Voci ATM22

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Sul prossimo numero due pagine dedicate al 25 Aprile

Prossime elezioni delle C.I. dell'A.T.M. auspicabile un largo dibattito

TRASPORTI!

Mutare politica

Evidentemente nell'ambito della politica e dei problemi amministrativi della nostra città, qualcosa o tante cose, non girano per il loro giusto verso e v'è necessità di riportarvi ordine e chiarezza.

Per quel che ci riguarda da vicino: politica dei trasporti e situazione ATM, rasentiamo addirittura il paradosso, quando si deve constatare che linee d'indirizzo e scelte del Consiglio Comunale, quindi impegnative per tutti coloro che sono alla direzione di aziende, uffici, servizi commerciali, possono essere impunemente modificate o forzate da chi, comunque ed in ogni caso, è da considerarsi solo e soltanto esecutore delle decisioni del Consiglio Comunale stesso.

Questo praticamente s t a facendo. o ha intenzione di fare, il prof. Napoleone Rossi, presidente dell'ATM.

Infatti stante le dichiarazioni da Lui fatte alla recente manifestazione della premiazione dei lavoratori anziani della nostra azienda, ha anticipato quelli che saranno i prossimi provvedimenti che l'ATM attuerà nell'ambito dei servizi che gestisce a nome del Comune, provvedimenti che principiano dall'istituzione di una linea servita da microautobus ad agente unico all'interno della Cerchia dei navigli, per arrivare infine alla soppressione del passaggio delle linee tranviarie dalle vie centrali di Milano.

Il paradosso sta nel fatto che questi provvedimenti, fanno parte di un programma (dell'Assessore Amoroso, per caratterizzarlo con un nome) che alcuni mesi fa il Consiglio Comunale (e la stessa Giunta se non andiamo errati) avevamo bocciato per la sua inorganicità.

Sempre da parte della massima istanza comunale venne nel contempo deciso di demandare alla Commissione consigliare dei trasporti di svolgere un esame generale della situazione dei trasporti pubblici per porsi in grado di formulare al Consiglio Comunale proposte di provvedimenti immediati atti a risolvere i grossi e gravi problemi di questi servizi con una visione organica di larga prospettiva.

Noi ci auguriamo, nell'interesse della nostra città, e per il rispetto delle prerogative del Consiglio Comunale, che l'illustrissimo professore, esponente della destra democristiana e presidente dell'A TM, venga richiamato all'ordine da chi di dovere, tanto più che nella sostanza le proposte da lui formulate, non solo non risolverebbero i problemi dei trasporti, ma li peggiorerebbero fortemente.

Infatti, mentre è ormai opinione corrente e radicata che la soluzione di questi problemi deve partire dall'aifermazione dei diritti prioritari del mezzo pubblico in quello individuale e privato, e non solo per quel che (continua in 2' pagina)

TRASPORTI

RITORNA L'AGENTE UNICO

L' ATM persevera nelle scelte fallimentari che pesano sui lavoratori, la CGIL prende posizione

I sindacato provinciale autof errotranvieri ha emanato un comunicato in cui è detto che «di fronte alla gravità della situazione, la segreteria del sindacato, essendo tra l'altro rimaste inevase le numerose richieste di convocazione inoltrate alle autorità comunali, ha deciso la convocazione dei propri organismi direttivi per sottoporre alla loro attenzione l'insieme della situazione e per prendere le più opportune decisioni atte a difendere l'integrità fisica e del personale viaggiante e a migliorare il servizio stesso, nell'interesse di tutta la cittadinanza, questo anche attraverso la lotta dei ferrotranvieri».

Ciò che provoca la disapprovazione del sindacato è il piano di rior dino dei trasporti pubblici presenta to dalla direzione dell'ATM. «Da un attento esame del piano — afferma il comunicato — emergono orientamenti e idee palesemente contrastanti con le reali esigenze di miglioramento del trasporto pubblico.

La più appariscente è l'abolizione di numerose linee tranviarie e la loro sostituzione con mezzi automobilistici; questa innovazione viene proposta per obbligare gli utenti a servirsi della prima linea metropolitana senza preoccuparsi se questo costerà molto di più agli utenti stessi; significa inoltre dichiararsi vinti e sconfitti di fronte al dilagare d e 11 a motorizzazione privata, proprio nello stesso momento in cui il governo attua misure destinate a contenere questo pericoloso fenomeno che tanta influenza ha nei confronti di un giusto investimento del reddito pubblico; vuol dire il continuo deficit aziendale per la differenza del costo di esercizio fra ro taia e gomma; significa un ulteriore ammorbimento dell' atmosfera, già seriamente inquinata dallo scarico dei mezzi automobilistici in circolazione».

Criticata l'introduzione dei microautobus, il comunicato così conclude: «La mancanza di provvedimenti da attuarsi in materia di viabilità, come percorsi preferenziali protetti, divieti di svolta e di parcheggio nelle strade più intasate, la protezione delle corsie da riservarsi ai mezzi pubblici in prossimità delle fermate e dei semafori, è elemento di aggravamento e di peggioramento nell'erogazione del servizio e nel rapporto di lavoro che interessa il personale dipendente dell'ATM».

Il 24 aprile alle ore 10 si inaugurerà una lapide ricordo in memoria ai nostri caduti nel deposito di via Palmanova.

È previsto un' intervento del ministro Giolitti.

Invitiamo tutti i lavoratori ad intervenire

Dopo una breve parentesi dovuta ad impegni direzionali, lunedì 13 c.m. riprenderanno le discussioni sui problemi da tempo denunciati e sul regolamento promozioni ed avanzamenti che, costituisce senza dubbio la più importante rivendicazione in quanto intacca il potere discrezionale della Direzione.

E' a tutti noto come una delle maggiori armi che il datore di lavoro ha per imporre il suo paternalismo e la promozione che egli usa in modo dispotico. Anche nella nostra azienda le cose non vanno in modo diverso; basta ascoltare 1 a lunga serie di lamentele, di rancori, del generale malcontento c h e accompagna l'uscita delle promozioni annuali per rendersi conto come, specie nel passato, il potere discrezionale che la Direzione ha sempre mantenuto su questo istituto, sia usato a scopi paternalistici che creando divisioni ed antagonismi si riperquotono negativamente sui reali interessi della categoria e della stessa ATM.

Per questo la rivendicazione avan zata a regolamentare (come previsto dal 148) le promozioni e i passaggi di qualifica rappresenta una importante richiesta a cui tutti i lavoratori debbono ritenersi interessati poichè essa è un'importante passo verso la creazione di quei nuovi rapporti umani e democratici auspicati da tutti i dipendenti.

E' facile prevedere che le attuali trattative, data la complessità della materia che tende a regolamentare tutti i passaggi di qualifica dagli avanzamenti ai concorsi, non possono esaurirsi in uno o due incontri; ma proprio per questo è necessaria la pressione unitaria dei lavoratori che dimostri alla controparte la inevitabile necessità di procedere alla regolamentazione per porre fine alla vecchia norma più adeguata alle nuove realtà.

Nella bozza di regolamentazione presentata dalla CGIL e dalla UIL, lo sviluppo di carriera viene attuato nei seguenti modi: per avanzamento per normale promozione - connessa all'anzianità di grado e al comportamento generale per promozione connessa all'ac-

E' trascorso un anno dalla data d'insediamento della Commissione Interna e, in base a quanto stabilito dall'Accordo Interconfederale del 1947, si deve procedere al loro rinnovo. I sindacati a cui spetta il compito di organizzare le nuove elezioni, hanno già iniziato la discussione in seno ai propri Comitati Direttivi, per cui si può prevedere che entro due o tre mesi, esplicate le rituali prassi, si procederà alle elezioni.

Molti sono i giovani assunti in questi ultimi anni all'ATM e non pochi quelli provenienti da piccole o medie aziende ove l'organismo della C.I. o non esiste o non è in condizione di esplicare la sua importante funzione.

Riassumere perciò, in modo succinto, i compiti che spettano alle Commissioni Interne è necessario e non solo per i giovani che non hanno avuto modo di valutarne appieno l'importanza d e 11' organismo ma anche per molti anziani che, a vent'anni dalla liberazione, non hanno ancora le idee sufficientemente chiare.

E' necessario innanzitutto sottolineare che la regolamentazione del rapporto di lavoro è un fatto sociale di altissima importanza per cui l'intervento, sul luogo di un organismo che trae la sua forza, il prestigio e l'autorità dal suffragio di tutti i lavoratori; che ha il compito di tutelare gli interessi singoli e collettivi dei lavoratori non che quello di mantenere normali rapporti fra il personale e la Direzione è oltrechè fattore di equilibrio aziendale da cui ne trae profitto la stessa azienda, una insostitiuibile (Continua in 2' pag.)

COMUNICATO

certamento attitudinario, all'anzianità di grado e al comportamento generale d) per concorso secondo le modalità stabilite. Le promozioni da conseguirsi per avanzamento tipo a) sono riservate al passaggio ad una serie di qualifiche (autista, guidatore, bigliettario scelto — man. spec. — op. di 2' cl. — segr. di 2' ecc.) e vengono assegnate all'atto del compimento dell'anzianità di grado richiesta. Sono queste promozioni «automatiche» assegnate per qualifiche considerate quale normale sviluppo di carriera.

(Continua in 2' pag.)

II giorno 27 aprile alle ore 18 presso il Circolo Ricreativo avverrà l'assegnazione delle Borse di Studio distribuite doli Ufficio prestiti ATM a dipendenti e figli di dipendenti studenti

Un lutto per i lavoratori dell'A.T.M.

I lavoratori dell'ATM hanno appreso con costernazione la immatura perdita del compagno Mario che per lunghi anni avevano avuto modo di apprezzare per la sua opera di sindacalista e di democratico. Ai familiari del compianto Mario giungano le condoglianze dei lavoratori e della Redazione di Voci dell'ATM.

TAINI MARIO, partigiano combattente nella Divisione " Mario Flaim" era iscritto al P.S.I. dalla liberazione. Attivo militante e sindacalista aveva ricoperto numerose cariche politiche e sindacali. Nel 1947 faceva parte della Direzione della Federazione del PS!. Ha ricoperto varie importanti cariche sindacali fra le quali quella di Segretario Generale del Sindacato Auto ferrotranvieri CGIL. Per Per due legislazioni è stato eletto Consigliere Provinciale della provincia di Milano. Da circa due anni aveva abbandonato ogni carica sindacale e politica.

ANNO XIV N.7 II 15 APRILE 1954 PERIODICO QUINDICINALE DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. - MILANO
I microautobus acquistati dall'A. T. M. Nella notte di sabato 4 aprile è deceduto all'ospedale Resnati il compagno TAINI MARIO di anni 50.
Continuano le trattative sul regolamento promozioni

e

CONTINUAZIONE DALLA 1" PAG.

Elezioni commissioni interne

funzione sociale tendente ad educare i lavoratori sia come tali che come cittadini.

La Commissione Interha non è dunque un'istanza sindacale ma un organismo autonomo regolato da appositi accordi, ed indipendente dagli stessi sindacati ai quali può ricorrere solo quando non nesce a comporre con la propria azione una vertenza individuale o collettiva.

I suoi compiti, che differiscono sostanzialmente da quelli dei sindacati in quanto non si pongono l'obbiettivo di modificare il contratto di lavoro o gli altri accordi economici o normativi esistenti, possono così riassumersi:

Intervenire presso la Direzione per l'esatta applicazione dei contratti di lavoro, delle norme legislative e dei regolamenti in vigore.

Tutelare il componimento delle controversie collettive ed individuali.

Esaminare con la Direzione i dederi del personale circa i regolamenti interni, gli onorari e i turni, il godimento delle ferie, ecc.

Formulare proposte per il miglioe andamento dei servii, amenContribuire ad elaborare gli statuti ed i regolamenti delle isti tuzioni interne a carattere socia-

I lavoratori e i trasporti

guarda occupazione di spazio e facilitazione ed agevolezza di marcia, proponendo l'eliminazione dei trams dal centro cittadino l'illustre professore non fa che accogliere appieno la richiesta di coloro che per interessi di profitto propongono addirittura l'eliminazione dei servizi pubblici in rotaia, quando si sa che questi rimangono i più idonei per soddisfare il trasporto di massa, ma anche elementi d'ordine e di disciplina nel traffico di una città.

Dobbiamo però dire che nel suo intimo contenuto il programma esposto dal professore, è valido strumento per contribuire a risanare il bilancio aziendale. Ha però un piccolo difetto: quello di voler realizzare l'obiettivo facendo aumentare da una parte di 2 e anche di 3 volte le spese di trasporto dei cittadini, e dall'altra accentuando lo sfruttamento dei lavoratori dipendenti dell'A.

Infatti i cittadini, stando ai programmi di riordino dei trasporti indicati dal professore, dovrebbero servirsi di 2 o più mezzi per raggiungere quelle località che attualmente raggiungono con una sola corsa tranviaria, filoviaria o automobilistica, mentre per quel che riguarda i lavoratori dell'ATM, il professore, nonostante il fallimento dell'esperimento fatto sulla linea n. 5, ci riprova con lo agente unico, istituendo addirittura per quel servizio automobilistico ai cui lavoratori addetti si riconosce il triste primato delle peggiori condizioni di lavoro.

Noi non sappiamo quel che decideranno le Autorità comunali a proposito delle linee programmatiche esposte dal professore alla premiazione dei lavoratori anziani dell'ATM (quel che ci auguriamo che facciano, l'abbiamo espresso prima) ma possiamo assicurargli fin d'ora che faremo tutto quanto è in nostro potere poichè l'esperimento dell'agente unico e dei microautobus, rimanga allo stato d'intenzione.

A. MAGGIONI

le (previdenziali - assistenzialiculturali - ricreativi - mensespacci ecc.) e vigilare con propri rappresentanti ra 1 migliore funzionamento d e 11 e istituzioni stesse. Come si può notare il campo di azione delle C.I. è quanto mai vasto ed interessa tutte le questioni, singole o collettive, che quotidianamente possono sorgere nel luogo di lavoro, nell'applicazione delle norme generali sancite dagli accordi e, in quelle ancor più particolari e complesse, regolamentate da una prassi basata sul comune buon senso. Sui limiti dell'azione della C. I. si è molto discusso e chiarito in passato tanto che oggi personalmente ritengo che il discorso ed il dibattito (se dibattito dovrà esserci) dovrebbe essere trasferito sul terreno più pratico ed efficace dei suggerimenti e delle critiche atte a rendere questo indispensabile strumento dei lavoratori più efficiente, più rispondente alle nuove e pressanti esigenze dei lavoratori.

Prima delle elezioni i sindacati faranno la campagna elettorale a favore della loro lista. Qualcuno in quel momento potrà ritenere eccessivi i manifesti e la propaganda prodotta, ma è un errore; bisogna che ciascuno si renda conto che l'importanza dell'organismo che si deve eleggere esige una ampia discussione sugli uomini e sulle liste poichè la difesa singola e collettiva dei lavoratori del luogo di lavoro sarà portata avanti dagli uomini prescelti dai lavoratori nel segreto dell'urna.

Per questo è augurabile che alle votazioni preceda un'ampia ed esauriente discussione in ogni luogo di lavoro.

TRATTATIVE AZIENDA LI

La posizione disciplinare che tanto peso ha oggi (quando la si vuol far contare) per i passaggi di qualifica, viene sempre riferita alle disposizioni contenute nel d. 1. N. 148. Così la normale promozione viene ritardata per uguale periodo di proroga al termine per l'aumento della paga per quegli agenti puniti a termine dell'art. 44.

Per i concorsi si stabilisce che non siano ammessi gli agenti che l'anno precedente al bando di concorso siano stati puniti a termine degli art. 43 e 44 del d. 1. 148.

Altra innovazione contenuta nel progetto è che gli operai e gli impiegati tecnici possono richiedere di essere sottoposti a prova d'arte per il passaggio anticipato di qualifica basta che abbiano maturato almeno la metà della anzianità prevista dal regolamento.

Ad una Commissione paritetica (composta da 3 rappresentanti del personale, 3 della Direzione e prosieduta da un componente la C.A. dell'ATM) spetta il compito di vagliare le promozioni normali b); quelle da conseguersi per prova d'arte c); le richieste di passaggio anticipato ecc.

Come si può notare, anche da questo breve stralcio della bozza di regolamento proposta, le promozioni e gli avanzamenti vengono nella massima parte sottratti al potere discrezionale per assumere un aspetto più adeguato alle esigenze dei lavoratori e, nel contempo costituiscono ragione di stimolo capace di migliorare la preparazione tecnica ed il conportamento generale dei lavoratori. Anche se le trattative continuano con lentezza inconcepibile me egualmente esasperante, gli obbiettivi posti saranno realizzati in quanto la presenza attiva ed operante dei lavoratori, la loro unità ne è garanzia.

I lavoratori sono in caso contrario pronti ad appoggiare le loro rivendicazioni con il peso della loro unità ricorrendo, se necessario, alla lotta per affermare il diritto alla contrattazione delle promozioni quale primo passo verso quei nuovi rapporti democratici• e d umani nell'interno dei luoghi di lavoro la cui attuazione è divenuta un'esigerrza irrimandabile.

Si faccia pagare i veri 'Miracolati„ e non i lavoratori

Nel Luglio del 1962 e nel gennaio 1963, in pieno «miracolo economico», mentre la Democrazia cristiana prometteva «anni facili» e diceva che «il benessere era dietro all'angolo», l'On. La Malfa — uno dei teorici d e I centro-sinistra — polemizzava con i comunisti, che chiedevano misure precise contro l'enorme accumulazione di profitti da parte del padronato, dei monopoli, e il continuo aumento del costo della vita, dicendo che nessuna riforma era possibile senza ostacolare il «boom» industriale allora in corso.

Oggi l'On. La Malfa, di fronte alle difficoltà economiche cui si trova il nostro Paese, teorizza sulla impossibilità di adottare provvedimenti strutturali per un periodo di almeno due anni.

Il governo di centro-sinistra, dal canto suo, chiede sacrifici ai lavoratori sposando la tesi della Confindustria e della destra economica che vuole il blocco reale dei salari e il «risanamento» della situazione economica facendo pagare ai redditi fissi le spese dei danni del «miracolo alla rovescia». Naturalmente ,a giustificazione dei provvedimenti anticongiunturali adottati il governo sostiene che in questi anni i salari sono aumentati troppo, che sono aumentati i beni di consumo e che la gente mangia più carne e altri prodotti alimentari in misura superiore alla produzione nazionale a che, quindi, si possono oggi superare le difficoltà economiche comprimendo i consumi di massa e la spesa pubblica.

I socialisti, dal canto loro, giustificano gli atti governativi e la gravità della situazione dicendo che le cause e le responsabilità vanno addossate ai precedenti governi e non al centro-sinistra.

Nessun dubbio in proposito. Ma i governi precedenti non erano formati dagli stessi uomini che oggi siedono al tavolo del governo con i socialisti e che seguono, nella sostanza, la stessa politica del passato? Questa la realtà dei fatti. Le misure anticongiuturali enunciate o già adottate vanno tutte in quella direzione.

In questi ultimi due anni (di centro-sinistra) quasi mille miliardi sono stati «trafugati» all'estero. Il governo ha fatto forse qualche cosa per impedirlo? Nulla! Canta oggi vittoria per l'apertura di credito che ci è stata concessa dal Tesoro americano e da altre banche dimenticando che bastava impedire la fuga dei capitali oltre frontiera per evitare l'aggravamento della situazione economica.

Ancora più assurdo il tentativo di addossare le responsabilità ai lavoratori c h e chiederebbero troppi aumenti. Aumenti, è vero, ce ne sono stati in questi anni, ma i «miracolati» non sono certo stati i lavoratori che se li sono visti «rubare» dal continuo aumento del costo della vita; «miracolati» sono gli speculatori sulle aree fabbricabili, quelli della Federconsorzi, i gruppi monopolistici e le società immobiliari.

I mali attuali dell'economia italiana hanno un solo responsabile: la politica che la Democrazia cristiana ha imposto ín questi anni al Paese con l'aiuto dei suoi sostenitori, in difesa degli interessi dei previlegiati e contro gli interessi dei lavoratori.

ste e radicali riforme di struttura che è la sola strada per far fronte alle attuali difficoltà.

I lavoratori non possono accettare nè il bloco dei salari nè la riduzione dell'orario di lavoro e i licenziamenti. Il Governo deve intervenire per garantire l'occupazione attraverso il controllo democratico dei monopoli ed adottando misure urgenti per una politica di controllo dei prezzi; una politica di controllo delle valute dei rapporti con l'estero per bloccare la fuga dei capitali; una politica di controllo selettivo degli investimenti a favore della agricoltura, degli investimenti pubblici, dell'industrializzazione del Mezzogiorno e per una nuova politica urbanistica. Quello cioè che i comunisti vanno da anni proponendo e che è la sola politica capace di battere la destra economica, di bloccare il carovita e l'inflazione e di rinnovare il Paese.

Presa di posizione della C. d. L. sul caro - vita

Si è riunito giovedì il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Milano che ha discusso la relazione del compagno Bruno Di Pol, a nome della Segreteria camerale, sul seguente ordine del giorno: «Le nostre proposte e la nostra azione per fronteggiare l'attacco ai livelli d'occupazione, mentre si sviluppa la iniziativa per migliori salari e contratti e contro l'alto livello dei prezzi».

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Servizio impianti: all'erta!

dare a Cesare quello che è di Cesare

Gli articoli precedentemente pubblicati in questa nostra rubrica su Voci dell'A.T.M., hanno sempre suscitato molto interesse sia fra i lavoratori che fra i dirigenti interessati e fra quest'ultimi il Capo Servizio Impianti a proposito del quale vogliamo chiarire un aspetto importante della nostra polemica perchè non vogliamo si generino equivoci in cui non vogliamo incorrere.

Dobbiamo dire con tutta franchezza che finalmente con l'Ing. Ivo Angelini il Servizio Impianti ha trovato un Dirigente di chiara e non comune competenza, con ciò non vogliamo togliere nulla ai suoi predecessori, ma i lavoratori sentono e vedono e soprattutto comprendono quando sono diretti con competenza e giustizia. In fondo i lavoratori chiedono di lavorare ed essere ascoltati in materia tecnica quando ciò torna a vantaggio di tutti ed in modo particolare dell'ATM, perché, lo torniamo a ripetere, se vi sono dei lavoratori che più hanno a cuore l'efficienza aziendale sono proprio i lavoratori del Servizio Impianti i quali sanno di avere la responsabilità del buon funzionamento e della continuità del servizio pubblico cittadino ed interurbano. Se in qualche nostro articolo prece-

Chi oggi fa propria e difende la politica della DC, senza battersi per imporne un mutamento radicale, finisce malgrado le buone intenzioni a parole, per schierarsi su posizioni che nulla hanno a che vedere con quelle di una politica di programmazione democratica fondata su vadente abbiamo criticato alcuni aspetti del lavoro che ivi si svolge nell'interesse collettivo nella convinzione di dare il nostro contributo a migliorare l'attività del Servizio Impianti.

Ciò che chiediamo al nostro Capo Servizio è che in aggiunta alla sua non comune capacità tecnica affianchi una maggior fermezza nel chiedere agli organi direttivi aziendali un più sollecito accoglimento delle giuste richieste inoltrate dalla C.I. del dep. Monteverdi ; chiediamo che unisca le sue rimostranze alle nostre affinché si comprenda, in modo particolare da parte del Capo del Personale, che non è con le dilazioni o con le risposte negative, oppure con il creare situazioni ingarbugliate (vedi f. f. autisti) che si aiutano i buoni rapporti fra il personale e l'ATM.

Siamo convinti che la Direzione ATM valuterà nel giusto modo quanto da noi esposto e darà la possibilità al Servizio Impianti di essere sempre più efficiente e da parte nostra non mancherà un valido apporto al Capo Servizio affinché il servizio da Lui diretto sia sempre più all'altezza dei compiti affidatogli.

La relazione e il dibattito hanno unanimemente posto in rilievo le caratteristiche di fondo dell'attuale attacco del padronato ai livelli di occupazione, ai salari e alle condizioni di lavoro dei lavoratori milanesi e italiani, si tenta di scaricare sui lavoratori i costi delle difficoltà economiche, attraverso il massiccio tentativo di indebolire il potere dei sindacati e dei lavoratori, di contenere i giusti e necessari aumenti salariali, di dilazionare i tempi e scadenze della contrattazione sindacale (integrativa e nazionaie).

Anche la vertenza degli statali vede il Governo su posizioni di sostanziale diniego delle giuste rivendicazioni dei dipendenti, che si vedono costretti a scendere in lotta.

Questo massiccio attacco padronale si lega alla ormai vasta sere di licenziamenti e di riduzioni dell'erario di lavoro.

L'attacco antioperaio e antisindacale si registra mentre è in atto già da parecchi mesi un contenimento salariale di fatto, mentre l'aumento del costo della vita ha pesantemente intaccato salari e stipendi.

In una situazione di questo tipo, che può aggravarsi ulteriormente se manchi una decisa risposta dei levoratori, il C.D. della C.C.d.L. invita le sue organizzazioni e i suoi militanti ad intensificare per tale scopo la mobilitazione di tutti i lavoratori milanesi.

Tale mobilitazione generale deve essere concetrata sui problemi della esigenza di migliori salari e contratti, della lotta decisa e immediata al carovita, della difesa e dell'aumento dei livelli di occupazione.

L'approfondimento e la propaganda su questi tre ordini di problemi deve legarsi alle situazioni anche particolari delle singole cate gorie di lavoratori, sviluppando inoltre le proposte più generali che la C.C.d.L. di Milano e la C.G.I.L. hanno avanzato in tema di riduzione delle trattenute sui salari e stipendi, di aumento e di riforma delle pensioni, di una nuova politica edilizia pubblica per assicuare un autentico sviluppo, settore che già oggi si può definire in serie difficoltà in netto contrasto con le esigenze popolari in materia di case d'abitazione.

La mobilitazione generale riuscirà così ad articolarsi sui problemi sulle proposte che la C.C.d.L. e la C.G.I.L. avanzano da tempo per assicurare un effettivo sviluppo economico, da collegare al miglioramento delle condizioni di vita.

Provvedimenti anticongiunturali
Conservate gli inserti, piegateli
ed alla fine avrete una completa raccolta di accordi aziendali
2 - VOCI DELL 'A.T.M.
L.
L.

IL BRASILE TRA REAZIONE E RIVOLUZIONE

« Il popolo sconfiggerà la demagogia e la reazione »: così intitolava su tutta la pagina uno degli ultimi numeri di A Classe Ciperaria, uno dei più diffusi settimanali della sinistra brasiliana.

Invece, a pochi giorni di distanza, quest'immenso stato federale grande quasi trenta volte l'Italia che disperde sull'enorme estensione delle sue impenetrabili foreste e delle sue pianure desolate una popolazione superiore a quella complessiva di tutti gli altri paesi dell'America Meridionale ha conosciuto, con la sua ennesima crisi costituzionale, ancora una vittoria delle forze più retrive, nemiche di ogni progresso sociale. Ma è forse l'ultima loro vittoria. I colpi di stato militari non hanno mai potuto arrestare il corso della storia. Non possono certo fermarlo in Brasile, paese sconvolto dalla fame, dalle disperate campagne, dalla disoccupazione delle grandi città, dalle sperequazioni profonde fra chi ha tutto e chi non ha nulla.

Tragica è la realtà del Brasile. Vi muore un bambino ogni 40 secondi e in molte regioni su mille nati ben ottocento non sopravvivono all'anno di vita. La media della vita umana è di soli 45 anni e nel Nordeste scende a soli 27 anni. Elevatissima, senza riscontro se non in Asia Meridionale, è la percentuale degli affetti da gravi morbi contagiosi. E ad essi si deve aggiungere l'infinita schiera di derelitti affetti da una vasta serie di malattie determinate dalla fame, dalla miseria, dall'abbruttimento e dalla totale mancanza di igiene.

Il numero dei disoccupati e dei sott'occupati è sconosciuto. Quanto è certo è che almeno il 40% della popolazione vive come dei veri e propri paria sociali. Quanto è certo è che perfino a Bahia — sì, la Bahia cantata nelle dolci canzoni — i bambini affamati si aggrappano disperatamente alle madri nello squallore degli interminabili quartieri del basso meretricio, centri di irradiazione del vizio, della corruzione, della malattia, dove una donna si vende per un boccone di pane.

In tale contesto un uomo di viva coscienza democratica, il Presidente Goulart, leader del Partito dei Lavoratori Brasiliani, difendeva le prospettive di una evoluzione quanto più serena possibile verso strutture economico-sociali meno indegne di un paese che vanta altissime tradizioni di civiltà. Il suo era Mi difficile gioco che ricercava un impossibile equilibrio fra la spinta rivoluzionaria delle campagne e del proletariato urbano più evoluto e lo strapotere dei militari, gli effettivi detentori del potere politico che ne avevano per lungo tempo paralizzata.

Furono anni difficili, costellati di crisi anche assai gravi. Ma non mancarono neppure a Goulart tatuasi clamorosi successi che dovevano confortarlo con la più diretta espressione della volontà della stragrande maggioranza del « paese reale ». Il referendum del gennaio del 1963, ad esempio, lo reintegrava nella pienezza dei suoi poteri con oltre 1' 80% dei voti a favore.

La consapevolezza di un sempre più vasto sostegno popolare e la convinzione della giustezza della sua battaglia ridavano sicurezza a Goulart, inducendolo ad una più aperta sfida alle posizioni di privilegio.

Ma è bastato, purtroppo, che il 13 marzo scorso egli annunciasse a Rio, nel corso di una grande manifestazione popolare, talune ben moderate riforme per indurre i suoi nuovi ed antichi nemici all'azione diretta.

Fra questi, il governatore fascista di Rio ha avuto un molo premi-

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nente. « Questo incredibile Lacerda » — come è definito in una agiografia elettorale commissionata ad una penna servile — che non aveva esitato qualche settimana prima a domandare il fallimento del Banco del Brasile e a vietare allo stesso Presidente di parlare a Rio, definendo la riunione una « manifestazione sediziosa », aveva più volte dichiarato che nulla lo avrebbe fermato nella sua decisa intenzione di insediarsi a Presidente il prossimo anno.

Proprio di fronte al pericolo di una presidenza Lacerda — che avrebbe significato la fine della fragile democrazia brasiliana ed il congelamento dell'attuale situazione di fame e miseria — .e non potendo d'altra parte confidare nel troppo accomodante ex presidente Juscelino Kubitshek — il candidato ufficiale della centrista socialdemocrazia — i sindacati brasiliani di prevalente ispirazione giustizialista, i socialisti, che controllavano con il governatore Miguel Arraes l'importante stato del Pernambuco, nel desolato Nor des t, la sinistra del Partito dei Lavoratori Brasiliani —

Una giornata di studio su l'America latina

Domenica 12 aprile alle ore 15, per iniziativa del Centro Studi per le Civiltà Extraeuropee, si svolgerà al Circolo Culturale « Fernando De Rosa » (via Demonte, 8) una importante giornata di studio sul tema « Problemi umani e sociali dell' America Latina », relatori i dottori Umberto Melotti, del Centro Studi per le Civiltà Extraeuropee, Franco Borelli, del Centro di Documentazione « Frantz Fanon », Massimo Gorla, del Comitato contro il Colonialismo e Rocco Vitale, del Centro Studi « Fernando De Rosa ». Verranno presentati i documentari a colori: Cuba, libera terra d'America e Realtà del Brasile. A tutti gli intervenuti sarà offerto l'autentico cocktail Cuba Libre.

I lavoratori dell' ATM sono cordialmente invitati.

con lo stesso Leonel Brizola, ex governatore dello stato di Rio Grande do Sul, vero idolo delle masse diseredate, ma che, pur essendo cognato del Presidente, non era con questi nei migliori rapporti politici — e tutti gli ambienti progressisti si stringevano attorno a Goulart. La rielezione del popolarissimo Jango — da ottenersi per mezzo di alcuni emendamenti costituzionali indispensabili anche per l'attuazione di una effettiva riforma agraria — si configurava infatti per tutti come l'unica soluzione che lasciasse aperta al paese la via di una progressiva evoluzione riformista o forse, addirittura, di una « rivoluzione pacifica ».

Ma la maggior parte dei socialdemocratici, che pure erano presenti nel gabinetto federale di Goulart, dovevano dichiararsi contrari a tale soluzione che, se tagliava la via a Lacerda, questo arrabbiato Goldwater brasiliano, compromesso con tutti gli interessi più retrivi e con tutte le forze meno pulite del paese, contrastava altresì le velleità di Kubitshek, il candidato socialmoderato.

Ma di tale crisi in seno alla maggioranza dovevano approffittare per dare battaglia a Goulart, alleandosi contingentemente a Lacerda, altri governatori influenti che non avevano nascosto le loro velleità elettorali ed il loro atteggiamento antiriformista: fra questi Ademar De Barros, governatore di San Paolo, capitale industriale del paese e primo centro della produzione del caffè, e Magalhàes Pinto, governatore dell'importante stato minerario di Minas Gerais, in ottime relazioni con gli ambienti più reazionari della destra clericale, che doveva farsi promotore d e 11 a sucessione dello stato dalla federazione, assestando un colpo micidiale al governo federale.

I militari, con la sensibilità democratica che, almeno in America Latina è tipica della categoria, dovevano purtroppo schierarsi in stragrande maggioranza con le forze più retrive.

Il Brasile assiste pertanto oggi ad una delle pagine più nere della sua storia. Il compiacimento di Washington è una nota tanto stonata quanto lo furono a suo tempo i peana del fascismo italiano per la caduta della libera repubblica di Spagna.

Ma per entrambi questi due grandi paesi latini il futuro riserva un grande riscatto, inciso nel sangue e nel dolore di un popolo tutto.

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Pensionamento anticipato: aspirazione dei lavoratori

Cara « Voce »,

Con le recenti conquiste sindacali ottenute col rinnovo del contratto nazionale di lavoro della nostra categoria, è stato compiuto un passo in avanti molto importante per dare giustizia alle rivendicazioni dei tranvieri. Nel prendere fiato per una spinta nuova è necessario preparare con un impegno al pari di prima, il terreno con basi rivendicative dei problemi che ancora sono rimasti insoluti.

Dico subito che non sono io quello che vuole prendere per primo una posizione, perchè sono sicuro che i compagni responsabili del Sindacato pondereranno la cosa.

La mia è solo una voce della base della nostra categoria, ma so che non sono solo, anzi, senza tema di essere smentito, posso dire che tutti i tranvieri auspicano una giusta rivendicazione dei problemi che ora accenno, cioè il pensionamento a giusto livello di anzianità con tutti i diritti; la riduzione dél massimo degli anni, che attualmente è di 36, e con questo alludo ad un pensionamento anticipato.

Il problema è vasto e complicato, ma i lavoratori lo sentono come una parte vitale, perchè se an-

Scaldiglia sugli autobus

L'inverno con i suoi deprecabili malanni è trascorso e con esso è passato il periodo stagionale per i bigliettari del servizio automobilistico urbano.

Non è certo piacevole rimanere tre o più ore intirizzito su una vettura a distribuire biglietti ai passeggeri che ad ogni fermata salgono annunciati da una ventata di aria gelida.

La richiesta, l'aspirazione di sempre, dei bigliettari di questo servizio è sempre stata quella di avere una fonte di calore, sia pur piccola che dia al loro corpo l'illusione di trovare un rimedio al pungente freddo. Negli altri servizi, già da anni hanno in funzione u n a scaldiglia che risolve in buona parte il problema. Nel S. A. dopo anni di dimostrazioni tecniche della impossibilità di installare una simile scaldiglia sugli autobus, finalmente, grazie ad un tecnico che ha preso a cuore il problema quest'anno è stata sperimentata la prima vettura avente un pannello termico che funziona sfruttando l'acqua calda del radiatore.

Il risultato dell'esperimento è stato quanto mai lusinghiero e la Direzione ha disposto che per il prossimo inverno, vengano istallati detti pannelli termici su 50 vetture.

Non si può che applaudire a questa decisione che col tempo migliorerà sensibilmente le condizioni (li lavoro dei bigliettari del S.A.U.

Se però c'è concesso di fare una osservazione vogliamo rilevare come (facendo 50 vetture all'anno) il problema della scaldiglia sugli autcbus verrà risolto fra 5 9 6 anni.

Non si può vedere di accelerare tempi e raddoppiare il numero delle Letture su cui verranno istallat. i pannelli termiti.")

Non credo che vi sia un problema di spesa o dí bilancio 2 se difficoltà, come prevedo, sono di nati ra tecnica, non si potreb:m vede re con un po' più di buona volontà ci; superarle?

Un bigliettario del S.A.U.

diamo avanti ancora un po' di anni con la presente situazione di pensionamento, andrà a finire che solo una minima percentuale di tranvieri riusciranno a godere i benefici della pensione perchè, o muoiono prima, o appena dopo i 60 anni.

Già le statistiche parlano chiaro e le cause di ciò si conoscono molto bene.

Vale ancora la pena di elencare questi micidiali motivi, che sono: i turni settimanali con riposo scontinuo ed orari dei pasti sbilanciati; traffico enorme ed impossibile con continuo logorio al sistema nervoso e al fisico; il lavoro notturno che danneggia la persona ed accorcia la vita; la settimana lavorativa lunga, ecc.

Non voglio fare di tutto ciò un appello disperato, ma il motivo giusto per impostare un giusto diritto di rivendicazione per far campare i tranvieri qualche anno di più.

Il problema, che è già stato discusso nel passato, a mio avviso sarebbe bene trattarlo ora in quella che è la fase preparatoria basata sulla giusta rivendicazione.

Il resto sono sicuro che verrà, perchè i tranvieri lotteranno sempre come hanno fatto nel passato in difesa dei loro diritti.

Vi sono già alcune categorie di lavoratori che godono di questi diritti, pur essendo meno disagiati di noi nelle condizioni di lavoro. Non è mia competenza fare dei confronti, ma faccio una considerazione di precedenti che possono arricchire il nostro bagaglio rivendicativo.

Tengo calcolo della legge, dei contributi e della nostra Cassa di Previdenza, ma a noi prima di morire, ripeto, spetta di godere qualche anno di pensione come diritto acquisito da una vita di lavoro pagata molto cara fisicamente.

INA- CASA: Una casa che si chiama desiderio

E' davvero interessante la coincidenza che dopo l'articolo in merito all'INA-CASA apparso su queste colonne di Voci dell'ATM che certo i lettori ricorderanno, sia apparso sul settimanale N. 10 «Domenica del Corriere» in data 8-3-1964 e precisamente nella rubrica: Il segretario di tutti; una lettera del Sig, Hoffman, dipendente della ATAC di Roma, nella quale fa presente di non poter mai ottenere una casa, perchè ne ha una in affitto da un privato, benchè abbia versato i relativi contributi obbligatori all'INACASA, e chiede che i suoi quattrini «e non sono pochi» versati, gli siano rimborsati dopo che è stato collocato in pensione. Si lamenta, dicendo che non è giusto trattenere somme che furono prese a titolo di prestito forzoso, e chiede se occorrerà fare una domanda ed a chi indirizzarla per ottenere il rimborso.

E qui la risposta negativa data dal — Segretario di tutti — il quale fa notare che non si tratta di un prestito forzoso, ma d'un contributo versato a fondo perduto, richiesto ai lavoratori e alla loro azienda che non comporta ne rimborso ne sicurezza all'assegnazione di un alloggio. E fa presente che tali contributi devono essere pagati anche dai lavoratori che con grandi sacrifici si sono fatti la casa, e non hanno potuto concorrere ai bandi dell'INA-CASA.

Secondo quanto dice il «Segretario di tutti» questa è una forma di solidarietà, per cui tutti i lavoratori versano i loro contributi, per dare una casa a quei contribuenti che dimostrano di averne maggiore bisogno. «E così eccoci serviti».

Ora ci si domanda: E' giusto che i lavoratori continuino sino a tempo indeterminato a versare i loro contributi a fondo perduto senza la possibilità di poter ottenere una casa per la stragrande maggioranza dei contribuenti?

Continuando di questo passo, la nuova gestione, che ha ereditato dall'INA un enorme capitale, dove si fermerà l'accumulo di un si enorme patrimonio?

Certo, continuerà costruire case, per lavoratori, a riscatto ed in affitto, di modo che le somme spese vengano immancabilmente recuperate, e di conseguenza il patrimonio aumenterà sempre più.

Se con le somme reperite si costruissero case, e darle a titolo gratuito a chi veramente merita e ne

abbisogna, nulla ci sarebbe da ridire a riguardo, ed i lavoratori avrebbero almeno la soddisfazione di essere diventati un istituto di beneficenza.

Ma così stando le cose, ci si domanda: Chi non sarebbe capace di fare il proprietario di case, costruendo, vendendo, affittando e aumentare i propri capitali con il concorso dei lavoratori, i quali «tutti contenti» verserebbero al caro padron di casa i loro contributi a fondo perduto?

Certo, che questa forma di contribuzione non è a tutti gradita, specialmente sapendo che non tutta la comunità vi concorre, e speriamo che debba presto cessare questa ingiustizia, oppure quando un lavoratore e posto in pensione, gli sia riconosciuto il diritto al rimborso della somma prestata, anche senza gli interessi a cui avrebbe diritto.

A. MASARATI

Saluto ai pensionati

Con il 1° aprile sono stati collocati in pensione i seguenti dipendenti: Capo Rip. Principale: BROFFONI rag. Aldo; S.R. Cassa Abbon. Segretario Capo: FERMINI Fermo; S. I. Fabbricati Segretario Princip.: OLDANI Luigi; S.M. Rip. Rimesse Segretario 2. classe: SPRELA Renzo; S.O. Teodosio Capo Linea: BELLINGHERI 1 Mario; S.M. Messina Capo linea: FARINA 10 Giuseppe; S.O. Leoncavallo Capo Guardia: DONATI 1 Giuseppe; S. P. Vigil. Zara Operaio 1. classe scelto: MAGNIFICO 2 Vincenzo; S.I. Fabbricati Operaio 1. classe scelto: NADALIN 1 Attilio; S. A. Mag. Teodosio

Guidatore: PELLICCIA 2 Alberto; S.M. Ticinese

Operaio 1. classe: RIVA 10 Guido; S.O. Farini

Bigliettario s c e l t o: MEZZERA 1 Giov. Pietro; S.M. Messina

Bigliettario: MANZOTTI 26 Giuseppe; S.M. Gorgonzola Operaio 2. classe: TACCHINARDI 1 Giuseppe; S. O. Baggio

Pulitore: DECATALDO 2 Vittorio; S.O. Palmanova

Pulitore: FONTANA 5 Giuseppe; S. P. Ad essi giunga il saluto e l'augurio di lunga vita della Redazione e di tutto il personale.

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TRAM IN SOSTITUZIONE AGLI AUTOBUS?

Risultati positivi di un'interessante esperimento effettuato dalla Azienda Tranviaria di Amsterdam

A causa del rapido diffondersi della motorizzazione individuale, stretta coin una rete antiquata ed insufficiente ,la circolazione dei mezzi di trasporto in servizio pubblico si svolge sempre più lentamente, con gravi ripercussioni sull'efficienza dei trasporti stessi e sui loro costi d'esercizio. La situazione, destinata a peggiorare col progressi vo aumento dei veicoli circolanti, preoccupa seriamente le aziende di trasporto e le autorità municipali, che sono costrette ad adottare provvedimenti viabilistici volti a disciplinare ed a snellire il traffico nelle zone maggiormente congestionate. Nei grandi centri urbani dove esistono reti tranviarie si sono scatenate violente campagne di stampa contro i tram, incolpati di rallentare e di ostacolare il flusso dai veicoli privati a causa della rigidità del percorso vincolato dalle rotaie. Tali campagne hanno quasi sempre influito in modo determinante nelle decisioni che hanno portato alla sostituzione di numerose tranvie con servizi automobilistici. In molti casi, però, la trasformazione d'esercizio non ha affatto portato all'auspicato miglioramento della situazione viabilistica, perchè la flessibilità dei mezzi su gomme — che è la loro caratteristica peculiare — viene a dessere automaticamente annullata dalla morsa inesorabile del traffico in progressivo aumento. E' interessante riportare uno stralcio della relazione presentata al XIII Convegno degli Ingegneri Italiani dal direttore di un'azienda municipalizzata di trasporti dell'Italia settentrionale che ha recentemente «eliminato» i tram : « La trasformazione dei servizi si prefigge. va lo scopo di ottenere dallo svii'. colo dell'impianto fisso a terra una maggiore autonomia di movimento, e quindi la possibilità di realizzare in esercizio più elevate velocità commerciali. L'intenso sviluppo della motorizzazione privata ha radicalmente modificato la situazione della viabilità delle arterie cittadine e, a pochi anni dalla trasformazione dei servizi, ci si trova di nuovo in condizioni precarie per quanto riguarda la mobilità sui veicoli in servizio pubblico».

Un'altra delle cause che spiegano la scarsa mobilità dei mezzi su gomme è la ridotta capienza di tali veicoli rispetto alla capacità delle vetture tranviarie moderne: ciò impone l'impiego di un maggior numero di autobus che provocano lo aumento della saturazione delle strade e determinano la riduzione della velocità commerciale ed il conseguente aumento dei costi d'esercizio.

Si comprende, quindi, taluni provvedimenti viabilistici — anche se tornano purtroppo sgraditi a molti utenti della strada — siano più che giustificati, perchè tendono ad assicurare la priorità ai mezzi pubbli-

Il nuovo tronco periferico della linea 17 lungo un'autostrada urbana: una stazione con le tettoie per il ricovero dei passeggeri ed il sottopassaggio.

ci di trasporto. La scarsa efficacia di molti di tali provvedimenti dovrà però portare a soluzioni radicali che comportino la netta separazione del traffico privato da quello dei veicoli in servizio pubblico mediante sottovie e sedi proprie in superficie e che consentano l'esercizio di una rete di trasporti collettivi, veloci, economici e capillari.

L'affermare — secondo taluni giornali — che bisogna eliminare i tram per risolvere i problemi della circolazione è errato, come è decisamente sbagliata la difesa a spada tratta dei mezzi su rotaie, perchè ciascun tipo di veicolo ha caratteristiche proprie che lo rendono adatto per un determinato servizio. Mentre per un trasporto di massa è da preferirsi il tram, che ha un'elevata capacità per i collegamenti fra i punti nevralgici di una rete di trasporti o su itinerari a scarso traffico in zone in via di sviluppo l'autobus rappresenta il mezzo ideale, anche perchè non richiede impianti fissi a terra od aerei ed è in grado di sfruttare le sue doti di flessibilità.

Nelle maggiori città il tram moderno è da preferirsi, sugli itinerari a maggior traffico, perchè l'ingombro dei veicoli su rotaie, in rapporto alla capacità di trasporto è nettamente inferiore a quello di qualunque altro veicolo circolante in superficie.

L'AMMODERNAMENTO DELLE TRANVIE EUROPEE

Mentre a Londra e a Parigi l'esistenza di reti metropolitane molto efficienti ha consentito la graduale eliminazione di tutte le linee tranviarie, nel resto dell'Europa (esclusa la Francia che per diversi motivi

La rete tranviaria di Amsterdam

ha completamente trascurato lo sviluppo delle tranvie urbane e interurbane ,ad eccezione di Saint-Etienne) dopo la guerra si sono ricostruite quasi tutte le reti dei trasporti su rotaie nella maggior parte dei grandi centri urbani. Ma con la ricostruzione si è proceduto all'ammodernamento completo di tali reti, negli impianti e nel materiale rotabile. Per quest'ultimo, special-

guranti i canali che solcano la città — i cinque assi principali delle linee colleganti il centro e la stazione ferroviaria con i quartieri periferici. Tali assi percorrono importanti arterie ad intenso traffico che, in alcuni punti, non sono larghe più di sette metri. E' il caso della Leidstraat nella quale transitano i mezzi privati nei due sensi, mentre i tram occupano la carreggiata centrale con un binario unico che si sdoppia, per gli incroci delle vetture, in corrispondenza dei larghi ponti costruiti sopra i cinque «canali concentrici». Nelle ore di punta il centro di Amsterdam è percorso, oltre che dal traffico veicolare, da una miriade di biciclette che rallentano il flusso d e 11 a circolazione e ostacolano la marcia dei mezzi pubblici di trasporto. Si calcola che nelle giornate di bel tempo il 65% della popolazione si sposta in bicicletta e che quando piove -- e accade frequentemente e d'improvviso — si riversa sui tram e sugli autobus ponendo problemi d'esercizio di non facile soluzione, essendo l'azienda tranviaria costretta a predisporre tempestivamente rinforzi in misura sufficiente su tutte le linee per fronteggiare esigenze di servizio spesso imprevedibili.

La G. V. B., per tentare di sfruttare i vantaggi della flessibilità di impiego dei veicoli a guida libera, convertì nel 1955 le linee tranviarie

Il e 12 a scarso traffico in autolinee, con risultati soddisfacenti ed incoraggianti. Nel 1956 fu la volta della linea 17 che si snodava attra-

Amsterdam: una moderna vettura

Moderna vettura articolata a tre casse su quattro carrelli della capacità di 230 passeggeri.

mente in Germania, c'è stato un preciso impegno delle industrie nello studiare e produrre tipi di veicoli dalle prestazioni sempre più brillanti, in grado di inserirsi nel traffico privato e di coesistere con esso.

E' certo, quindi, che il vecchio tram non dev'essere mandato in pensione, a giudicare da ciò che succede all'estero, perchè l'evoluzione della tecnica delle costruzioni ferrotranviarie consente oggi di produrre veicoli perfetti, veloci e molto confortevoli. Fra i perfezionamenti e le realiz727ioni tecniche più importanti basta ricordare gli apparati elettronici a transistors di regolazione automatica (TRAMIAC, SIMATIC, GERMATIC) adottati in Svezia, in Germania e in Austria, i perfezionamenti apportati ai dispositivi di presa della corrente, i nuovi metodi costruttivi delle vetture articolate ai due carrelli di Stoccarda e il largo impiego di materiale insonorizzante.

La diffusione dell'i m p i e go dei tram nelle città del centro e del Nord-Europa o addirittura la trasformazione in tranvie di linee automobilistiche attuate recentemente in Olanda, comprova che i servizi su rotaie possono ancora essere proficuamente ed utilmente impiegati anche in condizioni viabilistiche difficoltose.

L'ESPERIMENTO D I AMSTERDAM

Schema della rete tranviaria di Amsterdam: è possibile notare la trama dei numerosi canali che fanno della città olandese la " Venezia del Nord „

Chiunque consulti la praticissima carta topografica che la G. V. B. (Gemeente Vervoer Bedrijf( di Amsterdam offre agli utenti dei trasporti pubblici, nota — oltre agli innumerevoli tracciati azzurri raffi-

ture tranviaire articolate. Queste ultime — assoluta novità per la rete urbana di Amsterdam — furono accolte con entusiasmo dal pubblico che ne apprezzava la capienza, la silenziosità, la velocità elevata, la comodità. Tale consenso fu determinante, perchè indusse l'azienda tranviaria a modificare rapidamente i programmi di trasformazione previsti per altre linee tranviarie. La linea 13, per esempio, non venne convertita in autolinea, ma fu dotata delle nuove vetture articolate, mentre il servizio automobilistico celere venne limitato alle sole ore di punta e per il tratto di linea a maggior traffico.

Con l'espandersi della città si ponevano problemi nuovi per i trasporti pubblici : lo straordinario sviluppo delle zone residenziali di Slotervaard e di Osdorp, verso ovest saturà completamente la capacità di trasporto dell'autolinea 17, integrata da altra linea, ragione per cui si rese necessario ritrasformare tale servizio in tranvia celere servita da motrici articolate a tre casse su quattro carrelli. E' interessante notare che il percorso periferico si svolge lungo la carreggiata centrale spartitraffico di una ampia autostrada urbana (che ricorda la Congress Street Expressway di Chicago) per tre chilometri, con tre sole fermate provviste di tettoie per il ricovero dei .passeggeri e di passaggi pedonali sotterranei, essendo rigorosamente vietato l'attraversamento delle carreggiate stradali.

L'esperimento ha fornito alla G. V. B. elementi sufficienti per seguire nella graduale trasformazione in linee tranviarie dei servizi automobilistici a maggior traffico. E' particolarmente interessante la seguente dichiarazione del Dr. Ybema, direttore generale della Gemeente Vervoer Bedrijf Amsterdam, relativa al nuovo servizio tranviario sulla linea 17: «Nelle ore di punta 18 tram penetrano in città per servire la linea 17. Se avessimo scelto il mezzo automobilistico, 38 autobus avrebbero dovuto essere impiegati per assicurare un servizio con capacità di trasporto uguale alla tranvia. E' da notare che il tram ha permesse di sopprimere 17 autobus su linee parallele di rinforzo. I nostri 18 tram articolati compiono dunque il servizio di 55 autobus col vantaggio che il traffico privato risulta notevolmente alleggerito».

verso un itinerario congestionato, ma l'esito di tale trasformazione fu completamente negativo, perchè la immissione in linea di un numero di autobus notevolmente superiore alla quantità di vetture tranviarie che circolavano sulla linea stessa e la riduzione della velocità commerciale causata dal maggiore ingombro delle carreggiate stradali, furono la cuasa dell'aumento sensibile dei costi d'esercizio, senza che il servizio ne uscisse qualitativamente migliorato. L'insuccesso non fece desistere la G. V. B. dal continuare ad attuare il programma di trasformazione della linea 13 le cui corse tranviarie vennero ridotte per essere integrate con corse automobilistiche celeri, col risultato — anche in questo caso — di peggiorare il servizio a causa dell'estrema lentezza con la quale gli autobus, stretti nella morsa del traffico, potevano procedere. Contemporaneamente il programmato ammodernamento del parco rotabile consentiva alla G. V. B. di immettere sulle linee in esercizio ben 90 autobus modernissimi e 70 vet-

Purtroppo Amsterdam non è Milano : da noi ci si preoccupa soltanto di «sfrattare» i tram da alcune strade del centro, senza tenere conto né delle ripercussioni negative che tale provvedimento potrà avere, né del fatto che gli intasamenti di maggiore gravità si verificano attualmente dove non passano tram. Sotto l'incessante pressione della stampa — nella maggior parte dei casi all'oscuro dei più elementari problemi dei trasporti — e di talune organizzazioni, l'amminitrazione municipale ;tende all'«alleggerimento» del traffico, sostituendo, in centro, le linee tranviarie con autoservizi, pur sapendo che ciò porterà al progressivo peggioramento della situazione viabilistica ed all'aggravamento delle già precarie condizioni dell'A.T.M. E' dimostrabile, con cifre alla mano, che le pochissime linee attive della rete urbana milanese si trovano soltanto fra quelle tranviarie, mentre i servizi autofiloviari sono tutti passivi. Ben venga la riorganizzazione del servizio dei pubblici trasporti con la apertura all'esercizio d e 11 a linea I della metropolitana, ma non si pretenda di effettuare il trasporto di massa eliminando anche le linee o i tronchi di linee che con la ferrovia sotterranea hanno soltanto brevi tratti in comune. «ali electric»

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I sindacati e H problema detta casa dei lavoratori

Fra le discussioni che i Sindacati stanno attualmente trattando con la Direzione vi è il problema delle case per i lavoratori. L'argomento è quanto mai di attualità in quanto numerosi sono i lavoratori costretti a pagare affitti esorbitanti od abitare fuori del Comune di Milano causa la carenza di case per lavoratori; numerosi sono i nuovi assunti provenienti da altre provincie e quindi costretti a vivere in camere ammobiliate.

Il piano Fanfani per le case di lavoratori, durano oltre un decennio, non si può certo dire che abbia risolto (anche solo in parte) il problema della casa che, rimasto saldamente nelle mani dei privati ha dato luogo alle note speculazioni che hanno portato i prezzi degli affitti alle stelle. Se, in genere, per i lavoratori italiani il piano Fanfani non è riuscito neppure a condizionare l'edilizia privata, aziendalmente il mancato interessamento dei responsabili dell'ATM unito alla inammissibile burocrazia romana ha fatto sfumare i contributi dell'INA-Casa che assommavano ad oltre 800 milioni e che, se utilizzati in tempo, potevano essere impiegati nella costruzione di almeno 400 locali.

Oggi al piano INA-Casa si è sostituito il Programma Case che prevede con nuove leggi l'utilizzazione dei fondi trattenuti per la costruzione di case per i lavoratori delle singole aziende. Occorre che gli attuali dirigenti• dell'A.T.M.

siano sollecitati a predisporre subito un piano per la costruzione di dette case in modo da non cadere negli errori del passato.

Anche il problema dei giovani immigrati oggi assume, sia per il numero degli interessati che per le condizioni obiettive che la metropoli oggi offre a questi giovani deve essere affrontato e risolto. A tale proposito il progetto della costruzione di una casa-albergo con singole camerette che possono essere affittate ad un prezzo modico (come risulta dal progetto che sarà quanto prima presentato dalla CGIL) e con annessi tutti i servizi, dal ristorante alla sala di lettura dal bar alla lavanderia, rappresenta senza dubbio la soluzione ideale.

I sindacati continuano a portare avanti il problema sotto la spinta dei lavoratori e noi siamo certi che riusciranno a far prevalere sulla controparte l'impostazione dei lavoratori. Ma anche le cooperative dei tranvieri ed in particolare la Cooperativa Edificatrice

Tranvieri Urbani, debbono inserirsi in questa azione con proprie iniziative sfruttando anche le concessioni e le sovvenzioni stabilite dal Governo e dagli Enti Locali.

Solo con un'azione condotta da tutti i lavoratori e guidata dagli organismi sindacali, i tranvieri riusciranno a risolvere (sia pur parzialmente) il problema della casa per i dipendenti dell'A.T.M.

Anche in Uruguay DOMINI si distingue

Lo sparatore della Geloso non si smentisce

L'avv. Edgardo Domini, genero dell'Ing. Geloso, tristemente noto per aver fatto fuoco su un gruppo di operai che manifestavano davanti alla fabbrica, sta rinnovando la sua fama di « PADRON D'UN PEZZO ».

Alcuni giornali di Montevideo (URUGUAY) denunciano che il « pistolero » vuol licenziare il 50% dei lavoratori occupati nella ditta « Geloso Uruguay », mantenendo (s'intende) inalterata la produzione di apparecchi elettrici. Ma i Sindacati locali affermano che i licenziamenti sono assolutamente ingiustificati e che tale stato di cose non sarà accettato passivamente. Anzi già vengono effettuati scioperi e manifestazioni contro la rappresaglia del licenziamento di tre impiegati, rei di aver scioperato per il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Nelle cronache dei giornali popolari di Montevideo si fa continuamente riferimento all'episodio di Milano del 13 ottobre del 1962, relativo alla sparatoria contro i lavoratori in sciopero e denunciano apertamente che i metodi intollerabili del Domini nei confronti del personale uruguaiano, sono metodi prettamente di marca fascista.

A questo essere poco raccomandabile, che vive fuori della realtà civile, dedico questa mia poesia.

LA VITTORIA DEL DOMANI

E' in pensabile che un essere così rude, tenga il cuor così gracile, si, cari compagni, parlo dell'uomo della pistola facile. Non nel Far West siamo, ma nella grande città del capitale, del lavoro e del decantato benessere industriale. Succedon cose che purtroppo non dovrebbero accadere, son passati i tempi delle famigerate « brigate nere ».

Forse che si tenta con tutti i modi, a quei tempi ritornare? non lo permettiam, sappiamo stare in allarme e vigilare. Noi lavoratori, partigiani, combattenti, tutti uniti, vi suggeriam, gran signori, a consigli più miti.

Noi siam la roccia, il baluardo granitico del domani, alla delinquenza, alla prepotenza, diciamo, giù le mani dalle conquiste, dalle vittorie scolpite sui marmi, siamo pronti (se è necessario) ad impugnar le armi.

Ma noi siamo forti, se pur lo sfruttamento ci stanchi, siamo fra noi vincolati, siamo molti, tanti.

Ieri, oggi, domani, saremo con gli operai della « Geloso » nella loro lotta, contro il tiranno oppressor che la pistola gli scotta.

Ai nostri caduti, ai nostri martiri, abbiam promesso, che la fiaccola della LIBERIA' avrà il suo accesso, ad un mondo nuovo di giustizia, di progresso e di benessere, degni del vostro olocausto sacrificio, saprem sempre essere.

Avanti lavoratori, serriam le fila, sempre avanti, ed il domani è nostro, di tutti quanti. Non più mondo per pistole facili, ma giorni gaudiosi e non più difficili.

Un partigiano combattente

La Giunta Esecutiva dell'Associazione Nazionale Cambattenti e Reduci, riunitasi 111 marzo in Roma sotto la Presidenza dell'Avvocato RENATO ZAVATTARO, ha votato all'unanimità il seguente ordine del giorno:

LA GIUNTA ESECUTIVA Considerato che l'avanzata età dei superstiti di Vittorio Veneto rende ogni giorno più pressante ed angoscioso il problema della pensione agli ex combattenti; Che e diffuso il malcontento dei combattenti anche per la mancata risoluzione dei benefici combattentistici e di carriera; Che alla risoluzione di tali problemi non si accenna, neppure per inciso nella preannunziata azione del Governo come impegno nè di immediato, nè di futuro realizzo; Che questo ha deluso le speranze degli ex combattenti che si erano riaccese per le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio nel discorso di chiusura nel dibattito sulla fiducia al nuovo Governo;

Che i combattenti e reduci dopo tanti anni di paziente attesa e di promesse non mantenute, intendono riaffermare, sostenere i loro diritti morali e materiali, in tutti i modi e con tutti i mezzi, contro ogni forma di miope e per vivace misconoscimento;

Che essi non intendono, nel modo più assoluto, rassegnarsi all'eventuale accantonamento del problema sino al superamento delle attuali difficoltà congiunturali le quali — se giustamente debbono essere tenute presenti quando trattasi dell'assunzione di urgenti oneri preimpegni meno urgenti ed importanti — non debbono impedire (sine die) l'assolvimento di un indiscutibile dovere di riconoscenza del Paese verso coloro che lo hanno difeso sui campi di battaglia, dovere che i più civili Paesi d'Europa e del mondo hanno già da tempo adeguatamente assolto; Che parlamentari di tutti i partiti politici con la presentazione di proposte di legge, numerosissimi Consigli comunali e provinciali con l'approvazione di ordini del giorno, quatidiani di tutte le tendenze con ripetuti interventi, hanno concordato sulla necessità che i problemi della pensione e dei benefici ai combattenti siano affrontati e risolti senza altri ritardi;

Che 1' A.N.C.R. per legge, per statuto e per sentimento, è la rappresentante degli interessi morali e materiali dei combattenti di tutte le guerre d'Italia e pertanto non può e non intende abbandonare la strenua lotta finora condotta per la concessione e dei benefici combattentistici ;

Eleva una fiera ed accorata protesta contro il comportamento del Governo che ha il dovere di accogliere le (giuste rivendicazioni) dei combattenti e dei reduci;

Invita le Federazioni dipendenti a promuovere manifestazioni popolari di protesta in tutte le provincie.

Si ricerca di indire una manifestazione a carattere nazionale a Roma e di disporre altresì il non intervento delle proprie bandiere e dei propri soci alle cerimonie ufficiali, affinchè la loro assenza esprima la profonda amarezza di coloro che hanno sempre sinceramente professato il culto del sacrificio e dei doveri.

Da quasi un anno funziona in Milano, via Unione 3, la «UNIPOL» - Compagnia di Assicurazione e riassicurazione del Movimento Cooperativo.

La Compagnia ha sede e Direzione Generale a Bologna, dispone di un Capitale Sociale di L. 250.000.000 di cui L. 125.500.000 già versati. E' di prossima delibera un ulteriore aumento del Capitale Sociale.

In questo breve arco di tempo essa ha già fatto una produzione paragonabile, se non superiore, a quella, di altre Compagnie, e ciò oltre allo stimolo per l'avvanzamento, prospetta un probabile e chiaro successo.

L'assunzione di questa Compagnia di Assicurazione dal Movimento Cooperativo è stata motivata dal fatto che le Cooperative, i Circoli e altri organismi di massa, da tempo ne sollecitavano la realizzazione per una maggiore sicurezza nella conservazione del patrimonio Sociale e per gli interessi dei singoli soci.

Poichè conosciamo il costante indirizzo per stabilire quei rapporti di reciproca fiducia fra Assicurati e Assicuratore, la Compagnia è sensibile ed interessata ad ogni indicazione di carattere assicurativo che gli pervenisse dai Soci per sempre meglio interpretare i desideri insi- ti in Loro.

Le assicurazioni che la Compagnia contrae riguardano: R.C. auto, moto: incendi, furti, infortunii, rischi contro terzi, cristalli, vetrerie, ecc. Di particolare interesse popolare si può indicare la polizza della casa, che con la modica spesa di L. 5.000 annue la « UNIPOL » assicura: — lire tre milioni contro i danni

dell'incendio comprese le garanzie accessorie; lire tre milioni contro il furto e la rapina; lire due milioni sopra il rischio locativo; cinquecentomila sopra il ricorso dei vicini.

Un servizio che sarà certamente apprezzato, nonostante le più favorevoli condizioni di polizza, è quello della difesa e del recupero di crediti conseguenti agli eventi o sinistri patiti, che la « UNIPOL » pratica per i propri assicurati.

Per le ragioni suesposte e per il fatto che il Consiglio d'Amministrazione è composto di Cooperatori, Sindacalisti, e da esperti Assicuratori, 1' « UNIPOL » è una garanzia.

D'altra parte il Proletariato Italiano, come già in altri paesi più evoluti, necessita di un tale movimento assicurativistico per garantirne i beni così faticosamente ottenuti dalle conquiste sociali che caratterizzano il ns. tempo.

Siamo fiduciosi che l'attività andrà estendendosi man mano che la « UNIPOL » verrà conosciuta dai lavoratori e apprezzata negli organismi collettivi ove risiedono notevoli patrimoni da assicurare contro eventi e sinistri che aumentano col progredire tecnico e sociale del Paese.

Leggete Rassegna sindacale

L'Organizzazione

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U. N. I. P. O. L. La politica cooperativistica nel
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Ancora sulla pensione degli ex combattenti della guerra 1915-18
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'•II buio oltre la siepe" di Harpen Lee

Uno dei libri migliori di questi ultimi anni...

E' la storia dolce e atroce della famiglia di un avvocato, composta dal padre Otticus Fisich, una figlia: Scout e un figlio Jem.

Nella tragedia di Otticus, incaricato della difesa di un negro accusato di violenza carnale, troviamo la situazione assurda raziale in cui vivono le provincie degli USA del SUD.

Questo libro non descrive un personaggio, ma un popolo, non una cittadina, ma uno stato, non è un racconto, è una invocazione.

La vicenda si svolge sotto forma di racconto, è Scout, una bimba decenne che narra le sue esperienze, le narra con una lucidità esterna, con una coscienza sensibile, con una purezza straordinaria.

La trama si svolge, tenue come un merletto, attraverso la vita e la morte, la paura, la superstizione, la vigliaccheria, la giustizia.

E' una indagine psicologica quasi inconscia, comunque non sottolineata, che penetra nel pensiero dell'individuo quasi insensibilmente.

Del resto tutto in questo libro è estremamente limpido e s e n z a marcature, il bene e il male passano nelle parole di Scout senza mai assumere valore predominante, le

Dal 3 al 7 maggio

inaugurato il Circolo Culturale Achille Ghiglione

Nostra intervista col presidente del C.' Sig. Farina

situazioni non riescono mai a superare la visione obiettiva e ingenua della bimba, restano nella loro essenza, senza far pesare sulla bilancia il lato positivo o quello negativo della situazione.

E' il lettore che coglie nella semplicità del racconto, nella trama che inserisce nel peso della tragedia respiri di serenità, lo spirito del problema i cui termini sono aperti ma non ostentati.

E' il lettore che chiude il libro con una sensazione di pace, e riflette poi quasi inconsciamente sulla plaga che si è aperta dinnanzi ai suoi occhi.

I personaggi sono del tutto umani, Vicinissimi a noi per sensazioni, paure, sentimenti. L'ambiente è fotografico, reso perfettamente nella sua pettegolaggine, nella sua miseria livida, nella sua bontà modesta.

E' forse uno dei libri migliori di questi ultimi anni, il suo successo è dovuto in gran parte al modo con cui la scrittrice Harper Lee affronta la vita attraverso gli occhi puri di Scout, attraverso il suo cuore delicato e sensibilissimo.

Fiorella V.

A Londra in aereo

PROGRAMMA

Domenica 3 Maggio

Ritrovo partecipanti all'airterminal ALITALIA (galleria delle carrozze - stazione Centrale lato hotel Gallia) ore 7.00 trasporto in pullman all'aeroporto della Malpensa - Decollo ore 8,45

P colazione servita a bordo Arrivo all'areoporto di LONDRA GATWICK ore 11,30

Trasporto all'albergo - sistemazione - pensione completa. Nel pomeriggio inizio della visita alla città e escursione in battello sul Tamigi.

Lunedì 4 Maggio e 2‘ colazione in Albergo

In mattinata proseguimento della visita alla città Pomeriggio libero Cena e serata libera con possibilità di partecipare allo spettacolo di rivista al « PIGALLE THEATER » (dove potrà essere consumata la cena).

Martedì 5 Maggio

P colazione e cena in Albergo Giornata completa dedicata all'escursione a Windsor - Oxford - Eton colazione in ristorante

Mercoledì 6 Maggio

P colazione e cena in Albergo Giornata dedicata all'escursione a Canterbury (il rientro è previsto per le prime ore del pomeriggio) 2° colazione in ristorante.

Giovedì 7 Maggio

P colazione e cena in Albergo

Mattinata libera Trasporto all'areoporto di LONDRA GATWICK - Decollo ore 13,50

2' colazione servita a bordo ARRIVO ALL' AREOPORTO DELLA MALPENSA ore 16,45

TRASPORTO IN PULLMAN IN CITTA' CON ARRIVO ALLE ore 18,30

QUOTE

Dipendenti L. 58.000

Familiari a carico L. 62.000

Aggregati L. 69.000

IL PREZZO COMPRENDE: trasporto dall'airterminal all'areoporto e ritorno sia a Milano che a Londra; viaggio aereo con quadrimotore DOUGLAS DC 6b della Soc. Aerea Mediterranea; soggiorno nella capitale inglese in alberghi di P categoria con sistemazione in camera a 2 letti senza bagno; escursioni e visite come da programma.

IL PREZZO NON COMPRENDE: la cena del giorno 4 Maggio e tutte le bevande in genere.

Le iscrizioni si ricevono presso la Segreteria del Circolo Ricreativo A.

T. M. dal giorno 6 aprile p. v. fino a completamento dei posti disponibili. Ogni iscrizione dovrà essere accompagnata da un acconto di L. 10 mila a persona. La differenza, a richiesta, potrà essere trattenuta ratealmente sulle competenze.

PASSAPORT - Ogni partecipante dovrà essere in possesso del passaporto individuale o richiedere l'iscrizione al passaporto collettivo (L. 1.500).

Nella zona di Niguarda, in via Ornato 7, è stato recentemente inaugurato il Circolo culturale-ricreativo «Achille Ghiglione»; sollecitati d a un nostro collaboratore ci siamo portati in luogo e abbiamo intervistato il Presidente del Circolo sig. Farina.

Sarà bene, prima di trattare i punti salienti dell'intervista, sottolineare come (in quella zona) non esista una biblioteca comunale, deficienza questa molto sentita dato il f or t e aumento della popolazione di questo popolare rione; aumento dovuto anche al fenomeno dell'immigrazione c h e ha portato gruppi poco maturi ai problemi sociali i ner enti la vita cittadina. Questo va detto per valutare appieno l'importanza dell'iniziativa presa da un gruppo di cittadini che lo scorso anno dopo aver partecipato ad un corso di studio indetto dalla Federazione delle Cooperative e dalla Scuola Umanitaria sotto il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, decise di dar vita a codesto Circolo.

L'INTERVISTA

D. — Cos'è e cosa si prefigge il Circolo Culturale?

R. — Cos'è attualmente il Circolo Culturale Lei lo potrà constatare osservando la nostra biblioteca che è stata costruita grazie alle iniziative dei nostri collaboratori e soci, biblioteca che è in costante sviluppo e sulla quale fondiamo grandi speranze rendendola sempre più ricca (d'opere) ed accogliente come locale 11 Circolo inoltre si prefigge non tanto di occupare il tempo libero dei lavoratori quanto d'evolverli nelle loro conoscenze, fino a trasformare detto tempo libero in tempo pieno interamente utilizzato per aumentare la loro conoscenza e le loro capacità. Sotto un altro aspetto il Circolo si prefigge di elevare la educazione civica, morale e culturale della nostra zona attraverso manifestazioni adeguate, condotte d a specialisti delle quali sarà nostra cura tenerVi informati.

D. — Come si accede al Circolo e come esso viene finanziato?

R. — Le dico subito che attualmente il Circolo vive di propri fondi devoluti dai soci, in questi giorni è da parte nostra in corso un'azione che ci consenta di ottenere il riconoscimento da parte degli organismi democratici della zona; ciò ci con sentirebbe indubbiamente di allargare la nostra attività a totale beneficio della comunità. Speriamo d'ottonere anche il riconoscimento da parte del Comune e con esso l'aiuto che il Piano del Comune prevede. (Infatti il piano comunale p r evede Sviluppare l'iniziativa civica dei cittadini. Appoggiare le iniziative cultura• li cittadine, dando generosi contributi agli enti che sembrino più validi e meritevoli di sussidi. Al Circolo si accede accettando il suo regolamento; il minimo d'età consentito è 14 anni.

D. — Ci vuole illustrare gli altri aspetti del Circolo Culturale?

R. — E' con piacere che rispondo a questa domanda in quanto è essenziale che tutti sappiano che in un Circolo culturale non si accede in quanto spinti da determinati interessi politici o di fede religiosa, ma bensì per migliorare le proprie cognizioni,' o quelle degli altri, al-

disopra di ogni interesse demagogico.

La posso informare che è in corso un attento studio onde poter determinare un efficace programma culturale verso i giovani confacente alle loro moderne esigenze ed al coerente sviluppo della società moderna.

Dopo aver visitato la biblioteca del Circolo, giusto vanto dei fondatori, ove fra l'altro fà spicco una rara edizione integrale della Bibbia Ebraica, non ci rimane che invitare i tranvieri abitanti nella zona a frequentare questo Circolo ed a ringraziare il suo Presidente p e r la squisita cortesia usata nei nostri riguardi.

GIESSE

Il programma del circolo Ghiglione

APRILE 1964

Tavola rotonda sui partiti politici in Italia con la partecipazione di quattro giornalisti.

Conferenza del prof. Masani sul tema « Alla conquista della luna ».

Dibattito sul libro « Il Voltagabbana » di Davide Lajolo (secondo).

MAGGIO 1964

Inaugurazione nuova sede di via Val di Ledro con spettacolo da organizzare.

Conferenze su elementi di pedagogia riservate ai genitori e tenute dal dott. Pizzamiglio.

Gita turistico-culturale a Ferrara

A ZARA

con visite al Museo archeologico e alla necropoli di Spina. Realizzazione di due documentari a colori: sui « sub » e sul torrente Seveso con precisi riferimenti all'inquinamento delle acque.

GIUGNO 1964

Tre serate della diapositiva a colori con tema prestabilito: paesaggio, ritratto e istantanea e natura morta. Audizione e dibattito su musica classica, sinfonica e moderna (jezz). Conferenze sulla psicologia infantile tenute dal dott. Pizzamiglio. LUGLIO-AGOSTO 1964 (Ferie estive).

SETTEMBRE 1964

Serata dedicata ai canti popolari. Conferenza sulla situazione della scuola italiana. Inaugurazione del Corso di cultura popolare in collaborazione con la Federazione delle Cooperative e della Società Umanitaria sotto il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione.

OTTOBRE 1964

Rassegna del cineamatore: una settimana di proiezioni con film prodotti da dilettanti a passo ridotto (8 e 16 mm.).

Dibattito sulla funzione dell'artista nella società moderna. Sono invitati i pittori Treccani, Bernardi e il critico d'arte Raffaele De Grada. Serata di lettura con libri da destinarsi.

NOVEMBRE-DICEMBRE 1964

Esposizione della filatelia e numismatica.

Mostra-concorso della fotografia. Mostra-concorso del disegno infantile con invito ai direttori didattici delle scuole elementari e media di Niguarda.

Proiezione di film d'avanguardia, con dibattito.

Difficoltà in Biblioteca

La biblioteca di Zara che per prima, fra tutti i depositi si è costruita per l'iniziativa di un gruppo di lavoratori e che è servita d'esempio, per stimolare a farne sorgere delle altre negli altri depositi, corre il pericolo di esaurire l'interesse nei suoi clienti, che sono oltre una sessantina, per mancanza di libri adeguati all'esigenza dei suoi lettori.

I libri che hanno servito inizialmente per farla funzionare, questa biblioteca, s ono stati consumati (come lettura s'intende) in breve tempo.

Il Circolo Ricreativo ne ha inviato un nuovo quantitativo, ma tra questi, quelli che hanno subito interessato, sono stati letti, esaurendo quindi la scorta nuova.

Gli altri libri, che nessuno vuol leggere, sono superati. Portano ancora frasi e contrassegni dell'epoca ante-guerra. Forse in quel tempo avranno fatto epoca, ma oggi, nessuno li vuoi leggere. Giustamente chi legge, vuole spendere bene il tempo libero che ha a sua disposizione.

Logica quindi la richiesta che viene avanzata dai lettori, per ave-

re libri di edizioni recenti e di attualità.

Orbene, sarebbe buona cosa se, delle biblioteche che sono sorte in questi ultimi due anni, sempre nei depositi, se ne occupasse anche la C. I. locale, tanto per non lasciare questa organizzazione del libro, in balia di se stessa e del solo interessamento del bibliotecario.

Il Deposito di Baggio ne fa esempio : «La C.I. di Baggio si è assunta lo impegno della costruzione e del suo funzionamento, con il contributo a metà del Circolo Ricreativo». In tal modo, può essere più facile avere fondi per tenere aggiornata la biblioteca e farla progredire per destare sempre nuovo interesse tra i lavoratori.

Sarebbe opportuno, per Zara, trovare una sistemazione alla biblioteca in un locale adatto, facilmente accessibile ai lavoratori. Anche questo è un piccolo problema che vuole la sua soluzione assieme a quella di avere una biblioteca con libri aggiornati.

Ma forse è chiedere troppo? B. A.

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A NIGUARDA
Le gite del Circolo

a Colle Val d'Elsa per iniziativa popolare

Si tassano volontariamente

PUGILATO

Titolo italiano in palio

costruire

loro paese una piscina olimpica

Colle Val d'Elsa, un paesino industrioso di 14 mila abitanti, della provincia di Siena, ha bisogno di avere una piscina.

Nel Fiume Elsa, che scorre nella valle non è possibile fare del nuoto, e tantomeno delle gare.

Il Comune, retto dai partiti di sinistra, non poteva sostenere l'ingente spesa per la costruzione di una piscina.

E' sorta quindi per l'iniziativa di alcuni cittadini, cui ne sono seguiti altri sempre più numerosi, una società, che si è impegnata a costruire questo importante impianto per lo sport del nuoto. Per l'appunto, una piscina Olimpionica, la quale, oltre a soddisfare l'esigenza della popolazione, può permettere l'organizzazione di gare internazionali di nuoto e di tuffi.

Un'iniziativa dunque che farà epoca dando lustro al paese e che sarà di esempio per altri centri abitati della provincia senese.

L'iniziativa dei Colligiani merita di essere conosciuta perchè va a rafforzare quelle strutture organizzative che servono al lavoratore per meglio sfruttare il «tempo libero» a sua disposizione. • Stabilito quindi il da farsi, dopo l'approvazione del progetto, per costruire bisogna trovare i soldi necessari il che non è facile. Ma quando un problema è sentito, tutte le difficoltà vengono superate. Come?? Sopportando ogniuno la parte della spesa; tassandosi per una cifra X, proporzionata naturalmente alle proprie possibilità, da pagarsi anche a rate mensili entro un certo termine. Altri soldi sono stati trovati in prestito per iniziare subito i lavori.

Ora la costruzione si può dire giunta oltre la metà dei lavori da svolgere, come mostra la foto che pubblichiamo.

Man mano che i lavori proseguono sorgono anche degli imprevisti, contrattempi, con conseguenti modifiche rispetto al progetto iniziale dovuti per lo più alla conformazione del terreno circostante il perimetro, della erigenda piscina. Non per questo l'entusiasmo per il lavoro da fare è venuto meno, anche se le calamità hanno disfatto in un attimo il lavoro di diversi mesi.

Dalla campagna circostante il paese, viene dato per la piscina olimpica un contributo reale con del materiale (sassi) e il suo trasporto; con giornate di lavoro, in genere da tutte le cooperative, da organismi di massa e da singoli cittadini. Qualc'uno h a ceduto pezzi di terreno per far spazio attorno alla piscina, a prezzi di costo o quasi. Nessuno cerca di fare la benchè minima speculazione. E' questa gara di partecipazione, che tuttavia non elimina le difficoltà che comporta una costruzione di così vasta portata, è anche un premio per coloro che hanno preso la responsabilità dell'iniziativa, dedicandovi tutto il tempo libero dal lavoro.

Vi sono gruppi di lavoratori che tutte le mattine delle feste infrasettimanali e delle Domeniche, la dedicano al lavoro della Piscina Olimpica, senza percepire una lira. E' lo gico che questi contributi di lavoro, di materiali di trasporto, dati in

parte, nel tutto, permettono di realizzare buone economie.

E le cose vanno avanti secondo il progetto, sotto la diretta responsabilità di una commissione tecnica, eletta da questa «comunità» che ha prese nelle mani l'organizzazione per la realizzazione della piscina Olimpica. Firenze, capitale della Toscana, non ha una piscina con quelle caratteristiche internazionali.

Colle Val d'Elsa l'avrà invece, per merito soprattutto dei suoi abitanti e di quei cittadini democratici che hanno, con la loro iniziativa, saputo creare attorno a loro una larga simpatia e soprattutto la fiducia, indispensabile, per portare avanti un lavoro di tanto impegno.

E il C.O.N.I. interverrà per dare il suo contributo, ora che il massimo sforzo iniziale è stato fatto?! Ce lo auguriamo di tutto cuore.

Ma tutto questo lavoro, ad opera finita, nbn mostrerà solamente il vivo interessamento delle genti, per avere delle cose nuove, funzionalmente moderne.

Dimostrerà soprattutto che le masse popolari hanno in se grandi risorse di iniziativa, di ingegno, di capacità creative. Che sanno e dimostrano con la realtà del loro valore, di essere ogni giorno di più la classe sociale più avanzata per dirigere e amministrare responsabilmento il patrimonio di tutti. essedi

TOMMASONI HA LE CARTE IN REGOLA PER BATTERE AMONTI

Tommasoni, il nostro ex dilettante, ha battuto, dopo 10 brillanti riprese, il negro americano Floyd Mc Coy, la sera del 3 aprile nella riunione svoltasi a Torino.

Aiazzi aldo, è un componente della Commissione tecnica addetta alla costruzione della piscina Olimpica. Il suo tempo libero, assieme a molti altri lavoratori lo dedica interamente alla direzione tecnica di questa importante costruzione.

Insomma, questo peso massimo, che boxa in guardia destra, è richiesto da tutti gli organizzatori, perchè? — Semplice — perchè Tommasoni fa spettacolo, piace. E il pubblico lo apprezza. Passando dalla categoria dilettanti al professionismo, si è irrobustito, si è fatto più esperto forse, ma ha conservato la sua « genuinità » di combattimento come quando combatteva tra i dilettanti.

Vogliamo dire che non usa i trucchi del mestiere quando boxa.

E' rude Tommasoni, ma solo quando la lotta si accanisce e bisogna dar fondo a tutte le proprie energie per ottenere il verdetto.

Sino a metà della distanza boxa in linea, con una continuità aggressiva, con coraggio, anche contro co-

La piscina Olimpica, come mostra la fotografia, è in fase avanzata di lavorazione. La vasca, ha forma di L e caratteristiche adatte per gare Olimpiche e incontri Internazionali. Misura m. 50 x 20 nel lato più lungo, ove vi trovano posto 6

CALCIO

corsie e un trampolino alto 10 metri. Il lato trasversale, piùcorto, che forma la L misura 25 m. di lunghezza e 14,50 di larghezza. La profondità della vasca, sotto al Trampolino è di m. 5,80.

E' visibile anche la costruzione a

due piani che ospiterà: al piano terra, tutti i servizi (Spogliatoi, docce servizi igienici). Al piano superiore un Ristorante e un bar. Sul terreno situato dietro la palazzina verrà costruito un campo per la pallacanestro e servirà anche per il pattinaggio a rotelle.

Sandro Mazzola: un esempio di serietà

Si è parlato molto in questi ultimi tempi del calcio e delle sue crisi morali provocate dalle corruzioni del doping e di come molti giocatori si lascino vincere dal Dio soldo, sperperando poi i lauti guadagni senza curarsi d e I domani, Fortunatamente come in tutte le manifestazioni umane vi sono pure qui delle eccezioni una di queste risponde al nome di Sandro Mazzola.

Questo bravo atleta non ancora ventiduenne: ha fatto del calcio un complemento della sua vita; prima lo studio che gli possa dare un titolo su cui egli possa fare un affidamento per l'avvenire; e in secondo ordine il calcio.

Bisogna notare che Sandrino fu lanciato in squadra mentre frequentava l'ultimo anno di ragioneria e il suo fisico allora non era ancora ben sviluppato quindi era per lui ben grave fatica: nonostante tutto c i ò , Mazzola riuscì in tutte e due le prove, ebbe il suo titolo di ragioniere e si guadagnò il posto in squadra.

Un'altro, arrivato a questo punto, si sarebbe sentito a posto, ma non è stato così per il giovane nerazzurro, finito ragioneria si è iscritto all'Università in economia e commercio. Pensando alle molte ore che il calcio gli ruba con viaggi, allenamenti e ritiri si può dedurre come enorme deve essere il sacrificio che

compie questo ragazzo per raggiungere il suo sogno: la laurea.

Ora per noi questo ragazzo ci di-

mostra come veramente va interpretato lo sport e come si possa essere dei campioni sia negli stadi quanto nella vita civile. Spiace solo che non vi sia qui oggi Capitan Valentino a vedere ciò che ha fatto e che farà suo figlio, potrebbe essere più che orgoglioso di v'è dere il suo nome risplendere di viva luce come risplendeva nei passati, ma non dimenticati tempi, il suo. Agli atleti di oggi e a quelli di domani un esempio da seguire, per rendere lo sport sia nel calcio che nelle altre manifestazioni più aderente alla sua natura; cioè un complemento della nostra vita, un'occupazione del tempo libero, e non un mestiere o peggio ancora una speculazione. Questi ci sta insegnando Sandrino Mazzola.

PESCA

TOMMASONI: sopranominato il martello di Manerbio

lossi come Masteghin che pesano 20 kg. in più di Tommasoni. Poi dalla metà della distanza in su, Tommasoni boxa di forza, si disunisce nella guardia e gli succede di dover subire dei colpi che potrebbe facilmente evitare.

E' questo, a nostro avviso, il Tallone di Achille per Tommasoni che, per la generosità del suo carattere si getta allo sbaraglio nella lotta, picchiando a due mani con velocità e potenza sorprendenti.

Per tale ragione viene soprannominato « il martello di Manerbio » che è il nome del suo paese natale nella provincia di Brescia.

Contro Amonti, non dovrebbe trascurare di mantenere la guardia alta, col passare delle riprese, per evitare appunto quelle zampate pericolose che, in ogni momento, specie quando, col passare delle riprese, i riflessi sono meno pronti e la fatica comincia a pesare.

Anche se il nostro pronostico è a favore di Tommasoni, malgrado tutto quello che è accaduto ad Amonti, non ci sentiamo di sottovalutarlo. La lotta sul ring del 24 maggio si presenta incerta e dura, e Tommasoni questo la sa benissimo.

E' un incontro che merita d'essere visto.

Il 1° maggio a Porlezza

Il Primo Maggio, festa dei lavoratori, la Sez. Pesca ha organizzato una gita pescatoria a Porlezza (lago di Lugano). Le quote di iscrizione sono stabilite in L. 600 per i dipendenti iscritti alla Sez. Pesca e pensionati; L. 700 per i familiari a carico e dipendenti non iscritti al- la Sez. Pesca. L. 1000 per gli aggre-

gati, intendendosi per tali anche i familiari non a carico.

Si raccomanda a coloro che desiderano parteciparvi, di essere sol- leciti all'iscrizione, onde dare agli organizzatori la possibilità di completare altri eventuali autopullman.

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