Voci ATM21

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Buona Pasqua

In 4° nostra intervista con l'on. Filo Vigorelli pres. della M.M.

Parole chiare

Bisogna essere pienamente coscienti delle proprie affermazioni ogni qualvolta si scrive su un organo di stampa letto da un pubblico etereogeneo pronto a trarne conclusione differenziate, per suscitare nel contempo un utile dialogo.

La "Voce dell'A.T.M." giornale dei tranvieri per tradizione: ha sempre cercato di raccogliere nelle proprie pagine tutti quei problemi inerenti alla categoria che, si badi bene, non 'sono esclusivamente di carattere economico ma anche di carattere sa ciale, politico, ricreativo e infine culturale.

E' in questo contesto che il nostro giornale informa e divulga le notizie fra i suoi lettori nell'intento di costituire un valido elemento di democrazia e di moralità informativa per lo sviluppo della maturità della classe operaia. Sarebbe a nostro avviso una funzione mutilata e partigiana se questo importante organo dei lavoratori tranvieri si limitasse a trattare un tipo di problemi (anche se rivestono quasi sempre una primaria importanza) e non cercasse la sua naturale completezza in tutte quelle notizie che la società nostra pone direttamente alla classe lavoratrice. Forse che i tranvieri non fanno politica? Oppure non si interessano di cultura, di sport, del caro vita e di tutti quei problemi direttamente intrinsechi nella vita sociale?

Certo che no, nessuno è pronto ad affermarlo, anzi è proprio vero il contrario perchè la nostra categoria è per eccellenza una categoria matura cosciente e responsabile; questa è una delle ragioni per cui il giornale "Voci dell'A.T.M. ' è considerato da molti un organo ufficiale dei tranvieri, un giornale al quale tutti possono (anzi debbono) scriverei proPii pareri sui problemi che interessano t lavoratori.

I compiti che aspettano ad un giornale come il nostro sono molteplici e di varia natura; il contenuto è senz'altro criticabile sia per la povertà di espressione, sia per la carenza di collaboratori diretti.

Noi della Redazione ci rendiamo conto di queste deficenze e più volte abbiamo rivolto il nostro caldo invito a tutti per una collaborazione più consistente, continua e democratica, m nessun modo abbiamo posto limiti e veti di sorta agli articoli; mai ci siamo rifiutati di pubblicare uno scritto di un qualsiasi lavoratore ne tanto meno abbiamo discriminato gli scritti perchè di provenienza politica non gradita. Se vi è stata in noi una tematica costante e fortemente sentita è stata proprio quella di dare al giornale una autonomia completa, una Redazione unitaria dove siano rappresentate le varie ideologie e correnti sindacali.

Siamo disposti a ricevere consigli e critiche da tutti, ma non si fraintenda però, non siamo disposti (nessuno escluso) a ricevere ordini da chicchessia o ad orientare il nostro giornale per la simpatia di questo o quest'altro. Il nostro scopo è stato e rimane quello di essere al servizio dei lavoratori al solo fine di dare il nostro contributo alla soluzione dei problemi, elevando la coscienza e dando la possibilità di avere un proprio giornale di fabbrica capace di esprimere se stessi con le loro idee, con le loro capacità e la loro dialettica contribuendo in tal modo a rafforzarne l'unità.

Fedeli a questi principi (e sfidiamo Chiunque a contestarli) noi ritenia2, 10 di dover ancora una volta pub- blicamente lanciare un appello a tutti i lavoratori a tutti i nostri rappresentanti degli organismi affinchè la loro collaborazione sia spontanea e convinta.

Ci sentiamo di dover lanciare que-

(Continua in 2' pag.)

PERIODICO QUINDICINALE DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. - MILANO

TRATTATIVE AZIENDALI

Raggiuntei prim i accordi

Proseguono con una certa regolarità le trattative sulle rivendicaziom da tempo presentate dai sindacati all'A.T.M. Come demmo notizia lo scorso numero. Si è entrati nel vivo delle trattative avendo superato le pregiudiziali sollevate dalla Direzione tendenti a far ulteriormente precisare le singole posizioni dei sindacati. Nell'ultima riunione si sono presi in esame i problemi relativi al regolamento promozioni si sono acquisiti due concetti di fondo: Tutti i lavoratori hanno diritto all'avanzamento tramite promozioni od avanzamenti. Riconoscimento che il pre• sente regolamento è quello previsto dall'art. 15 del 18. Diritto dell'inserimento della rappresentanza del Personale nella Commissione paritetica, presieduta dal Direttore.

La discussione prosegue anche sugli altri punti in discussione, come si ricorderà, le parti hanno convenuto di costituire due gruppi di trattative allo scopo di affrontare ed accelerare le trattative stesse. Le rivendicazioni sono state così suddivise. Il primo gruppo di trattazione: regolamento promozioni costruzione case per i lavoratori.

Al secondo gruppo: prmzini Seg. Princ. e op. Provetto e rep. Vigilanza criteri di scelta del personale della M.M. e suo inquadramento -- condizioni di lavoro del personale

- - qualifiche CEC organigrammi

— assunzioni

organico relazioni sociali sistemazione lavoratrici - ufficio propaganda

Allo stato attuale delle trattative è prematuro esprimere un giudizio sulle stesse anche se, e ciò è positivo, la discussione continua e non appaiono come nel passato posizioni della controparte rigide che spesso hanno causato la rottura delle trattative.

A nostro parere occorre non solo ricercare al vertice di unificare le richieste, ma discutere con i lavoratori, informarli sull'aumento delle trattative al fine di creare quella aspettativa e quella tensione, necessaria in tutte le lotte, che ne acceleri la soluzione.

E' due anni che i lavoratori premono per ottenere un regolamento delle promozioni ed avanzamenti che renda attuabili le dichiarazioni della stessa Commissione Amministratrice che riconosce a tutto il personale il diritto allo sviluppo della carriera.

Sono state costituite commissioni di studio miste (fra Sindacati e Direzione); da parte della CGIL è stata presentata una bozza di regolamento approvata anche dall'UIL. Do(Continua in 2' pag.)

Riceviamo e pubblichiamo la U.I.L. sul rinnovo delle C.I.

In data 14-3 u.s. il Sindacato

Prov. UIL ha chiesto alla altre due CO.SS. della CGIL e della CISL l'apertura di un dialogo per concordare le modalità afferenti il rinnovo delle CC.II. all'A.T.M. il cui mandato è ormai scaduto a norma dell'art. 9 dell'Accordo nazionale 26-11-1947. Detta notizia c'è stata direttamente comunicata dalla Segreteria della UIL con lettera « per conoscenza ».

8 Marzo nel mondo Notizie dalla C. 1. A.

Portiamo a conoscenza delle C.I. la seguente lettera inviataci dal Serizio Personale:

« Poichè la vendita dei generi alimentari ha incontrato largo favore fra il personale dipendente, per cui non sono più sufficienti i soli giorni di retribuzione per dare la possibilità agli interessati di fare acquisti necessari per sè e pe': ie lori famiglie, sentito il Reparto Vigilanza, a parziale rettifica della disposizione contenuta nel foglio in data 11 settembre 1962, sì ritiene di poter autorizzare che tale vendita avvenga altresì all'interno dei rispettivi luoghi di lavoro, oltre che nei giorni di retribuzione, anche nel giorno precedente e susseguente la corresponsione dell'acconto e del salde.

Una nostra collega di Budapest riceve un'omaggio floreale da un passeggero in occasione della festa della donna

Le proposte della C. d. L. contro il caro vita

S'intende, però, che le vendite non devono essere effettuate durante le ore di lavoro, ma solo prima dell'inizio, durante l'intervallo e dopo il termine del lavoro.

Con le retribuzioni del mese di aprile verrà corrisposta l'indennità kilometrica relativa al 1963. Unitamente all'indennità kilometrica verranno corrisposti, agli aventi diritto, i ratei del premio di rendimento relativi agli anni precedenti, non corrispondenti a causa di « sinistri » non definiti all'epoca del pagamento del i endimento.

mare la mano agli speculatori ed imporre precise misure atte a fermare l'incessante corsa al rialzo dei prezzi.

Questa, nella sostanza, la conferenza stampa tenuta dalla C.d.L. sabato 14 marzo. Dopo una breve introduzione del compagno De Carlini, il segretario Camerale compagno Bruno Di Pol ha illustrato ai giornalisti le proposte della C.d.L. atte a fronteggiare il caro-vita ed ha posto in rilievo la preoccupazione e il forte scontento che serpeggia fra i lavora-

Il costo della vita è in continuo aumento, il fenomeno determinato da una struttura produttiva e distributiva che permette il crearsi di personali posizioni privilegiate di potere, sono alla base dell'artificioso e costante aumento dei prezzi che ha raggiunto forme esasperate. Questo fenomeno investe l'economia dei lavoratori i quali vedono sfumare gli aumenti ottenuti a prezzo di dure lotte dall'incessante aumento del caro-vita. E' necessario che, come per il caro-affitto, i lavoratori unitariamente manifestino per fer- metrica per il 1963:

(Continua in 2' pag.)

L'indennità kilometrica viene calcolata dividendo i km. percorsi dai veicoli delle singole gestioni (per i bigliettari i km. percorsi da tutte le gestioni) per il numero totale delle giornate di presenza e moltiplicando rì risultato per le giornate di presenza totalizzate da ogni singolo lavoratore. Si avrà così il numero dei km. annui individuali che andranno moltiplicati per il valore stabilito per ogni km.

Questi i dati dell'indennità kilo-

LA SITUAZIONE POLITICO ECONOMICA

(intervista' con il comp. TORTORETO;4 della fed. del P.S.I.)

Uno dei problemi di maggiore attenzione per i lavoratori è senza dubbio quello relativo alle misure governative atte a fronteggiare l'attuale sfavorevole congiuntura economica. Abbiamo voluto intervistare uno dei massimi esponenti della Federazione Milanese del P.S.I. su questo argomento di interesse generale ponendogli le domande che giornalmente si pongono i tranvieri. Gentilmente il compagno Tortoreto ha risposto all'intervista.

D. — Quali sono a tuo parere le conseguenze dirette sui lavoratori delle misure anticongiunturali già prese dal Governo?

R. — Le recenti misure anticongiunturali del governo sono rivolte a due scopi: contenere alcuni consumi e procurare allo Stato nuove entrate fiscali, per affrontare con le medesime alcuni compiti urgenti. Desidero ricordare qui che la prima di queste misure anticongiunturali fu il blocco degli affitti, voluto

nell'ottobre scorso dai quattro partiti della maggioranza di centrosinistra e largamente approvato dai sindacati, dal PCI, e soprattutto dalle masse, che l'avevano rivendicato con grandi e giuste agitazioni. Questa misura fu ed è interamente diretta contro i grandi proprietari di case, a tutto netto vantaggio dei lavoratori.

L'aumento delle tasse di immatricolazione delle auto e la restrizione della durata delle vendite rateali hanno determinato una riduzione, per ora limitata, della occupazione in alcune grandi fabbriche automobilistiche. A nostro avviso bisogna che la programmazione economica, che dovrebbe iniziare dal prossimo luglio, risolva nel modo seguente questa e altre situazioni di recessione o stasi: favorendo cioè la produzione di altri beni che soddisfino i bisogni collettivi, lungamente compressi e trascurati dai governi centristi e dal « miracolo economico »,

per esempio producendo più mezzi ferroviari e tranviari per soddisfare il bisogno di trasporto. Intanto bisogna investire le nuove entrate e il recente prestito USA in modo giusto, per esempio nella edilizia popolare.

D. — Vorremmo sapere come procede la discussione sullo statuto dei lavoratori nelle fabbriche e quali possibilità reali vi sono per la sua realizzazione.

R. — La approvazione in sede legislativa di una legge denominata « statuto dei diritti dei lavoratori nelle fabbriche », o simile, rientra nel programma dell'attuale governo. Tale legge è allo studio del governo, e dei sindacati, noi abbiamo studiato a fondo questo problema, predisponendo il materiale necessario: si tratta di materia molto complessa, che darà luogo a scontri violenti sul terreno sindacale e parlamentare con la destra. Bisogna ora riguada- (continua in 2' pagina)

Ai lavoratori ed alle
loro famiglie
ANNO XIV N.6 28 MARZO 1964

CONTINUAZIONE DALLA la PAGINA

Intervista con il comp. Tortoreto

gnare il tempo perduto. Lo « statuto » è un grande strumento da fabbricare per rafforzare il potere contrattuale e la dignità dei lavoratori.

D. — Gli attuali incontri dei Sindacati con il Governo tendono a stabilire una nuova prassi di consultazione democratica o è questo un fatto contingente all'attuale momento politico?

R. — I recenti contatti tra governo e sindacati sono certamente destinati a diventare una prassi normale e costante; ma essi hanno un senso se i sindacati decideranno di inserirsi autonomamente nella programmazione, ossia se decideranno di operare nell'ambito del piano per servirsene ai loro propri scopi, che sono la difesa del reddito da lavoro e il progresso equilibrato dell'economia.

D. — Ritieni sia necessari oper risolvere l'attuale congiuntura economica ricorrere al blocco dei salari?

R. — Il cosiddetto « blocco dei salari » è una misura tipicamente fascista, e come tale rivendicata oggi dalle destre; essa non rientra ovviamente nel programma dell'attuale governo. Non si pone neanche la questione se il blocco possa essere proposto dal PSI, partito di lavoratori e aderente alla CGIL.

Esiste invece, alla autonoma attenzione dei sindacati, il problema di programmare le rivendicazioni salariali, decidendo per esempio di chiedere in un certo momento un aumento pubblicamente controllato delle importazioni di carne e burro che un puro e semplice aumento salariale. Questo è affare, appunto, dei sindacati. Il governo, a meno che non sia di ispirazione fascista, non può « bloccare » le rivendicazioni dei lavoratori.

Cancludo ricordando che le attua-

Raggiunti i primi accordi vrebbero quindi essere emersi in questi due anni tutti quegli elementi di valutazione necessari per raggiungere un accordo su questa materia che, è doveroso riconoscerlo, è quanto mai scabrosa ed importante e dalla sua giusta soluzione dipende sia lo stimolo ad una migliore qualificazior.e del personale, sia un migliore comportamento generale.

Contro il caro - vita

li difficoltà derivano in linea diretta dalla mancata o meglio nulla programmazione pubblica degli scorsi anni; dal processo cioè di accumulazione e investimenti diretto dai grandi gruppi monopolistici naturalmente disquilibrato e avverso agli interessi dei lavoratori. Questo processo « spontaneo » del tempo dei governi centristi deve ora essere sostituito dalla programmazione e dalle riforme di struttura, tra le quali ricordo per la immensa importanza la legge urbanistica.

Parole chiare

sto appello perchè amiamo il giornale e lo vorremmo più bello, più ricco, capace di soddisfare tutte le esigenze della categoria, e ciò è possibile se tutti noi prendiamo parte attiva al suo sviluppo e non cerchiamo per motivi clientelistici di opporvisi.

Giova ripeterlo, i difetti sono molti e a volte noi possiamo anche peccare di partigianeria, ma nella sostanza esprimiamo solamente dati di fatto che (lo ammettiamo) possono infastidire l'uno o l'altro: è nelle molteplicità dei problemi di qualsiasi organo che succedono queste cose, è nelle inevitabilità della natura che non sempre si possono dire cose gradite a tutti.

Noi siamo un gruppo di lavoratori tranvieri che si sono posti il grave compito di mandare avanti questo giornale nonostante le poche cognizioni e la scarsa cultura e la pochezza di tempo.

La democrazia è un libero circolare di idee, di opinioni, nel rispetto reciproco e nello sforzo di trovare unità di intenti in tutti quegli interessi che sono comuni.

Ecco le parole che corrono come un fiume perenne nella storia della classe operaia: unità e collaborazione, volontà di discutere convinti che tutti abbiamo qualcosa da dire di valido al nostro interlocutore.

Perciò invitiamo tutti i lavoratori, nessuno escluso, a compiere ogni sforzo perchè questa aspirazione si realizzi; facendo presente che "Voci dell'A.T.M." è un complemento di questo unità e che per essa si è sempre battuto.

FILIPPO FABBRI

tori. In gennaio a Milano si è registrato un aumento generale del costo della vita dell'1,4 per cento; in febbraio dell'i per cento. Questa forte tendenza al rialzo dei generi di prima necessità impone immediate misure atte a contenere l'ascesa del caro-vita.

« Non siamo ancora alla decisione di uno sciopero, ma il movimento dei lavoratori va in questa direzione » ha affermato Di Pol dopo aver ricordato come lo sciopero generale del 23 sett. 1963 fu la risposta del mondo del lavoro ad una politica di profitto delle classe padronali. Fu in quella occasione, come si ricorderà, l azione unitaria dei sindacali pra vocò l'intervento governativo che permise il blocco dei fitti e degli sfratti e frustò ogni altro tentativo padronale di inasprire ulteriormente il problema. Il successo fu però, limitato e nulla venne fatto per fermare l'aumento dei prezzi dei generi alimentari. Oggi viene dai lavoratori un analogo monito che potrebbe sfociare in analoghe forme unitarie di lotta per imporre, con un atto di protesta, le misure necessarie per porre fine alle attuali speculazioni che dilapidano i salari dei lavoratori. Queste, misure proposte dalla C. d. L. al Prefetto miranti a limitare (se non a stroncare) l'aumento dei generi alimentari:

la costituzione, a Milano e nei principali comuni della provincia, dell'Ente comunale di consumo, con precisi scopi di acquisto all'ingrosso di generi alimentari: alla gestione dell'Ente dovranno partecipare le cooperative di consumatori e di esercenti;

la revisione dei mercati generali, la cui organizzazione non è più corrispondente alle esigenze ;

il potenziamento della rete di mercati rionali. A questo proposito, occorre rilevare come gli stessi impegni del piano quadriennale del Comune di Milano rischino di non essere assolutamente attuati: dei 12 nuovi mercati previsti, ne sono finora entrati in funzione 2 in luogo di 2 vecchi mercati eliminati;

la definizione precisa d e 1 le strutture di gestione dei mercati rionali. La gestione deve essere affidata solamente alle cooperative di consumo e alle cooperative di esercenti (se costituite). Il controllo su prezzi e qualità praticati deve essere svolto dall'Ente comunale di consumo attraverso apposita commissione cui partecipino anche le organizzazioni sindacali. Inoltre occorre ammodernare l'organizzazione di ven dita;

« Con l'Unità si vince, con la C.G. I.L. si va avanti ; questo è il grido, che il Sindacato lancia a tutti i laratori, e in special modo, a tutti noi giovani. Giovani, compagni, lavoratori! Mi rattrista nel vedere, oggi, che il Sindacato della nostra categoria, rafforzata in questi ultimi anni, da migliaia e migliaia di giovani, non abbia compiuto il suo reclutamento in modo positivo.

Dalle statistiche fatte, risulta che la maggiore insufficienza degli iscritti siano igiovani. Come è possibile che dimentichiate, ora, quello che hanno fatto e sofferto i vostri padri?

In questi giorni abbiamo celebrato nei nostri depositi il XX anno della RESISTENZA e rievocato gli scioperi del marzo 1944. Da queste celebrazioni noi dobbiamo farci un esame di coscenza e porci questa da manda: Siamo degni noi lavoratori di emulare le gesta di quei lavoratcri (molti d iquesti ora sono morti) ed altri ora con il cuore piangente ci incitano invano a seguire il Sindacato nelle lotte che si susseguono in questo critico momento politico?

Non è tanto aderire allo sciopero, ma quanto al sacrificio nostro che diamo al Sindacato per poter rafforzare le sue lotte. Evadiamo dunque o giovani da questo atto di paura e di disonestà, facciamoci largo e sentite la nostra forza, per onorare la nostra categoria e migliorare questa critica situazione.

Non si può fare a meno del Sindacato e meno ancora sfruttare l'occasione e i compagni lavoratori. Ognuno dunque sia responsabile di se stesso e come ai tempi dei fascisti i lavoratori seppero portare avanti le lotte per dare a noi una nazione libera e democratica, il Sindacato ancora oggi continua a battersi per dare a noi un benessere sociale e poli-

tico in questa società corrotta dal dominio dei grandi capitalisti e monopolisti, che vogliono l'economia dei lavoratori per poter risarcire i danni che loro stessi hanno creato nel paese.

Sappiamo che il governo ha avuto colloquio con il nostro Sindacato e a rinnovato quello che pochi giorni prima l'on. Moro davanti alla televisione ha detto a noi lavoratori di fase risparmio e di non rafforzare le nostre lotte in questo momento per consolidare la svolta presa dal governo attuale.

Al Sindacato ha aggiunto « blocco dei salari e moderazioni nelle rivendicazioni, ma il Sindacato ha risposto con un no a tutto ciò che danneggia la classe lavoratrice e si impegna fin da ora a lottare contro questi programmi che non sono altro che regresso della classe lavoratrice.

Il Sindacato ci aiuta e ci difende, ma in un secondo tempo vuole e desidera che noi lo ricontraccambiamo, per potergli dare più fiducia e più forza. Dopo aver portato a termine il nuovo contratto nazionale (il migliore in assoluto) che si sia fatto nel dopoguerra, e l'importanza accresce poi, se si tiene in considerazione, questo momento politico già sopra illustrato. Come possiamo noi giovani non aderire al nostro Sindacato?

Giovani lavoratori iscrivetevi e aderite al Sindacato ohe più vi è vicino e vi difende, ringiovaniamolo perchè esso stesso ce lo chiede e perchè più giovane è, e più forte rimane.

Rinnovo quindi l'invito ad iscrivervi alla C.G.I.L. e da giovane compagno lavoratore lancio per primo questo grido: la forte e giovane C.G.I.L. chiede libertà e benessere per i lava ratori.

MORDENTI S.

Lunedì 10 febbraio nel corso di una conferenza stampa, il segretario della Federazione Milanese Tortorella ha presentato il documento provinciale d'organizzazione dei Partito Comunista Italiano.

Tale documento, che secondo la prassi di questo partito, viene posto in discussione nelle istanze di base, può essere suddiviso in tre parti: Nella prima viene espresso il giudizio dei comunisti sui mutamenti sociali ed economici intervenuti nella nostra città. La seconda parte, affronta l'attuale situazione organizzativa del Partito e le difficoltà ch'essa incontra. Nell'ultima, sono riportate le principali indicazioni per un decentramento organizzativo e per la costituzione di apposite Commissioni di Studio aventi il compito di elaborare e divulgare le importanti questioni relative alle riforme strutturali, economiche, politiche e sociali.

Durante la conferenza stampa alla quale erano presenti numerosi inviati di giornali cittadini e di fabbrica, sono emersi alcuni interessanti argomenti che non riguardano esclusivamente questo partito ma il movimento dei lavoratori e la stessa vitalità del sistema democratico italiano.

Secondo il relatore, esistono oggi delle contraddizioni nella vita politica italiana: Mentre si assiste ad un'aumentata combattività delle masse che si esprime non solo nei grandi scioperi ma nel fiorire di iniziative e movimenti che investono ormai categorie e strati sociali, diminuisce l'attivismo politico diretto. Tutti i partiti registrano un calo sia negli iscritti che nel proselitismo.

Anche il P C I risente di questa situazione (contenuta dato che nel 1963 ha raggiunto il cento per cento rispetto al '62).

Il fenomeno, tipico del capitalismo sviluppato, non assume in Italia (come in altri paesi) il significato di « apatia delle masse » limitandosi ad una diminuzione dell'attività politica diretta dovuta — secondo il relatore — alla mancata attuazione d e 11 a Costituzione che prevede un decentramento dell'attività statale e degli enti locali (province, comuni, regione). Se fossero state attuate le Regioni, il popolo sarebbe stato più vicino al potere mentre, al contrario, si è andati verso l'aumento della burocrazia dello Stato che svilisce la democrazia.

In questa situazione sarebbe politicamente errato contrapporre dei partiti « d'opinione » (cioè senza un legame di base). Occorre rafforzare il carattere di massa del Partito e decentrarne l'attività per poter permettere di verificare alla base, fra il popolo, la giustezza delle soluzioni elaborate.

L'aumento del benessere non può essere la causa del diminuito interesse politico. Al contrario le cifre dimostrano che l'aumento del benessere accentua l'interesse politico qualificato: le defezioni degli iscritti vengono registrate nelle campagne ma non fra gli operai qualificati, fra i tecnici e gli im piegati.

Le organizzazioni politiche di fabbrica non debbono accentrare la la ro attenzione sui problemi rivendicativi in quanto l'autonomia del sindacato deve essere scrupolosamente rispettata; esse debbono porsi compiti politici più elevati.

l'eliminazione, nell'approvvigionamento per i mercati rionali al dettaglio, delle molteplici e superflue intermediazioni mercantili, con l'obiettivo di collegare direttamente produttori e consumatori;

la costituzione di una rete distributiva e commerciale prevalentemente pubblica e controllata soprattutto nei nuovi insediamenti residenziali;

l'abolizione dell'imposta di consumo comunale sui generi alimentari. A questo proposito, la CCdL ha proposto che inizialmente ne fosse prevista l'abolizione per i generi di prima necessità e per quelli (ad esempio le carni) sui quali l'imposta di consumo più incide;

8)l'accresciuto controllo dei prezzi al dettaglio e al minuto, e passaggio al controllo (da parte del Comitato provinciale) del prezzo di alcuni generi alimentari (ad esempio le diverse qualità di carne, l'olio, il burro, le diverse qualità cli pane);

la riforma degli organi preposti a stabilire e controllare i prezzi, la ro democratizzazione e attribuzione di maggiori poteri;

una nuova disciplina delle importazioni di generi alimentari, mediante licenze pubbliche e l'attribuzione delle licenze stesse a cooperative;

Il mancato accoglimento di queste proposte — che mantengono in pieno la loro validità — ha impedito un efficace intervento contro l'aumento costante dei prezzi. Ancora negli ultimi due mesi — come ha osservato il dott. De Carlini dell'ufficio studi della Camera del Lavoro — l'indice di aumento dei prezzi dei generi alimentari è stato rilevante. In modo particolare, hanno registrato aumenti le carni.

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Appello ai giovani
Esposti in una conferenza i problemi dei partiti

Rievocazione dei martiri della resistenza

Come preannunciato mercoledì 13 marzo alle ore 10 si è tenuta la manifestazione conclusiva degli scioperi del marzo 1944, con lo scoprimento della lapide in marmo, nel deposito di Baggio, ai Tranvieri caduti per la Resistenza.

Alla manifestazione a cui hanno partecipato oltre quattrocento dipendenti in rappresentanza dei vari depositi, e a questo proposito è giusto mettere in rilievo la sensibilità della Direzione che ha messo a disposizione due pullman permettendo in tal modo al personale di parteciparvi, è iniziata quando il presentatore, compagno Sassi, ha invitato alla presidenza le personalità intervenute rappresentanti la Direzione, la C.A. e i vari organismi democratici dell'A.T.M.

Era presente la vedova della medaglia d'oro Gasparotto la quale ha scoperto la lapide.

Abbiamo notato fra i presenti l'ing. Alferini, direttore generale dell'A.T.

M.• l'ing. Angelini, dirigente dell'A.

T.M.; dott. Baccani componente la C.A.; Baroni rappresentante del Partito Socialista; Bocchiola in rappresentanza della C.I.A.; l'ing. Bonzi dirigente dell'A.T.M.; Casali, presidente dell'ANPI prov.; Cirinei dirigente dell'A.T.M.; Colamonico, vice presidente del Circolo Ricreativo; Conca, presidente dell'Ass. Combattenti; l'ing. Ferzetti Capo del Personale; Fornaci Capo Deposito di Palmanova ; Fuse segretario della Coop.

Edificatrice A.T.M.; Gilardi, in rappresentanza del P.C.I. A.T.M.; Giolito, segretario della C.I. di Baggio; dott. Maduleri, dirigente dell'A.T.M. ' • l'ing. Mastropasqua, dirigente dell'A. T.M.; Mattioli in rappresentanza della FIVL; l'ing. Oreni dirigente dell'A.T.M.; Ortolani, segretario provinciale della CISL; Pilone, respon sabile della GAM; il dott. Villani, dirigente dell'A.T.M., l'ispettore e il C.D. di Baggio.

Erano inoltre presenti i segretíri di quasi tutte le C.I., il Comitato del1'ANP1, della FCIL e dell'APC.

Dopo un'ampia introduzione fatta dal Presidente dell'ANPI -ATM Riccardo Maitan il quale ha ricordato cd esaltato l'apporto dato dai tran vieri alla Resistenza, ha rammentato gli ideali di libertà e di democrazia che animavano i nostri caduti e, assieme a loro, tutto il 'popolo.

Ha ricordato come la lotta per la libertà e la democrazia debba essere portata avanti anche nella nostra azienda e a tale proposito ha richiesto il ritorno delle libertà nell'interno dell'A.T.M. (giornali murali).

L'avvocato Mattioli, ha portato il saluto della FIVL, ed ha ricordato come lo sciopero dei tranvieri nel 1944 sia stata una manifestazione di lotta tanto importante da essere storicamente riportato come una dei più significativi episodi della lotta del popolo contro l'oppressione nazifascista.

Tino Casali, oratore ufficiale della manifestazione, ha iniziato ricordando l'apporto dato dai tranvieri alla lotta contro il fascismo ed ha ricordato gli ideali scaturiti dalla Resistenza, ideali ancora oggi validi, che trovano i combattenti della Resistenza uniti e pronti a lottare per attuarli, per difendere la libertà, la demoerazia e combattere il fascismo nel nostro paese e nel mondo.

L'oratore ha poi auspicato che si riformi l'unità della Resistenza.

Oggi come ieri è possibile un'intesa che, superando le diverse concezioni politiche o religiose, abbia come comune denominatore la difesa degli ideali della Resistenza.

Non solo durante la guerra era pcssibile un'intesa per la difesa della libertà che andava dai combattenti di Stalingrado a quelli della Normandia. Anche oggi è possibile realizzare questa intesa — afferma l'a ratore e ricorda tre grandi uomini: Papa Giovanni, Kennedy recentemente scomparsi, i quali assieme a krusciov credevano nella coesistenza Pacifica dei popoli.

Tino Casali, dopo aver espresso parole di elogio per i tranvieri e per il Direttore Generale ing. Alferini che ha avuto modo di conoscere ed apprezzare nel 1945 durante la riorganizzazione dell'A.T.M., ha concluse la sua relazione rivolgendo un commosso pensiero ai caduti tran-

Opinioni sul congresso della resistenza

(Dal nostro inviato)

Ai margini dell'ultimo congresso dell'ANPI tenuto a Roma al palazzo dell'EUR abbiamo avvicinato l'on. G. C. Pajetta del PCI, il segretario della federaizone di Bergamo del PSI compagno Parigi e il parroco di Canaglia e di S. Lucca in Bologna don Tommasini, chieste le loro impressioni sul congresso e sulla resistenza ; così si sono espressi: Gian Carlo Pajetta: Il congresso dimostra che abbiamo ragione di affermare che l'antifascismo italiano non è un ricordo nostalgico di coloro che vissero la storia, ma cosa viva e reale a salvaguardia delle istituzioni democratiche e apre il campo a tutti coloro che vogliono che l'Italia proceda nella via aperta dalla liberazione: ecco che si rende necessario l'inserimento delle nuove generazioni non solo alli'nseguimentu storico della lotta antifascista ma ad una effettiva partecipazione degli istituti democratici a salvaguardia della nostra costituzione, nel progresso, nella pace e nella giustizia.

Parigi: E' compito quanto mai maturo inserire il periodo storico della resistenza nell'insegnamento scolastico, tuttavia sarebbe inutile insegnare questa lotta senza una adeguata preparazione degli insegnanti stessi e una rielaborazione strutturale dei libri di testo, dei libri di lettura e non ultimo dare una versione più realistica, più veritiera attraverso i tradizionali canali di propaganda come la Televisione e i corsi culturali.

storici e contribuire direttamente alla soluzione dei problemi attuali.

Don Tommasini: L'attuale congresso è a mio avviso il più perfetto e il più costruttivo; le folte e numerose delegazioni straniere, la rappresentanza ufficiale delle nostre forze armate, e l'adesione diretta del governo gli conferiscono una autorità maggiore di tutti i precedenti; il più costruttivo per l'unità di tutte le forze che spoglie di settarismo riportano in piena luce i valori partigiani spogliandoli di faziosità politiche.

L'inserimento delle nuove generazioni nella resistenza deve avere come scopo non solo quello di fargli conoscere i valori nazionali ma quelli più ampi di tutta la resistenza europea che oggi è qui rappresentata per discutere sulle reali possibilità di creare una confederazione europea della resistenza e così aprire la strada all'Europa unita nell'amore e nella fratellanza.

Di contro non ritengo maturo per cra l'insegnamento nelle nostre scuole della storia partigiana, utile sarebbe però dare avvio gradatamente a questo periodo storico per arrivare alla sua integrazie.

vieri il cui nome è impresso nella lapide che oggi si inaugura.

A nome della Direzione, l'ing. Alferini ha portato l'adesione ufficiale dell'A.T.M. Il dott. Baccani ha anch'esso portato l'adesione ufficiale della Commissione Amministratrice dell'A.T.M. e questi oratori hanno affermato come nella nostra azienda si sia sensibili ai problemi della Resistenza ed hanno invitato alla reciproca collaborazione per superare i difetti esistenti nell'A.T.M.

Anche il segretario della C.I. di Baggio ha portato la adesione dei lavoratori del Deposito e l'amico Bassi ha letto una lettera di adesione di Padre Adler, degente all'ospedale Resnati.

Ultimo oratore è stato il Padre Giannantonio che, a nome degli internati dei campi di sterminio nazisti ha rievocato con brevi parole le sofferenze dei perseguitati politici e raziali, le atrocità dei campi di ster-

mini() ed ha fatto un appello perchè tutte queste tragiche esperienze non abbiano più a ripetersi.

La manifestazione di Baggio ha concluso la rievocazione aziendale degli scioperi del marzo. Altre manifestazioni erano state tenute nei giorni precedenti in tutti i depositi urbani. Riteniamo estremamente pos:tiva l'iniziativa del Comitato Promotore che ha permesso, con l'aiuto della Direzione, di far conoscere alle migliaia di giovani dell'A.T.M. dei sacrifici e delle lotte che vent'anni fa sono state necessarie per dare loro quella libertà sindacale e politica di cui godono.

E' questa un'esperienza positiva che dovrebbe essere continuata, in tutte le forme, poiché è necessario dare nei giovani l'esatta concezione della lotta per la libertà e per la democrazia, lotta che ancora oggi viene portata avanti in Italia e nel mondo.

Dimenticanzaw o peggio ?

Non tutti i funzionari hanno concordato nel riconoscere alla rievocazione degli scioperi del marzo 1944 quell'importanza storica e sociale che è patrimonio della nostra Repubblica democratica.

Alcuni casi (sporadici per fortuna) dimostrano come, dopo vent'anni, alcuni preposti si siano dimenticati dell'alto valore storico e democratico della Resistenza e del fatto che se l'Italia ha compiuto passi in avanti nel progresso sociale ed economico ciò lo si deve ai combattenti della Resistenza ed agli eroici caduti.

Così, per alcuni preposti la manifestazione di Baggio dev'essere apparsa come una rievocazione « simbolica » per la quale la Direzione si era impegnata ad inviare dei dipendenti per far numero. E questa convinzione li ha portati a raccogliere i 5 o 10 operai alla rinfusa per mandarli a presenziare alla manifestazione.

Se così non fosse non ci si renderebbe conto del mancato invio di una delle vedove dei caduti dell'A.

T.M. alla quale non è stato permesso

ai presenziare alla manifestazione.

Con ogni probabilità il preposto diretto non si è ricordato che questa era una delle vedove il cui marito è morto per la Resistenza ma proprio questa dimenticanza denota come le rievocazioni dei gloriosi scioperi del marzo 1944 che da una settimana si tengono nei depositi con una larga partecipazione che va dalla Direzione alle associazioni partigiane non sia servita a richiamare alla memoria del nostro preposto la lotta di liberazione e, con essa, le sue glorie ed i suoi caduti.

Questo episodio ha sollevato nel deposito un certo risentimento ma noi crediamo opportuno non citare nè luogo nè nomi in quanto convinti che il clamore sollevato è già servito da sufficiente richiamo alla realtà o, e noi ci auguriamo sia il contrario, chi l'ha commesso nulla ha capito dall'insegnamento della storia e in questo caso non possono essere parole più o meno dure, ma l'atteggiamento dei lavoratori a fargli mutare opinione.

Il tema dell'unità trattato con grande calore mi trova consenziente e a mio avviso occorre fare un attento esame di tutto lo schieramento antifascista e rivedere le posizioni preconcette tramite le quali si arrivò alla rottura subito dopo la vittoria armata sul nazifascismo; è evidente che i motivi politici gli avvenimenti sviluppatisi dopo il 25 aprile hanno causato queste rotture come conseguenze logiche di militanti politici in diversi schieramenti.

Oggi un discorso unitario è possibile solo se ci riallacciamo agli ideali unitari che ci collegarono durante la lotta per riconfermare i valori

La lotta che noi combattemmo continua don Tommasini; fu una lotta contro la servitù, l'oppressione e la degradazione della persona umana, con la vittoria su questi mali trionfò la giustizia, l'amore la fratellanza nel rispetto e nella dignità; come ben ci ha insegnato il nostro caro Papa Giovanni XXIII, l'amore in Cristo ci fa ritrovare fratelli, ci fa amare l'uno con l'altro e ci spinge a lottare per far trionfare la Pace e la concordia, Papa Giovanni XXIII fu uomo giusto nel quale non si trovò inganno perchè semplice e buono; l'uomo che viene dal popolo rimasto nel popolo pur non essendo del popolo. Nel Suo insegnamento vi è un monito a ricordarsi che solo l'amore cristiano e la fede nella giustizia Divina può aiutarci a vincere per sempre i nemici delle nostre libertà e delle nostre istituzioni democratiche.

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ENTRO L'ANNO IN FUNZIONE LA METROPOLITANA

Nostra intervista con l'on. Ezio Vigorelli presidente della MM

D. — Le consegne della prima linea metropolitana, ultimata nelle attlezzature ferroviarie, sono previste per il giugno 1964: questa data potrà essere mantenuta?

R. — La « M.M. » mantiene le previsioni formulate nel diagramma del 1°62, quando la nuova Amministrazione entrò in carica: la linea 1 sta per essere ultimata, salvo alcuni particolari.

Dalla fine di giugno, la A.T.M. potrà completare l'addestramento del personale e predisporre gli adempimenti necessari a garantire l'esercizio normale dal prossimo novembre.

Interessanti problemi discussi alla tavola rotonda indetta dalla CISL

Venerdì 24 Gennaio l'Unione Sindacale Provinciale ha tenuto un'interessante tavola rotonda sul problema dei trasporti pubblici urbani ed extraurbani della nastro città.

Sono intervenuti nella discussione oltre al segretario Sindacale Romei ed al segretario organizzativo del sindacato Autoferrotranvieri Tenedini, il prof. Giarda dell'Università Cattolica; il dott. Hazzon assessore all'urbanistica; l'ing. Alfierini direttore generale dell'ATM; il dott.

Corna Pellegrini consigliere della C.A-ATM; il consigliere provinciale Seveso ed il consigliere comunale Palma.

Negli interventi sono state ribadite alcune direttive sulla politica dei trasporti che, nella sostanza, costituiscono la base unitaria sulla quale viene costruita, sia pur con le dif ferenti ed originali posizioni di gruppo, la nuova politica dei trasporti.

Alcuni brani degli interventi degli oratori danno la precisa sensazione di questa base unitaria che è nata (o si richiama) alle decisioni della Commissione Consigliare dei trasporti.

L'AUMENTO DELLE TARIFFE NON RISOLVE IL PROBLEMA DEI TRASPORTI

Per quanto concerne la strutturazione tariffaria è stato affermato che il criterio del prezzo di costo marginale imporrebbe una distribuzione del costo globale fra trasporto pubblico e trasporto privato ben diverso da quello attuale. L'attuale sistema dei prezzi tende a favorire la motorizzazione privata nel senso che il mezzo individuale non paga un prezzo adeguato all'intensità di uso che fa del suolo pubblico. Si deve dare più spazio — secondo il prof. Giarda — al trasporto collettivo che deve essere favorito al massimo. Il prezzo del parcheggio dovrebbe tendere a mantenere fuori del centro la circolazione privata; si tratta comunque di una soluzione parziale. Per quanto concerne il trasporto pubblico interurbano l'oratore ha lamentato la mancanza di coordinamento tra servizio pubblico urbano e interurbano la mancanza di un piano generale che comprenda tutti i servizi interurbani e l'insufficienza delle strade di penetrazione.

SCORAGGIARE LA MOTORIZZAZIONE PRIVATA

Ribadita l'esigenza di dare prenhnenza ai trasporti pubblici riguardo ai privati, il relatore ha però preci-

sato che non si tratta di chiudere una zona del centro al mezzo privato bensì di creare quei presupposti al traffico individuale che senza impedirgli completamente I' accesso lo scoraggino ad entrare nella zona. Occorrono canali preferenziali al traffico pubblico e semplici corsie. Si devono apprestare adeguati parcheggi ai limiti della zona ed aumentare in questa il numero dei taxi. Per quanto riguarda i parcheggi, il dottor Corna Pellegrini ha indicato la possibilità da parte del Comune di adibire con minima spesa a tale uso alcune larghe strade della periferia.

L'A.T.M. E' ALL'ALTEZZA DEI COMPITI AFFIDATIGLI

L'ing. Alferini, direttore dell'ATM ha detto che la produttività nell'A.

T.M. è in questi ultimi tempi aumentata ed ha annunciato che i tecnici hanno definitivamente deciso che di pari passo con la costruzione del tunnel della seconda linea metropolitana nel tratto dalla stazione fino a Piazza Argentina, cioè all'incrocio cgli la prima, si proceda anche all'attrezzatura della ferrovia. In tal modo i convogli delle linee celeri dell'Adda potranno essere inseriti anche in questo tratto e portare così i passeggeri fino alla linea numero 1.

NON BISOGNA SOTTOVALUTARE IL PROBLEMA DEL TRASPORTO PUBBLICO

Soltanto con interventi urbanistici su vasta scala e proiettati nel futuro si potrà realizzare un miglior funzionamento dei trasporti pubblici.

Solo in questi ultimi tempi un problema così importante — ha spiegato il dott. Hazon assessore all'urbanistica del Comune di Milano — è stato studiato e approfondito con metodologia scientifica. Nel dopoguerra a Milano non è stata attuata una lungimirante e razionale politica urbanistica, solo recentemente la Giunta ha predisposto provvedimenti intesi a limitare a seconda delle zone cittadine la densità edilizia e l'obbligo per i nuovi edifici di allestire idonei parcheggi e ha posto in rilievo il lavoro svolto nel settore dei trasporti dal Piano Intercomunale Milanese.

D. — La Metropolitana Milanese, come è stata inizialmente ideata e progettata, ha caratteristiche prettamente urbane, mentre tecnici ed esperti concordano ormai nell'affermare che potrà essere uno stumento valido soltanto se collegherà la metropoli con il suo hinterland. Ritiene opportuna una modifica in tal senso delle linee ancora da costruire?

R. — Essendo ormai universalmente ammesso che la vita di una metropoli è strettamente legata al suo hinterland, occorre ancora le comu nicazioni del centro con il territorio metropolitano ad una più ampia visione dei trasporti interprovinciali e regionali. A Milano in specie è urgente inquadrare la rete dei trasporti in vista più previdibili degli sviluppi futuri; e la « M.M. » deve contribuire al rapido collegamento del centro con il territorio metropolitano.

A questo fine la « M.M. » ha ripetutamente proposto di dotare al più presto il sistema metropolitano con un collegamento diretto con le ferrovie dell'Adda della ATM e con le ferrovie Nord. A questo fine, nello stretto ambito della sua particolare competenza, ha preparato i progetti esecutivi per il prolungamento della llnea I all'abitato di Sesto S. Giovanni, che entrerà in fase di realizzazione appena ottenuto il finanziamento da parte dei Comuni interessati.

Altri prolungamenti della stessa linea 1 sono allo studio: verso Cinisello e successivamente a Monza e ad altri centri della Brianza; verso la zona sportiva di S. Siro e il quartiere gallaratese, partendo da Pie Lotto; verso Baggio e Moggiano, da P.za Giovanni dalle Bande Nere.

In questi modo ( e con altri progetti che sono previsti a più lungo termine, dopo risolte le relative difficoltà finanziarie e contruttive) la « M.M. » si orienta verso il superamento delle iniziali caratteristiche prettamente urbane della Metropolitana. Le decisioni relative sono però di carattere politico-amministrativo, sicchè saranno assunte dagli crgani competenti.

Naturalmente l'amministrazione della « M.M. », per quanto riguarda la esecuzione della linea 1, ha dovuto condurre in porto il progetto attuato già in gran parte e secondo 'e vecchie concezioni, specialmente per quanto riguarda il numero e l'ubicazione delle stazioni.

D. — Con l'entrata in funzione della linea 1, i trasporti pubblici dovranno necessariamente essere ristrutturati. Ritiene che agli effetti della circolazione la metropolitana alleg gerirà l'attuale caos che nelle ore di punta paralizza la città o che occorreranno idonee misure per garantire l'efficienza dei trasporti pubblici in superficie anche dopo l'entrata in funzione della prima linea?

R. — La metropolitana ridurrà — per effetto della rapidità e sicurezza del nuovo collegamento — l'utilità e l'interesse per il trasporto individua-

le; ma è chiaro che un contributo definitivo alla soluzione della difficoltà del traffico cittadino potrà recarlo quando sarà in esercizio una estesa rete di trasporti sotterranei, che colleghi i punti chiave di accesso della città con il centro urbano e fra di loro; quando i capolinea saranno attrezzati con aree di parcheg gio, dove possano sostare i mezzi privati provvedimenti dall'hinterland quando il metrò sarà collegato opportunamente con un razionale ed efficiente servizio pubblico in superficie.

L'entrata in funzione della prima linea impone all'Amministrazione Comunale nuovi rilevanti problemi che dovranno essere attentamente considerati e risolti in sede politicaamministrativa .

D. — Per decisione del Consiglio Comunale, la gestione della metropolitana è affidata all'ATM. Non sarebbe più funzionale costituire un solo Ente del trasporto milanese, che comprenda « M. M. » e « ATM »?

R. — Le ovvie considerazioni sopra accennate e le esperienze compiute dimostrano non soltanto la necessità, ma anche l'urgenza di creare un Ente Unico autonomo per la progettazione, la costruzione, il coordinamento e l'esercizio di tutti i trasporti urbani e suburbani milanesi, su base regionale.

Un simile Ente esige però il superamento di difficoltà amministrative e tecniche, ma soprattutto uno spirito nuovo, nei rapporti tra i Comuni e le provincie interessate.

Le norme legislative occorrenti sono ora allo studio e saranno comprese in una proposta di legge che, con altri parlamentari milanesi e con la collaborazione di giuristi ed

esperti, spero di potere presto presentare alla Camera.

D. — In un precedente colloquio lei auspicò la piena comprensione e collaborazione dei lavoratori dell'A.

T.M. In che modo questa collaborazione potrebbe manifestarsi?

R. — Fino a quando l'Ente Unico non sarà istituito, è necessario che fra ATM e « M.M. » continui e si approfondisca il rapporto di attiva collaborazione che ho sempre auspicato.

Non si tratta soltanto di una collaborazione di « vertice », ma di una convinta partecipazione dei lavoratori all'azione dei responsabili.

Tra i dipendenti dell'A.T.M. — in ispecie — verranno scelti i lavoraton ai quali sarà affidato l'esercizio del metrò.

E' un compito difficile ed importante che merita di essere adegua tamente apprezzato e riconosciuto dalle Autorità responsabili e dalla cittadinanza milanese, perchè esige una preparazione tecnica particolarmente elevata e comporta sacrifizi e responsabilità di primissimo piano.

In questo senso mi pare che i dipendenti dell'ATM siano chiamati in larga misura ad assicurare l'efficacia del nuovo sistema dei trasporti, tanto atteso dai cittadini e dai lavoratori milanesi.

On: Ezio Vigorelli

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La funzione dei micro - autobus nei trasporti cittadini

ti speciali per contenere i costi di esercizio. Si pensa perciò ad un servizio a tariffa unica, senza alcuna validità per i biglietti od i tesserini preferenziali, e ad accordi con l'Automobile Club (che ha già manifestato il suo favore all'iniziativa) per una tariffa conglobata con le tariffe dei posteggi per i veicoli privati. Pensiamo che l'esperimento dei microautobus potrebbe essere particolarmeste interessante e da esso si potranno certamente trarre elementi validi per un razionale servizio nella zona centrale della città.

Un percorso eventuale del nuovo servizio è indicato nella figura pubblicata qui a destra.

(MOLALI, 51111/11tA (MOLALI. DL/ILA

L'eventuale percorso del servizio dei micro - autobus

Dopo l'arrivo del primo micro-autobus, primo di una serie di 15 esemplari ordinati alla FIAT, di cui abbiamo dato ampia notizia lo scorso numero, si è rinnovato l'interesse dei lavoratori sulla funzione che questi nuovi mezzi di trasporto saranno chiamati ad assolvere nella nostra metropoli.

Al fine di dare informazioni ampie e di fonte autorevole, pubblichiamo la prima parte di uno scritto del Direttore Generale Giovanni Alferini apparso sul n. 51 del "Notiziario" in (Iuta giugno 1960.

Come il lettore può rilevare dallo scritto sotto riportato, il progetto del 1960 prevede di utilizzare i micro-autobus entro la cerchia dei navigli allo scopo di offrire ai cittadini un collegamento rapido fra i vari punti nevralgici della città e ciò, secondo il progetto, servirebbe a facilitare l'azione atta a fermare fuori della cerchia parte del traffico privato. Esperimento interessante, come si vede, che però non è esente da alcuni rilievi critici che brevemente trattiamo:

l) Parte della funzionalità di questo servizio si basa sulla diminuita circolazione dei mezzi privati nel centro cittadino ai quali dovrebbe essere offerto quindi un sufficiente parcheggio ai limiti delta cerchia. Oggi non esistono i presupposti per offrire agli autisti privati tale possibilità che può essere superata solo con una adeguata politica urbanistica la cui attuazione richiede anni d'attesa.

2; I provvedimenti speciali per contenere i costi d'esercizio si basano (a quanto ci risulta) solo sulla riduzione del personale viag• giante grazie all'attuazione dell'agente unico. Come lavoratori e cittadini ci opponiamo a tale forma di economia non solo per i maggiori rischi a cui viene sottoposto l'autista, ma in quanto l'adozione dell'agente. unico provocherebbe una serie di inconvenienti (primo fra tutti la riduzione della velocità commerciale) che non solo annullerebbe ogni vantaggio economico ma in un peggioramento del servizio. Comunque anche l'esperimento dei nzicro-autobus dovrà essere valutato in base ai risultati ch'esso darà ma fin d'ora si può affermare che anche questa iniziativa va annoverata fra le misure marginali che non risolvono il problema dei trasporti.

L'articolo

• apparso sul "Notiziario

L A.T.M. è alla ricerca dei mezzi più convenienti per ovviare ad alcune delle lacune che verranno a crear si nella rete dei trasporti pubblici urbani dopo la costruzione della prima e della seconda linea metropolitana, perchè alcuni attuali collega menti non risulteranno più conservati, almeno in modo diretto, cioè senza trasbordi. Va maturando, ad -esempio, la opportunità di offrire un collegamento rapido e diretto tra i principali luoghi di attività della zona centrale della città, dove esistono concentramenti di banche, negozi, uffici pubblici e privati, luoghi di convegno, ecc. Ciò permetterebbe di offrire i medesimi vantaggi anche a tutti gli automobilisti privati, che, a causa della crescente congestione del traffico e dell'aumentato numero dei divieti di sosta, trovano difficile, e molte volte impossibile, raggiungere il centro cittadino; si faciliterebbe così l'azione atta a fermare fuori della Cerchia dei Navigli una parte del traffico veicolare privato.

Il tracciato di questa ipotetica linea dovrebbe passare nelle immediate vicinanze del maggior numero possibile di parcheggi automobilistico allo scopo di offrire agli utenti il più forte incentivo ad abbandonare il loro mezzo privato e servirsi quindi di mezzi pubblici.

Potranno così venire attuati collegamenti tra Piazza della Scala, Piazza Missori e PiP77nFontana, così come tra Piazza Missori e Piazza Cordusio, che attualmente non sono compresi fra i possibili-tracciati delle linee 'esistenti.

Il servizio dovrebbe essere svolto mediante microatobus con una capienza di circa 30 persone, in modo che risulti possibile il transito anche nelle zone viabilisticamente più del vecchio centro cittadino.

Un analogo servizio è in atto, ad esempio, con ottimi risultati ad Amburgo, dove vengono impiegati autobus di soli 18 posti.

Le particolari caratteristiche del servizio richiederanno provvedimen

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Oltre a questo particolare servizio con l'entrata in esercizio della prima linea della metropolitana, verranno aggiornati, secondo un programma da tempo preparato, i collegamenti attualmente in esercizio nella zona centrate della città. Il tutto per facilitare e sveltire i trasbordi tra i servizi di superficie e le stazioni della metropolitana, evitando ovviamente parallelismi lungo l'intero tracciato delle prime due linee metropolitane. Dette linee sotterranee non porteranno purtroppo alcun contributo alla soluzione del sempre più grave problema dei servizi di pubblico trasporto per i nuovi quartieri residenziali periferici.

Infatti l'ubicazione di questi nuovi « serbatoi » di abitanti non coincide con i tracciati delle linee 1 e 2 metropolitane.

Sarà l'A.T.M. a dover sopportare il gravoso impegno di servire questi nuovi agglomerati (Comasina - Inganni e Lorenteggio - Corvetto - Morsenchio - Vialba - Quarto OggiaroFeltre - Forlanini - Gallaratese) in parte già abitati o in fase di costruzione o con progettazione già definita.

Per avere un'idea del volume di trasporto giornaliero che comporta no i citati nuovi quartieri residenziali periferici, basti considerare che il numero dei veicoli che si renderanno necessari corrisponde all'intera dotazione di mezzi di trasporto pubblico di una città, per esempio, come Firenze.

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luzione di questi problemi che provccano disservizi e inutili sprechi, non appaiono buone.

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La situazione dei depositi e del1 officina del S. A. sono preoccupanti. I! numero dei veicoli in dotazione supera la capienza dei depositi. Palmanova, Zara, Giambellino rigurgitano di veicoli e molti dei quali, non trovando spazio nell'interno dei cortili, vengono « rimessati » nelle vie adiacenti.

La situazione è ancor più grave in quanto il servizio automobilistico è tutt'ora in virulento sviluppo. Entro i anno entreranno in servizio 15 nuovi autobus e i famosi 15 micro-autobus.

L'officina del S. A. deve contendere lo spazio delle campate con il deposito e, anche per questo fatto, lavora in condizioni di estrema ristrettezza di spazio che, a parte i disagi dei lavoratori, è fonte di mancate economie.

Nel Servizio Tranviario i ldeposito di Vittoria è già stato notevolmente ridotto grazie alla malaugurata vendita del terreno al Motta. La sua scomparsa definitiva è prossima ma la costruzione del nuovo deposito in Piazza Ovidio è ancora allo stato di progetto.

Analoghe precarie situazioni esistono per l'officine di Monteverdi ove ha sede il servizio impianti, il deposito Farini e il deposito Salmini i quali hanno in comune il problema di trovare nuovi e più ampli locali che gli permettano di svolgere con serenità e maggiore rendimento la propria funzione.

Le prospettive per una pronta so-

Ordini di servizio che non dicono nulla

Se l'ATM vuole che il personale abbia più fiducia nel suo eperato ci vuole più chiarezza.

Recentemente è apparso un comtmicato di servizio per il reclutamento di circa 200 guidatori da adibire al servizio della M.M. Mentre nel comunicato sono chiaramente specificati i requisiti richiesti non si parla nel modo più assoluto del trattamento che verrà riservato al personale nè delle caratteristiche del nuovo lavoro. Poichè sono in corso i rappresentanti dell'ATM e dei Sindacati, trattative per stabilire l'inquadramento del personale da adibire alle nuove mansioni: sarebbe stato meglio se l'ATM avesse atteso la conclusione di queste trattative prima di emettere il comunicato per il reclutamento.

Perchè il personale sa solo che occorrono guidatori per la M.M. ma non sa per esempio quale sarà il loro inquadramento, come saranno i turni e tanti altri particolari che se anche presi singolarmente sono di scarsa importanza globalmente sono determinanti agli effetti di una scelta.

Si accelerino pertanto le trattative fra ATM e Sindacati e si informi prontamente il personale dell'andamento ora e della conclusione quando avverrà in modo che il personale possa fare una scelta consapevole.

Alla fine dello scorso anno lo stato di attuazione del piano quadriennale del Comune di Milano prevedeva per tali attività quanto segue : Nuovi depositi ed officine - I lavori eseguiti a tutt'oggi ammontano ad im totale di circa 450 milioni e si riferiscono all'ampliamento del deposito automobilistico di Via Palmanova ed ai lavori preliminari relativi al nuovo deposito autofilotranviario di Viale Sarca, per una capacità di 250 veicoli.

Si trovano alle superiori approvazioni i progetti relativi ad una nuova grande rimessa tranviaria (in sostituzione di quella di Viale Campania) ed automobilistica, da costruirsi insieme in Piazza Ovidio per una capienza di 100 tram e 200 autobus.

E' anche in corso di progetto, su un'area già conferita dal Comune in Via Rombon, per la nuova sede del

Come si nota, le prospettive per la soluzione di questi urgenti problemi non è confortevole. Al deposito Palmanova i lavori citati non sono ancora ultimati. In Viale Sarca sono stati interrati i serbatoi della nafta e si è spianata l'area ove sorgerà il deposito ma, di questo passo, non basteranno 3 o forse 4 anni per vederlo realizzato. Più diluite nel tempo appaiono le progettate costruzioni delle rimesse di Piazzale Ovidio e di Via Rombon. Per queste ragioni è necessario, nell'interesse e per l'economicità del Servizio, che vengano sollecitate misure straordinarie atte ad accelerare la costruzione dei depositi ricercando fondi e stanziamenti anche alMuori del piano quadriennale che, per i trasporti, si sta sempre più dimostrando insufficiente alle reali esigenze del pubblico trasporto.

Conserva meglio il contadino le sue bestie..... che l'A.T.M. i suoi lavoratori

Anche se in questi ultimi giorni è ricomparsa la neve, dopo la ventilata speranza di una incipiente primal'era, si è iniziato all'Off. Zara l'ultimazione dell'impianto degli aerotermi. Lavoro che viene seguito con vivo interesse da parte di tutti i lavoratori che vedono, dopo lunghi anni, sanare una piaga veramente dolorosa.

E' doveroso, a questo punto, un significativo plauso al Tecnico dell'A.

T.M. e ai suoi collaboratori, che, con accortezza e perizia hanno portato a termine la progettazione e l'esecuzione di un impianto funzionale e redditizio.

Fin dai tempi delle rudimentali

« bracere » l'A.T.M. ha sprecato parecchi milioni per risolvere il duplice problema del riscaldamento e dell'areazione con risultati veramente poco utili.

Ricordiamo, per inciso, la mole di lavoro sprecato per l'installazione irrazionale degli aspiratori per le buche, per risalire all'altro dispendioso impianto dei « Thermobloc ». Quanti milioni sono stati spesi per questi due impianti?

Quanti milioni per il loro funzionamento? E i risultati? - Certamente di dubbia consistenza.

Ognuno di noi sa in realtà quale è stato l'apporto benefico dei « Thermobloc ».

Molto fracasso, molta aria, molti fusti di nafta, ma del calore c'erano solo l'emblema e il desiderio.

Si ricorreva perciò alle costose stu-

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Non sappiamo quanto sia stato il dispendio irrazionale di energia elettrica, ne lo vogliamo sapere, ma una cosa è certa, che l'attuale impianto a duplice effetto è il solo che abbia dato u nrisultato positivo almeno per la prima parte e ch eil suo costo di esercizio è certamente inferiore ai precedenti.

Il recente impianto di riscaldamento, poteva essere progettato ed eseguito parecchi anni or sono, perchè senza togliere nulla al valore del nostro tecnico, detto impianto è stato eseguito con materiale che da tempo è reperibile sul mercato, non vi sono, infatti, caldaie ad energia termonucleare o speciali materiali termoisolanti.

Sembra semplicemente ridicolo che, solo oggi, dopo vent'anni, epoca dei viaggi spaziali, si sia arrivati a risolvere simile problema.

Ora ci rifiutiamo di credere che, i tecnici che hanno preceduto gli attuali non avessero il necessario fervido ingegno, ma ciò ci porta ad una inevitabile conclusione : prima della levata di scudi dei lavoratori dell'of fitina, questo problema non fu seguito con la necessaria attenzione e serietà.

A questo punto viene spontanea un'altra considerazione: il contadino presta le migliori cure alle sue t estie, perchè esse sono Io strumento primo dl suo lavoro e quindi del suo guadagno. Noi, invece che, bestie non siamo ma che purtroppo siamo lo strumento del lavoro, con la sostanziale differenza che godiamo dello stesso bene dell'intelletto di chi ci guida, dobbiamo appellarci con maggior coalizzazione ai nostri diritti, affinchè i nostri problemi vengano affrontati con la dovuta obbiettività e celerità.

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Da Praga Un'impiegato della metropolitana scrive per uno scambio

Signori, sono impiegato ai tram metropolitani di Praga. Stò componendo per ciascuno dei miei tre figli una collezione di etichette di scatole di fiammiferi e sarei felice di venire in possesso anche di etichette del Vostro paese. Vi prego di volermi aiutare e di trovare fra gli impiegati delle Vostre tranvie, un collega che si interessi, come me, delle etichette e soprattutto delle etichette cecoslovacche. Io potrò inviargli delle etichette cecoslovacche contro etichette del Vostro paese. Vi ringrazio in anticipo per il Vostro aiuto e spero di poter presto rispondere ad una lettera del Vostro paese.

Dal 20 al 31 marzo AL Teatro Manzoni è in programmazione

Attraverso il muro del giardino

Siamo arrivati al 1964 l'anno in cui cadono l'Olimpiadi che si svolgeranno a Tokio, è questa la prova della verità dello sport internazionale; dove i vari valori vengono messi in luce, e alti o bassi che essi siano non vengono ne umiliati ne esaltati, e insomma il ritrovarsi d e 1 vero sport praticato sotto l'insegna del dilettantismo e dell'agonismo puro. E' la manifestazione più bella pacifica e democratica nel tempo stesso, in essa non vi sono barnere poittiche ne razziali, prova ne sia che il Sud Africa è stato espulso dal C.1. O. porche in quel paese non vi erano ammessi atleti di colore e il Governo lotta contro la gente di colore. Noi italiani non possiamo inviare una rappresentanza massiccia perchè poche sono le discipline in cui possiamo partecipare con risultati di un certo valore. Bisogna tenere conto che occorrono mezzi finanziari molto elevati, e purtroppo mentre in altri paesi il Governo elargisce somme di svariati miliardi, il nostro non dà nulla non solo, ma si appropria anche di quasi tre quarti dell'introito che il C.O.N.I. ricava dal totocalcio.

L'ANGOLO DEL BUO1NUMORE

In un cinema, durante lo intervallo, il direttore si rivolge al pubblico: « Signore e signori uno di voi ha smarrito qui un portafogli con centomila lire. Egli offre un premio di diecimila lire a chi glielo riporterà ». Un attimo di silenzio, poi una voce rilancia « Facciam o ventimila ». o

Durante una delle più gravi alluvioni subite dalla cittadina di Hattiesburg (U.S.), un postino, facendosi faticosamente strada n e 11' acqua melmosa, ha raggiunto un distributore di benzina, anche esso allagato, per consegnare al proprietario Paul Show la bolletta mensile dell'acqua potabile.

Un ometto dall'aria triste entra nella bottega di un droghiere. « Buongiorno, — dice. — Vorrei una corda, ma bella grossa e robusta ». Il commesso lo serve e quindi con sorriso professionale fa: « E poi? ». « E poi, — prosegue l'ometto serio, — ci impicco mia suocera ». o

Due tarme si incontrano " Santo cielo — dice la prima — ma come sei dimagrita. Che cosa ti è successo?". " Che vuoi, ho passato l'inverno in una giacca di t w ee "E allora?".

" E allora, non posso farci nulla, ma non sopporto la cucina inglese".

Luigi Pavese, Nino Pavese e Pina Renzi, sono i tre brillanti interpreti della commedia di Peter Howard

L'autore: Peter Howard

Il nome di Peter Howard era fino ad oggi completamente sconosciuto agli italiani; eppure è nel suo Paese il più noto esponente del teatro cosidetto « pacifista », tuffato nella realta del nostro tempo, impegnato in una battaglia tesa a favorire la distensione internazionale e la abolizione delle armi atomiche. Pina Renzi, Luigi Pavese, Nino Pavese, sono gli interpreti di « ATTRAVERSO IL MURO DEL GIARDINO ». Il successo che la compagnia ha incontrato con questo spettacolo merita d'esseraccontato. Rappresentato a Roma subito dopo Capodanno — giornate notoriamente infauste perchè, svanita la tredicesima, questo è come si sa un periodo assai magro di incassi per il cinema e per il teatro — la commedia dell'autore Peter Howard ha iniziato a « crescere di giorno in giorno. Da principio spettatori del lavoro erano i soliti abitues del teatro, i borghesi frequentatori di tutte le prime. Non era questo il pubblico per cui Peter Howard aveva scritto la commedia. Infatti man mano che passavano i giorni, gli spettatori romani si selezionavano; in platea comparivano sempre più numerosi i lavoratori, gli operai. La compagnia allora decise — per la prima volta in Italia — di adottare dei prezzi specialmente ridotti per gruppi di lavoratori. A Roma una serata fu dedicata alle organizzazioni democratiche.

Di che si tratta

Una commedia popolare, un successo popolare. Era questo che Peter Howard voleva; e di questo ha ringraziato la compagnia che ha portato la sua commedia in Italia. Howard era in India dove ha partecipa to assieme al nipote di Gandhi ad una marcia della « pace e dei diritti civili degli indiani ». Questa marcia, a cui hanno aderito migliaia di cittadini indiani, si è svolta attraverso 5.000 miglia, dal K e r a l a a Nuova Delhi. Attraverso il muro del giardino », e la storia di due famiglie, una di progressisti l'altra di conservatori, che si odiano. Come superare queste ostilità, come allacciare un dialogo che non solo rende possibile la vita gomito a gomito delle due piccole comunità ma dia ad essa la base civile per il necessario rapporto di umana solidarietà?

I tre atti seguono lo evolversi di questa problematica situazione. P.H. — dei cui libri solo in Gran Bretagna sono state vendute 5 milioni di copie — dedica da due anni tutti i suoi scritti — compresi i lavori teatrali come questo — alla figura di Papa, Giovanni XXIII con questa frase; « al più grande Papa dei tempi moderni ».

Ora il C.O.N.I. si trova in piena crisi avendo un passivo molto elevato (si parla di più di un miliardo) e di conseguenza la nostra spedizione per Tokio sarà molto ristretta. Parlando dei probabili risultati si può dire sín d'ora che le eventuali note positive dei nostri atleti sono poche, anche perchè il nostro sport sta attraversando un periodo di flessione in talune discipline che un tempo erano di nostro dominio (scherma, sport equestri) si stanno rinnovando i quadri e logicamente i risultati sono ancora lontani dall'optimus in altri dipenderà dallo stato di fama di cui sapranno arrivare gli atleti (atletica leggera e ciclismo) anche per la differenza ambientale che potrebbe giocare brutti scherzi ai complessi muscolari. Vi sono poi sport che per noi sono ancora allo stato ambientale e quindi non vi saranno nostri atleti, mentre per altri sarà di molto se i nostri azzurri riusciranno arrivare in finale, parliamo di nuoto, canottaggio. Molte probabilità per pugilato calcio, ciclismo, ginnastica, e pallanuoto. Ad ogni modo qualunque siano i risultati, noi speriamo di trarre utili segnamenti da questo raduno che si svolge sotto il segno dell'antica Olimpia.

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Il tempo libero dallo studio dovrebbe servire al giovane anche per la ginnastica

SONO POCHI IN ITALIA I GIOVANI (5-6 mila) CHE

PRATICANO QUESTA DISCIPLINA SPORTIVA

Alla " Forza e coraggio „ di Milano per la " Giornata dell'allievo „ abbiamo visto diversi figli di dipendenti dell'A.T.M.

Nostra intervista con l'ex olimpionico Guglielmetti

A CURA Dl SALVATORE DONATI

« In Italia, sono pochi i giovani che fanno la ginnastica ». Questa constatazione è venuta fuori dalle conclusioni tratte da una commissione di esperti, che, qualche settimana fa si era riunita per esaminare questo importante problema dei giovani.

L'altra constatazione che segue di conseguenza la prima è questa : « il tempo libero dei giovani non è adoperato per fare della ginnastica formativa » e ciò naturalmente va posto in relazione a quel patrimonio che è la salute.

Per questo oggi, l'amara constatazione che i giovani, specialmente nell'età scolastica, non fanno la ginnastica, o perlomeno, pochi sono coloro che la praticano, fa pensare sensa non poca preoccupazione, quanti sono preposti alla educazione morale e fisica dei giovani, e chi amministra la cosa pubblica.

Sono ancora poche a tutt'oggi le palestre attrezzate per accogliere le masse dei giovani.

moralmente. Ed a questo livello si arriva passando attraverso la dura e disinteressata scuola dello sport.

— Quando c'è in gioco la salute dei giovani, i primi a sentire con una certa sensibilità il problema, sono indubbiamente i genitori. Ma quanti sono poi i genitori che riescono ad inviare i propri ragazzi nelle palestre delle varie società, per fare della ginnastica durante il tempo che rimane loro libero dallo studio? Per non parlare poi di quei giovani che, lasciata la scuola diurna, studiano la sera e lavorano di giorno, per cui, solo la domenica potrebbero frequentare la palestra. Ma... la stradeìt del cinema, o di altri svaghi che nulla hanno a che vedere con la ginnastica, diventa più facile da percorrere.

Ed allora, come fare, che cosa fare, soprattutto, per far sì che un sempre maggior numero di giovani faccia della ginnastica?

stica un programma organizzativo ron trascurabile ».

Un altro esempio: « Gli universitari, nell'Unione Sa vietica, hanno la ginnastica come esame da superare. Orbene, ho visto fare, come esame, il volteggio alla sbarra. Da quello che o visto o capito che quello studente, non poteva compiere quegli esercizii, se, da giovane non gli avessero fatto fare la ginnastica formativa. Quella che serve a preparare il fisico dell'atleta di domani ».

Il discorso potrebbe continuare a lungo, ma noi vorremmo prendere spunto, da questa « giornata dell'allievo » cui abbiamo assistito ove oltre tutto, abbiamo visto raccolti tanti ex campioni che lavorano all'A.T.

M., come: Guglielmetti Savino, Villa, Boggi, Fioravanti Danilo e altri ancora che ci sfugge il nome. Per dare un contributo alla formazione del giovane attuando il motto mens sana in corpore sano » il Circolo Ricreativo potrebbe inserirsi a favore dei figli dei dipendenti, per organizzare il tempo libero dallo studio, con un corso di ginnastica formativa. Con un potenziale di ex campioni della ginnastica (ed anche di altre discipli*e sportive) che vi sono all'A.

T.M. pensiamo sia possibile fare qualchg cosa in questa direzione. Attuando questo corso, la nostra organizzazione Ricreativa darebbe l'esempio ad altri Circoli Ricreativi di altri complessi e nel contempo un contributo diretto per aumentare il numero dei giovani che attraverso la ginnastica formativa avranno migliorato la loro struttura fisica col beneficio della buona salute.

Sulle parallele Boggi junior si trova a suo agio - Anche alla salita alla fune, al cavallo e nella ginnastica a corpo libero ha totalizzato buoni punti piazzandosi al terzo posto assoluto. Nella foto Boggi junior con al fianco il suo istruttore.

L'ex olimpionico Savino Guglielmetti passa il suo tempo libero insegnando la ginnastica ai giovani.

Sarebbe perciò auspicabile che lo Stato dia inizio, tramite gli organismi preposti, ad un forte programma riguardante l'educazione fisica; tale programma dovrebbe iniziare nelle scuole elementari per continuare, passo, passo, progredendo, verso i più alti gradi di studio.

Così facendo, si avrà in futuro una società non solo elevata intellettualmente, ma anche fisicamente e

I pareri, le proposte, sono diverse. Noi abbiamo voluto conoscere e riportare l'opinione autorevole dell'ex campione olimpionico di ginnastica Savino Guglielmetti, attualmente insegnante di ginnastica alla Società Pro-Patria e direttore tecnico del Comitato Regionale Lombardo.

L'abbiamo avvicinato nella palestra comunale « Forza e Coraggio » di Via Gallura, mentre si svolgevano le gare ginniche dedicate alla « giornata dell'allievo » riservate ai giovani di età compresa fra gli 8 e 16 anni a cui prendevano parte venti società per un totale di 200 ragazzi.

LO SPORT ALLA DERIVA

DI CHI LA CAUSA?

DI GIORGIO F.

Sono i ragazzi che la domenica del 15 c. m. hanno preso parte alle gare di ginnastica indette per la giornata dell'allievo - Per premio una medaglietta ricordo che li farà felici,

L'argomento sui giovani, dunque, diventa spontaneo e Guglielmetti ne parla subito: « ... una necessità del giovane, durante la sua formazione, è la ginnastica, la quale dovrebbe essere fatta fare, in modo appropriato, già durante i primi anni di scuola, nelle elementari. Parlo della ginnastica formativa che irrobustisce il fisico man mano che si sviluppa. La ginnastica che viene fatta fare nelle scuole medie, non dà quei risultati di formazione che sarebbe logico avere. Alle varietà società (che esercitano discipline come il calcio, ciclismo, atletica leggera, attressistica ecc...) cui vanno ad iscriversi i giovani, spetta il compito della preparazione all'attività agonistica. Ma a questo punto la società deve ricominciare da capo, cioè deve far fare quella ginnastica formativa che non è stata fatta prima, per avere una base robu sta nel giovane, che intende praticare lo sport agonisticamente ».

Nel salone intanto i ragazzi si danno da fare alle parallele, al cavallo, alla pedana per gli esercizi liberi,nelJa salita alla fune, ecc. Tra questi giovani, notiamo anche alcuni figli di dipendenti e tra questi il figlio di Boggi, che fu compione italiano di letta Greco-Romana quando 1'A.T.M. aveva la sua squadra.

Gli ex campioni: Salvutorelli, Villa. Guglielmetti, Boggi assieme ad un gruppo di giovani che aspirano di poter diventare un giorno dei buoni ginnasti come lo furono i loro insegnanti.

Guglielmetti ci porta alcuni esempi indicativi sulla ginnastica praticata all'estero: « ... nel mio girare per il mondo, ho constatato che nella sola città di Monaco, vi sono tante società sportive uguali per numero a tutte quelle che abbiamo in Italia. E ciò lo si deve al fatto che la scuola ha al suo attivo per la ginna-

E di questi giorni il clamore suscitato per il processo che la F.I.G.C. sta facendo al Bologna per la scoperta fatta dai medici federali nelle analisi di urine prelevate in cinque giocatori rossoblu. Il caso si è allargato ancora più con l'intervento del la Magistratura intervento inutile in quanto i regolamenti federali sono talmente precisi ed inequivocabili da ritenere sufficiente l'operato dalla federazione stessa. A discarico della Magistratura vi è da dire che essa non è intervenuta per suo conto ma costrettavi su denuncia di privati i quali credendo di difendere la propria squadra, ne anno fatto il gioco opposto. Ora non si sa ancora come avverranno le conclusioni ma a noi questo interessa relativamente, interessa invece la causa stessa che denuncia un stato fallimentare di tutto lo sport professionistico, che va dal calcio, al ciclismo, al pugilato, come maggiori enti che ne compongono l'organismo stesso. Iniziamo con il pugilato stesso e vediamo la burla del campionato mondiale tra Liston e Clay proseguendo in quello tra Grifith e Duran disputatosi a Roma ; finito con il ring pieno di cibarie abbastanza da sfamare un reggimento di granatieri. Anche il ciclismo ha la sua perla nera nelle sei giorni in pista (l'ultimo caso quella di Milano con protagonista De Filippis) e nei passaggi dei corridori di una squadra all'alti a. Il calcio buon ultimo con corruzioni e drogaggio come cavalli da corsa. Come mai si è arrivati a questo punto? Facile a rispondersi l'interesse finanziario degli atleti, unito a gente di scupoli poco facili che con lo sport hanno poco o nulla da vedere, hanno ridotto lo sport ad un ramo commerciale imbastito con imbrogli e fatto commerciale con formule chimiche. Si parla di droghe calcistiche e si trascura quelle ciclistiche basta pensare che un ciclista ingerisce sostanze energetiche in un a sola g a r a, quanto ne consuma un calciatore in tre partite. Noi che su queste colonne abbia-

mo sempre combattuto per lo sport puro, siamo rimasti inorriditi e addolorati a rivelazioni simili. La profanazione dello sport è colpa di tutti, dei dirigenti che sotto la loro responsabilità hanno permesso simili cose, agli atleti che si sa no prestati, e ai tifosi con i loro isterismi e la loro idolatria hanno posto gli atleti e dirigenti, in condizione di falsare le loro prestazioni per non cadere nell'oblio della sconfitta, e perdere i lauti guadagni. Così possiamo dire benissimo che gli sportivi che hanno affollato, o affollano gli stadi calcistici o i velodromi hanno visto vincere la loro squadra o trionfare il loro campione grazie alla pillola X o all'inezione Y. Ora bisognerà che il C.O.N.I. intervenga con misure drastiche, sia in campo nazionale che in campo internazionale e se ciò non fosse suffi ciente o non riuscisse ad imporsi, allora sì che riteniamo necessario l'intervento della Magistratura per stroncare e ripulire le varie federa. zioni.

Gli sportivi onesti che amano lo sport come uno svago e come uno sfogo della forza fisica, messo a disposizione dell'agonismo, sono disorientati e amareggiati e cominciano a sentirsi stanchi di queste circostanze.

Ora oltre all'intervento delle autorità sportive e giudiziarie bisognerà rieducare gli atleti a dare prova di onestà con la loro sola forza e con tutta la volontà tralasciando la clinica e gli intrallazzi poco puliti. Questo servirà a conservare le loro forze fisiche e morali intatte e sane e li farà degni di essere chiamati sportivi e a mettere il loro agonismo sotto il segno del buon costume sportivo a delizia di tutti i tifosi che dedicano il loro tempo libero, assistendo ad uno spettacolo pulito e sportivo, che darà ha loro gioia e la sensazione d'aver ben impiegato detto tempo nella salubre cornice di tutte le riunioni sportive.

VOCI DELL'A.T.M. 8 - Attualità e Sport

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