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Con la paga del mese di maggio si effettuano nei 34 luoghi di lavoro dell'ATM le elezioni per il rinnovo delle Commissioni Interne, di quell'organismo unitario posto a tutela dei diritti dei lavoratori.
In questi giorni andare a votare per eleggere i nostri rappresentanti nelle Commissini Interne vuoi dire esprimere un voto seguito da tutta la stampa cittadina.
Una grande azienda come la nostra già tutt'ora al centro dell'attenzione pubblica a seguito di una battaglia politica dei trasporti, anche con le elezioni di Commissione Interna darà una risposta precisa a tutte le ombre fumose che qualunquisticamente tentano di confondere i motivi di una buona affermazione di quelle forze sane che anche recentemente sono scese in lotta per la difesa della municipalizzata e dell'ATM.
L'offensiva della destra economica contro il trasporto pubblico ci pone in primo piano in ogni nostra azione.
Il voto che ogni lavoratore dell'ATM darà in questi giorni sarà un'indicazione valida a dimostrare la sua capacità di scegliere fra la politica dei « padroni del vapore » e la politica di progresso delle masse lavoratrici.
Dare IL VOTO al sindacato che con più coerenza, con più decisione porta avanti le lotte determinando ogni nostra conquista, non elettoralistica Una precisa scelta di classe contro la destra economica che in questo momento tende a stabilire un mercato a lei favorevole a spese delle aziende pubbliche e delle masse lavoratrici.
I lavoratori dell'ATM sapranno ben scegliere al momento delle votazioni il loro sindacato ed il loro rappresentante, tenendo sempre presente che chi li rappresenterà in quell'incarico deve essere unitario nella sostanza e non nella forma.
Dirigere una Commissione Interna vuol dire assumersi la responsabilità di tutte le aspirazioni dei lavoratori che nel loro assieme esprimono solo bisogni classisti, di individui che sul lavoro già trovano la vera unità di intenti che li accomuna.
Molto lavoro bisognerà fare affinchè un giorno alle elezioni di questo Istituto ci troveremo di fronte ad una lista unica con un programma unico.
Anche se qualcuno non vuole intendere questo discorso perchè teme il voto indicativo dei lavoratori, che tendono ad indicare sempre coloro che non fanno politica del GNAC E PETAC.
Ognuno di noi è chiamato ad esprimere il suo voto sia per la lista che per i candidati prescelti e questo dovere dev'essere compiuto con la massima serietà e riflessione in quanto esso determina la composizione della nuva Commissione Interna.
E' un dovere a cui nessun lavoratore onesto e cosciente può sfuggire poichè troppo alta è la posta in gioco. La C.I. è l'organismo unitario e fondamentale per la difesa del luogo !di lavoro; i suoi compiti sono vasti e vanno dal mantenimento di normali rapporti con i locali dirigenti, alla giusta •applicazione delle leggi e dei contratti; alla soluzione delle vertenze locali sia singole che collettive.
Spesso i lavoratori sono portati a confondere i compiti affidati alla C.I. con quelli dei sindacati, e questa confusione è alimentata dalla presentazione delle liste sindacali e dalla propaganda che questi svolgono e che spesso tende alla affermazione della lista.
Noi non vogliamo sminuire l'importanza che ha avuto ed ha ancora oggi l'affermazione di questa o quellalista nelle elezioni della C.I. ma vogliamo richiamare l'attenzione di tutti i lavoratori sull'organismo unitario ed autonomo ch'essi debbono eleggere.
Al di sopra e al di fuori delle liste sindacali, i lavoratori debbono ricercare con obiettività quegli uomini che danno sufficienti garanzie di competenza e serenità per assumere l'incarico dirli difesa degli interessi della collettività.
Le passate grosse conquiste sindacali che oggi è bene rammentare poiché danno fiducia e sicurezza nell'avvenire, sono divenute patrimonio della categoria e, come tali, vengono affidate nelle mani dei componenti delle C. I. i quali deb• bono vigilare sulla loro giusta applicazione. A queste conquiste, fra breve, se ne unirà un'altra (il regolamento delle promozioni e dei concorsi) che aumenta di fatto l'autorità e la responsabilità della C.I. la quale viene chiamata a far parte della Commissione paritetica posta a controllo del Regolamento stesso.
Sia il nostro un voto onesto che, indipendentemente da ogni considerazione esteriore, contribuisca a rafforzare qualitativamente questo in• sostituibile organismo unitario.
L. PelagottiUn'aspetto dell'imponente manifestazione
Un interessante disegno di legge che modifica e migliora sostanzialmente l'attuale legge sulla Cassa Speciale di previdenza degli autoferrotranvieri, è stato presentato dai senatori della CGIL Fiore, Di Prisco Boccassi.
Il progetto elaborato dalla Federazione Nazionale Autoferrotranvieri della CGIL, accoglie ampiamente le rivendicazioni della nostra categoria ed in particolare esso prevede:
a) l'agganciamento delle pensioni alle retribuzioni dei lavoratori in servizio.
« Art. 2. — Tutte le pensioni del Fondo sono annualmente adeguate in proporzione diretta alle variazioni dell'indice medio nazionale delle retribuzioni dei lavoratori addetti ai pubblici servizi (Continua in 2' pag.)
Cosa ne pensano i sindacati sulla delibera presa dalla maggioranza dal Consiglio Comunale sul problema dei trasporti?
Per rispondere alla domanda che viene posta da « Voci dell'ATM » è necessario fare alcune considerazioni di ordine generale prima di trarre una conclusione e quindi rispondere alla domanda stessa. Sono note le ragioni che hanno determinato la profonda e talvolta drammatica crisi che ha investito, il trasporto pubblico, sia esso gestito da aziende pubbliche che da aziende in concessione privata; è una crisi di ordine finanziario e di collocazione di questo strumento nell'ambito di quello che ha rappresentato il boom edilizio, il decentramento industriale e lo sviluppo automobilistico. Il primo ha significato uno sviluppo incontrollato delle nostre città, con l'obbligo per il trasporto collettivo di seguire e non precedere le nuove esigenze di trasporto dei nuovi insediamenti, il secondo ha determinato la ptrdita del regime di monopolio delle strade detenuto sino a pochi anni orsono del mezzo collettivo, con tutte quelle conseguenze sui problemi della velocità commerciale e quindi del costo del prodotto che tutti ormai conoscono.
Lo stesso decentramento industriale ha costretto l'azienda di trasporto, a servire una massa di vecchi utenti che sono diventati pendolari, ma che non hanno determinato variazioni in meno sul servizio urbano.
Per fare fronte a questo stato di cose, evidentemente non volute dagli utenti, ma determinate dal grosso capitale e da una visione privatistica, era necessario che l'ente lo-
cale assumesse una sua precisa posizione non tanto per fare la guerra al detentore della macchina privata o all'industriale che ha decentrato il proprio stabilimento, o a coloro che hanno costruito i quartieri alla periferia, ma per difendere il suo patrimonio, la sua azienda e gli interessi collettivi che esso rappresenta.
Questo •interesse collettivo non lo si difende, 'aumentando le tariffe, perchè così facendo, si fa pagare un prezzo più alto a coloro che non ne hanno nessuna colpa e non fanno parte della schiera di chi ha determinato questo stato di cose.
Parlare di agente unico visto questo come elemento singolo e non inquadrato nel contesto generale di sviluppo e potenziamento del servi-
zio vuol dire ridurre i costi di esercizio sulle spalle dei lavoratori degli utenti non essendo l'introduzione della macchinetta un fatto tecnologico nè un progresso tecnico in grado di aumentare la velocità dei mezzi e quindi di aumentare 'efficienza del servizio.
Le'cose da fare sono altre e sono indubbiamente molto più impegnative che l'aumento delle tariffe, il quale così come è stato fatto, oltre a rappresentare un grave danno per gli utenti, non rimuoverà nessuna delle cause che hanno determinato l'attuale crisi di trasporto.
11 solo risultato che si otterrà, sarà una 'diminuzione sensibile dell'utenza, un aumento della motoriz(Continua in 2' pag.)
Quando ormai tutto lasciava prevedere prossima la firma dell'accordo sul Regolamento promozioni si è verificato un preoccupante atteggiamento della Direzione la quale, per motivi più o meno plausibili, continua a rinviare le riunioni e prende iniziative unilaterali che di fatto violano quanto già concordato.
Gli operai dei depositi e delle officint di Z a r a, Teodosio, Molise, Palmanova, Leoncavallo ecc. hanno già espresso il loro malcontento ef fettuando una fermata di protesta ed inviando o.d.g. alla Direzione. Mentre ci accingiamo a scrivere la protesta tende ad estendersi ad altre categorie. Non si tratta solo del rinvio delle
riunioni causato dagli impegni del Direttore (nella cui assenza è inutile trattare) ma della stessa atmosfera che regna negli uffici direzionali e non lascia prevedere nulla di positivo. Appare ormai chiaro come l'Ufficio Personale stia cercando di far uscire un determinato numero di promozioni con l'evidente duplice scopo: violare quanto già concordato sulla decorrenza delle promozioni (fissata al 1° maggio 1964); diluire le promozioni in piccoli gruppi al fine di creare l'aspettativa negli interessati distogliendoli dalla lotta generale sul regolamento. Come dicevamo contro queste posizioni si sono già mossi i lavoratori (continua in 2' pagina)
CONTINUAZIONE DALLA 1° PAG.
zazione privata, un calo della già bassa velocità di trasporto dei mezzi collettivi.
Infatti per diminuire i costi di esercizio, è indispensabile far aumentare la velocità dei mezzi e questo si ottiene dando la strada che gli spetta al mezzo collettivo, togliendolo dagli intralci della circolazione promiscua; certo che questa è una scelta politica che l'Ente Locale deve fare per dimostrare che si vuole esaltare la funzione del mezzo di trasporto pubblico per tutto quello che esso rappresenta nel contesto dei bisogni della produzio ne dei commerci e delle necessità ricreative, culturali dei cittadini milanesi.
Lo stesso problema del deficit doveva e deve essere affrontato in altri termini, perchè se così non si farà, fra pochi mesi si dovrà riparlare di ritocchi tariffari sempre da farsi pagare agli utenti.
Gli industriali, il commercio nel suo assieme generale, la rendita fondiaria traggono benefici dal trasporto pubblico, per cui bisogna che essi paghino una parte dei disavanzi aziendali; si obietterà che si fà presto a dire queste cose, il Sindacato risponde, che suo diritto è indicare modi e mezzi per risolvere le questioni ed è suo dovere chiamare i lavoratori alla lotta per la loro realizzazione.
Lo stesso discorso sulla formazione dei consorzi finanziari fra comuni e Provincie interessate al problema dei trasporti è ormai un bisogno elementare e se non si portano avanti queste iniziative non è colpa evidentemente del Sindacato.
Ecco mi sembra che sviluppando le considerazioni iniziali abbia risposto alla domanda posta da « Voci dell'ATM» riconfermando, nel contempo, la volontà della CGIL di continuare nella sua azione, perchè i problemi dei trasporti siano risolti in funzione progressiva e non in modo rinunciatario, come invece traspare dalla delibera presa nel suo insieme generale.
ALTIERO FERRARI
Segretario Generale Sindacato Provinciale Autoferrotranvieri CGIL
La segreteria Provinciale del Sindacato UIL ci ha fatto pervenire il Comunicato inviato ai lavoratori che di fatto riassume la posizione di quel sindacato.
La Segreteria Provinciale Autoferrotranvieri, riunitosi per esaminare l'aumento delle tariffe tranviarie disposto dal Comune, ritiene tale provvedimento negativo ai fini del provvedimento che colpisce le catecontenimento del costo della vita, gorie meno abbienti in un momento della vita economica del Paese particolarmente delicato.
La UIL ritiene inoltre che non è con provvedimenti di questo genere blema dei trasporti, per il quale è che si possa risolvere il grave proinvece necessario ottenere dallo Stato un'intervento deciso perchè ritorni ai Comuni una parte delle notevoli tasse da esso riscosse per lo sviluppo della motorizzazione privata, che in definitiva impone ai Comuni altre spese, aggravando i bilanci delle aziende di trasporto.
Vi è poi la necessità e l'urgenza che il Comune porti avanti l'attuazione del programma viabilistico che la UIL e le altre Organizzazioni Sindacali hanno in più occasioni avanzato in ordine: alla priorità del all'arretramento in località periferimezzo pubblico su quello privato, che di tutti i capolinea delle autolinee in concessione, strade protette, striscie gialle, divieti di sosta ecc.
La UIL Autoferrotranvieri si augura che il Comune, con l'appoggio dei parlamentari di tutti i partiti politici svolgerà un'azione ferma e gravi provvedimenti, dolorosi per decisa sullo Stato per evitare così tutta la classe lavoratrice.
di trasporto, quando tali variazioni ammontino ad almeno il 4%.
b) Una nuova disciplina per le pensioni di reversibilità per la vedova ed i figli che elimina le attuali carenze esistenti:
Art. 3. — « La vedova dell'agente morto dopo dieci anni di servizio utile per la pensione, e del pensionato, ha diritto alla pensione quando non sia passata in giudicato sentenza di separazione per sua esclusiva colpa e alle condizioni che il matrimonio sia stato contratto almeno tre mesi prima del decesso...
Art. 4. -- « La pensione spetta al-
Nuovo Prezzo prezzo attuale
TARIFFA ORDINARIA
rete autofilof errotranviaria : corsa semplice e feriale . 70 50
corsa semplice festiva . . . . 100 60 corsa semplice per militari . . 70 20
Metropolitana: corsa semplice 100 100
TESSERINI PER LAVORATORI E STUDENTI
tesserino a due corse giorn. . . 500 300
tesserino a 4 corse giorn. . . . 1.000 680 Entro sei mesi i tesserini vengono aboliti e sostituiti coi seguenti abbonamenti validi solo nei giorni feriali e con vincolo d'orario : mensile per 1 linea 2.200 quindicinale per 1 linea . . . . 1.100 mensile per 2 linee 4.400 quindicinale per 2 linee . . . . 2.200
metrò: mensile . 3.100 metrò: quindic. 1.550 In via transitoria, fino alla istituzione degli abbonamenti saranno posti in vendita blocchetti di viaggio settimanale per corse cumulative su tram e metro: due coppie di corse giorn. . . . 900 quattro coppie di corse giorn. . . 1.800 ABBONAMENTI ORDINARI (validi solo nei giorni feriali)
tresì agli orfani legittimi, legittimati, naturali, agli esposti regolarmente affidati, in età inferiore a 21 anni e 26 se studenti, o comunque invalidi...
In mancanza del coniuge e dei figli la pensione spetta ai genitori e in mancanza di questi ai fratelli ed alle sorelle quando si trovino nelle condizioni stabilite dalle vigenti leggi per la corresponsione degli assegni familiari.
c) L'abbassamento dei limiti d'età per il pensionamento a 57 anni per i lavoratori addetti per almeno 10 anni a lavori pesanti o nocivi o ai servizi di trasporto del pubblico. Il collocamento in pensione, a richiesta dell'interessato quando il lavoratore ha maturato almeno 25 anni di iscrizione al Fondo indipendentemente dall'età. Art. 8. — Hanno diritto alla pensione di anzianità, al raggiungimento del 57° anno di età, con almeno 15 anni di contribuzione, gli agenti addetti per almeno 10 anni ai lavori pesanti o nocivi o ai servizi del trasporto del pubblico e delle merci, per i quali è richiesta un'attività fisica intensa e logorante...
L'iscritto può essere posto in quiescenza a sua domanda e liquidare la pensione di anzianità anche se non ha compiuto l'età di cui ai precedenti commi, purchè possa far valere almeno 25 anni di contribuzione al Fondo.
Ci auguriamo che il citato progetto legge venga quanto prima discusdal parlamento e su di esso si concentri l'attenzione di tutti i lavoratori e delle organizzazioni sindacali.
dei Depositi e delle officine i quali hanno accolto l'appello lanciato dai sindacati (CISL esclusa) di far sorgere dalla base un movimento che imponga alla Direzione una rapida soluzione della vertenza.
Ma fra le ragioni che hanno determinato questa tattica dilazionatrice, vi è anche quella di voler di fatto ritardare l'inizio della discussione delle competenze accessorie il cui accordo è scaduto alla fine di febbraio. Il rinnovo delle compttenze accessorie s'impone come una necessità sia per migliorare alcuni accordi superati dalle cose, sia per eliminare evidenti sperequazioni.
I sindacati hanno a suo tempo inviato alla Direzione la denuncia dell'accordo e le proposte di miglioramenti. Spetta ora alla Direzione convocarli e dare inizio alla contrattazione che non puù partire dalle constatazioni di bilancio ma dalle esigenze, dal contributo e dai sacrifici che i lavoratori compiono ogni giorno ntll'esplicamento della loro atti. vità.
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La destra economica e politica milanese ha sferrato il suo più pesante attacco all'ATM ed al servizio di trasporto pubblico con il clamoroso intervento in Consiglio Comunale dell'avvocato Antonio Salvini il quale è riuscito a farsi calorosamente applaudire dai liberali e dai fascisti presenti. Il Salvini ha praticamente respintc tutta l'impostazione di politica
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sono da abolire (quindi niente nuovi acquisti in questa direzione); le linee vanno accorciate e diradate nel tempo; le interurbane sono un peso morto da gettare a mare iniziando dalle linee che collegano tra loro comuni fuori dal confine (ha fatto l'esempio di Sesto-S. Fruttuoso); le linee celeri dell'Adda sono state una spesa inutile; il personale costa troppo, bisogna diminuirlo chiudendo officine di riparazione e manutenzione e istituendo l'agente unico facendo pagare agli utenti lavoratori tariffa doppia di 50 lire; non bisogna investire altro danaro per nuove rimesse, per altre vetture da far circolare sulle linee dell'Adda, per i previsti nuovi 40 autobus delle' interurbane. Tutto dunque secondo Salvini è stato errato ed oggi (sempre secondo lui) la Direzione e, la Commissione Amministratrice dell'ATM si troverebbero sotto accusa per aver richiesto prolungamenti di linee, per
aver costruito le linee dell'Adda, per aver insistito nei percorsi preferen• ziali ed infine per aver assunto troppo personale e non aver chiuso le « costose » officine di riparazione. Questo attacco ha provocato una presa di posizione della Commissione Amministratrice dell'ATM il cui Presidente Napoleone Rossi ha contestato la validità delle accuse e puntualizzato la realtà della situazione dell'ATM.
E' la prima volta che i massimi responsabili dell'azienda prendono posizione contro i denigratori della municipalizzata i quali troppo spesso fanno uso di dati falsati o interamente inventati, e noi plaudiamo alla posizione assunta dal pof. Napoleone Rossi anche se riteniamo sia preciso dovere di ciascun dipendente ed in particolare dei dirigenti, rispondere e rintuzzare pubblicamente le calunnie che a piene mani vengano gettate sulla nostra azienda municipalizzata.
In questa situazione resa ancor più delicata dalla crisi che investe (causa le mancate scelte) tutto il il sistema del trasporto pubblico, riteniamo sia opportuno e doveroso per i dipendenti ed in particolare i dirigenti ed i tecnici, erigersi pubblicamente a difesa dell'ATM sostenendo la municipalizzata e confutando con chiare argomentazioni e con dati le errate accuse mosse dagli interessati uomini della destra.
sarebbe stato l'intervento del Capo del Personalt:
« I'Ing. Ferzetti ha rilevato l'alta incidenza del personale, valutando criticamente le variazioni di produttività del personale stesso. Ferzetti ha concluso sostendo la necessità di uno snellimento organizzativo appoggiato ad un ampio piano di adde stramento per il personale e ciò allo scopo di evitare i licenziamenti forzosi nella fase di ristrutturazione delle aziende ».
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del pubblico trasporto elaborata dalla commissione consiliare e fatta propria dalla prima Giunta di centro-sinistra e di cui si trovano tracce, nel documento che accompagna la delibera sugli aumenti tariffari.
Per lui — e l'ha detto senza ricorrere a mezzi termini — la priorità del trasporto pubblico è una pericolosa ubbia ( persino i provvedimenti viabilistici come i percorsi preferenziali appaiono pericolosi atti di « guerra all'automobile »); i tram
Un discorso fatto a metà, alcune argomentazioni incomplete e comunque non chiare servono solo a rafforzare nell'opinione pubblica la convinzione, che la azienda Trasporti municipalizzati non è sana e quindi giustificarne una sua ristrutturazione che oggi appare come l'inizio dello smantellamento.
Per queste ragioni di fondo non possiamo che condannare l'intervento del Capo del Personale fatto al dibattito sui trasporti tenuto alla Lega del Sacro Cuore il 5 maggio c.m.
Secondo quanto pubblica « L'Italia » del 6 maggio, questo in sintesi
Il progetto per l'idrovia che dovrebbe collegare il Ticino al Mincio attraverso Arluno-Milano Nord-Bergamo e Brescia, con canali derivati di collegamento con i laghi lombardi, ha avuto l'approvazione tecnica del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici. Al suo termine l'idrovia si unirà al canale navigabile GardaMantova e potrà raggiungere, dopo i laghi, Mantova, il Po a Foce Mincio arrivando al mare attraverso il Canal Bianco.
Un'altra possibilità di raggiungere il mare è offerta dal collegamento con la progettata idrovia fra Marengo, situata sul canale Garda-Manto va, e Verona, Vicenza, Padova e Venezia. Anche per la sistemazione « europea » dell'idrovia Padova-Venezia è stato dato parere favorevole da parte del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici. Il costo dell'opera è previsto in 7 miliardi e 600 milioni.
Dal punto di vista della attuazione pratica il complesso idroviario è stato diviso in due fasi: la prima comprende l'asta principale dal Mincio a Milano Nord e il collegamento con il lago di Como, che avrà la precedenza per gli immediati vantaggi che arrechrà alle grandi industrie bresciane, bergamasche e del Nord Milano. Il costo di questa prima fase è previsto in 137 miliardi di lire (106 per l'asta princilale e 31 per il collegamento con il ago di Como). Al finanziamento dell'opera si provvederà nel quadro ge-
nerale dei piani di opere pubbliche. Si valuta che l'idrovia potrà assorbire un traffico di circa 12 milioni di tonnellate all'anno.
L'importanza di formare nell'Italia settentrionale una rete di canali navigabili è stata più volte sottolineata anche dal nostro giornale che ha messo in rilievo come il trasporto fluviale, oltre ad essere più sicuro ed economico, può alleggerire il pesante traffico su strada che, spece nelle vicinanze dei centri industriali, diviene ogni giorno più precario. Nell'approvare l'operato del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, non possiamo sottolineare che l'idrovia Ticino-Mincio è stata progettata in funzione delle grandi industrie dislocate nel Nord della Lombardia e che i finanziamenti pubblici serviranno a consolidare la posizione economica di grandi complessi privati. Il che è particolarmente significativo se si tiene conto che da anni è stato approvato il progetto per l'idrovia Milano Cremona Po, che è stato costituito un Consorzio per la realizzazione della idrovia, ch eè stata sottolineata da ogni parte la necessità prioritaria della sistemazione navigabile del Po, asta fondamentale per un sistema di idrovie, ma che i lavori per l'idrovia non sono ancora andati più in là della conca per il porto-canale di Cremona, che il Consorzio è stato messo nella impossibilità di di funzionare e che gli interventi sul Po hanno continuato ad essere salutari e dispersivi.
Non siamo in grado di riportare integralmente l'intervento ma dalle parole pubblicate emergono serie preoccupazioni in quanto esse seguono l'abbandono di una passata impostazione e l'abbraccio (anche troppo prematuro) della linea politica indicata dalla destra. Non può il Capo Personale dimenticare che solo un anno fa Egli era impegnato ad effettuare massicce assunzioni — i milanesi ricordano ancora la propaganda posta in tal senso nei tram —. Non può ignorare le discussioni sostenute con i sindacati, i quali hanno discusso e richiesto l'abolizioné degli inutili e dannosi appalti (RETAM ecc.). Così come non può dimenticare i piani dell'ATM atti a migliorare ed ampliare le linee al fine di assolvere alle sempre maggiori esigenze della Città.
L'impostazione passata poggiava su un piano di sviluppo della municipalizzata, sul creare sia per gli utenti che i dipendenti condizioni più umane e Ferzetti quale Capo del Personale, era uno dei tecnici preposti alla realizzazione di questo sviluppo.
Oggi senza che di fatto sia mutata la politica dell'ATM (la C.A. in carica è ancora quella che ha avallato la passata politica) il Capo del Personale afferma che per evitare licenziamtnti forzosi è necessario un ampio piano.
Simili dichiarazioni non possono che apparire come l'avallo alle teorie espresse dagli uomini della destra (i vari Giambelli, Salvini ecc.) i quali apertamente richiedono non solo l'agente unico ma lo smantellamento delle officine, la drastica riduzione del Personale, il ridimensionamento delle linee gestite dall'ATM.
Meraviglia però come i vari onn. Consiglieri Giambelli, Salvini ecc. non facciano integralmente risptttare le norme del nuovo Regolamento Speciale ATM (per cui al Servizio Personale dovrebbe andare quanto meno un amministrativo), a meno che, data l'eterogeneità assunta dal detto Servizio da un po' di tempo a questa parte, non si voglia completare la già pur varia gamma delle speciali77a7ioni che lo caratterizzano (ingegneria - economia e commercio - medicina ecc.), con l'immissione di altre (architettura - veterinaria ecc.) che potrebbero essere suggerite dalla politica di nuovo corso della destra cittadina.
Ma alla mancata sensibilità di alcuni dirigenti, fa riscontro l'unità e la presa di coscienza dei sindacati e più ancora dei lavoratori i quali sono decisi a difendere con la municipalizzata le loro conquiste ottenute in decenni di lotte vittoriose.
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Per rendere onore ai Caduti ed ai Superstiti dei Reparti dell'Esercito Italiano che dall'8 settembre combatterono contro il tedesco invasore, dimostrando che malgrado tutto, l'Esercito Italiano conservava ancora nel suo intimo riserve preziosissime di virtù militari e di spirito di sacrificio, "Voci dell'A.T.M.", oltre che ricordare gli esempi luminosi dei combattenti della Cecchignola e di Cefalonia; dei Balcani e della Corsica, pubblica queste note sul fatto d'armi di Monte Casale (Mantova) essendo stato questo l'ultimo combattimento sostenuto dal risorto Esercito Italiano per annientare la belva nazi-fascista, affinchè l'Italia fesse di nuovo libera e rispettata nel mondo
Monte Casale 30 aprile 1945
Il mattino del 30 aprile 1945, una colonna di carri cigolanti del 68° Reggimento Fanteria « Legnano » percorreva la rotabile Verona-Brescia per raggiungere Brescia.
In testa alla colonna cigolata era la 104° Compagnia Arditi del IX Reparto d'Assalto, seguita a distanza da altre due Compagnie del Reggimento, la 4° e l'8°. Giunta a Peschiera, alle 12 circa, la Compagnia Arditi
sostava.
Mentre la popolazione festante si stringeva calorosamente intorno ai soldati, manifestando la sua gioia per la fine dell'oppressione nazista e dell'incubo della guerra ormai vicina a concludersi, un capitano del Comando Il Corpo d'Armata americano, si presentava al comandante della Compagnia Arditi e gli chiedeva di intervenire con i suoi arditi per attaccare ed eliminare un reparto tedesco, sistemato in favorevole posizione su Monte Casale. Guidati a Ponti sul Mincio e preso contatto col valoroso comandante « Bruto » della formazione partigiana « Avisani ». Questa, fin dal mattino aveva impegnato i tedeschi. I tedeschi, un'ottantina, erano sistemati a difesa sul Monte Casale, che lega il suo nome alla Brigata « Casale >, che vi combattè durante la 1° guerra per l'indipendenza. Stabilito il dispositivo per l'azione alle 13,30 l'azione ebbe inizio. Attaccammo l'avversario frontalmente e sul suo fianco destro. I partigiani, sulla nostra destra, tenevano da quella parte impegnato il nemico. La forza del plotone all'attacco superava di poco i 30 uomini. Attraversammo di corsa, a sbalzi, la radura erbosa stendentesi dalla strada al margine del bosco nonostante la tempesta di fuoco scatenata addosso a noi dalle posizioni nemiche. Mentre i nostri mortai allungavano il tiro, cominciammo l'attacco nel bosco. L'avversario si difendeva con abilità ed
ostinazione. Arrancavamo strisciando verso le posizioni scaglionate in profondità. I tedeschi, ben mascherati e protetti, ci tenevano sotto un violento fuoco e non era facile individuarli e snidarli dalle loro buche. Ci imbattemmo, ad un tratto, anche in un reticolato. Dovemmo superarlo strisciando sotto perché il primo che si accinse a scavalcarlo fu fulminato da una raffica.
Crepitio di mitra; gracchiare rabbioso di mitragliatrici; schianto di espiosioni di bombe e di granate; miagolii di pallottole; tonfi sordi di rami tranciati dalle raffiche; foschia di polvere e di fumo; compagni che cadono per non più rialzarsi; questa la scena vissuta per oltre tre ore.
Gli Arditi serrano sotto; si combatte a distanza ravvicinata; si assalta con le bombe a mano e coi pugnali, di postazione in postazione. I tedeschi, che si arrendono con le armi in pugno, hanno un aspetto che denota accanimento e disperazione.
Alle 16,45 circa è finito a pugnalate il tenente delle SS. comandante del reparto tedesco; che ha saputo imporsi ai suoi uomini fino all'ultimo ed animarne fanaticamente la resistenza. I tedeschi sono ormai all'estremo ed il loro morale comincia a vacillare. Un ultimo assalto degli Arditi e poi la vittoria, che premia la loro audacia ed aggressività. Oltre 30 tedeschi sono caduti.
Rastrellato il terreno, ci raduniamo tutti qui, presso la casetta sforacchiata dalle granate. Sappiamo che cinque
S. M. ORCESI Giorgio cl. 1917 - Parma ard. BENEDETTI Enrico cl. 1920 - Grosseto ard. GALBUSERA Mario cl. 1923 - Bergamo
ard. MARCON Luigi cl. 1921 - Trento
ard. QUARANTA Antonio cl. 1924 - Lecce
soldato Americano : R. CARLSON
Partigiani : Campeggi - Parolini
sono i nostri Caduti durante l'azione; il 6° è il soldato americano Robert Carlson che, vedendo gli Arditi partire di corsa all'attacco, si era spontaneamente aggregato, feriti 4. Inoltre sono caduti due partigiani La Compagnia si ricompone in colonna; dietro ai Morti, sugli altri carri, gli equipaggi mescolati ai prigionieri tedeschi catturati, riprende il movimento verso Brescia, salutata e benedetta dalla popolazione di Ponti sul Mincio. Gli Arditi erano caduti in umiltà e semplicità, col nome dell'Italia sulle labbra,. Sentimmo tutti, durante l'assalto, Benedetti gridare a voce alta: « Viva l'Italia! », e lo vedemmo mentre, avvinghiati lui e un soldato tedesco si pugnalavano a vicenda, rotolando insieme sulle zolle insanguinate Stralcio della descrizione redatta dal Comandante di Compagnia Cap. A. Migliaccio
A cura di :
Il generale di C.A. pensione, Giuseppe dall'Ora, prpoprietario della collina Monte Casale presente al combattimento così scriveva l'indomani al capitano Migliaccio: Mozambano. 1 maggio 1945
Abbiatevi il mio compiacimento e la mia ammirazione di vecchio soldato per il modo brillante e da vero ardito col quale avere risolta l'azione di Monte Casale impegnatasi ieri contro un forte reparto di soldati germanici.
L'azione, iniziata nelle prime ore del mattino e condotta da vari nuclei di partigiani delle località vicine fino al pomeriggio, non poteva risolversi perchè seppure non mancava il coraggio dei singoli difettava di coordinamento e di slancio risolutivo.
L'intervento del vostro reparto e la sagace impostazione del problema tattico da parte Vostra ha determinato la crisi ed il collasso della resistenza nemica.
Ex serg.
Speltini Francesco
Orcesi è morto nelle mie braccia, l'ultimo sguardo è stato verso di me. Benché ferito alla gamba, raggiunsi il tenente delle SS... per il forte dispiacelo pugnalai anche dopo morto.
Ex ardito
dr. Fulvio Nicolodi
Rivedo Orcesi S.M. del plotone mortai che aveva detto, mentre noi ci ordinavamo in fila, « la guerra è finita, a questa azione non ci verrei nemmeno se mi coomandassero; per fortuna che non tocca a me »; e poi quando vide che cominciavamo ad avviarci curvi lungo il bordo della strada sotto i primi colpi, gridò: «ragazzi vengo anch'io » e ci raggiunse correndo e ridendo. Aveva una carabina americana rimediata chissà dove e cadde per primo mi fu detto (io non lo vidi perchè lui andò col gruppo comandato dal S.M. Speltini ed io [con quello guidato dal Capitano Migliaccio; quando arrivammo al filo spinato, avevo alla mia sinistra Marcon che fu colpito in mezzo alla testa e morì senza un grido; davanti a destra il Capitano Migliaccio, a destra Conti e Galiano, dopo che l'azione fu terminata aiutai a trasportare giù i corpi di Galbusera e Marcon della mia pattuglia, e poi anche del S.M. Orcesi, dalla pattuglia Speltini: anche lui era stato colpito alla testa.
Quando arrivammo al C.I.L. e fummo assegnati al IX, dopo oltre tre mesi di attesa e di continue umilianti delusioni, ci sembrò di rivivere: dunque c'era davvero, anche se .in miniatura, un vero esercito, c'erano davvero ufficiali e soldati quali avevamo sperato esistessero quando, provenienti dalla
Voi ed i vostri uomini avete vinto resistenza, avevamo passato le linee per venirci ad arruolare, così diversidagli sbandati, dagli sfiduciati, dagli intrallazzatori, dai ruffiani di cui ci era sembrata unicamente popolata l'Italia del Sud, nell'abulia disfattista dei Comandi di Bari, nella [miseria, sudiciume, disordine del Centro Ordinamento Volntari di Padula, nella burocratica inerzia di Vibo Valenzia.
Un reparto agguerrito sorridente, fiducioso, guascone, bene armato (anche se mal vestito), comandato da ufficiali valorosi, preparati, sicuri in ogni occasione: una miracolosa oasi nel deserto che ci era sembrato, fin'allora, popolato soltanto da menefreghisti o al massimo dagli utilissimi ma, almeno allora, non apprezzati « verdoni ».
e conclusa l'azione, seppure con nobile sacrificio di alcuni Vostri valorosi. Sia a Voi ed a tutti i Vostri gloria! Avete confermato le signi ficative antiche tradizioni di valore del saldato italiano.
Me ne compiaccio da vecchio soldato.
Sul luogo del combattimento collocherò una targa marmorea che Vi ricordi ed esalti ai posteri il nobile sacrificio dei Vostri Morti. Af fezionatissimo Gen.le GIUSEPPE DALL'ORA
Dall'ordine del giorno n. 95 del 68°
Ieri pomeriggio in fraternità tra patrioti e gruppi di combattimento è stata consacrata col sigillo del sangue in un combattimento a sud di Peschiera, nel quale un animoso nucleo della 104° compagnia arditi volò in aiuto di una formazione partigiana che non riusciva con i propri mezzi ad avere ragione di un forte reparto tedesco ostinato a morire combattendo.
Cinque arditi e quattro feriti costituiscono il prezzo con il quale la resistenza tedesca venne travolta dopo selvaggio corpo a corpo dell'irruneto attacco degli arditi. I partigiani offersero la vita due uomini per riconsacrare la loro volontà di sterminare i tedeschi che ancora sono sul suolo d'Italia.
Ai prodi che sino agli ultimi cinque minuti seppero fare olocausto della vita per onorare la Bandiera dell'esercito italiano vada il nostro fiero, addolorato, commosso pensiero.
IL COLONELLO COMANDANTE (Edmondo De Renzi) l maggio 1945
Il Reparto arditi dell'Esercito Italiano di Liberazione entrato a far parte del 1° Raggruppamento Motorizzato Italiano, nel febbraio 1944, assumeva il nome di IX REPARTO D'ASSALTO. In tal modo riesumeva l'analogo della prima grande guerra che aveva combattuto a Col Moschin e al Piave eroicamente contro i tedeschi. Col nome ereditava anche l'antico Labaro che a Liberazione avvenuta, veniva riconsegnalo Sacrario delle Bandiere presso l'Altare della Patria con due nuove rn (taglie d'Argento.
Nella motivazione della prima medaglia d'Argento si può leggere questi giudizi sul Reparto,
« quando la lotta era ancora incerta, bucava d'impeto il dispositivo nemico, spazzava il terreno in una frammentaria lotta ravvicinata » « nell'inseguimento proiettato più avanti di tutti non dava tregua all'Esercito tedesco » « tenace ed elastico, fierissimo e generoso, degno erede delle tradizioni fulgidissime legate al suo nome ».
I 500 arditi del IX Reparto d'Assalto dell'esercito Italiano di Liberazione, tutti volontari hanno combattuto laceri ed affamati dall'i I settembre 1943 al 30 aprile 1945, dalla Sardegna a Mantova.
Nel corso della lotta contro il tedesco invasore hanno subito 268 perdite e meritato : 2 medaglie d'Argento al Labaro ; I medaglia d'Oro e 10 d'Argento ed altre 224 decorazioni varie.
Inaugurata una lapide dalla vedova del caduto Consorti
Maitan il quale ha esaltato la lotta partigiana ed il sacrificio dei martiri. L'avvocato Egidio Liberti, della presidenza dell'ANPI, ha sottolineato l'importanza dell'apporto dato dai lavoratori alla Resistenza; apporto •determinante se si pensa allo scarso equipaggiamento militare che i partigiani possedevano.
Infine la parola viene data all'oratore ufficiale di questa commemorazione, al vice presidente dell'Associazione Partigiana Cristiani sign. Umberto Rivolta. L'oratore ricorda i tristi e pur gloriosi giorni della epopea partigiana e 'mette in risalto come la Resistenza fu non un atto di rivolta di un gruppo d'armati ma la sollevazione di tutto il popolo.
Egli ricorda l'apporto dato dalle donne che con indomito coraggio seppero anche nei momenti più difficili sostenere con ogni mezzo i partigiani.
La manifestazione tenuta a Zara è forse quella che ha visto la maggiore affluenza di dipendenti ed anche quella più completa.
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Una foto ricordo della manifestazione. Da sinistra: Sassi, Catalano, Rivolta, Alfierini, ved. Consorti, Manzotti, Maitan e Albani
Al deposito Zara, alla presenza di un gran numero di lavoratori e di numerose personalità, martedì 27 aprile si è celebrato il XX anniversario della Resistenza ed è stata scoperta una lapide a perenne ricordo dei caduti dell'A.T.M.
Com'è ormai consuetudine, la manifestazione è stata aperta dal compagno Lino Sassi (uno di quei dipendenti che ha organizzato e vissuto la, Resistenza nell'ATM) il quale, dopo aver brevemente sintetizzato i valori umani e patriottici della lotta di liberazione e il generoso sacrificio dei 44 caduti dell'ATM, ha passato la parola ai vari oratori.
L'assessore Giambelli, con brevi parole ha esaltato la Resistenza che, nata dalle rovine del fascismo, ha saputo riscattare l'onore della Patria.
L'operaio Pelagotti, in rappresentanza della locale C.I. ha ribadito le aspirazioni di giustizia e di libertà che hanno animato i valorosi lavoratori che rischiarono la morte per cancellare le brutture del fascismo. Ha proseguito constatando che a vent'anni dalla liberazione, molti di quegli ideali debbono essere ancora raggiunti sia all'interno dell'ATM che nel Paese.
Dopo che il parroco del luogo ha
brevemente rivolto un caldo saluto agli intervenuti ricordando come anch'egli ha preso parte alla guerra di liberazione, si è dato inizio allo scoprimento della lapide. Madrina è stata la vedova del partigiano Consorti, morto in combattimento il 26 aprile nelle strade della città. Successivamente è intervenuto il presidente dell'ANPI-ATM Riccardo
tl XX commemorato a Zara
Il popolo ed in particolare i lavoratori, siano essi giovani od anziani, viene attratto da queste rievocazioni della Resistenza poichè in esse più che retorica vi è il richiamo agli alti ideali di pace e di giustizia sociale, ideali che possono essere raggiunti solo superando gli angusti schemi di partito e chiamando all'unione ed all'azione tutto il popolo.
Ancora oggi la Resistenza è viva perchè i suoi ideali di giustizia, di libertà e di pace debbono essere interamente raggiunti.
TUTTI I FAMILIARI PRESENTI DEI NOSTRI CADUTI. COMPONENTI IL COMITATO PER LE CELEBRAZIONI DEL XX DELLA RESISTENZA. Ing. GIAMBELLI - ASSESSORE AI TRASPORTI IL Sig. DIRETTORE GENERALE DELL'ATM dr. ing. GIOVANNI ALFERINI IN RAPPRESENTANZA DELLA COMM.NE AMM. DELL'ATM Sig. AVVOCATO ORLANDO IL Sig. AVV. FRANCO DE FILIPPO VICE DIRETTORE AMM. DELL'ATM PADRE ADLER EX DIRETTORE DELL'ATM IL Sig. UMBERTO RIVOL-
Lassù sulle Vette e sui Monti Spara la mitraglia.
E' iniziata la battaglia
Battaglia che scaccerà il tiranno invasore battaglia che si combatte con ardore Battaglia che porterà lutti e dolori ma in primo piano infiniti Eroi.
Eroi che combatterono con indomito ardore pur di scacciarz l'odiato invasore Chi furon quegli eroi? ancor oggi ricordati da noi.
Furono i Partigiani che si immolarono per noi Ma un dì il più atteso che mai
lassù nei paesi di montagna suonò a festa la campana
E' finita Con gloria la battaglia Partigiana. Ai giovani d'oggi si insegni con onore la storia di coloro che diedero la vita per un avvenire migliore.
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TA VICE PRESIDENTE ASS. PARTIGIANI CRISTIANI IL SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE INTERNA DEPOSITO ZARA IL Sig. SAVORANI RAPPRESENTANTE MUTILATI INVALIDI DI GUERRA IL SEGRETARIO DEL SINDACATO AUTOFERROTRANVIERI CGIL IL SEGRETARIO DEL SINDACATO AUTOFERROTRANVIERI UIL IN RAPPRESENTANZA DELLA CIA IL Sig. Dr. Ing. LEO ORENI CAPO AUTOFILOVIARIO IL Sig. Dr. Ing.. SILVIO FERZETTI CAPO SERVIZIO DEL PERSONALE IL Sig. Avv. LIBERTI EGIDIO DELLA PREVIDENZA DELL'ANPI IL Dr. LAMBERTO JORI DEL COMITATO COMUNALE PER LE CELEBRAZIONI DEL XX IL Sig. LUIGI SARONNI PREVOSTO DELLA CHIESA DI SANTA MARIA ALLA FONTANA IL Dr. GIUSEPPE VILLANI CAPO SERVIZIO APPROVVIGIONAMENTI Dott. Ing. ANGELINI CAPO SERVIZIO IL Sig. Dr. Ing. CIRENEI MATTEO CAPO SERVIZIO OFF. GENER. TEODOSIOIL Sig. Dr. FRANCO PETTORALI CAPO SERVIZIO LEGALE IL Sig. Dr. MARIO RIBONI CAPO SERVIZIO (DELEGATO DALL'ATM FAR PARTE DEL COMITATO) IL Sig. Dr. Ing. GIANFRANCO BONSI DIRIGENTE SODA IL Sig. PELLEGATA OVIDIO p.i. CAPO OFFICINA ZARA IL SEGRETARIO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO SEZ. ATM IL SEGRETARIO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA SEZ. ATM IL SEGRETARIO DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO SEZ. ATM Sig. MANZINI ASSUNTO IL CAPO GRUPPO MUTILATI E INVALIDI DI GUERRA Rag. CHIARANDINI IL PRESIDENTE DELLA SEZIONI COMBATTENTI E REDUCI Sig. CONCA IL Sig. Rag. ANTONIO MICHIENZI DEL SODA IL Sig. Dott. Peruzzotti Segret. P.D.L.I. ASSESSO PROVINCIALE IL Sig. LUCIANO PEDUZZI CONSIGLIERE COMUNALE IL Sig. ERMINIO MANZINI CONSIGLIERE PROVINCIALE MAITAN RICCARDO PRESIDENTE DELL'ANPI.
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Il 3 e 4 aprile 1965 nel Palazzo del Turismo a Milano si è temilo il 1° Convegno dell'Associazione provinciale degli inquilini delle case amministrate dall' Istituto Autonomo Case Popolari di Milano, al quale hanno partecipato rappresentanti del Comune e della Provincia, dell'Istituto Autonomo Case Popolari, di organizzazioni sindacali, coopera-
tive, politiche e Parlamentari di ogni tendenza.
11 Convegno ha unanimamente sottolineato come sia oggi più che mai necessario il rilancio di una efficace politica della casa attraverso una programmazione che assolva al bisogno di una casa a basso costo e situata in strutture urbanistiche degne di una vita moderna e civile.
Questo convegno, a mio parere, si colloca in una situazione economica e politica particolarmente critica per il nostro Paese e per la nostra città. Le gravi contraddizioni tradizionali del nostro sistema economico sono state acuite dal « miracolo » in cui lo corsa al superprofitto e alla speculazione sulle aree, ha portato alla crisi generale e in particolare del settore edilizio. Per sanare la crisi in questo settore si rende necessario l'intervento e il controllo pubblico, in organico rapporto con quegli Enti pubblici e Associazioni, che si pongono compiti di fattiva realizzazione.
Da quando nel lontano 1908 per iniziativa di un gruppo di cittadini ed ingegneri si proponeva al Comune la costruzione di un Ente Cittadino il quale affrontava in maniera organicaa un piano di case popolari ed economiche per dar così la possibilità ai cittadini ed ai lavoratori di avere case ed affitto equo e ha basso costo, molta strada si è fatto, se non si è fatto di più questo va ricercato negli strumenti legislativi e delle norme statuarie di cui il decreto 10 luglio 1936 in base alla legge del 6 giugno 1936 n. 1929 e al T.U. delle leggi sulle Case Popolari del 25 Aprile 1938 n. 1165 tuttora in regime fascista, in base a criteri e costumi politici del tempo appaiono chiaramente in contrasto coi principi della Costituzione Repubblicana che si informa a vita democratica popolare.
Bisogna pure denunciare esistenza di un numero eccessivo di Enti sovvenzionati dallo stato che si interessano della costruzione di case popolari come:
IACP, I'ISES, l'INCIS la GESCAL, i consorzi comunali e provinciali, che agiscono a ruota libera. Ciascuno ha una organizzazione pesantemente burocratica, a costi fissi e spece per il personale troppo elevato, sarebbe molto più logico unificare questi istituti o almeno coordinarli utilizzando gli Istituti case popolari che hanno dato buona prova delle loro possibilità ed eliminando inutili specchi di energie, possibili clientelismi e rivolta per la distribuzione delle sovvenzioni statali.
Buono l'intervento del sig. Cavalera vice presidente dell'ICAP che ha ben spiegato perché gli alloggi di questo Istituto non possono essere di più basso costo.
Le banche danno mutui a favore dell'edilizia pubblica con un tasso dell'8-9 per cento e le condizioni sono dunque lo stesso che ottengono i privati e questo non è ammissibile, dal momento che gli Enti Pubblici costruiscono case non per compiere una speculazione, ma per dare una casa a prezzi accessibili a tutti i lavoratori.
Questi sono stati i temi concreti del convegno organizzato dall'Associazione Impianti Case Popolari. I vani amministrati dall'IACP nella provincia di Milano ammontano a 215 mila e gli assegnatori vogliono far sentire la loro voce, per la prima volta si è discusso più dei problemi organizzativi che di quelli finanziari, e questo è importante perchè se lo Stato impiegasse in modo più razionale le sue sovvenzioni probabilmente potrebbe con la stessa spesa ottenere risultati ben diversi. Il dott. Beltramini Assessore del Comune di Milano e presidente dell'Unione Inquilini ha insistito tra l'altro sulla necessità di dare la prevalenza agli alloggi ad affitto su quelli a riscatto, ha chiarito la denocratizzazione dell'IACP, il coordinamento dei diversi Enti edilizi, la creazione di una attrezzatura che consente all'Istituto di costruire direttamente senza consentire grossi guadagni alle ditte appaltatrici.
Oltrea questi interventi, buono lo intervento di Maris della Sez. del PCI che chiede l'intervento del Governo per una legge e attuazione di quella n. 207 presentata al Senato il 16-10-63 da un gruppo di Senatori, hanno pure preso la parola numerosi semplici inquilini, sono venuti alla ribalta così i problemi dei Rami periferici; la necessità del vigile quartiere, dei mercati rionali, delle biblioteche, il migliore collegamento con il centro e dell'effettiva partecipazione degli inquilini alla vita dell'Istituto.
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A tali fini il Convegno ha ribadito la inderogabile necessità di attuare u n a legislazione urbanistica che tenga conto di tali esigenze e di una rapida e funzionale attuazione della Legge n. 167 per l'acquisizione di aree per l'edilizia economica e popolare.
Il Convegno inoltre sottolinea come sia fondamentale ed indilazionabile ai fini di una democratica politica della casa la revisione del Testo Unico 1938 e la riforma degli Statuti che regolano le funzioni e la struttura degli Istituti Case Popolari.
Il Convegno prende atto della pro-, posta di nuovo Statuto per gli I.A. C.P. formulata dall'Associazione ed invita il Governo ed i Gruppi Parlamentari a tenerne conto nella rispettiva attività legislativa.
Come elemento di impegno morale e politico e come base di ulteriore dibattito il Convegno indica i seguenti punti fondamentali contenuti nelle relazioni introduttive e suggeriti dai numerosi interventi. gli Istituti autonomi case popolari devono diventare centri di coordinamento e dì unificazione della programmazione e della esecuzione dell'edilizia a basso costo, unico mezzo per garantire, attraverso la concentrazione dei finanziamenti pubblici, una politica di insediamenit ad alto livello sociale e civile ed insieme a minor costo possibile dei servizi sociali; al fine di garantire una casa a prezzi accessibili a tutte le fami glie di laavoratori è necessaria una politica di finanziamenti a basso tasso d'interesse utilizzando per questo tutti gli strumenti legislativi anticongiunturali e contenuti nelle linee della programmazione economica; il contenimento dei costi dell'edilizia pubblica e privata si potrà ottenere fondamentalmente attraverso la formazione di imprese pubbliche per la produzione di semilavorati che consentano una estensione capillare del processo industriale di prefabbricazione; per assicurare una vita serena e socialmente attiva all'intera fa miglia abitante nei quartieri po• polari occorre dotare tutti i complessi di edilizia pubblica di centri civici e sociali, attrezzature sportive e culturali, di servizi assistenziali;
al fine di raggiungere questi scopi occorre garantire la partecipazione democratica degli inquilini alla vita dell'Istituto e pertanto il Convegno chiede: il riconoscimento giuridico della Associazione Inquilini che nei quartieri dovrà partecipare alla direzione ed al coordinamento di tutte le varie attività di carattere sociale fino a giungere all'autonoma gestione del quartiere stesso;
b) in attessa della riforma dell'attuale legislazione che dovrà contenere il principio della rappresentanza democratica e diretta degli inquilini, il Convegno chie-
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de che il Consiglio Comunale, valendosi delle sue facoltà di scelta, nomini due rappresentanti degli inquilini ed assegnatari in seno al Consiglio d'Amministrazione dell'I.A.C.P.;
c) nello stesso spirito il Convegno chiede che I.A.C.P. nomini nelle varie Commissioni di lavoro rappresentanti di inquilini;
6) Il Convegno prende atto di un nuovo clima nei rapporti tra amministratori ed amministrati espresso dagli interventi del Presidente e del Vice Presidente dell' I.A.C.P. ed in questo spirito auspica : la riorganizzazione del sistema di assegnazione degli alloggi in modo da codificare e rendere pubblici i criteri di valutazione e le graduatorie; la riorganizzazione del sistema di amministrazione per ottenere una più equa e giustificata ripar tizione delle spese dei servizi; la semplificazione e l'agevolazione delle richieste di cambiamento di alloggi.
Il Convegno ringrazia tutti coloro che hanno dato la loro adesione e che hanno partecipato alla discussione e fa voti che i risultati e le proposte su esposti vengano raccolti dagli organi responsabili e competenti.
Il Convegno auspica che in tutti i quartieri sia raccolto lo spirito di fattiva collaborazione tra tutti gli inquilini che renda sempre più efficace l'opera dell'Associazione provinciale.
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Mentre nel Vietnam del Sud continua il massiccio intervento militare degli Stati Uniti, un altro fatto grave è intervenuto a turbare la pace: la notte del 30 aprile, reparti americani sono sbarcati nel territorio della Repubblica di San Domingo con l'evidente intenzione di rimettere al potere la giunta militare del generale Wessin contro la quale era insorta la popolazione e parte dell'esercito.
Anche in questa occasione gli Stati Uniti hanno agito in modo arbitrario violando la Carta dell'ONU e la stessa Carta dell'OSA e provocando la riprovazione del mondo. La politica americana, dopo l'assassinio di Kennedy, stà ogni giorno di più degenerando verso posizioni altruiste che ricordano quelle di Dulles.
Accordi sindacali
Non è tollerabile né giustificabile il comportamento dell'America la quale si ritiene in dovere di occupare ogni popolo che, come quello Congolese, del Vietnam o di San Domingo, decida di avviarsi verso un sistema di governo non condiviso dal Dipartimento di Stato degli USA.
La pace non può riposare sulle bocche dei cannoni, l'America non può assumersi il compito di combattere ogni popolo che vuole (come l'ha voluto Castro, come lo voleva Lumumba o Bosch) darsi un sistema di governo e di economia socialista. Queste azioni americane oltre a violare ogni diritto internazionale ed ogni valore umano, minacciano seriamente la pace nel mondo. Per questo anche dal nostro popolo deve levarsi unitaria una possente condanna.
II Gennaio 1963 - Rinnovo dell'Accordo aziendale delle competente accessorie con la conquista dei seguenti miglioramenti: aumenti economici globali superiori al 10%; istituzione del premio di pensionamento e di quello annuale; estensione dell'economia di cottimo ai pulitori ed agli operai di deposito; percentualizzazione di tutte le indennità fisse; ricalcolo dell'assegno di cottimo per i capi operai; istituzione dell'indennità di percorrenza per il personale viaggiante; aumento dell'indennità di mensa e suo collegamento alle variazioni dei punti di contingenza, ecc.
Giugno 1963 - Istituzione dell'indennità compensativa di qualifica per gli autisti ed i guidatori filoviari: l'indennità prima citata (L. 4.00 mensili) viene conquistata dopo la decisa lotta condotta dai lavoratori. Alla quale la CISL non ha aderito.
Luglio - Riduzione dell'orario dì lavoro a 40 ore settimanali per il personale salariato (39,30 per il viaggiante del servizio automobilistico) e a 39 ore per i lavoratori stipendiati.
E' principalmente a seguito di questa conquista — preceduta da quella aziendale del 1962 — che oltre 3.000 giovani lavoratori trovano lavoro all'ATM.
E Ottobre 1963 - Rinnovo accordo
Cassa di Soccorso: conquistando i seguenti principali miglioramenti:
elevata a 180 giorni l'assistenza ospedaliera per gli agenti e per i familiari;
riduzione della spesa per l'acquisto dei medicinali all'8% sia per gli agenti che per i familiari; a livello nazionale, riduzione della carenza malattia ad un giorno e mezzo; Febbraio 1964 - Rinnovo del Con-
(« La Stampa » - 6 maggio u.s.) Tutto quanto è avvenuto e sta avvendo trova la sua causa remota nella feroce dittatura reazionaria di Trjillo, durata dal 1930 al 31 maggio 1961, giorno in cui il desposta fu ucciso. Dopo un confuso periodo di governi provvisori, alla fine del '62 i dominicani riuscivano, per la prima volta da trentotto anni, a darsi un presidente liberamente leletto a grande maggioranza (62%): Juan Bosch, un riformista amico di Kennedy, che su di lui puntava per la riuscita dell'« Alleanza per il progresso » e per opporre un modello valido al castrismo. Ma Bosch, con le riforme appena cominciate, urtava i forti interessi costituiti degli elementi conservatori che il 25 settembre 1963 lo fecero deporre da un colpo di Stato militare, capeggiato dal generale Wessin y Wessm. In questa brutale rottura della legalità sta la causa prossima degli attuali avvenimenti. Una parte del popolo dominicano, infatti, non si è rassegnata a rinunciare al sapore della libertà che aveva assaggiato per breve tempo. Così il pomeriggio di sabato 24 aprile elementi militari, pare appoggiati anche da civili, si sono ribellati contro la Giunta di governo presieduta da Cabral, proclamandosi « costituzionalisti »: coloro, cioè, che volevano il ritorno di Bosch e la restaurazione della Costituzione, abrogata dal colpo di Stato del settembre '63. Cabral e la Giunta scomparivano subito dalla scena, ma vi rientrava minaccioso Wessin y Wessin, che, alla testa di un'altra parte dei militari (nucleo principale, l'aviazione), si opponeva ai « costituzionalisti ». L'insurrezione si trasformava quindi in guerra civile, che la sera del 29 sembrava volgere a favore dei « costituzionalisti », rafforzati dai numerosi civili da essi stessi armati.
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tratto nazionale con la conquista dei seguenti miglioramenti: — aumenti economici varianti fra il 22 ed il 30% ripartiti sui seguenti istituti contrattuali: minimi retributivi, la 14' mensilità, valore del punto di contingenza, indennità di pensionamento, scatti di anzianità e loro unificazione, ecc.
Ottobre 1964 - Accordo per il personale della Metropolitana che prevede l'inquadramento del personale addetto, le indennità ad esso spettanti, l'orario ed i turni di lavoro la massa vestiario, ecc.
Il Marzo 1964, Maggio 1965 - Regolamentazione democratica dello sviluppo di carriera: con le trattative ormai giunte al loro termine, la linea e gli obiettivi indicati dai sindacati per sottrarre questo importante istituto contrattuale alle possibilità di discriminazioni e di paternalismo dell'ATM, si affermano nel concreto con il pieno soddisfacimento delle aspirazioni manifestate dai lavoratori. Con esso il potere contrattuale del Sindacato si rafforza fortemente. Il Regolamento delle promozioni conquistato dai lavoratori dell'ATM, è quanto di più avanzato attualmente esista nelle aziende del nostro e degli altri settori .
A questo punto sono intervenuti in forze gli Stati Uniti, i quali già due giorni prima avevano inviato un piccolo distaccamento di marines, per proteggere i propri connazionali e altri stranieri. La notte sul 30, invece, sono sbarcati dal cielo e dal mare grossi contingenti di paracadutisti e ancora di marines, il cui scopo non era più quello della semplice assistenza. Come ha ripetutamente dichiarato Johnson, l'intervento americano vuole prevenire la creazione di una seconda Cuba, cosa che gli Stati Uniti ritengono di non potere tollerare.
Ferdinando Vegas
(« Il Tempo » - 6 maggio u.s.)
« ... E nella Repubblica Dominicana come nel Vietnam del Sud la leggerezza con cui sono stati sacrificati i regimi dittatoriali che vi si erano instaurati ... è stata la causa determinante delle gravissime crisi che da ambedue i Paesi debbono, con tanto sacrificio, subire, e che gli americani, gendarmi del mondo non già per vocazione, ma per ineluttabile necessità delle cose, sono costretti a fronteggiare con le armi ».
Come già più volte reso noto, ricordiamo a tutti gli interessati che dal 5.5 u. s. è in distribuzione, nei locali del Circolo A.T.M. (comp. Biagio Colamonico, Vice Presidente) e della U.I.L. (Via Salvini n. 6), il volume edito dal comp. Bruno Monosilio relativo alla Raccolta delle Leggi, degli Accordi e dei Contratti del settore dei pubblici trasporti in concessione aggiornato a tutto aprile 1965. Chi a suo tempo l'ha prenotato può quindi ritirarlo e chi lo volesse acquistare può rivolgersi ai diffusori di « Voci dell'A.T.M. » in ogni singolo posto di lavoro. Si ricorda che l'importantissima pubblicazione costa L. 2000 (duemila) e si può anche pagare in 4 rate mensili di L. 500 (cinquecento) cadauna, la prima delle quali un mese dopo la consegna del libro. LA REDAZIONE
Camera a due letti : MAGGIO-GIUGNO e dal 26 AGOSTO .
Dal io LUGLIO al 10 LUGLIO
1.900 Dall'il LUGLIO al 31 LUGLIO
Dal 1.° AGOSTO al 25 AGOSTO
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Sconto ai bambini fino ai '6 anni 30%, dai 6 ai 10 anni 20%.
I prezzi su indicati comprendono vitto, alloggio e tasse di soggiorno. - Convenzionato con il Circolo Ricr. A.T.M.
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di Ferdinando della Ragione i C.
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la T/n « IVAN FRANkO » di 20.000 tonn. - appositamente noleggiata
GRECIA - TURCHIA - UNIONE SOVIETICA -Genova - Napoli - Istambul - Yalta
2' COMBINAZIONE dal 18 al 26 settembre 1965 - GRECIA - TURCHIA - JUGOSLAVIA - Genova - Napoli - Pireo (Atene) - stambul - Dubrovnik - Venezia QUOTE
Per la 1' combinazione - Viaggio
Milano-Genova e ritorno in pullman; passaggio marittimo con servizio di pensione completa a bordo per tutta la durata della crociera nella cabina prescelta, dalla 2' colazione del 1° alla cena del 12 settembre; tasse d'imbarco e sbarco.
Per la 2' combinazione - Viaggio Milano-Genova e Venezia-Milano in pullman; passaggio marittimo con servizio,di pensione completa a bordo per tutta la durata della crociera nella cabina prescelta; dalla cena del 18 alla 2' colazione del 26 settembre; tasse di sbarco e imbarco.
I prezzi non comprendono: per le due combinazioni) Tutte le bevande in genere; le escursioni a terra organizzate dalle
Redecesio
agenzie turistiche con l'accompagnamento di guide parlanti l'italiano, nei luoghi dove la nave sosterà; le mance; il Visto Consolare (Lire 1.500) solo per la 1' combinazione.
Per i prezzi delle escursioni a terra, che potranno essere prenotate a bordo, vedere quotazioni a parte.
Trasporti - I partecipanti alla 1°
Combinazione (1-12 settembre) dovranno essere tutti in possesso del passaporti individuale munito dell'estensione all'Unione Sovietica (che si ottiene inoltrando domanda alla Questura) - validità
3 mesi. - I passaporti regolarizzati dovranno pervenire entro il
30 luglio alla Segreteria del Circolo Ricreativo che provvederà ad inoltrarli al Consolato Sovietico di Roma per il VISTO CONSOLARE (L. 1.500).
I partecipanti alla 2' Combinazio-
ne (18-26 settembre) dovranno essere in possesso della carta d'identità con il lasciapassare per la Grecia e Turchia e del passaporto individuale senza alcun visto.Per Dubrovnik (Jugoslavia) saranno rilasciati a bordo permessi speciali di sbarco. Iscrizioni - Le iscrizioni avranno inizio dal 17 maggio p. v. presso la Segreteria del Circolo Ricreativo A.T.M. dietro presentazione di un apposito modulo, già in distribuzione al Circolo, che dovrà essere compilato in ogni sua parte.Ogni iscrizione dovrà essere accompagnata da un acconto di lire 10.000 a persona, la differenza, a richiesta, potrà essere trattene : ta ratealmente sulle competenze. Presso la Segreteria del Circolo Ricreativo A.T.M. sono in distribuzione i programmi dettagliati delle due crociere.
Domenica 9 maggio al laghetto di Redecesio si è svolta la ormai tradizionale «gara dei Pierini pescatori ».
Quest'anno la novità delle trote da pescarsi nella piscina ha portato un grande entusiasmo fra i bimbi intervenuti, con grande compiacimento degli organizzatori che hanno avuto un gran da fare per contenere l'esuberanza pescatoria dei piccoli Pierini i quali si sono prodigati in questa pesca miracolosa che ha permesso a molti di loro di superare al primo lancio i più provetti pescatori.
Alla premiazione sono state consegnate ad ognuno tre trote quale ricordo della brillante giornata di pesca.
Indubbiamente è da considerarsi oltre all'aspetto nuovo della gara anche l'organizzazione che nel suo assieme ha voluto dimostrare la sempre crescente qualità di iniziative del genere che devono sempre rinnovarsi al fine di trovare la loro giusta rispondenza attraverso i tempi.
FERRARI ANTONIA
GILIETTI BRUNO
FONTANIVE IVANA
BRUSATI DAVIDE
MALACARNE ANNAMARIA
CASTELLAZZI PAOLA
SORDI PATRIZIA
ALUNNO BRUNO
PIERIN MAURIZIO
FUMAGALLI ANGELA
BRUSATI MAURIZIO
SERRA LUCA
SERRA MARCO
BRIVIO LOREDANA
COSTA AUGUSTO
ZACHENI FULVIO
BERNOCCHI ANTONIA DI PILATO FRANCO
DALCO CLAUDIO FIRPI UGO
ANDRESI NADIA
POPANI MASSIMO
CIPRIANI DANIELE
OGLIO P. SILVANO
GAROZZO RICCARDO
MANTOVANI UMBERTO
BERNARDONI DANIELE
PISI ADALBERTO
BERNOCCHI SIMONETTA
ZOCCATELLI MAURIZIO
PENAZZI LEONARDO
DALCO M. LUISA
BRIVIO IVAN
VIGO GIANCARLO
AVANZINI RENATO
QUARIN MAURIZIO
FORLINI MAURIZIO
MAGGIONI FRANCESCA COLOMBO RENATO
VENTURA ALBERTO
NONFARMALE PAOLA
FEDERICI ROBERTO ANDRESI MARIO
DALCO ORNELLA
PIPI GIOVANNI
TOPONI ERMINIA
OGLIO MAURIZIO
MENDOLICCHIO RAFFAELE
GARBELLI GIOVANNI
ALDROVANTI
Nota culturale
Chi ha seguito l'attività del pittore e scrittore Vitantonio Cileo, sostiene l'opinione diffusa che lo indica come anticonformista, saturo di fermi propositi etici dedicati al miglioramento della condizione umana delle classi sociali meno progredite. I; nocciuolo del suo •problema recentemente esposto in una pubblicazione ( «Il Nuovo Preraffaellita »), in una intervista alla Radio (il 18 Marzo scorso), in un libro di poesie («Dell'Amorfo Canto del Profondo») stampato da pochi giorni e in circolazione nelle librerie e giornalai milanesi e ora in una Conferenza Stampa che terrà(1) •in un locale del centro città - è un vero grido di protesta contro le slealtà, le tirannidi, le prepotenze che affliggono il mondo della produzione e dell'arte di oggi. Cileo è un artista riservato ma ricco di fervore sociale, di desiderio di incontrarsi con la vita delle categorie umane più infelici e disordinate, per portarvi una luce pionieristica di benessere, di solidarietà.
Egli cerca di rendere familiari alle coscienze pigre il senso di una nuova civiltà illuministica fondata sull'uso universale di strumenti culturali che agiscano praticamente nei costumi delle persone. Egli rivolge il messaggio alle borghesie recalcitranti, alle persone-massa, affinchè si diffonda il principio di rispettare la vitalità operativa di chi quotidianamente è coinvolto in lavori convulsi e non ha la possibilità di aumentare insieme alla cultura individuale una coscienza di « insieme ».
Egli protesta contro l'utilitarismo di •molti artisti d'oggi, che si offrono come schiavi e tradiscono gli ideali umani che invece dovrebbero essere rivolti non alla contemplazione, all'adorazione della propria massa operatrice del lavoro civile persona e di « chi paga » ma alla organizzato. Essi troppe volte si sono lasciati critici hanno invocato e suggerito a proprio vantaggio personale.
Un risve?lio della critica verso la cultura « di popolo » ha avuto luogo dopo la comparsa del « Nuovo Preraffaellita ». Il volumetto di Cileo denuncia il grado di imputridimento in cui si trova immersa la coscienza del borghese odierno; ha sollecitato in sollevazione di interessi, di richieste d'informazione di una nuova cultura, destinata al pubblico minuto, rionale, meno separato. Ciò ha avuto risposta nelle sincere espressioni dello scrittore e critico Franco Russoli in difesa, pur involontaria, di quel « manifesto »
opposto alle grige manovre di un Leonardo Borghese irascibile, istericamente scalciante contro i giovani, la democrazia, l'uguaglianza, la verità. Cileo ha tuttavia trovato nello stesso Borghese un ambiguo ma ottimo propagandista delle sue teorie neoilluministiche e diciamo pure rivoluzionarie, nella dinamica delle classi sociali. Dopo il suo messaggio critico, interpretato con vari atteggiamenti, Cileo ha trovato sostenitori anche presso critici e galleristi milanesi, i quali dopo la comporsa in pubblico del « Nuovo Preraffaellita » hanno incominciato ad allinearsi con quello spirito ribelle e democratico al cento per cento.
Cileo argomenta che se nell'Unione Sovietica e nei paesi del blocco socialista, le variazioni, i cicli politici e amministrativi dei vari governi e comitati centrali hanno portati a un disgelo psicologico, a una maggiore mobilità dell'arte la quale cerca di rispecchiare la misura del popolo e del suo spirito, liberalizzando progressivamente le proprie espressioni artistiche a un grado di quasi ribellione - denuncia che in Italia una tirannide tecnocratica, una dittatura industriale e borghese esercita un controllo e una selezione spietata con espedienti ottusi e miopi sulla libera azione degli artisti con una mentalità che più zaristica e colpevole di così non si oserebbe supporre. Così, secondo Ci leo, se da una parte troviamo un'U nine Sovietica accusata (nelle espressioni occidentali) di ideologie livellatrici, antireligiose, imposte da una strettissima dittatura politica, egli d'altronde riconosce a quella struttura nazionale il merito di avere liberalizzato i propri atti pubblici e di avere rinnovato la struttura della propria capacit! artistica. Per una curiosa analogia in Italia, culla di una cosidetta razionalità liberale, terra di libertà, di progresso tecnico, economico e filosofico (come viene ripetuto dagli slogan filo e mentalità ottusa, partitocratica, anpara governativi )trova risposta una tisociale, liberticida, che soffoca ogni impulso dei giovani verso il vero, verso la sincerità artistica sacrificata agli interessi delle cosche, delle mafie locali degli speculatori pubblici che bloccano abilmente le popolo che vorrebbero offrire al voci libere delle associazioni di cittadino-massa, all'uomo della strada la « cultura » e togliere così dal buio secolare la mente di quelle classi operatrici che sono sempre state tenute segregate dai precedenti poteri politici.
Un artista ha detto basta ai tiranni della cultura