La VOCE della "NECCHI„
BOLLETTINO INTERNO DEI LAVORATORI DELLA "NECCHI „ A CURA DELLA SEZIONE AZIENDALE DEL P. C. I.
Partito Comunista Italiano
Comunicazione della Segreteria Roma, 20 luglio 1945.
Risulta alla Segreteria del Partito che in alcune località (per esempio nel bolognose, a Campobasso, in Puglia, ecc.) si sono presentati alle nostre Sezioni o a singoli compagni, individui i quali, qualificandosi per ufficiali sovietici o come partigiani di Iugoslavia, hanno cercato di penetrare nelle nostre organizzazioni armate e simili. La Direzione del Partito avverte tutte le organizzazioni che chiunque si presenti in questo modo e con proposte simili, dev' essere senz' altro considerato un provocatore al servizio di organizzazioni di spionaggio nazionale o di altri paesi.
Le organizzazioni del Partito e i compagni sono quindi tenuti a respingere il provocatore e denunciarlo pubblicamente ai lavoratori. E desiderabile, a scopo di una sempre migliore organizzazione della difesa del Partito contro le mene reazionarie, che tutti questi casi siano immediatamente denunciati alla Segreteria del Partito e si dovrà fare il possibile per procurarsi e mandare al Centro una fotografia del provocatore.
La Segreteria del P. C. I.
CARO COMPAGNO « B », ho letto sul N. 3 della Voce ll tuo articolo " Ricostruire „
Sono d'accordo con te quando dici Riprendiamo tutti il lavoro con la volontà di ricostruire, che per il nostro popolo è vita e pace „ Benissimo compagno B ; anche così un mio amico con il tono di voce, allegro mi ha detto " N carbone arriva ; forse fra una quindicina di giorni si riprenderà il lavoro in pieno „ . " Bene „ ho risposto, feci un mezzo sorriso e me ne sono andato. Permetti caro compagno B, che dica anche la mia in questa ripresa dei lavoro, scrivendo un dialogo immaginario che faccio con me stesso. Mi onoro,
dandoti del tu, hai quasi.... sessant'anni, forse sono quaranta che lavori. le tue mani hanno il coloro del ferro, i tuoi denti sono quasi stanchi di masticar tabacco, la tua figura lunga di quasi due metri è un po' curva, i tuoi capelli sono bianchi, ma sei sempre un bell'operaio, le tue mani sono forti, ii tuo sguardo ancora vivo. Ti ho conosciuto meglio ieri, quando mi hai detto quelle poche parole. Ti ho guardato bene in faccia, ho scrutato il tuo sguardo e ho capito che sei pronto per fare ancora quaranta lunghi anni di lavoro, il lavoro per te è come l'aria per i tuoi polmoni. Mi hai insegnato, con un solo sguardo, che per essere felici si deve lavorare, per noi e per la nostra società in cui si vive. Bene, allora siamo d'accordo io e te e il compagno B. Permetti però che piano piano in un orecchio ti faccia questa domanda " Per chi si lavora oggi ? „
No, non mi guardare con quegli occhi da spiritato, ti prevengo subito, ecco : per conto mio posso dire che con il lavoro che faccio non procuro affatto il benessere mio e quello dei miei cari. Quindi io come singolo il benessere non c'e l'ho, credo che il mio caso sia
identico a tutti gli operai d'Italia i quali costituiscono la nostra società in cui si vive, e se allora per questa grande società di lavoratori non c'e benessere dove va a finire il frutto del nostro lavoro? Non ti sei mai chiesto caro amico, perchè in quarant'anni di lavoro alla domenica devi indossare un abito comperato dieci anni fa, e assolutamente non ne puoi fare uno nuovo ? Ma forse più intelligente di me avrai pensato che dopo sì tanto tempo di lavoro duro, saresti felice di goderti un meritato riposo, ma che questo riposo non te lo puoi dare, altrimenti la miseria più nera andrebbe nella tua casa umile. Miseria, unico frutta di quasi mezzo secolo di questa operosità.
Ma io lavoratore come te ti ammiro e benedico la tua gioia nel lavoro perchè mi insegni che tutto è da ricostruire, si ed anche la nostra società da ricostruire.
IL PROLETARIATO E GLI ALTRI
Su tutti i giornali di Partito si sono susseguite vaste polemiche sul Marxsismo e sulla dittatura del proletariato.
Come comunista, sento il dovere di rispondere a nome del Proletariato a questi tentativi diretti a far vedere, specialmente alla massa lavoratrice, che la dittatura del proletariato è un mito di alcuni individui e non l'aspirazione di tutto il popolo lavoratore. Sarebbe oltremodo utile che questi signori andassero a rivedere i fatti storici e non scrivere solamente perchè inbevuti dalla teoria di numerosi liberalisti, tipo Benedetto Croce, ecc.
Per dittatura del Proletariato si intende quell'agognato autogoverno che i popoli di Russia e Francia seppero conseguire con le loro tipiche rivoluzioni.
Un fatto è certissimo che per raggiungere una vera e propria democrazia od
Ed allora d'accordo con il compagno B, e con te, rimbocchiamo le maniche e forza al lavoro. La Nazione chiede ancora le nostre braccia e la nostra volontà. Se hai ragione tu, vecchio mio, dopo, si dopo, penseremo al nostro benessere. E. L. il conseguente socialismo bisogna arrivare ad una dittatura popolare e non come vorrebbero molti signori del mondo liberale, i quali sognano di mantenere il liberalismo tipo millesettecento che permetterebbe loro di schiacciare il proletariato e sfruttarlo ancora per anni come nel passato.
Ma ora tutte le forze veramente democratiche sono scese sul campo della lotta unite compatte e marciano verso il punto preciso, non più divise da stupide avvisalie manipolate da questi signori borghesi.
La conclusione è dunque la seguente : Il popolo deve governare se è l'aspirazione di tutti i lavoratori italiani e del mondo intero, ecco perchè noi comunisti siamo più che mai uniti nella non facile lotta.
M. A.
N. 4 - 16 .%--etternbre 1943 /. 5. R. M. O. S. G.-Milano fondo .........
RICOSTRUZIONE COL RALLENTATORE
La parola ricostruire è ormai di attualità su tutti i giornali, sulla bocca di vari oratori in ogni comizio. Ma la ricostruzione è lenta e sterile.
Chi dice che mancano materie prime; chi dice che non c'è organizzazione, veniamo al sodo si chiacchera tanto e non si ricostruisce.
Il Governo ha fatto appello a tutti gli italiani per un prestito. A mio parere questo prestito ha fruttato poco. I borghesi e i capitalisti non ci sentono a fare questo prestito; non facendolo si rallenta ancora di più l'opera di ricostruzione.
Il Governo per stanziare miliardi in lavori pubblici dovrebbe dare mano al torchio e mettere in circolazione carta moneta che svilirebbe ancora di più la nostra lira levandole il potere d'acquisto.
Ma a questi industriali e questi agrari cosa importa, con il 30 settembre sono sbloccati i licenziamenti. Saranno nuovi disoccupati che ingrosseranno la schiera assieme a tutti i reduci dalla prigionia e dai tristi campi di concentramento.
Loro dalla guerra hanno avuto profitto.
SCRIVE UN CONTROLLO
Da buona parte degli operai in offi cina la mansione del controllo viene ritenuta inutile, tanto che si è sentito dire da qualcuno che sarebbe bene eliminarla. Ora vorrei in due parole far capire l'importanza dalla lavorazione in serie del controllo dei pezzi.
Il montaggio delle macchine è a catena, cioè divisa in tante operazioni quanti sono i pezzi o gruppi di pezzi già preparati in modo che la macchina arrivata in fondo al reparto è pronta per il collaudo.
Ora se ad una qualsiasi di queste operazioni di montaggio l'operaio trova che il pezzo non va bene, cosa succede, che si ferma lui e tutto il resto del montaggio fino all'operazione di collaudo. Di conseguenza gli operai del montaggio perdono il cottimo e la produzione si Ferma.
Ora si tratta di ragionare e non prendersela a male se il controllo vi scarta dei pezzi o vi consiglia di farli meglio magari a scapito di un po' di cottimo. E nell'interesse di tutti per il buon nome della ditta e per la concorrenza che più i pezzi vanno bene e più, le macchine vanno bene, lo smercio sarà maggiore e minore sarà il pericolo della disoccupazione per tutti noi.
Da notare poi che nelle nazioni progredite di noi in meccanica e per ci-
Tutti agrari ed industriali chi più chi meno hanno speculato con la borsa nera a danno del popolo lavoratore. Questi borghesi sono quelli che dicevano che non è ancora tempo di sparare contro i tedeschi oggi dicono che non è ancora tempo per la Costituente.
Sono quelli che per i loro egoistici previlegi hanno aiutato il fascismo e hanno voluto la guerra. Però la guerra l'hanno fatta combattere dai figli del popolo mandandoli contro i carri-armati alleati armati delle famose baionette di mussoliniana memoriae obligando " L'Armir „ a partecipare coi tedeschi alla guerra contro il grande popolo Russo, privi di indumenti e con un armamento non adeguato; spingendoli completamente al massacro.
Signori borghesi la borghesia con 20 anni di fascismo, con 20 anni di guerre non volute che da voi per fornirvi il portafoglio, è in fallimento. Il popolo italiano democratico ha il diritto di governare perchè è la forza più viva della nazione.
F. B.
tante una, gli Stati Uniti d'America, il controllo dei pezzi è ritenuto di capitale importanza, tanto che il personale del controllo raggiunge il 15 per cento del totale in certi stabilimenti.
li Controllo
RISPOSTA A UNA SIGNORA
Una richiesta di legna avanzata da un gruppo di operai, a mezzo di un giornaletto di fabbrica non ha incontrato il favore di una signora, la quale ha anche cercato di dimostrare in un articolo comparso sul giornale cittadino, come simile richiesta avesse un carattere egoistico. Secondo detta signora, costituirebbe un privilegio in confronto degli altri lavoratori in genere e correndo un po' troppo è giunta a parlare di sostituzione di privilegi goduti dal capitale con altri che vorrebbero avere certi lavoratori. Dato che una richiesta del genere è apparsa anche sulla Voce della !Vecchi crediamo opportuno dare spiegazioni in merito sollecitando la consegna di un po di legna che da lunghi mesi ci è stata promessa, indispensabile dato che manca il gas non noi abbiamo inteso godere di un trattamento di speciale favore, questo combustibile intendiamo averlo con le tessere come tutti gli altri, nessun desiderio egoistico.
Presentando alle autorità competenti questa richiesta la nostra Commissione Interna, non vieta ad altre Commissioni Interne, ne impedisce ad altri gruppi popolari di esporre desideri analoghi. Caso mai abbiamo dimostrato un po' di impasienza, ma il bisogno ci sprona. Una consegna a parte, sempre con la tessera però, ci è stata concessa altra volta per il passato proprio qui alla Necchi, senza turbare il buon ordine della distribuzione questo secondo il pensiero del gruppo richiedente.
Secondo la signora la voce degli operai delle fabbriche dovrebbe tutelare gli interessi generali della società, solidarietà e collaborazione ; bene, ma come mezzi per avere un po' di giustizia non come parole vuote da tirare in ballo quando fa comodo ed a mettere da parte appena non servono.
Noi lavoratori desideriamo che tutta la società sia trattata in modo giusto, conoscendo personalmente l'amaro dei trattamenti ingiusti.
Per restare sempre e solo nel campo legna.
Anche con distribuzione fatta in modo imparziale, assegnando a tutti i cittadini un'eguale quantitativo di legna si troverà sempre bene chi ha gia la legnaia fornita e può tranquillamente comperare a borsa nera, perchè è un fatto che per le vie della città transitano indisturbati carri di legna, magari segata, non certo destinata ai focolai dei poveri. Una visita alle legnaie, se fosse possibile, rivelerebbe che centinaia di quintatli del ricercato combustibile è già a destinazione. Questa visita potrebbe ridurre in modo considerevole i buoni d'assegnazione.
Terminiamo rivolgendo alla signora una domanda : Con tutti i privilegi ancora esistenti, perchè mai ha sentito il bisogno di criticare proprio la richiesta di quei gruppo di lavoratori ? P. T.
FIORÌ D'ARANCIO
Il caro compagno Bruno Gatti impalmerà in questi giorni la gent. Sig. Anna Bensi. Agli sposi vada l'augurio di tutti i compagni e le compagne di fabbrica e particolarmente dai compagni della Sezione.
LUTTO ALLA "NECCHI„
In un tragico incidente periva il compagno Corsale Felice Ginnio. Alla vedova e famigliari il cordoglio più sincero di tutti i lavoratori della Vittorio Necchi.
"P.I.T..- Piccola Industria tipaura2ca - QuadraIii - Parla
La VOCE della "VECCHI,.