Voci ATM33

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IMPORTANTE!

Il 22 dicembre esce con il numero unico l'agenda del tranviere 1965

Libertà democratica

Regolamento promozioni

I SINDACATI ROMPONOLE TRATTATIVE

I milanesi votano a sinistra

Tutti conosciamo i risultati delle elezioni comunali e i primicommenti della stampa che in modo più o meno interessato, mettono in rilievo l'impos sibilità di mantenere in vita la tramontata formula di centro-sinistra.

Non sembra politicamente possibile neppure la scappatoia del commissario prefettizio in quanto non solo a Milano ma a Torino, a Genova, a Firenze e in altre città il centrosinistra ha perso la maggio: ranza. I cittadini, di queste città, hanno espresso democraticamente la loro volontà, hanno eletto i propri rappresentanti ed ora non si può dire loro « avete sbagliato ». Spetta agli eletti, ai partiti maggiori e quindi più responsabili trarne le conseguenze politiche del voto e accordarsi sul modo e sugli uomini che dovranno reggere questi comuni. Occorre perciò creare una nuova maggioranza capace di assolvere le aspirazioni d e i cittadini.

Milano ha ancora una volta votato a sinistra. L'attacco della grande destra economica che, senza esclusione di colpi, per mesi e mesi ha forzato l'opinione e la volontà dei milanesi, è riuscita solo a consolidare il' grosso risultato ottenuto nel 1963, portando via altri voti all'estrema destra e alla D.C. I partiti di sinistra, nonostante la continua emigrazione dei lavoratori sospinti sempre più dalla speculazione edilizia oltre i confini della città, rappresenta il 48% dell'elettorato e rimane la forza viva e determinante di ogni progresso economico e sa ciale della metropoli.

Fino a ieri, il partito di maggioranza (la DC) ha imposto l'esclusione di una parte della sinistra dalla partecipazione attiva e responsabile del Comune. Oggi i risultati impongono non solo alla D.C. ma ai socialdemocratici e ai socialisti una scelta: o governare Milano con l'appoggio dei comunisti che rappresentano il 22% dell'elettorato o accettare di condividere la responsabilità con la grande destra economica rappresentata d a 1 P.L.I.

Noi crediamo che le forze della sinistra presenti nella D.C. che hanno di recente dimostrato la loro vitalità battendosi per una nuova politica dei trasporti, sappiano opporsi allo spostamento a destra del loro partito, spoostamento che avrebbe gravi ripercussioni sull'economia e sull'avvenire della nostra città, e appoggino il formarsi di -una maggioranza democratica unita attorno ad un programma di rinnovamento sociale.

Lottare con unità e decisione

Nel corso del: riunione tenuta il 19 c. m. fra le OrganizZazioni sindacali e la Direzione assistita dalla FEDERTRAM, la rappresentanza dell'Azienda ha respinto la richiesta di estendere ad altre qualifiche dì salariati e stipendiati il concet to di avanzamento basato sulla anzianità e sul comportamento geneale, concetto già applicato per lo sviluppo di carrierra di altre qualifiche. La disposizione dell'ATM è parsa tanto intransigente da costringere i sindacati a rompere le tz attative.

. Le inaccettabili proposte della Di rezione tendono ad inserire, quale fattore determinante, l'elemento di merito asegnato da essa in _ modo discriminator. Accettare una simile impostazione, vorrebbe dire trasformare il regolamento delle promozioni in una beffa in quanto l'elemgnto determinante di ogni pro mozione sarebbe dato dal giudizio insindacabile della Direzione e, per esa, del diretto preposto nel luogo di lavoro.

Ma la Direzione ha voluto spingere più in là la sua azione; essa ha addirittura proposto di inseri re il concetto dell'elemento di merito negli stesi concorsi che in tal modoperderebbero la loro ragioni , d'essere. La posizione dei sidacati davanti a queste proposte inaccettabili .che limitano il diritto (sancito nel d. 1. 148) che a ogni lavoratore alla carriera; che lasciano aperta la strada a giudizi discriminatori e quindi al paternalismo ,non poteva che essere la rottura unitaria delle trattative e la successiva convocazione di una riunione intersindacale per decidere le azioni di lotta cpportune per far recedere la Direzione dai propri propositi. Anche se unitariamente -i sindacati hanno rotto re trattative, sin da oggi la posizione della CISL appare

incerta. Fu un volantino diffuso fra il personale essa cerca di sminuire ad arte la portata della rottura (che essa chiama « sopensione o interruzione »). Noi vogliamo sparare che anche questo sindacato metta da un canto le titubanze e asieme alla CGIL e all'UIL assuma una posizione netta, decisa poichè solo la lotta unitaria dei lavoratori può far recedere la Direzione dalle posizioni nelle quali s'è arroccata e permettere la conclusione di un positivo accordo.

Ciò che i sindacati ed i lavoratori chiedono è un regolamento delle promozioni e degli avanzamenti moderno che rafforzi il potere contrattuale dei lavoratori, ma dia anche

all'Azienda quella fiducia e quel nuovo vigore necessario a.far compierle un salto qualitativo. Nella stessa riunione la Direzione si è rifiutata di prendere in esame la richiesta di rivalutare le 4.000 assegnate ai guidatori filoviari e agli autisti in base all'accordo del lu glio 1963.

L'accordo citato assegnava lire 4.000 quale differenza fra la paga attuale e quella della qualifica di autista scelto (non ancora approvata dal Parlamento); l'aumento dei valori ritrebutivi fissato dal recente Contratto Nazionale, rende necessaria una rivalutazione delle 4.000, rivalutazione che l'ATM si rifiuta di prendere in esame.

ELEZIONI COMUNALI

Più slancio e più unità per ripristinare nella nostra Azienda una vera democrazia e un largo flusso di idee l'essenza di ogni libertà.

La lotta accompagnata da varie iniziative intraprese per il ripristino della libertà nella nostra azienda e nel contesto più largo in tutte le fabbriche vede oggi impegnate varie forze che pur richiamandosi agli ideali della Resistenza e allo spirito della nostra Costituzione non sono riuscite ad unire i loro sforzi per dare più slancio e più prospettiva all'azione: Il nostro giornale si è più volte interessato di questo problema pubblicando le notizie delle iniziative e degli avvenimenti legati 'ad esso; l'ultimo in serie e forse il più grave, è stato quello accaduto al dep.to Ticinese dove un assessore si è visto rifiutare il permesso di incontrarsi con i lavoratori durante l'ora del pranzo e della breve sosta.

L'incidente clamoroso a mosso un po' le acque e i nseguito si sono ottenuti alcuni marginali successi, d'altra parte però ha fatto ricompai ire sui muri dei depositi e delle officine un foglio giallo (stampato a cura della Direzione) nel quale si ribadisce la validità degli ordini di servizio 70 e 70 bis che di fatto annullano ogni libertà.

(Continua in 2* pag.)

C. S. P. Perequazione delle pensioni

In relazione dell'andamento dell'esercizio della C. S. P. che si manifesta positivo, la Commissione Amministratrice della CSP-ATM, nel corso della seduta del 28 ottobre c. a. ha preso in esame la opportunità di effettuare un ulteriore perequazione delle pensioni, per attuare il principio di corrispondere ai pensionati a parità di qualifica e anzianità uguale pensione. Siamo a conoscenza che la stessa non potendo, per il momento, deliberare in merito al livello perequativo d'adottare (1.1.60 o 1.1.61) per mancanza di elementi sicuri di valutazione, essendo ormai prossima la promulgazione del Decreto Presidenziale, (primi mesi del prossimo anno) che dovrà stabilire la misura dell'aumento delle pensioni per effetto dello scatto del congegno della scala mobile sulle pensioni e la misura del contributo per l'anno 1965, ha deliberato di rinviare la decisione.

La Commissione Amministratrice per dimostrare in modo concreta la sua volontà di perequare ulteriormente le pensioni e per dare un tangibile vantaggio immediato ai pensionati che fruiscono di pensioni meno elevate ha deliberato di corrispondere col pagamento delle pensioni del mese di dicembre a tutti i collocati in pensione prima del 1961 un assegno integrativo « un tantum » (da corrispondersi quindi una volta sola) del seguente valore:

Pensionati e pensionate collocati in pensione prima dell'anno 1959 L. 20.000, collocati negli anni 195960 L. 10.000.

Anno XIV - N. 19 30 Novembre 1984 PERIODICO DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. - MILANO
i suoi candidati nella lista del P.S.I. aveva presentato una sua lista.
I) n normale aspetto delle vie del centro nelle ore di punta (a pag. 4 e 5 "Rivendicare migliori condizioni di lavoro„)
Così suddivisi 1.075,381 voti PARTITI Provinciali '64 VOTI % Seggi Comunali '60, VOTI % Seggi Politiche VOTI '63 P.C.I. 236.013 21,95 18 196.956 20,2 17 240.211 21,6 P.S.I.U.P. 22.022 2 1 -P.S.I. 171.334 15,9 13 201.872 20,7 17 202.702 18,3 P.S.D.I. 90.790 8,5 7 102.661 10,5 8 99.791 9 P.R.I. ( 1) - - - 10.153 1 8.890 0,8 D.C. 257.653 23,96 20 293.591 30,2 25 251367 22,6 P.L.I. 226.895 21 17 78.353 8 6 207.200 18,7 P.D.I.U.M. 10.000 0,9 - 24.970 2,6 2 17.951 1,5 M.S.I. 54.011 5 4 63.211 6,5 5 69.533 6,3 P.N.M. (2) 6.663 0,6 - - -Per le elezioni del 1964 il P.R.I. preienta i suoi candidati nella lista del P.S.I. Nelle precedenti elezioni il P.N.M. non aveva presentato una sua lista. ELEZIONI
PARTITI Dati compresa la città Provinciali '64 Provinciali' 60 VOTI Seggi VOTI r;¢ Seggi Politiche '63 VOTI P.C.I. 520.193 24,3 11 420.984 22,3 10 495.340 23 P.S.I.U.P. 46.934 2,2 1 -P.S.I. P.S.D.I. 323.102 131.964 15,1 6,2 7 3 360.551 142.818 19,2 7,6 9 3 404.155 149.461 18,7 6,9 P.R.I. ( 1 ) - 15.303 0,8 - 13.172 0'6 D.C. 717.874 33,5 16 726.835 38,6 18 696.903 32,3 P.L.I. 295.342 13,8 6 97.877 5,2 2 258.886 12 P.D.I.U.M. 16.206 0,8 6 32.856 1,7 1 25.970 1,2 M.S.I. 79.201 3,6 1 86.594 4,6 2 95.754 4,4 P.N.M. (2 ) 10.941 0,5 - -Per le elezioni del 1964 il P.R.I. presenta (2) Nelle precedenti elezioni il P.N.M. non
PROVINCIALI
(1)

CONTINUAZIONE DALLA t PAG.

Libertà democratiche

Siamo a conoscenza della concessione fatta dalla Direzione d e 1 CRAL agli esponenti di vari partiti in occasione della campagna elettorale, se questo è un fatto positiva non deve però rimanere a se stante

I Sindacati rompono

Durante la riunione del 9 novembre si è concordato in linea di massima quanto segue:

Si dovranno conseguire mediante concorso e secondo norme da concordare con la C.I.A. i passaggi alle qualifiche:

— dattilografo di 2' o invalido manovale alla manovra

C — stenodattilografo bigliettario operaio di 3' classe

sorvegliante pulitore

-- usciere capo disegnatore di 2' segretario di 3' capo fermata di P guidatore tranviario

Da — capolinea

guidatore filotranviario autista di lena

D1 — esattore controlore

capo stazione di 3' capo sq. oper. (magazz.)

capi operaio di 2°

D2 — capo movimento di 3' capo controllore

D3 — Vice Ispettore al Movim.

E — Ispettore al Movim.

Capo Movim, di 1' cl.

assistente tecnico

capo tecnico di capo deposito di l' cl.

capo ufficio

E2 — capo ripartizione

Le mansioni di: (le richieste della C.G.I.L. riguardano: telefonista, usciere, alunno d'ordine, capolinea, manovratore di rimessa, guardia, autista non di linea, rilevatori traffico, istruttori guida) saranno asse gnate ad agenti inidonei fisicamente a ricoprire le mansioni delle lore qualifiche, a dette assegnazioni parteciperà con voto deliberativo un rappresentante della C.I.A.

La C.I.A. ha diritto di essere presente con un suo rappresentante con voto deliberativo nelle giurie di tutti concorsi.

I vincitori dei concorsi saranno• assegnati alle nuove qualifiche senza periodo di esperimento.

In base ai calcoli effettuati dalla commissione nazionale per l'indice del costo della vita, l'indice derivante dalle rilevazioni effettuate nel trimestre agosto-ottobre 1964 e valevole ai fini della applicazione della scala mobile è risultato pari a 137,7 (arrotondato a 138) contro il 136de1 trimestre precendente.

LEGGETE

PRIMI INCONVENIENTI

ALLA METROPOLITANA

ma bensì iniziare un disgelo che riallacci il dialogo interrotto e crei prospettive più ampie e durature, quando diciamo durature intendiamo che nessun funzionario per potente che sia possa a sua volta emanare ordini di servizio per annullare questa democrazia, difatti (per chi avesse la memoria corta) o considerasse la libertà nelle fabbriche come un qualcosa di demagogico ci permettiamo di ricordargli che proprio nella fabbrica l'operaio, l'impiegato ,il funzionario vive gran parte della sua vita e si forma una cognizione sociale e democratica, inoltre riteniamo che la fabbrica sia essa privata o municipalizzata non è mai proprietà esclusiva del padrone delle autorità competenti ma bensì è un mezzo collettivo e sociale che si inserisce direttamente nella vita quotidiana dei lavoratori i quali non solo producono il fabbisogno alla società ma di fatto sono gli artefici del suo sviluppo e del suo ammodernamento, se per ammodernamento non si intende anche i i apporti che intercorrono fra i lavoratori e i dirigenti allora vuol dire che di moderno in Italia vi è solo la parola nel vocabolario.

Per battere queste forze retrive è neccessario un largo schieramen• todi tutte le organizzazioni democratiche in uno sforzo unitario e continuo, occorre allargare la conoscenza del problema e tutto il personale che in gran parte nuovo ha trovato una situazione di fatto e ignora le tradizini democratiche della nostra azienda .

Per ora abbiamo solo due iniziative a sè stanti isolate nel tempo e mossesi in occasioni diverse. La lunga lotta è stata iniziata dalla locale sezione comunista che ha pubblicizzato il tema con volantini fra i lavoratori e con l'invio di una lettera ala direzione, recentemente la posizione di questo partito è stata ribadita energicamente dal suo segretario alla riunione tenuta al CRAL il 15 u. s. In seguito al deposito Ticinese anche l'associazione

A.M.P.I. ha ritenuto opportuno manifestare il proprio malcontenta pubblicando un manifesto dove si sollecita un pronto ripristino delle libertà e si invitano le altre organizzazioni a prendere posizioni, dunque, finalmente qualcosa si muove ma a nostro avviso e poco e non turba affatto i sostenitori della fabbrica come luogo sacro i quali si prestano alle manifestazioni unitarie per lo scoprimento delle lapidi ai caduti, i quali fanno pubblici discorsi sulla continuità degli ideali dela Resistenza ma poi diventano sordi appena si cerca l'applicazione pratica di essa, ecco che mentre dicono di abbonire la demagogia (e tale la chiamano quella della libertà nelle fabbriche) sono portatori di essa perciò tradiscono non solo i morti che vorrebbero rispettare ed essere i continuatori dei loro ideali ma anche tradiscono le nuove generazioni i nuovi lavoratori che con reverenza leggono qui i nomi scolpiti nelle lapidi.

Elezioni e promesse

IL VOLANTINO DEL ^al,

Lavoratori dell'ATM la lotta per il ripristino della libertà nella fabbrica ha avuto una nuova importante fase con gli avvenimenti degli scorsi giorni .

Le posizioni assunte da personalità politiche, da candidati al Consiglio Comunale e Provinciale di Milano e particolarmente dai lavoratori che hanno sostenuto le varie iniziative ,hanno premesso di ottenere un risultato positivo: la Direzione dell'ATM ha concesso il salone del Circolo Ricreativo ai vari partiti per le manifestazioni elettorali.

Ma assieme a ciò la Direzione ha ribadito la volontà sua e della Conimissione Amministratrice di continuare a vietare la propaganda dei partiti nell'Azienda aggravando le precedenti disposizioni con minacce di provvedimenti disciplinari.

Anche da questi fatti emerge il fallimento del centro sinistra che prigioniero della destra politica non vuole che i lavoratori esplichino alI comunisti dell'ATM ribadiscono: l'ATM le libertà costituzionali. che continueranno ad essere fra i primi nell'azione politica fino alla piena ed effettiva istaurazione della libertà politica all'ATM; che la lotta per la libertà nelle fabbriche non è concepita dai comunisti in senso elettoralistico ma come, momento importante della lotta per una effettiva democrazia nel Paese e come tale va oltre ogni considerazione particolare del momento; l'invito a tutti i lavoratori, a utile le forze politiche democratiche e agli organismi democratici aziendali e proseguire unitariamente le attività per l'affermazione dei diritti umani, civili e politici dei lavoratori.

SIANO RIPRISTINATE LE LIBERTA' NELLE FABBRICHE DA UNA NUOVA MAGGIORANZA IN UN COMUNE CHE FACCIA DI MILANO UNA- CITTA' MODERNA AL SERVIZIO DELL'UOMO.

PARTITO COMUNISTA ITALANO

Sezione ATM G. Ardizzone

AUMENTA la contingenza

A norma dei vigenti accordi sulla scala mobile, il predetto indice comporta l'aumento di due punti dell'indennità di contingenza per i lavoratori dell'industria, del commercio e dell'agricoltura a decorrere dal 1° novembre 1964 e per il trimestre novembre-dicembre 1964 e gennaio 1965.

Questi, per il nostro setore, gli importi di aumento mensili per i due punti che andranno ad aggiungersi agli altri otto già maturati: gradi aumento mensile

La prima linea della metropolitana milanese ha senza dubbio avuto lo sperato successo. A 20 giorni dalla sua inaugurazione, il folto pubblico dei passeggeri continua ad assediare ammirato le banchine delle stazioni, a soffermarsi davanti alla gabina del guardia-sala per vedere nei due quadri televisivi la sottostante stazione. E' un vero peccato che, forse volendo spingere oltre certi limiti la tecnica, l'ATM (o il Comune?) abbia dato anche un cattivo spettacolo con il sistema delle macchinette obliteratrici di biglietti. Noi, dipendenti, sappiamo quali discussioni e preoccupazioni abbiano assillato tecnici e dirigenti i congegno di tali macchine non il giorno dell'apertura del Metrò ma •uno o due mesi prima. Si potevano evitare queste « noie » che, con il concorso della stampa, hanno assunto proporzioni macroscopiche tanto che l'ATM si è vista costretta a, denunciare ben 20 persone alla magistratura perchè in possesso di biglietti falsi? La macchinetta obliteratrice è di un, tipo nuovo che agisce solo quando viene sollecitata da un impulso magnetico dato da una traccia di ossido di ferro presente nella stampa del biglietto da obliterare. Alla prova pratica vuoi perchè l'ossido presente nel biglietto non era sufficiente vuoi nerchè la macchinetta non era sufficientemente sensibile, si è dovuto ricorrere alla temporanea disattivazzazione del sistema elettronico comandato dal flusso magnetico. Così disattivizzate le macchinette funzionano al contatto di qualsiasi pezzetto di cartone che possa giungere a toccare la leva di fondo-corsa.

E' evidente che le macchinette, già contestate alla Casa costruttrice, ed i biglietti già modificati nel giro di pochi mesi riporteranno la normali tà scoraggiando giornalisti e portoghesi.

Ma quello che ci chiediamo non riguarda l'increscioso episodio delle macchinette che non hanno funzionato ma della necessità di collocare un mezzo così complesso (e come vedranno costoso) per l'ingresso dei passeggeri alle gallerie, Il punto di partenza, quello che ha reso possibile l'acquisto di queste macchinette il cui costo è particolarmente elevato, è stata la decisione di dare ad ogni passeggero un « documento di viaggio » cioè un biglietto che egli deve tenere gelosa :mente in tasca fino all'uscita del Metrò.

L'ingresso ai treni può avvenire esclusivamete dalle stazioni e ad esse si accede « solo » passando attraverso i ben guardati « girelli ». Non era sufficiente adottare il sistema della moneta o del gettone in uso in molte metropolitane compresa quella di Roma? Un simile sistema eliminava anche l'eventuale controlleria (quindi dei dipendenti).

Ma è evidente che nel nostro paese certe cose logiche non attaccano. Si pensa di limitare al massimo il personalo affidando ad un solo uomo (il guardia-sala) la sorveglianza delle entrate. delle uscite. dei marcia-

piedi della stazione fornendolo di 3 telefoni e di decine e decine di interruttori ma nel contempo si studia nsistema antieconomico per « controllare » se il passeggeroh a pagato meno biglietto.

Biglietto e macchina incidono per oltre il 3 per cento (solo il biglietto costa quasi 2 lire) senza tenere conto della percentuale lasciata ai rivenditori. Un sistema a gettoni (nessuno si mette a costruire i gettoni per il telefono!) verrebbe a costare comprese le macchinette distributrici e di comando del girello meno della metà dell'attuale. Ora consideriamo: conviene spendere almeno due lire per ogni passeggero per, limitare gli eventuali « portoghesi»? Non credo che obiettivamente si possa considerare il numero di coloro che rischiano la multa (o la denuncia) per fare un giro gratis sul metrò superiore all'i per cento dei passeg, geri.

Allora perchè si sono spesi e si spendono capitali per mantenere l'attuale costoso e poco pratico sistema? Forse anche questa decisione non è dovuta ai tecnici delll'ATM ma a prese di posizione o a direttive impartite dal Comune. Se così fosse sì dovrebbe concludere in un modo poco riguardoso e molto critico per coloro che ne sono i responsabili.

Da Molise Rivedere il sistema di frenatura delle nuove vetture

Segnaliamo agli organi competenti una generale lamentela da parte dei guidatori filotranviari che prestano la loro opera sulle vetture nuove serie 100 e 200: queste vetture presentano tutte (salvo eccezzioni) delle carenze gravi del sistema frenante e hanno già dato motivo di serie preoccupazioni e provocato incidenti di notevole entità. Con l'approssimarsi della stagione invernale e le cattive condizioni del ofndo stradale nonchè il caotico traffico cittadino possono influire in modo determinante sulla negativa vita di queste vetture e mettere in forse il loro uso gioniagliero; varie segnalazioni sono state fatte sugli appositi cedolini. inoltre sappiamo che i tecnici sono a conoscenza di questa grave anomalia senza tuttavia portare quelle modifiche necessarie.

Sollecitiamo pertanto un pronto intervento autoritario che riveda queste vetture e le metta in grado di efficienza. Il guidatore potrà almeno affidarsi alla sicurezza meccanica del mezzo, costretto già ad esprimere tutta la sua capacità e pazienza di concentrazione per suplire alle carenze della circolazione.

LA REDAZIONE

Il manifesto dell'ANPI sulla libertà nell'ATM

LAVORATORI DELL'ATM!

L'A.N.P.I. ATM DICHIARA CHE, LA LOTTA PER LA RE-

il rotacelo(' moderno per l'italiano d'oggi

Ogni giovedi nelle edicole

Le elezioni sono state fatte, di slogan rintanati nei sottoscala delle varie federazioni, la nostra azienda è però una realtà tangibile e il problema è rimasto insoluto a nulla è servito per questo il centrosinistra e non sappiamo cosa ci porteranno i nuovi responsabili dei trasporti cittadini; sappiamo però una cosa che tutte le libertà vanno conquistate co nla lotta unitaria e la consapevolezza della base, le posizioni del P.C.I. e della associazione A.M.P.I. rimangono ferme e quanto mai valide ,ad esse si affianca la nostra azione continua e cosciente con l'augurio che finalmente si esca dal generico e tutte le forze sane nuovano assieme per ottenere un successo completo che non interessi a pochi ma a tutti i lavorateri e in particolar modo alla Democrazia. LA REDAZIONE

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FORNELLO

STAURAZIONE DEI VALORI CHE STANNO ALLA BASE DELLA COSTITUZIONE, SARA' PROSEGUITA SINO A CHE NON SIA RAGGIUNTA QUELLA REALE CONDIZIONE DI NORMALITA' PER UNA RIPRESA DEMOCRATICA NELL'INTERNO DEI LUOGHI DI LAVORO.

L'A.N.P.I. FA' APPELLO A TUTTE LE FORZE ANTIFASCISTE E POLITICHE CHE INTENDONO RIMANERE AGLI IDEALI DEL LA RESISTENZA PERCHE' AGISCANO SECONDO LE NORME CHE LA COSTITUZIONE GARANTISCE E CHE NESSUN POTERE HA FACOLTA' DI IGNORARE E CALPESTARE.

PERTANTO SI TROVA NELLA NECESSITA' DI DOVERE RE- , SPINGERE I PROVVEDIMENTI ATTUATI DALLA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE NELLA SUA MAGGIORANZA, CHE TENTANO DI RIPORTARE LE LEGGI FASCISTE (o.d.s. N° 71 e 71 bis e 265) •CHE PROIBISCONO IL DIBATTITO DEMOCRATICO E LA• LIBERA DISCUSSIONE NEI LUOGHI DI LAVORO. RAMMENTA ANCORA UNA VOLTA CHE, GRAZIE ALLA LOTTA DI LIBERAZIONE ED AL SUPREMO SACRIFICIO DEI CADUTI, I RESPONSABILI DELL'ATM. CHE OCCUPANO POSTI DI PREMINENZA DEVONO SENTIRE L'IMPERIOSO DOVERE CIVICO

E MORALE DI INTERPRETARE LA NOSTRA DEMOCRAZIA ESPRESSA DALLA CARTA COSTITUZIONALE. LA COMMISSIONE AMMINISTRATRICE DIA DISPOSIZIONI ALLA DIREZIONE GENERALE AFFINCHE' QUESTA ANNULLI UNA VOLTA PER SEMPRE GLI ORDINI DI SERVIZIO SOPRA MENSIONATI.

L. P.
A 806 871 C 923 C/a 949 1.040 D/a 1.079 D/1 1.144 D/2 1365 D/3 1.482 1.781 E/1 1.924 E/2 2.054 E/3 2.197
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2 VOCI DILL'A.T.IL

E' vecchio

Vecchiaia è un termine molto di t ficilmente definibile, ed è sempre imbarazzante trattare di qualche cos;., che non può essere bene definita e quantitizzata: poichè solo quando riusciamo a trattare un fenomeno in termini quantitativi possiamo dire di poterne dare una definizione esatta. La scarsa definibilità del termine risulta evidente da pochi esempi: corridori ciclisti di 35-40 anni, che pochi anni or sono erano le stelle di questo sport, sono oggi considerati vecchi, scassati e peggio: eppure questi sono tuttora in grado di competere in gare sportive come il Giro d'Italia, o i campionati mondiali, con soltanto una minore probabilità di vittoria rispetto ai più giovani concorrenti: ma si tratta pur sempre di peri omances che solo una trazione molto piccola di giovani saprebbero compiere. I pugilatori, i discesisti veloci in sci, i saltatori « invecchiano » ancor prima, e a 30 anni quasi tutti hanno chiuso la loro carriera. Certamente con l'età si ha una diminuzione progressiva delle possibilità massime di riuscita vhe, sia nel lavoro muscolare che in quello intellettuale o nella attività sessuale, per accennare soltanto alle attività dirò così più popolari e ritenute più indicative della giovinezza, si hanno sui 25-30 anni.

Ma se si fa astraziane di quelle che sono le massime prestazioni, che, particolarmente quando sono riferite ad una manifestazione di competizione sportiva, implicano una carica emotiva spesso enorme, riferendosi alle normali condizioni di vita, è giusto definire vecchio un individuo di 50 anni che sia in ottime condizioni di salute e che esplichi il suo lavoro professionale d'altro tipo utilmente e con soddisfazione, e che abbia magari anche una certa attività sportiva od agonistica? Evidentemente ai suoi fini, sono questi quelli che contano e non quelli degli altri, questo individuo non si può considerare vecchio.

solo chi si sente vecchio

soddisfare. Ed io non mi sentirei di aare del vecchio ad un professionista, o ad uno scienziato di 80 od oltre, che sappia contenere le sue attività nei limiti imposti delle sue facoltà fisiologiche. Può essere interessante accennare alle variazioni dell'attività intellettuale che intervengono nella vecchiaia. E' opinione comune che da vecchi si rimbambisce: io non credo al rimbambimento: ho visto colleghi andare a riposo a 75 anni, altri decadere fisicamente fino all'estremo delle forze senza che fosse diminuita affatto la vivacità e la capacità intellettuale. Diminuzione delle facoltà intelettuali si può osservare, ben inteso, nei vecchi, ma soltanto in casi specifici di distruzione estesa del cervello, dovuta a fattori circolatori quali emorragie cerebrali, trombosi, rammollimento cerebrale, ecc.; ma questi casi fanno parte della patologia e non sono indicativi della vecchiaia normale di un individuo sano. Se non vi sono lesioni specifiche di questo tipo, l'intelligenza si mantiene vivace, e le possibilitàdi lavoro intellettuale non sono apprezzabilmente modificate rispetto a quelle che erano negli anni giovanili.

Quello della vecchiaia è più che altro un sentimento: è vecchio chi si sente vecchio, chi cioè ha delle aspirazioni che le attuali passibilità funzionali non sono più in grado di

Qualifica rimbambito un anziano chi a questo vuol bene, e gli vuole concedere un giudizio benevolo, che valga almeno per il passato poichè l'evidenza dello stato presente sarebbe decisamente sfavorevole: ma

è molto probabile che, esaminando obiettivamente il passato di questo individuo, il giudizio sfavorevole sia da estendere anche al passato.

Dell'intelligenza si possono a mio parere distinguere due forme, che chiamerei una creativa e l'altra costruttiva. La prima è caratteristica dell'età giovane, dei 25-30 anni, l'altra si estende fino alla più tarda età: è noto che le idee veramente originali, quelle a carattere geniale, che rivoluzionano il campo del sapere, sono caratteristiche del giovane: un esempio a portata di mano è quello di Einstein che ha elaborato la teoria della relatività giovanissimo: quasi tutti i premi Nobel per la fisica sono stati assegnati a individui inferiori a 35 anni, o per scoperte che avevano fatto prima di raggiungere questa età.

Dopo 30 anni, scoperte rivoluzionarie non se ne fanno più, ma naturalmente l'attività intellettuale non cessa; è però una attività più modesta, più comune, alla portata di tante altre persone intelligenti, anche se non genio, e questa attività può essere mantenuta ad un altissimo livello fino a tardissima età: e anche a questo proposito l'esempio di Einstein calza.

Direi anzi che questa attività intellettuale « costruttiva » migliora sotto certi aspetti con l'età, perchè con l'età, e cioè col tempo, si arricchisce il patrimonio culturale di ognuno, si acquista sempre più esperienza e anche si diventa più calmi e perciò più saggi, più obiettivi.

Per tutte queste ragioni, non deve essere implicito nel concetto di vecchiaia il concetto della menomazione, come è purtroppo comune, poichè il vecchio ha almeno altrettanta, e generalmente più capacità produttiva del giovane. In Cina l'ambizioso in cerca di successo si studia di apparire più vecchio possibile; là l'attributo di vecchio è un titolo di merito, non è una specie di insulto come da noi. L'atteggiamento cinese è la conseguenza logica di quanto è stato detto precedentemente: vediamo dunque di essere un po' cinesi anche noi.

Lavoro e Famiglia

Il lavoratore apprezza quanto la legge gli garantisce in caso di infortunio, di malattia e nella vecchiaia, ma si rende conto che, purtroppo, le previdenze sociali non bastano per affrontare tutti gli imprevisti e tutti i bisogni della vita. E che, pertanto, è SUO DOVERE oltre che SUO INTERESSE, provvedere in tempo per sè e per la propria famiglia.

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Statistica della vita in Italia

della colonna (3) sono determinati dal fatto che la mortalità infantile, negli ultimi 60 anni, è nettamente diminuita grazie ai progressi della medicina e dell'igiene. Questa è la ragione fondamentale dell'aumento della vita media. Via via, però, che si passa alle età superiori, l'aumento delle probabilità di vita diventa quasi irrilevante, talchè si può dire — ad esempio — che un 60enne vive in medio oggi solo 3 anni di più.

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La drammatica situazione delle aziende pubbliche di trasporto e la politica fino ad oggi seguita dalla FEDETRAM basata su drastiche riduzioni nelle spese del personale, continuano a far gravare sui lavoratori delle aziende il peso di scelte sbagliate. Sempre con maggiore decisione i sindacati denunciano questa insostenibile situazione che sot, topone il personale (in particolare quello viaggiante) ad un ritmo di lavoro estenuante che incide sulla sua salute.

A Milano, come in altre città, la situazione è particolarmente grave causa l'intenso traffico automobilistico che costringe il guidatore d e 1 mezzo publico ad un estenuante tensione fisica e psichica.

Le recenti dichiarazioni fatte dall'ex sindaco Bucalossi danno una chiara visione della scelta che la passata giunta, si apprestava ad attuare. Il piano frutto, della maggioranza della C.A. si basava sul blocco delle assunzioni; sulla estensione dell'agente unico; sulla revisione dei tempi di lavorazione nelle officine e sull'eliminazione di alcune categorie addette a mansioni fi scali.

A questo programma di grave restrizione dele spese del personale il prof. Bucalossi aveva aggiunto una serie di misure viabilistiche, forse quale prezzo dell'unità della giunta, che, pur essendo positive aveavno il difetto di essere incomplete. E' pertanto evidente la posizione sempre più chiara e combattiva assunta dai sindacati milanesi, e in particolare dalla CGIL, che dopo aver per anni proposto ad ogni livello una nuova politica, si apprestano oggi a chiamare in lotta i lavoratori per difendere le loro condizioni di lavoro e, con esse ,la stessa stabilità dell'azienda di Trasporto Municipale.

Il 29 ottobre u. s. durante la proclamazione dello sciopero generale indetto in difesa della Cassa Speciale di Previdenza, la CGIL annunciava prossime azioni di lotta contro la politica errata e dannosa alla stessa ATM condotta dalla FEDETRAM e dal Comune la quale porta di fatto il risultato di aggravare ulteriormente le già precarie condizioni dei lavoratori.

Pressapoco nella stessa data, il 30 ottobre, l'U.I.L. diffondeva un volantino ove riportava l'energica protesta di quella Segreteria, sindacale alle preannunciate misure attuate per ristrutturare la rete di esercizio durante le ore serali e del notevole appesantimento delle condizioni di lavoro di tutte le categorie conseguentemente al blocco delle assunzioni.

L'azione della C.A. e di riflesso dell'ATM, tende ancor oggi a proseguire sulle scelte indicate dal Comune e dalla FEDETRAM e pertanto dovendosi considerare falliti i tentativi dei sindacati di modificare od alleggerire la pesante condizione di lavoro a cui sono costretti i lavoratori, si vedranno costretti a porre le loro rivendicazioni ,sul terreno della lotta.

Fu un documento inviato alle competenti autorità Comunali, alla Direzione dell'A.T.M. e agli altri sindacati, la C.G.I.L. richiamava la attenzione su alcuni aspetti di fondo relativi ai pubblici servizi e con inopugnabili dati statistici, dimostrava le pericolose condizioni di lavoro del personale viaggiante.

Riteniamo di ripubblicare alcuni stralci del testo e delle tabelle statistiche poichè da esse risulta in modo chiaro l'importanza e l'urgenza di imporre una nuova politica e scelte tali da consentire più umane condizioni sia per il trasportatore che per l'utente.

Nel leggere le presenti tabelle, il lavoratore deve tenere presente che oggi, dopo due anni, la situazione si è ulteriormente aggravata.

Il continuo peggioramento dello stato di salute e delle condizioni di lavoro del personale dell'A.T.M. — concretamente rilevabile dai dati statistici che più avanti riportiamo — è dipendente, a nostro parere, principalmente dai seguenti fattori: condizioni del traffico e della viabilità ed estrema insufficienza dei provvedimenti di polizia urbana atti a facilitare la marcia dei mezzi pubblici: struttura dei turni di lavoro e appesantimento del grado di sfruttamento dei lavoratori per le prestazioni straordinarie loro imposte al fine di coprire le no-

tevolissime insufficienze esistenti nell'organo del personale.

Per quel che riguarda lo stato di salute del personale salariato dell'A.T.M. la situazione si presenta in questi termini:

INDICE DI MORBILITA' DEL PERSONALE SALARIATO (dati ricavati da documenti della Cassa Soccorso e Malattia A. T. M. i Personale viaggiante Operai Lavoratori assistiti dal l'INAM

Coefficiente coefficiente specifico giorni di malattia Durata media- media specifica giornate di sussidio

Dai dati prima indicati si ricavano più che sufficienti elementi per valutare la gravità della situazione che qui denunciamo. Raffrontando quelli del personale viaggiante dell'A.T.M. con quelli generali dei lavoratori di tutte le altre categorie assistiti dall'I.N.A.M. n e 11 a nostra provincia, se ne ha conferma ancor più evidente.

Per quel che riguarda la morbilità del personale viaggiante (e l'indagine per i presumibili gravi risultati che darebbe, meriterebbe di essere estesa ad altre categorie del personale dell'A.T.M.), dobbiamo far rilevare che essa ha assunto un ritmo sempre più crescente in direzione di quelle affezioni e malattie che per parere unanime degli studiosi, sono strettamente collegate e dipendenti dalle condizioni oggettive — di traffico e di viabilità, di durata e caratteristiche dei turni di lavoro — che caratterizzano la prestazione lavorativa degli addetti ai pubblici servizi di trasporto.

Limitando il nostro esame ai casi diagnosticati ed espressi dalle sue assenze per cause di madttia, raggruppati secondo la classificazione internazionale ridotta (escludendo quindi il cosidetto fenomeno Iceberg, così chiamato per analogia con i ghiacci vaganti, che emergono solo in parte alla superficie del mare, in base al quale risulta che numerose malattie restano invisibili all'analisi statistica non essendo considerate dal lavoratore motivo sufficiente per rinunziare ad una parte, sia pure piccola, del suo guadagno), abbiamo rilevato che nello spazio di pochi anni si sono determinati notevoli aumenti delle seguenti forme morbose:

— malattie d e I sistema nervoso centrale dipendenti dalla continua tensione nervosa a cui è assoggettato il personale di condotta (autisti e guidatori) per l'intensità e difficoltà del traffico e per il fatto di essere i primi e (praticamente) i soli verso i quali gli utenti indirizzano strali e lagnanze per il cattivo servizio ad essi fornito;

malati x 100 lavoratori in forza giornate di malattia lavoratori in forza giornate di malattia lavoratori in forza

— turbe mentali - psiconervosi e altre malattie del sistema nervoso centrale (morbo di Parkinsonepilessia - emicrania - cefalea - etc).malattie del sistema nervoso periferico (paralisi del facciale - nevralgie del trigemino - sciatica - nevrite);

— malattie del sistema nervoso vegetativo che poi trovano espressione in spazi di tempo più o meno lunghi, in malattie gastriche e duodenal i. Indubbiamente e pesantemente influiscono sull'insorgenza di queste malattie non solo il continuo stato di tensione nervosa, ma anche e sopprattutto l'impossibile ritmicità dei pasti già congenita nei turni di lavoro e via via andatasi ulteriormente peggiorando per le continue irregolarità e ritardi degli orari di cambio e di fine turno;

— malattie dell'orecchio (otilemastoide - labirintite) che suscitano indirettamente anche disturbi della regolazione neurovegetativairregolarità delle funzioni endocrine - turbe digestive e di altri apparati;

cardiopatia reumatica - reumatismo articolare acuto; ipertensione dipendente d a i continui stimoli emozionali a cui è soggetto il personale di condotta in particolare;

emorroidi dipendenti — a seguito di continui ritardi in linea e per la insufficienza di personale — dalla mancanza di tempo materiale di evacuare l'intestino al momento dell'insorgere dello stimolo, per l'imposibilità di farsi sostituire durante il lavoro in vettura per la pressochè inesistenza di personale di scorta ai chioschi di linea. Ciò è determinato inoltre dalla prolungata stazione retta, dalla maggiore incidenza delle malattie dell'apparato digerente e del fegato;

— malattie dell'apparato digerente la cui insorgenza è fortemente stimolata dall'alterata funzionalità del sistema nervoso, da una vita lavorativa soggetta a stimoli emozionali continui. Una delle più gravi fra queste malattie: l'ulcera gastrica-duodenale e digiunale, ha provocato e continua a provocare pesanti

assenze al lavoro di agenti del personale viaggiante;

— gastrite - gastroenteriti - colite acute e croniche trovano un fertile terreno di sviluppo in una molteplicità di fattori, tossici o microbici, nervosi e da fatica, concessi direttamente alle precarie condizioni di lavoro, alla preoccupazione di rispettare tempi di percorrenza, allo stato di ansietà, di emotività, alla vera e propria continua lotta del personale di condotta con il traffico, i semafori, le esigenze dei passeggeri, etc.;

— maalttie delle ossa e degli organi della locomozione (artrite acuta e cronica - artrosi - etc.) sulla cui insorgenza influiscono oltrechè squilibri di temperatura e variazioni metereologiche, le vibrazioni, i sussulti, le sollecitazioni meccaniche, continuamente imposte e dipendenti dalla convulsa marcia dei mezzi pubblici nel caos del traffico citta- dino.

Se si tiene presente che il personale dell'ATM, è stato rinnovato in misura sicuramente non inferiore al 40% nello spazio di pochi anni e che quello che viene assunto, è da considerarsi perfettamente sano (questa è la prima condizione che viene richiesta per poter essere as-

L'attuale caos viabilistico è causa di dolorosi incidenti

sunto e ciò viene accertato con una serie di attente visite mediche e di esami diagnostici), la anormalità del fenomeno di accentuata morbilità da noi denunciato, assume un carattere ancora più grave, perchè sta a significare che lavoratori assunti sani, nello spazio di pochissimi anni, non sono più tali in conseguenza del lavoro che svolgono. Infatti anche l'indice di morbilità specifica degli ammalati cronici, è passato dal 22,92 del 1955, al 32,89 del 1962.

La pesantezza delle condizioni di lavoro, trova anche conferma nel grado di insicurezza raggiunto dal servizio — che è strettamente collegato all'intensità ed indisciplina del traffico individuale — come si rileva dai dati statistici che qui riportiamo :

VEICOLI ASSOGGETTATI A TASSA DI CIRCOLAZIONE NELLA PROVINCIA DI MILANO (i dati sono ricavati dalla rivista « Città di Milano'»)

CON INFORTUNATI (riferiti al servizio urbano) (i dati sono ricavati dai bilanci aziendali)

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Morbilità 1955 1962 58,44 83,17 Coefficiente 11,33 15,58 Durata media di una malattia 19,38 18,73
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1955 1962 1962 55,36 71,66 71,22 12,87 14,44 11,80 23,24 20,14 8,53 soggetti
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& C.s.,
1951 2.818 1961 6.919 Sinistrati Sinistri SINISTRI
Servizio
Serv.
Serv. automobil. Totali
tranviario
filoviario
1951 3.411 1961 7.512 2.993 560 3.350 13.855 401 4.327 2.533 455 3.059 12.531 345 3.618
1 9 5 5 182 107 1 9 6 2 501 693

EZIONI DI LAVORO

I dati statistici da noi indicati, le note e le considerazioni da noi espresse, danno un quadro sufficientemente ampio che permette di valutare in tutta la sua gravità una situazione del trasporto pubblico che l'Azienda ed il Comune sembrano portati ad ignorare, ma c h e per quel che riguarda il nostro Sindacato ed i lavoratori interessati, non siamo disposti a veder continuare.

Sull'insorgere e l'accentuarsi di queste situazioni, hanno contribuito anche altri fattori ed elementi, primo fra i quali la limitatezza del riposo giornaliero e settimanale connesso al fenomeno dilagante delle prestazioni straordinarie, conseguente all'insufficienza dell'organico che dopo un certo arresto negli scorsi anni — si ripresenta oggi in tutta la sua grave anormalità.

Dal dicembre del 1962 all'ottobre, all'A.T.M. sono state effettuate oltre 1.300.000 ore di prestazioni straordinarie, nonchè 145.000 giornate di mancato riposo.

Considerando l'attuale orario di lavoro risulta che, con tali prestazioni, si sono coperte insufficienze d'organico del personale pari ad oltre 1.100 unità.

Da queste segnalazioni, il secondo elemento, che tanta influenza negativa ha sullo stato di salute dei lavoratori, da noi indiduato nel loro grado cti sfruttamento, • emerge in tutta la sua evidenza.

Questa situazione, diventa insostenibile, è dovuta, principalmente, ad errate o mancate scelte fatte in materia di politica dei trasporti pubblici.

Infatti mentre nel periodo di tempo considerato nel presente documento — 1955/1962 — anche la struttura e la vita della nostra città sub i v a n o profonde modificazioni, quali: una forte espansione urbanistica che, di fatto, ha esteso largamente la vecchia cerchia periferica; un forte incremento della popolazione residente; uno sviluppo generale della produzione e delle attività commerciaci, con conseguente aumento della mano d'opera occupata e delle necessità di spostamento della stessa, la politica e la struttura dei pubblici servizi di trasporto non subivano sostanziali modificazioni.

Di fronte all'alterarsi e modificarsi della situazione cittadina, era log i c o aspettarsi adeguati provvedimenti in questo settore dei servizi collettivi e la programmazione di una politica di ammodernamento e di sviluppo a largo respiro, da costruirsi sulla base delle già sufficientemente comprensive prospettive che si andavano delineando.

Si è continuato invece a fare una politica « alla giornata ». Così che, quando è esploso il fenomeno della motorizzazione individuale — che è quello che ha più diretta influenza sulla condizione (struttura ed efficienza) del pubblico servizio di trasporto — questi ne è stato direttamente e negativamente investito, fino al punto di divenire esso stesso, per le sue insufficienze e lentezze, elemento di stimolo per lo sviluppo di quello individuale.

Con il peggioramento del servizio anche la situazione finanziaria della pubblica azienda che la gestisce, è andata via via peggiorando.

Alla preoccupazione di fornire un buon servizio all'utenza, si è sostituita allora quella di far quadrare i bilanci e sull'altare delle economie, della riduzione dei costi, si sono quindi sacrificati (sfruttandoli) i lavoratori dell'A.T.M. e i cittadini nj tenti.

I primi imponendo loro condizioni di lavoro sempre più pesanti a causa della metodica riduzione degli organici e dell'adozione di tempi di percorrenza incompatibili c o n l'intensità ed i pericoli del traffico.

Infatti nel mentre aumentava la lunghezza kilometrica delle linee autofilotranviarie e la marcia delle vetture veniva sempre più intralciata dal dilagante traffico privato, le percorrenze — ossia il tempo che una vettura dovrebbe impiegare per compiere il percorso da capolinea a capolinea — non venivano modificate quando, non addirittura ridotte. Ai secondi (cittadini) anzichè garantire migliori condizioni di trasporto, sono stati dati tempi allarganti di frequezna fra vettura e vettura (specialmente negli orari di « morbida »), con conseguenti lunghe attese alle fermate e vetture stracolme.

Sintomatici agli effetti della valutazione e comprensione della situazione che denunciamo, sono anche i dati compresi nella tabella allegata al presente documento.

Lunghezza delle linee

Tempi di percorrenza: (totali) servizio invernale - orari di punta orari di morbida

Vetture in circolazione orari di punta orari di morbida

Riviera delle Palme

Rinomata stazione balneare e di cura Località di soggiorno estivo e invernale

Esaminando quelli riferentisi alle linee tranviarie, che citiamo per il solo fatto che questo servizio ha subìto meno alterazioni degli altri, risultano, per il periodo considerato, le seguenti modificazioni :

1955 1963

km. 262,968 km. 284,531 minuti 2.382 minuti 2.678 minuti 2.086 minuti 2203 n. 644 n. 644 n. 389 n. 360

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L'attuale stato e condizioni del pubblico servizio di trasporto deter minna inoltre altre negative conseguenze e situazioni per i lavoratori del personale viaggiante e, fra queste: la continua riduzione del tempo libero e di quello da dedicare alla famiglia; il giornaliero prolungamento di fatto del turno di lavoro; la rinuncia ai pochi previsti minuti di sosta ai capolinea, tanto necessari agli effetti del loro giusto equilibrio psico-fisico. Tutto ciò a causa dei permanenti ritardi che colpiscono tutte le linee dei servizi autofilotranviari e che, conseguentemente, comportano ritardi nei cambi in linea e nei rientri in deposito per fine turno. Per avere un'idea dellampiezza di questo fenomeno, si tenga presente che i soli tranvieri del deposito Baggio, hanno accumulato nel mese di novembre circa 750 ore di ritardi rispetto i loro normali orari di fine servizio. La stessa utenza è gravemente colpita da questa situazione in quanto decine di corse vengono giornalmente soppresse o limitate nel percorso nel tentativo di .riportare ordine e regolarità d'orari al servizio. Per superare anche questa situazione si rendono necessari provedimenti decisivi, scelte precise . Se volessimo ispirarci solo alla difesa gretta, corporativa degli interessi degli autoferrotranvieri, potremmo rivendicare l'immediata revisione e il prolungamento delle percorrenze dei servizi autofilotranviari: i lavoratori ne avrebbero ben diritto. Ma abbiamo coscienza che — nelle attuali condizioni — ciò significherebbe non solo un ulteriore rallentamento delal velocità commerciale del pubblico servizio di trasporto (quindi altri miliardi di perdita per l'Azienda municipalizzata e per l'economia cittadina), ma i

fattori erali, oggettivi che causano questa situazione resterebbero tali e quali e, quindi, non ne deriverebbero modificazioni e miglioramenti alcuni nè alle condizioni di lavoro del personale • viaggiante, nè all'utenza.

Lasciando agli economisti ed agli specialisti in materia di calcoli statistici il compito di tradurre in cifre le perdite economiche per 1Azienda municipalizzata e di tempo per gli utenti, causate dalle continue riduzioni delle velocità comerciali, invitiamo a riconsiderare e studiare attentamente la tabella allegata al presente documento. Dal suo contenuto emerge in tutta la sua evidenza anche il maggior disagio a lquale, nello spazio di qualche olmo, sono stati asoggettati giornalmente 2 milioni di cittadini utenti.

Per limitarci a duna considerazione che ci interessa come dirigenti sindacali, dobbiamo dire che mentre in questi anni centinania di migliaia di operai e di impiegati si sono duramente battuti per conquistare più umane e moderne condi zioni di lavoro anche attraverso la riduzione dell'orario e la modifica dei turni di lavoro, queste loro conqueste sono andate perse nell'aumentato numero di ore che essi sono obbligati a trascorrere sui pubblici mezzi di trasporto!

Ciò è causato, solo e unicamente dalla mancanza di una politica per i trasporti, di decisione nelle scelte, che è giocoforza fare diritti dei trasporti pubblici e traffico individuale.

Non ci sembra quindi fuori luogo poter poter affermare — e fatti lo comprovano ampiamente — che se il pubblico servizio di trasporto nella nostra metropoli ha mantenuto, nonostante il caos del traffico cittadino, una parvenza di regolarità e di efficienza, ciò è dovuto largamente all'alto senso civico, alle capacità professionali, allo spirito di sacrificio dei lavoratori dell'ATM di ogni categoria.

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Nostre interviste con i rappresentanti della CGIL e UIL

Abbiamo ritenuto opportuno sentire il parere di esponenti delle segreterie di questi sindacati sui motivi e sulle ragioni che non hanno permesso il rinn o v o delle locali Commissioni Interne onde garantirne attraverso la loro dinamica innovatrice una più perfetta funzionalità e un avvicendamento dei rappresentanti dei lavoratori.

Mentre è nostro preciso dovere ringraziare il compagno Maggioni della segreteria della C.G.I.L. e il signor DEUSEBIO d ella segreteria dell'U.I.L. per la loro collaborazione, ci auguriamo di poter avere quanto prima anche il parere qualificato di un esponente della C.I.S.L. che per ragioni di tempo non abbiamo potuto interpellare.

Il nostro servizio vuole essere un valido contributo alla conoscenza di questo organismo democratico e al-

Le risposte

Maggioni della Segreteria d e 11 a C.G.I.L. a così risposto: Premetto che il problema è circoscritto a fattori praticamente tecnici ma in special modo ad un mancato accordo fra le organizzazioni sindacali sul mantenimento dell'attuale regolamento che vuole il loro rinnovo ogni anno e sulla modifica- del medesimo per prolungare la durata in carica dell'organismo a due anni: va detto per chiarezza che noi abbiamo presentato nel marzo di quest'anno formale richiesta per la convocazione della apposita Commissione Elettorale alla quale aspetta il compito di preparare le elezioni stesse. Altri motivi si possono aggiungere e precisamente quello che ci trova in discordanza sul numero dei componenti le varie Commissioni interne che vengono distaccati dalla produzione come previsto dal regolamento, questa discordanza nasce appunto tenendo conto della alta percentuale che la lista presentata dal nostro sindaco raccoglie di voti: Sappiamo che la segreteria della C.I.S.L. ha debitamente chiesto il rinvio delle elezioni per poter prima svolgere i loro congressi appena terminati.

Noi ci auguriamo fermamente che da parte delle altre organizzazioni sindacali vi sia altrettanta buona volontà come da noi per poter presentare ai lavoratori una lista unitaria che non tanto concentri l'opinione degli elettori sui nomi quanto lo concerti sul programma che dovrà essere concordato e sarà quello che farà da cemento all'unità della lista; siamo disposti a fare sacrifici in merito perchè siamo consci della importanza che riveste tale inniziativa, conveniamo però che i nostri sacrifici dovranno trovare validi interlocutori animati come noi da buona volontà.

Il lavoro della Commissione Interna è stato svirilizzato da una serie di fattori negativi che hanno accumulato sul segretario responsabilità che non gli competono, serie sono le ragioni di questa carenza e occorre onestamente porvi fine con un buon lavoro collegiale suddiviso fra i vari membri i quali possono svolgere quelle mansioni che oggi per forze di cattiva abitudine sono di pretta competenza del segretario. Sarebbe buona norma che la Commissione Interna tenesse le regolari riunioni esponendo sull'apposito tabellone il verbale riassuntivo, una innovazione che darebbe modo di pubblicizzare nel senso democratico il lavoro sarebbe quello di indire riunioni aperte ai lavoratori che dovrebbero ascoltare in silenzio senza interrompere il normale svolgimento, ecco che un pubblico organismo unitario avrebbe modo di dimostrare la sua efficenza agli occhi di tutti. Siamo consci che il problema posto dalla tua domanda esiste ed è alquanto preoccupante anche perchè evidentemente la direzione svolge un'opera di diseducazione nei riguardi dei nuovi assunti indirizzandoli all'ufficio dell'Ispettorato piuttosto che nei locali delle Commissioni Interne, tuttavia il nostro sindacato ha recentemente pubblicato un volumetto contenente le principali norme che regolano la vita aziendale e i vari contratti sindacali che interessano il lavoratore, nel volume si rimette per spiegazioni più dettagliate alle Commissioni Interne rivol-

la pratica del suo funzionamento, garantirne la continuità e l'ammodernamento aiutandoci con la critica e coi suggerimenti a sopperire quelle manchevolezze caratteristiche ormai tradizionali che fanno capolino un po' in tutti i commenti: permettiamo che la nostra inchiesta non si limiterà al parere di esponenti sindacali ma scenderà fra i lavoratori stessi, fra i nuovi assunti in particolare che per un vizio originario della direzione non conoscono le Commissioni Interne.

Le nostre domande

Ai rappresentanti dei due sindacati abbiamo rivolto le seguenti domande:

1) Vorremmo sapere il parere tuo e del tuo sindacato sui motivi che hanno ritardato il normale rinnovo delle Commissioni Interne aziendali.

della C.G.I.L.

gendo un caldo invito agli interessi, perchè si rivolgono ad Esse per chiarimenti del contenuto dell'opuscolo, il lavoro più importante per fare conoscere ai nuovi assunti l'organismo aspetta alla Commissione Interna stessa la quale è messa in condizioni di autonomia nello svolgimento delle proprie mansioni è dunque di sua competenza trovare le forme più adatte per farsi conoscere e apprezzare dai lavoratori, in primo luogo una costante attrattiva durante tutto l'orario della giornata con la presenza effettiva dei membri che devono e possono soddisfare i desideri dei lavoratori in ogni orario del giorno; come vedi il probelma strettamente collegato alla terzo domanda postami cioè la presenza effettiva dei membri dell'organismo può da sola aiutare se stessa e farsi apprezzare migliorando la conoscenza e la capacità di duttilità nel suo deposito o officina.

Vi sono effettive possibiiltà di addivenire ad un accordo che permette di presentare una lista u- nitaria?

Siamo al corrente di una generale lamentela sullo scarso funzionamento delle attuali Commissioni Interne, quali sono secondo te i motivi, che impediscono un regolare svolgimento del loro lavoro?

Vi è specie nei nuovi assunti una grave incompetenza sulle mansioni di questo organismo: come ritieni si possa supplire a questa carenza e fare apprezzare di più i rappresentanti dei lavoratori?

La C.G.I.L. protesta, per la. "vanonig.

La decisione del ministero delle Finanze che obbliga di nuovo gli impiegati ad allegare alla denuncia Vanoni le dichiarazioni delle aziende sulle retrbiuzioni corrisposte in un anno, è oggetto di una vibrata protesta della Segreteria della Camera del Lavoro di Milano: la C.d.L. fa rilevare infatti come, invece di approntare le necessarie riforme fiscali che sollevino le classi lavoratrici dagli oneri che si fanno sempre più pesanti, si tenda in questo modo a tassare doppiamente un reddito già sottoposto a ben due tasse (la ricchezza mobile e l'imposta di famiglia).

« La Segreteria della Camera del Lavoro lancia il più vivo appello a tutti i lavoratori ed ai sindacati di ogni tendenza — dice il comunicato — perchè si uniscano nelle forme più opportune suggerite dalla situazione, sì da ottenere subito la revisione dei nuovi ingiusti provvedimenti ».

Le risposte della U.I.L.

Deusebio membro della segreteria del sindacato U.I.L. a così risposto :

Per quello che ci riguarda non abbiamo mai ostacolato la normale rotazione del rinnovo delle Commissioni Interne anzi abbiamo sempre cercato di sollecitare tale rinnovo per mantenere l'organismo efficente e valido interlocutore fra i lavoratori e i dirigenti di deposito. Fin dal maggio scorso noi abbiamo sollecitato la convocazione della apposita Commissione elettorale perchè preparasse le lezioni alle quali davamo come sempre il nostro pieno consenso: Siamo a conoscenza che la segreteria del sindacato C.I.S.L. a motivato la sua reticenza ad aderire alla nostra richiesta che si accumunava a quella della C.G.I.L. perchè voleva prima convocare certi congressi teste conclusisi.

La possibilità di presentare una lista unitaria sono quanto mai allettanti e noi siamo pienamente disposti a discutere su un piano di parità e di comprensione, naturalmente sarà necessario disporre di un comune programma che motivi la lista unica sulla quale si dovrà lavorare indipendentemente dai nomi che verranno eletti, mai vi è stato da parte del nostro sindacato prevenzioni di sorta a tale iniziativa, sarà però interessante sentire cos a risponderanno gli altri sindacati o se porranno remore inaccettabili.

Esiste come sempre il problema degli agenti staccati dalla produzione che complica le cose e mette a dura prova la volontà di unificare la lista dei candidati, il problema è quanto mai aperto ma non insolvibile se vi saranno nel dialogo l'indi spensabile buona volontà di inten- derci. Ci non lo sà che le Commissioni Interne non funzionano affatto, anzi e proprio su questo punto che vorrei sottolineare il parere mio e del mio sindacato: lo scarso funzionamento è principalmente dovuto alla politicizzazione dei responsabili le Commissioni Interne i quali accumulando cariche prettamente estranee allo spirito dell'organismo unitario svolgono un lavoro di partito il quale li distoglie dai loro doveri e provoca una rottura psicolo-

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gica nei componenti l'organismo una reazione negativa che va a tutto svantaggio alla democraticità dell'istituto e del lavoro collegiale, inoltre spesso il responsabile deve interessarsi di compiti per così dire superflui e perimoneno surrogati al vero lavoro di competenza tuttavia la caratteristica dei nostri luoghi di lavoro e tale da non potersi sotrarre a questo lavoro perchè rientra nelle necessità giornaliere dei lavoratori che altrimenti dovrebbero chiedere permessi non sempre ottenibili e perdere preziose ore non retribuite, il Problema si pone in termini più generali cioè quelli di dare più vitalità a tutti i membri che disponendo di orari consonni alle loro mansioni e in un contesto collegiale possono risolvere anche questo problema.

Prima di tutto mi ricollego a quanto ho già detto in risposta alla tua terza domanda: un buon lavoro collegiale di pretta competenza lo organismo che permetta una permanenza continua nel deposito non solo del segretario fa di vari membri, è senz'altro il mezzo migliore per farsi conoscere sarà buona norma che ogni qualvolta si tengono riunioni (e queste devono avvenire in termini regolari) si esponga sul tabellone quanto deciso in seguito alla discussione, è evidente che la Commisione interna dovrà conoscere tutti i problemi del suo deposito o officina e trattarli con competenza, la loro soluzione positiva favori. rà una efficiente impressione sui lavoratori che impareranno ad apprezzarla ed a servirsene ogni qualvolta lo riteranno utile. Per concludere il sindacalista dell'U.I.L. sottolinea che la proposta di tartare la durata delle Commissioni Interne da un anno a due e in discussione ,aggiunge che si vocifera una presumibile convocazione della Commisione Elettorale per il prossi• mo gennaio. Concludiamo questo primo ciclo di interviste nsenvandoci la loro continuazione per completare i pareri concludendo con un commento nostro sulla validità di tale orgonismo e la differenzazione di esso dalle locali sezioni sindacali .

LA REDAZIONE

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DA MOLISE RIVEDERE GLI ORARI DELLA LINEA 82

Lo spirito del nuovo accordo orari viene sistematicamente frustato ogni qualvolta vi è necessità di cambiare o modificare le percorrenze di qualche linea interessata a innovazioni, è successo difatti che la linea 82 per esigenze di utilità pubblica sia stata allungata fino in piazza Bausan il quale dista all'incirca

Rep. vigilanza

Nei corridoi dell'ATM in Foro Bonaparte 61, con insistenza circola la voce che la Direzione per poter fare fronte ai suoi impegni (rimborso e relativi interessi) dei miliardi venuti da oltre oceano, ha dato disposizioni ai responsabili di ogni reparto perchè più nessun dipendente dovrà fare ore straordinarie o mancati riposi.

La Vigilanza sempre in fatto di economia non poteva mancare all'appuntamento, e per dimostrare di essere la prima della classe (a tempo di primato) ha abolito non solo quello che la Direzione ha chiesto, ma sarebbe pure disposta a togliere le guardie dai depositi (fuori mano) e dai cantieri ove decine di milioni di materiale, rimarebbero alla merce di tutti, onesti e disonesti...

Avendo la massima fiducia nel Dott. Sileoni (senza la cricca di certi sapientoni) lo invitiamo ad intervenire presso i superiori diretti per fare Loro comprendere (fatti alla mano) l'assurdità di risparmiare una lira per poi lasciare in balia milioni di volori senza una certa sicurezza. Non va dimenticato il deposito di Cuggiono (tanto per citare un fatto) per capire a che possano servire le guardie {tolte da quel deposito per ordini di un tale che seduto sulla più bella poltrona dell'Ufficio pensava solo alla grana e ai gradi, (la maniera forte l'usava solo con i suoi dipendenti, perchè davanti a Lui doveva tremare tutta Roma...).

due normali fermate dell'attuale capolinea (via Maffucci).

L'ufficio orari è perciò stato costretto da necessità tecniche a modificare le percorrenze e come prassi • avrà comunicato i cambiamenti alla apposita Commissione orari : Non sappiamo se prima di accettarli vi sia stato una preventiva discus-

L'assemblea generale dei pensionati ATM

sione e si siano portate modifiche, sappiamo però che sul piano pratico sono peggiorati nel senso generale non tanto come media ma come disposizioni; in pratica si tratta parcolarmente del turno n. 104 gruppo

F. Filzi che costringe il personale a sostare forzatamente fuori casa dalle ore 11,30 fino alle ore 22,30 togliendo la possibilità di consumare i pasti in orari decenti, data la sua composizione la media risulta falsamente bassa, va inonitre segnalato che in base all'articolo 2 comma I vi è una netta trasgressione dell'accordo il quale dice testualmente:

Nell'ultima decade di ottobre nel teatro del C.R. di Piazza Medaglie

D'oro, venne tenuta un'asemblea generale dei pensionati dell'ATM.

Il segretario del sindacato pensionati della C.G.I. Fossati comunicaa ai numerosi presenti il grave pericolo corso da tutti i fondi speciali di previdenza autonomi, di essere assorbiti dall'INPS, e che tale minaccia non era più il caso di tener la in considerazione, in quanto che il ministro del lavoro aveva dato assicurazione che tali fondi non saranno toccati.

Buon intendimento di umanità quello dello Stato di voler assegnare pensioni anche a quelli che non si sono mai preoccupati della loro vecchiaia, ma questo lo faccia per conto proprio non con i soldi di coloro che sacrificarono un'intera vita di lavoro e contribuirono alla formazione di un fondo di previdenza che garantisse loro una serena vecchiaia.

Ma al Deposito di Cuggiono spariva materiale, il cartellino non veniva timbrato dall'interessato, oppu re si lavorava per il Dirigente-Responsabile: e si mandava sul posto (quale ispezione) gli uomini della volante in cerca di zanzare che fuggivano al Loro apparire. Non si può pensare a questi fatti solo come commento durante una buona colazione e un buon bicchiere di barbera in compagnia di dipendenti di un certo riguardo).

I fatti di Cuggiono insegnano ad essere molto prudenti prima di dare vi alibera a disposizioni che non fanno altro che portare danni alla Azienda, e critiche che mai sul nascere, perché da onesti cittadini abbiano il dovere di intervenire e mettere fine ad un sistema di economia che mentre pesa sulle sole tasche dei lavoratori, lascia via libera ad altre forme di spreco (se non peggio) dovuto alla mancanza di un appropriato controllo.

Non si può nemmeno fare un'operamoralizzatrice limitandosi a sfrecciare per la città con la macchina ala ricerca di « zanzare » accumulando in tal modo Kilometri su Kilometri che in ultima analisi (senza nulla concludere) servono solo ad arrotondare il mensile ed a far sentire qualcuno molto più importante e potente di quanto no nsia.

No, questo proprio non è il modo di normalizzare l'ATM e di aiutarla a normalizzare economia.

TURIDDO

Gli orari di lavoro dovranno essere strutturati sulla base della formazione di turni unici, mentre nel nostro caso i turni unici sono limitati a tre per foglio.

E' palese la volontà della direzione di sfruttare anche qui il personale fino all'impossibile per ridurre i margini dei miglioramenti acquisiti co nil nuovo accordo orari: come sempre però siamo costretti a segnalare una grave manchevolezza anche da parte dei nostri organismi che per la tutela degli accordi e per salvaguardare una regola democratica dovevano vigilare più attentamente, vi è stato infatti una violazione della prassi che vuole siano esposti gli orari al personale interessato in tempo prima dell aloro applicazione, tale regola permette infatti (almeno in via teorica) di sentire il parere degli esecutori diretti e, eventuale applicare i loro suggerimenti nei casi possibili.

In armonia all'articolo 23 che fra l'altro suggerisce appunto di concordare gli orari secondo le esigenze della linea: sappiamo tutti che tali esigenze sono ben note al personale che lavora in vettura.

LA REDAZIONE

In seguito a ciò, fu sospeso lo sciopero di protesta degli autoferrotranvieri progettato dalla C.G.I.L. per difendere le nostre istituzioni autonome create con i sacrifici dei vecchi lavoratori ora pensionati i quali approvano l'intervento del personale attualmente in servizio, per difendere i nostri interessi, che in futuro saranno anche i loro.

Però, a quanto sembra, i pericoli non sarebbero del tutto scomparsi, come scrive un quotidiano milanese in data 3-11-64. Secondo l'articolista sembra che pur lasciando intatte le casse autonome, lo stato a fine anno vorrebbe controllare e prelevare gli avanzi di gestione per ridistribuirli « sotto forma di pensione » un po' • a tutti ,magari anche a quelli che non hanno mai risparmia to neanche una lira.

Così, prima si è pensato ai fondi, ed ora si cerca di beffarci col dire: I fondi teneteveli pure voi, ed io preleverò solo il reddito dei fondi stessi. Che cosa •nepensano i Sindacati? se ciò fosse vero, avvio speranze di poter in un futuro agganciare le pensioni agli stipendi!

In questa assemblea è stato pure detto che a fine anno oltre ai 15 puti di contingenza spettanti ai pensionati per scatti avvenuti nella scala mobile del Caro Vita, si sarebbe ottenuto d'accordo con la Comm. Amministratrice del fondo prov. la parificazione della vecchie pensioni a quelle del 1961. In seguito si seppe che verrà liquidata la cif r a di 20.000 lire quale acconto in attesa che la Commissione Amministratrice d'accordo con l'organizzazione Sindacale dia corso all'operazione stabilita.

Senonchè alcune insistenti voci circolano anche da parte di persone a cui si potrebbe prestar fede, e cioè: che le 20.000 lire non saranno date quale acconto, ma come una tantum, non essendo assolutametc in grado il fondo previdenza di sopportare un ulteriore carico di spesa, data la coincidenza di dover far fronte all'umento dei 15 punti di contingenza.

Vorrei sbagliarmi in tutto ciò che ho scritto, ma se veramente le cose stanno così, perchè illudere i pensionati con delle promesse che poi non si possono mantenere?

Una chiarificazione su questi problemi renderebbe i pensionati più tranquilli, e si sentirebbero più solidali co nil loro sindacato, invogliandoli pure a tesserarsi.

NATALE 1964

Le prenotazioni continuano presso il Circolo Ricreativo

Sono trascorsi 46 anni della fine della guerra mondiale 1915-18 e i vecchi combattenti stanno ancora attendono la concessione di una -pensione.

Ogni anni nella ricorrenza del 4 "novembre, autorevoli rappresentanti del governo ricordano con aiati discorsi il sacrificio degli ex combattenti, ma quando si tratta delle pensioni, cambiano argomenti, tanto è vero che in questo novembre, se ne sono dimenticati completamente.

Solo papa Paolo il giorno dei Santi se ne è ricordato, dicendo che i caduti in guerra sono caduti per un mondo di benessere più prospero.

Dal 22 febbraio 1960 al 30 ottobre 1964 i parlamentari di sinistra hanno presentato 8 disegni di legge, per le nostre pensioni.

Leggiamo su tutti i giornali, le lettere di protesta degli ex combattenti, come sul giornale della nostra Rederazione ove il presidente della Federazione e vice presidente Nazionale Generale Berti, non si stanca mai di sollecitare la questione. Anche l'associazione Nazionale di Roma, in occasione del 24 maggio in ricorrenza dell'entrata in guerre aveva indetto una manifestazione nazionale di protesta.

Tutti si ricordano il 4 novembre 1961 in occasione del centenario dell'Unità d'Italia, (il sottoscritto era presente con la bandiera della Sezione) il Ministro Andretto alla rresenza del Capo dello Stato Gronchi aveva solennemente promesso a tutti, ricchi e poveri, vecchi combattenti- della guerra 1915-'18 una pensione di L. 5.000 mensile.

Tutti si ricordano della famosa polizza data ai combattenti quale premio e che dopo 40 anni, è stata pagata a L. 1.000, cioè allo stesso valore di quanto fu emessa. Neppure gli interessi dal 1918 ad oggi ci hanno riconosciuto.

Aveva ragione il nostro Presidente della Combattenti Luigi Conca di dire ad una riunione per la preparazione per il 4 novembre che siamo stufi delle parole e parole e che i Combattenti e i Partigiani si metteranno in movimento per i nostri sacrosanti diritti.

Solo dobbiamo fare presto perche le file di Combattenti della Grande Guerra si assottigliano sempre più. Se si continua a discutere e non decidere, non bisognerà più rivendicare la pensione e la polizza premio, ma una bella croce da porre sulle tombe di questi valorosi Combattenti che con il loro sacrificio hanno fatto l'Unità d'Italia.

Nel pomeriggio abbiamo festeggiato la Vittoria, con un buon rancio (ma senza gavetta sporca).

Eravamo un buon numero di più di 160 assoc., e famiglie, grazie alla sezione che è venuta incontro finanziariamente, siamo rimasti tutti soddisfatti.

Come sempre i pensionati hanno posato per una fotografia di ricordo.

REDAZIONE -

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Ancora sulle strane economie
VOCI DELL'A.T.M.
governo nega ancora le pensioni ai combattenti

Santoro verso il professionismo

Da, queste colonne abbiamo elevato un plauso al sig. Antonio Santoro del Reparto Vigilanza dell'Azienda Trasporti Milanese (A.T.M.) in occasione di un concorso dilettantistico della canzone, patrocinato dal CRAL nel 1962.

Al giovane compositore della tradizionale canzone italiana abbiamo espresso il nostro più vivo compiacimento e l'augurio più fervido onde raggiungere nuove e più radiose mete. Al promettente compositore la sorte gli è stata benigna ed oggi si prepara a presentare le sue ultime creazioni non più dal trampolino dilettantistico ma dal palcoscenico professionistico.

Infatti la Casa Editrice Mocchi organizzerà un lancio editoriale nazio-

SEZ. TURISMO

Interessante GITA nella zona del Monte Bianco

PROGRAMMA

Venerdi 4 Dicembre

Ritrovo partecipanti a 11 a Stazione

Centrale - Sala d'aspetto 1' classe ore 18,30

Sistemazione in treno - posti riservati

PARTENZA DA MILANO ore 18,55 per Gallarate, Sesto Calende, Arona, Stresa, Domodossola.

Arrivo a Briga ore 21,32 (cambio treno)

Partenza da Briga ore 22,00

Arrivo a ZERMATT ore 23,30

Sistemazione in albergo - pernottamento Da Sabato 5 a Lunedì 7 Dicembre

Pensione completa in albergo

Martedì 8 Dicembre

I' e 2' colazione in albergo

Partenza da ZERMATT ore 15,40

Arrivo a Briga ore 17,35 (›cambio treno)

Partenza da Briga ore 18,15

ARRIVO A MILANO - Centrale ore 21,06

QUOTE

Dipendenti 15.000 (camere a più letti) 17.500 (camere senza bagno) 22.000 (camere con bagno)

Familiari a carico rispettivamente

18.000; 20.000; 25.000

Aggregati 21.000; 23.000; 27.000

I PREZZI COMPRENDONO: viaggio di andata e ritorno Milano-Briga e Briga-Zermatt in treno; posti riservati di 2° cl.; pensione completa (bevande escluse) dal pernottamento del 4 alla 2° colazione dell'8

Dicembre presso l'Hotel Gornergrat di Zermatt con sistemazione in camere a 2-3 letti secondo la sistemazione richiesta.

LE ISCRIZIONI PER DIPEN-

DENTI E FAMILIARI si ricevono presso la Segreteria del Circolo Ricreativo ATM dal giorno 9 novembre p. v. fino a completamento dei posti disponibili, dal 12 novembre potranno essere accettate eventuali iscrizioni di aggregati. Ogni iscrizione dovrà essere accompagnata da un acconto di L. 5.000 a persona, la differenza, a richiesta, potrà essere trattenuta ratealmente sulle competenze.

Tutti i partecipanti dovranno essere in possesso del passaporto individuale o della carta d'identità con il lasciapassare per la Svizzera

A richiesta saranno rilasciate tesserane di libera circolazione sulla ferrovia Zermatt-Gornergrat '(metri 3089) valevoli dal 5 all'8 dicembre al prezzo di L. 5.800 da pagarsi alPatto dell'iscrizione alla gita.

naie nelle serate del 7 e del 12 dicembre 1964 presso il Teatro del Palazzo Litta in corso Magenta, e a questa manifestazione prendono parte parehchi compositori e fra questi il nostro portacolori Antonio Santoro.

Egli presenterà, in questa grande occasione due canzoni: « Non ho fiducia di te » e « Ad un passo dal marea delle quali è autore sia dei versi che della musica.

Dal trampolino del CRAL-A.T.M., Santoro grazie al suo impegno, alla sua costanza e alla sua fervida vena compositrice è arrivato alla mèta tanto agognata ed invisa e noi con lo stesso augurio che esprimemmo in occasione della conquista del microfono d'argento, glielo rinnoviamo certi che potrà ottenere maggiori fortune negli anni avvenire.

A tutti i dipendenti rivolgiamo perciò l'invito affinchè intervengano numerosi alla manifestazione e aver così modo di unire i loro applausi all'immancabile successo di queste canzoni.

Il nostro collega Santoro affiderà l'interpretazione delle sue canzoni alla morbida voce di una giovane cantante: Graziella Piano affiancata al qurtetto vocale « I GRILLI ». 11 complesso orchestrale sarà quello dei ben noti « I BARRACUDA » ed è bene chiarire che nonostante il nome impressionante per tutti coloro che conoscono la ferocia di quelle tigri del mare, «I BARRACUDA» sanno esclusivamente impressionare per le loro elaborazioni strumentali. Le canzoni in palio sono 18 sia nella' sera del 7 che in quella del 12 dicembre. Si tratta quindi di una serata interessante ed importante non solo per gli amatori della musica leggera.

2 dicemdre ore 20,30

ASSEMBLEA SEZ, PESCA

1° Esame Attività

2° Elezione Comitato Tecnico

meglio il gioco del MILAN o dell'INTER?

Da qualche giorno sulla stampa sportiva si riempiono pagine di commenti e critica sulla partita del 15-11; anche noi vogliamo esprimere il nostro umile parere .

Ci sembra che come al solito si sia voluto esagerare nell'esaltare e nel deprimere.

Quello che non va, è certa stampa la quale ha fatto diventare la partita di S. Siro, una partita d'una importanza massima ed ha elevato alle stelle il Milan, e depresso l'Inter, criticando apertamente il suo gioco.

alcuni errori d'impostazione, si sa che lo spagnolo in panchina perde parte del suo valore; ma d'altronde se non avesse questo difetto, sarebbe un allenatore perfetto, e ben si sa che la perfezione su questa terra non esiste. Le defezioni di Corso e Milani poi si sono fatte sentire enormemente ; sia perchè il veronese non è un giocatore che si sostituisce facilmente mentre per Milani, chi ne ha sentito di più la mancanza è stato Mazzola.

Quindi elencati questi punti negativi si potrebbe pensare che la vittoria del Milan sia una vittoria di poco valore, tutt'altro perché. ad onor del vero l'Inter ha lottato con tutte le sue forze sino all'ultimo, e, il Milan ha giocato una partita veramente bella.

TRA FABBRICHE E BUFALI

ALLA RICERCA DI MARCO POLO

E' un singolare libro di viaggio questo di Silvio Micheli, nel quale si narrano le vicenda di una lunga visita i nMongolia sulle tracce del cammino che percorse nel secolo XII Marco Polo (Mongolia sulle orme di Marco Polo, Milano, Bompiani, 1964, pp. 418, L. 3.500). Perchè l'autore non è un geografo, uno scienziato, un sociologo o un etnologo: è soprattutto uno scrittore, anche se si è accuratamente preparato prima di partire per comprendere o fondo il paese che doveva attraversare. Così quelle vicende si organizzano naturalmente in lui come la trama di un romanzo, eppure sono, presumibilmente, tutte vere: un romanzo avventuroso e fantastico, nel quale non manca nemmeno un delicato episodio d'amore. un romanzo ricco di personaggi, di paesaggi, di colori, di visioni stupefacenti, di un lungo, difficile e testardo vagabondare fra rocce, deserti, distese di neve, ruderi di una civiltà millenaria e modernissime fabbriche automatizzate. Un romanzo che ha come motivo conduttore lo scontro fra la volontà del viaggiatore europeo di riscoprire le vestigia dell'antichissima civiltà mongola conosciuta da Marco Polo e quella dei rappresentanti del nuovo regime che vogliono mostrargli il volto moderno e progressivo della nuova Mongoglia e che quell'antica

Si è arrivati a dire e e a definire una bellissima partita vinta e dominata da una squadra sola il Milan. Ora pur non togliendo nulla alla vittoria dei diavoli bisogna anche dire creato azioni da rete , fagar s e che in campo vi era l'Inter che ha con minor convinzione e fortuna della sua avversaria. Certamente un Sarti delle partite di Madrid o di altre occasioni dove diede magnifiche prove, non avrébbe incassato quele tre reti, almeno due erano parabili Herrera poi ha commesso civiltà considerano come una epoca di barbarie e di soggezione feudale. Tale scontro passa attraverso una vasta gamma di stoni diversi: dal pittoresco, all'ironico, al drammatico. Perchè i dirigenti del nuovo regime hanno a che fare con un toscano, un maledetto toscano, testardo, furbo, facile all'ira, pronto alla 'issa, senza peli sulla lingua: un viareggino che conserva nel fondo del suo temperamento una carica anarchica e a cui nessuno può impedire, se ne ha voglia, di uscire per le strade e girare solo per una città sconosciuta, i cui abitanti non parlano nessuna delle lingue europee con le quali egli potrebbe fai si intendere. Viene fuori il perso paggio Silvio Micheli che campeggia in tutto il libro al quale si oppone, con non minore tenacia, il rappresentante del governo, il suo accompagnatore ufficiale, Agnan, simbolo della burocrazia in un regime socialista, ma personaggio anche lui e uomo con le sue collere, i suoi risentimenti, i suoi affetti e anche, diciamolo pure, il suo buon senso. Perchè il viareggino Micheli sarebbe monto cento volte fra le nevi e i deserti della Mongolia se vi si fosse avventurato da solo, come pretendeva, per non avere accanto nessuno che potesse limitare la sua libertà. Perchè v'è qualcosa di

capriccioso nel preferire i ruderi degli antichi monasteri alle moderne fabbriche, perchè v'è un preconcetto anarchico nel voler evitare tutte le manifestazioni ufficiali, perchè se Agnan è diffidente non lo è meno il nostro Micheli, quando in ogni precauzione presa dagli organi ufficiali vede solo la volontà di predeterminare le sue mosse. Intorno a questi due personaggi principali, alla caparbia, abile e diuturna schermaglia delle loro diverse volontà si muovono cento e cento tipi, una intera folla di uomini e di donne che, poco a poco cessano di essere figure di un paesaggio esotico e svelano la loro umanità.

Insomma un libro affascinante, che si legge d'un fiato, che ci fa attraversare millenni di storia e sconfinate distanze geografiche, un libro con il quale Silvio Micheli si ripresenta alla nostra attenzione nel suo aspetto forse più felice. Come giustamente è detto nella presentazione, « da queste pagine esce a poco a poco una Mongolia che non è quella del tradizionale rapporto di viaggio fondato sul puro gusto dell'esotico, e non è quella delle autopresentazioni ufficiali. E' semplicemente quella vera, dove il fantasma di Marco Polo si aggira intorno alle centrali elettriche, tra mandrie di bufali e colonne di trattori ».

Ora è oppurtuno fare un chiarimento, è migliore il gioco dell'Inter o del Milan. Come spettacolo il Milan senz'altro come rendimento quello dell'Inter.

Quando Herrera venne in Italia voleva un gioco d'attacco, e portatare l'Inter ad un livello mondiale; attraverso esperienze amare fu convinto che ciò non era possibile per due Cose:

I tifosi e il calendario.

I tifosi italiani, vogliono il risultato a tutti i costi, dicono che oltre al risultato conta anche il bel gioco, ma se la squadra perde giocando bene, fischia i propri beniamini e copre d'insulti l'allenatore. Il secondo punto è il calendario, il campionato italiano è durissimo (specie per gli squadroni che hanno un prestigio da difendere) in più vincendo lo scudetto vi è anche la coppa dei campioni: ed ecco Herrera inventail gioco di rimessa; basato su una difesa fortissima, e su un attacco operan t e di contropiede con lanci a lunga portata. Che il metodo di Iíerrera sia andato bene sfidiamo chiunque a provarne il contrario, uno scudetto, una coppa dei campion' e il titolo mondiale, e un altro scudetto tolto dalle note polemiche. Del Milan invece si può dire questo, la sua forza è basata su triangolazioni ad alta velocità impostate da Amarildo, Rivera e Mora, le quali vengono continuamente riforniti da Lodetti e Trapattoni; ma i due (cioè Lodetti e Trapattoni) non servono i propri compagni con lanci ma portano il pallone in avanti. Questo sistema chiamato da maratoneta, richiede un dispendio di energie enorme che forse potrà durare per un impegno solo da campionato; ma poi? Quindi può arrivare a concludere che differenza c'è tra le due squadre, ma è una differenza sul piano funzionale.

L'Inter fin'ora ha dato dimostra. zione della bontà del suo gioco con risultati splendenti, pur con un gioco strettamente essenziale; o r a spetta al Milan dare la sua dimostrazione.

Il campionato è appena agli inizi e le due squadre hanno d'innanzi a loro il tempo per dimostrare il valore delle loro teorie; con la speranza che trionfi sempre più il bel gioco.

IL GRANDE ASSENTE

MARIO CORSO Il prestigioso attaccante interista,

in corsa
lo scudetto. 8
Il Milan
verso
CALCIO: ESAME POST-DERBY
é
LIBRI

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