PROCLAMATO UN NUOVO SCIOPERO Il pensiero della CISL
Lo sciopero di 24 ore sarà effettuato dagli operai e impiegati mercoledì 23 c. m.
La situazione dei trasporti pubblici in generale e quella dell'ATM in particolare continuano a peggiorare. I deficit delle aziende assumono valori impressionanti, le stesse retribuzioni spesso non possono essere regolarmente pagate al personale dipendente. La crisi, dopo le drastiche misure anticongiunturali d e 1 Governo che negano ogni sovvenzione alle aziende, minaccia di travolgere l'intero sistema di trasporti pubblici del paese.
Le aziende private ( vedi la Nord Milano) non effettuano gli ammodernamenti e le manutenzioni del materiale fisso e rotabile, rendendo ogni giorno più precario e pericoloso il trasporto e la stessa incolumità dei passeggeri.
Le aziende municipali, seguendo l'impostazione ormai decennale della FEDERTRAM, cercano l'illusione del pareggio nella comprensione delle spese del personale e nella ricerca di palliativi (agente unico) capaci solo a creare difficoltà al personale delle aziende ed ai passeggeri e al massimo capaci a tamponare per qualche tempo le falle del -bilancio.
A rendere ancora più tragica la situazione, vi è la complessa situazione politica che rende difficile la composizione delle giunte per impegni e pressioni del potere centrale, (a Milano il Commissario Prefettizio significherebbe bloccare ogni decisione per un lungo periodo).
In questa critica situazione debbono muoversi e lottare i lavoratori delle aziende di trasporto i quali, non responsabili dei deficit, hanno i loro problemi spesso urgenti da risolvere.
I sindacati hanno in questi giorni disdettato l'accordo sulle competenze accessorie all'ATM, che scade nel febbraio del prossimo anno; noi dipendenti, sappiamo qudnte sono le cose da chiedere in questo rinnovo sia per rapportare gli incentivi alle reali condizioni del lavoro, sia per eliminare determinate sperequazioni esistenti da tempo o creatisi in questi due anni.
A priori prevediamo che alle richieste la Direzione contrapporrà i bilanci deficitari per concludere respingendo nella sostanza ogni richiesta.
Davanti a questa situazione appare sempre più chiara l'importanza della lotta che anni conduciamo, sotto la guida dei sindacati, per imporre, con richieste precise, una nuova politica dei trasporti che deve essere attuata non solo dagli enti locali ma dal Governo.
Il servizio di pubblico trasporto è un servizio sociale che contribuisce al progresso della città e della provincia. Il Comune e lo Stato debbono intervenire per sostenere i trasporti. sia facendo pagare chi dal progresso trae lauti profitti sia cercando strutture e infrastrutture atte a coordinare .1a vostra rete dei trasporti, e a questo scopo la pubblicizzazione delle aziende appare la misura più conseguente.
Luciano Pelagotti (Contimua in
2a pag.)
Al momento di andare in stampa apprendiamo che la delegazione della CGIL visto il permanere dell'intransigenza della Direzione ha rotto le trattative e dichiarato per mercoledì 22 dicembre, uno sciopero idi 24 k>re per tutti gli impiegati, operai e pulitori. Infatti nella riunione di venerdì 18 c. m. la Direzione ha mantenuto ne che tende a non mridtificare l'attuale sitvazione in atto che
la propria impostazio-
[nascia le promozioni all'arbitrio direzionale. Fedele alla sua impostazione che rispecchia la volontà •dei lavoratori, la delegazione della CGIL ha rotto le trattative e dichiarata le lotta.
Dopo lo sciopero effettuato dai lavoratori dell'ATM che ha visto la compatta adesione •del personale nonostante il manifesto fatto uscire dall'ATM con l'aperto tentativo di far desistere i lavoratori dalla lotta, la Direzione ha richiesto un incontro ufficioso per esaminare la possibilità di superare il punto morto •a cui le trattative erano giunte.
Nel corso dell'incontro i Sindacati intravvedevano la possibile apertura per alcuni porblerni, (applicazione accordi Metropolitana; revisione limiti d'età per il mantenimento del trattamento economico in caso di retrocessione per motivi di salute; adeguamento premio mensile agli autisti in sostituzione della qualifica di « scelto »). Sulle inclinozioni, nonostante la nomina di una commissione •di studio per esaminare le nuove proposte, non si è giunti ad alcun risultato e permane la entroversa posizione sulla valutazione di merito.
Riteniamo necessario a q u e s t o proposito chiarire nel modo più ampio possibile la posizione dei sindacati e, per far ciò, è utile fare il punto sui seguenti accordi già di massima concordati : tutti i lavoratori dell'ATM hanno diritto allo sviluppo di carriera da attuarsi mediante le norme che saranno previste dal regolamento; l'applicazione del regolamento sarà demandata ad una commissione composta da tre rappresentanti dei lavoratori e da tre rappresentanti dell'ATM. A presiedere la com-
(Continua in 2` pag.)
Agente unico
FALLIMENTO N. 2
Contrariamente a quanto avremmo desiderato non siamo in grado di dare delle precise risposte alle domande che sottoponemmo alle altre organizzazioni sindacali perchè l'Amico Ricca (segretario della C. I. S. L.) non ha accettato di farlo pur scambiando con noi in una a-, nimata discussione il suo parere sulle elezioni delle C.I. Cercheremo perciò una analogia che possa essere avvicinata alle risposte che nella nostra intenzione avrebbe dato. Il ritardo del normale rinnovo delle commissioni interne non è da attribuire al nostro sindacato anche se (come è evidente) abbiamo chiesto che fossero rispettati i periodi che ci impegnavano nei congressi: piuttosto va detto che fin dall'aprile scorso noi impegnammo le altre organi7727ioni sindacali ad una discussione sulla strutturazione e funzionalità delle stesse. Del resto a nostro avviso ci sembra che concordemente si debba arrivare a prolungare la loro durata a due anni per dare possibilità di maggior ambientamento e nel contempo funzionalità, all'organismo. Il semplice fatto che il COMITATO ELETTORALE venga convocato due mesi prima e sia in grado solo due (continua in 2' pagina)
Secondo la notizia apparsa sulla stampa cittadina, nei primi giorni del prossimo anno verrebbero soppresse le due linee servite da medioautobus ad agente unico.
Così anche questo secondo esperimento a cui è stata data larga pubblicità (nel preventivo si prevedevano utili superiori ai 100 milioni annui) si è risolto come il precedente con un misero fallimento. Noi lavoratori che non abbiamo •mai perso l'occasione per rammentare ai dirigenti aziendali e alle autorità cittadine la strada da seguire per togliere dalle attuali secche il trasporto pubblico, ci auguriamo che almeno questa lezione sia servita.
La Crisi dei trasporti non la si risolve con costosi quanto inutili esperimenti nè con drastiche economie di personale: occorre mutare politica, considerare il pubblico trasporto come un indispensabile componente del progresso sociale, ed agire conseguentemente chiamando a contribuire ad esso chi dal progresso traei lauti guadagni; inserire e considerare il trasporto pubblico nei piani viabilistici della città e della provincia.
Se, con decisione non si marcerà su queste direttive, si vedrà fatalmente aumentare il deficit aziendale e con esso il disagio dei dipendenti dell'azienda e degli utenti.
Libertà democratiche nell'A.T.M.
Il movimento della resistenza e la lotta partigiana, uscendo vittoriosa dall'abbattimento del nazi-fascismo, crearono, dal non lontano '45, con il sacrificio di morti gloriosi le speranze dei vivi, le fondamenta dello Stato italiano, per l'avvio verso la trasformazione di una società migliore che fosse garante custode dei grandi principi democratici e sociali, i quali, proprio sulla base delle forze politiche di allora nella Costituzione della Repubblica italiana.
Il diritto imprescindibile quindi, di cittadinanza dei partiti politici ed il pieno diritto di esercizio politico dei lavoratori, nella fabbrica e fuori, acquisito dal disposto costituzionale onde inserirsi e contribuire sempre di più nel quadro di una visione complessiva di un maggior sviluppo della democrazia della libertà, per la soluzione del • grandi problemi sociali che affliggano il nostro paese.
Non si capisce perciò, perchè nell'ATM continui a perpuetarsi una situazione piuttosto ottusa, istaurata molti anni or sono, nel vietare questi principi elementari di democrazia e di libertà che offendono e avviliscono progressivamen-
te le coscenze di quanti hanno sacrificato e dato perchè si affermassero i valori democratici nelle azioni nei movimenti, anche se problematici nei rapporti, degli uomini e delle loro organiz7n7ioni.
Oppure si capisce anche troppo, — e qui la risposta viene spontanea — che un'ottusità del genere, trova solamente un'immedesimazione in coloro che non avendo mai visto un nobile interlocutore, posti davanti a questo, lo trovarono così strano che negarono che potesse esistere. E cioè, in sintesi, si vorrebbe travisare e disconoscere una nuov a realtà del mondo di oggi, che è quello di un'isopprimibile sete di giustizia del movimento operaio italiano e delle forze democratiche, nel voler difendere e migliorare i diritti e conquiste che sono state acquisite attraverso lotte memorabili condotte da diversi decenni, diritti che non possono essere cancellati o tolti dai vari Ordini di servizio, - 71 - 71 bis - 265 - II, - o da qualche Legge di infausta memoria, peggio ancora dal dispiegamento inspiegabile del corpo di guardia per impedire l'accesso nei luoghi di lavoro a uomini eletti democraticamente in consultazioni plebiscita-
Con il gennaio Aumenta l'indennità di mensa
In applicazione del titolo 3 dello accordo aziendale sulle competenze accessorie, con decorrenza Lo gennaio 1965 l'indennità di mensa auinenterà di L. 600 mensili, passando da L. 3.300 a L. 3.900.
rie e che rappresentano il popolo italiano e la cittadinanza della nostra città.
Conseguentemente, la necessità che ne discerne e il dovere soprattutto, è quello di ovviare ad una situazione di questo tipo, che certamente colloca in una zona di ombra di risentimento, quanti in diverse occasioni altamente solenni, hanno dato dimostrazione di dichiarazioni altisonanti del ripristino delle libertà politiche, per poi fare diversamente e cadere incoerentemente in una retorica di circostanza vuota e avvilente.
Occorre •perciò, imboccare e aprire una nuova strada ove il buon senso e la riflessione possa prevalere in una ricerca reciproca di ognuno e in ogni parte, al fine di trovare una generale comprensione che possa dare inizio al ritorno e al ripristino del •diritto di cittadinanza e di esercizio delle libertà politiche in ogni luogo di lavoro.
Indubbiamente, una soluzione in questa direzione, darebbe prestigio valore agli organi direzionali e amministrativi dell'ATM, si creerebbero le condizioni di un apporto picco di contributo da parte dei
(Continua in 2* pag.)
L'aumento è ancora conseguente agli aumenti di contingenza avutasi nel 1963 che, essendo stati di dieci punti e occorrendo cinque punti per attuare l'aumento dell'indennità di mensa, avevano determinato un aumento dell'indennità di mensa di L. 600 dal 1.o gennaio 1964 e un aumento di L. 600 dal 1.o gennaio 1963. Essendo nel 1964 intervenuti altri dieci punti di aumento della contingenza si sono determinati (cosa che aimostra anche l'inadeguatezza della norma dell'accordo di fronte al continuo aumento del costo dellà vita) due altri aumenti di L. 600: uno d4 1.o gennaio 1966 e uno dal 1.c gennaio 1967. A maggior comprensione di quanto sopra esposto, riportiamo il testo del titolo 3 dell'accordo aziendale sulle competenze accessorie;
A chiarimento di quanto esposto riportiamo il testo del titolo 3 deliaccordo aziendale.
« Con decorrenza dal 1.o gennaio 1964 il nuovo valore dell'indennità di mensa — pari a lire 2.700 — verrà riscaldato al Lo gennaio di ogni anno. Ad ogni variazione in più dell'indennità di contigenza intervenuta nel corso dell'anno precedente e fino ad un massimo di 3 punti, il predetto valore mensile di lire 2.700 verrà incrementato di lire 120 per ogni punto di contingenza aumentato.
Gli eventuali punti eccedenti i cinque verranno cumulati con i punti che matureranno nel corso dell'anno successivo ed il relativo valore — sempre pari a lire 120 per punto e nel limite di 5 punti per anno — opererà agli effetti di quel ricalcolo annuale dell'indennità di mensa ».
Anno XIV - N. 69- t.9 31 Dicembre 1964 PERIODICO DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. - MILANO
A tutti i lavoratori AUGURI PER
LA REDAZIONE Elezioni CI
REGOLAMENTO PROMOZIONI
IL 7965
CONTINUAZIONE DALLA 1° PAG.
L' Organizzazione
A. Vittadello
Rimangono ora da concordare i passaggi da operaio da 2' a operaio di 1' scelto, da operaio di 1' scelto a operaio provetto, da segretario di 2' a segretario di e qualifiche superiori, da capo operaio di 2' a capo operaio di e qualifiche superiori, da capo stazione di 3' a capo stazione di 2' e qualifiche superiori, da macchinista della metropolitana a l' macchinista, da agente di stazione metropolitana a agente di stazione scelto, assegnazione della qualifica di capo movimento di 3', ed altri passaggi che tralasciamo per brevità di spazio.
Così come rimangono da concordare le norme riguardanti i concorsi. Qual'è la posizione dei sindacati e qual'è quella dell'ATM?
La posizione dei sindacati, che riferiamo per migliore comprensione alle qualifiche degli operai, ma che guarda anche altre qualifiche, è che il passaggio da operaio di 2' a operaio di 1' avvenga dopo un determinato numero di anni di appartenenza alla qualifica e in base al comportamento generale (con l'estensione ad altri punti dell'articolo 42 del 148).
Concedendo la facoltà a chi si ritiene da un punto di vista tecnico meritevole, di essere sottoposto a prova d'arte prima che sia trascorso l'intero periodo stabilito. Per il passaggio da operaio di l' a operaio di scelto avvenga dopo un determinato numero di anni di appartenenza alla qualifica, in base al comportamento generale • e ad una prova attitudinaria connessa al tipo di lavoro che l'operaio normalmente compie.
L'ATM richiede invece, unitamente all'anzianità di grado e al comportamento generale, una valutazione di merito.
Detta valutazione di merito, che diventerebbe determinante ai fini della assegnazione della qualifica, dovrebbe tenre conto dei seguenti fattori: conoscenza e capacità professionale da rilevarsi su un gruppo di operai secondo i vari tipi di attività svolti; quantità di lavoro prodotto fissata sulla base del rendimento di un gruppo di operai; qualità del lavoro svolto, tenendo conto del numero degli errori commessi; cura degli attrezzi e del posto di lavoro; iniziativa e collaborazione intesi come contributo dell'operaio per migliorare il lavoro e collaborazione fra i singoli operai come stimolo alla produzione. Detta valutazione di merito verrebbe espressa dal capo diretto e successimavente confermata o meno dal superiore di due o tre gradi. All'operaio rimarrebbe so- lo la soddisfazione di inoltrare reclamo alla commissione che dovrà curare l'applicazione del regolamento. E' superfluo dire che i rappresentanti del personale in detta commissione ben poco, per non dire nulla, potranno fare per far modificare la valutazione espressa dall'ATM.
La valutazione di merito aziendale non può essere accettata dai lavoratori per tre motivi: il primo perchè il regolamento delle promozioni deve rappresen tare un passo avanti rispetto a quanto è in atto attualmente nel campo degli avanzamenti e delle promozioni, campo nel quale avvengono discriminazioni e limitazioni.
Non può l'ATM pretendere i sindacati legalizzino con la propria firma simile stato di cose;
il secondo è che intendiamo togliere all'ATM l'arma della discriminazione, arma che le rimarrebbe
(continuazione della 1' pag )
La lotta dei trasporti deve comunque essere un'azione costante che i lavoratori debbono condurre ad ogni livello e con ogni mezzo poichè la vitalità e le stesse conquiste della categoria dipendono in gran parte dal risultato che i lavoratori sapranno ottenere.
Luciano Pelagotti
in mano con la valutazione di merito (ricordiamo per inciso quanto è avvenuto per il concorso di capo operaio ai servizi autofilotranviari dove usando la valutazione di merito si sono esclusi tre operai che avevano vinto il concorso in b a se alla prova orale e alla prova scritta per immetterne altri tre); — il terzo è che non intendiamo lasciare in mano all'ATM l'arma per determinare essa il numero delle promozioni da attuarsi secondo le previsioni di bilancio. Basta infatti
Elezioni C.I.
sollecitare i capi diretti che sarebbero anch'essi soggetti alla valutazione di merito e quindi condizionati a ricercare con maggiore oculatezza gli elementi legati al merito, per negare ad un numero maggiore di operai la giusta promozione. Queste le ragioni di fondo che hanno portato i sindacati a dichiarare la lotta, lotta che i lavoratori intendono continuare se la loro giusta aspirazione ad una completa contrattazione delle promozioni n o n venga accolta.
IL PENSIERO DELLA CISL
mesi dopo avvenute le elezioni di dare il suo definitivo parere è una ragione valida per prolungarne la durata. Non esistono possibilità per ora di creare una lista unitaria in quanto la maturità della situazione non lo consente, molto resta ancora da dire sulla autonomia dei sindacati, autonomia che per ora è solo convenienza, siamo però per una unità sulle cose che ci trovino d'accordo lungo l'arco delle attività di questo organismo come a qualsiasi livello sindacale.
Occorre precisare bene cosa si intenda per funzionalità delle Commissioni Interne, abbiamo detto che il nostro interessamento è volto so-
Libertà democratiche
lavoratori dipendenti e delle loro organizzazioni, nell'inserirsi fattivamente per far smuovere una situazione così pesante e statica che certamente non giova a nessuno. Non riconoscere questa realtà, e voler persistere nella vecchia e ottusa strada del soffocamento delle libertà politiche nei luoghi di lavoro, vuol dire, — e qui non vi è nessuna difficoltà nell'individuazione — che viè un disegno specifico e preciso di certe forze, per usare queste limitazioni come strumento di parte, per subordinare e frenare a tutti i costi, il libero confronto delle idee, i dibattiti di ricerca sui mali della società attuale, la comprensione unitaria che accomuna e affratella i lavoratori nella dife. sa dei loro interessi, lo sviluppo delle coscienze verso i grandi problemi generali delle riforme di struttura, e infine, impedire l'acquisizione di una visione concreta dell'edificazione di una società socialista.
Tutto questo però, a lungo andare, non farà che accrescere lo stimolo di lotta dei lavoratori e delle loro organizzazioni, non farà che allargare il fronte di opposizione contro certe misure che ricordano periodi di infelice memoria, e non mancheranno certamente il concorse di uomini, forze politiche e sociali finora assenti, per la ripresa di azioni unitarie di tale ampiezza che possa scuotere con un forte scrollone il torpore nostalgico di quei tali che vivono ancora alla superfice, increduli tutt'ora se riconoscere o no, il nobile interlocutore.
Il discorso evidentemente è valido anche per i nuovi amministratori che verrano; essendo la libertà rivendicata invisibile, solamente sarebbe auspicabile, che la nuova giunta al comune, che il nuovo Consiglio di Amministrazione all'ATM, siano rappresentati da uomini di sinistra che certamente non mancheranno nella loro coerenza di tenere fede alle indicazioni dell'elettorato italiano espressosi nelle recenti elezioni amministrative, che è quello di un spostamento generale a sinistra e delle nuove prospettive aperte alle forze operaie e democratiche, semprechè, unite saranno in grado di avvalersene, e di assolvere quindi, il loro mandato nel dare veramente alla città ed al cittadino quelle libertà per le quali ha votato.
Tommaso Biscardi
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prattutto sulla loro strutturazione come diretta causa della funzionalità, oggi criticata. Le questioni dei rappresentanti dei funzionari e degli impiegati debbono essere discusse e risolte se si vuole che il nostro sindacato sia disposto a convocare il Comitato Elettorale; sarebbe inutile a nostro avviso convocare il comitato senza aver prima trovato un accordo sulle strutture che rispecchino più realmente la forza lavoro: vorremmo sottolineare che in merito noi abbiamo avuto in data 24-11 u.s. e in data 2-12 c.m. una riunione con i rappresentanti, della CGIL e della UIL.
In quella sede Ferrari (segretario della CGIL) ha risposto che uno studio è in via di adempimento da parte del suo sindacato. Nel concludere la nostra discussione con Ricca aggiungiamo a quanto già detto, in sintesi: il sindacato CISL è d'accordo di creare le C.I. in quei luoghi di lavoro dove non esistono o dove ne esiste una sola nonostante il luogo abbia due o tre distaccamenti.
La no s t r a Redazione, sentito il parere degli esponenti delle organizzazioni sindacali desidera esprimere un caldo ringraziamento a tutti. Un ringraziamento che va oltre alle formalità del caso per sottolineare l'importanza della collaborazione comune alla conoscenza dei problemi anche se questi sono causa di diffidenze spesso ingiustificate e materia di continue contraddizioni; sappiamo però che i lavoratori desiderano capire e conoscere questi problemi e i loro organismi sappiano che le critiche sono spesso dettate dalle scarse cognizioni o da una carenza di educazione sindacale. Ebbene questo primo passo che cercheremo di ingrandire è senz'altro stato un buon contributo al servizio della democrazia e della libera manifestazione delle idee, ecco perchè nei prossimi numeri sentiremo il parere dei diversi lavoratori delle diverse categorie lasciando a loro di trarre un giudizio sulle spiegazioni date alla questione trattata, per ora ci limitiamo ad un nostro commento.
Abbiamo notato nelle nostre interviste ai rappresentanti dei sindacati una concordanza almeno su un punto: la durata del mandato agli eletti nelle Commissioni Interne. Vi è indubbiamente una esigenza di prolungare a due anni questa durata per rendere possibile ai membri di conoscere tutti i problemi di loro competenza ed avere il tempo materiale per risolverli, la grave lacuna di insediare il Comitato Elettorale due mesi prima delle elezioni e di ottenere il suo benestare due mesi dopo e determinante per la buona funzionalità delle C.I.
Noi non siamo in grado di attribuire a questo o a quell'altro delle ragioni il nostro compito è quello di informare i lavoratori sulle cause e sui fatti che interessano la vita aziendale; siamo però di diritto appartenenti alla famiglia dei tranvieri e direttamente interessati alla salute degli organismi democratici, allora non solo informiamo ma cerchiamo anche di formare una coscienza ai lavoratori e di indirizzare la loro critica nel modo più giusto possibile, in questo contesto che ha avuto inizio il nostro lavoro per rispondere alle molte discussioni, che nei depositi si susseguono ogni giorno, interrogativi e maldicenze accompagnano spesso queste animate ed improvvisate riunioni le quali sfociano in grida e in scherno alle Commissioni Interne.
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Proclamato un nuovo sciopero
missione sarà chiamato il Direttore dell'APL o un suo delegato; il rappresentante dei lavoratori nelle commissioni giudicatrici dei concorsi avrà voto deliberato (a ditrerenza di quanto avviene oggi che ha voto consultivo); verrà abolito il periodo di esperimento di sei mesi per i vincitori dei concorsi, quindi la qualifica verrà immediatamente assegnata;
III muro dí Berlino
GIUSTIZIA PER IL CONGO
Da quando, nel 1885, il « buon papà », il re Leopoldo II del Belgio dalla serafica barba, ricevette dalla Conferenza di Berlino la sovranità assoluta sul Congo, lacrime, fame e sangue furono il retaggio di quelle popolazioni. Il Congo Belga, che e la dodicesima parte dell'intero continente africano, ha sofferto la più dura delle oppressioni coloniali per più di settant'anni, ad opera di governi e governatori che furono sera pre i diretti rappresentanti degli interessi delle compagnie di sfruttamento straniere. Centinaia di migliaia di lavoratori congolesi conobbero per decenni l'inferno delle piantagioni di caucciù e delle foreste immense fornitrici di legnami preziozi e più tardi agonizzarono nelle miniere dei preziosi metalli, il rame, l'argento, il radium, lo zinco, l'oro e in quelle dei diamanti, del Kasai. Il pacifico regno « democratico e liberale » del Belgio è riuscito, primo tra tutti i paesi coloniali, a soddis f are la sua avidità di ricchezze sfruttando nella maniera più abbietta quell'immenso territorio. E a differenza di altre potenze coloniali, come la Francia e l'Inghilterra non offrì mai, durante la sua lunga dominazione, la minima contropartita a quelle popolazioni sul piano dell'elevazione morale ed intellettuale, con iniziative che potessero aiutare quelle creature umane con l'istruzione e la civiltà. Il Congo al momento in cui gli si concesse la cosidetta « indipendenza » si trovò in condizioni di estrema arretratezza e quasi •del tutto privo di una « élite » dirigente capace di porsi alla testa di un immenso paese ove convivono popolazioni diverse per lingua, costumi e religione. Ciombe, un avventuriero senza scrupoli, fu scelto co.me l'uomo adatto a far durare oltre la proclamata « indipendenza » il do minio dello sfruttamento e la salvaguardia degli interessi delle compagnie industriali e finanziarie straniere. Oggi la stampa benpensate e qeulla fascista si scagliami contro i « selvaggi » ed i «cannibali comunisti », accusa i « ribelli » delle più inaudite atrocità, mentre specula sui morti bianchi, sugli europei che sono rimasti vittime della pazzesca avventura dei paracadutisti lanciati, per fin i « umanitari », sul Congo dai grossi aerei americani. Non si parla però delle migliaia di morti di colore, massacrati dai mercenari della « Compagnie Miniere », dai paracadutisti e dai sedicenti « soldati » di Ciombe. Mai, fino ad oggi, nella sto ria pur tanto sciagurata delle imprese coloniali, il mondo aveva assistito ad una così tragica mascherata: assassini pezzolati e soldati stranieri ai quali in base al diritto internazionale ed alla Carta delle Nazioni Unite doveva essere impedito ogni intervento, sono stati lanciati nella più folle delle avventure provocando, insieme con un ulteriore aggravamento della situazione interna di quel Paese già tanto preoccupante, la morte degli stessi ostaggi europei che avrebbero dovuto essere liberati. Il « raid » dei paracadutisti belgi, così meticolosamente preparato ed eseguito con l'appoggio e la complicità delle compagnie e delle società per azioni europee ed americane rappresenta un'ulteriore conferma di quanto fragile e superficiale sia, nel mondo moderno, il rispetto e l'osservanza delle norme del « non intervento » universalmente accettate ed a cui tutti i paesi si sono solennemente impegnati.
Il popolo del Congo ha visto in questi giorni aggiungersi alla infinita sequela di violenze e di delitti che hanno segnato la sua dolorosa storia un altro atto di spegiudicata prepotenza dell« uomo bianco » che ha voluto che l'abisso dell'odio di razza, della ferocia e del terrore, già tanto profondo, divenisse ancor più incolmabile. Fausto Nitti
L'impiegato ZERILLI Geom. AURELIO appartenente all'Azienda Municipale di Palermo, richiede il trasferimento all'A.
T. M. di Milano. AURELIO ZERILLI ha la qualifica di Applicato di 2" classe e un'anzianità d'azienda di 10 anni a chi, trovandosi in analoghe condizioni interessa tresferirsi a Palermo, è pregato di darne comunicazione alla Redazione di « Voci »Via Barletta 11 (pr. Tipógrafia EFFETI)
ATROCITA' CIOMBISTE
Una misuro dolorosa ma necessaria
Secondo la stampa occidentale sembra che siano state uccise 24 persone e 34 ferite. CHI PORTA LA RESPONSABILITA' DI QUESTE VIT1ME? LE DRASTICHE (ma necessarie) misure di tre anni orsono hanno aiutato il processo di distensione. Il terzo anniversario della creazione del confine di Stato tra la Repubblica democratica tedesca e Berlino Ovest, ha offerto a tutta la per un ampio bilancio degli ultimi stampa della Germania lo spunto tre anni. Tre sono gli aspetti che emergono dalle rievocazioni, dalle cronache e dai commenti: quello economico, quello politico e quello della sicti, ezza del paese e del mantenimento della PACE nel centro dell'Europa.
Sul piano strettamente economico, il consuntivo è presto fatto: si è calcolato che il confine aperto è costato alla economia della RDT una perdita equivalente a 30 miliardi di marchi (oltre 4.500 miliardi di lire).
Non è una bestia da macello : è un negro sospetto di essere un " partigiano „
Protesta dei democratici contro la visita di CIOMBE
Mentre nel Congo i Parà assieme ai mercenari di Ciambe consumavano il genocidio di quelle popolazioni ree di volere autogovernarsi, il fantoccio Ciombè viaggiava per le capitali europee alla ricerca di accordi economici e politici che gli permettano di continuare la guerra raticida.
Da Bruxelles a Paragi, da Parigi a Roma ed infine a Bonn il servo fedele del nuovo colonialismo ha compiuto un vero « Tour de force » ricevuto ovunque da cordialità e sorrisi. I governi di questi paesi, impressionati per le proteste al premeditato attacco dei Parà belgi, hanno cercato, di minimizzare il alore politico degli incontri adducendo ad esso accordi precedenti alla strage.
Lo stesso Pontefice, accettando di ricevere Ciombè l'uomo più odiato non solo dal suo paese ma da tutta l'Africa, ha dimostrato di non sapere continuare l'opera di pace, di amore e di fratellanza così arditamente iniziata da Giovanni XXII. Il suo viaggio nell'India aveva aperto speranze fra i cattolici e i non cattolici che vedevano in quell'iniziativa una concreta presa di posizione della chiesa verso i popoli che più soffrono. L'udienza concessa a Ciombè ha diminuito questa speranza.
Il viaggio di Ciombè ha però trovato la pronta risposta dei democratici europei. In Italia in particolare, l'arrivo del Capo dei mercenari è stato accolto da una serie di manifestazioni di piazza unitaria che hanno espresso lo sdegno del popola e dei democratici che non vogliono essere complici degli accomodanti ministri nè delle destre che mentre denunciano con ampi particolari la morte di decine di europei (causata in modo indiretto dall'attacco belga) ignorano le migliaia di negri trucidati, i villaggi incediati, le sevize, il saccheggio operato dai « liberatori ».
Da Roma a Napoli, da Mantova a Reggio, da Milano a Genova, a Bologna, a Trapani il popolo democratico ha manifestato nelle pian ze e ovunque è stato accolto dalla polizia della Repubblica Italiana che con la forza (i classici carosel li delle jep e le bastonature si sono
ripetute) ha tentato di impedire o sciogliere dette manifestazioni.
Oggi vi è un governo di centro-sinistra e alla Camera, ove la prote sta vivace per gli incidenti di Roma si è levata da tutta la sinistra. il Governo ha riposto che le azioni della polizia si erano rese necessarie per evitare disordini fra dimostranti e gruppi di estrema destra.
La giustificazione è misera e non ha trovato credito nello stesso gruppo parlamentare del PSI. La verità è che occorre rivedere così come la costituzione prevede, la funzione della forza pubblica che non può essere usata contro i cittadini quando questi prendono posizioni che non piacciono al Governo nè contro i lavoratori a favore dei padroni del vapore.
Quanto a Ciombè, il saluto dei democratici italiani gli è stato dato da una studentessa romana che superando un notevole schieramento di polizia, è riuscita a lanciargli contro alcune uova marce. Il sentimento del popoplo è e rimane nonostante la interassata propagan da, a favore dei seguaci del martire Lumumba che cercano di porre fine alla secolare storia di sangue e di miseria dei negri del Congo.
Una cifra astronomica se si erinsidera che la popolazione della Germania democratica supera di poco i 17 milioni di abitanti. Naturalmente la costruzione del muro a Berlino, non ha portato automaticamentela eliminazione delle difficoltà derivanti dalla debole base economica di partenza (il grosso dell'industria pesante si trovava nella Germania occidentale) dalle maggiori distruzioni provocate dal conflitto mondiale nell'attuale territorio della RDT. Dalle più elevate riparazioni di guerra pagate, e dall'impegno di compiere una profonda rivoluzione delle strutture e delle sovrastrutture, capaci di far scomparire per sempre dalla Germania democratica le basi del revanscismo e• dello spirito di conquista. La eliminazione del disordine dal confine berlinese ha comunque permesso alla RDT di accrescere gli investimenti che, dall'inizio del 1962 alla metà dell'anno in corso hanno raggiunto i 40 miliardi di marchi (oltre sei mila miliardi di lire). Oggi, alla fine, si cominciano ad avere i primi frutti di questo sforzo, come hanno constatato di persona quanti ebbero occasione di visitare anni fa la RDT e che vi sono ritornati quest'anno. Nel quadro di questi rapporti internazionali, è ormai un fatto acquisito che le radicali misure comprese nell'agosto di tre anni or sono, ponendo rimedio ad una situazione ormai insostenibile, hanno contribuito a tar progredire il processo di distensione. Il problema berlinese ha perso molto della sua drammaticità e l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti hanno potuto, negli alti e bassi che hanno caratterizzato le loro realizzazioni degli ultimi tempi, realizzare i primi accordi concreti per allontanare lo spettro di un conflitto nucleare. Un ulteriore passo su questa strada, è stato il traffico di «amicizia» ed anche il tratto di amicizia e di collaborazione, firmato il 12 giugno scorso, tra U.R.S.S. e RDT. Trattato (come è stato giustamente scrit-
:) pur non eliminado la necessità di un trattato di pace con le due Germanie, ne ha ridotto l'urgenza. Ora, come sottolinea unanimamente la stampa della RDT, la conclusione del trattato del 12 giugno non sarebbe stata possibile se tre anni fa il confine della RDT a Berlino non fosse stato chiuso. L'insieme di questi fattori ha avuto naturalmente, come conseguenza, un accrescimento del prestigio della RDT sul piano interrazionale, e tra gli stessi cittadini tedesco-occidentali. Alcune cifre appaiono a questo proposito, abbastanza significative. Dal 13 giugno 1961 ad oggi, ben 59.756 abitanti della Germania occidentale si sono trasferiti nella RDT. Tra questi vi sono molti che già cittadini della Repubblica democratica tedesca, sotto il fuoco della propaganda di Bon, avevano lasciato illegalmente il pasese. Oggi dopo l'esperienza fatta nella RFT, hanno preferito ritornare a costo di affrontare le conseguenze giuridiche del loro espatrio clandestino. L'interesse dei tedescooccidenli degli stranieri •per la RDT è, in ogni caso, espresso da questi dati: negli ultimi tre anni, quasi sei milioni di cittadini della RFT e quasi due milioni di stranieri, provenienti da oltre cento paesi di tutto il mondo, hanno visitato la Repubblica democratica tedesca o la sua capitale. A questi otto milioni di persone, bisogna aggiungere un milione e 318519 berlinesi occidentali che, che in base all'accordo sui lascia passare, poterono visitare tra Natale e l'inizio dell'anno i loro congiunti e amici nei settori democratici dell'ex capitale tedesca. Il terzo risultato raggiunto con la costruzione del muro di Berlino, sul quale si sofferma la stampa tedesco-occidentale, è, come abbiamo setto, quello della sicurezza. In particolare si ricorda come le forze oltranziste di Bonn si erano poste, senza equivoci, l'obiettivo di impossessarsi con la violenza del tel ritorio della RDT. Erano piani che contenevano tutti i presupposti per condurre alla terza guerra mondiale. Gli ultras di Bonn avevano però dimenticato che la storia non si ripete e che nella stessa Germania, per lo meno nel suo territorio orientale, le forze capaci di contrastare i loro piani non sono più deboli e oisperse ma •rappresentavano lo Stato. IL 13 AGOSTO 1961 VENNE COSTRUITO IL MURO DI BERLINO E A DIFENDERLO SI SCHIERARONO GLI OPERAI ARMATI. UNA GRANDE FOTOGRAFIA DI ALCUNI DI QUESTI OPERAI, CAMPEGGIA OGGI SIMBOLICAMENTE SULLA PRIMA PAGINA DEI GIOR NALI DEMOCRATICI.
Sono passati gli "umanitari„ Parà
Oggi il muro di Berlino è giustamente un metodo drastico,esso ha causato anche dei morti, la cifra può impressionare, ma •per valutar la nella sua giusta dimensione, occorre tener presente che nello stesso periodo di tempo, le truppe di confine hanno dovuto fronteggiare ben 19 mila provocazioni, quanti dei morti e feriti sono perciò da imputare esclusivamente alla sfrenata propaganda e all'incitamento, alla provocazione, provenienti da quegli stessi uomini e giornali che oggi varrebbero mettere sotto accusa la RDT? Da quegli stessi uomini e giornali, sia detto per inciso, che applaudono o almeno, non piangono sul Vietnam del Nord o sulla sanguinosa repressione dei colonialisti del Congo.
TUTTI NON HANNO COMPRESO L'ESSENZIALE: NON C'E' NESSUNA SOLUZIONE DEL PROBLEMA NAZIONALE SENZA LA RDT. PER RAGGIUNGERE CIO' E' INDISPENSABILE CHE I DUE STATI DEDESCHI STABILISCANO NORMALI RAPPORTI E SI COMPRENDANO.
IL GIORNO IN CUI QUESTA STRADA SARA' IMBOCCATA E LA SICUREZZA E LA PACE IN EUROPA SARANNO DEFINITIVA MENTE ASSICURATE. DIVENTERA' CHIARO PER TUTTI CHE LA COSTRUZIONE DEL MURO DI BERLINO FU UNA MISURA DOLOROSA, MA ASSOLUTAMENTE NECESSARIA. QUSTE E NON ALTRE SONO LE CAUSE. PERTANTO FASCISTI DI IERI E DI OGGI, NON SCANDALIZZATEVI SONO LE CONSEGUENZE PER I VOSTRI MISFATTI DI IERI E CHE PURTROPPO CONTINUANO ANCHE OGGI, A TENER DIVISA LA GERMANIA.
- 3 VOCI DELL'A.TAL
Kindu - Il cadavere di un negro galleggia nelle acque del fiume Congo
COLONIALISMO
1964 RASSEGNA DEG
Conquiste sindacali Aumenta il prestigio dei sindacati
Nel 1964 la lotta unitaria dei lavoratori ha permesso di raggiungere importanti conquiste salariali. Il rinnovo del Contratto Nazionale ha dato al lavoratore un'aumento medio di oltre il 20% determinato non solo dall'umento dei minimi tabellari ma dalla modifica di alcuni istituti quali i bienni di anzianità, la liquidazione e l'istituzione della quattordicesima mensilità nella misura di una mezza retribuzione mensile.
Per valutare questa vittoria dei lavoratori và considerato che essa è stata ottenuto Mentre nel paese già si facevano sentire le negative ripercussioni della crisi economica. Nel contempo occorre rammentare che la situazione delle Aziende di Trasporto pubblico, già grave, si è ulteriormente peggiorata per il persistere della politica fallimentare, condotta dal boverno e dalle autorità periferiche, che si impernia sulla riduzione drastica delle spese senza nulla programmare per il domani.
Aziendalmente la lunga e snervante trattativa per il regolamento delle promozioni e degli avanzamenti, comincia a dare i suoi frutti. Anche se fino ad oggi non si è raggiunto l'accorcio conclusivo, i sindacati sono riusciti a gettare le basi essenziali per giungere ad un moderno e democratico regolamento che toglie dalle mani della Direzione il potere dispotico di effettuare senza alcun controllo il passaggio di qualifica dei lavoratori. Tale accordo è destmatu ad aumentare la forza e la responsabilità dei lavoratori nell'ATM. Durante l'anno non sono mancate le agitazioni per rivendicare migliori condizioni di trasporto e di lavoro e chiedere una nuova politica.
La situazione economica dei tranvieri, anche se migliore di quella di altre categorie, non riesce a tenere il passo al vertiginoso aumento del costo della vita mentre i grossi problemi che assillano le famiglie (casa, scuola, trasporti ecc.) lungi dall'essere risolti continuano ad aggravarsi impedendo ogni progresso economico e sociale.
Anno di vittorie sindacali ma permangono e si aggravano le prospettive della crisi economica e in particolare quella dell'ATM resa ancor più tragica dalla difficile situazione politica. L'unità dei lavoratori ha dimostrato di essere l'arma decisiva per conquistare sindacalmente migliori condizioni: rafforziamo questa unità sia alla base che ai vertici e saranno capaci di superare nel prossimo anno le difficili battaglie che ci attendono.
* L'esempio aziendale degli esperimenti costosi e inutili 'dell'agente unico condotto prima sulla linea 5 e poi sui micio-autobus appositamente acquistati, sono una prova del fallimento di questa politica.
I TRANVIERI A MOSCA
I Sindacati rafforzando la propria attività registrando un sensibile aumento degli iscritti e del loro prestigio.
IN DIFESA DELLA MUNICIPALIZZATA
Per l'armooìeo • prdgresso dt Milan nell'interesse della dttaddianza e
I taveretori T. M, rivendicano: diritto dí prierita dì tranello, percorsi preferenziali e protetti peri pebbilet servizi di trasporto CCUL.
L'azione sindacale non si limita alle richieste economiche e normative ma per imporre migliori condizioni di trasporto e una nuova politica verso le municipalizzate.
L'ANNO DEGLI ESPERIMENTI
Così può definirsi il 1964 L'ATM prova gli autobus a due piani, mette in servizio i microautobus ma il servizio di trasporto continua ad essere caotico, il deficit sale a cifre elevatissime.
;:-t?"3$ • 4 - VOCI DliLL'A.T.111L
Un aspetto della sala durante il convegno della CGIL
Un manifesto unitario sui trasporti
Un'interessante esperienza è stata fatta da un gruppo di tranvieri recatosi a Mosca il 1° maggio
L'autobus a due piani
Metropolitana anno zero
AVVENIMENTI - 1964 Grave lutto per i lavoratori
Il 21 agosto si è spento a Yalta il Segretario del P.C.I., on. Togliatti uomo politico dotato di grandi capacità politiche e culturali; combattente tenace del progresso dei lavoratori.
Finito il miracolo economico, servito ai grossi imprenditori per accumulare capitali, il 1964 è nato sotto l'insegna della regressione economica.
Il centro-sinistra, esaurito il suo primo esperimento e caduto sul finanziamento della scuola confessionale, è stato nuovamente ricostituito ma la sua azione che nel precedente governo aveva por tato alla nazionalizzazione dell'energia elettrica e alla programmazione di altre riforme, é apparsa sempre meno positiva.
Le misure adottate per fronteggiare la grave crisi economica, sono quelle tradizionali che, mirano a salvaguardare i capitalisti (agevolandoli persino negli investimenti) e a far ricadere il peso economico della crisi sul lavoratore con l'aumento frenetico dei generi di consumo e la sempre più pressante riduzione delle ore lavorative.
Oggi anche se il governo dichiara che la crisi ha raggiunto il suo apice, esistono ancora gravi sintomi che fanno ritenere un suo ulteriore peggioramento.
In campo internazionale la politica della coesistenza pacifica iniziata lo scorso anno dall'Unione Sovietica e dall'America, prosegue sia pur con contraddizioni. Nel Laos come nel Congo; in Asia come nell'America Latina e nello stesso cuore dell'Europa esistono aperti focolari di guerra o situazioni esplosive che costituiscono una seria minaccia alla pace.
In USA la vittoria di Johnson contro il cauditato estremista Goodwater è stata salutata con ovazione dai popoli amanti della pace. In Africa, la costituzione di un vertice di quei popoli 'è anche esso considerato come fatto moderato e progressista.
E' comunque emersa quest'amnio la volontà dei popoli di andare avanti verso una concezione socialista dello stato che non lascia posto alle interferenze delle grandi potenze negli affari interni dei paesi. Questa aspirazione •democratica e socialista è stata chiaramente espressa dal popolo inglese che ha ridato la maggioranza al Partito Laburista; dalle elezioni amministrative italiane che, nel loro complesso, hanno visto aumentare le forze di sinistra; dalla lotta senza quartiere che in tutto il mondo i dbmocratici combattono contro i governi fascisti e contro l'apprsesione del nuovo colonialismo.
Da queste colonne l'augurio che la difficile lotta per giungere ad una società migliore basata su una maggiore giustizia sociale, sulla pace, sulla reciproca comprensione compia nel 1965 nuovi passi in avanti.
X X anniversario della resistenza
All'ATM si tengono numerose manifestazioni unitarie con innaugurazioni delle lapidi ai caduti.
IL RISVEGLIO DELL' AFRICA IL PROCESSO DELL'ANNO
Il processo svela non solo la corruzione esistente nelle alte sfere dello stato, ma la sua incapacità di agire in modo dinamico ed efficace, sulla politica delle ricerche scientifiche.
VOCI DIELL'A.T.M - 5 ì
I
PALMIRO TOGLIATTI
A
L'inaugurazione della lapide del dep. Palmanova
Il convegno dei popoli africani segna con la lotta contro il sorgere del nuovo colonialismo il risveglio del continente nero
FELICE IPPOLITO
Servizio impianti all'erta!
CATTIVI SERVIZI
Ringraziamo di cuore il vice capo guardia del dep. Monteverdi, membro emerito di quella parte del corpo di vigilanza denominati « segugi », per aver elargito ai lavora tori del dep. Monteverdi alcuni mo menti di letizia. Anche un esponen te della CISL locale noto per i suoi metodi poco ortodossi nel svolgere le propne mansioni (dattilografo di 3.a classe) e per i suoi tentativi di divisione dei lavoratori ci ha divertito alquanto, il duo ci ha dimostra to nei giorni scorsi le loro bizzarre interpretazioni sulla democrazia e la libertà di parola che la parte più avanzata del popolo italiano si è conquistata il 25 Aprile 1945.
Che cosa hanno attuato i due sopra citati? il « dattilografo » durante le ore d'ufficio si è messo a battere con l'ausilio «tecnico» del vice capo guardia un rapporto disciplinare nei confronti del responsabile della Sezione Sindacale CGIL del dea. Monteverdi, dipendente dell'ATM ed in forza presso quel Deposito.
Che cosa aveva fatto di così grave questo « sovversivo »! Aveva aggredito qualcuno? Aveva forse sottratto qualcosa di proprietà della ATM? Niente di tutto ciò, nientemeno, aveva esposto in una assemblea regolarmente autorizzata e per con-
to della Commissione Interna e da questa delegato a parlare, comunicazioni riguardanti l'attività della stessa Commissione Interna. Non avremmo speso un solo minuto per rendere noto questo fatto ai lavoratori dell'ATM e se lo facciamo non è certo per reclamizzare l'azione fatta dal duo, lasciamo ai lavoratori il giudizio tanto più che il duo citato sono attivisti democristiani e della CISL, ma siamo certi che non hanno reso un buon servizio alla D.C. aziendale ed alla CISL, gli adrenti sia all'una che all'altra potranno amaramente constatare che se i 1 oro attivisti sono ridotti a questi mezzi per tentare di arginare la forza della CGIL rompere l'unità dei lavoratori vuol proprio dire che non hanno più nulla di nuovo da dire ai dipendenti dell'ATM. Interessante sarebbe sapere cosa ne pensa il sig. Direttore Generale dell'ATM che ebbe la fortuna di vedere da vicino la lotta dei lavoratori dell'ATM durante la clandestinità culminata nella vittoria sulla reazione nell'epopea del 25 Aprile 1945, interessante sarebbe conoscere anche cosa ne pensano tutti coloro che in quella lotta credettero diedero tutto il meglio di se stessi
Perchè i pensionati debbono pagare il metrò?
Cara Voci dell'ATM, Ti preghiamo di pubblicare la presente protesta da me formulata a nome dei pensionati dell'ATM.
I pensionati dell'ATM sono indi gnati per la mancata concessione della tessera di libera circolazione per la Metropolitana. All'ATM non vi sono mai state limitazioni per la tessera di libera circolazione dei pensionati; a chi ha passato una vi ta nell'ATM gli viene riconosciuto il diritto di usufruire della tessera dell'intera rete. Questo concetto che da sempre è stato giustamente applicato, oggi non avviene riconosciute e si nega l'estensione della tessera alla prima linea della Meitropolitana.
Ciò che ci colpisce non è tanto lo scomodo di non poter usufruire gratuitamente di questo mezzo (anche se per coloro che risiedono ai capilinea della linea 1 sussiste questo problema) quanto l'affronto che ci viene fatto. E' vero che non siamo più dipendenti « attivi » ma per 30 e più anni abbiamo prestato la nostra attività e molti di noi hanno con coraggio lottato nel 1945 per salvare il patrimonio materiale ed ideale della azienda calpestata dai tedeschi e dai fascisti.
In questo primo atto noi ravvediamo la volontà di metterci da parte, di ricordarci solo con la stretta di mano all'atto del pensionamento o in occasione di rievocazioni e feste ove è facile spendere roboanti parole. Ci risulta che nella decisione di non estendere la validità della nostra tessera alla Metropolitana la maggiore responsabilità è da addossarsi alla Commissione Amministratrice dell'ATM e per questo noi in particolare ci rivolgiamo ai componenti della C.A. che spesso abbiamo notato nelle nostre assemblee. Siamo certi che le parole traboccanti di comprensione, di unità da questi espresse in quelle occasioni non erano solo parole ma convinzione che oggi non può tradursi in azione.
Non possono essere i 4.000 pensionati, che usano i mezzi di trasporto per compiere le loro non frequenti uscite a creare confusione o sovraffollamento nei celeri mezzi della Metropolitana.
Per queste considerazioni siamo certi che CA (compreso il suo presidente) voglia rivedere la decisione
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perchè la libertà trionfasse sull'op pressione, interessante sarebbe conoscere anche l'opinione dellavv Orlando del PSI, membro del Con sigli° d'Amministrazione dell'ATM e che più di una volta per conto della Solidarietà Democratica ha difeso presso i tribunali i lavoratori colpiti proprio per esservi battuti per la libertà. Questo breve scritto è fatto per coloro che ancora credono nei valori della resistenza, per coloro che non dimenticano ed abbiano a vigilare sempre più e sempre meglio affinchè la reazione non passi, per confò nostro possiamo garan tire che non saranno gli atti antidemocratici di alcuni travisatori del concetto della libertà, principio nel quale la stragrande maggioranza crede e nessuna rappresaglia ci fermerà.
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Caro Giornale, Sono un assiduo lettore del tuo giornale, pertanto mi permetto di disturbarti per segnalare un mio caso personale che può essere generalizzato ad altri miei colleghi che si trovano nelle mie medesime condizioni.
Sono un pensionato dell'ATM e, come tu sai, ho diritto alla tessera gratuita sui pubblici trasporti cittadini, ma, coll'entrata in funzione delle linea metropolitana nella zona in cui abito, (villa S. Giovanni) la linea in superficie « M.S. » è stata abolita. (Soppressa).
Non so se la Direzione dell'ATM, o la Giunta Comunale, oppure la Commisione Comunale addetta ai trasporti non hanno ritenuto opportuno estendere la validità della tessera dai pensionati sulla linea Metropolitana, sta di fatto che io, come tanti pensionati ATM, mi trovo in condizioni di dover pagare il prezzo del biglietto per raggiungere il centro.
Un pensionato che percepisca cinquantamila lire al mese, che come minimo debba spendere seimila lire mensili di biglietto sul metrò, dimmi tu come se la cava con la vita costosa d'oggi giorno!...
Ti prego pertanto di rendermi promotore perchè questo problema di libera circolazione sul metrò ,per i pensionati dell'ATM, che non ritengo insuperabile, venga al più presto risolto.
Ti ringrazio e ti saluto molto cordialmente.
Bassani Franco
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MILANO
Franco Bassani
Il Dirigente del Reparto Vigilanza è invitato alla riunione che il « Gruppo del lamento » tiene alla luce del sole per vagliare le critiche singole o collettive, che i suoi membri muovono al Reparto al li ne di migliorarlo. Oggi all'ordine del giorno vi sone i metodi poco urbani e per nulla e Bucativi che un pilastro del nostro Reparto usa. Ma veniamo ai fatti: L'agente che il « Gruppo » è deciso a smascherare è convinto che un giorno non lontano gli venga concessa una delle più belle poltrone dell'Ufficio, e ciò, non tanto per la sua abilità ma quale riconoscenza alle sue leggendarie imprese che lo rendono emulo di Don Chisciotte Quest'individuo ,giunto ad un grado ove nessuno del suo calibro sarebbe riuscito (se non per raccomandazioni), non ha ancora imparato a creare verso i subalterni. quella fiducia e collaborazione per il buon funzionamento di ogni Reparto.
Al contrario di tutti i piccoli e grandi che rappresentano la gerarchia del Reparto Vigilanza ,egli vuole dettar legge e mettere la museruola a tutti e spece a coloro che molto bene conoscono la sua attività dei tempi d'oro...
Il « Gruppo » non può tollerare che chi è addetto alle ispezioni nei depositi, piombi come un falco nelle portinerie alla ricerca di malfattori e... appena in tempo per vedere le mosche volare. Ne si può tollerare che quando qualcuno osa far valere le proprie ragioni e reclama per quel sistema degno del reclusorio, ci senta minacciare di rapporto. Che così agisce, forse perchè gli piace di..., far tremare i risvolti dei pantaloni, (e poi scornato, dopo aver constatato che ogni cosa è a posto, se ne esce dal Corpo di Guardia) si rende conto che quel sistema non educa le guardie e a lungo andare determina una situazione tesa che può nuocergli?
Queste frasi non vanno intepre late come minaccia; è sì un avvertimento in quanto noi non vorremmo continuassero fatti del genere poiche persistendo su questa strada cgni collaborazione e reciproca fiducia cessa di esistere ed il Reparto Vigilanza è costretto ad andare alla deriva. Chiediamo solo che si mantengano gli impegni che fino a ieri, con il dott. Bonafini, appai ivano così chiari a tutti noi; impegni che se mantenuti elevano la dignità e la coscienza di ciascuno di noi.
11 « Gruppo del lamento » fa presente che altre riunioni verranno fatte alla luce del sole e, mentre ringrazia il dott. Bonafini per aver cortesemente partecipato all'ascolto, lo invita a prendere provvedimenti per troncare il sistema di autorità di « colui » o « coloro » che avendo miraggio di sedersi nelle più belle poltrone dell'Ufficio, cercano di farsi largo con ogni mezzo, di dettar legge e di tappar la bocca a chi osa contraddire per far credere ai colleghi e superiori di essere qualcuno...
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CIRCOLO RICREATIVO
Cara Voci dell'ATM, Vorrei che tu mi riservasti un po' di spazio sul giornale per pubblicare questa mia protesta, che credo non sia solo mia ma di molti dipendenti di questa azienda che si sono visti rifiutare l'acesso al nostro teatro a Porta Romana venerdì 4-12-64 ai propri familiari. Dall'innovazione creata dai dirigenti del nostro CR, di permettere l'accesso stesso ai soli familiari iscritti sulla tessera della Cassa Soccorso. Ora io mi chiedo. Che differenza passa per i nostri dirigenti del CR fra una donna che è costretta per recarsi al lavoro ,e una donna che quadrare il bilancia familiare di ha la possibilità di fare la casalinga? Io vedo in ciò una cosa molto ridicola e poco democratica questa differenzazione dei familiari dei dipendenti; anzi in un CR aziendale tutti devono avere, uguali diritti. Certo non vedo che in una serata d: spettacolo un numero di dipenden-
Le baruffe chiozzotte
ti debba dire alla propria moglie, io stasera vado a godermi lo spettacolo, tu hai lavorato e, il CR non ti fà entrare perciò vai a dormire, non puoi divertirti, come quelle che di giorno non 'vanno in fabbricao figurano tali. Credo che i dirigenti del CR si ricrederanno del grave errore commesso, dando ancora parità d'accesso ai familiari, magari in un numero limitato, affinchè possa esserci posto per un maggior numero di dipendenti. Valsecchi Antonio Dep. Zara
Caro lettore , Voglio rispondere sia pur brevemente alla tua lettera se non altro per correggere alcune inesattezze e quindi riportare il discorso sui giusti binari. Non è vero che solo oggi il circolo Ricreativo, e in occasione dello spettacolo del 4 dicembre, abbia adottato il provvedimento di consi-
Spettacolo d'arte varia con
TONY DALLARA
derare agli effetti delle riduzioni i soli familiari iscritti alla Cassa di Soccorso. Questa norma che risale a molto tempo fà (vedi l'entrata al laghetto di Redecesio o numerose altre iniziative).
Per quanto riguarda la manifestazione del 4 dicembre alle ore 21, il V. Presidente del Circolo dopo aver constatato che vi erano ancora posti, lasciava entrare nella sala anche dei dipendenti non in possesso della tessera della C.d.S.
Io sostengo al pari tuo che il diitto del coniuge in particolare e del familiare in genere a beneficiare dell'attività ricreativa organizzata dal Circolo deve essere concesso indipendentemente dal fatto che questi lavorino o meno. A mio avviso limitare questi benefici ad un solo tipo di familiare significa automaticamente allontanare dal Circolo una non indifferente massa di tranvieri e questo non è nelle finalità del CR. Esistono però alcune obiettive difficoltà date dalla grande massa dei dipendenti e familiari (non meno di 20.000 nella solo città) e l'accentramento in locali piccoli e angusti di tutta l'attività ricreativa. Un'altra difficoltà è data dalla possibilità economico del Circolo che vive di un contributo irrisorio, se riferito a quello di alcuni complessi privati, e deve far fronte ad un'attività resa ,tanto più difficile dalla dislocazione dei tranvieri in altri 30 luoghi di lavoro. Oltre a questo, a differenza delle altre fabbriche, il nostro personale non ha un orario di lavoro (e quindi di tempo libero) fissa come non esiste alcun giorno dell'anno in cui si possano riunire tutti i tranvieri.
Sono difficoltà obiettive che in alcuni casi portano a decisioni non ortodosse (come quella che tu denunci). In conclusione, io non mi limiterei come tu fai a richiedere la revisione di tutta quella ingiustizia ma chiederei la revisione di tutta l'attività svolta per rapportarla alla reale situazione ed alle esigenze del personale.
Sez. pesca ELETTO IL COMITATO TECNICO
IMPORTANTE INDUSTRIA NAZIONALE DEL SALOTTO
Dovendo utilizzare Magazzeni e Salone d'Esposizione per forte sviluppo produttivo, ha affidato alla
L. P.
Ricostruire la sez. cine-foto
Se si volesse fare una sintesi sulla attività della ex sezione CineFoto, bisognerebbe iniziare con la considerazione, non certo soddisfacente, dello scarso numero delle adesioni A questo punto vorrei soffermarmi un istante non per biasimare il Responsabile, se un Respon sabile esisteva, ma sulla costatazione che troppo poco allora fu fatto per far conoscere ai lavoratori questa Sezione che pur essendo culturale ed artistica svolge un'attività prettamente di massa.
Non vi è come sembra contraddizione nell'affermare che la Sezione CineFoto è insieme attività di massa e attività culturale ed artistica. Chi è quel lavoratore che non possiede una sia pur modesta macchina quanti sono quelli che posse gono una cinepresa? Avere una macchina fotogfafica vuol dire essere di tatto spinto ad interessarsi del mistero dello sviluppo e,via via,degli innifiti segreti necessari per ottenere una buona foto ,una foto artistica.
Oggi l'hobbi della fotografia è senza dubbio un'hobbi (se tale si può definire) di massa.
Ma l'imparare a sviluppare e riprodurre da se, le foto, oltre ad essere una personale soddisfazione che tocca la sensibilità artistica e tecnica del singolo, è anche un notevole risparmio per chi ama fissare nelle immagini i ricordi più salienti della sua vita.
La Sezione CineFoto avrebbe dunque il compito di istruire ed assistere i suoi soci nel campo fotografico, ognuno di essi deve essere messo in grado di sviluppare le sue negative e stampare le fotografie. Inoltre la Sezione, per migliorare il
grado culturale ed artistico dei soci, deve organizzare gare, mostre fotografiche e, possibilmente, corsi di foto-reporter.
Poco occorre per organizzare que• sta Sezione: 1 locale per Io sviluppo; gli obiettivi per gli ingranditori; filtri, bacinelle e materiale per lo sviluppo. Il tutto potrebbe risolversi con una spesa di poco più di 100.000 lire. Ma non è sufficiente la attrezzatura e il locale, occorre prima di tutto la volontà di organizzare la Sezione CineFoto e quindi, in primo luogo, costituirsi come base sicura della ricostituenda Sezione.
Per questo invito quanti, C01112 il sottoscritto sono interessati alla ricostituzione della Sezione CineFoto di farsi vivi facendo pervenire le loro adesioni al Circolo Ricreativo.
Antonio
Nel Salone del CRAL-ATM il giorno 2-12-64 un numeroso gruppo di soci della Sez. Pesca si sono riuniti per eleggere il nuovo comitato tecnico direttivo.
L'Assemblea, ultimate le formalità preliminari e dichiarata la validità dell'Assemblea stessa, ha mosso una serie di critiche al Comitato Uscente, critiche che il sig. Brucati e il sig. Mazzoni non hanno escluso. pu facendo presente che lo unico banalissimo motivo della scorsa organizzazione della Sezione è stato provocato dalle dimissioni a.el precedente comitato e la volonterosa attività data da pochi elementi per permette che la Sezione sopravivesse.
Altra critica mossa quasi in generale dall'Assemblea è stata quella nei riguardi di Redecesio. Gli associati non posson più pescare per la grande affluenza dei « rivieraschi » e inoltre sarebbe necessaria una pulizia sul fondale del laghetto stesso.
A questa critica ha risposto il Dr. ? del CRAL che ha fatto presente che per il futuro sarà certamente limitato l'afflusso degli « estranei » a Redecesio e per quanto riguarda la pulizia del fondale ha fatto presente che il problema, pericoli a parte, verrebbe a costare alcuni milioni cosa che il CRAL non può sopportare.
Finita la discussione si è passati alle elezioni che si sono protratte fino circa l'una con il risultato che riportiamo:
1° Barnicchi punti 121; 2° Mazzoni punti 93; 3° Agosti punti 91; 4° Dalco punti 85; 5° Dilibado punti 70; Maraschi punti 67; 7° Bermarcloni punti 66; 8° Valsecchi punti 65; 9° Gipponi punti 62; 10° Andreani punti 54.
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Il Viale Filippetti, 41 Viale Certosa, 135 Viale Papiniano, 58-a un notevole lotto di : salotti
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L'I.FI.R. - CASA DELLE ASTE informa di non aver nulla in comune con altre organizzazioni di vendita sorte in Milano e di essere la sola organizzazione autorizzata alla gestione del• l'ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE con sede In : Viale filippetti 41 • Viale Certosa 135 • Viale Papiniano 58/a
Al Lirico continuano le repliche dell'applaudita commedia di Goldont nella regia di Giorgio Strehel
I bambini dei tranvieri sul palco cantano con TONY DALLARA
VOCI DZLL'A.T.M. 7
Sordi Dep. Novara
- AMMINISTRAZIONE Via Barl•tta, 11 M I L A N O Telefono 56.05.1 8 Spedii. In abb. postale Gruppo II
I. 200
Responsabile LUCIANO PELAGOTTI Trib. Milano - 12-1-1951 n. 2440 Tip. EFFETI V ic Barletta, 11 Milano
REDAZIONE
Prezzo
Direttore
Ingiuste le distinzioni fra i familiari dei lavoratori
<> TEMPO LIBERO 'or
BEFANA 1965
Come ogni anno il Circolo attende i bambini al cinema "CARCANO„
Le feste natalizie sono ormai prossime, gli improvvisati spacci dei depositi si stanno riempiendo di merci tradizionali che destinate ad allietare le nostre mense costituiscono un notevole
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vantaggio per il risparmio del costo: ognuno di noi sente che in questi giorni qualcosa di nuovo è nell'aria, le tradizioni por. tano una nota di serenità e di intimità famigliare, il desiderio di molti purtroppo rimarrà impagato per l'impossibilità di usufruire delle ferie sufficienti a raggiungere le famiglie lontane.
E' una caratteristica del nostro lavoro anche se i vari ispettori potrebbero e dovrebbero tener conto di una situazione che interessa gran parte dei nuovi assunti provenienti dal lontano meridione, la loro permanenza nella nostra città li costringe a vivere in pensioni che non cifrano senz'altro quella intimità che le feste richiedono, ma in questo che vorrei rilevare la strana procedura in atto da anni nella nostra azienda per ottenere il (pacco dono) natalizio che la direzione mette a disposizione di un numero di agenti.
La burocratica e paternalistica forma della domanda scritta su un apposito modulo avvilisce il dipendente e lo discrimina agli occhi dei colleghi perchè costretto a dichiararsi disagiato. Sappiamo bene che l'amore per i propri figli fa sormontare questo ostacolo; l'orgoglio o meglio la dignità dell'uomo ne rimane offesa anche se molti si decidono a riempire il modulo qualificatore: tuttavia pur accusando senza mezzi termini questa lunga mano paternalistica che non aiuta alla buona col-
INIZIATIVE SPONTANEE
laborazione e relazione, vi è un altro aspetto negativo: Il pacco spesso è grosso di un pesante sacco contenete delle nullità o poche cianfrusaglie che ulteriormente degradano l'offerta.
Molto meglio allora la befana che la direzione del Circolo Ricreativo offre gratuitamente a tutti presenti durante lo spettacolo allestito per l'occasione a favore di tutti i bimbi dei dipendenti; non sappiamo se il pacco dono (veramente gratuito) abbia un valore più consistente dell'altro; anche se così non fosse ha però un valore significativo che vuole portare una nota felice ai nostri bambini allietandoli con un bellissimo spettacolo e offrendo loro un piccolo presente senza costringere i loro padri ad umilianti domande.
Allora Befana o Beffa? Pensiamo non sia tutta cattiveria ma solo un perpetuarsi di mentalità conservatrici che intendono i rapporti dall'alto paternamente verso il basso.
La nostra REDAZIONE pertanto invita caldamente tutti i dipendenti a partecipare alla spettacolo che il Circolo allestirà al teatro Carcano il giorno 6 Gennaio 1965 in Corso Porta Romana n. 63 per i bambini, offrendo loro un piccolo dono in una atmosfera calda di simpatia e di affetto.
Nel ringraziare tutti i nostri lettori li invitiamo ha continuare a darci la loro Fiducia e sollecitarci negli argomenti che più ritengono utili. Buone feste a tutti con l'augurio che il prossimo anno ci veda uniti per le nostre battaglie in favore di un più alto tenore di vita in una libertà più grande, nella Pace duratura.
Concorso nazionale delle canzoni ANTONIO SANTORO riporta uno strepitoso successo
Come abbiamo annunciato nello scorso numero di « VOCI », circa le serate del 7 e 12 dicembre u.s. al teatro Litta, ha, avuto luogo il concorso nazionale delle canzoni per il LANCIO EDITORIALE 1964-'65, organizzato dall'editore MOCCHL
Il nostro bravo collega ANTONIO SANTORO del Reparto Vigilanza, ha riportato un grande successo ottenendo un caldo assenso da parte del numeroso pubblico che attollava la sala e l'approvazione della giuria. Nella prima serata il SANTORO partecipava al lancio, con una melodia di sicura vena poetica che ha riscosso l'approvazione del pubblico e della giuria, classificandosi al 6° posto sulle 18 canzoni partecipanti; la canzone « NON HO FIDUCIA DI TE » la quale è entrata in finale e sarà incisa su dischi a trentatrè giri dalle case discograficheFONIT - CETRA EXCELSIUS con l'interpretazione della cantante GRAZIELLA PIANO. Nella seconda serata, il successo riportato dal SANTORO con un ritmo brioso dal titolo « AD UN PASSO DAL MARE » è stato pieno. La votazione del pubblico e della giuria è stato unanime nel decretare il trionfo. Questa canzone essendo stata la prima classificata, sarà incisa dalle case discografiche sopracitate e lanciata dalla nota e simpatica cantante CARMEN RIZZI sul circuito della Radiotelevisione Italiana.
Nell'esprimere il più vivo plauso al nostro caro Santoro per la sua brillante affermazione non ci rimane altro che augurargli una luminosa scia di successi. Dal nostro inviato
Antonio Pedrotti
ANTONIO
SANTORO
UNA PARTITA CHE MOBILITA UN'OFFICINA
Vogliamo dare risalto ad una iniziativa dei lavoratori dell'officina Zara che dimostra come oii Circolo Ricreativo con un'organizzazione diversa e capillare (forse con le sottosedi) potrebbe con efficacia organizzare ed orientare l'utilizzazione del tempo libero. Il sorgere di iniziative spontanee che, sia pur per breve tempo, riescano ad interessare la maggioranza dei lavoratori, dimostrano la tendenza di questi ad unirsi ed organizzarsi non solo nel lavoro ma anche nella utilizzazione del tempo libero.
Quando, come Circolo Ricreativo, si riuscirà ad orientare aiutare e dirigere queste spontanee manifestazioni che, si badi bene, non sorgono solo nella forma agonistica sportiva allora potremmo dire di avere un'istituto capace di orientare verso una sana ricreazione i tranvieri.
Sabato 5 dicembre, al Campo Sportivo Gorla, davanti a non medi 40 spettatori, si è svolta l'atteso incontro di calcio Verniciatori Lattonieri dell'officina Zara. I 22 giocatori, sfidando il freddo di queste prime mattine invernali, incitati dalle grida dei compagni, hanno dato sfoggio di tutta la loro abilità (o inabilità) e resistenza. La maggior parte di loro, padri di famiglia con 30 o più primavere sulle spalle hanno dato prova di un coraggio ammirevole giocando la partita fino in fondo su un campo reso pericoloso dal ghiaccio che man mano si trasformava in spesso fango. Io che di sport ed in particolare di calcio non ho che i vaghi ricordi della prima gioventù, non sono cento in grado di valutare l'elevatura tecnica del gioco; so solo che mi sono divertito un mondo a veder questi 22 giocatori e l'arbitro rincorrere la palla, scivolare sul terreno, tirare calci a vuoto o cercare con buffi sgambetti di superare l'avversario. Era gustoso veder uomini con la pancetta preminente, come il Borsaia, scattare veloci o uomini posati mettere tanto vigore
nel gioco da rialzarsi come se nulla fosse dalle numerose cadute sul duro terreno; Cavalca, il maggiore difensore dei Lattonieri, cercava di fermare con ogni mezzo la palla usando non solo i piedi, ma il petto, la testa ed anche le mani.
Ma a parte queste osservazioni personali, sin dai primi minuti di gioco si è avuta la sensazione della netta superiorità della squadra dei verniciatori che, più disciplinata e veloce, sapeva portare a termine le sue azioni offensive e difensive. I lattonieri, più pesanti più individualisti, hanno sicuramente faticato di più perdendo energie in azioni confuse, inconcludenti. Essi si spostavano in gruppo tanto che più di una volta si sono trovati in due o tre a contendersi l'unico pallone che poi regolarmente gli veniva « soffiato» dagli avversari e finiva fuori. Il secondo tempo non ha mutato le posizioni ne la fattura del gioco anche se verso la fine i lattonieri (forse più adatti per il tiro alla fune che per il calcio) sbuffando co-
me mantici si sono protesi all'attacco invadendo inutilmente l'area avversaria alla ricerca del gol della bandiera. I verniciatori reagivano con sporadiche ma efficaci incursioni nell'area dei lattonieri.
Per i verniciatori nel primo tempo ha segnato Cavallotti, nel secondo Martignoni. I migliori in campo della squadra vincente ci sono parsi Bosaia, Cavallotti, Dario, Galli e Martignoni. Per i lattonieri Cavalca, il piccolo Mirarco e il portiere Migliavacca. L'unico in campo che non ha potuto dar prova della sua bravura è stato il portiere dei vincitori, Palpa, il quale ha toccato una sola volta il pallone, lontano dalla porta, e lo ha portato in corner.
Una nota speciale di merito spetta all'arbitro Solenghi che, per nulla impressionato dalle parolacce (gridate e scritte in vistosi cartelli) ha svolto onorevolmente il suo ingrato compito coadiuvato egregiamente dai colleghi Berna e Salviati in veste di segnalinee.
Alcune dichiarazioni dei presenti:
Il Capitano dei Verniciatori: Vittoria meritata, siamo pronti a battere la prossima squadra.
Volpari Pres. del Circolo di Gorla (lattoniere) La nostra squadra è stata superiore a quella dei Verniciatori, solo la sfortuna ha potuto -contro di noi.
Tornaghi (Magazziniere) I Verniciatori sono stati superiori in tutto. Noi del magazzino sfidiamo i vincenti e siamo sicuri di batterli.
I-ria (allenatore dei Lattonieri) Mi sono cascate le braccia vedendo la mia squadra tanto che non ho potuto girare il film. Se si può dire che il primo goal è avvenuto perchè l'arbitro non ha visto un fallo della squadra avversaria, poi vi è stata la disfatta dei Lattonieri.
Volpi (falegname) E' stata una partita interessante anche noi siamo pronti a sfidare gli altri reparti. Solenghi (arbitro) Ha vinto la squadra migliore. (e di più non ha voluto dichiarare temendo di compromettersi).
Salviato (segnalinee) Anche ad avere l'animo portato verso i perdenti non vi era nulla da fare.
Nel secondo tempo i lattonieri non sapevano neppure cadere...
Gorla (elettricisti) Mi convinco sempre di più che la squadra degli elettricisti vincerà questo torneo, Fino ad oggi non abbiamo avversari degni di questo nome. Negli spogliatoi un giocatore così commentava la partita: « Meno male che ci sono tre giorni di festa se no chi poteva presentarsi domani al lavoro? ».
Sarà opportuno quindi mandare in ferie le squadre dei reparti e riconvocarle in primavera quando i campi di calcio presenteranno meno pericoli e, forse, anche i quarantenni potranno brillare per un giorno dando sfoggio di quel po' di giovinezza che ancora gli è rimasta.
Luciano Pelagotti
Ad un passo dal mare sotto un grosso ombrellone noi restiamo felici a giocare così. Con la sabbia bagnata costruiamo castelli finchè arriva la lu-u-na a specchiarsi nel mar. In quel momento la spiaggia deserta sarà e per noi, il paradiso sarà. Ad un passo dal mare con te voglio restare per la vita felici a giocare così.
Finalino: A giocare così a giocare così.
BEFANA DEL CIRCOLO 1964
Anche per i più piccoli non è mancato un gradito dono.
VOCI DELL'A.T.ML.