Voci ATM45

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E' in distribuzione l'agenda 1966 ACQUISTATELA

Riprendono le trattative sulla base di nuove proposte dell'Ai TI MI

La decisione presa nella notte dopo una intensa giornata di consultazioni

la grande battaglia dei tranvieri

La categoria dei tranvieri milanesi sta conducendo da alcuni mesi con grande coraggio ed unità una delle più importanti battaglie sindacali di questo dopoguerra. .11 suo contenuto è assai semplice.

Nel corso di trattative minuziose la direzione dell'ATM e i rappresentanti dei lavoratori avevano concluso un accordo sulla controversa questione delle promozioni: ossia su una questione che è essenzialmente di garanzia democratica nella gestione dei rapporti sociali interni di una pubblica azienda.

Ora Commissione amministratrice e Direzione non vogliono più mantenere l'accordo raggiunto: per essi — come un tempo per i cancellieri del Kaiser — si tratta di pezzi di carta o di parole perdute.

Un altro accordo consolidato da una lunghissima pratica sindacale assicura alle organizzazioni sindacali dei tranvieri di chiedere — a certe condizioni — la revisione del le cosiddette competenze accessorie. Le tre organizzazioni di categoria hanno chiesto di utilizzare tale diritto ed anche qui ora si dice che tutto ciò non può più valere, che non si può dare nulla. Come in altro campo fa — ad esempio — l'Assicredito con la scala mobile dei bancari o minaccia di fare la Confindustria con quella di tutti i lavoratori dei settori industriali.

Dopo trattative condotte con grande pazienza e con un senso di responsabilità che merita la riconoscenza di tutti i cittadini, i tranvieri sono costretti ad imboccare la via della lotta aperta e ricorrono allo sciopero.

Facendo assai semplicemente quello che nel nostro Paese — con la solidarietà di tutto il mondo del lavoro — sono spesso costretti a fare metallurgici e magistrati, operai tessili e studenti, lavoratori edili e medici, ferrovieri e insegnanti, lavoratori dell'alimentazione, avvocati e artisti del cinema, ecc. Usano cioè un diritto di libertà che la Costituzione loro garantisce.

I primi scioperi furono programmati con estremo senso della misura. e sempre curando di recar poco danno alla cittadinanza. Ma la Commissione amministratrice e la Direzione hanno altro da fare, intente come sono ad elabora. re piani di " riorganizzazione", che diminuirebbero ulteriorrnente l'efficienza e l'utilità sociale del servizio. Anche il sindaco sembra abbia altro da fare: non presta cura nè alla cittadinanza nè ai tranvieri.

I giornali della destra ripasALDO BONACCINI Segretario generale della Camera Confed. del Lavoro (continua in 2' pagina)

A tardissima ora, dopo una serie ininterrotta di approcci, incontri, trattative, che ha avuto momenti drammatici lo sciopero di 48 ore di tutti i dipendenti dell'ATM proclamato dalle tre organizzazioni sindacali per oggi e domani, è stato sospeso.

I sindacati hanno infatti valutato che le nuove proposte avanzate dall'azienda nel corso dei contatti avvenuti all'Ufficio provinciale del lavoro, possono rappresentare una base sufficiente alla ripresa delle trattative ed hanno quindi preso la decisione di sospendere la lotta.

La delegazione della CGIL ha rilasciato la seguente dichiarazione:

« La delegazione della CGIL, preso atto che da parte dell'ATM sono state avanzate nuove proposte dell'ordine di 500 milioni annui che, al netto degli oneri di legge, possono essere considerate base per la ripresa della trattativa per il rinnovo dell'accordo delle competenze accessorie per gli anni '66 e '67, e per la definizione del regolamento delle promozioni e che, per la liquidazione del 1965, i'ATM propone una somma forfettaria di 20 mila lire pro capite una tantum, decide di sospendere lo sciopero proclamato per il 22 e 23 dicembre. Le trattative riprenderanno martedì 28 dicembre. Il sindacato della CGIL effettuerà una consultazione di massa dei lavoratori per renderli partecipi delle valutazioni e degli ulteriori sviluppi della trattativa ».

Dopo l'ennesima rottura delle trattative avvenuta lunedì scorso all'Ufficio del Lavoro, i contatti fra le 'organizzazioni sindacali e l'azienda erano riprese ancora in quella sede ieri pomeriggio.

Lunedì la posizione d'intransigenza della Giunta non aveva permesso assolutamente di continuare una proficua discussione. Di qui era discesa la dedizione dei tre sindacati di realizzare il programma di lotta già concordato nella scorsa settimana; era una decisione difficile anche per i sindacati (consapevoli dei gravi disagi a cui avrebbero dovuto andare incontro gli utenti) e d'altra parte necessaria vista l'insensibilità e la mancanza di responsabilità con cui si rispondeva da parte delle autorità comunali alle giuste rivendicazioni dei lavoratori, alle pa(continua in 2')

Chi comanda all'A.T.M.

Il 13 dicembre la Democrazia Cristiana prendeva posizione contro la corresponsione del premio annuale ai dirigenti dell'ATM. Il capo gruppo della D.C. avvocato Clerici, consegnava una lettera all'assessore alle Municipalizzate avv. Migliori nella quale si pregava di sospendere l'esecutività della delibera relativa al pagamento del premio già presa dalla Commissione Annunciatrice ATM. Questo atto della direzione democristiana solleva non poche perplessità fra i dipendenti i quali hanno appreso dalla stampa che la ragione della sospensione del premio non parte da valutazioni sull'accordo del premio stesso o sulla paga dei dirigenti, ma dalla constatazione esplicita « che non si può assegnare un premio di 41 milioni ai 23 dirigenti e contemporaneamente negare le esigue richieste delle competenze accessorie.

(continua in 2')

GIUSTA CAUSA

Accolti dalla Camera gli emendamenti presentati dalla sinistra

Il Governo è stato ripetutamente impegnato nella riunione congiunta delle Commissioni Lavoro e Giustizia della Camera dedicata all'esame della proposta di legge sulla giusta causa nei licenziamenti del 3-12-'65.

Sono passati alcuni emendamenti migliorativi proposti dai

comunisti e sui quali si è registrata la convergenza di voti socialisti e, in alcuni casi anche dei rappresentanti della CISL.

E' stato accolto l'emendamento che dichiara nulli i licenziamenti determinati direttamen-

Sospeso lo sciopero Nazionale

Le assicurazioni del Ministro

La Federazione Italiana Autoterrotranvieri ha sospeso lo sciopero nazionale della categoria indetto per la giornata del 16 dicembre. La decisione di sospendere questa manifestazione tendente a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e dello Stato agli attuali gravi problemi dei trasporti che generano gli insanabili deficit nelle aziende che 11 gestiscono, è avvenuta dopo l'incontro avvenuto fra le Federazioni Nazionali della categoria e i rappresentanti del Ministero dei trasporti.

Le assicurazioni date dal Ministro dei trasporti sono tali da accogliere le immediata preoccupazioni della categoria e possono costituire un serio Inizio per un'organica soluzione del problema.

Il Ministro in tale sede non si è limitato a riaffermare la sua inten.

zione di convocare una Commissione Triangolare (Governo-SindacatiAziende) ma ha accolto la richiesta di non consentire soppressioni, riduzioni o modificazioni dei pubblici servizi di trasporto fino a quando non saranno state prospettate organiche soluzioni da parte dell'apposita costituenda Commissione Triangolare.

In precedenza (il 9 dicembre) il Ministro aveva inviato alle organizzazioni sindacali e alle associazioni che gestiscono i trasporti (FE-DETRAM-ANAC-FENIT) una lettera nella quale, data la gravità della crisi che ha investito tale settore, ravvisata la necessità di costituire una Commissione Triangolare per esaminare in modo più approfondito e completo il problema. Questa posizione, accettata dalla (continua in 2')

te o indirettamente da motivi politici, religiosi e sindacali. In pari tempo è stata rigettata la norma contenuta nel progetto governativo secondo cui è da considerarsi giustificato un licenziamento causato dalla diminuita capacità professionale..

Un altro emendamento stabilisce che in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro (e quindi anche nel caso di licenziamento per giusta causa o di dimissioni) deve essere pagata al lavoratore in misura integrale l'indennità di anzianità.

Si riporta la notizia in quanto in materia di licenziamenti anche la nostra categoria è direttamente interessata.

Nello scorso numero di «Voci dell'ATM» abbiamo documentato che cosidetta stabilità di impiego per la nostra categoria è un mito.

Attualmente i tranvieri hanno sa lo i licenziamenti individuali e collettivi disciplinati da norme di legge fasciste le quali lasciano largo margine alle Aziende di opera in forma discriminatoria.

Nell'ATM di Milano, azienda ove indubbiamente la discriminazione è meno accentuata che in altre aziende, nel periodo 1960-'64, anni 5, si sono avuti 1.092 tra licenziamenti (destituzioni ed esoneri) e dimissio-

ni, pari ad una media annua di 218 unità.

Tralasciamo di prendere in esame gli aspetti giuridici che riguardano la validità dell'allontanamento dall'azienda di questi lavoratori, per soffermarci sul trattamento economico che gli stessi hanno ricevuto.

La materia in questione è disciplinata dagli articoli: 26-27 e 30 dell'Allegato A) del R.D.L. 8-1-1931, n. 148, i quali prevedono il seguente trattamento economico : Per i destituiti e i dimmissionari: nessuna indennità, nemmeno una lira, qualunque sia l'anzianità di servizio.

Per gli esonerati: se non hanno maturato diritto alla pensione, una indennità di un mese di stipendio per i primi cinque anni di servizio, (continua in 2')

Lutto all'ATM

l'Ing. LEONARDO ADIER

è deceduto

Nella notte del 15 dicembre è deceduto l'ex Direttore Generale dell'ATM ing. Leonardo Adler.

« Voci dell'ATM » nellesprimere a nome dei lavoratori il sentito cordoglio, ricorda l'opera di valente tecnico, di democratico integerrimo dimostrata negli anni (dal 1948 al 1952) quale Direttore Generale e, dopo, l'attaccamento alla grande famiglia dell'ATM che ha avuto l'ing. Adler che, divenuto frate, ha continuato ad interessarsi in modo attivo dell'ATM e dei suoi dipendenti,

PERIODICO
DEI LAVORATORI DELL'AZIENDA TRASPORTI MUNICIPALI
In 4 e 5 pagina - la stampa all'attacco dell'ATM
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i LA REDAZIONE AUGURA BUON ANNO

Trattative A. n m

zienti attese delle organizzazioni sindacali. La possibilità di una ripresa di contatti fra sindacati e rappresenti dell'azienda maturava ieri mattina, dopo una serie d'incontri fra dirigenti dell'azienda e rappresentatni della Giunta comunale.

La grande battaglia dei tranvieri

sano la lezione del livore e dell'odio antioperaio e ne concentrano tutto il succo contro i tranvieri, che rappresentano simbolicamente tutta la classe operaia e i suoi sindacati uniti.

Una campagna di disinformazione, di denigrazione, di menzogne, di veleno reazionario stilla da noti fogli e furiosamente s' accanisce, mentre ATM e Sindaco hanno da fare. Come è naturale, le forme di lotta s'intensificano e le ripercussioni sulla cittadinanza e sui tranvieri si fanno più gravi.

Tutta la destra attende con trepidazione lo sciopero; bravo Sindaco, lui sì che è bravo, che gliela fa vedere a questi operai che guadagnano tanto!

(A proposito, quanto guadagnano gli spudorati che scrivono e parlano degli alti salari dei lavoratori?). Si attende che lo sciopero mostri crepe, che i sindacati si disuniscano, che i lavoratori perdano fiducia. Ma ciò non accade, i tranvieri rispondono con una forza ed una compattezza, che rende particolarmente bella la pagina sindacale che essi stanno scrivendo.

La categoria sta ora entrando in una fase più acuta e drammatica della propria lotta. Essa e la loro organizzazione unitaria hanno piena e dolorosa coscienza dei gravi disagi che la cittadinanza deve sopportare. Non ci sfuggono, perchè del mondo dei lavoro siamo espressione unitaria e in esso ogni giorno viviamo, le conseguenze negative che l' atteggiamento d e i dirigenti dell'ATM provoca per altri la voratori, per massaie, studenti, pensionati. Non ci sfugge che nuove agitazioni finirebbero col danneggiare anche que gli strati commerciali che in I questi giorni normalmente operano in modo assai intenso.

I dirigenti dell'ATM abbiano una volta tanto piena consapevolezza dell'abuso che essi commettono, infliggendo alla popolazione un disagio che non rientra nei loro poteri di infliggere ai milanesi. Il Sindaco rammenti quel che la cittadinanza attende da una Amministrazione democratica. Il Prefetto non continui ad ignorare.

Da tutta Milano si levi a queste autorità la richiesta di mutare un atteggiamento inconcepibile.

Se si troverà chi in modo responsabile e serio vorrà affrontare la soluzione della lunga vertenza, oggi come ieri i tranvieri milanesi e le loro organizzazioni lavoreranno per questo biettivo.

Se ciò non accadrà, nessuno ha il diritto di farsi illusioni. I tranvieri non cederanno all'offensiva ed al ricatto montati contro di loro.

Tutti gli altri lavoratori e la cittadinanza intera saranno solidali al loro fianco. La nostra organizzazione lancia in questo senso il più largo appello a tutto il nostro proletariato, per una lotta che è vitale per tutti i lavoratori, ed è condotta nell'interesse di tutti i milanesi.

Le parti venivano quindi convocate all'Ufficio provinciale del lavoro per il pomeriggio. I rappresentanti della commissione amministratrice e della direzione dell'ATM hanno quindi reso noto ai sindacati le nuove offerte.

Da parte dell'ATM, però, non si chiariva se le somme che venivano proposte erano al netto degli oneri di legge. Su questo punto si accendeva la discussione e la trattativa, in un drammatico alternarsi di notizie positive e negative, continuava fino a tarda sera, quando, pur non essendo stato ancora definitivamente chiarito l'argomento, le tre organizzazioni sindacali decidevano la sospensione dello sciopero e la ripresa delle trattative nella giornata di _martedì prossimo, 28 dicembre.

Nel suo comunicato la CGIL giudica le offerte presentate dai rappresentanti dell'ATM come base valida alla ripresa della trattativa purchè esse siano considerate il netto degli oneri sociali. In caso contrario, infatti, le somme predisposte dall'azienda per il rinnovo dell'accordo delle competenze accessorie e per il regolamento delle promozioni verrebbero ridotte di più di un terzo.

per la pensione di anzianità

La materia del pensionamento anticipato merita la massima attenzione da parte di tutti. Necessita dibattere ampiamente ogni aspetto per conseguire la massima chiarezza in merito.

Formalmente si può pensare che tutti siano d'accordo nell'auspicare la riduzione del requisito del limite di età (anni 60) per potere acquisire il diritto alla liquidazione della pensione.

Nella pratica invece si può rilevare atteggiamenti contrastanti e divergenti.

Individuare queste contraddizioni è cosa utile per comprendere la realtà in cui operiamo, onde dare slancio per il pensionamento anticipato, nella forma proposto dalla CGIL.

Prima di riassumere le lotte passate per il pensionamento anticipato, in forma pregiudiziale è opportuno definire che il pensionamento p u ò essere : « VOLONTARIO » o « FORZOSO », cioè richiesto dall'interessato o imposto allo stesso.

Si deve considerare volontario quando a chiederlo è il dipendente; forzoso quando è imposto allo stesso dalle Leggi e dall'Azienda.

La nostra posizione non può pre-

Chi comanda all'ATM?

E' dunque una posizione strumentale e propagandistica, quella assunta dalla D.C., tendente ad avvalorare l'attoale politica che prevede di fat-

Sospeso Io Sciopero Nazionale

CISL e dall'UIL che non aderivano allo sciopero di protesta, era considerata dal Sindacato CGIL insufficiente in quanto non sospendeva le misure di ridimensionamento dei servizi che molte aziende (fra le quali quella di TORINO, di BIELLA e, per quanto riguarda l'interurbana, della ATM Milanese) si apprestavano ad attuare.

con

scindere dall' essere favorevole al pensionamento anticipato volontario e decisamente contraria al pensionamento forzoso.

LE LOTTE PASSATE PER IL PENSIONAMENTO IN SINTESI POSSONO ESSERE RIASSUNTE IN TRE MOMENTI:

all'inizio dell'anno 1948, essendo state rivalutate le pensioni, il Sindacato ha ritenuto di dover intervenire per fare collocare in pensione gli agenti per pur avendo superato il 60° anno di età erano ancora in servizio.

Tale intervento si è ripetuto pure nel 1962-63 in quanto l'ATM manteneva in servizio alcuni funzionari che avevano superato il 60° anno di età;

nel 1953 nell'ATM si è verificato un certo numero di pensionamenti anticipati per motivi sanitari (una sessantina in più della media).

Dopo l'allegra trovata dei famosi 1263 pensionamenti anticipati a carico del Comune strombazzati dal Corriere, dalla Notte, ecc, nel mese di marzo di quest'anno, l'ATM ha dato corso ad una nuova operazione di pensionamento anticipato per motivi di salute.

to, il blocco dei salari del personale dell'ATM.

Questa perplessità è tanto più valida se si esamina il corso della trattativa del premio che è frutto di un passato accordo, giusto o errato, ma comunque valido.

La corresponsione di questo incentivo è prevista da un accordo sindacale ed era stata autorizzata, su richiesta della vecchia commissione amministratrice presieduta dal d.c. Rossi, dall'assessore Giambelli d.c. con lettera in data 8 luglio 1965. Nell'autunno, poi, la nuova commissione amministratrice — in una riunione cui presenziava anche l'assessore alle municipalizzate avv. Migliori d. c. — riconfermava la corresponsione dell'incentivo contrattuale.

Di regola furono pensionati a loro richiesta gli agenti con oltre anni 30 di servizio giudicati inidonei in modo assoluto e permamente a svolgere le mansioni della propria qualifica. In tale circostanza la C. L riuscì a stabilire una tacita intesa per cui veniva mantenuto in servizio il personale che non chiedeva il pensionamento anche se questo aveva un elevato grado di inidoneità.

Anche in qeusta occasione dobbiamo giudicare questra operazione tenendo presente: che sia il dipendente a chiedere il pensionamento. In pratica deve trattarsi di pensionamento anticipato volontario, cioè richiesto dall'interessato; di non consentire all'ATM di allontanare chi non intende essere collocato in pensione, col pretesto della mancanza di posti, o altre forme di pressione; che la categoria è impegnata nella lotta per conquistare la pensione di anzianità, come rivendicato dalla CGIL, cioè far riconoscere dalle Camere il principio che anche gli autoferrotranvieri, come i dipendenti pubblici, possono chiedere il pensionamento volontario quando abbiano raggiunto il requisito di anni 25 di contribuzione al Fondo Pensioni, indipendentemente dell'età e delle condizioni fisiche.

che la CISL invece rivendica che tale diritto « Pensione di Anzianità » maturi solo dopo 36 anni di contribuzione.

Con Simile richiessta la CISL burla la categoria, infatti, salvo rarissime eccezioni nessun dipendente potrà acquisire il diritto alla pensione anticipata.

Si tenga presente che l'età media di assunzione è superiore ad anni 26 e che l'anzianifà di servizio, per chi raggiunge il 60° anno di età è inferiore ad anni 30. Non è fuori luogo ricordare che i tranvieri vivono meno degli altri cittadini.

Il 22 novembre veniva definitivamente deliberata l'erogazione dell'incentivo ai dirigenti diminuito però dai 56 milioni iscritti nel bilancio di prevsione a 41,8 milioni.

A questo punto sorge una domanda spontanea: Chi comanda all'A.

T.M.?

Noi non vogliamo difendere la posizione dei dirigenti ma non possiamo neppure accettare che la Democrazia Cristiana, in sede politica, possa in modo diretto intervenire nelle delibere aziendali e sospendere, nel giro di 24 ore, una delibera regolarmente •presa dalla Commissione Amministratrice dell'ATM che è l'unico organo deliberante in materia.

Il mancato collocamento in pensione del personale ammalato ovviamente ha causato l'aumento del numero dei decessi. Il numero dei dipendenti deceduti in attività di servizio infatti passò dal 36 del 1950 ai 48 del 1954; dal 1954 al 1961 la lotta per Il pensionamento anticipato volontario si è sviluppata, sotto l'egida delle C.I., conseguendo il risultato concreto di permettere il pensionamento anticipato di circa 300 dipendenti a loro richiesta che avevano almeno 55 anni di età, avvalendosi del disposto dell'art. 5 della legge 1750. Detto articolo è stato abrogato dalla legge n. 830 del 1961.

Si può calcolare che gli assunti nell'ATM, che non lasciano la stessa per licenziamento o dimissioni, hanno 4 probabilità su 10 di non arrivare al limite di età, anni 60, pur essendo stati selezionati all'atto dell'assunzione, tra il 18° e il 35° anno di età. Tutti all'assunzione si aveva sana e robusta costituzione fisica e l'attitudine e i requisiti a svolgere le mansioni della qualifica. Pur avendo tali elevati requisiti il 15% decede in servizio e il 25% lascia l'Azienda prima del 60° anno per inidoneità fisica.

L. .P

Giusta causa

La dichiarazione di 24 ore di sciopero, voleva richiamare l'attenzione delle autorità governative sul problema del trasporto pubblico onde evitare che, com'è accaduto per le Ferrovie dello Stato, questo intervenisse solo quando le aziende fossero irrimediabilmente compromesse. Lo avere totenuto in attesa della formazione della Commissione Triangolare il fermo di ogni iniziativa aziendale tendente a ridimensionare il servizio, è quindi un primo successo che deve consentire ai lavoratori autoferrotranvieri di portare avanti l'azione per una democratica revisione del sistema che consenta ai lavoratori del settore la sicurezza nell'impiego e, nel contempo, rafforzi, la rete dei servizi municipalizzati di trasporto nell' interesse dell' economia nazionale. e di giorni quindici per i successivi anni di servizio, esclusi quelli prestati in condizioni di straordinario.

In ogni caso l'indennità non può essere inferiore a mesi due o superiore a mesi dodici dell'ultimo stipendio raggiunto.

Per dare il senso della misura di questa indennità prendiamo a base il caso limite: usciere licenziato (esonerato) per scarso rendimento, da po 40 anni di servizio riceve lire 1.300.000 circa di indennità, cioè il valore di dieci mesi di retribuzione.

In caso di morte dell'agente tale indennità spetta alle persone che hanno diritto alla pensione, cioè so-

lo alla vedova e ai figli minori, purehè non abbiano maturato il diritto alla pensione.

Prendiamo a base un caso limite riferendoci ancora all' usciere che fosse di decedere dopo anni 9 e 11 mesi di servizio, solo alla vedova, e ai figli minori, sarebbe corrisposta un'indennità di L. 800.000 circa, cioè il valore di sei mesi di retribuzione. Ai genitori, figli non a carico ecc., non compete nulla.

I principi affermatisi pertanto in sede legislativa meritano la massima considerazione anche da parte nostra

I CONTINUAZIONE
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slancio

Eloquenti parole di SARAGAT di sterminio nazista al campo

Dal discorso pronunciato dal presidente Saragat ad Auschwitz (il nome in polacco e Oswiecim).

« Osweicim è come il supremo simbolo di auesta universalità della Polonia anche nel dolore e nel sacrificio. In questo luogo, infatti, vit. time di tutta l'Europa, affratellate nèl sacrificio con l'immensa schie• ra delle vittime polacche, hanno sigillato con la morte un patto di solidarietà contro la guerra e la ferocia della dittatura nazista ed hanno gettato nella coscienza dell'umanità il seme di una rinascita della pade e della concordia.

« In nessun luego come questo, che ha visto il più orrendo genacidio di tutti i tempi, lo spirito sente così turbato dal pericolo mortale a cui l'umanità si è sottratta dopo sei anni di lotte impalcabili. Qui a Oswiecim siamo nel mondo dell'orrore e del delitto; nel luogo in cui più che in qualsiasi altro del nostro pianeta l'umanità è stata profondata. Milioni di creature bambini e donne innocenti, uomini inermi, sono stati sterminati dalla bestiilità nazista. Sempre gli uomini considereranno, impietriti dallo sgomento, questa mostruosa officina di morte. Oswiecim ci fa sentire quanto

immane fu il pericolo di veder spazzata via dal nostro mondo ogni traccia di civiltà e di progresso, ogni segno della millenaria ricerca che l'umanità faticosamente conduce per l'avvento della giustizia, della libertà e della pace.

« Sempre gli uomini si sono affrontati in guerre crudeli e sempre sangue è stato versato. Durante Millenni, paci precarie si sono alternate con guerre implacabili e l'umanità ha percorso il suo cammino nel dolore e nel sacrificio, Ma, anche nei periodi più foschi della storia, mai il patto umano che lega gli uomini è stato totalmente rinnegato. deliberato ripudio di ogni forma anche la più elementare di umanità. Esso fu veramente come è stato detto dal grande filosofo italiano Col nazismo assistiamo, invece, a un Benedetto Croce, in una epigrafe che ricorda il massacro di umili creature. " non l'umano avversario nelle umane guerre, ma l'atroce nemico dell'umanità ". In questo luogo, l'atroce nemico dell'umanità ha spiegato tutta la sua ferocia e la sua tecnica spietata, uer l'orrore nostro e delle generazioni che verranno. « Oswiecim è una tomba, su cui

l'umanità atterrita, ma vigile, si raccoglie per trarre dal luogo sinistro la lezione degli eventi terribili che vi si svolsero.

« Non si uccidono milioni di creature senza ferire tutta l'umanità; non si massacrano centinaia di migliaia di donne e bambini senza spargere una fredda ventata di paura in tutte le case del mondo in cui donne e bambini si affidano, per la loro difesa, all'umanità dei loro simili.

« Rievocare queste vicende, benchè penoso per clooro che sono stati colpiti nei loro affetti e per le nazioni che qui hanno visto scomparire tanti dei loro figli, è un dovere. E' un dovere perchè rimanga fermo il ricordo di ciò che è l'orrore del nazismo non si ripeta mai più.

« Noi viviamo in un mondo in cui la guerra tra le grandi potenze è diventata logicamente impossibile, perchè si risolverebbe in un suicidio universale, ma in cui la pace si regge( unicamente, sull'equilibrio delle forze. Tra una guerra loggicamente impossibile ed una pace precaria, l'umanità non trova tregua alla sua ansia, poichè l'impossibilità logica, umana della guerra, potrebbe esser dissolta da un evento imponderabile.

PACE PER IL VIETNAM

« La via della pace è, quindi, la via della distensione e del disarmo controllato, premessa per la soluzione dei problemi rimasti insoluti nel mondo. Oggi le Nazioni Unite, nonostante l'immenso prestigio morale di cui godono, non hanno ancora lo strumento della loro politica, il mezzo per assolvere appieno la loro missione. Se un conflitto dovesse sorgere fra le grandi potenze, le sanzioni delle Nazioni Unite non potrebbero essere che morali e, quindi, inefficaci di fronte a chi elevasse la forza a legge suprema : occorre, quindi, che le Nazioni Unite abbiano la forza a loro disposizione per imporre a tutti la legge della giustizia. E' questa una concezione utopistica?

« Ma il problema è di sapere se la umanità sarà condannata a fondare la propria sopravvivenza sull'equilibrio del terrore oppure saprà trasformare l'utopia in realtà, e potrà vivere secondo il proprio destino, che è quello di diventare sempre più umana. Mai, nei secoli, il mondo si è trovato di fronte a un problema più arduo, ma mai la necessità della propria sopravvivenza lo ha spinto con tanta forza a trovarne la soluzione.

Proseguono in tutto il mondo le manifestazioni per chiedere la fine della guerra nel VIETNAM

Gli USA non vogliono la pace nel Vietnam

« Signor presidente, nel colloquio che gentilmente mi accordaste alla fine di maggio, mi confermaste nuovamente l'intenzione di ribercare assiduamente una soluzione negoziata per il conflitto in Vietnam.

« Nella speranza di poter assistere alla realizzazione di questo nobile intento, porto alla vostra conoscenza quanto segue.

« Ad Hanoi, Ho Ci min ed il presidente del Consiglio-Van Dong, hanno espresso a due persone (conosciute da me) il fermo desiderio di trovare una soluzione pacifica al conflitto nel Vietnam e, in riassunto, hanno dichiarato — secondo quanto mi è stato riferito — che al fine di intavolare trattative di pace, è necessario: a) una tregua (nell'aria, nel mare ed in terra in tutto il territorio del Vietnam Nord e Sud), la cessazione, cioè, di ogni operazione bellica (inclusi quindi ulteriori sbarchi di truppe americane); b) una dichiarazione secondo la quale gli accordi di Ginevra del 1954 verrebbero riconosciuti come base per i nego• ziati, una dichiarazione composta dei quattro punti formulati da Hanoi, punti che in realtà sono la spiega zione del testo di Ginevra e che quindi possono essere ridotti ad un solo punto: applicazione, in altre parole, degli accordi di Ginevra ».

« Il testo della comunicazione da me ricevuta prosegue affermando che " il governo di Hanoi è pronto ad iniziare trattative senza la condizione pregiudiziale del ritiro delle truppe americane". •

« Agli stessi interlocutori Ho Ci MM ha detto: " Sono pronto a recarmi in qualsiasi posto, ad incontrarmi con chiunque" Q.

Questo il testo della lettera inviata dall'on. FANFANI al Presidente Johnson dopo il rapporto inviatogli dal prof. LA PIRA e dal prof. PRIMICERIO i quali hanno avuto colloqui con i dirigenti del VIETNAM democratico e con il suo Presidente HO CI MIN.

Ma anche questa chiara possibilità di terminare la sporca guerra è stata dagli Stati Uniti sottovalutata, anzi,' proprio in questi giorni, nonosostante l'estendersi del movimento mondiale per la pace nel Vietnam, vi è stato un rincrudirsi della situazione sia per gli efferrati bombar. damenti che hanno investito anche il LAOS che per le tracotanti dichiarazioni americane che richiedono la pace senza condizioni.

« La soluzoiuzione si trova nelle facili vie della improvvisazione e del delleitarismo, ma per quella aspra, dura e difficile della distensione e del disarmo controllato; la soluzione si trova attraverso una politica, la politica di pace nella giustizia, attuata nell'indipendenza e sicurezza di tutte le Nazioni.

« Ciò che è accaduto in questo luogo, il messaggio lasciato dai morti, gli atti di insuperabile coraggio che hanno illuminato queste tenebre, sarebbero vani se non si accompagnassero alla volontà di ricostruire i rapporti umani e di ristabilire la comprensione fra le Nazioni.

« Oswiecim non è soltanto simbolo di ignominia per coloro che ne furono responsabil,i e di eroismo per coloro che lottarono contro la dittatura. Oswiecim è anche un grande tempio della pietà umana, che ci invita a dedicare la nostra vita alla pace, alla comprensione fra gli uomini, alla solidarietà in- ternazionale.

« Dinanzi a vite sacrificate per ideali universali non esistono distinzioni di sorta. Ciò che accomuna coloro che sono morti qui è molto più importante delle differenze di lingua, di nazionalità e di fede che essi portarono con sè varcando la soglia di questo luogo orrendo. Ma, come presidente della Repubblica Italiana, io pensooggi, naturalmente, con particolare doloroso rimpianto e con emozione, agli italiani che sono morti in questo campo. Non posso, come vorrei, dire il nome di tutti. Ricorderò soltanto quello di una donna che, dopo aver perduto il marito, fucilato a Parigi, venne a morire qui per le sue idee : Vittoria Nenni. Ricordiamo il vuoto incolmabile che ognuno di essi lascio nel cuore di chi ne aspettava il ritorno. Onoriamo i morti lavorando per la pa ce nella indipendenza e sicurezza di tutte le Nazioni ».

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LA CRISI DEL TRASPORTO PUBBLICO

DENUNCIATA AL CONVEGNO DI GENOVA

Lo sciopero nazionale degli autoferrotranvieri programmato per giovedì 16 dicembre, e stato sospeso (cc). me riportiamo in altra parte del giornate) in seguito alle assicurazioni date dal Ministro dei trasporti secondo le quali in attesa dell'esame globale del settore, viene mantenuta la situazione in atto in ogni azienda.

Il Sindacato Nazionale Autojerrotranvieri aderente alla CGIL era giunto alla dichiarazione dello scia pero nazionale della categória per porre al Governo ed al paese la drammatica situazione delle aziende di trasporto pubblico i cui bilanci deficitari minacciano di mettere in crisi le amministrazioni comunali.

11 Convegno di Genova che interessava i sindacalisti della Liguria, del Piemonte e della Lombardia, era stato indetto dalla Segreteria Nazionale per puntualizzare la grave situazione dei trasporti pubblici che investe tutta l'Italia e trarne le opportune decisioni.

.Gli 85 delegati hanno ravvisato nell'accentuazione d e 11 a pressione della categoria la quale con la dichiarazione di sciopero e con altre iniziative deve tendere a responsabilizzare gli utenti ed i cittadini, l'unico mezzo per opporsi alle rinunciatarie scelte delle aziende e per obbligare gli organi dello Stato a prendere delle responsabili misure prima che la crisi investa la stessa economia nazionale.

Nella discussione è emerso come la lotta che stanno conducendo gli autoferrotranvieri non sia una lotta coorporativa e settoriale tendente alla difesa delle conquiste ottenute, ma una lotta condotta nell'interesse della nazione la quale, causa le mancate scelte in materia, può vedere irrimediabilmente deteriorata l'intera rete nazionale dei trasporti con gravissime ripercussioni sull'economia.

Per brevità di spazio, riportiamo in sintesi oltre all'introduzione del Segretario Nazionale Antonizzi, solo alcuni dei 15 interventi omettendo in particolare quelli di Berzaghi, Pelagotti e Erriotti sulla situazione dell'A.T.M. che ben conosciamo.

L'introduzione di Antonizzi

Il compagno Antonizzi rileva la necessità di approfondire ed accentuare la pressione della categoria per costringere gli organi dello Stato di intervenire nella crisi che investe ogni azienda sia privata che pubblica.

Il Consiglio Nazionale di Napoli (della categoria tenutosi alla fine del 64) ha approfondito l'analisi della situazione e fatto emergere la impossibilità di risolvere localmente facendo mutare strada alle aziende che cercano di scaricare sui lavora tori le conseguenze della crisi con la pratica attuazione del blocco salariale con l'aumento del biglietto, con la ridimensione del servizio.

Se fino ad oggi era solo il sindacato ad elevare protesta contro questa errata politica causa della attuale paurosa crisi, oggi anche le aziende pongono in toni drammatici questo problema allo Stato.

Ci troviamo di fronte al dilemma dello sviluppo disordinato delle città e dell'enorme incremento dell'auto; i gruppi monopolistici della gomma, dell'auto e del cemento tendono ad allontanare dalle strade il trasporto pubblico, per facilitare la loro espansione. Se passa questa linea è inevitabile una contrazione delle nostre aziende e un passo indietro per tutta la nostra categoria.

A Torino l'Azienda chiede la restrizione di linee per un complesso di 600 lavoratori (del Pers. Viagg.) che, secondo i piani, verrebbero licenziati. Nelle altre città le aziende si apprestano a varare analoghi provvedimenti.

Le Commissioni Amministratrici vengono e vanno mentre noi rimaniamo nella azienda per tutta la vita. Nessuno ha quindi il diritto di contestare il nostro attaccamento alla Municipalizzata e il diritto di interessarsi ai suoi problemi; e questo non in modo settoriale o coorporativo ma in relazione alle esigenze di milioni di utenti per i quali vogliamo creare condizioni più umane di trasporto.

Noi combattiamo perchè per i -tra-

(27 novembre - dal nostro inviato)

sporti pubblici venga stanziato una parte del grosso reddito nazionale che anche noi con la nostra opera, contribuiamo a formarlo.

Sulla decisione di effettuare una lotta unitaria per aumentare la pressione della categoria sugli organi dello Stato, non è stato possibile trovare un'intesa con la CISL e l'UIL le quali si accontentano di generici interessamenti di questo o quel mi-

nistro. Noi continueremo a ricercare l'unità d'azione con gli altri sindacati ed anche una trattativa pacifica a livello ministeriale ma se, trascorso un ragionevole periodo di tempo, queste non dovessero venire, la effettuazione dello sciopero dichiarato in ottobre diverrebbe inevitabile •poichè occorre battersi pri• ma che la politica dei monopoli ci travolga.

Linvasione continua implacabile, senza soste. Ogni anno, nel mondo, le linee di montaggio sfornano ventun milioni di autoveicoli. Sulle strade del pianeta circolano più di 170 milioni di automezzi. Per ogni 19 esseri umani esiste ormai una macchina. E il fenomeno è inarrestabile. Le fabbriche da cui escono le automobili sono le più potenti e moderne del mondo, danno lavoro a centinaia di migliaia, a milioni di operai, e quindi debbono continuare a produrre. Sempre di più, sempre meglio, a costi sempre inferiori, pena la paralisi delle economie nazionali. Negli Stati Uniti — paesi pilota della motorizzazione — l'automobile assorbe il 22 per cento della produzione d'acciaio, il 22 per cento di quella del ferro, il 61 per cento della gomma, il 75 per cento del vetro, il 43 per cento delle apparecchiature radioelettriche. Una crisi dell'auto colpirebbe fatalmente al cuore la intera potenzialità industriale della nazione.

ge, le montagne sono violentate dai nuovi elementi imposti dall'automobilismo. La conquista della libertà di movimento minaccia di trasformarsi per l'umanità in una schiavitù ancora più pericolosa.

Pochi paesi sono stati investiti dalla ventata motorizzazione con una rapidità pari a quella dell'Italia. La produzione è cresciuta dal '51 al '63 con un tasso medio del 20-25%, superiore a quello di tutti gli altri paesi del mondo, compresi gli stessi Stati Uniti. Nel 1945, alla fine della guerra, gli automezzi che arrancavano penosamente sulle strade crivellate di buche della penisola non erano più di uno ogni 300 abitanti. Dieci anni fa, nel 1955, a ricostruzione ormai avvenuta, la densità era salita ad un autoveicolo ogni 41 abitanti. Oggi siamo arrivati ad una macchina ogni 10 italiani, con un parco automobilistico che alla fine dell'anno si aggirerà itnorno ai sei milioni di mezzi.

Il nostro obiettivo è di richiamare l'attenzione dei pubblici •poteri e dell'opinione pubblica sulla crisi del trasporto.

Oggi non si tratta di dare possibile sbocco alle nostre richieste ma di fronteggiare e respingere l'attacco che mira a fare retrocedere la categoria mettendo in discussione tutti i nostri istituti compreso quello della stabilità d'impiego.

L'intervento di Torino

Il piano che si appresta a varare l'azienda tranviaria di Torino è elemento di estrema preoccupazione. Esso, presentato con estrema sicurezza dalla Direzione, parte dall'assurda premessa che in una situazione di diversione economica e di diminuzione dell'utenza, l'azienda deve adeguare l'utenza alla richiesta del pubblico. Posizione assurda che pone l'azienda pubblica non come fattore di avanguardia nel progresso e nelle scelte cittadine.

Il piano prevede: Soppressione totale delle linee festive.

Soppressione di numerose linee definite « doppie ».

I capilinea di tutte le linee portati al centro della città (per attraversare la città in, qualsiasi punto l'utente deve prendere due tram).

Riduzione del personale viaggiante di 600 unità e riorganizzazione delle officine (appaltandole) e degli uffici.

Un simile piano che si prefigge di raggiungere il pareggio di bilancio, è destinato in breve tempo a creare inevitabilmente situazioni tali da comportare una forte perdita dell'utenza, quindi, nuovi deficit e nuovi ridimensionamenti.

Questa situazione deve interessare tutta la categoria, poichè se passa questa linea, riceverebbe un colpo le cui conseguenze non possono che definirsi catastrofiche.

L'esempio dell'ATAC di Biella è significativo ; i lavoratori di quella azienda sono in sciopero perchè la Direzione (che ha deciso di abbandonare 50 linee interurbane) disconosce tutti gli accordi e -richiede pesanti licenziamenti.

Noi siamo convinti che se divulgheremo queste situazioni fra gli utenti che al pari nostro vengono danneggiati, non potremmo non avere la loro solidarietà.

Il delegato genovese

Rileva le numerose contraddizioni della attuale situazione: vi è oggi la necessità di alleggerire la negativa pressione dei deficit delle aziende pubbliche ricercando soluzioni che permettano di sovvenzionare (al pa-

ri delle aziende private) le aziende municipalizzate.

Sebbene questa necessità appaia evidente, le aziende prendono iniziative che di fatto peggiorano le condizioni sia degli utenti che dei lavoratori.

E' chiaro che queste scelte contradditorie tendono all'obiettivo del monopolio che è quello dell'aumento dei mezzi individuali, aumento che non porta, nelle condizioni attuali, ad alcun benessere o progresso (basta pensare all'attuale congestionamento viabilistico).

La riduzione del traffico • ridarebbe al pubblico servizio la sua funzione insostituibile. •

Occorre quindi combattere tale obiettivo puntando sulla reale necessità di estendere le linee delle aziende municipalizzate di pubblico trasporto sia all'interno che all'esterno delle città.

La situazione a Brescia

Il delegato di Brescia pone in risalto come l'agente unico lungi dal risolvere i bilanci dell'azienda, ha notevolmente appesantito il lavoro del personale viaggiante che oggi, dopo cinque anni, si trova in condizioni precarie.

A Brescia dal 1961 su 17 linee ben 12 sono state adibite ad agente unico. Il deficit aziendale è passato dal 1961 al 1964 da 120 a 400 milioni e nel presente anno è destinato a crescere notevolmente.

All'atto dell'adozione dell'agente unico l'azienda ha « sistemato » in altre aziende pubbliche il personale eccedente spesso imponendogli scelte drammatiche (un bigliettario è stato trasferito all'azienda ,elettrica di Peschiera).

Con l'agente unico è cresciuto in modo preoccupante il numero delle malattie tanto che da un'inchiesta medica il 75 per cento risulta affetto da ulcera e il 65 per cento da dolori reumatici. Ma nel contempo il numero dei posti sedentari si è estremamente ridotto tanto che oggi. su 530 dipendenti, vi sono 20 ammalati che non potendo più prestare servizio in vettura sono posti sotto l'assillante dilemma del pensionamento anticipato.

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E' un meccanismo che ha travolto gli stessi uomini che l'hanno messo in moto, e da cui è condizionato il volto del pianeta, il costume di vita; la scelta delle linee economiche, sovente quella delle strade politiche. Giganteschi problemi si pongono a tutti i rgesi in cui lo sviluppo della motorizzazione ha assunto una vertiginosa progressione geometrica. L'automobile rischia di divorare se stessa. Macchine sempre più veloci e perfette circolano su strade sempre più intasate, muovendosi verso la paralisi e provocando un'insanabile crisi nei trasporti pubblici. Un numero sempre più elevato di incidenti, di motori, di feriti, di invalidi.

Autostrade, assicurazioni, legislazione, dinamica dei prezzi delle materie prime, incidenza delle tassazioni, equilibrio tra esportazioni ed importazioni, polizia del traffico, ospedali, servizi di pronto soccorso: gli investimenti necessari per adeguare la faccia della terra ed il comportamento degli uomini al fenomeno della mobilità moltiplicata dalle quattro ruote crescono a dismisura. Le città cambiano volto, sono sommerse dalla marea metallica delle macchine, le campagne, le spiag-

E' un risultato che non si può spiegare soltanto con il miglioramento del tenore di vita. Il reddito medio pro-capite — dal '51 al '64 — non è nemmeno triplicato, mentre la circolazione di vetture si è più che decuplicata. Per tener dietro alla motorizzazione, gli italiani hanno acquiStato l'automobile impegnando una fetta sempre più grossa del loro reddito, e quando non ce l'hanno fatta hanno impegnato anche le loro entrate future, acquistando a rate, firmando cambiali. Una pioggia, un turbine di cambiali e di rate.

Nel '64, i privilegi legali e convenzionali in corso erano 176.722, per un valore di 134 miliardi; mentre quelli cancellati nel corso dell'anno, per concluso pagamento, erano 145.458, per un valore di quasi 106 miliardi di lire. Un miracolo, insomma, strappato ipotecando il futuro. E in cima ad ogni ideale, l'esempio degli Stati Uniti, il paese che con il 6 per cento della popolazione 'mondiale detiene il 57% delle automobili e il 40 per cento degli autocarri, il paese dove il 60 per cento delle famiglie possiede un'automobile, il 16,5 per cento ne ha due e 1'1,5 per cento addirittura tre.

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AUTOMOBILE Una libertà che minaccia di tradursi in schiavitù

LE NOSTRE INCHIESTE METROPOLITANA ANNO '

Da un'anno dell'entrata in funzione della Metropolitana, la cittadinanza e forse lo stesso personale dell'ATM, di essa conosce solo quanto è stato molto ben illustrato dai giornali e dal Notiziario ATM. Ma sulle condizioni di lavoro del personale addetto, cioè quello che ai dipendenti interessa sapere e giudicare, neppure un cenno.

Di questo ora si fà interprete « Voci dell'ATM », il nostro giornale di fabbrica, che nulla ha da nascondere ma anzi, è suo dovere, mettere in evidenza le condizioni di lavoro dei dipendenti della M.M. rilevarne le deficienze e proporre a chi di dovere le opportune misure atte a superarle. In questa nostra azione siamo sicuri di trovare la completa collaborazione del personale addetto ai servizi che via via passeremo ad illustrare.

IL REPARTO SOTTOSTAZIONI

Inizieremo con il reparto più importante da un'aspetto funzionale, il Reparto Sottostazioni, che in questo primo anno di vita è stato soggetto a malintesi e sottovalutazioni.

Uno dei numerosi schemi che

Il Reparto sottostazioni è così composto : 1 Capo Reparto, 2 Capi Operai di 2' classe, 5 operai di 1° e 16 operai con qualifica appena su-

Pensionamento volontario

Dopo anni di vivace polemica e di lotta la nostra categoria, per conseguire il risultato di ottenere il pensionamento anticipato volontario, ha di fronte a sè ormai un obiettivo ben definito e preciso: « LOTTARE PER ACQUISIRE L'ISTITUZIONE DELLA PENSIONE DI ANZIANITA' ».

La CGIL in proposito, ha presentato al Senato, per iniziativa dei Senatori: Fiore - Di Prisco e Boccassi, una proposta di legge (n. 939 del 16 dicembre 1964) la quale precisa che il diritto a detta pensione si consegue con anni 25 di contribuzione al Fondo.

La CISL pur avendo presentato una proposta di legge alla Camera, per iniziativa di un gruppo di Deputati, in materia non ha previsto nulla.

Solo ultimamente la CISL ha deciso di presentare degli emendamenti alla sua proposta di legge (n. 2521 d e 1 9-7-'65), comprendente anche quello inerente la Pensione di Anzianità dopo 36 anni di contribuzione al Fondo. - (Vedi « Nuove Strade » mese di ottobre c. a.).

Non è fuori luogo ricordare in proposito che nell'anno 1964 la CSPATM, pur non essendo stata interpellata, aveva sottoposto al Ministro del Lavoro una memoria contenente osservazioni in merito alla progettata Riforma della Previdenza, di cui si riporta la parte che riguarda la Pensione di Anzianità:

« La CSP-ATM si permette di inol- »

« trare a Cod. on. Ministro la pre- »

« sente memoria nell' intento, ove »

« fosse possibile, di offrire un con- »

« tributo fondato sull'esperienza »

« acquisita in oltre 45 anni di atti- »

« vita, precisando per quanto si ri- »

« ferisce alla nuova disciplina del- »

« l'età pensionabile volta, pratica- »

« mente, ad abolire ogni limite di »

« età, quando sia raggiunto un de- »

« terminato requisito contributivo, »

« concorda con tale principio, pur- »

« chè il requisito cotributivo venga »

« stabilito ad un livello elevato »

« quale potrebbe essere quello dei »

« 30 anni di effettiva contribuzione »

« al Fondo ».

Il diritto di chiedere la liquidazione della pensione, indipendentemente dal raggiungimento del limite di età (anni 60), dopo aver effettuato 35 anni di versamento di contributi, è stato nel frattempo riconosciuto dalla legislazione positiva.

L'articolo 13, della Legge 21-7-'65, infatti, recita : GLI ISCRITTI ALLE ASSICURAZIONI OBBLIGATORIE HANNO DIRITTO ALLA PENSIONE, A QUALUNQUE ETA', PURCHE' POSS0NO FAR VALERE 35 ANNI DI EFFETTIVA CONTRIBUZIONE.

Se il diritto alla pensione di anzianità è ormai divenuto norma integrante e fondamentale del sistema previdenziale, dopo 35 anni di contribuzione per gli iscritti alrI. N. P. S. e anni 25 per i dipendenti pubblici, non si può comprendere la posizione assunta dalla CISL che prevede anni 36 di contribuzione per gli autoferrotranvieri.

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Il requisito della contribuzione indicato dalla CGIL in anni 25 estende agli autoferrotranvieri il principio già in vigore per i dipendenti pubblici e trova il suo fondamento nella considerazione che la nostra categoria svolge un lavoro che determina una elevata usura fisica e che la pensione è un trattamento che basa la sua ragione d'essere nella raggiunta vecchiaia, nella sopravvenuta invalidità o pure nell'anzianità lavorativa in stretta connessione alla gravosità del lavoro svolto e dell'età di assunzione.

Per gli autoferrotranvieri l'iscrizione al Fondo non può avvenire prima del 18° anno di età; di regola però le assunzionui avvengono solo dopo il servizio militare e sino al compimento del 35° anno di età.

Per tutti gli altri lavoratori l'iscrizione avviene invece contemporaneamente al 1° impiego e quindi, solitamente, al 14' anno di età.

Per dare una soluzione positiva e sollecita all'aspettativa della categoria si rende pertanto urgente la mobilitazione di tutti per sostenere l'azione in corso affinché la Camera e il Senato abbiano ad approvare la proposta di legge, onde far acquisire anche agli autoferrotranvieri il diritto di ottenere la liquidazione della pensione al raggiungimento del 25" anno di contribuzione al Fondo, indipendentemente dell'età.

Al collega CATTANW

Saluto in te non più il Capo-guardia, ma l'uomo sincero e leale di sempre che ha saputo crearsi la stima di tutti coloro che hanno rappresentato e rappresentano il Rep. Vigilanza.

Sei il più vecchio in fatto di grado, ma il più giovane in fatto del tuo cuore che a tutti aprivi per il bene della collettività.

Caro Cattaneo, mai potrò dimenticare le tue parole e i consigli che mi davi appena passato nella categoria dei Capiguardia, insegnandomi tante cose perchè tutto procedesse per il megio, mentre ancora non sapevo fare bene le situazioni perchè mai nessuno prima di te mi aveva fatto vedere il procedimento.

Caro Aldo, ora che sei arrivato al traguardo del pensionamento non ti sentirai solo a trascorrere i lunghi anni che ancora rimangono alla tua vita (questo è il migliore augurio) perchè oltre alla tua compagna fedele signora Antonietta noi tutti ti saremo vicini con il cuore, perchè con la bontà del tuo cuore sei sempre stato vicino a noi.

gli operai debbono conoscere.

periore al manovale specializzato.

Le sottostazioni della Metropolitana , com'è stato più volte tecnicamente illustrato sui giornali, sono controllate automaticamente da un cervello elettronico per mezzo di un complesso sistema di telecomando che ha suscitato l'ammirazione nazionale e internazionale per la sua efficienza ed originalità.

Ciò vuol forse dire che i circuiti delle sottostazioni non hanno bisogno della manutenzione, della revisione periodica in quanto il « Cervello » ripara anche i suoi guasti?

Al contrario, più un'apparecchiatura è automicizzata e più ha bisogno di soventi controlli effettuati da personale altamente specializzato; l'esempio dell'interruzione dell'energia elettrica avvenuta in America dimostra come anche i più moderni ed efficienti complessi automatici sono soggetti a guasti talora più gravi (data la complessità delle apparecchiature e dei circuiti) di quelli che possono accadere ai semplici comandi tradizionali, semimanuali ed ormai superati dalla tecnica. Occorre quindi anche per il nostro « cervello elettronico » personale specializzato per assicurarne il regolare funzionamento, intervenire prontamente in caso di avaria, controllare i vari dispositivi di emergenza, ecc. Abbiamo visto numericamente quanti sono gli operai esaminiamo le mansioni loro affidate e in quali condizioni esse debbono essere svolte.

Le mansioni sono così suddivise: 8 operai sono addetti al pronto intervento e il rimanente assicura nel ciclo delle 24 ore la manutenzione ordinaria e straordinaria, revisione tecnica e collaudi a 7 sottostazioni di una potenza che supera i 30.000 Kw; a 11 gruppi elettogeni o gruppi generatori di emergenza per i servizi ausiliari; a 23 cabine di trasformazione (a 380 volt.) per i servizi di stazione e annessi interruttori di parallelo; al circuito di emergenza che prevede 650 punti di intervento e varie.

Per poter essere in grado di effettuare queste operazioni, gli operai indipendentemente dalla qualifica debbono conoscere numerosi schemi.

Crediamo che basti questa breve descrizione dei compiti assegnati al personale delle sottostazioni per definire in modo inequivocabile la loro specializzazione, ma facciamo un esempio : Nel contratto di lavoro dei metalmeccanici si legge: Operai di P categoria (specialisti) Operai di manutenzione che eseguono, con individuazione dei guasti, complesse riparazioni elettriche di apparecchiature ed impianti.

Orbene, questi operai assunti con capolavoro a cui è stato fatto un corso speciale prima di venire addetti a tale mansione, attendono da oltre un anno il giusto riconoscimento alla qualifica di operaio di P accordata aziendalmente a tutti gli operai degli altri reparti della M.M. Purtroppo, dopo più di 20 incontri, lettere e proteste a tutti i livelli, impegno di tutte le organizzazioni sindacali questo personale attende ancora oggi il giusto inquadramento. Aspetta continuando a protestare ma adempiendo ogni giorno nelle opprimenti gallerie della metropolitana- al proprio dovere, continuando con lo stesso impegno nella sua oscura opera che permette non solo di far circolare i treni, ma a tecnici e giornalisti di parlare al mondo delle meraviglie della Metropolitana Milanese dove tutto è tecnicamente perfetto.

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L'attività della

sezione

a circa 20.000 unità; 250.000 avannotti di luccio.

Parte del sopraelencato materiale, è stato donato dalla Federazione Italiana della Pesca sportiva, alla quale va la riconoscenza di tutti i pescasportivi /ella nostra Sezione.

dal 1 gennaio al 31 marzo

Chiuso

Redecesio

IMPORTANTE! A datare dal 1. gennaio 1966, 11 laghetto di Redecesio resterà chiuso alla pesca a tutto il 31 marzo.

Settore turismo

6 i• 8 .• 9 GENNAIO

Gita a Madonna di Campiglio

(DOLOMITI DEL BRENTA) il 6-7-8-9 Gennaio 1966

PROGRAMMA

Giovedì 6 gennaio

Ritrovo partecipanti in Piazza

Castello (sede Autostradale) ore 6,45

Sistemazione in pullman - Partenza ore 7.00

Con l'autostrada per BergamoBrescia indi Tione - Pinzolo

Arrivo a Madonna di Campiglio ore 12,00

Sistemazione in albergo - 2' co(circa)

lazione - cena - pernottamento

Venerdì 7 e Sabato 8 gennaio

Pensione completa in albergo

Domenica 9 gennaio

1' e 2' colazione in albergo

Due piccoli pescatori dopo una gara posano per una foto-ricordo

Il Comitato Tecnico della Sezione Pesca, si fa dovere di illustrare a grandi linee la trascorsa attività della Sezione, e di, dare a tutti alcune notizie di un certo interesse.

L'attività della Sezione, che avrà come chiusura una partita di pesca alla trota, per i più coraggiosi, come vedremo più innanzi, si può così riassumere:

Un campionato sociale, con oltre 130 partecipanti, n. 7 gite turisticopescatorie, per un totale di 480 partecipanti; due manifestazioni riservate ai piccoli pescatori, delle quali una di pesca alla trota; una manife-

stazione riservata ai pensionati; una visita culturale allo stabilimento ittiogenico sperimentale di Chiuro; si sono svolte n. 5 gare agonistiche di rappresentanza, ottenendo buoni piazzamenti anche in campo provinciale, si sono acquistate n. 2 imbarcazioni a fondo piatto ad uso pesca. Si è provveduto al diserbamento parziale della zona di pesca del laghetto di Redecesio.

Sono state effettuate le seguenti semine: 64.000 capi di novellame di persico reale dei quali, 14.000 già pronti alla riproduzione; kg. 400 di novellame di carpa, corrispondenti

Tale decisione è stata presa solo dopo aver esaminato tutti li aspetti della questione, e vista anche la materiale impossibilità di un controllo minuzioso del pescato, da parte degli addetti, visto inoltre il ripetersi di gravi abusi da parte di pescatori senza scrupoli, catturando centinaia di piccole carpette o persici, si ritiene più che giustificata la chiusura sopra annunciata. Si otterrà sicuramente un grande e collettivo vantaggio, in pescosità ed anche patrimonialmente.

SI AVVERTONO TUTTI GLI ISCRITTI che sarà loro possibile pescare la trota, forse sotto la neve e proprio al laghetto di Redecesio: verranno invatti immesse a cura del C.T., un certo numero di trote iride in una zona delimitata da reti, nel laghetto di Redecesio; dette immissioni saranno effettuate nei giorni 26 all'alba ed un altro quantitativo si ommetterà all'alba del giorno 28. L'uso del cucchiaino è vietato e le catture sarano limitate a 6 capi; la Guardia Girkirata Sig. TRIVELLONI BRUNO, è incaricato di controllare il rispetto delle disposizioni, e PRATICHERA' UN FORO EULLA TESSERA SOCIALE, a conferma dell'usufruita giornata di pesca alla trota.

N.B. - Ogni sociotnon potrà avvantaggiarsi di più giornate di pesca. Si confida nel senso sportivo e nel rispetto reciproco di tutti.

N.B. - Dal mese di tebbraio, ogni giovedì di fine mese, vi saranno a disposizione dei Soci alcuni componenti il C.T. allo scopo di avere un utile scambio di idee o di ricevere proposte o reclami. La riunione si terrà in P.le Medaglie d'Oro, 2, presso il C. R., alle ore 21.

Tutti i Soci che hanno bambini di età compresa tra i 5 e 13 anni, che intendessero iscriverli al Settore giovanile, si rivolgono nei primi mesi dell'anno alla FIPS, e quin- di alla Segreteria del C.R.

Il Comitato Tecnico porge a tutti i più fervidi auguri di Buon Natale e Buon Anno!!!

BUONE FESTE

Partenza da Madonna di Campiglio ore 16,30

Arrivo a Milano - Piazza Castello ore 21,30 (circa)

QUOTE

Dipendenti L. 11300

Familiari a carico L. 13.500

Aggregati L. 16.000

Il prezzo comprende : viaggio di andata e ritorno in pullman riscaldato; pensione completa dalla 2' colazione del 6 alla 2' colazione del 9 gennaio presso la Pensione Alpina con sistemazione in camere a 2-3 letti.

Supplementi: per sistemazione in camera singola L. 1000 (secondo di- sponibilità).

Le iscrizioni si ricevono presso la Segreteria del Circolo Ricreativo A.

T. M. e presso i Rappresentanti di Deposito dal giorno 13 dicembre fino a completamento dei posti disponibili. Ogni iscrizione dovrà essere accompagnata da un acconto di lire 5.000 a persona.

Altre gite in programma

Corvatsch - S. Moritz (Svizzera) -

Domenica 19 dicembre 1965

Monte Bondone (Hotel Dolomiti)22-23 gennaio 1966

Ortisei (Hotel Genziana) - Settimana sciistica dal 5 12 febbraio 1966

Ponte di Legno - Passo del TonaleDomenica 20 febbraio 1966

Courmayeur (Valle d'Aosta) - 26-27 febbraio 1966

Bormio - S. Caterina di ValfurvaDomenica 6 marzo 1966

Livigno (Alta Valtellina) - 12-13 marzo 1966

PRATICHE FINANZIARIE - CONCORDATI - IMPOSTE REGISTRO (case, terreni, ecc.) - VANONIPENSIONI GUERRA - PICCOLI PRESTITI.

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