iiiii DECISI A RAGGIUNGERE L'ACCORDO
Raggiunta una posizione unitaria dei sindacati - La direzione convoca le parti per il giorno 21
Validità di una impostazione
Quando uscirà questo numero di Voci dell'ATM, forse un grosso avvenimento avrà visto la sua conclusione, si tratta della chiusura definitiva della trattativa sulla regolamentazione delle promozioni e avanzamenti. Questo fatto sindacale, merita una sua valutazione che esulando da considerazioni particolari e categoriali, si collochi nel quadro più generale della linea che il Sindacato Unitario ha portato avanti con fermezza e coerenza, respingendo pressioni e ricatti che le varie parti venivano portate avanti
Fin dal momento dell'impostazione della carta rivendicativa, abbiamo avuto presente la delicatezza della questione e le aspettative che il parlare di sviluppo di carriera, si proponevano all'attenzione di molti lavoratori. Siamo sempre andati avanti sul terreno sindacale, senza mai illuderci che la tematica rivendicativa, potesse rappresentare una modificazione delle attuali tapurtroppo ha fatto qualche albelle di inquadramento, come tra Organizzazione Sindacale, non essendo la regolamentazione delle promozioni e avanzamenti un fatto economico.
L'impiego di fondo — che ha permeato tutta la nostra impostazione — è stato quello, di consegnare a tutti i lavoratori dell'ATM uno strumento permeato di dimocrazia, che mettesse fine, alla discriminanazione, al paternalismo, e dasse al lavoratore singolo, più, libertà di espressione sindacale e politica. A questo tendeva la nostra azione, a questo è approdata una lunga e molte volte incompresa trattativa.
Con la regolamentazione democratica delle promozioni e degli avanzamenti, ogni lavoratore dell'ATM è più libero nel vero senso della parola, le garanzie di automatismo che esso contiene, sono il frutto di una grande battaglia sindacale, che in alcune occasioni ci ha visti soli. come Organizzazione Sindacale. Quando i lavoratori avranno modo e tempo, di conoscere il testo dell'accordo, ne siamo convinti, lo apprezzeranno per il contenuto rivoluzionario che esso contiene, e per la sostanza economica che rappresenta. Era un appuntamento con gli impegni che il nostro Congresso ci aveva consegnato, lo abbiamo portato avanti con fermezza e decisione, vincendo le resistenze della controparte e corrispondendo pienamente alle attese dei lavoratori tutti.
que fermata l'attività del noCon questo non si è comunstro Sindacato, siamo andati avanti in altri campi e terreni è continuata la nostra lotta esterna per una politica dei lavoratori dell'ATM allo Sciopero Generale del R Giugno — è stata la riprova della maturazione nelle coscienze di cosa significhi la nostra linea —
e abbiamo iniziato il discorso sul rinnovo delle competenze accessorie per tutti i lavoratori dell'ATM. Il primo incontro è stato orientativo, si può però dire ni è emersa una sostanziale unità fra le Organizzazioni che sin dalle prime impressioSindacali — mentre è parso a noi, che il tentativo che la controparte porterà avanti, sarà quello di constatare, che in questi ultimi anni sia accresciuto lo sfruttamento dei lavoratori e che quindi esistano le ragioni per rivedere le competenze accessorie. Si tratta evidentemente di un tentativo destinato a fallire, in quanto è intuibile che viene portato avanti con il preciso scopo, di attuare e continuare una politica di contenimento dei salari per far pagare ai lavoratori una serie di scelte che ogni giorno che passa si rilevano sbagliate e incapaci di risolvere la crisi che ha investitoTATM. Non si deve aver timore di parlare del costo della richiesta, sono migliardi di aumento che vengono richiesti, può sembrare una cifra astronomica — per coloro che non pensano che non pensano che all'ATM siamo oltre 14.000. Se si fa questa semplice considerazione, risulta immediatamente il senso della responsabilità che ha permeato la richiesta avanzata, ed è proprio per questo senso di recisamente avanti per fare delle competenze accessorie un sponsabilità che andremo deimportante momento della nostra vita sindacale, e per dare un grosso sontributo a far fare una svolta a tutta una impostazione che accolga sempre di più e meglio le aspirazioni dei lavoratori.
Una legge necessaria
Sciopero del 9 giugno
L'assolombctirdat ha accusato il colpo
Pubblichiamo parte di una dichiarazione rilasciata, sullo sciopero, dal segretario responsabile della CCdL, Aldo Bonaccini.
La proclamazione e l'effettuazione dello sciopero generale del 9 giugno nei settori dell'industria e dei trasporti sono state colte dai gruppi conservatori e reazionari della nostra provincia come occasioni per scatenare una delle più ignobili e violente campagne di odio antioperaio. Tutto quanto v'è di più vergognoso e, al tempo stesso, banalmente stupido, è stato messo in atto per colpire la classe operaia milanese, la sua lotta, il suo sindacato unitario.
Centinaia di migliaia di operai in sciopero, le fabbriche deserte, sono fatti che non contano per quei cir-coli che avevano già deciso da molti giorni che lo sciopero si sarebbe concluso, in ogni caso, con un fallimento. Si è così arrivati al caso limite di un giornale pomeridiano che, due ore prima dell'inizio dello sciopero annunciava già a piena pagina il suo completo fallimento. Un così volgare disprezzo dell'opinione pubblica e dell'intelligenza dei milanesi non ha certo bisogno di commenti oppure di contestazioni polemiche.
in stridente con-
Ma oggi dopo che l'orgogliosa borghesia lombarda ha dovuto malamente accusare il duro monito subito dalle fabbriche deserte, credo sia possibile e sia necessario un più ampio discorso sui momenti ed episodi che hanno accompagnato questa grande manifestazione di lotta del nostro proletariato.
In primo luogo qualcosa va detto sulla vita interna e sulle decisioni della nostra Camera del Lavoro.
L'ENTE UNICO TRASPORTI LOMBARDI
Testo del progetto di legge presentato dagli on. Ripamonti, Vigorelli e Leonardi
E' istituito l'Ente unico trasporti di Lombardia, Ente pubblico economico.
L'Ente ha lo scopo di provvedere alle costruzioni di opere pubbliche, all'approntamento di complessi infrastrutturali riguardanti i trasporti pubblici in Lombardia, alla gestione dei servizi di trasporto pubblico secondo criteri unitari, e al coordinamento dell'attività di trasporto pubblico nel proprio territorio. Il territorio operativo dell'Ente è definito con provvedimento regionale e, sino a che la Regione non è istituita, con decreto del Ministro per i trasporti.
L'Ente può assumere partecipazioni in imprese aventi fini eguali o ad essi collegati.
Gli Enti locali compresi nel territorio cedono in uso gratuito all'Ente i beni mobili ed immobili destinati a servizi di trasporto urbano, suburbano ed interurbano, anche se pertinenti a proprie aziende autonome entro il 1 gennaio...
Sono altresì trasferite all'Ente le organizzazioni amministrative aziendali degli Enti medesimi, con il relativo personale e con i rapporti attivi e passivi, tanto di diritto privato che di diritto pubblico.
Le concessioni a privati di ferrovie, di tramvie e di autolinee aventi ad oggetto linee di trasporto cadenti in tutto o per il loro tratto più importante di percorrenza nel territorio operativo dell'Ente alla ro scadenza cessano e sono assunte dall'Ente.
L'Ente può tuttavia chiedere alle autorità concedenti che le concessioni siano risolte ed i servizi siano da esso assunti .In tal caso l'autorità concedente fissa l'equo indennizzo dovuto dall'Ente al concessionario, cessante.
L'Ente può assumere concessioni di linee cadenti fuori dall'ambito del proprio territorio, tecnicamente connesse a linee proprie.
Gli Enti locali di cui all'art. 2 acquistano tante quote di partecipazione per ogni 100 milioni di beni conferiti, valutati al momento del conferimento, mediante accordo fra le parti.
Gli Enti locali non conferenti compresi anche solo per parte del loro territorio, nel territorio operativo dell'Ente, sono obbligatoriamente consorziati, e possono sottoscrivere quote. Le Provincie possono consorziarsi all'ente acquistando almeno una quota. Sono organi dell'Ente: l'Assem-
blea, il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, il Collegio dei Revisori.
L'assemblea è composta: di un rappresentante per ogni locale quotista, con tanti voti quante sono le quote di un rappresentante, per ogni gruppo di 100.000 abitanti per gli Enti locali non quotisti, eletti dai Consigli comunali secondo le rappresentanti della Regione, sino a norme statuarie dell'Ente; di due quando questa non è istituita, eletti dai presidenti delle Amministrazioni provinciali; di due rappresentanti del personale dell'Ente, di tre rappresentanti dello Stato.
L'Assemblea elegge nel suo seno un Consiglio di Amministrazione, composto di non più di sette membri, , uno dei quali Presidente. Questi ha la legale rappresentanza dell'Ente.
Il Consiglio di Amministrazione dura in carica quattro anni.
L'Assemblea può costituire commissioni permanenti per funzioni determinate.
Il Collegio dei Revisori è composto di tre membri, due eletti dall'assemblea, ed il Presidente nominato dalla Regione, e sino a quando questa non è costituita, dal Ministero (continua in 2a pagina)
Uno sciopero generale è misura di lotta molto seria e su di essa il Comitato direttivo ha lungamente dibattutto, durante quattro sedute, sino a poche ore dalla sua effettuazione, per valutare con accurato, minuzioso impegno ogni aspetto nuovo della situazione. E sempre sulla decisione di sciopero s'è raggiunta unanimità di valutazione di voto.
Ma per il Corriere della Sera e per altri fogli della borghesia milanese questo non è vero: loro sono attaccati al vecchio cliché per cui c'è uno che comanda e gli altri che si conformano. Quindi, lo sciopero l'ha ordinato il PCI. Non conta se alla conferenza stampa, il compagno Di Poi abbia ridicolizzato questa tesi, ricordando che egli è membri del Comitato centrale del PSI; non conta che il Comitato esecutivo della Federazione milanese del PSI abbia preso posizione ufficiale e pubblica di pieno appoggio allo sciopero. La manifestazione l'ha imposta il PCI e basta: altrimenti non si può fare il titolo a forti tinte. I motivi dello sciopero: non esistono, dice qualche giornale. Lo sciopero è assurdo, afferma qualcun altro. Poi 'anche la CISL milanese riconsidera le proprie valutazioni e la sua assemblea generale arriva a denunciare le stesse situazioni che la Camera del Lavoro denuncia ed a richiedere misure di lotta adeguate, quelle stesse che la Camera del Lavoro aveva afferma(Continua in 2' pag.)
ANNO XV N. 6 25 °MONO 1545 - L. SO PERIODICO DEI LAVORATORI DELL'AZIENDA TRASPORTI MUNICIPALI • Cloi '4 8 in in in in in in 3" pag. pag. pag. pag. pag. 8° pag. SOMMARIO Elezioni C. I. Nostri problemi Le nostre inchieste Nostri problemi Pittura e resistenza Tempo libero RIEGOi:MAITIOOPiii
Dep. Molise: filobus immobilizzati dallo sciopero, trasto con il titolo del Corriere d'informazione
Ai margini dello sciopero
IL PADRONE RINGRAZIA
CLAUT GIULIO & C.
Pubblichiamo la dichiarazione resa -alla stampa dal prof. Napoelone Rossi Presidente della Comm. Am ministratrice dell'ATM, con la certezza di far cosa grata ai dirigenti del Sindacato CISL i quali vengono pubblicamente elogiati dal Padrone per aver dato "l'apporto decisivo" IN
per il parziale funzionamento di alcune linee durante lo sciopero generale del 9 c.m.
Alla voce del prof. Napoleone Rossi fanno naturalmente eco i giornali della destra "Corriere" "Notte"' ecc. noti per il loro livore anti-operaio e per la lotta che ogni giorno con-
La vignetta di cronaca
TARIFFE REFERFN, PER LAVO = R 4.74DR L 1000
4 PPR cP7 TTA TE- i
Le hanno chiamate tariffe preferenziali perchè i lavoratori adesso preferiscono la bicicletta...
(Fecterico Rossi)
DAL CORRIERE LOMBARDO
CONTINUAZIONE DALLA la PAG.
l'assolombarda ha accusato il colpo
to, anche se poi alla denuncia non seguono conseguenti decisioni d'azione. Ma ciò non conta, per quei giornali e per l'Assolombarda: lo sciopero resta assurdo e immotivato. Ai Crespi, ai Fakk, ai Pirelli e simili le cose vanno bene: perchè scioperare, quindi?
Poi lo sciopero, la sua (bella riuscita, il forte clima di combattimento che l'accompagna, l'appassionato dibatitto che investe centinaia di migliaia di lavoratori durante le giornate della preparazione. E i risultati della partecipazione operaia elencati nel lunghissimo elenco di fai> briche fornito dalla Camera del Lavoro e nelle altre molte centinaia di fabbriche il cui elenco può sempre essere completato.
L'85% dei lavoratori dell'ATM sciopera (e le liste unitarie raccolgono, qui poco più del 65% dei voti nelle elezioni per le Commissioni Interne); lo stato del traffico cittadino lo dimostra a chiunque non voglia passare per imbecille. Ma per la direzione dell'ATM (quelle aquile capaci di garantire un servizio scadentissimo e 24 miliardi di deficit) e per certa stampa, tutto è invece normale.
Lo sciopero del 9 giugno è stata una delle più belle pagine di lotta del nostro movimento sindaca cale, una giornata che ha dato nuovo slancio e migliaia di attivisti sindacali, a centinaia di migliaia di lavoratori.
Fino all'ultimo minuto abbiamo ricercato una seria, impegnativa intesa unitaria per un reale programma d'azione sindacale con le altre centrali.
Il mancato raggiungimento di questo impegno unitario non deve certo imputarsi agli organismi dirigenti della CdL. Ma i problemi restano le considerazioni sul merito delle concrete situazioni.
Lo sciopero del 9 giugno ha ribadito la forza della volontà operaia d'uscire da uno stato di cose intollerabile. Da qui riparte il nostro discorso per la realizzazione un'unità ad un superiore livello che viene dalla fiducia espressa da lavoratori di ogni corrente sindacale.
Da qui l'esigenza di intensificare la nostra opera di mobilitazione e di lotta articolata nelle singole categorie e fabbriche e, contemporaneamente, di sviluppare ogni nostro sforzo per costituire un effettivo impegno unitario di tutte le organizzazioni sindacali milanesi per un preciso e reale movimento di lotta. Da qui, insomma, un nuovo fraterno invito alla CISL, alla UIL e a tutti i loro militanti e simpatizzanti.
Ente unico trasporti
dei Trasporti.
L'assemblea con la presenza di almeno 3/4 dei suoi componenti è a maggioranza assoluta e adotta piani poliennali per ì trasporti nel proprio territorio, nel quadro dei piani economici urbanistici; delibera il bilancio preventivo, contenente i programmi annuali di spesa per l'attuazione del piano; delibera sui mutui a medio e a lungo termine.
Le entrate dell'Ente sono costituite:
dai proventi dell'esercizio;
dai versamenti degli Enti locali partecipanti, nella misura che sarà deliberata dall'assemblea, comunque non inferiore a quella che ciascun ente destinava ai servizi di trasporto prima della istituzione dell'ente; dai contributi previsti da leggi dello Stato e della Regione.
L'Ente delibera il proprio Statuto, da approvare con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro per i Trasporti. Per quanto non previsto dallo Statuto si applicano le norme sulle società capitali. Con regolamento di esecuzione da emanare entro un anno dalla entrata in vigore della legge si provvederà a disciplinare anche quanto necessario ai fini della costituzione dell'Ente, ed allo stato giuridico de gli enti partecipanti.
ducono contro l'ATM e la Municipalizzata.
Il prof. Napoleone Rossi ha affermato:
« Desidero sottolineare ancora una volta l'alto senso di responsabilità e di attaccamento all'Azienda di gran parte del personale viaggiante, di officina e impiegatizio e voglio pubblicamente ringraziare il Direttore Generale dell'ATM, i dirigenti tutti e i quadri interemedi che si sono prodigati per garantire il funzionamento del servizio di pubblico trasporto nel miglior modo possibile.
« Un vivo senso di ringraziamento desidero esprimere alle autorità tutte e alle forze dell'ordine che hanno garantito la libertà di lavoro, nonchè SEGNALARE L'APPORTO DECISIVO DATO DAI SINDACATI ESTRANEI A QUESTO SCIOPERO i quali hanno dimostrato alto senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza ».
Non intendiamo polemizzare i nostri colleghi che hanno ritenuto di accogliere le pressioni congiunte della Direzione e della CISL, poichè riteniamo che presto o tardi i fatti dimostreranno da quale parte è la ragione e quali sindacati hanno agito in modo strumentale e politico.
Nè- vogliamo polemizzare con il Sindacato libero o con la UIL ai quali riconosciamo il diritto di aderire o meno alle lotte assumendosi in modo autonomo e diretto le inevitabili conseguenze positive o negative delle loro azioni.
Ciò che intendiamo denunciare con forza è l'alleanza che anche questa volta la CISL in particolare ha stretto con la Direzione, alleanza elogiata dal Presidente della C.A., che pone in una posizione falsa questo sindacato.
La Direzione ha arbitrariamente cambiato i turni del personale dando ai "potenziali crumiri" (ricercati in quegli elenchi degli iscritti al sindacato libero forniti nello scorso sciopero) orari unici pomeridiani e ponendoli sotto una pressione diret- . ta e antidemocratica. Dal canto suo la CISL non si è limitata ai volantini anti-sciopero contenenti l'invito a presentarsi alle ore 11,30 nel proprio Deposito, ma ha svolto anch'essa una pressione verso i propri aderenti per indirizzarli al fine di agevolare il piano minuziosamente preordinato dalla Direzione.
Questa volta la manovra Direzione-CISL non è riuscita che in parte e in quasi tutti i depositi gli Ispettori si sono visti riportare decine e decine di cambi rifiutati da quegli stessi iscritti alla CISL e UIL che avevano lavorato il precedente sciopero. Questo mancato successo della CISL non diminuisce la gravità della posizione da esso assunta.
Si può essere contrari alla lotta; si può invitare i propri aderenti ad astenersi dal parteciparvi ma quando si scende fino ad allearsi cón la Direzione per far fallire uno sciopero, allora significa che ci si è schierati apertamente con il padrone per dividere (per calcolo strumentale o politico) l'unità e la compattezza dei lavoratori. E questa posizione deve essere combattuta dai lavoratori poichè non rispecchia nemmeno la volontà degli iscritti della CISL la cui azione singola è spesso altamente unitaria.
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2 - VOCI DELL'A.T.M.
•
I risultati delle elezioni delle C. o.
Pratica scomparsa delle liste della Sama e Cisnal - lieve flessione della CGIL che continua a mantenere una forte percentuale fra iscritti e voti
Altri luoghi di lavoro urbani
Le elezioni all'A.T.M.
Officine
e depositi interurbani
Officine
e depositi urbani
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I cunei nello scambio
Ben 5 (cinque) cunei di acciaio sono stati rinvenuti infissi alle ore 0,20 del 9 giugno, in uno degli scambi di Pia77a Castello. La stampa cittadina ha naturalmente collegato questo atto di sabotaggio con lo sciopero del 9 giugno e in tal senso ha orientato con titodi vistosi la cittadinanza prima ancora che lo sciopero avesse inizio.
Ma chi ha messo questi cunei? Gli scioperanti se avessero voluto compiere un tale atto (che si contraddice con le attuali forme di lotta) si sarebbero tenuti in tasca i cunei almeno fino a mezzogiorno dato che lo sciopero iniziava a quell'ora.
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Qunidi o si tratta di azione, criminosa di qualche male intenzionato che deve essere ricercato e punito dalla legge oppure se, relazione vi è con lo sciopero, quella dei cinque cunei appare come una montatura inscenata da chi non consentendo con lo sciopero, ha agito per dare in mano alla stampa specializzata una valida arma per condurre una ennesima campagna contro i 1,-voratori in lotta che troppo spesso vengono presentati non come cittadini che esercitano un diritto costituzionale ma alla stregua di comuni delinquenti turbatori della quiete pubblica.
Gli scioperanti a Milano come altrove, difendono la libertà di sciopero, di riunione, di picchettaggio davanti alle fabbriche in modo aperto, alla luce del sole. Se neces• sario la difendono anche opponendosi alle forze di polizia schierate con il padrone; non hanno bisogna di compiere nel cuore della notte insulsi e dannosi atti di sabotaggio contro la propria azienda.
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PER I TUONI D' ACQUISTO RATEALI RIVOLGERSI AL CIRCOLO RICREATIVO A. T. M.
Anno Voti validi CGIL CISL 1962 11.535 7.871 2.442 UIL SAMA CIISNAL 795 331 96 21,3% 6,9% 2,8% 0,83% 68,2% 80 1965 13.259 8.701 3.131 1.157 190 65,8% 23,8% 8,9% 1,5% RAPPORTO VOTI - iscritti (con trattenuta a ruolo paga - aprile 1965) 0,6 % CISL UIL SAMA CGIL 199 3.226 1.080 Iscritti 6.142 190 3.131 1.157 Voti 8.701 RISULTATI GENERALI (Ufficiosi)
Elezioni C. I. - 3 VOCI rELL'A.T.M.
Il seggio elettorale dl Novara durante le operazioni di voto.
Bergamo CGIL 33 66,0% CISL 17 34,0% UIL Corsico (Abb.) CGIL 123 88,4% CISL 12 8,6% UIL 4 Carate CGIL 13 38,2% CISL 21 61,8% UIL Desio CGIL 92 71,3% CISL 37 28,6% UIL Farini CGIL 74 71,8% CISL 21 20,3% UIL 8 7,7% Gorgonzola CGIL 92 56,4% CISL 67 39,6% UIL 4 2,3% Monza Aspr. CGIL 87 CISL 53 UIL Monteverdi off. CGIL 363 CISL 57 UIL 8 Monza Borg. CGIL 84 CISL 68 UIL 10 Magenta Cugg. CGIL 133 CISL 18 UIL 2 Salmini Lodi CGIL 149 87,3% CISL 20 11,6% UIL 1 Trezzo CGIL 98 68,7% CISL 44 30,7% UIL Varedo CGIL 59 55,6% CISL 37 34,9% UIL 10 9,4% Vimercate CGIL 54 56,8% CISL 34 34,7% UIL 2
67,3% 15,4% 16,0% UIL 39 5,4% Leoncavallo CGIL 500 66,5% CISL 170 22,5% UIL 43 5,5% Metropolitana CGIL 308 65,2% CISL 129 27,2% UIL 33 6,2% Messina CGIL 749 65,9% CISL 277 24,3% UIL 89 7,9% Molise CGIL 947 69,9% CISL 233 17,1% UIL 113 8,4% Novara CGIL 536 68,7% CISL 165 21,1% UIL 63 8,1% Palmanova CGIL 548 55,2% CISL 295 29,5% UIL 136 13,6% Teodosio CGIL 684 67,0% CISL 214 21,0% UIL 109 10,0%
Bacchiglione CGIL 29 36,2% CISL 33 41,2% UIL 18 22,4% Direzione CGIL 107 35,2% CISL 137 45,2% UIL 41 13,2% Dogana CGIL 149 58,5% CISL 62 24,0% UIL 38 14,0% Funzionari CGIL 48 25,5% CISL 83 43,8% UIL 38 19,1% Guardie CGIL 29 21,1% CISL 89 66,1% UIL 8 6,0% Osp. Resnati CGIL 10 CISL 6 UIL i Ticinese CGIL 666 70,3% CISL 165 17,4% UIL 103 10,8% Vittoria CGIL 369 64,1% CISL 113 19,3% UIL 77 13,2% Zara CGIL 563 71,6% CISL 168 21,3% UIL 38 4,6%
'2*g• 60,1% 37,0% 84,0% 13,1% 1,8% 51,3% 41,0% 6,1% 85,2% 11,5%
Baggio CGIL 466 CISL
UIL
Giambellino CGIL 482 CISL 173 70,0% 23,6%
109
Agente
La triste esperienza dei lavoratori di Bordeaux
,Pensiamo di fare cosa utile portando a conoscenza dei lavoratori una nota redatta dal Sindacato dei trasporti pubblici di Bordeaux aderente alla C.G.T. sulle conseguenze derivate ai lavoratori della nostra categoria di tale città dall'applicazione dell'agente unico su tutti i mezzi pubblici.
Se con tale innovazione la Società dei trasporti municipali ha realizzato l'obiettivo al quale mirava, quello di risanare il deficit di bilancio, i lavoratori di Bordeaux hanno pagato ben duramente l'innovazione come i nostri attivisti rileveranno dalla lettura di questa nota.
Dopo il 1950 Bordeaux e i suoi dintorni hanno visto creare il sistema ad agente unico suoi nuovi autobus urbani e suburbani, che avevano sostituito le linee tranviarie.
La divisione e la scissione sindacale dell'epoca non hanno permesso ai lavoratori della nostra Azienda di opporsi con successo all'innovazione.
La trasformazione veniva effettuata per gradi fino al 1958, data in cui il complesso della rete fu interamente attrezzato con questo nuovo metodo d'esercizio.
L'applicazione di questo sistema ha comportato massicci licenziamenti fra il personale da n. 3250 addetti, la rete non ne ha attualmente che n. 1100.
Il lavoratore che esplica l'agente unico assicura la salita e discesa
Un dibattito, necessario
dei viaggiatori, percepisce il prezzo del biglietto, da' il resto, apre e chiude la porta e guida il mezzo con percorrenze sempre più ridotte, in strade sempre più congestionate. Oltre a questo, l'agente unico provvede alla punzonatura dei biglietti, alla verifica di quelli di an data e ritorno, delle carte d'abbonamento, delle tariffe ridotte e delle altre concessioni; deve, inoltre scoprire i titoli di viaggio falsificati o scaduti, richiamare certe norme di comportamento ai viaggiatori, rispondere alle loro richieste d'informazione, e ad ogni fine corsa deve aggiornare la pinza obliteratrice dei biglietti, la targa indicatrice del percorso e la rilevazione delle serie e dei numeri di biglietti.
Questo lavoro,a parte la tensione nervosa che esige, logora prematuramente gli autisti, che, dall'inizio alla fine del servizio diventano degli automi legati ai propri congegni, come un ingranaggio che fa parte dello stesso meccanismo.
Le pause di fine corsa, fra l'arrivo e la partenza dell'autobus, non permettono più agli autisti, soprattutto nelle ore di punta, nemmeno di soddisfare ai propri bisogni fisiologici.
Per il fatto* poi che il servizio è accentrato sugli orari di punta del mattino e della sera l'azienda stabilisce dei nastri lavorativi di insopportabile ampiezza, obbligando gli autisti ad alzarsi presto e a coricarsi tardi, si verifica quindi una mancanza evidente di sonno riparatore.
IL PARTITO UNICO DEI LAVORATORI
La proposta di unificazione delle forze di sinistra formulata dal segretario del PCI on. Longo continua ad essere oggetto di posizioni favorevoli o meno espresse da rappresentanti dei vari partiti della sinistra italiana.
La proposta accoglie comunque l'aspirazione di una larga parte di lavoratori e di popolo. Anche nella nostra ATM non sono pochi i lavoratori che da tempo aspirano a vedere riunite tutte le forze progressiste che, già accomunate da eguali interessi, potrebbero determinare nel paese quella nuova e democrati• ca politica di cui l'Italia ha bisogno per marciare più speditamente verso un progresso sociale.
La posizione delle fed, giovanili del PCI - PSI e PSIUP
Dal documento comune delle tre federazioni giovanili in preparazione del Convegno Nazionale del 18-19 e 20 giugno.
« La situazione obiettiva indica che si, estende sempre più lo spazio per una politica ed una prospettiva di nuova unità ».
« ... E' con questa consapevolezza che le nuove generazioni socialiste guardano alla crisi della prospettiva della sinistra italiana, alle divisioni e ai contrasti che lacerano il movimento operaio al pericolo che le differenziazioni tra gli orientamenti e le organizzazioni socialiste si sviluppino nel senso della frantumazione delle forze e della crisi del loro rapporto con le masse, mentre la situazione obiettiva sta invece ad indicare che lo spazio di una politica ed anche di una prospettiva di nuova unità non solo non si restringe, ma si estende e si qualifica sempre più. La crisi dei rapporti tra le varie forze della sinistra operaia non può essere affrontata oggi senza superare la strategia e gli schemi tradizionali della unità, senza il coraggio di soluzioni nuove.
« Le nuove generazioni socialiste guardano allora non più alla prospettiva di unità difensiva del fronte operaio e democratico contro l'attacco delle forze conservatrici, ma alla prospettiva di una nuova positiva unità che affronti i problemi della strategia socialista »..,
la posizione dell'on. Ferdinando Santi
« Sono sempre stato favorevole alla unificazione di tutte le forze di sinistra. Essenziale è che il Partito Unificato sia in grado di esprimere una politica valida per tutte le sinistre ».
« ... Personalmente mi sono detto sempre favorevole alla unificazione di tutte le forze di sinistra. Mi sia consentito di ricordare l'auspicio da me fatto al Congresso Socialista di Venezia del 1957, di un partito unico dei lavoratori che molto affrettatamente definii: «classista e democratico, italiano ed intenazionalista ».
« Dissento pertanto da quei miei compagni che attribuiscono alla relazione Longo fini puramente strumentali e quindi rifiutano ogni di scorso 'con il PCI. Il discorso va fatto, perchè rientra nel grande discorso della sinistra italiana. Tanto più che tra le cose dette da Longo ve ne sono alcune che noi socialisti abbiamo auspicato i comunisti dicessero...
« Le forze di sinistra ovunque collocate, anche fra i cattolici, devono cogliere l'occasione per il discorso -- che avrà anche aspetti polemici — volto a rispondere alle esigenze di dare una politica unitaria alle forze di sinistra.
« Per questo non vorrei che il discorso sui contenuti di questa politica venisse artefatto dal problema organizzativo. Questo deve restare sullo sfondo, ma l'importante è ricercare l'intensa sulla base politica della unificazione...
« Essenziale è che il Partito Unificato sia in grado di esprimere una politica valida per tutte le sinistre.
«I fondamenti di questa politica non possono che poggiare su tre elementi di fondo:
Strategia democratica per la trasformazione socialista della società; organizzazione democratica del potere e democrazia nel partito; internazionalismo e politica internazionale del partito...
L'idea del Partito Unificato dei lavoratori italiani, in questa difficile fase di movimento operaio, è altamente suggestiva e può ridare ad esso slancio e vigore.
« Lasciarla cadere con aprioristica determinazione o cercare di eluderla con il sostituirvi parziali negative unificazioni sarebbe gravissimo errore ».
L'accumulazione di questa fatica provoca deficenze fisiche e morali che comportano gravissimi squilibri nervosi e agiscono a più o meno lunga scadenza, sull'organo umano, esposto all'attacco di una serie di gravi malattie come la tubercolosi, la scagliosi, le malattie nervose e mentali, la pressione arteriosa, la senilità, l'intrattabilità, malattie il cui numero aumenta incessantemente col passare degli anni.
Dopo l'attuazione del servizio ad agente unico si sono verificati numerosi incidenti e sinistri assai gravi.
Nel 1954; un operaio meccanico fu schiacciato da un autobus mentre si trovava sotto il veicolo per regolare i freni: se fosse esistito il bigliettario, questi avrebbe senz'altro avvertito l'autista — che nel frattempo era sceso dalla vettura per cercacare dei biglietti — della presenza dell'operaio sotto l'autobus.
Sulla linea di Merignac, un viaggiatore, il cui soprabito si era incastrato nella porta centrale nel momento in cui ne discendeva, cade, viene travolto dalla ruota e muore in seguito alle ferite riportate.
Sulla linea 21 la stessa sorte tocca ad una donna.
Numerosi altri incidenti del genere non hanno avuto conseguenze mortali soltanto per felici circostanze.
Tra gli autisti si sono poi registrati numerosi casi di collassi e di sincope mentre erano al volante.
Sulla linea 14, l'autista S... ebbe una sincope al volante in piena corsa e solo l'occasionale presenza in vettura di un controllore permise d'evitare una catastrofe.
Sulla linea 1 l'autista G... ebbe un malore al volante ma riuscì a fermare il veicolo prima di perdere i sensi.
Sulla linea di Gradignan, l'autista F... s'accasciò sul volante dopo avere fermato l'autobus e solo dopo l'intervento di un medico riprese conoscenza.
Dal 1958 ad oggi oltre 40 autisti sono stati esonerati dalla guida per l'alta pressione arteriosa.
Nel 1959 un tragico incidente ebbe luogo in Rue Vital Carles, provocando tre morti e due feriti gravi, in seguito al collasso di un autista che andò a finire sul marciapiede schiacciando cinque persone fra il muro di una casa e l'autobus.
Con questo sistema di esercizio si è perciò compromessa la sicurezza degli autisti, dei viaggiatori, dei pedoni e degli stessi veicoli in circolazione con la totale soppressione bigliettai, allorquando gli autisti in seguito a visita medica non sono più idonei alla guida per causa di pressione alta, di disturbi alla vista all'udito e per qualsiasi altra causa, essi perdono l'occupazione, per la compressione del personale in tutti gli altri servizi, lascia ben pochi posti disponibili in altre mansioni. Solo il mantenimento del bigliettaio avrebbe permesso di recuperare i non idonei alla guida.
In tre anni si constata una progressione delle malattie nervose che si valuta in oltre il 35%, mentre nelle stesso periodo le malattie di altra natura non sono aumentate che del 12%.
Il Sindacato C.G.T. lotta con tutte le sue forze per il miglioramento delle condizioni di lavoro, nella prospettiva del ripristino del bigliettaio sugli autobus; gli autisti sono coscienti di questo e rivendicano ugualmente con forza la diminuzione dei tempi di lavoro senza riduzione dei salari.
E' vero che il nostro mestiere comporta delle rinuncie e degli obblighi assai pesanti; ma l'agente unico li ha enormemente aggravati, per cui, i giovani, invece di essere attratti a tale professione, la fuggono soprattutto dopo che la pensione è stata riportata a 60 anni invece dei 55, che sono rimasti in vigore solo per gli agenti assunti prima del 1954.
Questo sistema non fa che procurare nuovi profitti alle imprese, ma serve a sfruttare ancora più gravemente il personale ed il pubblico.
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, Il Sindacato CGT, con l'aiuto prezioso della Federazione Nazionale di categoria, opera incessantemente affinchè si ponga fine ad una tale situazione, ma attualmente il Governo francese, che conduce una politica anti sociale ed in favore dei trust e dei monopoli finanziari non ci aiuta certo per la realizzazione di tale obiettivo, ma agisce anzi in direzione addirittura opposta. unico
Ritrovare l'unità alla base
un'inchiesta sui reali motivi di divergenza "Voci „ inizia
LAVORATORI DELL'ATM!!!
Siamo a conoscenza che alcune persone non ben individuate che noi riteniamo siano della CGIL, vanno ad intervistare i lavoratori che non hanno aderito allo sciopero del 9 giugno u.s. per avere informazioni e per sapere i motivi per i quali hanno lavorato.
INVITIAMO TUTTI I NOSTRI
ASSOCIATI A PRECISARE CHE LA RISPOSTA PER LA MANCATA ADESIONE E' GIA' STATA DATA IN MODO ESAURIENTE DALLA PROPRIA ORGANIZZAZIONE SINDACALE.
La Sezione Aziendale Sindacale CISL - PALMANOVA
Credo non esista lavoratore che non si senta preoccupato per l'andamento degli ultimi scioperi e questo non tanto per il risultato pur sempre altamente positixo quanto per le polemiche e quindi l'approfondirsi delle divisioni fra il personale.
La forza dei lavoratori, la nostra forza, quella che ci ha permesso di raggiungere tutte le conquiste sia normative che salariali, risiede in modo principale nella unità della categoria. Per questo dobbiamo preoccuparci quando ai vertici sindacali vengono decise forme non unitarie di lotta; quando questo o quel sindacato non aderisce ma svolge un'intensa opera al fine di far fallire una determinata lotta.
Noi, come giornale di fabbrica, siamo andati al deposito Palmanova con l'intento di intervistare i lavoratori e chiedere il loro parere. La nostra azione non aveva nascosti scopi di parte nè tanto meno era di marca qualunquista. Essa tendeva a raccogliere le impressioni della base, e renderle pubbliche al' fine di richiamare ad un senso di responsabilità i sindacati.
E' la base, nel sistema democratico, che può imporre mutamenti ai vertici. Bene, questo era ed èil nostro scopo; non vogliamo entrare nel merito della lotta, non vogliamo esaminare quale delle due posizioni è la giusta. Vogliamo che i sindacati valutino in ogni momento i lati negativi che ogni lotta non unitaria produce, e, se le contrastanti posizioni permangono scendano in mezzo ai lavoratori e pongano ad essi i motivi di dissenso.
Ritenere questa azione o qualsiasi azione di larga consultazione della base come un -azione diversiva o peggio, significa trincerarsi dietro comodi schemi , cli.una democrazie strumentalizzata che non corrisponde alle reali esigenze e agli interessi dei lavoratori.
Per queste ragioni riteniamo. non giusta la posizione assunta dalla CISL di Palmanova la 'quale, per sostenere la sua posizione, è giunta a -qualificare come « persone non ben individuate » i due componenti della Redazione di Voci sebbene questi di proposito, abbiano parlato con il resp. della CISL, di deposito (che ben li conosce) dei motivi delle interviste ch'essi si accingevano a fare.
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Noi siamo convinti di essere sulla giusta strada e proseguiremo si-, curi che se non oggi domani i lavoratori della CISL (e dopo di essi i loro dirigenti) comprenderanno la nostra posizione così come l'hanno
ledomandecheponiamo
Ogni sciopero non riuscito al 100% provoca divisioni e polemiche che indeboliscono il movimento operaio. Le presenti interviste hanno lo scopo di sondare l'opinione dei lavoratori in merito all'ultimo sciopero al fine di ricercare in modo diretto ed obiettivo i motivi di fondo che hanno portato, per ben due volte nel giro di due mesi, i lavoratori dell'ATM ad assumere differenti posizioni nel corso degli scioperi e ciò al fine di porre i sindacati davati alle proprie responsabilità.
Le domande poste ai lavoratori sono le seguenti:
domanda : La tua decisione in merito allo sciopero è dovuta a ragioni di linearità con il sindacato a cui appartieni o a considera zioni personali sulla lotta
domanda: Quali critiche hai da muovere alla forma di lotta decisa dalla organizzazione sindacale maggioritaria?
domanda: Ha infittito sulla tua decisione le agevolazioni (sposta. mento turni ecc. ecc.) disposti dalla Direzione?
le prime risposte
domanda: Per linearità con la mia organizzazione sindacale che è la CSIL.
domanda: Ritengo la CGIL abbia dichiarato la lotta più per mettere in difficoltà il Governo che per i validi motivi di malcontento che anche la CISL ha denunciato.
Certo che se la CGIL e la CISL agissero insieme sarebbe meglio ma per far questo occorre spoliticizzare le lotte.
domanda: No. Anche se io ho accettato il cambio di orario.
BAGGIO
Alle ore 15 circa del giorno 9 giugno davanti al cancello della rimessa di Baggio, fa veramente caldo. Non è un caldo dovuto alla incipiente estate ma alla veramente magnifica prova di combattività che si sprigiona dal folto gruppo di tranvieri che formano il picchetto per
Sciopero del 9 marzo
compresa quei pochi iscritti alla CISL che hanno accettato di rispondere alle domande che gli abbiamo posto.
Luciano Pelagotti
domanda: Linearità.
domanda: Intempestività. A par te i preconcetti politici, bisognava trovare una forma comune e anche di compromesso tra le varie organizzazioni sindacali per un piano di rivendicazioni sia dal punto di vista salariale che tecnico. domanda: No. Bigl. Jervolino 1 Aut. Bruno 17
domanda: Non sono iscritto a nessun sindacato e se mi chiede il perchè le dico che se ce ne fosse uno solo pagherei le quote regolarmente.
Ho letto e discusso poco ma questa lotta, come la precedente non ho ancora capito perchè sono state fatte. Quando vedo che c'è diversità d'opinioni, 41011 mi sento di rinunciare ad una giornata di salario per non concludere nulla.
2" domanda: L'unica cosa che ho da dire è che per fare una lotta e raggiungere qualche cosa occorre essere tutti d'accordo. Crede mi piace andare in giro con i due angeli custodi durante lo sciopero o sentirmene dire di tutti i colori dai miei colleghi?
3' domarlda: Credo che avrei lavorato ugualmente anche se quando si può è bene non negare un favore a chi domani può ricambiarlo. UN AUTISTA
Invitiamo quanti vogliono partecipare al dibattito, di indirizzare gli scritti a Red.
Voci dell'A.T.M. - Via Barletta, 11 esercitare un loro sacrosanto diritto, sancito anche dalla Carta Costituzionale, il diritto di- sciopero. Ad essi si sono aggiunti, testimoniando così lo stretto legame che vi è tra la lotta dei tranvieri e l'interesse della cittadinanza, un numeroso gruppo di operai usciti dalla fabbrica della zona ed anch'essi partecipanti allo sciopero generale per la difesa dei livelli di occupazione e per respingere l'attacco padronale alle libertà ed ai salari.
Trilli di fischietti, battere a distesa di campanacci e folto assembramento fanno si che ad un certo punto due delle poche vetture crumire (ne sono uscite circa dieci) restino bloccate dalla massa degli scioperanti che, nonostante il pronto intervento della Forza Pubblica, riescono a mantenere il blocco indirizzando nel contempo verso i crumiri pesanti apprezzamenti.
In questa calda atmosfera ecco prodursi il fatterello che dimostra a quale punto possa giungere il livore antioneraio di stampo che si può qualificare fascista. Un non troppo distinto signore di professione dentista si avvicina ad uno dei partecipanti al picchetto che sfortunatamente e anche suo paziente così lo apostrofa « ciò che sta facendo è veramente inqualificabile... lei da oggi è un cliente indesiderabile e pertanto si cerchi un altro dentista per farsi curare i denti... ».
Il fatto è divenuto immediatamente di pubblica conoscenza viene ampiamente commentato dai presenti ed il suddetto professionista acquista nella stima dei lavoratori il posto che di solito viene assegnato ai ricoverati del Pio Albergo di Cesano Boscone. la redazione del deposito di Baggio
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VOCI DILL'A.T.M. Le nostre inchieste - 5
Dep. Zara: ore 13 - le vetture
stanno rientrando in deposito
Per Io sciopero effettuato il dente rimane cariato
IL SISTEMA AMERICANO E LA REALTA' AZIENDALE
In un lungo articolo tecnico ed astruso (apparso sul Notiziario n. 95) L. M. cerca di spiegare la bontà del sistema americano delle Pubbliche Relazioni Interne ma fin dalle prime righe si comprende come l'articolista sia più imbevuto delle teorie americane che dello studio della realtà aziendale e delle innegabili esperienze che anche nell'ATM esistono, in materia di governo del Personale.
Già in un precedente articolo abbiamo rilevato come le inchieste e le valutazioni che ogni Capo dovrebbe condurre nei confronti dei singoli dipendenti; valutazioni che dovrebbero investire ogni aspetto del comportamento del singolo lavoratore, tendono a violare e le libertà fondamentali dell'uomo e per tanto non possono essere accettate. Pur concordando con il giudizio che un buon clima aziendale influisce in modo diretto sulla produzione, non vediamo come possa contribuire a creato il metodo « line — staff » illustrato e sostenuto dall'americanista L. M.
L'ATM, non ci stancheremo di ripeterlo, è un'azienda, pubblica ove i rapporti interni non vengono imposti da un padrone ma stabiliti da specifiche leggi dello Stato.
Fra non molto avremo l'atteso Regolamento delle Promozioni e degli avanzamenti che, voglia o no la « line — staff », determinerà le regole dei passaggi di qualifica togliendo all'arbitrio ed al paternalismo direzionale questo importante aspetto del rapporto di lavoro.
Ammesso che questo nuovo concetto di direzione paternalistica « made in USA » possa dare in altre aziende buoni risultati, non sembra che sia, stato compiuto un suo adeguamento •alle leggi, alle norme ed alla particolare situazione esistente nel nostro settore si da renderlo se non, altro applicabile. Di contro non sembra valutato il lato burocratico del sistema che verrebbe a gravare sul deficitario bilancio aziendale.
Ogni dipendente dovrebbe avere un suo « dossiè » sul luogo di lavoro con copia in Direzione. Dossiè di ragguardevoli demensioni se esso deve contenere ogni fatto ed ogni atteggiamento assunto da ciascun lavoratore tanto da costituire il « curiculum vitae » dell'interessato. Ci si chiede quanti impiegati dovrarmo essere utilizzati per ordina-
re ed archiviare le 14.000 pratiche e quanti ancora saranno necessarie per portare avanti quel nuovo lavoro burocratico che il metodo « line — staff » prevede anche al vertice Direzionale. Siamo in periodo congiunturale, di ristrettezze e di economie e si propone questa nuova e costosa sovrastruttura del lavoro per migliorare i rapporti interni, per migliorare la produzione. Sarà una buona scelta ma noi consideraiamo questo nuovo metodo come uno dei tanti esperimenti costosi e inutili che periodicamente l'ATM deve sostenere per decisione di forze occulte ed estranee. Buoni rapporti fra Direzione e personale influiscono sulla produzione, e, se da qualche anno questi rapporti sono tesi non c'è bisogno d'andare in America o da consultare i testi clossici di E. Mayo o di Taylor per scoprirne i motivi. La mancata
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Al Bar-caffè « libertà democratica » gente di ogni classe sociale è presente alla partita che stanno disputando l' amministratore della casa e il portiere del caseggiato poco lontano, per la vittoria finale della coppa messa a disposizione dalla ditta napoletana « cà nisciuno è fesso ».
L'amministratore essendo ancora un po' acerbd per una partita così importante muove le pedine aiutandosi con l'astuzia, mentre l'anziano portiere (abituato a tutto) si diverte a guardare il suo avversario molto preoccupato perchè quella partita la deve vincere a tutti i costi per accontentare qualche inquilino che da tempo attende l'ora della vendetta. Perchè il portiere deve far rispettare i regolamenti e troncare certi abusi di autorità nella vendita di calze da uomo e da donna a chi non è in possesso di regolare licenza e speciale permesso che autorizza quel lavoro extra alle loro mansioni sindacali.
Il sig. Fulvio intimo amico del portiere è rimasto rammaricato quando questi non ha voluto iscriversi al Sindacato (fate del bene fratelli) che gli avrebbe dato la possibilità (se abbiamo bene capito) di rimanere in quella casa fino al pensionamento. Visto l'uomo di carattere nelle sue idee, si studiò di trovare qualche appiglio per farlo allontanare, mentre il telefono da ogni dove Io invitava togliere manifesti (mai esistiti) solo perché loro hanno paura della propria ombra e degli avvenimenti che metterebbero in luce la loro propaganda che ha lo
ritardata applicazione degli impe gni, assunti dalla Direzione (vedi uscita delle promozioni) e l'atmosfera di paternalismo frammisto a favoritismi di carattere più o meno personale o •politico che purtroppo sussistono, sono i motivi che impediscono migliori rapporti fra persa nale e Direzione.
Si dia prova di marciare su una strada più retta. Poi, se si ritiene utile, si discute di nuove forme di organizzazione ed anche noi lavoratori prenderemo parte attiva al dibattito basta che queste non viòlino le leggi dell'Equo Trattamento, che rispettino la libertà e la persa nalità del singolo lavoratore. Certo che la semplicistica trasportazione di un metodo americano (come appare quella illustrata da L.M.) valida forse per le condizioni di lavaro ed ambientali di quel popolo, non può costituire una seria base di discussione.
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La banda musicale è una tradizione che i tranvieri si tramandano da decenni ed essa è sempre stata, nel recente passato, una istituzione di cui tutti i dipendenti andavano fieri.
Oggi purtroppo bisogna chiederci che cosa, serve mantenere la Banda. Perchè questo complesso musicale (costituito da ben 95 elementi) non è più al servizio della categoria ma del Comune o di una parte ben determinata della Direzione dell'ATM.
Quando, per qualsiasi occasione, la Banda viene richiesta da singoli da gruppi di dipendenti sorgono d'incanto mille e mille ostacoli burocratici o d'altro genere che di fatto non fanno concedere l'onore ai tranvieri di utilizzare per loro il complesso musicale aziendale.
Così si spiega l'assenza della Banda alle manifestazioni democratiche ove non aderisca la Direzione e la C.A.; così si spiega l'assenza della Banda a tutti i funerali dei dipendenti.
Se ci riempie d'orgoglio sentire la scopo di dividere la classe lavoratrice. La cosa che più lascia perplessi è quando certi signori si presentano per la prima volta in pubblico dando l'impressione (a qualche illuso) di essere dei veri democratici per il loro bonario sorriso, per le loro lusinghiere parole, per le loro strette di mano a non finire. Dopo qualche tempo le cose cambiano e tutto torna a vantaggio dei così detti « parrocchiani » mentre negli altri Sindacati si vede la rivoluzione in atto; quella rivoluzione che significa giustizia e libertà, porre fine allo sfruttamento da parte di coloro che si credono •dei veri padreterni. Molti dipendenti chiedono perchè in tutte le categorie nei trasferimenti sono sempre di scena uomini che non aderiscono al Sindacato voluto dal principale, mentre i « parrocchiani » vengono spostati solo se lo richiedono e per essere adibiti a posti di privilegio, dando loro la possibilità di fare della propaganda fuori programma. Se la parola « democrazia » significa che ogni persona può dire ad altra persona quello che si sente. ecco in parole povere quello che pensa un dipendente con trent'anni di effettivo servizio che a fianco dei figli migliori del popolo italiano ha difeso l'Azienda dalla distruzia ne totale per il benessere di tutti, anche di coloro che arrivati ieri, non hanno pazienza di mettersi in fila 'e attendere il loro turno, senza sentirsi ripetere la nauseante parola: Raccomandato.
E. TAGINI
nostra Banda tenere concerti ai Giardini Pubblici, o in qualche piazza cittadina; se siamo fieri di mandare con la Banda il nostro saluto alla cittadinanza nelle grandi occasioni, tutto questo non può bastare per giustificare l'esistenza del complesso bandistico dell'ATM.
La Banda non è costituita solo grazie alla prestazione disinteressata del centinaio di componenti; essa può sopravvivere anche grazie al contributo spontaneo di tutti i tranvieri che affrontano turni di lavoro più duri per permettere ai componenti della Banda di poter esercitare la loro funzione.
Infatti gli orari dei musicanti non devono superare le 5 ore e 15 minuti e due volte alla settimana debba no avere il pomeriggio libero per potersi recare a scuola.
Noi vogliamo riaffermare la validità del Corpo Musicale aziendale che fa onore e lustro all'intera categoria, ma vogliamo in pari tempo che questo Corpo Musicale sia alle dipendenze di un'organismo democratico per 'permettere anche ai lavoratori di discutere e decidere la sua utilizzazione.
Riteniamo, come lavoratori, di avere il diritto di sapere, per esempio, quanto costa il Maestro che già riceve uno stipendio dalla, « Scala » così come abbiamo il diritto (se non altro morale» di sapere se qualche dirigente percepisce un' indennità speciale per il controllo della Banda e dei Musicanti. I dipendenti dell'ATM hanno il loro Corpo Musicale (uno dei migliori della città) e coscientemente affrontano orari più duri per dare ai loro musicanti la possibilità di svolgere questa mansione e non possono accontentarsi che, grazie al loro sacrificio, la Banda venga usata come e quando piace al Comune o a qualche altolocato della Direzione il quale adopera questa istituzione di carattere sociale ed aziendale a suo uso e consumo. La Banda grazie ai bravi musicisti dell'ATM suona molto bene ma, tirando le somme, quelli veramente « suonati » sono i tranvieri che molto danno ad essa e nulla possono pretendere. (lettera firmata)
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Centinaia di persone visitano i quadri dei dipendenti esposti nella stazione della M.M. di Piazza Duomo
Il significato ideale e morale
Quei dipendenti dell'ATM che si sono con tanto impegno e serietà preparati alla mostra di pittura ordinata a celebrazione del ventennale della Resistenza e della lotta partigiana, meritano ogni plauso ed ogni consenso anche al di sopra •dei risultati estetici raggiunti; non che questi ultimi siano trascurabili, in quanto non sono poche le opere che rivelano una certa padronanza espressiva e soprattutto la volontà di aderire, attraverso il liunguaggio figurativo, ai sentimenti ed alle emozioni, che il ricordo — personale o indiretto — dei drammatici ed eroici avvenimenti di vent'anni fa continuano a suscitare in tutti coloro che credono negli ideali della libertà, d'una più vera giustizia sociale, di un'effettiva preminenza dell'etica del lavoro nei rapporti tra gli individui e le collettività. Ma, in realtà una rassegna quale quella promossa dall'ATM aveva, in primo luogo, il compito di far rivivere momenti esaltanti e indimenticabili sia nella tragedia che nel trionfo e perciò non c'era assolutamente il pericolo che i partecipanti cadessero in un superficiale formalismo, tutti intenti com'erano a scavare nella memoria per farne riaffiorare gli episodi più significativi, oppure se — come in molti e, forse, nel maggior numero dei casi — eran troppo giovani per aver vissuto di persona quell'epopea, per dare un 'aspetto, per tradurre in immagini le impressioni suscitate dal racconto di chi ebbe la ventura di partecipare alla lotta di liberazione.
Una celebrazione, dunque, della data fondamentale per la nostra storia recente; quella che ha aperto la via ad un'evoluzione che è ancor molto lontana dall'aver raggiunto le sue mete, ma che, per lo meno, offre la speranza Che, in futuro, ciò si possa avverare. E quello che mi piace sottolineare è che i pittori dell'ATM si sono resi conto della serietà della manifestazione; hanno cioè compreso che non gli si chiedeva una retorica ed esteriore illustrazione di fatti eroici raccontati con quell'enfatico linguaggio ch'era di moda un •tempo (e che si ritrovava ancora, ad esempio, in tante pellicole americane, a carattere puramente commerciale, di argomento bellico), ma che, al contrario, bisognava interrogare. e rappresentare ancor più i sentimenti che i fatti: una cosa, senza dubbio, assai diffile e che implicherebbe una padronanza assoluta dei mezzi espressivi; ma anche se questi ultimi, qualche volta. lasciavano un po' a desiderare, ciò contava ben poco nei confronti della recchezza di valori spirituali, della dignità umana, della coscienza sociale che affiorano pure da opere che qua e •là mostravano alcune incertezze formali. Si vedeva, soprattutto, che quei pittori e disegnatori non professionisti ed anzi costretti a coltivare l'arte a doro cara nelle poche ore di riposo e di libertà dal lavoro, alla scoperta di una verità che non fosse quella convenzionale che gli viene tanto spesso ammannita, ma che rispondesse e pieno ad un loro intimo convincimento.
Per questo la manifestazione promossa dal « Comitato delle Forze Combattentistiche e Partigiane dell'ATM » ha assunto un suo significa. to morale assai nobile e i risultati raggiunti anche in campo artistico sono stati i più soddisfacenti: si è trattato, in effetti, di rappresentare quel che vuol dire la Resistenza per coloro che possegono veramente una loro vita interiore e che sarebbero sempre pronti a discendere in campo per la difesa dei loro ideali, che sono ideali di pace, di giustizia, di libertà.
prof. Mario Monteverdi
IL COMITATO delle ASSOCIAZIONI PARTIGIANI, COMBATTENTI E REDUCI - INVALIDI E MUTILATI DI GUERRA, nel programma per le CELEBRAZIONI •del XX della LIBERAZIONE, hanno organizzato in collaborazione con la Sezione Culturale del nostro Circolo Ricreativo due manifestazioni dedicate alla RESISTENZA.
La prima, dopo ampie ed approfondite riunioni si decise di aprire una Mostra di pittura dedicata alla RESISTENZA nei locali della stazione M.M. di P. zza Duomo. i
La sezione Culturale del ns. Circ. Ricreativo aderì entusiasticamente alla nostra iniziativa, predisponendo il bando relativo fra tutti dipendenti amanti della pittura. Per l'organizzazione generale della Mostra enormi furono le difficoltà da superare via via che si incontravano alla sua realizzazione, solo il pronto e deciso intervento •del Sig. Direttore Generale dell'ATM Dott. !Ing. Giovanni ALFERINI tutte le difficoltà vennero brillantemente superate. La adesione dei pittori dilettanti ha superato ogni e sia pur lusinghiera aspettativa, oltre 70 le opere presentate e tutte di buona fattura.
La Sezione Culturale del C.R. predispose la nomina di una speciale Commissione per la selezione e la graduatoria delle opere da esporre che raggiunge il numero di 36. La Commissione era composta da eminenti personalità della pittura e dell'arte.
E precisamente:
Sig. Prof. ALFEO BEDESCHI
Sig. Prof. On. RAFFAELE DE GRADA
Sig. Prof. MARIO MONTEVERDI
Sig. Prof. MARIO TOGLIANI
PRESIDENTI ONORARI DELLA
MOSTRA:
(Prof. Napoleone ROSSI)
Presidente C. A. - ATM
Il Dott. Ing. GIOVANNI ALFERINI
Direttore Generale ATM
Il giorno 23 Maggio u.s. alle ore 10 in una festosa cornice fra numerose personalità dell'arte e della politica, Dirigenti dell'ATM rappresentanti del Comune e della Privincia, dipendenti e famigliari la Mostra si presentava alla Cittadinanza Milanese. Il brindisi di augurio veniva offerto ai convenuti dal Comitato Unitario al ristorante Commercio in Piazza Duomo. Subito l'afflusso dei visitatori è stato numerosissimo e tale è durato tutti gli otto giorni che la Mostra è rimasta aperta. IL 28 maggio u.s. nel salone del C. R. dopo UN RECITAL DELLA RINOMATA COMPAGNIA DI CONCOREZZO che, riscuoteva un grande successo, si procedeva alla premiazione dei vincitori e di tutti i partecipanti alla mostra. Al I Classificato una artistica Coppa e diploma con medaglia ricordo al II e III idem; a tutti venne consegnato dal Presidente la Commissione Prof.
A. BEDESCHI un diploma con medaglia. La mostra venne chiusa il 30 maggio u.s. e la sua riuscita lo può dimostrare il registro dei visitatori con migliaia e migliaia di firme.
Il 26 maggio ultico scorso nel salone del ns. Circ. Rich. ATM veniva proiettato un bellissimo ed importante film cecoslovacco dedicato alla Resistenza di quel popolo, ambientato nelle Università durante la occupazione nazista ititolato * IL PRINCIPIO SUPERIORE » anche questa manifestazione riscuoteva un grande successo per l'umanità e la bellezza dei giovani attori interpreti del film.
A conclusione di questa succinta descrizione, mi è gradito, a nome del COMITATO UNITARIO AZIENDALE; rivolgere un vivo ringraziamento a tutti colore che, hanno collaborato a queste manifestazioni rievocative, dando in tale occasione una dimostrazione di sensibilità nel
giudizio, dei valori umani e pattriottici, della nostra Storia.
LINO SASSI (Segr. del Com. Un. Az.)
ASSEGNATI I PREMI
VERBALE
Della 'Commissione aggiudicatrice
Il giorno 23 maggio 1965 alle ore
11,30 nei locali della Mostra si è riunita la Commissione designata dal Comitato della Sezione Culturale per assegnare n. 6 premi alle migliori opere eseguite dai dipendenti dell'ATM.
La Commissione composta dai
Sigg.:
Prof. Alfeo Bedeschi
Prof. Mario Togliani
Prof. Mario Monteverdi
Prof. Raffaele De Grada dopo attento esame •delle opere esposte, ha proceduto attraverso criterio di valutazione generale alla seguente premiazione:
1 Meinardi Livio I premio
2 Bianchi Mario Il premio
3 Casadio Mario III premio
4 Delfitto Pietro IV premio
5 Gambetti Oreste V premi
6 Poli Antonio VI premio
7 Malinverni Augusto segnalato
8 Cariccia Ermenegildo ammesso
9 Cusimano Roberto ammesso
10 Doneda Giuseppe ammesso
11 Dé Giacometti Dino ammesso
12 Melandri Maura ammessa
13 Monza Giuseppe ammesso
14 Bonfanti Carlo ammesso
15 Ramuscello Cesare ammesso
16 Santalucia Antonio ammesso
18 Casiraghi Giovanni ammesso
Ha pestato la coda ai cani
(Un'articolo di Fausto Nitti)
Tutto il qualunquismo nostrano, fatto di v i l t à, d'ignoranza e di mal celata nostalgia di fascismo, è saltato fuori ancora una volta, in questi giorni, dopo il discorso pronunziato dal Presidente della Repubblica al grande Raduno della Resistenza a Milano. E' stato sufficiente leggere i « pezzi ». contorti e velenosi di certi giornali e ascoltare i discorsi a mezza voce di' certi individui per ricordarci la perdurante vocazione antidemocratica e reazia naria di gruppi politici e di ceti sa ciali che si rifiutano d'intendere le lezioni della Storia. C'è stato il professorino milanese, insegnante nelle Scuole Medie della Repubblica, il quale ben sapendo che nessuno gli avrebbe fatto nulla, dichiara freddamente: « basta con questa zuppa della Resistenza », e non sono mancati i « grandi giornalisti » quelli che scrivono i fondi sui « grandi qua tidiani d'informazione » che hanno blaterato di « ingiuste umiliazioni » inflitte, secondo loro, dal discorso di Giuseppe Saragat ad « una parte degli italiani, facendoli passare come servi spregevoli del nazismo ». Questi signori, a quanto sembra, non hanno mai letto niente, neppure il « Diario » di Ciano, non hanno mai sentito parlare di « brigate nere », nè di battaglioni M » nè della repubblichina di Salò. Non, hanno neppure mai scorso le pagine del libro « Roma Nazista » del Colonnello delle S.S. Dollmann nè il capitolo che questo ufficiale nazista ha dedicato al 25 luglio 1943, ai gerarconi fascisti atterriti che non pensano che alla fuga, a Farinacci che corre all'Ambasciata germanica di Roma e chiede un posto nel primo aereo in partenza per Berlino e vola verso il « grande Reich » con indosso una giacca d'aviatore tedesco gridando
che solo a Berlino, agli ordini del Furher, potrà decidere sul da farsi! Non hanno mai sentito parlare questi signori della « banda Muti », nè di quella di Palazzo Braschi, nè degli assassini di tutte de «ville tristi» d'Italia, delle spie, dei delatori, dei venduti ai « grandi camerati gerrtianici ». Molte di queste persone, oggi così spiritose e polemiche sono le stesse della « grande paura » di quel 25 aprile: giudicando l'antifascismo e la Resistenza con lo stesso metro della loro struttura mentale pensarono allora che fosse scoccata l'ora di pagare il fio delle male azioni compiute e si nascosero come conigli e scapparono fuori Italia, oppure si raccomandarono in ginocchio e inviarono le loro donne a chiedere pietà e si fabbricarono falsi « alibi » con questo e quell'ebreo che dicevano di aver salvato, o il prigioniero alleato che avevano sfamato e balbettavano di essere stati sempre antifascisti e che avevano tanto sofferto, poveretti...
In Francia un Maresciallo tra i più illustri, era il vincitore di Verdun, finì la sua vita all'ergastolo perchè reo •di aver collaborato con l'occupante ed ún ex presidente del Consiglio fu messo al muro. In Italia invece, salvo pochi delinquenti di seconda categoria, non si ebbe quella giustizia pronta d'esempio, e le vendette' furono rare e sporadiche. Così che questa gente ha avuto tutto il tempo, in questi venti anni di assidersi comodamente nella «democrazia» ed oggi sente il dovere di concionare e predicare di « libertà » affermando la necessità di « dimenticare », di « superare le lotte fratri-. cide », accomunando i combattenti delle due parti in un solo indiscriminato giudizio. La libertà fondamen tale che la Resistenza ha riconquistato per tutti gli italiani sono le stesse libertà sulle quali questa bra2 va gente irrideva durante il regime fascista con la sicumera degli imbecilli e dei bruti. « La libertà è un cadavere putrefatto » aveva la ro gridato il « capo » e chi parlasse di libertà andava in galera per quindici o vent'anni essendo catalogato per sempre tra i soggetti da perseguire e distruggere nel lavoro, nella famiglia, nei beni nella vita. Oggi queste libertà che la Resistenza ha riconquistato permettono agli stessi di allora di assalire di nuovo col sogghigno, la menzogna e l'equivoco, il grande moto nazionale e popolare che ha restituito all'Italia il suo volto civile ed umano. Parlano di « riconciliazione » indiscriminata e di « oblio » e non c'è chi non riconosca in questo tentativo la rozza mentalità di chi spera ancora nella ignoranza e nell'ignavia degli italiani. Giorgio Bocca, nel « Giorno », ha ricordato quel brigante nero catturato dai partigiani nell'aprile vittorioso: « Siamo tutti fratelli! », gridava alzando le braccia. Aveva ucciso fino all'ultimo giorno tanta gente innocente, aveva impiccato i partigiani e servito bassamente il grande padnine germanico, il signore del genocidio della strage pianificata ed ora,-preso con le mani insanguinate, si ricordava che « Siamo tutti fratelli ». Ignoranti e fautori dell'ignoranza, irrazionali e pavidi i neo-fascisti ed i loro amici inconfessati si illudono ancora di potere, un giorno, di riprendere le vie del passato abbaccinati dalle visioni della violenza e dell'oppressione. Combattiamoli senza tregua con la nostra ragione, con l'educazione e con la cultura. Isoliamoli come i gruppi attardati di una retroguardia di vinti, indichiamoli così come furono e sono alle nuove generazioni perchè a queste spetta il compito di continuare, con fermo passo, id cammino della libertà e del progresso nella luce invincibile della verità.
Il quadro di M:einardi,Livio al quale è stato assegnato il I premio VOCI DILL'A.T./L Pittura e resistenza -
TEMPO LIBERO
FAUSTO NITTI
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Al teatro sociale di Biella SEZIONE TURISMO
Giovanna Michienzi DOMENICA 4 LUGLIO
Supera con successo la "prova del fuoco„ interpretando il personaggio di Leonora nel "Trovatore„ di G. Verdi
Dopo Carla Fracci, la nota prima ballerina della Scala, un'altra figlia di un dipendente dell'ATM sta avviandosi verso il difficile successo del palcoscenico.
Giovanna Michienzi, figlia del rag. Michienzi funzionario dellUfficio Trasporti, già nota nell'ambito aziendale per aver vinto nel 1962 il « Microfono d'oro » posto in palio dal Circolo, ha sostenuto brillantemente la prova del fuoco interpretando il 26 maggio u. s. al Teatro Sociale di Biella il non facile ruolo di « Leonora » nel (Trovatore) di G. Verdi.
Sul successo di questo suo primo debutto i critici e la stampa di Biella si sono soffermati esprimendo lusinghieri giudizi che lasciano presagire una fortunata quanto meritata carriera nel difficile campo dell'arte lirica.
Giovanna Michienzi ha ben meritato questo successo. Da nove anni è l'allieva del maestro Cesare Chiesa, professore al Conservatorio e maestro della Scala. Essa è l'allieva prediletta del maestro non solo per la sua calda e melodiosa voce di soprano, ma l'assiduità e la serietà con cui segue la preparazione artistica.
Il successo di Biella apre a lei le porte ad una brillante carriera. Già sono giunte offerte lusinghiere anche per effettuare delle turnée all'estero; ma la signorina Giovanna non si è lasciata cogliere dall'euforia del primo successo. Essa intende continuare gli studi sotto la guida del suo maestro per arricchire il repertorio di opere al fine di poter affrontare con la dovuta preparazione il pubblico.
Forse un domani accetterà, di recarsi all'estero ma oggi è suo desiderio cantare in Italia ed ottenere, nel suo paese, il successo.
Alla signorina Giovanna Michienzi giugano le più vive congratulazioni dei lavoratori dell'ATM e l'augurio di una lunga serie di meritati successi che premino i sacrifici della lunga preparazione e diano una non meno meritata soddisfazione ai genitori che l'hanno seguita e spronata in questi nove anni.
L. P.
I commenti della stampa
Per la soprano Giovanna Michiengi LA PROVA DEL FUOCO AL TEATRO SOCIALE
Breve carta d'identità della signorina Giovanna Michienzi. Nata a Mi lano. Paternità: di distinto signore sulla cinquantina, che ha sacrificato molto per esaudire la vocazione della figlia. Professione: soprano lirico. Segni particolari: due occhi bellissimi. Età: giovane, Molto giovane. Annotazioni: un po' di fifa per mercoled sera 21. Parliamo della soprano che appunto mercoledì sera interpreterà al « Teatro Sociale » di Biella il ruolo di Leonora nel « Trovatore » di G. Verdi.
Per la giovane cantante si tratta di un passo impegnativo: nella nostra città cioè sosterrà la classica prova del fuoco in quanto è la prima volta che canta in una opera. Debutto in senso assoluto dunque.
Il lasciapassare per la cdriera futura inizia nella nostra cittadina dove gli appassionati della lirica sono molti ed anche esigenti. Ma la signorina Michienzi saprà soddisfare gli intenditori più preparati per: chè alle sue spalle la sorreggono una completa dedizone alla musica e al canto, anni di studio di sacrifici, la volontà di riuscire per coronare un ideale. Con queste carte in regola l'impresa diventa meno ardua ed anche quel po' di « fifa » svanirà con le prime note dell'immortale melodia verdiana.
Il nostro pubblico ha portato fortuna a cantanti come Elvina Ramella e recentemente alla concittadina Ornella Botta. La porterà anche a lei signorina Michienzi e mercoledì il pubblico la sosterrà con i suoi ai). plausi nei quali dovrà sentire anche
GITA A VARAZZE
GIRO 1° ore
Piazza Firenze - inizio C.so Sempione 5,50
Piazza Castello - sede Autostradale 5,55
Porta Romana - angolo V. Filippetti 6,05
P,zza XXIV Maggio - casello ambulanza 6,10
Vie Cermenate - angolo Montegani 6,15
GIRO 2° ore
Piazza Istria - angolo Latisana 5,50
P.zza Argentina - angolo Stradivari 6,00
V.le Campania - Ospedale Resnati 6,05
P.zza Corvetto - UPIM 6,10
V.le Cermenate - a.lo Montegani 6,15
GIRO 3° ore
Via Forze Armate - angolo Via Olivieri 5,50
P.zza Brescia - angolo. Via Osoppo 6,00
P.zza Napoli angolo Giambellino 6,10
Partenza con l'autostrada dei « Fiori » per Tortona-Serravalle-RoncoGenova
Arrivo a Varazze ore 9,30 (circa)
TEMPO LIBERO A DISPOSIZIONE
Ritorno :
Partenza da Varazze ore 17,00
Arrivo a Milano 20,00 (circa)
quote
Dipendenti
L. 800
Familiari a carico L.1.000
L. 1.500
Aggregati
Il prezzo comprende il viaggio di andata e di ritorno in pullman.
I figli dei dipendenti, fino all'età di dieci anni, non pagano. Le iscrizioni si ricevono presso la Segreteria del Circolo Ricreativo ATM e presso i Rappresentanti di Deposito fino a completamento di uno o più pullman.
Queste iniziative non possono essere ignorate
Ancora una volta ci sentiamo in dovere di segnalare ai dirigenti del Circolo Ricretivo l'importanza di alcune iniziative che nascono spontanee nei Depositi e pur non avendo nessun interesse agonistico. riescono a interessare e rendere partecipi numerosi lavoratori e loro familiari tanto da costituire per alcuni giorni l'argomento di distensiva discussione. Segnaliamo questi episodi oltrechè per un dovere di cronaca aziendale, anche perchè riteniamo che i mezzi organizzativi del Circolo debbono essere messi a disposizione anche per queste iniziative.
l'augurio più sincero per una bella carriera.
L'« Eco di Biella » del 25-5-1965
Con due spettacoli d'opera
CONCLUSA AL SOCIALE LA STAGIONE TEATRALE
Vivo successo di « Trovatore » Ieri sera è stato rappresentato « Trovatore », che sta tra gli spartiti più popolari di Giuseppe Verdi.
Nello spettacolo ha •debuttato una giovane cantante milanese: Giovanna Michienzi. Pubblico era convenuto anche dalla capitale lombarda, compresi impotanti impresari di teatro. G. Michienzi ha affrontato il personaggio di Leonora, appassionato e concitato sino al vertice del dramma, con bell'impeto, conseguendo schietto successo. La cantante è stata molto festeggiata; e con lei hanno diviso il successo i suoi colleghi, tra cui segnaliamo Nino Carta, Mafalda Masini, Alfr.do Colosimo ed altri.
Lo spettacolo è stato concertato e diretto dal maestro Sergio Massaron.
Dall'e Eco di Biella » del 27-5-1965
Con « Il Trovatore »
FELICE ESITO DELLA STAGIONE
LIRICA AL TEATRO SOCIALE
Nel Trovatore ha esordito, quale Leonora, Giovanna Michienzi, che possiede limpida, morbida, estesa voce, seriamente educata, chiara dizione, squisita musicalità, padronanza scenica: vivamente apprezzata e applaudita, è facile presagirle una fortunata carriera nell'arduo campo dell'arte lirica.
maestro GUIDO MAFFIOTTI
Per Barnicchi
FIOCCO ROSA
Siamo lieti di annunc-are la nascita della piccola Cristina Barnicchi, figlia di Piero Barnicchi responsponsabile della Sez. Pesca dell'ATM, avvenuta il 13 c.m.
Alla madre, signora Abba Romana ed al padre giungano le felicitazioni e gli auguri dei pescatori del deposito Zara a cui si associa a nome di tutti i dipendenti, la Redazione di Voci,
Iniziative di deposito
INTER CONTRO TUTTI 3 a 3
Un incontro di calcio che ha destato l'interesse dei lavoratori di ZARA
Fra il personale viaggiante del Deposito Zara il giorno 29 maggio
è stata organizzata al Capo Ripamonti di Affori, una partita di calcio fra i •tifosi dell'INTER contro gli , altri sportivi.
La partita si è svolta' in notturna con il campo illuminato come nelle grandi competizioni e, nonostante il tempo incerto che sino all'ultimo momento ha minacciato il rinvio della partita, sulle gradinate hanno preso posto oltre 200 persone costituite da colleghi e familiari le quali non hanno risparmiato voce per esprimere nel pittoresco gergo calcistico, l'entusiasmo o la delusione •per le fasi dell'incontro.
Dato che l'età media dei baldi giocatori si aggira attorno ai 40 anni, sono stati giocati due tempi di 30' sostituendo, alla fine del primo tempo, interamente le due formazioni.
Nel primo tempo hanno giocato le formazioni degli anziani, le vecchie glorie con quaranta e più primavese sulle spalle... sembrava di assistere non una partita al calcio; erano quelli una decina di uomini (molti con epa preminente) che correvano ansando e senza sosta verso l'irraggiungibile pallone. Non si distinguevano le ali, i mediani, i terzini ma due squadre che si spostavano quasi interamente seguendo il pallone ora nella loro area ora nell'area avversaria, con la massima velocità consentita... dagli anni.
Nonostante tutto vi è stato qualche momento di bel gioco e alcuni hanno dato prova (per pochi minuti) della abilità che possedevano in gioventù. Nel primo tempo le vecchie glorie dell'INTER hanno ovuto il sopravvento segnando un goal alla squadra avversaria.
Il secondo tempo, quello dei gio vani (di una volta) è stato più movimentato non solo per la maggiore mobilità del gioco contrassegnato
da veloci azioni (anche su contropiede) effettuate da arabe le parti, ma dal continuo mutare della situazione. L'INTER dopo pochi minuti raddoppia il vantaggio segnando un altro goal ma presto è giunta la risposta degli avversari: 2 a 1. Poi ancora l'INTER e tre; la vittoria sembra oramai certa quando ecco gli avversari passare all'attacco e segnare prima una poi due reti e, verso la fine la quarta rete annullata per fuori gioco dall'arbitro Rosa al quale le decisione presa è costata una serie di bonarie quanto colorite parole 'levatesi da quella insolita folla di spettatori.
I migliori in campo? Nel primo tempo segnaliamo Moi (centromediano) per l'abilità con cui riusciva a rincorrere la palla tenendosi con le mani le braghe ormai prive del regolamentare elastico. E Lodolo (terzino destro) per aver dimostrato di possedere il raro senso della po-
sizione ed anche perchè ogni volta che gli rotolava il pallone fra i piedi si sentiva il suono del campanaccio con il quale sua moglie, con lena giovanile, lo incitava all'azione. Nel secondo tempo dobbiamo citare Ferrari e Ciardello, ma questi perchè effettivamente sono stati i migliori in campo ed hanno dato prova di buon gioco. Essendo terminata alla pari, le squadre . contendenti si sono ripromesse (assieme agli spettatori) di ripetere la partita entro il mese.
I giocatori, nel ringraziare l'arbitro Poggi, il sostituto Rosa, i fiacchi segnalinee (Vismara e Popotti) e quanti hanno assistito all'incontro, sicuri della loro «forza » e della loro « tecnica » sfidano il deposito di Palmanova o quanti hanno il coraggio di scendere in campo. Unica condizione: età media della squadra non inferiore ai... trentacinque anni. Il cronista
la squadra degli
la sfida degli interisti - VOCI DELL'A.T.M,
La signorina Giovanna Michienzi
"anziani„ che ha accolto
ALTRE GITE 18 LUGLIO GIRO DEL LAGO DI GARDA GITA A PIAN DEI RESINELLI