SETTEMBRE 27
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Fra alcuni giorni riprenderanno in modo unitario fra la Confindustria e la CGIL, la CISL e l'UIL, le trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro delle varie categorie.
Tale decisione, risultata dell'accoglimento da parte della Confindustria delle proposte della CGIL di riprendere le discussioni per il rinnovo dei contratti e la revisione dei salari, costituisce un primo successo degli scioperi effettuati nei mesi scorsi dai lavoratori dell'industria sotto la guida della più importante organnizzazione Sindacale Italiana, la quale non ha accettato di sottoscrivere l'accordo sul conglobamento che giustamente ha definito .a accordo truffa a.
Che questa definizione fosse fondata hanno avuto modo di constatarlo anche gli impiegati e glì operai della Sede, quando alla fine del mese di giugno hanno aperto le buste paga ed accertato le miserevoli cifre che interessati galoppini facevano credere -molto pi ù elevate ed inoltre, ironia del caso, hanno trovato invece della cifra salariale conglobata una voce in più sulla busta paga.
La delusione prima e lo sdegno che ne è seguito, anche da parte dei lavoratori aderenti alla CISL, in tutte le industrie italiane, ha spinto i Dirigenti di questa organizzazione sindacale minoritaria a stabilire con la Confindustria dei minimi salarialileggermente superiori a quelli ottenuti con l'accordo truffa, ma pur sempre molto ci?, rh, i l:iyrratnri La manovre quindi della CISL che tendeva a favorire gli industriali, rompere il fronte unitario, per impedire ai lavoratori di ottenere aumenti reali, è fallita ; ma se pur a qualcosa è servita, è stato proprio nel rafforzare ancor più il prestigio della CGIL e delle sue organizzazioni di categoria, per la fedeltà dimostrata alla causa dei lavoratori, per la giustezza delle richieste, e per la capacità tattica e strategica dimostrata nel guidare la lotta nelle fabbriche assestando colpi ben diretti che lo stesso padronato, a distanza di mesi, se pur a denti stretti, è costretto ad ammettere di aver ricevuto.
E a confermarcelo ci sono gli acconti sui futuri aumenti già strappati con la lotta dei lavoratori in migliaia di Aziende, di cifre superiori a quelle dell'accordo truffa, cifre, queste ultime, che non bisogna dimenticarlo, sono a loro volta superiori a quelle richieste dall'a CISL.
Tali aumenti sono la prova 'incofutabile che gli industriali possono pagare, non solo, ma fanno giustizia di tutte quelle storie sull'inflazione e sul cataclisma economico che vengono sfoderate ogni volta che i lavoratori chiedono ragionevoli aumenti di salario, pienamente giustificati dalla congiuntura economica.
Le trattative per il rinnovo del contratto nel settore dell'Industria Chimica, saranno condotte per nostro conto dalla FILC/ CGIL - dalla Federchimici/CISL e dalla UIL, e, per quanto riguarda i padroni, dalla Assochimici. La dichiarazione del Vicesegretario della Confindustria alla Radio « che in alcuni settori industriali, forse, qualche ritocco salariale si può concedere a, se pur ci lascia buone speranze, non deve trarci in inganno.
Il successo del rinnovo del contratto e la misura degli aumenti dipendono dal modo e dall'intensità della lotta che i lavoratori devono continuare a condurre fino alla felice conclusione delle trattative e dall'unità che essi sapranno realizzare nelle fabbriche e negli uffici attorno a questi problemi.
Giova a proposito ricordare che il contributo dei lavoratori della sede in questo senso è stato modesto e negli ultimi tempi praticamente nullo. Dopo uno sciopero in cui quasi il 60 per cento degli impiegati e degli operai si erano astenuti dal lavoro, la Direzione è riuscita attraverso i suoi aguzzini, ed in ciò facilitata dall'atteggiamento di elementi che ufficialmente dicono di appartenere alla CISL, a rompere l'unità e a far fallire gli scioperi successivi. Tale violazione del diritto di sciopero in Sede, ha trovato come era naturale, una adeguata risposta nelle fabbriche, ma ciò non toglie che i padroni della Montecatini, qui da noi si siano posti fuori dalla legalità repubblicana.
D'altra parte l'incertezza dimostrata dalla
Società e dalla Confindustria nella stessa applicazione dell'accordo truffa, l'elevamento dei minimi, le ambigue clausole che consentono di dare con la destra e togliere con la sinistra, sono la dimostrazione chiara della necessità che vi è anche da parte degli operai e degli impiegati della Sede, d i scendere in lotta onde ottenere ragionevoli aumenti salariali, e difendere le altrè conquiste, garantendosi prima di tutto la libertà di sciopero. In una situazione politica notevolmente modificata, dopo un bilancio nettamente positivo delle lotte in corso, la certezza di avere nella CGIL e nella FILC una guida sicura, la necessità che nelle trattative per il
rinnovo del contratto i diritti degli impiegati trovino una affermazion -adeguata nella misura in cui essi sapranno lottare, la necessità di accelerare la cc —lusione delle trattative sono gli elementi ct.> devono convincere tutti i lavoratori delis Sede a ponderare seriamente sul nostro invito ed operare per realizzare fra le varie correnti sindacali quello spirito di ur,ità e di collaborazione necessari per garantire anche da noi il successo.
'Ingenuo sarebbe vivere nell'illusione che libertà e miglioramenti economici ci vengano dalla generosità padro.nale si tratta sempre di conquiste che si ottengono attraverso la lotta, è non è ass-lutamente vero che i lavoratori della Sede siano incapaci di condurla, l'hanno dimostrato tante volte, e siamo certi che lo saptannc dimostrare ancora. II problema per il mowento è quello di riuscire ad esprimere u-.a guida sicura che sappia portarci alla viitc ia,
VOTATE per il Sindacato che non ha firmato l'accordo-truffa perchè vuole e otterrà concreti aumenti
Così la pensano i membri della C.I. aderenti alla C.G.I.L. Far rispettare i contratti _ Ripristinare le assemblee e i collegatori _ Migliorare la mensa - Difendere la dignità dei lavoratori - Garantire le libertà previste dalla Costituzione
Abbiamo, in occasione delle imminenti elezioni della C. I., posto alcune domande ai candidati (già facenti par-
Vontagnona ci conferma la ponderatezza delle ragioni che lo hanno spinto a chiedere l' arresto dei massimi dirigenti della Montecatini - Il tempo e la volontà del popolo abbatteranno tuiti gli ostacoli che fino ad oggi hanno impedito di punire i colpevoli.
Abbiamo avuto di recente l'occasione di avvicinare l'on. Mario Montagnana, segretario della Camera del Lavoro di Milano e, naturalmente, staremmo per dire, il discorso è caduto sul suo ultimo intervento alla Camera dei Deputati, nel quale egli ha chiesto energicamente che i dirigenti della Montecatini vengano arrestati e processati quali corresponsabili della catastrofe di Ribolla che tanta commozione ha suscitato in tutto il Paese. Non c'è dubbio — gli abbiamo detto — che la tua richiesta ha provocato una grande impressione, e un'impressione favorevole, tra la maggior parte delle maestranze della Montecatini, specialmente fra gli operai. In quanto ai dirigenti, essi ne sono stati estremamente seccati e hanno reagito facendo correre la voce che la tua era in fondo soltanto una boutade », un gesto demagogico fatto per la • platea », in quanto tu stesso non crederesti alla possibilità che la tua richiesta possa venire accolta. C'è qualcosa di vero — ci ha rispcsto l'on. Montagnana. C'è qualcosa <l vero nel senso che io effettivamente non credo che, in questo momento e con questo governo, i dirigenti della Montecatini corrano il rischio di venire arrestati e processati. Ma ciò non significa affatto che la mia richiesta rappresentasse una «boutade» o un gesto demagogico. No, si trattava di un atto molto serio, molto ponderato. Pensavo e penso tutt'ora che non è ammissibile, che non è concepibile che — mentre vi sono, da un lato 42 morti e, dall'altro lato, dei documenti ufficiali che stabiliscono là responsabilità della Montecatini in questo eccidio, non vi sia una sola persona la quale sia chiamata a rispondere di tale eccidio di fronte alla Giustizia e di fronte al Paese. I dirigenti massimi della Montecatini — i Mazzini, i Giustiniani e i Faina — non hanno nulla da rimproverarsi per quanto riguarda i morti, tutti i morti di Ribolla? Non hanno nulla da rimproverarsi per quanto riguarda i morti, tutti i mori, che hanno lasciato la. vita in questi ultimi anni nei vari stabilimenti della Montecatini a causa della mancanza di misure precauzionali contro gli infortuni e le malattie professionali? Ebbene, lo dicano, lo dimostrino, denuncino essi stessi i responsabili! Ma i Mazzini, i Giustiniani e i Faina non faranno questo, non posso-
no farlo, perchè evidentemente quello che avviene nelle fabbriche e nelle miniere della Montecatini, comprese le cose scandalose che sono state denunciate dalla Commissione d'inchie0,ta sul disastro di Ribolla, avviene ;sulla base delle loro direttive o, per Io meno, con la loro autorizzazione.
E' giusto perciò ch'essi siano considerati almeno corresponsabili delle morti, molte delle quali si sarebbero potute evitare, avvenute nelle fabbriche e nelle miniere dell'azienda che essi dirigono; è giusto che essi paghino per tutte quelle morti. Però, tu stesso ritieni che essi non pagheranno... Ritengo che è assai poco probabile che essi paghino subito. Ma occorrono 20 anni prima che un reato vada in prescrizione... E del resto succedono a volte cose del tutto impreviste nel mondo, e anche in Italia! L'« affare Montesi » per
esempio, è stato archiviato due volte, ma poi, in seguito all'esplosione dello sdegno popolare, qualcuno ha cominciato a pagare. Tra gli altri un capo della polizia, un questore e il figlio di un ministro. E ciò è successo ora, con questo Governo. Chi avrebbe osato prevederlo? Eppure è avvenuto! E in un passato non molto lontano altri hanno pagato, a un prezzo tremendamente alto le proprie colpe, anche se si trovava molto più in alto di un Pavone, di un Polito o di un Piccioni; anche se era ritenuto da tutti assolutamente intoccabile.
Il tempo è un giudice più severo e più giusto... del comm. Segurani o dei nostri ministri del LavOro e della Giustizia. Il tempo, e la volontà del popolo, faranno si che paghino anche i responsabili della tragedia di Ribolla. Francamente, se io fossi nei panni dei dirigenti della Montecatini, non mi sentirei molto tranquillo...
te della C. I. scaduta), della lista della C.G.I.L., chiedendo loro alcuni giudizi sulla Commissione Interna e ciò che si propongono di fare qualora venissero rieletti.
Qual'è stato il bilancio di attività della C. I. scaduta?
A nostro avviso il bilancio, inteso nel senso del conseguimento di successi da parte della C. I. sui problemi discussi con la Direzione, è stato piuttosto magro. Le « vittorie» si possono contare sulle dita: ad esempio è stata ottenuta la cancellazione delle famose L. 4500 dateci dalla Società nel 1949 per anticipo spese mensa - tram, è stato ottenuto l'orario normale per i colleghi della Polymer (problemi del resto molto dibattuti anche sulle colonne del Ventisettel e ultimamente si è riusciti a far prolungare l'orario estivo fino al 31 ottobre.
E quali sono i motivi principali che hanno impedito il raggiungimento di obiettivi più concreti?
In primo luogo, il troppo scarso legame fra i nostri rappresentanti e la C. I., (è stata fatta una sola Assemblea!) malgrado noi avessimo proposto, all'inizio del nostro lavoro, di fare almeno una Assemblea al mese e caldeggiato la opportunità di fare riunioni differenziate per le diverse categorie, onde conoscere meglio i loro particolari problemi.
Questi scarsi legami hanno impedito che si venisse a stabilire fra i colleghi e i loro rappresentanti, quell'unità e quella fiducia reciproca 1.:he sono gli elementi indispensabili per ottenere dei buoni risultati.
In sostanza ci si può figurare la nostra C. I. come una testa... senza il corpo. Come si poteva infatti andare a far la voce grossa in Direzione se dietro le spalle non avevamo l'appoggio necessario? E d'altronde, come i Colleghi potevano avere fiducia di una C. I. che il 29 luglio 1953 alla vigilia di una battaglia unitaria per il rinnovo del contratto di lavoro si presentò divisa in quanto i membri della maggioranza (C.I.S.L.) erano andati i)ersino contro le disposizioni del loro Sindacato, facend,o i Ponzi Pilati e gettando confusione e giusta indignazione fra i lavoratori?
Secondariamente, e lo diciamo molto amaramente, la maggioranza della C. I. (CISL) ha boicottato molte nostre proposte tendenti a favorire tutti indistintamente i lavoratori, quando addirittura non ha fatto il gioco della Società schierandosi apertamente dalla sua parte.
Potete dare qualche esempio di quanto asserite?
L'on. Mario Montagnana è un assiduo lettore del nostro giornale ed un profondo conoscitore dei problemi della nostra azienda Eccolo sorpreso dal nostro obiettivo mentre sta leggendo " Il Ventisette " sul quale segue sempre con attenzione anche i problemi degli impiegati della Sede, per sostenerli nelle lotte sindacali ed in Parlamento.
Certamente. Sul problema delle ferie obbligate (chiusura d'agosto), noi abbiamo difeso il principio del rispetto del contratto di lavoro. La maggioranza ha ceduto subito davanti alle argomentazioni della Direzione e non ha voluto accettare la nostra proposta di indire un refe rendum sulla questione fra i lavoratori in modo che, se questi avessero nella loro grande maggioranza espresso parere contrario alle ferie obbligate, avremmo potuto tornare alla carica con in mano qualche cosa di più contreto. In occasione poi dell'8 nuirzo « Giornata Internazionale della Donna», noi presentammo una serie di richieste
per tutte le nostre Colleghe (abrogazione controllo borsette, rispetto del regolamento interno che prevede la possibilità per le donne che lo vogliono, di lavorare fino al 60.o anno - costruzione di asili nido periferici - due ore di permesso per la giornata del1'8 marzo - distribuzione mimosa e panettoncino come fatto per gli anni scorsi), ed anche in questa occasione la maggioranza respinse le nostre rii chieste adducendo il pretesto che 1'8 marzo è una festa comunista! Così, sia nell'uno che nell'altro caso chi ci andò di mezzo furono i lavoratori a tutto vantaggio della Direzione che trova, nei paladini dell'anticomunismo i difensori della sua politica.
Secondo Voi. la C. I. non dofrebbe fare politica?
Innanzi tutto è bene precisare che non si possono disgiungere i problemi sindacali da quelli politici. Pensare ciò, significa fare una valutazione errata della cosa. Ad esempio noi vogliamo la revisione del Regolamento Interno, e di ciò ce ne dà il diritto l'accordo sulle C. I.; ebbene, questo problema assume un carattere anche politico, in quanto nell'accordo interno vi sono delle clausole che violano palesemente la Costituzione Italiana (divieto di distribuzione, stampa anche non nelle ore di lavoro, ecc.).
La nostra Società svolge una sua politica e quando si discutono i problemi il suo fronte è sempre compatto. Quindi la Commissione Interna deve fare la politica della difesa dell'interesse dei lavoratori indipendentemente delle convinzioni personali dei suoi membri e dal colore politico dei lavoratori che chiedono il suo intervento.
In sostanza la C. I. non deve essere, come è stata fino ad ora, per gran parte la succursale dell'Ufficio Assistenza, ma bensì deve svolgere quelle funzioni che l'accordo sulle Commissioni Interne sancisce; cioè far rispettare i contratti, esigere la revisione dei regolamenti interni, concorrere a redigere i regolamenti del CralCassa Mutua - Cassa di Previdenza, eccetera.
E per il prossimo anno, se sarete eletti, quale programma avete? — Il nostro programma è quello di riportare la C. I. alle sue vere funzioni in accordo anche con i membri, delle altre correnti sindacali; in più ci batteremo perchè si facciano le Assemblee, che si ripristini l'istituto dei dei collegatori di reparto, democraticamente eletti e non nominati dall'alto, che si migliori la mensa, che si riesaminino gli inquadramenti di categoria, ecc.
E pensate che tutto ciò si possa fare?
Noi pensiamo che se i lavoratori nella loro grande maggioranza daranno la fiducia ai candidati della lista CGIL, se non tutto, molto di più di ciò che abbiamo avuto in quest'ultimo anno, si potrà ottenere.
Capopiano G. G. (guardia giurata) Mussi che nei giorni scorsi fece anch'esso il suo bravo rapporto (sembra proprio di essere in caserma) al suo « secondo per abbandono servizio » mentre il poveretto dovette correre in infermeria per una copiosa uscita di sangue dal naso.
Nostra intervista col segretario nazionale della F.I.L.C. dr. Piero Boni: miglioramenti sostanziali di salario - Revisione dell'inquadramento per gli impiegati - Miglioramento dell' indennità di licenziamento ecc.
In occasione della ripresa delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale del settore chimico, abbiamo intervistato il Segretario Nazionale della Federazione Italiana Lavoratori Chimici (C.G.I.L.) Dr. Piero Doni, che gentilmente ha risposto alle domande che gli sono state rivolte:
Quale è il suo giudizio sulla ripresa delle trattative?
A seguito della nuova posizione assunta dalla Confindustria in conseguenza del successo delle lotte sostenute anche dai lavoratori della nostra Organizzazione, si è finalmente riusciti a riprendere le trattative con l'Associazione Industriali Chimici, la quale ha riconosciuto che gli incontri che aveva avuto in questo periodo con le altre organizzazioni sindacali non avevano portato ad alcun risultato serio.
Noi ci auguriamo che queste trattative possano concludersi rapidamente e portino a tutti i lavoratori, impiegati e operai, quei miglioramenti
sostanziali che sino ad ora non sono stati conseguiti.
Quali sono le principali richieste della F.I.L.C.? La ha mantenuto le stesse rivendicazioni risultate dalla consultazione fatta lo scorso anno e che sono ben note a tutti i lavoratori. Tra le più importanti voglio ricordare l'aumento delle retribuzioni per tutte le categorie che hanno come base 15 lire orarie per il manovale comune e in proporzione per le altre qualifiche.
In particolare per gli impiegati la revisione dei criteri di inquadramento per la giusta- assegnazione delle categorie sindacali; miglioramento dell'indennità di licenziamento nella misura di una intera mensilità anche per gli anni di servizio prestati prima del 1945; maggiorazione per il lavoro straordinario nella Misura del 20 per cento; miglioramento del trattamento economico del trasferimento ed adeguAte cautele circa i limiti della sua applicazione.
Una richiesta che interessa particolarmente le donne è l'equiparazione
delle paghe femminili a quelle maschili a parità di mansioni. Quale può essere il contributo che i.. lavoratori della Sede possono dare alla realizzazione di queste richieste?
Penso che il contributo dei lavoratori della Sede non possa .essere diverso da quello di tutti gli altri lavoratori chimici e desidero sottolineare che gli operai e gli impiegati delle Fabbriche Montecatini, con la loro meravigliosa lotta ci hanno consentito di riprendere le trattative pur se dobbiamo riconoscere che nella Sede Centrale accanto a delle prove positive di decisione' e combattività, offerte dai lavoratori, altre ve ne sono meno soddisfacenti. Comunque ritengo che una ottima occasione venga offerta proprio in questi giorni ai lavoratori della Sede Centrale della Montecatini per manifestare il loro assenso e appoggio al programma e all'azione della F.I.L.C., ed è quello di migliorare ulteriormente il già significativo successo che la lista della C.G.I.L. ottenne nelle votazioni dell'anno scorso.
Q 'TATTIIO DONNE .fieli/ 1 0%0
Retribuzioni parificate alle maschili - Abolire le dzscriminazioni disciplinari
Care colleghe, siamo quattro candidate alle prossime elezioni della nostra Commissione Interna.
Abbiamo chiesto ospitalità al « Ventisette' per esprimervi quello che è il nostro pensiero e il nostro intendimento, per avere eventualmente i vostri consigli e suggerimenti se saremo elette, fedeli come ci sentiamo al principio di quella vera democrazia che insegna a coloro che debbono rappresentare in qualsiasi organismo i propri elettori di iniziare e mantenere con essi, frequenti dialoghi, allo scopo di poter conoscere la volontà, le aspirazioni e le critiche dei loro rappresentati. Vogliamo dirvi subito che oltre all'affrontare i problemi di carattere sindacale e rivendicativo, noi ci proponiamo di sostenere una battaglia perchè si facciano dei passi avanti sulla strada dell'uguaglianza dei diritti con gli uomini.
- Pronto.., signor sì
Le donne devono mostrare le borseLe e i pacchettini ai portieri, le donne, sono escluse, nella loro stragrande maggioranza, dallo svolgere incarichi di fiducia anche se ne hanno la capacità, alle donne vengono fatti i rapporti dalle' guardie giurate più zelanti, i toni ed i modi usati dai superiori nei riguardi delle impiegate sono molto spesso umilianti e talvolta offensivi. E' persino vietato alle donne di fumare.
In sostanza le impiegate vengono considerate delle appendici anzichè una categoria importante per le funzioni . che svolgono nell'ambito della Scicietà.
Si scrive molto in questi giorni sul rientro delle donne fra le pareti domestiche, sulla necessità che si dedichino solo alla famiglia; ma coloro che auspicano questa necessità rion si preoccupano di riconoscere alle donne che lavorano una retribuzione adeguata e la parità di diritti con i propri colleghi.
Non sono conquiste facili da raggiungere, però abbiamo la fiducia di riuscire perchè siamo certe di avere l'appoggio non solo delle colleghe anziane, che per la loro esperienza conoscono bene queste ingiustizie, ma anche delle più giovani, che da poco hanno conosciuto l'amarezza di questo trattamento.
Siamo più di ottocento alla Sede Montecatini, e quindi far trionfare queste comuni aspirazioni non deve rimanere una speranza, ma può tradursi in realtà. Facciamo in modo allora che la nostra C. I. (questo appello pensiamo venga accolto anche dalle colleghe candidate in altre liste) lotti sopratutto per questo. Noi, elette o no, non trascureremo nessuna collaborazione per far valere i diritti delle donne.
F.to: Acinelli Gina - Arnaboldi Lina Di Leo Nena - Tavacca Lina Lista C.G.I.L. - F.I.L.C.
Chi troppo e chi niente
Caro Ventisette sono rimasta allibita l'altro giorno quando ho saputo che verso la fine d'Aprile alcuni dirigenti del Servizio Lavoro hanno offerto un prezzo ad una quarantina di festeggiare le loro ambite promozioni.
I 3 festeggiati (quelli che si sono accollati la spesa) devono avere avuto un bel aumento se si sono permessi di offrire un pranzo a 40 persone Comm. Baldini e Dr. Gallo compresi. E ho ripensato con tristezza al mestissimo mio aumento, che non mi ha nemmeno permesso. di offrire degli aperitivi ai miei colleghi, chè se l'avessi fatto avrei dovuto sacrificare la somma ricevuta.
Ma quello che è più triste è che nemmeno ho potuto offrirlo a me, il pranzo, perchè anche così avrei visto sfumare in una sola volta l'aumento avuto.
Aspettare un anno per avere un misero aumento di merito, e sapere poi che tre dirigenti offrono un pranzo nei dintorni di Milano a 40 persone, per festeggiare promozini e avanzamenti cn retroattività dal 1." gennaio è pur sempre confortante.
Cosa ne pensate?
Esattamente quello che la sua discrezione e il suo buon gusto, le hanno impedito di esprimere.
Perchè non possono votare ?
In vista delle elezioni per la nomina della nuova C. I. i colleghi della Filiale di Milano e della Filiale Farmitalia ci hanno fatto sapere che ritenendosi dei lavoratori della Sede, con tutti gli stessi doveri e diritti dei laceratoti degli altri Servizi, desiderano anch'essi essere rappresentati dalla Commissione Interna e non esclusi dal voto come lo scorso anno. Nel contempo ci ,hanno fatto presente che ritengono un'altra ingiustizia il fatto che per loro non è stato adottato il sabato interamente festivo come per gli altri.
Giriamo ai membri del Comitato Elettorale la giustissima proposta dei colleghi della Filiale di Milano perchè, in base all'accordo Interconfederale sulle elezioni delle C. I., sventino questa manovra della Direzione che, per non far superare il numero dei 3000 votanti (che ci darebbe il diritto di avere 11 rappresentanti anzichè 9 in C. I.) ha trovato la comoda teoria di escludere dal voto interi servizi appunto come la Filiale, la Feltrina ed altri.
Per quanto riguarda il sabato, ci auguriamo che la nuova C. I. riesca ad ottenere il prolungamento o l'adozione definitiva di questo nuovo orario che incontra il favore della stragrande maggioranza del personale di Sede e intervenga perchè anche i colleghi della Filiale di Milano possano godere di questo vantaggio.
Per chi suona la campana ?
- Ma chi è che mantiene questa vacca ?
- Pascola in tutta Italia ma viene munta in via Turati 18
Alcuni giorni fa un fattorino venne chiamato al telefono sul piano dove presta servizio. Nello stesso istante trillò pure un campanello e una lampadina si illuminò a fianco della porta di un direttore di quel servizio. Il nostro fattorino si trovò così imbarazzato fra la premura di andare
subito dal Direttore e la preoccupazione di rispondere al telefono, che rispose con un « Eh? » invece che con il « pronto » di prammatica. Disgraziatamente all'altro capo del filo si trovava S. M. il cap. Bardelli che, offeso da un tono così famigliare, fece subito rapporto al fattorino che si prese la paternale o « cicchetto che dir si voglia dal col. Santoro. Morale. Fattorini di tutti i piani, quando suona il telefono scattate sull'attenti, petto in fuori e testa alta, mettete a posto il nodo della cravatta, e dite scandendo bene le sillabe: « Pronto? il sig. Capitano?... Signorsì.
Gli " arrivati "
C'è un certo signore all'Econ. a nome Vignali che, da quando da semplice operaio è assurto al rango di impiegato di 3 categoria, pare si sia messo in testa di fare rapidamente carriera facendo la e carognetta » con i suoi ex compagni di lavoro. Dia retta a noi signor Vignali, non faccia del male in giro per fare piacere ai padroni perchè questi a poco a poco se ne vanno (in oltre un terzo del mondo se ne sono già andati), mentre i lavoratori restano e resteranno. Lo stesso discorso lo facciamo al
Un'ultima disposizione della Direzione dice che quando suona la campana le signore e signorine debbono già trovarsi alla scrivania pronte per il lavoro. E starebbe bene se...
Se tale disposizione valesse anche per gli uomini. Invece...
Le donne... solo e sempre le donne.
Le donne debbono far vedere le borse all'uscita, le donne debbono portare il collettino bianco per essere in crdine, davanti agli uomini in maniche di camicia, le donne debbono trovarsi in ufficio puntuali.., le donne, le donne, le donne!
Di questo passo si dovrebbe arrivare all'assurdo anche in fatto di aumenti e di passaggi di categoria: riservati anche questi alle SOLE DONNE.
Un comunicato della Direzione smentito dai fatti - "Scrupoloso riserbo": paura delle proprie responsabilità
Per smentire le ormai evidenti risultanze dell'inchiesta governativa sulla sciagura ai Ribolla, la Montecatini, a tutti i quotidiani d'Italia, riviste a rotocalco, giornali a fumetti e di enigmistica, ha inviato un suo comunicato nel quale pretende di difendersi affermando che « la sciagura non 'é in alcun modo addebitabile ad infrazioni di norme regolamentarii e di norme della buona arte mneraria ad essa ira-putabili
Come se la destituzione dell'Ing. Seguiti, capo del distretto minerario di Grosseto, già non fosse la prova del contrario, a pochi giorni di distanza una nuova sciagura proprio nella stesla miniera di Ribolla, ha voluto nuovamente confermare che le cause che avevano provocato il primo disastro ancora permangono.
Infatti per una nuova esplosione di grisou, 4 minatori rimasero feriti, dei quali uno è morto successivamente all'Ospedale di Grosseto.
Questo nuovo doloroso fatto, ha trovato immediata ripercussione al Parlamento, dove l'On.le Tognoni, ex-minatore di Niccioleta, ha chiesto un intervento deciso del Governo per eliminare una volta per sempre le cause di queste sciagure, ed ha dichiarato: Ieri il direttdre della Miniera di Ribolla, l'uomo che ha delle gravissime responsabilità per la tragedia del 4 maggio e che è aguzzino dei lavoratori, è sceso nuovamente in miniera provocando _lo sdegno dei_ minatori ,.
E l'On.le Montagnana, segretario resAnsabile della Camera del Lavoro di Milano, ha chiesto a gran voce l'arre.Sto Giustiniani, del Dott. Faina e dell'Ing. Mazzini.
Anche se il Governo non ha ancora fatto applicare le motivate richieste dei parlamentari — cosa facilmente prevedibile per un Governo che ha lasciato per troppo tempo a piede libero i responsabili del delitto Montesi — esse sono pienamente giustificate dalla clamorosa evidenza dai fatti.
Nè possono essere accolte le tesi governative che pretenderebbero che l'arresto possa avere luogo soltanto dietro disposizione della Magistratura o sulla base di questo o di quel Regolamento, di questa o di quella Legge. Ogni volta infatti che un parlamentare ha protestato contro l'arresto arbitrarti° di operai colpevoli soltanto di aver distribuito manifestini di carattere politico-sindacale o di aver invitato altri operai a scioperare, o addirittura di scrivere sui muri, si è sempre dimostrato da parte del Governo che in base a questo od a quel regolamento od a quella circolare l'arrèsto era pienamente giustificato.
Un fatto che comunque deve essere sottolineato di fronte ai colleghi è che nessuno dei giornali governativi ha riportato la cronaca di questa seduta parlainentare, proprio parche l'opinione pubblica non fosse in grado di concordare con la richiesta dell'On.le Mantagnana. Ma sopratutto si è voluto evitare che i nomi dei massimi dirigenti del Monopolio fossero conosciuti nella loro vera luce a tutti gli italiani.
Diventano addirittura ridicole a questo punto le dichiarazioni ..,di scrupoloso riserbi) sul tragico evento " contenute nel Comunicata della Montecatini, quando in realtà si tratta di impossibilita di rispondere agli argomenti dei propri accusatori.
La seduta in Parlamento
A completamento di quanto abbiamo scritto in altra parte del giornale sulla questione di Ribolla, pubblichiamo un breve resoconto' della seduta parlamentare in cui denunciando le responsabilità di Ribolla, l'On.le Montagnana ha richiesto l'arresto dei massimi Dirigenti della Montecatini.
E veniamo a Ribolla. L'inchiesta Vigorelli ha dimostrato le gravi responsabilità della Montecatini per il disastro che ha ucciso 42 minatori. Ma anche il governo ha la sua parte di responsabilità. Nel marzo dell'anno scorso, quando 50 minatori, dopo aver denunciato le condizioni di pericolo in cui si lavorava al pozzo Camorra, de-
cisero di chiudersi nella miniera per richiamare l'attenzione delle autorità, la Montecatini li licenziò in tronco e il governo mandò la polizia ad arrestarli. E non basta.
Nel febbraio di quest'anno il compagno Otello Tacconi, segretario della
C. I. di Ribolla, fu licenziato in tronco per aver denunciato le responsabilità della Montecatini.
Quali provvedimenti concreti sono stati presi contro i responsabili dell'assassinio di 42 minatori? Chi è stato messo in galera? On. Saragat, ci sono 50 orfani che chiedono giustizia!
Saragat - Questa demagogia! (Vivaci proteste a sinistra).
—Montagrana - On. Saragat, io chiedo formalmente che vengano arrestati i responsabili della catastrofe di Ribolla e, in primo luogo, il signor Ric-
cardi, direttore del personale del gruppo minerario della Montecatini in Maremma, l'ing. Mazzini, il dott. Faina e l'ing. Giustiniani, rispettivamente presidente e amministratori delegati della Montecatini. Non sarà difficile, ve Io assicuro, trovare una legge per mandare in galera questi signori.
Saragat - (allargando le braccia sconsolato) - Ma come si fa? Ci vuole un intervento della Magistratura.
Roasio - A Ferrara i braccianti li avete fatti arrestare senza l'autorizzazione della Magistratura.
Montagnana - I 50 minatri della Montecatini che avete fatto ammanettare nel pozzo Camorra sono forse andati in galera con il -mandato dell'autorità giudiziaria? Qui non si tratta di un comizio non autorizzato, qui si tratta della morte di 42 lavoratori!
In lutto i monopolisti ed i mercanti di cannoni. Un nuovo indirizzo politico si impone anche per il nostro paese.
Hanno ragione di preoccuparsi i nemici della pace dopo il recente susseguirsi degli insuccessi che essi vanno accumulando in campo internazionale.
Il Viet-Nam doveva costituire per loro il punto di partenza per scatenare una nuova aggressione che avrebbe sicuramente portato ad una terza guerra mondiale, ed invece le forze della Pace hanno vinto, poichè si è trovato un accordo ragionevole a Ginevra dove è stato riconosciuto al popolo Viet-Namita il diritto alla sua indipendenza e la cessazione del regime coloniale.
Ginevra ci ha insegnato che uomini di fede politica diversa, come il radicale Mendès-France, il conservatore Eden, i comunisti Molotov e CiuEn-Lai, appartenenti ciascuno a Paesi di regime politico diverso, possono raggiungere un accordo e possono far tacere la voce del cannone per sostituirla con trattative pacifiche.
Ginevra ci ha dimostrato la realtà
storica attuale del principio della pacifica coesistenza fra regimi politici diversi, e, ponendo nell'isolamento il clericale francese Bidault e il ministro degli Esteri Dulles, che hanno cercato ogni mezzo per far fallire la conferenza, li ha bollati col marchio d'infamia di nemici della pace.
Ma Ginevra ha insegnato ancora a milioni di uomini semplici di tutto il mondo che la lotta per la pace non è cosa vana e che anche l'uomo semplice della strada può dare il suo contributo; anzi, è proprio da questo contributo che ci si possono aspettare i migliori successi; la pace non è un dono di Dio, ma il risultato della lotta dei popoli. La Conferenza di Ginevra infatti non è soltanto il successo dei ministri che vi hano partecipato, ma prima di tutto dei popoli che stavano dietro quei ministri ed anche di quelli che non avevano ministri presenti.
E per questo che dopo Ginevra le forze della guerra di ogni Paese si sono messe in moto per ottenere una rivincita onde annullare lo effetto di Ginevra.
L'occasione era- fornita dalla CED: il patto militare formulato dagli imperiali4.i americani e sostenuto dai partiti clericali per riarmare la Germania in funzione antisovietica, avrebbe dovuto essere approvato dal Parlamento francese.
Si sarebbe creato così un esercito europeo integrato da divisioni tedesche in preponderanza, al comando dei generali americani; ciò avrebbe alienato la sovranità degli Stati firmatari del patto a favore della Germania priva di esercito ed in regime di occupazione.
Ma anche questa volta i conti si sono dimostrati sbagliati: in Francia hanno prevalso le forze della Pace. Dopo che il vecchio e benemerito statista Herriot ha ammonito il Parlamento: « Non troverete la Pace sulla via della guerra », la maggioranza del1 Assemblea Nazionale, con un voto patriottico ha liquidato la CED.
Al Festival di fabbrica tra i quali
Provinciale dell'Unità al Parco Lambro, è stato organizzato il " Villaggio dei giornali e di rione,,. Anche "11 Ventisette„ ha dato il suo contributo. 300.000 mila i visitatori numerosi colleghi della Sede. Nella foto a sinistra: l'ingresso al " V illaggio„ . A destra : una delle più brave diffonditrici del " Il Ventisette „ al Festival.
Il nostro FERNANDEL ispirandosi alla poesia di G. Giusti ha dedicato questi versi ad un noto personaggio della Sede.
Difesa della civiltà occidentale, europeismo, scoraggiare l'aggressore russo, ottenere la riunificazione della Germania, garantire la pace con il riarmo tedesco, si sono dimostrati tutti argomenti futili miranti a nascondere ben altre realtà.
Col suo voto l'Assemblea francese ha fatto giustizia di tutte queste menzogne.
Piangono i fautori della CED sul suo cadavere che sperano far risuscitare sotto altro nome.
Umberto ( emerito
Coi compromessi di molto merito) ebbi successi sbafando a tavola patacche e onori. coi suoi padroni lo di commende perdè la bussola feci raccolta nei suoi sermoni. e di prebende. E nel brindare Ligio al mio Re e al Vaticano, levando calice, ed inchinandosi guardando languido per ringraziare ai « Trentatre gli uscì di petto salii le scale il discorsetto. del Personale.
Viva i quattrini Viva i quattrini Montecatini Montecatini viva gli inchini, cd i missini.
viva gli anziani Viva i massoni d'ogni regione d'ogni paese il manganello, Scelba ed il 'padrone. la Repubblica il Re e le sue chiese.
Ptir senza abili giri contabili io dal Consorzio dei piacentini facevo il gioco Montecatini.
E nel giocare molto abilmente e senza scrupoli, seppi arrivare pieno d'orgoglio a! Monopolio. Viva i quattrini Montecatini e i contadini Viva i Consorzi d'ogni Paese la grana, il grano e chi ne fa le spese
Nel nuovo posto non più nascosto, nell'alto incarico di direzione, so far le veci del mio padrone. So licenziare, so asferire ed i soprusi so mascherare. Chi vuol salire deve mentire. Viva i quattrini Montecatini e l'Angiolini, viva i ruffiani d'ogni tendenza, Lenge, Gallo, il Pers e la sua scienza.
Per migliorare senza esitare le relazioni chiamate umane, sfodero tesi sempre più strane. A testa china stian gli impiegati a far profitti per il Faina Fuor della porta chi non sopporta. Viva i quattrini Montecatini e teste fini, i blasonati di Capocotta chi va in galera e chi piglia la botta.
E nella critica vita politica gli americani son la mia Luce sì come Hitler lo fu pel duce. Contro l'Oriente e i Comunisti voglio l'esercito dell'Occidente. Coi militari si fan gli affari. Viva i quattrini Montecatini a i Tedeschini. Viva i giullari d'ogni nazione la CED, la « Patria e, mitra ed il [cannone
" Fra i desolati per questo nuovo successo delle forze della pace, vi sono anche i padroni della Montecatini che, non contenti dell'esperienza fascista, si attendevano dalla CED e conseguente riarmo tedesco, il risorgere sotto altra etichetta, dell'asse RomaBerlino.
La CED oggi, così come il patto di acciaio ieri, doveva costituire il mezzo per reprimere con l'aiuto delle armi straniere, prima di tutto le nostre aspirazioni di progresso economico e sociale e difendere i privilegi della cricca dominante nel nostro Paese e nella nostra Azienda; l'unica differenza consisteva nel fatto che le truppe stranieri sarebbero entrate subito in Italia e con qualche divisione tedesca accampata presso Milano, Torino, o Genova, i nostri padroni si sarebbero sentiti più tranquilli.
Ma i loro ideali sono falliti, il crollo della CED fra l'altro è anche il primo passo verso il crollo della politica di forza in campo internazionale, secondo la volontà dei più potenti trust ai quali s'è così strettamente legata la cricca che oggi domina la Montecatini.
Perchè questi avvenimenti ci danno fiducia che anche in campo nazionale ed aziendale vi sono buone prospettive per la lotta che da tempo i lavoratori conducono per un nuovo indirizzo politico nel nostro Paese, che si assicurino migliori condizioni di vita, una pace stabile in accordo con tutti i Paesi e l'indipendenza necessaria per far assumere all'Italia quel ruolo al quale giustamente aspira un popolo di lavoratori come il nostro.
Mantengo l'impegno che mi sono assunta nei confronti dei colleghi di rispondere a diverse obiezioni che mi sono state rivolte in relazione al mio viaggio in Unione Sovietica. Poichè le domande sono numerose e molte di esse si assomigliano, le ho raggruppate e risponderò ad una serie di argomenti che ricorrono appunto con maggiore frequenza. PERCHE' IN U.R.S.S. VI E' UN SOLO PARTITO?
Per comprendere questa questione è necessario premettere che mentre nello stato
La "riforma" delle scrivanie
Al palazzo C. sono state date in dotazione le scrivanie ultimissimo modello per studiare e realizzare ie quali c'è voluto niente po' po' di meno che si genio dell'architetto Giò Ponti, il quale però si è ben guardato dall iniormarsi circa le esigenze di lavoro degli impiegati della Montecatini.
Sta di fatto che dopo questa audace riforma, •una stenodattilografa, che ha diritto alla scrivania «formato ridotto » (man mano che il grado aumenta aumentano anche i cassetti e i centimetri), non può neppure utilizzare il terzo dei tre cassettini perchè vi si avvita il tavolino della macchina da scrivere. Per i documenti e le pratiche, quindi, il posto più comodo resta naturalmente il pavimento.
Inoltre sedendosi sui seggiolini girevoli, anche usando la massima delicatezza, l'impiegata può trovarsi improvvisamente per terra.
Come avrebbe progettato, l'architetto Gio Ponti, la scrivania per la terza cat. C. nel caso questa fosse esistita?
La risposta ce la potrebbe dare anche quel dirigente di Appr. o di Econ. che ne ha deliberato l'acquisto.
Il motivo. . mascherato
Il mese scorso, e precisamente la settimana di ferragosto, la signorina Linella Tavacca del SECL, chiese un giorno di permesso non retribuito che legato agli ultimi tre giorni di ferie rimasti, le avrebbe permesso di fare un riposo più lungo anzichè tornare in ufficio proprio nella giornata di venerdì.
Malgrado la sua direzione fosse d'accordo, poichè l'assenza non avrebbe intralciato in alcun modo il lavoro, in quanto era presente anche una altra stenografa, il dr. Gallo ha posto il suo veto alla richiesta, senza addurre alcuna spiegazione. Ragioni plausibili, infatti, non vi potevano essere.
Ma un motivo, ci sarà pure, direte voi... non sarà per caso colpevole la Linella di essere andata in URSS? Eh, si, non c'è dubbio. Se infatti la sua scelta fosse stata per un viaggio negli U.S.A. oltre al giorno di permesso pagato, avrebbe avuto pagati dalla Società anche il viaggio e la permanenza in quel Paese, così come è avvenuto ad esempio per il sig. Pasetto del nostro Cral Aziendale.
borghese esistono più classi sociali aventi interessi contrastanti, capitalisti e operai, grandi proprietari di terra e contadini poveri e braccianti, nello stato socialista esistono gruppi sociali aventi interessi comuni: operai, contadini colcosiani ed intellettuali lavoratori. Naturalmente, nello stato borghese le classi sociali esprimono i partiti politici che rappresentano interessi in contrasto fra loro. Nello stato socialista dell'U.R.S.S., dove il potere è nelle mani della classe operaia e dei contadini, i quali lo hanno conquistato sotto la guida del Partito Comunista
Agli Amministratori Delegati portare il lutto per la morte della C.E.D.
Alla Direzione della Società far pubblicare anche su « Paperino » il comunicato su Ribolla.
Ai Comm. Baldini porre la propria candidatura alla prossima gita dei Re sull'Agamennon.
All'Ing. Rostand fare il grasso di rost (tand) con i propri dipendenti.
A tutte le Colleghe seguire la moda della linea H.
con la Rivoluzione del 1917 e lo hanno consolidato liquidando definitivamente la classe dei 'capitalisti e dei proprietari terrieri; esiste una società nella quale tutti i suoi componenti hanno interessi comuni: interesse -di avere un lavoro garantito, non essere più sfruttati, di avere la possibilità di sviluppare le proprie iniziative e capacità; interesse di avere l'istruzione gratuita e l'assistenza assicurata; controllare la gestione pubblica; partecipare tutti, uomini e donne, attraverso i Soviet (Consigli), i Sindacati, le Cooperative, alla gestione politica ed economica del potere statale. Non vi è più cioè contrasto tra chi lotta per assicurarsi un profitto ed un •privilegio facendo lavorare altri e chi lotta .per diminuire questo profitto e quei privilegi.
Che significato avrebbero perciò in U.R.S.S. un partito liberale, uno monarchico, unp fascista, uno 'democristiano, Se le classi sociali che dànno vita a questi partiti non esistono più?
D'altra parte non bisogna credere che l'esistenza di molti partiti sia una garanzia di libertà e di democrazia per i lavoratori perchè negli stati borghesi è in realtà la classe dei capitalisti e degli agrari che e-
Accordo - D'accordo, di comune accordo; termini usati in certe aziende per il licenziamento ingiustificato di personale per lo più anziano; il rapporto di lavoro è stato rescisso « di comune accordo » o « consensualmente » dicono i padroni. In caso di, trasferimento non accettabile si usa più propriamente la parola «ricatto ». Quello stipulato recentemente fra la CISL-U1I, e Confindustria si può chiamare a seconda dei gusti: « presa per il bavero » o « fregatura ». Amministratore - Carica che nelle grandi Società Anonime è riservata ad ex fascisti già benemeriti del defunto regime o ai grossi papaveri del Vaticano. Solitamente vengono eletti in numero di due, scelti fra gli esponenti delle due suddette categorie; tanto perchè la mangiatoia sia equamente divisa.
Angheria - Per questa voce come per i sinonimi « vessazione », « soperchierie » vedi Ufficio del Personale.
Aspettativa - Eufemismo per .licenziamento ». Esempio: « Tizio è stato posto in aspettativa «significa che Tizio sarà in brevissimo tempo licenziato o trasferito perchè la pensava in modo diverso dal principale.
Aumento - Vocabolo dai vari significati, alcuni dei quali molto in voga: per esempio «aumento del prezzo della carne, della frutta; aumento degli affitti, delle sigarette, dei disoccupati, ecc., altri caduti in disuso come ad esempio « aumento di salario o di stipendio
Il Ministero della Cultura e degli Spettacoli dell'URSS ha invitato qualche tempo fa il nostro complesso artistico della Scala per una serie di rappresentazioni da programmarsi nei maggiori teatri lirici di Mosca e Lenir,grado.
sercita la dittatura politica ed economica attraverso i propri partiti.
In Italia, chi detiene il potere? La borghesia o gli operai? Voi mi risponderete: la borghesia, però gli operai possono esprimere le loro opinioni ! Bella consolazione!
I lavoratori sovietici non si accontentano più di esprimere le proprie opinioni; vogliono che le loro opinioni siano attuate e di quelle della borghesia non sanno cosa farsene.
Se i lavoratori' possono far funzionare liberamente le industrie senza industriali e le banche senza banchieri e i contadini possono sviluppare più e meglio l'agricoltura senza agrari, è dimostrato al contrario che la borghesia senza operai e senza contadini non può far niente ed è per questo che i lavoratori che detengono il potere, non si sognano neanche l'esistenza di partiti che seppellirebbero le loro conquiste e ripristinerebbero lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
In occasione della mia visita alle Officine Stalin di Mosca, mi ricordo di aver sentito questa espressione significativa da parte di alcuni operai: « Vedete, voi in Italia avete tanti disoccupati, tanti analfabeti;
Dote. CARLO DE CUGIS Direttore responsabile Autori... Tribunale di Milano del 354-1953 N, 3012
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l'istruzione superiore è un lusso concesso a pochi. Da noi, dove c'è un solo partito, la disoccupazione e l'analfabetismo sono deGritivarnente scomparsi, le Università sono aperte a tutti e non vi sono più limiti al progresso tecnico, scientifico, culturale nel- , l'interesse di tutto il popolo sovietico ».
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LA TERRA TREMA per il Monopolio Montecatini.
OPERAZIONE MISTERO le trattative fra scissionisti e la Confindustria.
LA PRINCIPESSA... DI BAL( I ) la signorina Angiolini.
EL TIGRE il cap. Bardelli.
QUEL MERAVIGLIOSO DESIDERIO dirgliene quattro sul muso al capufficio pignolo.
L'ULTIMO DEI MOICANI colui che voterà ancora per quelli della C.I.S.L.
ATTO DI ACCUSA
Vigorelli sui fatti di Ribolla.
PERFIDO INGANNO il conglobamento.
Portiere - Perchè volete ricoverarlo qui se è ammalato di polmoni ?
Infermiere - Il medico gli ha ordinato aria di Montagna
DUELLO AL SOLE la lotta fra Angiolini-Casapina per essere capolista nelle elezioni ,per la C. I.
Mentre gli artisti della Scala erano ben lieti di poter dimostrare la misura del loro valore artistico al popolo sovietico che avrebbe tributato loro la magnifica accoglienza fatta ad esempio agli artisti della Comedie Francaise, il Goverro Italiano con gesto fazioso e antidemocratico ha vietato ai nostri artisti il permesso di recarsi in URSS.
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SAR AGAT: 011enhauer è contro la CEI), Moch anche. Attlee va in giro per l' URSS e la Cina Popolare. Solo io sono rimasto "socialista„ in Europa.
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La discussione è «perla
è un solo partito ?