REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE
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LUCIANO PELAGOTTI
Aut. Trib. Milano - 12-1-1951 n. 2440
Tip. L'Aretina - Via Vespucci, 9 Milano
ANNO XII N. 13 12 LUGLIO 1962
l'A. T. M. non recede
111 MI MI
UN ALTRO PASSO
VERSO L'ABOLIZIONE DELLA CARENZA
La delibera della Commissione Amministratrice della Cassa Soccorso e Malattia che riduce la trattenuta per la carenza malattia ad una giornata e mezza ha incontrato il favore e la soddisfazione dei lavoratori.
Il provvedimento ha la durata sperimentale di un anno a conclusione del quale se ne asamineranno le risultanze sulla base degli elementi dati dal numero dei casi di malattia e delle giornate sussidiate. Noi siamo fiduciosi sul'esito positivo dell'esperimento perchè conosciamo l'alto grado di coscienza e di maturità raggiunto dai lavoratori. Per questo da anni ci battiamo contro un sistema iniquo e assurdo che divide i lavoratori in due categorie, bravi e non bravi.
Del resto già oggi, con i dati a nostra disposizione, possiamo rilevare come la durata media della malattia sia sensibilmente inferiore per i salariati con ciò dimostrano come la tendenza abusiva di stare a casa più giorni di quanto abbisogna dopo la perdita della carenza rimane un fatto limitato. Su questa base noi argomentiamo che l'esperimento, sul quale si eserciterà indubbiamente la vigilanza di tutti i compagni di lavoro, avrà un risultato positivo e servirà ad aprire concretamente il processo contro la carenza malattia e a porre così le condizioni per soluzioni molto più avanzate Sappiamo che alcuni lavoratori hanno commentato la soluzione adottata come parziale e insufficente.
Siamo d'accordo ma ramemntiamo che le finalità dell'organizzazione sindacale sul problema carenza vanno ben oltre e mirano all'abolizione totale.
E' bene però richiamare gli obbiettori ad un esame più attento del problema al fine di giudicare il provvedimento non sulla base emotiva delle aspirazioni ma sulla base dei fatti, degli accordi, delle competenze.
L'accordo nazionale di Pallanza, stipulato fra Sindacato e Aziende nel 1947 e tuttora in vigore, stabiliva tre giornate di carenza in occasione della malattia salvo casi particolari.
Stabilire i casi particolari era problema di impossibile soluzione sul piano pratico ma comunque il Sindacato con questo inserimento apriva una breccia nel sistema della carenza e rendeva possibile una maggiore pressione per ottenere modifi= che.
In sede aziendale si arrivò, nel 1951 -52 dopo lunghe pressioni, a ridurre la carenza malattia ad una sola giornata. Situazioni particolari e la notevole passività di bilancio della Cassa Soccorso portarono poi i Sindacati e l'Azienda a concordare il ripianamento delle passività assieme ad un contributo integrativo ler CONTINUA A PAGINA 9
Perchè l'ATM intende attuare l'operazione agente unico?
Quali sono i motivi di fondo dell'opposizione della rappresentanza del Personale e quindi del personale
stesso all'operazione agente unico? Sono questi i temi che appassionano i dipendenti dell'ATM in questo periodo. Temi che meritano di essere ulteriormente dibattuti.
VALLETTA ALLA RESA DEI CONTI
Solidarietà dei tranvieri con i lavoratori della FIAT
E' cambiata l'aria alla FIAT, lo hanno avvertito i dirigenti sindacali di fabbrica, lo stanno avvertendo i lavoratori (iscritti o non iscritti ai sindacati) che per anni sono vissuti sotto l'incubo della paura, ne hanno preso coscienza i capi e i sorveglianti. Lo sciopero del 23 giugno ha infranto la cappa di piombo che da nove anni pesava sulle maestranze del più grande stabilimento italiano e questa nuova atmosfera è stata salutata con entusiasmo dalla classe operaia italiana.
Chi compia una rassegna della vita internazionale in questi primi sei mesi del 1962 non può certo dire che la causa del disarmo abbia compiuto dei progressi! Sebbene le armi accumulate negli arsenali del mondo siano già sufficienti a distruggere interi Continenti, mai come in quest'anno si è speso tanto per produrre nuovi armamenti. Il solo bilancio americano ha stanziato la cifra record di 58 miliardi di dollari. Con la nuova serie di esperimenti nucleari degli Stati Uniti, la corsa agli armamenti viene portata per la prima volta entro lo spazio cosmico. Per le ambizioni francesi il rischio di una diffusione delle armi atomiche è divenuto tale da suscitare preoccupazioni perfino oltre Atlantico. La conferenza di Ginevra, accolta in marzo con molte speranze, ma boicottata sin dall'inizio dalla Francia gollista, non ha dato nessun risultato.
Eppure si può dire senz'altro che non vi è aspirazione nel mondo che raccolga tale vastità di consensi quanto quella del disarmo. Si scrive — ed è vero — che la speranza di veder scomparire le apocalittiche armi moderne dalla vita del nostro pianeta è la sola in grado di accomunare persone di tutti i continenti, anche quelle che sarebbero incapaci persino di comprendersi su qualsiasi altra questione. Partiti,
movimenti, personalità, e anche governi, che null'altro hanno in comune, si schierano per il disarmo. E' questa una delle contraddizioni più drammatiche dl mondo in cui viviamo: da un lato, questa ansia unanime dei popoli, dall'altro la sterilità degli sforzi sinora compiuti non solo per disarmare, ma perfino per ridurre gli armamenti a proporzioni meno mostruose. Di qui il valore del Congresso mondiale per il disarmo generale e la pace che si riunirà a Mosca il 9 luglio. Questo grande incontro internazionale non vuole essere e non sarà semplicemente un nuovo convegno della pace come altri — certamente importanti e validi — vi sono già stati. Vuol essere qualcosa di diverso e qualcosa di più nello stesso tempo. I veri avversari del disarmo nel monodo, in fondo, sono pochi e facil_ mente identificabili. Essi stanno nei grandi gruppi monopolistici che dalle folli somme spese per gli armamenti traggono enormi profitti e nei governi imperialisti che vedono ancora "nelle armi una difesa del loro sistema. Se questi gruppi riescono a contrastare un movimento di opinione tanto vàsto, non è però solo perchè sono gruppi potitti.
Ma anche perchè gli stessi fautori del disarmo sono molto spesso divi- mr CONTINUA A PAGINA 2
L'operazione agente unico è così vista dall'ATM sul bilancio preventivo 1962:
« i gravi condizionamenti di natura esterna al normale andamento economico aziendale non esonerano questa Commissione Amministratrice e la Direzione dal fermo proposito di studiare ed adottare ogni possibile provvedimento atto a migliorare l'equilibrio economico della gestione. In codesto quadro va ricordato che l'Azienda segue da tempo le esperienze fatte in alcune città italiane ed europee circa l'introduzione dell'esercizio ad agente unico sui servizi di pubblico trasporto ».
Per la verità, l'ATM indica anche altre soluzioni. Con questa differenza però: mentre i mezzi che veramente- risolverebbero i mali della ATM vengono solamente indicati al Comune aspettando che quest'ultimo li risolva, l'operazione agente unico è vista come una cosa da realizzarsi subito, al di fuori di una visione generale del problema dei trasporti.
Ed è, questa, una palese contraddizione fra quanto si dice di voler fare, a livello aziendale e a livello comunale, e quanto invece si fa.
Nelle proposte conclusive della Commissione Consiliare incaricata dello studio del problema dei trasporti e del traffico a Milano viene affermato che :
La « serrata » che Valletta ha imposta in occasione dello sciopero ed evitare una nuova prova di forza dei « suoi » operai, ha raggiunto, sotto u ncerto aspetto, l'effetto contrario. Anche i « benpensanti», i meno permeabili ai problemi che dibatte il mondo del lavoro, parlano di questa sospensione, imitata da ben 55 tra grandi e medie aziende, e la conclusione a cui giungono è che Valletta e i padroni della FIAT è arrivato il turno della paura. E' impossibile — e la « Stampa » si è provata in cento modi — smentire pier CONTINUA A PAGINA 2
ORARIO DI LAVORO
FIRMATO L'ACCORDO
Lunedì 2 luglio è stato definitivamente firmato il testo dell'accordo riguardante la riduzione dell'orario di lavoro, l'istituzione della « settimana corta », l'istituzione di tre semifestività, l'istituzione del compenso per le categorie equiparate agli impiegati che hanno l'orario dei salariati, e il ricalcolo del valore della retribuzione oraria. Questo il testo dell'accordo, tralasciando di pubblicare gli allegati che riguardano la strutturazione degli orari del personale viaggiante e i criteri d'attuazione della settimana corta.
VERBALE DI ACCORDO
Le trattative sui problemi normativi si sono arenate sulla questione riguardante la partecipazione dei lavoratori ai piani di riordino e di sviluppo dell'Azienda, che è stata affrontata solo in via esplorativa.
Ciò perchè, in sede di trattativa, i rappresentanti della Commissione Amministratrice avevano richiesto alle Organizzazioni Sindacali un documento riassuntivo sul problema, riservandosi di far conoscere il pensiero della Commissione Amministratrice.
E' noto che la richiesta di partecipazione dei lavoratori all'elaborazione dei programmi di riodinamento, di trasformazione e di sviluppo dei servizi, soprattutto nei casi che
implicano modificazioni nei livelli di occupazione e nell'utilizzazione del personale, trova, fondamentalmente la sua ragion d'essere nei dettami costituzionali che pengono il lavoro ed il lavoratore in posizione primaria nella nuova società italiana nella vita del paese delle fabbriche, delle aziende pubbliche.
Ma ciò è ancora ben lontano dall'essere stato concretamente realizzato, salvo che in pochi casi di aziende o amministrazioni pubbliche.
All'indicazione costituzionale si deve aggiungere che, nel caso della pubblica azienda, le sue migliori fortune non dipendono soltanto da fattori ed iniziative esterne di competenza delle sue Autorità tutorie,
« La corrispondenza tra prezzi ( tariffe ) e costi — e quindi i risultati di bilancio aziendale — non possono essere considerati come unico elemento di giudizio circa l'efficienza e l'economicità dei servizi di trasporto pubblico. Questi ultimi devono essere valutati innanzitutto in base alla qualità del servizio offerto e al contributo dato allo sviluppo economico e sociale nell'ambito di opportune soluzioni urbanistiche, oltre, naturalmente, all'economicità lir CONTINUA A PAGINA 6 ma anche dal tipo di rapporto che si viene a determinare fra i lavoratori, rappresentati dalle loro Organizzazioni Sindacali e gli organi dirigenti ( tecnici e politici) dell'azienda stessa, nonchè dalle possibilità di intervento assicurate ai lavoratori nella gestione dell'azienda stessa.
Ciò non può che avvenire con la costituzione di un organismo interno in cui le capacità, le esperienze, le proposte e le osservazioni dei lavoratori possono, non solo esprimersi liberamente - cosa che del resto viene fatta anche senza l'organismo di cui si suggerisce la costituzione - ma essere elementi permanenti di stimolo dialettico, di
Fra l'ATM di Milano rappresentata dal sig. Direttore Generale della ATM dr. ing. Raffaello Maestrelli; assistito dai sigg. dr. Giuseppe Villani Capo Servizio Personale dr. Domenico Rizzo Dirigente del Reparto Trattative Sindacali e alternativamente dal dr. in. Giacomo Bruschieri Capo Ripartizione Principale del Servizio Movimento Urbano, e dal rag. Filippo Orlandi, Capo Ripartizione Principale del Servizio Movimento Interurbano; presenti i Signori componenti della Commissione Amministratrice della A.T.M. Dr. Mario Baccani e Avv. Claudio Orlando; e le Organizzazioni Sindacali aderenti rispettivamente alla C.G.I.L., CISL ed UIL nelle persone dei Sigg.: lir CONTINUA A PAGINA 2
L'A.T.M. non è d'accordo sulla partecipazione dei lavoratori ai piani di riordino apporto effettivo ed autonomo alla migliore gestione dell'Azienda, alla realizzazione di una programmazione democratica delle attività e dei servizi nel modo e nelle forme più rispondenti alla natura sociale dei compiti e delle funzioni ad essa riservate.
Questa rivendicazione, porterebbe ad una migliore comprensione reciproca, ad una migliore fusione di intenti nell'interesse della municipalizzata, fra lavoratori ed organi dirigenti dell'ATM.
A tale fine viene rivendicata la costituzione di un organo paritetico formato da rappresentanti dell'Azienda e delle Organizzazioni Singer CONTINUA A
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PERIODICO QUINDICINALE DEI LAVORATORI DELL'A.T.M. • MILANO
PAGINA
MI MI al II al MI II IL CONGRESSO DEL DISARMO SULL'AGENTE UNICO
1111111111111•111111•1111111111 11111111•1111111111111IIIIIIIIIIIMM111111111•1111 Non ancora concluse LE TRATTATIVE SUI PROBLEMI NORMATIVI
E intende comunque effettuare l'esperimento. Dal confronto con le altre città risulta che Milano ha la più elevata utilizzazione del personale.
.f. Problemi
dacali, presieduta da un componente la Commissione Amministratrice cne agendo sulla base di un regolamento da elaborarsi, dia la possibilità ai lavoratori di pronunciarsi e di proporre soluzioni in materia di riordinamento, trasformazione e sviluppo dei servizi, dell'organizzazione interna, dei metodi di lavoro e di produzione, ecc.
E dato che siamo in argomento di problemi normativi, nel ricordare che unitamente alla soluzione del problema della partecipazione dei lavoratori ai piani di sviluppo e di riordino dell'Azienda v'è ancora da definire la forma di controllo da istituire per le assunzioni e il problema relativo agli appalti Retam e- Vizzola, rammentiamo i problemi sui quali si è già raggiunto l'accordo.
Per quanto riguarda le commissioni di studio dei regolamenti della promozione si sono concordati i seguenti principi generali:
premesso che tutti i lavoiatori hanno diritto ad accedere al ogni qualiTica aziendale, le Commissioni di studio dovranno tenere conto, nello stabilire i criteri per gli avanzamenti e per le promozioni, delle capacità, dei meriti dei titoli professionali, dell'anzianità; le proposte di regolamentazione che verranno concordate fra la Direzione dell'ATM e le Organizzazioni Sindacali verranno sottopdste all'approvazione della Commissione Amministratrice; un rappresentante dei lavoratori parteciperà ai lavori delle Commissioni Esaminatrici dei concorsi interni con voto consultivo; nella copertura dei posti vacanti sarà data la precedenza al personale facente parte dell'azienda, nel rispetto dei criteri stabiliti al punto 1.o ) ; Per quanto riguarda le assunzioni si è concordato quanto segue:
a) le assunzioni, nei prossimi mesi, avverranno al ritmo di almeno 200 unità mensili a partire dal mese di giugno, per coprire l'attuale carenza di personale viaggiante e il maggior fabbisogno nello stesso derivante dal nuovo accordo orari, calcolati in circa 1.300 agenti complessivi, entro il 28 febbraio 1963.
A tale numero si debbono aggiungere tanti agenti quanti sono quelli che lasciano l'azienda per ragioni varie.
L'azienda si impegna inoltre a coprire il fabbisogno di personale operaio e impiegatizio. L'assunzione
DISARMO
si fra loro da timori, incomprensioni, riserve,, da quelle differenze annose, che gli avversari del disarmo sono riusciti ad alimentare di nuovo in questi anni. Ecco perchè un franco confronto di punti di vista, un dibattito assolutamente libero e spregiudicato fra amici del disarmo di qualsiasi tendenza, dove eventualmente trovino espressione, per essepoi superati, tutti i vecchi e nuovi residui di sfiducia, può essere preziosissimo.
Proprio questo vuol essere il Congresso di Mosca. Tale è stato l'obiettivo che ha mosso persone, peraltro così differenti come i partigiani della pace sovietici e lo scienziato americano Pauling e il britannico lord Russell, che ha rischiato per questo l'espulsione dal Partito Laburista, a prendere l'iniziativa del Congresso. Ad essa le forze italiane della pace che parteciperanno al convegno con una delegazione di 120 persone. danno l'appoggio più completo, convinte che solo attraverso la comprensione, l'unità, la comune azione di tutti coloro che, anche in campi opposti, vogliono il disarmo sia pos_ sibile ottenere il successo di questa causa, oggi più che mai essenziale per la pace.
normativi
di nuovo personale avverrà dando la più larga pubblicità. Le assunzioni successive a quelle suprecisate, avverranno di norma attraverso bandi pubblici; le assunzioni dovranno essere fatte nella _qualifica corrispondente alla mansione assegnata; il colloquio effettuato all'atto dell'assunzione dovrà essere condotto con l'assumendo da parte di uno specialista psicologo. Per quanto riguarda una parte degli appalti si è concordato di discutere entro il mese di settembre c.a., i modi e i tempi della loro soppressione per gli appalti della vigilanza, della pulizia vetture interurbane, la manutenzione degli stabili.
Per quanto riguarda i mezzi automobilistici privati si è concordato che entro il 30 settembre c.a., la Direzione ATM sostituirà i mezzi privati dellalinea U. con l'impegno dell'estensione del servizio di detta linea per tutta la giornata.
VALLETTA ALLA
RESA DEI CONTI un dato di fatto che è balzato chiaro all'attenzione anche dei meno accor_ ti.
Con la serrata, misura antidemocratica e fascista, il ptù potente complesso industriale italiano tenta di opporsi alla pressione dei lavoratori che rivendicano un nuovo rapporto di lavoro e un salario che consenta loro di affrontare con serenità le nuove situazioni che il progresso ha determinato nel nostro paese.
Contro queste rivendicazioni, il padronato con alla testa Valletta cerca di adottare misure antidemocratiche che rischiano di portare le vertenze del lavoro su un piano estremamente pericoloso. Conscia di questi pericoli la classe operaia ha elevato la sua ferma protesta.
A Milano l'ATM ha protestato con un'uscita ritardata del servizio mattinale e sospendendo il lavoro nelle cfficine per 1/4 d'ora.
A Torino e provincia i lavoratori hanno aderito compatti allo sciopero generale di protesta, indetto dalla CGIL, CISL e UIL. In altre centinaia di fabbriche italiane i lavoratori hanno espresso la loro ferma volontà sospendendo il lavoro, inviando vibranti o.d.g. Valletta e gli industriali italiani debbono comprendere che la classe operaia italiana oggi si batte unita per conquistare, in questo particolare periodo di « miracolo economico » più umane condizioni di lavoro, salari ed orari corrispondenti alla necessità della vita moderna. Sono questi obiettivi a cui non si può rinunciare. Obiettivi che trovano solidali non solo i lavoratori di questa o quella fabbrica di questo o quel settore ma l'intera classe operaia. A queste giuste aspirazioni non si può contrapporre misure antidemocratiche, di prepotenza fascista senza provocare lo sdegno di tutti i lavoratori.
Noi tranvieri siamo fieri di asserci trovati anche in questa lotta alla avanguardia e, consci della sua importanza, siamo pronti a scendere nuovamente in lotta per salvaguardare i .principi democratici e rintuzzare ogni velleità liberticida e fascista della classe padronale.
Pelagotti Luciano
Orario di lavoro
Altiero Ferrari Angelo Maggioni, Aristo Orsi e Oscar Morini per la CGIL; Giuseppe Ricca, Athos Tenedini e Enrico Prigione per la CISL; Francesco Tarlarini e Mario Brega per la UIL; assistiti dai sigg. Mario Fusetti, Angelo Bocchiola, Virginio Bussi, Libero Della Torre, Pietro Bulgaro della Commissione Interna Aziendale ; a conclusione delle trattative svolte in merito agli
ORARI DI LAVORO
$i concorda:
di attuare la riduzione dell'orao di lavoro del personale viaggi.. te urbano ed interurbano a partire dal 15-9-1962; la prestazione media giornaliera da tale data, sarà pari a 6h e 45' per il personale del servizio filotranviario e ad ore 6 e 35 per il personale del servizio automobilistico come risulta dagli allegati n. 1 e 2 in cui sono contenute le modalità di applicazione del nuovo orario e che formano parte integrante del presente accordo;
di attuare la riduzione a n. 46 delle ore settimanali di lavoro del personale impiegatizio a partire dal 15-9-1962;
di attuare la riduzione dell'orario di lavoro degli operai nel seguente modo : dal 15 settembre 1962 da Ore 48 a ore 46 settimanali dal 15 marzo 1963 da ore 46 ad ore 44 settimanali dal 1 dicembre 1963 da ore 44 ad ore 42 settimanali.
di realizzare la settimana corta (cinque giorni lavorativi) in tutti i casi ove è possibile:
per gli impiegati ove è possibile a partire dal Lo giugno 1962, senza riduzione di orario;
per gli operai, ove è tecnicamente possibile, a partire dal 15 marzo 1963.
Le norme di attuazione della settimana corta sono contenute nell'allegato n. 3, che forma parte integrante del presente accordo; di istituire, per tutto il personale, n. 3 semifestività che vengono fissate nei pomeriggi dei seguenti giorni:
14 agosto, 24 e 31 dicembre.
In tutti i casi in cui non sarà possibile farle fruire saranno aggiunte alle giornate di ferie o retribuite ; di riconoscere, alle categorie sotto elencate, e cioè alle categorie equiparate agli impiegati, un compenso pari al 4% della retribuzione base conblogata a partire dal 1.o dicembre 1963 a seguito della riduzione dell'orario di lavoro degli impiegati e degli operai:
Capi Tecnici II cl.
Capi Operai I cl.
Capi Operai II cl.
Capi Squadra Magazz.
Capi Canton. ad pers.
Capi Guardia ad pers.
Capi Pulitori ad pers.
V. Capi Guardia ad pers.
Capi Linea di rimessa
Sorveglianti pulitori
Gli appartenenti alle suddette categorie devono seguire l'orario di lavoro degli operai;
di considerare in relazione a quanto precisato nel punto 4) del presente accordo circa l'attuazione della «settimana corta », prestazioni straordinarie, a partire dal 15 settembre 1962 le ore eventualmente lavorate al sabato. dagli Autisti di Direzione. Dal lunedì al venerdì sarà osservato l'attuale nastro lavorativo di ore 11 giornaliere, con l'interruzione di 1 ora per i pasti.
Inoltre dal 1.o dicembre 1963 l'attuale compenso forfettario pari ad una ora straordinaria giornaliera, corrisposto ai predetti Autisti, sarà elevato a un'ora e mezza straordinaria giornaliera, per 5 giorni settimanali; di apportare all'art. 1 dell'Accordo Aziendale 22 ottobre 1960 la seguente modifica con vigore dal 1.o ottobre 1962:
è lavoro straordinario quello effettuato dal personale dopo l'orario effettivo di lavoro giornaliero. Il lavoro effettivo giornaliero, riferito a 6 giorni settimanali di lavoro, sulla base del quale saranno determina. te le retribuzioni orarie è della seguente durata: ore 6,40 per il pers. impiegatizio ; ore 6,35 (media giornaliera) per il personale viaggiante del Servizio Automobilistico; ore 6,45 (media giornaliera) per il personale viaggiante del Servizio Filotranviario; per il personale operaio :
dal 1 ottobre 1962 ore 7,40
dal 1 marzo 1963 ore 7,20
dal 1 dicembre 1963 ore 7
L'ABOLIZIONE DELLA CARENZA...
a quello statutario reintegrando contemporaneamente la carenza malattia a tre giornate.
Rimanevano i casi particolari di soluzione più che mai impossibile. Un successivo accordo sindacale stabiliva di far luogo ad una riduzione per tutti i casi di mezza giornata portando così la carenza malattia a due giornate e mezza.
La rappresentanza dei lavoratori nel Consiglio di Amministrazione della Cassa continuò tuttavia in quella sede la sua azione contraria alla carenza sulla base di una concezione avanzala e razionale della erogazione assistenziale e curativa.
La soluzione del problema era e rimane comunque al di fuori delle competenze della Commissione Amministratrice della Cassa investendo un aspetto tipicamente contrattuale, di carattere sindacale. Leggi ed accordi parlano molto chiaro in questo senso. Ma la rappresentanza dei lavoratori sentiva il dovere di concorrere ad una azione senza dubbio positiva ai fini di una seria politica mutualistica tanto più che veniva
assunta come impegno programmaticc nel momento elettorale di fronte a tutti i lavoratori.
La soluzione adottata a partire dal primo luglio è dunque l'unica possibile e valida perchè consentirà al termine dell'esperimento alle Organizzazioni Sindacali di inserirsi in una discussione che poggia su basi concrete e che offrirà sicuramente elementi idonei per codificare stabilmente l'iniziativa della Cassa Soccorso.
Se noi guardiamo alla lotta che conducono i lavoratori degli altri settori per l'abolizione della carenza, per ottenere un sussidio di malattia pieno, non possiamo che salutare come una vittoria il risultato conseguito. Ed anche quì è bene un chiarimento, ogni risultato che si consegue è frutto sempre della lotta e del peso delle forze del lavoro specie in Organizzazioni ed enti dove la presenza e la vivace iniziativa delle rappresentanze dei lavoratori non consentono alcun spazio all'insidia paternalistica.
La delibera della C.A. della Cassa poggia dunque su queste premesse ed il consenso che ha trovato da parte di tutti i Commissari dipende proprio dalla capacità dei lavoratori dell'ATM e delle loro organizzazioni di essere ben presenti in ogni aspetto della vita aziendale.
NEGATIVA LA RISPOSTA DI AMOROSO
Come avevamo segnalato, nel corso di una riunione indetta dalla Commissione Interna Aziendale, le Organizzazioni Sindacali CGILXISLUIL avevano concordato di invitare l'ATM a non effettuare l'esperimento dell'agente unico, dato che le stesse Organiz7n7ioni Sindacali avrebbero richiesto, tramite le proprie Organizzazioni Camerali, un incontro con l'Assessore alle Aziende Municipalizzate per l'esame complessivo dei problemi riguardanti i piani di riordino e di sviluppo della ATM.
Questa la risposta dell'Assessore alle Aziende Municipalizzate alla lettera inviatagli dalla Camera del Lavoro di Milano, lettera che ci mitiamo a riportare: « Con riferimento alla lettera di codesta Segreteria comunico che il problema dei trasporti pubblici urbani ed interurbani è stato recentemente oggetto di ampio e approfondito esame da parte del Consiglio Comunale che ha deliberato la nomina di una commissione comunale che avrà il compito di ricercare le soluzioni più idonee per rendere maggiormente efficienti ì trasporti pubblici cittadini.
Sarò lieto di potermi incontrare con la Vostra Organizzazione per uno scambio di vedute sul problema dei trasporti e mi riservo di comunicarVi, in proseguio di tempo, l'epoca dell'incontro che potrà avere luogo dopo la chiusura dei lavori del consiglio Comunale. Distinti saluti.
Avv. Angelo Amoroso
2 VOCI DIELL'A.T.M. CONTINUAZIONI DALLA PRIMA PAGINA --- -
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LA LOTTA DEL
POPOLO SPAGNOLO Nazionalizzazione
18 LUGLIO 1936
Con la complicità del fascismo internazionale, il gen. Franco inizia la ribellione contro il legittimo Governo Repubblicano.
MARZO-APRILE 1939
Termina la guerra civile. L'armata repubblicana della Catalogna passa i Pirenei; a Madrid il colonnello Ca_ sado consegna la città ai franchisti. Tradita dall'Europa democratica, la Spagna si trova separata dal resto del continente e abbandonata alla più dura repressione.
1.o SETTEMBRE 1939
Inizio della 2.a guerra mondiale.
18 LUGLIO 1940
Franco offre i suoi servizi a Hitler e lancia lo slogan « Gibilterra alla Spagna ».
15 AGOSTO 1940
Franco chiede a Mussolini che si faccia interprete presso Hitler delle rivendicazioni territoriali spagnole e rinnova la sua offerta di entrare nella «lotta contro i comuni nemici».
6 FEBBRAIO 1941
Incontro a Bordighera fra Mussolini e Franco. Qualche giorno dopo il «Caudillo» scrive a Hitler: «La mia diserzione (sottinteso: dalla guerra) significherebbe il mio suicidio e quello della causa che io rappresento in Spagna».
SETTEMBRE 1941
Franco invia sul fronte russo la «Divisione Azzurra» al comando del Gen. Munoz Grandes.
18 OTTOBRE 1944
Dopo la serie di disfatte tedesche
Franco muta politica e cerca di avvL cinarsi agli Inglesi. In una lettera a Churchill gli offre l'aiuto della Spagna contro l'Unione Sovietica. Churchill lascia cadere ogni proposta.
MAGGIO 1945
Fine del conflitto in Europa.
1 49-club-NO 1.12
La- SpErgra viene esclusa dall'Organizzazione della Sicurezza Interna.. zionale.
12 DICEMBRE 1946
L'Assemblea Generale dell'ONU condanna il regime spagnolo per le sue origini fasciste e per la mancanza di spirito democratico, e ordina il ritiro degli ambascitori da Madrid.
6 LUGLIO 1947
Franco indice un referendum sulla «legge di successione. Il popolo spagnolo, privato, dei suoi uomini migiori (in carcere o in esilio), terorizzato dalla polizia, affranto dal «mito del milione di morti», dà il 93 per cento dei voti a Franco e salva, suo malgrado, il regime in crisi. C'è tuttavia da supporre che, come sotto tutte le dittature, i risultati siano stati truccati.
3 APRILE 1948
La Spagna viene Marshall».
GIUGNO 1951
Primi grandi scioperi dalla fine della guerra civile : è la ripresa, sia pure lenta e difficoltosa della lotta del movimento operaio spagnolo.
DICEMBRE 1952
L'UNESCO apre le porte alla Spagna.
27 AGOSTO 1953
La Spagna firma il Concordato con la Chiesa.
26 SETTEMBRE 1953
Il Concordato con la Chiesa e un Trattato Ispano-Americano segnano il primo passo verso la «riabilitazione» del regime di Franco.
15 DICEMBRE 1955
La Spagna è ammessa all'ONU.
FEBBRAIO-GIUGNO 1956
Le repressioni annullano la resistenza del movimento operaio: scio_ peri generali nei Paesi Baschi e dimostrazioni di studenti a Madrid e Barcellona contro il regime. Massic_ ci arresti. Il governo è costretto a riconoscere l'indipendenza del Ma, rocco.
FEBBRAIO-OTTOBRE 1957
Le organizzazioni clandestine, che raccolgono socialisti, comunisti, anarchici stimolano la protesta popolare : manifestazioni contro il regime a Madrid e a Barcellona: boicot_ taggio dei trasporti e degli spettacoli. Franco introduce nel suo Governo elementi dell'Opus Dei.
GENNAIO 1958
Un centinaio di studenti universitari vengono tratti in arresto per aver partecipato al « Congresso Mondiale della Gioventù» a Mosca. I minatori delle Asturie e gli operai di varie zone del Nord mettono in atto la «huelga de los brazos caidos» cioè lo sciopero delle braccia inerti.
18 GIUGNO 1959
Centinaia di arresti fra intellettuali, professori e operai dopo un movimento di protesta contro Fran_ co e un tentativo di sciopero generale.
21 LUGLIO 1959 La Spagna viene ammessa alla OECE e salvata, col «Piano di stabi_ lizzazione», dall'inflazione. Ma chi paga sono gli operai che si vedono dimezzare i salari già esigui. Quanto alla ricca borghesia compromessa col franchismo, essa continua ad in_ viare i propri capitali in Svizzera. Il regime, allarmato, è costretto a denunciare 1363 «imboscatori di pesetas» all'estero.
22 DICEMBRE 1959 Eisenhower abbraccia Franco allo aeroporto di Madrid sollevando la indignazione di tutti gli antifascistii di Spagna e di Europa.
7 FEBBRAIO 1960
Vengono operati fra i membri deL l'opposizione numerosi arresti. E' imprigionato anche lo scrittore Luis Goytisolo.
13 APRILE 1960 339 sacerdoti baschi denunciano ai loro vescovi le persecuzioni del regi_ me di Franco.
NOVEMBRE 1960
Il Tribunale militare di Madrid condanna 18 persone che avevano partecipato al Congresso della Gioventù di Praga e pene varianti fra i 4 e i 20 anni di carcere.
KTCV. ,rns 227 intellettuali spagnoli di ogni credo e di ogni corrente sottoscrivo_ no un manifesto che è una bruciante accusa al regime franchista.
15 NOVEMBRE 1960
Persino il Primate di Spagna, can dinale Pla Y Daniel, in una lettera al Ministro del Movimento Solis Ruit contesta che i Sindacati falangisti siano veramente rappresentativi 2. denuncia che gli operai cattolici soni continuo oggetto di ingiuste accuse persecuzioni.
GENNAIO 1961
Continua in Andalusia l'ondat degli arresti. A Madrid sono in atesa di giudizio alcune centinai di detenuti politici.
13 MARZO 1961
Il processo contro alcuni appaitori di destra, come il Tiero Galva, il poeta Dionisio Ridruejo, il fra!1lo del Vescovo di Malaga, Francio Herrera Olia i l'editore Fernado Baezia, i sociologhi Fermin Solat e Raul Morodo, si conclude con atte assoluzioni ed una leggera conclEna. Dimostrandosi particolarnnte «tollerante», il regime cerca dfrenare la campagna di accuse cl gli viene rivolta dalla stampa di tolti paesi europei.
MAGGIO 1962
La protesta operaia esplodOelle Asturie dove i minatori scidono compatti in sciopero. Gli speri dilagano in tutto il Paese, a trcellona a Madrid. Nei maggiorientri spagnoli e gli studenti e gli :ellettuali manifestano la solidarR con gli operai in sciopero e la -0 avversione al regime.
~1 La repressione poliziesca è in atto 22 MAGGIO
1962
Lo sciopero acquista una sempre maggiore caratterizzazione politica : viene diffuso un manifesto antifranchista nel quale si chiede ai ceti medi al militari e alla chiesa cattolica di far fronte alle loro responsabilità per ridare alla Spagna un regime democratico.
Il manifesto è firmato da: Pardido Socialista Obriero Sspanol, Pardido Socialista de Accion Democratica, Accion Republicana Democratica Espanola, Union Progresista, Monarquicos Parlamentarios, Grupo Pro_ gresista de Union Espanola. Negli stessi giorni la «Sinistra Democratica Cristiana Spagnola» e il «Partito Socialista Operaio Spagnolo» annunciano di avere raggiun. to un accordo di comune azione politica nella lotta contro la dittatura franchista.
Numerosi dirigenti della apposizione spagnola si riuniscono a Monaco di Baviera e discutono le condizioni politiche che debbono essere attuate prima che la. Spagna sia ammessa al Mercato Comune europeo.
Le condizioni poste dalla conferenza sono queste: creazione di istituti democratici; garanzia di tutti i diritti del cittadino; garanzia delle libertà sindacali su principi' democratici e salvaguardia dei diritti fondamentali dei lavoratori, compreso il diritto di sciopero; diritto di costituire gruppi, rappresentanti le varie tendenze della opinione pubblica, e partiti politici, assieme al riconoscimento dei diritti dell'opposizione.
Il Partito Comunista Spagnolo ac cetta le tesi di Monaco che divengono la base concreta per la crea_ zione di un fronteantifraDiebiStn gli studenti, gli intellettuali sono in lotta per esmprimere la protesta di tutto un popolo contro le condi- zioni di miseria e di oppressione nel_ le quali vive.
Ancora una volta il regime di Franco, nato con la protezione e lo aiuto del nazifascismo, tenta di sof. focare nel sangu e e nelle carceri la protesta popolare che dalle Asturie e dalla Catalogna va estendendosi a tutta la Spagna.
In un'epoca come la nostra, che ha visto la fine del nazifascismo e che vede il tramontò definitivo del colonialismo, il fascismo falangista rappresenta ancora, nel cuore della Europa, la testimonianza delle per- sistenti correnti reazionarie, una ver gogna che i democratici debbono cancellare.
L'Europa democratica non deve più tollerare che il regime di Franco continui ad opprimere il popolo spagnolo.
Il silenzio di questi anni, le compiacenti tolleranze di molte forze democratiche hanno costituito e costituiscono altrettante forme di grave complicità.
Può darsi che il governo franchi. sta riesca a superare la crisi attuale aumentando 'le coercizioni e violenze. Il popolo spagnolo con la sua lotta ha però inferto un colpo mortale al -egime, ne ha scoperto tutta la fragilità ponendo a nudo le profonde e anacronistiche sperequazioni sociali.
La ulteriore permanenza al potere di Franco dipenderà molto dal comportamento dei paesi europei.
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Elettricità per il piano di sviluppo
Da più parti, nello schieramento democratico popolare, si è ricordato in questi giorni che la proposta misura di nazionalizzazione dell'industria elettrica fu, nel 1947, uno dei motivi che portarono alla frattura tra socialisti e comunisti da una parte e democristiani dall'altra, contribuendo a dare avvio alla svolta politica in senso conservatore che in quell'anno si registrò nel nostro Paese.
Alla luce di questo dato di fatto è senza dubbio assai significativo che quelle forze che si divisero a suo tempo anche su questo punto, oggi siano concordi nel senso di operare una ristrutturazione publica della industria elettrica italiana. Ma non v'è soltanto questo aspetto singolare nel processo cui si sta dando avvio, cominciando col fare il progetto di legge governativo attraverso la trafila dei lavori parlamentari. Bisogna considerare anche che processi di trasformazione delle strutture economiche di un Paese in genere si intraprendono quando le contraddizioni del sistema sono esplose clamorosamente. Nella fattispecie italiana, viceversa, si tratta di un lungimirante atto che sa andare oltre le apparenze ingannevoli del breve periodo e sa anticipare nel periodo congiunturalmente favorevole misure, che, per la programmazione di uno sviluppo continuo, sono necessarie specie quando i cosidetti meccanismi naturali di mercato si inceppano.
Avere fatto questo passo in queste condizioni dimostra che il movimento democratico popolare italiano ha dimostrato di essere forte e - di più - di possedere molti strumenti di azione e di saperli usare tutti nel migliore dei modi. CUL deve portare alla ...;onalizzazforre del settore elettrico italiano si rivela un successo tanto più cospicuo in quanto interessi decisivi si annidano nell'attuale settore elettrico capitalistico, interessi decisivi tali che, a giusta ragione, nel 1947, la prima preoccupazione dei democratici, sull'onda del « vento del Nord », fu quella di neutralizzarli Ma la scelta del governo italiano non ha soltanto questi aspetti politici in senso stretto, ma si allarga anche a quei lungimiranti fini politico-economici cui più sopra si accennava. Non a caso si parla di na-
zionalizazizone dell'industria elettrica in rapporto all'esigenza di avviare una politica economica programmata. Una delle caratteristiche distintive tra le economie che seguono lo indirizzo del profitto di settore e quello che - per loro natura - perseguono fini di soddisfacimento delle esigenze di tutta la collettività, sta nel diverso uso delle industrie di base. Tali industrie, nel primo caso, debbono salvaguardare posizioni di potere arroccate nell'industria stessa, nell'altro caso servono a un potere più vasto che per sua natura si deve preóccupare dello sviluppo economico di tutto il sistema.
Nel gioco delle sue contraddizioni, il sistema italiano aveva, subito dopo il fascismo, riconsiderato la funzione di un altro settore fondamentale : quello siderurgico, con vantaggi indubbi per tutta l'economia italiana, sviluppatasi in larga misura a rimorchio del settore meccanico che dipende appunto da quello siderurgico. (Sia detto di passata, ciò non esclude affatto che il settore siderurgico sia, in modo negativo, ancora condizionato - data la natura «mista» del nostro sistema - da criteri non congruenti con una razionale politica di sviluppo).
Ai fini della politica di piano è quindi naturale che si parli di azione di discriminazione (ma in senso positivo) tra le utilizzazioni di elettricità, nel senso che occorrerà incentivai -e i consumi elettrici più necessari allo sviluppo economico del Paese, alcuni dei quali furono trascurati in passato perchè non vi trovavano margini di profitto privato di settore. In questo senso va detto che ora si crea uno strumento, ma che aperto resta il problema di condizionare con l'azione dewfghticff corretto ed efficiente funzionamento di questo stesso strumento.
Non vi può essere dubbio che il criterio del profitto capitalistico subisce con la nazionalizazzione elettrica una dura sconfitta. Nell'ambito di questo processo, e direttamente nell'ambito dell'industria elettrica, molti passi sono ancora da compiere. Ma il fatto di avere fatto prevale.. re, in tempo di « miracolo » e in così importante settore, l'aspetto sociale della produzione non può non essere considerato un notevole successo delle forze democratiche.
G. Palermo Patera
RICORDIAMO HEMINGWAY
Ricordiamo Ernest Hemingway uno dei più popolari scrittori contemporanei. Per i suoi romanzi, conosciuti ed apprezzati anche nel nostro paese, gli venne conferito il Premio Nobel per la letteratura. Spirito avventuroso, scrittore rea_ lista viaggiò molto e prese parte alla prima guerra mondiale sul fronte italiano.
Si suicidò il 2 luglio 1961 nella sua casa di campagna, sparandosi una fucilata. La sua morte ebbe un'eco nel mondo letterario e popolare ove egli era conosciuto ed apprezzato per i suoi romanzi così vivi e reali. Con Hemingway l'umani_ tà ha perso un grande ed efficac. narratore.
Nessuno ci ha creduto, fin dal primo momento. Ernest Hemingwey non poteva essersi ucciso accidentalmente; lui stesso aveva diretto volontariamente la canna contro di sé. Così fu poi provato dai medici. La sua morte era perfettamente in accordo con la sua vita avventurosa; soprattutto con lo stile dei suoi personaggi.
Era nato il 21 luglio del 1898, ad Oak Park : dapprima giornalista, era venuto assai giovane a parigi, dove aveva vissuto con quel gruppo di intellettuali americani (da Anderson a Scott Fitzgerald a Gertrude Stein) che, nel primo dopoguerra aveva trovato rifugio nella
capitale francese. Alla guerra Hemingwey aveva partecipato sul fronte italiano: e il ricordò ne è fissato in «Addio alle armi», romanzo che il fascismo non permise mai che fosse pubblicato in Italia perchè con- tiene una cruda descrizione del dramma di Caporetto.
Poi Hemingway s'era dato ai viag gi ; aveva scoperto la Spagna delle corride (donde il libro «Morte nel pomeriggio) e quella della guerra civile «Per chi suona la campana» Aveva creato di se stesso un personaggio tipico del mondo letterario cosmopolita: leggendarie erano le sue partite di caccia in Africa, o quelle di pesca in Atlantico. Una di queste gli suggerì il soggetto dello splendido racconto «Il vecchio e il mare», forse il suo capolavoro, in occasione della cui pubblicazione gli venne conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1954: vi si celebra con un tono epico, nella vicenda del vecchio pescatore che resiste contro gli elementi della natura per conservarsi la sua preda, il suo pescespada, la fede ostinata deL l'individuo nella propria forza soli' I aria. e qui si ritrova dunque anche l'ideologia anarchica di Hemingway, che in lui si accompagna alle altre due componenti del suo mondo interiore. Se era ideologicament e un anarchico, sentimentalmente era un romantico, e letterariamente un rea_ lista.
ki t. 1 Dt L. L. A. l M
dal
sclusa
«Piano
GLI ITALIANI
Al CONGRESSO DI MOSCA
Fra i delegati ~ilari, Sabato 7 e domenica 8 sono partiti alla volta di Mosca i delegati italiani che prendono parte al congresso del disarmo generale e la pace, che si tiene dal 9 al 14 luglio.
Nella delegazione — che è composta di 120 persone — sono rappresentati tutti i movimenti pacifisti.
E' queste - un primo ragguardevole successo del comitato organizzatore nonche la garanzia che a Mosca si farà sentire una gamma asai varia di opinioni e di pareri sui modi di salvaguardare la pace. Infatti della delegazione fanno parte esponenti del movimento non violento della pace del prof .Aldo Capitini, del Comitato per il disarmo atomico e convenzionale nell'area europea; dell'in_ tesa operaia per la pace; dell'Associazione italiana dei resistenti alla guerra; del Comitato antiatomico italiano; del Centro studi per la piena occupazione di Danilo Dolci e del Movimento italiano della pace. In altre parole, la delegazione rispecchia i mutamenti intervenuti anche in Italia nella natura, la composizione e le forme di lotta del movimento per la pace e il disarmo. Se è vero che non si assiste più alle grandi campagne che abbiamo conosciuto negli anni 50, sarebbe errato dedurne che in Italia non si lotta più per la pace. Le iniziative odierne so_ no più complesse e differenziate.
Ma nella delegazione non sono rappresentati•soltanto i movimenti pacifisti; anche singole personalità, le quali non fanno parte di alcun ragd esione a litoV6-117~-lang a=_
Naturalmente, data la sua varietà, la delegazione italiana non reca a Mosca un pensiero uniforme. Ed è questo, del resto, ciò che volevano gli organizzatori del congresso moscovita. Il denominatore comune che lega i delegati italiani è la loro aspirazione alla pace. Il resto, e cioè la ricerca delle vie da battere per raggiungerla, è il tema del congresso, al quale ognuno è chiamato a portare il proprio contributo.
Fra i componenti della delegazione segnaliamo : la scrittrice Papini Des_ sì Luisa, il dott. Angelo Bandinelli radicale lo scrittore Giampaolo Callegari, il docente universitario Curri Antonino lo scrittore Giuseppe Dessì, Danilo Dolci, Carlo Levi, la professoressa Angela Massucco Costa, il prof. Mario Montesí, il dottor Gipliano Rendi del Comitato per il disarmo atomico e convenzionale nell'area europea, in sen. Ronza, il giornalista Bruno Segre direttore del settimanale Incontri, l'onorevole Raffaele Terranova, Cesare Zavattini, l'avvocato Marcello Morante, lo ing. Aldo Putelli dell'Associazione resistenti alla Guerra, il prof. RodoL fo Margaria del Comitato antiatomico italiano, l'on. Lelio Basso, la scrittrice Lesly Carini, segretaria del comitato antiatomico italiano, ia scrittrice Bentivegna della Consulta italiana della pace, i rappresentanti della Intesa operaia per la pace, i dipendenti dell'ATM Riccardo Maitary, Presidente dell'ANPI-ATM e Orazio Bellucci del Comitato ANPIATM delegati dell'Unione Milanase della Pace, Enrico Barbieri ed Ennio Casarotti della Commissione interna dei ferrovieri di Verona, Frassinetti Federico, Barbieri Marcello e Conti Giuseppe della Consulta della pace di Bologna, la professoressa Chiessovani, la scrittrice Anna Garofalo, il dottor Carlo Doria Medina, il dott. Didò, l'onorevole Luciana Viviani, il professor Baranzoni di Modena, l'onorevole Ettore Tibaldi, vice presidente del Senato e della FIR, il sin_ dato di Cortona, Italo Petrucci, il sen. Velio Spano, il sen. Mencaraglia, l'on. Giulio Calandrone, l'onorevole Lucio Luzzato, Giorgio Veronesi, il sen. Lussu, il sen. Pesenti, gli onorevoli Busoni e Adamoli.
e Bellucci dell'A.T.M.
Inoltre hanno dato l'adesione al congresso, anche se non vi interverrano, Alberto Carocci, direttore della rivista Nuovi Argomenti, Alberto Moravla, il Regista Giuseppe De Santis, e Mario Melloni direttore di Stasera.
Z15 MILIONI DI MORTI IN UNA GUERRA
ATOMICA
215 milioni di morti, secondo un calcolo del Ministero della Difesa americano, sarebbe • il terrificante bilancio di una guerra nucleare. Questo orrido calcolo preventivo è il frutto delle previsioni di un noto specialista americano, Herman Kahn, autore di una studio dal titolo «Sulla guerra termonucleare e pensando all'impensabile ».Il ministero della Difesa americano ha per parte sua stabilito cifre dettagliate di previsione per ogni singolo paese del blocco atlantico. I dati particolari non sono stati notificati, ma si sa che per l'Inghilterra si prevedono dai 3 ai 23 milioni di morti « a seconda — si dice — se verranno bombardati solo gli obiettivi militari o anche le città ».
Se si pensa che l'Italia ha la stesanaie riet Fióst~ t`TduitAirr Gran Bretagna, esistono basi missilistiche americane un po' ovunque, queste terribili cifre si adattano benissimo anche alla nostra penisola.
Il Ministero della Difesa USA si preoccupa di consolare gli alleati europei constatando che, in fin dei conti, « il numero dei morti americani e del vecchio continente si equivarrebbero » (100 milioni negli USA e 115 in Europa).
Si discute sugli orari da attuare nei depositi
L'accordo sulla riduzione dell'orario di lavoro, firmato in questi giorni, determina di fatto una ridimensione degli attuali turni di servozio fatta eccezione per il personale viaggiante per il quale l'intero accordo orari è stato rinnovato in sede sindacale.
Il concetto insito nel presente ac tordo, quello della settimana corta, deve servire come orientamento di massima; e su tale orientamento dovrannci ispirarsi le C.I. e i lavoratori nella ricerca delle proposte concrete da porre alla Direzione.
Per alcune categorie e depositi l'iniziativa di sondare le aspirazioni dei lavoratori è stata presa dalla Direzione in collaborazione con la C.I. Fra gli impiegati per i quali è già in atto la settimana corta, è stato fatto circolare un foglio sul quale erano previsti tre tipi di orari con inizio alle 8, alle 8,15 e 8,30 e, dopo le regolamentari due ore d'intervallo per il pasto, l'uscita alle 18, 18,15 e 18,30.
Anche nei depositi la Direzione ha preso qualche iniziativa. A Messina l'ufficio competente ha avanzato tre soluzioni per il personale salariato circa l'applicazione della prima riduzione d'orario (da 48 a 46 ore settimanali) che entrerà in vigore a settembre. Le proposte erano : Maggiorazione della sosta per il pasto di 20' Diminuzione di due ore da usufruire nella settimana. Accantonamento della settimanale e riduzione va mensile.
volliScultRtg Sindacale di Denosi ;
lavoratori che a maggioranza assoluta hanno approvato la seguente impostazione della prima riduzione dell'orario di lavoro: « Per tutti i turni di lavoro, ad eccezione del turno notturno, la riduzione delle due ore di lavoro dovranno effettuarsi nella giornata precedente il riposo. Le ore della settimana del turno notturno vengono accantonate ed utilizzate nel turno successivo ».
Gli oneri sociali rivendicati per l'ATM
ONERI SOCIALI PER L'ESERCIZIO 1961
(dati dal bilancio consuntivo 1960 pubblicati sul bilancio preventivo 1962)
A) nei confronti del Comune facilitazioni di viaggio concesse dal Comune ai mutilati
243.000.000 carte di libera circolazione ai vigili urbani-agenti del verde - necrofori - agenti imposte di consumo (con tariffa al 60% di quella normale) . . .
105.000.000 ulteriori facilitazioni di' viaggio concesse dal Comune per alcune categorie di lavoratori (richtzione cioè - oltre il 40% normalmente ammesso del 10%)
servizi in zone suburbane a scarsa domanda o servizi di comodità
Totale oneri a carico del Comune
B) nei confronti dello Stato
Per tessere di libera circolazione concesse a: dipendenti statali ...... funzionari Ispemotra - LL.PP. ANAS . concessioni varie
Ammessa una utilizzazione del 50% .
Totale oneri a carico dello Stato
Oneri sociali a carico del Comune
Oneri sociali a carico dello Stato
Totale oneri sociali
1 635 000 000
650.000.000
2.633.000.000
E' evidente che una simile impo_ stazione della riduzione dell'orario di lavoro tenda ad acquisire anche per gli operai di deposito il diritto alla settimana corta. Già con la seconda riduzione d'orario (che porterà la settimana a 44 ore) sarà possibile ridurre il turno notturno a cinque giornate sommando alle 4 ore del turno notturno le 4 ore del turno precedente o seguente. Ancora qualche mese ci divide dall'entrata in vigore della prima riduzione d'orario ma non è prema-
turo iniziare la discussione ed il dibattito; il nostro compito non è solo quello di presentarsi davanti alla Direzione con delle chiare proposte già discusse e quindi assimilato alla base. E' necessario anche che i dirigenti comincino ad esaminare ed assimilare la prospettiva della settimana corta anche per il personale di deposito (Capi, operai e pulitori) che, come dicevo all'inizio, è un concetto presente nello accordo sulla riduzione dell'orario di lavoro, Sfreddo
Specificare agli operai ilconteggio dei cottimi
All'officina di Zara gli operai lavorano normalmente a cottimo ma non sono in grado di controllare quanto guadagnano. Un sistema amministrativo non tanto complesso quanto nascosto impedisce loro dì rilevare eventuali errori di calcolo. Sotto la voce cottimi e lavorazioni in economia (codice 374) non viene retribuito solo il cottimo ma anche la differenza di incentivo (dal 5 al 22%) liquidata ai cottimisti nei giorni festivi e nelle ferie.
- è in atto una norma secondo la quale viene anticipato il cottimo (o almeno una parte di esso) a quel lavoratore che nel mese pur lavorando a cottilno non ha chiuso delle lavorazioni per un determinato numero di ore. E' ovvio che nel mese successivo tale anticipo viene fatto rientrare sottraendolo dal cottimo del mese.
Al cottimista viene consegnata solo la copia delle bollette di cottimo da cui egli può controllare le operazioni delle singole bollette ma non il totale così come appare nel listino paga, su cui vengono chiaramente specificate le operazioni e il totale guadagnato. Ma la somma delle bollette non corrisponderà mai alla cifra pagata al codice 374. Essa per le ragioni già espresse, potrà essere superiore o inferiore a tale somma.
Se si considera che un'operaio mensilmente può lavorare su 10 ed anche 15 o 20 commesse, si Può ben capire come egli non possa riuscire a controllare se la somma a lui pagata dal Centrò Elettrocontabile sia giusta o errata.
Nel passato oltre a distribuire la copia delle commesse di cottimo veniva esposto un elenco in cui figuravano su una colonna i totali dei fogli di cottimo e su un'altra le cifre della differenza d'incentivo festivo gli anticipi o i rientri. Il totale delle due colonne era la cifra che risultava nel listino paga. Tale sistema anche se non chiaro, dava almeno la possibilità all'operaio di effettuare un rapido controllo.
I fogli dei totali di cottimo non furon o più affissi, si disse, perchè anche il cottimo come le altre competenze sono cose strettamente personali che non possono e non debbono essere affisse in pubblico. Concetto giusto che però, per quanto si riferisce a Zara ci si guarda bene da applicarlo ai listini paga che vengono consegnati aperti dopo essere passati per svariate mani.
Ciò che i lavoratori richiedono non è il foglio dei totali di cottimo. Essi non vogliono confrontare o rilevare ciò che guadagnano i loro compagni, ciò che chiedono è di es-
sere messi in condizione di poter controllare se i soldi che gli vengono dati al codice 374 sono quelli che gli spettano. Spetta alla Direzione studiare un sistema pratico che consenta di effettuare in modo semplice tali conteggi.
Giovedì 28 giugno malgrado l'ora tarda questa triste notizia si è diffusa come un lampo fra gli operai di Zara, Teodosio e Spontini provocando scene di dolore fra i quanti avevano avuto modo di conoscere ed amare il compagno Bruno.
Ii suo forte fisico non è riuscito a superare l'ultima crisi. Per oltre due mesi egli eveva lottato contro la morte circondato dall'affetto e dalla solidarietà del suoi operai, che volontariamente nei momenti di bisogno si erano alternati al suo cape7zale vegliandolo ininterrottamente.
Bruno non è più, ma di lui resta il ricordo della sua esistenza. Un ricordo luminoso che non può esprimersi in un nome o In un volto. La sua vita retta ed onesta, il suo attaccamento al lavoro, l'amore paterno per i suoi operai sono gli insegnamenti ch'egli lascia scolpiti nella memoria di quanti l'hanno conosciuto.
A lui va oggi il nostro pensiero e ai suoi familiari colpiti da una perdita così tragica e irreparabile.
Luciano Pelagotti
Bruno Magistrelli è morto.
4 VOCI DELL'A.T.M. PACE E DISARMO
DA PARTE DEGLI OPERAI
530.000.000 34.000.000 23.000.000 587.000.000 300.000.000 300.000.000 2.633.000.000 300.000.000 2.933.000.000
cumulati-
riduzione
SINDACATO DEI tANTASTORIE
Il Sindacato dei « Cantastorie » è sull'orlo del fallimento. I responsabili non trovano più parole adatte per convincere altri lavoratori ad entrare nelle loro file che vanno assottiliandosi perchè anche i più cocciuti cominciano a capire di essere stati presi per il naso da gente sezna scrupoli...
In questo Sindacato non poteva mancare l'adesione di alcune guardie, capi, vice capi, dell'ATM che pur sapendo di rovinare e creare dissidi nella categoria, si sono messi alla mercè di quei signori che promettono mare e monti ma in realtà hanno un loro scopo personale da difendere.
Il più indicato difensore della categoria « guardie » ha lasciato la compagnia ma prima di abbandonare si è fatto promotore per assicurare il posto vacante a persona di fiducia in caso di riconciliazione tra gli iscritti e questo Sindacato che aveva promesso a Loro (guardie giurate dell'ATM) un avvenire da nababbi nel termine stabilito di mesi sei. Le promesse non vengono mantenute e i « cantastorie » per tenere alta la fiamma che stà morendo, a voce alta intonano il vecchio ritornello: Manca solo la firma. La frase che sanno molto bene pronunciare convinti che altri pesci abbocchino all'amo...
Dando a Cesare quello che appartiene a Cesare è giusto essere riconoscenti verso coloro che si sono sempre battuti per il benessere di
A REDECESIO
questi figli di N.N. e per prima cosa non si deve sottovalutare la strappata vittoria nel fare togliere alle guardie dell'ATM il verde (quale bordatura colletto) per farlo attaccare come decorazione sul berretto, per non venire meno al personale del Circo Equestre che da poco ha lasciato la città... Il nuovo rappresentante Sindacale segnalato quale sostituto del collega uscente non deve dimenticare che gli uomini che troppo facilmente passano da un Sindacato ad un altro non sono degni di rappresentare i lavoratori, perchè le guardie dell'ATM vogliono gente che non aspiri al cadreghino, perchè i colleghi si possono benissimo difendere sindacalmente anche effettuan-
do tutti i turni di lavoro compreso il riposo rotativo, perchè la sua opera deve essere una missione per il benessere della collettività e non un affare per un posto al sole...
Il nuovo Rappresentante non deve pretendere di essere ricevuto come tale, al ritorno dalla « Città Eterna » dopo avere ammirato l'Arco dei trionfi, ma deve assoggettarsi al ben tornato come generalmente si usa quando si incontra un amico che fà ritorno da una gita di piacere.
Rispettare i qui sopracitati comandamenti si è certi di avere l'appoggio morale di tutti i colleghi senza distinzione di grado...
Tagini 6 Emilio
Il Ragioniere non io sà
Il caos continua a regnare nella mensa di Zara ma il Ragioniere non lo sà. Ogni giorno si assiste al poco edificante spettacolo dell'assalto ai posti; alla coda gesticolante di operai che si addensa davanti allo spor-
e...
Piogga a catinelle (il dio Pluvio sarà stato morso da un cane da caccia) durante la 1.a fase della gara di caccia pratica per cani da ferma organizzata, come di consuetudine il giugno 1962 dalla Sezione Caccia e Tiro a Volo, sul campo di Redecesio.
A parte questa contrarietà metereologica, l'organizzazione è stata curata in tutti i dettagli dai componenti il Comitato Tecnico, che hanno dedicato tutto il loro entusiasmo e la loro esperienza per la riuscita della manifestazione.
Il terreno, trasformato quasi in palude, ha costretto i cani ad un lavoro improbo, facilitando le possibilità della loro eliminazione; ma i concorrenti circa quaranta in gara, venuti dalle varie località dell'Italia settentrionale, hanno affrontato egregiamente le difficoltà della situazione confermandosi elementi dotati di ottime qualità venatorie.
I concorrenti dell'A.T.M. si sono difesi bene classificandosi al 5.o posto, con la Epaniol-breton NITTA DI MONTEBRUCIATO del Sig. Bobbiese Francesco, il quale ha così realizzato il 1.o e 2.o piazzamento nella classifica A.T.M. rispettivamente con NITTA DI MONTEBRUCIATO e LEDA XI, di sua proprietà.
Il 3.o posto è andato a TEA detta Kira, pointer del Sig. Azzalini, ed il 4.o a FULL, setter del Sig. De Marco.
Sono stati notati sul campo: il Rag. Carbone Oddo, Presidente della Sez. Prov. Cacciatori di Milano; il Sig. Sala Gianfranco della Sez. Comun. Cacciatori ed il veterano dei giudici dell'ENCI Sig. Piero Cesarani.
La Giuria, composta dai Sigg. Porro Gaetano, La Foresta Giuseppe, Avv. Pone De Leon Adelio, Carlo Desbrac, ha espletato il suo compi to in maniera esemplare.
Ha diretto là gara il Dr. Flaminio Munari dell'ENCI, il quale si è mostrato Giudice imparziale e perfetto e ancora una volta ha dato prova della sua passione cinofila e sportiva.
Nel tardo pomeriggio, con il ritorno del sole magnifico, è stata effettuata la premiazione. Ad essa ha partecipato il Cons. Dino Maschio in rappresentanza della Presidenza e del Consiglio di Amministrazione del C.R. - A.T.M.
La manifestazione è stata filmata e come di consueto la ripresa verrà proiettata durante la riunione di chiusura della attività della sezione.
CACCIA
tello della distribuzione dei piatti e che rallenta l'opera delle cameriere. Scene che ormai si ripetono da anni sulla sfondo di un locale infelice, pieno zeppo di vecchi tavoli, di sgabelli traballanti e financo di panche antidiluviane.
Ma il Ragioniere, quello delle Mense, non lo sa o non vuole saperlo, Egli, seduto al suo tavolo di ufficio dirige il personale e le mense secondo calcoli cercando di realizzare sempre ,ualche nuova economia non pensando evidentemente che può esistere una realtà ben diversa nelle mense da quella che le aride cifre gli fanno apparire.
Non riteniamo certo lui responsabile del locale infelice o del mancato rinnovo dei tavoli delle sedie. Lo riteniamo responsabile solo per voler mantenere ad ogni costo un servizio inadeguato che contribuisce a rendere insopportabile, per i lavoratori e per il personale della mensa, l'ora del pasto.
A Zara fanno come media 150-160 piatti, bene a tale numero di piatti corrisponde un certo numero di per_ sonale. Per poter avere una comeriera in più, bisogna raggiungere almeno i 180 piatti.
BUONO CARTUCCE
Presso la Segreteria del Circolo Ricreativo, A.T.M., è in distribuzione, al prezzo di L. 300, un buono per n. 30 cartucce di polvere C. 7 Perfetta o equivalente, e piombo a scelta del Socio, da ritirarsi presso l'armeria Legnani - Corso Magenta, 32 - non oltre il 14 agosto c.a.
Trascorsa tale data il socio non ha più diritto alle cartucce.
Tale concessione è riservata soltanto ai dipendenti ed ai loro falliiIlari iscritti alla Sezione Caccia entro il 30 giugno 1962.
DALL'A.T.M.
SOSPESO IL SERVIZIO PER REDECESIO
La Direzione dell'ATM ha deciso di sospendere da lunedì 2 luglio le corse feriali per Redecesio.
A quanto informa l'o.d.s. n. 126 resterà in funzione il servizio speciale solo nei giorni festivi.
Pur non conoscendo i motivi che hanno fatto prendere alla Direzione l'attuale decisione, è opportuno rilevare che essa danneggerà quelle famiglie di tranvieri che non potendo andare in stazioni balneari si recano ogni giorno a Redecesio.
Col 1.o luglio sono stati collocati in pensione i sottoelencati dipendenti: Capo rip. princ. Civardi Lino Serv.
Approvv.
Ispett. princ. al mov. lacomelli Ajace S.M. Uff. Mov. Urb.
Controllore Ciusani 17 Emilio S. M.
Dogana
Capo Guardia «ad pers.» Mombrini
7 Michele S.P. Vigilanza
Capo pul. «ad. pers» Spreafico 1 Carlo S.O. Vittoria
Operaio prov. Barnicchi 3 Bruno S.O.
Teodosio
Capo linea Rossi 117 Angelo S.M.
Orari
Operaio 1.o cl.sc. Bollati 8 Osvaldo
S.O. Teodosìo
Operaio 1.a cl.sc. Ciceri 5 Amleto
S.O. Teodosio
Operaio 1.o case. Losi 1 Arturo
S.O. Baggio
Capo Treno Moraschil Carlo S.M.
Dogana
Guidatore Bianchi 91 Giuseppe S.M.
Ticinese
Guidatore Vallari 2 Giovanni S. M.
Vittoria
Armatore scelto Mossini 3 Matteo Serv. Impianti
Armatore scelto Pirola 1 Fermo Serv.
Impianti
Bigliettario sc. Silanos 1 Carmine S.M. Ticinese
Operaio 1.0 cl. De Petris 1 Carlo S.O. Molise
Usciere De Meo 1 Luigi Serv. Legale R.C.
Bigliettario Colombo 151 Carlo S.M.
Vittoria
Bigliettario Gamberini 2 Umberto S.M. Leoncavallo
Bigliettario Spelta 4 Paolo S.M.
Messina
Armatore Garavaglia 4 Alfredo S.O.
Baggio
Manovale spec. Pesciani 1 Ernesto S.O. Teodosio
Pulitore Brunoldi 1 Giovanni S.O.
Messina
Pulitore Santambrogio 5 Luigi S.O.
Messina
Guardiano Battaglia 1 Mario S.M.
Vigilanza
Ad essi vada il saluto e l'augurio di lunga vita di « Voci » e degli amici e compagni di lavoro.
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Il nostro ragioniere non considera che a differenza di Molise e Teodosio qua le donne non possono usare i carrelli porta-vivande, non vuole sentir parlare dei 60-70 operai che pur portandosi il pasto da casa ostacolano il servizio. Ma non si limita a questo. Ogni tanto sostituisce le cameriere così che quando una ha preso pratica egli la sostituisce con un'altra. Non solo, spesso manca una donna e allora il servizio in qualche modo va avanti. No, Ragioniere, non stia troppo chinato sulle cifre, alzi gli occhi e guardi la realtà. Venga se vuole a constatare con mano quello che succede a Zara. Vedrà è diversa da come appare sulla carta. Venga non aspetti che noi veniamo da lei a sollecitarla.
Vincenzo
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della gestione intesa come raggiungimento di costi minimi per unità di servizio reso e non come corrispondenza tra costi e prezzi. Sostanzialmente i costi dei servizi pubblici, sia per la parte afferente al capitale sia per quella d'esercizio, devono essere considerati innanzitutto come costi organizzativi della vita cittadina. Essi devono andare a carico delle aree di espansione o comunque della collettività nel suo complesso.
L'attribuzione all'utente dei costi di servizio deve essere fatta solo dalla misura adatta a permettere la migliore ultilizzazione del servizio stesso e non facendo esclusivo riferimento ai risultati del bilancio aziendale ».
La Commissione Consiliare ritiene inoltre che solo un esame complessivo di tutto il problema dei trasporti « possa creare una base di valido giudizio per scelte di soluzioni rilevanti e riguardanti problemi dei trasporti quali per esempio lo sviluppo delle linee metropolitane, la sostituzione dei tram con autobus, la costruzione di sottovie e simili. «Ma anche altri problemi afferma ancora la relazione, compresi quelli relativi alla scelta dei modelli di circolazione, alla ubicazione di parcheggi, alla costruzione di autosilos in determinate località, ecc. troverebbero corretta soluzione solo se inquadrati in un esame complessivo dei- problemi di traffico e di trasporto».
Giustificare l'operaztione agente unico come mezzo per ridurre i disavanzi aziendali, dato che le spese di personale hanno una rilevante ______nagidenza sul bilancio aziendale, significa non riconoscere la validità dell'affermazione della Commissione Consiliare che riconosce come la efficienza dell'ATM non va valutata sulla base delle risultanze di bilancio.
Attuare l'operazione dell'agente unico significa quindi percorrere ancora una volta la vecchia via del supersfruttamento del personale, a cui si aggiungono ora i cittadini utenti.
L'operazione agente unico è una ulteriore concessione alla retriva concezione dei problemi produttivi; concezione che vede nei lavoratori il primo capro espiatorio dei mali della società.
Ed è per respingere tali intendimenti, per far tradurre in realtà operante le indicazioni da sempre sostenute in materia di politica dei
trasporti che i lavoratori dell'ATM respingono l'operazione agente unico. I mali dell'ATM si risolvono infatti: acquisendo in entrata gli ormai famosi (famosi perchè già nel bilancio del 1950 se ne richiedeva il pagamento) oneri sociali; che nel bilancio preventivo vengono indicati in L. 2.933.000.000. attraverso la tassazione delle imprese commerciali e industriali e dei proprietari delle aree fabbricabili; che dal pubblico servizio di trasporto hanno immensi benefici sia per il trasporto delle maestranze ai cancelli delle loro imprese, sia per la valorizzazione delle loro aree fabbricabili.
Se gli industriali pagassero come minimo la differenza del 40% di riduzione in atto, e che va mantenuta per le tesserine settimanali operai si avrebbe un maggior introito di L. 6.540.000.000. addebitando al Comune le differenze di maggior costo quando, per ragioni viabilistiche, si preferisce il mezzo di trasporto più costoso, l'autobus, anzichè il mezzo di trasporto più economico, il tram.
Dal bilancio preventivo 1962 abbiamo: disavanzo tram urbani L. 157 milioni, mezzi in dotazione 829. disavanzo autobus urbani L. 1 miliardo 309 milioni, mezzi in dotazione 468.
disavanzo filovie urbane L. 992 milioni, mezzi in dotazione 343.
-I- disavanzo tram interurbani, L. I miliardo 634 milioni, mezzi in dotazione 345. disavanzo autobus interurbani
L. 649 milioni, mezzi in dotazione 258.
Il servizio tranviario urbano nel 1961 era indicato in attivo di 614 milioni.
Il disavanzo del 1962 deriva dalla diminuzione dei passeggeri trasportati a causa della trasformazione di linee in automobilistiche: passeggeri in meno di 12 milioni minori introiti 429 milioni.
Il servizio automobilistico urbano nel 1961 era indicato in passivo di 776 milioni. Il maggior disavanzo del 1962 si verifica anche per lo aumento dei chilometri percorsi per l'istituzione di nuove linee : passeggeri in più 18 milioni, maggiori introiti 463 milioni.
4) intervento della Provincia con
finanziamenti per i trasporti interurbani. risoluzione dei problemi viabilistici al fine di migliorare le condizioni di viabilità dei pubblici servizi di trasporto. costruzione delle sottovie. assunzione da parte del comune degli oneri relativi ai provvedimenti di ampliamento dei servizi. intervento dello Stato con sussidi, così come interviene verso le società di trasporto private.
Se solamente figurassero in entrata gli oneri sociali e quel minimo contributo esemplificativamente attribuito agli industriali, il bilancio dell'ATM non si presenterebbe più in passivo di L. 4.730.000.000, bensì si presenterebbe in attivo di L. 4miliardi 730.000.000.
evidente che se il bilancio dell'ATM fosse in attivo, il problema dell'agente unico non verrebbe certamente posto.
Certo che potremmo sentirci dire che anche l'attivo di bilancio non esimerebbe l'Azienda dal ricercare soluzioni atte a diminuire i costi di esercizio. E su questo siamo d'accordo.
E' però la strada che si vuole seguire che ci trova contrari. E sono i dati riguardanti il numero dei dipendenti per ogni milione di passeggeri trasportati delle aziende di trasporto delle città italiane ed estere che ci confortano in questa nostra opposizione.
Dal bilancio pr.ventivo 1962 dipendenti per I milione di passeggeri trasportati
Risulta da questi dati che Milano è la città con la più elevata utilizzazione del personale. Se si dovesse avere il rapporto dipendenti-passeggeri esistente a Bruxelles, Milano dovrebbe avere (essendo preventivati per il 1962 798 milioni di passeggeri e 11.957 dipendenti) ben 6.300 dipendenti in più.
Non opposizione preconcetta quindi alla soluzione agente unico, ma opposizione di sostanza per impedire l'ulteriore sfruttamento del personale e per affermare quegli indirizzi economici che mettano l'ATM nella condizione di sempre meglio far fronte alle continue e giustificate richieste di miglioramento del pubblico servizio di trasporto.
Mario Fuse t ti
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