Preoccupante l'aumento del costo della vita
Per l'alimentazione e il vestiario si è registrato nel corso del 1963 un aumento decisamente superiore a quello che già 'aveva pesato sui bilanci dei lavoratori nell'anno precedente. Il dato riguardante l'abitazione — che peraltro si basa soltanto sugli alloggi a fitto bloccato o exbloccato — fa registrare anche nel 1963 un fortissimo aumento, che però è inferiore all'aumento avvenuto nel corso del 1962. A questo proposito bisogna tenere presente che la vigorosa azione condotta dalle organizzazioni sindacali (a Milano lo sciopero generale unitario . d e I 23 settembre) ha portato da parte governativa all'adozione di provvedimenti in materia, che hanno avuto un esito, anche se ancora limitato. Alla crescita relativamente irrilevante, delle spese per riscaldamento e luce fa riscontro l'aumento considerevole (superiore a quello dell'anno precedente) delle spese varie. Hanno pesato in particolare sulle spese varie l'aumento del prezzo dei biglietti del tram, dei cinema, dei tabacchi, ecc.
Alla preoccupante tendenza assunsunta in questi ultimi anni dall'andamento del costo della vita, che tende a ridurre costantemente i salari reali del e a riassorbire gli aumenti salariali conquistati mediante dure lotte, occorre porre un freno. Una radicale modifica del corso attuale del caro-vita non deve essere visto nella compressione dei consumi — che per la classe operaia sono ancora inferiori alle esigenze di una vita civile e dignitosa — e in una forma qualsiasi di blocco dei salari. Questi sono i prov_ vedimenti che vuole realizzare il padronato verso cui sembra indirizzarsi pure una parte dello schieramento governativo. Ad ogni tentativo di questa natura si oppone radicalmente la CGIL che impedirà che l'indice complessivo dell'aumento del costo della vita risultante dai dati statistici ufficiali è dell' 8% : questo aumento, che rappresentato la punta massima toccata in questi ultimi dieci anni, è ancora al di sotto della realtà, dati i limiti delle rilevazioni statistiche ufficiali si scarichino sulla classe lavoratrice le attuali difficoltà congiunturali. La CGIL indica invece la soluzione del grave problema nella esigenza di profonde riforme di struttura che sanino il male alla radice sciogliendo i nodi che strozzano attuai_ mente la nostra economia e le impediscono un sano sviluppo di cui benefici tutto il paese e non ristretti gruppi monopolistici.
PERIODICO QUINDICINALE DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. - MILANO
due scioperi Nazionali di 24 ore
Alla ripresa delle trattative, per il rinnovo del contratto di lavoro degli Autoferrotranvieri, la rappresentanza delle Aziende, impegnata nella precedente riunione dalle Organizzazioni Sindacali a modificare la proposta di miglioramenti economici caratterizata in un 5 per cento da calcolare o sui minimi tabellari o a titolo di 14` mensilità, ha riconfermato detta proposta. Stante questa situazione, le Federazioni Nazionali di categoria CGILCISL-UIL, hanno ripreso la loro libertà d'azione proclamando per il RO , isu-c
GIORNO 14 febbraio uno sciopero di 24 ore, e un altro sciopero di 24 ore per il giorno 20 febbraio . Persistendo la posizione d'intransigenza delle Aziende le Organizzazioni Sindacali si riuniranno dopo l'effettuazione dei due scioperi già programmati per stabilire le nuove forme di lotta con le quali portare avanti le rivendicazioni della categoria.
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MILANO - Paralisi per lo sciopero
La classe operaia italiana ha sempre sentito forte l'esigenza dell'unità e della autonomia come l'unica strada capace di costituire uno sbocco alla soluzione di guida della Nazione.
La recente scissione maturata nel P.S.I. nelle note controversie che hanno portato parte di esso al governo e parte all'opposizione e solo l'ultima causa di una lunga crisi che travagliava da tempo quel partito; il programma del centro sinistra ritenuto da Nenni sufficientemente valido per inserirsi n e 1 gruppo dominante ha pregiudicato l'unità e maturato quella scissione latente da molto tempo.
Non e compito facile dare un giudizio sulle cause della scissione per poter determinare in pieno la giustificazione di tale attoma sarebbe altrettanto assurdo non interessarsi di un problema che tocca da vicino tutti lavoratori ivi compresi i non iscritti a nessun partito.
Assurdo ci sembra oggi dover scrivere ripetutamente delle libertà nelle fabbriche; sembra uno sproposito che con un governo di Centro Sinistra nato dalla volontà di democrazia del popolo, si debba sottolineare la ristrettezza •del concetto di libertà che hanno i dirigenti di una azienda pubblica qual'è I'A.T.M.. Proprio i tranvieri, è bene ricordarlo, si sono eroicamente battuti venti anni fa per conquistare la piena libertà per tutti i cittadini. Il nuovo spirito creato dalla vittoria sulla dittatura aveva istaurato un clima nuovo di rapporti che rispecchiava l'unanime consenso e rinnova l'ambiente rendendolo più democratico e confacente alla nostra economia. Il lavoro procedeva in armonia e finalmente tutti avevano il diritto di cittadinanza nei luoghi di lavoro ove potevano esprimere le loro idee. Per pochi anni si andò avanti così ma poi i padroni pensarono di restringere queste libertà per tema che i lavoratori imparassero troppo che le idee liberamente espresse si tramutassero in movimenti organizzati che potessero condizionare il loro dominio economico e politico. Con l'uscita dei partiti dei lavoratori dal governo, ebbe inizio in tutto il paese una campagna di odio di divisione accompagnata da soventi conflitti fra lavoratori e la pohzia di Scelba. La nostra Direzione non tardò ad allinearsi a questo clima nonostante l'opposizione della nostra forte e combattiva categoria; così si giunse ad abolire gli albi murali politici, ad impedire riunioni, a bandire
vita a Milano
Questa la caotica circolazione nelle vie del centro cittadino durante lo sciopero
la stampa non gradita dalla nostra azienda. Nel 1962 uscì l'O.d.S. N.o 71 che pur permettendo l'affissione degli albi murali politici, prevedeva una serie di limitazioni ed intralci burocratici. Poco dopo apparve il 71 bis che dava un ulteriore giro di vite alle libertà e nel 1958 l'O.d.S. n.o 265 abolì il diritto di cittadinanza dei partiti e limitò ancor più le libertà all'interno dell'A.T.M. Periodo nero che molti ricordano per le difficoltà che si incontravano nello svolgere l'attività quotidiana che nonostante i divieti e le guardie veniva portata avanti. Oggi i rapporti sono meno rigidi e vi è un rallentamento della vigilanza ma gli ordini di servizio non sono stati aboliti e restano a testimoniare che la strada è ancora sbarrata lo dimostra il recente episodio (noto a tutti); la Direzione richiamandosi ai passati O.d.S. ha impedito ad alcuni
CGIL-CISL-UIL LO STATO DI
Le segreterie dei sindacati della CGIL, SISL e UIL hanno unitariamente concordato lo stato di agitazione all'ATM. Nei prossimi giorni i sindacati si incontreranno per decidere le modalità di lotta da adottare.
Come precedentemente comunica to, i sindacati avevano richiesto alla Direzione di riprendere le trattative sui problemi aziendali che da troppo tempo sono oggetto di inconcludenti riunioni. Le importanti rivendicazioni avanzate da tempo dal le organizzazioni delle maestranze, rimaste senza una precisa risposta, riguardano aspetti molto delicati del rapporto di lavoro.
Esse riguardano: il regolamento delle promozioni e degli avanzamenti la cui discussione si protrae ormai aa oltre due anni; la revoca dei provvedimenti disciplinari presi a carico dei lavoratori di Bacchiglione per la fermata di protesta effet tuata nello scorso mese a salvaguardia della loro dignità e dei loro di-
parlamentari di incontrarsi nei locali aziendali con i lavoratori dell'A.T.M. durante le ore d'intervallo. E' evidente che il divieto non ha impedito ai parlamentari di incontrarsi con i lavoratori di Molise, Baggio, Teodosio e Palmanova nelle adiacenze dei nominati depositi.
Lo sviluppo della situazione è lento e contraditorio, la condizione politica attuale non favorisce una buona soluzione perchè i contrasti rivelano punti di vista differenziati e si è propensi a lasciare la soluzione nell'ambito del programma governativo, anche il colloquio avuto con l'ingegnere Alferini da un esponente dell' ANPI non ha dato risultato positivo se non un'affermazione verbale di discutere il problema con calma e nel tempo, medesimo risultato ha ottenuto la delegazione inviata dal deposito di (Continua in 2' pag.)
PROCLAMANO AGITAZIONE
ritti sindacali. L'assunzione del nuovo personale all'ATM e il loro inse rimento nell'organico aziendale. problemi relativi alle condizioni di lavoro del personale viaggiante e delle categorie. Le modalità di scelta del personale da adibire al servizio Metropolitana e il suo inqua dramento tabellare. L'organigramma dei servizi aziendali. L'inquadramento del personale della vigilanza nell'ambito della revisione delle tabelle di inquadramento. La costruzione di case per i lavoratori, ecc. La decisione nelle organizzazioni sindacali di riprendere la lotta sui problemi aziendali non ostante che in scala nazionale si stia trattando il contratto di lavoro, è una decisione resa necessaria dalla posizione assunta dall'ATM che continua ad adottare a mantenere nei confronti del personale metodi e atteggiamenmente sui rapporti fra personale e esigenze si ripercuotono negativati che no ritenendo contro le nuove Direzione.
Non pensiamo che per il Partito Socialista Italiano non vi siano sufficienti ragioni che giustificano la sua adesione al governo Moro e per tanto alla convinzione di aver tatto opera altamente utile per inserire direttamente i lavoratori al governo della Nazione; neppure crediamo che il processo di socialdemocratizzazione abbia catturato il partito di Nenni facendolo cadere nella trappola tesagli dalla borghesia e in modo particolare da Saragat, tuttavia se le complicate e spesso misteriose vie della politica così detta dei compromessi può giustificare agli occhi dei lavoratori il comportamento del P S I, l'affrettata disposizione disciplinare che ha colpito quei deputati e senatori che si sono rifiutati di votare il governo ci sembra pecchi di inrispetto sa considerazione e di fatto abbia voluto aiutare e non contenere la controversia.
Che ci fosse di fatto chi voleva la scissione a tutti i costi? E un interrogativo quanto mai pertinente, una ipotesi se vogliamo un po' gratuita ma non del tutto infondata; perchè si e avuto tanta fretta di spaccare il Partito? Perchè non si e fatto appello alla base suscitando discussioni nelle sezioni e nei vari organismi di massa?
Ecco le ragioni di perplessità e sgomento che sorgono fra i lavoratori che si sono sentiti tagliati fuori da questa pericolosa operazione quasi a volere significare che il (Continua in 2' pag.)
La contingenza scatta di 3 punti
L'indennità di contigenza per i: trimestre febbraio-aprile scatterà di tre punti in aumento. Ciò in segui to al fatto che in base alle rileva zioni effettuate dalla apposita coni missione, l'indice relativo al timi,stre novembre '63 _ gennaio '64, e risultato pari a 130,83 (arrotondato a 131) contro i 128 del trimestre precedente.
L'indennità di contigenza per i lavoratori dell'industria, del commercio e dell'agricoltura, sarà pertanto elevata di tre punti.
LA CLASSE OPERAIA
Alimentazione Vestiario Abitazione Riscaldamento e luce Spese varie Indice complessivo a Milano (1938 = 100) 1962 1963 1962 1961 8385 9027 + 5,4% D768 6174 + 4,2% 7029 8003 + 15,3% 4207 4272 + 2,0% 7323 7827 + 5,5% 7686 8305 + 6,3% 1963 1962 7,6% 7,0% 13,8% 1,5% 6,7% 8,0% 7954 5535 6093 4122 6936 7227 Indice del costo della vita 1961
I FRONTE ALLA UOVA SCISSIONE L'aumento del costo della
R,1 ANNO XIV N. 3 13 FEBBRAIO 1964
uomo A B C • 1.118 1.196 1.261 C/a 1.261 D 1.508 D/a 1.508 D/1 1.508 D/2 2.015 D/3 2.015 E 2.678 E/1 2.678 E/2 2.678 E/3 2.678
r ilirtto aticvelNa am zionaii
La libertà nella nostra azienda
Necessità di abolire Vo.d.s. n. 71 e sucessivi Per i problemi aziendali
I Valori attuali dell'aumento
è ferma al 1952
DALLA la PAG.
Proclamati due scioperi nazionali di 24 ore
Le trattative per il rinnovo del contratto nazionale, dopo aver risolto alcune rivendicazioni sui istituti importanti ma non fondamentali, si presentano ora per le esegue offerte dalla controparte, e per la situazione politico-economica generale,
La classe operaia di fronte alla nuova scissione
P S I non teneva in nessun conto i suoi iscritti. A questi interrogativi presanti e se vogliamo provocanti, occorre che vi sia una risposta chiara .mequivocablie per riportare la fiducia dei lavoratori al toro partito alla sua politica di classe. Ora pero la scena e notevolmente mutata, il Partito Socialista italiano di Unità Proletaria rivendica e se il diritto di fedeltà al socialismo, al Marxismo e m tale direttiva si muove bene e in fretta, creando rapiaamente forti legami con le masse e con le organizzazioni sindacali. Se in un primo momento la scissione non preoccupava Nenni perche la riteneva opera isolata di uno sparuto gruppo di vertice; ora bisognerà che riveda i suoi calcoli percne il nuovo partito si fa grande giorno per giorno tanto più che si calcola gli iscritti a circa cento- mila.
Tutto questo è certamente interessante perchè rivela la precarietà del disegno della classe dirigente italiana nel voler catturare nel proorlo sistema un forte partito operaio rendendolo conresponsabile di una politica conservatrice e oltranzista, scopre però anche le difficoltà enormi che la classe operaia incontra per costituirsi classe autonoma, classe dirigente di un futuro quanto mai prossimo.
Ecco le ragioni per cui ci è doveroso dire che la scissione è stata affrettata fatta senza convinzione ne da una parte ne dall'altra o perlomeno la fretta ha impedito di ragionare serenamente e di valutare tutte le conseguenze che riteniamo negative, che riteniamo deleterie per tutta la classe operaia per la soluzione di quei problemi che solo con l'unità sono solubili. Ora si tratta di riallacciare i contatti a tutti i livelli con tutte quelle forze sane che militano nei vari partiti che vanno dal P C I alla sinistra della D C e alle forze delle A C L I; bisogna coordinare una piattaforma programmatica unitaria che concordi non con quelle o queste forze ma con l'interesse supremo della classe lavoratrice del progresso della Nazione.
Le scissioni non interessano a nessuno se non ai nostri diretti avversari, cioè i padroni del vapore, l'inserire i lavoratori nel loro programma, può essere utile per condizionarli ma spesso non si riesce che ad essere condizionati, ecco perché ci esentiamo di dare un giudizio partigiano sulla recente scissione, ecco perché riteniamo che l'unica strada possibile per battere i conservatori è quella dell'unità programmata e non prestabilita, quella della ricerca di un'armonia che accomuni tutti senza discriminazioni e senza preconcetti; la strada è ancora lunga e difficoltosa ma noi non ne conosciamo una migliore; a meno che si preferisca abbandonare la battaglia!
Questo la classe operaia non lo permetterà mai.
LA REDAZIONE
difficili e complesse. Non è, escluso che le organizzazioni sindacali che hanno precedentemente rigettato deì datori di lavoro, riprendano la libertà di azione nella stessa giornata di venerdi 7 febbraio.
I risultati positivi raggiunti nelle precedenti riunioni tenute nei giorni 28-30 e 31 gennaio riguardano i seguenti istituti: PARAMETRO RETRIBUTIVO: il nuovo parametro avrà la seguente
C 113, 22-Ca 116, 50-D 127, 49-Da 133, articolazione: grado A 100-B 10, 1106-D1 141, 52-Dla 147, 29-1)2 169, 03D3 182, 99-E 220, 51-E1 237, 63-E2 257, 87-E3 271, 93.;
PUNTO DI CONTINGENZA: il valore del punto si articoleranno per ogni grado e non più a gruppi come attualmente, con gli stessi rapporti previsti dal nuovo parametro retributivo. Le Aziende hanno proposto la rivalutazione del punto di contingenza del grado A dalle L. 14,30 giornalmente attuati a L. 15,40.
Il valore del punto di contigenza per le donne viene parificato a gite.io degli uomini.
JeAktfl ZONALI: attualmente in atto verranno ridotti del 1U% per le zone 1-2-2 extra 3-4 5 e ael 1350 per le zone 6-7-8-9;SCATTI DI ANZIANITA' con il i giugno 1964, gli scatti di tipo A e /3, saranno unificati mantenendo in atto per quel che riguarda l'A.1. M. di Milano la situazione di migliore favore.
INDENNITA' DI BUONUSCITA : la controparte ha offerto, ferme restando le sette mensilità, un'aggiunta di 10 giorni per ogni anno ai servizio oltre i venti anni.
Alla offerta di un aumento, valevole per dei minimi tabellari e per gli altri istituti salariali (quattordicesima compresa) di un 5 per cento le organi77azioni sindacali hanno unitariamente dichiarato che detta offerta non poteva essere considerata come base di trattativa e che le aziende non modificano le loro offerte alla ripresa delle trattative, fissata per il giorno 7, riprendono la loro libertà d'azione.
La libertà nella nostra azienda
Baggio ricevuta dal capo personale.
In attesa che si realizzi lo Statuto di Diritto dei lavoratori nelle fabbriche programmato del governo attuale bisogna muoversi con tempestività •per vincere l'apatia e le diffidenze.
Siamo solidali con quelle organizzazioni politiche e democratiche che proprio in questi giorni hanno dato vita ad una serie di iniziative differenziate e conforme alle esigenze dei luoghi di lavoro per superare tale scoglio e portare la Direzione dell'A TM a rivedere la sua posizione, ma alle varie delegazioni già inviate, all'interessamento di alcuni parlamentari ai colloqui di dirigenti degli organismi di massa, bisogna che vi sia un movimento della base unanime che rivendichi questo diritto che faccia suo il problema delle libertà.
Auspichiamo che presto i tabelloni siano coperti da i vari giornali e i lavoratori possano felicemente incontrarsi con i loro parlamentari per uno scambio di idee che entra nella dialettica della democrazia e nel compito reciproco che le varie istanze delle forze del lavoro si scambiano per conoscersi e rispettarsi.
LA REDAZIONE
Servizio impianti all'erta
IL CONTRIBUTO DI TUTTI, MA PER CHI?
Abbiamo letto sul n.o 83 del NOTIZIARIO edito dall'A.T.M. che finalmente nella seduta n.o 40 dell'undici dicembre 1963 la Commissione Amministratrice ha approvato il Regolamento per il Sistema dei Suggerimenti come canale di comunicazione fra dipendenti e Direzione. Nessuno più dei lavoratori del Servizio Impianti può esprimere un sincero ringraziamento per detta iniziativa tanto più che alla base di questo « canale di comunicazione » vi sono i seguenti intendimenti : migliorare, semplificare, risparmiare, prevenire; intendimenti che finalmente sembrano prevalere nella attività aziendale. Dove non concordiamo è per quella parte del modulo dove si inibisce ai capi di utilizzare il « SISTEMA DEI SUGGERIMENTI » e io si inibisce con una giusta pregiudiziale che è la seguente • in quanto è loro compito normale migliorare il proprio lavoro quello dei dipendenti. Ci rivolgiamo alla Direzione tecnica dell'A.T.M. per chiedere come deve comportarsi un capo operaio od un assistente tecnico quando tramite la propria responsabilità diretta cerca di migliorare ir proprio lavoro e quello dei dipendenti ma nel fare ciò trova la più netta opposizione od addirittura l'inibizione da parte del diretto superiore. Non ci si venga a dire che ciò non accade mai perché a smentire detta posizione segnaliamo subito un caso fra i molti che anche se a nostro avviso raggiunge l'assurdo, accade al Servizio Impianti nel reparto saldatori; veniamo al fatto.
Al reparto in questione circa un ano fa venne costruita una macchina molatrice che serve a livellare le saldature dei binari, detta macchina fu progettata e costruita sotto la direzione di un bravo assistente tecnico che la progettò appunto all'insegna del « migliorare, risparmiare, semplificare », ma mentre si stava costruendo detta macchina un
certo Ingegnere la fece distrugere con la giustificazione che macchine all'A.T.M. non se ne potevano costruire senza autorizzazione e dovuta immatricolazione, ciò venne fatto senza aspettare che almeno entrasse in funzione sperimentale e poi decidere in merito. Ma nonostante questa assurda opposizione la macchina fu ugualmente costruita con la collaborazione degli operai del reparto.
Ora la macchina funziona egregiamente con il risultato di migliorare, semplificare e risparmiare a tutto vantaggio tecnico dell'A.T.M. e vediamo quali sono le differenze che giocano a favore di questa molatrice.
Come certo è a conoscenza della Direzione tecnica dell'A.T.M. le attuali macchine limatrici per la livellatura dei binari hanno le seguenti caratteristiche: LIMATRICI — pesano circa 3 quintali e per trasportarle occorrono delle vetturette con carrino ed impiego di 2 uomini solo per il trasporto livellano un giunto ogni 40 minuti circa ed il lavoro deve essere fatto di notte senza circolazione dei tranvays perché una volta pazzate nonè tanto facile spostare 3 quintali con un solo uomo addetto alla limatrice non può essere utilizzata sui binari tipo Vignola, per quest'ultimo tipo di binario la livellazione viene fatta a mano con l'impiego di due uomini (a proposito di detto lavoro i lavoratori di Spontini hanno soprannominato gli addetti a questa mansione « i forzati del Volga ») la manutenzione di queste limatrici è assai costosa (circa centomila lire). La macchina molatrice progettata per la livellatura delle rotaie sui giunti e sui riporti raffronta alla limatrice dai seguenti vantaggi : MOLATRICE pesa solo 30 Kg. ed elimina per-
ciò il trasporto delle vetturette con il seguito, quindi può essere spostata rapidamente appena terminato il lavoro può essere adoperata su tutti i tipi di binario compreso il Vignola per una livellatura occorrono soltanto circa 20 minuti evita rotture, rumorosità ed aumenta la durata della pavimentazione e del ballast basso costo di costruzione e manutenzione con 2 operai di giorno e 2 di notte si fa più lavoro che con 6 uomini e 4 limatrici di notte a parità di lavoro eseguito dalle limatrici il costo del materiale abrasivo delle molatrici è ridotto a metà.
Come si può vedere da questa breve e succinta descrizione risulta evidente che è stato realizzato l'obbiettivo di migliorare, semplificare, risparmiare ma qualcuno potrà chiederci come mai esistono queste incongruenze ed opposizioni alle malatrici? Oppure ci si può chiedere se è stato fatto presente la necessità di costruire le molatrici. Rispondiamo che esiste una relazione scritta circa un anno fa, aggiungiamo di più, il signor Capo Servizio Impianti ha potuto constatare « de visus » la efficienza di detta molatrice, ma sembra che ci siano ancora resistenze non certo ortodosse a mettere in funzione dette molatrici; sarebbe interessante saperne le ragioni.
Come vedete cari redattori del NOTIZIARIO se la « novità », l'ingegnosità, la complessità, la completezza » saranno ala base dei criteri per l'assegnazione dei premi, questi tecnici e lavoratori del reparto saldatori dovrebbero essere i primi a beneficiarne e terminiamo con il suggerire alla Direzione tecnica di estendere il « SISTEMA DEI SUGGERIMENTI » ai capi operai ed ai tecnici, se ne trarrà senz'altro un vantaggio notevole per l'A.T.M.
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L'A.T.M. prima interessata
Come giustamente sollecitato da Voci dell'A.T.M., il problema dei trasporti di massa deve impegnare nel dibattito oltre i tecnici anche i lavoratori dell'A.T.M. che sono parte integrante della cittadinanza di Milano.
Chi lavora all'A.T.M. ha una dupli_ ce responsabilità, quella di dare un contributo allo sviluppo dei trasporti pubblici e di essere parte attiva dei cittadiniF che di questi mezzi pubblici ne sono anche utenti e e non limitarsi ad essere solo dei prestatori d'opera avulsi dal corpo della città quasi che terminato il proprio lavoro non ci debba più interessare se il pubblico, (noi con i nostri familiari siamo parte del pubblico) si lamenta delle difficoltà del trasporto di massa.
Moltissimi dipendenti dell'A.T.M. non conoscoon certo le conclusioni alle quali è pervenuta la Commissione consiliare per i trasporti pubblici, istituita con delibera dell'undici aprile 1961 e che nelle bozze di stampa pubblicate nel dicembre 1962 a pagina 207 dove si parla de « I
MEZZI DI TRASPORTO », dice che « La Commissione ha individuato la ragione principale dell'insoddisfacente funzionamento del sistema dei trasporti, particolarmente in alcune ore e in alcune zone della città, nell'uso non sufficientemente regolato, da parte della pubblica autorità, dei mezzi di trasporto individuali, i quali non sono adatti per il traffico urbano, dato il grande spazio occupato sia durante il moto sia durante la sosta », ed anocra più avanti la Commissione ha concluso che « devono essere preferiti i mezzi di trasporto in comune che assicurano, di gran lunga, la migliore utilizzazione della superfcie varia per persona trasportata ».
Dell'importanza di questo studio a cui l'A.T.M. ha contribuito con la collaborazione di suoi autorevoli rappresentanti bisogna darne pratica attuazione e non fermarsi all'esposizione teorica delle iniziative da prendere perché scorrendo il documento citato e osservando le varie zone della città indicate nella relazione della Commissione consigliare Per i trasporti pubblici ben poco o nulla è stato attuato e sono trascorsi circa 3 anni dall'inizio dei lavori della Commissione consigliare, nel frattempo la situazione caotica dei trasporti è andata peggiorando.
Infatti la pubblica autorità non ha certo attuato molti provvedimenti sulla viabilità atti a favorire la circolazione dei mezzi pubblici e quei Pochi provvedimenti presi nes- le-bianche in corso di Porta Vittosuno Più li rispetta (vedi strisce gialria e Ponte ferrovia in Carlo Farini tanto per citarne due) e per quanto si riferisce all'A.T.M. si deve far presente ---e se vuol aumentare gli utenti e indispensabile attuare con la maggior rapidità possibile i primi risultati dell'indagine nelle 28 zone prese in esame nelle periferie.
Rammentiamo all'A.T.M. che l'indagine ha rilevato che delle 28 zone 4 possono considerarsi adeguatamente servite dal trasporto pubblico, esse sono:Lorenteggio, Niguarda, Prato Centenaro-Ca' Granda, Corvetto. Le quattro zone anzidette sono tutte collegate con il centro. Nove zone, delle 28 prese in esame, non sono direttamente collegate con il centro: zona Quarto Cagnino, Quinto Romano, Lampugnano QT8, Trenno, Comasina, pigino, Chiaravalle, Quartiere Feltre, Mancucco. Per 9 zone, le distanze d'accesso al trasporto pubblico devono considerarsi eccessive, tenuto conto che il raggio d'influenza di una linea non dovrebbe superare i 300/350 metri. Le zone non sufficiente coperte dalla rete dei trasporti pubblici sono le seg.uenti: Lambrate, Barona, Quarto Cagnino, Quartiere Harar, Chiaravalle, Quartiere Bonfandini, San Cristoforo, Selinunte, Affori. Tredici zone delle 28, lamentano la sarsa frequenza delle corse, specialmente nelle ore di morbida. Esse sono: Quarto Cagnino, Quinto Romano, Trenno, Figino, Quartiere Harar, Lampugnano, Comasina, Lambrate, Quartiere Antonini, Moncucco, Perrucchetti, Selinunte, Dergamo-Bovisa, Affori.
Particolare è la situazione del Baggio vecchio e di Baggio nuovo, due quartieri che sono bensì collegati con il centro e che possono considerarsi adeguatamente coperti dalla rete dei trasporit pubblici, ma che, specialmente nelle ore di punta sono costretti a dividersi, con reci-
proco disagio, il troppo scarso materiale rotabile. Queste le indicazioni della Commissione consigliare per i trasporti.
Da allora ad oggi l'A.T.M. non ha fatto nulla? Si qualche provvedimento è stato attuato. ma troppo poco; kkbisogna portare avanti i suggerimenti tenendo presente che in questi ultimi due anni nei quartieri indicati la popolazione ha continuato ad au-
mentare e quindi si è ritornati al punto di partenza. Concludendo si invita l'A.T.M. a operare per conquistare sempre più utenti scònfiggendo il mezzo privato ed invitando la pubblica Autorità ad attuare quei provvedimenti vani che permetteranno d'aumentare la velocità commerciale dei trasporti pubblici.
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Da anni convenzionata per la vendita di orologeria e oreficeria e della quale tutti gli acquirenti hanno potuto accertare la serietà e la rettitudine nell'applicazione dei prezzi di assoluta concorrenza e che gli ulteriori sconti rendono ancora più favorevoli ai dipendenti.
Sono passati due anni da quando, sotto la pressione del personale, la Direzione ha ampliato gli spogliatoi di Zara costruendo un nuovo locale ricavato sfruttando uno spazio della rimessa. Allora, con la nuova costruzione, gli spogliatoi erano sufficienti al numero del personale in forza tanto che vennero cambiati i credenzini con un tipo più grande; venne eliminato lo spogliatoio in cantina; incluso il personale del magazzino che precedentemente usufruiva di un locale non adatto.
Sono passati due anni ed oggi si presenta nuovamente la situazione esplosiva che ben conosce la Direzione e la stessa C.A. Il personale continua ad aumentare e già negli spogliatoi i credenzini sono pigiati, lo spazio a disposizione di ciascun lavoratore è insufficiente tanto che sovente si è costretti ad attendere che il vicino compagno abbia finito per potersi cambiare. Non è raro il caso di trovarsi macchiato l'abito perché nell'angusto spazio si è toccata una tuta.
Il malcontento dei lavoratori è tanto maggiore in quanto non si vede una fine a queste tribolazioni; i lavori per la costruzione dei nuovi servizi igienici (programmati da almeno quattro anni) non sono ancora iniziati; i lavori per la costruzione del nuovo deposito di Viale Sarca che dovrebbe assorbire totalmente il deposito Zara, stentano ad iniziare.
In questa situazione difficile ritengo sia compito dei rappresentanti dei lavoratori denunciare le profonde ragioni di questo stato di cose per scindere le proprie responsabilità e, in un certo senso anche quelle di alcuni dirigenti.
Le deficienze che affliggono il personale di Zara non dipendono tanto dal mancato interessamento della Direzione o da un'indeguata azione rivendicativa dei rappresentanti dei lavoratori quanto da un metodo e da un costume politicò nazionale e comunale, seguito dagli stèssi dirigenti aziendali, che, proteso a rabberciare alla meglio le situazioni attuali, nulla prevede e predispone per lo sviluppo futuro. I nostri mali aziendali sono della
L. Cesati stessa natura della crisi dei trasporti, della mancata programmazione delle opere necessarie a contenere l'incessante sviluppo della metropoli.
Fino a quando si acquisteranno centinaia di autobus senza predisporre in modo chiaro la loro funzione, senza pensare di approntare i locali sufficienti al ricovero, senza prevedere un efficiente e razionale servizio di manutenzione, il personale non troverà facile sbocco alle sue giuste ed, umane richieste.
L'ambiente lavoro così come l'organico e decine di altri problemi di non minore importanza dipendono essenzialmente dalla politica dei trasporti ed anche per questa ragione è necessario che su questo importante problema i lavoratori e prima ancora la locale C I accentrino la loro attenzione e la loro azione.
Autista scelto
Dopo 8 mesi
giustamente applicato
Dopo alcuni mesi finalmente la Direzione applicando giustamente l'accordo sull'autista scelto, ha disposto quanto segue: « Si comunica di aver disposto, in base alle direttive impartite dal Sig. Direttore Generale, che l'assegno di L. 4.000 mensili in applicazione dell'accordo aziendale del 25 giugno 1963, venga corrisposto agli agenti che sono stati adibiti a mansioni diverse da quelle della loro qualifica dalla Direzione o, per essa, dai Capi Servizio interessati.
L'assegno verrà attribuito con decorrenza dal 1.o febbraio 1964.
L'assegno medesimo non verrà corrisposto a quegli agenti per i quali non sono state riscontrate le condizioni sopra citate; trattasi comunque di poche unità.
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CLEVELAND (USA): Ottimo esempio di « park and vide » lungo una tranvia in sede propria. foto L.R.T.L.
GRANDE
di un parcheggio per auto
I nostri dibattiti - 5 VOCI DELL'A. T. M.
I problemi dei lavoratori spesso dipendono dalle "scelte„ sui trasporti
PER I TRASPORTI
"21„! non è più giorno di paga
Violazione di una prassi
SMOG!
dalla brace,. alla padella
(licenza ad uopo)
I cittadini, in questi giorni, seguono, dalle colonne dei vari quotidiani, il propagarsi dell'allarme veramente sconcertante per lo Smog.
Si sente dire, dai soliti « Ben informati » che, Londra e Mancester, hanno ceduto il loro primato alla nostra Metropoli; privilegio veramente poco edificante.
Con la tradizionale burocrazia nostrana, le Alte Sfere, preposte all'Igiene Pubblica hanno accennato al movimento ed infatti sono state istituite commissioni e sottocommissioni ministeriali, sono stati promossi convegni e riunioni tra medici, chimici, industriali e tecnici e tanto si è parlato e tanto si è discusso, per rinviare a nuove date il proseguimento della discussione veramente importante.
Non si sa cosa abbia scosso il torpore degli Organi Preposti, per accorgersi che da tanti anni Milano è aumentata da un cinereo velo valutato in tonnellate di peso; non è questa la sede di analisi critica.
Una cosa è certa: il problema è stato toccato sia pure ai margini del tavolino.
Qualcosa è stato fatto! Ora da queste poche osservazioni su un grosso problema cittadino, viene spontaneo un confronto sia pure con le debite proporzioni se riferite all'area e alle persone interessante, di gran lunga più grave se si riferisce all'intensità del fenomeno in questione.
Ci si vuol riferire all'Officina Zara come piccolo confronto in base all'area, ma in quanto intensità di Smog detronizza di colpo il primato della città.
Il problema è vecchio quanto l'Officina e mentre per altri problemi tipo quello del riscaldamento, sia pure dopo venti anni, è stato risolto adeguatamente senza ricorrere alle centrali termonucleari, per quanto concerne lo Smog nulla è stato fatto e tanto meno discusso da chi di competenza.
Forse il cittadino che ha avuto l'occasione di visitare l'Officina Generale SA., stenterà credere a queste poche righe, ma è forse necessario ricordare che egli visitò l'Officina quando il lavoro era fermo o quasi. Avrebbe avuta ben altra impressione se la sua visita fosse avvenuta in un giorno lavorativo qualsiasi.
Se si fosse avvicinato al verniciatore che con la sua pistola a spruzzo, vernicia gli automezzi in qualsiasi posizione dell'Officina essi siano.
Ben altra impressione avrebbe avuta quel buon cittadino dello Smog, se si fosse avvicinato agli spruzzatori a nafta, per pulire le macchine, se si fosse avvicinato agli spruzzatori di detergente per il lavaggio dei « pezzi » se si fosse avvicinato al reparto carica batterie in funzione. Avrebbe certamente pensato che l'aria che si respira tra le quattro mura dell'officina Zara altro non è che il condensato dell'aria cittadina.
Resta di tutto ciò una amara consolazione per chi là è costretto a vivere per gran parte della giornata: alla sera quando quel numeroso gruppo di tapini esce dall'antro dello Smog condensato, si sente rinascere, perchè finalmente respira quell'aria tanta deprecata da zgienisti e cittadini tutti.
Observer
Da tempo immemorabile gli impiegati dell' ATM — al pari dei loro colleghi delle aziende private — percepivano lo stipendio il 27 di ogni mese. 11 1964 ha portato una novità che ha sconvolto la prassi ormai secolare dei « travet » della nostra azienda. Il normale comunicato che riporta l'ordine di pagamento, uscito il giorno 23, sposta la data di pagamento degli stipendiati dal 27 al 29 gennaio.
Alle giustificate rimostranze degli impiegati si rispondeva che tale disposizione era stata presa per permettere di effettuare i pagamenti del personale in tre soli giorni e che la « modifica » era stata segnalata alla C I A. La risposta, anche se dettata da motivi tecnici, non ha soddisfatto gli interessati che si sono visti così repentinamente spostare il giorno di paga.
Alcuni, forse non interessati al provvedimento, ritengono lo spostamento del giorno di paga un fatto marginale e con tale loro posizione dimostrano di non comprendere la importanza di tutta la materia collegata alla retribuzione.
Spostare di un solo giorno la paga a chi, come succede alla maggioranza degli stipendiati e salariati, organizza la sua vita economica distribuendo il salario nei trenta giorni del mese, impegnandosi a pagare quanto già preso o da prendere a date fisse, può provocare noiosi contrattempi paragonabili al ritardato pagamento di un effetto bancario.
Quanto al pagamento delle retribuzioni in tre giorni, crediamo si potesse porre il problema di anticipare e non posticipare i giorni di paga. Se poi, come alcuni potrebbero osservare, si vuole considerare anche 1' interesse bancario d e i due giorni anticipati, bene, allora si cambi il sistema escogitato da quei dirigenti che inventarono le buste paga. Se non è vero ci smentisca la Direzione. Per effettuare il pagamento con le inutili buste paga (inutili anche per la pubblicità che nessuno nota) la Direzione de v e prelevare in banca i soldi un paio di giorni prima per effettuare i conteggi, che prima venivano eseguiti dal cassiere all'atto del pagamento, e imbustare soldi e listino paga.
Nè il sistema delle bus te può essere giustificato d al I a consegna « sul luogo di lavoro » dei soldi agli operai delle officine sia per la limitatezza numerica di questo personale che per i disguidi che esso provoca.
Per queste ragioni di principio (e anche di comode soluzioni tecniche) il personale stipendiato ha accolto con proteste il provvedimento e non si rende conto come da parte della C I A non vi sia stata una presa di posizione e una tempestiva comunicazione agli interessati.
Un gruppo di impiegati
REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE Via Barletta. 11
MILANO
Tel•lone 56.05.18
Spediz. in abb. postale - Gruppo II
Prezzo L. 40
Direttore Responsabile
LUCIANO PELAGOTTI
Trib. Milano - 12-1-1951 n. 2440
Tip. EFFETI Via Barletta, 11 Milano
Cara « Voci », prendo sempre il giornale che leggo con molto interesse ed attraverso il quale seguo costantemente i nostri problemi sindacali. .
Vorrei anch' io chiederti il permesso di parlare di problemi che investono particolarmente la nostra categoria di bigliettari. Dico subito che il Sindacato, impegnato nel lodevole intento di migliorare la posizione dei lavoratori, dovrebbe maggiormente interessarsi dei problemi che sorgono nelle varie categorie e che, come nel caso dei bigliettari, se non affrontati e risolti tempestivamente generano confusione ed in ultima analisi sfiducia nella organizzazione sindacale.
L'argomento del giorno, il proble-
I COSTOSI RISPARMI
E' indecoroso e assurdo vedere quattro autisti anziani o menomati fisicamente bighellonare da mattina a sera nell'officina Zara. E' più di un mese che questo personale viene comandato per nove ore al giorno per... scaldare le sedie del corpo di guardia o di questo o quell'ufficio. La noia di questa inutile e spossante attesa che rende interminabile la giornata, la si può leggere in faccia a questi onesti lavoratori che fino a ieri hanno dato all' ATM quanto era nelle loro possibilità e capacità. Eppure questo episodio non certo edificante che si protrae da oltre un mese è sicuramente teorizzato da qualche burocrate aziendale come un sensibile « risparmio ». Com'è noto esiste una prassi nella nostra A T M che prevede un assegno mensile per quei dirigenti che avendo assegnata, per il lavoro che svolgono, un'automobile la guidano personalmente. Dare 30.000 lire al mese (o più) e risparmiare un autista significa certo realizzare un'economia che non può essere sottovalutata o criticata. Noi stessi concordiamo con tale iniziativa.
" Ove non corcordiamo affatto è che tale innovazione si risolva, come nel presente caso, nell'assegnare i soldi stabiliti al dirigente e poi non interessarsi di recuperare l'autista « risparmiato » assegnandogli un lavoro adatto alle sue capacità e alle sue possibilità.
Se è vero che l'attuale personale costretto a restare inattivo tutto il giorno a Zara non è abile per la linea o per 'svolgere le mansioni di autista di manovra o dei trabatelli, esso potrebbe essere utilizzato in altre mansioni. Se qualora la Direzione ritenesse che non esistono posti adatti (sono 4 e non 400 autisti) si dovrebbe concludere che i calcoli eseguiti dal burocrate aziendale nominato all'inizio anzichè aver portato un utile si sono risolti in un passivo di oltre 120.000 lire mensili.
Ma il discorso è più profondo ed esso intacca i metodi della Direzione Generale e locale che, almeno nel presente caso, ha dimostiato di non tenere in sufficiente conto la personalità e la stessa attività del singolo lavoratore che viene posto in condizioni tanto umilianti da fargli desiderare il pensionamento anticipato ad una forzata quanto inutile inattività.
VINCENZO
ma che alimenta la sfiducia fra i bigliettari è oggi la « Fiduciaria ».
L'accordo s u 11 a « Fiduciaria » è stato concluso dopo una lunga e tormentata trattativa che ha lasciato, a distanza di anni, uno strascico tra i lavoratori che ancora oggi si lamentano per alcune clausole non troppo chiare: quel I e relative ai prelievi ed alla loro frequenza. Ultimamente, con un ordine di servizio, la Direzione ha fissato la frequenza dei prelievi ogni tre o quattro giorni e ciò modifica quanto precedentemente concordato. Con l'aumento del prezzo del biglietto la dotazione fiduciaria è pressochè raddoppiata e, a mio avviso, solo questo fatto pone in discussione tutto l'accordo in quanto:
la quota assegnata di lire 408 mila pone il bigliettario davanti a problemi più seri derivanti sia dal maneggio del denaro che dalla responsabilità della « Fiduciaria »; l'indenizzo ch'esso pèrcepisce non è s t a t o riproporzionato all'aumento della dotazione e dell'incasso.
E' ovvio che assieme a questi problemi fondamentali dovranno esserne affrontati altri quali la possibilità di versare e prelevare i biglietti in qualsiasi deposito; • l'obbligatorietà di versare la moneta spicciola che costringe il bigliettario a trasportarsi chili di sonanti monetine; l'adeguamento d e I compenso per il versamento ai valori attuali della paga oraria.
Tutto ciò esige una revisione dell'accordo, revisione che dovrà essere inserita nel programma rivendicativo del Sindacato ed impostata non appena le condizioni obbiettive lo permetteranno.
Ho avuto modo di leggere uno dei primi numeri del 1964 de la « Notte » e sono rimasto sorpreso nel vedere che questo giornale definisce nella pratica i bigliettari degli sfaccendati che « rubano » il pane all' A T M. Vorrei sia pur brevemente ricordare quali sono le prestazioni oscure che il bigliettario dà oltre l'orario di vettura; prestazioni che il Sindacato dovrebbe far pesare al momento opportuno sul tavolo delle trattative. Stando alle disposizioni dell' ATM il bigliettario deve recarsi in rimessa sette-otto volte al mese per effettuare il prelievo dei biglietti. Tale operazione richiedendo circa due ore di tempo, costringe questi lavoratori a lavorare circa quindici ore al mese oltre i propri turni di lavoro. Quanto al lavoro in vettura, solo una persona che non ha mai svolto tale attività lo può def inire leggero mentre nella realtà è un lavoro di responsabilità che, svolto nella ressa quotidiana della vettura, diviene snervante al pari della guida.
Per le succitate ragioni i bigliettari non si ritengono completamente soddisfatti dell'opera svolta dal Sindacato al quale richiedono non la magica ed immediata soluzione di tutti i loro problemi, ma un costante dibattito teso a chiarire e puntualizzare le deficenze esistenti e a determinare i tempi di attuazione delle rivendicazioni e delle lotte.
Sono convinto che i dirigenti sindacali, siano essi guidatori od autisti, sappiano prendere atto della forte aspirazione dei bigliettari di giungere ad un'equa e definitiva soluzione di questi problemi.
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DA VITTORIA INADEGUATO L'INDENIZZO DOPO L'AUMENTO DELLA FIDUCIARIA VOCI DELL'A.T.M
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GIULIO REALI
VOCI
Compagni sia hen chiaro che questo sangue amaro versato a Reggio Emilia
è sangue di noi tutti.
Sangue del nostro sangue nervi dei nostri nervi come fu quello dei fratelli Cervi.
Lunedi 27 gennaio è proseguito il processo per l'eccidio di Reggio Emilia. La seduta è stata resa drammatica dalle testimonianze dei parenti delle vittime, Per ore si è ascoltata la rievocazione dell'assassinio dei lavoratori colpevoli di aver partecipato ad una manifestazione di piazza
La moglie di Afro Tondelli, una delle vittime, accorsa alla notizia, del marito colpito a morte ricorda le ultime parole del marito « Guarda che non ho fatto proprio niente. Hanno voluto proprio uccidermi ». Così ad uno ad uno i parenti delle vittime sfilano sul banco dei testimoni e ricordano i loro cari e le loro parole suonano come una precisa accusa a quanti hanno contribuito a trasformare quella manifestazione in un eccidio.
Martedi 28 gennaio l'udienza è stata interamente occupata dalla deposizione del Tenente Colonnello dei Carabinieri Gian Maria Giudici che per l'attività svolta in quel periodo
Emergono le gravissime responsabilità della polizia
a Reggio Emilia ebbe un encomio. Dalla sua testimonianza appare chiaro che i fatti di Reggio ebbero inizio quando il Giudici propose, e il commissario Casapina ordinò, di sciogliere con le camionette e gli idranti il corteo di scooteristi che avevano avuto l'ardire di portare cartelli, con scritte contro Tambroni e l'MSI.
La sua deposizione assume aspetti grotteschi quando cerca di giustificare lo stato di estrema tensione esistente fra le forze di polizia (che ha determinato l'inizio della tragedia) ricorrendo a ffantasiose rivelazione degne dei « piani X» di Scelba o della più logora propaganda anti-operaia. Giudici afferma: « Al comizio gli animi erano già abbastanza accesi, perchè sulla piazza erano arrivati numerosi comunisti reduci da Genova ed imbaldanziti per i fatti che si erano svolti in quella città ».
Presidente: « Come lo sapeva? ».
Giudici: « Ho appreso la notizia dai marescialli •dei comuni della provincia che — come di consueto — mi avevano segnalato la partenza di attivisti comunisti per Genova ed il loro rientro».
A questa sconcertante dichiarazione l'avv. Bonazzi si -alza in piedi « Ci dica i nomi di questi comunisti! ».
Giudici (quasi dispiaciuto): « Non li ho. Il cittadino italiano è libero di spostarsi nel territorio della Repubblica ».
Continuando nella sua deposizione
Giudici fa un'importante affermazione circa il metodo con cui sono stati effettuati i fermi:
Giudici: « I dimostranti fuggirono dopo aver lanciato sassi ma noi potemmo arrestarne alcuni al deposito di biciclette ». PresidenteG « Quelli fermati avevano lanciato sassi? ».
Giudici: « Non so dirlo. Se erano lì erano dimostranti ».
1944 - 1964
Ventennale della resistenza
LE MANIFESTAZ10A1 PROGRAMMATE
Anche nella nostra azienda per la quale i lavoratori scrissero una pagina immemorabile nella storia dell'antifascismo, ci si appresta a commemorare degnamente il ventennale della Resistenza.
Il programma delle varie manifestazioni deve ancora essere definitivamente stabilito ma già fin d'ora se ne può annunciare le principali iniziative che nel numero di fine mese verranno meglio precisate.
I tranvieri saranno fra i protagonisti della conferenza stampa che i rappresentanti •della Resistenza terranno il 28 febbraio. In quella occasione verranno rievocati i gloriosi scioperi del marzo 1944 che scossero il già vacillante oppressore fascista. Alla conferenza stampa parteciperà anche la TV che la ritrasmetterà il giorno 2 marzo inserendola nel programma T.V. 7.
Il 7 marzo alle ore 13 si effettuerà un interessante raduno al Teatro Lirico per rievocare gli scioperi del marzo 43 e 44; vi parteciperanno folti delegazioni di tutte le fabbriche milanesi.
Aziendalmente, gli scioperi del marzo e il ventennale della Resistenza verranno ricordati, durante le ore di lavoro, in ogni deposito.
Quattro partigiani deceduti nel 1963
Anche l'anno 1963 si è chiuso con la morte di quattro nostri associati. Il responsabile dei Pensionati dell' A.N.P.I. Combattenti, e la Presidenza, comunicano la grave perdita nelle nostre file.
Essi sono:
A é"..03:g
Un gruppo dei familiari dei caduti costituitisi parte civile durante il processo
LA DEPOSIZIONE DELL'EX SINDACO DI REGGIO
« ...il maggiore Giudici mi disse: «Signor sindaco, ieri sera è finita così, ma la prossima volta non finirà allo stesso modo ». Cesare Campioli, già sindaco di Reggio Emilia, racconta l'episodio con assoluta naturalezza, ma a nessuno sfugge la gravità della frase, pronunciata dal maggiore Giudici il 5 luglio del 1960, il giorno dopo la dimostrazione dinanzi alla sede del-MSI e due giorni prima della strage di Reggio. Non sfugge nemmeno al tenente colonnello Giudici, che quella frase doveva aspettarsela, tanto, che, una volta congedato dal presidente, se ne era rimasto in aula a sentire gli altri testimoni. Così non c'è stato nemmeno bisogno di andarlo a cercare per il confronto.
Presidente: « Ha sentito colonnello? ». Giudici (togliendosi il cappotto prima di salire al pretorio): « Sì, ho sentito ».
Presidente: « Cosa voleva dire con quella frase? ».
Giudici (impacciato): « Quella frase non l'ho detta. Sa, signor presidente, non è piacevole essere presi a sassate. Intendevo dire che ero addolorato perchè i miei carabinieri erano stati colpiti la sera del 4 luglio... Intendevo dire che la prossima volta ci saremmo messi gli elmetti ».
Gli elmetti
Campioli: « L'interpretazione degli elmetti può averla data lei. Al ricevimento per la festa della Guardia di Finanza, come ricorderà, ci siamo trovati col prefetto Caruso e il vice questore Di Vincenzo ».
Giudici (sempre più impacciato): « Ammetto di non aver parlato di elmetti. Intendevo dire che un'altra volta ci saremmo protetti meglio ».
Avv. Ottolenght: « Comunque Campioli conferma di aver sentito Giudici dire: « La prossima volta non finirà così ».
Cainpioli: « A parte le interpretazioni, confermo che quella frase fu profferita dal maggiore Giudici ».
Poi il testimone comincia a narrare dei fatti del 7 luglio. Era tornato da Roma proprio quel mattino in città circolavano voci preoccupanMi, e dalla moglie, aveva sentito circa l'intenzione della polizia di u-
sare la maniera forte in occasione del comizio indetto per Fil 17 dalla
C.d.L. alla Sala Verdi. Campioli si recò, nel pomeriggio, sulla piazza. C'erano circa duemila persone, tranquillamente in attesa annunciò il successo dello sciopero dell'inizio della manifestazione. Passò un'auto della C.d.L. uno speakir antifascista e il prossimo inizio del comizio. Passò il gruppo dei motociclisti con i cartelli inneggiati alla Resistenza e contro il governo Tambroni. I motociclisti si confusero con la folla. Tre o quattro minuti dopo arrivarono le varie camionette, lidrante ed alcuni camion di carabinieri. I carabinieri scesero a terra.
« La forza pubblica — precisa Campioli — era comandata dal commissario Casapina e da un altro commissario in borghese, che però aveva in testa un elmetto. Appena vidi il borghese con lelmetto ebbi la sensazione che stava per succedere qualcosa ».
Presidente: « Ma non tiravano sassi? ».
Campioli: « Arriveremo anche ai sassi. Sino a quel momento la gente era calma. Improvvisamente entrò in funzione lidrante. Anchio sono stato bagnato come un pulcino, e sì che non sono uno che va in giro a far confusione. E- stato un attacco immediato. Cominciarono anche a lanciare candelotti... ».
lancio
Campioli può riprendere il racconto. « Eravamo al lancio dei lacrimogeni. Quando questi furono rilanciati, carabinieri ed agenti cominciarono a sparare in aria. Andai da Casapina, richiamando la sua attenzione sulle conseguenze che poteva avere 1-atteggiamento della polizia in quella situazione. Mi disse che non intendeva tollerare sopraffazioni. Gli dissi che, anche se ormai era partito qualche sasso, non c'era una condizione di pericolo tale da giustificare la sparatoria ».
« Udii sparare anche dalla parte di piazza Cavour. Andai da quella parte. Pensavo di recarmi in perfettura. Mi resi conto di non poter passare e tornai sui miei passi.
Poi andai di nuovo verso piazza
Cavour, per andare a parlare a Cafari che conoscevo. Al porticato San' Rocco trovai una ventina di operai. Mi corsero incontro. Mi dissero: <, Guardi, signor sindaco, cosa sta succedendo! Presidente: « Non c'erano delle barricate? ».
Cainpioli: « Barricate? Io barricate ne ho viste a Parigi, ma a Reggio no. Cosa si considera per barricata? ». « Sentii una raffica — ripren de il sindaco — e vicino a me caddero due o tre persone. Una poi morì ».
Presidente: « In quel momento vide passare camion di carabinieri?».
Campioli: «No. Non li ho visti. Gli uomini di Cafari continuavano a sparare. Riuscii a passare dall'altra parte del porticato S. Rocco. Volevo arrivare in prefettura .Di fronte al Museo mi fermò un sottufficiale dei carabinieri. Gli dissi che ero il sindaco e quello, puntandomi il mitra allo stomaco, mi disse che non gli interessava, che di lì non sarei passato ».
Le responsabilità
Arrivò poi un commissario che fece passare Campioli, che con due assessori si recò dal prefetto. Prefetto di Reggio era allora lo stesso dottor Caruso divenuto ancor più tristemente famoso con la catastrofe del Vaiont. Campioli gli disse della gravità della situazione e quello gli rispose che stavano ora minatizzando. Continuò a smentire che ci fossero morti e feriti persino quando gli arrivò una telefonata dall'allora ministro dell'Interno, Spataro, che gli chiedeva notizie sulla situazione a Reggio. Ad una seconda telefonata da Roma si rese finalmente conto che qualcosa a Reggio era successo e con il sindaco concordò il ritiro della forza pubblica mentre Campioli si sarebbe adoprato per riportare la calma a Reggio Emilia.
Campioli ha concluso la sua drammatica testimonianza — che ha sottolineato a chi vadano attribuire le responsabilità per i fatti di Reggio — ricordando gli incidenti accaduti dinanzi all'ospedale in conseguenza delle drastiche disposizioni impartite agli agenti di servizio.
La Direzione si è già dichiarata d'accordo di far sospendere per mezz'ora il lavoro durante la manifesta_ zione alla quale interverranno i dirigenti dell'ATM e della C.A. ed oratori (interni od esterni) designati dal Comitato Promotore. Oltre alle manifestazioni di deposito si terrà una manifestazione centrale al dep. Baggio e in quella circostanza verrà inaugurata una lapide ai martiri tranvieri della Resistenza.
Il programma elaborato dall'ANPI e dalle altre associazioni partigiane (FVIL e APC) al quale hanno aderito oltre alla Direzione la C.A. e le autorità comunali ed altri enti prevede altre iniziative in fase di elaborazione che permetteranno di rievocare con giusto rilievo sia gli scioperi del marzo che, in generale, la lotta della Resistenza di cui ricorre in questi giorni il ventennale.
Congresso nazionale ANPI
Nei giorni 14-15-16 febbraio si terrà a Roma il Congresso dell' A N P I. Nel prossimo numero pubblicheremo un servizio s u 1 Congresso redatto dal nostro inviato FILIPPO FABBRI.
Partigiano Combattente Camminata Giovanni, abitante nella casa dei tranvieri in via Teodosio 104, impiegato nella rimessa Leoncavallo, confinato e perseguitato politico, rimpatriato dopo l' 8 settembre, dovuto rifugiarsi in Francia per la dura sorveglianza, conosciuta la compagna vedova d e I compagno Bassi caduto nelle brigate Garibaldine in Ispagna, rimpatriato al 25 aprile, sposatosi con la compagna, prese il posto di custode nel casegiato dei tranvieri di Teodosio ripreso il suo posto di lavoro, ma collocato in pensione per inabilità, dalle sofferenze avute per il suo ideale, inchiodato nel suo letto per diversi anni aveva 69 anni.
Mario Folli (Mariolino), abitante in via Altaguardia 14. operaio nell'officina Teodosio, attivista del nostro Cral, lo vedevamo sempre con il distintivo da partigiano all'occhiello, ricordo che nel giorno del 25 aprile si è dato molto da fare nella Brigata 192 Garibaldina, amato e stimato da tutti.
Fumagalli Pietro, abitante in via Mach Mahon 87, da deposito Messina che tutt'ora il figlio manovratore nella medesima rimessa, ed è stato il responsabile dei partigiani nella rimessa, ex Combattente Guerra 1915-18 associato alla Combattente Vittorio Veneto A.T.M. Manzoni Alessandro, abitante in via Vigevano 33 (presso Fiorati). Dal •deposito Ticinese, collocato in pensione ancora giovane per la sua infermità.
Il Consiglio dell' A.N.P.I. e i 1000 associati assieme a tutti i lavoratori dell' A T M, partecipano al dolore dei famigliari degli scomparsi.
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PROCESSO PER I FATTI DI REGGIO EMILIA
Come è stato ampiamente documentato in una precedente serie di di articoli, l'aumento della motorizzazione individuale presenta aspetti sempre più preoccupanti, perchè determina la progressiva paralisi dei servizi pubblici di trasporto in tutte le grandi città.
A Milano il grave problema non è stato finora affrontato con l'impegno e la serietà che esso richiede.
La stampa cittadina di ogni tendenza gli ha dedicato numerosi articoli formulando suggerimenti quasi tutti inattuabili e senza alcun fondamento tecnico, ma da parte delle autorità amministrative poco o nulla è stato fatto per conciliare le esigenze dei trasporti pubblici con quelle della circolazione privata. E' stato redatto — è vero — un « piano di riordino» (studiato da persone estranee all'A.T.M.) fortunatamente accantonato dalla Comissione Consiliare per i Trasporti, che aveva il gravissimo difetto di ignorare le effettive necessità del centro cittadino nel quale converge tuttora un'imponente massa di lavoratori che dev'essere trasportata esclusivamente con mezzi di grande capacità, frequenti e veloci. 1 provvedimenti viabilistici finora attuati hanno dato risultati trascurabili, perchè il loro fine ultime è sopratutto quello di ridurre, se non eliminare in futuro, la circolazione privata nelle zone maggiormente congestionate, cosa questa che non si può assolutamente imporre se non si predispongono adeguate e sufficienti aree di parcheggio in corrispondenza dei più importanti nodi della rete dei trasporti pubblici o lungo le direttrici di traffico percorse da linee autofilotranviarie o metropolitane. Soltanto a queste condizioni la « politica di soraggiamento » intrappresa dal Comune di Milano in collaborazione con l'A.T.M. potra essere veramente efficace e potrà portare alla quasi totale scomparsa del traffico privato dal centro cittadino. Ma altra condizione indispensabile per la completa attuazione di tale politica, è l'efficienza dei servizi autofilotranviari che devono sviluppare una velocità commerciale elevata, con una frequenza molto ravvicinata per poter assicurare comunicazioni celeri in qualsiasi ora del giorno.
Gli Stati Uniti d'America, che hanno conosiuto prima di noi gli inconvenienti del « boom » automobilistico, seppero attuare in tempo utile, in molte città, con pieno successo, la « politica di scoraggiamento », perchè non sottovalutarono mai l'importanza sociale dei trasporti collettivi, ma ne facilitarono la circolazione, limitando il traffico privato al minimo indispensabile, grazie al noto sistema « park and ride » che consente agli automobilisti di lasciare la propria vettura in corrispondenza delle fermate dei mezzi pubblici, proseguendo, in città, con i mezzi stessi. Recentissimi esempi si possono trovare a Cleveland, a Boston presso le fermate di una linea tranviaria celere da poco costruita e a Fort Worth (Texas) dove è stata aperta al pubblico, nel febbraio 1963, una modernissima tranvia collegante un quartiere di uffici e di grandi magazzini con le vaste aree di parcheggio poste alla periferia della cittadina.
Da quanto precise è facilmente intuibile che, sia pure con le limitazioni al traffico in programma, in un futuro molto prossimo la circo'azione privata non potrà. più coesistere con quella dei mezzi in servizio pubblico e che si presenta fin d'ora in tutta la sua urgenza la necessità di separare nettamente i due tipi di traffico, riservando ai trasporti collettivi sedi speciali indipendenti. Tale separazione si può ottenere soltanto con le « metropoli-
Un grave problema che si può risolvere
IL TRASPORTO DI MASSA PUÒ ESSERE AFFIDATO SOLTANTO AI MEZZI DI GRANDE CAPACITÀ IN GRADO DI VIAGGIARE IN APPOSITE SEDI RISERVATE
tane » e con le « sottovie ». La metropolitana rappresenta quanto di meglio si possa realizzare, ma se può esere estremamente efficace a Londra, a Tokyo o a Parigi, città molto estese, non è altrettanto conveniente a Milano prima di tutto perchè il costo di costruzione è elevato e — per una deplorevole carenza della legislazione vigente in bateria di trasporti urbani — dovrebbe essere interamente accollato all'amministrazione municipale e, in secondo luogo, perchè se è piena-
BELGIO
mente giustificata per itinerari a notevole volume di traffico, quali il tronco Centro-Sesto. S. Giovanni della linea 1 e la linea 2 interstazionale, allacciata con le « linee dell'Adda », sarebbe utile, ma non indispensabile sugli altri itinerari in progetto. Una ferrovia metropolitana non può ovviamente assicurare collegamenti capillari, essendo la sua funzione limitata ai percorsi a grande traffico ed impone il mantenimento di una rete autofilotranviaria in su-
perficie nelle zone di periferia e nei rioni non direttamente raggiunti.
La rete dei trasporti pubblici milanesi presentava il notevole vantaggio — giustamente apprezzato dai più quotati tecnici dei trasporti — di assicurare, senza trasbordi, collegamenti diretti centro-periferia che, salvo per poche zone privilegiate, una metropolitana non potrebbe assolutamente effettuate. Nell'interesse dei milanesi sarebbe cosa assai utile il mantenimento dell'attuale rete, oggi possibile mediante le « sottovie » o le « semi-metro ». L'evolzione della tecnica dei trasporti urbani negli ultimi anni mira ad attenere, con una spesa di costruzione relativamente modesta, le sedi speciali che permettono la separazione del traffico privato da quello dei mezzi collettivi, ricavate sotto la platea stradale mediante apposite gallerie. Le « sottovie » interessano soltanto le zone della città maggiorluppare la massima velocità tomai veicoli che le percorrono, di svimente congestionate e consentono merciale in tutta sicurezza. Le « sottovie » sono, in pratica, tranvie trasferite sotto terra, mentre le « semi-metro » sono tranvie celeri con caratteristiche metropolitane per quanto riguarda principalmente gli apparati di segnalamento, data l'elevata velocità che i veicoli tranviari di tipo moderno possono sviluppare e con incroci a diverso livello.
liticanti, come purtroppo succede da noi!) ha dato l'avvio alla realizzazione di una rete sottoviaria. Altrettanto dicasi per più di una ventina di città europee nelle quali è in avanzata costruzione un sistema di sottovie od è incorso di stesura il progetto di realizzazione.
Le limitate dimensioni delle gallerie, l'assenza o quasi di costosi apparati di segnalamento, la possibilità di impiego dei mezzi a guida vincolata già in dotazione all'azienda esercente i traspotri pubblici sono i principali vantaggi del trasferimento in sotterraneao col quale è possibile ottenere la frequenza massima ed una velocità commerciale elevata, con una spesa d'esercizio ridotta, rispetto a quella prevista per una vera e propria ferrovia metropolitana.
Che sia inifne vonvenienet impiegare i tram nelle sottovie è evidente: si tratta di veicoli a guida vincolata ed a funzionamento elettrico che presentano inconvenienti d'esercizio del tutto trascurabili. Al contrario i mezzi a « guida libera » (autobus e filobus) richiedono gallerie di maggiore ampiezza (e quindi di maggior costo) per evitare collisioni e, nel caso dell'impiego di autobus, costosissimi impianti di ventilazio ne per l'eliminazione dei gas di scarico.
Esempio di sottovia tranviaria in esercizio a Bruxelles-Midi in Belgio: quattro file di binari permettono la convergenza di più lnee; le precedenze sono regolate mediante apposita segnaletica orizzontale.
Con le « sottovie » i mezzi in servizio pubblico non sono ostacolati dal traffico veicolare nemmeno quando, ritornati in superficie, proseguono, in peirferia, il loro percorso su sedi riservate lungo le ampie strade che si irradiano dal nucleo centrale.
Per alleggerire il traffico stradale ATTUARE LE VIE DELL'ACQUA
Certamente non si può pensare che la fitta nebbia della Val Padana rechi così tanto disagio alla vita pubblica delle città di un'intera regione; miliardi di danni reca invece tutto questo, basta pensare che le strade e i mezzi di trasporto rimangono bloccati per intere settimane, gli aeroporti chiusi, traffico stradale quasi completamente paralizzato, migliaia di automezzi danneggiati in scontri e tamponamenti a catena, traffico ferroviario innotevole ritardo, chiuso il traffico cittadino.
Tutto ciò potrebbe essere eliminato dando vita al famoso progetto delle vie dell'acqua che prevede la navigazione di 1200 Km. di canali, che da tempo è oggetto di accurati studi, già approvati dal competente Ministero. Da anni nella grande metropoli inglese, Londra, il traffico pubblico e privato, specie quando lo smog bloca ogni via di comunicazione, viene effettuato regolarmente per mezzo di natanti un servizio sul tratto da Londra Hompeaurt.
I vantaggi per il paese di disporre di una rete di canali navigabili non sarebbe naturalmente limitato a superare le avversità di; una determinata stagione ma contribuirebbe ad alleggerire il traffico stradale che si presenta particolarmente intenso nelle strade adiacenti alle città. Un natante di 1350 tn. può trasportare un carico pari a cento autocarri, una flotta di natanti distribuita sui vari canali in progetto alleggerirebbe il traffico oltre a diminuire notevolmente il prezzo rispetto ai trasporti stradali e ferroviari.
I progetti dei canali della Valle Padana tengono conto dei maggiori centri industriali presso i quali sono previsti porti di imbarco e sbarco; i canali in programma sono: TicinoTorino, Ticino-Mincio, Ticino-Geno-
va e Ticino-Savona, Milano-Crernona-Po, Mincio-Venezia, Mincio-Porta Levant ce Ferrara-Porta Garibaldi.
In una relazione tenuta dall'ing. Luigi Nale (vice sindaco di Sesto) il canale Ticino-nord Milano-Mincio, qualificato dal ministero dei lavori pubblico come canale di 2.o categoria, si legge che esso è idoneo per un naviglio di 1350 tn. Secondo la fase esecutiva del progetto il canale sarà dotato •di 4 elevatori che permetteranno di attraversare i fiumi Adda, Oglio, e Mella; e anche di gallerie per il tratto Sesto S. Giovanni-Cinisello Blasamo e per il collegamento con i laghi.
L'attuazione dell'Ente Regione darà un contributo determinante alla soluzione di questo problema che non si può risolvere localmente o settorialmente; questa navigazione interna fa parte del generale problema dei trasporti che va risolto secondo un piano molto più vasto e direi nazionale.
L'attuazione del progetto delle vie dell'acqua è dunque un'opera d'importanza nazionale in quanto renderà possibile il collegamento del mare Ligure con il mare Adriatico a mezzo canali navigabili aventi diramazioni che giungono in tutti i grossi centri industriali dell'Italia settentrionale ed offrendo la possibilità di avere una vasta rete di trasporto sicuro ed a buon prezzo che diminuirà l'attuale intenso e caotico traffico stradale e ferroviario.
E' in questo quadro che va posto il progetto delle vie dell'acqua cioè fra le iniziative e i progetti tendenti a risolvere e superare i gravi problemi del traffico che minacciano di divenire, spece nelle vicinanze dei grossi centri industriali, uno dei più gravi ostacoli al progredire del nostro paese.
Carlo Dameno
Che la formula delle « sottovie » o delle « semi-metro » sia efficace è dimostrato dal fatto che una città come Francoforte sul Meno In Germania, che già aveva in progetto la costruzione di una metropolitana, (topo approfonditi studi condotti da tecnici di chiara fama (e non da po-
Qualche anno fa, alla Fiera Campionaria, fu presentato allo « stand » dell'A.T.M. un interessantissimo progetto di sottovie studiato dall'ing. Maestrelli, che, se realizzato, avrebbe senza dubbio salvato il centro cittadino dalla congestione del traffico: non sarebbe buona cosa riportare alla luce tale progetto. che certamente riposa nel fondo di qualche cassetto, rivederlo, se occorre e realizzarlo? I milanesi, che sono sempre stati orgogliosi dei loro trasporti pubblici sapranno apprezzare sicuramente la rete sottoviaria che se potrà essere realizzata, porrà la loro città all'avanguardia nella moderna tecnica dei trasporti. « all electric »
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Oét VOCI DELL' A.T.M.
LA SOTTOVIA BRUXELLES - MIDI
HANNOVER Le sottovie in costruzione
HANNOVER - la rete tranviaria nel centro cittadino con le sottovie in costruzione.
or TEMPO LIBERO *>.-
L'ITALTURIST HA PRESENTATO IL PROGRAMMA
GITE 1964 tempo libero non è la fine del lavoro; è il lavoro che è la fine del tempo libero
(Aristotele, etica nicomachea)
In Francia lo chiamano loisir, in Inghilterra leisure, negli Stati Uni ti non-working time o free time, in Germania Musse o Freizeit. I greci antichi la definivano scholé. Noi, in Italia lo chiamiamo tempo libero e time l'altra, ormai classica, time for quando uniscono alla locuzione free living: di « tempo libero, tempo per vivere », quindi che è in fondo di chiara derivazione aristotelica. Solo lo invochiamo tutto il santo giorno. « Non ho mai un pò di tempo libero », diciamo, e a questa formula diamo lo stesso significato che gli attribuiscono studiosi e sociologi i filosofi greci, con la loro costante attenzione al significato del concetto di « deficità », potevano porre per primi, in termini ancor oggi moderni, il problema del « tempo libero ». La parola greca per indicare il tempo libero è significativa in proposito e sconvolge il rapporto che ci è famigliare tra il termine e il senso che ad esso si attribuisce correntemente. Sholé — traduce il dizionario — significa tempo libero, riposo, ozio, mancanza di lavoro, indugio, occupazione delle ore libere dal lavoro e dagli affari, studio, conversazione, e finisce per significare « il luogo dove si utilizza questo tempo libero », la scholé appunto, la scuola, oggi intesa soltanto come luogo in cui il tempo libero viene utilizzato tichità, invece, il significato della
per insegnare e apprendere Nell'aliparola scholé e del verbo sholazo era Più generale, tanto che spesso il derivato scholastés veniva usato per indicare il fanullone e l'altro derivato scholastikós, da cui il nostro aggett, tivo « scolastico »,valeva per ozioso, r,. disoccupato. Che poi libero greco (libero cioè dal lavoro salariato), in una società nella quale il lavoro era compiuto soltanto dagli schiavi, dedicasse gran parte di questo tempo i libero alla conversazione, alla discussione e quindi alle riunioni, alle conferenze, alla vita politica e agli studi, non toglie verbo écho, cioè dal verbo avere, da cui avere il tempo, possedere il tempo, scholazein. Aristotele rifletté a lungo sul significato della scholé e lo fissò nel contrasto lavoro-tempo libero. Oggi può sembrare ancora un'eresia, ma già attorno al 35 a. C. Aristotele dichiarava che il tempo libero, la scholé, non è il riposo, nè la fine del, lavro; è invec e il lavoro ascholia, che è la fine del tempo libero. Lavorare è « non avere », non avere tempo, non avere se stessi, non avere felicità. « Sono eleggibili per se stesse — diceva il filosof o di Stargira — quelle attività dalle quali non ci si attende altro all'infuori dell'attività stessa ». La filosofia greca considerava l'uomo, insomma, sopratutto nelle sue ore libere.
L'economia politica moderna, invece, faceva rilevare Karl Marx duemila anni dopo, non considera il lavoratore « come uomo, nel tempo in cui non lavora, ma lascia questa considerazione alla giustizia criminale, ai medici, alla religione, alle tabelle statistiche, alla politica, alla polizia e agli sbirri dell'accattonaggio ». Mentre ai tempi di Aristotele, il contrasto tra lavoro e tempo libedivisione della società tra uomini
COMU DAL CI RICRE
liberi e schiavi, oggi questo contrasto riguarda tutti gli uomini. Tuttaro era in fondo identificabile con la via,, il riconoscimento aristotelico che la qualità fondamentale dell'uomo, la sua umanità, il suo bene con sistono nell'inalienabilità del suo tempo è un'intuizione profonda che ancor oggi è alla base della più avvanzata scienza dell'uomo. « Il bene è qualcosa di individuale e di inalienabile — sosteneva Aristotele — e la ricchezza non è il bene che ricerchiamo: essa è infatti solo in vista del guadagno ed è un mezzo per qualcosa d'altro ». Già in queste affermazione è implicita una polemica contro certe degenerazioni della società. « Al giorno d'oggi — diceva Aristotele, e quel giorno d'oggi è ancora così simile al nostro giorno d'oggi, — i più si occupano, per esempio, della musica soltanto per il piacere che ne traggono, ma gli antichi ne facevano una componente dell'educazione, perchè la nostra stessa esige che noi sappiamo non oslo agire bene, ma anche oziare bene. Perchè l'ozio è il principio di tutto, è preferibile al lavoro e al suo scopo ».
B. Colomonico
Continua al prossimo numero
Ecco i vincitori
sei pregni annuali COLLEMBERG
Il 14 gennaio 1964 alle ore 21, presso la sede del C.R.A.T.M. alla presenza di tutti i responsabili di deposito, si sono estratti a sorte i premi che la Ditta Collenberg mette in palio tutti gli anni a favore dei tortunati dipendenti che hanno fatto acquisti presso la citata ditta nell'anno 1963.
Nomi dei vincitori:
premio - Orologio uomo ZENITH oro 18. K. incabloc: PERIN 2
Giancarlo Dep. Leoncavallo
premio Orologio uomo UNIVER-
SAL oro 18 K. automatico: MA-
RASCHI 7 Carlo, Dep. Palmanova
premio - Orologio donna SIVOS
oro 18 K. modello fantasia: MO-
NETA 10 Osvaldo Dep. Molise
premio - Bracciale per donna ore
18 K.: PIRAS 1 Antonio Dep.
Leoncavallo
premio - Spilla per donna 18 K.
tipo egiziano: BAESSO 1 Giuseppe Dep. Corsico
premio- - Orologio- uomo_ BER
THOUD acciaio incabloc: TRO-
PEANO 1 Anieirgo Dep. Salmini
In progetto il viaggio a Tokio per l'Olimpiade
Lunedì 27 gennaio nel corso di un cocktail tenuto all'albergo Cavalieri, 1 agenzia « ITALTURIST » ha annunciato l'interessante programma per il 1964 che prevede l'istituzione di un viaggio mensile nell'URSS, di uno settimanale a Mosca o a Leningrado. Di particolare rilievo è l'iniziativa presa in occasione della prossime Olimpiadi di Tokio che per la prima volta offrono la possibilità di un favoloso viaggio attraverso l'Europa, la Siberia e i mari del Giappone.
Le iniziative prese dall'ITALTU RIST offrono ai cittadini la possibilità di dare alle loro vacanze nuovi confini culturali e turistici.
I prezzi richiesti per i viaggi or ganizzati nelle nazioni occidente I come in quelle dell'est europeo, FC no prezzi accessibili anche per i la voratori, come avremo modo di an nunciare più estesamente nei pros simi numeri.
Al cocktail hanno partecipato par lamentari, amministratori cittadin; direttori di circoli aziendali, gior nali di fabbrica, dirigenti di linee aree ecc. L'agenzia cittadina dell'« Italturist » alla quale i lavoratori possono rivolgersi per le informazioni dettagliate sulle gite, ha sede in Va Baracchini n.o 10.
A denti stretti...
Tra tifosi: Ma lo sai che sei veramente un milanista « sferico »? Che vorrebbe dire? Che da qualsiasi punto ti consideri non cambi faccia proprio come una sfera.
Botta e risposta
Cosa ne pensi dei nuovi autobus a due piani? Ottimi per intervistare le impiegate dei primi piani dei grattacieli tutto vetro.
Indetto dall' ENA L
COMUNICATO
AL PERSONALE N. 1
Oggetto: Sconti e facilitazioni.
La 6 GIORNI CICLISTICA - Palazzo dello Sport 15-21 febbraio 1964.
A seguito accordi intervenuti tra la S.I.S. e questo C.R.-A.T.M. sono state ottenute le seguenti particolari facilitazioni per i dipendenti dell' A T M : per tutti i pomeriggi:
interno pista L. 1.500 (anzichè lire 2.500);
tribuna A L. 400 (anzichè L. 600);
tribuna B L. 200 (anzichè L. 400); per le sere dei giorni 16-17-18 feb.: interno pista A L. 3.000 (anzichè L. 5.000); interno pistaB L. 2.000 (anzichè ._.i 3
tribuna B L. 500 ( anzichè L 800).
tribuna A L. 700 ( anzichè L. 1.000) ;
Per ottenere le riduzioni richiedere il buono speciale in distribuzione ai nostri incaricati di Deposito o presso la Segreteria del Circolo Ricreativo A T M - (Porta Romana).
TEATRO LIRICO
Per la Rivista : « TERESA E MABILIA SHOW IN FAMIGLIA » della Compagnia dialettale Legnanese, sono concesse le consuete riduzioni del 30 per cento solo sul prezzo delle poltrone di platea e poltrone di balconata. Le riduzioni sono concesse dal MARTEDI' al VENERDI'.
Per usufruire dello sconto basterà presentare alla biglietteria i nostri buoni riduzioni in possesso dei Responsabili di Deposito o alla Segreteria del C.R.-A.T.M. CINEMA SMERALDO Solo il venerdì sconto del 30 per cento.
TEATRO NUOVO Dal lunedì al venerdì solo poltrone L. 2 700 + 175 per prenotazione.
TEATRO ODEON Dal lunedì al venerdì sconto del 50 per cento sulle poltrone.
TEATRO MANZONI Tutti i giorni escluso i festivi al prezzo ridotto di L. 1.060 sul posto poltrona.
TEATRO GEROLAMO Dal lunedì al venerdì L. 1.580 (anzichè L. 2.600) posto platea.
Concorso a premi su "tempo libero„ riservato ai laureati
CONCORSO « TEMPO LIBERO »: La Presidenza Nazionale dell'E N A L ha bandito un concorso annuale per le migliori tesi di laurea aventi a soggetto il « tempo libero ».
Vi possono partecipare tutti coloro che alla data del 1° gennaio 1960 hanno conseguito la laurea in una Università o in un Istituto di studi superiori (compresi i diplomandi delle scuole di assistenza sociale), presentando e discutendo una tesi sul « tempo libero » considerato sotto l'aspetto etico, sociale, economico, in rapporto ai problemi che, sul piano scentifico e pratico, si pongono per assicurare il migliore sviluppo della personalità umana dei lavoratori. I concorrenti dovranno far pervenire — entro il 31 dicembre di ogni anno — una domanda alla Pre-
sidenza Nazionale ENAL unitamente a n. 3 esemplari della tesi di laurea, corredati da un attestato della Segreteria dell'Università o Istituto Superiore, da cui risulti che il concorrente si è laureato o diplomato discutendo la tesi con la quale prende parte al concorso.
Le tre tesi ritenute migliori dalla Commissione avranno assegnati rispettivamente premi. per L. 150.000 - 100.000 - 50.000.
La Commissione stessa — nominata dalla Presidenza Nazionale dell' ENAL — esprimerà il suo giudizio entro il 31 maggio di ogni anno. Per la partecipazione al concorso, basterà essere in possesso della tessera ENAL — rivolgendosi diretta: mente alla Segreteria dell' ENAL — Provinc. in Via Ugo Foscolo, 3 - Milano - Tel. 861.251.
Milano, 4 febbraio 1964 COMUNICATO AL PERSONALE N. 2 Ogetto : Concorsi e varie. La Società Umanitaria-Sez. Cinematografica, nel quadro delle attività di cultura popolare che sono sua tipica funzione, ha istituito di recente una apposita sua sezione Cinematografica, c o n la quale si propone di presentare film selezionati per qualità tecniche e per impegno sociale e di facilitare la partecipazione dei lavoratori alle discussioni sulla produzione cinematografica corrente.
I Soci della Sezione Cinematografica avranno •i seguenti diritti: assistere gratuitamente alle proiezioni programmate; partecipare ai dibattiti generali in gruppi ristretti; frequentare la biblioteca specializzata negli orari adatti ad ogn'uno ; fruire delle ulteriori agevolazioni, e cioè : frequentare la MENSA - assistere a •spettacoli teatrali e musicali - assistere a proiezioni di film a 16 mm.
La quota di associazione per la stagione 1963-64 è di L. 1.200. Richiedere al Circolo Ricreativo A T M il modulo d'iscrizione e programmi.
Programma della Stagione 1963-64
Serata inaugurale : presentazione dell'iniziativa e proiezione del film:
Orizzonti di gloria, di Stanley Kubrick
Impostazione del lavoro di gruppo e discussione.
I cicli delle serate successive saranno:
Aspetti del lavoro
L'isola nuda, di Kaneto Shindo
Banditi a Orgosolo, di Vittorio De Seta
Il sale della terra, di Herbert Biberman
Pelle viva, di Giuseppe Fina
La nostra società
Odissea nuda, di Franco Rossi
Una vita difficile, di Dino Risi
E l'uomo creò Satana, di Stanley Kramer
Responsabilità dell'individuo
Un condannato a morte è fuggito, di Robert Bresson
Un uomo da bruciare, di V. Orsini e P.V. Taviani
La parola ai giurati, di Sidney Lumet Rapporti tra uomo e donna Sabato sera domenica mattina, di Karel Reisz
L'ape regina, di Marco Ferreri
L'avventura, di Michelangelo Antonioni
Poichè dopo ciascuna proiezione gli spettatori discuteranno il film in programma, i singoli soci della Sezione Cinematografica della Società Umanitaria saranno assegnati ad un gruppo ristretto di cui faranno parte per tutta la stagione; le discussioni avverranno nei gruppi e saranno dirette da collaboratori appositamente preparati.
Le adesioni alla Sezione Cinematografica si fanno anche presso il Circolo Ricreativo A T M.
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NICATI RCOLO ATIVO
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R1NO DE MICHELI istruttore della società Olimpia
Nel massimo torneo il Bologna è tornato tra le grandi con buone prospettive
I giovani hanno bisogno di movimento, di sport, nelle case e nelle città moderne non si ha nè spazio n& ambiente, sta a coloro che si interessano dei problemi della gioventù organizzare le cose in questo senso.
Si prenda per esempio il fattore piscine, in una metropoli come Milano, ci sono 2 piscine coperte, dimodochè ai ragazzi che amerebbero nuotare, si pone il problema nella sovrappopolazione • delle vasche, per cui uno preferisce fare un bagno a casa propria.
Sarebbe logico aprire nuove piscine, nuovi campi sportivi e da tennis, si verrebbero inoltre a saanre i prez zi esuberanti, per non dire proibiti dei biglietti di entrata, che solo pc chi possono permettersi di pagare.
Come si può vedere da questa breve panoramica, il mezzo per organizzare il tempo dei giovani ci sarebbe, il materiale anche, mania solo la buona volontà, e un certo contributo finanziario.
E' ingiusto dire che i giovani non si possono interessare a problemi seri, non è vero che sono indolenti di fronte ad ogni iniziativa, è soltanto che non si da loro la possibilità per esplicare le loro facoltà.
La carica di entusiasmo che mettono in ogni loro azione, basterebbe per assicurare il successo di ogni tentativo di organizzazione, anche iniziale, e minimo.
E' implicite che nella nostra azienda il tempo libero, in particolare modo dei giovani, dovrebbe essere organizzato dal Circolo Ricreativo che è l'unico ente che in campo aziendale ha questa possibilità.
La scuola ai nostri tempi occupa la massima parte del tempo dei giovani, e con le lezioni in sede e con i compiti a casa.
E durante le ore che restano libere, sarebbe opportuno organizza re il tempo dei giovani, sviluppando le loro capacità in ogni campo, sia culturale che sportivo.
Nella maggior parte dei casi si pensa che la scuola basti a organizzare il tempo dei giovani, questo è un errore fondamentale, è giusto che i ragozzi si occupino della scuola, ma è logico che ad un certo punto vogliono evadere dall'ambiente scolastico per trovarsi in altre compagnie.
Del resto non è tutto vero che i giovani cerchino soltanto passatempi frivoli, qualunque iniziativa anche seria, se presentata loro sotto una veste di libera partecipazione, verrà certo accettata con gioia.
Si ha una dimostrazione di questo, nel fatto che i nostri musei e le biblioteche sono frequentate in gran parte da giovani.
Vivendo fra i ragazzi si scopre che la loro cultura è molto più ampia di quanto si potrebbe immaginare, sia nel campo della musica, che in quello dell'arte e delle scienze.
L'immagine mitica della gioventù che impazzisce per i cantanti di grido, è puramente fantastica, i giovani amano tanto la musica moderna quanto Bach e Shopen.
Organizzare il tempo libero dei ragazzi non è poi tanto difficile, la loro mente è aperta ad ogni problema, sta a coloro che li educano presentare loro queste nuove visioni della vita che li circonda.
Concerti, qualche conferenza, films e visite ai musei, sarebbero graditissimi ai ragazzi moderni.
Con questo non si creda che il campo culturale sia l'unico accettato della gioventù, è indubbio che gare sportive riunioni musicali e qualche festa, sarebbero accolti in maniera trionfale.
Dopo la parentesi negativa del Milan a Madrid, con strascico polemico e funerario inutile, il campionato ha ripreso il suo cammino. Il Bologna aveva in casa il coriaceo
Torino, una squadra abbastanza forte e ben dotata, ma per i felsinei ricchi di esperienza; completa il cast dei difensori il veneto Janich
sicuro: Capra e Pavinato terzino 11 Bologna ha tutte le carte in regola per vincere lo scudetto: Difesa solida con l'estremo difensore il non di classe eccelsa ma sicuri e mantovano Negri veramente bravo vinto con un punteggio che non lascia dubbi (4-1) stata quasi un allenamento hanno coordinato tutto il reparto. I due mediani sono Fogli e Humburus; mentre il primo pur rimanendo sulla difesa crea e appoggia l'attacco con lanci sagaci, il secondo è un ottimo interditore, e quando può sa anche puntare a rete.
L'attacco si può dire che resta il più perfetto reparto della squadra ed è anche il migliore di tutto il calcio italiano.
Manovrato da Bulgarelli e Haller due mezze ali veramente in gambissima ha le sue punte in Nielsen Pascutti che sanno andare a rete con una facilità irisoria; pure Bulgarelli e Haller hanno il tiro facile e hanno segnato diversi goals.
Va notato ner inciso l'interscambiabilità tra i mediani e le mezzali, e il gioco delle ali che sanno; (quando abbisogna) dare una mano alla difesa. Insomma un Bologna ben coperto e dal gioco elastico molto redditizio.
Ciò lo conferma il quoziente reti — ha subito 11 reti — e ne ha segnato 36. Va quindi elogiato il Dott. Bernardini che da parecchi anni lavora con serietà per il successo dei felsinei, ha saputo (a malincuore) abbandonare il bel gioco che era poco redditizio, per un gioco più costruttivo e nello stesso tempo anche produttivo.
Bisogna dare atto anche della educazione dello sportivo bolognese che saputo attendere con pazienza, e lasciato lavorare in tutta tranquillità il suo tecnico. Quindi sarebbe ben meritato questo scudetto Al Bologna, meritato dai suoi giocatori, dal suo allenatore, e dai suoi bravi ttifosi, ed infine dal suo vecchio Presidente Dall'Ara che ha sempre saputo eliminare il malcostume e il divismo dalla sua società, con una politica economica molto stretta.
Giorgio F.
CICLISMO
LA TERZA MAGLIA
DI LONGO
Renato Longo sul tracciato della Lavaria (Varese) ha conquistato la sua terza maglia tricolore. La sua vittoria è stata schiacciante; solo Severini è riuscito a contenere il distacco in un limite alquanto ristretto (3 minuti) dopo di lui distacchi paurosi dai sei minuti sino al quarto d'ora. La forma dell'ex fornarino è smagliante e pensiamo che salvo infortuni ed imprevisti poti ebbe assicurarsi anche il titolo dell'aride Subito dopo la gara e Stata formata la squadra per i campionati del mondo. Fra i componenti fanno spicco i nomi di Severini e di Martin due uomini abbastanza esperti e muniti di buona volontà, saranno di ottimo aiuto per Longo.
Giorgio F.
De Micheli Rino ex pugile dilettante, attualmente occupato come tornitore presso l'officina Zara, dopo il lavoro dedica parte del suo Tempo Libero all'insegnamento e preparazione dei pugili della palestra Olimpica.
Di questo nostro collega che cominciò a praticare la box all'età di 14 anni, ottenendo risultati ottimi, in considerazione del valore dei suoi avversari, diremo che, con i mezzi fisici eccezionali di cui era dotato, con un po' più di fortuna e con maggior Spirito di sacrificio da parte sua, avrebbe senz'altro ottenuto risultati notevolmente superiori a quelli raggiunti, sia in campo nazionale che in quello internazionale.
Diciamo questo per averlo seguito durante il caso della sua brillante carriera dilettantistica prima, e come istruttore poi.
All'inizio i suoi maestri sono stati, alternativamente: Caneva, Giundani, Linz, Zanati (padre dell'attuale arbitro) e Gigi de Laurentis.
Siamo nel 1936. A 15 anni prende la via della palestra e fa la sua esperienza agonistica, battendosi sui vari ring rionali di Milano
Il ragazzo va bene e vince facilmente i primi cinque incontri. Dimostra di posedere una notevole potenza e di saper tirar fuori il « colpo » della «Domenica» al momento opportuno che esplode come una bomba quando arriva a segno. Perse il sesto match per aver sottovalutato l'avversario. La lezione tuttavia gli è servita.
Nell'incontro di rivincita ottiene una clamorosa vittoria per K.O. alla 2.a rip.
Intanto, nella palestra di Via Ceresio, sua abituale sede d'allenamento ha modo d'allenarsi con uomini di valore come: Sperldi, Turiello, Anacleto Locatelli, Dejana, Casadei, Zudas e altri ancora.
Sono i nomi delta « elité » pugilistica del' momento. Ed è appunto con questi pugili che il giovane peso leggero matura pugilisticamente, imparando il mestiere.
Dal 1936 al 1940 è, per De Micheli, una continua ascesa tra i pesi •leggeri e passa di vittoria in vittoria sino a vincere, nel 1938, i campionati Regionali Piemontesi.
Subito dopo, ad Ancona, prende parte ai campionati Italiani assoluti per dilettanti e sarà solo in virtù di un imprevisto incidente, accaduto durante l'incontro di semifinali (frattura alla mano destra) che De Micheli non avrà il titolo di Campione d'Italia. Dunque, solo un'incidente fortuito ha sconvolto le previsioni del pronostico che lo dava tra i favoriti al Titolo Italiano.
In seguito a questo, incidente, dovrà disertare il ring, per oltre quattro mesi.
Dopo un breve periodo d'assestamento, ràggiunta la forma fisica più idonea, nel 1939 partecipa ai Campionati Regionali Lombardi e li vince in bellezza. Poco dopo vincerà anche il torneo per le cinture di Milano.
Intanto è scoppiata la guerra. Il servizio militare gli impedisce di allenarsi regolarmente e, pur ottenendo buoni risultati anche in tale periodo, l'attività agonistica è discontinua.
Dopo la parentesi trascorsa sul fronte Russo, rientrato in Italia pren-
RINO DE MICHEL! e RAY FREDY prima dell'incontro disputato in Germania a Friederikschaffen il 1°
gennaio 1954 e vinto da De Micheli per KO al 1° raund de parte ai campionati Nazionali Mi- litari.
In seguito alle vicende belliche, dopo l'otto settembre 1943, entra a far parte delle formazioni, partigia• ne della « Val Granda ». Riprenderà fegolarmente l'attività sul finire del 1945 per la squadra della « Boglio-Sempione , ma, purtroppo, con risultati negativi.
Solo ai primi del 1946, guidato dall'esperienza di « Gigi » De Laurentis e sostenuto dalla simpatia dei suoi tifosi, rinsaldatosi nel fisico e nel morale, riesce fra i migliori 1.a serie d'Italia dei pesi leggeri.
La Boglio viene sovente richiesta all'estero per disputare incontri a squadre e, nei numerosi incontri disputati oltre confine, vale a dire: in Jugoslavia, Svizzera, Germania e Francia, ove ebbe occasione di battersi con diversi campioni Nazionali e d'Europa.
Fu appunto durante una tourné in Francia con la Boglio-Sempione che ebbe occasione di battersi con l'Olimpionico Teh Wille col quale perse in virtù del verdetto casalingo„ peraltro clamorosamente disapprovato dal pubblico presente.
In Italia, quando già lavorava all'ATM, pareggia largamente, in Genova, contro la stella nascente del momento, vale a dire Bolognesi. Camp Europeo della categoria pesi leggeri.
In seguito, con alterni ma lusinghieri risultati, si è duramente battuto con i migliori prima serie Italiani, vale a dire con: Wuilliam Poli, Duilio Loi (dilet.) Garbelli, Visentin, Aldo Locatelli, Facchi ecc. Tanto per citare i più noti.
Il periodo 951-52 segna decisamente il momento più brillante di tutta la sua carriera di pugile dilettante.
Taluni vorrebbero che pasassse tra i professionisti ma « Rino » De Micheli preferisce rimanere nella categoria dilettanti, anche se l'invito a maggiori guadagni con la Box è allettante.
Intanto, la Boglio fa società con l'ATM e il « nostro » si allena nella palestra di Via Zanella frequentata anche da Duilio Loi, Garbelli, Gianelli, Pantaleo, Mezzadri. E' con costoro che si allena, e ogni sera incrocia i guanti per riprese sull'uomo. Boxare quotidianamente con pugili di valore di tale calibro permette a De Micheli, malgrado le 30 primavere passate, di mantenersi sempre sulla cresta dell'onda, tra i migliori pugili del momento.
Diversi sono gli incontri sostenuti anche al CRAL Romana, alcuni anche di carattere internazionale. Appunto su quel ring del giardinoRomana, De Micheli sostiene l'ultima brillante lotta della sua carriera contro il picchiatore Omodei.
Sono venti anni di attività agonistica che si concludono con risultati brillanti e con qualche Titolo Regionale. Si può dire di una vita passata tra, il lavoro d'officina durante il giorno e la pratica di uno Sport duro, pesante, come il pugi- lato, la sera.
Quanti sono i combattenti che De Micheli ha sostenuto? tanti!
Foràe cinquecento; forse anche di più.
Imposibili contarli tutti e ricor- darli.
Dicevamo all'inizio che, con un po' più di fortuna ed un po' più di sacrificio personale da usare durante il periodo d'allenamento, tra un combattimento e l'altro, con i mezzi fisici che l'atleta disponeva, avrebbe potuto raggiungere obbiettivi e titoli più abiti; sia in campo Nazionale che Internazionale. Aggiungeremo che: Il coraggio e la Furbizia glí hanno permesso di cavarsela sempre bene anche contro bozer militanti nelle categorie superiori dei Welter e dei Medi.
Il suo difetto maggiore è consistito nel chiedere troppo al suo fisico, che non sempre ben preparava alla lotta da sostenere. E nei momenti decisivi, questo « hendicap » pesava negativamente sul risultato del match.
Se le cose fossero andate per il giusto e logico verso, oggi, parlando di De Micheli, avremmo potuto parlare sicuramente di un campione bon la C. Maiuscola.
Dopo l'attività agonistica, entra Bella categoria degli istruttori e svolge attività per la società Olimpica. Molti giovani impareranno per mano suo la « nobile arte » ed alcuni di questi riusciranno ad emergere. Tra i dilettanti i risultati ottenuti sono stati lusinghieri: due camp. It. novizi, vinti con Breschi nei Welter leggeri e Sperati per i mosca . Per Breschi vincerà, nella sua divisione di peso, il campionato Italiano assoluto per dilettanti .
In seguito, Breschi, Gullotti e Loi, divennero quotati professionisti, in forza alla scuderia Vassena.
Ieri, dedicava il suo Tempo libero alla attività agonistica. Oggi, il Tempo libero lo dedica all'istruzione pugilistica dei giovani che, a questo sport si dedicano con buona volontà e passione.
8 - Pugilato - Glorie sportive VOCI DICLL'A.TAL
A proposito del tempo libero E necessario sin d'ora il tempo libero dei giovani sfruttando la organizzazione ricreativa aziendale
organizzare CALCIO
500 incontri disputati in vent'anni d'attività agonistica iniziata a 14 anni, attualmente lavora come operaio tornitore all'officina Zara a cura di Salvatore Donati
Florence V.
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S. Donati
PUGILATO