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SU DECISIONE DEI SINDACATI

SCONTRO POLITICO

Con l' ennesimo incontro con la C. A. e il suo crudo rigetto delle rivendicazioni presentate in modo unitario dai sindacati, emerge con ancor più chiarezza che stiamo combattendo uno scontro politico fra due opposte concezioni.

Da una parte sono schierati i lavoratori con le loro esigenze, le loro rivendicazioni, la propria politica d e i trasporti tendente ad esaltare la funzione sociale della municipalizzata. Dall'altra prende ogni giorno più consistenza la posizione da sempre sostenuta dalla destra economica, che tende ad umiliare l'azienda pubblica relegandola ad una, funzione subalterna all'iniziativa privata.

Come lavoratori, non possiamo considerare nulle le trattative conaotte in modo responsabile con la Direzione per due anni ne' rinunciare al diritto di migliorare i nostri accordi che, per quel che concerne le Competenze Accessorie, sono attualmente interiori a quelle riconosciute ai lavoratori del nostro settore di molte città italiane.

come cittadini, ci opponiamo all'idea di considerare il bilancio di un'azienda pubblica come fine a se stesso poiché ciò equivarrebbe negare ia funzione economica e sociale che il trasporto pubblico svolge nell'interesse della città e del suo interland.

La lotta che siamo chiamati a sostenere è una lotta giusta, di capitale importanza per la categoria e per gli stessi cittadini. L'ATM non solo non riceve alcuna sovvenzione ma è obbligata a sopportare gli oneri sociali che la sua funzione comporta; cercare in queste conaizioni di operare drastiche misure economiche sulle spalle dei tranvieri, ridimensionare i suoi servizi, le sue officine per contenere un deficit dovuto alle mancate passate scelte, significa voler portare avanti una azione antisociale che ha per fine lo smembramento della municipalizzata.

Sotto questa luce ben poca importanza hanno i rinnovati appelli al senso di responsabilità lanciati dalla C. A. la quale in nome di una ricerca di economie aziendali e di un bilancio deficitario, tenta di attuare la politica di compressione dei salari, dell'aumento della produttività (vedi la richiesta di rivedere l'accordo orari).

Sappiamo che questa politica del Comune ben si concilia con la posizione assunta dalla Confindustria in scala nazionale la quale nulla vuole cedere ai lavoratori delle altre categorie e con quella operata dallo stesso governo per i lavoratori dell'ENEL.

Ed è appunto in questo momento che la categoria saprà battersi nella misura conseguente alla attuale situazione per ,risolvere i propri problemi nell'interesse della municipalizzata e per contrastare i disegni della destra economica che tende risolvere l'attuale crisi economica riversandone le onerose conseguenze esclusivamente sulle spalle dei lavoratori.

pag. - La pagina della Resistenza pag. - Pensioni e retribuzioni

5" e 6' pag. - Nostri problemi

7" e 8" pag. - Tempo libero

Riprende la lotta unitaria

tranvieri sapranno far mutare con la lotta la posizione della controparte e la loro vittoria contribuirà a far mutare politica -alla C. A. ed al Comune nell'interesse della municipalizzata i cui compiti sociali esulano dalle aride cifre del bilancio aziendale.

L'esito dell'incontro del giorno 12 c. m. è stato negativo per le proposte fatte dalla Commissione Amministratrice che ha dichiarato di avere avuto il mandato di operare solo per ridurre l'attuale disavanzo aziendale e, a suo dire, tale mandato sembra essere realizzabile solo comprimendo le spese del personale, bloccando le sue retribuzioni, accentuando il suo sfruttamento.

LIBERTÀ DI SCIOPERO

Il 22 settembre in risposta alle dichiarazioni della C. A. A.T.M. i lavoratori del Deposito Ticinese hanno sospeso il lavoro per un'ora. La Direzione, nonostante le dichiarazioni della CGIL la quale si è assunta la paternità della lotta, ha chiamato all'Ufficio Disciplina ben 70 lavoratori con il chiaro proposito di intimidirli.

L'ultimo tentativo compiuto con alto senso di responsabilità dai sindacati per comporre pacificamente la vertenza sul Regolamento Promozioni e sul rinnovo delle competenze accessorie è fallito causa la caparbia intransigenza della controparte. Durante la riunione avuta dai tre sindacati con la Commissione Amministratrice dell'ATM non è emerso alcun fatto nuovo capace di poter riaprire le trattative interrotte alcuni mesi fa.

La CGIL ha emesso in proposito il seguente comunicato:

" In ordine alla vertenza sindacale dell'ATM il sindacato provinciale autoferrotranvieri CGIL, come del resto quelli aderenti alla CISL e all'UIL, constatato, nella riunione del 21 ottobre, che nella commissione amministratrice della azienda permane il rifiuto a procedere al rinnovo degli accordi integrativi scaduti fin dal 28 febbraio u. s., e la pretesa di operare una profonda revisione involutiva delle intese già raggiunte in materia di sviluppo di carriera dei lavoratori dipendenti, si vede costretto, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, a riprendere l'azione sindacale che con senso di responsabilità avevano sospeso nei giorni scorsi.

" La sua programmazione è in via di elaborazione e verrà resa nota con apposito comunicato lunedì 25 ottobre. Nel quadro di questa già complessa e dzwcile vertenza e lotta sindacale, la nostra organizzazione denuncia all'opinione pubblica milanese il basso senso di responsabilità dimostrato al riguardo dalla grande stampa padronale guidata dal "Corriere della Sera" che, per

Rievocati gli

cause che determina il deficit dell'ATM. citare l'ultimo fatto in ordine di tempo è giunto al punto di " inventare", con evidente finalità provocatoria, manifestazioni di sciopero dei tranvieri in occasione della visita a Milano del Presidente della Repubblica". Ai lavoratori non rimane che prendere atto della impossibilità di raggiungere in questa situazione un accordo e quindi iniziare la lotta coscienti di aver fatto quatto era in loro potere per evitare all'ATM e ai cittadini le conseguenze di uno sciopero, o peggio, di una lotta articolata che impegni la controparte in un'azione lunga quanto logorante. I motivi che sono alla base delle richieste non sono esclusivamente economici o normativi. I lavoratori hanno condotto per due anni trattative con la Direzione e la passata C. A. giungendo a concordare un regolamento sulle promozioni e sugli avanzamenti; tali accordi non possono essere considerati nulli dal• la nuova C. A. Per le competenze accessorie, l'accordo vigente fu regolarmente disdetto nel mese di febbraio e da allora si attende che la controparte esamini le richieste avanzate che, si •badi bene, sono simili a quelle accordate ai lavoratodi dell'ATAC di Roma.

Davanti alle posizioni intransigenti della controparte la quale non si limita a dire no ad ogni richiesta ma prospetta ridimensionamenti, revisioni di accordi che se, u attuati, peggioreranno le condizioni economiche e contrattuali della categoria, si deve opporre l'azione unitaria di tutti i dipendenti dal personale viaggiante agli impiegati, agli operai.

Sotto la guida dei sindacati, i

A questo proposito e in ordine alla attuale vertenza, la Commissione Amministratrice ha fatto le seguenti proposte: richiesta di collaborazione dei Sindacati per l'istituzione dell'agente unico e loro accettazione della revisione dell'attuale accordo orari del personale viaggiante urbano e interurbano per realizzare una sua « maggiore » utilizzazione per una più alta produttività aziendale; proroga dell'accordo delle competenze accessorie a dopo il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e disponibilità per rivedere soltanto alcuni aspetti marginali quali: indennità di trasferta, congedo matrimoniale, congedo funerario precisando però, nel contempo, che comunque la data di decorrenza dell'accordo dovrà essere quella del giorno della firma; e) regolamento promozioni e avanzamenti.

Le promozioni dovranno essere regolate dall'organico, ossia commisurate alla vacanza di posto, salvo alcune eccezioni quali quelle di avanzamenti nello stesso grado (esempio: da manovale a manovale specializzato).

Gli avanzamenti varranno solo per le categorie già contemplate da norme di legge (bigliettario e guidatore scelti) per i quali però si dovranno aggravare i già pesanti criteri disciplinari e con applicazione graduale discendente (anzianità di 9, 8, 7, 6 anni).

Per il settore impiegatizlo negazione assoluta delle promozioni e degli avanzamenti per anzianità e merito, ma legame della possibilità di sviluppo di carriera al solo mutamento delle mansioni e alla disponibilità di posto nell'organico. La decorrenza dovrà essere quella del giorno della firma dell'accordo.

ideali della Resistenza

Scoperta una lapide a ricordo dei 44 martiri dell'A.T.M..

Venerdì 22 ottobre, nel quadro delle manifestazioni aziendali per il XX anniversario della Resistenza, si è tenuta al deposito Leoncavallo la manifestazione per lo scoprimento di una lapide a ricordo dei 44 caduti dell'A.T.M.

Manifestazione riuscita sia per la affluenza dei lavoratori che delle autorità aziendali anche se si è mantenuta sotto il peso retorico delle rievocazioni; retorica condannata

da tutti gli oratori, che però rimane tale, quando non si è capaci di legare intimamente l'esempio di libertà e progresso sociale che è il fondo della Resistenza, alle realtà attuali, alle difficoltà e non ne scaturisce un comune impegno atto a superarle.

Sassi Lino, apre la manifestazione chiamando alla presidenza le vedove dei Caduti, le autorità aziendali (fra le quali notiamo il Diret-

Questa •presa di posizione viola apertamente la libertà di sciopero e non può essere accettata anche se alla chiamata la Direzione non farà per intervento della CGIL, seguire alcun provvedimento disciplinare. •

Perché il Sindaco non interviene?

Nel mese di luglio, dopo il clamoroso voltafaccia della Direzione, i Sindacati nel tentativo di ricomporre la vertenza sul Regolamento Promozioni si rivolsero al primo cittadino di Milano, il sindaco Bucalossi.

In un comunicato emesso in tale proposito dal sindacato CISL si legge testualmente:

« Il Sindaco pur prendendo atto della situazione, ha affermato la impossibilità di un Suo intervento per la mancanza di una Commissione Amministratrice Aziendale confermando nel contempo che appena ricostituito il potere amministrativo, all'ATM, potrà svolgere funzione meditatrice fra le parti se questa gli verrà richiesta. »

Sono passati da quella data quasi quattro mesi e in questo periodo non solo non si è insediata la nuova C.A. ma la posizione da questa espressa appoggia le tesi della Direzione (non riconoscimento delle intese sul Reg. Promozioni) e le peggiora notevolmente.

.Le posizioni appaiono inconciliabili: da una •parte i sindacati che reclamano l'applicazione di quanto concordato e il rinnovo delle competenze accessorie; dall'altra la C.A. che non riconosce niente e non vuol concedere nulla ma pone in discussione un piano di ridimensionamento aziendale che, se attuato, peggiorerebbe le condizioni dei lavoratori dell'ATM.

In questa situazione l'intervento del Sindacato per contribuire a svolgere una positiva azione mediatrice che eviterebbe anche alla cittadinanza, già colpita con i recenti aumenti, di sopportare le conseguenze degli inevitabili scioperi.

I dipendenti dell'ATM hanno già dimostrato di avere responsabilità e nervi saldi tanto da condurre per due anni discussioni e trattative ad ogni livello. Ora spetta al Sindaco, primo cittadino di Milano, cercare di evitare una lotta che danneggerebbe oltre che i tranvieri e l'ATM l'economia cittadina.

tore ed il Presidente dell'A.T.M.) i rappresentanti dei lavoratori e delle associazioni partigiane e combattentistiche ; è presente anche l'on.

MEDA.

Il primo oratore che si sussegue al microfono è il segr. della locale

C. I. Ghidoni il quale, dopo aver rivolto il saluto dei lavoratori del Deposito ai presenti, rievoca gli ideali della Resistenza che, ed è bene (continua in 2')

La posizione assunta nella lettera in risposta al Presidente della C.A. e le dichiarazioni riportate dalla stampa secondo le quali l'intervento del 7 luglio sarebbe stato fatto a nome personale e non ufficialmente come sindaco, sembrerebbero dimostrare il contrario ma noi confidiamo nel senso di dignità e responsabilità del prof. Bucalossi la cui parola riteniamo sia degna di fede.

t ANNO XV N. 10 30 OTTOBRE 1965 - L. 50 asse e 4tt '• t ••••, s‘" PERIODICO DEI LAVORATORI DELL'AZIENDA TRASPORTI MUNICIPALI
SOMMARIO
L. P.
La mancata disciplina del traffico è una delle AI deposito Leoncavallo

I CONTINUAZIONE DALLA la PAG.

Gli ideali della Resistenza

che i giovani lo sappiano, fu soprattutto il riscatto della libertà e della dignità avvilite e calpestate da un potere politico emanazione di forze sociali minoritarie detentrici del potere economico del paese.

E così prosegue:

Il compito che ci spetta oggi di fronte ai giovani, non è solo di rievocare quei fatti gloriosi e gli ideali che li animarono, non è solo di ricordare la gloriosa epopea della lotta di liberazione, non è solo di ripensare alle ore tristi e crudeli, ai lutti, ai morti di un passato che ha lasciato negli uomini e nella società segni profondi di squilibrio e .di amarezza.

Il compito che spetta a noi oggi, è di operare giorno per giorno con l'esempio, con l'insegnamento onde additare ai giovani quale sia la strada per giungere alla conquista effettiva di tutti gli ideali per i quali i nostri compagni di lavoro cad- dero.

E questo processo di libertà per tutti deve proseguire anche nella nostra azienda, dove, purtroppo, permangono e vigono Ordini di Ser vizio di altri tempi il cui spirito è contrario agli ideali della Resistenza che ora stiamo celebrando.

Noi vogliamo che le forze del lavoro siano veramente libere di esprimere nella società le loro aspirazioni, i loro bisogni e di portare alla società stessa il loro insegnamento modesto ma sincero al fine di una convivenza pacifica fra tutti gli uomini di ogni fede e di ogni popolo.

Questi ideali sono l'eredità che i nostri caduti ci hanno lasciato.

Ha poi la parola, a nome del Comitato Promotore, Albani Ernesto della F.I.V.L. il quale afferma:

A nome del Comitato per le onoranze ai caduti e per la guerra di liberazione; oggi abbiamo il piacere di onorare con la posa di questo marmo che ricorda i 44 caduti della nostra categoria, alla presenza di autorità civili e religiose.

Ringraziamo tutti i partecipanti personale viaggiante, impiegati e operai che qui come già in altre occasioni rendono onore e gloria a chi per l'ideale della Patria sacrificò la propria vita per la libertà la democrazia e una nuova giustizia sociale.

A noi ora il compito di custodire gelosamente questi grandi doni e per le nuove generazioni il saperli mantenere e diffonderli.

Un ricordo speciale vada alle vedove e ai famigliari di tutti i nostri caduti.

Alla direzione che con noi ha contribuito per un felice compimento di quello che era un nostro grande desiderio un ringraziamenti da par- te del comitato.

Al nuovo consiglio di amministrazione che col dottor Dagnino presidente hanno voluto onorarci con la loro presenza per la prima volta tra i lavoratori di questa nostra grande famiglia a dare un carattere di solennità a questa nostra manifestazione per cui, a nome di tutte le maestranze di questa grande e operosa famiglia la ringraziamo e con Lei i suoi collaboratori.

Dopo l'intervento di Albani ha luogo lo scoprimento della lapide effettuato dalla signora ANGELA PATRINI vedova ZANINI (madrina di que- sta lapide).

Il locale parroco, Don (Carlo Perego, partigiano, con brevi parole dedicate ai giovani che non hanno vissuti quei giorni di lacrime e di sangue, rievoca l'uccisione di quattro partigiani avvenuta nel paesetto ove egli era parroco.

Concludendo il suo intervento, afferma che occorre onorare tutti i caduti di ogni fede poichè la libertà è patrimonio di tutti e cita l'ultima lettera di Gian Carlo Puecher, scritta prima della fucilazione: « muoio per la mia Patria, ho sempre fatto il mio dovere di cittadino e di soldato, spero che il mio sacrificio serva d'esempio ai miei fratelli... ».

Sassi Lino, dopo aver presentato la figura del nuovo Presidente e ricordato il suo passato antifascista, nel porgere il saluto degli intervenuti, ha affermato che è un grande onore presiedere l'A.T.M. ma a questo

onore si aggiunge il peso delle responsabilità; basti soffermarsi su questi dati al 30 settembre:

INVITO ALLA SOLIDARIETA' CON I TRANVIERI

(Da un volantino diffuso dalla Camera del lavoro nelle fabbriche milanesi)

Una violenta, volgare e provocatoria campagna di stampa, condotta dai giornali del grande padronato, è da tempo in atto contro i lavoratori dell'A.T.M.

Vi sono inoltre i pensionati diretti e indiretti che per vari aspetti sono legati all'A.T.M. e

Impegno di fondo di questi giornali è quello di falsare il contenuto ed i termini della loro attuale vertenza sindacale, per conseguire l'a biettivo politico di isolarli dall'opinione pubblica e rompere i fraterni vincoli di concreta solidarietà operaia che li legano a tutti i lavora. tori milanesi.

Possiamo paragonarci alla città di Vercelli cioè una città nella più grande città. Un'imponente massa di oltre 43.000 persone con tutti i suoi numerosi problemi sociali, religiosi, politici, sindacali, culturali, assistenziali, associativi: questa è l'A.T.M., sig. sig. Presidente e sigg. della C. A., che oggi siete qui ad onorarci con la Vostra presenza.

Come dicevo all'inizio di quella fattiva esperienza iniziata nell'aprile 1945-46-47 fra organi amministrativi e dirigenti e l'intera maestranza, anche oggi nel ricordo dei nostri martiri della resistenza bisogna sforsarci di ritrovare una leale collaborazione di tutti, ognuno al suo posto di responsabilità per il bene dell'A.T.M.

La resistenza voleva amministratori democratici in unione con le forze del lavoro al servizio della cittadinanza milanese.

Con la disarmante campagna di certa stampa non entri mai nell'A.

T. M. il seme della discordia in questa categoria di chiaro passato democratico e patriottico.

Molti fingono, e non sanno che il prodotto dell'A.T.M. è frutto di un lavoro quotidiano al cento per cento in completa autonomia e nessuna malizia giornalistica, speriamo, dovrà riuscire a dividere la C. A. e i dirigenti dai suoi dipendenti, solo nell'unità di intenti per la difesa dell' A.T.M. noi serviremo la causa, per la quale anche i nostri 44 caduti hanno sacrificato la loro giovane esistenza.

Convinto di interpretare il pensiero dei presenti porgo i migliori auguri a lei sig. Presidente e ai componenti la C. A. di un buon lavoro, ha proseguito, la invito a prendere la parola in questa solenne manifestazione aziendale.

Il nuovo Presidente dell'A.T.M. Dagnino, nel suo intervento, partendo dal ricordo dei martiri per la libertà, pone in risalto come questi lavoratori si siano sacrificati anche per un avvenire migliore.

Se potessero tornare in vita questi nostri Martiri, prosegue l'oratore, si chiederebbero se il loro sacrificio è stato vano. La risposta, malgrado le delusioni, non può che essere positiva. Non esiste il concetto di lotta finale per la libertà e per la giustizia. Una lotta della classe operaia può essere non vittoriosa ma mai inutile.

Il movimento operaio ha in se la capacità di rinnovamento dei propri ideali e prende sempre più coscienza dei nuovi valori sociali. Se siamo qui oggi riuniti comunisti, socialisti, laici e cattolici è per questa capacità di rinnovamento che ci permette di andare avanti.

Per questo occorre stabilire il concetto che le celebrazioni n o n debbono essere uno statico ricordo ma volontà di un continuo progredire ideologico di cui la classe operaio deve sentirsi apportatrice.

Conclude la manifestazione la medaglia d'oro Vittorio Vinciguerra, dell'Ass. Mutilati ed Invalidi ricordando che i 44 morti scolpiti nella lapide si sono immolati per la pace e la libertà e incitando i presenti ad essere degni di loro lottando uniti per gli ideali ch'essi ci hanno indicato.

I lavoratori dell'A.T.M. lottano per: imporre agli organi dirigenti dell'A.T.M. correttezza e senso di responsabilità nella trattativa sindacale. Infatti l'Azienda, sostenuta dalla Giunta comunale, ha dichiarato di non voler più riconoscere intese ed accordi raggiunti con i Sindacati, dopo oltre due anni di faticose e complesse trattative e con- corsi interni.

I Sindacati C.G.I.L.-O.I.S.L.-U.I.L. con questa regolamentazione vogliono farla finita con una politica di discriminazioni, intimidazioni, coercizioni, paternalismi e clientelismi, quale è stata quella applicata per anni dall'Azienda; imporre la contrattazione — al di là degli esiti che la stessa potrà avere — degli accordi integrativi aziendali scaduti fin dal 28 febbraio 1965 che l'ATM, adottando lo stile confiindustriale, rifiuta di rinnovare, dopo averli anch'essa disdettati come i Sindacati; imporre il rispetto e la piena validità del contratto nazionale, messo praticamente in discussione dall'ATM con il preciso intento di subordinare il loro sistema contrattuale alle condizioni finanziarie dell'Azienda; respingere scelte e provvedimenti con i quali l'A.T.M. e la Giunta comunale vorrebbero trasferire sui tranvieri gli effetti di una pesante crisi aziendale di cui essi non portano alcuna responsabilità.

Tali provvedimenti (contri i quali

APPUNTI PER LA C.A. ATM

TRATTATIVE VALIDE

Vasta è stata l'attività sindacale oggetto di trattazione, durante il mandato dell'attuale Commissione Amministratrice; Attività concretatasi in molteplici accordi, stipulati in campo nazionale o limitati al solo ambito aziendale.

Gli argomenti trattati hanno raggiunto sia questioni economico - retributive a volte anche con riflessi perequativi, sia questioni prettamente normative; in proposito meritano di essere ricordati l'e Accordo orari » ed il « Regolamento Avanzamenti, promozioni e concorsi » in fase di ultimazione. dal notiziario ATM N. 97 COME SANARE IL DEFICIT

In particolare egli propone di limitare l'accesso dei veicoli individuali (che, a parità di persone trasportate, occupano una maggiore superficie stradale) nella zona centrale della città, limitazione che dovrà essere attuata mediante una rigorosa regolamentazione dei parcheggi.

Gli spostamenti della cittadinanza che non potranno essere sodisfatti con il mezzo privato, dovranno essere assicurati dal mezzo pubblico, reso efficiente e veloce. Per ottenere tale risultato ai trasporti publbici dovrà essere riconosciuta la prioritàG essi dovranno, quindi, percorrere strade o sedi riservate che permettano di elevarne la velocità commerciale. dott. NIELSEN dirett. ATM copenaghen

i lavoratori dell'A.T.M. sono scesi in lotta il 2 marzo ed il 9 giugno u.s.), prevedevano e prevedono: un pesante aumento delle tariffe del trasporto pubblico (attuato nel mese di giugno); una forte diminuzione dei costi del personale, mediante una massiccia riduzione dell'organico (esponenti della Giunta hanno indicato in 4/5000 la cifra) da attuarsi con l'esonero degli anziani degli ammalati l'abolizione dei bigliettari, l'estensione dele lavorazioni in appalto; — un nuovo notevole ridimensionamento dei servizi di trasporto di superficie ed interurbani. Questi sono i fatti E con ciò ogni lavoratore può comprendeer del plauso e del sostegno da parte del padronato milanese e dei suoi giornali all'A.T.M., e alle sue autorità tutorie: non sono gli industriali privati a cercare di

far pagare ai lavoratori la crisi dovuta ai loro errori, ma anche gli Enti pubblici!

Per questo la lotta dei tranvieri milanesi non è una lotta diversa — come vuol far credeer il « Corriere della Sera » — da quelle delle altre categorie. E' una lotta che si identifica con quella contro i licenziamenti, gli attacch alle conquiste sindacali, il blocco salariale.

E' la lotta che unisce, oggi come ieri, i tranvieri a tutti i lavoratori milanesi. Lavoratori milanesi!

La crisi dei trasporti pubblici coinvolge gravi problemi dello sviluppo civile e sociale, che interessano tutta la collettività. tranvieri lottano anche per imporre una soluzione democratica di questi proble- mi. Ad essi ed alla loro lotta vada tutta la vostra solidarietà!

La Camera Confederale del Lavoro Milano

Un cretino ha fondato un Sindacato

In una nota fabbrica partenopea i sindacati erano da mesi impegnati trattive rese difficili dalla presa di posizione del Consiglio di Amministrazione dell'Azienda il quale, per pressioni ricevute dalla Confindustria, non solo non voleva concedere nulla ma preparava un ridimensionamen- to dell'azienda.

La CGIL, la CISL, la UIL e persino i quattro gatti della CISNAL e del Sindacato Autonomo (tutti presenti nella fabbrica) erano concordi nella necessità di fare la lotta ma cauti nel dichiararla. I lavoratori premevano richiedendo uno sciopero tale da piegare il C. d'A.

In questo delicato momento ecco farsi luce un emerito « cretino », lavoratore di quell'Azienda, il quale dopo aver ricevuto l'imbeccata da un componente del Consiglio d'Amministrazione annuncia la fondazione di un nuovo sindacato. Non potendolo chiamare nè libero, nè unione di lavoratori, nè autonomo, nè tampoco nazionale (qualifiche già accaparrate dagli altri sindacati) si accontenta di nominarlo Sindacato dei Calderai sperando di ottenere l'appoggio di quegli operai, numerosi nella fabbrica, i quali avevano presentato una serie di rivendicazioni non accolte alla Direzione.

Il neo fondatore cercò amici e simpatizzanti spargendo a piene mani calunnie e promesse ma la sua opera fallì perchè i calderai, anche se momentaneamente malcontenti, erano coscienti che la forza dei lavoratori risiede unicamente nella loro unità già fin troppo frantumata dalla presenza di ben cinque sindacati. Solo sei (transfughi di numerosi sindacati) vi aderirono; ma la reazione dei lavoratori fu tanto violenta che quel « cretino » dovette licenziarsi e correre dal suo consigliere per otte- nere un'altra occupazione.

Ma la cosa non finì con l'allontanamento del novello fondatore; i lavoratori saputo il nome del membro del C. d'A. che aveva cercato di creare un sindacato di comodo, suscitarono un tale scandalo che ebbe ripercussioni cittadina, mise in crisi il C. d'A. e attirò l'attenzione pubblica sui problemi della fabbrica che vennero risolto per l'intervento del pre- fetto.

Il racconto potrebbe non essere vero anche se di « cretini » simili ne esistono in potenza in ogni grande complesso.

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La gita sociale dell'ANPI in provincia di Reggio Emilia

Il 26 settembre u. s. l'A.N.P.I. ha organizzato una gita Sociale di partigiani e loro familiari in Provincia di Reggio Emilia.

Alle ore 7 nel cortile del ns. Circolo Ricreativo in P.le M. D'oro i 90 partigiani hanno preso posto su due pulman da gran turismo fra l'entusiasmo e canti Partigiani malgrado l'inclemenza del tempo.

- Siamo attesi, come da accordi, sul ponte del fiume Enza alle ore 9 da un partigiano funzionario della vigilanza urbana di Reggio Emilia, e la prima tappa è la visita al « MUSEO

STORICO » dei 7 fratelli CERVI, nei pressi di Campegine. Siamo ricevuti (in assenza di papà CERVI) da una delle vedove e da un nipote.

Il « MUSEO STORICO » è stato allestito nella casa dove vivevano i 7 patrioti, un pia77ale degnamente costruito, circondato da pini e piante ornamentali, con stele in marmo ne ricorda il sacrificio. n ordine e silenziosamente si entra in questo locale dove sono custodite gelosamente e ordinate in apposite vetrine, tutta la documentazione di questi fratelli nonchè tut-

PAPA' CERVI

te le testimonianze delle numerose personalità venute da ogni parte del mondo a portare la loro solidarietà al padre ed ai familiari così duramente colpiti dalla barbaria nazista. Migliaia sono i cimeli invitati da Capi di Stato, da Comuni, Province, Partiti Politici, Enti Culturali, Sacerdoti, insomma u n a raccolta che interessa ogni visitatore, perchè in essa si trova tutta la nostra recente storia, in essa si comprende che la Resistenza fu feramente un fatto Nazionale. Ogni visitatore appone la sua firma sull'albo d'onore e può fornirsi di foto-ricordo e dischi, con incisi i canti partigiani della Liberazione vittoriosa.

Dopo due ore di permanenza al « MUSEO STORICO » si riparte per CADELBOSCO D SOTTO dove viene scoperto alla presenza anche di papà CERVI, un maestoso monumento al Partigiano, stupenda opera dello scultore MAZZACURATI, il discorso commemorativo è tenuto dall'on. Marisa Cinciani Rodano, Vice Presidente della Camera dei Deputati, fra l'attenzione generale l'oratrice da lettura della nostra presenza e adesione alla solenne cerimonia che viene salutata da un lungo applauso del numerosissimo pubblico.

Si parte da CADELBOSCO e si arriva a Reggio E. alle ore 13 circa per la colazione convenzionata nel Circolo Cooperativo della Federazione del P.C.I. Accolti calorosamente dai dirigenti del Circolo e da tutti gli inservienti, veniamo accompagnati in un ampio salone festosamente addobbato; l'impressione è ottima e l'appetito si fa sentire fortemente. Con rapidità di DIO, una colazione degna della e ordine veniamo serviti di ogni ben cucina emiliana, anche noi però ci siamo comportati egregiamente a tavola, spaazzando via ogni cosa... Terminata la colazione, dalle 15,30 alle 17,30 si da inizio 'allegramente ai canti partigiani e la musica non si fa aspettare per gli appassionati del ballo, nei giovani nei più anziani si risveglia l'allegria e la gioiosa festosità in un'atmosfera veramente bella.

Passeggiata riuscita sotto ogni aspetto, alle 18 si riparte per Milano, dove si arriva felicemente alle 20 circa in P.le M. D'oro, siamo tutti contenti e nel salutarci, ci prenotiamo a vicenda per il prossimo anno.

La pagina detta Resistenza - 3

Una lodevole iniziativa

L'AN PI - A.T.M. presenta al Presidente un suo documento

Al compagno dr. Virgilio Degnino Presidente della Comm. Amm. ATM La Sezione dell'A.N.P.I.-A.T.M. nella sua riunione del 17-9-'65 dopo ampia discussione ha deliberato all'unanimità di incaricare il Comitato Direttivo, di portare il saluto al nuovo Presidente della Comm. Amm. dr. Virgilio Dagnino e nel contempo esporgli i desiderati dell' A.N.I.P.A.T.M. in ordine ad alcuni problemi della situazione aziendale: Abolizione immediata di Servizio n. 71 e 71 bis ristabilendo all'interno dell'A.T.M. tutte le libertà politiche volute dalla Resistenza e sancite dalla nostra Carta Cos tituzionale. Promulgare una amnistia aziendale come atto di pacificazione e collaborazione con tutti i dipendenti dell'A.T.M. nel 20* della II-berazione Nazionale nonchè una giusta considerazione e valutazione di tutti i dipendenti indipendentemente della loro qualifica. Eliminare totalmente tutti gli appalti e lavorazioni che vengono inviate presso Terzi, noi abbiamo tecnici e maestranze, officine in grado di portare a termine ogni e qualsiasi lavorazione.

L'A.N.P.I. chiede la democratizzazione del Circolo Ricreativo ATM mediante libere elezioni del Con-

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siglio del Circolo stesso, da parte di tutti i dipendenti dell'ATM L'A.N.P.I. fa presente di aver chiesto alla Direzione Generale che ad ogni deposito venga intestato al nome di un caduto della guerra di liberazione, tale richiesta la Direzione Generale ci ha assicurato di averla inoltrata al Comune, l'A.N.P.I. prega il compagno Presidente di interessarsi al fine di esaudire questo desiderata.

Difesa ufficiale da parte dell'ATM dei propri dipendenti (che equivale alla difesa della municipalizzata) contro gli attacchi giornalistici che disonorano questa gloriosa categoria di lavoratori, categoria che seppe dare un grande esempio di patriottismo e di attaccamento all'A.T.M., col supremo sacrificio di 44 Partigiani caduti per la liberazione.

Il Comitato Direttivo dell'A.N.P.I. si impegnerà nel dare la sua Collaborazione ad una Commissione Amministratrice che sappia democraticamente interpretare le aspettative dei lavoratori dell'A.T.M. nella difesa e potenziamento della municipalizzata al servizio della cittadinanza milanese.

Il Comitato Direttivo (A.N.P.I. - A.T.M.)

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XX della liberazione

Il Governo deve attuare le proposte indicate dalla Resistenza

Il Ventennale volge al suo termine anche se alcune manifetazioni a carattere nazionale sono ancora in programma e anche se per alcune di esse non è stato ancora fissata la data. Con la fine del 1965 non si parlerà più di Ventennale della Resistenza anche se tutto quello che in questo periodo è stato fatto continuerà ad andare avanti e a dare i suoi frutti, perchè le Associazioni della Resistenza e i partigiani stessi non considereranno certamente finiti i loro compiti con la chiusura

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di queste celebrazioni ufficiali. E' la stessa situazione internazionale che imporrà vigilanza e presenza. Ci sono stati successi e perplessità, lamentele ed entusiasmi ma qualcosa è stato fatto, qualcosa che può essere poco o molto a seconda se sarà accompagnata o no da altre manifestazioni di concreta buona volontà. Perchè se si può indulgere sul ritardo con il quale vengono fissate alcune manifestazioni (ad esempio non si parla ancora della giornata dei partigiani combattenti all'estero 35.000 Caduti alla Resistenza) per altri problemi non si può transigere: intendiamo parlare dei provvedimenti legislativi a favore dei partigiani nel ventesimo anniversario della Resistenza, problemi che non sono nati dal desiderio o dal calcolo di presentare comunque qualcosa, su un piatto d'argento, in dono ai protagonisti della Resistenza, ma nati da effettive situazioni di carenza legislativa, problemi vivi, dibattiti, vecchi di decenni che si trascinano da un Governo all'altro, da un parlamento all'altro, senza trovare mai la strada per giungere ad una soluzione. Su questi problemi, non su altri nuovi, inventati per 1' occasione, grande è stata l'attesa — e lo è ancora — di tutti i partigiani. Guai se non dovessero essere risolti; quanti profeti suonerebbero le trombe della vittoria quasi a dire: « lo

avevamo detto noi che il Ventennale doveva servire soltadto a dare una vernice, ecc, ecc. ecc. ». Le frasi che sentiamo sempre più spesso in giro.

I problemi per i q,uali vengono chiesti provvedimenti, che spesso passano sotto banco, con i quali si favoriscono e si mettono in posizione di privilegio proprio coloro ai quali il ventesimo della Resistenza, ricorda la data della sconfitta e del crollo. •

Il sen. Terracini, come Presidente della Commissione Legislativa del Comitato per il Ventennale, ha presentato una serie di proposte in seno al Comitato stesso; fino ad ora non sono uscite da questo guscio e l'attesa è vivissima ovunque.

Noi ci auguriamo che gli uomini di Governo che fanno parte del Comitato per il Ventennale della Resistenza e che come tali possono essere i più validi portavoce delle richieste dei partigiani presso le istanze governative, guadagnino con urgenza il tempo trascorso. Sarebbe doloroso se nel bilancio della sua attività il Comitato per il Ventennale della Resistenza potesse soltanto sciorinare un lungo elenco di grandiose manifestazioni lasciando il resto da parte come cose fastidiose. Allora veramente lascerebbe la più amara delusione in tutto il mondo della Resistenza e creerebbe focolai di malcontento e di sfiducia.

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PENSIONI E RETRIBUZIONI

I tranvieri rispondono al "CORRIERE„ alla "NOTTE„ e al "LOMBARDO.,

In questi ultimi mesi è di attualità polemizzare e discutere in merito al valore delle pensioni e delle retribuzioni percepite dai dipendenti dell'ATM, intrecciando sull'argomento supposizioni e illazioni fantastiche.

Alcuni giomoli, come: CorriereNotte - Lombardo, non mancano di gridare allo scandalo e non disdegnino di sfiorare il linciaggio morale dei tranvieri.

In una pubblica Azienda, tutto, o per lo meno quasi tutto, viene fatto alla luce del sole, e pertanto non risulta difficile conoscere nei suoi termini reali le retribuzioni dei dipendenti, dal manovale al Direttore Generale.

Con la massima precisione pubblichiamo i valori delle pensioni e delle retribuzioni dei dipendenti dell'ATM invitando nel contempo i sigg. Direttori dei giornali in questione a fare altrettanto. Ci raccontino quanto essi e i loro Dirigenti percepiscono di retribuzione e di liquidazione!!

L'opinione pubblica è giusto che ne sia informata, però sarebbe logico e corretto metterla in grado di giudicare in modo obbiettivo e con' dati comparativi.

Come risulta nella tabella sottoriportata i valori massimi delle pensioni per i dipendenti che raggiungono almeno 36 anni di servizio sono pari a 36/40 (50, 90) della retribuzione corrispondono al valore annuo comprensivo di ogni indennità: 13° - 14" premi indennità sostitutiva di mensa, ecc.

Conoscendo il valore della pensio-

ne, facile risulta quindi determinare il valore della retribuzione al lordo e al netto.

Riportiamo alcuni esempi riferiti ai lavoratori del grado A)

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il 3% = L. 1.000.000. (1.030.000 meno 30.000)

VALORE DELLA PENSIONE MEDIA (30/40 - 0,75)

0,75 del valore della retribuzione

lorda = L. 870.000 (1.150 x 0,75)

La pensione mensile è di L. 67.000 (870.000 : 13)

I valori indicati arrotondati sono quelli in atto.

Dai dati esposti si può rilevare che il 94% circa dei dipendenti è raggruppato tra i gradi: A) - D/1) (dal manovale ai capi e controllori).

Questi dipendenti quando raggiungono il massimo di anzianità percepiscono retribuzioni annue che variano secondo il grado da lire un milione a L. 1.750.000 comprensivo di qualsiasi elemento retributivo.

La media di detti stipendi è di L. 1.520.000 annue, quindi di lire centodiciassettemila mensili. di retribuzione. La p e n s i one media (30/40) per detti gradi è pari a lire 90.000 mensili (1.520.000 + 3%) per 0,75: 13.

I commenti e le valutazioni li tralasciamo. Ogni lettore tragga le conclusioni che meglio crede.

Chi scrive si limita a fare una constatazione personale: con una anzianità di oltre 21 anni non percepisce 1.500.000 annue, e ritenendo simile retribuzione n o n adeguata, plaude all'azione sindacale in corso che ha come obbiettivo l'aumento delle retribuzioni.

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NUOVE INDICAZIONI

SULLA PENSIONE DI ANZIANITA'

Due interessanti noie del dotta RENATO BRUSCHI contributi settimanali costituiscono il minimo richiesto per far sorgere il diritto. Dalla interpretazione data dall'INPS, che tende a far divenire « atipica » la pensione di anzianità, si fanno discendere una serie di conseguenze con le quali si restringono i confini di questo nuovo tipo di pensione, mentre dobbiamo ritenere che in nulla essa si divesifichi dalla pensione di vecchiaia o d'invalidità o di riversibilità.

Abbiamo recentemente scritto cercando di interpretare l'art. 13 della legge 903 1965, con il quale si istituisce la pensione di anzianità, e vale la pena di riportarlo per intero, perchè su di esso occorre concentrare la nostra attenzione: « Gli iscritti alle assicurazioni obbligatorie di cui al precedente articolo 1 hanno diritto alla pensione a qualunque età, purchè possano far valere 35 anni di effettiva contribuzione ».

Da questo articolo l'INPS fa discendere una interpretazione restrittiva, sostenendo che la pensione di anzianità si « cristallizza » ai 35 anni di effettiva contribuzione, con ciò escludendo quelli versati in più, i quali poi verrebbero conteggiati al compimento dell'età per la pensione di vecchiaia. Dal testo dell'art. 13 tale congelamento dei contributi ai 35 anni non si evince, poichè con tale numero di anni di contribuzione effettiva si fissa « il minimo » dei contributi per ottenere la pensione di anzianità, come del resto avviene nel campo della pensione di vecchiaia, per ottenere la quale i 780

Che la legge nulla dica in tal senso è quanto mai chiaro, ed a questo dobbiamo aggiungere che la interpretazione data dall'INPS ingenera anche delle contraddizioni: che la pensione non si cristallizza sui 35 anni di effettiva contribuzione lo dimostra il fatto- che i contributi figurativi, pur se non validi per far sorgere il diritto, vengono conteggiati per fissare il valore della pensione. Occorre quindi rigettare l'interpretazione data dall'INPS e sostenere che la- pensione d'anzianità nasce quando si perfeziona il requisito dei 35 anni di contribuzione effettivamente versata, ed in qualunque momento richiesta deve essere liquidata in base ai contributi effettivamente versati in quel momento, con il diritto agli arretrati da quando è nato il diritto alla pensione. Collocare la pensione d'anzianità fra la pensione di vecchiaia, quella di invalidità e quella di riversibilità, vuol dire che presenta le stesse caratteristiche di dette pensioni e quindi deve essere maggiorata per i familiari a carico e comportare la nascita del diritto all'assistenza di malattia per il titolare ed i suoi familiari.

MAGGIOR AZIONE DELLA PEN-

SIONE PER CONGIUNTI AI PEN-

SIONATI AUTOFERROTRANVIERI

- La categoria degli autoferrotranvieri ha una forma di previdenza integrativa dell'assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti, e per questa ragione le recenti disposizioni contenute nella legge 903/1965 non sono applicabili. Molto lamentata dai pensionati ex autoferrotranvieri è la mancata maggiorazione della pensione per il coniuge a carico, tenuto conto che già possono ricevere quella per i figli, fino ai 18 anni e oltre se siano permanentemente inabili al lavoro. Un progetto di legge che dovrà rimediare a questa disparità di trattamento è già stato presentato al Parlamento e la discussione su di esso si prevede prossima.

Per completare il quadro del trattamento retributivo necessita sottolineare che un impiegato dell'ATM percepisce un'indennità di liquidazione che è una miseria solo la metà di quella percepita dai colleghi delle imprese private, nel caso in cui lascia il servizio per invalidità o limiti di età; diversamente è una vergogna, NON PERCEPISCE NULLA, nemmeno una lira. L'esonero e le dimissioni non danno diritto a compenso alcuno.

Alla miseria e alla vergogna in materia di indennità di fine lavoro si aggiunge lo scandalo della trattenuta per imposte.

Su una liquidazione di L. 1.500.000 ai tranvieri viene infatti praticata una trattenuta di circa L. 224.000. Per pari somma a tutti gli altri lavoratori italiani viene invece effettuata una trattenuta di L. 32.000.

Una proposta

TRANVIERI SENZA CAPPELLO

Cara « Voce » Anche l'estate del 1965 è trascorsa come gli ultimi anni da quando i tranvieri hanno ottenuto di togliersi il cappello appunto perchè il caldo li opprimeva di fastidio causa il sudare nello svolgere le proprie mansioni. Tale norma è stata una grande ed umana comprensione adottata nei loro confronti. Ora rimane ancora il problema di autorizzare il tranviere a recarsi in servizio,nei mesi estivi senza portarsi in mano il cappello « e sarebbe facile risolverlo », basterebbe u n o stemma da appuntare sul giubbotto perchè tutto il noioso fastidio del cappello in mano sarebbe eliminato definitivamente, ed è pure possibile protrarre di qualche mese la durata del cappello stesso, nell'interesse dell'ATM e con molto giovamento di comodità per il personaale viag- giante.

La mia proposta è basata appunto sull'esperienza fatta in questi anni, e giudico assurdo consumare un cappello senza adoperarlo.

A. M. dep. Ticinese

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I PROBLEMI DI FONDO DELLA CRISI DELL'A.T.M.

Nuovo articolo del compagno

Caro Direttore, mi ero impegnato in questo articolo di dimostrare l' infondatezza della teoria del maggior costo della nostra mano d'opera rispetto alle officine private, ma constatando la « canea politica » scatenata dalla stampa, penso sia opportuno continuare l'analisi politica in modo da indirizzare almeno i lavoratori dell'A.T.M. su una giusta valutazione delle cose. Il « Corriere della Sera » con la preparazione della opinione pubbli. ca sul terreno del « dagli al Tranviere » spalleggiato dai giornali padronali confratelli da una parte, e, « Il Giorno » con gli articoli tendenti alla divisione all'interno dell'azienda, aiutato in quest'opera dai giornali che sostengono la politica di sudditanza alla borghesia, formano un attacco concentrico alla Municipalizzata da essi stessi dissanguata.

Questi giornali hanno sempre sostenuto e difeso la politica di avvilimento delle Municipalizzate sfruttando abilmente sia l'ingiusta eredità della legislatura fascista che le carenze e le lacune della nuova legislatura repubblicana.

I COMPITI DELLA MUNICIPALIZZATA

Fatta questa premessa, è giusto ricordare i compiti della Municipalizzata al fine di sfatare il mito ipocrita del bilancio economico dell'ATM. Questi compiti si possono riassumere in tre precisi indirizzi suggeriti a suo tempo dai lavoratori guidati e stimolati (allora!) dai compagni socialisti: Indirizzo calmieratore con l'applicazione del prezzo politico sul trasporto; Aiuto all'economia cittadina e provinciale mediante l'assegnazione di commesse valutate so. cialmente e non economicamente; Emancipazione e progresso dei lavoratori dipendenti, in quanto l'azienda pubblica non è soggetta all'egoismo dell'accumulo di profitti individuali. Con l'avvento dei liberali al Comune si iniziò l'attacco al 1° punto e ciò era previdibile in quanto essi rappresentano gli interessi degli industriali. Allora la destra richiese ed ottenne l'aumento delle tariffe riuscendo in tal modo a trarre nuovi guadagni concessi nonostante che, in sede legislativa, già erano riusciti a far aumentare quei sovvenzionamenti statali alle linee da loro gestite che il fascismo benevolmente aveva mantenuto o concesso.

Questo attacco mentre permetteva ai privati di realizzare interessi economici immediati, colpiva politicamente il valore della municipalizzata la quale, esclusa per legge da ogni forma di sovvenzionamento, (non vi è stato neppure il risarcimento dei danni di guerra) veniva presentata come una azienda antieconomica, e, tramite la stampa, si cominciò ad affermare che il bilancio delle aziende di trasporto doveva essere economico e non più politico.

Per i liberali questa fu una rivincita sull'ENI, allora •presieduta dall'on. Mattei, la quale aveva demolito il mito borghese dell'incapacità tecnico - amministrativa degli enti pubblici.

RAGIONI FONDAMENTALI DEL DEFICIT

L'avvenuto dei socialisti nella compagnia governativa locale e nazionale, faceva nascere speranze in chi crede al valore dell'ente pubblico. Purtroppo i fatti hanno demolito queste speranze in quanto i nuovi socialisti, in contrasto con i motivi della creazione della Municipalizzata sono scesi sul terreno del bilancio economico senza combattere nè considerare le remore sociali che sono alla base della attuale crisi (di cifre) dell'economia aziendale. Ciò che avvilisce economicamente e moralmente la nostra azienda e spesso menoma i nostri dirigenti davanti ai dipendenti e all'opinione pubblica, è il mancato riconoscimento della funzione sociale, di aiuto all'economia cittadina e nazionale svolto dall'ATM.

La molteplicità dei tipi di mezzi che l'azienda possiede non è conseguenza di scelte interne ma conseguenza di situazioni di mercato. I nostri tecnici propongono l'acquisto di mezzi per coprire le esigenze di servizio, di norma sollecitate dal Comune; indicano quali tipi di auto-

LE LOTTE DEI LAVORATORI

SONO SEMPRE GIUSTE

Il grande padronato colpisce sempre a fondo quando il lavoratore è male orientato. Discutendo con i lavoratori in que-

sto periodo di tempo, si avverte che c'è qualcosa che non và. Molti discorsi che i lavoratori fano, sono indicativi; mentre altri tipi di discussione a terra terra sono di carattere esasperato; molti, anzi, sono di completo risentimento. Collegando fra di loro queste prese di posizione, emerge un'analisi molto interessante e indicativa; oggi dopo molti anni di vicende politiche e di lotte sindacali anche il lavoratore ha una sua esperienza; che può essere così riassunta: quella positiva gli deriva dalle lotte sindacali e politiche che hanno sempre saputo contrastare il passo alla classe padronale, facendolo avanzare nelle conquiste del lavoro ed infondendogli sempre meglio il concetto classista, l'esperienza negativa, è dovuta ad una conoscenza più diretta di un certo malcostume di ipocrisia politica e sindacale che il lavoratore ha subito in tutti questi anni.

La mancanza di un'adeguato servizio, il costo sempre più elevato del trasporto spingono l'utente a servirsi di un proprio mezzo. Ecco come i meno abbienti risolvono il problema.

mezzi sono più idonei ma l'assegnazione viene fatta dal Comune tenendo conto della funzione di complemento che l'ATM ha in questo caso nei confronti dell'economia cittadina e ordina il materiale rotabile a quella fabbrica che più necessita di lavoro.

Da qui una delle origini dei costi elevati in quanto i mezzi non rispecchiano le esigenze del'economia aziendale, e inoltre, l'inizio della sfiducia verso le capacità dei dirigenti dell'ATM resi responsabili verso l'opinione pubblica di questa situazione. Si tratta di oneri elevatissimi se si pensa alla manutenzione, all'organizzazione, alle scorte che debbono essere almeno raddoppiate per assicurare l'efficienza di un grande parcheggio di vetture di tipo estremamente vario. Se a questo noi aggiungiamo l'assenza di una politica viabilistica, il caos in quella urbanistica intimamente legata ai trasporti, si ha un'idea delle ragioni di fondo che hanno permesso l'accumularsi del presente enorme passivo di bilancio.

L'ATTACCO AI DIRIGENTI

Questo stato di cose, unito all'arenarsi per burocrazia o per ragioni di ordine politico di ogni iniziativa tendente a sbloccare questo circolo vizioso, crea demoralizzazione anche fra i tecnici dell'ATM.

Chi, credendo nei compiti della Municipalizzata; vede prevalere ovunque la demagogia anche là dove dovrebbe trovare una ferma difesa; o chi prendendo con entusiasmo il lavoro come se fosse la « sua » azienda sente l'intrigo politico soffocare ogni idea innovatrice non può non demoralizzarsi ed essere allettato dal comodo quanto tentatore motto « chi me lo fa fare? ».

Così le destre si apprestano a raggiungere la loro mèta che è l'annullamento delle aziende marginali e succube all'iniziativa privata. La pubblicazione degli stipendi dei dirigenti dell'ATM e la nomina di una commissione d'inchiesta per tali retribuzioni fatta nel momento in cui si nega ai lavoratori dei gradi inferiori la continuazione e la conclusione di trattative in atto da anni, nascondono chiari obiettivi. Il primo è di far credere all'opinione pubblica che le autorità non sapevano l'entità degli stipendi elargiti ai funzionari che, guarda il caso, vengono concordati fra il Sindacato Dirigenti e le autorità comunali preposte e pertanto nulla hanno a che vedere con la vertenza in corso fra ATM e dipendenti. Il secondo è quello di mostrare ai cittadini ed ai dipendenti la Municipalizzata come un'ente immorale che elargisce milioni ai propri dirigenti e che anche per questa ragione ha accumulato ed accumula miliardi di passivo.

A parte che per fare un discorso serio i giornali avrebbero dovuto fare raffronti fra le laute paghe dei propri direttori e quelle dei dirigenti dell'ATM o, quanto meno, fra la

paga del nostro direttore e quella di un complesso di eguali dimensioni (Pirelli - Alfa Romeo ecc), è evidente lo scopo che questa campagna si propone è quello di far discutere sulle cose marginali onde evitare la puntualizzazione delle responsabilità di fondo.

Sotto questa luce cadono le finte meraviglie di qualsiasi autorità e risalta la beffa della nomina della Commissione d'inchiesta.

Per i liberali è preferibile che i dirigenti di tutte le aziende Municipalizzate vengano pagati meno di quanto offre il mercato privato, solo così queste aziende possono divenire il rifugio dei tecnici meno preparati, del rifiuto dell'iniziativa privata. Così si scongiura il pericolo della concorrenza che nonostante, le remore citate, sovente la municipalizzata fa all'industria privata, non solo nell'ENI ma anche nella stessa ATM; proprio nel settore più criticato, quello delle officine, è dimostrabile anche in cifre assolute che la fabbricazione di particolari per i propri mezzi se effettuata nell'ATM ha un costo inferiore al prezzo di mercato.

Se la pubblicazione di, quelle cifre aveva lo scopo di scagliare i dipendenti, a cui si nega miglioramenti nonostante le loro retribuzioni siano *al di sotto del minimo vitale, contro i dirigenti che hanno stipendi definiti da « nababbi » l'azione ci sembra puerile ed offensiva. I tranvieri non sono incapaci dì ragionare e non possono fare a meno di notare che il deficit è dell'ordine di decine di miliardi mentre lo stipendio annuo dei 22 dirigenti assomma complessivamente a 150 milioni. Può essere quella una strada che conduche al risanamento dell'ATM?

No, caro direttore, quella è la strada per la divisione della classe lavoratrice che venne intrapresa dal 1924 fino al 1945 e che fu tanto funesta a tutto il popolo.

E' evidente che parlare oggi di bilancio economico in una azienda le cui remore politico-sociali assommano ad oneri di decine di miliardi significa mascherare il vero fine che è quello di giungere alla sudditanza dell' azienda pubblica all' iniziativa privata.

TRAM A 50 LIRE?

Con risalto la stampa cittadina ha pubblicato che l'apposita Commissione istituita dalla C.A. ATM avrebbe approntato un progetto di revisione delle tariffe urbane da sottoporre alla Giunta. Si tratta, anticipano i giornali, di ridurre il pezzo della corsa a 50 lire sia nei giorni feriali che festivi.

Non riteniamo i cittadini gente dalla memoria labile, il primo progetto della Giunta presentato nei primi mesi di quest'anno al Consiglio Municipale, prevedeva l'istituzione di un biglietto ordinario feriale (Metropolitana compresa) a L. 50 e l'abolizione delle tariffe preferenziali. Contro tale progetto a lungo lottarono le sinistre dell'opposizione e, nell'interno della maggioranza, i consiglieri delle ACLI i quali richiedevano il mantenimento della tariffa preferenziale per i lavoratori.

Il compromesso fù trovato nelle attuali tariffe (L. 70 biglietto comune - L. 42 tariffa preferenziale); per i giorni festivi fù fissato il prezzo della corsa a 100 lire. Oggi si cerca di ritornare sulla prima proposta della Giunta facendo apparire una diminuzione il biglietto unitario a 50 lire. Da questo ritocco la stragrande maggioranza degli utenti (i pendolari, che sono anche i più bisognosi) avrebbe un nuovo aumento di 8 lire per corsa che porterebbe a veder raddoppiato (da 25 a 50 lire) il costo del mezzo di trasporto

nel giro di pochi mesi. Questo aumento sopportato dai lavoratori avrebbe a coprire largamente la diminuzione del biglietto durante le ore di « morbida » e serali; ore in cui le poche vetture spesso circolano semi vuote.

Per il prezzo della corsa festiva, attualmente fissato a 100 lire, alcuni dirigenti debbono essersi accorti che, conti alla mano, il tram non riusciva a far concorrenza neppure al taxi, e, dopo aver respinto le critiche di quanti lo fecero presente durante la discussione a Palazzo Marino, oggi non si può fare a meno di constatare le disastrose conseguenze di tale aumento.

Nelle proposte della C. A. non vi è nessun ripensamento sulla funzione sociale del trasporto pubblico nè sui riflessi che questo ha nell'economia cittadina. La proposta di una unica tariffa nasce esclusivamente da considerazioni di convenienza amministrativa e dal prospettato nuovo riordino dei trasporti (vedi agente unico) che costituisce l'ultimo ritrovato miracolostico atto non a migliorare e potenziare il trasporto dei poveri, ma a ricercarne l'ipotetico pareggio di bilancio mentre i mali che sono alla radice del trasporto rimangono insoluti e la crisi si cerca, a spese dei lavoratori, di rinviarla nel tempo.

Vincenzo

Quanti sono i lavoratori che per avere un diritto di abitare in una casa più decente hanno dovuto prostrarsi a certi dirigenti, o fare la tessera a quel partito o a quel sindacato senza nessuna convinzione, animati solo dal risolvere le loro drammatiche condizioni familiari?

Quanti sono i lavoratori catturati dall'esca di agevolazioni di vario genere che sono caduti nelle spire di certi responsabili, che con formule empiriche li tengono iscritti alle loro organizzazioni?

Se poi vogliamo tener conto di tutta quella vasta gamma di strumenti di maleinformazione che la classe padronale esercita sul lavoratore è facile immaginare quante difficoltà crei nell'orientamento delle lotte future.

Oggi dobbiarho dire chiaramente al lavoratore che il suo millenario nemico di classe (il capitalismo) nel tessere la ragnatela delle complicità, trova sempre nell'opportunismo dello sfuttato il suo migliore strumento di opressione.

In questo periodo di tempo si parla molto di una « crisi » che dovrebbe essere risolta, ormai la parola crisi, è in tutta la sua pienezza manifestata in ogni momento della nostra vita: crisi dell'agricoltura; e noi dobbiamo pagarla attraverso i prezzi dei generi alimentari, crisi della scuola; e noi la paghiamo con il disagio dei nostri figli, crisi urbanistica; e noi la paghiamo con una vita caotica con forte perdita del nostro tempo libero, crisi dei trasporti; qui, noi la dovremmo pagare come cittadini e come dipendenti!. Nel presente, in cui ci troviamo impegnati nella soluzione delle due vertenze: delle competenze accessorie e del regolamento promozioni, la lotta non è a sè stante, già le affermazioni sull'agente unico e la riduzione dell'organico, preludono un avanzamento di una linea politica del grande padronato che nella strategia della propria azione, tocca tutte le corde che spesso fanno capo all'opportunismo individuale di alcuni lavoratori.

I lavoratori che cedono alle pressioni della Direzione come ultimamente coloro che si sono sostituiti ai lavoratori dell'A.E.M. in sciopero nelle sottostazioni, sono complici inconsapevoli, come coloro che nell'esame della esperienza di questi anni rifiutano di battersi solo tenendo conto degli aspetti negativi creati dal clientelismo e dalla fumosità di alcuni individui. Il lavoratore deve rendersi conto che nell'attuale società il padrone si è specializzato anche come farabutto, infatti la finezza di ricamo di tutta la sua azione, è appunto sempre nel colpire dolorosamente il lavoratore servendosi della mano di colui che è male orientato, COME FA LA MAFIA. Colamonico Biagio

VOCI DELL'A.T.M. - 5
Leggete Rinascita Nuovo aumento per i lavoratori

Unità e chiarezza nella lotta contro i "padroni„

Il rifiuto padronale di rinnovare i contratti, la pretesa di prorogarli senza migliorie, e addirittura la richiesta di peggiorarli, stanno accomunando le vertenze di numerose categorie fra le quali edili, tessili, metallurgici, elettrici e tranvieri. Un fronte di oltre due milioni di lavoratori trova infatti dinnanzi a sè il padrone privato e il padrone Stato, uniti nel difendere il profitto. I capitalisti di casa nostra, immorali e corrotti si adoperano in tutti i modi per contrastare l'avanzata della classe lavoratrice. Essi si fanno scudo dalle forze di polizia per salvaguardare il privilegio nei licenziamenti e il non rispetto delle scadenze contrattuali. Continuando di questo passo sorgono nelle coscienze dei lavoratori necessità di ostacolare l'avanzata oscurantista della borghesia sotto vesti che ricordano il possato regime, che purtroppo lasciò traccie nefaste.

Di fronte a tale situazione si riscontra un certo malcontento nelle masse lavoratrici, ma ciò che ci preoccupa è il disorientamento che permane (se pur marginale) fra alcuni strati di lavoratori e anche fra militanti dei partiti di sinistra, di fronte alle difficoltà della situazione. Noi conduciamo una serie di lotte di carattere profondamente difensivo; e non sempre queste lotte sono vittoriose; abbiamo subito anche degli insuccessi. La lotta è dura, protestiamo contro i licenziamenti ne evitiamo alcuni ma poi ne seguono altri. Non sorprende perciò che dei lavoratori si pongono la domanda : che cosa facciamo?

Tuttavia il modo come pongono la questione è sbagliata, direi che è un modo massimalista di porre il problema ; in fondo i compagni innanzi tutto pongong il dilemma: o rivoluzione o niente.

Le cose non stano così. Porre le cose così vuol dire nascondere sotto la frase rivoluzionaria la tendenza all' inerzia, alla passività politica. Alcuni compagni dicono che gli operai sono stanchi di prendere delle ore per degli scioperi. Ma credono questi compagni; che quegli operai che a loro dire non comprendono la necessità di sacrificare alcune ore di salario per protestare contro i licenziamenti, credono che questi operai siano disposti a salire sulle barricate?

Evidentemente no. E allora che cosa bisogna fare? Bisogna lavorare e lottare, bisogna avere fiducia nelle nostre forze, nelle forze della classe operaia: bisogna lavorare e lottare affinchè la grande avansuardia che ci segue nelle fabbriche, che è cosciente, che è disposta a tutte le battaglie, conquisti anche la parte meno cosciente, meno combattiva, più soggetta all'influenza dell'avversario. Quelle masse noi riusciamo a conquistare soprattutto attraverso l'azione del fronte unico sul posto, cominciando dall'azione in difesa degli interessi immediati.

Noi dobbiamo continuare a difendere i bisogni immediati dei lavoratori, saper portare avanti le grandi masse, saper prevedere tutti i loro bisogni, saper portare avanti le rivendicazioni economiche immediate. Ma nello stesso tempo dobbiamo imparare a legare la lotta per queste rivendicazioni con le lotte più generali dei lavoratori. La lotta sindacale di difesa degli interessi economici immediati deve svolgersi nella direttrice della lotta di classe, che è una lotta politica; non dobbiamo aver paura di dire che conduciamo anche una lotta a carattere politico.

Vi sono purtroppo dei militanti dei partiti di sinistra, cioè partiti della classe operaia che quando si sentono accusati di condurre una lotta politica si sentono impacciati. come se fossero accusati di avere una malattia vergognosa. Eppure oggi lottare per una rivendicazione immediata (anche se la sua entità è trascurabile) significa tentare di scalfire il muro del blocco dei salari indicato da Carli, Colombo e della Confindustria quale misura idonea per risanare le finanze dello Stato.

Per questo ogni lotta aziendale o nazionale può divenire uno scontro politico di classe.

Noi, iscritti ai partiti della classe operaia che ci ispiriamo ai grandi ideali del socialismo, dobbiamo saper legare queste lotte economiche sindacali alla lotta generale che la

classe operaia conduce per la difesa della pace, della libertà, del lavoro, per le riforme strutturali.

Dobbiamo continuare a lavorare per organizzare le lotte in difesa del lavoro e dei più giusti salari e dobbiamo riuscire, attraverso questa lotta economica e sindacale, a portare le masse a prendere coscienza del fatto che dietro il padrone c'è lo Stato capitalistico, e fin che il potere è nelle mani del padrone, qualunque conquista della classe operaia, non sarà mai definitiva: domani bisognerà ricominciare da capo.

Si tratta di creare una coscienza di classe, abituare la classe operaia a combattere, abituarla allo sciopero (valutandone le necessità); a manifestare anche quando vi è il divieto di manifestare. E' assurdo per dei partiti rivoluzionari pensare che possiamo manifestare solo quando c'è il permesso. Quando dei partiti rivoluzionari hanno decine e centinaia di migliaia di lavoratori che li seguono, non possono accettare gli ordini illegali di un qualsiasi poliziotto. Non dobbiamo riuscire attraverso le lotte parziali che si svolgono ogni giorno, legando queste alla lotta generale, sviluppare la coscienza di classe.

E' sulla base dell'esperienza di lot-

Lo sciopero...

E' il 1° ottobre 1965. Sulla movimentata metropoli lombarda (ricca di fatti e di avvenimenti) cade lentamente una fastidiosa •pioggerella.

Dalle ore 9 alle ore 12 il servizio autofilotranviario e M.M. rientra in deposito perchè lo sciopero proclamato dalle tre organizzazioni Sinda-

Aumento abbonamenti

Si poteva agire meglio

Cara « Voce dell'A.T.M. »

Come dipendente dell'ATM ho sottoscritto due abbonamenti tranviari per la moglie e la figlia a trattenuta mensile con scadenza a fine d'anno.

E' successo che un giorno a mia figlia gli viene sequestrato l'abbonamento da un controllore in servizio sulla linea 24 perchè non conforme alle nuove disposizioni susseguite all'ultimo aumento delle tariffe autofilotranviarie.

E va bene come scruppolosità dell'agente controllore di servizio, ma come si può giudicare la Direzione dell'ATM?

Io sono il suo dipendente, e le trattenute operanti sono mensilmente puntuali, perchè il suo ragionamento non è arrivato al punto di aumentare la rimanenza delle trattenute evitando il disgusto di trattare in pubblico i nostri famigliari come delle persone disoneste, ed in più affibiare loro un'ammenda di L. 900?

Sarebbe meglio che in Foro Buonaparte considerassero i tranvieri come dei figli di un'unica famiglia, compresi i loro familiari e non infierire alle loro spalle.

Io come dipendente non sono un estraneo, il mio guadagno è manipolato dall'ATM, e perchè, quindi, dare la caccia ai miei familiari?.

Quale fiducia può nutrire a noi dipendenti il nostro datore di lavoro quando lui stesso mostra pubblicamente di non conoscerci?

Perchè affibiare multe e sequestrare abbonamenti quando loro possono aumentare la rimanenza delle rate senza colpire il morale e la finanza dei suoi dipendenti quando questi hanno sottoscritto un'abbonamento annuale che viene pagato a rate mensili?

Cara «Voce», scusami del mio disturbo, ma se puoi porta con la tua voce a conoscenza del nostro padrone quanto ho scritto sopra.

Morenghi Angelo Dep. Ticinese

ta che le masse acquistano 'la coscienza della necessità della lotta rivoluzionaria per le riforme di struttura. Perciò compagni comunisti, compagni socialisti, e lavoratori bisogna che tutto il nostro lavoro, tutta la nostra attività, sia svolta in funzione delle lotte: sia subordinata alla necessità di portare le masse alla lotta.

La controversia aperta da lunghi mesi nella nostra azienda, sul regolamento promozioni e per il rinnovo delle competenze accessorie, non verte sul poco o sul molto da dare ai lavoratori, ma sul fondamento di diritto che legittima queste inscindibili rivendicazioni: stabilità di occupazione, adeguamento della retribuzione alle necessità del vivere civile, tutela della personalità del lavoratore. E' ora, ripetiamo, che la classe dominante si avveda che la COSTITUZIONE non è quel pezzo di carta che essa crede, ma una conquista che il popolo italiano ha ben dimostrato di saper difendere contro i Governi che l'hanno ignorato e violata sistematicamente per tutti questi lunghi vent'anni, in attesa di potersene disfare.

O.

delle guardie

cali è stato da tutti sentito. Per la prima volta nella storia le guardie dell'ATM hanno aderito allo sciopero? (Questo pensa l'uomo della strada che nelle portinerie dei depositi non vede quel solito movimento di berretti (con striscia verde) che dan. no assicurazione che tutto proceda per il meglio. Questo stato di cose (gli ordini non si discutono) è dovuto in quanto le guardie dalle ore 9 alle ore 12 sono state comandate nelle Stazioni della M.M. per impedire alla gente di scendere in galleria, mentre nei depositi il più alto in grado della categoria se la deve sbrigare da solo facendosi in quattro per poter risanare il deficit di sì vaste proporzioni anche dopo il prestito venuto da oltre oceano tramite lo zio Tom.

Veniamo ai fatti: Prendiamo il deposito Zara per fare un esempio. Durante lo sciopero sono entrate in deposito 53 vetture (dico 53) quindi timbratura delle cedole e ritiro delle tenaglie. Uscita automezzi con materiale per i depositi urbani e interurbani. Entrata automezzi per la consegna della merce al collaudo, quindi verificare il carico in entrata e in uscita. Firmare bolle di materiale in transito, trascrivere e firmare buoni d'uscita, registrazione delle chiavi prelevate durante le ore di lavoro, scrivere su apposito registro l'entrata e l'uscita di automezzi aziendali (targa, orario nome dell'autista), rispondere alle telefonate (n. 2 apparecchi), uscita (ore 12) di 400 e più operai (senza possibilità di controllo), sorvegliare macchine fantasma per evitare tutti gli inconvenienti che ne possono derivare. Tutto questo lavoro e respon. sabilità affibiate sia pur per una mezza giornata ad un solo uomo che non ha lo stipendio da nababbo... ma appena i soldi da poter vivere...

Non è nostro sistema fare della propaganda fuori programma e tanto meno dare un nome ai responsabili di questa torre di babele. Vogliamo solo dare qualche consiglio (nessuno si offenda) per far sì che in avvenire non si verifichino più certi spostamenti di uomini senza prima assicurarsi che il lavoro di vigilanza possa essere materialmente svolto in depositi di una certa importanza.

Continuando su strade sbagliate si và alla deriva come largamente dimostrato dalla politica dei trasporti. A noi guardie ci avevano assicurato che tutto sarebbe andato per il meglio (sfido, le elezioni erano alle porte!...) poi tutte il gregge torna all'ovile : si deve essere di esempio a tutti per quello che riguarda la disciplina e, i primi della classe in fatto di economia.

... Il Segretario generale del Partito ha informato l'adunanza che i datori di lavoro chiedono di rappresentargli la necessità di una riduzione salariale per adeguare il costo di produzione all'aumentato valore della lira. Si aprì una discussione nella quale il Duce ordinò che le domande dei datori di lavoro fossero prese in considerazione, provincia per provincia, secondo le istruzioni emanate dal Ministero delle Cooperazioni e dal Segretario Generale del Partito.

La riduzione non deve essere minore del 10% nè maggiore del 20% dei salari in corso poichè nel primo caso non sarebbero proporzionate agli adeguamenti richiesti e nel secondo andrebbero oltre la presente discesa del costo della vita. Direttorio Nazionale Fascista 3 ottobre 1927

LA REALTA'

La polenta deve ritornare al pristino onore. Se al granoturco aggiungiamo la fava avremo due cibi principali, cui si potranno aggiungere le patate e la verdura. Poco pane e meno carne.

14 giugno 1931

Art. del prof. Bizzozzero sul Corriere Padano)

Un caso tipico è quello della Snia Viscosa. I 30 milioni di Kg. di seta artificiale prodotti nel 1930 sono diventati 34,6 milioni nel 1931: mentre le esportazioni sono passate da 19 a 21 milioni. Mentre il livello dei salari fu ridotto nel 1931, gli utili sono rimasti gli stessi: 12 lire ogni 100 lire investite. Lo stesso si può dire per la Chatillon, che ha accantonato 22 milioni di lire per lo sviluppo degli impianti. E lo stesso si può dire degli altri grandi gruppi industriali come ad esempio la Montecàtini.

(dal « Lavoro Fascista»

13 aprile 1932)

Negli ultimi quattro anni in alcune centinaia di contratti di lavoro stipulati in tutte le sezioni della pro. duzione, i salari sono stati sistematicamente ridotti in una notevole misura percentuale.

(7 marzo 1933 dichiarazione del sindacalista « fascista » De Marsanich)

Gli operai delle miniere di zolfo della Sicilia negli anni recenti sa no caduti di privazione in privazione. Basti ricordare che mentre nel 1923 gli operai guadagnavano in media 16 lire al giorno, nel 1929, quando fu stipulato il primo contratto di lavoro, i salari calarono a 12 lire; ed oggi i salari sono ancor più bassi, perchè il contratto di lavoro non è stato mai esattamente rispettato. (dal settimanale fascista «cantiere» 29 settembre 1934)

L'EPILOGO

Bisogna a mio avviso deporre dal proprio cerebro l'idea che possono tornare i tempi di quella che si chiamava la prosperità; la prosperità che diventa l'ideale della vita, come se gli uomini della vita non avessero altro da fare che accumulare denaro. Noi andiamo forse verso un periodo di umanità livellata sopra un tenore più basso. Non bisogna allarmarsene. Questa può essere un'umanità fortissima, capace di ascetismi e di eroismi come noi non immaginiamo forse in questo momento.

(B. Mussolini discorso dell'H maggio 1934)

1935 GUERRRA D'ETIOPIA

1936 GUERRA DI SPAGNA

1939 GUERRA D'ALBANIA

1940 2' GUERRA MONDIALE

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MILANO:
crisi economica del 1927
LA STORIA INSEGNA La
Rep. vigilanza

TEMPO LIBERO

SEZ•

Convocata l'assemblea annuale dei soci

Il giorno 18 Novembre 1965 presso la sede del Circolo Ricreativo in P.le M. D'oro n. 2 alle ore 20 in prima convocazione e alle ore 21 in seconda convocazione si terrà l'assemblea annuale dei soci, e la votazione per le elezioni del nuovo comitato di sezione.

Ordine del giorno

Relazione per l'attività svolta nell'anno 1965 d a I Comitato uscente

Nomina del comitato elettorale

Elezione comitato

Varie

Si ricorda ai soci che non potessero partecipare a 11 a riunione, che pos'sono delegare un altro socio dipendente di loro fiducia.

Ogni socio non può portare più di 3 deleghe.

LASTAGIONEDEL Piccolo Teatro

FESTA SOCIALE DI FINE D'ANNO

Il giorno 20 Novembre 1965 (sabato) alle ore 20,30 al Ristorante « FIORENTINA » di via A. Scesa n. 3 (Porta Vittoria) si terrà la festa sociale di fine anno con la distribuzione dei diplomi per i campionati sociali di Tiro al Piattello e Caccia Pratica.

Nell'occasione saranno festeggiati i vent'anni di attività della Sezione Caccia e Tiro a Volo.

La quota di partecipazione è di L. 1.800 da versare entro il giorno 16 Novembre 1965 alla sede del Circolo Ricreativo nelle ore d'ufficio, oppure presso i Sigg. Bobbiese Francesco Dep. Molise - Scarcello Tommaso Dep. Novara.

Buone iniziative del Circolo da non scordare

La stagione del Piccolo si è riaperta quest'anno con una rappresentazione del teatro di Edoardo

commedia tipicamente italiana con Edoardo de Filippo.

ABBONAMENTI:

A TRE SPETTACOLI

Tagliando n. 1 Le Troiane Tagliando n. 2 Duecentomila e uno Tagliando n. 3 I Mafiosi

I

a VILLA LESA sulle sponde dell'incantevole

Enrico Gorla, uno dei vincitori del festival dei giovani cantanti posa assieme a Marcheselli

ECO DI CRONACA

OROLOGI PER TUTTI

Sono già parecchi anni che il C. R. ATM organizza a partire dal mese di ottobre una vendita eccezionale di orologi di gran pregio a prezzi convenzionati ed oltremodo convenienti. Ricordiamo che promotore dell'iniziativa nel 1958 fu l'Orologeria Svizzera Collemberg che ogni anno ha presentato dei prodotti veramente eccezionali per qualità e prezzo. Anche questa volta, la più anziana ditta convenzionata col C.R. ATM ha voluto proporre ai dipendenti ed alle loro famiglie tutta una serie di orologi di indubbio valore fra i quali ognuno ha solo da scegliere per l'uso che ne vuole fare. C'è sempre lo Zenith ed è naturale che ci sia considerate le sue prerogative di precisione ed è pure da considerare che nonostante molte difficoltà, ad ogni orologio è stato mantenuto il prezzo del 1964. Richia-

miamo l'attenzione sull'offerta che può risolvere parecchi dubbi alle prossime feste Natalizie: il Lanco da donna con cassa e bracciale in oro massiccio a sole 27.000 lire in dieci rate e cioè con uno sconto di oltre il 20% sul prezzo normale. Portiamo infine a conoscenza che nella prima quindicina del 1966, presso il C. R. ATM, l'Oreficeria-Orologeria Svizzera Collemberg effettuerà l'estrazione di ricchi premi (1. premio: un orologio Zenith da uomo automatico in oro 18K) destinati a tutti i dipendenti ATM e familiari che nell'anno 1965 hanno effettuato un qualsiasi acquisto presso questa Ditta. Tutti partecipano di diritto indipendentemente dalla cifra spesa o dalla forma di pagamento. Naturalmente parteciperanno di diritto anche tutti coloro che ocquisteranno orologi nella vendita eccezionale che abbiamo segnalato.

A TUTTI I SEI SPETTACOLI

Tagliando n. 1 Le Troiane Tagliando n. 2 Duecentomila e uno Tagliando n. 3 I Mafiosi Tagliando n. 4 Un trono e il popolo (Il Gioco dei Potenti - I G.) Tagliando n. 5 La guerra delle Due Rose (II Gioco dei Potenti - II G.) Tagliando n. 6 Le baruffe chiozzotte

I

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Luciano Alberici, Gastone Bartolucci, Ugo Bologna, Giulio Borgi, Pietro Buttarelli, Paride Calonghi, Lino Capolicchio, Alfonso Cassoli, Carlo Cataneo, Donatella Ceccarello, Valentina Cortese, Enrica Corti, Elio Corvetto, Renato De Carmine, Ottavio Fanfani, Valentina Fortunato, Gianni Garko, Gabriella Giacobbe, Vigilio Gattardi, Franco Graziosi, Carla Gravina, Anna Maestri, Mario Mariani, Gianfranco Mauri, Marisa Minelli, Ludovica Modugno, Corrado Nardi, Anna Nogara, Glauco Onorato, Corrado Pani, Gigi Pistilli, Tino Scotti, Ferdinando Tamberlani, Mario Valdemarin, Lina Volonghi.

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Simpatiche manifestazioni

CALCIO: Sport ricreativo

Palmanova batte Zara (1 a O) e Baggio (3 a 1)

1 terminava l'incontro che ha avuto fasi di alta drammaticità e che ha visto impegnati gli atleti delle due formazioni in modo completo. Da noi intervistato l'allenatore della squadra di Baggio Sig. Occhipinti, che ha svolto nel poco tempo avuto a disposizione un buon lavoro di selezione, ci ha detto:

« Ritengo giusto sostanzialmente l'esito della partita, anche se lo svantaggio poteva essere attenuato o addirittura annullato con un arbitraggio più obiettivo. I migliori in campo per la squadra di Baggio sono stati: la difesa tutta con particolare riferimento al portiere Brenna, che si è prodotto in acrobatiche parate e l'attaccante Macelloni autore dell'unica rete di Baggio. Nel complesso ottima la difesa carente l'attacco. » Successivamente l'allenatore Occhipinti, nell'auspicare il rinnovarsi di questi incontri fra le rappresentative dei vari depositi, ci ha preannunciato la sua intenzione di procedere, sulla base del risultato raggiunto e delle prove fornite dai singoli atleti, a preparare una squadra che dovrebbe dare del filo da torcere a tutte le altre formazioni aziendali. Nel chiudere la cronaca di questo incontro riteniamo di dovere condividere la tesi del sig. Occhipinti circa la opportunità che questi incontri abbiano a ripetersi in modo da poter arrivare per l'anno 1966 a disputare un regolare torneo aziendale fra le varie rappresentative dei depositi.

4

Ritrovo partecipanti:

PIAZZA CASTELLO - sede Autostradale ore 7,20

PIAZZA FIRENZE - termine Corso Sempione ore 7,30

Partenza da Milano, via autostrada, per Novara - Santhihà

ARRIVO A TORINO (Piazza Castello) ore 9,45 (circa)

Proseguimento per il Salone dell'Automobile

Tempo libero a disposizione

Ritorno:

PARTENZA DA TORINO (Piazza Castello) ore 17,00

ARRIVO A MILANO (Piazza Castello) ore 19,30 (circa)

QUOTE

Viaggio e ingresso al Salone

Dipendenti L. 700 1.000

Familiari a carico » 1.000 1.400

Aggregati » 1.300 1.700

Il prezzo comprende il viaggio di andata e ritorno in pullman e l'eventuale biglietto d'ingresso al Salone dell'Automobile. Il biglietto di ingresso concorre all'estrazione giornaliera di una automobile, l'apposito tagliando dovrà essere imbucato nel

l'urna posta all'ingresso del Salone. I figli dei dipendenti, fino all'età di 10 ANNI, hanno il viaggio gratuito, a richiesta potrà essere fornito il biglietto d'ingresso al Salone ( lire 400).

Le iscrizioni si ricevoo presso la Segreteria del Circolo Ricreativo A.

T. M. e presso i Rappresentanti di Deposito, dal giorno 18 OTTOBRE fino a completamento di uno o più pullman.

PROSSIME GITE IN PROGRAMMA

CERVINIA (Val d'Aosta) - Sabato 27 novembre

ZERMATT (Svizzera) - dal 3 all'8 dicembre

Hotel Gornergrat

CORVATSCH (Svizzera) - Domenica 19 dicembre

MADONNA DI CAMPIGLIO - dal 6 al 19 gennaio 1966

Pensione Alpina

Crociera S. AMBROGIO

6 - 11 - Dicembre

Genova. Cannes. Napoli

Vi sono gli ultimi posti liberi prenotarsi da Discordi Tommaso - Telefono n. 84.35.912 ,

Il Vice Presidente del C. R. Colamonico si congratula con il capitano della squadra di Palmanova

Alcuni mesi fa si è iniziato dando dovuto risalto ad alcune partite di calcio tenutesi fra i lavoratori di Zara; l'interesse da queste suscitato è stato positivo tanto da interessare tutti i depositi.

Sotto l'egida di "Voci" sono state organizzate due partite fra Zara Palmanova e fra Palmanova e Baggio, una terza si terrà in questa domenica. L'affluenza di pubblico (dipendenti, familiari ed anche utenti), dimostra che questa è una forma di ricreazione sentita dai lavoratori e che rafforza nel tempo stesso i legami interni ed esterni dei tranvieri. "Voci" è un giornale di fabbrica che può sollecitare o sostenere determinate iniziative ma spetterà al Circolo organizzare ed aiutare tecnicamente le iniziative che, come questa, raccolgono gli unanimi consensi dei lavoratori.

ZARA - PALMANOVA

O a l

Sabato 9 ottobre si è svolto al Campo Sportivo di Affori l'atteso incontro fra la squadra di Palmanova quella di Zara. Per l'occagione il Circolo Ricreativo ha messo a disposizione una coppa intitolata al sindacalista recentemente scormparso OSCAR MORINI.

La partita, condotta con vivacità ed accanimento dal primo all'ultimo minuto, ha visto i giocatori di Palmanova, evidentemente più gio-, vani e preparati, lanciati all'attacco invadere letteralmente l'area avversaria nella vana ricerca di realizzare un gol che sancisse la superiorità tecnica (e giovanile) della loro prima linea.

La squadra di Zara, possente in difesa, di tanto in tanto partiva con sporadiche puntate che spesso si risolvevano prima che l'azione diventasse pericolosa. Solo dopo la metà del secondo tempo, quando già la nebbia aveva preso ad invadere copiosamente il campo, Palmanova è riuscita a segnare l'unica rete frutto non dell'azione personale o di

gruppo di quella squadra, ma di un caso fortuito quanto fortunoso. Palmanova si è meritata la vittoria se non altro per i numerosi « pali » (tre se non erro) e per la dimostrata superiortià dell'attacco. Ma il verdetto di partita, per quanto giusto, non spaventa la squadra dei bianco azzurri i quali hanno imparato a loro spese quanto sia necessaria la preparazione e l'affiatamento fra gli uomini della prima linea. Domenica giocherà con Palmanova ed avrà la sua meritata rivincita.

PALMANOVA - BAGGIO 3 a 1

Sabato sera 16 c. m. alle 21 sul campo della società sportiva « Visconti » si è svolto l'atteso incontro calcistico tra le squadre dei depositi Baggio e Palmanova. La sfida lanciata da Baggio contro Palmanova ha avuto inizio con la scesa in campo delle formazioni che erano così composte: BAGGIO: Brenna, Rossi, Mariani, Mantovani, Iserina. L., Vignati, Paolini, Masotti, Iserina C., Macelloni, Doni.

PALMANOVA: Bin, Reginato, Salari, Battaglini, Bortolotti, Oliviero, Casadio, Mordenti, Sperandio, Lovrinovich, Regalia, Al fischio dell'arbitro signor Testa iniziava u n a gara serrata ed avvincente che vedeva all'inizio il predominio della squadra di Baggio che al 20' su tiro micidiale di Macelioni andava in vantaggio. Successivamente al 42' su rigorel i Palmanova pareggiava e sul risultato di 1 ad 1 si chiudeva il I tempo.

Nella ripresa dopo che la squadra di Baggio aveva operato alcune sostituzioni inserendo Trani al posto di Iserina C. e Cazzaniga al posto dell'infortunato Vignati il Palmanova andava in vantaggio al 25' per autorete, vantaggio che veniva rad doppiato a pochi istanti dalla fine da una rete viziata da un vistosissimo fuori gioco che purtroppo l'arbitro non rilevava. Sul risultato definitivo di 3 reti ad

A tale scopo proponiamo che il giornale «VOCI ATM » si faccia promotore di tale torneo, fissandone i criteri e le modalità. in modo che da tale civile competizione ne traggano giovamento i lavoratori tutti che per l'occasione, ritrovandosi sul piano della competizione sportiva, potranno imparare a meglio conoscersi e stabiliranno contatti che attualmente per la diversa dislocazione dei luoghi di lavoro sono assai ridotti o per meglio dire nulli. la redazione dep. Baggio

4 NOVEMBRE

Alla loggia dei mercanti la Estemporanea del tranviere milanese

Promossa da Ghita Hussar editore

TRANVIERI PITTORI

della rivista " Valigia diplomatica„

1. - L'Estemporanea si terrà il 4 No vembre in Milano alla Loggia dei Mercanti.

2. - Al concorso potranno partecipare tutti i dipendenti dell'A.T.M.

3. - L'Estemporanea consiste nel ritrarre in luogo aperto al pubblico, una veduta o i particolari della Loggia dei Mercanti, a scelta dei partecipanti.

4. - Le tele debbono essere timbrate prima d'iniziare il lavoro alla Loggia dei Mercanti dalle ore 8 alle ore 9 e consegnate nello stesso luogo entro le ore 16.

5. - La misura delle tele è libera. Le tele vano firmate solo a premiazione avvenuta. I dipinti debbono essere muniti di cornice o listelli, senza vetro.

6. - I quadri che la Giuria (composta dai Sigg. Trecani, Da Grada, Ramponi, Scalvini, Bedeschi, Niotti) screderà scegliere come più Meritevoli di valore artisticorispondenti al tema, saranno esposti nei locali del Caffè Gabriere - Via Mercato n. 2.

7. Ai primi tre quadri classificati a giudizio inappellabile e definitivo della giuria verrano assegnati i seguenti premi in denaro:

premio L. 50.000

premio » 30.000

premio » 20.000

al 4" 5° e 6° classificati verranno assegnati altri premi in oggetti utili.

La premiazione dei vincitori si effettuerà presso il Caffè Gabriele Domenica 7 Novembre alle ore 10.

8. I concorrenti dovranno far pervenire la loro partecipazione agli uffici del C.R.A.L. entro il 3 Novembre c. a.

9. L'Ente organizzatore declina ogni responsabilità per qualsiasi infortunio eventuali smarrimenti, furti o dani alle tele.

10.- I quadri premiati rimarranno di proprietà dei partecipanti.

Il quadro vincente della mostra della Resistenza tenutasi quest'anno 8 VOCI DILL'A_TAIL
NOVEMBRE GITA A TORINO con visita al salone dell'auto
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