiata; e, finalmente, oggetti troppo pallidi per poter essere scorti ad occhio nudo vengono facilmente captati dalla lastra fotografica, della quale si può regolare la posa a seconda del necessario.
Il telescopio potrà fotografare una regione stellare di dimensioni varianti da un terzo ad un quinto della super ficie lunare, concentrando su una piccola immagine una grande quantità di luce.
telescopio gigante del M. Palomar non è adatto per l'esplorazione di nuove comete, di pianeti inesplorati o di galassie sconosciute. Questo lavoro sarà svoltò a mezzo di tre piccoli telescopi Schmidt, installati nell' osservatorio, e rispettivamente di 20, 45 e 120 centimetri. Essi hanno un campo visivo molto vasto ed una notevole velocità o rapporto focale : il primo di essi, di 45 centrimetri, fu costruito nel 1936. La sua lunghezza focale è di 90 centimetri ed il campo visivo di circa 20 volte il diametro della luna piena. Una fotografia presa con questo telescopio abbraccia una zona celeste 6.000 volte superiore a quella esplorata dal telescopio gigante.
Sta di fatto che la sua grande abilitai di nocchiero è attestata, con espressioni che non lasciano dubbio, da alcuni dei suoi stessi compagni di viaggio — e sono queste le attestazioni di maggior valore ; — che essa è confermata dagli adattamenti personalmente apportati, con grande sagacia, alle tre piccole navi prima che si accingessero alla traversata dell' Oceano, ed è poi particolarmente messa in luce dalle vicende del fortunoso viaggio di ritorno, durante il quale la nave guidata da Colombo fu investita, tra 1' altro, da un violento ciclone e il comandante prese, con pieno successo, tutte quelle misure che la scienza nautica di allora suggeriva.
Ora, risulta che sulla scelta della rotta della prima traversata — dalle Canarie, in direzione esattamente di ovest lungo un parallelo — influì con ogni probabilità il fatto che Colombo era già precedentemente a conoscenza che a quella latitudine soffiavano venti favorevoli ad una navigazione verso ovest ; risulta soprattutto che la scelta della rotta del viaggio di ritorno — tanto più fortunoso — rotta del tutto diversa da quella del viaggio di andata, non può spiegarsi se non ammettendo che Colombo sapesse in precedenza che solo a latitudini molto più settentrionali si trovavano venti atti a risospingere le navi verso est, i venti occidentali dominanti nel medio Atlantico.
Un grave ostacolo ad ammettere in Colombo una adeguata cultura nautica sembra derivare dalla circostanza che talune osservazioni astronomiche, specialmente le determinazioni di latitudine da lui eseguite, risultano fortemente errate, sì da far supporre che egli non sapesse ben adoperare gli strumenti allora usati per tali operazioni (quadrante nautico, ecc.). Ma A. Magnaghi, in un suo acuto scritto, ha cercato di mostrare che taluni dei suoi più gravi errori consacrati nello stesso Giornale di Bordo di Colombo, sono presumibilmente intenzionali : che sono cioè esposti dati errati, a bella posta per, ingannare in prima linea i Portoghesi sulla esatta posizione delle terre nuovamente scoperte. L' espediente non rappresentava certo una innovazione. Sia questa la spiegazione da accoglierai, sia l'altra proposta dal Williamson, è certo che, come risulta ancora dalla esposizione del Magnaghi, Colombo era perfettamente in grado di misurare, col quadrante o con altro strumento, latitudini esatte, e che gli errori che gli si possono attribuire con si. urezza (cioè non quali intenzionali) appaiono pienamente giustificati da difetto inevitabile di strumenti o da altre cause.
La terra raggiunta era l'India o un continente nuovo?
Infine, per giudicare della posizione di Colombo davanti alla scienza, ocre» re dire ancora una parola della sua concezione generale della Terra. Che il navigatore ligure — fondandosi su opinioni errate ma molto accreditate al suo tempo intorno alle dimensioni del globo terrestre e del-
I risultati ottenuti con questo telescopio furono così soddisfacenti che si pensò di costruirne uno più grande ed uno più piccolo. Quest' ultimo, da 20 centimetri circa, fu costruito nel 1940. Esso è in grado di fotografare tutto il firmamento visibile nello spazio di 3 o 4 notti serene. L' altro, da metri 1,20 circa, ha una lunghezza focale di 3 metri. La sua costruzione fu interrotta a causa della guerra, ma è stata ora ultimata. Esso potrà fotografare oggetti molto più pallidi di quelli scoperti con il telescopio da 45 centimetri e fungerà da esploratore per il telescopio gigante.
Tutti gli astronomi del mondo, curiosi di indagare il mistero del cielo, potranno servirsi dei dati raccolti dai loro colleghi dell' osservatorio di Monte Palomar e delle notizie che essi saranno in .grado di offrire loro negli anni a venire.
1' abitabile — ritenesse, dopo la prima traversata dell' Atlantico, di avere raggiunto effettivamente le terre dell' Asia Orientale, non può affatto recar meraviglia ;, ma egli è stato accusato di ostinata cecità per aver presumibilmente persistito in tale opinione fino alla, fine dei suoi giorni, mentre le successive scoperte fatte, e da lui stesso nei tre viaggi posteriori al primo, e da altri navigatori (in prima linea dal Vespucci), dovevano ormai aprire la strada ad intuizioni più vicine alla verità. E' certo tuttavia che le sue idee circa 1' estensione e situazione delle terre nuovamente scoperte e circa i loro rapporti col mondo antico, non rimasero rigidamente immutate, ma subirono in progresso di tempo una evoluzione. E' noto che Colombo durante il suo terzo viaggio toccò quella che oggi sappiamo essere la terraferma del Sudamerica, presso a poco la foce dell' Orinoco, ed intuì giustamente che si trovava in presenza di una grande massa di terra ; è noto anche che, durante il quarto viaggio, allorchè navigava lungo la costa orientale dell' America Centrale fin verso 1' istmo di Panama (costa chiamata Veragua), avendo avuto conoscenza da informatori locali che di là da quell' istmo, a breve distanza, si estendeva un altro oceano, venne nella convinzione di navigare lungo una penisola allungata all' incirca da nord a sud, che dalla parte opposta si affacciava ai mari dell' Asia Meridionale.
Ora esistevano dei mappamondi, molto diffusi ed accreditati a quel tempo, che mostrano nell' Asia Meridionale non tre penisole, ma bensì quattro, e di queste la più orientale appare molto protesa verso sud ; è appunto la penisola lungo la quale Colombo poteva credere di navigare durante il quarto viaggio ; egli poteva perciò illudersi che, se gli fosse riuscito di doppiare questa penisola, sarebbe arrivato nei mari dell' Asia meridionale.
In conclusione Colombo non è I' ostinato e isolato seguace di erronee concezioni, ma si attiene a dottrine assai divulgate e accreditate ai suoi tempii che avevano la loro espressione in carte molto diffuse e autorevoli.
Cascano le colonne d' Ercole.
Riguardo ai risultati dell' impresa di Colombo, considerati dal punto di vista del progresso della scienza, è tuttavia da mettere in vista che il risultato più importante non è stato quello di aver scoperto un Nuovo Mondo, quanto quello di aver finalmente trovata " 1' altra sponda „, chiudendo veramente un ciclo storico della funzione dell' Oceano Atlantico, che per tutta 1' antichità e il Medio Evo era apparso come una barriera impervia, un ostacolo frapposto alla espansione dell' uomo, quasi da un fato superiore ad ogni volontà umana.
Gli alisei, la corrente del golfo, la zona delle calme.
Sin dal suo primo viaggio Colombo trovò — e non per caso, come già si è visto, — le due rotte, di andata e ritorno, fra la Penisola Iberica e 1' America Centrale che, fino a quando durò la navigazione a vela, rimasero le più frequentate ; altre rotte furono negli anni seguenti trovate a diverse latitudini da lui stesso e da altri che si misero sulla sua scia.
E con le prime traversate dell' Oceano sono connesse molte altre scoperte di valore fondamentale nel campo scientifico : ad esempio 1' accertamento del ritmo regolare dei venti alisei (dei quali si avevano forse prima solo vaghe notizie) e la determinazione della zona dominata da questi venti, con limiti variabili, ma con ampiezza non rilevante, a seconda delle stagioni ; il definitivo accertamento, importantissimo, della zona dei venti occidentali delle medie latitudini boreali ; la scoperta delle grandi correnti oceaniche equatoriali e della corrente che sarà detta poi del Golfo ; la scoperta della zona delle calme, che i naviganti si abitueranno ad evitare oppure ad attraversare con la rotta più breve. La variazione della declinazione magnetica.
Secondo 1' opinione comune, Colombo avrebbe anche scoperta la variazione della declinazione magnetica ; ma con più verosimiglianza le sue osservazioni, o almeno quelle fatte durante il primo viaggio, si riferiscono allo spostamento diurno della Polare, intorno al Polo. Riguarda tuttavia, indubbiamente, la declinazione magnetica 1' osservazione fatta durante il terzo viaggio, allorchè egli ebbe a constatare che a 100 leghe dalle Azzorre gli aghi delle bussole, che fino allora volgevano a nord-est avevano preso a declinare a nord-ovest.
Effettivamente sembra che Colombo sostenesse che a 100 leghe dalle Azzorre si passasse come in un altro mondo, o in un altro emisfero, passaggio caratterizzato anche da mutazioni generali nella temperatura e perciò nella vegetazione, ecc. E' noto anche che con queste sue vedute è connessa una sua singolare concezione intorno alla forma della Terra la Terra non sarebbe sferica, ma avrebbe ali' incirca la forma di una pera, determinata da una protuberanza a guisa di mammella sovrapposta alla sfera in corrispondenza dell' Equatore nello spazio oceanico al termine dell' Oriente ; perciò le navi, percorrendo questa zona si trovavano alquanto velaci il cielo quanto più. si avvicinavano all' Equatore onde temperature più elevate, vegetazione esuberante, (ce.
E' poi probabile che Colombo tendesse ad accentuare la differenza fra i due emisferi, quello ad est e quello (seguito a pag. b) Roberto Almagià
Modello in celluloide del telescopio
La Voce set Lavoratori 3
Misure dell' altezza del sole sull'orizzonte per mezzo del quadrante.
4
A. Hamilton
L'assemblea
ORDINARIA
ANNUALE DELLA F.I.O.G.
Il giorno 27 Aprile, alle ore 17,30, si è tenuta presso i locali della FLOG, l'assemblea ordinaria annuale dei soci, per discutere, sul seguente
ORDINE DEL GIORNO:
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Relazione del Collegio sindacale
Presentazione del bilancio patrimoniale e del conto profitti e p'rdite dell' esercizio 1947, e deliberazioni relative dell'Assemblea
Elezione del nuovo Consiglio
,Varie
L' Assemblea si era riunita in seconda convocazione, essendo andata deserta la prima Assemblea, indetta per la sera del 28 Aprile 1948.
Assume la Presidenza dell' assemblea il Dott. Gianfranco Museo, Presidente del Consiglio di Amministrazione, il quale prende la parola e svolge la sua relazione, illustrando le complesse attività della FLOG ed il lavoro svolto nel corso dell' esercizio 1947 dall' intero Consiglio' di Amministrazione e dai collaboratori di esso.
Terminata la sua relazione, il Presidente dà la parola i Prof. Gino Giotti, Pregidente del Collegio sindacale, il quale, dopo avere dichiarato che il bilancio per 1' esercizio 1947 è la più chiara documentazione della saggezza e della peritia con cui è stata amministrata la Società e che fine del Consiglio di Amministrazione è stato quello di tutelare nel miglior modo possibile il patrimonio sociale della Società, espone Ie cifre riassuntive del bilancio sociale, proponendo all' Assemblea di deliberare 1' assegnazione dell' utile di esercizio alla riserva e 1' approvazione del bilancio sociale.
Il Presidente • dà quindi la parola al Consigliere Delegato della Società, Dott. Ruggero Ferrarese, il quale presenta ed illustra all'Assemblea il bilancio patrimoniale ed il conto profitti e perdite.
L'Assemblea delibera l'assegnazione dell' utile di esercizio alla riserva ordinaria, ed approva il bilancio sociale, plaudendo all'opera svolta dall'intero Consiglio di Amministrazione.
Indi viene nominata la Commissione elettorale, che dovrà provvedere alla presentazione della lista dei candidati per il nuovo Consiglio di Amministrazione, che dovranno essere eletti dai soci a scrutinio segreto.
A questo punto si dichiara sospesa l'Assemblea, in 'attesa del risultato delle elezioni, da farsi in separata sede.
Il nuovo Consiglio di AffiffiilliSIEdli011e della F.10.5.
La commissione elettorale, composta dai Sigg. Cruicchi Gino, Bertoletti Vasco, Ranfagni Colombo, Marchiani Torquato, Rechi Guido, Aliani Martino, Dugini Angiolo, ha comunicato l'esito della votazione a scrutinio segreto svoltasi il 25 maggio 1948, per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione della F.L.O.G. •
Votanti n* 2137
Schede Valide . . „ 1958 1 Bianche . 125
*9 Nulle . . . 54
Sono risultati eletti i seguenti soci, i quali, nella prima riunione di Consiglio, tenutasi il 10 Giugno 1948, si sono ripartite le cariche sociali, come a fianco di ciascuno di essi indicato:
MUSCO Dott. Gianfranco voti 1862 - Presidente
FERRARESE Dott. Ruggero 1835 - V. Presidente (1)
MAllONI Alfredo 1683 - Segretario Generale
ROSADA Ing. Giovanni 1795 - Direttore Gestione attività sportive
GIANNONI Spartaco 1698 - Segretario Gestione attività sportive
SIMONCINI Mario 1696 - Direttore Gestione attività culturali
RICCI Dott. Elena 1837 - Segretaria Gestione attività culturali
MAGRINI Bruno 1653 - Direttore Gestione spaccio coop.
PRIMERANO Vitaliano 1692 - Segretario Gestione spaccio coop.
PULITI Varo 1642 - Direttore Gestione attività ricreative
SBRANA Ezio 1659 - V. Direttore tecnico Gestione attività ricreative
LEONI Giulio » 1625 - V. Direttore amministrattvo Gestione attività ricreative
GROSSI Duilio 1615 - Segretario Gestione attività ricreative
UGOLIN1 Nonno 1613 - Direttore Gestione.. mutualità
SILI« Dino 1684 - Segretario Gestione mutualità Altri 281 soci han ricevuto un numero di voti che varia, per ciascuno, da 1 a 17.
(1) - Il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente, ha delegato il V. Presidente, Dott. R. Ferrarese, alla direzione degli affari sociali, mediante procura generale.
AttivitàdellasottosezionedelC.A.I.
Con il 28 Marzo si è conclusa 1' attività invernale della Sottosezione. Il bilancio si può ritenere lusinghiero o almeno ben promettente. Le gite organizzate, meta 1' Abetone, sono state 2 in automezzo con 83 partecipanti. Forse questo inizio non è stato gradito ai più, per cui la Sottosezione si è data da fare onde soddisfare i più delicati di stomaco e i più freddolosi, organizzando le successive gite in autopullmann.
Grazie alla previdente forma del fondo gite e alla comprensione delle nostre finalità da parte del Consiglio della FLOG, è stato possibile venire incontro ai nostri soci e dipendenti alleggerendo in parte la spesa del viaggio.
12 sono state le gite così organizzate con la partecipazione di No 288 persone, che sommate alle 2 precedenti, portano a No 371 i partecipanti. Molto lusinghiera la partecipazione alle competizioni sportive: un primo e secondo posto ai Campionati Toscani dell'ENAL per il mezzofondo; un quarto e sesto posto ai Campionati Provinciali di mezzo-fondo per terza categoria FISI. Bella 1' affermazione di Cancider, figlio di un nostro dipendente, che corre per i colori della FLOG, piazzatosi ottimamente nei Campionati Regionali: terzo nella discesa libera, secondo nella discesa obbligata e secondo nella combinata. Unico rincrescimento è che purtroppo non
A si cEiktrs
si può fare di più per la scarsa partecipazione di elementi giovani e ardimentosi. Qualcuno emerge ma presto sparisce per mancanza di forza di volontà. Questo è uno sport che dà soddisfazione quando si conosce l' arte e la destrezza di comandare gli sci, ma richiede applicazione e costanza. Nessuno può pretendere di gustare 1' ebbrezza della discesa veloce, se prima non ha fatto molte buche sulla neve; non bisogna illudersi ai primi successi nè scoraggiarsi se si hanno i mezzi fisici e si è giovani. La Scuola di Sci non ha funzionato a dovere, ma non si può fare sempre colpa all'istruttore che purtroppo non poteva aocontentare tutti sulle preferenze dei campi di neve e sull' orario. Sarebbe più consigliabile che gli interessati, di comune accordo, stabilissero qualcosa di preciso e siamo convinti che l'anno prossimo si potrà fare qualcosa di più.
Interessante e degna di essere imitata la gita sulle Dolomiti organizzata dal sottoscritto con la partecipazione di Giusti Luciano e Lenaz Vieri, che approfittando delle feste di Capo d' Anno e dell'Epifania hanno compiuto un giro sciistico con inizio chs Ortisei attraverso le Alpi di Siusi, Canazei, Passo Sella, Passo Gardena, Corvara, Pralongià, Passo Parola, Passo Falzarego, Cortina, Forcella Ambrizzola, Passo Staulanza, Zoldo ; giro che ha dato la possibilità di ammirare meravigliosi gruppi montani e famosi centri di sporta invernali. Qualcuno penserà: "E la spesa? „. Poca forse, . quando si pensa che a rimanere a casa si sarebbe speso lo stesso. Mangiare al sacco, qualche vivanda calda ai rifugi. ma nessun sacrificio per lo stomaco. Per il dor. mire è stato fatto uso di sacchi-piuma, caldi e non troppo ingombranti, se si pensa all'uso per cui sono destinati.•
Otto giorni sulla neve, goduti con grande soddisfazione, otto giorni di aria e di movimento in purezza di spirito e di ambiente, otto giorni senza sentire la radio nè leggere un giornale, otto giorni di vera pace. Nel mese di marzo sono state fatte le elezioni per 1' assegnazione delle nuove cariche per la Sottosezione. Lo scrutinio fatto il giorno 19 Marzo ha dato i seguenti risultati:
Reggente: Ing. Rosada Giovanni Segretario: Colacevich Arrigo Consiglieri: De Luca Giannino, Catelani Sergio. Petrini Fiorenza. 58 aventi diritto al voto 44 soci hanno fatto uso del voto 6 schede nulle.
PROGRAMMA DELLE GITE
organizzate dalla sottosezione per l'anno 1948 (1° semestri)
25 Aprile • Pratomagno - dalla Consuma •
2 Maggio
POLIZIA E LAVORATORII DIPENDENTI
Le forze della Polizia dovrebbero servire a dare al popolo sicurezza e tranquillità, in Italia invece polizia significa terrore e arbitrio: la polizia è un pericolo, n:lontre dovrebbe essere una difesa. Se così non fosse gli 8 lavoratori dell'Impruneta, che furono presi ed incarcerati durante uno dei soliti rastrellamenti di armi, sarebbero ancora a casa loro
Per togliere otto famiglie dalla desolazione e dalla miseria e aiutare otto onesti lavoratori a dimostrare la loro innocenza (poichè l'innocente per essere riconosciuto tale deve aver denari per pagare un avvocato) la cel. lula comunista delle O. G. ha dato 36000 lire.
in gita a Firenze
Una volta ritornati ascesa i confratelli della Spezia ci hanno scritto per ringraziarci dell' ospitalità ed invitarci a ricambiare la visita. Possiamo assicurarli che la visita sarà cordialissimamente ricambiata e molto presto. Noi abbiamo sempre piacere di mostrare la nostra FLOG ad altri lavoratori: per arrivare a dare ad ogni iscritto gli innegabili vantaggi sociali che oggi ha, c'è voluta molta buona volontà: e il parere di altri lavoratori, i loro consigli, e anche le loro critiche ci sono sempre preziose. .
• Apuane • Monte Altissimo da Rio Magno
6 Maggio - Calvana - Raccolta delle giunchiglie
8-9 Maggio . Lago Scaffaiolo
16 Maggio - Ripaghera - Monte Giovi
23 Maggio - Monte Tronale - da Vernio
27 Maggio
• Monte Scalette
• Monte Scoperto • Alpe di Civazzano - da Vernio
30 Maggio - Campigna - Camaldoli - Falterona
6 Giugno - Paiano - Faggi di Iavello - Mon-
te Acquiputoli
13 Giugno - Monte Cusma
(Continuazione dalla pagina 1)
ASTRAZIONI E MENZOGNE
della "terza forza„
insofferente di una Certa pedanteria di tipo calvinistico, mi schiererei dalla parte della chiesa di Ginevra, che è la più debole, perchè la più nuova, Però io diedi mentalmente 1' adesione al Fronte democratico popolare.
E quando qualcuno dei miei vecchi amici mi viene a parlare della terza forza: « ah no, caro, rispondo; la terza forza è la storia. Ora non mi ci prendete più. Io ho soltanto stima degli uomini che sono decisamente a destra o a sinistra; solo tale schieramento radicale porta al trionfo della libertà e della vita democratica in ogni paese. La terza forza la troverà Dio, quando avremo svolto decisamente il nostro ufficio e avremo compiuto il nostro terreno viaggio a.
E basta con queste fisime di un ritardato e non ancora digerito hegelismo (un filosofante mi diceva: l' America è la tesi, la Russia è 1' antitesi, noi Europa dobbiamo essere la sintesi !). Basta, dico, con questo storicismo astratto; noi abbiamo sempre lo stesso difetto di quaranta anni a questa parte. Alla larga, alla larga, amici; non c' è che una sola soluzione, prendere partito se si vuole fare della storia, o a destra o a sinistra. Voi andate a destra pure, fiancheggiate schiettamente le forze conservatrici, ma non mi dite che voi siete ja terza forza.
Vi ricorderò, che nel '45 eravate tutti a sinistra, e io ascoltavo timido i vostri discorsi, e mi mortificavo perchè sentivo che ìo non avevo il vostro impeto rivoluzionario; ora, che è che non è, molti di questi accesi sinistrorsi sono passati, furiosamente, a destra. Ed io che, per la lenta mole del mio grande corpo e del mio cervello di primitivo come quello di Jeli il pastore, a cui le idee si affacciavano una per volta (ma forse
r ha ragione Schopenhauer, quando afferma che la natura fa presto soltanto dove non gliene importa nulla, io che non mi sono mai mosso dal '44 a oggi, un bel giorno mi sono ritrovato ad essere « sinistrissimo a. E come mais Soltanto perchè gli altri alle mie spalle erano passati, armi e bagagli, a destra, nella più nera destra, e quel che è peggio non hanno il coraggio di confessarlo. Luigi Russo
La Monticolo. da non confondersi con la tavoletta.
Direttore:
i piano come è__ ....e come Io sognano hh'75 -1 6 La Voce dei Lavoratori
- Garfagnana 20 Giugno - Bacino Prasimone - Monte Calvi 27 Giugno - Calzolano - Farfereta - Ronta 29 Giugno - Cassina - Spedaletto - Monte Praticavolo - Acquifreddola 4 Luglio - A puane - Orto di Donna 1 i Luglio - Piastre - Poggio Bello /8 Luglio - Pian della Rasa 25 Luglio - Monte Fumàiolo - Sorgenti, del Tevere
I
Gianfranco Museo Redattore Responsabile : Vittoria Corti Antorizz. N. 3534 del 3.1z-45 Prefettura Firenze Tipogr. A. CONTI & Figli - Firenze pia F Corridoni 89
I rappresentanti dei lavoratori dei cantieri O.T.O. di Livorno (C.I.F., C.d.G. Cooperativa e Mutua Aziendale, Redazione del giornale "Il Martello„) visitano le O. G. per uno scambio di esperienze.
rii i;laho
c ir piano
delle 01 di LA SPEZIA
I