PERIODICO QUINDICINALE DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. - MILANO
Aumentano in due rate gli assegni familiari
Il 2 giugno il ministro del Lavoro, on. Bosco, ha riferito al presidente del Consiglio sugli ultimi colloqui avuti con i sindacati in merito alla questione dell'aumento degli assegni familiari, e dell'utilizzazione dei fondi INPS per le pensioni. A quanto abbiamo appreso il punto della situazione è il seguente:
il governo ha già pronto un disegno di legge sugli assegni famigliari nel quale si stabilisce che l'aumento degli assegni verrà corrisposto in due « rate »: la metà con decorrenza 1° ottobre 1964; la seconda metà a partire dal 1° aprile 1965;
La CGIL insiste per subordinare un accordo sugli assegni a precisi impegni relativi all'integrale utilizzazione dei fondi INPS (circa 1.00 miliardi) al fine di un aumento delle pensioni attuali e di una riforma che agganci la pensione alle retribuzioni all'anzianità di lavoro.
Per una maggior democrazia nell' A. T. M.
CABLI, COLOMBO e i lavoratori
La situazione economica del Paese viene riconosciuta difficile da tutti; l'inflazione che per anni aveva avuto un andamento regolare (in un'economia capitalistica essa è inevitabile è anzi considerata uno stimolo allo sviluppo; gli economisti la definiscono strisciante) ha assunto un ritmo abnorme che bisogna affrontare perchè l'economia del paese non precipiti nel caos.
Il padronato, tramite la sua organizzazione., la Confindustria, ha fatto sentire la sua voce nel corso della assemblea generale tenutasi nel marzo. Sono state confermate le tradizionali e grossolane analisi sulle origini delle attuali difficoltà della nostra economia: gli aumenti salariali conquistati dai lavoratori negli ultimi anni avrebbero aumentato i costi in modo tale da unon poter non aveer come conseguenza un aumento dei prezzi.
Inoltre le aumentate disponibilità finanziarie dei lavoratori avrebbero creato una domanda crescente di beni a cui l'offerta non si è adeguata, provocando in questo modo un, ulteriore motivo di tensione inflazionistica. All'esposizione teorica la Confindustria ha fatto seguire una serie di precise proposte tate a risolvere l'attuale situazione che possiamo sintetizzare come segue: blocco dei consumi, blocco dei salari accompagnato dalla liquidazione della scala mobile sui salari (che si risolve quindi di fatti in una riduzione dei salari) nessun, diritto ai lavoratori nelle fabbriche, no alla programmazione democratica.
La posizione del Governo di Centrosinistra fino a poche settimane là era quella di risolvere la congiuntura sfavorevole contrappanendo la programmazione e le riformedi struttura anche se in proposito spesso mancavano proposte precise; per risolvere i problemi urgenti il Governo aveva ottenuto dagli USA prestiti per 1.500 miliardi.
Poi la posizione del ministro del Tesoro on. Colombo, sollevata in modo scandalistico dalla stampa, dimostrava come nella stessa compagine governativa vi era chi più o meno apertamente sposava la tesi della Confindustria. Infine il rapporto del Governatore della Banca d'Italia Carli il quale senza troppi preamboli affermava che l'inflazione può essere fermata solo con il blocco dei salari (e il parziale blocco della scala mobile) e incentivando l'iniziativa privata.
Si è dunque giunti all'inevitabile conclusione di una società corrotta e superata che non sà trovare altro mezzo per risolvere, le inevitabili crisi che scaricarle sui meno abbienti. Il denaro accumulato dai capitalisti durante il " miracolo economico" e superato in speculazioni, investimenti errati, fughe di ingenti somme all'estero (si parla di 2.000 miliardi) deve ora essere risarcito dai lavoratori.
Così secondo i disegni della Confindustria, dei Carli, dei Colombo, degli Scelha i lavoratori che del miracolo economico hanno goduto le briciole, debbono sacrificarsi, rinunciare a quanto loro spetta affinchè i capitalisti possano tornare a rimpinguarsi di miliardi sotto la bene placida insegna del supremo interesse nazionale.
Luciano Pelagotti(Continua in 2' pag.)
La situazione interna dell'A.T.M. è tale da destare viva preoccupazione fra tutti i dipendenti. Questo stato di cose denunciato con forza dai sindacati, avvelena la vita interna dell'A.T.M. e contribuisce a determinare un dannoso senso di sfiducia e di risentimento Che ormai investe tutto il tessuto aziendale.
Dalle promozioni, troppo spesso determinate •più che dagli effettivi meriti dalla paternalistica concessione se non quando (e non son poche!) da aperti favoritismi di parte; alle assunzioni effettuate con metodi che sono in contraddizione con quanto stabilito dalle attuali leggi; si ricorre alle costosissime informazioni private (15 milioni pagati in soli 5 mesi) e sulla delle informazioni da queste fornite si scarta gli assumendi spesso dopo avergli fatto effettuare le regolamentari e non meno costose visite mediche. Tutto ciò denota la presenza •di un ben delineato gruppo politico che cerca di dirigere l'azienda servendosi dell'arma della •descriminazione politica.
Se mancassero sufficienti prove della presenza attiva di questo gruppo, quanto è avvenuto ed avviene tutt'ora nell'ufficio Personale ove vengono spostati valenti funzionari colpevoli di non condividere le opinioni di chi li dirige, sarebbe esempio atto •a dimostrarlo ampiamente.
Queste ed altre situazioni in netta contraddizione con quei rapporti democratici auspicati spesso non solo dai sindacati ma dalla stessa
C.A. dell'A.T.M. sono contenuti in un esposto inviato dalla CGIL alla Commissione Amministratrice, alle autorità Comunali ed alla stesso Direzione.
Nel citato esposto questo sindacato richiede in modo perentorio che venga posto fine ad un tale state di cose proponendo concrete misure per le assunzioni, per lo sviluppo di carriera, per i trasferimenti e per le altre posizioni anormali o comunque unilaterali assente dalla Direzione.
Anche l'U.I.L. ha preso posizione contro questa situazione ed emesso un volantino di denuncia.
Solo la CISL tace. Tale perchè il gruppo che ha creato questo stato di cose è della D.C. e, sia pur che appartenga alla destra, bene o male favorisce anche gli iscritti a questo sindacato? Se così non è at(Continua in 2' pag.)
A Teodosio il 30 maggio
MICRO AUTOBUS
un'esperimento che non risolve i problemi del traffico
La corresponsione dell'aumento in due rate darebbe luogo ad una minore spesa. Dei 120-130 miliordi disponibili a questo fine al 31 dicembre 1964 se ne impiegherebbero una ventina soltanto, gli altri 100 verrebbero ripartiti (non si sa con quale proporzione) verso due scopi: 1) un aumento della dotazione della cassa integrazione guadagni (che potrebbe così integrare i salari anche per le sospensioni di lavoro che incidano per meno di 24 ore settimanali, attualmente escluse dall'integrazione stessa); 2) un aumento delle disponibilità della « gestione case lavoratori » (Gescal). Per questo ente — investito dalle accuse del presidente dimissionario Zevi — avrebbe anche emanato un decreto per accelerare l'attività operativa.

LA DECISIONE DEL GOVERNO
Il comunicato ministeriale precisa come segue i termini dell'accordo. Per gli assegni familiari, di cui era stato richiesto l'aumento, a partire dal prossimo 1° luglio (30 lire in più ai figli, 22 per il coniuge, 35 per i genitori) è stata stabilita l'erogazione in due tempi: la prima •metà dal 1° ottobre prossimo la seconda metà dal 1' aprile 1965.
Regolamento promozioni QUESTI GLI AUMENTI
Riprese le trattative sostanzialmente - l'A.T.M. modifica le sue posizioni
Il 5 giugno sono ripresi in sede aziendale, gli incontri per la de-mocratica regolamentazione dello sviluppo di carriera, dopo che la Direzione dell'A.T.M., con una lettera — fatta pervenire alle Organizzazioni Sindacali all'indomani della rottura delle trattative del giorno 27 Maggio u.s. — aveva lasciato intendere una sostanziale modifica di quelle sue posizioni che avevano portato alla rottura delle trattative stesse.
L'incontro odierno ha permesso di conseguire un positivo risultato che si identifica nell'intesa che la valutazione del comportamento generale del lavoratore interessato nell'avanzamento di primo grado (bigliettario, guidatore, manovale, operaio di 3', dattilografo, etc.), si limiterà a consderare quelle mancanze disciplinari per le quali il lavoratore può fare ricorso al Consiglio di disciplina e, precisamente:
commi 5° e dal 13° al 20° ,dell'art.
42 e art. 43 e 44 del D.L. n. 148.
Le trattative relative alla democratica regolamentazione dello sviluppo di carriera, riprenderanno il 16 e il 17 giugno con all'ordine del giorno le questioni riferentesi agli anni di anzianità da conteggiarsi agli effetti dell'avanzamento di I grado e la durata del periodo di ritardato avanzamento il riferimento ad eventuali mancanze disciplinari commesse dal lavoratore.
Nel corso dello stesso odierno incontro, la Direzione dell'ATM, dopo le precise e circostanziate denuncie fatte dalla nostra e da altre Organizzazioni Sindacali in materia di trasferimenti, copertura posti vacanti, assunzioni, etc., si è impegnata a convocare i Sindacati per mercoledì 10 giugno per la trattazione delle questioni stesse.
Sempre a richiesta delle Organiz(Continua in 2' pag.)
Convegno dei socialisti dell'ATM
In un clima di vivace e costruttiva denuncia delle deficienze aziendali che sul piano delle necessarie scelte sui trasporti pubblici, si è svolto il 30 maggio nei locali della Officina Teodosio alla presenza di un fol gruppo di dipendenti il V Congresso del Coordinamento NAS-ATM.
Numerose erano le personalità politiche cittadine presenti e fra queste abbiamo notato, l'on. Vigorelli presidente della M. M., l'ing. Alferini Direttore dell'ATM, il segr. della Federazione del PSI Mosca, l'avv. Orlando e l'ing. Montanari della C. A. dell'A.T.M., il segr. della C. d. L. Bruno Di Pol, 1' assessore Croci, il consigliere della A.E.M. dott. Palermo-Patera, il comp. Pecoraro consigliere della M. M., il cons. prov. Turner, l'architetto Tintori ed alcuni dirigenti dell'A.T.M. fra cui il dott. Villani, l'avv. De Filippo, il dott. Moduleri. Dalla relazione introduttiva tenuta dal segretario della C.I.A. Gal(continua in 2« pagina)
Controllori Il nuovo orario di lavoro
In data 8 maggio u.s., tra la Direzione Generale A.T.Mfl e la Commissione Interna Dogana, si è pervenuti all'5accordo relativo alla riduzione dell'orario di lavoro dei graduati al movimento a far tempo dal 1-6 p.v. giusto il disposto di cui all'art. 8 capo 3 del Testo nazionale 4-7-63. Ecco la comunicazione ufficiale di detta intesa:
A conferma dell'intesa intercorsa tra la Direzione, rappresentata dal Dr. Domenico Rizzo e dall'Ing. Giacomo Bruschieri, e codesta Commissione Interna, si precisa che: in applicazione dell'Accordo Nazionale del 4-7-63 che, al capo 3 articolo 8 prevede la riduzione della prestazione dell'orario di lavoro del persa nate impiegatizio da ore 40 a 39 settimanali a partire dal 1-6-1964, l'art. 1 degli accordi Aziendali del 6-6-1963, relativi agli orari di lava ro dei graduati al Movimento Urbano ed Intet`urbano, viene così modificato a partire dal 1-6-1964: « La media lavorativa giornaliera da calcolarsi su un gruppo di 7 settimane è di ore 6.30 (ore complessive settimanali 39) » Si precisa altresì secondo quanto è. stato convenuto, che, in attesa di poter disporre dei controlli necessari per attuare la riduzione dell'orario, fino cioè all'espletamento del nuovo concorso in atto per controllori, i graduati al Movimento continueranno a prestare servizio con gli orari attuali (medoa lavorativa giornaliera di ore 6,40 complessive settimanali 40). Agli stessi graduati verrà corrisposto di 30' per ogni giornata di effettiva presenza.
L'UNITA' SI FA' ALLA BASE
te delle torizzazioni sulla possibilità o meno del ricrearsi dell'unità. L'unità è gia in atto: è da anni che si è messa in cammino. Forse è più vicina alla meta di quanto possa apparire alla luce delle relazioni ufficiali. Certamente sta attraversando un travaglio che è anche superamento di posizioni preconcette e riconoscimento della necessità di trovare un punto d'incontro.
Milano 1964 - Palazzo Marino apertura ufficiale delle manifestazioni per il ventennale della resistenza

Accade talora nella vita politica che alcuni processi negati nella teoria si sviluppino invece nella prassi fino a svuotare completamente di ogni valore le tesi sulle quali si basano le stesse teorie.
E' il caso del dibattuto tema dell'unità della Resistenza, nato nel momento stesso in cui si attuò la scissione del 1947, proprio perchè nessuno fu convinto della sua utilità e della sua opportunità.
Da allora si è parlato di unità da ricostruire appena •possibile, perchè « una » è staat la Resistenza come « uno » fu il Risorgimento.
Molti anni sono trascorsi da allora e l'ideà ha fatto strada, malgrado le 'difficoltà obiettive o artificiose che vengono poste sul suo cammino. Un tema che costantemente è affiorato in tutte le assisi della Resistenza, in tutti i Congressi, in tutte le polemiche; talora voci modeste di esponenti di base, altre volte voci autorevoli di diri-
genti di primo piano. Voci alterne in un campo e nell'altro, concetti diversi, mossi da differenti punti di vista; ma sempre meno convinte e meno convincenti appaiono le tesi che vogliono dimostrare la impossibilità di una « unità », anche se finora si è parlato di unità non vincolante in senso assoluto ma fondata su una serie di punti fondamentali da ricercare in comune. Il discorso continuerà a lungo, e troverà nuovo slancio proprio nelle celebrazioni del Ventennale della Resistenza.
C'è però una realtà diversa nella prassi di ogni giorno, nei rapporti che sempre più stetti si sviluppano tra gli uomini della Resistenza chiamati all'azione pratica da interessi e obiettivi comuni, dagli impegni di •cui sullo stesso piano sono responsabili e rappresentanti di fronte al Paese; ed è una realtà che cammina molto più rapidamen-
25 aprile 1945 - 25 aprile 1964
Ricordiamo un caro compagno
Ovunque si leggono frasi famose, e quando non si leggono le stesse frasi si sentono pronunciare in discorsi commemorativi; già, è il ventennale ufficiale del secondo Risorgimento d'Italia. Per ciò debbo, sentitamente ringraziare quei compagni che rompendo il loro ristretto e silenzioso cerchio mi hanno voluto con loro in questo 25 Aprile per una cerimonia ove le parole non servono, ove il cuore di tanti diventa un tutt'uno; in un luogo ove non esiste retorica... il luogo?... un semplice cimitero di provincia ove giace un compagno che nei giorni insurrezionali diede — compiendo il suo dovere — la propria vita.
Era un operaio di Zara, aveva moglie e figli, amava la sua famiglia e la libertà; libertà che voleva conquistare per tutti i suoi più intimi, ma il destino volle il suo olocausto per tutti noi; si chiamava « Consonni ».
La cerimonia che si ripete ogni anno da vent'anni è grandissima nella sua semplicità; un mazzo di garofani rossi cinti da una fascia tricolore... gli occhi fissi sull'immagine per qualche istante... poi nella consapevolezza del momento, innanzi alla pace dei freddi sepolcri, nel silenzio imposta dalla maestà del nulla, una calda frase: — Arrivederci, carissimo!!!
Caro Consonni, io non ho avuto il privilegio di conoscenti, io non ho lottato con te; sono uno dei giovani venuti all'Azienda Tranviaria dopo il 1950; rivolgo a Te, in questo particolare momento, il mio pensiero poichè, se per vent'anni così lontano dalla Milano in qui Tu hai lavorato, sofferto, gioito e combattuto i tuoi colleghi Ti ricordano con quella commozio-, ne della quale sono stato testimone, è segno evidente che Eri un puro; permetti quindi che al loro aggiunga il mio: — Arrivederci, carissimo!!!
E voi e di voi che foste suoi colleghi e che tanto l'Amate ancora cosa dovrebbe scrivere questa povera penna; quello che avete fatto e che, spero, continueremo a fare è così grande e sublime che non conosce nè parole, nè frasi che completino il vostro magnifico e silenzioso anonimato; scriverò solo quindi il vostro
giusto desiderio, ch'io del resto pienamente condivido: — Diventi la storia della Resistenza, materia di studio nelle scuole, affinchè tutti i giovani sappiano l'esatto perchè del loro quieto vivere e comprendano interamente i lsacrificio della moltitudine dei grandi « Consonni ».
Avrei potuto forse scrivere qualcuna di quelle frasi famose che quando non le leggiamo si sentono e sentiremo pronunziare per tutto l'anni nei discorsi commemorativi... non l'ho fatto... Consonni non l'ha voluto.
GIESSE
Non parliamo del Comitato Nazionale della Resistenza che già è un esempio di unità, anche se con i limiti e le riserve derivanti dall'alta ufficialità dell'orgèaonismo e i limiti di tempo entro i quali, è destinato ad operare, limiti di tempo che vanno assottigliandosi ulteriormente per le remore burocratiche che sembrano rallentare e ritardarne eccessivamente il funzionamento.
Parliamo di qeull'unità che è alla base e che è balzata fuori in maniera limpida ed entusiasmante in occasione delle celebrazioni del'ultimo 25 aprile. Abbiamo centinaia di esempi che prima di tutto hanno confermato il definitivo affossamento della discriminazione e che hanno dimostrato contemporaneamente che la Resistenza è la base comune della difesa e dello sviluppo della democrazia. Valga per tutti l'esempio di Milano, centro idi una imponente manifestazione; in oltre cinquanta località della sua operosa provincia, oratori designati dall'ANPI ed oratori designati dalla FIVL si sono affiancati nelle celebrazioni del 25 aprile e non ci risulta che ci siano stati rilevanti e intenzionali attriti o frizioni, pur non potendo prescindere ogni oratore della sua posizione politica.
La stessa cosa è accaduta in tante altre località per cui c'è da domandarsi se ha senso continuare a negare ancora la possibilità di un evento che in pratica è stato già reso possibile, indipendentemente da una qualsiasi regolamentazione che in questo caso rappresenterebbe veramente l'ultimo atto e non il più importante.
Di fronte all'imponenza del ciclo di manifestazioni che si sono avute in queste ultime settimane, 'le immancabili provocazioni fasciste più che nel passato sono cadute nel ridicolo e nella generale indifferenza. E anche questo è un successo dell'unità con la quale la Resistenza si è presentata di fronte all'opinione pubblica.
Il carattere che hanno avuto fino ad oggi le celebrazioni del Ventennale della Resistenza possono essere dunque considerate come una soddisfacente e promettente prova di questo grande, storico incontro dell'antifascismo italiano.
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I problemi per la sua realizzazione
Da quando all'Ina-Casa è subentrata la nuova gestione denominata « GESCAL » che significa — Gestione Case per lavoratori — si attende che venga approvato un disegno di legge in preparazione presso il ministero del lavoro, il quale consentirà anche ai modesti risparmiatori di assicurarsi una casa propria. Le condizioni sarebbero queste: I lavoratori interessati ad avere una casa propria, potranno con i loro risparmi acquistare dei buoni casa i quali godranno di un inetresse del 250 per cento. Quando avranno accumulato tanti buoni casa sufficienti, i lavoratori raggruppati in cooperative oppure in numero di 4, potranno chiedere alla « GESCAL » la assegnazione di un'area già dotata delle principali opere di urbanizzazione, aree che la GESCAL cederà a prezzo di costo, maggiorata delle spese generali, e di quelle richieste dalla urbani772zione. Una volta acquistata l'area, le cooperative o i gruppi di lavoratori potrannq chiedere il mutuo per la costruzione del fabbricato, che sarà concesso da istituti di credito autorizzati, al tasso del 5 per cento ammortizzabile in 25 anni. L'importo dei buoni casa, che probabilmente verranno venduti dalle banche o dagli uffici postali, affluirà al tesoro dello Stato, che provvederà al suo trasferimento alla GESCAL in base all'occorrenza di questa, per l'acquisto e l'urbanizzazione delle aree. Così viene prospettata dalla stampa questa forma di investimento del tutto volontario.
Ora il problema da porsi è questo : Un lavoratore di media età che voglia acquistare la propria casa impiegando le sue economie per l'acquisto dei buoni casa, quanti anni impiegherà per racimolare la somma sufficiente per l'acquisto dell'area necessaria?
Aggiungendo poi il mutuo venticinquennale « se avrà la fortuna di campare a lungo » dopo quanti anni ne diverrà il proprietario? In caso di premorienza e non avendo eredi, chi ne beneficierà delle somme già versate o della casa già completamente riscattata? Dopo il completo riscatto, gli immobili, saranno completamente liberi da influenza della « GESCAL » o saranno ancora sotto la sua gestione? Personalmente credo che solo i giovani sposi possano contrarre un impegno del genere, ed anch'essi arriveranno ad una certa età, prima che la casa sia veramente loro. Se vogliono dire case economiche per lavoratori, ma non credo siano poi tanto economiche, se consideriamo tutto l'insieme. Costo dell'area, spese per urbanizzazione, mutuo venticinquennale al tasso del 5 per cento, ige ecc. ecc. Ed i contributi così detti a fondo perduto pagati dai lavoratori all'InaCasa e che si continua a pagare tuttora, non contano?
E dove saranno costruite queste case?
Certamente non troppo vicino ai posti di lavoro della maggior parte dei lavoratori, i quali dovranno anche sobbarcarsi alle maggiori spese di trasporto.
Non ci sarà poi anche il pericolo che questi buoni casa vengano acquistati da gente poco scrupolosa e che si crei una speculazione? Sono del parere che i lavoratori, investendo i loro risparmi in titoli a reddito fisso che possono dare anche l'interesse del 6 per cento annuo per tutto il tempo necessario ad accumulare il capitale per l'acquisto dei buoni casa occorrenti all'acquisto dell'area, sia molto più conveniente che non acquistare i buoni gradualmente fruttanti solo il 2,50 per cento d'interesse annuo. Qualcuno potrà obbiettare: ma se continua scivolare verso l'inflazione, la nostra moneta perderà valore, e di conse-
guenza anche i nostri soldi investiti in titoli!
Giusto! E credete voi, che investendoli in buoni casa conservino il loro valore?
No certamente; perchè se la moneta perde valore, ce ne vorrà molto di più per l'acquisto dell'area e per la costruzione della casa, dato che nel frattempo saranno pure aumentati i costi dei materiali.
Ora amici lettori, ho voluto solo fare una piccola analisi del progetto della GESCAL, e non so se sono stato capace di farvi capire ciò che voglio dire, ad ogni buon conto lascio a voi il compito di valutarne la bontà o meno dell'iniziativa. A .Masarati
A vent'anni dalla liberazione
QUESTI STRANI CONCORSI
Per tre macchie si può essere esclusi!
L'A.T.M. periodciamente bandisce concorsi per la copertura di posti resisi vacanti per pensionamento o per lo sviluppo del servizio che, spece quello del SAU, è stato in questi ultimi dieci anni molto virulento.
Secondo quanto detterebbe il buon senso, i bandi relativi ai concorsi, le norme generali in esso contenute, le selezioni e gli stessi esami dovrebbero seguire una linea logica dettata dall'esperienza che si differenzia a seconda delle mansioni per cui il posto è bandito.
Così dovrebbe essere ma non è.
denti contrasti nelle norme e negli esami con i concorsi banditi precedentemente.
Non è errato affermare che in a gni concorso (per non parlare di quelli banditi per una singola persa na) si rilevano delle anormalità o, che dir si voglia, delle prese di posizione alquanto originali che nella sostanza determinano l'esclusione di determinati concorrenti.
Il caso che ci ha mosso a scrivere il presente articolo è quello riferentesi al concorso N. 73 bandito il 18 tebbraio 1964 per N. 9 Capi Operai del S.A.U.

cura dell'ISPETTORATO-MEDICOFISCALE.
Ma ecco come viene effettuata la selezione : si chiamano i concorrenti ad una visita fatta all'Ispettorato medico, visita che si riduce ad un colloquio e all'interpretazione di tre fogli contenenti dell ... macchie.
Il risultato è che due concorrenti che da anni svolgono le loro mansioni di operai di deposito e, come tali, vengono adibiti a turni rotativi, vengono esclusi dal concorso per ... mancanza dei requisiti stabiliti dal punto.
Dalla liberazione ad oggi i partiti che hanno rappresentato in Parlamento la classe dirigente italiana non sono stati all'altezza di affrontare il problema della riforma generale democratica della scuola. Conseguenza di ciò ogni anno ci si trascinano dietro tare e difetti che si ripercuotono direttamente sui ragazzi e sui giovani e quindi su tutto il popolo italiana.
Inoltre l'incapacità di una riforma organica ha fatto si che nella scuola venissero a mancare nuove leve di professori preparati, preferendo questi lavorare nelle aziende dove la retribuzione è migliore.
Nelle aule rimangono quie professori spiritualmente chiusi ai problemi dei giovani di oggi, continuando ad amministrare il sapere a scopi strumetali staccati dalla raltà viva ed aperta di ogni giorno.
La mancanza assoluta di insegnanti specializzati fa sì che l'Italia sia in graduatoria tra gli ultimo paesi carenti di operai specia- lizzati.
Ya mancanza di aule, di attrezzature, di gabinetti scientifici rende molto difficile assolvere ad un compito di primaria importanza.
Questa situazione del resto è lo specchio della nostra società ereditato dal fascismo e dalla restaurazione capitalista.
L'Italia democratica ha bisogno di una scuola che rispetti il momento democratico della società, che la condizione in tal senso, educando le giovani generazioni nello spirito della Resistenza e della Costituzione.
Oggi la coscienza civile di una nazione può sopportare che alla educazione dei suoi figli vi siano addetti professori che non insegnano in questo spirito.
Se l'insegnamento deve essere libero, lo deve essere nel senso di non subire la politica che fanno gli altri per la scuola, ma di darsi una direttiva e una politica autonoma di guida morale e civica della nazione.
Quindi una scuola che educhi le giovani generazioni alla tolleranza, la pazienza, l'amore delle discussioni, il dibattito e l'autocritica.
Se è giusto non imporre determinati principi la scuola non può esimersi di esporre ed orientare i giovani verso quelle conquiste e istituzioni convalidate dalla necessità storica e dal progresso umano.
La scuola deve inserirsi nella vita attiva della nazione, esserne la
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Da anni ogni concorso è fine a sè stesso e non tiene conto delle precedenti esperienze tanto che a distanza di pochi anni si possono notare stri. parte più avanzata e per questo è necessario che tutto ruoti attorno ad essa.
Le norme del presente bando di concorso stabiliscono:
Punto 5) inidoneità attitudinale e fisica incondizionata (turni diurni e notturni) ai posti; da accertarsi a vere e far di conto. Di conseguenza non bastano più maestri che hanno solo fiducia ed amore per i fanciulli.
La scuola dell'italia democratica deve ancora nascere
Si devono sviluppare i comitati dei genitori, si devono far partecipare le famiglie più attivamente nei consigli di classe, rompere così tutto ciò che di oscuro ancora separa la famiglia dalla vita della scuola.
In questo modo i problemi della scuola diventano problemi a cui le famiglie potranno dare il oro contributo prezioso.
E' iinconcepibile una scuola staccata dalla famiglia, dalla società proprio perchè il giovane è condizionato da tutto ciò che lo circonda e la scuola non può da sola assolvere al suo compito.
La defficienza di una riforma organica fa sì che ancora non debelliamo in Italia l'analfabetismo che persiste nella misura del 4%, toccando il 12% in Sicilia.
Forse è il caso di dare un concetto nuovo al termine « analfabeta ».
Per la nostra società avanzata sono analfabeti tutti coloro che la scuola non riesce a formare dandogli capacità d'inserirsi nel mondo produttivo e nei nuovi rapporti sociali.
,Oggi infatti le capacità civiche non possono più essere misurate dalla padronanza del leggere, scri-
A queste doti che sono molto importanti nel maestro devono essere preesnti altre per poter rinnovare lo spirito conservatore della nostra scuola.
Il miglioramento scolastico non si può avere se questo prescinde dalle grandi questioni sociali, dai problemi dell'uomo moderno che bisogna introdurre nella scuola per far sì che questa si adegui al momento attuale e ne rappresenti un fattore di stimolo e di lotta.
Non si possono più lasciare sulla soglia della scuola i temi della Resistenza, dell'ingiustizia delle retribuzioni sul lavoro per una coraggiosa opera di educazione civica.
Se questo non viene affrontato in nome della libertà e della spontaneità del ragazzo è solito per mantenere uno « status quo » di costume e di ordinamento sociale.
Si devono creare condizioni e strutture affinchè lo Stato affronti il problema della permanenza a scuola per sette ore dei ragazzi, portando avanti l'organizzazione del tempo occupato e del tempo libero, che per i ragazzi deve risolversi nel tempo pieno perchè per essi anche il tempo libero è tempo di apprendimento.
Noi abbiamo il massimo rispetto per la scienza medica e forse siamo propensi anche a credere nella validità dei test psicologici, ma chi va a convincere quei due operai che la sola interpretazione delle macchie e sistenti sui tre test sono sufficienti a stabilire che questi non sono ida nei a fare il capo operaio? Chi toglie dalla loro mente il sospetto che l'esame medico fatto su tre cartoncini imbrattati non possa essere un pretesto per escludere elegantemente dei concorrenti non graditi a questo o quel funzionario?
E' evidente che in questa delicata materia occorre avere molta più chiarezza se si vuol evitare che ogni concorso contribuisca a diminuire la già scarsa fiducia che i lavoratori nutrono sulla imparzialità dei funzionari e, in ultima analisi, della Direzione dell'A.T.M.
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SEI GIORNI A MOSCA
Visita ad un complesso industriale - I giovani forza e speranza dell'URSS

ti i problemi relativi alla nocività del piombo sono stati risolti e, anche qua, si cerca con altre misure di premiare chi è costretto a vivere in ambienti malsani che possono danneggiare la propria salute. Uno di questi provvedimenti è la collocazione in pensione degli addetti a lavori nocivi, con cinque anni di anticipo (55 anni se uomo e 50 se donna).
Una cosa ha attirato l'attenzione di noi turisti: la presenza in ogni reparto di un albo murale ove spia cavano alcune vistose fotografie di operai. Richiestane spiegazione all'ingegnere capo del complesso tipografico (una bella donna sui 40 anni) questa rispondeva che quelle foto rappresentavano gli operai del reparto che si erano distinti durante l'anno nel lavoro e che a questi sarebbero stati assegnati dei premi. Su quel giornale murale non appaiono solo i migliori ma anche i peggiori lavoratori, coloro che hanno commesso delle riprovevoli mancanze sia nel lavoro che nella loro vita di cittadini. Per il lavoratore moscovita la fabbrica nòn è solo il posto ove ci si reca per guadagnare quanto è necessario per la vita, ma il centro della vita collettiva.
Rossa non si può fare a meno di sentirsi attratti dalla loro franca e aperta giovinezza, di notare come nel vestire, nei modi stessi si sono coscentemente posti all'avanguardia di questo popolo.
Quando c'è capitato di discutere con questi giovani tramite l'interprete o parlando con quel poco di francese o inglese imparato a scuola (è significativo come la maggioranza dei giovani di Mosca conoscano una o più lingue) ci siamo accorti della popolare simpatia che il nostro popolo gode nell'Unione Sovietica. Essi non conoscono solo la nostra Italia per la storia, l'arte e i paesaggi che ci rendono famosi; ma spesso citano i nostri maggiori poeti, sono informati sulle attuali condizioni politiche del nostro paese ed amano la nostra musica.
Qua a Mosca abbiamo incontrato un cantante italiano, cittadino dell'URSS, che da anni con un complesso musicale gira l'Unione Sovietica esibendosi in un applaudito repertorio di canzoni italiane.
Saranno questi giovani che si ritrovano non solo nelle vie, nelle piazze o nei ristoranti, ma nelle fabbriche e nei posti di dirigenza, a portare avanti con passo accelerato verso un progresso sociale privo di « congiunture sfavorevoli » o di crisi economiche o inflazioni.
- Ancora oggi a Mosca i negozi non appagano l'occhio del turista italiano abituato ad ammirare le grandi e belle vetrine milanesi, le confezioni delle merci non sono sempre accurate anche se il prodotto è genuino. L'assenza della pubblicità non conferisce, spece alla sera, alle vie ed hai negozi quella vivacità e quel colore che da noi è famigliare. L'inesistenza della « città alta » (quella dei ricchi) fa sì che nel centro si possano notare case vecchie, prive esteriormente e forse anche internamente di bellezza, mentre alla periferia si trovano le nuove case costruite in modo razionale.
Nel precedente articolo ci siamo soffermati sulle condizioni di vita del cittadino moscovita ma non si possono esaminare gli aspetti essenziali della vita di un popolo, se non si esaminano le condizioni di lavoro, del grado di provvidenze e dello sfruttamento a cui esso è sottoposto nelle officine, negli uffici.
Ma per giudicare il trattamento del lavoratore di questp o quel paese, non basta conoscere statistiche leggere resoconti. Bisogna scendere in una fabbrica e guardare, con occhio critico, quanto in essa avviene.
Assieme ad un gruppo di turisti ho visitato alcuni reparti del grande complesso tipografico della PRAVDA che ha oltre 30.000 dipendenti. Non vorrei soffermarmi eccessivamente sulle attrezzature dei reparti visitati anche se esse, come il reparto ove ha sede il mastodontico complesso di rotative capace di stampare 7 milioni di giornali ( tale è la tiratura giornaliera della Pravda) o l'annesso reparto delle linotyp ove trovano posto oltre 200 di queste macchine che preparano le righe di piombo necessarie per la formazione del giornale; o i reparti dotati di macchine per stampare riviste o manifesti a più colori meriterebbero di essere diffusamente descritte.
Ciò che interessa vedere nel presente articolo è come viene trattato l'uomo, il capitale più prezioso, la cui opera non può essere sostituita dalla macchina la quale può agevolare e rendere meno pesante il suo lavoro
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Nei reparti si nota un ordine ed una pulizia che ormai c'è famigliare. L'operaio sia esso uomo o donna (poichè qua la donna può svolgere, in parità con l'uomo, qualsiasi mansione) veste durante il lavoro indumenti decenti anche se non sempre questi sono costituiti dalle tradizionali tute ma da abiti civili di svariata foggia. Non ho notato, osservando centinaia di operai, indumenti eccessivamente sporchi o strappati come possiamo vedere in alcune fabbriche italiane, e tutti calzavano decenti scarpe.
Quanto al ritmo di lavoro, si ha l'impressione che questo non sia spinto ai limiti della tollerabilità ma che ciascuno lo esegua con calma e tranquillità spinto forse più da una forma di auto-disciplina che dalla presenza (assai scarsa) dei capi. Anche se ho notato un efficente impianto di areazione, certamente non tut-
Se un cittadino viene sorpreso a commettere azioni indegne, perseguibili anche penalmente, il primo richiamo, e spesso l'unico, gli viene fatto nella fabbrica. E' là, tramite il giornale murale, ch'egli viene denunciato ai suoi compagni di lavoro allo scopo di fargli capire la gravità dell'errore commesso.
E' un sistema di rieducazione valido? Apparentemente, notando l'educazione e la disciplina di questi cittadini la risposta non può che essere positiva.
L'impressione che questo pholo stia marciando decisamente verso il progresso, non viene dalla constatata tranquillità economica e sociale che la società socialista gli ha ormai assicurato.
Sono i giovani, esuberanti di vita e di idee, tecnicamente e moralmente preparati, la maggiore garanzia di un sicuro progresso. Vedendoli passare per le strade o, a gruppi, cantare canzoni popolari o ritmiche la sera del primo maggio sulla Piazza
I problemi del trasporto pubblico
(dalla relazione del Comp. Orsi al convegno dei NAS - ATM)
Scelta del mezzo, tariffe, agente unico sono tre argomenti sui quali è bene dire parole chiare. Sulla scelta del mezzo non è possibile tollerare più oltre che si continui a non dire chiaramente ai milanesi quanto viene loro a costare, direttamente come tariffa e indirettamente come contribuenti, il trasporto se viene realizzato rispettivamente con impiego di tram, autobus, filobus o metropolitana.
Queste cose devono essere dette ai cittadini perchè siano essi in grado di valutare obbiettivamente in relazione agli usi ed ai soprusi irrazionali che potrebbero ancora essere tentati.
Questo non vuol dire avere avversione per questo o per quel tale mezzo, vuoi dire semplicemente porre le premesse perchè la scelta del mezzo più idoneo per un determinato servizio avvenga solo alla luce di obbiettive valutazioni tecnico-economiche.
Non sempre, sino ad oggi, questo criterio è sicuramente presieduto alla determinazione di tali scelte!
Voglio solo citare il recente caso, che ha avuto la forza di scomodare persino i telecronisti, il recente caso cii Genova, che trionfalmente annuncia la trasformazione delle linee tranviarie della UITE in linee automobilistiche!
300 nuovi autobus che andranno a finire nel « cul di sacco » della Via Aurelia, dopo di chè i genovesi viaggeranno peggio ed H deficit delta
L'i l'E, recentemente municipalizzata, salirà alle stelle! E pantalone pagherà!
Per le tariffe credo sia ora di non avere timore a dire che si debba ormai cominciare a rovesciare i termini delle tendenze in atto. L'aumento, è ormai da tutti riconosciuto, oltre a non risolvere i mali delle aziende di trasporto si ritorce contro le stesse, come un Bomerang, sotto forma di fuga di utenza che fatalmente non se ne sta rintanata in casa propria ma certamente, questa
utenza, si sposta verso il mezzo talchè oltre a ridursi gli introiti dell'azienda di trasporto ne consegue un ulteriore intasamento vario che riproduce una nuova riduzione della velocità commerciale del trasporto pubblico e nuovi massicci oneri per la collettività.
Questa spirale porta allo strangolamento del servizio di pubblico trasporto.
Bisogna avere il coraggio di rompere questa spirale! Bisogna avere il coraggio di considerare possibili riforme tariffarie che abbiano l'obbiettivo di fare riaccostare al trasporto collettivo quella massa di utenti della strada che inconsciamente per una falsa illusione di possesso e di comodità individuale non si rendono conto di avere operato una scelta sicuramente sbagliata, antieconomica e antisociale!
Per finire la faccenda dell'agente unico.
Tralascio di ripescare amare esperienze passate ma credo non possa passare inosservato ai compagni, che ancora esistono forze disposte ad abbarbaricarsi alla introduzione dell'agente unico come mezzo toccasana per risolvere i mali economici delle aziende.
Sappiano costoro che sono i peggiori difensori di un nuovo strumento tecnico, anche se nuovo ormai non Io è più.
Infatti tale sistema ha già vissuto esperienze che sono servite a dimostrare in modo inequivocabile che possa essere solo impiegato in particolari circostanze, sicuramente assai limitate, particolarmente nei servizi urbani e suburbani ad alta frequenza di carico ed a breve tragitto medio percorso dall'utente, l'agente unico si traduce in un peggioramento del servizio, in una riduzione della velocità commerciale, in riduzione dei margini di sicurezza del servizio reso, in aggravio per i lamatori addetti e per l'utente trasportato!
Una sera, mentre eravamo in un ristorante del centro, seduti in un tavolo assieme a tre giovani ufficiali russi, dopo aver discusso delle bellezze del nostro Paese un ufficiale portò la discussione sullo sport e con nostra sorpresa, fece i nomi dei giocatori della nazionale di calcio italiana e di alcuni altri maggiori calciatori ed espresse su alcuni di essi apprezzamenti azzeccati tanto da far ritenere che su questo argomento la sapeva lunga come i nostri tifosi.
Sono queste le cose che, aumentate dal contrasto evidente dello sfarzo degli edifici di pubblica utilità (metropolitana - musei - teatri ecc.) ci fanno sentire noi italiani e milanesi, superiori ai moscoviti. Ma anche questa superiorità esteriore che si esprime anche in una maggiore eleganza nel vestire, nell'avere alcuni prodotti non fondamentali miglio. ri e meglio rifiniti è destinata ad essere superata da questo popolo che, grazie alla società socialista, ha forgiato uomini e macchine capaci di marciare in modo deciso verso P progresso.
MOSCA: Particolare della P.zza Rossa, si nota la lunga fila di persone che ogni giorno visitano il mausoleo di Lenin e il cimitero degli eroi
Sovvenzionare la stampa dei lavoratori
Il Partito Comunista ha aperto in questi giorni la campagna per il finanziamento della sua stampa (l'unità, Vie Nuove, Rinascita, ecc.).
Prendiamo spunto da questo fatto di cronaca per fare alcune considerazioni non riferentesi in modo diretto per la stampa di questo partito dei lavoratori, ma in generale per la stampa e le pubblicazioni più meno periodiche del movimento operaio.
Fin dai suoi albori il movimento operaio si è dovuto porre fra i primi problemi, quello del finanziamento delle sue organizzazioni. I sindacati, i partiti operai vivono e sono posti in condizioni di operare solo dietro il volontario sovvenzionamento dei lavoratori che riconoscono in essi l'unico mezzo per condurre una lotta organizzata, la sola capace per strappare alla società capitalista migliori condizioni di vita.
Il progresso della società impone una larga divulgazione delle idee.
Per valutare l'importanza che assume nella nostra epoca la divulgazione delle idee basta pensare alla pubblicità (che costa milioni) che ogni ditta fa per i suoi prodotti commer-
ciali. I capitalisti possiedono o finanziano centinaia di giornali con lo scopo di orientare il popolo sulle loro scelte che oggi si chiamano blocco dei salari, nessuna riforma massimo potere ed autonomia ai monopoli. Pochi sono i giornali al servizio del popolo, pochi perchè vohatamente alto è il costo delle pubblicazioni.
Ciò impone la necessità ai partiti e ai movimenti operai di ricorrere alla sottoscrizione fra i lavoratori per poter portare avanti la divulgazione delle loro impostazioni, delle loro lotte, dei loro obbiettivi. La so t toscrizione non è una novità; chi ht avuto la possibilità di vedere le pubblicazioni operaie dei primi anni del 900, dell'« Avanti » e degli altri giornali, ha potuto notare i lunghi elenchi di lavoratori che sottoscrivevano per sostenere la loro stampa.
Oggi, nel presente travagliato momento storico è quanto mai necessario che i lavoratori sostengano la loro stampa che, come ieri, è un potente ed insostituibile strumento atto a portare avanti le loro giuste rivendicazioni immediate e il loro ideale che mira ad una società più giusta, ad una società socialista.
Servizio impianti all'erta?
AUTOLESIONISTI?
Ci risiamo, certe cose all'A.T.M. tornano di moda a cicli rotativi, sembra che vi sia la necessità che certi metodi impopolari debbano essere ripresi forse per far sì che non vengano messi nel dimenticatoio, ma l'atto che denunciamo con forza nel presente articolo è assai più grave dei precedenti. Più grave perchè siamo certi che i dirigenti locali delle linee aeree ed anche il signor Capo Servizio Impianti ne sono completamente all'oscuro e quindi da questo atto ne escono con la loro capacità tecnico-direttiva menomata, anzi diremmo con una dose di incapacità agli occhi dei. Dirigenti direzionali, e questo è ingiusto e siamo certi che reagiranno nella maniera dovuta a queste abusive intromissioni ; ma veniamo al fatto.
Il giorno 27 u. s. alle ore 24,10 in via Monteceneri vi erano 2 squadre della linea aerea urbana, erano in atetsa degli ultimi passaggi delle vetture A.T.M. per poter iniziare la sostituzione di scambi ed effettuare altre manutenzioni prescritte, nell'ora indicata passa un certo sig. Festini del reparto vigilanza dell'A.T.M. alla guida di un'auto « Cortina », si ferma, chiede la ragione dell'attesa dell'inizio del lavoro e saputolo esprime dei pareri non certo attinenti alla competenza del lavoro da eseguire e poi rileva il numero degli autotrabatelli, del capo operaio e del facente funzione capo operaio che avevano la responsabilità delle due squadre. Fin qui il fatto, ora rileviamo gli abusi commessi dal sig. Festini.
Inanzitutto da nostri accertamenti risulta che il sig. Festini non era in servizio a quell'ora, ma anche se lo fosse stato non avrebbe potuto fare nessun rilievo di nessuna natura in quanto vi erano presenti i due capi operai responsabili degli uomini ed il regolamento della Vigilanza A.T.M. stabilisce molto chiaramente che nessun addetto a questo corpo può fare rilievi od osservazioni sul lavoro dei Dipendenti quando vi sono i capi operai responsabili presenti.
Nel regolamento emanato d a I Questore di Milano non è stabilito che fra i compiti del corpo di Vigilanza ATM vi è anche quello di supervisori della attività lavorativa degli operai e capi operai, per quest'ultima bisogna vi sono i nostri superiori diretti, dal capo operai agli assistenti, e via, via sino al nostro Capo Servizio Impianti che è amato e stimato da tutti noi e che non è certo un Festini qualunque. Vogliamo far rilevare al sig. Dirigente del reparto vigilanza quali sono le conseguenze penali e disciplinari in cui è in corso detto agente.
Se il sig. Festini non era in servizio ha commesso una infrazione disciplinare punibile con le nonne contenute nel R.D.L. 148; ha violato le norme contenute nel regolamento della vigilanza riferentesi al fatto che vi erano presenti i capi operai i quali ben sapevano il come e quando iniziare il lavoro e non è certo una guardia. La più indicata a fare rilievi tecnici. Come conseguenza diretta di tale gesto egli ha commesso un abuso di potere violando altresì le disposizioni •date dal Sig. Questore e contenute nell'apposito regolamento della vigilanza.
Com'è noto gli abusi di potere dei pubblici dipendenti sono puniti dalla legge se poi chi la commette è guardia giurata, l'abuso aggrava la sua posizione ed a tale proposito invitiamo il Dirigente del reparto Vigilanza che al dep. Monteverdi in pochi mesi sono stati cambiati parecchi capi guardia, la ragione di questi cambiamenti non interesserebbe certo i lavoratori del deposito se non accadesse che ad ogni cambiamento seguissero sempre delle innovazioni fatte senza alcuna ragione cosicchè ciò che andava bene con un capo guardia non va più bene con un altro e viceversa, ognuno si sente autorizzato ad instaurare novità o toglierne delle altre e così via, provocando malumori, battibecchi persino con i dirigenti locali, cose senza importanza che provocano commenti salaci e osservazioni da parte degli operai e capi.
La Comm. Interna fa del suo meglio per mantenere calma la situazione ma a lungo andare bisogna porre termine a queste asprezze che denotano disorganizzazione e non conoscenza del proprio lavoro, eprpue sarebbe molto semplice, basta che ai lavoratori di questo corpo
si dica di studiarsi bene il regolamento, operare nell'ambito di esso e tuttoh sarebbe risolto con la semplicità dell'acqua. Come conseguenza si avrebbe una maggior tranquillità per i lavoratori della Vigilanza così sarebbe evitato che molti se ne vogliono
Importanza e validità della Comm. Interna
andare da questo corpo, si eviterebbe un'infinità di contrasti inutili con gli operai i quali hanno già i loro superiori che sanno perfettamente come fare il loro dovere senza supervisori.
L. L.In occasione delle prossime elezioni delle Commissioni Interne sarà bene tracciare una breve storia di questo fondamentale organismo dei lavoratori.
La prima C. I. nacque nell'officina automobilistica « Itala » a Torino nel 1908 ed andò regolarmente estendendosi nelle altre fabbriche di Torino e del Piemonte. Nel primo dopoguerra e sino all'affermarsi del fascismo esse divennero una conquista dei lavoratori nelle più importanti fabbri. che d'Italia.
Infatti furono le C. I. che il fasci- , smo colpì per prime quando volle distruggere con la violenza le organizzazioni dei lavoratori. Con il Patto di Palazzo Vidoni (2 ottobre 1925) tra Confindustria e sindacati fascisti fu decisa anche la liquidazione delle C. I. (art. 4 del patto) alle quali veniva tolta la facoltà di trattare con i padroni.
Al crollo del fascismo del 25 luglio 1943 i lavoratori ricostituirono immediatamente le loro organizzazioni sindacali e le C. I., per le quali il 2 settembre 1943 veniva stipulato l'accordo Buozzi (per i lavoratori), M,azzini (per gli industriali), con cui si ripristinavano ufficialmente e se ne definivano i compiti.

Tanto era il prestigio acquisito delle C. I. che la successiva Repubblica di Salò tentò di conservarle e farne degli strumenti di collabora. zione per i suoi nefasti piani.
Il risultato di questo tentativo fu nullo, mentre i lavoratori crearono nuove forme d'organizzazione per la
Giustificati certi trasferimenti ?
Il dott. Seleri, Capo Ripartizione dell'Ufficio Relazioni con il personale, sembra sia stato trasferito all'Ufficio Legale di Via Molise. La notizia trapelata in questi giorni da Foro Bonaparte ha sorpreso e preoccupato quanti hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare l'attività di questo dirigente.
Infatti alla rigidità burocratica con cui, nel passato, venivano applicate all'Ufficio Disciplina le sanzioni disciplinari previste dal 148; a questa rigidità che era il frutto di un totale distacco dei « nostrani giudizi » dalle reali condizioni umane in cui il personale deve prestare la sua opera era stata operata una svolta. A quanti in questi ultimi tempi è capitata la sfortuna di dover salire la « scala santa » non hanno potuto fare a meno di notare, rispetto al passato, una maggior comprensione da parte del personale addetto è uno sforzo tendente a modificare la posizione passata (del punire per punire) ed elevare la funzione repressiva della punizione in funzione di educazione e di correzione degli errori.
Appalti
Questa nuova politica dell'ufficio disciplina aveva negli ultimi tempi assunto toni e chiarezza tali da far pensare che i dirigenti di questo ufficio avessero deciso di attuare quei nuovi, più umani e democratici rapporti fra direzione e personale da tempo auspicati.
Per queste ragioni la notizia dell'eventuale trasferimento del dottor Seleri ci ha preoccupato. Si vuole tornare ai vecchi rigidi ed inumani metodi disciplinari? Forse la nostra preoccupazione è eccessiva e la linea adottata all'Ufficio Disciplina è dettata dalla Direzione e quindi non muterebbe con il mutare dei preposti.
Forse a torto noi, conoscendo il dott. Seleri e paragonandolo a quanti occuparono il suo posto di responsabilità, riteniamo questo funzionario moralmente e tecnicamente all'altezza del compito affidatogli. Forse siamo in torto ma non possiamo non constatare come da un po' di tempo a questa parte alcuni onesti funzionari che da anni dirigevano determinati Uffici o Sezioni (e fra questi ricorderemo solo il dott. Pet-
torali) siano stati trasferiti, guarda il caso, all'Ufficio Legale di Via Molise che agli occhi del personale appare come un... reparto-confine.
Tutti questi ormai troppo numerosi rimestamenti avvenuti nelle alte sfere direzionali non possono non preoccupare il personale che se ne chiede il motivo, che può anche essere lodevole, ma che rimanendo oscuro non può non provocare preoccupazioni e salaci commenti. VINCENZO
salvezza delle fabbriche dalle distruzioni nazi-fasciste.
Dopo la Liberazione le C. I. ritornarono alla piena legalità, e continuarono ad essere regolate dall'accordo.
Buozzi-Mazzini sino ai nuovi accordi del 1947 (7 agosto) e 1953 (8 mag- gio).
Per gli autoferrotranvieri è valido tutt'ora l'accordo nazionale del 26 novembre 1947.
Fatta questa breve premessa, perchè ben più lunga e gloriosa è la storia delle C. I., balza evidente 1'importanza di questo organismo che si presenta ai lavoratori come l'unico. insostituibile e veramente unitario, autonomo nell'azienda. Infatti non occorrono tessere di alcun sindacato per parteciparvi o esserne assistiti Perciò la natura di classe e il carattere unitario della C. I. ne indicano in un modo inequivocabile le sue funzioni ed i compiti che essa deve assolvere.
Importante è non confondere (e spesso capita) la C. I. con il Sindacato o viceversa, perché il Sindacato stipula i contratti ed alla C. I. è demandato il compito di farli applicare e rispettare. Però sbaglia anche chi tende a mettere in contraddizione l'azione delle C. I. e del Sindacato; anche se la C. I. non è un organismo del Sindacato essa non può essere insensibile alla situazione del Sindacato ed alle lotte che esso conduce.
ertanto bisogna avere le idee chiare per convincere i lavoratori che l'azione della C. I. è importante ed insostituibile e che essa trae forza dalla unitaria partecipazione attiva, espressa non solo durante la formu lazione del programma, di tutti i lavoratori indipendentemente dalle loro concezioni sindacali o politiche.
Questa azione unitaria e permanente a sostegno delle Commissione Interne porterà non solo alla formulazione di un unico programma ma a creare liste unitarie che siano la espressione dei lavoratori. E questo contribuirà a portare avanti quel l'inevitabile e più vasto processo unitario la cui mèta è l'unione organica di tutti i lavoratori sotto la bandiera di un'unica organizzazione sindacale.
CEREDA SEVERINO Autista Zara
Anche recentemente i compagni socialisti nel loro convegno del NASATM e nel loro documento introduttivo hanno denunciato una situazione insostenibile degli appalti, situazione assai grave in quanto all'ATM sfacciato il famoso detto che « fatta si è realizzato in modo scoperto e la legge, fatto l'inganno » ed a tale proposito al dep. Monteverdi si sono verificati due fatti gravi, uno nell'armamento interurbano, l'altro nei saldatori legati ai lavori dell'armamento urbano.
Nei lavori delle linee celeri dell'Adda vi è un'impresa per l'impianto binari la quale dovrebbe fare il lavoro con uomini e mezzi suoi, ebbene i mezzi sono dell'impresa, parte degli uomini anche ma si è verificato il fatto che dei nuovi assunti all'armamento interurbano sono stati messi a disposizione dell'impresa con la scusante che così « apprendevano » il lavoro da eseguire nell'armamento. Da un controllo fatto dalla Commissione Interna si è constatato che questi lavoratori dell'A.T.M. erano utilizzati solo come spalatori
di ghiaia e con tale lavoro non avrebbero certo appreso come si fanno gli impianti nel frattempo l'impresa interessata guarda caso è quel Clerici che a suo tempo abbiamo cacciato dalla porta.
Altro fatto similare è accaduto nell'armamento urbano che sono stati utilizzati uomini e mezzi del reparto saldatori per fare del lavoro spettante all'impresa.
La domanda che ci si pone è perchè non si evitano almeno questi abusi ed il Servizio Impianti perchè non interviene con energia a far rispettare i capitolati di appalto, già abbiamo la vergogna di dare in appalso i lavori che potrebbero essere effettuati dall'A.T.M. se poi si favoriscono questi appalti l' unica domanda che si pongono i lavoratori è che vi sono interessi che vanno oltre alla esigenza momentanea stabilita dalla legge sugli appalti, quindi evitare per l'avvenire un favoreggiamento sarebbe oltremodo dignitoso e soprattutto si attuerebbe quel tanto lodat oe mai attuato interesse aziendale.
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Venerdí 12 giugno alle ore 21
Al teatro di Porta Romana avrà luogo il tradizionale saggio di fine anno delle allieve del corso, dirette dalla Proli, Piera Germini
LE PICCOLE « SPINASIT » SARANNO SENZA DUBBIO L'ATTRAZIONE CENTRALE DEL NUMEROSO PUBBLICO CHE VI PRESENZIERA'. I PRIMI PASSI DI DANZA, COMPIUTI SULLE PUNTE DALLE PIU' PICCOLE, COMMUOVONO ED ENTUSIASMANO NELLO STESSO TEMPO.

Collezionando medaglie d'oro Nuova vittoria di EDERA CINO nella Coppa " Apertura „ alla Cartiera Burgo di Corsico
Il nostro Edera ha conquistato una seconda vittoria ha poca distanza della prima. Sembra che abbia preso l'abitudine, e secondo lui sarà difficile che la, perda. Sorge il dubbio che Cino sia amante dei vecchi proverbi; in tal caso presto avremo la terza vittoria.
Ad ogni modo pensiamo che sia una malignità di avversari la voce che circola circa la sua nuova sistemazione dei suoi locali..
Egli avrebbe fatto sgomberare un locale, per adibirli a custodia di tutte le sue medaglie e trofei già guadagnati e di quelli che intende guadagnare.
Scherzi a parte; a noi fanno piacere queste vittorie e non siamo per nulla contrari che Edera continui su questa strada, anzi gli facciamo i nostri migliori auguri, però... qualche volta lasci qualche piccola soddisfazione anche ai suoi avversari. el Peder de la linghera
Pesca
Domenica 21 giugno 16° campionato sociale a Peschiera del Garda - 1114 mattina a Redecesio saranno in gara i "PIERINI„
Le iscrizioni vengono accettate sia presso i responsabili di deposito o officina e presso la segreteria del Circolo Ricreativo.
La gara è riservata al soci della sezione pesca, in possesso della tessera F.I.P.S. in corso di validità alla data della gara.
I posti di gara saranno sorteggiati giovedì 18 giugno alle ore 21 presso la sede del Circolo ricreativo. Tutti gli interessati potranno assistere liberamente al sorteggio.
Per maggiori chiarimenti, rivolgersi alla sezione Pesca oppure alla segreteria del Circolo Ricreativo. Il Comitato organizzatore conta di «vere una partecipazione numerosa di soci ai quali raccomanda sollecitudine all'iscrizione.
Nella toto Raffaele Mendolicchio che lo scorso anno prese parte questa gara nel laghetto Redesio
CINEMA
Un buon film Americano girato a Parigi
di IRWIN SHAW
Regia di ROBERT PARRSH
Ileana Barotto e Paola Donati (nelle foto sopra da sinistra a destra) sono due ex allieve della Scuola di danze che presenzieranno allo spettacolo assieme a tutte le altre ex danzatrici che, per diversi anni, su quel palcoscenico hanno dato tutto se stesse, senza risparmio di energie e di tempo. Le giovani allieve di oggi sono attese alla prova nel saggio, dalle ex allieve, con fraterna solidarietà.
TEATRO
La Compagnia Stabile del Teatro Milanese rappresenta in questi giorni al Gerolamo una novità assoluta di Ambrogio Lunati « On mari per la mia tosa ». Di marca prettamente meneghina questa commedia ha il potere di avvincere lo spettatore dall'inizio alla fine con un crescendo di ilarità che raramente si può riscontrare nel pubblico per altri testi.
Nei tre atti comici il personaggio di Bastian Bergamotti (il padre della tosa) è interpretato con bravura dal brillante Piero Mazzarella che, svegliato alle otto del mattino da un suo impiegato, inizia una giornata tutta piena di imprevisti.
Il suo problema base è quello di trovare un marito per la figlia.
Le dà una mano, in questa ricerca; però con molta confusione la moglie; impersonata dalla simpatica attrice Elena Borgo, come sem-
pre disinvolta e padrona del palcoscenico. Un bravo va detto anche del Giovane Ennio Groggia sempre disinvolto e versatile oltre a tutti i componenti della compagnia del teatro milanese per la brillante esecuzione le, nel presentare la sua commedia, del testo di Ambrogio Lunati, il quacosì si esprime: « On mari per la mia tosa » è stata scritta in meno di quattro giorni primo perchè avevo un'idea comica che mi frullava nella testa, secondo, per divertirmi (sì, perchè quando scrivo cerco di divertirmi anch'io), terzo, perchè volevo dare a Piero Mazzarella un personaggio nuovo che uscisse dai soliti clichet. Non so se sia riuscito in pieno nei miei propositi. In ogni modo ho voluto scrivere una commedia tutta gaia, senza problemi centrali e che avesse un
E' un film con un dialogo assai vivo, uno dei migliori che ci sia stato dato di ascoltare negli ultimi tempi. Per forza: esso è stratto da due racconti di Irwin Show e l'autore stesso, perchè il suo testo fosse rispettato, oltre che scrivere la sceneggiatura, si è tramutato in
produttore, fondando una piccola società con l'amico regista Robert Parrish al fine di realizzare, a Parigi, « In the Brench style ».
Shaw, che aveva già affidato alla riduzione cinematografica il suo romanzo « I giovani leoni » e diversi altri scritti, uscendone quasi sempre scottato, sostiene che questo — di sorvegliare in proprio la produzione — è l'unico sistema per ottenere la fedeltà; e non stentiamo a credergli sulla parola.
Ma se il dialogo è brillante, il film lo è assai meno: sia perchè lo stile di Parrish, diluito e sinuoso, è tutto il contrario di quella della « nouvelle vague » francese ch'egli ha voluto in parte imitare, sia perche la Parigi del Quartiere Latino, filtrata attraverso la sorda mentalità americana, mantiene ben poco di autentico.
bergo, e abbastanza fraffiante il ricevimento nella villa del barone. Ma il passaggio in cui Christine sogno i grandi pittori è davvero di un disarmante provincialismo «yankee».
Nel secondo racconto troviamo Christina (che invece di qualche mese è rimasta a Parigi qualche anno) già « adattata », si direbbe fin troppo. Gli autori studiano così, con una certa efficacia, il tipico ambiente degli americani a Parigi : specialmente in un «party» da « dolce vita » pieno d'umore.
C'è poi un incontro di Christina col padre, un professore del Middlewest che non ottiene gran che dalla figlia; e la triste storia d'amore di costei con un giornalista sempre pronto a lasciarla per un « servizio » all'estero.
solo scopo: divertire il pubblico.
Oggi la vita è così triste perchè la gente non sa più ridere, ha dimenticato che esiste la più salutare delle medicine: il ridere. Per trascorrere una serata distensiva, per affogare le noie della giornata non c'è di meglio che andarsi a sentire delle commedie cariche di ottimismo e d'ilarità. La compagnia del teatro milanese fa concorrenza all'Ente Risi (perchè propina seralmente tanta gioia, e dato che il riso fa buon san gue...) Il teatro milanese è pieno di vitalità e non morirà mai perchè il dialetto che racchiude tutta la sapienza dei noster vece ha due grandi pregi: diverte e- rende pieno d'ottimismo anca quel che l'è a bolletto... Ed ha avuto ragione, perchè così è veramente.
M. BonghisaniMa il difetto fondamentale è già nel manico: consiste, cioè, nell'aver voluto mettere insieme due novelle, unificandole con la medesima protagonista, mentre esse si presentavano con caratteri assai diversi e ognuna conclusa in se stessa. Donde lo stacco tra il primo e il secondo tempo del film, eseguiti su registri abbastanza lontani, se non opposti.
Nel primo racconto assistiamo all'educazione sentimentale di Christina James, una giovane americana venuta a studiar pittura nella capitale dell'amore. Chi dovrebbe insegnarle l'amore « alla francese » è uno studentello minorenne, che invece ha bisogno, lui per primo, di qualche lezione.
L' episodio è complessivamente condotto con grazia e pudore: buona la sequenza della camera d'al-
L'amarezza di questa situazione precaria, di queste continue partenze dagli aeroporti, di questa donno abbandonata in balìa di se stessa, . della propria indecisione, del proprio vivere alla giornata, è resa con tocchi sinceri, fino alla struggente scena al ristorante del definitivo distacco tra i due amanti, entrambi deboli di fronte ad una svolta più matura da effettuarsi in comune. E Christina Ja mes ripartirà per l'America, al braccio di un medico del suo paese, che le assicurerà un avvenire tranquillo e filisteo.
Nonostante le contraddizioni interne, le sfasature e l'eccessivo appiattimento romantico, un film insolito e non banale, recitato oltretutto assai bene da una Jean Seberg che, visibilmente, ha incontrato qui il « proprio » personaggio autobiografico.
"Amore alla Francese„Danza Classica
Al Gerolamo si ride in milanese con "On mari per la mia tosa..
TEMPO LIBERO No-
CALCIO CICLISMO
L'Inter Europea a Vienna battendo il Real Madrid
Bologna lo scudetto
mente che un uomo appassionato e competente come lui meritava un giusto premio come la coppa dei campioni. Viene accusato di guadagni altissimi e criticato per questo ; anche noi non siamo lieti nel sentire certe cifre, però dobbiamo dire che, altri allenatori prendono quasi quanto lui, in più si fanno aiutare da istruttori, e da aiuti allenatori, lui fa tutto da solo, e quando la squadra vince, lui fa gli elogi ai suoi giocatori, quando perdono non critica nessuno e si assume lui le colpe.
Negli allenamenti esige e non transige, tiene cura per i ritiri, organizza servizi logistici con una cura meticolosa, e ottiene risultati brillanti.
Egli è il primo ad assogettarsi a sacrifici duri, e questo lo esige dai giocatori, che però vengono pagati profumatamente, e quindi è giusta la sua severità. Il suo difetto era di parlare troppo; e di insistere sulla velocità continua dei suoi giocatori.
Ma anche. qui ha dimostrato di essere intelligente, e diventato parsimonioso nel parlare e ha cambiato tipo di gioco : più razionale ma più redditizio.
Della squadra bisognerà parlarne in blocco, ha avuto i suoi punti di forza in Sarti e Picchi nel gioco difensivo, in Corso, Suarez registi e creatori infaticabili di gioco.
Da un gruppo di lavoratori ci è stata posta questa domanda: A Coppi o ad Anquetil il titolo di campionissimo?

Da un gruppetto di tifosi ci è stata posta questa domanda : a chi il titolo di campionissimo a Coppi o ad Anquetil?
Noi pur non avendo la illustre competenza di gienialisti sportivi come Guido Giardini, o Attilio Camoriano o Raschi; cerchiamo di fare del nostro meglio per rispondere a questo interessante quesito. Per prima cosa vediamo di fare un raffronto del loro valore sui vari tipi di gara.
Cronometro - Dopo la prova di Anquetil nell'odierno Giro d'Italia nella tappa cronometro della ParmaBusseto, la bilancia penderebbe a favore del francese, va però detto che dalle ultime gare di Fausto ad oggi sono intervenuti tanti fattori tecnici che hanno avvantaggiato il normanno. Pensiamo che in Coppi vi sia stato più stile mentre in Anquetil più agilità anche per differenza di statura, essendo leggermente più piccolo il francese, e quindi favorito rispetto a Fausto nelle prove miste. Quindi leggero vantaggio di Anque- til.
calcolato che le sue vittorie nei giri d'Italia e di Francia sono state belle, ma non trionfali come quelle del nostro atleta. Quindi in questa specialità vantaggio di Coppi. Corse in linea - Anche qui discorso come il precedente, anzi più favorevole ancora di più verso Coppi in quanto l'albo d'onore di Fausto, è pieno di vittorie conquistate in cor se i nlinea, il suo carnet contempla vittorie nella Milano-San Remo, nel Giro di Lombardia, massime competizioni di carattere internazionale in Italia. Parigi-Robeux, Gran Premio delle Nazioni, Giro delle Fiandre ed altre ancora. Per Anquetil sin'ora il suo carnet tolto le prove a cronometro come il Trofeo Martino e il Gran Premio delle Nazioni, non reca nessuna vittoria di particolare importanza. Per Fausto vi è poi l'alloro mondiale, Jaques non ha avuto ancora questa soddisfazione. Anche in que-
sta prova quindi vantaggio di Coppi. Pista - Qui il discorso cambia, restando pure favorevole a Coppi; si sa che questa specialità richiede coraggio, colpo d'occhio e prontezza di riflessi qui Anquetil potrebbe svolgere un ruolo non indifferente, ma il francese ama poco la pista, forse per mancanza di coraggio o per antipatia personale, fatto si è che lui in pista ci va di rado, solo per assolvere impegni post-Giro d'Italia o di Francia.
Trarre la conclusione è quindi facile; la superiorità direi netta di Coppi su Anquetil, essendo il primo più completo sia come stile che come potenza.
Riteniamo anzi forse Luison Bobet più completo e superiore ad Anquetil, anche se in ultima analisi Jaques sia da considerarsi attualmente un fenomeno della pedalata, e forse il migliore degli attuali corridori.
Sandro Mazzola il giovane goleador dell'Inter che, con le sue due reti ha ipotecato la vittoria sul Real Madrid.
11 Prater di Vienna che è sempre stato ingeneroso con i colori italiani questa volta ha dovuto celebrare il trionfo italiano per merito dell'Inter. La stampa italiana quella dai titoli facili, e dei facili profeti a risultato avvenuto; avevano già preparato titoloni per le critiche per Herrera e per decretare la fine dell'Inter.
Purtroppo (per loro) i milanesi si sono dimostrati all'altezza della situazione, ed hanno vinto con pieno merito. Allora i profetoni hanno cambiato disco e hanno sentenziato che facile era battere una squadra di vecchi come quella del Real. Noi diciamo che i senatori madrileni pur soccombendo hanno combattuto sino all'ultimo secondo, e chissà quante squadre europee e italiane vorrebbero nelle lori file questi vecchi. Bi• sogna avere il coraggio di riconoscere che questa volta la coppa premia veramente una squadra che ha dovuto combattere dal primo turno &no alla finale: Everton - MonacoPartizan - Borussia e Real sono stati ostacoli durissimi.
Si potrà forse togliere il Monaco non durissimo, ma per il resto, tut te squadre di una certa levatura. Bisognerà poi tener conto che ha differenza di tutte le squadre che partecipan oalla coppa, l'Inter ha tenuto fede anche agli impegni di campionato, e si sa quanto sia duro il torneo italiano. Quindi stagione mirabile quella dell'Inter, che ha saputo combattere valorosamente su due duri fronti.
Analizzare come abbia potuto far questo è compito facile, si deve par. bre dal presidente Moratti, uomo veramente competente, appassionato, e anche coraggioso. Come competenza fa parte di un numero ristretto di presidenti che veramente s'intendono di calcio, come Mazza, Dall'ara, Maltauro, appassionato come il più appassionato dei tifosi. Come coraggio ha saputo tener duro' quando stampa e colleghi tramavano contro di lui per far allontanare Herrera (e persino la Federazione aveva fatto pressione); ma lui vide bene e tenne duro e i fatti gli hanno dato ragione. Dopo di lui viene Herrera, noi non lo chiamiamo con la definizione « Mago » noi diciamo semplice-
Degli altri dal risorto Tagnin ai giovani Mazzola, Facchetti, Burgnick al sempre in forma Guarneri, al tenace Milani, a Jair, combattente irriducibile, bisogna fare a loro un elogio incondizionato, per loro bravura, correttezza e spirito di sacrificio. Ora mentre il nostro giornale sta andando in macchina l'Inter sta giocando lo spareggio per la conquista dello scudetto, noi non sappiamo ancora quindi come andrà, diciamo solo questo, se i nerazzurri giocheranno come al Prater faranno il bis.
Ma se ciò non dovesse avvenire diremo ugualmente bravi ai giocatori interisti che sin'ora hanno fatto anche l'impossibile tra coppa e campionato, e nazionale, e recuperi.
Resta in noi solo un po' d'amarezza pensando al Milan, che con un po' più di avvedutezza avrebbe potuto percorrere lo stesso cammino dell'Inter; speriamo che la lezione serva sia a Viani che al presidente Riva che riteniamo responsabili di questa stagione così incolore.
F. GiorgioADORNI
Corse a tappe - Qui il favore è indiscutibilmente di Coppi; egli aveva un fisico più idoneo a queste fatiche continue, le capacità inspiratorie di continue, le capacità ispiratorie di Fausto erano cceezionali, mentre Anquetil quando arriva verso i 2000 metri accusa difficoltà respiratorie.
In più Coppi in salita era pressochè imbattibile, e quando decideva di attaccare lo faceva in modo tale da stroncare qualsiasi contrattacco.
Il nostro corridore sapeva dirigere con perizia i suoi gregari, e sapeva imporre agli avversari la sua andatura. Non così per il francese il quale è abbastanza abile in salita ma non un fuoriclasse e manca di autorità sulla propria squadra. Va
ITALO ZILIOLI
(Sopra) Coppi in azione, alla testa di un gruppo di giovani corridori durante un lontano giro d'Italia. (Foto sotto) Anquetil, vincitore di questo giro da campione con la C. maiuscola, visto in azione durante una corsa a tic-tac. (Foto a sinistra) Adorni e Zilioli, che, assieme a De Rosso e Gianni Motta (rivelazione 1964) hanno sperare, nel loro successo finale, sino alla penultima tappa. Tuttavia, sono finiti alle spalle del campione francese occupando i primi 5 posti della classifica generale.