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Rafforziamo ancora la nostra unità per meglio affrontare la attuale situazione
Rafforziamo ancora la nostra unità per meglio affrontare la attuale situazione
Forti azioni per i salari, per la S. Giorgio e per la Mutua - Successo della Conferenza di Produzione
Per la S. Giorgio
Fra i tanti e gravi problemi del momento quello che più appassiona lavoratori e cittadinanza è certamente oggi quello della S. Giorgio.
Si vuol liquidare anche questa fabbrica e mandare le sue maestranze altamente specializzate a frequentare dei «corsi di riqualificazione »?!
E' insorta tutta la città a tale annuncio che significa nuova miseria e non solo per i diretti interessati.
Al Meccanico il giorno seguente la notizia era un continuo succedersi di delegazioni dei reparti in C.I. per la insostenibile situazione di malcontento dei lavoratori che volevano si facesse subito qualcosa.
Solo il fatto che già i tre sindacati fossero riuniti per discutere un'azione comune ha servito a trattenere i lavoratori.
L'indomani in piazza della Vittoria i cittadini del centro ed i lavoratori delle delegazioni si sono stretti attorno alle maestranze della S. Giorgio e da questa unità di azione e di intenti auguriamoci che scaturisca forza bastante ad impedire questo nuovo delitto contro il patrimonio comune rappresentato dalle aziende I.R.I. che da troppo tempo sono soggette agli attacchi del capitale privato, nonostante il voto del Parlamento e con la compiacenza del Governo.
Continuano e si intensificano in tutta Italia le lotte dei lavoratori per ottenere quel miglioramento del proprio tenore di vita che chiedono da anni.
Al Meccanico le azioni si susseguono in forme diverse e con l'obbiettivo immediato di un'acconto mensile sui futuri miglioramenti. Scioperi di reparto o di Sta e commissioni in Direzione sono cosa di ogni giorno e certamente continueranno con sempre maggiore insistenza.
A questi scioperi ed 'alla formazione di queste commissioni partecipano naturalmente i lavoratori di ogni sindacato in quanto il fatto che 2 sindacati abbiano firmato un'accordo sul conglObamento, non può significare per nessuno la rinuncia a richieste modeste presentate unitariamente tempo addietro e non soddisfatte con l'accordo in questione.
La stessa C.I. su invito dei lavoratori ha inviato alla Direzione una lettera che ribadiva la richiesta
Nel corpo dell'articolo sulla CED (N. 3 de « La voce del Meccanico ») si leggeva «Cav » anzichè Lav. da3,anti ad alcuni nomi di lavoratori. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori dell'errore dovuto a disattenzione del correttore.
precedentemente presentata di un acconto 'mensile di L. 4.000.
La lotta è dunque in pieno sviluppo ed i lavoratori decisi e concordi a condurla sino al raggiungimento di concreti risultati.
La lotta per la Mutua
Anche alla Cassa Mutua si parla di liquidazione. Questo il risultato del lavoro di tre Commissari contro il quale i lavoratori si sono battuti e si battono ancora energicamente.
I lavoratori hanno già visto notevolmente diminuire l'assistenza dall'arrivo del primo commissario ad oggi e non sono disposti a veder ancora peggiorare le cose. Per questo metteranno anche questo prcblema nel quadro delle loro lotte per il cambiamento radicale ca una politica rivolta oggi contro i lavo • ratori in tutti i campi della vi a nazionale ed imporranno il rispetto della Costituzione
La Conferenza di Produzione dello Stabilimento Meccanico avvenuta il 21-5-54 a Sampierdarena, ha avuto un ottimo risultato per gli importanti problemi trattati e per l'atmosfera di entusiasmo in cui si è svolta. La relazione è stata tenuta dal Segretario della C.I. Micheli, il quale ha fatto un ampio e dettaglaito quadro della situazione dello stabilimento e della situazione generale. Sono intervenuti sull'argomento alcuni lavoratori che hanno portato il loro contributo alla Conferenza.
Alla fine della riunione è stata approvata la seguente mozione:
la mozione conclusiva
I lavoratori dello Stabilimento Ansaldo Meccanico riuniti in kvIS semblea il giorno 21-5.54 per la Sonferen-la di Produzione dello Stabilimento, esaminata la situazione produttiva esistente e le prospettive che vengono a delinearsi, riievano quanto segue:
1' L'attuale corsistenza del carico di lavoro non e sufficiente per soddisfare le esigenze dello stabilimento e ciò è dimostrato dalla situazione esistente in alcuni settori che già presentano aspetti di crisi.
Tale situazione è determinata dalla mancanza di seri programmi di produzione, mentre l'acquisizione sporadica di qualche commessa importante non permette la normale continuità produttiva, il che influisce negativamente sui costi di produzione.
2" -- Per sviluppare una organica produzione, occorre avere un margine di ore lavorative da consumare corrispondenti a 6 mesi oltre il fabbisogno normale, continuamente rinnovantesi, il che porterebbe ad una disponibilità di consumo pari a 2 milioni circa di ore, che unitamente al fabbisogno consisterebbe in 6 milioni di ore lavorative da consumare.
--- Lo Stabilimento Meccani-
co, nella maggior parte della sua produzione, e vincolato e succube del monopolio nazionale e estero con contratti capestro che sono rappresentati dalle licenze con le quali deve costruire.
i-e clausole contrattuali, oltre alla limitazione della possibilità di acquisire commesse, comportano un onere fortissimo per l'azienda, a volte superiore allo stesso costo della mano d'opera diretta, con l'evi• dente aggravio dei costi di produzione.
Gli inadeguati finanziamenti non hanno permesso un razionale rammodernamento degli impianti, compreso la costruzione della nuova Caldereria, creando nello stesso tempo difficoltà per il tempestivo approvvigionamento dei materiali, conseguenze che gravano sui costi di produzione.
Pertanto, allo scopo di migliorare la sotuazione dello Stabilimento, la Conferenza propone:
a) - Potenziamento degli Uffici Studi utilizzando la specifica competenza dei tecnici dello stabilimento, per la realizzazione della costruzion edi un motore Ansaldo di grande potenza, unitamente all'indirizzo
degli studi per il perfezionamento degli apparati a turbina e per la costruzione di caldaie, atti a soddisfare !e esigenze delle richieste di mercato.
- Apportare le necessarie modifiche, in riferimento allo sviluppo della tecnica moderna, ai motori Ansaldo di medio e medio-piccola potenza, affinché siano maggiormente richiesti dal mercato.
- Intensificazione dei lavori della Turbina a Gas per passare dallo stato sperimentale alla pratica attuazione, onde permettere una più sollecita realizzazione, affinché si possa avere una immediata affermazione in campo nazionale e estero.
- Maggiore intervento della Finmeccanica per provvedere adeguatamente ai finanziamenti, oltre che per i fattori già accennati, per l'incremento dei servizi commerciali che una grande ditta deve avere a sua disposizione, sia all'interno che all'estero.
Nel quadro più generale la Conferenza propone:
1 -- Esaminata la inadeguatezza della recente Legge navale, si propone l'allargamento di detta Legge per soddisfare l'e esigenze della Marina Mercantile Italiana e le esigenze di lavoro dei Cantieri nazionali.
Questo nuovo provvedimento comporterebbe la costruzione di grandi apparati motori allo stabilimento Meccanico.
2 --- Intervento dello Stato con una Legge adeguata, a favore della flottiglia da pesca a piccolo e I grande raggio, per lo sviluppo di Segue a pag. 4
Sono stato nell'U.R.S.S. con altri 19 lavoratori su invito dei giornali di fabbrica e dei sindacati sovietici in rappresentanza dei 200 e più giornali di fabbrica italiani.
Non è stato del tutto facile superare la cortina di ferro. Ritenuto inutile richiedere il passaporto per l'U.R.S.S., già negato a delegazioni e personalità più di noi autorevoli, negato a tutti noi il visto per l'Austria è stato soltanto per vie traverse che ci è stato possibile arrivare, in aereo, a Praga ed infine a Mosca.
Il compito che noi ci siamo posti, è stato quello di cogliere il più possibile della vita sovietica ma interessandoci innanzitutto di ciò che riguarda i lavoratori.
Per questo la maggioranza del nostro tempo lo abbiamo dedicato alla visita di fabbriche, case di operai e contadini, istituzioni ricreative, culturali, assistenziali ecc. dei lavoratori.
Di tutto questo e di quanto altro ho potuto vedere mi riprometto di parlare in successivi articoli (il primo dei quali pubblichiamo già questo numero in terza pagina) ed invito frattanto i lettori a facilitarmi il compito ponendomi delle domande. In questo primo articolo vorrei invece brevemente dirvi della grande impressione ricevuta per la cordialità e l'amicizia dimostrataci in ogni occasione dai lavoratori, dagli uomini e dalle donne sovietici.
Parlavamo con un'operaio in una fabbrica di Leningrado e ci raccomandava di salutare i lavoratori italiani e dire a loro del desiderio di pace del popolo sovietico. Parlavamo a Mosca con una studentessa vicina di palchetto al Bolscioi ed erano, con altre parole, le stesse raceernandazioni, la stessa offerta di amicizia, la stessa aperta cordialità.
Parlavamo a Soci con un'anziano lavoratore siberiano e insieme ai ricordi della rivoluzione da lui vissuta l'interprete traduceva parole di simpatia per il popolo italiano, parole che ormai, eravamo agli ultimi giorni del nostro viagSegue a pag. 4
Ecco il testo dell'impegno sottoscritto dalla Direzione del nostro stabilimento a proposito delle attuali rilevazioni dei tempi.
A seguito di quanto verbalmente intervenuto tra codesta Commissione
La Voce del meccanico invita i lavoratori ad esporre i problemi e le questioni dei vari reparti. lo ne approfitto ed invio alla redazione questo articolo su una questione che mi pare importante e altrettanto grave, cioè quella delle carrozzelle e dei carellisti. Alcuni reparti hanno una propria carrozzella con carellista e per essi il problema del trasporto dei materiali e dei pezzi sarà risolto. Ma voglio invece scrivervi dei carellisti del piazzale, cioè disponibili (con le loro carrozzelle) a tutti i bisogni dello Sta. Pensate: siamo in cinque carellisti con cinque carrozzelle di cui una è fissa alla Marina; una fissa alle centratine per l'URSS; un'altra per il latte; una ancora per il servizio di mensa al personale di vigilanza; quindi l'unica carrozzella rimanente deve miracolosamente sopperire alle enormi esigenze dello Sta. Pensate che gli Elettricisti richiedono da tempo una carrozzella per conto proprio, così l'officina di Masnata, così i muratori, così Damiano ecc. Pensate inoltre che fra noi cinque ci sono due lavoratori soggetti a fermarsi a casa per ragioni di salute, e mi saprete dire dove si va a finire. Per ora so che si finisce in questo: molti operai sono costretti a portare loro le carrozzelle disponibili, mentre rischiano di infortuniarsi ed eventualmente non godere dei minimi diritti assicurativi, così /anno quel lavoro a rischio e responsabilità personale, e inoltre il lavoro, che potrebbe procedere regolarmente, è obbligato a interminabili interruzioni per la semplice mancanza di un carellista e una carrozzella.
Allora non ti pare che invece di sospendere dei lavoratori e minacciare di sospenderne sarebbe meglio assumerne qualcuno? Un carellista
Il giorno 6 c.m., dopo lunga e dolorosa malattia, si è spento il compagno Merlo Pasquale di anni 49, dipendente all'Ansraldo dal '34.
Alla famiglia inviamo le più sentite condoglianze dei compagni di lavoro e della redn7ione de « La voce del Meccanico ».
Interna e la Direzione Generale Vi precisiamo che le operaziodi di rilevazione dei tempi di lavorazione che si stanno effettuando presso questo Stabilimento vengono svolte per compiere studi e formulare progetti di organizzazione aziendale.
Tali operazioni non comportano di per sè alcuna variazione alla attuale regolamentazione di lavoro a cottimo; qualora uno studio completo e definitivo dovesse condurre ad una revisione generale della materia ì lavoratori interessati saranno sufficientemente garantiti da quanto disposto dall'art. 16, parte operai, del Contratto Nazionale per i lavoratori addetti all'industria metal-meccanica, che, tra l'altro, recita:
« Qualora siano intervenute modifiche nelle condizioni di esecuzione del lavoro, le tariffe di cottimo saranno variate in proporzione alle variazioni di tempo in più o in meno che le modifiche stesse avranno determinate.
« Le variazioni delle tariffe dovranno, in tal caso, avvenire entro un periodo pari a quello previsto per l'assestamento.
preventivamente, per iscritto (o per affissione) del lavoro da eseguire e della tariffa corrispondente ».
Vi precisiamo altresì che prima di procedere a qualsiasi variazione dei cottimi codesta Commissione Interna sarà informata e verranno con essa preventivamente discusse le variazioni che si intendessero arrecare all'attuale organizzazione e alle tariffe in vigore.
Dal Comitato promotore del «VI
PREMIO RIVAROLO » di pittura riceviamo il seguente regolamento con preghiera di pubblicazione:
Art. 1.) — Sotto l'egida del CRAL « Germano Jori » di Genova Rivarolo per iniziativa del Comitato Promotore si effettuerà dal 17 al 25 luglio p.v. l'annuale Mostra valevole per il VI PREMIO RIVAROLO DI PITTURA.
Scopi essenziali della Mostra sono: promuovere una più vasta conoscenza dell'Arte e della sua funzione sociale, rinnovatrice, educatriée e progressiva; creare un clima di favorevole intesa fra il mondo del Lavoro e quello dell'Arte; avvicinare sempre più l'opera d'arte alle grandi masse popolari, facendo apprezzare ad esse l'arduo sforzo creativo compiuto dagli artisti; dare la possibilità a nuove, giovani e sane energie di rivelarsi, aiutandole ad uscire dall'isolamento dall'anonimo.
Art. 2.) — Temi delle opere: I multiformi aspetti dell'attività creativa del popolo ligure; La vita e la bellezza della Liguria.
Art. 3.) — a) Il tempo utile per la
Lettere
« Gli operai lavoranti a cottimo dovranno essere messi a conoscenza, Carissimo Sinisi, so che lo spazio, come il tempo, è cosa assai preziosa, tuttavia ti mando queste poche righe con la speranza di vederle pubblicate. Sarà arrivato anche a te, come a me, e a tutti i lavoratori dell'Ansaldo, « l'Ansaldino », questo quindicinale che a parole vuole essere a tutti i costi il « nostro» e che nei fatti fa di tutto per allontanarsi dalla cruda realtà che quotidiangmente viviamo. Con questo non voglio dire che sia pieno di bugie, ma certo è pieno di contrasto fra ciò che vuole essere e ciò che è. Ma scusa, come è possibile credere che sia sinceramente il « nostro », quando nessuno ha mai sentito nominare colui che è il direttore, quando nessuno dei nostri tanti amici di lavoro fa parte della redazione, a proposito chi sono i redattori e, compreso il direttore, da dove vengono?
Con un calcolo semplice e approspresentazione delle opere, che deve effettuarsi nei locali dell'ex Castello Foltzer (via G. Jori - Genova-Rivarolo), scade il 10 luglio 1954; ogni partecipante può presentare fino a tre opere; sono escluse le opere in bianco e nero; i quadri dovranno essere sprovvisti di cornice e muniti di semplice listello di legno.
Art. 4.) — La scelta delle opere che saranno ammesse all'esposizione e l'ordinamento artistico della Mostra sono affidati al Comitato Promotore e alla Giuria di accettazione.
Art. 5.) — Nessuna opera esposta potrà essere ritirata prima della chiusura della Mostra.
Art. 6.) — a) All'opera più meritevole, a giudizio insindacabile della Giuria, verrà assegnato il VI PREMIO RIVAROLO, unico e indivisibile, di L. 50.000 (cinquantamila);
b) ad altre opere, secondo la graduatoria stabilita dalla Giuria, verranno assegnati premi in denaro, in oggetti o in natura offerti da Enti, Giornali, Associazioni e Ditte private. ' Genova-Rivarolo, 20 maggio 1954.
IL COMITATO PROMOTORE
Distinti saluti. ANSALDO S. A. STABILIMENTO MECC. F.to Ing. Comihetti Avv. Tessitore Riceviamo dal MOGR: Giorni or sono, venne affisso nel quadro murale dell'ENPI, presso il nostro reparto, un manifesto indicativo su come il pedone deve comportarsi per evitare incidenti stradali.
Nel numero precedente, un certo Alessio faceva osservare con ragione ai responsabili dell'attrezzatura, che certe maschere e squadre per la tornitura non avevano i fori centrali unificati, ciò determinava 'una notevole perdita di tempo durante la lavorazione. Con soddisfazione abbiamo notato, che la sua osservazione ha destato una certa eco. Infatti il personale addetto alla costruzione di dette maschere, venne in officina a rendersi conto della situazione, con l'evidente intenzione di eliminare tale difetto. Se possiamo, onde agevolare la costruzione di maschere e renderle più pratiche, vorremmo dare un consiglio.
Dal reparto Mogr.
Penso che innanzi tutto dovremmo ringraziare l'istituto ENPI per tanto
simalito questo periodico verrà a costare oltre 17 milioni all'anno. Chi dà loro questi soldi? Da dove vengono presi? Dai fondi destinati alla produzione? A nò, signori! Nessuno di noi lavoratori ha chiesto che vengano spesi a questo modo i soldi di tutti i contribuenti italiani! Forse per ciò è « nostro ». Perchè lo paghiamo noi, anche se apparentemente ci arriva a casa gratis.
E allora, questo foglio che già naviga sui fondi dell' IRI, pensi che impiegherà tanto a finire nei bassifondi della Confindustria? Tu fa come credi, ma io penso che non impiegherà molto. Osserva questo primo numero.
Noi dobbiamo « dargli un'anima, un contenuto, un empito di vita», si dice nella seconda pagina, e sta bene. Però, nella prima si è già avvertiti: « spogliati da ogni forma di disciplina, di contrasto economico, di discussione sindacale ». Ecco come intendono, i signori della redazione, che noi si collabori: « senza contrasto economico e sindacale », e noi sappiamo che la Direzione dell'Ansaldo è ufficialmente aderente alla Confindustria, anche se la cosa è poco legittima poichè è azienda IRI, e quindi i nostri interessi economici e sindacali non dovrebbero avere « nessun contrasto » con la Confindustria! Come ripeto, non saranno tutte bugie quelle che ci sono sopra, ma nemmeno c'è tutta la realtà dell'Ansaldo.
Anzi, sembra proprio che ogni cosa che vi è, faccia tutto il possibile per nascondere la triste realtà che il segretario della nostra Commissione Interna, Micheli, ci ha illustrato così chiaramente il 21 maggio u. s.
Penso persino che per questo periodico, parlare di bimbi sia uno stridente contrasto, poichè mentre vogliono far l'amore ai bimbi, ne licenziano i padri o quanto meno cercano di colpirli il più possibile, e l'ultimo esempio lo abbiamo avuto nella manifesta decisione di ridurci persino l'assistenza sanitaria. Altro che bimbi belli!
Ora termino, col presentimento che il sig. Federico (direttore dell'Ansaldino) vedrà questa mia lettera, piena, non « sgombra, da ogni eccitamento o perturbazione ». Il vero è che noi lavoratori dobbiamo aprire gli occhi stare attenti, perchè anche nei nostri boschi ci sono dei vermi, dalle belle tinte o addirittura vellutati, però se li spremi, facci caso, ne uscirà sempre qualcosa di disgustoso e di nocivo all'uomo. Salutoni. TURRINI
I fori centrali invece di essere di tre misure (30, 50, 80 mm., misure che attualmente poche maschere hanno, ma che tutte dovrebbero avere), si potrebbero fare tutti con un diametro unico, per esempio 50 mm. Ciò dal momento che una maschera per grande che sia, quando è chiusa sulla macchina, nel foro centrale non subisce nessun sforzo. Si risparmierebbe così ancora altre boccole facilitando la lavorazione. Rivolgiamo questo consiglio a chi di competenza, sperando che sia preso in considerazione.
Già che stiamo parlando di deficienze organizzative che determinano danno all'economia dell'Ansaldo, vorremmo trattare un'altra questione.
interessamento, ma mi si permetta qualche piccola obiezione. Non sarebbe il caso che l'ENPI, la Direzione, o chi per essi, si preoccupassero affichè i lavoratori, non per la strada, ma nello stabilimento possano lavorare tranquillamente senza il timore di dover finire da un momento all'altro all'ospedale?
Si attende forse l'irrimediabile?
Per esempio, proprio qui al MOGR, per la costruzione dei grandi motori, non vengono rispettate le norme contro gli infortuni, non si costruiscono ponti sicuri con rispettive ringhiere; le tavole adoperate per tali ponti sono di diverse misure e si collocano una sopra all'altra, avendo così un camminamento con alti e bassi, molto pericoloso per chi lavora ad altezze elevate.
Pure per questo lavoro, non tutti gli operai sono muniti di scarpe di corda, onde evitare gravi cadute causate da eventuali macchie di olio o di grasso, che potrebbero, dato il carattere della lavorazione trovarsi sulle tavole stesse.
Non sarebbe più utile, e più conveniente, invece di sciupare danaro in manifesti, eliminare tali deficienze tecniche-organizzative?
Cari signori, meno paternalismo e più coerenza.
Un gruppo di lavoratori del MOGR
Come tutti sanno ogni motore che viene costruito, abbisdgna di un dato numero di pezzi di rispetto, onde poterli avere in caso di un ricambio. Ebbene che succede nel nostro Sta. Prendiamo ad esempio il mot. 409. Abbiamo un dato numero di questi motori, di questi arrivano in officina tutti i pezzi occorrenti per la sua costruzione, ma i rispetti pur sapendosi fin dall'inizio della lavorazione il numero che occorre, arrivano ora, un poco per giorno, alla spicciolata.
Che succede allora; bisogna nuovamente perdere tempo per attrezzarsi nuovamente, ma questa volta non più per esempio per fare 60 o 70 bielle, ma per farne una o due al massimo. Quello detto per il mot. 409 vale anche per il Doxford, terminato da qualche mese e del quale arrivano adesso freschi freschi i cuscinetti sferici di banco, dovendosi così ricominciare da capo quella lavorazione già da molto tempo terminata.
Non si potrebbero eliminare questi difetti, facendo pervenire tutti insieme, tanto il numero occorrente di pezzi per fare un motore, come i rispettivi ricambi, eliminando così una non indifferente perdita dl tempo, facilitando anche dette lavorazioni?
Sperando che queste deficienze possano essere eliminate, rivolgiamo quest oscritto a chi di dovere. A. A.
La Redazione del giornale si è trasferita provvisoriamente presso la Sezione F. I. O. M. della C. d. L. di Sampierdarena in Via Dattilo.
IDEE DA CASSETTA
Cara « Voce del Meccanico » Esaminando i vari « esperimenti » operanti all'Ansaldo e particolarmente allo stabilimento Meccanico, illuminato da un'impegnativo, esame di testi di economia, mi sono convinto dell'ineguagliabile umorismo che emana da tutte queste iniziative che assumono i vari nomi di: CORSI, CASSETTE, GIORNALI, ecc. d'importazione americana.
A questo punto anche perchè sono un ammiratore della civiltà Americana, vorrei suggerire qualche sistema caso mai la Dic ossequiente si dimenticasse. Tutto ciò sempre nei termini importati e imposti dallo Zio Sam.
Mi spiace come prima cosa non poter suggerire di proibire l'accesso alla Mensa Aziendale ai colored-men (uomini di colore) in omaggio alla gentile tradizione made in USA perchè purtroppo uomini di colore qua non ne esistono (però col tempo non si sa mai), Mi spiace non poter suggerire di licenziare tutti « questi indemoniati rossi dello stabilimento perchè dalle ammissioni dei Dirigenti, si riconosce in questi i migliori lavoratori. E poi!
sono tanti - peccato!! Si potrebbero però applicare in omaggio al sindacalismo libero americano, i metodi che si adoperano verso i crumiri dei grandi stabilimenti statutinensi. Ma e dove va a finire la democrazia? Coloro stessi che si ispirano a codesti sindacati credo non condividerebbero questa tesi. Come si fa?
Però qualcosa si potrebbe fare, e ciò in omaggio a John Ford.
Costituire una commissione permanente di controllo, che attraverso Ispettori possa controllare, le spese voluttuarie dei lavoratori. E in questo essere tacciati di deviazionisti, perchè non si avrebbe nemmeno il dubbio di il sommo magnate degli Industriali Italiani nelle sue ultime e sempre brillanti conversazioni spesso asserisce che il lavoratore italiano destina troppo del suo salario alle spese così dette voluttuarie.
Proibire se occorre l'acquisto delle fuori serie ai lavoratori (perchè la vespa si dice in alto loco che ormai l'abbiamo tutti). Limitare i soggiorni invernali o estivi al Sestriere, Rapallo, Alassio o a Taormina, ecc., sospendere i traffici di valuta. Proibire in modo categorico (questo aggettivo piace) l'attraversamente delle strade che può costare somme iperboliche. (ogni riferimento a dirigenti ansaldini è puramente casuale perchè qui si parla di lavoratori).
Limitare il rilascio dell'è licenze di importazione rendendosi conto delle reali condizioni del lavoratore richiedente e tante altre piccole cose che ad elencarle occorrerebbe molto spazio. Forse sbaglieremo, ma noi siamo persuasi che con questi sistemi si porterebbe finalmente nelle fabbriche la distensione e la sistemazione non solo all'Ansaldo ma a tutta l'industria IRI nel bene inseparabile della Confindustria e della Patria.
Non solo, ma questo aprirà la strada ad un ventennio aureo nel quale l'Italia sarà rispettata e temuta nel mondo. Un lavoratore
"VI Premio Rivarolo„
Voglio dirvi di quanto ho visto nelle fabbriche sovietiche, semplicemente, raccogliendo ricordi, impressioni e appunti da operaio che fin da ragazzo vive in una fabbrica. E non delle innovazioni tecniche voglio dirvi, almeno questa volta. né di rapporti sindacali, norme di lavoro, assistenza od altri problemi che chiedono tutti ben più ampia trattazione.
Mi limiterò ad alcuni fatti ed osservazioni su aspetti di maggior evidenza, che caratterizzano anche ad una osservazione superficiale una fabbrica sovietica.
Innanzitutto vi è un'insieme di cose che colpiscono vista e immaginazione del visitatore: grandi fotografie, che ci dicono essere dei migliori lavoratori della fabbrica, inquadrate e ben disposte lungo un e viale. dell'onore i od alle pareti di sale fastose. Quadri murali politici, satirici, giovanili ecc. all'interno di ogni reparto. Tabelloni in uffici e officine con cifre e percentuali• della produzione, degli scarti od altro, in riferimento al piano d'azienda alla cui elaborazione partecipano tutti i lavoratori attraverso assemblee e dibattiti. Bandiere per il miglior reparto della fabbrica e per il miglior lavoratore di ogni reparto tenute bene in vista al centro del locale, sulla macchina o sul banco; ed ancora tabelle, grafici e striscioni con notizie sull'andamento dei piani nazionali o sulle innovazioni apportate a determinate lavorazioni da operai sia della stessa che di altre fabbriche corredate da foto illustrative.
Tutto questo dà un'aria che direi più allegra alle officine ma innanzitutto dà l'esatta sensazione del modo nuovo di concepire il lavoro quale compito d'onore.
Compito d'onore che ogni lavoratore sovietico cerca di assolvere nel modo migliore, non soltanto per il giustamente maggior compenso, ma perchè egli è partecipe della direzione della fabbrica ed è per lui gran merito e soddisfazione il riuscire a contribuire con le sue capacità alla realizzazione di quanto anch'egli ha contribuito a decidere.
Ma altre cose impressionano il visitatore; ad esempio: e l'angolo rosso ». In ogni reparto infatti vi è un locale, detto « angolo rosso » e datato di radio, scacchi, carte, riviste e quanto altro può servire per una tranquilla permanenza dei lavoratori nell'intervallo dopo il pasto consumato alla mensa.
Ma non è questa soltanto la funzione dell'angolo rosso. In esso si tengono anche conferenze o dibattiti su problemi tecnici (la discussione ad esempio del metodo di lavoro di uno stacanovista) o su problemi politici e culturali.
Ed ancora vi si svolge una vasta attività legata alle istituzioni esterne (specie la « casa di Cultura ») e che va dalla prenotazione e successivo dibattito per spettacoli di ogni genere alla iscrizione ai corsi serali (in certe fabbriche il 70 % dei lavoratori segue corsi di specializzazione o culturali) ecc.
L'« angolo rosso » può in effetti dirsi l'organizzazione di base, diffusa in ogni reparto, della casa di cultura della fabbrica che così mantiene legami diretti e giornalieri con tutti i lavoratori per meglio soddisfarne le esigenze. E che dire dei chioschi in ogni reparto per la distribuzione dell'acqua gasata (gratis) e delle bibite (ad un prezzo irrisorio pari a 5-10 lire italiane) mentre nei reparti dove i lavoratori sudano abbondantemente per effetto del calore, all'acqua viene aggiunto sale nella quantità necessaria al recupero dei sali perduti col sudore senza renderne sgradevole il gusto.
Soltanto poche cose ho potuto dire e già debbo terminare. Un'altra volta parlerò delle condizioni di vita dei lavoratori, del loro salario e della loro casa. In questo articolo ho voluto limitarmi a tentare di descrivervi, così come io l'ho visto, l'ambiente che circonda il lavoratore sovietico.
Tutto vi è disposto per alleviare la fatica e l'uomo non più macchina fra le macchine riceve lt stimolo al lavoro della sua diretta partecipazione alla direzione dell'azienda.
Nuovi rapporti di produzione che fanno parte di una nuova e grande realtà visibile anche nelle pic-
cole cose dalle quali ho voluto iniziare il racconto del mio incontro con il lavoratore e con la società sovietica.
M. SinisiNOSTRE INTERVISTE
IL
L'interesse suscitato fra i lavoratori da alcune innovazioni quali lo studio sui colori ambientali, il fatto che di tali ed altre novità si siano occupate anche la radio e la stampa, la nostra stessa curiosità infine, ci hanno spinto a chiedere un'intervista alla Dottoressa Serra del servizio per esami attitudinali dell'Ansaldo.
La nostra richiesta è stata gentilmente accolta e così ci è stato possibile visitare il laboratorio appositamente attrezzato al Meccanico. Le nostre domande hanno avuto esaurienti risposte che ora qui cercheremo di riassumere:
Il servizio per esami attitudinali dell'Ansaldo, sorto da tempo presso lo Sta. Meccanico, ha lo scopo di studiare il più razionale impiego dei lavoratori in base alla conoscenza delle loro doti fisiche e psicologiche.
Da ciò conseguirà un doppio vantaggio: per l'industria che si troverà a disporre di quadri costruiti su basi razionali e per i futuri lavoratori (e rileviamo come l'importanza attribuita dall'Ansaldo a questi studi ci autorizzi a sperare in prossime assunzioni) che si troveranno al loro giusto posto e nelle condizioni di lavoro più confacenti alla loro personalità. Ed ora in breve la parte tecnica del problema.
Perchè un individuo possa eserci-
tare un determinato « mestiere », perchè possa cioè ambientarsi ed operare in un dato « posto di lavoro è necessario che possieda i requisiti fisici e psicologoci specifici delle mansioni che è chiamato a svolgere.
In altre parole deve essere dotato della prestanza fisica adeguata e possedere le e attitudini » necessarie.
Per giungere alla individuazione delle diverse « attitudini » si ricorre a due tipi di esami: esami funzionali prove psicotecniche.
L'esame funzionale è un normale esame delle caratteristiche fisiche: peso, statura, proporzione fra gli arti il tronco, ecc.; e della funzionalità fisica dei vari sistemi: nervoso, respiratorio, cardiovascolare, ecc.
Per l'esame psicotecnico è disposta invece una serie di apparecchi' atti a determinare e tradurre in termini molto prossimi a dei valori numerici, le caratteristiche fondamentali degli individui in relazione al posto di lavoro. Tali possono essere: prontezza dei riflessi, motricità, capacità di selezione dei colori e delle dimensioni, capacità di distinguere oggetti su piani diversi ecc.
Oltre a ciò vengono usati anche e reattivi » cosiddetti « carta-matita che pongono l'esaminando di fronte a problemi di ordine più intellettuale: intelligenza pratica ed astratta, memoria, attenzione diffusa e concentrata ecc.
Riceviamo da un gruppo di operai socialisti dello Sta.
Il 3 giugno 1944, alla vigilia della liberazione della Capitale, veniva firmato quello che poi fu denominato il PATTO
Indetta dal « Circolo genovese del Cinema » si è svolta nella nostra città, circa due settimane fa, una interessantissima assemblea, appunto sulla crisi (grave) che sta attraversando il cinema italiano. Vi erano, nella piccola sala che ci ospitava critici cinematografici e teatrali di profonda competenza quali Giulio Cesare Castello, Claudio Bertieri e Tullio Cicciarelli.
Nella sua ampia e chiarissima relazione, il critico Castello, ha posto in luce due aspetti fondamentali: l'aspetto economico e quello politico, quest'ultimo visto nei due termini in cui va delineandosi e cioè, tentativo di discriminazione dell'opera di taluni registi (i comunisti) e censura.
La obiettiva esposizione di Castello è valsa a porre in chiaro i pericoli che incombono sul cinema e al tempo _stesso l'unità creatasi tra tutti gli uo-
mini del cinema di qualsiasi tendenza per esigere il pieno rispetto della libertà dell'artista e l'effettivo sostegno della produzione nazionale artisticamente valida.
Ne è seguito un vivo ed interessante dibattito nel quale sono intervenuti critici di varie tendenze e amatori del cinema. E' intervenuto anche un nostro compagno di lavoro, l'operaio Parodi rilevando l'esigenza che siano ripresi 'e ampliati quegli incontri e quei dibattiti così fruttuosi. Ora, noi vorremmo che questo rilievo che è stato accolto con vivi consensi in quella assemblea così qualificata, non cada nel vuoto. Bisogna che noi lavoratori si intervenga in aiuto di quel cinema che tante volte esprime con tanta verità e calore elevati ad arte, i nostri sentimenti, le nostre esigenze, i nostri piccoli e grandi problemi quotidiani e umani.
Per ogni mestiere è richiesto un determinato complesso di attitudini. L'insieme dei reattivi, ossia mezzi di prova, destinati al rilievo di queste attitudini si dice « batteria di reattivi a.
Ovviamente perchè un reattivo dia affidamento occorre che sia e tarato a, occorre cioè che sia stato sperimentato su di un grande numero di persone di attitudini e capacità note (maestranze esistenti) per sapere con precisione se è in grado di selezionare persone di attitudini non ancora conosciute (nuovi assunti).
Si procederà cioè per via sperimentale e statistica, con la collaborazione di volenterosi, allo studio delle particolari attitudini necessarie per ogni diverso mestiere alle quali corrisponderanno diverse serie o e batterie di prove atte a rivelarle.
Essendoci pervenuto in ritardo rinviamo al prossimo numero l'articolo sulla deportazione dei lavoratori del Meccanico in Germania:
"9 GIUGNO 1944„
DI ROMA. Firmavano G. Di Vittorio per i comunisti, Emilio Canevari per i Socialisti ed Achille Grandi per i, democratici cristiani.
L'aspirazione di milioni di lavoratori, la meta agognata di ogni sincero sindacalista era raggiunta; la grande C.G.I.L. era nata. La ventennale lotta degli operai nelle fabbriche e dei braccianti nelle fattorie, l'unione raggiunta nella resistenza, l'epopea partigiana in crescente sviluppo, determinarono il superamento dell'ordinamento prefascista e la costituzione di un nuovo organismo che immetteva di pieno diritto gli strati popolari nella cosa pubblica.
Fu infatti su questo terreno che le cor.renti sindacali sopra accennate intesero col Patto di Roma costituire la C.G.I.L. erede della vecchia gloriosa Confederazione Generale del Lavoro, stilando quanto segue:
Le correnti or ora menzionate convinte « che la unità sindacale dei lavoratori senza distinzione di opinioni politiche e di fede religiosa, è lo strumento più efficace per realizzare il potenziamento dell'organizzazione del lavoro, onde assicurare la più efficace difesa degli interessi economici e morali dei lavoratori stessi e garantire il loro apporto più efficente all'opera immane di ricostruzione del Paese, intendono in pieno accordo di realizzare l'unità sindacale mediante la costituzione di un unico organismo confederale per tutto il territorio nazionale ».
Bruno Buozzi il più strenuo assertore dell'unità sindacale il vero ed unico autore della carta fondamentale dell'unità sindacale era il grande assente all'appuntamento del 3 giugno.
Prigioniero delle S.S. in via Tasso, il giorno 4 giugno andava sereno • ad un 'altro appuntamento, quello con la morte e con la gloria firmando col supremo olocausto il Patto di Roma. « L'operaio ideale » divenne il martire dell'unità sindacale.
Su nostra richiesta la Dottoressa ci ha parlato anche dell'influenza che l'applicazione degli attuali studi potrà avere sulla diminuzione degli infortuni, sulla protezione della salute dei lavoratori ecc. e ciò per ovvie ragioni.
Terminata la conversazione abbiamo salutato e ringraziato la gentile e graziosa ospite che ci ha invitato a ritornare per approfondire la conoscenza del Laboratorio e prendere visione dei primi risultati Ci ripromettiamo di dare presto qualche altra notizia ai nostri lettori che certo si interesseranno vivamente a questi problemi di moderna tecnica, anche se l'attuale situazione ci costringe oggi ad occuparci e lottare per altri e ben più pressanti e preoccupanti problemi.
s'IL
Abbiamo creduto bene intitolare cosi questo racconto che è una pagina di « Spartaco », il bellissimo romanzo del noto scrittore Howard Fast. Egli concepì questo romanzo nel 1950 e ne scrisse la gran parte in carcere, facendo rivivere uno degli episodi più significativi della storia romana: la rivolta degli schiavi capeggiata da Spartaco, che raggiunse imponenti proporzioni e scosse l'antica Roma fin dalle fondamenta. Alle ben note doti narrative, il grande scrittore americano unisce qui una profonda sensibilità storica nella ricostruzione dell'ambiente e dei personaggi dell'epoca.
Il racconto che riportiamo è parte del dialogo fra Gracco e Cicerone in viaggio verso Roma, su lettighe portate da schiavi.
e Allora ti racconterò la' mia storia, rispose Gracco ridendo. Riguarda una madre che aveva un figlio solo. Era alto, ben proporzionato e di bello aspetto e lei lo amava quanto una madre può amare un figlio.
Penso che mia madre mi considerasse un ostacolo alle sue spregevoli ambizioni.
Diciamo allora che ciò avveniva tanto tempo fa, quando le virtù erano ancora possibili. Questa madre amava suo figlio. Per lei era tutta la vita. Poi questo figlio si innamorò. Regalò il suo cuore a una donna, che era altrettanto bella quanto spietata. E dato che essa era straordinariamente spietata, puoi anche ritenere che essa fosse straordinariamente bel-
Segretario del FIOM dal 1911 al 1925, Segretario Generale della Confederazione Generale del Lavoro, più volte membro della Direzione del Partito Socialista Italiano, Deputato al Parlamento nel 1919 1921 - 1924 questo era Bruno Buozzi che aveva speso tutta la sua vita per elevare le condizioni del popolo lavoratore, e per l'edificazione di una società nuova dove I lavoro fosse libero da ogni sfruttamento.
Nel rievocarne oggi la sua luminosa figura di sindacalista e di uomo politico, comprendiamo il valore della sua opera passata, per trarne dal suo esempio la convinzione, la forza di operare e di lottare per realizzare in moto costante e concreto quella unità di azione che è la premessa indispensabile per il raggiungimento dei diritti sociali, a cui le masse lavoratrici aspirano e clv; sono le basi di una società civile degna di questo nome.
la. Per il ragazzo tuttavia non aveva nemmeno uno sguardo, nemmeno un cenno, nemmeno una occhiata gentile. Nulla a.
« Ne ho incontrate anch'io di queste donne » ammise Cicerone. e Così egli languiva per lei. Quando l'occasione gli si offerse, le disse cosa avrebbe fatto per lei, quali castelli avrebbe costruito, quali ricchezze avrebbe radunato. Lei, considerando queste cose in un certo senso come delle astrazioni, rispose che nessuna di esse la interessava. Chiese invece un dono che era interamente nell'ambito delle sue possibilità ). « Un solo dono? » chiese Cicerone. Gracco si divertiva a raccontare una storia. Considerò la questione e poi assenti. « Un solo dono. Chiese al giovane di portarle il cuore di sua madre. E lui lo fece. Prese un coltello, lo affondò nel petto di va madre ne trasse il cuore. Poi rosso per l'eccitazione e l'orrore di quello che aveva fatto corse verso la foresta. E mentre correva attraverso il bosco, il suo piede si impigliò in una radice ed egli cadde. Nella caduta il cuore gli scappò dalle mani. Corse a raccogliere quel cuore prezioso che gli avrebbe procurato l'amore di una donna, e mentre si chinava, udì il cuore dire: e Figlio, figlio mio, ti sei fatto male cadendo? » Gracco si lasciò andare sul cuscino della sua lettiga, riunì le punte delle dita delle due mani e si mise a contemplare. <E poi? » chiese Cicerone. e Ti avevo detto che si trattava di un racconto morale, senza costrutto
Riceviamo dal Comifafo della Pace
Cari amici della Redazione, Abbiamo letto le vostre interviste ai membri dei vari sindacati sullo scottante argomento della CED. L'iniziativa presa è senza dubbio assai utile e ha contribuito a chiarire ai lavoratori alcune questioni attuali e che direttamente li interessano.
Ci sembra tuttavia che la questione meriti un esame anche più vasto di quello che può essere fatto sul ristretto spazio che il giornale è in grado di dedicare all'argomento. Basta pensare che dalla approvazione della CED deriverà una situazione completamente nuova in tutta l'economia italiana, che passerà sotto un controllo straniero, per comprendere come sia indispensabile che l'argomento venga affrontato e discusso in tutta la sua ampiezza affinchè i lavoratori siano posti in grado di dire la loro parola con conoscenza di causa.
Ci permettiamo quindi di fare una proposta: il giornale organizzi un dibattito, in luogo ed ora da stabilire, nel corso del quale prendano la parola e discutano rappresentanti qualificati di tutti i tre sindacati e del nostro comitato.
Pensiamo che questa proposta non possa essere respinta da alcuno, dato che è interesse di tutti chiarire il problema, che d'altronde tutte le organizzazioni sindacali hanno già esaminato in via ufficiale, sia pure giungendo a diverse conclusioni.
Se la proposta che facciamo sarà accolta, saremo lieti di partecipare ad una riunione nella quale vengano discusse le modalità del cybattito. Cordiali saluti.
Il Comitato della Pace del Meccanico
Noi pubblichiamo volentieri questa lettera degli amici Partigiani della Pace e facciamo caldamente nostra la proposta che ci viene suggerita, soltanto, noi non pensiamo ad un dibattito ristretto fra alcuni rappresen-
tanti di alcune organizzazioni sindacali o politiche, ma vorremmo che a tale buona iniziativa partecipassero indtstintamente tutti i lavoratori dello Sta, e quindi è appunto dai lavoratori che noi deideriamo una viva adesione a questo dibattito così necessario su un problema così grave in modo che diventi di tutti e tutti vi partecipino. La Redazione
La « CRISTOFORO COLOMBO », la nave impostata dai lavoratori nei « 73 giorni » e realizzata per la loro lotta, ha superato magnificamente le prove a tutta forza ed e oggi la nave più veloce della marina
Riceviamo dal Comitato F.I.O.M. di Stabilimento il seguente articolo che pre• cisa la posizione del Sindacato stesso a proposito dell'accordo separato raggiunto da U.I.L., C.I.S.L. e C.I.S.N.A.L. per il conglobamento. L'accordo di massima raggiunto dalla C.I.S.L., U.I.L. e C.I.S.N.A.L. è stato definito dai lavoratori un « accordo truffa » e, per l'esperienza che abbiamo avuto sulle fortune di un tale aggettivo nei riguardi di una certa legge, non c'è davvero da preoccuparsi per la scellerata conclusione delle deprecate trattative separate. Piuttosto vorremmo esaminare qualche aspetto politico e sindacale dello pseudo accordo:
10) La Organizzazione C.I.S.L. dal settembre al dicembre scorso si fece promotrice degli scioperi generali nazionali proprio quando il gruppo D.C., che dirige il Sindacato, trafficava in ogni modo, e si servì anche delle agitazioni sindacali, per liquidare Pella. Subito dopo ecco il voltafaccia « immediata disposizione alle trattative separate » coincidente con il ritorno al Governo del gruppo degasperiano del quale fa parte Pastore.
La Organizzazione U.I.L. concorda a
febbraio con la C.G.I.L. gli scioperi del triangolo e pone alla Confindustria richieste salúiali che si avvicinano a quelle della C.G.I.L. (il 10 %). Abbiamo visto un volantino diffuso dall'U.I.L. nello Sta / con una richiesta di L. 3057 mensili a Genova per il manovale comune. Ebbene, vanno al Governo i socialdemocratici, la Confindustria dice un nò! alle ultime richieste della C.G.I.L. ed anche la U.I.L. effettua il voltafaccia nonostante che il rifiuto padronale valesse anche per le sue richieste.
20) Abbiamo visto, con lo sviluppo del la lotta, e specie dopo la rottura delle trattative, centinaia di aziende che hanno concesso acconti mensili continuativi che superano in media le 3000 lire (anche ultimamente nelle aziende del set-. tore latta di Sampierdarena).
Ebbene, il vantato accordo dei Sindacati scissionistici non raggiunge neppure la metà di tale cifra per le zone e le categorie più fortunate. Malgrado ciò
C.I.S.L. e U.I.L. si uniscono alla Confindustria nel giustificare l'irri;orietà del miglioramento tirando in ballo le possibilità economiche (degli industriali) e parlando di miliardi. Tl fatto reale è che fattori di ordine politico hanno determinato la condotta dei sindacati scissionistici (vedi governo Scelba-Saragat).
Ultimo e più grave fatto l'adesione di questi sindacati alla C.E.D. nonostante le gravissime ripercussioni economiche, comportanti anche la compressione dei salari, che seguirebbe alla applicazione del trattato ed al conseguente riarmo e soggezione ad una autorità supernazionale.
Ed anche gli aspetti di carattere più strettamente sindacale denunciano la sostanza truffaldina dell'accordo; infatti :
Dalla Segreteria Genovese della Associazione Pionieri d'Italia ci è pervenuta la seguente lettera sui problemi dell'infanzia.
11 1° Giugno ha visto in tutti i paesi del mondo, la parte più avanzata dell'umanità celebrare la festa internazionale delrinfanzia.
Quando si pensa ai bimbi, particolarmente in un giorno a loro dedicato, ogni volta che si guardano i ragazzi nella manifestazione della loro vitalità, si ha con cretamente dinanzi agli occhi l'immagine della vita, e non si può, dalla visione dell'infanzia, non trarre fiducia ncti itei enire, per quanto tempestoso possa essere il presente in cui viviamo e lottiamo.
E possiamo mantenere questa fiducia perchè sappiamo che non ci fermeremo mai in questa lotta.
E' giusto e necessario che tutti-quanti hanno a cuore le sorti della gioventù — in modo particolare i lavoratori che stanno preparando la nuova Italia di cui senza dubbio i loro figli, saranno i dirigenti — riflettano.'con ,cosciente serietà sui diritti dei fanciulli e sui doveri che ad ogni adulto competono.
loro dirigenti, ai loro rappresentanti delle Commissioni Interne, di prendere, in assemblee piccole e grandi, fernia zione.
Siamo certi che la voce della Classe operaia genovese suonerà potente nel nome dell'infanzia e che i lavoratori trarranno da questa presa di posizioné nuova forza e nuovo impulso nella loro lotta:
In occasione del suo 20° anniversario, il Comitato Regionale della Costa Azzurra della Federazione Sindactle Generale del Lavoro francese, ha organizzato una serie di manifestazioni sportive e culturali invitando numerose delegazioni di lavoratori della C.G.I.L. di diverse città italiane.
Per Genova l'invito è stato raccolto dalla Camera del Lavoro di Sampierdarena la quale ha inviato in Francia due squadre di calcio e quattro quadrette di bocciofili.
All'alba del 6 giugno c.a. con una vettura riservtata la comitiva genovese composta di 47 persone fra atleti ed accompagnatori è partita alla volta della Costa. Azzurra; dopo un viaggio molto comodo è giunta a Nizza alle 11,30 ricevuta con fraterna cordialità dai compagni francesi.
All'arrivo il gruppo è stato diviso in tre scaglioni: la squadra di calcio rappresentativa della FIOM del Meccanico è partita con un pulman alla volta di Drap, un paese a 25 Km. da Nizza, mentre la squadra di calcio della Camera del Lavoro di Sampierdarena e le quattro quadrette di bocciofili sono rimaste a Nizza.
Occorre segnalare ad onore dei compagni francesi, l'ospitalità veramente signorile offerta alle nostre delegazioni sia per l'assistenza che per gli alberghi e ristoranti. Questa nostra visita di due giorni ha messo in risalto la forte amicizia che anima i lavoratori francesi nei nostri confronti; innumerevoli sono state le prove del loro attaccamento verso di noi e della loro volontà di vivere in pace con tutti i popdli del mondo. Da parte nostra abbiamo ribadito il nostro fermo proposito di batterci al loro fianco per raggiungere quella pa-
ce che tutti i lavoratori sognano e che ci permetterà fra l'altro •di poter sviluppare sempre di più questi incontri sia in Franche che in Italia e con tutti gli altri paesi.
Ed ora eccovi i risultati sportivi:
Domenica 6 Giugno, ore 15,30 a Drap, la rappresentativa FIOMSampierdarena, così composta: -Moretti, Ivaldi, Cesari, Giattolli, Giuliani, Idili, Caldarola, Ivaldi, Biddau, Curumella, Faggioni, ha battuto per 3 reti a 2 l'U.S. Drap.
Domenica 6 giugno, ore 15,30 a S. Roch (Nizza) la rappresentativa della Camera del Lavoro di Sampierdarena così composta: Rossi, Armanini, Ravaschino, Lithwood, Manfredini, Vecchietti, Baghino, Bruzzone, Baronti, Ferettino, Cecere (Moroni) ha pareggiato (2-2) con lo Stade Olympic di Nizza.
Lunedì 7 giugno, ore 10,30 a S. Martin du Var, la stessa compagine della Camera del Lavoro di Sampierdarena ha battuto nettamente per 5 a 2 la squadra locale.
Nei due giorni, sui campi di bocce di Nizza le nostre quadrette composte dai seguenti giocatori : Diacone, Tabacchi, Ferrando, Repetto, 1Vlassiglio, Trisiano, Traverso, Tubino, Gaggero, Bosio, Cardellino, Durante, Ghio, Massone, Verrina, Pau, hanno partecipato ad un grande torneo gareggiando contro i francesi dimostratisi in questo sport veramente degli assi; malgrado una strenua difesa e malgrado gli sforzi più intensi i nostri giocatori hanno dovuto soccombere di misura e molto onorevolmente contro i più forti avversari.
Auteriz. del Tribunale n. 227- in data 25 - 6- 52
Direttore Responsabile: MICHELE SINISI
Coop. Poligr. A. Gramsci - Genova
Alla perequazione chiesta dalla C.G.I.L. provincia per provincia sulla base del costo della vita l'attuale accordo contrappone un- « riassetto zonale » che sotto certi aspetti aggrava la sperequazione esistente per certe provincie,
Il conglobamento è concesso senza che comporti alcun aumento delle retribuzioni. Difatti al 4 % di aumento derivante dal « riassetto zonale » (compresa la quota dei contributi) si aggiungerà soltanto un ulteriore I % in seguito al conglobamento. In totale, secondo i calcoli più ottimistici, l'aumento reale, tolti i contributi, sarà pari circa al 3 % in campo nazionale e forse ancora inferiore per Genova.
L'accordo truffa non accenna minimamente all'avvicinamento delle paghe femminili e giovanili a quelle maschili.
Per la prima volta si verifica il fatto che una organizzazione sindacale (la C.I.S.L.) chieda al padrone meno di quanto lo stesso sia poi concesso a concedere per effetto delle azioni condotte da tutti i lavoratori sotto la guida della C.G.I.L. I lavoratori più che mai uniti e decisi continuano la lotta per un accordo ragionevole e per impedire che con la conipiacenza di alcuni Sindacati la Confindustria possa ripetere il patto di palazzo Vidoni stipulato nel '25 con i Sindacati fascisti.
Il Comitato di Sta del Sind. F.1.O.M.
STOFFE e CONFEZIONI su misura per uomo e Signora Rivolgersi allo spaccio esterno, campionario in visione.
Il primo diritto dei bimbi è il d,itto alla vita, il primo nostro dovere quello di difendere la loro vita. Durante gli ultimi mesi, gli esperimenti termonucleari del Pacifico hanno posto con estremo drammaticità la prospettiva dell'annien tamento della vita sulla terra. Non può non balenare davanti ai nostri occhi la visione orrenda dei bimbi colpiti dalla peste atomica,' non può non presentarsi spaventoso il pensiero dei bimbi che, dai risultati della scienza messa al servizio della guerra e della morte, sono condannati, prima ancora che a morire, A non nascere, uccisi nelle viscere materne. Ncn dobbiamo permetterlo; chiediamo ai lavoratori di affermarlo con forza, autorevolmente. Chiediamo ai lavoratori, ai
Seguito da pag. I questa attività a vantaggio dell'eConomia nazionale, Tale legge consentirebbe una notevole produzione di motori medio e medio-piccoli per lo stabilimento Meccanico.
3° —'sviluppo della elettrificazione nell'intero paese ed in modo particolare nel Sud-Italia, per la ripresa economica della nazione, il che porterebbe una notevole mole di lavoro allo stabilimento Meccanico, particolarmente organizzato per la costruzione di impianti terrestri termo-elettrici, Nella attuale situazione economica che investe tutii i settori della vita nazionale, la Conferenza di Produzione dello Stabilimento Ansaldo Meccanico reputa indispensabile che sia dia corso alla riorganizzazione delle Aziende IRI-FIM-DEMANIO, aftìnchè con lo sviluppo della, produzione, esse siano poste al servizio della Nazione per assolvere alla loro naturale
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E' questa certezza che ci induce a porre alla loro attenzione l'altro serio problema, che è quello dell'educazione democratica dei giovanissimi. Non si tratta di entrare in polemica con la scuola nè tanto meno con gl'insegnanti, ma di rendersi conto, più precisamente di quanto sino ad oggi non si sia fatto, che una società in sfacelo come questa in cui viviamo non può più soddisfare alle esigenze di un'educazione nuova, democratica. L'educazione nuova che si deve chiedere è quella che permetta ai ragazzi di crescere ed istruirsi in un ambiente adatto, nella vita collettiva, nello studio e nel gioco, di far propri gli ideali di giustizia, di amore al lavoro, alla civiltà, alla nostra Patria, di cui i làvoratori sono oggi i primi depositari. Condizione di questa educazione nuova, suo valido ed unico strumento è la loro organizzazione democratica. Pertanto poniamo ai lavoratori con estrema serietà la questione del potenziamento, attraverso l'iscrizione plebiscitaria dei loro ragazzi, dell'Associazione Pionieri d'Italia, la sola organizzazione democratica dell'infanzia. Abbiamo voluto rivolgere un appello ai lavoratori; ce ne dà il diritto la nostra preoccupazione che ai ragazzi genovesi sia assicurato un avvenire dove il sole splenda più forte di ogni nube tempestosa. Abbiamo fiducia nella coscienza democratica della classe operaia e nella sua maturità. Siamo certi che la nostra fiducia sarà ben riposta.
La Segreteria Genovese della Associazione Pionieri d'Italia funzione di industrie pilota della produzione nazionale, per la rinascita dell'intero Paese.
Genova-Sampierdarena, 21-5-34.
Seguito da pag. gio, non avevano più bisogno di traduzione.
Ed ora rileggendo gli appunti trovo decine di nomi, decine di indirizzi ed il ricordo di cento e cento incontri. Nomi e ricordo di amici che sapevamo di avere ma che ora hanno anche un volto ed ai quali ho potuto stringere la mano nonostante la barriera posta fra di noi da coloro che per conservare malacquistate ricchezze e privilegi hanno bisogno di mantenere odio e divisione fra gli uomini.
Gli amici sovietici ci hanno fatto promettere di tornare a trovarli e tale promessa è stata un impegno a dare tutta la nostra energia ed entusiasmo alla realizzazione delle condizioni che permettano a noi, o ad altri per noi, di mantenerla, senza aver più cortine da superare, in un clima di distensione e di amicizia internazionale. M.
SinisiSportivi del Meccanico in terra di FranciaRiceviamo dal Comifafo F. I O. M. di Sta.
"L'ACCORDO TRUFFA„ La mozione conclusiva