I LAVORATORI HANNO VINTO
La decisione e l'unità dei lavoratori ha permesso. dopo una logorante vertenza di realizzare un'importante conquista sindacale
Al momento di andare in stampa apprendiamo che è stato firmato l'accordo sul nuovo contratto nazionale della categoria.
La posizione ferma e decisa assunta dai lavoratori ha reso possibile dopo una trattativa difficile, durata quattro mesi, la realizzazione di uno dei più positivi accordi nazionali raggiunti da dopo la guerra.
Le manovre tentate per portare la trattativa ad articolarsi tenendo conto delle possibilità finanziarie delle aziende, notoriamente deficitarie grazie alle scelte politiche loro imposte, sono state respinte con fermezza dei sindacati che, sono riusciti grazie alla combattività dei lavoratori espressa in particolare nell'ultimo grande sciopero, a far sottoscrivere l'accordo di massima il cui onere globale supera il 25% e che prevede: Aumenti retributivi in misuradell'8,5 %.
Erogazione del 50% di una mensilita a titolo di « 14.a mensilità » da corrispondersi nel mese di luglio.
Istituzione di un'ulteriore scatto di anzianità del 5%.
Nuovo parametro retributivo che comporterà i seguenti aumenti
mensili:
A = 100 (0); B = 107,11 (Lire 1.2961; C = 113,22 (1.452); Ca = 116,50 (1.523); D = 127,49 (1.945);
Da = 133,06 (2.162); D, = 141.25 (2.412); D2 = 169,03 (3.254); D, 182,99 (3.639); E = 220,51 (4.749);
E, = 237,65 (5.384); E2 = 254,87 (6.072); E3 = 271,93 (6.600).
Modificazione del trattamento di quiescenza con la corresponsione, in aggiunta alle 7 mensilità, di 1() giorni dal 21.o al 30.o anno e di 5 giorni dal 31.o anno in poi.
Nuovo valore del punto di contingenza, 15,50 per il grado A con la applicazione del parametro stabilito per le retribuzioni e unificazione del valore del punto di contingenza fra uomini e donne; decorrenza 1-2-1964. Diritti sindacali: trattenuta quote, albi murali, regolamento promozioni e riconoscimento del Sindacato quale agente contrattuale nella azienda.
SCADENZA ACCORDO 1 marzo 1966.
DECORRENZA ACCORDO 1 novembre 1963, per tutti gli istituti salvo la 14.a mensilità (che decorre dal 1-1-1964).
Le lotte salariali possono essere condotte e vinte con l'unità e la combattività dei lavoratori sotto la direzione delle loro organizzazioni sindacali che ricevono forza e prestigio dall'entità e attività dei loro aderenti.
Nel valorizzare l'apporto dato a questa vertenza da tutti i lavoratori (salvo rare eccezioni che, purtroppo, sempre si notano spece fra quella categoria che dagli accordi ne riceve il maggior beneficio) non possiamo esimerci dal considerare moralmente scorretta la posizione di quanti pur non partecipando alle, lotte o non aderendo ai sindacati, percepiscono i benefici derivanti dagli altrui sacrifici.
Solo l'unità attiva ed organizzata di lavoratori nel sindacato è premessa di nuove conquiste sociali.
Luciano Pelagotti
OTTA' SENZA TRAM
8 MARZO
FESTA DELLA DONNA
Un'aspetto delle vie del centro durante lo sciopero Nazionale del 14 febbraio
Nella prossima settimana, 1'8 marzo, in tutto il mondo verrà celebrata la giornata internazionale della donna. Com'è ormai tradizione, anche nella nostra azienda questa ricorrenza verrà rispettata e le donne verranno festeggiate; la Direzione offrirà loro una regalia, ed altre iniziative verranno prese sia dalla Direzione che da altri organismi per ricordare la festa del « gentil sesso ». Negli scorsi anni la festa è stata suddivisa d al la Direzione in due tempi; le regalie e i festeggiamenti locali venivano fatti l' 8 marzo mentre la festa centrale alla quale partecipa ufficialmente la Direzione e la C A veniva tenuta in un secondo tempo, magari dopo un mese. E' augurabile che quest'anno la festa venga tenuta 1'8 marzo che oltretutto è domenica. Non sarebbe solo opportuno preparare una bella festa al Circolo Ricreativo in onore alle nostre colleghe, ma verrebbe in tal modo rispettata anche la giornata internazionale della donna che non è, come qualcuno vorrebbe far credere, solo la festa che esalta la donna quale simbolo della femminilità, dell'amore, della maternità. L' 8 marzo è per le donne la gior(Continua in 2. pag.)
Sviluppi nella lotta lier la libertà nell'Agi - AL
L'ANPI prende posizione
L' associazione Partigiani AT M riunita in assemblea ordinaria, ha preso in esame la posizione antidemocratica assunta da parte della Commissione Amministratrice dell'A T M nei confronti dei parlamentari di un partito di sinistra ai quali gli è stato posto il veto di entrare in alcuni luoghi di lavoro per un dibattito fra i lavoratori e rilevare le loro condizioni di lavoro nell'azienda.
ELEVIAMO la nostra vibrata protesta per tali metodi e detta associazione rende noto che proseguirà nell'azione intrapresa per il ripristino delle libertà sancite nella COSTITUZIONE REPUBBLICANA, conquistata nella lotta di liberazione contro il nefasto regime fascista, negatore delle libertà morali e politiche.
RIVENDICHIAMO il diritto acquisito nella lotta antifascista di collocare in ogni luoo di lavoro i giornali murali per l'affissione degli organi dei partiti politici.
VERTENZA AZIENDALE
Situazione tesa - I lavoratori si preparano alla lotta
Ai primi di febbraio i Sindacati hanno ripreso la loro libertà d'azione e proclamato lo stato d'agitazione dei lavoratori dell' A T M per la posizione assunta dalla Direzione sulle trattative aziendali che si protraggono da oltre un anno.
Dopo alcune affermazioni di principio ottenute alcuni anni fa e che lasciavano intravvedere u n mutamento dell'arretrata e dispotica politica degli anni passati, mentre le trattative continuavano con i sindacati per tradurre in pratica i principi concordati, la Direzione non solo ha proceduto nell'applicare i vecchi metodi, ma in alcuni casi, come per le punizioni inflitte ai lavoratori di Bacchiglione rei di aver esercitato il diritto di sciopero, ha accentuato le misure dispotiche.
Ma quello dei lavoratori di Bacchiglione non è il solo caso: dopo anni di discussione inconcludente sulla sistemazione del Rep. Vigilanza; dopo che sotto la pressione dei lavoratori si è riusciti sì ad eliminare l'appalto esistente ma non inquadrare giustamente i lavoratori del Rep. Vigilanza, la Direzione ha giustamente promosso alcuni di questi lavoratori usando nel contempo una prassi che viola gli ac(Continua in 2` pag.)
Così verranno rievocati
gli scioperi del "44„
Marzo 1944-marzo 1964. Sono trascorsi venti anni, da quando i Tranvieri Milanesi scesero in sciopero, onde avesse termine la guerra e la tirannia fascista. Essi vinsero, e nel ventennale intendono degnamente ricordare questa gloriosa data e, come nel decimo anniversario, hanno concordato che le maestranze abbiano la possibilità di interrompere il lavoro per 30 minuti, per ascoltare gli oratori che saranno designati dal Comitato costituito.
Le cerimonie si terranno nei seguenti posti di lavoro:
Dep. Molise lunedì 9 marzo alle ore . . 12,30-13,30
Dep. Palmanova lunedì 9 marzo alle ore . 10-10,30
Dep. Ticinese martedì 10 marzo alle ore . 12,30-13,30
Dep. Salmini martedì 10 marzo alle ore . . 10-10,30
Dep. Giambellino martedì IO marzo alle ore 10-10,30
Dep. Messina mercoledì 11 marzo alle ore . . . 12,30-13,30
Dep. Vittoria mercoledì 11 marzo alle ore . 12,30-13,30
Dep. Teodosio giovedì 12 marzo alle ore . 12,30-13,30
Dep. Leoncavallo giovedì 12 marzo alle ore 12,30-13,30
Dep. Novara giovedì 12 marzo alle ore . . 10-10,30
Dep. Farini venerdì i3 marzo alle ore . . 10-10,30
Dep. Direzione lunedì 9 marzo alle ore . . 10-10,30
Dep. Zara venerdì 13 marzo alle ore . . 10-10,30
Dep. Spontini lunedì 9 marzo alle ore . . . . . 7,30 - 8 30
Dep. Baggio inaugurazione della lapide dei Caduti giorno 18 marzo alle ore 10,30, con la presenza di delegazioni di tutti i Depositi. Cerimonia da concordarsi con la Spett. Direzione.
CHIEDIAMO in modo perentorio, l'abrogazione (Continua in 2' pag.)
ELETTO IL SINDACO DI MILANO
COL NUMERO DI APRILE INIZIAMO LA PUBBLICAZIONE DI UN'INSERTO CON GLI ACCORDI AZIENDALI
II ANNO XIV N. 4 26 FEBBRAIO 1984 -PERIODICO QUINDICINALE DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. • MILANO FIRMATO IL CONTRATTO NAZIONALE
Al Prof. PIETRO BUCALOSSI gli auguri di tutti i tranvieri
CONTINUAZIONE DALLA la PAGINA
Sviluppi della lotta per libertà nell'A. T. M.
degli articoli vari, i quali nel passato vennero emanati dalla Commissione Amministratrice e che oggi, sono incoerenti alle leggi COSTITUZIONALI.
CONFERMIAMO la propria volontà di dare ogni possibile contributo a tale rivendicazione e assumere chiarezza di posizione e obiettività nei fini.
DICHIARIAMO al tempo stesso che la lotta per la restaurazione deí valori che stanno alla base della COSTITUZIONE, sarà proseguita fino a che non sia raggiunta quella imprescindibile ed elementare condizione di una normale vita democratica, che è costituita dalla eliminazione di rigurgiti fascisti, in tutte le sue forme e sembianze.
CI APPELLIAMO
a tutte le forze politiche che intendono rimanere fedeli agli ideali democratici, perchè agiscano secondo le norme d'azione che la COSTITUZIONE GARANTISCE E che nessun potere a facoltà di ignorare e calpestare.
INVITIAMO
tutte le forze dell'antifascismo e della RESISTENZA, tutti i partiti e le organizzazioni democratiche e di massa a perseverare in tutte le iniziative che possano chiarire a'tener vivi nei lavoratori i motivi delle richieste le quali devono avere l'appoggio di tutti fino a che non siano raggiunti gli obiettivi preposti.
Il Pres.te ANPI-ATM R. MAITAM
Significativa presa di posizioni delle A. C.1.
Lavoratori autoferrotranvieri
Le ACLI dell'ATM auspicano:
Che nell'ambito della FEDERTRAM e dell'INTERSID si realizzi una svolta radicale per impostare i rapporti di lavoro nelle pubbliche aziende di trasporto a più moderni criteri ed a più elevate responsabilità;
Che le organizzazioni dei lavoratori continuino a compiere ogni sforzo per conservare l'unità d'azione, superando le questioni di singolare prestigio e dedicandosi invece, sulla base e nel rispetto dei comuni valori naturali a realizzare l'unità sindacale, per rappresentare in una visione comune le istanze e tutelare gli interessi morali e economici dei lavoratori, riguardanti il rapporto di lavoro, attraverso il contratto e la sua gestione.
In questo quadro i lavoratori Cristiani appoggeranno ogni sforzo sincero che sarà compiuto sulla strada che potrà un giorno riportare i lavoratori italiani all'unità organica, la quale potrà essere raggiunta con il successivo formarsi di concezioni omogenee sugli obiettivi da realizzare e sugli strumenti da adoperare, nella nostra società democratica e pluralistica.
I Nuclei ACLI dell'ATM annunciano che convocheranno una « TAVOLA ROTONDA », a livello di esperti per rilevare ed esaminare .lo stato delle relazioni tra lavoratori ed aziende del settore autoferrotranvieri e le iniziative in atto per migliorarle, affinche, la svolta storica determinata dalla ENCICLICA PONTIFICIA « MATER ET MAGISTRA che tanto mirabilmente si è aggiunta alle altre encicliche pontificie, porti ad effettivi rapporti moderni tra i lavoratori e le Aziende.
I nuclei ACLI dell'ATM
la posizione dei socialisti
La Segreteria del Coordinamento dei Nuclei aziendali dell'A T M ha rilevato l'indubbio miglioramento dei rapporti interni aziendali anche se tuttora si verificano episodi che dimostrano come una notevole parte di dirigenti e funzionari non abbiano ancora assimilato il nuovo indirizzo che comporta il massimo rispetto della personalità dei lavoratori, il massimo di democrazia nel-. la vita aziendale, un colloquio aperto e leale c o n le rappresentanze qualificate dei lavoratori.
A questo proposito questa Segreteria invita la Commissione Amministratrice ad attuare le indicazioni della Giunta per quanto riguarda le Conferenze aziendali fra commissari, dirigenti e rappresentanze dei lavoratori, a riammettere nei luoghi di lavoro gli albi murali politici, a riesaminare -la regolamentazione concernente le istanze politiche aziendali al fine di consentire a queste una maggiore possibilità di adempiere agli obblighi della loro vita democratica interna.
Questa caratterizzazione democratica — vista nel quadro di un Ti-! goroso rispetto delle esigenze produttive — è, a nostro parere, necessaria alla pubblica Azienda che trova la sua forza soltanto nella sollecitazione continua di tutti gli apporti e consensi necessari a migliorare la propria funzionalità. Solo perseguendo questa finalità sarà possibile rimuovere gli eccessi di burocraticismo, le resistenze di comodo che non giovano certo all'efficienza aziendale.
Sollecitando questo discorso opportuno e le conseguenti decisioni siamo pronti, qualora venga ritenuto necessario, ad illustrare più compiutamente a voce le nostre proposte. Distinti saluti LA SEGRETERIA
8 APRILE FESTA DELLA DONNA
nata in cui esse celebrano i successi ottenuti per la conquista dei propri diritti, p e r il raggiungimento della parità di diritti con gli uomini in una società migliore, più umana, progredita e civile.
Ci sembra doveroso ricordare lo avvenimento storico che nel 1910 ha radunato le donne a Copenaghen in una conferenza internazionale, che fissarono in questo giorno la festa internazionale delle donne.
Nel 1908 l'opinione pubblica degli Stati Uniti fu sconvolta da un terribile dramma: 129 giovani operaie furono bruciate vive in una fabbrica di Washington Square, a New York, le cui porte erano state sbarrate per impedire l'accesso agli organizzatori sindacali.
Come si vede la festa delle donne è nata come manifestazione contro la condizione di inferiorità in cui la società colloca la donna. Da allora innumerevoli sono i successi ottenuti dalle donne in questo campo anche nel nostro Paese, ma ancora molta vi è da fare.
Le leggi arretrate .dello Stato italiano debbono essere mutate p e r permettere alle donne di presentarsi davanti alla legge, sia per i rapporti coniugali che per i diritti e i doveri della famiglia, . in assoluta parità con gli uomini. In campo sindacale molto è stato fatto ma ancora non è stata raggiunta l'effettiva parità.
VERTENZA MENOMI
cordi esistenti. I nuovi Capi guardia, i Vice Capi guardia sono stati inseriti nella qualifica superiore che, non essendo prevista dalla legge sulle tabelle, viene concessa «ad personam» non risolve ma tende a rinviare il giusto inquadramento tabellare di questi indispensabili lavoratori.
Il regolamento delle promozioni e dei passaggi di qualifica dovrebbe porre fine ad un metodo aziendale, mai sufficientemente criticato, che non solo crea continuo •malcontento ma non contribuisce ad elevare la capacità, l'attività dei lavoratori e la fiducia nei propri superiori. A questo problema è anche legata la soluzione di alcune qualifiche, come l'operaio Provetto e il segretario Capo per le quali, dopo ben sette a n n i, non si è ancora giunti ad un -preciso accordo.
Questi come altri problemi non meno importanti, quali il diritto di trattazione delle assunzioni che avvengono in forma ancora troppo oscura. L'inquadramento e i criteri di scelta del personale della Metropolitana la cui prima linea dovrebbe essere pronta entro l'anno. I problemi relativi alle condizioni di lavoro del Personale (problemi di ordine sanitario e tecnico) che per il personale viaggiante comportano scelte concrete in materia viabilistica.
La somma di questi problemi assieme ad altri da tempo dibattuti dal personale e fatti oggetto di lunghe e laboriose trattative che nella sostanza sono risultate inconcludenti, hanno spinto i Sindacati a proclamare lo stato di agitazione del Personale c h e inevitabilmente si tramuterà in lotta se da parte della Direzione e della C A non si accetterà di giungere ad una conclusione dei problemi esposti che tenga conto della volontà dei lavoratori e delle nuove realtà aziendali.
ROMA 14-2-64
Incontro con i tranvieri di Roma durante lo sciopero
Noi tranvieri non eravamo certi dimentichi che la nostra categoria era scesa" in sciopero per la seconda volta ma la scena che ci apparve prepotentemente sulle vie adiacenti alla stazione, ci riporta di colpo alla realtà che si differenzia sostanzialmente dalla nostra Milano senza tram; qui vi è tutta una particolare tensione che si denota dalla inquietudine dei romani che si arrabat tono con mezzi di fortuna per risolvere il problema creatosi con la mancanza dei mezzi pubblici, per l'occasione son apparsi sulle strade vecchi mezzi dimenticati, furgoncini, camion, motociclette e tante biciclette, il tutto si muove senza una regola precisa se non quella di far presto; i vigili hanno dato « furfè » e i pedoni paiono invasi da demoni tanto e il bailame che li disorienta, in tutta Roma non un tram, non un filobus e non un autobus delle società ATAC e STEFAR e uscito dai depositi, gli uffici chiusi, noi dovemmo aspettare il giorno dopo per ottenere i tesserini gratuiti. Una nota di folclore era data dai proprietari di camioncini per trasporto di merci i quali avevano appiccicato sui loro mezzi un numero qualsiasi di una qualche linea tranviaria e per proprio conto trasportavano i cittadini con tariffe improvvisate, anche alcuni tranvieri hanno cercato di trarre profitto dall'occasione prestando servizio con le loro macchine •private; Questa è Roma nelle giornate di scioperi dei tram e mi pare si differenzi dalle altre città (sia pur con grande traffico) per il completo disordine che vi regna e l'anarchismo del traffico privato che anche nei giorni normali è ben poco rispettoso delle regole sulla viabi- lità.
In ogni occasione che si presentava abbiamo scambiato coi colleghi romani le nostre impressioni sullo sciopero e sul lavoro comune; e trovare dei colleghi milanesi era per •loro una gioia e la discussione scorreva facile e amichevole. Lo
sciopero ci ha trovati coscienzienti e la volontà di portare a termine un buon contratto ci accomuna anche se pensiamo di dover affrontare ulteriori astensioni. Ecco alcune domande da me rivolte ai nostri colleghi:
D. Com'è riuscito lo sciopero?
R. Lo sciopero è riuscito al cento per cento compresi gli impiegati ma non crediamo sia l'ultimo perchè troppe divergenze rimangono da chiarire.
D. Qual'è lo stato d'animo dei la- voratori?
R. I colleghi sono quanto mai decisi a strappare il contratto così com'è stato presentato dai sindacati, ci duole dover sacrificare la popolazione che sopporta il disagio ma le nostre richieste come ben sapete anche voi sono più che giuste e non intendiamo sopprassedere.
D. La cittadinanza è animata verso di voi di buoni sentimenti?
R. Molto spesso sfugge alla grande massa il vero significato dei nostri scioperi e siccome ne sopportano le conseguenze hanno una mentalità preconcetta che li rende poco benevoli nei nostri confronti. Allora tirando le conclusioni di queste mie impressioni, mi pare sia doveroso dire che gli stessi problemi e le stesse difficoltà si riscontrano anche a Roma, maggiormente a Roma perchè ho constatato che la scarsa efficienza dei mezzi tranviari romani è ben più deprecabile che la nostra; la grandissima area che questi devono servire compreso i servizi interurbani è affidata a mezzi vecchi, lenti, e poco decorosi.
I tranvieri romani sono consci di questo anche perchè molti hanno visitato la nostra città e il confronto è facile e i nostri mezzi pur con tutte le loro deficienze numeriche ed estensive sono perlomeno nuovi o seminuovi, 'tecnicamente moderni è quello che più conta ben tenuti nella quotidiana manunten- zione.
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CONGRESSO DELLA. N. P,
Nelle giornate del 14-15-16, si è svolto a Roma al palazzo dei congressi <EUR) il VI congresso dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, che aveva per tema il seguente ordine del giorno.
LA RESISTENZA FONDAMENTO DELLA COSTITUZIONE E DELLA DEMOCRAZIA.
E' motivo di orgoglio per il nostro giornale avere avuto la possibilità diretta di seguire questa importante assise della Resistenza e dare così un contributo ai nostri lettori alla comprensione dei problemi attuali che stando di fronte a tutti gli antifascisti italiani e partecipare costruttivamente alle soluzioni che ci trovano coscienzienti nell'intento principale di combattere il fascismo vecchio e nuovo in Italia e nel mondo.
Prima di riassumere una prima parte dei lavori congressuali ci è doveroso ringraziare l'A.N.P.I. dell'A.T.M. per l'invito rivoltoci di seguire, i delegati tranvieri nella capitale, e nel contempo segnalare la perfetta organizzazione che ha permesso un viaggio confortevole, un soggiorno piacevole sotto ogni aspetto offrendo alla nostra Redazione la possibilità di un ampio servizio sui lavori del congresso.
La folta delegazione dei tranvieri milanesi e partita alla volta ai Roma alle ore 23 del giorno 13 u.s. guidata dai responsabili Maitan, Lavezzari e Simonelli, viaggiando tutta la notte in carrozze della PPSS precedentemente prenotate. Non si voleva perdere la parte principale del congresso; cioè la relazione della medaglia d'oro Arrigo Boldrini, presidente nazionale dell'AMI. .tra perciò necessario arrivare nella capitale di buonora e la puntualità del treno (una volta tanto) lo ha reso possibile.
E' difficile descrivere l'entusiasmo dei partigiani che si riconoscono e si ritrovano dopo tanti anni in quella sala per discutere con animo sereno e consapevole i grossi problemi, in un clima di unità della forze della Resistenza e di autonomia dell'Associazione, l'apporto che si deve dare per lo sviluppo di una società democratica, libera dalla paura della guerra e dal risorgere del fascismo.
La sala gremita fino all'inverosimile presenta una veduta panoramica veramente magnifica, 600 sono i delegati provenienti da 60 città d'Italia, numerosissimi gli invitati Sullo sfondo risalta la scritta 1944-1964 ventennale della resistenza; sul lato sinistro la scritta — La resistenza fondamento della Costituzione e della democrazia —; coi onamento di tutto, le numerosa bandiere in rappresentanza delle folte delegazioni straniere.
La relazione introduttiva fatta dall'On. Arrigo Boldrini, presidente dell'ANPI ha aperto il dibattito subito dopo i saluti dell'avvocato Ricci presidente dell'associazione invalidi e mutilati di guerra, dall'avvocato Zava ttaro presidente dell'associazione combattenti e reduci e dal senatore Caleffi presidente degli ex deportati politici nei campi nazisti nonchè dall'avvocato Lordi presidente dell'ANPI di Roma, e dalla lettura di numerosissimi telegrammi ivi compresi quelli di Moro e del presidente Segni; nel contempo è stato enunciato l'arrivo in sala di una delegazione delle forze armate_italiane gui data dal sottosegretario alla difesa Guadalupi.
Il VI congresso dice Boldrini si apre in un momento particolare della nostra via nazionale, il ventennale della resistenza non dovrà solo essere un insieme di celebrazioni ma dovrà servire di legame per 'una nuova unità come lo fu l'unità così faticosamente ottenuta durante la lotta armata che combatte e vinse il nazifascismo; oggi ricorda il relatore, vi è la necessità di ritrovare quella unità e di collaborare in tutte le istanze della vita italiana per l'apiicazione completa della carta costituzionale. Occorre spazzare via il sottobosco governativo e dare al paese una vita più libera e più sana con le sue istituzioni democratiche quali garanzie per lo sviluppo sociale e culturale di tutta la nazione. Gli avvenimenti di ieri che ci videro combattenti armati non servano solo per ricordare ma siano di monito per guardare all'oggi e ai suoi Problemi che Ia resistenza il dovere di conoscere e di contribuire alle soluzioni, l'ANPI non è una associazione di nostalgici e di romantici che siritrovano ogni tanto per venerare i suoi simulacri, ma bensì una associazione viva e sempre giovane che e parte integrante della storia
Rievochiamo gli scioperi del Marzo
Non è possibile celebrare in ventennale della Resistenza senza ricordare gli scioperi, le agitazioni, la lotta eroica della classe operaia e dei lavoratori che ebbe parte cosi decisiva nella Guerra di Liberazione Nazionale, del nostro Paese. Non potremmo dire la stessa cosa per tutti i paesi occupati dai nazisti. Vi sono stati senza dubbio in Europa dei paesi dove la guerra partigiana ha avuto caratteristiche diverse perchè la struttura di quei paesi era essenzialmente agricola, o perchè, come è avenuto nell'Unione Sovietica, le principali industrie erano state traslocate o fatte saltare prima dell'arrivo dei tedeschi e la popolazione evacuata, per cui non esisteva il problema di impedite che le fabbriche lavorassero per l'invasore.
che d'altronde in maggioranza erano operai, contadini, studenti, lavoratori, uomini del popolo; ma dobbiamo calcolare l'apporto decisivo al successo della guerra di liberazione dato dalla classe operaia nelle città con le agitazioni e gli scoperi, che impedivano e limitavano la produzione bellica e tenevano impegnate numerose divisioni tedesche per presidiare i centri industriali, le grandi città dove, come a Milano, a Torino, a Genova, il concentramento di forti masse operaie era una minaccia permanente di insurrezione contro l'occupante.
d'Italia e vuole assolvere il proprio compito che non si e esaurito con sconritta del nazitascismo ma continua contro tutte quelle forme di vita conservatrice e razionana che spingono per riportare il nostro paese indietro nel tempo o periorneno i ano stagnare svuotando di ogni contenuto le istituzioni CleMOCIaLlme rendendo sterile la lotta di ieri e impossibile quella di oggi la nostra esperienza deve essere patrimonio deue nuove generazioni cne educate negli insegnamenti dei dettami costituzionali sappiano raccogliere il frutto della nostra opera; per far si cne i giovani sappiano occorre che nelle scuole ia stona della resistenza entri a vele spiegate, si creimno dei. centri di educazione per gli insegnanti che dovranno rinnovare la scuola italiana insegnando la storia celia lotta che il nostro popolo a sostenuto per liberarsi dal tascismo.
La stampa, la radiotelevisione, le case discografiche sono tutti vettori importanti che possono contribuire alla conoscenza dei movimenti antifascisti italiani; il governo rompa gli indugi e si faccia promotore di iniziative aiutando questi enti, la resistenza sia riconosciuta ufficialmente e non lasciata ai margini delle commemorazioni celebrative.
Passando a denunciare il sottobosco della vita governativa italiana I On. Boldrini tia detto : 'l roppo spesso assistiamo ancora oggi a dolorosi processi ai lavoratori colpevoli solo di essersi battuti per una vita più degna e più libera, le nostre leggi puzzano troppo di anacronismo fascista e i nostri legislatori sono mentalmente conservatori e spesso reazionari, noi chiediamo che sia latta giustizia e vorremmo che ora fosse qui presente al nostro congresso un rappresentante ufficiale del governo (come sarebbe giusto) per avere una risposta del perchè a distanza di ventanni ancora molti nostri partigiani giaciono nelle patrie galere o costretti in esilio perchè colpiti da provvedimenti precessuali imbastiti nei periodi di guerra fredda e virulenta nel tentativo di colpire tutti i resistenti.
Oggi assistiamo ad un processo unitario incoraggiante che va valutato e portato a termine nell'interesse di tutta la resistenza italiana l'unità e la nostra forza e nulla dobbiamo tralasciare nell'intento di realizzarla al più presto, il fascismo continua Boldrini, non è stato estirpato prova ne sia la coraggiosa lotta dei popoli di Spagna e Portogallo che da tempo combattono per liberarsi da Salazar e Franco; chiediadiamo al governo italiano di disassociarsi da questi dittatori e accelerare così la vittoria di quei popoli, noi daremo la nostra completa ed effettiva solidarietà ai patrioti spagnoli e portoghesi che sono venuti qui a salutare il nostro congresso fiduciosi che la loro lotta trioyrà.
L'unità senza compromessi non è possibile perchè differenti ideologie politiche ci dividono, sarà dunque necessario sederci attorno ad un tavolo e discutere su quali basi vogliamo costruire questa unità, se saremo animati da buona volontà e scevri da personalismi sapremo oggi come ieri trovare un punto comune sul quale sarà possibile incontrarsi, noi dell'ANPI faremo tutto quanto li possibile perchè sappiamo che l'unità si può e si deve fare, noi ci crediamo e siamo pronti a discutere tutte le proposte degne di interesse, ia questo congresso sono presenti
varie delegazioni straniere per discutere con noi delle possibilità di creare una confederazione Europea della resistenza, la proposta ci trova coscienti e ci auguriamo che nella tavola rotonda che si terrà lunedì 17 c.m. con i rappresentanti di tutti gli antifascisti europei dia un buon frutto.
Il relatore termina ringraziando per l'attenzione e augurando un ampio dibattito che riporteremo in un prossimo articolo.
Ma in tutti i paesi d'Europa occupati dalle truppe naziste-tedesche oppressi dalla tirannia fascista, la Resistenza è stata un grande movimento delle masse popolari, al quale parteciparono, si, uomini di tutti i ceti sociali e di ogni corrente politica, ma che aveva alla sua testa i lavoratori ed i partiti della sinistra perchè i quadri delle vecchie classi dirigenti si erano in gran parte alleati allo straniero e in parte fuggiti. Travolti dall'invasione, non avevano saputo far altro che dare prova della loro corruzione e della loro miseria morale.
La Resistenza dette in grande contributo di lotte, di sangue e di sacrificio. Non dobbiamo calcolare soltanto il valore e l'eroismo dei partigiani, dei gappisti, dei sappisti,
Milano è stata alla testa di quele memorabili lotte. A Milano aveva sede non soltanto il Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) il Comando Generale del Corpo dei Volontari (C.V.L.), ma a Milano aveva sede il più forte concentramento di quel Comitato segreto di agitazione che diresse lo sciopero generale del 1-8 marzo 1944 e molti altri grandi movimenti dell'epoca.
Gli operai milanesi cominciarono a muoversi ed a lottare sin dai primi giorni dell'occupazione tedesca e il 13 dicembre del 1943 si aveva il primo grande sciopero generale di tutta la provincia di Milano.
Non farò i nomi di tutti gli stabilimenti che parteciparono a questa grande battaglia contro l'invasore tedesco per la liberazione della patria, perchè non vorrei dimenticare alcuno. Non c'è stato un solo importante stabilimento di questa nostra Milano che non abbia partecipato alla lotta. Sin dal primo giorno i tranvieri milanesi scioperarono compatti. Rarissimi tram circolavano guidati da maldestri fascisti che ne misero fuori uso il maggior numero. I GAP con audaci azioni garibaldine appoggiavano i tranvieri facendo saltare gli scambi delle rimesse e delle linee più importanti. Per noi la guerra partigiana in Italia doveva avere una caratteristica sotto un certo aspetto nuova. Noi concepiamo la lotta armata delle formazioni partigiane e gappiste in stretto legame con gli scioperi, le agitazioni e la lotta degli operai nelle grandi città, e dei contadini nella campagne.
Nella mia esposizione dovrei poitare una infinità di esempi, non solo da mè vissuti ma da altri compagni molto più qualificati del sottoscritto.
Gli operai milanesi ed i partigiani non pensavano certo che, vent'anni dopo, il problema dell'indipendenza nazionale e della pace sarebbe stato di nuovo al centro della vita e dell'avvenire del nostro paese e che di nuovo vi sarebbe stato qualcuno che avrebbe cercato di impiegare i soldati italiani come come dei mercenari al servizio di interessi stranieri.
Il processo per i fatti di Reggio Emilia del 7 luglio 1960 ove cinque cittadini rimasero uccisi, continua a svolgersi presso la seconda Corte d' Assise di Milano. E' noto che il processo non è stato tenuto dalla competente Magistratura di Reggio Emilia onde evitare che giudici e testimoni potessero essere influenzati dall'ambiente ove si sono svolti i sanguinosi fatti. Conclusosi dopo svariate sedute l'interrogatorio dei civili imputati testimoni, da oltre 29 giorni le sedute sono dedicate agli agenti e comandanti delle Forze dell'Ordine. Sfilano sui banchi del Tribunale i protagonisti dei fatti di sangue, gli agenti, gli ufficiali, i commissari e lo stesso Questore e il Prefetto il cui tempestivo intervento avrebbe potuto . evitare la tragedia. Le loro dichiarazioni, talvolta sprezzanti, rilevano come i morti avrebbero potuto essere evitati se, in particolare dai comandanti, fosse stato assunto un atteggiamento più responsabile. Come si ricorderà lo stesso divieto di tenere la manifestazione nella piazza, di applicare fuori della Sala Verdi (che contiene sei o settecento persone); la richiesta di rinforzi dalle città vicine come il largo spiegamento dì forze erano misure apertamente provocatorie che tendevano ad un'assurda rivincita delle Forze dell'Ordine sui la-
voratori. Anche l'ordine improvviso di caricare la folla, dato quando non vi era motivo di sciogliere un assembramento numeroso ma fino a quel momento composto, rientra in questa atmosfera creata ad arte nelle Forze dell'Ordine e che fece degenerare la manifestazione, fino a quel momento pacifica, in una battaglia sanguinosa e nella tragica « caccia » al dimostrante paragonato in quel momento ad un pericoloso malfattore.
Nel marconigramma che il Maggiore dei Carabinieri Giudici aveva inviato ai Comandi dei Carabinieri di Roma, Bologna e Parma si legge:
« Prevendendosi disordini Prefetto anche su conforme avviso Questore et scrivente hanno richiesto telefonicamente ore 10 al Ministero Interno 100 uomini di rinforzo ».
Alle ore 10 nulla, se non lo spiegamento delle Forze dell'Ordine, lasciava prevedere l'imminente tragedia.
Queste, nella sostanza, le cose che emergono in modo inconfutabile dal processo e che sono ammesse, sia pur a denti stretti, dagli stessi tutori dell'ordine.
Esauriti gli interrogatori, dopo le proposte del Pubblico Ministero, inizieranno le arringhe dei difensori che ci ripromettiamo di riportare per sommi capi.
Nessuno avrebbe mai allora immaginato che sarebbe stato permesso a certi gruppi dirigenti di lavorare per rimettere in piedi le divisioni tedesche, il militarismo tedesco sotto una veste di comitati ma con fini ben precisi: creare una forza capace di aggredire paesi europei dove gli operai ed i lavoratori hanno conquistato la loro libertà, si sono emancipati dalla servitù e dallo sfruttamento del grande capitale. Gli operai ed i lavoratori milanesi non pensavano certo nel marzo 1944 e nelle indimenticabili giornate della vittoria insurrezionale, che vent'anni dopo un governo che si dice democratico avrebbe di nuovo minacciato le loro libertà, il libero funzionamento delle loro organizzazioni, le sedi stesse delle loro organizzazioni.
A quell'epoca a nulla valsero le minacce e i numerosi arresti, le deportazioni, le promesse, le blandizie per stroncare l'unità degli operai, dei lavoratori e dei patrioti, e imporre la ripresa del lavoro. Centinaia e centinaia di lavoratori milanesi e delle altre città industriali affrontarono impavidamente in quei giorni la morte, perchè la deportazione in Germania significava morte quasi certa, ma essi non piegarono.
A tutti quei nostri compagni caduti in quella che fu una delle più grandi battaglie della guerra di liberazione nazionale, la « STALINGRADO » dei lavoratori italiani, vada il nostro saluto ed il ricordo perenne di tutti gli italiani,
O. Gagliardini
VOCI DELL'A.T.M 14 - 15
FEBBRAIO
Il pubblico inattesa dell'apertura dell'aula della C. d'Assise di Milano
- 16
La pagina detta Resistenza - 3 1944 - 1964
Prosegue il processo per i fatti di Reggio E.
La C. G. L L. e il problema dei trasporti
Il Sindacato aderente alla CGIL da anni svolge un'intensa azione tendente a dibattere i problemi relativi al trasporto pubblico, a ricercare e proporre le soluzioni atte a superare la situazione di crisi nella quale si dibatte ormai da anni il trasporto pubblico. A questo proposito sono stati fatti convegni, conferenze stampa, dibattiti, sono stati elaborati interessanti documenti ed è stato fatto un notevole sforzo per divulgarsi sia fra la categoria che fra i cittadini.
A quest'azione di studio e di denuncia, fa riscontro un più serio impegno: quello di tarsferire sul terreno di lotta dei lavoratori questi problemi di vitale importanza non solo per la categoria ma per la massa degli utenti e, in ultima analisi, per il progresso della nazione.
A nessuno e sfuggita l'importanza di aver posto nella piattaforma rivendicativa del rinnovo del contratto nazionale di categoria, precise rivendicazioni tendenti a mutare l'attuale politica dei trasporti.
Infatti uno dei punti basiliari che differenzia la piattaforma rivendicativa della CGIL da quelle della CISL e dell'UIL è quello di aver posto soluzioni nuove, già dibattute fra i lavoratori, atte a sanare i deficitari bilanci delle aziende e dare una soluzione al problema del trasporto pubblico.
Ciò con il preciso obiettivo di rompere il cerchio chiuso dell'attuale politica dei trasporti che si caraterizza nell'aumento delle tariffe da una parte e nello sfruttamento dei lavoratori dipendenti da queste aziende, dall'altra.
Per queste ragioni la piattaforma rivendicativa della CGIL incontra la resistenza più dura e cocciuta da parte del padronato.
Infatti essa non solo si presenta come unica alternativa alla politica delle aziende e- per il suo contenuto respinge fermamente il loro Intendimento di subordinare la trattativa contrattuale ed i suoi risultati economici, soprattutto, allo stato di crisi del settore dei trasporti, ma nella sostanza entra pure in aperto contrasto con quella che sembra la linea programmatica governativa in materia di trasporti pubblici che, per superare l'attuale stato di crisi, prevede: la sopressione e la sostituzione con servizi automobilistici delle ferrovie e tranvie extraurbane passive; il conseguimento dei pareggi di bilancio attraverso l'adeguamento delle tariffe e la riduzione dei costi (leggi del personale, in primo luogo).
A questi indirizzi della politica sia governativa che padronale CGIL pone le sue richieste che si basano sul'intervento delle industrie nella sanatoria dei bilanci, sulle misure necessarie ad assicurare la priorità del mezzo pubblico su quello privato; sull'applicazione della legge sui contributi di miglioria ecc.; L'azione sindacale intrapresa dalla CGIL rappresenta un'indubbio valido contributo tendente a determinare profonde modificazioni nel settore dei trasporti pubblici secondo le linee di interessi generali corrispondenti alle esigenze ed ai bisogni della nostra economia generale ed alla gran massa dei nostri utenti.
lavoratori socialdemocratici a convegno per una nuova politica dei trasporti
Giovedì 30 gennaio u.s., a Milano, nel salone della Federazione Provinciale del P S D I, in Corso Monforte 34, a cura del G A L S-A T M (Gruppo Aziendale Lavoratori Socialisti), si è tenuto un Convegno interprovinciale sui pubblici trasporti e sulla politica dei trasporti cui hanno partecipato alcuni rappresentanti della stampa milanese, numerosi assessori comunali e provinciali, vari dirigenti politici e sindacali e circa duecento lavoratori autoferrotranvieri dipendenti dall'A T M, dalle Ferrovie Nord e da aziende automobilistiche private del comprensorio lombardo. La relazione introduttiva al dibattito è stata tenuta dal compagno Bruno Monosilio, segretario responsabile degli autoferrotranvieri U I L
di Milano e provincia, il quale ha esordito evidenziando come, per il G A L S, il problema del trasporto pubblico deve essere esaminato nel contesto della politica di piano per uno sviluppo democratico dello Stato e come l'impresa pubblica oggi non possa più sottrarsi ad un processo di socializzazione che ebbe già a manifestarsi, sia pure in forma timida e vaga, con la legge istituente la municipalizzazione del 19,03 successivamente regolata dal Tegto Unico n. 2578 del 1925.
Partendo da questa premessa l'oratore ha quindi chiarito come per il G A L S, quando si parla di una nuova politica dei trasporti, questo nuovo tipo di politica di cui da tempo si fa un gran discutere in ogni ambiente va diviso in due parti:
MILANO Riforma giuridica
La prima, giuridica, riguardante: la necessità dell' ammodernamento delle norme legislative che regolano la costituzione ed il funzionamento amministrativo - tecnico delle aziende pubbliche; la stessa cosa per gli istituti giuridici che stabiliscono e delimitano l'intervento amministrativo, i conferimenti patrimoniali ed il controllo dei bilanci aziendali da parte dei Comuni; la ormai inderogabile opportunità dell'emanazione di nuove norme relative ad una larga pubblicizzazione d e 11 e aziende private e, quanto meno della revisione dei criteri legislativi vigenti circa l'ulteriore erogazione ed il mantenimento delle predette concessioni;
1' aggiornamento adeguato dei valori delle attuali contribuzioni dello Stato per le Ferrovie private in concessione (rivedendone ovviamente le norme) e l'allargamento alle Provincie, servite da tali aziende, dell'obbligo delle stesse provvidenze. In aggiunta alle contribuzioni, poi, 1' istituzione di opportuni sgravi fiscali e la riduzione dei costi dei carburanti per le Aziende private esercenti autoservizi su gomma;
l'emanazione di un moderno stato giuridico del rapporto di lavoro degli autoferrotranvieri, come chiesto dalla Federazione Nazionale della U I L, che tenga altresì conto delle nuove esigenze in ordine
all'orario di lavoro degli addetti alle ferrovie concesse ed autolinee, ed ancora che tenga conto, infine, di una più adeguata rivalutazione dei grandi e delle qualifiche di tutta la grande famiglia autoferrotranviaria.
o Riforma tecnica e funzionale
La seconda, tecnica e funzionale, riguardante: il riconoscimento dei diritti di priorità che ha il mezzo pubblico su quello privato per quanto riguarda la viabilità locale ed i problemi del traffico alla stessa connessi; la unicità, dove è possibile, delle gestioni autoferrotranviarie in superficie ed in sotterraneo, esercitato nelle stesse tratte o zone urbane ed extraurbane (ovviamente rimanendo valido, ove necessario, il principio dei diversi tipi di esercizio);
un rielassamento dei pubblici trasporti urbani ed extraurbani adeguato alle accresciute esigenze della produzione della vita civile che preveda, altresì, uno sviluppo più accelerato della creazione delle linee della metropolitana nei grandi centri urbani; la programmazione, concordata a più livelli, tra urbanisti e tecnici del traffico, in ordine alla razionale ristrutturazione delle reti e dei tipi di servizio erogati nei com-
prensori giurisdizionali di competenza, sia dalle aziende pubbliche che da quelle private.
Dopo aver lungamente illustrato le ragioni di fondo che caratterizzano l'inderogabile necessità delle auspicate innovazioni giuridiche, vale a dire innanzitutto l'adeguamento ai tempi che corrono del T.U. n. 2578 del 1925 e del T.U. n. 383 del 1934 che regola il funzionamento dei Comuni e delle Provincie, nonchè delle leggi sulla estensione delle concessioni a privati (del 1912 per gli esercizi ferroviari e del 1939 per gli esercizi automobilistici), il compagno Monosilio ha sottolineato l'opportunità della programmazione anche nel settore dei pubblici trasporti ove, al momento della istituzione dell' Ente Regione, si dovranno operare fondamentali riforme a tutti i livelli,
Unicità nella gestione
A questo punto l'oratore ha diffusamtnte trattato il tema della pubblicazione delle aziende di trasporto, della unicità delle gestioni, (ove possibile attraverso la costituzione di Consorzi), dell'opportunità di estendere anche alle Provincie l'obbligo dei conferimenti patrimoniali e dei riconoscimenti degli oneri sociali che sono una voce determinante dei deficit figurativi d'esercizio delle pubbliche aziende che, oltretutto, in molti casi gestiscono anche servizi extraurbani.
Sempre per la parte giuridica l'oratore ha affermato come i lavoratori autoferrotranvieri da anni si battono per ottenere un nuovo stato giuridico del rapporto di lavoro e del trattamento di previdenza, il primo attraverso la revisione del 148 del 1931, •della legge 2328 del 1923, della legge 858 del 1954, il secondo attraverso la revisione dell'ultima legge 830 del 1961 sia per la parte che riguarda i coefficienti pensionari, nel senso che questi debbono essere basati sulla perequazione costante delle pensioni alle retribuzioni degli agenti in servizio, sia per ciò che concerne il pensionamento a 55 anni per gli uomini ed a 50 per le donne od il collocamento volontario in quiescienza per i lavoratori che abbiano maturato 25 anni di anzianità di servizio.
Il compagno Monosilio aggiungeva inoltre che un'altra profonda aspirazione dei lavoratori del settore è quella di ottenere il riconoscimento giuridico delle malattie professionali come di fatto da tempo riconosciuto per altre categorie di lavoratori che prestano la loro opera al servizio della collettività.
Priorità al mezzo pubblico
Sulla seconda parte della relazione l'oratore ha detto come uno degli aspetti fondamentali del proble ma dei pubblici trasporti sia quello
costituito dalla esigenza del riconoscimento dei diritti di priorità che ha il mezzo pubblico su quello privato.
Dopo aver sottolineato come i provvedimenti sin q u i predisposti dalle Amministrazioni locali quali l'adozione delle strisce gialle, l'istituzione di vie a traffico veloce, alcuni divieti di transito per i mezzi privati, alcune restrizioni sui parcheggi ecc. hanno dato innegabilmente i loro buoni frutti, l'oratore ha proseguito affermando che però, comunque la velocità commerciale del servizio autoferrotranviario resta compressa, in molte grandi città, in limiti estremamente bassi con minimi che arrivano sino a 5 Km. ora.
Fatta a questo punto una larga disamina dei motivi per i quali necessita sostenere vigorosamente u n a politica che destini al pubblico trasporto investimenti sufficienti a creare un sistema moderno, efficiente, a disposizione di tutti, tale da attrarre anche una parte di coloro che oggi si servono del mezzo individuale, il compagno Monosilio ha infine parlato del sentitissimo problema di una reale e fattiva collaborazione tra i tecnici delle amministrazioni comunali preposti alle realizzazioni urbanistiche ed i tecnici delle aziende aventi in gestione i servizi pubblici ed in primo luogo quelli dei trasporti di proprietà comunale.
Necessità di collaborazione
Da detta collaborazione, secondo l'oratore lo sviluppo urbanistico avrebbe senza dubbio sensibili vantaggi soprattutto in ordine alla possibilità di realizzare piani tra loro coordinati come finalità e come tempo di realizzazione. Concludendo la sua relazione l'oratore ha sottolineato come gli squilibri tra trasporti pubblici e privati e le stesse insufficienze che si riscontrano nelle gestioni municipalizzate non possono essere sanate se non nel quadro di una nuova politica programmatica decentrata indispensabile per rimuovere gli squilibri settoriali. Occorre quindi, ha detto il compagno Monosilio, che ì rappresentanti dei lavoratori contribuiscano alla formazione di questa politica che investe lo sviluppo economico del Paese, partecipando a tutti gli organismi statali e locali, negli Ispettorati della Motorizzazione ed alla stessa gestione delle aziende.
Nel prossimo numero l'intervista con l'On. 6. Vigorelli Presidente della Metropolitana Milanese
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4 - 1 nostri dibattiti
A. T. M. VOCI DELL' A.T.M
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Un consigliere comunale interviene sulla politica dei trasporti
Il problema dei trasporti pubblici nella nostra città è impostato in modo del tutto inadeguato, in rapporto alle necessità di una città in sviluppo, dalla attuale Giunta di Centro-sinistra ed è quotidianamente oggetto di preoccupate considerazioni, da parte degli utenti del servizio, dei lavoratori del settore, dei tecnici, della stampa cittadina. Tutti, oramai, concordano sulla diagnosi del « male » che ha colpito l'intera circolazione dei mezzi di locomozione con lo sviluppo impetuoso della motorizzazione privata e con la mancanza di qualsiasi decisione seria in materia di viabilità da parte degli assessorati competenti.
Il fenomeno denunciato si aggra-
Le esperienze americane
Anche gli amministratori delle città americane, molto prima di noi, non hanno dedicato un sufficiente interesse ai trasporti pubblici e contando esclusivamente s u 1 dinamismo d e I traffico individuale con vetture private hanno preso disposizioni sbagliate. Infatti nonostante la costruzione di grandi opere viarie (sovrapassi, sottapassi ecc., ecc.) • mediante enormi investimenti pubblici non certamente sopportabili dai modesti bilanci dei comuni italiani, questi amministratori devono pagare, oggi, assai caro il loro errore perchè alcune di queste città seno, come Milano, molto prossime alla paralisi. L'esperienza estera, e i suggerimenti di tecnici italiani di notevole valore se non il nostro continuo richiamo alla «realtà» dovevano rappresentare un monito ed un' indicazione per l'estensione d e'1 piano quadriennale milanese nel quale, come noto, si prevede una spesa per la riorganizzazione e il riammodernamento delle linee autofilotranviarie negli anni 1962-65 di 40 miliardi, cifra già assorbita dal pesante passivo dei bilanci dell' ATM e dalla situazione non ancora del tutto chiara della M.M.
Provvedimenti inopportuni
Uno dei provvedimenti presi, con la massima disinvoltura, dalla Giunta di centro-sinistra è stato quello di aumentare le tariffe del mezzo pubblico di circa il 40 per cento al
va sempre più con il passare dei mesi : tenendo conto dell'attuale ritmo di incremento che ha visto nel giro di alcuni anni passare il numero dei mezzi immatricolati da 302.902 del 1959 ai 900 mila del '64, si può facilmente prevedere la congestione e la paralisi completa del traffico a Milano in un lasso di tempo molto breve. Che cosa ciò significhi per gli ulteriori sviluppi produttivi della nostra città; per le condizioni civili e sociali dei suoi abitanti costretti a trascorrere buona parte del tempo libero su un lento mezzo di trasporto; per i lavoratori dell' A T M vittime di una situazione intollerabile che li obbliga ad uno sforzo fisico-psichico non ulteriormente sopportabile, è facilmente intuibile.
to pubblico della mano d'opera a prezzi politici.
La scelta del mezzo
Alcuni amministratori appartenenti ai partiti c h e compongono la maggioranza di centro-sinistra hanno affermato in occasione di incontri o dibattiti su questo tema avvenuti recentemente a Palazzo Marino che il mezzo di trasporto del futuro, anche se più costoso, è l'autobus ad un piano o a due piani e che i drastici provvedimenti da noi suggeriti avrebbero provocato una diminuzione nella produzione da parte della « FIAT » di automobili. Non riteniamo che il tram come mezzo di trasporto sia superato, anzi in certe circostanze di spazio e di tempo questo mezzo è sicuramente superiore a tutti gli altri, ci rendiamo invece conto che una diversa politica nel settore dei trasporti e della viabilità da parte dei comuni italiani porterebbe ad una revisione di alcuni indirizzi di politica economica generale a livello nazionale.
E' per questo che una programmazione generale di carattere coercitivo delle forze produttive nazionali che preveda una diversa politica degli investimenti dei capitali italiani nei diversi settori, può essere stimolata da una diversa politica a livello comunale oggi, e regionale domani. Infatti come conseguenza di una effettiva priorità dei mezzi pubblici su quelli privati, potrà anche verificarsi una diminuzione della produzione di automobili, ma in compenso vi saranno sicuramente un numero maggiore di case, di scuole, di attrezzature ospedaliere e di attrezzature pubbliche in genere.
La sezione sindacale CGIL del Deposito Palmanova si è riunita per la prima volta dopo il suo insediamento avvenuto il 18 novembre s.a.
11 primo punto posto nella discussione è stato la valutazione positiva dei problemi rivendicativi che la categoria colloca nel suo rinnovo di CONTRATTO NAZIONALE, e delle nuove possibilità che essa apre per rafforzare il potere contrattuale nell'azienda. Ma soprattutto il dibattito è stato ricco attorno attorno a due questioni fondamentali: la programmazione e l'autonomia del sindacato. Al discorso sulla programmazione si è giunti dopo una attenta e globale analisi, dentro e fuori del luogo di lavoro della situazione operaia. Fatta questa analisi della programmazione, non si può dunque n o n affrontare il problema delle proposte che provengono dai lavoratori, ne si tratta di problemi risolvibili solo sul piano aziendale (anche se qui qualcosa può e deve essere fatto come è dimostrato dalle proposte del sindacato di classe) casa, trasporto, caro-vita e anche assistenza, previdenza e tempo libero: ecco come si pone nei luoghi di lavoro, il problema della programmazione, come esigenze di tutta la società italiana diventano specifiche rivendicazioni operaie. Si è inoltre sostenuto la piena autonomia del sindacato dai Partiti, dal padrone e dal governo. L'obiettivo del padronato è chiaramente quello di scoraggiare la ripresa delle lotte rivendicative, di isolare i lavoratori di fronte all'opinione pubblica così da indicare in essi la causa dell'aumentato costo della vita e delle difficoltà economiche del
paese nel salario operaio, e non nelle iniziative per frenare i profitti dei monopoli capitalistici. Ecco perchè abbiamo bisogno di tutta la nostra autonomia per imporre ovunque il rispetto del contratto ma anche per andare avanti e conquistare più potere, basato 'su una dilatazione dei consumi popolari, sul miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, e non sul blocco dei salari.
L'ultimo punto all'ordine del giorno è bàsato sul rafforzamento quantitativo e qualitativo del sindacato, reclutando forze nuove entrate a far parte dell' A T M.
L'autocritica non ci risparmia nella nostra analisi ambientale. Se vi è stato un reclutamento di 64 nuovi militanti al sindacato di classe, rileviamo che essi sono troppo pochi confrontandoli alla forza lavoro che occupa il nostro Deposito. Vi sono circa il 40 per cento di lavoratori che non sono iscritti a nessun sindacato, troppe forze qualunquiste rimangono slegati nell'azione, sono forze che devono essere conquistate ai nostri giusti ideali, se noi attivisti di base discutiamo apertamente con loro facendogli comprendere gli obiettivi di progresso e di giustizia sociale che vuole realizzare il sindacato.
L' impegno assunto dalla locale Sez. sindacale è quello di dare maggior incremento all'attività di base e fra i lavoratori, per sempre meglio portare avanti la politica sindacale per ulteriori raggiungimenti di traguardi e per la conquista di un maggior benessere della categoria in particolare e di tutti i lavoratori in generale.
LA REDAZIONE PALMANOVA
fine di limitare l'erogazione di capitali all'azienda municipalizzata da parte del Comune.
In conseguenza di questa iniziativa gli utenti del mezzo pubblico subiranno una ulteriore contrazione
il disavanzo dell' A T M per il '64 supererà sicuramente i 14 miliardi già annunciati dalla Commissione Amministrativa. Ci troviamo di fronte quindi ad un vicolo cieco. Le mezze misure, i provvedimenti viabilistici applicati recentemente non servono più. Occorre pertanto una politica dei trasporti che, attraverso una profonda meditata decisione, colpisca tutti gli interessi privati che si oppongono ad un equilibrato sviluppo della città, mediante la soluzione del problema della mobilità delle persone delle merci nell'ambito del territorio metropolitano. *
In primo luogo, è indispensabile provocare mediante drastici provvedimenti viabilistici (chiusura ad esempio in alcune ore del giorno al transito privato, la circolazione nelle vie del centro storico) l'aumento della velocità commerciale del mezzo pubblico. Solo così si avrà un certo equilibrio nel bilancio dell'azienda pubblica in conseguenza della diminuzione dei costi e del contemporaneo incremento dei ricavi per il passaggio progressivo dei viaggiatori dal mezzo privato a quello pubblico. In secondo luogo non può essere ulteriormente rinviata la revisione dell'attuale assetto legislativo perchè è veramente anacronistico e profondamente antisociale permettere l'incameramento da parte dei privati della rendita prodotta sul suolo urbano in conseguenza dello sviluppo delle linee di trasporto e di altri processi di urbanizzazione o l'acquisizione da parte degli imprenditori di un profitto non meritato ed estorto alla collettività mercé un servizio di traspor-
La politica amministrativa e gli indirizzi del monopolio
E' facile risalire quindi da un problema di politica amministrativa agli indirizzi antimonopolistici di politica economica che dovrebbero ispirare i reggitori della cosa pubblica nei prossimi anni. Ma gli indirizzi monopolistici che hanno provocato con lo sviluppo economico disarmonico da tutti oggi rilevabile, 1' afflusso di milioni di lavoratori dal « Sud » nelle città del triangolo industriale, nonchè la semi-paralisi dei centri urbani e l'indebitamente sempre più preoccupante dello stato e dei Comuni a causa di un sistema fiscale quanto meno « medioevale » caratterizzato dalle massime evasioni dei ricchi contribuenti, possono essere combattuti seriamente solo da quelle forze politiche e sociali che anzichè rinunciare ad una « alternativa » all'attuale sistema propongono costantemente programmi di attività sempre più avanzati, richiamando nel contempo, all'azione e alla lotta tutte le forze che si trovano su posizioni antagoniste nei confronti dei monopoli italiani.
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11‘A - CASA
LETTERE Al GIORNALE •
Sin dal lontano 1948 venne istituita l'INA CASA.
Dobbiamo riconoscere che fu una ottima iniziativa, che permise di sopperire alla carenza di alloggi, dovuta in parte alla distruzione per eventi bellici, ed in parte alla forte immigrazione dal meridione.
In questo lasso di tempo, provvide alla costruzione « anche con contributi obbligatori di tutti i lavorata ri » ed assegnazione di case ai lavoratori, conseguendo un bilancio attivissimo.
Secondo quanto scrive la stampa, il valore patrimoniale delle costruzioni si aggirerebbe sui 1500 miliardi di lire, compreso in questa cifra, il valore delle aree fabbricabili di sua proprietà, e sufficiente per la costruzione di 175 mila vani, per un
Da Ticinese
Aumentare l'accordo quindicinale
Per noi salariati la vita economica familiare è caratterizzata da una quindicina « magra » che si alterna ad una « grassa ».
Causa non ultima l'incessante aumento del costo della vita, i lavoratori si sono visti crescere il salario in misura notevole (anche se poi, a conti fatti, nulla avanza alla fine del mese!). Le 40- 50.000 lire del 1956 sono divenute oggi 70 - 80 mila lire che in media un salariato percepisce in un mese, magari compresi gli assegni e gli accessori vari.
A differenza degli impiegati da sempre la nostra economia domestica è basata sulle èntrate quindicinnali e, a differenza degli stipendiati, noi ci troviamo due volte al mese ad attendere la paga e con essa quanto è necessario al sostentamento nostro e delle nostre famiglie.
Perchè continuare a dare a metà mese un acconto che più non risponde nè alle esigenze nostre nè più si avvicina alla metà delle competenze?
Non sarebbe opportuno avanzare una richiesta alla Direzione per far aumentare ad almeno 30.000 lire l'acconto quindicinale?
numero complessivo di 168 mila abitanti.
Ora si apprende che l'INA CASA verrà liquidata, ed il patrimonio immobiliare trasferito al nuovo ente Istituito con legge 14-2-1963, « ovvero » alla gestione case per lavo- ratori.
Risulta che gli inquilini con appartamenti in affitto, o' a riscatto, hanno ricevuto un prospetto che consente loro di sciegliere la formula che gli si adatti, per il riscatto immediato oppure a determinate scadenze, dell'appartamento occupato.
Aderendo a queste formule, possono beneficiare di uno sconto sino al 40%, « Fortunati loro » che a conti fatti verrebbero in possesso « facendo un esempio controllato » di un appartamento di 4 locali con la somma totale di circa 2.000.000.
Ora domanda che ci poniamo è questa: Sta bene, ed è giusto che i fortunati ad avere assegnato un alloggio, vengano a goderne dei benefici, ma ai lavoratori che forzatamente devono contribuire con trattenute sulla paga o stipendio fino al loro pensionamento, quali vantaggi possono derivare? Al momento in cui venne iniziata da trattenuta di questo contributo, sembra che la stampa avesse pubblicato « Se non erro » che a seconda delle cifre versate, sarebbero stati rilasciati dei certificati comprovanti i versamenti fatti, in modo che nel, futuro sarebbero stati rimborsati. Di questo non si seppe più nulla! Cesserà, o continuerà questa... tassa sulle retribuzioni dei lavoratori, dopo il passaggio dell'INA alla nuova gestione?
Masarati Alfredo
Troppo "delicate„ le tessere del personale
A febbraio inoltrato non hanno ancora apposto il bollo 1964 alle tessere di libera circolazione del personale. Si dice che per poter applicare il bollo occorre una macchina che costa, milioni. Altri affermano che l'operazione richiede tempo e Quindi per attuarla senza recar danno agli interessati, occorrerebbe rilasciare permessi provvisori di circolazione.
Una cosa è, comunque certa : l'esperimento della tessera, in plastica non ha dato un buon risultato. Numerosi sono i lavoratori che hanno la tessera rotta e molti altri registrano le tipiche incrinature che ne preannunciano la rottura. Da un esame sia pure superficiale, si puo affermare che questo tipo di tessera, forse perchè fatto con plastica troppo rigida (quella dei primi campioni appariva più morbida) non supera due inverni a meno che l'interessato non la tenga, con le dovute cure, in posizione tale ove non risenta nè piegamenti nè pressioni d'ogni genere.
Stando così le cose, non sarebbe opportuno ritornare al vecchio e indistruttibile « tollino » o comunque sostituire le attuali tessere con altre di costituzione alquanto più robusta?
Vincenzo
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— Un pensionato dal I.o Dicembre
1961 con L. 90.025, mensili, più il 5,82% d'aumento accantonato per la tredicesima (L. 62.000), tutto sommato quindi L. 85.000, circa mensili.
Questo aumento è ingiusto, perchè nei confronti di un collega pensionato col I Settembre 1961, il quale prima dell'aumento in questione percepisca circa L. 85.000 mensili, poi con l'aumento del 16,67%, più l'unatantum (circa L. 73.000), ha partecipo durante l'anno 1963, in media circa L. 105.000 mensili, superandolo di circa L. 10.000 mensili.
Ora, se l'aumento fosse stato fatto in scala, cioè mese per mese: dal I Settembre 1961 16,67%, ottobre 15,67%, Novembre 14,67%, Dicembre 13,67% ecc., la perequazione sarebbe stata regolare e non ci sarebbe stata la forte sperequazione sopra accennata. noltre se i 12 punti sono scattati nel Febbraio 1962 e, tenendo conto dell'anno solare, sono stati pagati dall'inizio del 1963, questo, pensionato col I Dicembre 1961, si ritiene in diritto di avere l'aumento completo e l'unatantum e non solo il 5,82% come gli è stato concesso.
I maggiormenti danneggiati in detta sperequazione, sono i pensionati nell'ultimo trimestre 1961 e nel secondo semestre 1962, quest'ultimi, nei confronti dei pensionati nel primo semestre 1962, che hanno avuto l'aumento del 5,82%, sono stati superati pure loro di circa L. 4.000, mensili e di L. 10.000, circa nei confronti dei pensionati nei primi 9 mesi del 1961.
Fiduciosi che la presente venga Pubblicata, nel porgere saluti invitiamo tutti a prendere in considerazione la questione.
l' ora precisa per tutta la vita
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Nella foto: il vecchio stabile ove sorgeranno i servizi igienici di Zara
Sono passati cinque anni dalla richiesta di assegnare questa piccola area di proprietà comunale all' A T M per costruirvi i nuovi servizi igienici dell' Officina Zara e solo in questi giorni sono iniziati i lavori per la demolizione del vecchio stabile. La ormai celebre burocrazia aziendale e comunale ha infatti impiegato tutti questi anni per giungere ad una soluzione che poteva essere presa nel giro di qualche mese.
E' necessario che ai lavori di demolizione seguano senza ulteriori perdite di tempo quelli relativi alla costruzione del nuovo stabile. Questa costruzione è resa tanto più necessaria in quanto i provvedimenti di recente presi per aumentare lo spazio della mensa e degli spogliatoi, sono divenuti causa le nuove assunzioni insufficienti e difficile appare trovare altro spazio per ospitare il personale nuova assunto.
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Non bastano cinque anni per decidere l'inizio dei lavori
A proposito della scala `mobile sulle pensioni
LETTERA FIRMATA REDAZIONE • AMMINISTRAZIONE Via Burlateci, 11 MILANO Telefono 56.05.18 Spediz. in abb. postale - Gruppo II Prezzo L. 40 Direttore Responsabile LUCIANO PELAGOTTI Out. Trib. Milano - 12-1-1951 n. 2440 Tipi EFFETI Via Barletta, 11 Milano Milano - Via A. Catalani, 64 Telefoni Diurni e Notturni: 28.94.789. 28.91.788 29.34:65
TEMPO LIBERO
CINEMA> I COMPAGNI la gita del 1 marzo a Ponte di legno
Ore
Partenza da Milano . . . . 6,30
Luoghi di ritrovo:
Piazza Firenze - Inizio Corso
Sempione 5,50
Piazza Castello Sede Autostradale 5,55
Piazza XXIV Maggio - Casello Ambulanza 6,00
Porta Romana - Sede Circolo Ricreativo A T M . . . . 6,05
Piazzale Corvetto - UPIM . . 6,10
Viale Campania - Ospedale Resnati . . . . . 6,15
Piazza Argentina - Angolo via Stradivari . . 6,20
Piazza Istria - Angolo via Abbazzia 6 30
Partenza con l'autostrada per Bergamo indi Lovere - Edolo.
Arrivo a Ponte di Legno . . 9,30
Arrivo al Passo del Tonale . 10,00 (circa)
TEMPO LIBERO A DISPOSIZIONE
Ritorno:
Partenza dal Passo del Tonale 17,00
Partenza da Ponte di Legno 17,30
Arrivo a Milano 20,30 (circa) (al rientro in città i pullman effettueranno il percorso inverso del mattino).
QUOTE: Lire
Dipendenti 700
Familiari a carico 900
Aggregati ...... . 1.400
Il prezzo comprende il viaggio di andata e ritorno in pullman riscaldato.
I figli dei Dipendenti, fino all'età di dieci anni, non pagano.
Le iscrizioni si ricevono presso la Segreteria el e I Circolo Ricreativo
A T Me presso i Rappresentanti di Deposito dal giorno 10 febbraio p.v. fino a completamento di uno o più pullman.
CALCIO Le polemiche inutili
Dopo le polemiche inutili fatte sulla partita di Madrid, partita persa malamente più per colpa dei tecnici che dalla squadra stessa, i diavoli a San Siro hanno dimostrato che nel calcio mondiale il vessillo rosso-nero può sventolare ancora.
Pur mancando di pedine importantissime quali Rivera, Trapattoni, Maldini e Radice, i milanisti hanno dominato gli spagnoli per tutto l'arco dei 90 minuti, imponendo un gio- co valevole e pratico.
Meritava il vecchio Milan qualche rete in più e quindi il passaggio alle semifinali, ma purtroppo la dea bendata ha voluto premiare gli spagnoli. Resta però il fatto che i diavoli hanno ridimensionato i giocatori madrileni, i quali dopo aver tanto criticato il catenaccio lo hanno applicato non da maestri ma da professori.
Ora il Milan tenterà la via dello scudetto, non possiamo che augurargli buona fortuna, sia per lui che per i suoi giovani: Bachetta, Lodetti, Noletti e gli altri che nel momento in cui tutti cantavano il miserere, hanno dimostrato, che con l'orgoglio, la volontà e la classe, si possono sconvolgere pronostici e sotterrare gli infausti necrofori.
F. GIORGIO
PER LA PIÙ BELLA PAGELLA
IL COMMOSSO PENSIERO DI NUCCIA RAllIN I
Ho ricevuto con un'emozione diversa dagli altri anni il premio « per la più bella pagella ».
Ormai è lontano il tempo in cui anch'io ricevevo con trepidazione ogni trimestre una pagella con una lunga fila di materie e di voti.
Oggi di voto ce n'è uno solo e piuttosto insolito così calcolato in centesimi. Non suona simpatico e amichevole come i sette, gli otto di una volta.
E poi così solo dà l'impressione veramente di qualcosa di definitivo, di una sentenza che chiuda con una sola parola: condannato, assolto, qualcosa di ormai passato per sempre.
Infatti sono ormai finiti per sempre i miei anni di studio e li posso contemplare ormai distaccati da me, ben allineati come i libri ordinati di una biblioteca, tuttavia senza il rimpianto, che assale di solito tutti coloro che, conquistato un diploma o una laurea, si sentono ormai forzati a diventare adulti. Forse per me lo stacco tra le due vite è meno forte. Mi sono sempre sentita a mio agio nella scuola e ci resto, seppure
in un'altra veste, sulla cattedra, invece che sui banchi.
Tuttavia proprio ora, potendo ormai esaminare la vostra iniziativa con maggior obiettività (sono ormai fuori gara), osservandola sia nella mia piccola storia personale ,sia nella prospettiva pedagogica a cui mi abitua l'insegnamento, non posso che lodarla.
I premi che ho ricevuto (è il primo in seconda media è coinciso appunto con la prima edizione del concorso) mi hanno aiutato a superare i momenti bui, che tutti negli anni di studio ci troviamo ad affrontare, sopratutto quelli come me, costretti a trascinare insieme alle preoccupazioni scolastiche anche quelle economiche.
Per noi sopratutto è importante sentirsi parte di una comunità operante, che comprende i nostri sforzi e nella quale si possano vedere proiettati i propri progetti per il futuro.
Per tutto questo ancora vi ringrazio, attendendo il prossimo anno di poter applaudire molti « bravissimi » premiati. f.to Nuccia Razzini
Già da tempo in diversi locali cinematografici, spicca l'insegna del film i «Compagni» realizzazione affidata al regista Monicelli in collaborazione dei scenegiatori Age e Scarpelli con l'interpretazione del primo attore, Marcello Mastroianni. Ho ritenuto utile presentare questo film per l'importanza che riveste, poichè in esso è rappresentata la reale documentazione della prima sommossa operaia. Q u e s t o movimento accompagna il periodo storico dell'ottocento, secolo in cui nuove concezzioni affioravano alla Vita, conseguenza di ciò è stato l'illuminismo che ha distrutto le basi dell'oscurantismo dei tempi precedenti dovè predominava la superstizio ne, il privileggio, il pregiudizio, l'abuso e l'oppressione spirituale e politica dei popoli; questo spirito illuminato contrappose al diritto positivo quello di natura uguale per tutti gli uomini, imponendo il riconoscimento dei diritti sociali consentiti a tutti i cittadini.
L'Italia assume una forma caotica, avendo a volte reazioni popolari violenti e feroci. Abbiamo visto schierare al loro fianco le migliori menti, contribuendo attivamente con il loro pensiero, dirigendo la masa alla conquista della libertà e dei diritti.
Il carattere assunto del film è chiaramente sindacale; si vede questa massa organizzarsi formando un comitato affinchè esso affronti il padrone in rappresentanza di tutti. La storia si svolge in una fabbrica
Con l'Italturist - soggiorno sciistico io Cecoslovacchia
le iscrizioni vanno indirizzate allo Sci Club Farini (Via C. Farini, 42)
Sabato 28 Marzo
MILANO-VENEZIA
Ritrovo dei sigg.ri Partecipanti alle ore 14 nella sala d'aspetto della Stazione Centrale. Distribuzione dei documenti di viaggio e partenza alle ore 14.45 per Venezia. Arrivo alle ore 18.34, breve sosta per la cena ed alle ore 19.58 partenza per Vienna in carrozze cuccetta.
Domenica 29 Marzo
VIENNA-TATRANSKA LOMNICA
Arrivo a Vienna alle ore 6.50 Piccola colazione in Ristorante e alle 8 circa partenza in autopulman per la Cecoslovacchia. Sosta a Bystrica per la colazione, quindi proseguimento del viaggio. Arrivo in serata a Visoke Tatry, sistemazione in albergo, cena e pernottamento. 30 - 31 -1 - 2 - 3
TATRANSKA LOMNICA Pensione in albergo. Tempo a disposizione per lo sci.
Sabato 4 Aprile
TATRANSKA LOMNICA-VIENNA Piccola colazione, quindi partenza per Vienna, sosta in viaggio per la colazione ed arrivo in serata a Vienna. Cena in ristorante, trasporto alla Stazione e partenza alle ore 2220 per Venezia in carrozza cuc-
Domenica 5 Aprile
VENEZIA-MILANO
Arrivo a Venezia alle ore 9.30, cette. cambio di treno e proseguimento per Milano alle ore 10.05. Arrivo alle ore 14.00.
FINE DEI SERVIZI
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Quota di Partecipazione: Lit. 45.000 p.p.
Tassa d'iscrizione: Lit. 2.000 p.p.
LA QUOTA COMPRENDE: Trasporto ferroviario in II classe Milano/Vienna/Milano con supplemento cuccetta - Trasporto in autopulman gran turismo Vienna/Tatranska Lomnica/Vienna - La pensione
completa in alberghi in classe turistica con camere 2/3 letti senza bagno - I. pasti in viaggio come da programma - Assistenza di un accompagnatore dell'Agenzia e di guida-interprete dei corrispondenti esteri — Le spese per l'ottenimento dei visti consolari - Tasse e percentuali di servizio.
NON COMPRENDE: Le bevande ai pasti e gli extra in genere - Le spese per recarsi dalla località di residenza a Milano e viceversa - Il faccinaggio in territorio italianoI pasti dell'ultimo giorno - Tutto quanto non specificato nel programma.
INFORMAZIONI PER LA PARTECIPAZIONE
Le iscrizioni verranno accettate presso la sede dello SCI CLUB FARINI - Via Farini, 42 - Tel. 691668 - con versaemnto di un acconto del 50% della quota. Le iscrizioni 'verranno definitivamente chiuse il 2 marzo.
I partecipanti dovranno essere in
possesso di passaporto individuale estero dalla Questura di residenza alla Cecoslovacchia.
3) Per ottenere l'estensione alla Cecoslovacchia occorre fare una richiesta in carta da bollo di Lit. 200 alla Questura di residenza specificando che si tratta di un viaggio a scopo turistico organizzato dall'Agenzia ITALTURIST. Alla suddetta domanda dovrà essere allegata la dichiarazione di partecipazione c h e verrà rilasciata all'atto dell'iscrizione. Il tempo occorrente al rilascio dell'estensione è di circa 20/25 giorni. Al visto consolare provvede l'Agenzia Italturist previa la consegna di due fotografie formato tessera e la firma del modulo cecoslovacco. Il passaporto regolarmente esteso e le fotografie dovranno essere consegnate allo Sci Club al più tardi 20 giorni prima della partenza unitamente al saldo della quota di viaggio.
A Milano il complesso di cori e danze popolari dell'Esercito Sovietico
Vi informiamo che a partire dal 25 febbraio p.v., avranno luogo a Milano, le rappresentazioni del « Complesso di cori e danze popolari dell' Esercito Sovietico ».
Il nostro Ufficio ha preso accordi con la Direzione della Compagnia per la cessione di biglietti a prezzi ridotti.
I prezzi dei biglietti a riduzione saranno i seguenti:
L. 2.700 . . . . (anzichè L. 3.500)
L. 1.800 . . . . (anzichè L. 2.500)
L. 1.150 . (anzichè L. 1.500)
torinese; in ogni scena viene presentato il dramma che ogni operaio impersona, polche le quattrodici ore di lavoro giornalmente eseguite con ritmo incessante, erano causa di continui infortuni ai quali non veniva riconosciuto nessun diritto aziendale.
Alle prime ore del mattino questi uscivano da casa e silenziosamente si dirigevano in fabbrica. Alle sei iniziavano a lavorare, tutto finiva, lo scambiarsi di voci, la sigaretta non veniva più accesa e come animali da soma bendati ai laterali degli occhi, lavoravano solo mezz'ora d'intervallo veniva concessa per consumare il pasto. Essi ormai stanchi della frusta azionata continuamente dal padrone danno vita ad u n a organizzazione, iniziando una prima sommossa interna consistente nell'astenersi dell'ultima ora di lavoro.
Tentativo fallito, si riuniscono per prospettare una linea da seguire indirizzata a un fine più consistente. Nel vivo dei discorsi, un uomo a loro sconosciuto interviene; questo era un professore di liceo, figlio della Borghesia, che abbandona la sua famiglia per seguire il suo altruistico ideale agendo in difesa del proletariato; entusiasto nel vedere tutti quegli operai riuniti, dopo essersi autopresentato parla eloquentemente proponendo loro non un giorno di astenzione al lavoro, ben• sì la proclamazione di uno sciopero ininterrotto. L'astenzione al lavoro ha inizio tutti gli scioperanti si riuniscono davanti la fabbrica accen dendo del fuoco per il freddo e sostano lì per evitare che qualcuno tentasse di entrare. Scene, e discussioni si susseguono, anche l'assalto a un treno dove trasportava degli operai che il padrone aveva richiesto in un'altro paese. Dopo ben 31 giorni gli operai non avendo ottenuto niente, sfiduciati, decidono quasi di presentarsi in fabbrica. (Come il cane bastonato mettersi la coda fra le gambe e che chiede perdono al padrone). Tutti erano riuniti, interviene il professore divenuto loro capo ed indica un'altra linea da seguire, cioè: affrontare il padrone, occupando la fabbrica. Conclusione drammatica, poichè intervenuto l'esercito reggio spara contro la massa tutti impauriti scappano, ma un ragazzo è rimasto steso a terra in una pozzanghera di fango confuso col sangue, scena pateticamente rappresentata.
IMPORTANZA DELLA SOMMOSSA
L. 750 . . . . (anzichè L. 1.000)
Le riduzioni saranno concesse per tutte le rappresentazioni sia serali che pomeridiane.
Le date e gli orari dei vari spettacoli vi saranno comunicati in seguito.
Vi invitiamo pertanto a voler propagandare le suddette concessioni nelle fabbriche, le cooperative e i circoli della vostra zona, organizzando eventualmente degli autopulmann per il trasporto dei lavoratori residenti fuori Milano.
Sulle amareggiate note del sangue e delle sconfitte, il movimento operaio andò assumendo maggiore importanza, accompagnando lo sviluppo dell'industria e del conseguente capitalismo. Periodo palesamente critico' per gli operai, per i salari di fame e della disoccupazione. Verso il 1840 sorgono le prime organizzazione sotto forma di « Socieganizzazioni sotto forma di « Società di Mutuo Soccorso » nella quale ogni iscritto per usufruire dell'assi stenza dovevano versare una quota mensile. In essa si era statuito che bisognava promuovere I' istruzione, la moralità, sussidi ai soci per malattie, assistenza me di c a, piccole pensioni per invalidità e vecchiaia, soccorso alle vedove, agli organi, ed inoltre provvedere alle spese per i funerali dei soci. Col passare degli anni le organizzazione andarono assumendo altre forme fino ad arrivare al Sindacato contemporaneo. I sacrifici di quegli uomini non sono stati vani, che il pensiero di massimo rispetto sia eternamente vivo per colo i quali del secolo XIX uomini che hanno dato tutto di loro stessi, affinchè migliorassero le condizioni sociali adeguate al progresso.
R. CUSIMANO
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Nella serie biografie sportive presentiamo in questo numero:
SANDRO GABOARDI " I 'indemoniato „
Come da aggiustatore meccanico diventò motorista, collaudatore, pilota di riserva della Alfa Corse - Il "folli„ della scuderia
A cura di Salvatore Donati
Siamo stati a trovare una nostra vecchia conoscenza, Sandro Gaboardi, attualmente impiegato come collaudatore presso una Casa automobilistica tedesca, l'N.S.U. dislocata in Milano.
Lo conoscevano sin da quando è venuto la prima volta a Zara, per consegnare le nuove vetture acquistate dall'ATM presso l'Alfa-Romeo.
Da allora, altre volte lo abbiamo incontrato, ed abbiamo conosciuto di Lui, in quel modesto autista, la personalità che si celava dietro quei volto bonaccione, umile nel carattere, cordiale con tutti, conoscemmo un pioniere dell'automobilismo che, con la sua opera, ha contribuito all'affermazione dell'Alfa-Romeo, nel campo agonistico. Ma procediamo con ordine.
Nato nel 1906 a Milano, nel 1918, a 12 anni, terminata la prima guerra mondiale, inizia a lavorare nelle piccole officine ed impara a fare l'aggiustatore meccanico. A 19 anni nel 1925, la passione per i motori lo porta a chiedere lavoro all'AlfaRomeo dove viene assunto come aggiustatore meccanico nel reparto sperimentale (diventato poi reparto corse).
Passerà poi a lavorare in sala pro• va motori e, ogni qual volta vi era una macchina da provare, come meccanico veniva affiancato ai collaudatori che in quel periodo erano • Campari, Marinoni, Minoia, Borzacchini, Arcangeli.
Le vetture da corsa a quell'epoca erano biposto e il concorrente aveva con se il meccanico che all'occorrenza faceva da seconda guida. E' con questa incombenza ha partecipato a diverse gare come la MilleMiglia, la Targa Florio, la BengasiTripoli ecc. cioè gare di lunga percorrenza. L'esperienza acquistata in quelle gare lo porterà, assieme ad altri meccanici a rimpiazzare i posti da collaudatore, lasciati vacanti da Campari, Borzacchini, Arcangeli, divenuti piloti delle vetture Alfa nelle varie competizioni.
Anche da collaudatore, continuerà a seguire i piloti nelle gare sui vari circuiti in Italia e -all'estero come meccanico di fiducia e all'oc. correnza come seconda guida.
La sua prima affermazione la ottiene 1'11-6-1931 a Dublino dove, in coppia con l'inglese Henry Birkin vincono il Gran Prix d'Irlanda con una vettura 8 cilindri da 2.300 c.c. con compressore. Secondi a 500 metri giungerà Campari. con un occhio bendato.
Nel periodo che va dal 1931 a 1932 l'Alfa mette fuori alcuni nuovi tipi di vettura, come la 8 c. corsa, che. guidata da Nuvolari vince la 22 Targa Floria nel 1931, mentre Enzo Ferrari vince nello stesso anno 12 Bobbio. Passo del Penice con la nuova 8 c. sport e Campari trionferà nella Coppa Acerbo con la 12 cilindri composta da due motori affiancati da 1750 c.c.
Nel 1932 Nuvolari rionfa a Monza con la monoposto da 2.650 c.c. segnando l'inizio di una interrotta serie di vittorie che non ha confronti con nessun'altra macchina creata in Italia e all'estero.
A tutte queste vetture Gaboardi ha portato il suo contributo di esperienza pratica, acquisito in officina e nelle gare sui vari circuiti.
Collaborerà anche alla messa- a punto della nuova 12 cilindri in linea da corsa da 4.500 c.c. con compressore che rendeva 450 c.v. ed una velocità max di 320 Km/h sino al suo esordio sul circuito di Pescara, in fase sperimentale, guidata da Nuvolari.
Progettato questo motore per arginare l'intromissione delle vetture tedesche (Mercedes e Auto-Union) nelle gare internazionali non darà tuttavia quei risultati tecnici sperati.
Durante una pausa degli allenamenti del Gran Premio di Italia (da sinistra a destra) Varzi, Gaboardi, Sanesi
Otterrà successo sul prototipo di motore in seguito, nelle gare motonautiche riservate a entrobordo da 800 Kg. di stazza, dove sul lago di Stamberg a Monaco si affermerà davanti ai motori tedeschi, riprendendosi così una chiara rivincita dopo l'insuccesso di Pescara.
Nell'alternarsi dalla sua attività di collaudatore e meccanico di fiducia o come guida di riserva, a secondo dei casi, nel 1932, sul circuito di Belfast, la coppia Campari-Gaboardi si classificherà al 2.o posto, dietro a Nuvolari (vincitore). Al terzo posto si classificherà il tandem di Varzi.
Nel 1933 Gaboardi partecipa come meccanico all'equip formato da Nuolari-Sommer che vincono in Francia la 24 ore di Les-Mans.
Nel giugno del 1934 per correre nel circuito dell'isola di Man in Inghilterra, l'inglese Brian Lewis vorrà con se come meccanico di fiducia Gaboardi.
Dopo la brillante vittoria di Lewis, ottenuta sottoponendo la vettura ad una severa condotta di gara, la stampa dell'epoca elogerà anche il contributo dato dal meccanico Gaboardi, al successo della vettura Italiana.
In tanti anni di paziente lavoro,
È al circuito automobilistico di Livorno del 1928, che Gaboardi prende parte alle corse per la prima volta come meccanico dell'Alfa Romeo
.Gaboardi non aveva ancora ottenuto un clamorosa affermazione ago. nistica, poichè il suo ruolo era quello del preparatore (del buon gregario fidato si direbbe oggi) che doveva preparare la vettura per il campione che doveva vincere e, in gara, a fianco del pilota doveva assicurare il funzionamento del bolide in caso di avaria. Ma nel 1937 giunge per Gaboardi la sua clamorosa affermazione.
la partecipazione al Gran Premio automobilistico Italiano a Milano, il 7 settembre 1947 svoltosi sul circuito della Fiera Campionaria . Anche in questa circostanza, parteciperà al Gran Premio solo per il forfait », di un componente della scuderia Alfa vale a dire del Campione Francese « Wimille » che, per divergenze sorte all'ultimo momento con i dirigenti dell'Alfa corse non parteciperà alla gara italiana di Gran Premio per la formula uno. Gaboardi, il « jolli » della scuderia, affettuosamente chiamato dagli amici « l'indiavolato » che gli hanno an• che dedicato una caricatura in foto montaggio, viene chiamato a sostituire l'asso Wimille. Sarà alla guida cel « Muletto » (un'alfa monoposto aa 1.500 c.c. con comp. per formula uno) che otterrà, dopo una spericolata ma accorta condotta di gara, un brillante 4.o posto preceduto nell'ordine : dal vincitore Trossi, seguito da Varsi e Sanesi al 3.o posto che sarà uno dei giovani meccanici-piloti emersi all'Alfa nel dopoguerra. Ritiratosi dall'attività agonistica Gaboardi continuerà ad essere il meccanico collaudatore in tutte le successive gare dell'Alfa.
Queste cose che abbiamo descritto appartengono al passato sportivo del meccanico Gaboardi, che del suo lavoro in cui sovente metteva a repentaglio la propria vita, non ha guadagnato milioni di lire, ma solo un po' di gloria e il suo modesto salario.
E' ad uomini come Gaboardi che per l'ideale sportivo hanno dato tutto il loro meglio disinteressatamente, se, nel mnodo della tecnica automobilistica, si sono ottenuti notevoli progressi. Uomini che hanno osato, rischiato la vita in ogni gara, per far trionfare il frutto della tecnica e del lavoro di centinaia di lavoratori occupati nelle officine dove l'Alfa Romeo veniva costruita.
Oggi, a 58 anni, Gaboardi, che non ha perso nulla del suo aspetto giovanile continua a collaudare le vetture della NSU. Prima di chiudere la nostra visita a Gaboardi, data la sua esperienza motoristica, abbiamo voluto conoscere le sue impressioni sul motore a pistone rotante che la casa tedesca metterà in circolazione sulle sue vetture in futuro.
Così ci ha risposto:
« Sono certo che tale tipo di motore avrà successo e non mancherà di rivoluzionare la tecnica motoristica a tutto vantaggio della economia nel consumo a parità di rendimento ».
Ma questo è ancora da venire. Contiamo comunque di riparlarne, al momento opportuno, di questo motore, con le impressioni del collaudatore Gaboardi.
Salvatore Donati
CICLISMO
Gaboardi in azione sul "muletto „ Alfa 1500 cc. messo a punto da lui per prendere il via nel G. Premio d'Italia, in sostituzione del campione Wimille
In coppia con Boratto, vince la prima Bengasi-Tripoli, su percorso di 1.030 Km, con una media record (per le strade aperte al traffico) di 134 Km/h. su Alfa 2.300 c.c. tipo Mille-Miglia.
A numerosi episodi della scuderia Ferrari, con l'Alfa corse, è legata l'attività intelligente di Gaboardi, rimasto tuttavia, per il suo carattere umile, al fianco dei grandi campioni, vivendo e lavorando in ombra. Si arriva così all'interruzione dell'attività motoristica sportiva per l incambere della seconda guerra mondiale.
RENATO LONGO miglior specialista mondiale di ciclocross
Anche questa volta Longo ha trionfato, e non si esagera dicendo così perchè sul percorso belga, egli ha attaccato sin dal primo giro e poi progressivamente ha staccato i suoi avversari giungendo solo al traguardo. Si dirà che mancava Wolfshol, ma su questo percorso da veri specialisti del « cross » il tedesco ben DOCO avrebbe fatto, perché egli si adattò solo ai percorsi piani e pedalabili.
L'indemoniato Gaboardi dopo il brillante IV posto ottenuto dietro a Trossi, Varzi, Sanesi nel G. Premio d'Italia, in una foto umoristica dedicatagli dai colleghi dell'Alfa Romeo
Gaboardi parteciperà attivamente alla ripresa, nel dopoguerra, all'affermarsi della Scuderia Alfa e questa volta, con ruoli di primo piano. Ma ormai siamo alla fine della carriera agonistica. Gli anni pesano per tutti tuttavia priprio sul finire, coglierà una brillante vittoria sul lago di Luino, nella primavera del 1947, quando, per l'improvvisa assenza del pilota Passerini lo sostituirà alla guida dello scafo da 800 Kg., equipaggiato con quel famoso motore da 12 cilindri e vincerà la gara, battendo il campione Italiano e compagno di scuderia Castoldi. Otterà ancora un terzo posto in un circuito automobilistico cittadino e in fine la chiusura dell'attività con
Questo di Overboclare era un percorso duro già per se stesso, poi la pioggia l'aveva reso più duro. Quindi nessuna ombra oscurò la vittoria dell'italiano, vittoria costruita dal buon Renato con una preparazione assidua e meticolosa che premia giustamente il migliore specialista del momento.
Degli altri italiani bene Saverini mentre gli altri due Garbelli e Maurino, hanno pagato Io scotto dell'inesperienza in campo internazionale. Degli stranieri beni i belgi (anche perchè correvano in casa) in ombra tutti gli altri, e forse di questo la colpa è di Longo.
8 - Automobilismo VOCI DELL'A.T.M.
F. GIORGIO