Voce aziendale Sabiem

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Causa inadeguate misure di prevenzione, d'igiene e di sicurezza nel reparto, altri due sbavatori si sono aggiunti ai quattro che lo scorso anno furono riconosciuti affetti da silicosi.

Ancora una volta il referto medico della visita di controllo ci mette di fronte ad una dolorosa realtà: due nostri compagni di lavoro del reparto sbavatori sono stati rico= nosciuti affetti da silicosi e non si è nascosta la certezza che al= tri abbiano il fisico intaccato da questa grave malattia professionale. Le misure preventive prese dalla Direzione lo scorso armo dietro all'azione decisa degli sbava= tori, dimostrano ora tutta la loro insufficenza dall'esito del nuovo referto. E' tempo che essa tenga presente che le Org. Sindacali e la C.I. hanno presentato un quaden no rivendicativo, dove fra i pro= blemi che esigono una pronta soluzione si richiede la costruzione del capannone degli sbavatori. Questo non solo permetterà l'appli cazione di impianti adeguati (con motori funzionanti non come quelli attualmente installati) ma assicurerà agli sbavatori quella integri tà fisica che oggi è loro continuA mente minacciata. La Direzione ha il dovere di sollevare subito la grave situazione di questi lavo ratori che per guadagnare il pane sono costretti a lavorare sotto il continuo pericolo di essere, volta a volta, colpiti dalla silicosi.

Vorrà la Direzione tenere conto di tutti gli aspetti? O porrà la vergognosa alternativa dello scorso anno.... respirare quella polv2 re o andarsene dalla fabbrica.

Attenta, signora Direzione, su qu. sta strada è bene questa volta non andare, perché essa sarà sbarrata da tutti i lavoratori che vogliono difendere la propria vita che vale molto ma molto di più delle speculazioni finanziarie.

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ADII() 4° n° 3 22 FEBBRAIO 1954 Periodico d'informazione delle maestranze della Sabiem Parenti - Bologna frfng, /14 nly rird o e 4 ALTRI DUE COMPAGINI
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DI LAVORO COLPITI DALLA SILICOSI

Conbo- run . hamgma ddig Cc* (LAICI

Contri) l'intransigenza della Confindustria che nega ogni apertura di concrete trattative , i lavoratori italiani di tutte le categorie del l'industria hanno dato inizio alla nuova fase di lotta "differenziata" per riaffermare così il proprio diritto a migliori con dizioni di vita. Nessuno all'in fuori dei padroni può negare la necessità impellente dell'aumento dei salari o stipendi attraver so il conglobamento e la perequa zione, di porre fine all'ondata dei licenziamenti, di ripristina re nei luoghi di lavoro tutti i diritti sacrosanti dei lavorato= ri, alfine di far cessare quelle condizioni odiose di intimidazio ne e di supersfruttamento,per ri creare un clima di effettiva di= stensione, affinchb i lavoratori possano liberamente lavorare.

Perchè allora di fronte a queste rivendicazio ni economiche sindacali, che un padronato me= no tracotante e più comprensivo avrebbe potu= to e dovuto accogliere mediante normali trattative, la Confindustria non vuole discutere e concludere ?

Ci sono forse dei motivi economici? No, per chè in parecchi rami d'industria la produzio= ne è aumentata, senza che a questo aumento ve ramente notevole sia corrisposto un proporzio nato perfezionamento tecnico degli impianti , ne tanto meno un proporzionato incremento del la mano d'opera. L'aumento della produzio= ne è stato ottenuto intensificando i ritmi ed i tempi di lavoro; è stato ottenuto con il su dure e non di rado, con il sangue degli ope= rai. I soli che ne hanno beneficiato sono stati i padroni in principal modo quelli dei monopoli i cui profitti, come è documentato nei loro bilanci si sono sempre più accrescili ti. L'intransigenza è dunque di natura poli tica; non si vuole trattare perchè ciò signi= ficherebbe riconoscere le giuste ragioni dei lavoratori, riconoscere il grado di miseria esistente nel Paese, riconoscere infine chela situazione economica e produttiva, creata dal la loro politica, minaccia seriamente le basi dello Stato. Di qui la feroce resistenza contro le richieste delle maestranze, di qui i loro tentativi di fermare la lotta frontale dei lavoratori attraverso le repressioni ed i licenziamenti.

Ora la lotta è stata ripresa, essa mira a col pire dove più forte è il padrone, dove pii du ra è la sua resistenza. Chi dirige la Con= findustria sono gli uomini del monopolio; ec= co perchè la lotta è differenziata, ecco per= chè si è costituito il "Triangolo" dei lavora tori di Milano-Torino-Genova.

E' qui che sono concentrati gli stabilimenti dei complessi monopolisti che hanno il coman= do incondizionato della produzione; da quella meccanica all'elettrica, dalla tessile alla

chimica,' dalla estrattiva alla zuccheriera. E' dal "Triangolo" che attraverso una fitta re te bancaria viene smistato il capitale pompato da ogni parte d'Italia, assicurando così al mo nopolista-finanziere, il controllo degli inve= stimenti,della produzione e degli scambi su tutto il territorio na. zionale.

Nel "Triangolo" sono occupati il 7O dei mettalurgici italiani, il 60% dei chimici, il 73% dei tessi li, ciò significa per fare unesem MILANO pio che uno sciopero generale dei lavoratori dell'industria coinvol gerebbe il 58,2% dei dipendenti delle aziende nazionali associate alla Confindustria. Queste por che cifre esprimono il contributo \ che danno alla lotta questi lavo. ratori. Però questo non vuol dire che nelle altre regioni essa sia meno efficace. Gli ultimi scioperi dal la Liguria al Lazio hanno dimostrato chiaramen te il grado dí combattività e di unità di tut= ti i lavoratori, nonostante la defezione alr l'alto dei dirigenti della C.I.S.L. che troppo presto hanno dimenticato le rooboranti- dichia= razioni fatte alcuni mesi or sono.

La lotta continua. Essa è dura e difficile, ma noi siamo fiduciosi e consapevoli, che solo così conquisteremo anche questa vittoria,

CI DISSERO IERI COL PATTO D'ACCIAIO LA GERMANIAE VERAMENTE VOSTRA AMICA OGGI CI DICONO t CoE.D., (COMUNITA' EUROPEA di DIFESA)
"La
pag. n° 2
OSSIA : RIARMO DELLA GERMANIA
Voce Aziendale"
LABOR TORINO-
P e
GENOVA

CINEMA Otoitacki fon og,

Dal romanzo ononimo di Vasco Pratolini, Carlo Lizzani ha realizzato questo film, finanziato da una cooperativa tra spettatori—produttori, cinematografici dello stesso tipo ai quello che permise, sempre per la regia di Lizzani, la realizzazione di "Achtung banditi".

Dobbiamo subito dire che abbiamo notato un sensibile miglioramento nell'opera deq giovaa ne regista. Forse nal precedente kklm ,le vicende stesse della resistenza tendevano a portare il regista sulla cronistoria pura e semplice; da ciò forse le critiche per eccesa siva freddezza che furono mosse dalla stampa "ufficiale". Il romanzo di Pratolini invea ce, aveva tutte le premesse per permettere al regista di mostrare oltre al ritmo narrativo delle varie vicende che nel romanzo stesso si intersicano, anche un accurata analisi dei fat ti di carattere sociale, storico, politico e sentimentale che i personaggi vivono.

Ed il merito di Lizzani età, secondo noi, pro prio qui; quello, cioè di aver reso i perso= naggi del romanzo in maniera tale che lo spet tatore è preso dalla vicenda, ne è partecipe: lo stesso Pratolini ha detto che i personaggi del film sono proprio come li ha immaginati lui quando ha scritto il libro.

La vicenda, o meglio le varie vicende che dare no vita al film (e naturalmente al romanzo) non sono altro che le "cronache" degli abitare ti della Via del Corno, una viuzza che stà al centro della vecchia Firenze, Costoro vivono, soffrono si amano,. lavorano sotto l'incubo e il terrore delle squadracce fasciste che (siamo nel 1925) dietro l'indifa ferenza e a volte la protezione delle classi dirigenti di allora, fanno del soprusi, della violenza del disprezzo della libertà altrui, le basi per una lunga e ventennale tirannia.

Anche in Via del Corno, il fascismo ha messo radice, nella persona di Corbino il ragioniea re, brutale, prepotente, manesco che tiranneg gia gli altri abitanti della via con la sua boria e con la forza che la situazione a lui

.favorevole gli dà-i-- Ma la fiaccola della libertà e della giustizia non è spenta in Via del Corno: c'è Maciste il maniscalco, gigantg eco nella persona, comunista fervente, rispat tato e amato da tutti i'vicini, c'è Ugo, ana c'egli comunista, dal carattere irruente e fo coso, donnaiolo e scanzonato, c'è Mario il giovane tipografo che si è trasferito in Via del Corno per amore della fidanzata, Bianca, c'e la "Signora" una vecchia strozzina che ce nosce tutto e tutti per mezzo di Gesuina la servetta che stà sempre dietro la finestra a spiare per la padrona e tante altre figure buone e cattive, onesta e miserabili, leali e vili. Abbiamo già detto che le vicende del romanzo sono molte e quindi farne la cronista ria è logicamente imposeibile, Diremo per finire che "Cronache di poveri amanti" come ha segnato un indiscutibile suca cesso della letteratura italiana segna oggi per marito di Lizzani e dei suoi collaborato• ri un'altra tappa preziosa della nostra cinea matografia—

Dell'interpretazione non si può dire che be• ne: diremo anzi che alcuni attori e attrici hanno raggiunto in questo film un livello non raggiunto prima: vedi il caso di Anna Maria Ferrero, molto brava e misurata, Marcello Ma. strojanni e Antonella Lualdi. Anche Adolfo Consolini, campione olimpionico di lancio del disco qui al SUO debutto nel cinema, nella parte di Maciste, se la cava, in'verità, asa sai bene.

• "La Voce Azienda/e" pag, n° 3
r

Ancora una volta noi lavorato= ri della Sabiem-Parenti, mal= grado le manovre padronali(qua sturini alla portineria impie= gati) e la equivoca posizione della C.I.S.L., abbiamo dato prova di compattezza, unendoci tutti con entusiasmo nello scio pero proclamato contro la te= starda intransigenza della Con findustria.

Siamo stanchi di chiacchere e conteggi tecnici, è ora di tre4 tare i giusti aumenti richiesti, che i padroni possono e debbono dare. Questa solida convinzione ci ha uniti, al di sopra di ogni spirito di parte ed intanto, é bene dirlo, la no stra lotta ha già dato i primi risultati concreti. Infatti in diverse fabbriche, i lavora tori hanno già ottenuto accon= ti sui futuri aumenti; ciò è molto importante e serve anche per mettere in luce, meglio di qualsiasi commento, i secchi rifiuti posti dalla nostra Di= rezione alle richieste della C.I., di discutere un acconto. La Sabiem fa parte del gruppo finanziario "Strade Ferrate Me ridionali", dove la perte del leone la fà il famoso ing. Pe= senti di Bergamo, quello per intenderci, dell'Italcementi e di una catena di giornali; che poveretto, con tutto quel pò pò di roba, ricava ogni ora al l'incirca un milione dì profkt ti. Sono questi uomini che respingono ogni trattativa, so no coloro che rispondono sem= pre "No", ad ogni richiesta, seppur minima, avanzata dai la voratori.

Come rispondere allora al ri= fiuto della Direzione di discu tere un acconto?

Come fare per smuovere la sua intransigenza per quanto_ ggarda le 20 lire all'ora che arbitrariamente non ci pagami premio di produzione ?

Come pure per le questioni de= gli apprendisti e degli spo= gliatoi?

A questi interrogativi non vi è che una sola risposta:la lot ta. E' vero che lo sciopero del 12 u.s., fà parte dall'azig ne coordinata e differenziata, promossa dalla C.G.I.L. e dal= l'U.I.L. in campo nazionale ma occorre, come del resto è sta= to sottolineato, durante la ma

nifestazione al centro della oittk, rendere questa operante giorno per giorno, dentro la fabbrica. Porcilà non vi è differenza con - la posizione delle Direzioni sulle richie= ste di carattere interno, da quelle della Confindustria in campo nazionale, sul congloba= mento e perequazione. Se vogliamo smuovere queste po sizioni negative ed intransi. genti, c'è solo una via, che quella di far sentire ancora più forte, (in caso non avesse

ro udito ancora) che i lavora tori sono sempre pronti a di= scutere; però su basi concrete. Ma se la Direzione e la Confindustria non voranno sentirci, allora la nostra lat ta unitaria si dovrà sviluppa re sempre pià, dentro e fuori dalla fabbrica, fino al giorno che consaguiremo per noi e per le nostre famiglie quei miglioramenti indispensabili.

impasti la farina al chiarore del gas, dove il forno vuoto s'arroventa, zappi tanto da aver callose mani, ti vendi, finché può sventolare la tua gonna, aggravi la tua schiena, posi delle mine, scarichi al mercato enormi sacchi, apprendi o non apprendi un buon mestiere il capitalista aumenta il suo profitto.

Se lavi gli abiti con la benzina, se accovacciato raccogli cipolle, se scortichi la pecora che bela, se tagli al giusto punto i pantaloni, se mendichi, se rubi e la Legge ti ammanettail capitalista aumenta il suo profitto. Se scrivi delle poesie malinconiche, se cuoci i cavoli con il prosciutto, se vendi i semplici, se tagli il carbone, se curi il libro mastro, se mantieni il segreto, se porti un beretto con galloni d'oro, tu viva sulla Senna o a Szatymas, appena hai ricevuto il tuo salario, il capitalista aumenta il suo profitto. Vecchio mio, non vorrei lasciarti, ma va' pure, non gusterai caviale: finchè ti dà lavoro, il capitalista aumenta il suo profitto.

"La Voce Aziendale" pag. n° 4 r. • r itar.dahi
WTUUMINELLA NOSTRA LOTTA
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Pral ATTILA JOZSEF
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UNA POESIA DI ATTILA JOZSEF

Nel giro di 7 mesi dalle elezioni abbiamo visto tentare di formare 4 Governi; uno di essi ha potuto restare in vita per circa quattro mesi, ri parando dietro la formula equi vota di governo d'affari; ala tri due, di DeGasperi edi Fan forni, sono caduti all'atto stesso che si sono presentati t al Parlamento; quello di Piccioni è invece scomparso prima di comparire di fronte alla Camera; questo perché non si vuole tener conto e non si vuole affrontare i problemi se. ciali ed economici che assillano il nostro Paese e che so no stati portati alla ribalta dal voto del 7 giugno e non 'e certo con l'On. Soelba, che con vergognosa impudicità si è messo a capo del governo, che le prospettive appaiono migliori. Il modo come egli dal 18 aprile in poi ha agito per sanare i contrasti sociali e le gravi condizioni di vita dei lavoratori è noto a tutti; Modena, Montescaglio so, Melissa ecc., ne sono la testimonianza pii' cruda. 73 sono oggi i lavoratori uccisi, senza contare i feriti, i contusi e gli incarcerati. Questo il tragico bilancio della incivile politica condotta da Seelba e che ha come conclusione gli ultimi luttuo si episodi di Milano e Masso. meli. Quest'uomo, il quale è sempre stato fautore del, la politica di forza che ha stroncato tante vite umane non può essere sensibile alle sei genze dell'umanità, quindi ras suasa garanzia ci viene da un governo da lui capeggiato,xer ché possano essere affrontati e risolti i problemi del Paese in modo particolare delle masse lavoratrici. 11.7 giugno ha condannato le forme ed i metodi di repressione. Il voto popolare è la espressione della volontà di vita del popolo, della sua industria, della sua economia. Esso vuole la guerra alla miseria, alla disoccupazione. E°

POSTA de 2aVoce:

LAVORATORI, SIETE INVITATI AD ESPRIMERE GIUDIZI E PRQ POSTE SU QUALSIASI ARGOMER TO DI CARATTERE SINDACALE, CULTURALE, RICREATIVO SPO. TIVO eco.

DATE IL VOSTRO CONTRIBUTO PER UN MAGGIORE SVILUPPO DEL NOSTRO GIORNALE.

IL PREMIO SULLE ORE LAVORATE

Cara "Posta", desidero sapere se ad un lavoratore sogget to ad infortunio, per esempio, dopo 3 ore di lavoro,vie ne pagato per le restanti 5 ore della giornata,c0.tre le normali retribuzioni, anche il premio di produzione. Ringraziando L. F.

Il premio di produzione viene corrisposto soltanto sul. le ore lavorate. E' quindi evidente, per rispondere all'esempio postoci, che 8u1le restanti 5 ore il premio non viene pagato.

Brava, Signora Direzione; mol to bene; Macchiavellico direi l'ultimo tentativo per tutela, re la libertà di lavoro. Agenti di Pubblica Sicurezza, nella portineria impiegati, proprio un capolavoro di altruismo, fa tanto Valletta (FIAT). Se ben ricordo anche quando licenziaste i lavo ratori della fonderia c'era la Polizia ed anche allora na turalmente fu per la tutela della "libertà di lavoro".

Bene Signora Direzione, ottimo l'esperimento didattico tipo Montessori, attuato in alcuni reparti della fonderia, allo scopo d'insegnare "de visu" agli operai dei sudetti repare ti, come è fatta una paludecoi suoi miasmi pestifari.

quindi auspicabile che il Per lamento condanni questo gover no la cui incapacità è data dalla stessa sua formula ideo tica al governo del 18 aprile già condannato unitamente al• la legge truffa dagli Italia. ni.

Riotti

Infatti alle grandi pozzanghee re che si sono create nei re• parti, grazie ai troppi buchi sparsi quà e là nel soffitto, basta aggiungere un pò di pa. glia e qualche anitra selvatica e la palude è fatta.

"La Voce Aziendale" pag. n° 5 All OPRee111.
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SCELBA AL GOVERNO
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Nelle 2 colonne se gnate con le frec= ce, si leggeranno i titoli di 3 opere di G. Verdi L'ultima sillaba di ogni parola è l'inizio della parola successiva

I.Faoco d'artificio ruotante 2.Flacchi, deboli - 3.Ver gogna, infamia - 4.Indugio, ritegno - 5,Moderno strumento utilissimo nella navigazione navale éd aerea - 6.Vi si ripa rano le navi - 7.Cade il 25 dicembre - 8.Nome della "locomo tiva umana" - 9.Gentile IO.Predica II.I1 "leader" del P.S.I. - I2.Chiaro, terso - 13.Un laureato - I4.Effettuare15.Comprende varie provincie - 16.Cimitero 17.A migliaia nelle biblioteche - I8.Allegro, vivace.

L'interrogativo ZOO o RADIOSERA

Con "La stagione delle pioggie", in fonderia...

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VISITATECI Autorizz. N° 1762 del Rego del Trib. di Bologna In data 3/1/953
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