Voci ATM31

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Battere la destra GSCIOPERO NAZIONALE DI 24 ORE

Ogni qual volta si procede ad una consultazione elettorale è importante per i lavorato ri, che costituiscono la parte più numerosa della popolazio ne, comprendere qual'è la posta in gioco e quindi quali so no gli interessi da difendere.

Troppo spesso motivi religiosi ed ideologici vengono ad arte dibattuti in questi fran genti allo scopo di impedire ai meno preparati un'attenta analisi ed un giudizio sui programmi e sugli uomini e quindi l'espressione di un voto cosciente e convinto.

Questo discorso è valido anche per le elezioni del 22 novembre e ciò ci spinge a sottolineare l'importanza delle elezioni amministrative dalle quali scaturirà non solo un nuovo consiglio Comunale, una nuova Giunta ma un programma, un'indirizzo politico che determinerà le sorti della Metropoli per cinque anni.

A Milano come in altre città i si assiste da quindici anni ad un incessante ma caotico sviluppo della città che continua ad estendere verso l'estrema periferia i quartieri residenziali dei lavoratori e ad accentrare nel cuore della città i lussuosi negozi e gli efficienti uffici ove eserciti di impiegati lavorano in quello che p u ò già definirsi il centro degli affari di tutto il paese.

Le luci, i •locali sontuosi, le strade trasformate in immensi parcheggi; al turista, Milano appare come la mecca del capitalismo, come la città ove il miracolo economico continua a dispetto della crisi.

Ma per il popolo, per il lavoratore milanese vi è questo benessere?

La speculazione edilizia ha sospinto centinaia di lavorato ri alla estrema periferia della città, in grandi agglomerati di case spesso nuove e moderne ma dove ancora oggi mancano quelle previdenze indispensabili a rendere agevole la vita (la scuola, il trasporto pubblico e spesso la farmacia, l'o. spedale, i negozi ecc.).

Le città sono divenute un potente ed efficace mezzo per i capitalisti (le speculazioni delle aree non sono che un as p e t t o) ed essi cercano di sfruttarle a loro vantaggio senza troppo guardare ai sacrifici imposti al cittadino lavorata re. Dalle città, dai loro ben attrezzati uffici, essi impongono la loro politica: più autostrade, più autorimesse per vendere più auto senza curarsi della progressiva paralisi della circolazione. Case, grattaceli, agglomerati di abitazioni a scapito del verde che ormai è quasi scomparso dalla città.

Questa è la realtà di Milano realtà solo in parte condizionata in questi ultimi cinque anni.

Occorre -combattere queste posizioni, occorre fare una politica coraggiosa che si opponga alle mire speculative della destra economica. Occorre prendere delle misure pro grammate per i servizi pub Miei; rivedere la politica ur banistica allo scopo di combattere la speculazione; ridare al pubblico trasporto la funzione sociale che gli spetta; costruiLUCIANO PELAGOTTI (continua in 2' pagina)

Giovedì 29 ottobre gli autoferrotranvieri scenderanno in lotta per difendere il Fondo Speciale di Previdenza e richiedere di apportare alla legge quei miglioramenti resi necessari dalle esigenze dei lavoratori.

Le migliorie richieste sono: Perequazione delle pensioni al livello retribuitivo. C i ò significa aumentare proporzionalmente le pensioni ad ogni variazione della paga e quindi eliminare le attuali sperequazioni fra vecchi e nuovi pensionati. Possibilità di pensionamento per tutto il personale che ha raggiunto il massimo della contribuzione (36 anni di servizio).

:1') Abbassare a 58 anni il limite di quiescenza per alcune categorie che svolgono mansioni insalubri o pesanti (P. V. ecc.).

Non è la prima volta che l'alto funzionario dello Stato che dirige l'INPS tenta di eliminare le Casse Speciali di Previdenza, e fra queste, quella degli autoferrotranvieri. L'attacco che questa volta viene mosso da questi alti burocrati è più insidioso dei precedenti. Negli anni passati si è cercato di attaccare la C.S.P. ponendogli difficoltà di ogni genere e solo la pronta reazione degli amministratori della C.S.P. sostenuta dalla protesta della categoria è riuscita è rintuzzare i loro propositi.

Oggi si tenta di far passare l'assorgimento dei Fondi Speciali come necessaria misura per giungere alla riforma generale del sistema pensionistico. Si vuole cioè eliminare la punta avanzata del sistema pensionistico italiano (la C.S.P. che conta 100.000 aderenti) per promettere ai 20 milioni di lavoratori dell'INPS un sistema pensionistico più moderno ed umano.

La realtà è che da una parte il Governo cerca di non far tuilizzare i mille miliardi accumulati dall'INPS per migliorare le attuali pensioni di fame e, dall'altra, i funzionari dell'Istituto vogliono eliminare le Casse Speciali che nei numerosi anni della loro esistenza, hanno dimostrato u na efficienza maggiore dovuta anche all'assenza di quel mastodontico ap(Continua in 2' pag.)

TRATTATIVE

5 NOVEMBRE

Manifestazione unitaria delle forze combattentistiche dell'A. T. M. Dep. Novara ore 9,30

I dipendenti e familiari sono invitati ad intervenire

LA DIREZIONE NON VUOLE CONCLUDERE

Lunedì 19 si è svolta una nuova inconcludente riunione con la Direzione sui problemi della Metropoli. tana Milanese. Da svariate settima ne dura la trattativa per dare al personale della M.M. qualifiche' e compensi particolari resi necessari dalla diversità del servizio da essi svolto rispetto ai loro colleghi che lavorano in superfice. Le richieste unitarie dei tre sindacati si propongono innanzi tutto di regolamentare le qualifiche adattan dole al servizio (che è prettamente a carattere ferroviario) o a particolari mansioni che richiedono alta specializzazione. Così, com'è più volte stato esposto, il guidatore del metrò dev'esser einquadrato nella categoria dei macchinisti; gli agenti di stazione debbono assumere la categoria che si addice alle mansioni svolte; gli operai addetti al segna-

CIRCOLO RICREATIVO

lamento debbono aver riconosciuta una qualificazione maggiore. Ciò comporta la riqualificazione della gran parte del personale. Oltre a questo problema ne esistono altri, come l'indennità galleria e le indenni tà accessorie.

Si è iniziato col porre i problemi ad un ad uno ma la contro-parte ha tergiversato senza prendere alcuna posizione e, alla fine ha richiesto ai sindacati di presentare le richieste complete.

Nella riunione di lunedì 19 l'ATM non ha ancora voluto precisare il suo punto di vista determinando una presa di posizione dei sindacati che, stufi di questi metodi hanno dichiarato che se non vengono al più presto convocati ad u n a riunione conclusiva, si prendono la libertà d'azione.

Sinceramente non comprendiamo

l'atteggiamento della Direzione che deve superare ancora non poche difficoltà di carattere tecnico per approntare il servizio per il 1° novem bre; sa che i sindacati ed i lavoratori si opporranno all'inizio del servizio se prima non si siano risolti i loro problemi e continua a volere non concludere le trattative, a volere saggiare la pazienza dei sindacati. Questa posizione non la si spiega a meno che... non si aspetti l'intervento di qualc'uno per dare a « lui » il merito d'aver risolto la vertenza. Comunque i lavoratori della M.M. seno stufi di attendere e sono pronti alla lotta appoggiati dalla solidalieta attiva di tutti i tranvieri. Per il regolamento promozioni la situazione non è migliore. Visto il prolungarsi (all'infinito) della Vertenza, i sindacati hanno richiesto la immediata ripresa delle trattative e la applicazione delle norme già con cordate. Anche per le promozioni degli operai è stato richiesto in attesa di definire il regolamento, di dar: corso a quanto concordato (cioè fi no alla promozione ad operaio di II) tenendo presente che le promozioni — come concordato — debbono essere date con la retroattività dal I maggio 1964.

V' Novembre

Inaugurazione della metropolitana

La polemica che molto spesso viene sviluppata quando si discute del Circolo Ricreativo è Molto spesso generica e troppo confusa.

Diversi sono gli aspetti negativi che, a mio parere, impediscono al C. R. di inserirsi in un modo valido e concreto per una realizzazione dei principi che regolano l'assistenza ricreativa nel campo del tempo libero.

Fra questi i maggiori sono: il suo Statuto, la sua funzione eccessivamente commercialistica, l'eccessiva concentrazione di direzione, il superamento delle attuali strutture ricreative e la mancata partecipazione dei lavoratori alle decisioni di indirizzo verso la politica del tempo libero.

Lo Statuto, nell'insieme dei suoi articoli sembra studiato apposta per far sì che la partecipazione tra Direzione e rappresentanti dei lavoratori sia solo formale.

Infatti, la Direzione ha nel Consiglio di Amministrazione del C. R., la Presidenza e il Consigliere Amministratore, senza cotnare tutta una serie di articoli statutari (art.

C Al imonico Biagio

(Continua in 2' pag.)

Come afiermevano nello scorso numero, riteniamo possibile la con elusione delle trattative entro il presente anno e perciò invitiamo i la voratori a far sentire presso la Di rezione la loro unitaria volontà affinchè essa si decida a porre fine a questa vertenza che stentatamente si trascina da ormai tre anni.

A nome dei lavoratori formuliamo condolianze per l'immatura scomparsa dello

On. EZIO VIGORELLI

REDAZIONE

Per l'armonico prdgresse di Milano nell'interesse della cittadinanza e
DEL
SOMMARIO
10" Tempo
111•~111!, ANNO XIV N.17 30 OTTOBRE 04 PERIODICO DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. - MILANO 22 novembre
i invaretori dell' A. T. M. rfeeedIcano; diritta prinrna di frenelfa, pernoref preferenziali e prefetti peri pubtiffe servizi [li tremiu>rtn CGR.
in
3" La situazione economica Una nuova politica dei trasporti La ferrovia Nord Milano Lettere in redazione Discutiamo sui bienni e
libero
LA
Per migliorare l'attività rivedere lo statuto

Sciopero Nazionale

parato burocratico che pesa sull'I. N.P.S.

E' pertanto necessadio che questa lotta, dalla quale può dipendere la vita della CSP e quindi la sicurezza delle nostre pensioni, veda unita e combattiva la categoria che, con la lotta, sappia non solo salvaguardare iì Fondo ma fare apportare alla legge quelle migliorie che rappresentano una profonda aspirazione dei t tranvieri.

La lotta del 29 ottobre assume anche un altro importante aspetto: la drammatica situazione delle aziende di trasporto pubblico è giunta ad un punto tale da mettere in pericolo la stessa stabilità d'impiego. La Fe derazione conduce da anni una politica cieca; essa cerca di comprimere il deficit sempre più grave delle aziende imponendo drastiche riduzione delle spese del personale, aumentando il prezzo del biglietto; facendo in una parola pesare il deficit dovuto alle sue errate scelte sulle spalle dei lavoratori.

I sindacati hanno più volte denunciato come tale politica di compressione delle spese e di progressivo aumento del prezzo delle corse, in effetti spinge l'utente a ricercare nel mezzo individuale di trasporto la soluzione dei suoi problemi, porta ad eccentuare sempre di più il caos viabilistico che è la prima causa della crisi delle aziende di trasporto pubblico. Tali orientamenti della FLDERAM, sostenuti dallo stesso Governo che anzichè aiutare gli enti locali a prendere idonee misure per risolvere il problema dei trasporti li ha invitati in modo esplicito al contenimepto dei bilanci, rendono insostenibilè l'attuale situazione.

E' perciò necessario che i lavoratori scendano in lotta anche per questo poichè o essi riescono a modificare la linea della FEDETRAM imponendo la loro, o la crisi dei trasporti pubblici andrà sempre più ingigantendosi fino a giungere a prevedibili catastrofiche conseguenze di cui, come sempre, i lavoratori ne sosterranno le spese.

Le aziende municipalizzate dei trasporti sono enti autonomi e le difficoltà dipendono in modo diretto dalle situazioni venutesi a creare nelle città ove esse svolgono il loro servizio. La lotta dunque, dopo una prima manifestazione nazionale (fissata per giovedì 29 ottobre) proseguirà aziendalmente per imporre agli Enti Locali una nuova politica sul pubblico trasporto.

A Milano, saranno perciò programmate azioni tendenti a portare avanti questa lotta che proseguirà fino al completo successo.

Battere la destra re là dove sono sorti forti agglomerati di case non solo le chiese ma le scuole, gli ospe- dali ecc.

Occorre in una parola toglie. re dalle mani dello speculatore la città per riconsegnarla al popolo.

E ciò lo si può ottenere ne gando il voto alla destra conservatrice ed ai partiti che la sostengono.

RIVEDERE LO STATUTO

9, art. 10, art. 11, art. 12, art. 15) che lascia ai rappresentanti dei lavoratori solo la funzione di subbalterni. Le insufficienze che il Circolo mette in evidenza in questo suo primo aspetto, sono quindi di struttura, di concezione democratica.

Tutto questo sarà oviato se i lavoratori avranno la possibilità di eleggere i loro rappresentanti, e averne una struttura organizzativa che si articoli in ogni deposito, quali potrebbero essere le :Sottoscdi, che in questo caso sarebbero un ottimo organo di decentramento, dando anche la possibmilità ai lavoratori di eleggere i loro rappresentanti del proprio posto di lavoro, anzichè gli vengano imposti dall'alto.

Altro elemento importante per

la reali7727ione di un buon funzionamento 'del Circolo, è la realizzaione di un nuovo metodo di politica ricreativa. Bisogna rompere l'attuale andazzo, che aspetta la spontaneità del lavoratore senza cercare di farlo partecipare direttamente favorendogli la strada con iniziative adaguate.

Un aspetto negativo è la mancata partecipazione del lavoratore al sostenimento amministrativo del proprio organismo. Il contributo che il Circolo riceve dalla Direzione non deve essere elemento condizionatore per il suo sviluppo. Se vogliamo un Eente sano dobbiamo saper trarre le forze dai lavoratori, i quali devono autonomamente ricercare nel campo della politica del tempo libero tutte le scelte ricreative che più competono, dandosi le strutture più adeguate, ricercando nella ricreazione tutti i presupposti di una sana evasione migliorando la propria personalità.

Tutto ciò naturalmente deve essere fatto su una base unitaria con la partecipazione di tutti gli organismi democratici, perchè i difetti quì esposti sono tutti il frutto di una mancata partecipazione attiva degli organismi e dei lavoratori, che se fossero invece consultati in merito saprebbero tradurre sen• z'altro nella realtà, le nuove esigenze e le aspirazioni di formatività che il mondo contemporaneo esige.

L'AMERICA VERSO LE

ELEZIONI PRESIDENZIALI

Scoperto e sventato a Corpus Christi un attentato al presidente Johnson: sarà stata una trovata pubblicitaria?

Il popolo americano si sa è nato per le grandi cose: Ogni volta che gli si attribuisce qualche iniziativa si indica appunto « fatto all'americana » cioè grandioso poco razionale e molto pittoresco. Non si discosta da questo costume l'attuale campagna elettorale che riporterà per la prima volta dopo la morte di Kennedy questo grandioso popolo a votare per scegliere il nuovo presidente che dalla Casa Bianca guiderà la nazione americana. La posta in gioco è alta, la tensione è arrivata al massimo; non si può prevedere quale partito avrà la vittoria perchè ultimamente il rappresentante repubblicano Barri Goldwater si è lanciato nella campagna elettorale facendo leva sui sentimenti nazionalisti e razzisti che ancora permangono negli americani. Quest'uomo dall'aspetto da duce di oltre oceano, promette facile vittorie sul comunismo accusando gli attuali dirigenti di convivenza con esso e di debolezza nell'intervenire e sopprimere i movimenti di liberazione; il mito dell'America potenza mondiale è fatto rivivere da questo tardivo rappresentante delle forze rettrive che specie in alcuni stati permangono

INFANTILISMO POLITICO

La delegazione algerina del Fronte di Liberazione Nazionale ospite del PCI ha espresso il desiderio di avere dei contatti diretti con i lavoratori milanesi. Uno di questi contatti è avvenuto nella sede della Sezione comunista dei Tranvieri ove erano stati convocati, oltre i componenti il Direttivo, i dirigenti degli organismi di massa dell'A.T.M.

Causa i numerosi impegni della delegazione, il colloquio si è protrai to solo per poco più di un'ora.

Gilardi, segretario della Sezione, a nome dei tranvieri presenti ha portato il saluto alla delegazione ed ha brevemente riassunto la situazione e le lotte della categoria.

Il Presidente d e11a delegazione

AIT EL-HOCINE MOHAND una delle più notevoli figure della rivoluzione algerina ed oggi vice-presidente dell'Assemblea Nazionale, ha detto a nome della delegazione, di essere onorato di avere un contatto diretto con la categoria combattiva dei tranvieri le cui tradizioni di lotta sono conosciute anche all'estero.

AIT EL-HOCINE ha così proseguito : « noi, figli di lavoratori, che la situazione ci ha portato ad essere dirigenti del nostro Stato, siamo particolarmente cammossi di questa accoglienza e ci rammarichiamo che

le circostanze ci impediscano un più largo ed utile •dialogo.

« Anche in Algeria i lavoratori dei trasporti sono stati all'avanguardia della Lotta di Liberazione e molti di essi oggi ricoprono posti di respon- sabilità.

« Le condizioni dei lavoratori dei trasporti sono oggi diverse nella nostra patria. Essi hanno ora la responsabilità di assicurare al popolo i trasporti sul piano cittadino, regio- nale e nazionale.

Anche grazie a questo contatto abbiamo compreso l'importanza della lotta che i lavoratori conducono per la affermazione delle vostre rivendicazioni che non sono il frutto di una elaborazione ristretta ma del contributo di tutti i lavoratori ».

Il Presidente della delegazione ha poi formulato l'augurio di nuove vittorie ed infine l'augurio di prendere in mano, come gli algerini, il destino della nazione; cioè prendere in mano gli strumenti di produzione per poter meglio lottare per il benessere del popolo, per la pace, per un mondo migliore.

Alla delegazione è stato poi offerto un rinfresco e, per qualche tempo i componenti della delegazione si sono mescolati ai tranvieri scambiandosi calde strette di mano e reciproche felicitazioni.

potenti, il suo linguaggio alla Mc Carthi tenta di far rivivere nell'animo americano ancora soggetto a questo tipo di emotività lo spirito dell'onnipotenza americana sui fatti del mondo.

Il partito democratico è rappresentato dall'attuale presidente Johnson che fu chiamato a sostituire il compianto Kennedy: La 'politica pur per diverse fumature, conseguenza alle iniziative già avviate dal suo predecessore, si è forzatamente mantenuta sulle direttive kennediane anche se bisogna sottolineare una graduale ma continua personificazione impartata al massimo riserbo e alla più cauta tiepidezza. Sotto la sua presidenza gli americani si sono resi responsabili di atti gravi di vera e propria pirateria nei confronti del Vietnam e del Laos, gli sforzi ingenti per mantenere in piedi i fantocci da loro assoldati e impedire ai movimenti di liberazione di conseguire la vittoria completa e riportare la sovranità nei loro paesi, non hanno certamente aiutato gli americani a crearsi amicizia e stima nel mondo asiatico.

Tuttavia vi è nel popolo americano una certa presa di coscienza, una certa volontà di capire le cose nella realtà del mondo attuale senza i fiumi di grandezza onnipotente che Goldwoter tenta ancora di inculcare; masse ingenti hanno lottato per la patria di diritto ottenendo una certa vittoria che se non sodisfa appieno i desideri dei negri costituisce tuttavia un grande passo verso quella democrazia che fino ad oggi è rimasta solo nella carta. Il movimento di queste ingenti masse ha permesso agli americani di guardare in faccia alla loro realtà interna e misurare fino a che punto la loro democrazia corrispondesse a verità: ecco perchè abbiamo detto che resta difficile crearsi una opinione del clima americano e anche perchè la nostra stampa e i nostri servizi radiotelevisivi sono talmente viziati da confondere il luccichio delle messe in scena con la realtà della vita americana.

In questo clima che questo popolo eterogeneo si presta a votare e scegliere il nuovo presidente, resta da capire se vi sia una coscienza o meno dell'importanza dell'evento che comporta e determina la •politica di questa grande nazione nei ,prossimi tre anni: Sia Johnson che Goldwater non risparmiano le energie e i colpi mancini, le folle seguono questi personaggi con il solito calore e rumore tipico degli americani creando un clima di carnevale o di tragedia senza dimostrare di scomporsi minimamente: è. noto che il presidente John-

son e stato oggetto di attenzione da parte di alcuni nazisti i quali avrebbero addirittura tentato di eliminarlo senza tante cerimonie come fecero con Kennedy proprio nella medesima città di Dallas. Lo sceriffo avvisato da una telefonata anonima ha potuto sventare il complotto arrestando alcuni neonazisti e scoprendo un vero e proprio arsenale d'armi con relative bandiere uncinate: La nostra stampa e la nostra radiotelevisione ha dato ampio risalto all'avvenimento senza però spiegare come mai proprio nel Texas e proprio a Dallas questi nazisti agiscano indi- sturbati.

SI possono fare due congetture Primo : o che il rapporto Warren è tutta una messa in scena e che Le Osvald non ha agito da solo (sempre che abbia agito) ma in stretta collaborazione con queste organizzazioni naziste così organizzate da far pensare che vi sia lo zampino di potenti gruppi finanziari i quali sarebbero addirittura al di sopra di ogni sospetto in quanto essi stessi sono il potere. L'ipotesi è azzardata ma non non priva di logica perchè se Osvald ha agito da solo è davvero difficile capire come mai proprio nella medesinta città, quando il cordoglio del popolo americano è ancora vivo e sentito, un nuovo complotto diretto contro il presidente che porta sulle spalle l'eredità di Kennedy, viene appena in tempo sventato portando alla luce una ben organizzata rete nazista.

Secondo : abbiamo notato c h e nonostante si promettessero ulteriori sviluppi, tutta la stampa ha taciuto e troncato ogni commento il giorno dopo; si può immaginare che il tutto sia stato una messa in di Johnson?

scena per portare acqua al mulino Non è da escludere : Sarebbe altrettanto grave il fatto che per farsi un po' di pubblicità non si sia esitato a ricorrere al farsesco, al macabro di pessimo gusto; dimostrerebbe che ben poche carte in regola ha in mano l'attuale presidente per battere il suo rivale. Nell'uno e nell'altro caso si può dedurre quanto sia acuta la lotta per la presidenza e nessun'arma sia esclusa dalla campagna elettorale. in questa farsesca messa in scena vi è da sperare che oltre alle poche e distratte notizie forniteci dalla nostra stampa i competitori abbiano argomenti più solidi da presentare agli americani i quali stanno camminando in fretta verso una nuova coscienza di maturità che porterà senz'altro la loro nazione ad essere veramente una grande democrazia.

Il candidato repubblicano spiega ai suoi elettor perchè preferisce l'asino (simbolo del suo partito) al vitello.
2- VOCI DELL'A.T.M.
I dirigenti Algerini posano assieme ai tranvieri, al centro il presidente, la delegazione del FLN Ait El Hocine
P. F.
DALLA
CONTINUAZIONE
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La delegazione Algerina del F.L.N. ospite dei tranvieri milanesi

La preoccupante situazione economica italiana

A Milano 9.000 mila licenziati e 40.000 mila lavoratori edili che non trovano occupazione sono la eloquente testimonianza che la stretta economia esiste; questi lavoratori messi nel lastrico durante l'anno in 'corso, interessano tutti i settori della nostra industria anche se alcuni ne hanno risentito più di altri: ad es. i settori della nostra metalmeccanica dell'abbigliamento e tessile sono i più colpiti, difatti 6.600 licenziati appartengono al primo settore interessando ben 228 aziende mentre 636 licenziamenti appartengono al settore abbiglia mento interessando ben 33 aziende, 618 al settore tessile interessando 27 aziende.

In altri settori si ricorre ai licenziamenti per svecchiamento o consensuali nelle piccole fabbriche si ricorre alla rappresaglia riportando in auge gli ignobili sistemi tanto cari a Scelba e Pacciardi. Nella sola città di Sesto S. Giovanni si sono perduti a causa dei licenziamenti e riduzioni di orari di lavoro circa 500 milioni mensili di salari diminuendo il bilancio di 20.000 nuclei familiari di 25.000 lire mensili. Le ore straordinarie, così preziose per i padroni quando si trattava di creare il miracolo economico, sono scomparse recando un ulteriore decurtamento al salario; i lavoratori in cassa d'integrazione con riduzione di orario di lavoro al di sotto delle 40 ore settimanali ammontano a circa 109.000.

Considerando la situazione nei termini reali del salario si rileva che i lavoratori milanesi hanno perso sui 40 miliardi nel giro di circa quettro mesi; attualmente si può constatare una perdita mensile di 7-8 miliardi.

Particolarmente acuta è la situazione delle piccole medie aziende anche se il fenomeno tocca i grandi complessi come la Pirelh, la Falk, l'Alfa Romeo, la Borletti, la F. I. A. R., la Face e tante altre.

Questa è l'attuale situazione dei lavoratori milanesi i quali, si badi bene, hanno il privilegio di vivere nella città più, altamente industrializzata, nella città dove il miracolo economico ha trovato la sua mecca, la sottolineatura vuole essere eloquente perchè ci si renda edotti senza sorismi o falsi concetti della realtà in cui la classe lavoratrice è stata gettata dall'attuale governo che pur diceva di voler attuare quelle riforme tanto attese. Ci si può immaginare come vivranno nelle altre regioni dove il miracolo economico ha perso il treno o non ha mai trovato la via giusta.

Se un operaio a Milano deve girare a bussare più volte per poi trovare lavoro, cosa succederà in Sicilia in Emilia o in tante altre regioni poco sviluppate e ignorate volutamente dal ministro Colombo? Il tema è scottante, occorre prendere coscienza piena e pronta per reagire con risolutezza e far rientrare lo spetro della disoccupazione e della discriminazione; ecco perchè serve l'esperienza passata, quando i sindacati minoritari accettavano i contratti separati e facevano da codino alle tesi del governo e 'a volte del padrone, sono oggi ritornati a quei metodi? Pare proprio di si anche se i casi per ora noti si limitano a quelli dei ceramisti e bancari, le elezioni della FIAT dimostrano che il ricatto la pressione del padrone sono tornate in auge.

Vi è sempre stata alla base una certa volontà di lottare uniti anche quando le varie organizzazioni sindacali non riuscivano a trovare un accordo di massima nel presentare le richieste ai datori di lavoro, quante volte la base ha saputo spezzare le alchimie dosate dei dirigenti imponendo direttamente una linea unitaria; chi non ricorda le grandi lotte dei metalmeccanici dei siderurgici, chi non ricorda le grandi lotte dei metalmeccanici dei siderurgici, chi non ricorda le lotte nostre, dei tranvieri di tutta Italia, che si inserivano in quel contesto per solidarietà oltre che per rivendicare le loro richieste di miglioramento?

Oggi pare che una certa coltre fumogena si estenda sul problema tentando di ovattarlo minimizzandone la drammaticità, si cerca di essere più malleabili perchè si dice che il centro sinistra stà cercando le cause della congiuntura per eliminarle. Difatti vi era stata una certa dose di fiducia, di aspettativa in questo governo di nuovo centrosinista (che è poi sempre quello di prima un po' più invecchiato); si era dato giustamente credito al

compagno Nenni che con coraggio si apprestava a mettere sulla bilancia governativa il proprio peso autoritario socialista; si era creduto nella programmazione che i vecchi volponi della D.C. erano stati costretti ad accettare se volevano la collaborazione socialista: Ora si è passati da un lento logorio della forma ad un energico riconoscimento del fallimento, il governo messo in minoranza ben due volte non se ne è andato ma ha mostrato la corda e stancato gran parte dei suoi collaboratori. Il discorso ci porterebbe lontano ma vogliamo interessarci solamente dei problemi dei lavoratori nati dalla congiuntura economica.

Nei recenti incontri con il Capo del Governo e i sindacati; il primo ministro analizzando la situazione per suo uso e consumo ricercava le ragioni della crisi in una domanda in una domanda in cui l'offerta non riusciva a far fronte, rovesciando le tesi il sindacato C.G.I.L. dimostrava che la (domanda estera è buona mentre la domanda interna è in netta diminuzione: sono calati i consumi di beni durevoli e semidurevoli e di certi consumi alimentari, la capacità produttiva non pienamente utilizzata ha causato la contrazione della domanda

provocando l'inflazione dei costi. Una via per uscire Pur parlando solo della situazione di Milano e lasciando immaginare ai lettori il complesso della congiuntura nel Paese ci pare di aver dimostrato con dati che tutti possono constatare che vi è una urgenza di uscire dalla stretta economia imponendo con la lotta unitaria una linea unitaria ai sindacati e una scelta al governo il quale ha il dovere di mantenere una volta tanto le promesse fatte, cioè, di far pagare ad ognuno secondo le proprie possibilità il prezzo della crisi; noi lavoratori paghiamo da un pezzo, anzi da sempre, e non possiamo più accontentarci di qualche sorriso o stretta di mano o della solita manata sulle spalle. Questa volta la manata diamogliela noi ma .non sulle spalle, perchè questi incapaci se ne vadino in pensione e lascino il governo della cosa pubblica a chi più le compete : non lo dimenticheremo quando a novembre voteremo per scegliere nuovi uomini onesti e capaci di amministrare con equità e dare alla nostra amministrazione economica una struttura più dinamica più libera più confacente alla realtà del Paese.

Si tenta la razzia delle pensioni

Il Governo mena vanto di essere riuscito, almeno su questo punto, a condizionare i sindacati, ad agganciarli a 11 a « POLITICA DEI REDDITI ». L'unico successo certo del governo è stato in realtà quello di riuscire a ritardare l'entrata in vigore degli aumenti degli assegni familiari : in pratica, anzichè avere avuto subito 30 lire al giorno di aumento per un figlio a carico, si avranno le 15 lire attuali, el altre 15 lire dal primo aprile del 1965 e così dicasi per le altre persone che si possono avere a carico.

Se questa è una vittoria della politica dei redditi, c'è di che aprire gli occhi a coloro che non hanno compreso il senso della sterzata impresa al programma governativo con l'ultimo discorso di Moro alla Camera dei deputati; c'è di che accusare di meschinità e grettezza, altre che di conservatorismo nella politica economica, un governo che mira, a comprimere i redditi dei lavoratori LIRA per LIRA, per ristabilire l'inceppato meccanismo di accumulazione degli anni del miracolo. Per questo fine, è stato tentato

La politica e l'economia del terzo mondo

I capi di stato e di governo dei paesi non allineati pensano che una causa particolare di inquietudine è costituita al momento attuale dall'assistenza, militare o altro, fornita ad alcuni paesi che permettono loro di rafforzarsi e di mantenere la situazione colonialista o neo-colonialista. Essi affermano che una pace durabile non può essere realizzabile nel mondo finchè esisteranno le condizioni di ingiustizia e finchè dei popoli assogettati a dominazione straniera non riceveranno la loro libertà, all' indipendenza, all' autodeterminazione. La conferenza condanna tutte le politiche colonialiste, neo-colonialiste o imperialiste applicate in tutte le parti del mondo.

Questioni politiche

anche il colpo grosso della manomissione dei mille e più miliardi del fondo pensioni : con uno scopo imimediato, di gettare nelle misure « anticongiunturali » i risparmi dei lavoratori, e con il disegno più ampio di mutare permanentemente la natura stessa degli Istituti previdenziali, facendoli strumenti dell'esecutivo e della programmazione concertata con i monopoli. L'accordo ha bloccato, per ora, questo tentativo; non riuscirà tuttavia a sventolarlo, ad aprire la strada alla riforma previdenziale, senza una consapevolezza ed una pressione accentuata da parte dell'intero movimento operaio.

Il cospicuo attivo di bilancio del fondo pensioni e della Cassa assegni familiari deriva, in realtà, ad uno squilibrio fra gli aumenti diretti della retribuzione, conquistati in questi anni attraverso l'azione sindacale, e la stazionarietà (anzi la regressività, per la svalutazione monetaria) del « salario differito » indiretto. Le pensioni della previdenza sociale, ferme dal primo luglio 1962, restano così all'indegno livello medio di 16.560 lire mensili. mentre ad ogni conquista salariale si accresce, paradossalmente, il risparmio coatto dei lavori (essendo i contributi prelevati in proporzioni), e la massa monetaria a disposizione degli enti per i più vari, incontrollati, irrazionali e poco redditizzi interventi. Un'inchiesta sull'INPS (al quale la CISL vuole affidare anche il « risparmio contrattuale ») INAM, INAIL, ENPAS, simili sigle, svelerebbe magagne di sottogoverno cento volte più cospicue di quelle discusse nell'aula del processo Ippolito.

La seconda conferenza dei paesi non alineati aperta al Cairo il 5 ottobre si è conclusa.

Questa seconda conferenza è stata caratterizzata, oltre le importanti discussioni sulla politica e sull'economia, da un fatto di cronaca che porta il nome di una persona : Ciombe Tutti ormai sono a conoscenza degli avvenimenti c h e hanno portato i non allineati a rifiutare la presenza di Ciombé ai lavori della conferenza. Troppo noti sono pur anche i motivi che hanno indotto a chiamare il primo ministro congolese « uomo di paglia del colonialismo belga e americano ».

Anche autorevoli esponenti del terze mondo si erano espressi molto chiaramente a tale riguardo, fra l'altro ricordiamo, il presidente algerino Ben Bella che aveva detto di rientrare ad Algeri se « questo museo errante dell'imperialismo dovesse sedere al tavolo della conferenze », anche il rappresentante di Cuba al suo arrivo aveva detto che era uno scandalo avere alla conferenza « l'assassino di Lumumba e l'agente del neocolenialismo ».

Nel dibattito che si è tenuto alla conferenza per circa una settimana hanno preso la parola tutti i rappresentanti dei paesi del terzo mondo e ognuno ha avuto modo di fare proposte e di confrontare idee. Un fatto molto importante e che i rappresentanti dei paesi non allineati non hanno solamente stabilito un « inventario » della situazione politi ca, ma hanno trattato specificatamente con molta attenzione i problemi economici. Ampiamente discussa è stata la questione principale del sottosviluppo, delle sue cause e sui rimedi per porvi fine. E' stato anche fatto notare che diverse riunioni so-

no state organizzate in questi ultimi anni per esaminare la possibilità di colmare il fossato che separa i « ricchi » dagli « affamati ». Nell'ultima riunione dell'ONU tenutasi a Ginevra sul commercio e lo sviluppo si è potuto constatare che l'abbisso continua ad approfondirsi. Numerosi paesi in via di sviluppo insorga no contro la creazione di zone economicamente chiuse — quali il Mercato Comune — che tendono, a loro avviso, ad accentuare le disparità esistenti. Le maggiori critiche di colonialismo e di neo-colonialismo sa no andate naturalmente agli Stati Uniti per il loro ruolo svolto in quasi tutti i paesi del mondo.

Al fine di poter avere delle conclusioni sulla seconda conferenza del « terzo mondo » pensiamo che sia utile esporre i principali punti della dichiarazione finale del Cairo sottoscritta da tutti i rappresentanti dei paesi non allineati.

Questioni politiche:

Il diritto dell'autodeterminazione e all'indipendenza devono essere riconosciuti a tutti i popoli. La coesistenza pacifica fra Stati a sistemi politici e sociali diversi è possibile. Inoltre la conferenza raccomanda all'Assemblea generale delle Nazioni Unite d'adottare una dichiarazione sui principi della coesistenza pacifica, a questo punto si nata anche una proposta per la denunclearizzazione del Mar Mediterraneo. La conferenza domanda la liquidazione di tutte le basi militari straniere impiantate in tutti i paesi del « terzo mondo », in special modo si chiede la liquida rione delle basi Britanniche e degli Stati Uniti in tutte le regioni e un rientro di tutte le truppe.

La dichiarazione dei paesi non allineati elabora poi una serie di dati relativi a ogni paese del Terzo Mondo, per quanto riguarda la Cina si chiede a capi di Stato di tutti i paesi partecipanti alla conferenza, membri delle Nazioni Unite, di assistere alla prossima assemblea generale per domandare che la Repubblica Popolare Cinese sia ammessa all'O. N.U. I paesi non impegnati hanno inoltre deciso d'accordare « tutto lo appoggio materiale, finanziario e militare » ai movimenti di Liberazione Nazionale che operano attualmente in Angola, nella Guinea porteghese e a Monzabico.

Questioni economiche

La dichiarazione d e 11 a seconda conferenza dei non allineati per Quanto concerne lo sviluppo economico e la cooperazione dedica una grande parte del suo contenuto a questa questione. Certo i paesi non allineati non possono definire le grandi linee dei nuovi rapporti economici internazionali come essi desidererebbero, però le loro rivendicazioni oggi sono assai precise in merito.

I paesi in via di sviluppo partendo dalla base che la pace deve posare su una base economica sana e solida, riaffermano che le disparità attuali fra paesi sviluppati e in via di sviluppo aumentano sempre. Per rimediare a questa lacuna si invitano tutti gli Stati ad applicare delle procedure democratiche anche essenziali sul dominio economico che nel campo politico, una nuova divisione del lavoro indispensabile per accelerare l'industrializzazione dei paesi in via di sviluppo e la modernizzazione della loro agricoltura. Essi domandano anche l'eliminazione delle misure discriminatorie di tutte le nature prese contro i paesi in via di sviluppo a causa della differenza del regime sociale ed economico.

Ed infine la conferenza propone che coi fondi attualmente destinati agli armamenti si debba invece dare aiuto ai popoli sottosviluppati e all'edificazione della prosperità mondiale.

I lavoratori occupati, e non solo i pensionati, hanno compreso che esistono i fondi non solo per accrescere quantitativamente le pensiono (e le « rendite » per infortunio, così via) ma per modificare il criterio stesso della pensione, rapportandone l'entità all'anzianità di lavoro ed all'ultima retribuzione percepita, considerandola così una prosecuzione del salario, non più un'elemosina. Il disagio degli attuali pensionati, ed il fatto che ogni mese che passa vi sono 40 nuovi miliardi di attivo, rende decisivi non solo gli orientamenti della riforma — sui quali una risoluzione del PSI prende posizione analoga alla CGIL — ma i tempi di attuazione. Se non si dà subito decorrenza agli aumenti, con l'una tantum o meglio con la anticipazione della riforma, fra un anno gli attuali ed i futuri attivi di gestione saranno già stati impiegati per altri fini, o volatizzati, e sarà più arduo attuare ciò che oggi è reso più agevole dalle disponibilità finanziarie.

Vi è, collegata a questa, l'esigenza di accrescere il controllo democratico sugli Enti, avviandone, fra l'altro l'unificazione, in modo che « l'autogestione » dei fondi previdenziali, risparmiati dai lavoratori, rappresenti una barriera invalicabile per nuovi tentativi di manomissione governativa, una forma originale e importante di partecipazione democratica alla vita dell'o Stato. Un vasto campo di elaborazione e di azione è aperto al movimento operaio italiano, che può, per vie originali, capovolgere il senso in cui si è sviluppata la politica previdenziale nei paesi più sviluppati dell'occidente capitalistico.

Questo è ciò che vogliono i lavoratori italiani, caro CARAPEZZA, altro che il pensionamento a 70 anni e l'abolizione delle Casse Speciali di Previdenza, a qualcuno dà di volta il cervello, ma vi sono forze organizzate che sapranno rintuzzare con vigore ogni scelta che vadi a compromettere la vecchiaia dei lavoratori italiani.

Contro le posizioni delle forze, della destra conservatrice, che cercano di rigettare indietro le conquiste dei lavoratori, è indispensabile necessaria la mobilitazione della categoria in particolare e di tutti i lavoratori in generale per far fallire ogni proposito di involuzione di arretratezza.

VOCI DELL'A.T.M. - 3
F. F.

Per una nuova politica dei trasporti

gione divenendo uno strumento essenziale per la pianificazione tertoriale. — Questa pianificazione sarà democratica in quanto trovi il consenso dei cittadini, consenso che si può facilmente ottenere quando una ben organizzata rete di trasporti fornisca agli utenti uguali possibilità di movimento e di accesso ai posti di lavoro, ai posti di distribuzione delle merci, e ai centri di occupazione del tempo libero. — In questo quadro, quasi a sottolineare l'urgenza e le necessità dei provvedimenti prposti, e di un rinnovamento globale della politica dei trasporti, si pone il problema del deficit di bilancio della Azienda municipalizzata milanese.

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Le condizioni dei trasporti nella città sono disastrose, mezzi lenti e sovrafollati costringono l'utente ad orientarsi verso il mezzo individuale

Il problema dei trasporti investe aspetti di natura economica, finanziaria, viabilistica, urbanistica, so' ciale, che ne tanfo un problema tra i piu complessi e i piu difficili da risolvere. — Si sono infatti in questi anni venute sviluppando alcune terrorizzazioni che appaiono non solo brillanti, ma anche efficaci sul terreno operativo; tuttavia l'attuazione di queste teorie trova un'infinità di ostacoli.

Alcuni di questi ostacoli derivano dal contrasto tra le posizioni del potere economico monopolistico e gli interessi generali dei cittadini, come ad esempio il tipo di sviluppo urbano e la scelta del mezzo; altri derivano da una legislazione antiquata e nettamente superata, altri ancora dai condizionamenti che la realtà pone obiettivamente ad una razionale soluzione del, problema dei trasporti, specie nell'ambito urbano. — Per sciogliere quetsi nodi bisogna in primo luogo affermare in modo vigoroso il contenuto di classe della lotta per la realizzazione di trasporti pubblici efficienti, chiamando i cittadini tutti alla difesa e al potenziamento di un servizio d'interesse collettivo, che assolve compiti di utilità sociale generale, ed hanno assunto chiare posizioni sulla priorità del trasporto pubblico per migliorarne la velocità commerciale, sulla scelta del mezzo di trasporto, sullo sviluppo urbanistico, che non deve più procedere a macchia d'olio secondo gli interessi degli speculatori di aree, ma, al contrario deve essere regolato secondo gli interessi generali in un programmato e razionale sviluppo della città e del suo hinterland. — Per quel che concerne le scelte di carattere legislativo occorre affermare c h e il riassetto globale dei trasporti pubblici costituisce uno degli impegni qualificanti la politica economica del paese, poichè rappresenta un pilastro della programmazione economica democratica. — A norma dell'art. 117 della Costituzione le Regioni devono avere i poteri per organizzare e coordinare i trasporti ferrotranvieri e automobilistici di persone. — Deve perciò al più presto venire promossa una politica di graduale trasferimento alle regionali in concessione. — Analogamente si deve procedere per le ferrovie provinciali e regionali in linee minori delle ferrovie dello Stato, per ottenere il loro raggruppamento in reti organiche di trasporto.

A beneficio delle imprese regionali di pubblico trasporto dovrà essere esteso il criterio delle sovvenzioni statali attualmente asicurate solo ai concesionari privati.

Queste misure oltre ad essere un elemento essenziale della programmazione economica e della realiz-

zazione di una pianificazione dello sviluppo delle regioni, costituiscono anche uno strumento per la riduzione dei costi, il contenimento delle 'tariffe e l'ammodernamento dei servizi. — Un primo passo avanti è stato fatto con la proposta di legge Vigorelli per l'istituzione dell'Ente autonomo per i trasporti in Lombardia, che presenta una soluzione unitaria dei problemi che nascono dai rapporti d'interdipendenza intercorrenti tra le varie parti del capoluogo e tra queste e i numerosi centri circostanti.

La costituzione dell'ente regionale sarà tra l'altro un mezzo per lo sviluppo armonico e razionale della rete dei trasporti, e favorirà la localizzazione delle aree residenziali ed industriali in tutta la Re-

I lavoratori dell' A. T. M. hanno proposto una serie di solu.zioni nel campo dei rapporti democratici nell'azienda e con gli utenti, per la difesa della municipalizzata, per una più razionale impostazione dei bilanci, per la quèstione degli appalti, per la tutela della priorità del mezzo pubblico, che consente di aumentare la velocità commerciale, la scelta dei mezzi di trasporto, proposte che avevano ed hanno per fine una migliore funzionalità dell'azienda, l'eliminazione dei costi superflui, senza ricorrere all'ingiusta compressione degli interessi dei tranvieri, una maggiore efficienza dei servizi. — Risulta tuttavia chiaro che l'onere che consegue al Comune per la differenza tra le spese di gestione e la resa dei prodotti del traffico si fa sempre più ingente. Si stà arrivando quindi ad una crisi di natura finanziaria, che trova la sua corretta soluzione, non, secondo le proposte conservatrici, nello sfruttamento del personale e nell'aumento indiscriminato delle tariffe, che graverebbe sui lavoratori, ma in una ristrutturazione dell'azienda, in un coordinamento di tutta la rete dei trasporti e in una più ra• zionale distribuzione degli oneri tra tutti gli interessati, siano essi privati imprenditori, Enti, comuni, provincie e lo Stato stesso per gli oneri sociali che derivano da par. ticolari agevolazioni tariffarie e per i vantaggi che alle aziende, alle fabbriche, alle piccole e grandi comunità derivano dalla rete dei trasporti pubblici.

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4 - problema dei trasporti VOCI DELL'A.T.M.

Ferrovia Nord - Milano

Le conseguenze della gestione privatistica dei meni di trasporto pubblico seggeri a servirsi dei costosi mezzi automobilistici approntati dalla stessa società. Tale politica voluta in parte per le scelte del monopolio dell'auto e della gomma a cui la Edison non è estranea, ed in parte a voler evadere all'obbligo morale di dover impegnare una parte del capitale precedentemente guadagnato per apportare migliorie alla linea ferroviaria; tale politica non fa che aggravare e rendere sempre più costoso e difficile il riodinamento della rete. Non si può infatti pensare di poter trasportare sulle strade provenienti da Varese, Como ecc. i 22.000 viaggiatoti che attualmente giungono a Milano con le ferrovia dalle 7 alle ore 9 di cgni giorno. Ma nonostante questo servizio di trasporto scadente, la Nord, grazie ai compiacenti Ministeri interessati, continua ad aumentare le tariffe ferroviarie ed a incidere sul bilancio familiare dei lavoratori che debbono usare tale mezzo per recarsi al lavoro.

([n'aspetto della stazione Nord - Milano dopo lo scontro di sabato 9 ottobre

Sabato 9 ottobre, alla Stazione di Milano delle Ferrovie Nord si è verificato un incidente che solo per caso non ha assunto le proporzioni di un disastro. Due vetture si sono scontrate mentre effettuavano una manovra, guidata a vista dal Capc Stazione dato che la segnaletica della stazione (antiquata di mezzo secolo) non funziona da tempo.

La ferrovia Nord Milano è un'azienda di trasporto privata facente parte del Gruppo Edison. La sua importanza nei trasporti della provincia può essere riassunta in alcuni dati: 40 milioni di passeggeri annui trasportati su una rete complessivadi 233 km. d'esercizio (dati 1961). E' evidente che questa società privata lestisce l'esercizio solo a scopo di ucro e, al contenimento dei salari e del personale fa riscontro una politica amministrativa che tende assicurare i dividendi agli azionisti infischiandosene delle migliorie e degli ammodernamenti da apportare al servizio.

Dopo anni di profitto, da qualche tempo il Consiglio d'Amministrazione denuncia un deficit aziendale in parte risarcito dal Governo (si parla che per il 1963 la F.N.M. abbia ricevuto una sovvenzione di 800 milioni).

La C. G. I. L. prende posizione

Il Sindacato Autoferrotranvieri (CGIL) ha inviato la seguente lettera al Ministro dei trasporti, all'Ispettorato della Motorizzazione civile lombardo, al Prefetto di Milano e alla C I S L, all' UIL e alla C.I. della Nord:

" La scrivente organizzazione sindacale, seriamente preoccupata per il continuo succedersi di incidenti alle Ferrovie Nord Milano, che solo la riconosciuta abilità del personale dipendente ha evitato si trasformassero in altrettante sciagure, chiede, con la presente che venga effettuata un'inchiesta da par te degli organi preposti alla vigilanza della sicurezza di esercizio delle ferrovie concesse, sullo stato del materiale rotabile, armamento, linea aerea, e apparec chiature di segnalamento in uso sulle Ferrovie Nord Milano.

" La lunga serie di incidenti e di deragliamenti, indubbiamente a vo ltra conoscenza, ultimo in ordine di tempo quello del giorno 9 ottobre '64, conferma l'urgenza che questa organizzazione sindacale dà alla sopra citata richiesta, affinchè vengano presi tutti i provvedimenti atti a tranquillizzare l'opinione pubblica e i dipendenti delle Ferrovie Nord Milano".

L'Organizzazione

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Questa situazione deficitaria non si riversa (come sarebbe logico) sui dividendi degli azionisti ma sulle spese di esercizio: cioè nulla o quasi si spende per la manutenzione della linea ferroviaria e delle vetture. Il materiale rotabile è vecchio e mal sicuro; i binari sono sconnessi; in pericolanti condizioni la linea aerea; la segnaletica antiquata è nella maggioranza dei casi ormai inefficiente (come dimostra lo scontro di Milano). In queste condizioni, la società privata offre a questi milioni di persone in maggioranza lavoratori, un trasporto sempre più inefficiente e pericoloso. Solo nel 1963 sono avvenuti 22 de: agliamenti, la velocità commerciale su tutta la linea non supera (per ragioni di prudenza) i 30-40 km. ra, i ritardi dei treni sono frequenti. A questa situazione catastrofica che minaccia ogni giorno di produrre gravi incidenti, evitati solo dalla capacità e prontezza del personale addetto, si inserisce un altro fattore non meno importante quello cioè di limitare sempre più il numero delle corse in modo da costringere un numero sempre più rilevante di pas-

La situazione della Nord Milano deve essere quindi affrontata e risolta al più presto poichè questo, come tutti i mezzi di trasporto pubblico, svolge un'importante funzione sociale. Deve essere affrontata prima che succeda l'irreparabile (il disastro delle Calabrollucane ci deve essere i di monito). Ma chi può affrontare la riorganizzazione del Servizio? Chi può imporre alla Edison e agli altri azionisti di sborzare una parte dei milioni guadagnati nei tempi buoni quando, ogni anno, oltre ai dividendi; veniva gratuitamente aumentato il valore delle azioni?

Nessuno ha evidentemente tale potere e quindi dato che la ferrovia Nord assolve un'importante funzione sociale, sicuramente ricadrà sullo Stato o sugli Enti locali l'onere del suo riordino (si parla di oltre 6 miliardi).

Da questi fatti balza evidente la constatazione della inopportunità di fare gestire da enti privati i trasporti pubblici e a questo proposito è bene rilevare come la nostra azienda (l'A.T.M.), troppo spesso criticata per i suoi deficit di bilancio, non solo ha mantenuto per anni il prezzo del biglietto a valori bassi senza ricevere una sola lira di sovvenzione, ma si presenta oggi con un servizio in piene limitato e condizionate solo dalle mancate scelte comunali in materia di viabilità e di un serio piano di coordinamento dei trasporti. E' quindi da auspicare la pubblicazione di tutti i mezzi del pubblico trasporto e la creazione di un ente Provinciale o Regionale di coordinamento così come i sindacati e le sinistre da tempo richiedono.

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Nella foto uno dei vagoni fracassati durante l'immune sciagura del 1961 alla quale hanno perso la vita 71 persone. Dopo la tragedia, dovuta all'incuria con la quale la società teneva la ferrovia, solo proteste popolari hanno costretto il governo a nazionalizzarla. Anche questa società era della Edison.

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VOCI DELL'A.T.IL problema dei trasporti - 5

NOTIZIE UTILI

Un'importante iniziativa dell'IRA. e della C.G.I.L.

Lavoro e Famiglia

Il lavoratore apprezza quanto la legge gli garantisce in caso di infortunio, di malattia e nella vecchiaia, ma si rende conto che, purtroppo, le previdenze sociali non bastano per affrontare tutti gli imprevisti e tutti i bisogni della vita. E che, pertanto, è SUO DOVERE oltre che SUO INTERESSE, provvedere in tempo per sè e per la propria famiglia.

L'ISTITUNO NAZIONALE ASSICURAZIONI (I.N.A.) — Ente di Stato — e la C.G.I.L. hanno appositamente studiato per i lavoratori una FORMA DI GARANZIA PREVIDENZIALE DENOMINATA « LAVORO e FAMIGLIA », proprio per interrogare le deficienze delle preveidnze sociali di legge e della liquidazione di fine lavoro, affinchè, i lavoratori possano rendere meno incerto 'avvenire delle loro famiglie in virtù di un loro piccolo risparmio.

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PREVIDENZIALE chiede poco e dà molto Versando piccole quote mensili — da un minimo di L. 1.000 ad un massimo di L. 5.000 — fornisce notevoli prestazioni previdenziali ed altri vantaggi e benefici.

Riteniamo che tale utile iniziativa dell'I.N.A. e della C.G.I.L. molto utile per 'tutti i lavoratori e le loro famiglie, sarà accolta favorevolmente da tutti voi.

Vi terremo informati di come l'I. N. A., in accordo con noi, realizzerà praticamente questo importante compito di carattere altamente so- ciale.

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ALTRE POSSIBILITA' DI ASSICURAZIONE

Con l'occasione vi informiamo che per la diffusione di questa forma di previdenza di carattere popolare e per tutti i tipi di assicurazione: auto, moto, infortuni, incendio, furto, responsabilità civile verso i terzi ecc. e qualsiasi tipo di assicurazioni previdenziali e sulla vita, è stato aperto dal 1° settembre presso la Camera Confederale del Lavoro — Corso di Porta Vittoria 43, telefono 706.390 — un ufficio di consulenza assicurativa al quale potrete rivolgervi gratuitamente, per tutte le informazioni lice desiderate su ogni tipo di assicurazione. Gli orari di apertura sono quelli degli altri uf- fici.

A Porto Romana SERVIZIO DI PARRUCCHIERE

la Compagnia assicuratrice del movimento cooperativo

Ci è gradito comunicare che il Movimento Cooperativo ha da qualche tempo costituita una sua Compagnia di ASSICURAZIONI e RIASSICURAZIONI denominata UNIPOL con l'intento di portare una nota di equilibrio nel campo delle assicurazioni nei seguenti rami: AUTQ• VEICOLI - INFORTUNI - FURTO - INCENDIO - RESPONSABILITA' CIVILI ecc. e tutelare gli interessi sociali dei nostri sodalizi circolistici e cooperativi.

La UNIPOL svolge il servizio assicurativo, per i suddetti .settori, presso sedi di Cooperative, Enti gnandosi la fiducia dei lavoratori. Democratici, Sindacali ecc., guadaNumerosi sono ormai i sodalizi che godono di questo servizio; ci permettiamo, perciò, di estendere l'invio alla S. V., onde offrire la nostra assistenza assicurativa contro gli eventi dannosi che si verificano nella dinamica della vita lavorativa moderna.

Lo scopo è di recare uia nota particolare nel campo assicurativo, ormai diventato così vasto, offrendo un servizio ai lavoratori, alle loro famiglie, alle loro arganizzazioni, con il massimo delle garanzie. Si tratta cioè di tutelare gli interessi attraverso una Compagnia, quale è l'UNIPOL, che proprio perchè è dei cooperatori, è più vicina a questi interessi.

Certi della preferenza alla nostra organizzazione, ci è gradito comunicare che il servizio assicurativo, oltre she presso la sede di Via Unione. 3 viene effettuato a domicilio o sui luoghi di lavoro, attraverso opportuni contatti preliminari, anche telefonici.

Nel ringraziarVi per la cortese

SALUTO Al PENSIONATI

accoglienza che vorrete riservare ai nostri incaricati, ci è gradito l'incontro per porgere i più distinti saluti.

UNIPOL Agenzia Generale di Milano (Natale Guasco)

FEDERAZIONE COOP. E MUTUE

IL PRESIDENTE (On. Carlo Olmini)

Cambio di deposito da Teodosio a Novara

L' o per aio elettricista Padalino Francesco del deposito Novara, ha chiesto di essere trasferito, per avvicinamento alla propria abitazione da Novara a Teodosio. Il trasferi mento può essere facilmente concesso con il cambio.

Se un operaio di Teodosio avesse intenzione di trasferirsi a Novara è pregato di mettersi in contatto con la Commissione Interna di Novara.

Segretario l' classe - ASSUNTO

Aldo - S. M. Farini

Segretario •P classe - BORLA Carlo - S. M. Messina

Capo Tecnico classe - MARIANI

44 Emilio - S. O. Vittoria

Controllore - MAESTRIPIERI 3 Gino - S. M. Orari

Capo Linea - CAZZANI 9 LuigiS. M. Dogana

Guidatore scelto - MOSCHINI 1

Umberto - S. M. Leoncavallo

Guidatore scelto - POPOLIZIO I Alessandro - S. M. Messina

Guidatore scelto - STORNELLI 1

Antonio - S. R. Prodotti

Operaio cl. scelto - GALBIATI 39 Lodovico - S. I. Fabbric.

Operaio P classe scelto - LUCINI 21 Piero - S. I.

Guidatore - PAINI 9 Mario - S. M. Vittoria

Armatore scelto - LONATI 10 Emilio - S. I.

Bigliettario scelto - BIGOGNO 7

Angelo - S. A. Economato

Bigliettario scelto - ROTA 2 Bernardo - S. M. Varedo

Pulitore - BRAMBILLA 111 Gerolamo - S. O. Monza

ISCRIVERSI AL SINDACATO NON È UN OB-

BLIGO MA UN DOVERE

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Mantenendo la tradizione istituitasi negli scorsi anni, il Circolo Ricreativo — anche per l'anno 1964 — offre ai Dipendenti dell' A. T. M. ed ai loro familiari le seguenti condizioni speciali per l'acquisto di orologi di marca:

N. B. — I campioni sono anche in visione presso i fiduciari del Circolo di ogni Deposito e presso la sede del Circolo di Porta Romana. Le prenotazioni vanno effettuate presso il fornitore su presentazione, per gli acquisti a rate, dell'ultimo listino-paga.

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DA MOLISE

Le mance

Cara « Voci dell'A.T.M. », mi accingo a scriverti, in base di quello che è stato pubblicato nell'ultimo numero del 91-9-64 nell'articolo (oppure non saprei) se è una lettera firmata il quale ha per titolo « Un brutto vezzo : Le mance ». Prima di tutto il signore che ha scritto quell'articolo, secondo il mio parere, si è limitato ad attaccare soltanto una piccola percentuale di qualificati o professionisti, che esistono su questo nostro mondo corrotto. Lavoratori i quali fanno mestieri che sono un po' umilianti per se stessi e non mi venga a dire che sono dei privilegiati. Dunque questo articolista ha cominciato dal Cameriere è passato ai Portalettere, agli incaricati alle immondizie e si è soffermato ai Portinai, facendo capire a queste categorie di lavoratori che se rifiutassero le mance sarebbero guardati più degnamente e godrebbero maggior stima. Secondo il mio punto di vista in questo mondo corrotto e burocratico, qualsiasi categoria di lavoro o di impiego, dovrebbe essere poco stimato. Vorrei, gradualmente salire qualche gradino di questa enorme scala sociale.

Come ripeto il signore che ha scritto ha attaccato gente che lavora e che se prendono qualche mancia la prendono senza obbligare nessuno a dover sborsare soldi. Purtroppo a questo mondo c'è tanta gente che prende mance, ma il signore si è soffermato ai Portinai. Perchè non è proseguito oltre?

Ci sono tante e tante categorie di lavoratori ed impiegati e di professionisti che prendono mance, le prendono sotto altri aspetti ma sono sempre mance.

Prendiamo ad esempio l'Amministratore di case, non prende mance direttamente dall'inquilino, ma le fa saltar fuori maggiorando le spese. Nelle piccole e grandi aziende ci sono capi reparti, ragionieri, direttori ispettori che ricevono salami, bur ro, polli e tante altre cose dai soliti tuffiani, perché questi ultimi possono ruffiani, perchè questi ultimi possano progredire ed avanzare di carriera, anche se non sono mance in soldi sono mance in natura; ma son semprePoimance.basta trovare la strada giusta (E naturalmente dare buone mance) un individuo può avere l'appartamento quasi subito, delle case popolari oppure della INA casa; se, ancora questo individuo, avrebbe bisogno di qualche documento importante, che andando per via burocratica ci vorrebbero mesi e mesi prima che arrivi, basta qualche conoscenza e

Una precisazione

Dato che siamo in tempo di libertà voglio esprimere un mio particolare giudizio sull'articolo che « Voci dell'A.T.M. » ha pubblicato il 15 ottobre u. s. il quale parlava dei risparmi sul Reparto Vigilanza. La cosa che più mi ha fatto meraviglia è che l'autore si è astenuto di firmare, senza pensare che la gente avrebbe mormorato, avrebbe fatto commenti come le donnette da balcone, mentre ora cerca di scoprire il responsabile per dare una lezione, ma non avendo l'esito desiderato, al posto del cavallo cerca sfogarsi con la sella...

Lo scrivente avendo fatto parte come collaboratore del giornale « Voci ctell'A.T.M. » prega il responsabile di pubblicare queste poche righe per dimostrare ai maligni che il segnalato, quale autore dell'articolo, è estraneo alla faccenda, quindi nulla può servire lo sguinzagliare dei... (senza pitigri) che annusano ovunque in cerca della preda per farne un processo in separata sede...

Per quello riguardante la volante non vedo la necessità che questi uomini possono essere adibiti ad altri lavori, perchè fa sempre piacere la loro presenza (nei depositi) di quattro puntate in una solo giornata, come si è verificato al deposito Messina che fra tutte le altre cose, può con orgoglio vantare il primato di tanta collaborazione dovuta alla grande familiarità...

Colgo l'occasione per farmi perdonare da quel dirigente che mi ha sconsigliato scrivere su « Voci dell'A.T.M. », ma le circostanze mi hanno obbligato a difendermi da questa battuta di caccia (fuori programma) che si fa sempre più serrata, alla ric e r c a dell'uomo fantasma che ha preceduti i tecnici, insegnando loro la via più breve dell'economia... Tagini Emilio

lasocietà corrotta

soldi alla mano, per averlo quasi su bito. Ci sono anche Ingegneri di scuola guida che con qualche migliaio di lire ti danno la patente senza esami. C'è stato lo scandalo delle banane e anche, lì l'individuo in carica riceveva bustarelle di mancia a parte. Poi ci sono stati tanti altri scandali e c'è tanta altra gente, di diverse professioni che a citarli tutti ci vogliono fascicoli e fascicoli di carta. Ed ora mi dica sig. A. M. perchè queste persone non si vergognano a prendere queste mance?

Forse perchè questi professionisti da mè citati le mance le prendono con più eleganza e con più sitle : Non lo fanno mostrandosi in pubblico, come i Camerieri, i Portalettere e tutti i personaggi da lei citati. Vede egregio signore questi professionisti da me citati non si umiliano per niente, e chissà quanti altri professionisti altolocati ricevono mance e doni di ogni genere! E non pensi che rinunciano a tutto questo, poichè ro ne fanno un secondo stipendio : Vede che anche loro la Dignità se la mettono sotto i piedi! Lei dice di abolire le mance, non crede che sia una cosa un po' ardua? Ed ora vorrei chiedere per il disturbo che ho arrecato alla suddetta Direzione « Voci dell'A.T.M. » di scusarmi. Distinti saluti.

Caro lettore, la lettera che, com'era tuo desiderio, abbiamo pubblicato merita una breve risposta. E' vero, come tu affermi, che viviamo in una società corrotta ove, specie nelle alte sfere impera "l'era della bustarella" che agevola prati-

che di ogni genere e valore che diversamente dormirebbero sogni tranquilli nelle braccia della burocrazia. Gli scandali piccoli e grandi che in continuazione si susseguono, sollevano un velo sulla corruzione che ormai investe i più alti strati del potere economico, sociale e statale della borghesia italiana.

Tutto ciò è vero ma in questa società corrotta vi è anche la classe dei lavoratori, degli sfruttatori che non solo non è corrotta ma combatte con energia questo insano sistema che pesa sulle sue spalle.

Le stesse lotte sindacali (per non parlare di quelle politiche condotte dai partiti della classe operaia) ten dono a conquistare oltre ad una giuche rendono più dignitosa la loro osta retribuzione, norme ed accordi pera eliminando le pelose v regalie e la politica partenalistica del padrone nella fabbrica.

E' grazie a queste lotte che alcune categorie di lavoratori (ra cui i portieri) hanno avuto il giusto riconoscimento della loro opera e, con esso, un regolare contratto ed una retribuzione che gli consente una vita dignitosa. E' rimasto, però il vezzo delle mance, vezzo che non scomparirà tanto presto.

Ho voluto dirti tutto questo perchè ti possa rendere conto che la critica fatta da "A. M. " che è un pensionato della nostra azienda, non partiva dal concetto di colpire (o scoprire) la disonestà di questo " mondo corrotto" con il criticare le mance date ai portieri od ai camerieri ma, piuttosto, dalla aspirazione che eliminato questo brutto vezzo, queste categorie si sentono più unite agli altri lavoratori nella lotta contro la corruzione, per un mondo più giusto e più umano.

Continua la polemica noli' A. N. S. I.

Cara « Voce » Leggo sulla « Voce » del 20-9-'64 le norme per il congresso dei Sott'UFFICIALI D'ITALIA, in un comunicato a parte verrà diramato l'invito del Pres. Calace Carlo Trovo ancora sulla « Voce » del 15-10-'64 un comunicato dell'Associazione Nazionale Sott'Ufficiali che dice: Rendo noto agli associati della Sezione A. N. S. I. - A. T. M. che la Presidenza provvisoria della sede Comunale ANSI di Milano, presieduta dal sig. Carlo Calace, è stata sciolta e che in sua vece è stato nominato un Commissario. Per tanto ogni iniziativa da parte del suddetto sig. Calace è arbitraria e come tale deve essere segnalata alla Presidenza della Federazione Provinciale Anci di Milano per i provvedimenti del caso firmato. Il Presidente cav. Grossano sempre nella medesima « Voce », (nella pagina tempo libero) appare la circolare n. 380 del 849-'64 ove è detto:

Cari amici Sciolgo la riserva di cui alla mia circolare n. 190 del 4 Giugno u. s. per assicurarvi che la Presidenza Nazionale dell'A. N. S. I., si sta muovendo finalmente, a favore della categoria tutta, dopo un periodo di inattività. Speriamo in bene. La mia inattività di quest'anno che qualcuno di Voi mi ha rimproverata è giustificata da diverse ragioni, fra le quali le passività della P. N. e questa vi è l'ostruzionismo da parte del Presidente provvisorio della sede A. N. S. I. di Milano che in armonia con il suo Consiglio Direttivo non vedeva la particolarità mia a favore dei Tranvieri, importa loro solo a feste danzante settimanale presso il Ristorante Fiorentina, alle quali prendevano parte unicamente stranieri della categoria.

Questo come è ovio mi ha fatto perdere le staffe. Ad ogni modo il mio dovere, dato la Vostra fiducia, mi impone di riprendere i problemi più importanti quindi guardiamo il futuro con serena speranza. Il Pres. cav. Nino Grossano Sino al lontano 1954, rispondendo a una circolare in data 28-1-'54 e firmata dal sig. Grossano presidente provvisorio dalla associazione Sott'Ufficiali in Congedo, indirizzata a tutti i soci e ai componenti del Consiglio. Scrissi sulla « Voce » una

Rep. vigilanza

Le guardie debbono avere una chiara prospettiva

Cara « Voce a ho letto sul tuo giornale un articolo riguardante il Reparto Vigilanza.

Sono anch'io una guardia (categoria A e trattamento della cat. C) e in 13 anni di attività non ho avuto mai la possibilità di migliorare o di trasferirmi in altro reparto. E sì che in questi 13 anni sebbene sia facile per noi guardie avere rapporti, non ne ho mai avuto uno.

Tu sai come nel nostro Reparto si fanno le promozioni, quando si fanno : non esiste nè un regolamento nè si bandiscono concorsi e quindi che si bandiscono concorsi e quindi chi passa, passa per meriti... speciali.

Nel tuo articolo metti giustamente in rilievo che mentre a noi guardie non è permesso migliorare, nel nostro ufficio vigilanza le promozioni avvengono regolarmente. Ora non so chi ha deciso di fare economie... sempre su di noi s'intende. Così facendo ritorneremo ai tempi del Generale della Rovere : ci spezzetteranno gli orari, non avremo nessuna possibilità di miglioramento e-non si avrà più neppure il tempo di mangiare in santa pace.

Cara « Voce », il nostro Reparto costituito per 1'80 per cento di giovani sui quali pesa la triste prospettiva di andare a fare il pulitore (e tornare indietro anche come paga).

Ma è mai possibile che nessuno si interessi di noi e della nostra sorte?

No nti sembra una cosa vergognosa?

Anche i sindacati, con il loro silenzio non sembra contribuiscano a risolvere i nostri problemi, eppure anche noi facciamo parte della grande famiglia della Azienda Tranviaria

paghiamo regolarmente le trattenute sindacali. Lettera non firmata

Caro lettore, mi rammarica il fatto che tu non abbia voluto firmare la tua lettera. Bisogna avere sempre il coraggio delle proprie azioni, la forza altrui è spesso frutto della nostra debolezza.

Ritengo opportuno risponderti per sdrammatizzare le paure e le preoccupazioni che esprimi. Anche se (bisogna riconoscerlo!) poco si parla della situazione e delle prospettive del Corpo Vigilanza, i sindacati debbono discutere e definire con la Direzione questo problema che si trascina ormai da troppo tempo.

REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE

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dal titolo: « Cosa succede all'A. N. S. I.? » Grossano a conoscenza della mia lettera, è andato su tùtte le furie, e minacciava di denunciarmi. Essendo a conoscenza di come andavano le cose nella nuova Assoc. dell'ATM, facendo parte del Consiglio fino dal nascere della Assoc. con la responsabilità Organizzativa, e non trovandomi con il Presidente, data la sua nostalgia, la sua impulsività, questo con un pretesto qualsiasi mi fece allontanare dalla carica, e dalla Associazione. Questo non è soltanto il mio caso, e il caso di tutti, perchè hanno dovuto tutti allontanarsi della Associazione.

Il Presidente, parla delle consorelle, sappiamo tutte queste associazioni dell'A.T.M. son sempre state in piena efficienza. Come la Combattenti e Reduci, che è arrivata a 2000 associati; L' A. N. P.I., che continua nella sua instancabile attività che, ora, durante il ventennale della Resistenza ha preso numerose inniziative (Inaugurazione nei depositi delle Lapidi dei 44 Partigiani, Rievocazione degli Scioperi del Marzo '43-'44 ecc.) La Mutilati e Invalidi. e in tutte queste associazioni non vi è mai stata Crisi.

Allora avevo ragione io con il mio articolo del 1954 che ha fatto perdere le staffe al Presidente, (Un buon Cavaliere non deve mai perdere le STAFFE).

Domandiamo, come mai che questa Associazione non ha mai potuto avere un locale nella Azienda come le Consorelle? Quanti sono gli Associati? Sembra imposibile che dopo venti anni che il popolo con la Resistenza ha schiacciato la Monarchia il Fascismo, si parli ancora di Commissario, come ai tempi che furono e che non devono mai più ritornare. Si dice che in Sezione si ballava, che partecipavano gli estranei. Quando eravamo militari, in Caserma oppure in Trincea non si ballava; ora siamo civili. e abbiamo il dovere di costudire la famiglia e anche di divertirci. Si dirà che esiste uno Statuto, ma questo bisogna cambiarlo come è stato cambiato lo statuto Monarchico Fascista.

Questa mia lettera non vuol essere polemica ma credo, critica e Costruttiva.

Davide Crippa

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VOCI DELL A T IL
lettera
Dai depositi - 7

DISCUTIAMO SULL'ACCORDO DELL' ANZIANITA'(Bienni)

LA LETTERA RICEVUTA

Voci dell'A.T.M. - Via Barletta, 11

Un gruppo di dipendenti dell'officina.A.T.M. Zara, a nome anche dei circa 1400 che si trovano nelle medesime condizioni, fa presente alle sopracitate organizzazioni e giornali che la situazione riguardante gli scatti biennali, per quanto riguarda il personale assunto dal 1-1-1951 al 31-5-1952, è semplicemente paradossale.

Ciò risulta chiaro quando si consideri che due dipendenti pari qualifica, l'uno assunto nel suddetto periodo, l'altro dopo il 1-6-1952, il primo percepisca oltre L. 4000 nette mensili in meno del secondo che è stato assunto dopo; ciò non solo si trascina da dieci anni, sia pure per una cifra inferiore, ma si trascinerà per i prossimi quattro anni per la citata somma.

Forse che il dipendente assunto in tale periodo sia menomato fisican-Onte o psichicamente? Da una piccola inchiesta effettuata, ciò non risulta.

Sappiamo benissimo quali siano state le ragioni in base alle quali nel 1953 è nata questa sperequazione del 2,50% oggi divenuta di fatto del 5%, ma pensiamo anche che da allora molta acqua è passata sotto i ponti e ben tre o quattro contratti di lavoro sono stati firmati.

Nell'ultimo contratto, valido dal11-6-1964 per ciò che riguarda gli scatti, sarebbe stato sufficiente che la clausola operativa avesse solamente detto che tali scatti fossero conteggiati dalla data di assunzione e non con le solite elucubrazioni che lasciano sempre delle scappatoie, guarda caso a favore del datore di lavoro.

Ora si chiede che almeno in sede aziendale, durante le prossime trattative, venga eliminata tale sperequazione.

Sperando di vedere pubblicata la

presente con una nota di assicurazione in merito, in quanto ciò che esponiamo è già stato fatto presente a qualche rappresentante della C. I. A., ottenendo quale risposta che il sindacalismo non è pane per tutti, ma solo per pochi ed altre cose del genere.

Ossequi (seguono molte firme)

La giusta tecnica dell'accordo

Col 1° giugno 1964, indipendentesi sarebbero dovuti istituire due ulteriori bienni convenzionali: il biennio 80 per gli assunti nella seconda metà del 1952 che maturavano il loro normale scatto nella seconda metà del 1964 e il biennio 89 per gli assunti prima del 2-12-1950 che maturavano al 1° giugno 1964 uno scatto del 5 per cento sull'indennità di con-

Nostre considerazioni

Alla lettera inviataci da un gruppo di lavoratori assunti nr.:110 sfortunato periodo che intercorre 'al 2 gennaio 1951 al 1° maggio 1952, abbiamo voluto dare una risposta tecnica dalla quale si rileva come le trattative relative ai bienni sono state condotte con un determinato metodo che, pur essendo fondamentalmente giusto, ha provocato un'ulteriore acutizzarsi delle sperequazioni determinate dalia applicazione dei precedenti contratti.

Siamo concordi, e con noi credo anche i firmatari della lettera, nel ritenere positivo l'accordo degli scatti biennali che ha non solo unificato gli scatti A e B e quindi creato le condizioni per eliminare in fu turo sperequazioni e confusioni inutili, ma ha istituito un nuovo scatto del 5 per cento.

Possiamo anche considerare in senso positivo la posizione assunta dai sindacati che, nella applicazione tabella n.

valore Mensile (cat. D)

tecnica dell'accordo, è riuscita a far dare un ulteriore aumento ad un gruppo di lavoratori. Ciò che riteniamo giusto è che in sede aziendale ci si muova per eliminare l'evidente sperequazione che si è v e n u t a a creare (vedi tabella n. Come si può notare l'assunto nel gennaio 1951 viene a percepire 3.100 (ci si riferisce al guidatore) in meno di quello assunto nel maggio '52. Ma vi è di più, il lavoratore assunto nel 1951 viene ad essere inquadrato nello stesso biennio di quello assunto nel primo semestre del 1954, cioè 3 anni dopo. E' evidente la sperequazione creata da un tenicismo giusto forze se esaminato da un punto di vista della meccanica •dell'accordo ma essenzialmente ingiusto nella realtà della sua applicazione; è evidente che davanti a questa situazione i sindacati non possono rimanere insensibili.

Sono convinto che alla prima occasione, dato che sarebbe pazzesco oggi chiedere la revisione di un accordo Nazionale che ha dato alla categoria grosse conquiste, i sindacati chiederanno, aziendalmente o nazionalmente, di porre termine a questa sperequazione che, diversamente, si riperquoterà sugli assunti nel 51-52 per altri 4 anni. L'occasione propizia potrà forse verificarsi durante il prossimo rinnovo delle com- petenze accessorie.

tingenza. In conseguenza del nuovo contratto nazionale invece, sempre dall'1-61964, si sarebbe dovuto istituiremantenendo i bienni convenzionali - un ulteriore biennio che denomineremo biennio 99, in quanto gli scatti d'anzianità venivano aumentati del 5 per cento, dal 30 al 35 per cento.

I bienni convenzionali avrebbero dovuto essere i seguenti:

Vedi tabella n. 1

L'accordo nazionale però, oltre ad istituire un nuovo scatto del 5 per cento (non puù, sulla paga o sulla contingenza ma sulla intera p a g a conglobata, stabilisce anche L'UNIFICAZIONE degli scatti di tipo A (sulla paga) e di tipo B (sulla contingenza). Pertanto i bienni d'anzianità sono stati così denominati e raggruppati:

Vedi tabella n. 2

Come si vede, mentre i bienni 21, 33, 45, 57, 79, 89 e 99 pur mutando denominazione rimangono invariati come valore, i seguenti bienni cambiano denominazione e valore : il biennio 56 diventa il biennio 5', con un aumento del 2,5 per cento sulla contingenza; il biennio 68 diventa il biennio 6', con un aumento del 2,5 per cento sulla contingenza e un aumento del 2,5 per cento sulla ex paga base;

-- il biennio 69 diventa il biennio 6°, con un aumento del 2,5 per cento ex paga; il biennio 80 diventa il biennio 7°, con un aumento del 2,5 per cento sulla contingenza e un aumento del 2,5 per cento sulla ex paga base.

Il biennio 99 che diventa 1'8° biennio, è attribuito ai lavoratori che alla data dell'1-6-1964 avevano maturato (o matureranno) da più di due anni lo scatto d'anzianità di tipo A. In altri termini viene ripristinato la decorrenza degli scatti d'anzianità secondo la data d'assunzione (con l'aggiunta s'intende dell'anzianità dovuta ai bienni di guerra). Esaminiamo ora l'altra questione;

quella relativa al fatto che vi sono lavoratori assunti successivamente ad altri che si trovano inquadrati in un biennio superiore.

In base all'accordo nazionale 1 aprile 1953 i primi due scatti di tipo B sulla contingenza sono stati attribuiti nella misura del 2,5 per cento o del 5 per cento a seconda che fossero maturati prima o dopo il giugno 1956.

Lo stesso meccanismo è stato stabilito dall'accordo nazionale 3 dicembre 1958 per gli ultimi due scatti di tipo A sulla ex paga base, che erano del 2,5 per cento poi unificati nel 5 per cento con l'accordo nazionale dell'agosto 1961 con decorrenza 1 giugno 1964. uesto Qaspetto lo tralasciamo per non complicare l'espo- sizione.

Per effetto del congegno stabilito per gli scatti sulla contingenza si ebbero le seguenti posizioni per gli as sunti prima del 1° maggio 1952: Scatti sulla indennità di contingenza Per effetto dell'unificazione gli assunti nella seconda metà del 1952 - che avrebbero dovuto essere inquadrati nel biennio convenzionale 80 - vengono inquadrati nel biennio 7°, non esistendo più bienni con valori inferiori al 5 e suoi multipli. Con questo vengono a beneficiare di uno scatto d'anzianità in più rispetto a quelli assunti prima di loro. Per concludere.

L'accordo nazionale ha istituito per tutti un nuovo scatto del 5 per cento.

Tutti continuano a percepire il valore degli scatti d'anzianità secondo il loro diritto di acquisizione bien- nale.

L'accordo ha portato maggiore chiarezza nel computo degli scatti d'anzianità, sia pure creando inizial- mente confusione.

Il solo difetto dell'accordo, se difetto si può chiamare, è quello di dare a un gruppo di lavoratori un trattamento superiore a quello che sarebbe loro spettacol.- Trattamento superiore che non danneggia minimamente il diritto degli altri lavoratori, i quali percepiscono la loro giusta spettanza in merito agli ultimi accordi acquisiti.

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(*) Prendiamo ad esempio il grado A in quanto gli scatti sulla vecchia paga base all'ATM si differenziano secondo i gradi.

degli scatti nuovi bienni su paga su ex paga conglobata base grado A (*)

(*) come nella tabellina precedente prendiamo ad esempio gli scatti del grado A. Malgrado l'unificazione, all'ATM si mantengono ancora gli scatti sulla ex paca base in quanto tali scatti sono superiori a quel- li previsti dai contratti nazionali.

Tabella N. 3 prima assunti

1952 prima nella assunti metà del

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8 - Nostri problemi VOCI DZLL'A.T.IL •
Periodo Biennio assunzione dal 2-5-51 al 1-5-52 6 18.733 dal 2-5-52 al 1-6-52 7 21.855 dal 2-6-52 al 1-6-54 6 18.733
Tabella N. 1 Bienni con- valore venzionali dei bienni su quota Percentuale degli scatti zonale 10 21 3.454 50/0 33 6.909 10 45 10.363 15 56 12.999 20 57 13.817 20 68 6c 15.199 16.017 25 25 79 16.540 25 80 17.901 30 89 19.262 30 99 20.938 35
bienni
percentuale
• 8 20.938 35 9 6 16.540 25 14 7 19.262 30 14 6 16.540 25 14 6 16.540 25 14 7 19.262 30 14 5 5 3 4 2 13.818 20 14 13.818 20 14 10.364 15 10,5 3.454 6.908 5 -% 3,5 -°o 10% 7%
Tabella N. 2
nuovi
1952 1° scatto 2,5% 2,5% 20 scatto 2,5 2,5 3° scatto 5 5 4° scatto 5 5 5 scatto 5 5 6° scatto 5 5 Totale 25% 25% 27,5%
del
MILANO
A. T.M.
su
di conting. su vecchia paga base (grado
(*) 5% 10 15 17,5 20 22,5 25 25 27,5 30 35 8,5% 17 25,5 34 34 36,5 36,5 39 41,5 44 44 ex bienni convenzionali valore ex bienni nuovi bienni 10 21 33 45 56 57 68 69 79. 80 89 99 3.454 6.909 10.363 12.999 13.817 15.199 16.017 16.540 17.901 19.262 20.938 nella seconda metà del 1952 2,5% 5 5 5 5 5
A
A.T.M. L. 26.500 L. 22.500 10 L. 15.000 L. 12.000 10 L. 35.000 L. 27.000 10 L. 25.000 L. 18.000 10 L. 13.000 L. 10.000 10
-
indennit.
Prezzi di vendita
rate di pagamento al pubblico (in contanti)
rate ai dipendenti

'or TEMPO LIBERO 'o"

Un teatro popolare al servizio di tutti

Il teatro è una delle torme più antiche della civiltà popolare, na' vissuto a lungo nelle piazze italiane, s'è mescolato spesso alla vita per riconoscersi, grande o piccolo specchio dove L'uomo si guarda: per questo, perchè bisogna sapere come una torma d'arte sia nata nella storia e cosa si vuole da essa, il Piccolo Teatro, già alle sue origini, ha voluto essere un teatro per tutti e, particolarmente, per chi lavora, studia, produce, vive nella collettività, un « pubblico servizio ». Oggi, a diciotto anni dalla fondazione, il Piccolo conferma la sua prima ragione di vita e la attua in misura più ampia: la nuova stagione sarà popolare per la scelta dei testi, per il modo come essi parleranno al pubblico e per la politica dei prezzi. Un teatro di seicento posti costringeva la sua Direzione a stabi lire prezzi differenziati, ad accordare sconti e facilitazioni destinate a favorire l'accesso al teatro di coloro che lavorano tutto il giorno e hanno esigenze non inferiori agli altri, gli stessi diritti di elevazione culturale, di presenza attiva nella società, di intervento nello sviluppo della civiltà. Oggi, disponendo di due sale — la tradizionale sede di via Rovello e il Lirico con i suoi millesettecento posti — il Piccolo può fissare un prezzo uguale per tutti, accessibile, tale da abolire ogni discriminazione. Basterà andare al botteghino del teatro: con biglietti da ottocento a milleseicento lire si potrà assistere agli spettacoli della stagione (e, con gli abbonamenti, spendendo ancor meno). Non ci saranno « prime » per un pubblico ristretto e serate a carattere «popolare »: il teatro sarà a disposizione di tutti. Di questa civilissima forma di partecipazione, gli abbonati costituiranno il fondo permanente, necessario per garantire una continuità alla vita teatrale non soltanto pratica se essi formeranno il nucleo che discute, offre agli altri un orientamento, una prospettiva. Tanto più viva e nuova apparirà, nel suo contenuto sociale e culturale, la prossima stagione del Piccolo quanto più ampia e consapevole sarà la partecipazione di coloro ai quali il teatro è destinato.

C'è, un legame profondo tra teatro popolare e vita popolare, tra scena e collettività: Goldoni ha scritto le « Baruffe chiozzotte » — che inaugurerà l'anno teatrale al Lirico con la regia di Giorgio Strehler — portando sul palcoscenico i pescatori di Chioggia, un mondo che il Settecento italiano scopriva avviandosi verso una idea di popolo che doveva diventare sinonimo di unità nazionale, di società nazionale. Noi non pensiamo che un teatro abbia, semplicemente, bisógno di un pubblico popolare per diventare popolare »: diciamo che esso nasce dalle idee che lo animano, dalla regia, dalla recitazione, dalla scelta dei testi, dalla organizzazione delle sue sale di spettacolo, da una voce e da una figura capaci di apparire chiare, umane, poetiche alla collettività, cioè universali: e questo il pubblico dei lavoratori è chiamato i a scoprire, discutere, assimilare poichè si tratta di un patrimonio suo.

Ecco perchè l'appuntamento di novembre, nelle due sale di via Rovello e del Lirico, ha doppio valore: per chi lavorerà sul palcoscenico e per quanti si raccoglieranno alla sera, in platea, quando il sipario si aprirà per chiamare alla ribalta i personagggi delle Laude ' di Molière e di Goldoni, di Shakespe a-

L'angolo del Buonumore

LA HAYE

re e di Brecht, degli autori contemporanei, Kipphardt e Di Mattia. E non sarà la sola occasione: dibattiti, incontri, conferenze, contribuiranno ad avvicinare sempre più il pubblico alla scena: perchè la realtà popolare di un teatro diventa umana, semplice, libera dalla stessa « funzione » dell'attore che si traveste e si trucca per restituirci qualcosa di noi stessi e della nostra storia di uomini, se stabilisce un contratto profondo, amichevole con la collettività.

L. F.

Piccolo teatro città di Milano

Ente Autonomo

direzione P. Grassi - G. Strehler

Palazzo del Broletto, via Rovello 2. Biglietteria tel. 872.352-877.663. Ufficio abbonamenti, via Rovello, 6 tel. 873.585-867.208.

Programma stagione 1964-65

Diciannovesima dalla fondazione Spettacoli ìn abbonamento

TEATRO LIRICO

Tagliando 1: Le Baruffe Chiozzotte di Carlo Goldoni regìa di Giorgio Strehler

Tagliando 3: Il gioco dei potenti (da « Enrico VI » I-II-III) di William Shakespeare regìa di Giorgio Stlehler

Tagliando 5: Il Mistero della Natività, Passione e Resurrezione di Nostro Signore laudi medioevali dei secoli XIII e XIV riunite ed elaborate da Silvio D'Amico regia di Orazio Costa

PICCOLO TEATRO

Tagliando 2: Sul caso di J. Robert Oppenheimer di Heinar Kipphardt allestimento di Giorgio Strehler e Cioni Carpi, Gigi Lunari, Enrico Job, Virginio Puecher, Fulvio- Tolusso

Tagliando 2: Il Signor di Pourceaugnac di molière nuova traduzione di Ruggero Jacobbi regia di Eduardo De Filippo

Tagliando 4: La Lanzichenecca di Vincenzo Di Mattia novità assoluta regia di Virginio Puecher

Tagliando 4: L'anima buona di Sezuan di Bertolt Brecht regia di Giorgio Strehler

CONDIZIONI DI ABBONAMENTO A 5 SPETTACOLI SUI 7 IN CARTELLONE di cui 2 da scegliersi nelle alternative proposte

Poltrona di platea . . . L. 6.500

Poltroncina di platea . . L. 4.200

Balconata L. 3.300

Nell'abbonamento ad ogni ordine di posti è compreso:

Tagliando 1: per Le Baruffe Chiozzotte

Tagliando 2: per lo spettacolo da scegliersi fra: Sul caso di J. Robert Oppenheimer e Il Signor di Pourceaugnac

Tagliando 3: per Il gioco dei potenti (da « Enrico VI »)

Tagliando 4: per lo spettacolo da scegliersi fra: La Lanzichenecca e L'anima buona di Sezuan

Tagliando 5: per Il Mistero

Abbonamento al giornale del Piccolo Teatro. Diritto di prenotazione preventiva gratuita da comunicare al btteghino dei Teatri cui lo spettacolo si riferisce.

I dipendenti dell'ATM possono, tramite il Circolo Ricreativo, pagare gli abbonamenti a rate mensili trattenute sulla retribuzione.

L'impresa di uno sconosciuto ladro che ha operato nottetempo in un ufficio di questa città è stato enormemente facilitato da alcune particolari circostanze.

La portineria era deserta ed essendo la portiera andata al cinema aveva lasciato un biglietto così concepito: «La chiave è al solito posto dentro il vaso dei fiori ».

Una volta entrato nel locale il ladro ha trovato sopra un tavolo una chiave con appeso un cartellino. C'era scritto: « Chiave della cassaforte ».

GLI ORDINI

Per ordine del capitano, il sergente ha incaricato un allievo ufficiale di far muovere un drappello di soldati. Ed il malcapitato comanda: — Attenti! Presnt-arm!

Siete pazzo! — borbotta il sergente — quei soldati non hanno il fucile!

E' vero! — fa l'allievo ufficiale confondendosi. Poi si riprende e comanda: Pied'arm!

L'ARGOMENTO

In fabbrica, il capo del personale chiede a un operaio: Giusto voi! Da dove venite? Dal barbiere — risponde l'operaio.

E così vi fate tagliare i capelli durante le ore di lavoro? -- Che c'è di strano? Forse i capelli non crescono anche durante le ore di lavoro?

TRE MESI

Una donna incinta stava

salendo a stento la scala che conduce alla Cupola di S. Pietro. Un provinciale, che pesava oltre cento chili, la seguiva sbuffando come un bue. Ad un certo punto chiese:

Dite, signora quanto ci manca?

Tre mesi.

Allora può andare al diavolo la Cupola e anche Michelangelo! — e fece dietro-front.

o

I SORPRESI

Carlo, che si vanta di saper usare le parole, è molto occupato a stringere fra le braccia la bella servetta, qundo improvvisamente entra nella stanza la moglie.

Sono sorpresa! dice dopo un istante di perplesstià la signora. Ma Carlo interrompe:

Non è esatto, cara. Tu sarai sbalordita, siamo noi a essere sorpresi!

Circolo Ricreativo A.T.M.

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Le prenotazioni vengono accettate dai fiduciari del Circolo Ricreativo, presso i Depositi, oppure presso la Segreteria in Piazzale Medaglie d'Oro, 2.

VOCI DELL'A.T.M
sindacale
LEGGETE Rassegna
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go- TEMPO LIBERO -0P

SEZIONE MOTOCICLISTICA

Scadente attività della Sezione Motociclistica

La Sezione motociclistica del Circolo Ricreativo dell'A.T.M. ha chiuso il 6 ottobre la sua attività mototuristica, attività di considerare con un bilancio alquanto deludente in confronto agli anni passati, considerando anche l'esiguo numero degli iscritti al gruppo « circa 50 contro i 150 e più degli anni scorsi ». Prima di tutto, l'assemblea dei soci per l'elezione del nuovo comitato tecnico si è svolta con molto ritardo, ed è andata quasi deserta, in modo che la tradizionale apertura delle manifestazioni moto-ituristiche che doveva avere inizio nella giornata del l° maggio « Festa dei lavoratori » non si potè effettuare. Alcune altre non vennero effettua-

Comunicato al personale dell'ATM

A partire da questi giorni il Circolo Ricreativo mette a disposizione del personale dell'A.T.M. - M.M. una nuova possibilità assistenziale per quanto riguardano i viaggi e le vacanze dei lavoratori dell'A.T.M.M.M. Il pagamento potrà essere effettuato a rate, con le seguenti possibilità:

soggiorni in varie località italiane e estere viaggi in aereo o lunghi viaggi in vagone-letto lunghi itinerari individuali sia turistici o visite a Mostre all'estero. IL VICE PRESIDENTE CoLmonico Biagio

I RECENSIONE I

LETTERATURA SOVIETICA

VITTORIO STRADA - Letteratura

1953-1963 - « Orientamenti » - Pagine 368 . . . . . . .L. 3.200

Vittorio Strada è nato a Milano nel 1929. Nel 1957 ultimò gli studi di filosofia in quell'Università con una tesi, difesa dal prof. Antonio Banfi, sull'epistemologia dialetticomaterialistica. Nello stesso anno si trasferì a Mosca, dove si trattenne fino al 1961 presso la Facoltà di filologia della Università M, V. Lomonosov, dedicandosi allo studio della letteratura russa moderna.

Questo libro comprende una buona parte degli articoli e saggi sulla letteratura del « disgelo » che l'autore è andato pubblicando, a partire dal 1956, sui giornali e riviste. Lungi dal pretendere a una fredda spassionatezza, l'autore, pur delineando in modo oggettivo termini ed episodi del dibattito culturale in atto nell'URSS, si impegna a favore delle forze letterarie di rinnovamento che hanno tratto e traggono la loro energia e le loro speranze del « nuovo corso » aperto dal XX Congresso del P.C.U.S.

Il libro presenta quindi un indubbio interesse, tanto più che esso è, e non solo in Italia, il primo tentativo non dilettantistico e improvvisato di esaminare da vicino un intricato movimento di opinioni e aspirazioni, il «disgelo » appunto, che tanta appassionata attenzione suscita e continuerà a suscitare nel mondo.

AFFERMAZIONE DEGLI ATLETI ITALIANI ALLE OLIMPIADI DI TOKIO

te per l'esiguo numero dei partecipanti, ed altre per avversità atmosferiche.

Se non erro, ne vennero effettuate solo 4, fra le quali la più importante è stata il giro delle Dolomiti con soli 14 partecipanti.

Vi era pure in programma una gita moto-turistica culturale a Pisa per i giorni 28-29-30 giugno, ma anche questa venne sospesa perchè non si era raggiunto il numero dei partecipanti stabilito dal Circolo Ricreativo « Tra parentesi, voglio far notare che in questa occasione per arrivare in tempo ad iscriversi e parteciparse alla gita, qualche socio in vacanza fuori sede si è sobbarcato ad una sgroppata di oltre 500 km. con quale piacere si può immaginare ».

E per il solito raduno annuale degli autoferrotranvieri, chi ne ha saputo qualche cosa?

Non era forse il caso di rendere noto ai soci se veniva effettuato oppure no, spiegandone le ragioni?

Che ne pensano i membri del C. T. e del Circolo Ricreativo?

Possibile che non si senta più lo spirito sportivo fra i dipendenti del l'A.T.M.? Oppure qualcosa cosa che non riesco a capire, concorre ad allontanare sempre più gli aderenti al Sezione motociclistica?

Molti è vero, si sono orientati verso le 4 ruote, ma ne rimangono ancora moltissimi con le 2 ruote fra i dipendenti dell'A.T.M.

Perchè non si fa un'attiva propaganda fra questi, per convincerli della bontà e serietà di questo sport in modo che si sentano attratti ad i scriversi nella nostra Sezione, che è sempre stata all'avanguardia di tutte le manifestazioni sportive e culturali?

Molti si autodefiniscono sportivi solo per il motivo che tifano per l'uno o per l'altro sport, ma dal mio punto di vista ritengo sportivi solo coloro che hanno praticato o praticano dello sport.

I semplici tifosi, sono sempre pronti a giudicare benevolmente i loro idoli oppure denigrarli a seconda dei casi.

Ma per far questo, bisogna prima di tutto conoscere le sofferenze, le rinunce, ed i sacrifici che si sottopongono gli atleti di qualsiasi sport che praticano. Quindi mi rivolgo a tutti i tifosi nonchè sportivi di buona volontà, a voler stringersi e potenziare la nostra Sezione, incoraggiando il nostro organismo (Circolo Ricreativo) a diventare attivo, facendo conoscere alla massa dei tranvieri e specialmente ai giovani, il benessere fisico e morale che può procurare uno sport serio e sano.

13 OTTOBRE

Le olimpiadi di Tokio si sono chiuse e gli italiani possono ritenersi soddisfatti del numero degli allori riportati specie se si pensa alle agguerrite squadre degli altri paesi (specie l'U.S.A.) i cui atleti hanno fatto crollare numerosi record.

Ma anche queste olimpiadi dimostrano come gli italiani siano esclusi da quegli sport che necessitano non solo della volontà e della disciplina individuale, ma di una solida organizzazione ed attrezzatura sportiva.

Le nostre vittorie, salvo quelle dei ciclisti, sono vittorie individuali che denunciano la carente situazione dello sport di massa.

Immesso 250 kg, di novellame a Redecesio

Ci è lieto informare i pescatori tutti della nostra Sezione Pesca, frequentatori e non del laghetto di REDECESIO che il giorno 2 u. s. alle ore 9,30 è stata effettuata una importante immissione di novellame di carpa per- un ammontare di 260 kg. Il materiale che proveniva dagli al levamenti del vercellese, era in otiti me condizioni e di buona qualità. I conosciutissimi ciprindi, generosi nella crescita erano di razza mista, ossia parte « nostrani » e parte « rea li » o a specchi. Quest'ultima specie, di cui il nostro laghetto ne serba giganteschi esemplari e tuttora in buon numero, costituiscono la « caccia grossa » di buona parte dei pescatori di « fondo » i quali, a buon profitto specie nel tardo autunno ne catturano delle taglie migliori. Con l'ultima gita del giorno 18 ottobre, si chiude un anno di attività della Sezione Pesca, attività che per l'avvenire il Comitato Tecnico si propone di intensificare di migliorare con la collaborazione di tutti i soci volonterosi, i quali, per primo atte pratico nell'interesse della propria Sezione, non dovrebbero mancare (impegni di servizio permettendo) all'assemblea annuale dei pescatori aziendali, che avverrà in un futuro non lontano, e comunque reso roto con sufficiente anticipo.

Le migliori canne nell'ultima gita a Scrivia e Agogna

Da tempo si assiste al fenomeno che i pescatori « neo licenziati » diano dei punti ai loro colleghi dalle licenze ingiallite dal tempo, sia per la osservanza rigida all'a b c delle elementari nonne di pesca, sia per il dinamismo proprio di coloro che sono inesauribilmente entusiasti. Sta di fatto che il socio FERRARI EDOARDO neo licenziato, che impiega il suo tempo libero a cercare di carpire a questo e a quello piccoli segreti, e che dedica l'intero periodc di sosta nel proprio turno di lavoro a « legare ami del 22 su lenze da 8/10& di millimetro anzichè consumare il pasto, è riuscito ancora ad essere il più bravo catturando ben 5 kg. di esilissime alborelle, poichè un cavedano di circa un chilo à scelto Ia libertà proprio quando, già catturato, lo stava magnificando agli amici.

Da rispettare anche i panieri dei pensionati: LEOPOLDO GRECHI, il più assiduo tra i veterani, Centinara Adriano, Fallini Beniamino, Magnanini e Spadari.

Non molti pesci, ma pregiati sono stati catturati dai sigg. FEDERICI. DALCO', BERNARDONI, MALACARNE.

Il C.T. della Sez. Pesca

L'URSS METTE IN ORBITA LA PRIMA NAVE

SPAZIALE CON TRE UOMINI A BORDO

Mosca:

Dopo il lungo volo i tre cosmonauti Komarov, pilota legorov, medico Feoktistov, scienz. posano

per i fotografi

LE DIECI MEDAGLIE D'ORO ATLETICA LEGGERA

km. 50 marcia: Abdon Pamich CICLISMO •

Velocità: Giovanni Pettenella

Tandem: Sergio Bianchetto, Angelo Damiano

Strada : Mario Zanin

BOXE

Pesi mosca: Fernando Atzori Pesi mediomassimi: Cosimo Pinto EQUITAZIONE

Concorso completo individ.: Mauro Ceccoli

Concorso completo a squadre: Mauro Ceccoli, Giuseppe Ravano, Stefano Angioni, Alessandro Argenton GINNASTICA

Corpo libero: Franco Menichelli • TIRO

Piattello: Ennio Mattarelli

I LAVORATORI STUDENTI

I giovani che non conoscono il tempo libero

Quale significativo ruolo rivestono coloro che si impersonano nella Società contemporanea protesa verso più alte mète.

L'uomo nella fase della sua maturità comprende maggiormente l'importanza della cultura, quale presupposto essenziale di un miglioramento delle proprie condizioni di vita e quelle della sua futura famiglia.

A tale proposito si sottolinea lo spirito di sacrificio non certo indifferente e trascurabile di quei lavoratori che non hanno avuto la fortuna ( ne... forse la voglia) di studiare in regolari corsi scolastici e che si accingono a studiare in condizioni disagiate.

I tempi cambiano grazie all'evoluzione, ed è in questa nuova generazione a volte tanto criticata che dimostra rendendosi cosciente del nuovo volto della società.

I dati 'dimostrano che ben , 2.690 nuovi iscritti frequentano dei corsi serali rispetto all'anno scolastico 1963-'64.

Lo spirito animatore dell'evoluzione è intenso quale espressione morale, intellettuale ed economica, vessillo di elevazione della dignità umana.

Il posto nella società a cui questi aspirano è pieno di sacrifici, sacrifici degni di rispetto ed ammirazione che a volte commuove l'animo umano; forse, per chi è esterno a questo sentimento « almeno così lo definirei » non può capire chi non esce la sera per divertirsi e dedica ogni sua ora libera, spesso rubandola al sonno, allo studio. Chi non si accorge, salendo su un tram tro alla più significativa scena della commedia umana, nel vedere questi studenti che dopo una giornata di intenso lavoro, la sera a volte non cenano, prendono i libri e si recano amorevolmente a scuola. Processione rituale di questi giovani i quali ognuno di loro impersona la vera essenza dell' uomo completo in tutte le sue parti responsabile del posto che occuperà domani nella società.

VOCI DELL'A.T.M. 10 -
SERGIO BIANCHETTO UNA DELLE MEDAGLIE D'ORO
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Leggete
SEZIONE PESCA

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