Voce fabbrica5

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Anno 4 n 7 una copia L 10

Modena, 29 giugno 1954

VOCE lict FA i

`Giornale delle Maestranze delle Fonderie Corni - MODFN A

Con un possente sciopero di 48 ore

L' ACCORDO TRUFFA ILLEGALE ED INSUFFICIENTE

SDEGNOSAMENTE RIGETTATO DAI LAVORATORI DELLA 'CORNI„

I lavoratori del La Corni hanno risposto con decisione agli industriali con la complici t& dei sin datati scissionistici, tentano di far accettare ai lavoratori Italia vi un accordo- truffa. Panno risposto gli onerai della Corni con la sospensione del lavoro dichiarando uno sciopero di 48 ore.

Il tentetivo di imporre un ac. tordo che viola apertamente i prin cinii costituzionali che regobano rannorti sindacali, non reo' essere accettato dai lavoratori italiani, perche• oltre ad essere un accordo che non rispecchia le sostanziali ii chieste, divide la classe opera ìa, none le forze del lavoro alla merce' del grande padronato Italia no Vergognosa la posizione capito

3 arda d dirigenti della CI SLe

L'IL se si pensa alle Primitive richieste fatte alla confindustri a 4,69 al giorno per Modena - e fatto sbalorditivo e' che la Confindu stria abbia offerto una somma supe ri ore alla richiesta della CI SL Questo fatto pone in evidenza quale credito hanno tra i lavorato. ri italiani questi individui che si qualificano sindacalisti Naturalmente, anche questa offerta, e' di gran lunga inferiore agli acconti strappati, azienda per azienda, con le lotte dei. lavoratori.

L' obbiettivo che la classe di rigente italiana vorrebbe realizzare con la complici ta' dei vari Pa store, e - quelle di instaurare il suo prepotere, togliendo le liperte,' ai lavoratori, 'intensificare lo sfruttamento, abbassare il livello dei salari, per alimentare sempre piu' i suoi gia' alti profitti.

In ipestarande vertenza sin Nord datale che dal Nord al Sud dell'Ita Ha si e' sviluppata, il Governo an che questa volta e' intervenuto una sola manierai ponendo le forze di polizia al servizio del padrone per proteggere i pochi crumiri r8,c cattati qua e la', manganellare gli scioperanti, disperdere i cortei_

I nostri padroni, alla richiesta di un aumento delle retribuzioni ai lavoratori, av an zav ari* la te-

si del pericolo dell'inflazione, dello spettro di uno sconvolgimento economico naturalmente tacendo sui molti miliardi guadagnati col lavoro degli operai, L'abbiamo scritto ancora da queste colonne, l'aumemto dei salari allarga il potere di àcquisto delle masse lavoratrici sul mercato i tali ano, sviluppa industria nazionale, cio' vuol dire anche, assorbimernto di meno d'opera disoccu pata

Cosa fa invece il Governo per aumentare la capacita' di acquisto dei lavoratori i tali ani ? Prende posizioni faziose contro la classe operala e da` un al tro duro colpo al tenore di vita dei lavoratori, aumentando gli affitti ed il prezzo del pane No, signori della Confindu stra, i lavoratori non sono d' accordo con tutto questo- Essi lotta no e lo hanno dimostrato chiaramente, perche` e' solo con la lotta che essi Possono ottenere miglioramento e togliervi dal piedistallo d oro in cui vi siete assisi, derutlandoli del frutto del loro lavo

MARCHI E' ARRIVATO SECONDO

L indice dei lavoratori della nostra fabbrica ed in pa i aJldertdi quelli del reparto Fonderia e teso verso il sign Marchi Enzo E questo un uomo che con le sue 'prodezze ha sviluppato in tutti un interesse notevole F un `"dirigente" di tipo nuovo nella nostra fabbrica ed e' forse il fatto di sentirsi notato che i ncoraggi a questo essere a persi stere nei suoi atteggiamenti e nei suoi metodi di agente provocatore Fallito organi zz a to re di crumiraggip esso dimentica troppo spesso che i Idkvoratori vogliono e debbono essere rispettati I lavoratori intendono lavori= in pace e siccome uniti sono una forza di fronte alla quale Marchi e - una null:ita` danno a questo signore un consiglio. si calmi. Dopo tutto come lui. ce ne sono stati molti altri nel mondo e ce ne saranno ancora finche ci saranno - i padroni quindi anche in questo e' gia - arrivato secondo

TO

La I otta per gli aumenti e' giusta e dettata dal bi sogno

F' noto a tutta l'opinione pubblica, che l a lotta dei I avo ratori per l'aumento dei sal ari e' gi usta.

Lo ri conoscono anche molti padroni, compreso il nostro.

Migliaia di essi hanno concesso acconti, contro i1 volere della confi ndustri a e del I a Confi da.

Ma i dominatori di queste due organi zzazi on i padronali padron non mol I ano. Perche' non mollano? Perche' non concedono gli aumenti pur ri conoscendo che sono giusti e che sono I a base di un maggi or svi I uppo econ omi co?

Noi lo abbi amo dette e ripgtuto; I • aumento dei salari e' 1 a base indi spensabi l e per vi vi fi care i I mercato interno ed anche estero, E allora, se cita' e' riconosciuto giusto ed indispensabile, pe rch e' i grossi padroni non lo vogliono dare?

Cercheremo di rí sponde re a questi interrogati vi Innanzi tutto rì peti amo i loro sl ogans, tanto per fare riflettere quel li che ancora credono alle loro f amdoni e e nel l nostra fabbri ca sono poch i- anche se questi pochi ne hanno fatto e ne fanno motivo di p ropaganda fra i I avoratori, Alludiamo a quegli elementi i mPi egati che hanno voluto intervenir e nelle assemblee durante lo sciopero Cari ami ci , vi tti me di una po1 i ti ca contraria ai vostri í n teressi e alle vostre aspì razioni riflettete!

"vado vi a, chiudo l a fabbri ca, ci rimetto, con lo sciopero mi rovinano la fabbrica", tutto cioF e' opera di al cuni maniaci dello sci opero" e tante, tante al tre cose ha detto Bonaci ni Consideratele una ad una nueste frasi megalomani e si vedra' che Mino solo state delle í nutí l i minacci e

"Siete tutti "liberi " ha detto un giorno Ma Bonaci ni non sarebbe i n grado di far funzionare l a fabbrica da scolo, senza gl i operai, i tecnici e gli impiegati , I a fabbrica sarebbe un corpo morto.

Poi ha detto che e' una questi on e poli ti ca, ora e' ri di ventata una questione economica.

Ma insomma per quelli che lo

sostengono - si puo' sapere che cosa vuole i I si g. Bonacini?

Noi lo sappi amo, ed e' per questo che si amo uni ti , ed i nvi ti amo ad uni rsi anoi tutti i dipendenti del I a fabbri ca.

Il si g. Bonacini vorrebbe la divi si one dei lavoratori , vorrebbe formare due blocchi per poi - come nel passato - fare di noi tutti, sia di quel I i che gli hanno dato ragione, sia degl i altri , solo degl i strumenti di 1 aboro e disfruttamento.

Ecco si rari quel lo che vuol e i l si gr Bonacini Ma non ci ri usci ra', ed e' certamente meglio che ci rinunci , perdi& oggi non e' pi u? possi bi I e, gli operai queste cose l e conoscono troppo bene e ne hanno purtroppo ancora nella memoria, la amara esperi enza Oggi i 1 si g Bonaci ni ri catta, minacci a operai e tecnici , procede a spostamenti e promozioni inopportune Ma, signor Bonacini, queste cose valgono solo a far conoscere - per chi ancora non le 137 ceflosci u te - I e vostre manovre orinai scoperte.

Signor Bonacini, non possi amo pi u' tacere, i ci ttadi ni di Modena dovranno sapere cosa succede, anche dentro alle Fonderie Corni Per noi e' sempre stato un orgoglio sentire: "Ria voi andate bene, non vi sono mai cose gravi nella vostra fabbri ca, ecc. ", ma questo non si puo pi dirlo, noi si amo costretti a di re a tutti i cittadini della prov i nci a di Modena, I e cose come avvengono nel l a Gabbri ca.

La strada che avete intrapreso e' la strada che porta a cose molto gravi . Fermatevi ! Noí ce lo auguri amo ma nel lo stesso tempo di ci amo che lotteremo per I 'aumento dei sa1 ari e per le li berta' nostre e si amo sicuri che con i a nostra uni ta', faremo ri spettare i nostri di ri tti. W l'uni la' di tutti i lavoratori della Corni in lotta per l'aumento dei salari.

LA STRADA INTRAPRESA DALLA DIREZIONE E' CONTRARI A AGLI INTERESSI DI TUTTI

Ucci, Ucci sento tucci Csa dit Furmiga at countet la fola dell'orco? Ma tes zinzela a penseva a chi operai che mercole• de i en ermes fora dalla officina Vedi non e' che io voglia malignare ma a io° fat ches che molti lavoratori mercoledi' sono rimasti fuori, e venerdi i an continue'i lavori cominciati prima dello grande sciopero se i an fat al lavor venerde` perche° non lo potevano il mercaledi° Mo le na me impresioun non vorrei neanche lontanamente mettere in dubbio le ragioni tecniche della direzione

odor di ricat • Csavo t anche

loro sono stati so lidali con gli operai i siin uni alla lotta giusta e sacrosanta di tutti i lavoratori a proposit et vest che bela lota, che unitee_

Agn no tanti da dir - mo seint sol quastache - a par che in sien menga pio' i cap a fer i aumeint a í operai ma sta bein da seinter che le le qual da la vi sera at las dir a te "a chi í polen tucheí -

Be' turnam al noster descors mi dirai, ma te Furmiga sei sem pre il solito facilone

A proposit sin dit di questi spo stamenti di capi reparto,hai fatto caso che chi non fa sciopero al fa casera deinter a sta fabrica. Am sembra che per innalzare il livello tecnico dell azienda intendem ben, questo e° sempre un punto di vista mio, che il posto di direzione di reparto voglia dato a chi ha veramente delle capaci t a tecniche.

Sono brava gente i cap ca ghe' adesa sono tecnici altamente qualificati formati in -un trentennio dí esperienza,

Mo me ad degh che la posizione ptesa dai nostri tecnici la sia la pio' giusta Ma prova a fare un giro d orizzonte come a dis qui' ec san ed lettra i tecnici non sono soli i gan la solidarieta' di lavurador et tota la fabbrica di tutti i l avoratori i tali ani ed tot i popoli che gia hanno raggiunto il benessere

Quindi me a cred che tutto sia pacifico ti ram avan ti Bravo Furmiga et me piasu dimandi me' a sun seimper tegh

Ciao Furmiga. At salut Zinzela

I piuì vivi auguri della Direzione e dei compagni di lavoro alle seguenti famiglie visitate dalla cicogna: Purgato Lino per la nascita di un figlio; Valentini Rina di una bimba; Collina Monello di una bimba; Bergamini Enzo una bimba..

La Redazione ed i compagni di lavoro inviano le pi u' s ntir te condoglianze a Prampol ini Romol o per l a morte del l a mogli e; a Falconi Silvana, per quella del padre; a Cuoghi Romeo per la morte della madre; a Zuccori ni Agosti no per quella del Padre,

CORDOGLI ANZE

Il nostro voto ad uomini onesti e capaci

I LAVORATORI. ELEGGERAmN0 E DIFENDERANNO

LA NUOVA C.I: DAGLI ATTACCHI PADRONALI

Fra pochi giorni saremo chiamati ad eleggere la nuova C.I, E' evidente che non si puo' trascurare l'im• portanza che riveste tale avvenimento.

Votare per eleggere i rappresentanti della C.I. in questo partito1 are periodo in cui le lotte dei l avo r ato ri per 1' aumento dei salari, per le liberta' nelle fabbriche, si accentuano e la, reazione padronale contro questo organismo democratico si fa sempre piu' esasperata vuol dire accingersi ad un compito che ri chi ed e ponderatezza ed obbi ettivi-ta' di giudizio,

A questo punto e' bene fare la storia di questo importante i s ti tuto, grande conquista del movimento operaio italiano>

Le C, I. sono sorte in Italia du rante la guerra 19 15- 18. In quel particolare periodo non trovarono ostilita' negli industriali, solo per non creare urti e vertenze con i lavoratori, perche' « e solo per questo - premeva loro di produrre per la guerra.

Le C I si affermarono durante il grande movimento operaio di quel dopoguerra, con il quale i lavoratori conquistarono le 8 ore di lavoro, il diritto pieno di sciopero, sal ari migliori, condizioni di la voro piu" umane-

Il fascismo, organizzato e fl• n anzi ato dagli industriali e dai grandi agrari, soppresse tutte le organizzazioni democratiche sindacali, e ripristino' 1' assolutismo p adronal e nelle fabbriche. Di conseguenza vennero 'abolite le C L contratti di lavoro, intensificato lo sfruttamento.

Con la lotta di liberazione, culminata con la vittoria del 25 aprii e 1945 e 1' abbattimento del fascismo, le C.I. furono di nuovo istituite. Questa istituzione non e' una regola dei padroni ma una dura conquista dei lavoratori sancita da precise 1 eggi dello Stato Difender-• l a nella integri te' delle sue prerogative e' quindi un di ri tto dei lavoratori ed un diritto anche come cittadini, Bisogna impedire che i Maglia i Sinigallia, i Tarallo continuino le I oro illegali ta' contro 1 membri della C, I, Bisogna andare tutti alle elezioni della C I della nostra fabbrica, avendo chiaro il concetto che questo e' un organismo indispensabile, per la tranquilli ta' e la democrazia nella fabbrica

Eleggere degli uomini onesti, con spirito di sacrificio, con tenacia volonta' di lavorare per il bene di tutti i lavoratori della Corni, questo e' il compito che tutti noi tra breve dovremo affrontare.

I lavoratori della Corni, come in centinaia di occasioni, sapranno realmente eleggere degli uomini degni di essere i loro rappresentanti

VoNATOR i t colhboi‘i te a oR VOCE adì& PIBBRICA

Nostra intervista con Ermanno Righi di ri torno Ball' U. R. S. S.

UN EX OPERAIO DELLE "FONDERIE RIUNITE"

HA VISITATO LE FABBRICHE SOVIETICHE

"Come si vive e come si lavora nel paese dove in potere e' al popolo?0

Ecco la domanda che molti lavoratori si pongono. Domanda legittima se si considera la violenta campagna di odio e di callunnie cLe la classe dirigente italiana conduce contro l'U.R.S.B. E si puo' ben dirlo, questa classe dirigente non risparmia i mezzi per attuare questo programma. Dai. bollettini somministrati giornalmente dalla R. , alle varie motre dell'aldila', tirate in ballo nei periodi elettorali, alla stampa largamente finanziata da color o che reggono il sistema _politico ed economico del nostro Paese, come i varai.Topini, Guglielmome, Valletta, tanto per citarne alcuni. La ricerca della verista' e' cosa che non si monopolizza come una determinata produzione, non vi puo' essere verista' per chi difende solo deterrinati privilegi di classe.

E' per smontare queste cal.innie e far conoscere ai lettori de "La voce della Fabbrica" alcuni aspetti della vita nell'URSS che in questi giorni un nostro redattore ha intervistato l'ex operaio delle Fonderie Riunite Ermanno Righi, di ritorno dall'IL R SI\Taturalmente la prima domanda e' stata se aveva visitato fabbriche e particolarmente fonderie, ed ecco la risposta.

"Ho visitato fabbriche fra le quali il grande comlesso "Stalin" ed in partucolare il reparto fonderia La prima constatazione che il visitatere fa entrando in questo reparto e' ampiezza dei locali e la piu' assoluta mancanza di gas e del caratteristico pulviscolo che e' proprio delle nostre fonderie La cosa debbo dire che sulle prime mi stupi.' ma poi tutto mi fu chiaro quando mi avvidi del notevole numero di aspiratori di cui era munito quel reparto. Fra i servizi di cui il reparto e dotato - e sono infinitiVAesA ta► di essere citato l'ambulatorio che e' una succursale del ,9 ,reoncle policlinico di cui la fabbrica dispone - dotato di un impianto per le inal azioni di mentolo che gli operai praticano tutti i giorni dopo il lavoro.

Tutte le operazioni per qualsiasi lavorazione sono meccanizzate dalla formatura alla colatura, il trasporto della terra e la sua lavorazione cosi`, come la di staffatura e per darvi l'idea dell ampiezza vi cifro' che solo il nastro trasportatore o tappeto st.vtlayite che dir si voglia, e' lungo ben 16 km,vna cio' che vale ancor pio degli impianti nelle fabbriche sovietiche, sonc le a -..t.re , ,aiure scolastiche, cultu.-all e ricreative. L'offic ina :3 talln di cui vi parlo, dispone di una scuola media, di un tecnicum e di un istituto superiore diingegneria di trentadue tra gia ,lini d'infanzia ed asili che ospitato per l'int era giornata i figli delle lavoratrici impiegate in fabbrica nonche' di una importante casa di cultura con sale di pittura, scii] tura, canto e persino un teatro che contiene 1500 cos ti a sedere, disposti ad anfiteatro.

Tutto questo poi non e' ancora il meglio di quanto ho conosciuto; nelle fabbriche sovietiche cio' che maggiormente impressiona e' lo spirito di fraterna collaborazione fra tecnici e maestranze ed e' inutile che vi dica che non esistono i sorveglianti, questi tristi fip,uri sono scomparsi con il potere capitalista-

La seconda domahda e' stata. "Come vive il popolo sovietico?"

"Il popolo sovietico - ha risposto Righi - vive felice e quando dico felice intendo dare alla parola tutto il suo significato l etteraLe - Come potrebbe infatti essere diversamente? Il cittadino sovietico non ha la preoccupazione del domani che vede sicuro da- vanti a se'. - La casa, il lavoro sono sicure, l'assistenza medica e lo studio sono gratuiti e davanti a lui sono aperte tutte le carriere sia esso uomo o donna. Comcludo polche' non voglio fare una conferenza e concludo dicendo che il socialismo non e' solo benessere ma : - : :a i a i

• La C- E- D e' una minaccia per tutti 'OVUNQUE - DENTRO:E FUORI DALLA

PER IL LAVORATORE E' PER IL DATORE DI LAVORO Sempre in sede di edame della CED, dobbiamo sottolineare un fatto che per noi partigiani della pace ed irriducibili avversari della CED rappresenta la naturale continuazione di ma politica di divisione ne-• zionale, inaugurata nel 1947 e che porto' il paese, per piani, convenzioni, patti e trattati, alla attua le Comuni ta' 3uropea di Difesa cine' alla totale rinuncia della cl asse di ri gente- borghese i tali an a, ad una difesa del Prestigio e degli interessi nazionali

Alludiamo alla elezione dei rap presentanti italiani al Consiglio d'Europa ed alla CECA (Comunita' Europea C arbon e_ Ac ci ai o) avvenu ta uamera n maggio scorso Ti metodo usato, alla elezione di questi 18 rappresentanti (nove per ogni ente) e' un modello di antidemocratleita'- Tutte le forme, anche le piu' odiose, sono servite per im pedire, alla costituzionale opposi zione -disinistra, di farne parte, A questo scopo e con questo fine si e' giunti alla elezione (come prez zo dei loro voti) di elementi della destra monarchica ed antícostituzionale.

Anche sotto questo aspetto, lo dpirito che anima gli europeisti no strani e' molto piu sanfedismo che altro, e questo e' piu grave in quanto i due organismi suddetti dovrebbero integrare la CED, ponendo-la, non piu' sola, con tutta la sua vergogna, ma fra un'Europa unita politicamente, Consiglio d'Furopa ed una unita' economica "CECA"

Ricche', questa e' la morale. Create queste perle, non possono ri manere sole e indifese, di qui', ne cessita coi ratificare la C E D

Di fronte a questa ennesima prova, noi riaffermiamo la nostra decisa volonta' di respingerla e con essa respingiamo tutto quanto sa di militarismo tedesco, di anni di sterminio in massa, di politica di divisione dei popoli e respingiti mo inoltre il cosiddetto dinamismo americano, che altro non ev che sfacciata interferenza negli affari interni di altri paesi, onde sostituire la politica di arginamento con la politica di "liberazione"

dell' "Oriente europeo ed asianticeNoi rivendichiamo la pacifica coesistenza fra tutti i paesi e su queste basi i popoli impongono ai governi di accordarsi .

Nella CED troviamo l' agpro sapo re di una miscela a base di ferro Krupp, acqua Santa e benzina shell, che se fosse gia' ratificata, ci impedirebbe persino, di chiedere e

di lottare, per-aumentare i salari, rientrando questa lotta fra quelle che mettono in pericolo l'ordine pubblico- questo perche' in forza del l' art 12, le forze armate dei paesi della comunita' e le gendarmerie interverrebbero Per rimettere l'ordine, rappresentato non dalla stabilita' della moneta, ma dalla politica del maggior profitto- Fe questo e' preoccupante per chi vive del salario e dello stinendiò, nelle disposizioni economiche, vi sono cose che debbono Preoccupare pure i massimi dirigenti di aziende s ed i adroni stessi, L' art, 107, ed allegati, impone la totale subordinazione di tutta l a produzione industriale, ai voleri del commissariato della Cul, L' im nortazione e l'esportazione, la re quisizione delle materie prime, non dovrebbe lasciare tranquilli nessu.• no, inoltre la dislocazione delle f ebbri che che avranno lavoro, e 1' ab bandono delle altre, ci impone un'al tra considerazione, Pur rimanendo inconcepibile cioe° che i t ali ani degni di questo nome, osino dire della CED, 11 toccasana di tutti i mali, la cosa puo' anche giustificarsi, se la inquadri amo nella vi suale di po-. Ittici compromessi e finiti, come sono i nostri cedisti, ma come giu stificare 1.1 dirigente,P industriale, che facendosi paladini di questa Comunita ° ,distruggono con le loro ma ni, quelle creatura che, a torto, hanno sempre creduto di esserne i soli artefici?

Fu questa tesi, si dovra' per forza di cose, addivenire ad un nroficuo dibattito ; ed ognuno e' in dovere di nulla tralasciare, pur di ottenere anche la loro adesione, nel comune interesse.

In caso contrario la classe lavoratrice,che gize seppe salvare in difficile. circostanze il patrimonio industriale, saura' essere ancora una volta di esempio di tutti i ceti sociali, cui rivolgiamo ancora l' appello ali' unita' e al 1 ' azione.

In questa nobile campagna, i dirigenti di azienda, e i gerenti stessi, debbono liberarsi dal preconcetti ideologici di classe che li contraddistingue in tutte le lo-ro manifestazioni ed unirsi refila lotta comune a difesa dell'indipen denza nazionale, della salvezzì della nostra Produzione e della pace nel -mondo, Ricordiamo a costoro oltre all'invito alla adesione alla nostra lotta,, il vecchio adagio ("Quos Deus perdere"): quelli che Dio vuol rovinare,..., con quel che segue.

ARCO

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Voce fabbrica5 by fondazioneisec - Issuu